Genitori & Figli 2
Capitolo undicesimo
La famosa guida “Michelin/MadMax” del tennis

 
4 Aprile 2009 Articolo di Stefano Grazia
Author mug

 Virtual Tour: final day!

“I migliori non hanno convinzioni,mentre

i peggiori difendono con ardore le proprie “

(W.Yeats)

 

“Nella tua scuola Federer e Nadal non ci sarebbero potuti stare,

uno dei due non era buono, nella mia sarebbero cresciuti tutti e due”

(Edipo in risposta a Diego1)

 

“Fra la vita e la morte, fra la vita e la morte avrei scelto l’america…”

(Francesco de Gregori)

In questi giorni cercavo disperatamente l’ispirazione per un nuovo articolo introduttivo non volendo, in nome di una sana alternanza, proseguire la litania personalistica che pure tanti spunti continuerebbe a darmi (e non temete, sara’ per la prossima volta …) e ovviamente non ho potuto fare a meno di cogliere l’invito di Edipo sul tema Accademie Private Riconosciute dalla FIT. In realta’ si tratta del classico Uovo di Colombo e a meno di non voler fare a tutti i costi i bastian contrari non possiamo non riconoscere che l’iniziattiva ha un senso o meglio una sua logica ed era anche stata caldeggiata da molti di noi agli albori di questo blog. Poi, certo, bisogna presupporre, come dice Enzo Lo Iacono, la buona fede e soprattutto, secondo me, bisognerebbe avere elasticita’. Di Pensiero, intendo. Ma faccio un passo indietro: lo scorso mese la mia attenzione era stata attratta piu’ che dal famigerato articolo di Piatti con il grip di Federer e Nadal, da quelli di Della Vida e Pistolesi. In questi articoli si sosteneva che alla fin fine inutile dare la colpa a questo o a quello ma di cominciare a rendersi conto che ognuno, e solo lui, e’ responsabile del proprio destino.Allora, un discorso e’ fare propaganda e fornire le strutture affinche’ venga create una base da cui attingere e selezionare, un’altra e’ creare le condizioni ideali per alcuni potenziali giocatori con qualche possibilita’ in proiezione professionistica visto che,lo ripetiamo sempre, non esiste un medodo di allenamento perfettp per tutti ma esiste un metodo di allenamento perfetto PER TE. Ma quello che dice Della Vida e’ in pratica: poche storie, se tu non ti diverti a giocare a tennis, la colpa e’ della Federazione ma se tu non diventi un campione la colpa e’ solo e principalmente tua. Chi vuole veramente ed ha i mezzi tecnici e fisici un modo lo trova, anche se non ha un soldo. Chi invece non ce la fa, per un motivo o per l’altro, o non era bravo abbastanza o non lo voleva abbastanza.

Certo, la Federazione avrebbe il dovere di facilitarti il cammino o perlomeno di non ostacolarti. Per questo ben venga secondo me l’iniziativa della famosa Guida Michelin (che dovrebbe essere ribattezzata Guida Mad Max) ma, e qui ritorno al principio della elasticita’, perche’ non fare un passo ulteriore e riconoscere invece all’allievo e al genitore il Diritto Dovere di scegliere come e dove allenarsi, a fronte del conseguimento di certi risultati e della disponibilita’ a periodici controlli e collaborazioni coi tecnici federali.

Mi spiego :dunque supponiamo che uno abbia un figlio che per un motivo o per l’altro-risultati in tornei o giudizio favorevole da piu’ coaches- a un certo punto considerato potenzialmente promettente e che fino ad oggi e’ stato allenato in un certo modo in una certa Academy. Perche’ invece di farlo entrare a Tirrenia o in un’altra Academy Targata FIT, non gli si riconosce che fino ad oggi ha lavorato bene e che se per lui quindi la soluzione migliore e’ continuare a lavorare in tal modo, magari sottoponendolo a periodici check up.E ovviamente a seconda del suo valore gli si paga la retta sottoforma di scholarship o almeno esattamente quanto gli verrebbe a costare allenarsi a Tirrenia o alla Vavassori se fosse boarding. Ogni 3-6 mesi, in occasione dei suoi rientri in Italia fara’ magari una settimana a Tirrenia o in un Academy di suo gradimento targata FIT dove I suoi progressi potranno essere controllati e monitorati e dove potrebbero essere accolti eventuali suggerimenti di programmazione, preparazione, tecnica.

L’Autorevole Commentucci mi dice che in realtà questo è proprio quello che sta facendo la FIT e mi cita l’esempio di Miccini: “Se un atleta è ritenuto meritevole di essere convocato a Tirrenia, e invece preferisce andare da un’altra parte (tipo da Bolletta, come Miccini) la FIT gli da in denaro l’equivalente di quel che spende per tenere un ragazzo di pari età a Tirrenia” e quindi purtroppo perchè questo avvenga a più largo spettro e’ solo tutta una questione di soldi (nel senso che non ce ne sono e si ritorna al Bambole non c’e’ una lira di un mio articolo precedente). Semmai se le cose stanno cosi’ bisognerebbe allora definire chiaramente i termini di valutazione e cioè stabilire quando un giocatore diventa meritevole di una convocazione a Tirrenia. Valgono solo i risultati o conta anche la potenzialità? Per esempio Miccini a 12 anni numero tre, credo, Under 12, sceglie di andare in Florida … ma mi risulta (potrei sbagliare…) che i primi due anni almeno siano stati tutti a carico della famiglia. Chi decide a livello Federale se sei degno di attenzione e soprattutto chi decide se, rifiutando gentilmente di farti allenare a Tirrenia, rimani tuttora meritevole di contributo? Esiste un Comitato di Grandi Saggi da contattare? Cioe’, io potrei prendere un appuntamento a Tirrenia,magari a pagamento come fanno da Mouratoglou a Parigi, portare la’ mio figlio, farglielo vedere, toccare, annusare e poi sentirmi dire le famigerate parole:” mi dispiace, tuo figlio e’ bravo ma non abbastanza” oppure “OK, il prezzo e’ giusto”. Nel primo caso posso sempre decidere di insistere e ritornare dopo un anno, nel secondo caso inizio una collaborazione del tipo suggerito sopra. Tra l’altro questo discorso implica anche un’altra riflessione e cioè la Teoria dello Spendere di più prima per poter spendere meno dopo. Teoria rischiosa su cui sia io che Mad Max abbiamo investito e che si basa sul fatto che a un certo punto, se vuoi andare davvero avanti, la cifra da spendere è insostenibile per un privato e se solo i migliori, come è giusto, ottengono l’aiuto economico, allora a 12 -14 anni tu devi essere già il migliore o uno dei migliori e quindi devi aver già speso tempo e denaro per diventarlo. Se non lo sei abbastanza, è probabilmente meglio che ti fermi qui e il denaro invece di spenderlo, risparmiarlo per il college o l’università.

Concludo citando dalla intervista di Enzo Chierici a Raffaella Reggi:

Flavia Pennetta, in una recente intervista, ha dichiarato: “In Spagna ho trovato un metodo, un sistema, voglia di fare. Da noi nei centri s’inventano le cose, in Spagna si va avanti seguendo un programma”. Ha ragione lei? Risponde la Reggi:Guarda, se tu mi chiedessi ora: “Raffaella, siamo nel 2009, hai 12 anni, cosa vorresti fare?”, io ti risponderei che me ne tornerei negli Stati Uniti come ho fatto 20 e passa anni fa. Perché qui da noi purtroppo manca una certa mentalità. Gli uomini ci sarebbero anche, ma spesso chi è bravo e magari merita non viene aiutato come si dovrebbe. Qui da noi a livello di mentalità siamo rimasti molto, molto indietro. Ti faccio un esempio. Qui in Italia m’hanno sempre insegnato di odiare l’avversario. Negli Stati Uniti di odiare la pallina. Chiara la differenza? Ha quindi fatto benissimo la Pennetta, perché alla fine il salto di qualità l’ha fatto all’estero.”

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315 Commenti a “Genitori & Figli 2
Capitolo undicesimo
La famosa guida “Michelin/MadMax” del tennis”

  1. Mauro scrive:

    Alla base di tutto c’è il potere, il poter controllare, decidere le altrui sorti e delegando al privato questo viene meno. Che fare allora, qualcosa pare si stia muovendo in tal senso quindi continuare anche con il “piccolo” contributo in questo blog, a proporre e stimolare senza sosta.

  2. giogas scrive:

    Complimenti per l’idea della “guida” (noi genitori ne abbiamo bisogno), ma perché non rimanga un’utopia è necessario che ciascuno collabori con la propria esperienza e valutazione. Ricordo che alcuni lo hanno già fatto in precedenti interventi tirando in ballo le accademie francesi; non mi risulta che sia stato fatto per quelle spagnole mentre per le accademie americane le informazioni sono state tante grazie a Stefano. Il mio è un modesto contributo che si riferisce ad una esperienza di pochi giorni presso l’Accademia Vavassori di Palazzolo a fine gennaio. Tutto quanto di bello è stato riferito da Mad Max lo posso confermare senza ombra di dubbi ( e Max non lo conosco né ho avuto il piacere di conoscerlo, anche se poi ho saputo che i gemelli si sono allenati con la figlia). Si tratta di un centro molto professionale dove la puntualità e il rigore sono “di regola” e la normalità sono l’impegno e la costanza nel raggiungere gli obbiettivi prefissati. L’accademia si avvale anche del contributo esterno e la collaborazione di esperti. Sono consapevole che in Italia funzionino altre realtà regionali o locali con analoghe finalità ma gradirei avere dei pareri in proposito in modo che possa orientare le mie scelte e renderle più adatte alle esigenze dei miei figli.

  3. madmax scrive:

    comincerò a scrivere del nuovo argomento finito il torneo di maglie..

    va bene claudio per stavolta sei perdonato.. :)

    pinot ti ringrazio del consiglio e sicuramente ci andrò.. cmq il discorso dei campi lenti non era un appunto al circolo e all’organizzazione ma a chi pensa un torneo in quelle condizioni che infatti è giocato quasi esclusivamente da italiani essendo di fatto uno sport diverso dal tennis che poi viene giocato in ambito atp/wta..

    per quanto riguarda il torneo invece abbiamo passato il primo turno per assenza dell’avversaria ed oggi ho paura che si torni già a casa.. infatti nel pomeriggio alessia giocherà contro una ‘97 che un paio di anni fa ha vinto (o perso in finale non ricordo) il lemon bowl perciò o non è migliorata per nulla o sarà difficile da battere.. anzi a dirla tutta mi sembra perfino strano che debba giocare le quali..

    per il resto ieri bellissimo allenamento (tre ore) con la fliglia di mirmidone, filippo mora e mattia rossi (eros vai tranquillo che quando ci sono io gli allenamenti si fanno e sono sempre di livello alto!!) in un circolo appena rifatto che solo noi potevamo scovare..

    al riscaldamento mattutino di ieri intanto è venuto a “spiarci” un lettore (non scrittore anche se mi aveva già contattato privatamente) del blog (siciliano se non sbaglio) e probabilmente questa estate sarà dei nostri..

    di partite ieri praticamente non ne ho viste perchè siamo andati ad allenarci mentre la sera faceva molto freddo.. una in verità l’ho vista quella cioè dove una bambina del ‘98 compagna di squadra di alessia nella coppa delle province ha perso 75 60 da una ‘97 del ct maglie. entrambe discrete con la bambina lombarda che ha tenuto finchè il fisico (c’erano 20 cm di differenza) le ha permesso di giocare il suo tennis (aggressivo) e quindi di mettere in difficoltà l’avversaria dopodichè è stata sovrastata proprio a livello fisico.. non facile nemmeno l’attesa dalle 9 del mattino alle 20 ora di inizio match, ma questa sarà tutta esperienza…

  4. madmax scrive:

    ah anto..

    non so proprio dove si possano vedere i tabelloni.. ieri sera (ed erano le 21) non erano stati ancora esposti al circolo i risultati della giornata..

    per riga su internet trovavi anche gli orari ed i campi che ti avevano assegnato per il riscaldamento, oltre ovviamente agli orari di gioco i vari tabelloni etc etc.. non eravamo ne a new york ne a parigi ne a londra ma noi nemmeno a riga però…

  5. stefano grazia scrive:

    Causa il perdurare del black out internettiano non ho potuto correggere in tempo come suggerito da Roberto Commentucci quella parte dell’articolo che riguarda i contributi federali. L’Autorevole Commentucci infatti mi dice che in realtà questo è proprio quello che sta facendo la FIT e mi cita l’esempio di Miccini: “Se un atleta è ritenuto meritevole di essere convocato a Tirrenia, e invece preferisce andare da un’altra parte
    (tipo da Bolletta, come Miccini) la FIT gli da in denaro l’equivalente di
    quel che spende per tenere un ragazzo di pari età a Tirrenia” .
    Rimane purtroppo la mancanza di fondi perchè questo avvenga a più largo spettro (Bambole non c’e’ una lira!) Semmai se le cose stanno cosi’ bisognerebbe allora definire chiaramente i termini di valutazione e cioè stabilire quando un giocatore diventa meritevole di una convocazione a Tirrenia. Valgono solo i risultati o conta anche la potenzialità? Per esempio Miccini a 12 anni numero tre, credo, Under 12, sceglie di andare in Florida … ma mi risulta (potrei sbagliare…) che i primi due anni almeno siano stati tutti a carico della famiglia. Chi decide a livello Federale se sei degno di attenzione e soprattutto chi decide se, rifiutando gentilmente di farti allenare a Tirrenia, rimani tuttora meritevole di contributo? Esiste un Comitato di Grandi Saggi da contattare? E quindi, senza fare dietrologia,esiste una politica dello sport come in quegli sport di squadra dove il parere dell’Allenatore è fondamentale perchè se lui non ti fa giocare tu puoi essere fortissimo ma marcire in panchina … Ed ecco il discorso della Buona Fede e della Capacità di Giudicare guardando la potenzialità del Vincere Domani. Certo, non è facile e gli errori sono perfettamente comprensibili. Tra l’altro questo discorso implica anche un’altra riflessione e cioè la Teoria dello Spendere di più prima per poter spendere meno dopo. Teoria rischiosa su cui sia io che Mad Max abbiamo investito e che si basa sul fatto che a un certo punto, se vuoi andare davvero avanti, la cifra da spendere è insostenibile per un privato e se solo i migliori, come è giusto, ottengono l’aiuto economico, allora a 12 -14 anni tu devi essere già il migliore o uno dei migliori e quindi devi aver già speso tempo e denaro per diventarlo. Se non lo sei abbastanza, è probabilmente meglio che ti fermi qui e il denaro invece di spenderlo, risparmiarlo per il college o l’università.
    Mi scuso se alcune mie considerazioni potranno sembrare molto naif quasi fossero espresse da uno che vive ai Confini dell’Impero ma appunto supponiamo che uno arrivi, che so, tanto per fare un esempio, improvvisamente dall’Africa e si metta a giocare per la prima volta o quasi alcuni tornei estivi in Italia…Se è bravo, cosa succede? Vieneimprovvisamente contattato da loschi figuri con l’impermeabile e gli occhiali scuri ai bordi del campo? O deve essere comunque luia darsi da fare, contattare, telefonare, chiedere udienza? La sponsorizzazione è come l’Amore con la A maiuscola che prima o poi arriva anche se non sei bravo come Federer oppure devi darti da fare e andare in discoteca,in biblioteca, a Riccione,a Scuola, in facoltà,a un concerto o laddove la possibilità di incontrare una ragazza bella e intelligente sono migliori? E la sponsorizzazione non è un po’ come la storia dell’uovo e la gallina? Te la danno e diventi bravo o sei bravo e te la danno ma soprartutto come fai a diventare veramente bravo se non te la danno?

  6. Godzilla scrive:

    Ecco, appunto… Perché non facciamo tutti a meno della federazione? Il tennis esiste anche senza i federasti, ve lo posso assicurare.

  7. anto scrive:

    Stefano Grazia mi sei sempre stato simpatico anche per questa tua caratteristica da Panda Gigione……sei veramente un sognatore……e tu credi che il potere che ha questa benedetta federazione se lo lasci sfuggire dalle mani……..spesso penso a te e mad max, con i vs rispettivi figli……e mi chiedo…….un domani se uno dei vs pargoli dovesse veramente sfondare nel tennis….chissà come vi comportereste nei confronti di una federazione che non vi ha mai supportato…..probabilmente sareste voi a dettare le regole……e credo che sarebbe giusto così!

  8. Diego1 scrive:

    Credo che nella maggioranza dei casi funzioni gia’ cosi i ragazzi piu’ promettenti vengono monitorati e indirizzati verso Tirrenia (dove a parte la scuola e’ tutto gratuito) che pero’ puo’ricevere solo un numero limitato di presenze. Alcuni non accettano perche’ abitano lontano e non vogliono lasciare casa e genitori e cercano una sistemazione tecnica piu’ vicino che a volte trovano e molte volte no.
    Altri scelgono le accademie dove se uno oltre all’allenamento deve anche pagarsi vitto e alloggio vengono a costare delle belle cifre.
    Ai ragazzi/e di interesse nazionale la Fit credo conceda un contributo economico che pero’ copre pochissime spese.
    La soluzione tecnica piu’ economica rimane quindi solo Tirrenia anche se molti vorrebbero addirittura chiuderla perche’ finora non ha ancora creato giocatori di livello elevato, come se la colpa fosse solo dei Tecnici e non dei limiti dei ragazzi che la frequentano.
    Condivido il fatto che se un ragazzo/a hanno i numeri prima o poi emergono e se cio’ non avviene non serve cercare alibi e dare responsabilita’ ad altri.
    Condivido il fatto di creare una guida dove sono elencati i valori delle Accademie ed i centri di alto agonismo dove i ragazzi piu’ quotati (che sono pochi se non si allarga la base ) devono essere indirizzati possibilmente con contributo economico delle Federazione.

  9. valeria scrive:

    x MadMax…..noi arriveremo domani verso le 12….se il treno non deraglia!!! Dici che fa freddo la sera…quanto freddo? (visto che sto facendo i bagagli).Pensi che domani pomeriggio ci saranno campi per allenarsi o le quali continuano anche il pomeriggio? Ciao a domani!!

  10. Mauro scrive:

    Complimenti alla fit nazionale ed in particolare a quella pugliese per l’esposizione e gli aggiornamenti nei rispettivi siti del torneo di maglie.

  11. madmax scrive:

    ciao valeria… dicono che da domani farà bello ma fino ad oggi sono serviti maglione e piumino spesso anche di giorno… domani sarò al circolo nel pomeriggio, fammi sapere..

    per quanto riguarda i campi al ct maglie li danno per mezz’ora e solo metà campo se vuoi farlo allenare di più chiamami che ti dò il numero di telefono di un paio di circoli nei dintorni.. portati o noleggia assolutamente un satellitare altrimenti è come addentrarsi nella jungla senza la bussola..

    fine dell’avventura invece per alessia nonostante abbia giocato il suo miglior match della carriera e nonostante l’avversaria fosse si dicreta ma non trascendentale.. purtroppo con 24 doppi falli (più di un set ed a quel punto ho smesso di contarli perciò nella realtà sono di più) non si può vincere contro nessuno e nonostante questo ha perso 64 57 63, cosa resa possibile dal fatto che nello scambio vinceva 7/8 punti su 10… visto il gioco espresso dalle due era una partita da vincere comodamente in due set…

    non so come mai ma nei due match successivi alla lettonia ha fatto 20 (nel 4° cat) e 25/30 (oggi) doppi falli… sinceramente mi risulta difficile pensare ad un problema tecnico (dall’ 1-5 al terzo ha servito due volte facendone uno solo dubbio) cmq da mercoledì faremo un ceck..

    peccato perchè a quel punto il match successivo sarebbe stato ampiamente alla sua portata e poi ci saremmo dovuti giocare l’ingresso al tabellone principale con la figlia di eros (che oggi ha vinto e lo stesso dovrebbe fare domani)..

    martedì saremo di ritorno perciò non so se riuscirò a seguire partite del main draw ma se sarà possibile scriverò dei migliori..

  12. claudiotn scrive:

    i tabelloni delle quali e dei main draws (nei prossimi giorni) si possono vedere sul sito http://www.ctmaglie.it

  13. Mauro scrive:

    Claudio, grazie per le informazioni, ma non è un pò tardi nell’era di internet non poter avere queste informazioni tempestivamente?, Penso sia solo trascuratezza e poca volontà di fare le cose bene.

  14. nicoxia scrive:

    Il test di multilateralità,per determinare quale sia il rovescio migliore da adottare ne avevate già parlato,qualcuno può rinfrescarmi la memoria.

  15. Avec Double Cordage scrive:

    Stefano potresti dare il link dal famigerato articolo di Piatti con il grip di Federer e Nadal, grazie

  16. stefano grazia scrive:

    Max, cosi’ per capire: i doppi falli li faceva perche’ tirava sempre anche la seconda oppure perche’ a un certo punto per paura o scoramento le era venuto il braccino? o comunque buttava di la’ una seconda senza convinzione (e per questo faceva anche doppio fallo?) Tempo fa io dicevo a Nicholas che se non gli riusciva FBI (FIRST BALL IN) piuttosto che mandare una seconda temebonda, di alternare prime e seconde…Perche’ sulla seconda l’avversario si mette gia’ coi piedi dentro il campo etc etc Ma poi ho smesso di preoccuparmi: tira sempre senza troppe preoccupazioni e piuttosto allenati al servizio…Certo, variare tipi di servizio e direzioni fa parte del bagaglio tecnico ma credo che l’importante sia riconoscere di avere un problema e poi lavorarci sopra…Il Servizio e’ soprattutto Confidence e l’allenamento da confidence…

  17. felice scrive:

    Capisco che l’argomento possa suscitare qualche perplessità e timore, ma visto che ancora nessuno si è sbilanciato in riferimento al titolo del capitolo, penso che al primo posto della guida, dopo tutto quello che si è detto e scritto non può non esserci la Vavassori Tennis Academy con tutti i suoi tecnici e partners.
    Ma ci saranno pure anche altri, no? Forza, fatemi sapere, attendo notizie con curiosità!

  18. stefano grazia scrive:

    La cosa che comunque continuo a non capire (e dovete scusarmi se sono io che non ci arrivo ma qui, dai Confini dell’Impero, si tende a vedere le cose in modo piu’ semplice…) e’ come mai i Tabelloni in italia sono piu’ agguerriti (Alessia a Riga arriva al terzo turno, a Maglie esce nelle Quali) indice che dunque il livello dei partecipanti dovrebbe essere alto, e poi i giocatori forti escono sempre dagli altri paesi… E’ una cosa che mi era apparsa evidente anche dal confronto fra i tornei U10 giocati in Italia nel 2007(grandi stese al 3 turno o max in semi) e poi i due (vinti) a Dicembre in Florida … Vabbe’, in 6 mesi a quell’eta’ cambiano tante cose ma,,, Dove e’ che tutto si blocca, si perde, qual e’ l’anello mancante, dove e’ che si spezza la catena? Non sarebbe dunque nemmeno vero che in Italia manca la base, anzi e’ un vero e proprio dito nella piaga: i giocatori ci sarebbero anche ma fra i 12-14 e i 20 si perdono clamorasamente per colpa del carattere, delle mamme e dei genitori in genere (dicono i coach italiani), per colpa delle metodologie e della programmazione (dicono i genitori)…Come mai a Sanremo un’allieva di Bob Brett va a fare tornei Junior in francia in quanto piu’ facili e quindi rinforzanti la Self Confidence e poi la Francia ha 4 Top Ten fra i maschi e la Mauresmo, la Bartoli e la Cornet e noi invece sblisga, anche se poi le battiamo regolarmente in Fed Cup.. Mah, secondo me e’ un bel mistero…

  19. stefano grazia scrive:

    ADC: era su Tennis Italiano di Marzo…probabilmente un errore di battitura o del ghost writer o almeno si spera visto che si affermava che il grip di Nadal era come quello di federer un eastern…altrimenti le nostre sicurezze (in Piatti o nella nostra convinzione di capire qualcosa di tennis)sono tutte all’aria …

    FELICE: fino all’anno scorso una ottima Academy era sicuramente il Bob Brett Tennis Center presso il Circolo Solaro di Sanremo … Da li’ e’ uscito di recente Cilic … Mi dicono pero’ che si stanno un po’ ridimensionando … Pero’ io ho portato li’ Nicholas solo per una settimana d’estate nel 2007 e una nel 2008 e quindi, per quanto molto positivo, il mio giudizio e’ relativo … Allo stesso modo avevo parlato, a suo tempo, della Van Der mere a Marlengo (ma sono solo corsi estivi e comunque piu’ adatti a chi esce dalle SAT e si affaccia per la prima volta alle competizioni) e della BTA di Bologna, anche questa comunque completamente riorganizzata negli ultimi 2 anni da quando ne scrissi su questo blog e su 0 15 (una per tutte: il Prof Salvatore Buzzelli non ne fa piu’ parte)…
    Quindi io posso parlare soprattutto della Bollettieri e sicuramente a fine estate, dopo avervi trascorso un mese e passa, potro’ dirvi anche le mie impressioni sulla Vavassori, ma in realta’ siete voi che le frequentate tutto l’anno a doverci inviare le vostre impressioni fornendo in tal modo a tutti gli utenti un graditissimo servizio e ponendo cosi’ le basi per un censimento ed un a valutazione di quel che offre il convento… Per esempio: nessuno che frequenti il Blue Team di Arezzo, la Florence Academy di Fanucci, quella di Mose’ Navarra a Cordenons, il Centro di Sartori a Caldaro … E la Panatta Academy? Nessuno che ci possa dire qualcosa? su, munitevi di nickname se avete paura di essere riconosciuti, ma cercate di offrire giudizi critici ne’ruffiani ne’ livorosi ma il piu’ possibile onesti ed obiettivi…

  20. Elettra scrive:

    Stefano
    nessun mistero, in Italia si gioca solo sulla terra all’estero no.
    In Italia se tiri fuori il coach ti mette in ginocchio sui ceci e di conseguenza, vincono le regolariste perchè anche quelle che potrebbero tirare cercano di fare lo stesso gioco.
    Quante delle nostrane fenomene under (eccetto la figlia di madmax) sono competitive su altre superfici?
    Quante delle nostre girano il mondo vagando solo per terre rosse?
    Quanto paga essere una regolarista sul duro?

  21. lib scrive:

    Per quanto riguarda sto benedetto servizio a me pare, notando l’esperienza di mia figlia, classe 97, cm 167 , che si abbia bisogno di periodi di assestamento nella ricerca ottimale della sua esecuzione man mano che si cresce ; bastano un paio di cm. in piu’ e ritrovare lancio di palla e tutto quello che ne consegue non e’ una bazzecola. Cosi’ si ALTERNA un periodo in cui si ha gia un servizio robusto e continuo ad una fase meccanica nuova e in cui , nel frattempo che la digerisci non metti una palla dentro…POI c’e’ il fenomeno che la mette sempre..

  22. Gus scrive:

    Della Vida-Pistolesi:
    “ognuno e solo lui è responsabile del proprio destino”.
    “se tu non diventi un campione la colpa è solo e principalmente tua”.

    Mi viene da dire e allora a che serve Pistolesi?

    Senza offendere nessuno, ci mancherebbe, a me sembrano delle banalità.

    Guida Michelin-Mad Max
    Continuo a pensare che sia una buona idea.
    A mio modo di vedere dovrebbe avere comunque un benchmark di riferimento internazionale (magari anche un ranking internazionale) altrimenti si rischia l’autoreferenzialità che non porterebbe a situazioni molto diverse da quella attuale. Esattamente come per la guida c’è un numero di stelle che bene o male (chiaramente un giudizio 100% uniforme non esiste) rappresenta universalmente l’eccellenza a livello internazionale.
    Ovviamente si pone anche il problema di chi assegna le stelle.
    Detto questo, ma quante sono le accademie private in Italia? La guida ha un senso perché sono migliaia le attività che si confrontano tra loro, ma per le accademie?
    Immagino quindi si dovrebbe fare anche per i circoli che sono nel bene e nel male nel sistema attuale, i centri formativi “agonistici” di massa.

    La Reggi che io stimo, la conosco però solo come commentatrice tecnica di Sky dice:

    “gli uomini ci sarebbero anche….”. Il mio dubbio è anche che si continuino a sopravvalutare le capacità dei nostri tecnici. Siccome La Reggi ha elementi che io non ho, io posso valutare solo i risultati e le tendenze.

    Distinguiamo femminile e maschile:

    il femminile ha avuto indubbi meriti ma sicuramente ha avuto l’indubbio vantaggio di un livello generale più basso rispetto al maschile e quindi una relativa maggior “facilità” di accesso. Peraltro la nostra giocatrice più forte è migliorata fortemente in Spagna ma anche la seconda ora è andata in Spagna. Dietro? Mmmh forti dubbi nel breve periodo.

    Il maschile: si può dire che stiamo attraversando un lungo periodo di mediocrità? Qualcuno potrebbe sostenere che i giocatori sono scarsi, ma i tecnici fantastici. Benissimo, ma allora perché le giocatrici italiane vanno in Spagna, i giocatori promettenti vanno all’estero e non conosco giocatori stranieri di vertice, giovani o meno, che scelgano tecnici italiani. A parte Piatti di cui sappiamo, per caso qualcuno ha avuto il dubbio che ne so che un Federer scegliesse il Sig. “Mario Rossi” (è un esempio, ovviamente) come coach? E quindi tutte le strutture di vertice che vorremmo censire quante sono? Una, due, tre?
    Se sono tre, ed escludendo i circoli, l’assegnazione delle stelle servirebbe quindi a confrontarsi con un Sanchez spagnolo, un Bollettieri americano e tutte le altre a livello mondiale, ma purtroppo sempre tre rimarrebbero (se mi dite che almeno a tre ci siamo).
    Sempre la Reggi:
    “odiare l’avversario….odiare la pallina”.
    Odiare è un verbo che io nello sport non userei mai. Uno deve amare la pallina e rispettare l’avversario.
    Il tennis è uno sport particolare ma anche qui credo si possano far propri alcuni concetti psicologici che recenti studi hanno confermato.
    Quando l’apprendimento viene trasformato in una gara, ad esempio, (Kohn, 1988) i gruppi non “collaborano” e quindi meglio “collaborare” che “competere” per raggiungere l’eccellenza. Questo che è molto più semplice da comprendere negli sport di squadra, come lo possiamo rendere praticabile nel tennis? Come dice la professoressa Campedelli “collaborare per competere”. Che nel tennis mi spingerebbe a sostenere tra i giovani una qualche forma di “appartenza” e quindi di collaborazione in gruppi per raggiungere un obiettivo comune.

    Gus.

  23. anto scrive:

    Interesserebbe anche a me il discorso relativo al test di multilateralità.Grazie

  24. Archipedro scrive:

    Ringraziamo il signorile ed atipico Andrew d’averci accolti, questo Sabato, presso la sua ormai certificata scuola bassanese di VAFFANTENNIS… per quella che è stata una deliziosa giornata di sport essenziale :-) In onore suo, e del “tavernicolo” Alessandro, metto in condivisione gli appunti per un’interessante metodologia d’allenamento proletario, utilissima per chi sappia usare la racchetta da tennis, ma solo da fermo. Tutto quello che serve è una fettuccia elastica… proprio quella… delle mutande della nonna… :-)

    http://archipedro.blogspot.com/2009/04/training-essenziale-proposte.html

  25. stefano grazia scrive:

    LIB: mia figlia, classe 97, cm 167… WOW!!!!

