Croazia-Usa in diretta su Supertennis

 
9 Luglio 2009 Articolo di Ubaldo Scanagatta
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Contrariamente ad alcuni (non tutti per fortuna) che pensano che tra siti di tennis (istituzionali e non) ci si debba considerare concorrenti, e si debba quindi far di tutto per ostacolarci a vicenda_ quando invece la promozione del tennis dovrebbe stare a cuore di chiunque e qualunque siano le convinzioni “politiche” su qualunque argomento si dibatta _   poichè noi di Ubitennis siamo prima di tutto appassionati di tennis, e poi al servizio degli stessi, ci teniamo a far sapere che chi vuol seguire il match di Coppa Davis in diretta Croazia-Usa potrà farlo sul canale televisivo federale, Supertennis, augurando allo stesso il massimo dell’audience nell’interesse supremo di chi ama il tennis. Continua »



Perchè Tommasi non è stato
capito dai federeriani (500 commenti!)

 
8 Luglio 2009 Articolo di Ubaldo Scanagatta
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Riprendo qui una serie di commenti che ho fatto sul sito, al pezzo di Tommasi su Federer e la questione di chi sia il più forte di tutti i tempi o della sua epoca. Esso ha provocato 500 commenti (più molti censurati perchè assurdamente offensivi nei confronti di chi non la pensava come loro, autore o altri commentatori). Qui cerco di spiegare il mio pensiero. E non solo. Sul sito la replica (ironica) di Tommasi

Se un argomento fa discutere, e per quanto le critiche siano superiori agli apprezzamenti (considerando anche le censure che siamo stati tutti costretti a fare, non solo Enrico Riva, per la maleducazione e l’inciviltà di alcuni commenti fortemente offensivi _(io non avrei passato nemmeno quello che si permette di suggerire la pensione per chi non la pensa come lui: Continua »



W il coach ma… solo se è bravo!

 
7 Luglio 2009 Articolo di Roberto Commentucci
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Secondo l’opinione prevalente, per i tennisti maturi il coach deve essere soprattutto un buon motivatore, poiché apportare modifiche tecniche ai colpi dopo una certa “età tennistica” è impossibile. Eppure, questo Wimbledon ci ha detto il contrario. Vediamo perché.

La grande prestazione di Andy Roddick nella recente finale del torneo di Wimbledon, dove il grintoso americano ha messo in mostra progressi tecnici davvero importanti ed inconsueti per un atleta di quasi 27 anni, pone al centro del dibattito un tema che negli ultimi tempi pareva superato: l’importanza degli allenatori nel tennis contemporaneo e la possibilità, anche per i tennisti già maturi e formati di conseguire, se ben guidati, progressi tecnici sostanziali. Su questo argomento la convinzione diffusa, la vox populi, è pressappoco questa: si, l’allenatore è importante, ma in campo ci vanno i giocatori, il Continua »



Raggiunta la vetta
di un’era del tennis

 
5 Luglio 2009 Articolo di Marco Sicolo
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Col 15.mo Slam e la restaurazione di Federer, si chiude l’intreccio più affascinante del tennis dei nostri giorni. D’ora in poi sarà solo contorno Continua »



Rovescio tagliato,
postumo in vita?

 
23 Giugno 2009 Articolo di Roberto Commentucci
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Virtual Tour: la finale!  

Il colpo preferito dagli esteti, il colpo che fu la specialità dei Rafter e degli Edberg, dei McEnroe e dei Panatta, è ormai in via di estinzione. Ma c’è una speranza.

Il ritorno del circuito sulla sacra erba di Wimbledon (magari rallentata, ma pur sempre erba, superficie a basso rimbalzo per eccellenza) ci consente di ammirare, sia pure a sprazzi, qualche gesto del bel tempo che fu, qualche esecuzione di tennis classico: alcuni sparuti chip and charge, qualche timido serve & volley, qualche bella volèe smorzata. E soprattutto, rispetto a quanto vediamo nel resto dell’anno un numero maggiore di rovesci in slice.

