Raffaella Reggi:
Alla fine,
decide Binaghi…

 
2 Aprile 2009 Articolo di Enzo Cherici
Author mug

 Virtual Tour: day 10!

Intervista a tutto campo con Raffaella Reggi. L’ ex numero uno italiana, apprezzata commentatrice di Sky, parla di tennis maschile, femminile, delle differenze fra il suo tennis e quello di oggi, della Federazione: senza peli sulla lingua.

Ci dici subito, al volo proprio, chi vince a Miami?
Guarda, questo Nadal non è che m’abbia entusiasmato molto fin qui. Ma si sa che lui è uno che esce sempre alla distanza. Direi quindi Nadal, nonostante tutto, ma mi piacerebbe veder Federer vincente…

A proposito di Federer, in molti dicono che il vero numero 2 oggi sia Murray.
Beh se guardiamo i progressi compiuti dallo scozzese negli ultimi mesi e gli ultimi confronti diretti, si potrebbe anche anche essere d’accordo. Anche se a mio avviso Murray manca ancora dellla continuità esibita fin qui da Federer. Direi si debba aspettare la fine dell’anno per affrontare un discorso di questo genere, dopo aver visto come se la cava magari Murray sulla terra e sull’erba. Ha fatto indubbiamente un grosso salto di qualità, però da qui a spodestare Federer ce ne corre. Alla fine contano i punti.

Djokovic, che in questo torneo è apparso in ripresa, fin qui è sembrato in crisi nera. Cosa gli è successo?
L’ho detto anche in telecronaca, a differenza di un Nadal o dello stesso Murray, gli è mancato un importante salto di qualità a livello tecnico. Nadal ogni anno c’ha fatto vedere progressi tecnici importanti. Penso al servizio, al rovescio, al gioco di volo. Murray è cresciuto tanto anche fisicamente. Djokovic è rimasto un po’ fermo. E a questi livelli queste cose contano, perché poi gli avversari ti prendono le misure e tutto diventa più difficile. Anche a livello di testa mi sembra abbia un atteggiamento meno positivo e propositivo rispetto a un anno fa.

Ieri c’erano papà e mamma in tribuna….Possibile possa influire un fatto di questo genere nel rendimento di un giocatore di vertice?
Potrebbe essere una possibilità. Si tratta di una famiglia unita, lui ne parla sempre con molto rispetto. Non è da escludere che la presenza dei genitori possa avergli giovato.

Grande Slam. Negli anni scorsi tutti aspettavano Parigi per vedere se Federer poteva realizzarlo. Dallo scorso anno le cose sono cambiate. Ce la può fare Rafa?
Parigi lo diamo per scontato. Si fa un po’ più dura a Wimbledon, ma può senz’altro farcela. Il mio grosso dubbio riguarda lo US Open. Lui arriva in quel periodo dell’anno sempre un po’ provato a livello fisico. Anche quest’anno ho visto che ha una programmazione pazzesca. Sul cemento lui soffre sempre un po’ rispetto alle altre superfici. Ci sono poi tornei come Toronto e Cincinnati molto ravvicinati, non c’è molto spazio per il recupero. Lui, essendo un gran “pedalatore”, col suo tipo di gioco fa più fatica rispetto a un Federer o allo stesso Murray, che hanno un gioco più veloce e sanno adattarsi meglio.

Ti piace commentare il tennis maschile? O potendo scegliere ti butteresti sul femminile?
In questo momento non mi entusiasma molto il tennis femminile se devo essere sincera. Spesso scherziamo con Laura Golarsa e diciamo “magari avessimo potuto giocare ora!”. Adesso onestamente non c’è un grande livello di gioco. La Jankovic è in crisi, la Ivanovic non trova continuità, la Sharapova sta sempre male. La verità è che abbiamo tutti una gran nostalgia della Henin. Al momento abbiamo Serena che è una spanna sopra a tutte e che se solo decidesse di dedicarsi al 100% al tennis non ce ne sarebbe per nessuna. Anche in considerazione di tutto questo, sarebbe veramente un delitto se Flavia si lasciasse sfuggire l’occasione di entrare fra le prime dieci in questo momento.