    GUS:“ognuno e solo lui è responsabile del proprio destino”

    ALLORA, E’ LA FRASE CHE VOLEVO METTERE COME INCIPIT/EPIGRAFE!!! Me ne ero poi dimenticato ma in realta’ e’ tratta da L’Azteco di Jennings, un bellissimo librone del tipo Shogun e Tai Pan (scritti questi da James Clavell). E’ la frase che l’Azteco si sente ripetere piu’ volte nel corso della sua esistenza ed e’ la frase che assieme a diverse altre (inclusa: Noi preferoiamo definirci gentiluomini di fortuna, di Corto Maltese/hugo Pratt e tante altre) mi ero annotato su un vecchio taccuino molheskine prima che questi diventassero famosi e venduti a prezzi oltraggiosi nelle librerie Feltrinelli … E’ una bellissima frase e purtroppo e’ allo stesso tempo vera e non vera…Nel Tennis in particolare il Destino di un figlio e’ molto piu’ spesso nelle mani del genitore :se ci pensate non puo’ essere che cosi’, visto che e’ fra i 6 e i 12 anni che impari tutto quel che devi imparare… Dopo invece comincia a diventare vero: come ti comporti , in partita e in allenamento, come reagisci alle sconfitte, come ti rialzi dopo la caduta, come non ti monti la testa dopo la vittoria al torneo di Mirandola o di Miami …
    E ad ogni modo ecco cosa ci scrive la mamma di Alex Sendegeya, un 96 britannico (madre inglese, padre ugandese entrambi medici in UK). Alex ha un anno in piu’ di Nicky, e’ della stessa eta’ dunque di Quinzi e aveva conosciuto Nicholas allo Strategy Zone: anche lui veniva in Florida un paio di volte all’anno a Pasqua, in Estate o a Dicembre.Dal Settembre scorso e’ entrato come Full Timer alla Bollettieri: i genitori hanno comprato casa appena fuori l’Academy e si alternano al suo fianco. Gabri’ le aveva scritto chiedendo come stava andando.(Piu’ sotto segue un breve riassunto-traduzione)
    Hello Gabri (mia moglie,NdStGr),
    Nice to hear from you.
    I sympathize: it is a very difficult decision to take going to the Academy full time.
    Living in Nigeria though does not offer any chances to Nicky.
    At least at the Academy will get a lot of tennis training and might become a professional.
    Our experience so far has been very positive.
    Alexander has been signed up by IMG on a full scholarship and he is training in the elite group. His manager, the same one as Sharapova,s watched Alex playing the Eddie Herr and signed him up .
    He is being looked after very well.
    The general program is not sufficient to make someone a pro, you will need to take on private lessons as well.
    It is a very expensive business, you will need to put aside 80-100 thousand dollars a year, that includes travelling for tournaments.
    Lance had been on limited activities from last August and he was asked to leave at the end of March. Chess is still around but it is not the same.
    Lance will try and set up something of his own .
    Overall though if you want to give your kid the chance to make it , the Academy is the right place to be.

    E poi ancora, a mia richiesta, Cristina ci fornisce alcune info sulla Scuola (son cose che sapevamo gia’ ma conviene sempre aggiornarsi da chi vive l’esperienza in prima persona):

    Pendleton is good, flexible and offer evening classes to catch up when kids go
    for tours. Alex gets 95 - 100. In all subjects.
    The general programm non boarding is around 35000
    The school is 15000
    You need at least 10000 for tournament travel
    And depends how many private lessons you will arrange
    So it all adds up
    I hope this is helpfull
    If you are to pay everything by yourself it can be very expensive.
    If you know Chip ask him for a financial assistance.
    They do that with a lot of good players, if you don’t ask you don’t get.
    Italian federation has a good relationship with the Academy- approach them as well.
    At the end of the day you have to give your child every opportunity available to make it.The academy is the place to be
    Good luck

    Per chi non conoscesse una parola d’inglese in pratica Cristina ci dice quel che sapevamo gia’ (Ci era stato detto, mi pare dallo stesso Ubaldo,che Miccini aveva speso nei primi due anni 70-80000 Euro per anno) e cioe’ che andare in un Academy come la Bollettieri (ma anche la Weil, la Hopman, la Evert) puo’ essere tremendamente costoso:
    35000US se dormi fuori dall’Academy (e quindi li’ hai solo il pranzo)
    15000 per la Scuola, la Pendleton, che secondo Cristina e’ molto buona e tagliata su misura per le tue esigenze di sportivo
    10000 almeno per tornei e viaggi
    Piu’ le lezioni private, come se non bastasse…E allora risulta chiaro che queste Academy saranno anche il non plus ultra ma ci puoi andare solo se sei un miliardario o se tuo figlio gioca da dio e ottiene subito o quasi una scholarship dalla stessa IMG e/o un contributo dalla Federazione del tuo paese.
    Alex sembra poter godere di entrambi e comunque i due genitori sono entrambi medici e pur alternandosi in Florida continuano ovviamente a lavorare in UK e si vede che la professione rende perche’ hanno comprato la ex casa di Malisse (e,credo, prima casa acquistata dai Miccini che poi si erano trasferiti in una piu’ bella e comoda dentro il perimetro dell’Academy).
    Ora io non so nemmeno se sia moralmente accettabile spendere cosi’ tanti soldi in un under 12 che potrebbe fra due anni essere infortunato o non averne piu’ voglia: come scrivevo a Cristina, costa di meno mandarlo ad Harvard (secondo il film 21, solo (!) 300.000$ in tutto) ma non nascondiamoci dietro un dito: ovviamente non tutti i ragazzini che vanno da Bollettieri, Hopman, Weil, Evert,Sanchez (alla Macci costa molto meno…)sono figli di miliardari e quindi ci deve essere il sistema di contenere i costi … Anche se e’ vero che l’80% di chi frequenta queste Academy lo fa NON per diventare un PRO ma per ottenere la Scholarship per il College e quindi e’ in quest’ottica che alcuni genitori vedono l’investimento (che per noi Europei rimane assurdo dato il diverso sistema universitario).
    L’Investimento invece del tipo: spendo adesso tanto poi anche Leandro Paes ha guadagnato in carriera piu’ di 4 milioni di dollari solo di montepremi che e’ molto di piu’ di quello che un Medico un Avvocato o un Ingegnere medio possono immaginare di guadagnare, e’ un po’ rischioso …e sinceramente non ha alcun fondamento.
    Io ho problemi molto pratici … mio figlio ha sempre frequentato scuole angloffone: l’italiano lo parla bene ma ovviamente sarebbe penalizzato crudelmente se venisse iscritto in una scuola italiana, non parliamo poi del fatto di frequentarla dovendo poi anche giocare a tennis…Per questo abbiamo sempre avuto in mente che prima o poi avrebbe fatto un anno o due negli States, possibilmente da Bollettieri…Non pensavamo nemmeno alla Pendleton, la scuola dentro l’Academy, ma ad una scuola normale, la St Stephens, una scuola con tutte le sue attivita’, la filodrammatica, la musica, le lezioni d’arte… Ci stiamo pero’ rendendo conto che non e’ praticamente realizzabile e lo e’ sempre meno andando avanti… E poi c’e’ l’aspetto economico:per esempio qui in Nigeria la Compagnia paga la retta della Scuola Americana ma purtroppo non continua a pagarla se mio figlio va a scuola in America (anche se probabilmente quiella di Lagos costerebbe di piu’…) … D’altra parte ci stiamo davvero rendendo conto che l’ambiente nigeriano,scolastico e tennistico, ormai gli sta diventando stretto e non si potra’ rimandare ad libitum la decisione … Quindi si, bellissima la frase “ognuno e solo lui è responsabile del proprio destino”, ma se da un lato qualcosa di vero c’e', e’ vero anche che le cose non sono cosi’ semplici, come forse si sta rendendo conto anche Archipedro…

  26. stefano grazia scrive:

    anglofone, ovviamente: non angloffone…Vedo che proprio prima che postassi facendo un riferimento ad Archipedro lui mi aveva telepaticamente mandato un segnale col suo richiamo al tennis proletario: come gia’ prima di me Mad Max, rinnovo tutta la mia stima e rispetto a questo approccio, e a quello vaffantennista di Andrew: dovessero i loro figli riuscire laddove magari non riusciranno i nostri, il loro sara’ un traguardo ancora piu’ meritato, moralmente piu’ onesto e ancora di piu’ all’insegna del dell’ognuno e solo lui è responsabile del proprio destino … A parte cio’, su, raccontateci: vi eravate gia’ conosciuti? Come e’ andata? Cosa avete fatto? Anche se noi personalmente seguiamo altri itinerari, sicuramente non possiamo essere tacciati, come invece qualche volta Archipedro ha fatto, di chiudere le porte del Blog a chi segue altre vie o ha approcci meno esasperati (magari dovuti anche alla differente eta’…che cos’e', Mati? un 2001? un 2002?) e socialmente meno condannabili dei nostri…

    GUS: CREDO CHE LA GUIDA MAD MAX/MICHELIN DOVREBBE INCLUDERE ACADEMIES< CIRCOLI, SCUOLE TENNIS, AGONISTICHE,CENTRI SPORTIVI, insomma tutto…Le Academies sono non dico centinaia ma diverse decine, molte misconosciute o conosciute solo a livello locale…Per esempio Enzo Lo Iacono ha la sua Academy, in un certo senso…Zavoli ha la BTA a Bologna mentre Trevisan ha una ahgonistica sempre a Bologna…Russo ha una Academy a Napoli o giu’ di li’…Di Bob Brett,Panatta, Sartori, Mose’ Navarra, Fanucci abbiamo detto…Anche Pistolesi ha la sua Academy…Caperchi, Bertino, Magnelli, elia/ Farina.. no, guarda che di Academies o pseudo tali ce ne sono davvero tante e proprio per questo la Guida, una sorta di Mare blu delle spiaggie, sarebbe davvero una ottima cosa… La verita’ e’ pero’ che fondamentalmente per noi e’ gia’ troppo tardi, non siamo noi genitori di 12-14enni a doverci dar da fare… Io ne avrei avuto bisogno, di sapere queste cose, quando mio figlio aveva 6-7 anni, altroche’…a noi ormai non ce ne puo’ gia’ fregar di meno…Dovrebbe essere chi ha interesse ad allargare la Base ad occuparsi di questo: a noi Genitori basta trovare quel che fa bene per noi e poi ognuno per la sua strada…E’ gia’ un miracolo che abbiate trovato chi come me o Mad max si e’ dato tanto da fare o per altruismo (max) o per placare i suoi demoni (convincere gli altri per convincere se stessi) … Dovrebbero essere i nikolic (a proposito, che fine ha fatto?) o i Giorgionsi
    vari … Invece di impegnarsi in una acida querelle da zitella, Giorgio giorgio avrebbe potuto essere utilissimo ai Genitori di questo Blog: bastava solo che non ci vedesse come IL NEMICO…sai quante info utili avrebbe potuto fornirci! E invece irato ai numi solitario incamminossi…

    MAX: intendevo,che forse non si e’ capito, col post sul servizio: meglio fare doppio fallo che tirare una seconda moscia!

  27. Elettra scrive:

    Stefano
    a quanto ne so io in Francia ISP c’è la Scuola americana e c’è l’ooportunità di borse di studio negli States, i costi sono molto più contenuti.
    Guarda il sito ISP tennis academy è a Nizza ma credo anche a Parigi.

  28. stefano grazia scrive:

    Si, avevo downloadato 3-4 o forse addirittura 5 anni fa tutte le info sulla ISP nel South of France ma se ben ricordo, si partiva dall’High School e quindi avevo per il momento archiviato… Di sicuro non c’erano le Elementari ma forse partono dal 7th-8th grade, andrò a ricontrollare …

    Un’altra cosa che mi viene in mente or ora: in un Academy come la Bollettieri c’è una sorta di corsa angosciante a raggiungere l’Elite Group il più presto possibile e a parte il rischio di considerarlo già un traguardo con relativa sensazione di appagamento, Enrico Slomp diceva a mia moglie che il raggiungimento del Gruppo d’Elite significa anche una diminuzione dell’insegnamento dei fondamentali (probabilmente a favore della tattica)perchè,il ragionamento è questo, se sei nel gruppo d’elite vorrebbe dire che hai già raggiunto il tuo potenziale … Be’, insomma, magari non è proprio in questi termini, ma quel che intendeva dire è che non bisogna aver questa fretta di arrivare se poi una volta arrivati non si ha più il tempo di continuare a imparare e progredire … Che è un po’ il discorso che abbiamo sempre fatto sul reale valore da attribuire alle vittorie da U10 o U12

  29. stefano grazia scrive:

    Trevisan ha un’agonistica aBologna…Intendevo che dirige (se non son cambiate le cose) l’agonistica dei Giardini Margherita (TC Bologna) mentre nel suo piccolo Albertini ha un piccolo gruppo di giocatori fra cui appunto l’amico-nemico di Nicholas, Gigi Neri e si avvale della collaborazione del Prof Buzzelli … In effetti se volessimo fare il Woodstock Raduno è probabilmente con loro che ci metteremmo d’accordo, un po’ perchè Albert gestisce i tre campi dello Junior di Rastignano (una volta il miglior circolo di Bologna con oltre 20 campi e Panatta e Bertolucci in squadra) e un po’ perchè suppongo che molti di voi vorrebbero cogliere l’occasione di farsi i tests col Prof e provare il SensoTouch … Ora confesso che la tempistica potrebbe essere problematica e che dovendo scegliere un week end sarebbe opportuno scegliere quello in cui si gioca un ETA dando per scontato (amnche scaramanticamente) che nessuno dei nostri raggiunga la finale (nel qual caso sarebbe chiaramente scusato) e quindi l’ideale sarebbe forse il week end dell’ETA di Trieste o di PSGiorgio(visto che poi per chi abita al Nord Bologna sarebbe sulla via del ritorno…)… Boh, fatemi sapere … Soprattutto il Prof Buzzelli, se e quando è disponibile…

  30. andrew scrive:

    eccomi con il report sul vaffantennis day che si è svolto sabato, con la partecipazione straordinaria di Archipedro e famiglia.

    è bene ricordare innanzitutto che non si è trattato di tennis bensì di vaffantennis…, quindi campi comunali, attività autogestite, nessun esperto e rutto libero.

    Tutto è nato da un allenamento della nostra squadra Vaffantennis Team per un campionato amatoriale a squadre che si gioca dalle nostre parti nei mesi di maggio-giugno. Semplicemente, mi sono ricordato di invitare Archipedro a prendervi parte, qualche giorno prima (invece della sera precedente, come di solito mi capita).

    Che dire? è stata una mezza giornata intensa e divertente. 4 ore di allenamento vaffantennistico, atletico (grazie alla disponibilità di ARchipedro) e calcistico (partitone finale a calcetto). Inizialmente, un campo è stato occupato dal Vaffantennis Team che si allenava con i figli del CCV sotto la supervisione del CCV. Nell’altro campo, Archipedro faceva mulinare le racchette di Mati da entrambi i lati, mentre io insegnavo i primi rudimenti del vaffantennis a un paio di bambine del quartiere. Poi, prima io poi il CCV abbiamo palleggiato con Mati mentre Archipedro si occupava di testare la corsa del Vaffantennis Team. Finale calcistico.

    Mie impressioni su Mati: ha 7 anni ed è molto alto e vispo, nonché ben coordinato nei movimenti. Il gesto tecnico è perfettibile (ma non così male), risultante di una serie di stimoli cui Archipedro lo sottopone. Palleggia con buona velocità e confidenza sia da metà campo che da fondo. Che è poi quello che io prediligo inizialmente (anche se il CCV è invece più focalizzato sulla padronanza del colpo); ossia, sentirsi a proprio agio sul campo e con diversi tipi di palla in arrivo.

    Impressioni di Archipedro su Alessandro: buon timing sulla palla ma molto lavoro da fare sulla muscolatura delle gambe, che essendo assente (nonostante l’hockey) specie nei polpacci, lo penalizza nelle fasi di partenza e ripartenza.

    Nota di colore: solita figura di merda del sottoscritto che, in assenza di pali di sostegno per il secondo campo e in totale emergenza, va a rub…prendere in prestito in un altro campo dei pali e viene beccato in flagrante dalla proprietaria, che mi risparmia due anni con la condizionale solo grazie a conoscenze comuni e al mio cospargermi il capo di cenere.

    Alla prossima…

  31. something blue scrive:

    Torniamo al tema dei soldi, ma anche ai tanti dubbi che attraversano la mente dei genitori di campioni in erba di fatto abbandonati a se stessi dalla federazione il cui cambiamento, ammesso che sia in atto, non è sufficientemente rapido. E’ un problema di tempi, mi sembra di capire, oltre che di metodi e strutture. Non si puà stare ad aspettare che certe condizioni si creino, quindi, al momento, per i genitori di questo forum l’unica strada, per lo più, è il fai da te. Ma ciò implica investimenti notevoli, investimenti al buio che non tutti si possono permettere. Preso atto di questa che è la realtà, inutile aspettarvi altro dalla Federazione, meglio concentrare gli sforzi del blog sull’autoaiuto, come si è fatto sinora, magari accrescendo lo scambio generoso di informazioni ed esperienze.

  32. madmax scrive:

    eccomi di ritorno dopo una bellissima giornata passata sulla costa con tanto di “pucciata” fino a metà gambe…. grazie pinot anche se ovviamente abbiamo fatto poca strada e ci siamo fermati quasi subito, esattamente a castro…. cmq ottima mangiata proprio sulla spiaggia con annesso lido..

    tornando al tennis..

    stefano forse mi sono spiegato male…

    il livello di riga era ben più alto di quello di maglie e quella che vincerà qui (se sarà un’italiana a parte forse la sartori che sono due anni che non vedo e che perciò non posso valutare) con tutte le quattro semifinaliste di riga avrebbe collezionato solo pochi game… la bambina che ha battuto alessia valeva quella da lei battuta 61 63 a riga con la differenza che in lettonia mia figlia aveva fatto 4 doppi falli a maglie dai 24 ai 28!!! a pari numero di doppi falli il risultato sarebbe stato identico…

    detto questo poi essendoci il sorteggio integrale (o quasi ed anzi che ha l’aggravante di non far incontrare bambini di regioni vicine) il rischio che si incontrino due forti in un match e due scarsi nell’altro è altissimo e di conseguenza arrivare ai quarti o perdere al primo turno è frutto spesso della casualità.. proprio stasera vedevo un ultimo match di quali per l’accesso al main draw dove una bambina ha vinto 60 61 contro una che non buttava la palla al di la della rete!!! immaginiamoci le tre che questa ha battuto in precedenza..

    tornando invece allo specifico di alessia come già scritto in precedenza i doppi falli nascono dal fatto di tirare due prime… probabilmente poi ci sono state un paio le cose che possono forse aver inflluito negativamente. la prima che dopo riga un po’ di pressione l’avrà anche sentita (tra l’altro quando si scaldava c’era sempre molta gente a vederla) e poi il suo pur ottimo servizio ha ancora un difetto nel lancio di palla che essendo ancora un po’ troppo alto, giocando outdoor con il vento qualche problema penso possa averlo avuto (anche se a lei non l’ho detto)…

    in più le è stato proibito di giocare il kick (che è un bell’aiuto se la vuoi solo buttare di la) e lo slice non lo sente ancora totalemnte percependolo per ora come un modo per rallentare invece che come un modo per dare più complessità al suo colpo… infatti all’inizio del terzo ho provato a dirle di non cercare l’ace a tutti i costi e per tutta risposta sia con la prima che con la seconda c’è mancato poco che tirasse giù la rete!!!

    ripeto cmq che la differenza sta tutta nel modo di giocare (poi certo conta anche la superficie come dice elettra) per cui all’estero perdi solo dai più forti mentre qui può succedere anche con quelli leggermente peggio e appunto poi il giocare sulla terra aumenta ancor più questo rischio

    cmq devo dire che sono molto soddisfatto del livello di gioco espresso qui anche perchè poi c’è da considerare che l’anno e mezzo di ritardo dovuto all’infortunio ha rallentato ed influito non poco sulla sua crescita sia a livello tecnico che a livello fisico.. di questo passo però recupereremo molto in fretta anche perchè l’obbiettivo da noi persdeguito è ancora molto ma molto lontano e perciò il tempo per crescere è ancora parecchio.. fondamentale in questo lasso di tempo sarà il non farsi ingolosire da falsi traguardi e mai come in questo caso è meglio la gallina domani dell’uovo oggi..

  33. Archipedro scrive:

    Beh, per Alessandro spenderei due parole in più. Si tratta d’un ragazzino gentile ed educato, forse timido, ma che ha già una solida mentalità sportiva, con la capacità di sottoporsi ad allenamenti impegnativi mantenendo alta la concentrazione… Fa bene quindi a giocare a hockey… dev’essere un ambiente sano…
    Dopo la sua lezione di Vaffantennis abbiamo effettivamente ragionato un po’ sulla tecnica di corsa… ma successivamente abbiamo anche palleggiato a lungo insieme, prima del calcio… non ridurrei la sua capacità di gioco ad un buon “timing”, perché il suo tennis è scarno, senza fronzoli, ma estremamente efficace. E’ impostato bene, ed ha un’ottima percezione tridimensionale del campo… per cui vede gli angoli… e ragiona mentre si muove. Quando farà ciò in modo più dinamico, e con maggiore “intelligenza cinestetica”, scoprirà anche come eseguire quei winners che richiedono l’anticipo necessario all’osservazione dei movimenti dell’avversario…
    Io sostengo che, per un giocatore d’alto livello, arrivare prima ed in equilibrio sulla palla, per poter usare le gambe a favore del colpo, sia più importante che avere, da subito, un braccio impeccabile. Ovviamente se uno sfrutta correttamente le gambe, la velocità angolare sulla testa della racchetta ne risente moltissimo: solo allora, con il controllo di quella necessaria potenza “bottom-up” e torsionale, si possono veramente mettere a punto i colpi. Fare cesti da fermo serve ma non risolve, ed è noioso. L’allenamento (dei bambini) dev’essere intenso, una danza continua… gioco ed emozioni…
    L’ambidestrismo da noi coltivato, almeno in questa fase, serve al mero sviluppo spinto delle sue capacità coordinative: il tennis vero può attendere. Semplicemente, con due racchette in mano, il piccolo… si specializza DI MENO… E continua ad IMPARARE…

  34. marcos scrive:

    daccordo con elettra: i bimbi che regolarmente perdono sulla terra contro i robotini che mai sbagliano e quasi mai chiudono il punto, quando, per caso (in italia si gioca sul duro quasi per caso), li incontrano sul duro, o vincono, o perdono per due o tre punti, solo perchè meno avvezzi a gestire i punti vicino alla vittoria.

    come scrivevo qualche tempo fa, io mi fermo più volentieri a guardare i bimbi che cercano di chiudere il punto, anche se, alla fine, raramente vincono, sulla terra. mi diverto di più ed imparo a conoscerli: secondo me, infatti, saranno, poi, questi ad andare più avanti nei tornei, dagli under14 in poi, quando avranno la forza di chiudere anche sulla terra, per due set o tre, e non solo per un’oretta.

    quanto ai soldi, io credo che, quando un bimbo sa giocare bene ed ha voglia di impegnarsi, può trovare anche in un buon circolo l’ambiente giusto per dare il suo massimo. se può giocare 4/5 volte alla settimana ed ha a disposizione un buon preparatore atletico, segue lo stesso percorso che seguirebbe in una buona accademia, pagando un terzo, se non di meno.

    talvolta, mi capita di trovare bimbi scarsi (giudizio non definitivo, naturalmente!), provenienti da accademie, a cui è stato giusto impostato il dritto. bimbi, che, prima di andare in accademia, giocavano in circolo, ma non erano seguiti con molta attenzione, essendo tra coloro che non brillavano.

    l’accademia (grande sforzo economico) è utilissima per coloro che giocano bene (che sono pochi). gli scarsi (che sono molti) sono utilissimi all’accademia per far quadrare i conti. stesso discorso vale, ovviamente, per i circoli (ma con minor sforzo economico).

    a mio parere, dunque, se un bimbo è forte, fino ai 14 anni, a parità di orario di allenamento, cresce bene sia in accademia, sia in un circolo dotato di un buon settore agonistico.

    quanto al servizio, daccordo con stefano: piuttosto che tirare seconde a venti all’ora, alternare prime e seconde nel primo servizio o, se l’avversario non è agassi, mettere una prima a tre/quarti di velocità.

  35. Elettra scrive:

    marcos
    credo che ci sia una enorme differenza tra nord e sud, almeno per la mia esperienza.
    Un circolo al nord costa più di un’accademia (chiaramente non Bollettieri) per giocare molte meno ore.
    Per far giocare mia figlia tre volte la settimana due ore da sola col maestro mi hanno chiesto €750 al mese, in gruppo 1 0ra per 4 volte la settimana €2500 all’anno, escluso i mesi estivi (da giugno ad ottobre) che si pagavano a parte, 1 ora privata €40 con il campo, 1 ora il campo coperto €30 in estate €20.
    L’accademia costa molto meno, per minimo tre ore al giorno, più quelle extra che passano in cavalleria se uno ha voglia di giocare ed i tuo maestro è minimo un seconda.
    Il vero problema è l’alloggio, ma molti ragazzi hanno affittato un appartamentino con un posto letto in più che offrono a quelli che si fermano una settimana od un mese ed in questo modo esce quasi tutto l’affitto.
    Molti ragazzi frequentano l’accademia solo il pomeriggio od il sabato e la domenica senza velleità, solo per il gusto di giocare e non sono utilizzati per mantenere gli altri, ma perchè è strutturata per insegnare a vari livelli contenendo i costi.
    A qualsiasi livello giocano bene, mio marito ha frequentato un corso per adulti 2 ore una volta la settimana in 4 su tre campi con due maestri, pagando meno che affittare il campo da noi.
    Dal momento che nelle accademie non credo che lavorino in perdita o siano dei beneffattori è evidente che qualcuno altrove ci stia speculando un pò troppo.
    Quando siamo stati in Calabria avevamo a disposizione tre maestri federali ed il campo ad un prezzo ragionevolissimo €20 a lezione o €10 il campo, i ragazzi dell’agonistica spendevano circa €200 al mese per giocare il triplo di mia figlia, infatti i nostri amici hanno fatto un pensierino a trasferirsi al nord.
    In generale le accademie in Europa, eccetto la Sanchez e Mouratoglou, sono tutte abbordabili rispetto a quanto spenderesti in un circolo del nord per lo stesso servizio, ammesso che qualcuno sia in grado di garantirtelo dovendo dare la priorità ai soci.
    Pertanto, credo che sia importante fare le opportune differenze geografiche che a mio avviso incidono pesantemente.
    E’ vero che chi è lontano spende di più in trasferte, ma lì il modo di risparmiare lo trovi, risparmaiare su campi ed allenamenti non è possibile.
    Sarebbe carino confrontare i prezzi a secondo delle regioni, forse ci capiremmo meglio.

  36. stefano grazia scrive:

    Diego1:
    La soluzione tecnica piu’ economica rimane quindi solo Tirrenia anche se molti vorrebbero addirittura chiuderla perche’ finora non ha ancora creato giocatori di livello elevato, come se la colpa fosse solo dei Tecnici e non dei limiti dei ragazzi che la frequentano.

    Max:
    Il periodo di sosta aumenta sempre: prima erano sei mesi, poi un anno, adesso un anno e mezzo! SCHERZO!!!! (Ho capito benissimo quel che vuoi dire e credo che sia solo una questione di allenarsi da LUN a VEN e di giocare nel Fine Settimana tanti tornei ogni settimana…Ah, gioa’, ma voi vivete in Italia e non in US o in Francia, da voi non e’ possibile…Siete strani voi Italiani… Da parte nostra nessun tempo perso per infortuni ma nemmeno nessun torneo da giocare e allora in questi due mesi che ci separano dalla stagione competitiva stiamo facendolo giocare quasi tutti i giorni portandolo al Club Locale dove gioca con dei ragazzini per un’oretta, prima dell’arrivo dei soci adulti (che cacciano via i ragazzini dal campo). Mercoledi’ e Sabato mattina continuiamo a fare preparazione astletica e patterns (utilizzando il ragazzino nigeriano di 14 anni figlio del Coach-Giornalista) e Domenica mattina facciamo due ore di…BASKETS!!! ma sia sabato che domenica pomeriggiuo gioca per due-tre ore al Club facendo sets su sets e palleggiando ogni tanto coi local pro che si allenano li’ e che incuriositi gli chiedono loro di fare qualche scambio…E li’ si vede cosa conta l’emulazione e la motivazione: sabato mattina quasi litighiamo perche’ non riusciva a tenere un palleggio decente con me e mia moglie (perche’ non riusciva a giocare all’80% e quindi o sbagliava con Unforced errors o tirava troppo forte perche’ noi potessimo rimandare una berlla palla tesa da allenamento) e invece nel pomeriggio per 20′ ha scambiato con un presunto numero 800 al mondo, comunque un buon giocatore, che ogni tanto aumentava la potenza ma nicholas gli rispondeva perfettamente, con scambi prolungati, colpendo on the rise, senza apparente sforzo e correndo da una parte all’altra del campo o addirittura dettando lui lo scambio…
    E’ li’ che capisci con estrema tristezza che il tuo tempo sta per scadere, che hai i giorni contati, che,come canta Sting, if you love somebody …set him free!