E capitano cose strane. Capita che Roberta Vinci da Taranto, un metro e sessantatre per sessanta chili, domini di fioretto una Continua »



Genitori e Figli 2
Parla il tecnico: tennis is mental
ecco cosè la PNL

 
10 Giugno 2009 Articolo di redazione
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 Virtual Tour: day2!  

“What really makes the difference is mental. Because tennis, everybody have”

(Marat Safin)

 

di Federico Di Carlo 

Con questo articolo inizia a collaborare con il nostro blog il tecnico Federico Di Carlo, esperto di mental training applicato al tennis. Federico ha svolto gran parte della sua carriera all’estero, in particolare in Australia: è stato allenatore capo all’Università di Birmingham, vice allenatore all’Università di Sydney e responsabile tecnico e competizioni all’Haberfield Tennis Center di Sydney. Un benvenuto a Federico da parte di tutta la Redazione.

La PNL (Programmazione Neuro Linguistica) è una disciplina fondata negli anni 70 negli Stati Uniti da Richard Bandler e John Grinder che negli anni si è andata arricchendo della partecipazione di altri eminenti studiosi come Robert Dilts e Milton Erickson. Il termine PNL è da ricondursi alle pratiche di questa disciplina nell’ambito dell’esperienza soggettiva attraverso la Programmazione ( i modelli del mondo che ciascuno di noi si costruisce), Neuro (funzioni Continua »



La terza carriera
di Roger Federer

 
8 Giugno 2009 Articolo di Roberto Commentucci
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Dopo il trionfo di Parigi, lo svizzero è tutt’altro che appagato. Anzi, la raggiunta tranquillità, la ritrovata condizione fisica e una nuova maturità tattica potrebbero riportarlo in cima al mondo.

La liberazione.
“Ora, dopo questa vittoria, per il resto della mia carriera potrò giocare libero, sereno. Adesso non ho più pressioni.”

Questa dichiarazione di Roger Federer, rilasciata a caldo sul Philippe Chartrier umido e festante, dopo aver agguantato la Coppa dei Moschettieri, testimonia il sollievo dello svizzero per essersi finalmente aggiudicato lo Slam “proibito”, quello più inaccessibile per gli attaccanti, come ben sanno, tra gli altri, John McEnroe, Stefan Edberg, Boris Becker, Pete Sampras. Continua »



Cultura sportiva in Italia:
un miraggio?

 
2 Giugno 2009 Articolo di Roberto Commentucci
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 Virtual Tour: ecco la fase finale!  

“Gli italiani sono sempre pronti a
correre in soccorso del vincitore”

(Ennio Flaiano)

“La vittoria ha cento padri, la sconfitta è orfana”
(proverbio popolare)

 

“O Francia, o Spagna, purché se magna”
(anonimo)

 

“Non è la libertà che manca. Mancano gli uomini liberi”
(Leo Longanesi)

 

“mens sana in corpore sano”
(Giovenale)

 

“panem et circenses”
(Tacito)

Il libero arbitrio nell’era di Internet.

La rivoluzione tecnologica innescata dall’avvento della rete internet sta cambiando nel profondo non solo il modo di lavorare e di produrre, ma anche quello di vivere le passioni, gli interessi, il tempo libero, ampliando a dismisura le possibilità di comunicare, di apprendere, di interagire con gli altri, di condividere e confrontarsi. Continua »



Pistolesi:”In Italia è difficile allenare.
Il Coni dovrebbe vigilare.
La stampa non è immune da colpe”

 
1 Giugno 2009 Articolo di redazione
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Dopo la separazione consensuale con Bolelli abbiamo intervistato, durante la trasmissione Ho Scelto lo Sport, il tecnico romano: le motivazioni di questa decisione, la sua impressione sul movimento tennistico italiano e le ipotesi riguardanti il suo futuro.

di Alessandro Nizegorodcew (http://www.spaziotennis.com)

Allora Claudio, iniziamo riassumendo i tuoi quasi 4 anni al seguito di Simone Bolelli..
“Fino a tre mesi fa, mi sento di dire che è stata una marcia trionfale. Lavorando in quel modo, credo che Simone sarebbe potuto diventare un top-10. Ho cominciato a lavorare con lui quando si trovava al numero 258 del ranking, portandolo al 36; questi sono numeri indiscutibili Continua »