Si sente sempre più spesso ripetere ultimamente che Federer vinceva perché non aveva avversari all’altezza. E le Williams allora?
Non è che Federer non avesse avversari. Erano soltanto ancora un po’ “immaturi”. Stiamo parlando comunque di gente che negli ultimi anni ha avuto una evoluzione tecnica incredibile. Ma nadal, Djokovic, Murray ci sono ora e c’erano allora. Per le Williams, come dicevamo, il discorso è diverso. Nessuna evoluzione tecnica, gioco monocorde, tutte fatte con lo stampino. Appena si presentava una giocatrice come la Henin, che proponeva dei cambi di ritmo o delle variabili in corso, le difficoltà aumentavano anche per loro.

A proposito di Williams. Qualcuno stasera sente aria di biscotto….
Discorso che va avanti da anni. Io non ho mai voluto crederci, non fa parte della mia concezione, della mia mentalità. Per me nei loro match c’entra piuttosto molto l’aspetto psicologico. Dovessimo davvero pensare che si mettono d’accordo, allora possiamo chiudere bottega. Il tennis, come qualunque altro sport, non avrebbe più senso.

Alle Olimpiadi di Seul battesti la Evert (2-6 6-4 6-1). Fu la tua più bella vittoria?
Ricordo sempre con piacere la mia prima vittoria a Lugano, i tre Masters che ho giocato. Ma anche la sconfitta con Arantxa Sanchez….

Era la domanda successiva che volevo farti….
In effetti è spesso ricorrente e anche con Arantxa, con la quale siamo in ottimi rapporti, questa partita qui la ricordiamo spesso, facendoci anche una sana risata. Magari più lei che io …A lei non sarebbe cambiato niente nella carriera. Per me invece qualcosa sarebbe forse cambiato.

Ti ricordi chi avresti dovuto incontrare dopo?
Forse la Lindqvist?

Te lo dico io. La McNeil……
Beh sull’erba con la McNeil sarebbe stata dura comunque. Stiamo parlando di una giocatrice che aveva battuto la Graf a Wimbledon.

Anche tu battesti una giovanissima Graf. Si capiva già che razza di campionessa sarebbe diventata?
Fu a Lugano, nelle qualificazioni. Mi impressionò subito a livello fisico, atletico. Aveva questi piedi…Al posto dei piedi aveva le molle! Si muoveva in campo con una fluidità straordinaria. E infatti pensai subito che ne avremmo sentito parlare a lungo. Come per la Seles. Monica arrivò da Bollettieri all’età di 9 anni e appena la vidi pensai “altri 3-4 anni e questa fa un salto di qualità pazzesco”. E infatti. D’altra parte, quelle forti se sei un attimino nell’ambiente le riconosci subito.

Tu sei stata capitana non giocatrice di Fed Cup. Come hai vissuto le recenti polemiche tra la Federazione e alcuni nostri giocatori di Davis? Penso a Bolelli e più recentemente anche Seppi. Ti sei fatta una tua opinione?
Sono stata capitana di Fed Cup per 4 anni. Già all’epoca ho vissuto queste polemiche in prima persona, perché nel mio ultimo anno le più forti non giocarono per questioni economiche. Dico la verità, penso che quando si indossa la maglia azzurra, il discorso relativo al prize money dovrebbe passare in secondo piano. Ma qui entreremmo poi in un discorso anche più ampio, su come vengono gestiti i professionisti a livello di Federazione, che non mi trova assolutamente d’accordo. La Federazione a mio avviso deve aiutarti fino a un certo punto. Quando poi diventi professionista, sei tu che ti devi saper gestire, muovere con le tue gambe. Invece vedo, ad esempio, che si forniscono fisioterapisti o altri servizi, quando questi soldi potrebbero essere spesi meglio e in altro modo. Ma questa è una mia valutazione. Certamente con Bolelli la situazione è stata gestita malissimo. Non so se in tutta questa vicenda abbiano influito i pessimi rapporti tra Pistolesi e Binaghi. Dispiace perché con Seppi e Bolelli aumenterebbero di molto le chances di poter tornare in A. Ripeto: la cosa è stata gestita malissimo. In queste cose servirebbe maggiore chiarezza, ad esempio sul come gestire la questione dei rifiuti delle convocazioni in Nazionale. È stato creato il precedente di Volandri, ora con Bolelli si segue un’altra strada. Credo che anche la figura del capitano in questo senso sia importante. E qui apriremmo un altro capitolo, perché non so quanto Barazzutti sia in grado di avere il controllo della situazione, dal momento che credo sia comunque sempre Binaghi che alla fine decide.