    ARCHIE:
    ‘Fare cesti da fermo serve ma non risolve, ed è noioso.’
    Veramente chi sta fermo dovrebbe essere il feeder, il giocatore con la racchetta
    invece corre come un matto a destra e sinistra, avanti e indietro …
    E’ una questione di dosaggi: cesti, handfeeding,ball machine, palle morte,palle vive… Tutto serve, est modus in rebus …

    OFF TOPIC:
    PAT ETCHEBERRY!!! Questo era il preparatore atletico di Justine Henin, considerato il migliore sulla piazza statunitense, quello che potrebbe trasformare Federer (scrivevo poc’anzi sul sito a chi proponeva John McEnroe come coach per RF:”Roger dovrebbe prima di tutto decidere se lo vuole veramente, se vuole davvero attraversare un oceano di sofferenze per poter tornare ai vertici e vincere qualche slam. Una volta stabilito questo deve:
    1)AUMENTARE DRASTICAMENTE LA PROPRIA FITNESS AFFIDANDOSI A GIL REYES O A PAT ETCHEBERRY, TRASFORMANDO IL PROPRIO FISICO COSI’ COME PRIMA DI LUI FECERO LENDL ,AGASSI,NAVRATILOVA, perfino LINDSAY DAVENPORT …
    2)AUMENTANDO LA PROPRIA CONDIZIONE ATLETICA AUMENTERA’ ANCHE LA PROPRIA CONFIDENCE MA NON SAREBBE MALE AFFIDARSI ANCHE AL DR LOHER DI TURNO, uno psicologo sportivo di fama internazionale
    3)CAMBIARE RACKETT SIZE E AUMENTARE UN POCHINO LE DIMENSIONI E NON ASPETTARE DI PASSARE AL SENIOR TOUR PER ACCORGERSI DI AVER FATTO UNA SCIOCCHEZZA A NON AVERLO FATTO PRIMA
    4)MAC PUO’ ANDARE BENE MA ANCOR MEGLIO SAREBBE WILANDER: siccome lui e’ Federer e non l’ha mai fatto nessuno…PERCHE’ NON ASSUMERLI TUTTI E DUE?”
    Vabbe’, non ve ne puo’ fregar di meno, ma siccome avevo parlato della panza di Roger gia’ una volta e non mi ero ricordato il nome di Etcheberry, non volevo lasciarvi con questo dubbio atroce…
    E comunque per ritornare a noi questa cosa di Federer conferma che saper giocare a tennis conta il 10%, e che tutto il resto e’ FISICO e MENTAL, because, come dice Safin,tennis, everybody has…

  37. stefano grazia scrive:

    OOOPS!
    Diego1:SCUSA MA PRIMA MI SONO DIMENTICATO DI CONTINUARE(succede cosi’ quando tutti questi pazienti continuano impazienti a disturbarmi!!!Uno sta scrivendo, si alza…e quando torna non si ricorda piu’ chi siamo, dove andiamo, da dove veniamo e che cosa stava facendo … In realta’ ormai lo sapete tutti,io ho ormai un Alzeheimer conclamato…ancora pochi mesi e poi Archipedro prendera’ il comando!)
    Dunque tu scrivevi giustamente: “La soluzione tecnica piu’ economica rimane quindi solo Tirrenia anche se molti vorrebbero addirittura chiuderla perche’ finora non ha ancora creato giocatori di livello elevato, come se la colpa fosse solo dei Tecnici e non dei limiti dei ragazzi che la frequentano”
    Il problema infatti sarebbe di rendere piu’ appetibili (e quindi piu’ distribuite sul territorio) le Academies Targate FIT di modo che chi e’ di Livorno o comunque toscano o umbro puo’ magari pensare di andare a Tirrenia ma altri da altre regioni vicine o lontane potrebbero scegliere per Academies piu’ vicine alle loro citta’ di provenienza … OPPURE in un mondo ideale popolato da una decina di Academies riconosciute dalla FIT e ben distribuite sul territorio nazionale, Tirrenia potrebbe rimanere il Centro dove andare a fare stages, controlli, full immersions, preparazioni mirate e blahblahblah …

    In effetti non ho mai capito, da vero Panda Gigione, perche’ non siano fiorite le Academies tennistiche (e golfistiche) nel Sud d’Italia … Le Puglia,lo dicevamo già con Pinot, potrebbero-dovrebbero essere la nostra Florida…Sicilia e Sardegna hanno il problema dei trasferimenti, ma in tutto il Sud ci dovrebbero essere piu’ convenienze che nel resto d’Italia…Si tratterebbe,in Utopia City, di partire con un progetto che preveda tutto insieme o massimo a 5′ a piedi o in bici SCUOLA + ACCOMODATIONS (con anche ristorantino) + ovviamente 10-20 campi (non solo clay, anzi…). Il tutto possibilmente NON nel Deserto dei Tartari ma nei pressi (non piu’ di 15′ di bus?) di un’amena cittadina di almeno 50.000 abitanti che sia una localita’ turistica ma che non muoia d’inverno come suppongo succede a Tirrenia.
    Come si diceva agli albori del blog sembra una banalita’ ma se dovessi costruire una tennis academy io cercherei subito di fare convenzioni con una scuola e la costruirei nei pressi di essa o come fanno gli Americani (Bollettieri,Evert,Saddlebrook…) costruirei una scuola DENTRO l’Academy stessa… (Io preferirei una Scuola CONVENZIONATA appena fuori l’Academy, per non far crescere in un micromondo chiuso i propri figli ma comprendo benissimo i vantaggi di una Scuola tipo la Pendleton della Bollettieri/Img a Bradenton)

    QUEL TIMIDONE DEL NOSTRO INVIATO ALL’ANKARA,Giogas, mi scrive di essere d’accordo con me sul fatto che giocare a tennis conta solo il 10% raccontando anche che :’ la conferma viene dal maestro francese che allena i “gemelli” il quale ridendo e scherzando dice “non c’è molta differenza tecnicamente tra me e Federer tutta la differenza è il resto..”
    E POI MI PROMETTE DI RACCONTARE SUL BLOG del torneo TE di Antalya dove i suoi gemelli ’sono stati ammessi direttamente nel tabellone principale senza partecipare alle qualificazioni. Il gruppo dei partecipanti è numeroso con una folta rappresentativa di Russi, bielorussi, georgiani ecc….’

  38. madmax scrive:

    eccomi distrutto ma tornato sano e salvo… il problema ora sono gli scatoloni visto che sono partito nel bel mezzo di un trasloco..

    stefano lo so che hai capito ma è meglio che chiarisca anche anche perchè mi sembrava di averlo già fatto..

    6 mesi (ma in realtà 8 con la storta alla caviglia dell’anno precedente) proprio ferma ma un anno e mezzo senza tornei.. oltretutto il pegno che paga chi si allena molto è che avendo molto da rimettere in moto un mese almeno lo passa tutto solo per riprendere la condizione fisica e poi c’è il recupero del tennis la confidence etc etc..

    non a caso (servizio a parte) domenica ha giocato la sua miglior partita da quando ha ricominciato a giocare..

    detto questo stamattina sono riuscito a vedere qualche match dove se ce ne fosse stato ancora bisogno è stao riconfermato che vincere ora oltretutto sulla terra conta molto meno di zero ed il “nostro” francesco brancato ne ha avuto la prova..

    sua figlia stamattina ha giocato e perso (63 60) contro una ragazza della vavassori che tutto è tranne che forte (non ha servizio non tira etc etc) ma che in compenso corre dall’inizio alla fine rimandando ogni cosa che si alza da terra, il tutto con grande grinta (che va a suo merito intendiamoci). la brancato non sarà probabilmente solidissima ma gioca molto bene ed in modo aggressivo, ha un’ottima impostazione ed un ottimo servizio, perciò nonostante la sconfitta tra le due sceglierei lei tutta la vita…

    molto solida, valida ed aggressiva invece la bestetti con unica pecca (grave) nel servizio.. cmq alla fine ha vinto

    ieri poi ho visto la pieri (’99) molto ma molto brava aggressiva e soprattutto sa già quando deve attaccare. ha però gambe corte e baricentro basso (ed in più è molto piccola) che oggi è un vantaggio perchè la rendono agilissima, in futuro però assolutamente non sarà così. speriamo per lei che cresca.. via telefono mi hanno detto che oggi ha perso 64 64 dalla sartori che purtroppo non ho visto come del resto la chinellato che cmq ha vinto.. la meliss mi hanno detto che non è arrivata..

    altra giocatrice che mi è piaciuta molto (in chiave futura e soprattutto per l’atteggiamento) è stata la bulgara dimitrova che ha vinto 76 al terzo ( io ho visto solo metà dal primo set). il mio giudizio però non dipende tanto da quel poco che ho potuto vedere oggi ma soprattutto dall’allenamento a cui ho assistito ieri.. si è allenata prima con una ragazza e poi con un maschio senza mai palleggiarci ma cercando e tirando solo vincenti. appena poi si accorgeva di mettere in difficoltà l’avversaria (ripeto nel palleggio di allenamento) si proiettava a rete come una saetta.. bellissimo… non bastasse sia lei che la madre ( o sorella o allenatrice che fosse) non erano per nulla male (ovviamente guardavo solo quella grande!!!) e quindi in bocca al lupo anche a loro..

    altro non ho visto e quello che ho visto non è degno di nota per cui mi fermo qui..

    marcos… ha ragione elettra.. l’accademia costa molto meno di qualsiasi circolo del nord di buon livello che abbia oltretutto un buon preparatore atletico.. dove ad esempio si allenava prima mia figlia ora tra tutto i genitori spendono più di me avendo molto meno a livello di quantità, a livello di qualità per il discorso fisico nonostante il preparatore sia il medesimo (ma ovviamente per loro non lavora in modo personalizzato) e non parliamo poi del discorso mentale che lì non hanno proprio..
    in ultimo ma non per importanza la possibilità di confronte in un’accademia è molto maggiore..

    per quanto riguarda poi il discorso tecnico tutto dipende dal fatto che all’accdemia quasi sempre arrivano quelli all’ultima spiaggia quelli cioè che non vincendo mai sperano nel miracolo… i milgiori invece vincendo pensano di non averne bisogno salvo poi capirlo quando è ormai troppo tardi..non bastasse che sono i più scarsi poi quelli che arrivano sono disastrati dagli insegnamenti precedenti non a caso sia la vavassori che piatti che sartori (ma chissà quanti altri ancora) si stanno indirizzando ai piccolissimi appunto per poter poi lavorare su ragazzi non difettati..

    ovviamente parlo a livello generale perchè poi maestri bravi ce ne sono anche ma si contano sulle dite di una mano e spesso si concentrano solo sui propri figli/e..

  39. Diego1 scrive:

    @Stefano
    Il problema e’ che la Fit fa gia’ un miracolo (non avendo grosse cifre da investire,almeno cosi dicono) a mantenere Tirrenia e quindi non e’ pensabile che possa aprire altri Centri Tecnici in centro Italia o al sud.
    La maggior parte delle accademie private e’ al nord forse perche’ e’ al nord che le persone hanno un maggior spirito imprenditoriale infatti al sud dove il maggior datore di lavoro e’ la Stato sono quasi inesistenti.

  40. Archipedro scrive:

    Stefano, credimi, non ho intenzione di sostituirmi a te in nessun luogo e modo. E spero, per il solo fatto d’aver accettato il cortese invito di Andrew in quel di Bassano, di non far ora cadere in disgrazia anche lui, per via delle sue frequentazioni a rischio :-) Il nostro semantico vaffantennista è tollerante, che ci volete fare…
    Oggi ho assistito, filmandola, ad una maiuscola prestazione del piccolo, che ha corso i m.400 in 1′39”, tempo con cui s’é migliorato di 13 secondi rispetto a due settimane fa. Credo che condividerò anche tale reperto, da persona che ama mettersi costantemente in discussione (anche per non essere, al momento meno opportuno, deriso dai fatti). E’ così, forse, che scarica la frustrazione d’avere un padre taccagno e presuntuoso, che s’ostina ad occuparsi di lui autarchicamente e non l’affida alle preziose mani… del mercato :-)

    p.s. Andrew non v’ha detto che ha rubato la rete inutilmente, perchè alla fine abbiamo dovuto usare la mia “made il Poland”… economica, leggera, polivalente… e verde ambientalista…

  41. marcos scrive:

    proseguendo il discorso con elettra e max…

    un buon circolo fa pagare 2500/3500 euro l’anno per 4 giorni di agonistica (un’ora e mezza di tennis + un’ora e mezza di atletica). se i giorni son 5 (per chi decide che sia meglio il tennis del catechismo), cambia poco.
    i viaggi e le spese per i tornei non vengono coperti, per solito. manco corde, racchette, braghette, magliette, scarpette e tute (tranne una, per gli incontri a squadre).

    sono contento se in accademia costa meno (ma quale accademia?) e auspico che tra circoli ed accademie cresca una sana competizione. direi che tre ore al giorno, fino all’età di 14 anni, sono più che sufficienti per mirare in alto, se hai una buona predisposizione. se non sei dotato, 6 ore al giorno non bastano manco per diventare un buon terza categoria.

    ho qualche dubbio sul fatto che i migliori dei circoli, vincendo e, per questo, rimanendo al circolo, rimpiangeranno un domani di non aver scelto l’accademia entro i 14 anni (fine delle medie). a mio parere, dipende dal bimbo e dal maestro: se i miglioramenti saranno costanti (se, quindi, continuerà a vincere anche negli under14, confrontandosi coi coetanei anche delle accademie), direi che la scelta di rimanere al circolo non sarà da rimpiangere. gli scarsoni (perdonate il termine) che a undici/dodicianni varcano le soglie dell’accademia (lasciando un circolo che non li coccola abbastanza), difficilmente progrediranno: nel tennis, per nostra gioia, la predisposizione conta più dell’insegnamento di qualsiasi maestro e di qualsiasi struttura messa a disposizione.

    se, invece, mi vuoi dire che in accademia s’insegna a tirare più che nei circoli, nei quali si predilige l’ottenimento del risultato nel più breve tempo possibile, per placare le rivendicazioni dei soci, allora sono con te. vi sono circoli, però, le cui agonistiche sono dirette da maestri giovani, ex compagni di torneo (magari anche ex compagni di circolo) dei maestri che dirigono le accademie. lo scambio dei preparatori atletici è pratica comune: per solito, insegnano a gruppetti di tre o quattro ragazzi alla volta, anche al circolo (che non ha 50 ragazzi in agonistica, tutti della stessa età, tutti con gli stessi orari scolastici).

    sulle strutture a disposizione (soprattutto per l’atletica) non c’è paragone: l’accademia è sempre più dotata ed aggiornata.

    è probabilmente vero che in un’accademia il gruppo di ragazzi forti è più seguito (anche qualitativamente) che in un circolo. d’altrocanto, nel circolo, i ragazzi forti sono tre o quattro, di annate diverse: tutta l’attenzione, a discapito degli altri, è su di loro. più son piccoli e bravi, più c’è attenzione.

    prendo spunto dalla chiosa di max, per suggerire a chi sceglie il circolo per il proprio figlio, di sceglierne uno con i maestri d’agonistica senza figli.

    il buon maestro d’agonistica di circolo, infine, al termine delle medie, se vale la pena, chiama il suo ex compagno di doppio, che ora lavora in accademia, e gli propone il suo miglior ragazzo: “ora, vai avanti tu, che lavori in un posto più organizzato per la sua crescita…e vedi di non rovinarmelo!”

    sempre che la famiglia del ragazzo ed il ragazzo stesso siano disposti a fare il salto della quaglia. ammetto che la quaglia, se si vuole fare il salto, dopo le medie, dopo averla scelta bene…bisogna assaggiarla!

    (sul tema del rovinare i pargoli: sono più i maestri della sat ad aver colpe in questo senso. si tenga conto, però, che hanno a che fare con bimbi appena nati, ormai. non è facile impostare un bimbo a 6/7 anni…e, se è buono, a 8 è già col maestro di agonistica).

    tra 7/8 anni, infine, potremmo accorgerci che archipedro ed andrew hanno ragione: saranno loro, a quel punto, a gestire la struttura più importante del paese, con buona pace nostra, dei circoli e delle accademie!

    “AndrewPedro VaffanTennis Community”, l’avanguardia al potere.

    …ed io sarò contento e divertito!

  42. Pinot scrive:

    @madmax

    hai visto Marta Tagliente?

  43. Gus scrive:

    @Archipedro
    Per cortesia stai con noi più spesso che puoi :-)
    Domenica parlavo proprio con dei genitori di atlete giovani di quanto da ragazzi, avendo una disponibilità totale di prati e campetti anche nelle grandi città alla fine erano ore e ore al giorno quelle che si passavano “giocando”.
    Ovviamente era tutto molto “nature”, però alla fine c’era molto movimento. Si camminava anche tantissimo. Quando c’erano le Olimpiadi, mi ricordo, si replicavano le prove al campetto sotto casa.
    Salto in alto (le solite tre canne), lancio del peso, la corsa ecc.ecc. Questo portava automaticamente i meno “impediti” ad essere automaticamente abbastanza capaci di “muoversi” e in più ci si divertiva moltissimo.
    Oggi, purtroppo, le situazioni sono cambiate e almeno per noi che viviamo in centri urbani non ci sono più le condizioni logistiche e di “sicurezza” per lasciare che tuo figlio dai 7/8 anni in poi scorazzi in giro da solo. A mio modo di vedere questo rappresenta un bel problema, perché la “base” dei ragazzi si muove molto poco rispetto a noi. E’ vero, ad esempio, che mia figlia ha iniziato a fare sport a 6 anni, ma 4 ore la settimana di moto non è detto che siano sufficienti. Anzi probabilmente non lo sono per niente. In parte sono intervenuto io, ma oggi mi rendo conto sempre di più che ho conosciuto questo blog troppo tardi ed ho imparato troppo tardi ciò che invece probabilmente mi sarebbe servito prima. Ma non fa nulla, nessun rimpianto e guardiamo avanti.
    Quindi subentrano i genitori o le istituzioni.
    I genitori nella maggior parte dei casi non hanno cultura sportiva e vedono lo sport come un luogo dove mettere i figli per evitare che prendano brutte strade, passino un po’ di tempo divertendosi ma poi alla fine quello che conta è “altro”.
    Sulle istituzioni scolastiche, le strutture, ecc.ecc. stenderei un velo.
    Quindi alla fine, per ritornare al discorso generale molto poco ormai dipende dal ragazzino, com’è ovvio, ma molto dipende dai genitori, dalla scuola, dall’ambiente che ti circonda ecc.ecc.
    Se sei un potenziale Federer ma nasci nel Malawi, probabilmente non se ne accorgerà mai nessuno. E questo per dire quanto siano a mio modo di vedere abbastanza banali certe idee sul tuo destino.

    Gus.

  44. Elettra scrive:

    Marcos
    Se il circolo è come lo descrivi tu è ovvio che non ci siano problemi e controindicazioni.
    Io non escludo che esistano circoli di questo tipo, dico solo che pur avendo girato molto per tornei e conosciuto molte ragazzine i costi in generale non sono quelli, la qualità non è quella e nemmeno l’interesse nel seguire i ragazzi.
    E’ importante che ci sia una mappatura reale dei circoli proprio per tagliare fuori gli speculatori ed i millantatori, anche perchè questi pur non avendo alcuna competenza effettuano una cernita dei ragazzini solo in base alla disponibilità economica dei genitori, applicando prezzi ingiustificati in rapporto a qualità e quantità delle ore e vendendo una professionalità inesistente.
    Ti faccio un esempio che non è un caso isolato, il maestro dell’agonistica pretendeva per seguire i ragazzi ai tornei in regione che gli venissero rimborsate tutte le ore private che perdeva, ma non le ore degli agonisti quelle con il ragioniere o la moglie del commercialista e questo pur pagando una sassata di agonistica fatta da un signor nessuno, non li guardava nemmeno quando giocavano il torneo nel circolo.
    Non essendoci altro che l’autoreferenzialità capire chi ha una qualche esperienza, competenza e passione non è facile, per questo è più semplice rivolgersi ad un’accademia dove vedi quello che compri.
    Se ci fosse stata una segnalazione precisa ed effettiva sui circoli in cui effettuare SAT e preagonistica nella mia regione, ma con un controllo vero sugli standard ed i costi, sono certa che percorsi come quelli di Marta scomparirebbero ed ora ci sarebbero molti più ragazzini che giocano bene.
    Nella mia zona ci sono 4 circoli che hanno fatto un cartello offrendo gli stessi prezzi, che per intenderci sono gli stessi di circoli blasonati di Milano con 20 campi e 10 maestri ed un’agonistica ben strutturata, offrendo un numero di ore risibile con gruppi strutturati non per livello ma per disponibilità oraria e senza preparazione atletica.
    Ovviamente nessuno nel raggio di 50 km ha alternative ed i genitori pensano che sia così ovunque, per cui ti incavoli vieni via dal tuo circolo e finisci in quello vicino che lavora uguale, fino a quando non smetti, ma tutti possono dire che tuo figlio è scarso e tu un rompi…..oni.
    Infatti i maestri per evitare confronti invitano i genitori a far fare solo i tornei in provincia, nemmeno in regione, dove i ragazzi perderebbero in pre turno hanno addirittura creato un circuito alternativo.
    Ma naturalmente il problema sono i ragazzini che sono scarsi, poi trovano sempre il figlio dell’imprenditore o del primario che diventa un fenomeno (E40 al giorno di lezioni privata) accompagnamento al torneo €200 a partita e diventa un atleta di interesse regionale, salvo poi non passare un turno ai nazionali, ma poco importa in provincia è un fenomeno riconosciuto e porta lustro al circolo almeno sino all’under 14 quando smetterà ma solo perchè ha scelto la scuola, altrimenti altro che Federer.
    I costi contenuti riguardano Vavassori e Tennisval a Valencia per quanto è a mia conoscenza, ma anche ISP non era molto cara, mi dicono che in Germania e Belgio siano molto abbordabili ma non ne ho conoscenza diretta.

  45. madmax scrive:

    no pinot quando ha giocato la tagliente ero già andato via..

    marcos l’ho scritto, qualcuno ci sarà anche ma quanti? io ad esempio situazioni del genere non ne ho mai incontrate ad a maglie quasi tutti i genitori si lamentavano..

    oltretutto i costi non sono quelli descritti da te poichè tutti i milgiori da under 12 giocano già anche la sesta volta e facendo più ore di tennis negli altri giorni (chi dice la verità ovviamente) e cmq come abbiamo detto nel tennis i costi non sono l’allenamento.. infatti nelle accademie i vantaggi sono nella loro interezza.. tieni presente ad esempio che per un esterno il programma annuale della mind room costa da solo 2500 euro per i ragazzi dell’accademia dai 600 agli 800.. poi sull’abbigliamento c’è la convenzione del 35% di sconto e su racchette e corde si va dal 30 al 50%.. anche il servizio di incordatura è di 5 euro che solitamente nel nord equivale alla metà. altre convenzioni poi sono state stipulate con massaggiatori, piscina (di fianco) e centro medico sportivo (a 200 mt dall’accademia) con appuntamenti quasi immediati…

    poi si sa che dipende molto dalla fortuna.. infatti a seconda di dove abiti e da chi trovi cambierà il risultato ma è appunto questo il problema di fondo e cioè che dipenda tutto dalla fortuna..

    come spesso accade chi prima più spende poi alla fine meno spende…

  46. Archipedro scrive:

    Gus, hai qui colto, a mio parere, la centralità dei problemi, ovvero il PROBLEMA. Ne parlavo ieri con Luca Toso a Paderno, che nell’allenare adolescenti del salto in alto passa il tempo non ad impostare “azioni da gara” ma a “correggere gli errori”: ragazzi che, pur volonterosi, non hanno alle spalle anni di motricità infantile, quella appunto dei campi, della montagna, dei parchi gioco… Alla loro età dovrebbero essere già saltatori completi…
    Che fare? Io punto sulla MOTIVAZIONE, e cerco di rendere Mati felice dei suoi risultati, ancorché “relativi”. Certo, molte sfumature ancora non le coglie, e quindi deve fidarsi di me quando valuto il suo impegno… ma siccome poterei essere fazioso, ed illuderlo, documento tutto, affinché lui possa rivedersi, e vivere il suo PRESENTE con soddisfazione. Assieme a me, se lo ritiene, e non assieme ad estranei ipocriti ed interessati… se non palesemente invidiosi. Se poi m’imbatto in un talento precoce, mi giro e non cerco il maestro, o l’allenatore di turno, ma il genitore: provo ad intuire quanto egli è consapevole del patrimonio con cui si deve misurare. Quanto esempio, ed amore, saprà dare a quell’atleta in pectore perché non cada vittima del “lato oscuro della forza”… l’OMOLOGAZIONE

    Mi dicono che esagero: esagerano coloro i quali, di punto in bianco, pretendono dai ragazzi delle medie risultati immediati… ma se impari da piccolo, ed impari bene, a quell’età sei già professionale nel tuo approccio allo sport… indipendente, critico, geloso del tuo tempo, concentrato sui tuoi obiettivi… insomma un AGONISTA… :-)

  47. marcos scrive:

    interessante la proposta della mappatura dei circoli di elettra.

    andrebbe fatta ogni anno, in base ai risultati fino agli under14. a mio parere, dovrebbe pensarci la federazione, che conosce la provenienza di tutti i ragazzini. generalmente a 14 anni, infatti, si decide del futuro di un tennista.

    se sei uno dei migliori a livello regionale, a prescindere dal tuo percorso e da come ti hanno organizzato la programmazione dei tornei (solo in provincia, i più facili, punti conquistati a suon di rodei et cetera), comunque, sei tra i primi 30/50 in italia. a mio parere, è una discreta base di partenza per poter pensare di migliorare anche dopo i 14 anni.

    poi, ci sono i migliori a livello nazionale: questi, se non ben coperti economicamente, dovrebbero essere aiutati dalla federazione o dalle accademie/circoli che li accolgono. per esempio, i ragazzi che arrivano dai quarti in su a maglie, lecce, verona, trieste e porto san giorgio, e che si confermano nei prossimi due anni nella categoria under14, andrebbero invogliati a proseguire con la stessa costanza, anche dopo le medie.

    in fondo, si tratterebbe di porre molta attenzione su una dozzina di ragazzi per ogni annata, in attesa, magari, che qualcuno non inserito nel gruppo lo raggiunga dalle retrovie.

  48. Gus scrive:

    @stefano: LIB: mia figlia, classe 97, cm 167… WOW!!!!

    Quando dico che occorre andare a “prendere” le ragazze nel bacino della pallavolo femminile mica lo dicevo per scherzo. Nella squadra di mia figlia c’è una ’97 di 1.71, un’altra di 1.67. :-)

    Ed è una società piccola. Se vedessi i potenziali fisici che ci sono tra queste ragazze girando per tornei!!

    Peraltro, ma qui magari i professori vari potrebbero aiutarci, il fisico delle giocatrici di pallavolo, trovo sia molto simile a quello delle tenniste (in particolare le tenniste dell’est).

    GUS:“ognuno e solo lui è responsabile del proprio destino”

    “E’ una bellissima frase e purtroppo e’ allo stesso tempo vera e non vera”

    Continui a non convincermi :-)

    “…Nel Tennis in particolare il Destino di un figlio e’ molto piu’ spesso nelle mani del genitore :se ci pensate non puo’ essere che cosi’, visto che e’ fra i 6 e i 12 anni che impari tutto quel che devi imparare”

    Magari fosse davvero solo così. Invece è nelle mani del suo Dna per una serie di fattori principali, nelle mani dei suoi genitori, dell’ambiente in cui vive, delle classe socioeconomica di appartenenza e forse mi dimentico ancora un paio di milioni di cose :-)

    “Quindi si, bellissima la frase “ognuno e solo lui è responsabile del proprio destino”, ma se da un lato qualcosa di vero c’e’, e’ vero anche che le cose non sono cosi’ semplici, come forse si sta rendendo conto anche Archipedro…”

    Se mi consenti sarà anche bellissima ma la trovo molto “new age”.

    Gus.

  49. Gus scrive:

    @stefano:
    “GUS: CREDO CHE LA GUIDA MAD MAX/MICHELIN DOVREBBE INCLUDERE ACADEMIES< CIRCOLI, SCUOLE TENNIS, AGONISTICHE,CENTRI SPORTIVI, insomma tutto”

    Anche io la penso così. Mi chiedevo solo come si potessero rapportare ad organizzazioni straniere altrimenti si rischia l’ autoreferenzialità che non porterebbe vantaggio alcuno rispetto ad oggi. Mi spiego: se diamo 3 stelle all’accademia Mario Bianchi perché è la migliore d’Italia, ma questa non riesce ad avere un metodo che porta ad avere giocatori ai livelli che desideriamo tutti, a cosa servirebbe? Quindi tre stelle a Mario Bianchi se le sue tre stelle sono paragonabili (faccio un esempio) alle tre stelle della Evert Academy a Boca Raton, quartier generale dell’USTA High Performance Program. La mia domanda è: c’è qualcuno in grado di fare un lavoro come questo? Che la FIT dica che quella è un’accademia di vertice nel tennis italiano va anche bene, ma se io posso spendere le cifre iperboliche che si citano qui ogni tanto (i 70/80.000 Euro l’anno) magari dovrei anche sapere se è all’altezza di altre nel mondo.

    “Anche Pistolesi ha la sua Academy”

    Mi dici dove?

    Ma parliamo di accademie tipo Sanchez Casal o di qualcosa di diverso? Basta andare sul sito della sua “A.S. Pistolesi tennis academy-Forum”.

    Oggi basta dire “forum”,”blog” e abbiamo finito :-)

    Sotto struttura: nulla
    Sotto Staff: nulla
    Prezzi, metodo, programma?

    Il sito, dal punto di vista dei contenuti è nullo.
    Comunque abbiamo perfettamente ragione, facciamo velocemente questa cosa, ma attenzione all’autoreferenzialità perché questo ne è un esempio lampante.

    Gus.

  50. Gus scrive:

    Da noi (Prov. Torino) funzionerebbe così per me, ma è sicuro che un programma annuale concordato costerebbe meno:

    320 Euro l’anno il socio top, che sostanzialmente significa quasi 7 mesi con i campi gratuiti e numero di ore che pur in presenza di un regolamento più stringente, da noi si concretizza in “se c’è un campo libero giochi”.

    Palestra libera.

    D’inverno ci sono costi diversi a seconda degli orari. Sabato e Domenica costa meno, di giorno anche.
    Quindi 6 ore alla settimana con il maestro (per ora tralasciamo con chi per non assegnare stelle autoreferenziali :-) sono 120 Euro. Quindi per 7 mesi sono 480 Euro al mese più in inverno il campo. Premetto il fatto che 3 campi sono in un struttura fissa unica, quindi anche se piove d’estate si gioca.
    Ma questo se non fai parte della squadra agonistica. Diciamo nella peggiore delle ipotesi.
    Quindi per circa 5 mesi altri 360 Euro al mese.
    Sommando:
    5.480 Euro l’anno. Secondo me non sono pochi e immagino che il programma non sia completo come quello della Vavassori.
    Sicuramente in altri circoli ben più conosciuti potresti spendere anche parecchio di più.

    Gus.

  51. Gus scrive:

    @stefano:

    “come se la colpa fosse solo dei Tecnici e non dei limiti dei ragazzi che la frequentano.”

    Ma siamo sicuri che questa sia l’unica lettura possibile? Ma come mai fino ad un certo punto esprimiamo buoni/ottimi prospetti e poi ci si perde per strada?

    Gus.

  52. Gus scrive:

    stefano:
    “pomeriggio per 20′ ha scambiato con un presunto numero 800 al mondo, comunque un buon giocatore, che ogni tanto aumentava la potenza ma nicholas gli rispondeva perfettamente, con scambi prolungati, colpendo on the rise, senza apparente sforzo e correndo da una parte all’altra del campo o addirittura dettando lui lo scambio…”

    Beh sicuramente è più facile per tutti giocare con il n° 800 del mondo se il numero 800 del mondo vuole palleggiare con te. Il problema però è che se tu giochi la partita con il n° 5000000 del mondo e non riesci a gestire un palleggio “lento” o palle non in ritmo o quello che vuoi, non ci arrivi nemmeno a giocare con il n° 800 del mondo in partita.

    Questo non per sminuire Nicholas (che sicuramente gioca benissimo e gioca così con te probabilmente per noia :-)) a cui invece auguro di cuore tutto il bene possibile, ma a supporto di quello che dici tu e cioè che è giunto il momento di confrontarsi, giocare, perdere, migliorare, rigiocare, ecc.ecc.

    @OFF TOPIC Federer:

    In effetti lui può pagare chi vuole, ma non so se può pagare la sua motivazione.

    “3)CAMBIARE RACKETT SIZE E AUMENTARE UN POCHINO LE DIMENSIONI E NON ASPETTARE DI PASSARE AL SENIOR TOUR PER ACCORGERSI DI AVER FATTO UNA SCIOCCHEZZA A NON AVERLO FATTO PRIMA”

    Riprendo solo questo punto in generale. Se Federer cambia racchetta ora, ci vorrebbe un adattamento di parecchi mesi (vedi Djoko, Ferrero, Ljubo e vado a memoria nei giocatori attivi) e non credo possa permetterselo.