Maximo Gonzalez,
minima Italia

 
29 Maggio 2009 Articolo di Andrea Scanzi
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Virtual Tour: jour 8!    

Seppi disastroso, Bolelli fallisce la prova del nove. Rimpianti anche per Starace e Fognini. Tutta fuori prima del terzo turno l’Italtennis (tranne Tax Garbin). Ancora un torneo deludente per gli inguaribili ottimisti della patria. Federer, tra un pugnetto e l’altro, stenta (perfino) con il perdentissimo Acasuso. Tsonga dà segno di sé. Si risente parlare di Ouanna (grazie al tristissimo Safin). E Nadal fa parlare giusto per i completini fucsia-shocking.

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Centro di Tirrenia,
quale futuro?

 
26 Maggio 2009 Articolo di Roberto Commentucci
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 Virtual Tour: jour 5!   

Mentre il giovanissimo Federico Gaio va in finale al Bonfiglio, Infantino lascia la (quasi ex) promessa Matteo Trevisan. A 5 anni dall’avvio, restano i dubbi sulla gestione del Centro di Tirrenia. Tentiamo un bilancio.

La scorsa settimana è stata caratterizzata da due importanti avvenimenti nel mondo del tennis giovanile nostrano. La notizia che ha avuto più risonanza è stata la finale raggiunta al Trofeo Bonfiglio dal faentino Federico Gaio, classe ’92, uno dei nostri juniores più promettenti. L’altro evento, passato quasi sotto silenzio, ma probabilmente più importante, lo abbiamo appreso da uno scarno comunicato stampa della nostra Continua »



I Re del Roland Garros

 
24 Maggio 2009 Articolo di Enzo Cherici
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 Virtual Tour: seconda giornata di sfide!    

Parigi e i suoi miti. Le cinque stelle che hanno illuminato il torneo maschile negli ultimi trenta anni. La prossima settimana le leggende in gonnella.

Un torneo proprio speciale. A cominciare dal nome dello stadio che lo ospita. Diciamo la verità, oggigiorno a nessuno verrebbe in mente di titolare un complesso tennistico ad un aviatore. Ma erano altri tempi. Si era tra le due guerre e le imprese di Roland Garros nei cieli della prima guerra mondiale erano ancora fresche nelle menti e nei cuori dei francesi. Così, quello che in realtà sarebbe l’Open di Francia, è ancora oggi a tutti noto come…il Roland Garros. Continua »



Madrid: una “Caja”
poco magica.

 
19 Maggio 2009 Articolo di Roberto Commentucci
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Virtual Tour: ranking updated!  

Si chiude tra luci e ombre la prima edizione del torneo “1000” di Madrid, fortissimamente voluto da Ion Tiriac. E Roma ora ha meno paura.

Il potentissimo Ion Tiriac è una figura davvero controversa: novello Ulisse (“polyteknos”, ci dissero al Liceo) Ion il rumeno è l’uomo dai tanti ingegni, dai mille mestieri, dalle competenze diversificate, dalle amicizie potenti. In 70 anni di tumultuosa esistenza, ha già Continua »



I 70 anni di Ion Tiriac auguri da un coetaneo
Ma chi ha scoperto Ivanisevic?

 
14 Maggio 2009 Articolo di Cino Marchese
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Virtual Tour: final day!  

Anche lui finalmente ha compiuto 70 anni. Auguri !!! Goran, però, l’ho scoperto io e non Ion…

Conosco Ion da sempre, da quando veniva a giocare per conto suo tutto il circuito Italiano di primavera per finire in Versilia a Viareggio dove era di casa. Da grande appassionato ne seguivo le sue prestazioni non impazzendo per il suo gioco, piuttosto rustico, ma sempre molto intelligente. Erano i tempi di quando passava molto del suo tempo libero da impegni nei tornei, al CT Parioli dove contava molti amici con cui spesso e volentieri organizzava scommesse o sfide. Continua »



Tennis: che rabbia!

 
13 Maggio 2009 Articolo di Marcos
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Virtual Tour: seconda fase a Madrid! 