Flavia Pennetta, in una recente intervista, ha dichiarato: “In Spagna ho trovato un metodo, un sistema, voglia di fare. Da noi nei centri s’inventano le cose, in Spagna si va avanti seguendo un programma”. Ha ragione lei?
Guarda, se tu mi chiedessi ora: “Raffaella, siamo nel 2009, hai 12 anni, cosa vorresti fare?”, io ti risponderei che me ne tornerei negli Stati Uniti come ho fatto 20 e passa anni fa. Perché qui da noi purtroppo manca una certa mentalità. Gli uomini ci sarebbero anche, ma spesso chi è bravo e magari merita non viene aiutato come si dovrebbe. Qui da noi a livello di mentalità siamo rimasti molto, molto indietro. Ti faccio un esempio. Qui in Italia m’hanno sempre insegnato di odiare l’avversario. Negli Stati Uniti di odiare la pallina. Chiara la differenza? Ha quindi fatto benissimo la Pennetta, perché alla fine il salto di qualità l’ha fatto all’estero.

Altre Federazioni, penso alla Francia ad esempio, fanno ampio ricorso all’esperienza dei loro ex-giocatori. In Italia questo avviene meno….
Io ho sempre pensato che chi è stato giocatore, non necessariamente debba poi essere un bravo tecnico. Non sta scritto da nessuna parte che siccome uno è stato un buon giocatore gli spetti comunque un ruolo di diritto. Questo assolutamente no. Deve esserci sempre una preparazione alle spalle e un ragionamento che non è solo tecnico, ma anche umano, di rapporto con l’allievo. Ma c’è anche da dire che i professionisti, quelli con la P maiuscola, dovrebbero essere ben pagati. Da quello che so io, chi lavora ora in Federazione prende poco o niente, mentre il professionista vuole essere pagato per quel che sente di valere. Ma vuole anche avere, in qualche modo, carta bianca. Quando mi fu proposto il ruolo di capitana di Fed Cup, io pretesi di avere carta bianca nelle mie scelte, assumendomi naturalmente tutte le responsabilità conseguenti. Il mio unico referente era Adriano Panatta allora. Nel caso i risultati non fossero arrivati avrei pagato in prima persona. Tutto questo oggi non si vede. In Francia stanno facendo un lavoro straordinario, gestito da gente che da sempre è nello sport. Se analizzo la loro situazione e poi vedo quello che sta avvenendo in Italia, mi viene da mettermi le mani nei capelli.

Allora sei d’accordo con Roberto Lombardi, che in un’intervista rilasciata pochi giorni fa al nostro sito, ha dichiarato: “Anche gli ex giocatori devono studiare. Altrimenti quel che loro hanno imparato resta esperienza individuale, non è trasmissibile né riproducibile”.
Sono d’accordissimo, come ti dicevo,. Ma bisognerebbe anche dare agli ex giocatori la possibilità di trasmettere queste loro conoscenze. In tutti questi anni non abbiamo visto niente di tutto questo. Molti vanno ad insegnare nei circoli. È anche il mio caso. Ma pensi che a me non piacerebbe poter essere utile in qualche altro ruolo?

Presumo di si..
Ma non è facile. Non è affatto facile…

Tu vincesti l’Orange Bowl a 16 anni. Come siamo messi a giovani oggi?
A livello tecnico, come tennis giocato, non c’è questo gap enorme con gli altri paesi. È più un discorso di cattiveria, di sana competizione, di avere grinta. Guarda i giocatori russi. Giocano sempre con il coltello tra i denti e vanno in campo dando sempre il massimo. Hanno una voglia pazzesca. Bisognerebbe poi lavorare un po’ di più sotto il profilo atletico, questo qui da noi ancora manca. Non sono poi assolutamente d’accordo sul fatto di tenere i nostri ragazzi fino ai 18 anni a disputare i tornei Juniores e soltanto dopo fargli giocare dei Challenger. Ma almeno su questa cosa sembra che si stia seguendo, fortunatamente, un’altra direzione.

Ti sentiresti di puntare su qualcuno di questi?
Conosco questo ragazzino di 16 anni di Faenza, Federico Gaio. Lui è a Tirrenia e sta cominciando proprio adesso a disputare qualche Challenger. È questa la strada da seguire.

Gioco della torre. Graf o Seles?
Seles tutta la vita.