    “E comunque per ritornare a noi questa cosa di Federer conferma che saper giocare a tennis conta il 10%, e >>che tutto il resto e’ FISICO e MENTAL, because, come dice Safin,tennis, everybody has…”

    Beh questo è parecchio discutibile. Alla fine un Federer fuori forma, potrei dire Nalbandianizzato, perde solo in semifinale dal n° 3 del mondo. A dimostrazione che “solo” con il suo talento tennistico riesce ancora a vincere con “quasi” tutti.

    Gus

  53. stefano grazia scrive:

    ARCHIPEDRO: tuo figlio fara’ atletica e andra’ alle Olimpiadi, su questo son quasi certo… Purtroppo -e non per colpa sua- ho qualche dubbio sul suo percorso tennistico ma probabilmente anch’io 5 anni fa ero molto piu’ possibilista riguardo all’autarchia…Mi ripeti di che anno e’ Mati?
    Del resto ne parlavo l’altro giorno con mia moglie, amareggiati e coi sudori freddi al solo pensiero di dover/poter un giorno spendere tutti quei soldi per un ragazzino dodicenne (ma anche se ne avesse 14…) mentre a 100 metri da noi magari la gente muore di fame o non ha i soldi per andare in ospedale (ci sono per la verita’ anche quelli che girano per le vie di Lagos in Porsche o Hummer e non sono expatriates…) e rileggendo l’email di Cristina Sendegeya ci veniva davvero l’amaro in bocca…Del resto ognuno deve fare cio’ che puo’…non avessi avuto la fortuna…meglio: non mi fossi procurato da solo la fortuna di andare a lavorare da volgare medico mercenario all’estero, probabilmente non sarei qui a pensare di mettere mio figlio alla Bollettieri ma cio’ non significa che mio figlio non farebbe alcun sport…io giocavo a rugby, che era gratis (be’, dovevamo comprarci le scarpe) e ho sempre fatto jogging… In effetti corse campoestri e maratone sono gli sport piu’ abbordabili e si capisce anche perche’ gli africani sono dominanti: e’ l’unico sport completamente gratis…Lo si diceva anche del windsurf e della vela in generale perche’ il vento, dicevano, non costa niente…ma in realta’ tavole e vele costavano parecchio e c’era una bella differenza,a quei tempi, fra un tecno o un bic e un mistral o un F2 e poi fra tavolette custom made…e poi o vivevi alle Hawaii o alle Canarie o comunque dovevi farti km e km per andare a caccia di vento e di onde…
    Fine del banalissimo excursus…
    Ieri cronometrato da mia moglie Nicky ha fatto 4′59 sui 1200 che secondo il Prof Buzzelli e’ un ottimo tempo. Sui 1500 lui sostiene di essere stato cronometrato in 5′30″ dal Prof di PE ma mia moglie l’ha cronometrato la settimana scorsa in 6′11 e credo sia questo il tempo su cui far riferimento. Secondo Gabri’ puo’ migliorarsi facuilmente di 10-15″ sia sui 1200 che sui 1500, basta distribuire meglio lo sforzo visto che avrebbe terminato fresco e non stanco (e senza soverchia competizione dagli altri ragazzini, peraltro tutti di 1-3 anni piu’ grandi)
    Sui 600 metri invece ha fatto tempi intorno ai 2′10″-2′15″ …
    So che queste distanze hanno poco a che fare col tennis ma sono convinto che fare 2-3 mesi di atletica e provare anche il mezzofondo male non gli fa, visto che comunque il mercoledi’ e il sabato con me fa sempre un’ora e passa di balzi, circuit training, sprints fra ostacoli e coni, etc etc Adesso abbiamo cominciato anche a fargli fare DOPO il matchplay al Circolo Locale, un po’ di GRADONI. Visto che lui esce da scuola alle 15, si butta nel traffico e arriva alle 15.30-16 al Lagos Lawn (il Circolo dove si giocano anche gli ITF a Dicembre, mentre l’Ikoyi Club e’ un altro grande circolo piu’ familiare, con golf e piscina, ma con zero bambini…), gioca con i ragazzini dell’Agonistica fino alle 17 circa PERCHE’ POI arrivano i ‘Baba’, gli old member, gli adulti insomma, e li cacciano via…A questo punto prima di tornare, HO DECISO!, quindici minuti di su e giu’ per le antiche scale … (Al Circolo c’e’ un Centrale circondato da una tribuna con varie scalinate e gradoni…)
    ARCHIPEDRO, RENDITI UTILE UNA VOLTA TANTO: DIMMI QUALCOSA SUI GRADONI, che ripetute potrei fargli fare,che esercizi conviene adottare etc etc etc (Ovviamente la stessa domanda la faccio anche al Prof Buzzelli, se ci segue…

  54. eastern western scrive:

    questa esperienza nel mondo del tennis che da anni ci segna nello spirito e nel portafoglio ci ha comunque fatto capire moltissime cose che prima non sapevamo.

    al di là del valore intrinseco dell’avvenimento sportivo in sè , che è comunque secondo me molto importante, ho capito ed ho toccato con mano la pochezza e l’ambiguità di questo mondo del tennis .

    tutto questo per dire che i” grandi personaggi addetti ai lavori ” e dico grandi tra virgolette nella maggior parte dei casi sono dei “bluff”
    e sono venuto quindi alla conclusione che anche chi non è stato grande giocatore di tennis e non ha fatto scuole particolari può esprimere un valido giudizio sia tecnico che morale sulla evoluzione di un giocatore

  55. Gus scrive:

    “In effetti non ho mai capito, da vero Panda Gigione, perche’ non siano fiorite le Academies tennistiche (e golfistiche) nel Sud d’Italia”

    IMHO, perché volenti o nolenti la maggioranza dei “ricchi” è al Nord.

    Gus.

  56. Gus scrive:

    @archipedro:
    “Andrew non v’ha detto che ha rubato la rete inutilmente, perchè alla fine abbiamo dovuto usare la mia “made il Poland”… economica, leggera, polivalente… e verde ambientalista…”
    Mi racconti com’è fatta questa “made il Poland”. Funziona anche per la pallavolo?
    Puoi scrivermi, se vuoi, al gustavo.gallotti@alice.it

    Gus

  57. madmax scrive:

    sin da quando l’ho proposta la guida mad max dovrebbe contenere tutti i campi da tennis esistenti e tutti potrebbero avere il riconoscimento delle cinque stelle… alcuni per per il tennis agonistico (a cui a parte ci dovrebbe essere anche la valutazione della preparazione atletica) altri per la sat altri ancora per il fattore ludico ed anche per le lezioni ai soci ed ai servizi rivolti a loro.. e perchè no anche per il vaffantennis..

    tutto questo secondo il mio modello dovrebbe servire per far si che tra i vari circoli invece di esserci la guerra ci fosse una forte collaborazione in quanto il circolo ad indirizzo agonistico dovrebbe mandare i giovanissimi a fare la sat dal circolo attrezzato (e soprattutto specializzato) solo fino alla sat (tra l’altro sicuri di ricevere poi un ragazzo non difettato) che di contro gli manderebbe un suo allievo quando pronto per il salto. tutto questo senza nessuna perdita di ragazzi e di denaro da parte di nessuno, nessun calpestamento di piedi dovuto al perseguimento di interessi completamente differenti tra loro perciò tutti dovrebbero essere contenti utenti (finalmente qualcuno terrebbe conto anche di loro) compresi…

  58. Nikolik scrive:

    Mi sembra veramente evidente, ragazzi, che la famosa guida michelin dei circoli o delle accademie, i primi a non averle siano proprio i circoli e le accademie, altro che federazione.
    Se venisse instaurata questa guida michelin, in Italia ci sarebbe la rivoluzione. Delle accademie, ovviamente, che non vogliono affatto una cosa del genere.

    Quello che le accademie vogliono dalla Federazione è un’altra cosa: siccome di ragazzini e ragazzine promettenti ce ne sono pochissimi e pochissime, anche presso di loro, vogliono semplicemente che la Federazione mandi loro i migliori d’Italia, a turno, per anno di nascita. Con contributo economico relativo, ovviamente.
    Solo questo vogliono: che mandi loro ragazzini e ragazzine veramente promettenti, non clienti loro, con soldi della Federazione, per allenarli.
    Perché di questo c’è penuria: di promettenti.

    Tanto è vero, che, infatti, se è vero che da Tirrenia non è ancora uscito un buon giocatore, è altrettanto vero che non ne è uscito uno nemmeno dalle Accademie Italiane. Italiane, si intende, si parla di Italia.

    Penso che siano d’accordo e che presto lo faranno.
    Da quanto ho capito, c’è l’accordo.
    Avranno quello che chiedono.

  59. stefano grazia scrive:

    GUS: si, hai ragione, ma ti ripeto: non sono io che devo fare questa Guida, il nostro era solo un suggerimento… Questa Guida dovrebbe essere distribuita a tutti i Soci FIT ogni anno o venduta nelle Edicole con Tennis Italiano o Match Point cosi’ come fanno con lo Special per le racchette, scarpe, corde… Certo, i pericoli insiti in una iniziativa di questo genere sono evidenti a tutti e si corre il rischio che,per dirla alla Bennato, sia tutta pubblicita’ … Per questo dovrebbe esserci il Controllo serio di una Federazione ma anche qui molti diranno che le valutazioni positive potrebbero essere date in cambio dei voti… Allora forse una Federazione Seria potrebbe dare l’incarico ad una societa’ esterna di valutazione …Magari affiancando a quella anxhe i propri giudizi elasciando anche spazio ad articoli che vengono inseriti a mo’ di bibliografia permettendo quindi agli interessati di fare le proprie scelte…Libercoli di questo tipo vengono fatti annualmente per es da NewsWeek per il ranking dei College Americani … Suppongo che Mare Blu (o come si chiama) sia fatto con lo stesso criterio … Ma non venite a dirci che la dobbiamo scrivere io e Mad Max, Andrew ed Archipedro, KB e Mauro…: premesso che non siamo qualificati, noi ormai abbiamo superato questo stadio e abbiamo ben altre priorita’… Certo, ci pagassero per andarcene un anno in giro per l’Italia a Testare Academies, chissa’, potrebbe anche essere divertente … (Fra i Testers in effetti non sarebbe male avere ANCHE dei Genitori che ci sono gia’ passati attraverso questo genere di cose…)

  60. Gus scrive:

    @Archipedro:

    “Gus, hai qui colto, a mio parere, la centralità dei problemi, ovvero il PROBLEMA.”

    Qualche volta seguo gli allenamenti delle ragazze di 12 anni di volley e vedendo la loro vera e propria incapacità di “muovere” i piedi anche solo semplicemente per fare due passi laterali, pensavo al gioco della campana che ci portava via interi pomeriggi.

    Hanno i piedi “inchiodati” al terreno. A 12/13 anni quelle che hanno cominciato da due anni, non sanno fare un “terzo tempo” o chiamatelo come volete. Un salto coordinato per arrivare a schiacciare, per capirsi. Io a 12 anni giocavo a basket e facevo il terzo tempo saltando con l’ultimo appoggio dx o sx a seconda del lato del tabellone. Oggi nella nostra squadra sarebbe veramente fantascienza.
    Per chi volesse vedere vada al sito: http://www.cinziaricci.it/giuocoimage-schema1.htm ci sono un sacco di campane per giocare. :-)
    Ma porca vacca, sono esercizi di “footwork”, la campana, roba dell’antica Roma. Ma quanto gli sarebbe stato utile a questi ragazzi fare il gioco della campana (si consiglia dai 5 anni in sù)? La corda? Naturalmente in molti sorrideranno a tutto ciò, ma a 6 anni la maggior parte dei ragazzini non entra in una squadra, non fa sport e comunque tutte queste attività motorie di base eseguite giocando, ma quanto avrebbero aiutato ad avere quella capacità motoria così importante oggi nello sport? Oggi non si può più fare, ma chi sostituisce tutto questo movimento? Io andavo in parrocchia e giocavo a “palla picchetto”, una specie di baseball in cui però la palla te la lanciavi da solo. Erano decine le tipologie di gioco che facevamo da ragazzini. Oggi i ragazzini sono o a scuola a tempo pieno (dove però non si fa attività fisica di questo tipo), oppure a casa e soprattutto “in casa”.
    Io purtroppo e lo ripeto purtroppo, credo di non aver capito in tempo tutto quello che ho capito oggi e anche grazie a voi. Mia figlia ha iniziato a 6 anni con la pallavolo e io poi le ho fatto fare altro, ma “forse” troppo poco comunque. Mia figlia è già molto meglio di tante altre, per la verità, ma non sono sicuro che le abbiano fatto fare tutto quello che occorreva. Mi auguro di non averle precluso qualche possibilità.

    “Alla loro età dovrebbero essere già saltatori completi” Toso.

    Non so quanti anni hanno, ma almeno la capacità di coordinamento dovrebbero averla. Qui parliamo di ragazzini che arrivano a 11/12/13 anni e non riescono a passare dietro un birillo e saltare. Questo perché fino ad oggi non hanno praticamente fatto sport e questo va bene (per modo di dire), ma non si sono nemmeno “mosse”. Tutto questo nel più completo disinteresse da parte di chi dovrebbe interessarsi alla salute pubblica e purtroppo anche dei genitori.

    “Mi dicono che esagero: esagerano coloro i quali, di punto in bianco, pretendono dai ragazzi delle medie risultati immediati… ma se impari da piccolo, ed impari bene, a quell’età sei già professionale nel tuo approccio allo sport… indipendente, critico, geloso del tuo tempo, concentrato sui tuoi obiettivi… insomma un AGONISTA”

    E se tenti di far capire che devono recuperare un minimo di capacità motoria, ti rispondono che loro devono imparare a schiacciare mica fare quelle “c@a@z@z@a@t@e” di allenamento dei piedi. :-)
    Peccato che se la tirano in faccia la palla, ovviamente sulla propria :-)

    Gus.

  61. Archipedro scrive:

    Stefano, in estrema sintesi… i gradono li usi in salita se vuoi lavorare sulla potenza esplosiva elastica, ed in discesa su quella riflessa (leggerezza e velocità), nel senso che gli impulsi sono più rapidi e l’angolo di caricamento meno accentuato. Nel secondo caso io li chiamo rimbalzi, e possono essere fatti con le ginocchia dritte e bloccate, per rendere reattivi i piedi o con un rimbalzo sull’angolo tibia-femore MAI superiore a 90°. Ovvero senza sforzo eccentrico, con il blocco (violento) in discesa del femore sempre sull’angolo max di 90°: quest’ultimi, a seconda dell’altezza di ricaduta, rendono i quadricipiti resistentissimi anche se li stancano molto.
    Mio figlio (2002) lavora in salita sui gradini piccoli, punte e corsa con ginocchia alte, schiena dritta e pedalare… ed in discesa con rimbalzi, tendenzialmente sulle punte, caricando le ginocchia con un angolo di 30°. Gli dico che la terra “scotta”, perché la reazione sull’appoggio dev’essere la più rapida possibile…se i piedi lavorano bene non fa rumore…
    Mai, dico mai, il peso dev’essere scaricato sui talloni… in tal senso controllate che le scarpe che i vostri figli usano per la preparazione atletica NON siano quelle da tennis…

    Gus, siccome alla fine Mati sfonderà proprio nella pallavolo, per via del mio stipendio :-), rimaniamo in contatto: la preparazione specifica per quello sport la conosco come pochi…
    In tal senso il link di ieri al mio blog, per l’allenamento con il “gioco dell’elastico”, non era uno scherzo…

  62. Gus scrive:

    @madmax:
    max io concordo e va benissimo, ma non puoi limitarti all’Italia. Dei benchmark di riferimento internazionale devi costruirli, altrimenti rischi di dire che la Mario Bianchi è un’accademia 5 stelle, ma nella realtà potrebbe non produrrà quella qualità che qui stiamo chiedendo. Se io ho un ragazzino di 10/12 anni che promette bene devo prendere delle decisioni il più possibile corrette, quindi devo sapere se “indicativamente” l’accademia della Evert è migliore o peggiore della Mario Bianchi. Cioè le 5 stelle non devono essere date alla migliore struttura italiana se poi la migliore struttura italiana non è valutata secondo standard internazionali.

    Spero di essermi chiarito :-)

    @Nikolik:
    “Mi sembra veramente evidente, ragazzi, che la famosa guida michelin dei circoli o delle accademie, i primi a non averle siano proprio i circoli e le accademie, altro che federazione.
    Se venisse instaurata questa guida michelin, in Italia ci sarebbe la rivoluzione. Delle accademie, ovviamente, che non vogliono affatto una cosa del genere.”
    Beh a noi dovrebbe interessare poco cosa vogliono le accademie e i circoli. Se la FIT costruisce seriamente un ranking nazionale con riferimenti internazionali come benchmark chi c’è c’è, chi non c’è pure. I critici della famosa guida mica chiedono al Ristorante se ci vuole essere o meno :-)

    Il permesso non si chiede.
    “Quello che le accademie vogliono dalla Federazione è un’altra cosa: siccome di ragazzini e ragazzine promettenti ce ne sono pochissimi e pochissime, anche presso di loro, vogliono semplicemente che la Federazione mandi loro i migliori d’Italia, a turno, per anno di nascita. Con contributo economico relativo, ovviamente. Solo questo vogliono: che mandi loro ragazzini e ragazzine veramente promettenti, non clienti loro, con soldi della Federazione, per allenarli. Perché di questo c’è penuria: di promettenti.”
    Non saprei se hai ragione o meno, visto che mi par di capire che i più promettenti lavorino già con le accademie (nazionali o meno), con i propri genitori direttori di circoli, maestri e simili, quindi…. Ma volendo seguire il tuo ragionamento il problema non è se hanno questo fine o meno (se gli interessi esistono, sono dichiarati e legittimi non rappresentano mai un problema, al limite sono la base di un accordo), ma se hanno un processo formativo di qualità che porti gli atleti al massimo delle loro potenzialità allo stesso modo o addirittura superiore ad altri in Italia e nel mondo.

    @stefano grazia:
    Beh la guida la fanno quelli che hanno i mezzi economici e le competenze per farla.
    Se questo è un obiettivo condiviso, allora la FIT dovrebbe dare l’incarico a un pool di esperti “veri”, terzo, che conosce già bene le strutture nazionali e internazionali e nel giro di un anno, massimo due produrre la prima guida. Quello che ancora non ho capito è con quali criteri. Dovremmo stabilire dei criteri, cosa misurare e come, per quello dicevo che dovremmo avere dei riferimenti internazionali “sicuri”.
    Ho peraltro l’impressione che poi tutto questo diventi un business, esattamente come la ristorazione, per cui poi avere le stelle significa anche poter aumentare i prezzi con una certa facilità. Ma questo lo approfondiamo poi e a me non scandalizza affatto.

    Gus.

  63. stefano grazia scrive:

    DIMENTICAVO: e poi o vivevi alle Hawaii o alle Canarie o comunque dovevi farti km e km per andare a caccia di vento e di onde… IN EFFETTI io sono diventato un buon windsurfer (per gli standards degli anni 80,almeno) solo perche’ il mio lavoro mi porto’ in Jamaica e dove la mia Clinica era un trailer su una piccola spiaggia fuori Kingston(ero il Medico Ansaldo che era li’ per la riabilitazione delle Centrali Termoelettriche) e quando s’alzava il vento io uscivo in mare e se c’era un paziente…be’, mi faceva dei segnali con una bandierina rossa! Va\bbe’, dai, di solito uscivo all’ora di pranzo o a sera e nel weekend giravo per le spiaggie piu’ ventose dell’isola… MA ANCHE LI’ IL CONCETTO E’ LO STESSO: se vuoi diventare bravo in qualcosa,ti devi creare le condizioni per potertici dedicare piu’ spesso possibile…Io non ho mai avuto talento particolare in nessuno sport ma qualunque io abbia praticato a qualunque eta’ la mediocrita’ aurea l’ho sempre raggiunta perche’ mi allenavo piu’ degli altri (e nel rugby forse,avevo anche visione del gioco…e una finta che se la facevo allo specchio traeva spesso in inganno anche me!) Tutto questo per dire che se vuoi far giocare bene tuo figlio a tennis, e’ meglio trasferirti in un Academy o almeno vivere di fianco a un buon circolo in un area del paese dove si fanno molti tornei e dove i tuoi amici giocano quasi tutti a tennis e non ad altri o nessuno sport …
    GUS:
    “Io andavo in parrocchia e giocavo a “palla picchetto”, una specie di baseball in cui però la palla te la lanciavi da solo. Erano decine le tipologie di gioco che facevamo da ragazzini. Oggi i ragazzini sono o a scuola a tempo pieno (dove però non si fa attività fisica di questo tipo), oppure a casa e soprattutto “in casa”.”
    Vero, questo e’ vero da tre a 14 anni…anch’io ho ricordi di una infanzia cosi’, in campagna a Calderino e a Padova dove trascorsi 7 anni (dalla seconda elementare alla terza media) e avevo sotto casa il Patronato (La Parrocchia col campo da calcio e a 1 km circa la misteriosa Montagnola, che non era quella malfamata di Bologna, ma semplicemente un’area dove non avevano ancora costruito, prato e bosco, vicino credo all’ippodromo… Si giocava in cortile, si andava a scuola a piedi da soli gia’ a 8-9 anni, si girava tranquillamente in bici perche’ non c’era traffico e si giocava sempre a calcio (a me il calcio piaceva, non mi piace granche’ guardarlo, ma giocarlo certo, mi son sempre divertito…)

    ARCHI: grazie ma rilancio, vado oltre… Dammi proprio una tabella… Quante ripetizioni, quante serie, quanti gradoni per seduta… E son cose da fare come i pliometrics non piu’ di 2-3 volte a sett o son da fare tutti i giorni? io devo sfruttare il territorio e ottimizzare i tempi e quindi conto di fargli fare i gradoni quando va appunto al Lagos Lawn DOPO aver giocato uno o due sets e dopo essere stato privato della possibilita’ di giocare dai boriosi baba (nigeriani o expat)…15-30′ per seduta, 3-4 volte a sett per i prossimi due mesi…

  64. Archipedro scrive:

    Stefano, per dirti queste cose dovrei conoscere tuo figlio. Osservarlo nel corso delle sedute d’allenamento… prendere lui le pulsazioni sotto sforzo e sul recupero di 30 – 60 secondi almeno una volta ogni ora. Penso che non siano gli esercizi in quanto tali ma la corretta intensità con cui vengono eseguiti a fare la differenza…

    Comunque, se tu gli chiedi di fare un esercizio BENE dopo un certo numero di ripetizioni (nel caso dei gradoni il numero é fisso, ed agisci sulle serie…) t’accorgi che è stanco, e che tende a compensare la perdita d’efficienza dei muscoli sotto sforzo usando espedienti (braccia, schiena, pause…): diciamo che quello è una sorta di “massimale” (relativo) sul quale tarare la serie (in quel momento)… numero di serie: in genere da 4 ad 8 - frequenza dell’esercizio nel corso della seduta: 2 esercizi da 6 serie o 3 esercizi da 5 serie… ogni ragazzo però é un’eccezione alla regola…

    l’esercizio, favoloso, per i quadricipiti in caduta dai gradoni senza rimbalzo (blocco repentino delle coscie a circa 90°), mi raccomando, è durissimo (se fatto bene) … quello max 2 volte alla settimana… 4 serie – 6 serie 1 sola volta per allenamento… e solo a muscoli ben caldi…

    p.s. i pliometrics leggeri, a mio parere, possono essere fatti ogni giorno… come un ballerino… i nostri figli dovrebbero passare il loro tempo a rimbalzare… quando l’impegno dei muscoli diventa importante (es. gradoni in salita, sovraccarichi…) il discorso ovviamente cambia…

  65. Riky scrive:

    @Gus

    Se vedi ragazzine di 11/12/13 anni che giocano a pallavolo e non muovono i piedi e sono piantate a terra come pali della luce, il problema è di chi le allena il quale andrebbe radiato dalla FIPAV… Io ho giocato a pallavolo a livello di serie A per almeno 10 anni e altrettanti in serie B e ti posso assicurare che sin dai primi corsi di minivolley alle categori under e via discorrendo ho sempre avuto allenatori che ci facevano fare ore ed ore di passi accostati passi incrociati sx/dx/sx e salto ( a volte me li sogno ancora alla notte) gradoni, ostacoli, ostacoli bassi ecc….. Mattinate intere di allenamento a fare spostamenti a muro con varie tecniche di passi laterali incrociati ecc…. Se un giocatore di pallavolo non sa fare una rincorsa “standardizzata” sia per quanto riguarda la schiacciata o la battuta in salto o non riuscirà a fare uno spostamento a muro, in pratica non può giocare a pallavolo.
    Il paragone che mi viene in mente con il tennis è quello di un tennista che pensa di vincere Wimbledon senza conoscere il servizio e il diritto.

  66. Elettra scrive:

    Sarà che non ho incarichi e nemmeno interessi ma io trovo la soluzione del problema di una banalità disarmante.
    La FIT ha strutturato i PIA per la creazione della base di agonisti, che mi par di comprendere andrebbero benissimo per sostituire la vecchia SAT e la preagonistica e sino ai 12/13 anni.
    Basterebbe indicare i criteri certi per il riconoscimento di circolo PIA.
    Ovvero:
    costi dei corsi imposti dalla Federazione e non lasciati al libero arbitrio, naturalmente nessuno dice che debbano essere simbolici, diciamo il giusto.
    Numero di ore minimo per fasce di età (non solo per gli atleti di interesse nazionale o regionale) ma per tutti, in modo che chi è bravo e non miliardario sia nelle condizioni di giocare.
    numero di atleti massimo in campo per corso.
    divisione ferrea degli atleti per livello di gioco.
    numero di campi minimo per allievi accettati, quindi su due campi in condivisione con i soci non possono girare 150 ragazzini.
    Obbligo di utilizzo dei campi per atleti under, magari con limitazione oraria.
    Agonistica solo ai circoli che dimostrino di avere struttura, disponibilità di ore ed attrezzature atti a garntire un effettivo allenamento, oltre che istruttori qualificati ed aggiornati.
    Obbligo di utilizzare un preparatore atletico certificato e che abbia seguito un corso di preparazione per il tennis.
    A chi non sta bene si toglie la certificazione.
    Questo naturalmente nel paese dei cavalli saggi in cui non contano i voti dei circoli.
    Per ciò che attiene gli atleti di interesse nazionale si allenino pure dove credono più opportuno e la Federazione fornisca il contributo che mi pare sia stato fissato in base ai risultati.
    Gli atleti che passano al professionismo non devono più ricevere contributi dalla Federazione se non per le convocazioni in nazionale o le WC.

  67. Archipedro scrive:

    A proposito dei pallavolisti, visto che siamo in buona compagnia… hanno muscoli inferiori specializzati, forse più dei tennisti, ma non troppo. Già nella dinamica del salto a muro si lavora in modo diverso rispetto alle fasi d’attacco, ed ancora rispetto a quelle della difesa a terra. Per cui es. il saltatore in alto non può permettersi d’ipertrofizzare le fibre rosse del muscolo, a discapito del peso, mentre allo schiacciatore un po’ di potenza esplosiva non fa male… ed anche di resistenza aerobica. Direi che gli allenamenti più completi ed intensi in assoluto li ho fatti da pallavolista… anche per la fortuna d’incontrare certi allenatori (..) e con quei muscoli andavo in pedana. Il percorso opposto non sarebbe stato proponibile… a meno che uno non facesse (seriamente) decathlon… I tennisti invece… :-)

  68. madmax scrive:

    gus…

    non è un problema di accademie italiane o straniere e nemmeno di uomini poichè ne piatti ne vavassori ne altri hanno da imparare tennisticamente parlando da bollettieri evert etc etc..

    è una questione prima di tutto di soldi e di organizzazione… in quelle accademie non è che in campo vadano bollettieri evert casal etc al massimo ogni tanto si fanno vedere…

    i criteri dovrebbero essere quelli della logica e cioè tecnici e preparatori atletici buoni tante ore di lavoro tanta qualità soprattutto fino ai 14 anni popchi allievi in campo lavoro personalizzato…

    la difficoltà di avere tutto questo insieme deriva dal fatto che per avere strutture di livello necessitano grandi investimenti, per avere molti maestri bravi bisogna pagarli e non parliamo dei preparatori atletici di cui abbiamo già discusso..

    ecco perchè le accademie vogliono gli aiuti dalla federazione… non dimentichiamoci che perfino bollettieri ha avuto più volte grandissimi problemi finanziari essendo in america dopo aver raggiunto risultati eccezionali, figuriamoci in italia.. tant’è che sia la bob brett che rianna o hanno chiuso o cmq ridimensionato..

    ma è qui la vera dimostrazione del cattivo lavoro svolto dalla fit e cioè che non ha per nulla fatto quello che nikolik diceva essere il suo compito primario, cioè quello di allargare la base.. invece di fare campi pubblici entrare nelle scuole e prendere in mano le palestre di quest’ultime i soldi li hanno spesi per il giocattolino personale del presidente (supertennis) cosicchè un circolo deve tenersi stretti tutti compresi i ragazzi più promettenti che non possono assolutamente seguire e le accademie si devono barcamenare con mezzi maestri preparatori atletici improvvisati etc etc.. da qui parte il disastro che è sotto gli occhi di tutti..

  69. Gus scrive:

    @archi:

    “Gus, siccome alla fine Mati sfonderà proprio nella pallavolo, per via del mio stipendio :-), rimaniamo in contatto: la preparazione specifica per quello sport la conosco come pochi…
    In tal senso il link di ieri al mio blog, per l’allenamento con il “gioco dell’elastico”, non era uno scherzo…”

    Grazie, questo è un momento in cui ne ho veramente bisogno. Se tu potessi scrivermi alla seguente mail un tuo recapito così ne parliamo privatamente. gustavo.gallotti@alice.it

    @stefano: sai che sono restio a pensare che il mio passato sia meglio di oggi. Ma da questo punto di vista le condizioni attuali delle città sia dal punto di vista delle disponibilità che di sicurezza non consentono di muoversi in libertà. Tutto questo comporta che, in particolare le ragazze che non fanno sport, ad arrivare a 10/11/12/13 anni con scarsissima capacità motoria.

    Io andavo a scuola a piedi con mio fratello, tornavo a casa, compiti e poi verso le 15 giù al campo fino alle 19. Quattro ore al giorno di giochi “motori” vari, magari senza arte ne parte ma era puro movimento. Ovviamente il calcio al primo posto, ma non solo, persino fare a “botte” serviva. Il sabato e la domenica non ne parliamo. Quando poi a 9 anni ho cominciato a giocare a basket io sapevo già correre, saltare, avevo già coordinamento e quindi era più semplice apprendere la tecnica.