  

I tanti modi per sfogare la frustrazione che affligge non di rado i tennisti. Dai praticanti più navigati che giustificano tali imprese, ai freschi genitori intenti ad insegnare ai figli come contenere la rabbia

Nelle fasi finali di un secondo set giocato alla pari, sul break point a favore, dopo aver scagliato un dritto in mezzo alla rete, a causa d’un falso rimbalzo per la terra ostile, nel fisico e nella mente sfiancato dalla lotta, il tennista si piega un attimo su se stesso, maledice la terra e chi l’ha creata, evita lo sguardo del coach Continua »



Flavia: “Ora ho capito
che il tennis è solo un gioco”

 
6 Maggio 2009 Articolo di Daniele Flavi
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Virtual Tour: day 4 in Madrid! 

La nostra giocatrice nonostante il sei a zero del terzo set si presenta in sala interviste molto serena e consapevole del buon livello di gioco oramai raggiunto. Continua »



Jelena invidia Novak
E io il tennis serbo

 
5 Maggio 2009 Articolo di Ubaldo Scanagatta
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Djokovic ha il suo torneo. Jankovic e Ivanovic ancora no. Ma ventimila tifosi avevano affollato l’Arena di Belgrado per il match di Fed Cup contro il Giappone. Capitale per capitale è come se venissero 20.000 fans a Roma per Italia-Cina. Altro che…Castellaneta! La Pennetta spera che le Williams non vengano, ma se in finale il 7 novembre giocheranno Mattek e Glatch, i biglietti sarà meglio regalarli.

ROMA _ Quanta (sana) invidia di Jelena Jankovic per Novak Djokovic che è riuscito a realizzare un sogno. Anzi due. Il primo: disputare un torneo Atp nella sua Belgrado. Il secondo: organizzarlo con la sua famiglia. Giocatore, imprenditore e…showman. Non crediate che quest’ultimo aspetto sia secondario: se Djoker Continua »



Toh, chi si rivede: Gasquet

 
30 Aprile 2009 Articolo di Andrea Scanzi
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Virtual Tour: final day!Il francesino, atteso oggi dalla mattanza con Verdasco, vince due match nello stesso giorno e torna a dare segnali di vita. Gli italiani tutti fuori al secondo turno. Fognini polemico in sala stampa.Victor Crivoi è il Susan Boyle della racchetta. Radek Stepanek versione lama. La ricchezza ostentata di Gulbis. Le volèe tremebonde di Seppi. Le eliminazioni anticipate di Murray, Davydenko, Ferrer. Il one man show di Nadal. E l’insegnamento dei maestri del giornalismo. Continua »



Sei un amico di Ubitennis? Dimostralo!
Vai in giro, al Foro, con il nostro cappellino
Così farai parte della nostra squadra

 
29 Aprile 2009 Articolo di Ubaldo Scanagatta
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Virtual Tour: day4!

Eh sì, è arrivato il momento in cui potete dimostrare il vostro apprezzamento per lo sforzo quotidiano che facciamo noi tutti volontari di Ubitennis per chi è appassionato di tennis.

a) Ogni giorno fra le 14,30 e le 15, venite davanti alle scalette che portano alla sala stampa (chiedete dov’è; se siete amici di Ubitennis non siete certo imbranati!) e troverete alcuni dei collaboratori più noti di www.ubitennis.com che vi Continua »



Bolelli-Kohlschreiber
due “ribelli” diversi
Sul sito Fit un titolo che stride

 
28 Aprile 2009 Articolo di Ubaldo Scanagatta
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Virtual Tour: day3!  

Ma il titolo fatto per Simone, pur così deludente e reo di…manifesta provocazione, “Bene Seppi, Bolelli fuori tra i fischi”, manca di eleganza. La sconfitta di un qualsiasi altro tennista italiano sarebbe stata sottolineata a quel modo? 