Navratilova o Evert?
Navratilova, senza ombra di dubbio!

Venus o Serena?
Serena

Borg o McEnroe?
A me piaceva troppo Borg…Poi quando ero ragazzina avevamo anche lo stesso sponsor. Quindi…

Sampras o Agassi?
Agassi

Suppongo c’entri qualcosa Bollettieri…
Esatto…

Federer o Nadal?
Federer

Sei federeriana convinta…
Apprezzo tantissimo Nadal, attenzione. Lo ammiro per tante cose. Ma se si parla di tennis giocato, a me Federer entusiasma proprio.

Tommasi o Clerici?
Tommasi

M’hai preso in contropiede, pensavo non rispondessi!
Ma non è che non stimi Clerici, sia chiaro. Solo che con Rino ci si vede molto più spesso, abbiamo modo di parlare di più e c’è sempre stata una certa stima reciproca.

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21 Commenti a “Raffaella Reggi:
Alla fine,
decide Binaghi…”

  1. anto scrive:

    Apprezzata…..vallo a dire a Fognini e ai suoi tifosi…….

  2. Supermad scrive:

    Bella questa intervista, l’ho letta piacevolmente. Per fortuna a Raffaella non sono state fatte domande su Fognini e su suo padre ;)

    Battute a parte, sono d’accordo con la Reggi sul discorso del Grande Slam di Nadal, cosi come sottoscrivo il capitolo tennis femminile ed il capitolo sorelle Williams.

    Ho visto qualche partita di Raffaella, purtroppo aveva nel servizio il tallone d’Achille. Adesso che insegna nei circoli che metodi usa per insegnare questo colpo agli allievi? Domanda da ignorante, magari non c’entra niente…

    Per finire: grazie al cielo nel gioco della torre, tra Sampras e Agassi, ha buttato Sampras…

  3. +PSTN+ scrive:

    ^A proposito di Federer, in molti dicono che il vero numero 2 oggi sia Murray.^
    “Direi si debba aspettare la fine dell’anno per affrontare un discorso di questo genere, dopo aver visto come se la cava magari Murray sulla terra e sull’erba. Ha fatto indubbiamente un grosso salto di qualità, però da qui a spodestare Federer ce ne corre. Alla fine contano i punti.”

    Ineccepibile!
    Come dovrebbe essere per qualsiasi soggetto minimamente obiettivo e di buonsenso.

  4. angelica scrive:

    Anto non è la Reggi che ha problemi con Fognini e famiglia. Sono loro che hanno problemi con la Reggi.

    Bella intervista. La Reggi è sempre molto schietta come persona.
    “Gioco della torre. Graf o Seles? Seles tutta la vita.”
    Ma come Seles !!!! Dovessi scegliere fra queste due ..mi butterei io ! :D

  5. pibla scrive:

    Ottima intervista

  6. marcos scrive:

    ottime domande, enzone!

    ma l’hai intervistata per telefono, o l’hai invitata a cena?

  7. andre88 scrive:

    cioè la reggi sceglie federer perchè “se si parla di tennis beh federer entusiasma troppo”….e poi tra borg e mc enroe sceglie lo svedese e tra sampras e agassi,sceglie il kid di las vegas…che è una contraddizione all’ennesima potenza…pazzesco!!!!!!!!!

  8. enzo cherici scrive:

    @marcos, Abbiamo cenato per telefono :D

    @andre88, Credo si capisca chiaramente, lo ha detto lei stessa, che le scelte su Borg e Agassi siano più di tipo “affettivo” che “tecnico”. Si trattava di un gioco. E comunque sia, stiamo parlando di Borg e Agassi, ossia sempre 19 slam in due. Non tanti di meno dei 21 totalizzati dalla coppia Sampras-McEnroe ;)

  9. mauro scrive:

    Ma perchè, per capire meglio, non sappiamo quanto i nostri tecnici si stanno sacrificando per la Federazione a livello economico. Cioè quanto un ottimo coach deve guadagnare ( tipo Fanucci ) in proprio, e uno stipendiato di federazione ( da furlan a palumbo e i soliti satelliti). Si conoscono le cifre??