    @Riky:

    “Se vedi ragazzine di 11/12/13 anni che giocano a pallavolo e non muovono i piedi e sono piantate a terra come pali della luce, il problema è di chi le allena il quale andrebbe radiato dalla FIPAV… Io ho giocato a pallavolo a livello di serie A per almeno 10 anni e altrettanti in serie B e ti posso assicurare che sin dai primi corsi di minivolley alle categori under e via discorrendo ho sempre avuto allenatori che ci facevano fare ore ed ore di passi accostati passi incrociati sx/dx/sx e salto ( a volte me li sogno ancora alla notte) gradoni, ostacoli, ostacoli bassi ecc”

    Lo so. Mia figlia che ha iniziato a 6 anni è così, anche se come ho detto mi sto rendendo conto con l’attuale esperienza che forse avrebbe avuto bisogno di uno sport “diverso” da affiancarle quando aveva 6/7 anni. Abbiamo fatto nuoto, bici ma poca corsa. Questo è il mio attuale cruccio.

    Il problema che ponevo io è per quei ragazzi che arrivano allo sport a 10/11 anni, come succede frequentemente a tutti. Solo che a questa età uno non dovrebbe più preoccuparsi di far muovere un ragazzo, ma di insegnargli esattamente le cose che dici tu. Peccato che non avendo fatto tutti quei movimenti anche spontanei e naturali che venivano dal gioco tra ragazzi nel campetto sotto casa siano invece dei sassi. Quindi a 10/11 gli allenatori sono costretti a “rallentare” il passo per provare a recuperare dei deficit motori evidenti.

    Gus.

  70. Gus scrive:

    @Elettra:

    concordo che quello che descrivi tu sia un passo minimo. Manca a mio modo di vedere un controllo qualitativo delle strutture e dell’insegnamento.

    Faccio un esempio: quando vado dall’ ortodontista per mia figlia la dottoressa ci tiene a farmi sapere attraverso l’affissione di numerosissimi quadretti che frequenta costantemente corsi di aggiornamento. Non sono in grado di valutare la qualità, ovviamente, però a me ingenuo padre di famiglia rassicura.

    Quando vado al circolo o in qualsiasi altro circolo si vede una bella targa blu con un numero e poi……

    La famosa guida MadMax :-) dovrebbe portare delle persone terze a verificare costantemente il livello di insegnamento di queste strutture, l’aggiornamento costante dei maestri, preparatori, qualità e disponibilità della palestra, ecc.ecc.

    @madmax:

    “non è un problema di accademie italiane o straniere e nemmeno di uomini poichè ne piatti ne vavassori ne altri hanno da imparare tennisticamente parlando da bollettieri evert etc etc..”

    Mi spiego meglio, dando per scontato ciò che forse non è, ma ho fiducia in voi.

    Se l’accademia Sanchez-Casal ha:

    campi in terra
    campi su duro con superfici simili o identiche ai tornei maggiori
    palestra moderna ecc.ecc.
    centro fisioterapico interno
    scuola interna High School
    Ristorante interno
    Alloggi interni
    Maestri tra i più apprezzati al mondo
    Preparatori come sopra
    Pro che si allenano presso il centro

    Ecc.ecc.

    Io a Sanchez-Casal, ipotizziamo, assegno 5 stelle.

    Poi vado a vedere la Gustavo Gallotti Academy/circolo.

    Solo campi in terra (4) due coperti in inverno
    Palestrina con attrezzi recenti ma al massimo ci stanno 4/5 persone
    Un maestro
    Un istruttore
    Nessuna piscina
    Campi disponibili solo se i soci non giocano, ragazzini che si allenano in 6 per campo 1 ora alla settimana
    No scuola
    No fisioterapia e nemmeno partnership con professionisti

    Io farei la segnalazione, ma non darei nessuna stella.

    Nelle guide il rapporto qualità/prezzo non viene preso in considerazione per l’assegnazione delle stelle, ma al limite viene segnalato a parte.

    “ecco perchè le accademie vogliono gli aiuti dalla federazione…..…”

    Non c’è solo la Federazione ad avere la responsabilità. I campi li devono costruire i Comuni e non la Federazione. Ma il discorso si allargherebbe e anche di molto.

    Gus

  71. stefano grazia scrive:

    C’e’ un altro motivo che rende fondamentale e importante ‘imparare’ uno sport (o comunque avere un certo atletismo) PRIMA dei 12-14 anni ed e’ quella linea d’ombra che si chiama puberta’. In questo periodo e’ facile perdere come niente un anno o due…le prime tempeste ormonali, i primi sguardi nell’abisso, il diventare improvvisamente sciocchi distratti lontani…l’insorgere di altri interessi, le tentazioni dei cosiddetti amici, la ribellione nei confronti di genitori professori adulti…
    Credevo di passarci indenne, forse ci state credendo anche voi… Mio padre non mi faceva tenere i capelli lunghi, mi diceva: lo sport va bene ma la scuola prima di tutto!, mi sequestrava i fumetti e i libri di avventure per non farmi distrarre (ed io son sempre stato alle elementari e medie il migliore della classe…!) … Io faccio esattamente il contrario (nel senso che puo’ tenere i capelli lunghi-e infatti a lui adesso piacciono corti), non legge libri ma neanche fumetti,puo’ fare sport (e puo’ decidere lui quale …) Eppure eppure…fra di noi si sta scavando un oceano di impenetrabilita’: secrets and lies,segreti e bugie come tutti… Confesso che sono un po’ disamorato,disilluso… Bei tempi quelli di Archipedro con Mati …
    Bene, se almeno ha lavorato bene PRIMA, quando ancora il canto delle sirene non lo poteva interessare, forse qualcosa su cui lavorare e’ rimasto…Sicuramente per noi l’orologio sta battendo colpi che non lascian segni ma inesorabilmente ci stan portando al punto del non ritorno…Che per noi significa lasciare l’Africa. Cioe’ Nicholas, non io. Io purtroppo devo procurare la biada. E’ un po’ come quando uno si accorge di avere un figlio che fa uso di droghe…uno dei primi accorgimenti da adottare e’ cambiargli environment, strapparlo alle cattive compagnie, inserirlo in un nuovo ambiente piu’ sano, piu’ solare…Poi e’ chiaro, dopo dipende da tanti altri fattori…Qui non si tratta di droghe, ma in un certo senso stare qui …ha il sapore dell’eternita’, come direbbe Ornella Vanoni, e la situazione (scuola poco recettiva e anzi castrante, compagnia di amici poco stimolante, mancanza di motivazioni e stimoli ‘alti’…) si sta incartando su se stessa… In un Academy almeno ‘a egregie cose l’animo accendon l’urne dei forti, o Pindemonte…’

  72. stefano grazia scrive:

    A UTOPIA SI FA COSI’:
    Academies, Circoli, Associazioni Sportive, Campi Comunali…INTANTO si dovrebbe fare un CENSIMENTO e indicare appunto i Servizi resi.
    Risultati ottenuti in passato, giocatori che si allenano li’ DAVVERO e progetti futuri: intervista col presidente, head coach, giocatori.Quando si indica CHI SI ALLENA LI’ in quel momento e CHI SI E’ ALLENATO LI’ e cosa ha ottenuto bisognerebbe anche poi sentire la sua opinione perche’ potrebbe essere diversa: mi sono allenato li’ per un anno, ma sono scappato via perche’ blahblahblah. Certo, potrebbe essere non obiettiva (in un senso o nell’altro) ma tant’e'…

    INFINE:
    Giudizio della Federazione
    Giudizio di un Comitato saggi
    Giudizio di un Auditor Esterno
    Giudizio di G&F!!!!

  73. Gus scrive:

    @stefano: vero, verissimo. In effetti non ci avevo pensato, anche perché questo è un periodo in cui mia figlia mi sta dando dei segnali positivi (ha 13 anni). Mi chiede di allenarsi di più, vuole assolutamente giocare a pallavolo si sta piano piano innamorando del suo sport e quindi non mi sono posto il problema. Però è assolutamente vero, se si sono forgiate le basi riprendere anche dopo un breve periodo di “rilassamento” potrebbe non essere un problema.

    Peraltro, proprio per questo e copiando qualcosa dal tennis, volevo trovare un ragazzo in gamba, nel ruolo di alzatore, che facesse qualche allenamento specifico come alzatore per mia figlia (ovviamente a pagamento). Una specie di allenatore personale per allenamenti personali. Iperspecializzazione. Archi è una buona idea?

    Per il resto quando dici che sta arrivando il momento di allontanarsi da tuo figlio, vuoi dirci che a breve entrerà in qualche Academy? A quali avresti pensato?

    Gus.

  74. stefano grazia scrive:

    GRADONI IN SOLDONI:
    Ecco quello che faro’ fare a Nicholas, 15-30′ LUN-GIOV-VEN quando va al Lagos Lawn e DOPO il Match Play. (Sabato e Domenica fara’ solo 5-10′ perche’ avra’ giocato di piu’ e avra’ fatto anche l’allenamento mattutino)

    Gradoni delle tribune: scegliere 5 esercizi tra questi.
    • Gradini. 20 gradini; 3 serie. Rec 20”.
    • gradini veloci
    • gradini piedi pari (max 10)
    • gradini corsa in discesa controllata
    • gradini saltini in basso piedi pari senza piegare le ginocchia
    • Gradoni. 10 gradoni; 3 serie. Rec. 40”
    • gradoni piedi pari con molleggio per potenziare
    • come sopra senza molleggio per potenziare
    • corsa veloce in salita
    • caduta e squat jump (max piegamento 90°) per esplosività
    • caduta e ammortizzazione lenta per potenziamento
    • corsa in discesa controllata
    • camminata all’indietro in salita
    • circuito gradoni: salita piedi pari + discesa gradini corsa controllata + salita corsa gradoni + discesa con caduta e squat jump + salita corsa gradini.

    INOLTRE aggiungo alle utilissime note di Archipedro il parere del Prof Buzzelli:

    se l’altezza del gradone è superiore all’altezza della gamba (in senso
    anatomico) di Nick, starei attento all’impostazione della spinta, in
    generale non gleli farei fare perchè anzichè spingere tirerebbe di
    coscia (che non va bene). Poi nientecadute con bloccaggio (tendine
    rotuleo a rischio). Io farei gradini in monopodalica per l’equilibrio e
    insegnare la spinta dei piedi-gambe il potenziamento deve essere
    secondario. 3-4 serie 2 volte la sett.
    Ricorda che tutto quello che si fa in salita è forza senza elasticità

  75. stefano grazia scrive:

    Tra l’altro sto rileggendo un bellissimo libro sul tennis Open di Peter Bodo scritto nel 95 intitolato abbastanza significativamenteThe Courts of Babylon ed e’ un peccato che non ne abbia scritto un altro (invece della biografia di Sampras) riguardante questi ultimi anni che pure mi sembra non abbiano nulla da invidiare a quelli della prima Era Open. In effetti e’ un libro,The Courts of Babylon, che non ha come protagonisti non dico Federer e Nadal, la Sharapova,la Henin e le Williams ma neanche Agassi, Sampras, Courier e Chang o la Hingis e la Kournikova…Alcuni di questi giocatori si affacciano qua e la’ fra le pagine del libro ma i veri main characters sono altri: Connors, Lendl, McEnroe, la Evert,la Graf, la Navratilova, la Capriati, la Jager…Sembra un altro mondo, lontano eppur cosi’ vicino … Consiglio a tutti la lettura e poi invito Ubaldo a chiedere ufficialmente al suo amico Peter di scrivere The Courts Of Babylon Part II_ La Vendetta… O forse,chissa’, Peter sta semplicemente aspettando di vedere come andra’ a finire fra Nadal e Federer (e Murray e The Djoker)… Questo libro e’ comunque una vera miniera di aneddoti e informazioni e come tutti i buoni libri e’ ancora megl;io ad una seconda rilettura, specie se a qualche anno di distanza e magari con una esperienza di tennis piu’ personale quale puo’ esserla quella di un genitore di un vorrei ma non posso. Se e’ vero che la Historia Magistra Vitae e nulla accade che non sia gia’ accaduto, dunque anche un libro di Storia di Tennis se scritto bene, dal di dentro, puo’ insegnarci molte cose. Io non so quanti nemici si sia fatto con questo libro Peter Bodo che pure e’ stato intimo di alcuni grandi campioni incluso Becker (e mi piacerebbe sapere se la sua stima e’ rimasta immutata…) Ci sono dei bellissimi ritratti di Evonne Goolagong, Jimbo, Borg (illuminante!), McEnroe… Lo consiglio a tutti, dovrebbe essere reperibile su Amazon…Ed e’ un’ottima maniera, quella di leggere libri su argomenti che vi interessano, per migliorare il proprio inglese!

  76. stefano grazia scrive:

    GUS:
    mi sembrava di essere stato sempre chiaro: io sono ‘condannato’ ad andare da Bolletta (e sto cercando di fare la colletta…). La cosa che mi disturba ora come ora e’ che dovrei buttare 15000$ dalla finestra visto che a Lagos la scuola me la paga la Compagnia. Gli altri soldi li sto risparmiando da 12 anni, da quando e’ nato abbiamo sempre detto che l’avremmo mandato un anno da Bollettieri CON LA SEGRETA SPERANZA/CONVINZIONE che poi lui dopo avrebbe potuto continuare in virtu’ di una scholarship (d’altra parte anche Agassi il primo semestre se lo dovette pagare lui).
    A parte questo Nicholas ha sempre e solo esclusivamente frequentato scuole anglofone e quindi metterlo in Italia in una scuola italiana sarebbe puro sadismo (considerato che dovrebbe anche essere committed al tennis) e scuole internazionali vicine ad un’academy non ce ne sono e costerebbero parecchio…Andare in Costa Azzurra (ISP) o in Spagna (Sanchez) potrebbe essere un’idea ma allora tanto vale fare un piccolo ulteriore sforzo… Anche perche’, e qui scatta la seconda ragione, in questo momento e’ stato appena nominato Direttore della Junior Academy il nostro caro amico Chip Brooks e quindi premesso che se uno e’ una merdazza, non c’e’ niente da fare, se uno merdazza non lo e’ avere il proprio mentore fra quelli che decidono sulla tua eventuale scholarship male non puo’ fare… Non dovesse mai ottenerla significherebbe davvero che non ne vale la pena… E poi sicuramente ho ormai piu’ appigli/appoggi a Bradenton che in Francia, Spagna o perfino in Italia.
    Cio’ detto e’ ovvio che un piede in Italia continueremo a tenerlo.
    In Italia dunque andro’ da Vavassori, eletta sulla fiducia come Training Home quando siamo in Italia. Finora ci siamo stati solo una mezza giornata, l’estate scorsa, ma quest’anno ci staremo quasi due mesi, dal 20 giugno al 15 agosto, o perlomeno fra una sconfitta e l’altra nei vari tornei estivi che Nicholas andra’ a giocare con loro.
    A Bologna forse potrei lavorare molto bene con Albertini e Buzzelli e non escludo di poterlo fare ma vorrei comunque avere un piede anche dentro un’ Academy.
    Del resto sono pero’ sempre stato un fautore della multimedialita’ allenante e non ho mai fatto mistero di voler mantenere la possibilita’ di fare consulenze/stages/ whatever con altri guru e quindi sentire l’opinione di Bertino, Sartori, Catizone … Cosi’ come faceva Yuri Sharapov con Masha (si allenava da Bollettieri ma lui la portava anche da Rick Macci o da Robert Lansdorp) e il Dr Fischer con Sampras che da piccolo si allenava una volta a settimana con Lansdorp (che e’ il guru della West Coast: anche Tracy Austin e la Myskhina sono state plasmate da lui…e non ha neanche un’academy, si presenta su un campo da tennis, forse addirittura pubblico, con un carrello del supermercato pieno di palline e ti fa fare migliaia di ripetizioni … alla faccia di chi dice che il cesto non serve piu’…)
    L’ALTERNATIVA A QUESTO INDECENTE SPRECO DI SOLDI sarebbe ripetere l’Esperimento TEMPORARY PERSONAL COACH da far venire ogni due-tre mesi per un mese, quindi diciamo tre-quattro volte all’anno,ma dubito che Adriano sia ancora disponibile (per suoi impegni e per conflitti caratteriali con La Canaglia) e comunque non puoi far venire a casa tua per un mese qualcuno che non conosci bene o di cui non sai fino a che punto sei in sintonia non solo tennistica, soprattutto in un paese africano. SICURAMENTE SE DOVESSIMO ANCORA POSTPORRE, QUESTA SAREBBE L’ULTIMA VOLTA: se vuole davvero giocare a tennis, nel settembre 2010 deve essere in Florida. Confesso che in questo momento la mia scelta di anticipare sarebbe pero’ dettata piu’ da motivi quasi extratennistici (caratteriali, motivazionali e scolastici) che da quelli puramente tecnici, anche se la mancanza di Tornei rimane un handycap soprattutto per uno come Nicholas che in pratica da quando aveva tre anni si e’ solo allenato e ha giocato in 9 anni un numero di tornei inferiori a quello che i vostri figli giocano in un anno …

  77. something blue scrive:

    Caro Stefano, mi sembra che i dubbi che ti ponevi un mese fa su che fare con Nicholas, tu li abbia sciolti, ormai. La scelta di farlo stare per un anno in America, presso una struttura dove sarebbe costretto, per sopravvivere, ad imparare ad essere autonomo e maturare la disciplina necessaria, mi sembra vivificante e la farei già quest’anno se le condizioni che ci sono lì a Lagos sono quelle che tu dici. Tra l’altro scegliendo la Bollettieri vi è il vantaggio che Nicholas percepisce la vostra fiducia nell’academy, il che dovrebbe spingerlo ad impegnarsi, e non percepisce, invece, i vostri eventuali dubbi verso una struttura che non conoscete, dubbi che potrebbero diventare altrettanti alibi al disimpegno o ad un cattivo comportamento.

  78. Gus scrive:

    stefano grazia:
    “GUS: mi sembrava di essere stato sempre chiaro: io sono ‘condannato’ ad andare da Bolletta (e sto cercando di fare la colletta…)…..”

    Si lo so e avevo capito bene. Naturalmente man mano che si avvicina il momento era una mia curiosità capire se eri ancora orientato verso la Bollettieri oppure altro. Il ragionamento che fa something è condivisibile e anche razionale. Tu conosci la Bollettieri, hai fiducia in quella struttura e quindi….. Farei solo un minisondaggio tra Piatti e C. che in qualche modo potresti raggiungere per sapere se quella è la struttura migliore in questo momento. Visto che devi spendere molti soldi un supplemento di indagine lo farei (anche se sono abbastanza sicuro che tu lo abbia già fatto).
    Poi se a quella aggiungi due mesi alla Vavassori quest’anno, insomma che si pretende di più.

    Gus.

  79. Archipedro scrive:

    Sicuramente se avete la possibilita d’avvalervi della consulenza del prof. Buzzelli, o d’altri preparatori altrettanto qualificati ed asggiornati, sarete in una botte di ferro. Non oso confrontarmi con loro :-)

    Non sono tuttavia d’accordo sul fatto che tutto ciò che si fa in salita dia forza senza elasticità, ma credo che si tratti di problemi di linguaggio… Per me esiste la potenza (esplosività), nelle sue declinazioni, e non la forza in quanto tale. A meno di non essere nel campo (marginale) dell’isometria, dove c’é forza senza spostamenti.
    Continuo ad osservare atleti spararsi ripetute di gradoni in salita (2 a 2) e percepisco una componente dinamico - elastica che é molto più vicina alla velocità che alla forza… Possono farne quente ne vogliono, nella tecnica corretta, ed il muscolo non si ipertrofizza mai… non a quella velocità… si tratta evidentemente d’agonisti maturi…

  80. stefano grazia scrive:

    Archi, in realta’ leggo con molta attenzione quello che dici e checche’ tu ne pensi seguo con attenzione il tuo percorso condividendo alcune fasi (dopotutto tuo figlio ha 7 o 8 anni e come ho gia’ scritto anch’io ho un po’ di rimpianto per non aver fatto giocare da tre a 6-7 anni Nicholas da ambidestro, anche se un po’ lo faceva visto che era bimane con impugnatura mancina sul dritto e destra sul rovescio! Ma a a7-8 anni poi lo immetterei in circolazione…il tennis lo si deve giocare con gli altri bambini, non solo col papa’… E l’autarchia va benissimo se non diventa superbo isolamento…la mia autarchia e’ dettata dalle circostanze e infatti appena posso (durante le vacanze) io sono andato in tutte le Academies possibili immaginabili…La tua Autarchia mi sembra piu’ dovuta ad una scelta di vita e a un’orgoglioso sprezzo del superfluo che e’ da ammirare finche’ non diventa ostentazione.
    E quindi dato il tuo background sportivo apprezzo molto le tue annotazioni e consigli e sono certo che il Prof Buzzelli cogliera’ l’occasione per spiegarci cosa intendeva dire … io confesso che contrariamente alla mia professione che dovrebbe essere di estrazione scientifica, quando si va troppo sul metodologico, sulle definizioni, sulla fisica e sulla biomeccanica comincio ad avvertire quasi una forma di insofferente dislessia… E quindi sono ben felice di ascoltare i consigli degli esperti e/o appassionati ed eventualmente costruirci poi sopra le mie considerazioni…

  81. stefano grazia scrive:

    caro o cara (non mi ricordo piu’ il gender) something, ahiome’, la vita e’ quel che ti succede mentre fai progetti e noi continuiamo a fare e a disfare le trame che il destino ci concede … Non escluderei a priori ulteriori cambiamenti di programma e come dicevo, in realta’ NON abbiamo ancora veramente deciso SE iniziare l’Avventura a Settembre 09 o a Settembre 2010 … Dipendera’ infatti da quel che ci diranno a giugno i nostri referenti (chip, Margie…) alla Bollettieri ma anche da come si comportera’ Nicholas alla Vavassori e in giro per i torneiTutto e’ gia’ stato scritto o Non c’e’ niente che non sia stato scritto che non si possa riscrivere (che e’ poi lo stesso di Ognuno e lui solo e’ responsabile del proprio destino)? Noi comunque abbiamo gia’ cominciato a contattare le scuole, scrivere emails, preparare documenti… MA NULLA E’ STATO GIA’ DECISO. ANZI, MI PIACEREBBE CHE A DECIDERE FOSSE IL DIRETTO INTERESSATO….

  82. Archipedro scrive:

    Il prof. Buzzelli, ne sono serto, sa esattamente cosa voleva dire. Probabilmente io non ho un lessico sufficientemente rigoroso, e magari uso una terminologia che nell’ambito accademico non é appropriata…
    Quando mio figlio gioca ai Gormiti, ed usa la “potenza”, gli spiego che in quell’energia c’é la forza e la velocità E poi gli consiglio d’usare sempre la seconda… sembra banale, ma moltissimi tecnici questa cosa non la riescono a digerire, perché gli “stimoli riflessi” richiedono più tecnica, più coordinazione… e allora tutti a pompare i ragazzi… la pulizia del gesto non paga, si cerca di spaccare tutti… e non si va lontano.

    Per quanto riguarda l’ostentazione… mi ritengo una persona altruista, che non pensa solo a sè medesimo… un giorno la mia esperienza servirà a qualcuno… cerco solo di contagiare altri genitori… :-)

  83. andrew scrive:

    complimenti alla figlia maggiore di Atti, che ha passato due turni e si è qualificata per il tabellone principale del torneo u14 di Livorno…

    Atti o Paola, raccontateci qualcosa…

    Madmax…: ti rispondo sul buon ClaudioTN. Non mi prende una lira. Ha solo fatto la tessera FIT ad Alessandro, da me regolarmente pagata.

  84. madmax scrive:

    no gus no..

    quel circolo di cui tu fai l’esempio (il 2°) anche qui non solo non avrebbe stelle ma non verrebbe nemeno citato per il semplice fatto che se c’è l’agonistica insieme ai soci non va bene ne per gli uni ne per gli altri.. gli standard come ho sempre detto sono gli stessi per tutto il mondo e per tutte le attività… in buona sostanza è lo standard della logica e del buon senso..

    oltretutto come ho detto le stelle si danno separatamente anche nell’ambito del tennis e dell’atletica figuriamoci per la piscina etc etc..

    ed anzi questo proprio non deve avere nessuna attinenza con la qualità tecnica di un’accademia/circolo per cui ad un’accademia con pochi campi un solo ma ottimo maestro ed un ottimo preparatore fisico, verranno riconosciute più stelle (quelle per la parte tecnica) rispetto ad un mega circolo con tutti i servizi ma con tecnici scarsi o poco propensi a crescere i ragazzi… eventualmente al secondo verranno date più stelle (ad esempio di un colore differente) di tipo ludico o per i servizi riservati ai soci…

  85. madmax scrive:

    atti, complimenti anche da parte mia…

    andrew non avevo dubbi….

  86. Gus scrive:

    @max: venivo dietro al tuo discorso, di tutti i circoli, tutti i campi da tennis ecc.ecc Cercavo di capire. Per me la Sanchez è un 5 stelle, se tu mi dici che un circolo con un campo su terra ma con un buon maestro e un buon preparatore vale la Sanchez, probabilmente abbiamo già criteri diversi. Per questo dico: stabiliamo dei criteri oggettivi senza tener conto del prezzo. Qualità assoluta, eccellenza per i 5 stelle , poi gli altri vediamo. Se poi eliminiamo i circoli che fanno agonistica con i soci (ho capito bene?) ho paura che la guida non sia poi così lunga. Io continuo a pensare che il potenziale c’è (perchè altrimenti non si capirebbero le eccellenze in altre discipline) ma forse sopravvalutiamo qualcuno e qualcosa.

    Forse alla fine viene fuori che forse arriviamo a tre stelle?

    Gus.

  87. Gus scrive:

    Scusate nella fretta ho scritto un post veramente sgrammaticato :-)

    Gus.

  88. Atti scrive:

    Grazie… Andrew.. da parte di Anki… in effetti ieri è tornata molto “carica”, e se consideri che ha iniziato a giocare a 10 anni compiuti (zero partite da U10) e nel primo anno U12 non ha battuto una 4.5 (quanti 60 60 …).. be insomma … per lei una piccola soddisfazione e la dimostrazione che se ti impegni non è mai troppo tardi… fisicamente come dico io è ancora un “uccellino”…. Comunque ha perso netto al I^ turno da un ungherese soprattutto fisicamente molto piu’ avanti… vedremo.. intanto deve imparare a chiudere le partite (era 63 52 e ha vinto 63 57 63) .. forza STB (a Livorno l’altra ragazzina ha mancato di un soffio la qualificazione al tabellone principale per il “casino” fatto dal genitore moldavo dell’avversaria durante la loro partita .. sempre a proposito di G&F.. noi al confronto siamo dei diplomatici Panamensi…)
    Anki mi detto di essere rimasta impressionata dalla De Wrome (belga/olandese ?) non grandissima ma con una grande tecnica e varietà di colpi ( a parte le solite walkirie dell’est); oltre a farmi notare che ha visto diversi fra i piu’ forti U14 europei maschi piangere e sbattere racchette per qualche punto sbagliato.. insomma .. tutto il mondo è paese … ed anzi piu’ ti abitui a vincere facile e piu’ ti inc….i non appena gli altri cominciano a raggiungerti…
    Invece Andrew… sono offeso.. ma come …organizzi un mini raduno con il mitico Archi…. e non mi inviti ???? questo è Razzismo ! Scherzo un saluto alla signora e ad Ale … continua la tua battaglia che come sai in gran parte condivido … pero’ secondo mè porti ad esempio “negativo” uno dei circoli piu’ “positivi” per la crescita tennistica dei ragazzi… migliorare si puo’ e si deve .. è ora di pensare all’agonismo tramite Associazioni sportive… da questo punto di vista i maestri sono già un piccolo passo avanti… speriamo di colmare anche gli ultimi tasselli … ben vengano comunque le critiche costruttive… non parlarmi pero’ di soci, piscina e spritz …ognuno passa il tempo come crede…. comunque nel direttivo sono entrati diversi genitori di agonisti e i consiglieri che conosco io sono molto attenti all’agonistica (presidentessa in primis) … Buona Pasqua a tutti… Max non ce la faccio a raggiungervi.. sarà per la prossima…. Sui colli bolognesi…

  89. salvatore buzzelli scrive:

    Per elasticità muscolare, si intende la capacità del sistema muscolo-tendineo di accumulare e restituire forza derivata dal caricamento delle strutture elastiche in serie al muscolo a seguito di una attivazione eccentrica con formazione di ponti actomiosinici (crossbridges).
    Questo tipo di attivazione eccentrica è di solito ottenuta nel caso degli arti inferiori, con un caricamento verso il basso, , innescando così anche la risposta riflessa dei FNM (fusi neuro muscolari) che rafforzano l’efficacia della attivazione concentrica immediatamente successiva e dando luogo al ciclo completo stiramento-accorciamento (per questo che a parità di forza, quella ottenuta in questa maniera è più economica in quanto è a costo energetico nullo perchè ottenuta a favore di forza di gravità ed in più viene rafforzata dalla risposta riflessogena; viene chiamata anche forza non metabolica) .
    Come si può capire se mi alleno andando in salita non solo devo contrastare la forza di gravità con attivazioni solo concentriche chemi mandano in direzione opposta, ma soprattutto non posso sfruttare l’impatto al suolo che deriverebbe da una caduta verso il basso, con la conseguente non attivazione dei fenomeni biologici connessi all’accumulo di elasticità, inoltre i tempi di contatto quando si va in salita sono più lunghi dei 100-150millisecondi che servono alle fibre veloci per utilizzare l’ energia elastica, che altrimenti viene vanificata, per cui i lavori in salita sono solo a favore della forza (eventualmente veloce) ma non incidono significativamente sull’elesticità.
    Cosa diversa è per i gradoni in discesa, ma qui dobbiamo fare i conti con altri problemi, problemi che si amplificano trattandosi di bambini soprattutto se questi hanno 7-8 anni.

  90. salvatore buzzelli scrive:

    Se ci sono altre domande o chiarimenti, ci sentiamo dopo le vacanze.
    Buona Pasqua a tutti.

  91. andrew scrive:

    ciao Atti…buona pasqua a te e alle tue donne…

    tranquillo, fai la tua esperienza nel mondo del tennis…io, come ho cercato di spiegare, “no, non lo possooo accettaaaree” (taratatattta …tarattata tata….se non mi iscrivo una ragione c’è e vorrei riscoprirla stasera….trallallallà…scusa mi è partito Cocciante….)

    No, finché per “entrare nel giro” e fare l’espertone di tennis devi pagare elevate quote di iscrizione a un circolo e non a un’associazione sportiva, finché il rapporto agonisti-SAT è di 10 (di cui 4-5 “importati”) a 200, io rivolgo la mia attenzione ed il mio denaro ad altro. Sono un fenomeno.

  92. madmax scrive:

    gus…

    dipende da cosa si vuole…

    cinque stelle per creare un campione o nell’insieme.. questa rubrica è nata per perdeguire il primo obbiettivo e perciò poco interessa se la palestra è un hangar o l’american countorella, poco mi importa se c’è il bar o il ristrante da bice e se ci sono 2 o 30 campi..

    è evidente poi che se ci sono due campi gli atleti potranno eesere al max 12 (se organizzato come si deve 6 si fanno tennis e 6 fanno atletica).. forse ho sbagliato per quanto riguarda i maestri che almeno dovrebbero essere in due perchè uno dovrebbe girare i tornei con i ragazzi anche se tutto è relativo visto che poi nelll’eventualità che uno o più giocatori diventassero molto forti ognuno di loro avrebbe poi bisogno di un suo team pvt…

    perciò cominciamo a creare le basi per costruirli i giocatori che poi si potrà pensare al resto fermo restando che poi in molti casi ci dovrebbe essere anche distinzione tra accademie/circoli agonistici e coach/team privati…

  93. Archipedro scrive:

    Non concordo, ma non potrò che fare danni limitati… :-) Povero piccolo!
    Buona Pasqua a tutti.