Se Simone Bolelli ha avuto non pochi problemi con la sua federazione e la Coppa Davis, il suo giustiziere Philippe Kohlschreiber non è stato da meno. Ma sono due tipi di…ribelli proprio diversi. Se Bolelli è simpatico ed è buono come il pane, ergo non ha forse grandissima personalità, il tedesco Continua »



La malinconica dissolvenza
di James Blake

 
28 Aprile 2009 Articolo di Andrea Scanzi
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Pioggia e vento per il primo giorno del torneo. Programma dimezzato. Cipolla e Starace subito fuori. Gradinate evacuate nel timore che cadessero pini e tendoni. Murray compare in sala stampa e prova a sorridere (senza riuscirsi). Djokovic si allena dispesando sorrisi prefabbricati (come da Fiorello il giorno prima). Kiefer tenta una palla corta che cade fantozzianamente a mezzo metro dai suoi piedi. E l’ex top ten americano, novello Arthur Ashe, abbandona il torneo a bordo di una vettura portabagagli, come una borsa vecchia. Continua »



Fed Cup, come sfruttare un successo
senza illudere nessuno

 
27 Aprile 2009 Articolo di Roberto Commentucci
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 Virtual Tour: day2!

Quanto valgono veramente i successi azzurri in Fed Cup? Ma soprattutto, che uso ne va fatto, anche sul piano propagandistico, per continuare a migliorare il nostro tennis?

Premessa
La squadra italiana di Federation Cup ha confermato ancora una volta di essere la parte migliore del nostro tennis, raggiungendo la terza finale in quattro anni. Tutti contenti, quindi no? Macché, nemmeno per idea.
Si era appena posata a terra l’ultima palla del match con cui l’indomita Leonessa Francesca Schiavone ha domato la rampante ragazzina Pavlyuchenkova, che immediatamente sono iniziate, all’interno del nostro movimento, le polemiche e le discussioni. Continua »



Genitori e Figli 2
Capitolo dodicesimo
La perdita dell’innocenza

 
23 Aprile 2009 Articolo di Stefano Grazia
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 Virtual Tour: inizia la sfida romana!

E’ quasi ora di cena, quando viene giù,
suo padre ormai non lo capisce più.
E con gli occhi dentro al piatto lui,
mangia molto ma non parla mai.
Ha una luce strana dentro agli occhi
e qualcuno l’ha chiamata cattiveria.
Ma poi, chissà la gente che ne sa,
chissà la gente che ne sa,
dei suoi pensieri sul cuscino che ne sa,
della sua luna in fondo al pozzo che ne sa,
dei suoi pensieri e del suo mondo.
(Francesco De Gregori)

 

Come ormai avrete capito non mi piace solo leggere o ascoltare musica ma passo anche molte ore della mia vita a vedere e rivedere film e spesso da libri, film e canzoni mi illudo di trarre massime e idee che fungano da ispirazione perchè se la vita è Continua »



Nadal, il più grande
terraiolo di sempre

 
21 Aprile 2009 Articolo di Giorgio Spalluto
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Neanche Borg aveva vinto così tanto sul rosso, alla sua età: 23 titoli a 19 per Rafa. Dal 2005 a oggi Nadal vanta una percentuale di vittorie del 97,18%. Borg nei 4 migliori anni della sua carriera vinse il 96,2% dei suoi match contro avversari che non valevano Federer.

E’ inevitabile al termine dell’ennesimo successo del cannibale maiorchino, domandarsi se già a 22 anni e 10 mesi possa essere considerato il più grande di sempre sulla terra battuta. I numeri sono impressionanti e sembrano non dare adito ad alcun dubbio. La percentuale delle vittorie nei 4 migliori anni della carriera di alcuni dei più grandi terraioli di sempre Continua »



Roberta Vinci
sbucata dal passato.

 
20 Aprile 2009 Articolo di Roberto Commentucci
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Per celebrare la bellissima vittoria nel Wta di Barcellona, ripercorriamo la vicenda sportiva della più spettacolare delle nostre tenniste, dotata di un gioco tanto antico quanto bello da vedere, ma frenata da un fisico fragile e da un carattere troppo sensibile. Ora, con la ritrovata condizione atletica, Robertina può essere uno splendido testimonial  per nostro il tennis.