  10. Ubaldo Scanagatta scrive:

    grande intervista di Enzo e simpatica Raffaella. Credo che questo genere di interviste sinao gradite ai nostri lettori, Speriamo di offrirvene spsso, qui come sul sito. ubaldo

  11. andre88 scrive:

    @enzo, lo so bene che si parla di campioni,come lo è nadal del resto,6 slam a 22 anni,però mi sembrava una cosa abbastanza contraddittoria,solo per il fatto della maglietta o di bollettieri ecco…

  12. Mino scrive:

    Si, un’ intervista interessante. E concordo in particolare col pensiero del “Binaghi sceriffo” come piace definirlo a me, sul suo strapotere e sullo scarso peso decisionale di Barazzutti; come concordo in pieno con i due pesi e due misure usati per Volandri e Bolelli. Brava Raffaella!

  13. stefano grazia scrive:

    Mi fa piacere, da diretto interessato,sentir dire da Raffaella Reggi che la scelta tanto spesso criticata di mandare il proprio figlio da Bollettieri in Florida e’ ancora valida… Lasciamo stare la mia storia personale (o meglio quella di mio figlio che non e’ nessuno), ma due dei piu’ interessanti prospetti italiani (Miccini e Quinzi) negli ultimi 4 anni sono stati ospiti fissi o saltuari dell’Academy di Bradenton … Perche’ a volte non si capisce bene se chi critica lo fa dal un punto di vista economico (e allora potrei anche concordare) ma a volte mi sembra di capire che molti in Italia continuano a pensare che Bollettieri sia solo un cioccolataio e che la Img Academy sia solo una truffa per i polli… Che non sia tutt’oro quel che luccica e che si debba comunque navigare a vista e’ ovvio, ma denigrare gli altri fuori dall’italia non mi sembra essere il miglior sistema per migliorare …

  14. Paolo v. scrive:

    Raffaella Reggi dice che il livello del tennis femminile odierno è molto basso e che sarebbe un delitto se Flavia non entrasse nelle 10 in questo periodo. Aggiunge che parlando con la sua amica e coetanea Golarsa rimpiange di non giocare oggi sottintendendo che se giocasse oggi sarebbe tra le prime 10.
    Ebbene, mi spiace tanto ma su questo la Reggi è proprio totalmente fuori strada, la capisco per carità, è tipico di tutti gli ex ( ex di tutti i campi, non solo dello sport) di pensare che “ai miei tempi si che era difficile emergere non come ora che è invece molto facile”. Anche lei soffre di questa clamorosa distorsione della realtà e sarà bene che chi ha vissuto dall’esterno sia quegli anni che questi, le spieghi che IL LIVELLO MEDIO del tennis femminile odierno è DI GRAN LUNGA più alto del LIVELLO MEDIO di 20 anni fà.
    All’epoca c’erano 3 o 4 fuoriclasse ma dopo c’era il vuoto. La numero 1 di allora era più forte della n 1 di oggi, questo è indubbio. Anche la due e la tre di allora erano molto più forti delle attuali due e tre. Forse anche la 4 era più forte 20 anni fà. Ma la n. 10 di oggi è MOLTO PIU’ FORTE DELLA 10 DI ALLORA, per non parlare della 20 della 30 ecc ecc.
    Ne è prova il fatto che allora le semifinali erano garantite per le top player ed i primi turni erano pure formalità l’unico interesse era sapere se chiudevano sotto l’ora di gioco.
    Se la Reggi e la Cecchini giocassero oggi, non potrebbero neppure essere tra le prime 25 del mondo garantito al limone.
    Un discorso del genere, in conclusione lo accetterei da una Sabatini che poveraccia, non è mai stata neppure n.2 ed oggi vede gente cone Jankovic e Safina che non hanno neppure un unghia del suo talento essere più avanti. Non può farlo invece, la Reggi che, proprio grazie al più basso livello delle seconde linee di allora, ha potuto sfiorare le top ten che oggi si sognerebbe.
    Cara Raffaella con tutto il rispetto, è molto più difficile entrare tra le top ten oggi che non 20 anni fa. Per entrare tra le top ten bisogna vedere il livello della n.10 non quello della n.1!!!!!!!
    In quegli anni sono a lungo state tra le prime 10 gente modesta come Paulus, Wiesner, Tauziat, le tre Maleeva la Appelmans e una che non sapeva muoversi come Pam Shriver è stata anche tra le prime 5!!!
    Oggi la n.10 è la Azarenka, la 11 è la Radwanska la 12 è la Wozniaky, vogliamo mettere?
    Capisco tutto, capisco che ciascuno di noi tende a vedere il suo periodo sempre come il piu bello, il più difficile, il più competitivo, ma dall’esterno si vede meglio e soprattutto si hanno meno distorsioni!!!!
    Mi interesserebbe il giudizio anche di altri commentatori su questo, ed in particolare di Ubaldo.
    Grazie.