  94. andrew scrive:

    Come augurio di buona pasqua, segnalo questo club francese dove si svolge un torneo u12.

    Bressuire

    Abitanti: 17790
    Circolo: 16 campi di cui 6 coperti permanenti.
    Quote circolo: massimo 110 euro per adulti (con possibilità di fare anche solo mezza stagione)
    Quote scuola: guardatevi il pdf sul sito, comunque basse: tipo 3 ore settimana = 230 a stagione.

    Bassano

    Abitanti: ca 45000
    Circoli: 2 con tot. 13 campi di cui 2 coperti permanenti
    Quote circolo: da 480 euro in su. (o comunque variabili a seconda della persona e con possibilità di andare ‘affantennis se non ti va bene)
    Quote scuola: non mi interessa, ma comunque variabili (la variabilità e la discrezionalità è il simbolo stesso del potere di monopolio).

    Buona pasqua a tutti…

  95. Gus scrive:

    @max:
    max io credo di aver compreso, mi mancano però gli elementi oggettivi della “tua” guida.
    E’ questo che forse non riesco a spiegare.
    Per istituire un sistema meritocratico bisogna fare una cosa sola: misurare.
    Ma cosa misuri è quello che bisogna decidere, perché altrimenti chi deve prendere le sue decisioni non sa su cosa hai valutato la struttura A migliore della struttura B. Nel mondo del lavoro di solito si passa facilmente dalla meritocrazia, a quella che mi piace chiamare “quantitocrazia”, proprio perché quest’ultima è molto più semplice da misurare.
    Io ci credo alla guida, ma non ho ancora visto un elenco di elementi da misurare e quale peso hanno.
    Proviamo con esempi:
    se il curatore della guida decide che gli elementi sono tre:
    1. responsabile tecnico della struttura vale 15/30
    2. numero professionisti che si allenano nella struttura 5/30
    3. numero campioni usciti dalla struttura 10/30
    Gli ultimi due riusciamo a misurarli facilmente, li contiamo. Ma il primo? Chi stabilisce che il responsabile tecnico della struttura A è migliore del responsabile tecnico della struttura B? Probabilmente lo puoi dedurre dai punti 2 e 3, ma devi a quel punto cambiare i pesi o magari addirittura eliminare il punto 1. Ma è possibile che il 2 e il 3 non dipendano dalla capacità del responsabile tecnico, ma decidano di allenarsi in quella struttura perché ha tutti quei benefit a contorno che magari fanno comodo, tanto io mi alleno con il mio coach e il mio personal trainer.
    Ma a noi interessano i ragazzini e quindi è possibile che si debbano valutare elementi diversi dagli adulti.
    Poiché io credo nella meritocrazia da moltissimo tempo, ma non la vedo applicata “quasi” mai in modo oggettivo, mi chiedevo e ti chiedevo di cominciare a fissare i tuoi parametri.
    Non so se mi sono chiarito da solo. :-)
    Gus.

  96. Gus scrive:

    @archipedro: OFF TOPIC

    siccome ho bisogno di parlarti di allenamenti specifici per mia figlia e di alcune idee a riguardo, ti ho postato un messaggio sul tuo blog, ma non l’ho ancora visto pubblicato e non capisco se è arrivato o meno.

    la mia casella mail è: gustavo.gallotti@alice.it mi potresti contattare

    Grazie

    Gus.

  97. stefano grazia scrive:

    Mentre voi vi divertite a fare tornei su tornei, noi che viviamo ai Confini dell’Impero abbiamo la possibilità di fare una Full Immersion approffittando dei 10 gg di sosta scolastica. In questi 4 gg (VEN-LUN) sarò a disposizione anch’io ma abbiamo comunque deciso di dare in appalto La Canaglia a un certo Douglas che è uno dei coach di tennis che van per la maggiore qui e chenegli ultimi 5-6 anni ha lavorato (e lavora) all’American School. Lo conosco da anni, ho anche lavorato io stesso con lui, non è male e anche se ha la tendenza a parlare molto (è un disilluso, amareggiato, scettico, depresso dalla sua situazione …della serie che si crede migliore -e forse lo è- di quel che gli permette il paese…per esempio ha una insana invidia/gelosia per un coach nigeriano, Desmond detto The Beast, che da anni è uno dei Resident Coach all’Adult Program della Bollettieri Academy…lui dice che era meglio di lui, lo batteva sempre, e blah blah blah…). COMUNQUE, lui da tempo voleva lavorare con Nicholas ma durante l’anno scolastico non c’è il tempo mentre adesso, durante le feste pasquali, si può fare qualcosa…Si è offerto lui e a noi va bene perchè siamo sempre alla ricerca se non altro di buoni palleggiatori. Lui era partitodicendo che lo voleva portare a fare un po’ d’atletica e allora l’ho fatto venire stamattina per fargli vedere che l’unica cosa di cui non ha isogno (qui in Nigeria) è di fare preparazione atletica…Invece ha bisogno di lavorare sulla Consistenza e sulle Palle Vive, quelle cose su cui pecchiamo noi. Stamane dunque ha fatto 45′ di balzi e circuiti con me e poi 1h30′ di Accuracy e Consistency con Douglas e in questo momento è al Circolo con Douglas che lo sta facendo giocare minisets con i local kids, sotto l’occhio vigile di mia moglie. Faremo così per tutte le vacanze (A Pasqua faremo 2h al mattino e poi andremo al mare). Ieri invece è successa una cosa interessante: dopo aver già giocato un’oretta al Lagos Lawn e aver fatto 20′ di Gradoni con mia moglie visto che oggi era festa siamo andati al Campo Agip e abbiamo fatto un Match…E’ da qualche giorno che ne parliamo ma abbiamo deciso di cominciare a mettere in atto una sorta di Money Prize … Ad ogni partita corrisponde un premio pecuniario: set amichevoli, match completi, partite di torneo…Tutto tariffato a seconda del tipo di match e del tipo di avversario o del tipo di torneo (ETA,Nike-TKK,USTA Florida,Altri-nigeriani, italiani di 2nda categoria,etc)… Siamo giunti a questo esperimento che alcuni bolleranno come un clamoroso errore pedagogico in base a due ragionamenti: 1) Nicholas comincia ad avere bisogno di una paghetta e deve cominciare a rendersi conto del valore del de2) qualcuno di voi forse loricorderà ma a Luanda a un certo punto esasperato dal fatto che continuava a perdere matches che forse poteva vincere, misi in palio la Play Station Portatile che avrebbe guadagnato qualora avesse raggiunto un totale di 20 vittorie…Nei successivi 24 incontri ne perse solo tre.
    Allo stesso modo alla viglia dei suoi primi Tornei U10 in Florida mettemmo in palio una chitarra elettrica qualora ne avesse vinto uno (Era un regalo che volevamo comunque fargli, visto che suona il piano da quando ha 5 anni…dovrebbe essere ormai Mozart e a malapena invece lo strimpella, ma in pratica fa solo un’ora a settimana senza mai praticare). Ovviamente il risultato fu: Primo Torneo, Prima Vittoria, incamerata anche la Chitarra. Che in realtà non è poi stata ancora comprata vista l’impossibilità di trovarne una decente qui in Nigeria e visti poi successivi problemi di trasporto ma è già FISSATA per giugno: alla Vavassori neltempo libero suonerà la chitarra!
    Ritornando a noi, abbiamo deciso di unire l’utile al dilettevole e vedere se Nicholas in realtà ha la mentalità pro e gioca solo per la vil pecunia più che for the love of the game… Dovrebbe anche capire che più si allena, migliori sono poi le possibilità di vincere: ci sono BONUS per la Vittoria Finale in un Torneo e ci sono PENALTY FEES per ogni whining(gnole lamentose), scenate, sbattimenti di racchetta e palla, brutte parole,etc…Bene, cominciamo ieri. Contro di me. Al ritmo di 2-3 suoi doppi falli a game mi ritrovo sul 3-1 con Nicholas che è già in preda a crisi isterica, rabbia, vorrebbe spaccare il mondo…Gli do il Warning e gli dico che se continua si becca la multa e soprattutto smetto di giocare E LUI QUINDI NON POTRA’ PIU’ GUADAGNARE… E mi sono ritrovato dopo 2 ore 36 16…E mi sembrava anche di stare giocando bene, magari senza lastessa cattiveria che ci metto con uno dei miei soliti avversari, ma insomma, ho fatto anche dei gran punti…Ma soprattutto Nicholas mi sembrava Borg…Gli ho anche dovuto dire: guarda che un bel C’MON! me lo puoi fare…Voglio solo che le tue urla siano POSITIVE e non negative…
    Niente, ha continuato a fare il superconcentrato disunendosi solo sul 4/0 nel secondo set…Mi ha poi detto che aveva anche cambiato gioco:siccome non gli entravano subito i winners, aveva deciso di muovermi fino a quando non poteva piazzare un semiwinner all’80% nel campo vuoto…
    Prima di suscitare grandi entusiasmi ed apprezzamenti lasciatemi dire che Gabrì prima al telefono mi stava dicendo che aveva già sbattuto la racchetta 3 volte (1$ di penalty fee cadauna) e quindi è ancora una strada lunga ma se lui capisce che stando calmo ha più possibilità di guadagnare PARDON! di vincere, allora siamo sulla via giusta…confesso che in un paio d’occasioni non ci ho messo l’anima…per esempio, lui era andato 40/0 e poi ho ha sbagliato due colpi lui (una volley e uno smash) di pochissimo e quasi a porta vuota dopo aver costruito benissimo il colpo con uno scambio prolungato e siccome non aveva dato in escandescenze e avevo apprezzato, ho pensato che sarebbe stato bello che, nonostante fossi poi andato sul Deuce, se lui avesse comunque vinto il game, visto che non si era arrabbiato,per fargli capire l’importanza etc etc…E quindi su un suo buon servizio sul 40 pari, diciamo che non l’ho sbagliato apposta ma magari non ci ho messo l’anima … Ho voluto salvare il significato della parabola … Ma a parte questo poi, nel secondo set mi ha massacrato con gran servizi, attacco sul rovescio, inside out o inside in di dritto…
    A Febbraio gli avevo rifilato un bel 6/2 sotto gli occhi del temporary Personal Coach ma ripeto, più che il risultato ieri è contato COME IL RISULTATO E’ STATO OTTENUTO…

  98. Archipedro scrive:

    Gus, l’ho pubblicato. Ora ti leggo e poi ti rispondo… :-)

  99. Roberto Commentucci scrive:

    Buona Pasqua, Subcomandante…

    E tanti auguri di Buona Pasqua a tutti i genitori e a tutti i figli, tennisti e non, che scrivono e che ci leggono. Auguri da tutta la Redazione.

  100. Atti scrive:

    Andrew… proprio ti rode… comunque manca una ICS in Euri al tuo ragionamento/equazione, ed è una ICS lodevole per il circolo… RIPETO giusto il ragionamento “alla francese”, ma secondo me SBAGLIATO l’esempio…

    Tornando in generale…come ben sai, praticare il tennis agonistico giovanile non è come andare tutti insieme al sabato e/o domenica “trallero trallallà” a giocare la partita di calcio, pallavolo, Hockey etc… magari con il pulmino, con quello che tira su’ le maglie sporche e i genitori che fanno comunella sugli spalti… tanto, se non giochi bene, puoi sempre dire che si vince e si perde in 11.
    Il percorso tennistico come da titolo del BLOG (“provare a diventare campioni”) è roba da pazzi o malati (di tennis).. vuol dire avere pochissimo tempo libero sia per i ragazzi che per i genitori (orari partite-convocazioni-allenamenti etc), impegno a 360 gradi, gestire le molte delusioni (e qualche piccola gioia) lungo il percorso (only you and me baby)…Ah se lo avessi saputo prima….
    Quindi, fai due conti con la cultura Italica e MAI arriverai ad allargare la base con percentuali di agonisti (rispetto alla scuole SAT e/o PIA) superiori al 5 o 6 % …nemmeno se gli fai da raccattapalle durante la partita e/o gli porti i borsoni per l’allenamento… il punto è dare a chi vuole la possibilità qualunque sia il ceto sociale.. perché allargando la base aumentino le possibilità di crescere giocatori di livello… A meno che non intendi anche aumentare/alimentare i tornei di IV categoria.. che già adesso “scoppiano” di iscritti (qui ha ragione Binaghi il tennis è in forte crescita….)
    Per il resto ben vengano le tue proposte da appassionato e conoscitore del mondo tennistico …e certamente il movimento necessita, al piu’ presto, di ulteriore sostegno organizzativo ed economico distinguendo, una volta per tutte, gli obbiettivi sportivi e agonistici da quelli ludici e ricreativi ….
    Dal mio punto di vista, parliamone ….IN GENERALE… rende meglio il concetto a tutti… Ciao.

  101. stefano grazia scrive:

    In realtà,Atti, potrebbe essere proprio in quello che tu dici e che Andrew auspica la chiave del problema: cioè che il Circolo trasformato in Associazione Sportiva acquisti un bel Pullmino con su scritto a tinte rosseggianti Academy Sgargabozza-Where only the Wild Ones Dare to Train! e vada in giro per l’Italia e per l’Europa col suo bel carico di speranze … Alla fine della giornata si farà il conto di vittorie e sconfitte e comunque ci si fermerà lungo l’autostrada per il saccheggio del Motta grill…SCHERZO! Per uno spuntino in trattoria o pizzeria… CERTO, PER FAR CHE CIO’ AVVENGA, BISOGNA SPOSTARE TUTTI I TORNEI NEL WEEK END con l’eccezione dei 5 Internazionali, del Lemon Bowl e dei Campionati Italiani di Categoria…E toh, mi voglio rovinare: se proprio volete, continuate a fare i tornei settimanali nei due mesi estivi (ma secondo me è un errore) … Comunque confesso che sono curioso di vedere come sarà l’esperienza italiota con la Vavassori, mi aspetto di respirare un po’ di questa atmosfera non dico di squadra perchè il tennis rimane sport individuale ma almeno di persone che si trovano nella stessa barca ad affrontare gli stessi problemi e che quindi almeno per un certo tratto del fiume della vita remano nella stessa direzione… E BUONA PASQUA A TUTTI!

  102. andrew scrive:

    Sì, Atti, mi rode…oltre che fenomeno, sono anche rosicone…

    conoscendo l’ambiente da 30 anni, ormai so-o-credo-di-sapere come sia facile venire “plasmati”.

    Per me, sono comunque e sempre colpevoli di mancata apertura e diffusione del tennis come sport.

  103. Mauro scrive:

    Stefano, non mi stupisco ne scandalizzo per il discorso degli incentivi monetari o in altro; piuttosto mi chiedo e chiedo anche a tutti gli altri amici del blog se è il caso di metterli in palio per i risultati o per gli allenamenti.
    Io personalmente temo, ma forse sbaglio, che darli sui risultati potrebbe ingenerare troppa pressione, io preparo delle tabelle a punti che si ottengono ogni ora di allenamento fatta in maniera decente (a mio insindacabile giudizio), a tabellone riempito c’è un premio particolare, inoltre la stessa ora di allenamento dà diritto ad un euro.
    Non ho certezze in questo campo, magari stiamo sbagliando entrambi, però un giorno vorrei provare col premio a vincere, anche se la grinta e determinazione che mia figlia mette nelle partite me lo sconsiglierebbe.

  104. madmax scrive:

    gus…

    “Nel mondo del lavoro di solito si passa facilmente dalla meritocrazia, a quella che mi piace chiamare “quantitocrazia”, proprio perché quest’ultima è molto più semplice da misurare.”

    appunto questo è il problema… ed il problema nasce perchè sono in molti che non essendo in grado preferiscono tenere il livello molto basso altrimenti sarebbero in pochi a gestire e guadagnare…

    in questo caso poi sarebbe facilissimo stabilire chi è il migliore, perchè gli standard sono ormai abbastanza chiari a tutti.. oltretutto fino all’anno scorso piatti era all’interno della fit e certi parametri li aveva dati.. basterebbe seguire quali accademie li seguono.. e si potrebbe tranquillamente dare anche un po’ di spazio alla creatività basta rimanere in certi limiti..

    facciamo degli esempi pratici..

    siamo d’accordo ad esempio che il servizio è fondamentale per il tennis moderno? benissimo allora per rimanere nei parametri il 70-80% degli agonisisti dell’accademia/circolo etc etc devono servire ad un certo livello e questo non è difficile stabilirlo essendo un dato poco soggettivo.. alla vavassori ad esempio ci sono giocatori buoni e meno buoni ma tutti servono da discretamente in su poichè mediamente ogni ragazzo ci lavoro 30 minuti al giorno…

    poi siamo d’accordo anche sul fatto che al giorno d’oggi sia fondamentale che i colpi siano biomeccanicamente corretti? ok allora senza stare lì con il goniometro ma stando però entro certi parametri i ragazzi dovranno avere aperture di un certo tipo.. alla stessa stregua si dovrà fare per le impugnature. gli appoggi etc etc.

    passiamo ora a dati ancora più quantificabili..

    siamo d’accordo che la preparazione atletica è fondamentale? ok allora fatta la media dei migliori test internazionali divisi per età e sesso sempre il 70-80% dei ragazzi dell’accademia dovranno stare all’interno di un certo limite…

    passiamo ora ai risultati sul campo..

    siamo d’accordo che sono fondamentali i risultati sul veloce? ok allora dall’under 16 per i maschi e dall’under 14 nelle femmine i ragazzi della tal accademia dovrnno raggiungere dei risultati minimi (da stabilire poi i minimi da ottenere) e la tal accademia dovrà raggiungere sempre il famoso quorum come quantità di ragazzi che raggiungeranno questi minimi.. in questo modo così se anche qualche ragazzo non riesce a stare entro i limiti ad esempio a livello fisico o biomeccanico potrà benissimo dimostrare il suo valore con i risultati ottenuti sul campo..

  105. Gus scrive:

    @max:

    ero sicuro che ci saremmo capiti. :-)

    Sono d’accordo con te, intanto raccolgo i tuoi primi esempi e ci ragiono.

    Gus.

  106. Gus scrive:

    per qualcuno ipercritico:

    sul numero di Tennis Italiano di questo mese analisi del servizio di Del Potro da parte di Sartori.

    Qualcuno aveva detto non un gran servizio :-)

    Gus.

  107. anto scrive:

    @Mad Max certo che a leggerti mi vien voglia di chiamarti Prof….un libro stampato…per chi ha pargoli che giocano a tennis…..questo blog è un toccasana……….ero al challenger di Monza questa settimana…….ho visto alcuni incontri di carneadi spagnoli……molta umiltà, gran corridori, non dei grandissimi talenti…eppure la cosa che ho notato è l’atteggiamento…….cosa che non vedo nei ns italiani…..ecco è questo che nelle accademie dovrebbero insegnare…..l’atteggiamento……..ti dico solo questo….un giovane iberico doveva affrontare un giocatore italiano……un ora prima della partita……si è appartato nel prato antistante il circolo….e chiudendo gli occhi mimava i colpi una sorta di training autogeno…chi lo vedeva pensava che fosse impazzito…..poi ha fatto una sorta di esercizi respiratori e via così fino al momento che l’anno chiamato per il match…mentre il suo avversario italiano di cui non cito il nome….ma se vuoi te lo dico in privato…..era sbracato all’interno del bar a fare caciara con due sue amiche e un suo conoscente…a sghignazzare………ti lascia intuire come come finito il match………..con l’italiano rientrato negli spogliatoi con le orecchiette abbassate alal cocker…e l’iberico, tolte le scarpette da tennis e infilate quelle da jogging a fare defaticamento………e dopo ci chiediamo la crisi del tennis in Italia a quali motivi è riconducibile………..

  108. Mauro scrive:

    Gus, nella presente stagione il n.5 al mondo Del Potro ha realizzato 163 aces, 52 doppi falli, 64% di prime dalle quali ha ottenuto il 72% di punti ed il 55% con le seconde. Ci sono almeno 20 giocatori prof che hanno fatto meglio di lui, persino le statistiche dell’anno scorso di Seppi e Bolelli sono molti simili.
    Per uno alto 1,98 non è proprio il massimo.
    Sartori ha analizzato Del potro perchè comunque è il giocatore del momento ed ha comunque una tecnica giusta come probabilmente il 90% dei primi 1000 giocatori al mondo.

  109. Mauro scrive:

    Anto, il tuo ultimo post andrebbe stampato a lettere cubitali ed affisso in ogni circolo ed accademia d’Italia.

  110. anto scrive:

    Grazie Mauro….credimi è vero quello che ho scritto…..è non è la prima volta che noto questa cosa……….

  111. stefano grazia scrive:

    NOTA PER I MODERATORI-REDAZIONE:
    HO GIA’ MANDATO TRE VOLTE LA RICHIESTA DI BLOCKAGE PER NON AVERE I COMMENTI INVIATI A QUESTO INDIRIZZO E MI CONTINUANO AD ARRIVARE!!! E
    Ho richiesto di inviarli a stefano.grazia@yahoo.com ma l’email di casa NON MI DEVE ESSERE INTASATA DAI COMMENTI: non so come e da chi sia stata attivata, vi prego di bloccare l’invio.

  112. Pinot scrive:

    Buona Pasqua.

  113. claudiotn scrive:

    in attesa del check in per le Azzorre un augurio di buona Pasqua a tutti.
    Se ce la faccio, vi terrò informati.

  114. Elettra scrive:

    Buona Pasqua da tutta la famiglia.

  115. anto scrive:

    Buona Pasqua a tutti.

  116. something blue scrive:

    Caro Stefano, le feste pasquali hanno ritardato la lettura degli ultimi post, tra i quali quello nel quale con la solita sincerità ci dici di avere monetizzato il buon comportamento di tuo figlio in campo. Come sai, le mie osservazioni sono meramente pedagogiche, ma ritengo che l’elemento pedagogico sia inscindibile nel vostro discorso, avando a che fare con bambini o adolescenti. Ora la domanda alla quale vorrei tu rispondessi sinceramente è questa: le intemperanze di Nicholas si verificano solo sul campo da tennis? Tu hai più volte accennato a problemi comportamentali anche a scuola. E in famiglia? Nicholas è figlio unico, non deve condividere il vostro amore e la vostra attenzione con nessuno, tende anche nella relazione con voi a dare in escandescenze se i suoi desideri non sono immediatamente esauditi? Ti faccio queste domande perchè l’impressione che trasmetti di Nick è quello di un ragazzino che manca di autocontrollo in generale e non solo sul campo da tennis. E, nello stesso tempo, di un tipo abituato ormai a vincere la battaglia per il controllo attraverso una strategia di comportamenti distruttivi ed autodistruttivi. Io ho ricevuto l’impressione che Nicholas sia quello che ha di fatto il controllo della famiglia, ed essere arrivati a monetizzare i buoni comportamenti non può che rafforzare questa sua convinzione. Infatti, la monetizzazione rinforza l’idea che vi tiene in scacco (non mi comporto bene perchè è giusto, perchè è efficace, ma perchè così i miei genitori sono contenti e mi pagano) e non aiuta minimamente l’interiorizzazione dei comportamenti. In genere quando si verificano queste dinamiche qualcosa deve cambiare nelle relazioni familiari e occorre chiedere un aiuto esterno e affidare temporaneamente il controllo della situazione familiare ad un esperto che dia una lettura terza di cosa favorisce la non interiorizzazione da parte di Nicholas di alcune consapevolezze (ormai ha 12 anni….), aiutandovi nel vostro ruolo di genitori. Non si tratta di colpevolizzarsi continuando a trovare sempre nuovi escamotages, si tratta di rimettere i rapporti su basi più corrette. Mi sento di dirti tutto ciò perchè fin dall’inizio, come ti dissi, c’è qualcosa che mi preoccupa nel vostro rapporto con Nicholas come tu stesso lo descrivi, e quindi ti dico queste cose con l’affetto naturale che mi suscita un bambino e quella distanza che forse può esservi d’aiuto.

  117. stefano grazia scrive:

    Something, diciamo che Nicholas dopo essere stato il Calvin di Calvin & Hobbes si sta trasformando nel Jeremy di ZIT-per chi non l’avesse mai letto…un cult!

  118. stefano grazia scrive:

    “c’è qualcosa che mi preoccupa nel vostro rapporto con Nicholas come tu stesso lo descrivi”

    Io ho una Teoria, e cioè che ciò che sta capitando a noi capita in realtà più o meno a tutti e la differenza è che io sono il solo a scriverne (e con esagerata anche se catartica onestà) e magari per eccesso di enfasi e di pathos, la drammatizzazione che ne traspare fa apparire certe cose più spettacolari di quello che sono in realtà… Colpa mia: credevo di essere ironico e leggero e invece probabilmente ho creato intorno alla Canaglia di Lagos un’impressione cupa e morbosa … Non nego che si sia in presenza di un caratterino ribelle e insofferente … o semplicemente non ipocrita.
    Temo infatti che la realtà sia molto ma molto più semplice: è cominciato il tempo delle mele (e speriamo ovviamente di non arrivare mai alle pere) e l’amore ai tempi di sms e facebook è una cosa completamente diversa dai nostri sguardi languidi e giri in bicicletta sotto le finestre della biondina con le trecce … Questo dovrebbe rendere conto di un improvviso calo del rendimento scolastico e della concentrazione e dell’aumento degli episodi di fenomenale distrazione (nicky in sti giorni ha dimenticato libri e compiti da fare a casa a scuola,io mi ricordo di essermi dimenticato la bicicletta di fianco alla chiesa Sacra Famiglia, proprio sotto casa mia, quando abitavo a Padova e avevo allora 12 anni,e di essermene poi ricordato tre giorni dopo…ovviamente ne ho trovate due…)e magari di un aumento dell’insofferenza nei confronti dei genitori,insegnanti,coaches … E’ l’epoca-magari anticipata rispetto ai nostri tempi- delle Secrets & Lies, del voler stare coi propri amici, dei gruppi di amici che ti includono o ti escludono, dei conflitti adolescenziali … Il Tennis qui ha molto poco a che fare, semmai quel che succede sul campo è lo specchio di quel che succede anche a scuola…
    Una curiosità però me la devi togliere:tu sei un insegnante, una psicologa, una Assistente Sociale di Telefono Azzurro? O sei semplicemente una che anche tu come tutti ti bei di psicologia spicciola e hai un’amica che il macellaio le ha detto che la cugina di una sua cliente una volta ha letto un libro di Leo Buscaglia o ha visto in TV una trasmissione con Alberoni o Crepet… A parte le facili battute (o il sarcasmo scambiato per ironia e del quale mi scuso), mi sembra importante saperlo per poter valutare meglio le tue critiche o il tuo punto di vista… Nicholas è comunque costantemente affidato ai Professionals…pensate che nella Scuola Americana ci sono diversi Counsellors e uno di questi è appunto il Principal delle Scuole Medie ed è proprio lui che per primo ha parlato di un Passive-Aggressor, dicendo poi che il prossimo anno sarà tutta un’altra cosa, soprattutto quando passerà ad altri insegnanti (lasciando sottindere, dopo una settimana passata a tu per tu con Nicholas culminata in un giudizio quasi entusiastico, che certi problemi erano in realtà acuiti dagli attuali insegnanti e da un circolo vizioso che si era venutoad instaurare (incluse le lotte fra Insegnanti e Direttori con i primi che non hanno piacere di avere i secondi a dirgli che cosa devono fare…ogni mondo è paese, anche la scuola è inzuppata di politica…). Nicholas ha senz’altro un carattere e una personalità peculiare…Sicuramente noi come Genitori abbiam fatto gli errori che continuamente tutti i Genitori continuano e continueranno a fare e magari qualcheduno di più…Ma ritornando per un attimo alla storia del Prize Money…mi rendo perfettamente conto che la cosa può essere interpretata male e ho ammesso in tutta onestà di NON essere sicuro della sua bontà pedagogica…ma in realtà, a questa età non si comincia a dare comunque una paghetta settimanale e/o mensile? e non si parte dal presupposto comunque che il giovane agonista tennista sia un bambino un po’ diverso dagli altri in virtù del tempo limitato a disposizione, della carica agonistica, delll’incredibile ammontare di ore spese a fare noiosi allenamenti mentre gli altri bimbi se la spassano (sic) a chattare con sms idioti e sgrammaticati (ne ho letti,ahimè…l’orrore…l’orrore…),a giocare col telefonino e a vivere intorno a facebook … Mi sono dimenticato di aggiungere che anch’io avevo incluso,come Mauro, alcune tariffe per allenamento:
    1)allenamento buono=nada de nada, perchè è il tuo dovere e perchè se ti alleni bene,aumentano le tue possibilità di vincere…the harder I train, the luckier I get, come diceva Gary Player, il golfer)
    2)ma se ti alleni male, allora SANZIONE (1 $ da detrarre dalla paga) …
    3)Senza dimenticare le Sanzioni per whining/smashing/cursing etc …

    Pedagogicamente sarà sbagliato, ma il sistema dei premi ed incentivi è sempre stato caldeggiato in ogni sport…coi bambini piccoli si usano i pupazzi, i giochi, le caramelle (vero Dr Bartoli?), coi bambini più grandi forse si può cominciare a parlare di paghetta? Non so, secondo me l’unico vero pericolo è la contrapposizione con l’utopico credo/l’antica menzogna, che tu debba sempre giocare For The Love Of The Game…For the love of the game ci giochiamo noi che abbiamo cominciato a 30 anni e ancora giochiamo pur facendo fatica a mandarla di là, Volandri & Co giocano perchè non sanno fare altro e anche Lendl e Sampras quando volevano divertirsi andavano a giocare a golf… In realtà i campioncini bambini giocano per l’amore della competizione,per l’amore della battaglia, per la scarica di adrenalina che scaturisce da un bel match di qualunque sport… .E io sono convinto che Nicholas giochi non per i soldi della paghetta ma per quello… Io poi ho sempre cercato d’insegnare che vincere non conta, perdere non conta, conta solo come hai combattuto. Any given sunday non importa se hai vinto o perso, importa solo come hai giocato…E che,vinto o perso, domani è un altro giorno e ci sarà un’altra partita…
    Quindi continua a preoccuparti per tutti i nostri figli ma perchè non ci parli anche un po’ dei tuoi?

  119. stefano grazia scrive:

    E comunque alla domanda ‘tende anche nella relazione con voi a dare in escandescenze se i suoi desideri non sono immediatamente esauditi?’, la risposta è: no. Semmai tende a ingenerarti un senso di colpa, che noi a causa di un’educazione cattolica, continuiamo a subire. Invece lui, che è nato in pratica senza peccato originale, ne è completamente privo tanto da indurmi, io che sono agnostico, a riflettere a volte sui benefici di una educazione comunque religiosa con la paura dell’Inferno per chi commette peccato … La Religione è ahimè oltre che un atto di fede (comunque da rispettare) soprattutto politica e come tale ho qualche problema ad accettarlo, sia guardando ora il prodotto nefasto dell’integralismo musulmano sia leggendo i risultati altrettanto nefasti (le Crociate, l’Inquisizione…)dell’integralismo cristiano e cattolico … superficialmente e banalmente panteista (e anarchico utopista) continuo a credere che alla lunga i vantaggi di una educazione in cui Darwin (e la masturbazione) non sia considerato peccato mortale saranno superiori, ma certamente credo che uno possa e debba scegliere a quale religione appartenere dopo averla eventualmente studiata e non per imposizione …Ma allo stesso modo voi mi obietterete che dovrebbe essere così anche per il tennis…mmm, sto scoperchiando il vaso di Pandora? no, sto cercando di riattirare su questi lidi Thomas Yancey e La Tosatrice d’Erba e il loro fido scudiero Giovanni De Roussillon…

  120. Gus scrive:

    @mauro: avrai certamente capito che scherzavo un pò, era ironico, infatti ci ho messo la faccina. Come sai non sono un tecnico, nè tantomeno un maestro. Un semplice appassionato di sport e di tennis in particolare.