Roma, 2 maggio 1999. Al Foro Italico si gioca il secondo turno delle qualificazioni del torneo femminile. C’è un pubblico variegato, anche se non troppo numeroso, in cui si mescolano veri appassionati a semplici curiosi, che girano fra i campi interessati più alle fattezze delle giocatrici che all’aspetto agonistico. A poco a poco, però, tutti quanti si ritrovano a guardare lo stesso match. “Aho, venite qua, c’è una che batte e va a rete…”.
Sul campo n. 1 va in scena un affascinante contrasto di stili, fra due ragazze giovanissime. Continua »



Non è la tecnica
che manca ai nostri

 
17 Aprile 2009 Articolo di Ubaldo Scanagatta
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La verità è che manca a loro la testa. Cioè la capacità di giocar bene i punti importanti. Fognini avanti 5-0 smette di spingere, Bolelli fa un break a Ljubicic e perde subito il servizio nel game successivo. Un problema di maturità? “Gioca come uno junior” dice un inglese di Fognini. Sarà mica in malafede?

Hanno perso tutti e due negli ottavi , Fognini e Bolelli, ed entrambi hanno motivo di rimpiangere l’occasione perduta. Anche se ovviamente l’aver raggiunto gli ottavi, a questi chiari di luna, resta un bel titolo di merito. Continua »



Terra Rossa, rifugio e prigione
del tennis italiano.

 
8 Aprile 2009 Articolo di Roberto Commentucci
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Arriva per gli azzurri la sospirata stagione europea sulla terra battuta, che resta la nostra superficie preferita. Ma anche un nostro grande limite.

Premessa.

Forse mai come quest’anno gli appassionati italiani hanno atteso con impazienza la primavera e, con essa, l’inizio della stagione sulla terra rossa europea. Dopo i deludenti risultati dell’ultimo periodo, infatti, i nostri giocatori, su quella che resta di gran lunga la loro superficie preferita, avranno l’occasione di riscattarsi e di puntellare la loro classifica, che inizia a farsi deficitaria. Continua »



Genitori & Figli 2
Capitolo undicesimo
La famosa guida “Michelin/MadMax” del tennis

 
4 Aprile 2009 Articolo di Stefano Grazia
Author mug

 Virtual Tour: final day!

“I migliori non hanno convinzioni,mentre

i peggiori difendono con ardore le proprie “

(W.Yeats)

 

“Nella tua scuola Federer e Nadal non ci sarebbero potuti stare,

uno dei due non era buono, nella mia sarebbero cresciuti tutti e due”

(Edipo in risposta a Diego1)

 

“Fra la vita e la morte, fra la vita e la morte avrei scelto l’america…”

(Francesco de Gregori)

In questi giorni cercavo disperatamente l’ispirazione per un nuovo articolo introduttivo non volendo, in nome di una sana alternanza, proseguire la litania personalistica che pure tanti spunti continuerebbe a darmi (e non temete, sara’ per la prossima volta …) e ovviamente non ho potuto fare a meno di cogliere l’invito di Edipo sul tema Accademie Private Riconosciute dalla FIT. In realta’ si tratta del classico Uovo di Colombo e a meno di non voler fare a tutti i costi i bastian contrari non possiamo non riconoscere che l’iniziattiva ha un senso o meglio una sua logica ed era anche stata caldeggiata da molti di noi agli albori di questo blog. Poi, certo, bisogna presupporre, come dice Enzo Lo Iacono, la buona fede e soprattutto, secondo me, bisognerebbe avere elasticita’. Di Pensiero, intendo. Ma faccio un passo indietro: lo scorso mese la mia attenzione era stata attratta piu’ che dal famigerato articolo di Piatti con il grip di Federer e Nadal, da quelli di Della Vida e Pistolesi. In questi articoli si sosteneva che alla fin fine inutile dare la colpa a questo o a quello ma di cominciare a rendersi conto che ognuno, e solo lui, e’ responsabile del proprio destino.Allora, un discorso e’ fare propaganda e fornire le strutture affinche’ venga create una base da cui attingere e selezionare, un’altra e’ creare le condizioni ideali per alcuni potenziali giocatori con qualche possibilita’ in proiezione professionistica visto che,lo ripetiamo sempre, non esiste un medodo di allenamento perfettp per tutti ma esiste un metodo di allenamento perfetto PER TE. Ma quello che dice Della Vida e’ in pratica: poche storie, se tu non ti diverti a giocare a tennis, la colpa e’ della Federazione ma se tu non diventi un campione la colpa e’ solo e principalmente tua. Chi vuole veramente ed ha i mezzi tecnici e fisici un modo lo trova, anche se non ha un soldo. Chi invece non ce la fa, per un motivo o per l’altro, o non era bravo abbastanza o non lo voleva abbastanza.