  15. king of swing scrive:

    beh la Reggi fortunatamente ha una mentalità più aperta…è pure una buona commentatrice a mio parere…però ancora non ho capito perchè ha esagerato con fabio l’altra volta…ha sbagliato in quel caso…

    interessante il fatto che anche per la Reggi la nostra federazione è sprecona…e credo siamo in tanti ad essere d’accordo su questa cosa…e nonostante ciò..è pure inefficiente…gli sprechi non sono mai giustificati per carità…però se il nostro movimento fosse un pò cresciuto nel frattempo…come si dice..si piangeva con un occhio…

    certo però che se i soldi spesi per Tirrenia… Infantino…Supertennis…fisioterapisti…insomma se questi soldi fossero stati utilizzati nella giusta maniera…probabilmente il nostro movimento non si troverebbe quasi allo sfascio come in questo momento…non hanno un progetto serio..questo è il problema…e facendo così si possono combinare solo danni..

  16. ferruccio scrive:

    Raffaella era una grandissima agonista ma a tennis giocava tra male e malissimo , con il suo servizio oggi dovrebbe giocare con l’elmetto

    io trovo scandaloso che lei e le altre dicano che se giocassero oggi starebbero stabilmente nelle 10 è presunzione

    vediamo di queste che vado ad elencare sarebbero in grado di battere con regolarità 2 williams ivanovic Jancovic dementieva , safina , azarenka ,kuztensova,zvonareva , sharapova , e potrei elencarne almeno altre dieci dalle quali lei e le sue amiche telecroniste le prenderebbero nove volte su dieci di santa ragione . La garrone ad esempio è stata tra le prime quaranta per un quarto d’ora e si sente una campionessa .
    Le donne che non allenano tennisti maschi professionisti non drovrebbero commentare il tennis maschile perchè è uno sport che non conoscono
    Infatti tendono a sottolineare quello che noi utenti abbiamo già visto dal vivo osservando la TV loro invece credono che siamo degli utenti radiofonici perchè fanno questo ? perchè non sono in grado di capire quello che sta succedendo in campo .
    Infine a proposito di coach ed ex giocatori , credo che se uno è un professionista o si ritiene tale , intraprende un percorso autonomo e non aspetta la federazione per farsi attribuire un patacca da appendere non si sa bene dove
    Roberto ha perfettamente ragione , in Italia si studia troppo poco e chi non arriva dal settore non è considerato . Nel basket , nella pallavolo , e finalmente anche nel calcio alcuni trai più grandi coach sono stati scarsi giocatori o non hanno mai giocato .

  17. RN 2009 scrive:

    Binaghi = Alì Babà

  18. paolo v. scrive:

    Intanto ringrazio ferruccio per aver postato sull’argomento. Io penso che non sia presunzione ma solo una distorsione della realtà che dal poco al tanto tende a colpire un po’ tutti gli ex di qualsivoglia campo professionale, non solo dello sport.
    Raffaella, come giustamente dice Ferruccio, col suo servizietto, se giocasse oggi, non riuscirebbe quasi mai a non farsi brekkare e sarebbe sorprendente per mè se riuscisse ad entrare tra le prime 50, mentre 20 anni fa riuscì addirittura ad entrare tra le prime 15.
    Per la verità lei non ha detto che se giocasse oggi sarebbero stabilmente tra le top ten ma lo ha lasciato intendere nel momente che riferendosi alla Pennetta ha detto che, dato il tennis di oggi, sarebbe incredibile se si lasciasse sfuggire l’occasione ed ha incredibilmente aggiunto che lei e la Golarsa rimpiangono di non potersi confrontare con le tenniste di oggi. Evidentemente non si rende conto che proprio questa è una sciocchezza clamorosa, se lei giocasse oggi altro che top ten, al massimo top 50 e sono già generoso.
    Quanto alle commentatrici, non sono totalmente d’accordo con ferruccio, perchè penso che la Rossi sia decisamente molto brava e preparata e la ritengo la migliore e la più competente anche rispetto ai colleghi uomini, sia quando commenta le donne sia quando commenta match maschili. A differenza di altre non dice frasi fatte ma si vede che è informata e che segue con passione il tennis.