    Io quel giorno ho visto servire Del Potro contro Nadal, incontro che poi Del Potro ha vinto. In questo incontro le statistiche sui servizi ci raccontano percentuali simili tra Nadal e Del Potro e anche più o meno pari efficacia. Ma Del Potro, ha servito costantemente la prima sopra i 200. Detto che io volevo fare un discorso più generale sul servizio, un conto è leggere le statistiche la servizio di Del Potro vs Nadal, un conto quelle di Seppi vs Melzer. Cioè anche la qualità degli incontri e degli avversari che incontri poi fa statisitica. Ripeto cmq che facevo un discorso generale sul servizio dei giocatori italiani. Ma se tu mi dici che Del Potro e Seppi e Bolelli hanno la stessa qualità al servizio, allora può darsi che non abbia centrato il punto e i problemi non siano su questo fondamentale.

    Gus.

  121. Gus scrive:

    @stefano:

    non so cosa sia something e poichè la psicologia mi affascina molto sarei curioso di saperne di più. Di mia figlia ho già parlato spesso, non ne parlo di più, perchè sono sempre un pò a disagio visto che non essendo una tennista vive esperienze diverse, ma posso garantirti che ho anche a me molti suoi atteggiamenti non piacciono e ne soffro parecchio. Detto questo io che seguo molto la mia testa, nonostante tutto, siccome avevo una certa idea dello studio, avevo persino pensato ad un contratto per creare una relazione tra voto e paghetta. Ebbene poi ho scoperto che anche questo è stato “scritto” in un libro che poi ho ovviamente comprato, letto e messo in pratica.

    “contratto con i figli” di Tullio Fabio. Un libro un pò controcorrente. Siccome però sono uno che ha sempre dei dubbi ne ho parlato con una maestra nostra amica. Alla fine il libro l’ha comprato anche lei e sono circa due anni che proseguiamo con i necessari adeguamenti su questa strada. Quindi può darsi che Some storcerà il naso ma la/lo invito a leggersi il libro così vedrà che poi non è campata così in aria la relazione tra ad esempio studio-risultati-paghetta.

    Naturalmente è ovvio che trovo sia indicato anche a te che in parte segui già questa via. :-)

    Gus.

  122. Federico Di Carlo scrive:

    Ciao Stefano.
    mi scuso per il silenzio prolungato. Al rientro dal medio oriente mi sono trovato nel bel mezzo del disastro causato dal terremoto qui in Abruzzo. Mi viene proprio di pensare che non sempre “homo suae quisque fortunae faber est” - Macchiavelli-

  123. something blue scrive:

    Caro Stefano, volevo e voglio continuare a offrirti un diverso punto di vista. Le mie credenziali mi autorizzano a darti un’opinione che purtroppo è viziata dalla separazione informatica. Tuttavia, se ti senti di avere la situazione del comportamento di Nick relativamente chiara (i primi amori…) dovresti essere in grado di venirne a capo in breve. Se invece sono anche solo in parte vere le cose che ci racconti di lui e che tanto spesso vi fanno disperare e imbestialire, allora rifletti sulle mie parole. E’ un segno di vera intelligenza ammettere che qualcosa non è andato e che occorre chiedere aiuto.

  124. Archipedro scrive:

    Precisazioni, ma solo per gli interessati… :-)

    http://archipedro.blogspot.com/2009/04/forza-no-grazie-potenza-quella-si.html

  125. stefano grazia scrive:

    Something, le tue credenziali esattamente quali sarebbero?… onestamente secondo me e’ anche un segno di vera intelligenza di non fidarsi del primo ciarlatano che passa… Dovrei dunque prendere in considerazione l’opinione di qualcuno/a che ha un nickname come ‘qualcosa di triste’ e che gia’ mi fa venire in mente una che se va bene e’ solo melanconica ma potrebbe avere alle spalle una depressione…sono queste le tue credenziali? Cioe’ sei una paziente?Sei una che ha avuto un Burnout? Se sei una psicologa dello sport, una psichiatra junghiana, una assistente sociale , una coach di tennis, magari una genitrice con esperienze simili… be’, soprattutto in quest’ultimo caso, you’re very welcome, se no, mi scuserai, ma ritengo le tue elucubrazioni particolarmente oscure e morbose … E anche particolarmente iettatorie! per esempio,scusa, quali sarebbero ‘le cose che ci racconti di lui e che tanto spesso vi fanno disperare e imbestialire’, che se solo in parte vere dovrebbero farmi ricorrere a uno psichiatra?
    Cio’ detto, ogni tua parola e’ stata valutata attentamente…Cosi’ come mi ha fatto piacere sentire ogni tanto le oneste confessioni di alcuni genitorio alle prese coi figli piccole pesti… Del resto non e’ un mistero per nessuno che io ritengo questa particolare componente del carattere parte fondamentale nella riuscita del progetto campione: non e’ assolutamente garantito che una canaglia diventi un campione ma e’ vero che il 90% dei campioni da bambini erano canaglie
    Dal Libro My Aces My Faults di Bollettieri (pag 24-30):
    ‘Non ho mai incontrato un ragazzino come Andre. Le regole erano fatte perche’ lui le rompesse (Rules were made for him to break). Gli Adulti erano fatti per lui da testare (Adults were made for him to test) I programmi erano fatti perche’ lui li ignorasse.(Schedules were made for him to ignore). Non vestiva come gli altri.Non assomigliava a nessuno degli altri.Non si allenava come nessuno degli altri. Non giocava nemmeno le partite come le giocavano gli altri.
    (…) Le ragazze all’academy pensavano fosse sexy, io pensavo fosse ‘weird’.
    Allenamenti?A volte dormiva e non si presentava oppure alcune le interrompeva a meta’. Se non colpiva la palla nella maniera in cui voleva lui, gliela dava su. Partite? Andre andava contro uno forte, uno che magari credeva di essere in grado di batterlo,e Andre lo distruggeva nel primo set, annichilendolo. Poi la challenge non aveva piu’ ragione d’esistere e Andre finiva per annoiarsi: nel bel mezzo di un punto se ne andava (…).andre sembrava davvero un’ordigno ad orologeria pronto ad esplodere. Con molti ragazzi tru puoi leggere il loro futuro, vedere esattamente dove stanno andando. Non Andre. Avrebbe potuto raggiungere l’infinito. Avrebbe potuto liquefarsi. Avrebbe potuto dominare. Avrebbe potuto autodistruggersi. La sottile linea fra trionfo e disastro non avrebbe potuto essere piu’ sottile e il potenziale per entrambi enorme.
    Mi faceva impazzire. ero solito intimidire i ragazzi ed ero molto piu’ duro di quanto sia ora. Urlavo anche piu’ forte.Ed ero meno flessibile. Ogni cosa doveva essere come dicevo io (Everything had to be my way). Andre aggiro’ le regole, sfido’ la mia autorita’, infranse lo spirito della NBTA (l’academy) e della Scuola (flouted the rules,defied my discipline,violated the spirit of the NBTA and of Bradenton Academy) (…)Abbiamo rigide regole contro l’uso di droghe alcol e tabacco alla NBTA e nel corso degli anni piu’ di un atleta e’ stato espulso per aver infranto queste regole (…) Cosa avrei fatto se qualcuno si fosse presentato con le prove che anche Andre aveva violato queste regole? Mi piace pensare che non avrei fatto sconti, che lo avrei trattato come ogni altro studente ma…non so, non sono sicuro (…) onestamente non ho sempre trattato le stars dell’academy come gli altri. Quelli attiravano maggiormente la mia attenzione. a volte li trattavo piu’ duramente. a volte no. Anch’io avevo i miei favoriti.
    (…)Andre non era un gran studente a scuola-gli piaceva stare in classe ignorando l’insrgnante e scrivendo poesie (che non mi ha mai fatto leggere)- ma e’ riuscito a non farsi cacciare e a rimanere nell’academy. Certo era attirato dai guai. Gli piaceva sedere nel retro della Cafeteria e fare commenti ad alta voce quando passavano i suoi colleghi d’academy: Hey, perche’ non prendi un po’ piu’ di cottage cheese (formaggio grasso)-gridava per esempio a una ragazza con problemi di peso-Mangia meno schifezze fritte!
    (…)
    Ad un certo punto all’academy c’erano andre agassi,Jim Courier e David Wheaton: i primi due sono stati numero uno al mondo, Wheaton e’ stato numero dodici ma a meta’ degli anni 80 il migliore del gruppo era un certo Chris Garner, non ce n’era per nessuno…era chiaramente il migliore di tutti loro, il piu’ realizzato compiutamente, il piu’ equilibrato. Perche’ Garner non e’ mai arrivato nei top 100/ Forse perche’ non aveva un Huge weapon che il gioco moderno richiede, forse aveva bisogno di un killer serve. Forse era troppo un bravo ragazzo, forse aveva bisogno del killer instinct…

    Poi vi leggero’ un altra volta di come si allenava Agassi con Bollettieri quando erano in giro per tornei: mangiavano McDonalds e Taco, stavano alzati fino a notte tarda a vedere horror movies o a cantare, ssi alzava a mezzogiorno, scendeva in campo ad allenarsi per 10-15′ ed era pronto per giocare. ‘Quella era la sua idea di heavy training’, commenta Nick. Un bel cambiamento, eh, quando poi passo’ con Gilbert? Ma Gil reyes (che aveva sostituito Pat Etcheberry) era gia’ li’…mah, si vede che si allenavano bene fra un torneo e l’altro, non so, ma tutto questo mi conferma anche che questi sono COMUNQUE E A PRESCINDERE alieni e che tutte le metodologie d’allenamento servono soprattutto a chi nei 100 forse nemmeno ci arriva … E’ il talento fisico naturale e il mental che fanno la differenza: l’allenatore forse deve solo riuscire a non rovinarti …

  126. stefano grazia scrive:

    Chi ha detto:
    Sono sempre stato un po’ testardo.E sono rimasto tale per tutta la mia vita. Ma da piccolo avevo anche un cattivo carattere (I had a very bad temper). Quando incominciai a giocare, ero il peggiore: tiravo racchette, fregavo i punti…non solo in partita, anche in allenamento con I miei amici perche’ sopra di ogni cosa volevo vincere. I miei genitori erano veramente contrariati, perfino imbarazzati. Scuotevano il capo e dicevano: cosi’ non andrai da nessuna parte.
    a) Roger Federer
    b) Rafael Nadal
    c) Bjorn Borg
    d) John McEnroe
    e) Nicholas Grazia
    f) Andy Murray
    g) Maria Teresa di Calcutta

  127. +PSTN+ scrive:

    O Federer o Borg…

  128. nicoxia scrive:

    Something blue grazie per le tue considerazioni ,penso di non essere l’unico ad apprezzarle.

  129. Roger Federer scrive:

    Chi altri se non io?

  130. salvatore buzzelli scrive:

    Per onestà intellettuale e professionale, visto che su richiesta, ho scritto qualche appunto di fisiologia muscolare e di metodologia dell’allenamento citando i fenomeni biologici legati all’allenamento in salita e alle prove su gradoni in salita e in discesa, rimango un po’ perplesso nel leggere il disaccordo di Archipedro con quanto scritto e mi meraviglia che nessuno abbia notato e citato questo disaccordo.
    Per carità, non ho la presunzione di rappresentare il verbo della metodologia dell’allenamento, ma ciò che ho scritto è il sunto che la biomeccanica e la comunità scientifica mondiale dà come dato certo, acclarato e basilare già a partire dalle ricerche di Archibald Hill del 1933 culminate con gli studi di Verkoshansky e Bosco, passando per Margaria, Cavagna, Komi, Fukunaga, Kaneko, ecc… .
    Perfino Cometti uno degli ultimi propugnatori dell’esercizio pliometrico e ultimamente Verkoshansky nella sua teoria del “Metodo d’urto” e nello “Stimulation Method” se parlano di queste esercitazioni per bambini lo fanno solo ribadendo che al massimo possono fare qualche (pochissimi)esercizi di pliometria con non più di 12-17cm di caduta in basso!!!!!!!!!
    Un gradone a casa mia è alto 40cm!!!
    A proposito di pliometria, vorrei ricordare che il metodo tradizionale di effettuare cadute in basso, oltre a produrre forti attivazioni mioelettriche, è anche causa di indubbi problemi alle articolazioni del ginocchio e dell’ anca.
    Infatti cadendo nella posizione tradizionale, cioè a gambe distese, nel momento in cui ci si piega per poi esplodere in un salto verticale, si hanno forti sollecitazioni a livello del tendine rotuleo con danni anche gravi documentati in più di una ricerca da Bosco, Thoerstensson, ecc…
    Per non parlare poi delle cosiddette prove LATTACIDE che leggo vengono propinate in serie come se ciò fosse un elemento fondamentale della metodologia dell’allenamento dei bambini.
    Forse non ho letto qualche libro illuminante o sono rimasto un po’ indietro con l’aggiornamento, ma mi piacerebbe capire da dove vengono fuori questi metodi e a quale bibliografia si fa riferimento.
    Torno a dire che sento il dovere di questa replica solo per onestà professionale e come ebbi a scrivere un paio di anni fa, torno a ripetermi: “Primo, non nuocere”, è scritto alla riga 1 della pagina 1 del libro “Il provetto preparatore atletico.”!

  131. Archipedro scrive:

    Prof. Buzzelli,

    non volevo mettere in discussione la sua competenza… ho tentato, con una battuta, di sganciarmi da questa cosa, per cui mi si chiama in causa (con il solito metodo…) e poi si confutano le mie affermazioni facendo riferimento a lei. Creando (ad arte?) questa sterile polemica.

    In riferimento non ai bambini ma agli atleti professionisti non sono d’accordo sulla frase “andando in salita non solo devo contrastare la forza di gravità con attivazioni solo concentriche che mi mandano in direzione opposta, ma soprattutto non posso sfruttare l’impatto al suolo che deriverebbe da una caduta verso il basso”…

    Anche in salita ci sono, a mio parere (per quanto mi sono documentato e sulla base dei risultati degli allenamenti degli atleti adolescenti che ho seguito), attivazioni eccentriche e tempi di contatto tali da consentire alle fibre veloci d’utilizzare l’ energia elastica… il tutto dipende, in effetti, dall’altezza dei gradoni ma anche dalle condizioni biomeccaniche in cui s’effettua l’esercizio… dipende insomma da ci fa cosa e come lo fa…
    In tal senso ho affermato che c’é un’aumento della “potenza” (per la componente velocità) senza “ipertrofizzazione delle fibre bianche” (forza), nel mio linguaggio terra-terra… :-)

    Sulla “forza veloce o rapida, esplosiva, elastica, riflessa….” rimango della mia idea che meglio sarebbe parlare di “potenza”. Ho chiarito il ragionamento sul mio blog, proprio per non intasare questo…

    Cordiali saluti :-)

  132. Archipedro scrive:

    p.s.
    Prof. Buzzelli,
    mi guardo bene da suggerire ad altri padri di bambini come il mio le medesime forme d’allenamento… il piccolo ha la “sfortuna” che io posso quotidianamente tarare l’allenamento sulle sue qualità personali… i bambini non sono tutti uguali. I suoi atleti, immagino, neppure…
    Io esperimenti lattacidi con il piccolo ne faccio pochi… ma li faccio. Perchè alla sua età correvo fino a quando mi mancava il fiato, ed a quel punto mi fermavo. Quei test (es. m.400) ci dicono moltissimo. Non sono allenamenti lattacidi, sono solo test.
    La prego di credermi che attualmente mi occupo SOLO di lui, e lo faccio molto seriamente…

  133. bogar67 scrive:

    Ragazzi vi ringrazio delle dritte ma andate veloci, io ho ancora poca dimistichezza. Cerco di seguirvi per farmi una certa cultura tennistica ma ci sono mi pare discorsi che avete in sospeso dai capitoli precedenti e mi è difficile trovare il filo del discorso. Perdonatemi se come nel finale del capitolo decimo faccio domande che per voi sono davvero stupide!! Siccome ho letto che qualcuno ha ragazze che fanno parte macroarea Piemonte - Aosta, volevo chiedervi un consiglio: per motivi di lavoro di mia moglie (insegnante precaria) con il nuovo decreto sulle graduatorie scolastiche ha la possibilità di inserire altre tre province. Stavamo valutando, alla luce anche dei posti disponibili di trasferirci in una delle province Piemontesi. (Asti e Vercelli e Verbania su tutte) Sapete indicarmi attualmente quali sono i circoli che danno più risultati nel settore giovanile e in quali province si trovano? Oltre a questo, che costi ci sono (quota mensile) per una bambina di 5 anni in un circolo? io qui pago per due lezioni a settimana di avviamento (bimba compie 5 anni a settembre) 30 euro al mese. Dal prossimo anno qualcosina in più perchè aggiungeremo la parte atletica ma i prezzi indicati in alcuni circoli del Nord Italia fanno davvero spavento. Grazie per cortese risposta.

  134. something blue scrive:

    Caro Stefano, utilizzare le biografie di tennisti famosi per giustificare il comportamento dei nostri figli è un metodo che può andare bene una volta, non di più. Sappiamo bene come distinguere nei nostri figli se si tratta di sregolatezza accompagnata da genio oppure semplicemente di immaturità, mancanza di rispetto per gli altri, mancanza di empatia. D’altra parte, solo un mese fa hai adottato misure drastiche davanti al comportamneto del ragazzo, dicendo che non avrebbe giocato fino a quando non fosse stato lui a manifestare la volontà di riprendere e non avesse mutato atteggiamento. Pochi giorni che ha ripreso a giocare e siete già alle prese con gli stessi problemi che provate ad affrontare e risolvere con il metodo della monetizzazione, con il quale se va bene otterrete risultati solo parziali….insomma è più probabile che un ragazzo abbia dei problemi comportamentali e relazionali o che sia il clone di Agassi? Nelle mitologie troviamo conforto ma non possiamo trovare le verità che sono solo nostre.
    Come credenziali sono una pedagogista.

  135. stefano grazia scrive:

    No, Roger, non sei tu: è proprio Borg. Il brano è tratto dal già citato The Courts of Babylon di Peter Bodo, uno dei libri (insieme con Jimmy Connors saved my life di Joel Drucker e Venus Envy di Jon Wertheim) più letterari sul Tennis Open … Be’, anche Being John McEnroe adesso che ci penso, ma alla fine parla solo di Johnny Mac… 500 anni di Tennis di Clerici è un capolavoro ma e’ un libro di storia cronologica, gli altri sono saggi omnicomprensivi…

  136. stefano grazia scrive:

    Avevo scritto un ‘postone’ kilometrico che per fortuna (vostra) è andato perso e così ho potuto leggere il post di Qualcosa di Triste, a cui però risponderò domani, e quello del Dietrologo Archipedro: Archi, ti dai troppa importanza se credi che io ti chieda consiglio per attirarti in una trappola per farti poi rispondere dal Professor Buzzelli … Con lui stesso che privatamentemi chiedeva come mai nessuno rispondeva, io ammettevo candidamente che potevo parlare solo per me e che cioè non sapevo nemmeno di cosa stavate parlando … io o chiesto dei consigli sui gradoni, me li avete dati, ho cercato anche per conto mio, ho fatto un programma, l’ho condiviso e sono contento di aver acceso una piccola discussione così che ognuno si farà le sue idee… Se pensi che io ad arte ti voglia sputtanare, allora mi sa che non hai davvero capito molto nè di me nè di questo blog… O chissà, forse sono io a non aver capito granchè…Per esempio, colgo nell’intervento di nicoxia che tesse l’elogio al something pensiero, un attacco indiretto al mio: ovviamente non c’è nulla di male ma quel che mi fa sorridere è che poi nicoxia sia uno dei più indefessi ammiratori di Mad Max reo confesso di aver fatto un investimento sulla propria figlia fin dall’età di tre anni … Lo stesso Mad Max che è stato additato a mio compagno di merende e al quale quindi mi accomunano diverse cose …Mah, c’è qualcosa che non torna … Ma fermo restando

  137. stefano grazia scrive:

    Avevo scritto un ‘postone’ kilometrico che per fortuna (vostra) è andato perso e così ho potuto leggere il post di Qualcosa di Triste, a cui però risponderò domani, e quello del Dietrologo Archipedro: Archi, ti dai troppa importanza se credi che io ti chieda consiglio per attirarti in una trappola per farti poi rispondere dal Professor Buzzelli … Con lui stesso che privatamentemi chiedeva come mai nessuno rispondeva, io ammettevo candidamente che potevo parlare solo per me e che cioè non sapevo nemmeno di cosa stavate parlando … io o chiesto dei consigli sui gradoni, me li avete dati, ho cercato anche per conto mio, ho fatto un programma, l’ho condiviso e sono contento di aver acceso una piccola discussione così che ognuno si farà le sue idee… Se pensi che io ad arte ti voglia sputtanare, allora mi sa che non hai davvero capito molto nè di me nè di questo blog… O chissà, forse sono io a non aver capito granchè…Per esempio, colgo nell’intervento di nicoxia che tesse l’elogio al something pensiero, un attacco indiretto al mio: ovviamente non c’è nulla di male ma quel che mi fa sorridere è che poi nicoxia sia uno dei più indefessi ammiratori di Mad Max reo confesso di aver fatto un investimento sulla propria figlia fin dall’età di tre anni … Lo stesso Mad Max che è stato additato a mio compagno di merende e al quale quindi mi accomunano diverse cose …Mah, c’è qualcosa che non torna … Ma fermo restando che è dal dissenso che genera l’autocritica che uno si migliora, io ci tengo a ripetere che se vi parlo di me e di mio figlio non è tanto per farmelo criticare ma piuttosto per offrirvi la mia esperienza, per condividere, per confrontare, per scoprire,forse, che quello che sta succedendo a noi succede anche a voi o anche ad altri… A meno che i vostri figli/e non siano tutti belli, bravi, buoni, alti, robusti, dotati, intelligenti, furbi,curiosi, simpatici, generosi, altruisti e perfino talentuosi nel qual caso non avrete certo problemi perchè i vostri figli diventeranno tutti ingegneri, politici, neurochirurghi, governatori della banca d’italia e magari qualcuno condurrà anche Ballarò ma nessuno diventerà un Top 100…
    sempre da The Courts of Babylon a proposito di Miss Perfettini aka Chris Evert: Danny Ralstonche halvorato con una varietà di giocatori inclusi Evert,Sabattini e Noah, dice di chrissie che nonostante l’ottimo rapporto che lui aveva con lei, una cosa si poteva dire che aveva in comune con tutti i grandi giocatori e che anche lei,come l’ultimo di loro, era una che prende (una ‘Taker’):questo è quanto e bisogna accettarlo così com’è (Every last one of them is a taker.That’s just how it is and you have to live with it)

  138. stefano grazia scrive:

    Ovviamente intendevo: se nicoxia non ha,COME ME, nulla da obiettare a Mad Max, non riesco a capire che cosa lo possa disturbare nel mio percorso … L’eccesso di sincerità?
    Qualcosa di Triste: ti debbo delle scuse…rileggendo la mia reazione, dettata dal furor della battaglia mi ccorgo che uno potrebbe intendere che ti ho dato del ciarlatano…in realtà intendevo che se uno non si qualifica (o almeno non mi racconta dei suoi figli) i suoi consigli vengono per forza presi col beneficio dell’inventario …
    La simpatia epidermica conta anche quella, ma questo è normale, fa parte del gioco…Ne riparliamo domani: i 2/3 del Team Grazia oggi erano a letto con l’influenza e quindi oggi, e anche domani, è saltato l’allenamento … Lunedì ha diluviato al mattino mentre domenica avevamo fatto un break andando al mare…Così alla fine in 4 giorni Nicholas ha giocato solo un paio di sets lunedì pomeriggio… e voi cosa avete fatto di bello?

  139. Elettra scrive:

    bogar67
    a Verbania a quanto ne so io non c’è nulla, a vercelli c’è il circolo di Crepaldi dove insegnano il papà ed il fratello non ho idea dei costi per un bimbo di 5 anni ma per un under l’agonistica costa almeno €200 al mese.
    Hanno il sito internet che dovresti trovare sotto A.T. Vercelli.
    Ad Asti non ne ho idea.
    Ciao

  140. nicoxia scrive:

    L ‘esperienza non del tutto positiva di Nicholas con il coach personale a Lagos,la si attribuiva alla mancata collaborazione per colpa del carattere di Nicholas.Secondo me il figlio apprende dal genitore non quello che il genitore gli dice ma quello che il genitore è.Questa mia osservazione non deve essere presa in considerazione perchè non sono uno psicologo e neanche laureato.

  141. Nikolik scrive:

    Something blue, anche io, come altri qua dentro, apprezzo molto le tue considerazioni che sono, realmente, molto mature e pienamente condivisibili, in generale.

    Devo però, mio malgrado, scendere in campo a tutela di Stefano, e dico mio malgrado perché Stefano, in realtà, non ha alcun bisogno di essere difeso, visto che si difende benissimo da solo.
    Sento, comunque, l’esigenza di dire la mia, visto che leggo tutti gli interventi, da molti mesi, che si scrivono qua dentro.

    Something blue, Stefano, in questo blog, con molta generosità ed anche molta sincerità, racconta le sue esperienze, quelle della sua famiglia, quelle di suo figlio, all’unico fine di rendere un servizio, in modo da condividere, con gli altri genitori che hanno i suoi stessi sogni e le sue stesse esigenze, le speranze e le difficoltà, a volte veramente immani, di chi tenta di crescere un piccolo, giovane campione.
    Stefano non racconta le sue esperienze al fine di farsi psicanalizzare, né al fine di farsi consigliare, che son cose di cui non ha bisogno: lo fa, ripeto, al fine di rendere un servizio a tutti.

    Pertanto, something blue, le considerazioni che esponi sono validissime e forniscono un contributo importante, ma solo se riferite in termini generali; se riferite in particolare a Stefano ed a suo figlio diventano veramente ingenerose.

    Tutti mi daranno atto che ho sempre sostenuto, in questo blog, che dobbiamo riferirci in termini generali, evitando personalizzazioni che non possono portare alcunché, se non polemiche e tensioni; Stefano, è vero, ci parla di sé, con grande generosità, ma ciò non deve autorizzarci a dispensargli critiche non richieste.

    Del resto, nemmeno vorrei che Stefano non parlasse più delle sue ansie e delle sue esperienze personali: attraverso le sue parole, imparo sempre tantissimo, anche se di avere un figlio campione non mi importa nulla e, anzi, nemmeno lo vorrei: ma imparo, io che di figli non ne ho e che, purtroppo, probabilmente nemmeno mai ne avrò, quanto è dura essere padri oggi, quante difficoltà si hanno, quanti progetti fanno i genitori su “noi” figli (eh sì, perché, se non son padre, sono figlio da tanti anni!), a nulla rilevando se detti progetti siano tennistici, come nel caso di specie, oppure di altro genere.
    Imparo, però, anche quanto sia bello essere un genitore realizzato come Stefano, che è riuscito a creare una famiglia in cui tutti si vogliono bene, in cui tutti sognano, hanno progetti, superano le difficoltà e le incomprensioni, remano tutti dalla stessa parte, come si deve sempre fare tra persone che si vogliono bene.
    Del resto, nessuno potrà prevedere il futuro di ognuno di noi, si vedranno i risultati, che in una famiglia non sono certo quelli sportivi, ma quelli affettivi.
    Non me la sento di mettere sotto esame le scelte personali e di vita di una persona come Stefano, che, benché io non lo conosca per nulla (al massimo ci siamo scambiati qualche mail), invidio molto, perché sta vivendo delle importanti esperienze e difficoltà di genitore, che con noi condivide generosamente, che, in questo momento della mia vita, vorrei tanto provare anche io, per ora del tutto vanamente.
    Dalle sue parole, si capisce chiaramente che è un genitore fantastico e che suo figlio è un ragazzino tremendamente fortunato: non riesco a criticarlo, perchè io sarei veramente un pessimo genitore.

    Pertanto, something blue, forza. rivolgiamo i tuoi interrogativi, molto importanti, in termini generali e dibattiamoli.
    Non commettiamo l’errore di sbagliare bersaglio.

  142. nicoxia scrive:

    Io come penso something avevamo espresso un nostro modo di interpretare le cose in amicizia senza nessun giudizio, le reazioni di Stefano, come già molte volte nel passato, sono come quelle di un leone ferito davanti alle quali si scappa.Stefano ha questo tipo di atteggiamento da quando è iniziato il blog, mentre Max,pur rimanendo fermo sulle sue idee,ha cambiato tipo di atteggiamento.

  143. Archipedro scrive:

    Ok, Stefano, come vuoi :-)

    Traduco il mio pensiero con un esempio:
    A) a suo tempo abbiamo fatto correre i ragazzi (13 – 16 anni) anche in salita, ma con movimenti rapidi, balzati ed impulsivi - poche serie – nessuna fatica
    B) non abbiamo registrato aumenti del peso corporeo (questo è importantissimo per i saltatori in alto, in lungo, triplisti… ma anche per i pallavolisti…) e della massa dei flessori della coscia e dei glutei
    C) viceversa abbiamo registrato significativi incrementi della velocità di corsa e della reattività nell’azione di conversione della spinta orizzontale verso l’alto, che è poi un tipica azione elastica…

    Può darsi che tali effetti siano stati generati prevalentemente da altre componenti dell’allenamento (coordinazione neuromuscolare)… Pur tuttavia il rapporto tra forza ed ipertrofia è documentato proprio da Cometti: per cui se lavoro sulla forza esplosiva analeastica (per me “potenza esplosiva anaelastica”) a mio parere lavoro anche sull’ipertrofia delle masse muscolari , che determina un aumento di peso corporeo (prevalentemente fibre fasiche - veloci - di II tipo – che io impropriamente chiamo bianche “anaerobiche”).

    La mia (personalissima) conclusione è che anche in tali esercizi in salita vi sia stato, cito… “l’innesco della risposta riflessa dei FNM (fusi neuro muscolari) che rafforzano l’efficacia della attivazione concentrica immediatamente successiva - a quella eccentrica - dando luogo al ciclo completo stiramento-accorciamento”, con l’utilizzo da parte delle fibre veloci d’energia elastica di cui parla il prof. Buzzelli.
    Tanta velocità elastica in più “senza” forza ingombrante.

    La documentazione di cui dispongo (ed i nomi sono effettivamente quelli citati) non è in contrasto con le mie tesi.