Certo, la Federazione avrebbe il dovere di facilitarti il cammino o perlomeno di non ostacolarti. Per questo ben venga secondo me l’iniziativa della famosa Guida Michelin (che dovrebbe essere ribattezzata Guida Mad Max) ma, e qui ritorno al principio della elasticita’, perche’ non fare un passo ulteriore e riconoscere invece all’allievo e al genitore il Diritto Dovere di scegliere come e dove allenarsi, a fronte del conseguimento di certi risultati e della disponibilita’ a periodici controlli e collaborazioni coi tecnici federali.

Mi spiego :dunque supponiamo che uno abbia un figlio che per un motivo o per l’altro-risultati in tornei o giudizio favorevole da piu’ coaches- a un certo punto considerato potenzialmente promettente e che fino ad oggi e’ stato allenato in un certo modo in una certa Academy. Perche’ invece di farlo entrare a Tirrenia o in un’altra Academy Targata FIT, non gli si riconosce che fino ad oggi ha lavorato bene e che se per lui quindi la soluzione migliore e’ continuare a lavorare in tal modo, magari sottoponendolo a periodici check up.E ovviamente a seconda del suo valore gli si paga la retta sottoforma di scholarship o almeno esattamente quanto gli verrebbe a costare allenarsi a Tirrenia o alla Vavassori se fosse boarding. Ogni 3-6 mesi, in occasione dei suoi rientri in Italia fara’ magari una settimana a Tirrenia o in un Academy di suo gradimento targata FIT dove I suoi progressi potranno essere controllati e monitorati e dove potrebbero essere accolti eventuali suggerimenti di programmazione, preparazione, tecnica.

L’Autorevole Commentucci mi dice che in realtà questo è proprio quello che sta facendo la FIT e mi cita l’esempio di Miccini: “Se un atleta è ritenuto meritevole di essere convocato a Tirrenia, e invece preferisce andare da un’altra parte (tipo da Bolletta, come Miccini) la FIT gli da in denaro l’equivalente di quel che spende per tenere un ragazzo di pari età a Tirrenia” e quindi purtroppo perchè questo avvenga a più largo spettro e’ solo tutta una questione di soldi (nel senso che non ce ne sono e si ritorna al Bambole non c’e’ una lira di un mio articolo precedente). Semmai se le cose stanno cosi’ bisognerebbe allora definire chiaramente i termini di valutazione e cioè stabilire quando un giocatore diventa meritevole di una convocazione a Tirrenia. Valgono solo i risultati o conta anche la potenzialità? Per esempio Miccini a 12 anni numero tre, credo, Under 12, sceglie di andare in Florida … ma mi risulta (potrei sbagliare…) che i primi due anni almeno siano stati tutti a carico della famiglia. Chi decide a livello Federale se sei degno di attenzione e soprattutto chi decide se, rifiutando gentilmente di farti allenare a Tirrenia, rimani tuttora meritevole di contributo? Esiste un Comitato di Grandi Saggi da contattare? Cioe’, io potrei prendere un appuntamento a Tirrenia,magari a pagamento come fanno da Mouratoglou a Parigi, portare la’ mio figlio, farglielo vedere, toccare, annusare e poi sentirmi dire le famigerate parole:” mi dispiace, tuo figlio e’ bravo ma non abbastanza” oppure “OK, il prezzo e’ giusto”. Nel primo caso posso sempre decidere di insistere e ritornare dopo un anno, nel secondo caso inizio una collaborazione del tipo suggerito sopra. Tra l’altro questo discorso implica anche un’altra riflessione e cioè la Teoria dello Spendere di più prima per poter spendere meno dopo. Teoria rischiosa su cui sia io che Mad Max abbiamo investito e che si basa sul fatto che a un certo punto, se vuoi andare davvero avanti, la cifra da spendere è insostenibile per un privato e se solo i migliori, come è giusto, ottengono l’aiuto economico, allora a 12 -14 anni tu devi essere già il migliore o uno dei migliori e quindi devi aver già speso tempo e denaro per diventarlo. Se non lo sei abbastanza, è probabilmente meglio che ti fermi qui e il denaro invece di spenderlo, risparmiarlo per il college o l’università.