  19. enzo cherici scrive:

    Intanto volevo ringraziare tutti quanti sono intervenuti o anche soltanto letto l’intervsita.

    Inoltre, fermo restando che tutte le opinioni (in quanto tali) sono pienamente legittime, provo ad aggiungere anche la mia in merito alla questione del livello attuale del tennis.

    Intanto ribadisco a Ferruccio quanto già sottolineato da Paolo V. :la Reggi non ha mai detto che è facile entrare nelle dieci, né che lei ci sarebbe entrata facilmente. S’è soffermata sul livello generale attualmente espresso dal tennis femminile, aggiungendo che a suo avviso oggi è più semplice arrivare ad essere un’atleta di altro livelllo. tutto qui. E se si pensa come bravissime atlete e professioniste di oggiggiorno - anche italiane - siano arrivate nelle prime 30, credo sia difficile darle torto.
    E - sempre a mio avviso naturalmente - nemmeno è valido il discorso di prendere la Reggi e paragonarla alla 12 di oggi. Chiaro che non ci sarebbe partita, Come non ci sarebbe partita forse nemmeno tra Davydenko e Rod Laver: il grandissimo rosso verrebbe con ogni probabilità preso a pallate. Troppo differenti le tecniche di allenamento, gli attrezzi, la preparazione fisica. Insomma, torniamo al solito annoso problema: impossibile paragonare atleti di epoche opposte.
    In definitiva, io penso invece che il discorso fatto da Raffella, benché opinabile come tutti i discorsi, non sia affatto campato in aria.

  20. Paolo v. scrive:

    @ Enzo Cherici, innanzitutto complimenti per l’intervista.
    Sul punto “livello del tennis femminile oggi/20 anni fa” è assolutamente evidente che oggi è più facile ( o meglio meno difficile) diventare top 3 rispetto a 20 anni fa. Mentre oggi al contrario è molto più difficile diventare top ten rispetto ai tempi della Reggi. La n.10 oggi è molto piu forte della n.10 di allora, che la Reggi non se ne voglia accorgere non mi stupisce per la naturale distorsione di cui tutti soffriamo dovendo confrontare la nostra epoca con quella moderna ma dall’esterno è assolutamente evidente.
    Oggi sul circuito ci sono nazioni nuove (paesi ex sovietici e cina per esempio) che allora non c’erano. Sono arrivate delle marcantone alte 1,90 con muscoli clamorosi ecc .ecc.
    Ribadisco, per dire se sia più facile oggi o allora entrare tra le prime dieci bisogna confrontare il livello della decima giocatrice di oggi rispetto alla decima giocatrice di allora non la n.1 con la n.1.
    Laver giocava tra 50 e 40 anni fa (cioè in un’altra era) la Reggi giocava l’altro ieri con racchette moderne e con metodologie di allenamente moderne (era stata da bollettieri come la Seles per esempio). Raffaella se giocasse oggi avrebbe lo stesso servizietto, tipo 15 doppi falli a partita, con la differenza che avrebbe come avversarie non solo quelle 3 o 4 hors categorie tipo Graf, Sabatini, Seles, Navratilova e Sanchez ma una schiera di granatiere che la impallinerebbero fin dal primo turno.
    Questa è la mia modesta opinione.

  21. michele scrive:

    dopo diversi anni senza tennis mi sono riavvicinato a questo bellissimo sport spinto dalla voglia di farlo conoscere e praticare a mio figlio tesserandomi nuovamente.
    Non me ne vogliate, ma da profano mi sembra che non sia cambiato un grancè a livello federale.
    La solita melma.
    I nostri giocatori sono quello che sono, ma la federazione mi sembra rispecchi la nostra politica e il nostro modo di fare.
    Molto arrocata al potere e molto arrogante.
    Dispotica direi.
    Vedi la questione Bolelli.
    Per traferirmi dal mio vecchio circolo ad un altro(sono un dilettante) 120 euro di nulla osta!
    Sarebbe bello che i tesserati fossero messi al corrente di come vengono spesi i soldi della federazione.
    Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa il buon Ubaldo Scanagatta.
    Molti ne parlano di questa storia, ma nessuno mi sembra voglia approfondire..magari per paura.
    Grazie.

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