Concludo citando dalla intervista di Enzo Chierici a Raffaella Reggi:

Flavia Pennetta, in una recente intervista, ha dichiarato: “In Spagna ho trovato un metodo, un sistema, voglia di fare. Da noi nei centri s’inventano le cose, in Spagna si va avanti seguendo un programma”. Ha ragione lei? Risponde la Reggi:Guarda, se tu mi chiedessi ora: “Raffaella, siamo nel 2009, hai 12 anni, cosa vorresti fare?”, io ti risponderei che me ne tornerei negli Stati Uniti come ho fatto 20 e passa anni fa. Perché qui da noi purtroppo manca una certa mentalità. Gli uomini ci sarebbero anche, ma spesso chi è bravo e magari merita non viene aiutato come si dovrebbe. Qui da noi a livello di mentalità siamo rimasti molto, molto indietro. Ti faccio un esempio. Qui in Italia m’hanno sempre insegnato di odiare l’avversario. Negli Stati Uniti di odiare la pallina. Chiara la differenza? Ha quindi fatto benissimo la Pennetta, perché alla fine il salto di qualità l’ha fatto all’estero.”



Raffaella Reggi:
Alla fine,
decide Binaghi…

 
2 Aprile 2009 Articolo di Enzo Cherici
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 Virtual Tour: day 10!

Intervista a tutto campo con Raffaella Reggi. L’ ex numero uno italiana, apprezzata commentatrice di Sky, parla di tennis maschile, femminile, delle differenze fra il suo tennis e quello di oggi, della Federazione: senza peli sulla lingua.

Ci dici subito, al volo proprio, chi vince a Miami?
Guarda, questo Nadal non è che m’abbia entusiasmato molto fin qui. Ma si sa che lui è uno che esce sempre alla distanza. Direi quindi Nadal, nonostante tutto, ma mi piacerebbe veder Federer vincente…

A proposito di Federer, in molti dicono che il vero numero 2 oggi sia Murray.
Beh se guardiamo i progressi compiuti dallo scozzese negli ultimi mesi e gli ultimi confronti diretti, si potrebbe anche anche essere d’accordo. Anche se a mio avviso Murray manca ancora dellla continuità esibita fin qui da Federer. Direi si debba aspettare la fine dell’anno per affrontare un discorso di questo genere, dopo aver visto come se la cava magari Murray sulla terra e sull’erba. Ha fatto indubbiamente un grosso salto di qualità, però da qui a spodestare Federer ce ne corre. Alla fine contano i punti. Continua »



Lombardi ai coach:
“Non basta copiare”

 
31 Marzo 2009 Articolo di Roberto Commentucci
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Virtual Tour: day 8!

“Gli allenamenti vanno personalizzati all’atleta”. Pregi e difetti dei nostri tecnici. “La formazione prima era un debito, ora un reddito per la Fit, ma è giusto così”. Vecchie teorie e nuove conoscenze sfociano in conflitti generazionali fra i maestri. La bravura di Piatti, le difficoltà comunicazionali di Furlan. Su Tirrenia: “Mi aspettavo di più”.

Qualche settimana fa, in questo articolo  avevamo parlato del problema dei coach in Italia, sostenendo la tesi che il nostro paese non disponga di un adeguato numero di allenatori preparati e disposti alla dura vita nomade del coach. Avevamo anche formulato una proposta alla Federazione. La cosa ha incuriosito il prof. Lombardi, Referente Tecnico della Scuola Nazionale Maestri, che ci ha rilasciato questa intervista. Continua »