    Con tutta l’onestà intellettuale di cui dispongo… :-)

  144. nicoxia scrive:

    Io come penso something avevamo espresso un nostro modo di interpretare le cose in amicizia senza nessun giudizio, le reazioni di Stefano, come già molte volte nel passato, sono come quelle di un leone ferito davanti alle quali si scappa.Stefano ha questo tipo di atteggiamento da quando è iniziato il blog, mentre Max,pur rimanendo fermo sulle sue idee,ha cambiato tipo di atteggiamento.Questo non toglie nulla a tutti i meriti,che indubbiamente, con i suoi contributi spaziando in tutti i campi,Stefano ha.

  145. madmax scrive:

    ciao ragazzi buona pasqua a tutti…

    manco qualche giorno e voi subito a “litigare”.. ma scusate non ero io il casinista?

    cmq molto velocemente voglio dire che trovo inutili queste diatribe perchè tanto nessuno cambierà mai idea… in questi due anni molta gente è rimasta sulle proprie posizioni (tecniche) nonostante i massimi esperti mondiali abbiano tracciato le linee guida figuriamoci se parliamo di educazione dove certezze non ce ne sono se non quelle legate al buon senso di ognuno di noi.. meglio poi evitare di parlare dell’aspetto preparazione atletica dove già due anni fa in sede di (mia) presentazione dissi che questo è il primo fondamentale e forse unico vero problema (visto che il cominciare a farla come si deve fin da subito comporta una grandissima cultura sportiva oltre che un grandissimo spirito di sacrificio) del tennis italiano…

    tornando invece al tennis..

    se mai ce ne fosse stato ancora bisogno ulteriore “mazzata” a chi credeva (o voleva credere) che gli italiani sono forti da giovani.. i nostri con i più forti non sono all’altezza fin da subito..

    a maglie nel femminile finale straniera e la dimitrova (di cui avevo parlato qualche post fa) a riga con le semifinaliste non avrebbe vinto nemmeno un set..

    nel maschile di stranieri di paesi che non fossero improponibili (turchia ad esempio) ce ne era uno solo ed io l’ho lasciato in semi anche se so che non ha vinto (ma non so se è arrivato in finale) ma questo solamente perchè i maschi maturano con un po’ di ritardo e poi ripeto perchè certamente lungi dall’essere tra i migliori d’europa..

  146. Galadriel scrive:

    Ormai ho quasi deciso di mandare mia figlia questa estate da Bob Brett
    ditemi qualcosa per farmi cambiare idea!!!
    Oppure qualche aneddoto di vostre esperienze…
    Come sempre da… eretici.
    Grazie mille
    Galadriel

  147. bogar67 scrive:

    Grazie elettra per info. 200 euro al mese per fare agonistica, sarebbe 2000 ad anno circa, qui siamo intorno ai 1000. E’ proprio vero, meglio vivere al sud con uno stipendi che al nord con due, è quasi la stessa cosa. Sta a vedere se poi oltre alla maggiorazione dei costi l’agonistica giovanile qualitivamente offre di più di qui. Al sud ci sono belle realtà che costano davvero poco, ci sono circoli che con convenzioni regionali (specie di borse di studio) offrono l’attività ai più bravi gratuitamente. Inoltre ho visto che il settore giovanile a Bari e Palermo sforna dei campioncini under per cui con ottimi risultati senza andare per forza alla Vavassori. Mi è capitato di leggere che atlete scendono in Sicilia per allenarsi, sarà per il clima poco piovoso, per le strutture, per i costi ma nel tennis mi pare non ci sia la stessa cosa che avviene in altri settori e cioè quello di andare al Nord. Lo stesso Naso dopo un periodo passato da Caperchi a Genova è risceso in Sicilia per allenarsi al meglio. Grazie, valuterò da qui al 10 maggio. Intanto bimba si allena ed io sono soddisfatto di quello che sta imparando qui in Sardegna. Vorrei presto vederla garaeggiare ma ciò significherebbe che oltre a crescere lei sarò invecchiato io. E’ la vita!

  148. Jho scrive:

    Dunque… Coach , preparatore atletico , psicologo e ora ci infiliamo pure i modelli pedagogici…. al prossimo colpo ci infiliamo pure un idraulico (non si sa mai..potrebbe tornare utile…) ?

    Suvvia…. non è che il tennis per chi lo sa giocare è molto piu’ semplice di cosi’ ??

    Con simpatia

  149. madmax scrive:

    ed ora alessia..

    tornati da maglie abbiamo dato un’occhiata al servizio ed effettivamente oltre al vento ed alla tensione un paio di piccoli problemi tecnici sono affiorati..

    tengo a precisare che erano tutti aspetti già ampiamente assorbiti e questo dovrebbe far capire quanto bisogna lavorare e ritornare sulle cose a questa età e di conseguenza il tempo che serve…

    in buona sostanza erano soprattutto due le problematiche.. non c’era più l’unione dei piedi (quello dx superava quello sinistro girando la punta verso la rete diminuendo di fatto la rotazione del busto e delle spalle durante l’impatto) ed il braccio aveva smesso di decontrarsi con il gomito che non si alzava aumentando tra l’altro la possibilità di colpire la palla un po’ troppo in basso.. è evidente che per chi cerca costantemente l’ace sulla prima e cmq l’aggressività sulla seconda è un grosso problema tant’è che in allenamento aveva cominciato a diminuire la velocità di braccio sulla seconda..

    sono bastati tre/quattro allenamenti e le cose sono subito migliorate parecchio tant’è che nei successivi incontri al nike di parma mediamente ha fatto al massimo una decina di doppi falli a match, che sono ancora troppi ma considerando il voler sempre spingere non è male considerando che ha fatto anche alcuni ace e parecchi servizi vincenti..

    e questo è successo anche ieri quando in una bellissima partita contro una ‘97 discreta (soprattutto perchè rimandava tutto) e vinta 63 75 più di una volta ha dovuto servire in situazioni abbastanza scomode (ad un certo punto c’è stato anche abbastanza vento) e di tensione.. ora domani o dopodomani i quarti..

    anche qui riguardo ai risultati da sottolineare che se la stessa partita si fosse giocata sul veloce sarebbe finita molto prima e con un risultato più netto… credo che tutti i tornei giovanili sarebbero da giocare sul veloce, superficie che diminuirebbe il vantaggio che ha chi è più grosso fisicamente e avvantaggerebbe invece chi gioca meglio.. da under un anno (che spesso sono due quando tra due avversari ce n’è uno che è nato all’inizio dell’anno ed un altro che è nato alla fine) cm e chili di differenza fanno si che uno più scarso possa battere uno più forte e questo è inaccettabile sportivamente oltre che poco educativo…

  150. madmax scrive:

    intanto mauro è arrivato e l’altro ieri le nostre figlie hanno avuto modo di allenarsi un paio d’ore insieme.. stamattina l’ho sentito ed alle 8.30 sua figlia era in accademia mentre lui con la moglie faceva spesa al mercato.. alessia oggi ha ricominciato la scuola perciò ci incontreremo nel pomeriggio

  151. madmax scrive:

    ah dimenticavo..

    siamo a mercoledì e ne sul sito del ct maglie ne su quello federale ci sono i risultati aggiornati del famoso torneo internazionale (ma de che!) e per trovarli ho dovuto cercare tra i giornalini locali. i servizi esprimono il livello del torneo..

  152. Atti scrive:

    Una volta tanto concordo con Nikolik…. Forse è l’aria pasquale….
    In effetti come detto nell’ultimo post parlando di circoli, raccontiamo lasciando ad ognuno le considerazioni del caso ed evitiamo poi di voler capire fino in fondo le altrui realtà… soprattutto .. senza conoscerle a 360° gradi… dare giudizi frettolosi è autolesionistico… anche per addetti ai lavori ….Io fatico a comprendere mie figlie .. man mano che crescono… figuriamoci capire e giudicare con dei flash letti in un BLOG….. sarebbe da premio NOBEL .. una famosa pubblicità diceva “sembraaa facile !””!
    Invece trovo interessante scoprire che molti fra i piu’ grandi players siano stati da ragazzi degli estremisti spesso dei disattati e comunque sempre fuori dal coro…per la serie IL GENIO AL POTERE… anche se in Italia, aggiungo io, parlando di talenti di quel tipo, quasi sempre si sono persi e/o non hanno ottenuto neanche lontanamente era nelle loro possibilità….
    Da noi, mi sembra, funzionano piu’ i Furlan i Seppi le Garbin, Schiavone Farina.. tipi tosti con le idee chiare .. molta applicazione e volontà su fisici ben allenati … costruiti giorno per giorno…. teoria alla Madmax ….insomma molto IN e poco OUT….
    Bisognerebbe conoscere la loro storia giovanile.. magari scopriamo che da ragazzini anche i ns. erano Enfant terrible … o forse si potrebbe accomunarli nell’essere a loro volta, da un certo punto di vista … cocciuti, determinati, individualisti … caratteri somatici poi utilissimi se abbinati alla volontà nell’allenamento e durante le partite….
    TUTTO STA NELLO SPORT COME NELLA VITA INCANARLI NELLA GIUSTA DIREZIONE… FACILE A DIRSI…..

    PS: Stefano… ma sto raduno Bolognese c’è qualche speranza e/o data o dobbiamo prenotare un volo per Lagos ? peccato mi ero già comprato la tenda canadese e il bavero da boy-scout…

  153. stefano grazia scrive:

    E’ proprio vero che troppo spesso e’ dagli avversari di tante battaglie che si ricevono le migliori attestazioni di stima e che a volte si rispetta maggiormente chi sul campo combatte su un altro versante. Io oggi ricevo dal ‘nemico’ di tante battaglie i complimenti migliori.Era gia’ successo con Giorgio Giorgio ma questa volta davvero sono rimasto piacevolmente colpito e lo ringrazio.Non credo di meritare tutto quello che Nikolic mi dice ma certamente mi ha fatto molto piacere leggerlo. Meglio sicuramente che apprendere che se Nicholas si comporta da stronzetto e’ perche’ sicuramente stronzo e’ il padre.
    Direi quasi che mi sono commosso (leggendo Nikolic, non Nicoxia di cui comunque ignoro tutto, a parte che non e’ psicologo ne’ laureato: la cosa piu’ importante ai nostri fini sarebbe in realta’ sapere se ha dei figli e cosa fanno, come si comportano, etc etc In realta’ come scrivevo privatamente a Gus, in questo momentosul Blog sto combattendo diverse battaglie su diversi fronti: Qualcosa di Triste, Daniela, Nicoxia, Archie …tanti nemici tanto onore, il mio cuore vola alto come un falco? Ma no, e’ normale,tutti in un modo o nell’altro hanno affinita’ elettive diverse e questo e’ un bene per il blog…temo pero’ che alle mie risposte magari piccate qualcuno si possa offendere cosi’ come e’ successo a Chloe & Co che pretendevano di avere solo loro l’esclusiva del sarcasmo, della battuta fulminante e sprezzante, della superiorita’ intellettuale …Speriamo che rimangano invece tutti perche’ se da un lato io non riesco a mordermi la lingua, dall’altro sono davvero sincero quando dico che e’ dalle critiche e dal dissenso che attraverso l’autocoscienza si ha l’occasione di vedere le cose da diveri punti di vista e quindi migliorare…
    A parte questo, credo che Nikolic abbia capito lo spirito dei miei sproloqui non solo catartici e quindi anche qualcosa di me che altri non hanno capito.

  154. gio92la scrive:

    x Galadriel
    come già detto la mia esperienza peraltro di una sola settimana l’estate scorsa è stata ottima. Quest’anno ho deciso di dare piena fiducia allo staff di Caperchi che ha preparato un bel programma per mio figlio quindi non ci sarà spazio per Brett. Però un mio amico conta di portare il figlio del 97 per un paio di settimane a luglio anche lui alla luce della bella esperienza dell’anno scorso. Tua figlia di che anno è ?

    Per dare anche io il mio contributo alla discussione ecco la bozza del programma estivo, chissà non si ci ritrovi con alcuni di voi :
    seconda metà giugno : una settimana di allenamento ed un torneo TennisEurope (padova o trieste)
    luglio : allenamento e poi i due Nike di Brunico e Rungg quindi riposo per tutta la famiglia
    agosto : allenamenti ed un Nike
    31 agosto : Nike a genova (attenzione anticipato di una settimana su quella che sembrava essere la data orginaria)
    e poi allenamenti fino alla ripresa…….degli allenamenti !

    e voi che programmi avete ?!

  155. bogar67 scrive:

    Riscrivo di nuovo, non avevo letto le osservazioni di elettra prima che mi rispondesse sui costi del tennis in Piemonte per cui il mio post è una conferma che i costi per far crescere agonisticanente nel tennis variano da regione a regione e dal sud si spende meno. Per quanto riguarda la proposta di dare le stelle ai circoli, io sono perfettamente d’accordo ma non mi limiterei alle stelle ma anche a dei contributi economici (sempre che vi sia la disponibilità) da parte della fit ai più meritevoli. Per dare queste stelle-denaro non mi limiterei a quello che è la struttura o l’organizzazione del circolo stesso ma anche in proporzione ai risutati ottenuti. Secondo me va premiato il raggiungimento dei risultati prima ancora della struttura e per struttura intendo tutta l’organizzazione del circolo. Mi pare ovvio che un circolo-accademia può avere anche 12 campi di cui 4 coperti, 10 coach, nutrizinista, preparatore etc ma se ai tornei giovanili vincono poi allievi di sat molto meno organizzate non vedo perchè premiare la struttura più dotata, piuttosto premio la sat che con mezzi magari più spartani ma con maggiori sacrifici dei suoi tenici ha centrato obiettivi maggiori in termini di risultati ai vari tornei giovanili. Io per mia figlia ho scelto chi in passato senza pensare esclusivamemte al dio denaro ha portato i risultati pur avendo solo tre campi scoperti e tante avversità. Da quello che ho letto fino adesso nei vostri commenti si evince che una volta arrivata a 11/12 anni se ha dimostrato talento e portato a casa trofei dovrei mandarla in un’accademia, può darsi che avete ragione, però secondo me se un circolo lavora bene, (pochi ma ci sono) e ha una struttura in grado di supportarti nell’organizzazione delle trasferte per i tornei non vedo perchè dovrei dare (sempre che l’avessi) 80000 euro al buon Nick. Ma ditemi una cosa visto che io non ho tutta la vostra competenza (ma prima o poi vi raggiungo eh eh eh) attualmente i primi 50 atp e wta sono tutti figli di bollettieri, sanchez? quanti della vavassori che si allenano stabilmente hanno vinto un campionato italiano under 12/14 o il lemon bowl? Federer e Nadal sono stati da Bollettieri? La Reggi ha detto che tornerebbe in america ma Silvia Farina e Rita Grande sono andate anche loro negli usa?. Paolino Canè che per tanto tempo ci ha fatto sognare ahimè solo in Davis, anche lui in un’accademia? Grazie per risposta

  156. federico di carlo scrive:

    x Stefano,
    gli estroversi hanno spesso la tendenza ad avere un dialogo interno estremamente fluido; una specie di stream of consciousness che non gli permette mai di riposare. Per ritornare ad un mio intervento di qualche centinaia di post fa, vivono in uno stato perenne di “associazione”. Alcuni giocatori come Connors hanno imparato a conviverci e ne hanno fatto la loro forza, altri come Safin ci e si combattano da una vita, dentro come fuori dal campo da tennis. Altri tennisti riescono invece a comportarsi in modo diverso a seconda che stiano su un campo da tennis o si trovino nella loro vita di ogni giorno. Il passaggio dall’infanzia all’adolescenza è molto delicato e spesso conflittuale per i ragazzi. Spesso il tennis diventa quasi una catarsi ed è comunque più spesso lo specchio di quello che provano nella loro vita. Mio padre è solito ripetermi: bambini piccoli guai piccoli, figli grandi guai grandi…………..

  157. stefano grazia scrive:

    ANDIAMO CON ORDINE:
    RADUNO WOODSTOCK: il Prof Buzzelli si e’ dichiarato disponibile e mi scrive: “Fino ai primi di luglio io sono a Bo, quindi se trovate un WE giusto per voi entro
    quella date io ci sarò, altrimenti mi dovrete …prenotare.
    In linea di massima il costo per ogni ragazzo da testare è di 80 Euro (prezzo che
    faccio in genere per questoi tipo di servizio quando ci sono almeno 10
    persone), in più ti posso proporre una conferenza sulla prep. atletica
    dagli 8 ai 14 anni (quella che ho fatto ai prep. atl. per conto della
    Federazione) o qualche atro argomento che vi ispira.
    Fammi sapere.
    I MIEI PROGRAMMI SONO I SEGUENTI (come avevo gia’ scritto e con la premessa obbligata che la vita e’ quel che succede mentre si fanno i programmi):
    (…) a inizio giugno 2 sett in Florida dove giochera’ un paio di tornei e si rimettera’ dai danni di 6 mesi in Africa (ha lavorato pero’ un mese a Febbraio con un coach italiano)
    Rientro in Italia verso il 20-21 in tempo per giocare
    ETA TRIESTE (29 giugno)
    ETA PSGiorgio (6 luglio)
    RUNNG NIKE (13 luglio)??? non so cosa sia, era nel programma della Vavassori…
    ETA in Germania il 20
    ETA in Austria il 27
    ETA in Germania il 3 Agosto -o un volgarissimo Nike a Padova
    Un altro torneo a scelta e poi partenza il 16 Agosto perche’ il 17 inizia la Scuola a Lagos…OPPURE RIMANE IN ITALIA FINO A SETTEMBRE PER POI TRASFERIRSI DEFINITIVAMENTE A BRADENTON PER UN ANNO.

    QUINDI IL WEEK END MIGLIORE PER IL TENNIS RADUNO SECONDO ME SAREBBE IL 26-27-28 GIUGNO ma non so se Nicky deve giocare le Quali a Trieste proprio in quel week end…
    Altrimenti il Week ends delle finali di Trieste e PSGiorgio sperando che Nicky non debba giocare semi o finali (uah!uah!uah!)
    Io partiro’ per Lagos il 20 luglio. A inizio giugno saro’ due sett DA SOLO con la Canaglia mentre Gabri’ arrivera’ a Bologna. Poi prenderemo casa in affitto a Palazzolo e ci muoveremo fra Bologna, Palazzolo e i tornei facendo cioe’ io e la Gabri’ a turno con Nicky a Palazzolo o in giro per tornei…Io voglio stare anche un paio di sett a Calderino per cimentarmi nell’epica impresa di mettere in ordine tutti i miei libri, fumetti, CDE, dischi, DVD … La mia intenzione sarebbe di non seguire nemmeno troppo Nicholas per i tornei e di lasciarlo andare da solo con la Vavassori (come gia’ facemmo coi Nike alla VDMERE…questo potrebbe essere una grande sorpresa per Something, Nicoxia e Co che magari si son fatti l’idea di un esagitato a bordo campo che urla, agita i pugni e insulta l’avversario e soprattutto i suoi genitori…ma non e’ cosi’, anche se un bel OLE’! a un colpo bello ogni tanto me lo lascio sfuggire con soddisfazione)Semmai conto di rivedermi i match ripresi in video poi a casa…
    CONFERMO CHE Gabri’ fara’ un salto a fine aprile approffittando di un mille miglia altrimenti inutillizzabile.
    QUINDI SE QUALCUNO E’ INTERESSATO MI FACCIA SAPERE:
    posti letto in casa: piu’ di una decina fra me e mia sorella, parco e giardino recintato per camper di Andrew e per dieci-venti tende per i bambini e non…In zona eventuali alberghi, alberghetti (oltre a ristorantini, bar, pizzerie,piscine,maneggio delle mie cugine, etc). Un campo scalcinatissimo e con le crepe a 5′, un paio di circoli a 10-15′, possibilita’ di mettersi d’accordo col Maestro Albertini che ha tre campi al Circolo Junior di Rastignano (30′ da casa ma con buon ristorante convenzionato con Albert a Pianoro, a 5′ dal circolo…)…Insomma, c’e’ possibilita’ di far bene un Venerdi’, Sabato e Domenica ma dipende anche da voi… Intanto facciamo una lista di Probabili, Possibili e Impossibili…Come dicevo a GUS, spero che ci sia anche Archie cosi’ si rendera’ finalmente conto che non ho la Ferrari nel garage, anzi, non ho nemmeno il garage…

  158. stefano grazia scrive:

    Brevi botta & risposta:
    INNANZITUTTO DOVEROSE CONGRATS ALL’UNICO CHE HA IL DIRITTO DI PARLARE QUA DENTRO, come lo defini’ una volta heraimo (almeno credo fosse lui) e cioe’ Fulvio aka Papa’ Fognini per le 4 vittorie consecutive di Fabio a Montecarlo, l’ultima delle quali col piu’ illustre prodotto della Bob Brett Academy, Cilic. Della Bob Brett ho scritto molto due anni fa e credo possa essere rintracciato in Archivio sotto la voce: Academies: qui ci siamo stati, anche l’articolo apparso su 0 15. Impressione molto positiva ma il livello di gioco deve essere gia’ buono, non da appena usciti dalla SAT. Mi dicono pero’ che l’Academy sta riducendo il proprio organico e quindi non so piu’ come sara’ quest’anno. Due anni fa e l’anno scorso una-due settimane a giugno-luglio sono sicuramente una ottima esperienza per chiunque.

    Mi piace,nicoxia, questa del Leone Ferito. Non la ritengo affatto un’offesa o una diminutio. In pratica mi stai dicendo che Mad Max si e’ rammollito ed e’ diventato un mollaccione mentre io son rimasto l’unico duro e puro? Mi sta bene anche questo ma state attenti: provate a toccare Alessia (o il dritto della Trevisan) e anche Max ritornera’ ad essere una belva e piu’ Mad che mai… Scherzi a parte, va bene cosi’, semplicemente non la vediamo allo stesso modo, io da una parte, voi dall’altra, ma onestamente non credo nemmeno sia questo il punto, come giustamente han fatto notare Atti e Nikolic. Del resto voi non sapete che atteggiamenti educativi abbiamo tenuto, teniamo, pensiamo di adottare…Cito da Parent Effectiveness Training by Dr Thomas Gordon, candidato al Premio Nobel la frase di un genitore perennemente in bilico fra i sistemi da adottare nell’educazione del figlio: I am permissive with my children until I can’t stand them. Then I become strongly authoritarian until I can’t stand myself .
    Al di la’ del politically correct che aborro, dal falso buonismo e moralismo (idem), dalle bufale che ci raccontiamo a noi stessi ogni giorno per convincere piu’ noi stessi che gli altri, confesso che anch’io spesso pencolo nel buio con una unica convinzione: che cerco di fare come posso quel che posso.
    sull’ipocrisia, un ultimo aneddoto…Si parla sempre molto di Johnny Mac come l’epitome del Bad Boy, del ragazzino screanzato maleducato, uno spoiled brat, uno che tuttora si incazza coi ragazzini e le vecchiette mentre gioca a tennis …Lui ha sempre sostenuto a sua giustificazione che con lui quel che vedi compri, che lui e’ cosi’: what you see is what you get… Sempre dal libro di Bodo, siamo ai funerali di Ashe. Ashe era il perfetto gentleman, anche se una curiosa commistione di un conservatore obbligato ad essere un liberal per via della razza (non esserlo lo avrebbe fatto apparire un traditore agli occhi della sua stessa gente). Ashe ebbe un rapporto tribolato e piuttosto teso con John di cui fu capitano per 5 anni in Davis Cup e che fini’ in malo modo dopo la finale persa con la Svezia nell’84 (mi pare) e l’emissione da parte dell’USTA del Code of Conduct al quale Mac e Connors rifiutarono di aderire dando peraltro la colpa ad Ashe di non averr preso le loro difese. Bene, il momento elettrico al funerale di Ashe e’ l’arrivo di McEnroe. McEnroe non dice una parola, ascolta attento la cerimonia funebre ma rifiuta di lasciare un commento perche’ ritiene che non sarebbe stato appropriato. Nessuno avrebbe voluto essere nelle sue scarpe quel giorno con gli occhi dei media puntati addosso. Cosa succede poi? Che John McEnroe senza pubblicita’ si lascia coinvolgere in tutte le iniziative della Ashe foundation e che le uniche volte in cui parla di Arthur e’ per promuovere le sue iniziative. Lo stesso McEnroe che all’apice della sua carriera rifiuto’ un milione di dollari per giocare in un Sud africa ancora afflitto dalla piaga dell’Apartheid, lo stesso milione di dollari che da lui rifiutato venne accettato da Borg (il role model, quello buono, quello bravo,quello amato dalle mamme…)

  159. nicoxia scrive:

    Stefano quelli come te,sono i miei migliori amici,io non sono nemico di nessuno,figuriamoci di una persona come te che si mette a nudo,sono quelli che stimo di più.

  160. nicoxia scrive:

    Questo non vuol dire condividere ogni cosa.

  161. madmax scrive:

    bogar67..

    da quello che scrivi non solo non hai letto tutto quello che abbiamo scrittto ma di quello che hai letto ben poco hai capito..

    partiamo dal fatto certo (e qui cmq stefano potrà essere più preciso) che dal bolletta non si spendono 80.000 dollari l’anno…

    continuiamo con il discorso dei campionati under 12 il lemon bowl e della vavassori..

    alla vavassori fino all’anno scorso arrivavano solo dagli under 12 (ma più spesso dagli under 14) in poi perciò difficilmente potevano vincere quei campionati..

    nella realtà poi a quei campionati i loro allievi non ce li mandavano nemmeno perchè il loro obbiettivo è creare giocatori atp e wta.. a cividino sono passati tutti i migliori giocatori italiani degli ultimi 20 anni da canè a pistolesi da camporese (di cui vavassori di questi tra l’altro ne è stato anche il coach) alla schiavone e non i vincitori della lambertenghi.. non bastasse come ultimo hanno CRESCIUTO simone bolelli senza dubbio il miglior talento italiano proprio dai tempi di canè.

    perciò i soldi alle accademie si danno per creare dei giocatori professionisti.. per far questo è necessario allenarsi molte ore e se tu dividi la retta della vavassori per le ore di allenamento ti verrà fuori un conto di ben 4 (quattro) euro all’ora.

    oggi mauro era presente e delle tre ore che alessia si è allenata, 90 minuti li ha fatti con il maestro e la figlia di mauro e l’altra ora e mezza da sola con il coach.. tale coach non era il primo maestro che passava di lì ma è il direttore dell’accademia (coach anche della remondina) che spesso è affiancato dallo stesso vavassori…

    prova a domandare di ricevere lo stesso servizio dal tuo circolo (acclarato che il coach in campo sarà uno scappato di casa qualunque) e fatti fare il preventivo, dopo forse ne riparleremo..

  162. stefano grazia scrive:

    nicoxia: ti sei guadagnato linvito al Woodstock Raduno di Calderino, sporco ruffianaccio che non sei altro! (SCHERZO!!!)

    Federico:bellissima questa del fluido interno,della corrente di consapevolezza … In effetti io mi accorgo che Nicholas è spesso sopraffatto da un torrente di emozioni e sensazioni che ancora non ha imparato (come è giusto ma a differenza di alcuni robottini teutonici o asiatici visti in azione alla Bollettieri)a distinuere, selezionare, compartimentare… Una incapacità a soffermare la propria capacità di focus troppo a lungo e una iperattività borderline sono state sicuramente caratteristiche di Nicholas che a suo tempo ci han fatto pensare ma alla controprova (la capacità di prendere A+ ai tests di matematica, per esempio o di concentrarsi sulle cose che gli interessano)le nostre preoccupazioni sono sempre svanite (della serie: non è stupido, è propri str**zo…fosse stato anche dislessico potevamo stare sicuri: a questo mondo sembra che ormai nessuno fra i grandi attori, sportivi, artisti non abbia avuto almeno una delle grandi sindromi dell’infanzia (una volta si diceva solo che erano somari o un pochino troppo vivaci…)

    Jho: un idraulico fa sempre comodo perchè come dice Woody allen, non solo Dio non esiste ma anche trovare un idraulico la domenica pomeriggio è sempre impossibile…e poi mi ricordo sempre Agassi dopo una sconfitta dichiarare: I played like a plumber … Quindi tu avrai buon gioco a dirci che anche gli idraulici possono inegnare qualcosa visto che Nickynoi come Agassi neanche in giornata storta non riusciremo probabilmente mai ad arrivare…

    Infine Bogey:mettiti comodo…
    “80000 euro al buon Nick”: a Nick (e anzi, nemmeno a lui: all’IMG…)gliene vanno “solo”36.000 e nemmeno euro ma solo deprezzati dollari…poi se sei bravo puoi sperare in qualche sconto (noi siamo arrivati a seconda dei periodi al 20-50% di solito) o in una full o partial scholarship. Agli 80.000 ci arrivi con la scuola, i viaggi, l’affitto della casa se non vai boarding e con le eventuali lezioni private…Io conto di stare molto ma molto sotto quella cifra … E spero poi che diventi bravo da ottenere sconti,contributi, scholarship che altrimenti si può tornare a volare bassi …
    “attualmente i primi 50 atp e wta sono tutti figli di bollettieri, sanchez?”
    No, ma molti dei top 100 hanno passato tutti chi più chi meno dei periodi in una Academy ad un certo punto della loro vita, da piccoli e poi da ragazzi…da Bollettieri cito a braccio:Agassi, Seles,Courier,Wheaton, Arias,Krickstein,Carling Basset Seguso, ma anche Sampras e le Williams (che però erano di regola alla Rick Macci, come prima di loro la Capriati)… ma anche Haas, Malisse, Mirny,Karatanchekova, Kournikova, Yankovic, Vaidisova, Sharapova, Nishikori e fra i nuovi nuovi Jesse Levine che ha perso in finale il doppio a Houston contro i Bryans Bro…Safin ha passato diverso tempo in un academy in spagna così come Murray e lo stesso Federer è stato in un Centro Federale Svizzero (una Academy, in pratica l’equivalente di Tirrenia) fin dall’età di 13 anni…Cilic è da Bob Brett come c’è stata Sanja Mirza… DiSilvia Farina e Rita Grande e Paolino Canè non so (Canè lo escluderei) ma devi capire che nelle academy ci vai soprattutto fra i 12 e i 15 anni-16 anni, sono quelli gli anni fondamentali per formarti gioco e strategie e fisico, dopodichè l’ultimo passo, se sei davvero bravo, è crearti il tuo team…Più o meno artigianale o raffazzonato…gli svedesi giravano insieme ai tempi di edberg,Wilander, Sundstrom…Djokovic per qualche mese si è allenato con Piatti e Ljubovic… Ma resteresti sorpreso nel leggere in quanti in un etaà precoce hanno passato mesi e anni in un Academy più o meno conosciuta…Dei primi cento azzarderei che l’80% ha avuto una esperienza più o meno prolungata in un Academy più o meno famosa… Certo, di ogni 500 ne entra nei 100 uno solo ma la maggior parte entra in un Academy per conseguire la scholarship per il college … Poi è vero, alla Bollettieri basta che uno poi diventato famoso sia passato di lì a chiedere una informazione e lo spacciano per essere stato un prodotto della loro academy (è quello che è successo alla Hingis, credo, che probabilmente ha fatto solo dei periodi limitati quando ancora non aveva 14 anni)…E’ l’unico sistema? RafaNadal è l’existing proof che non è così. Diciamo comunque che se sei Federer o Nadal, o Agassi e la Seles, probabilmente diventi un campione anche col Maestro Pierino e anzi forse soprattutto col maestro Pierino ma è innegabile che ad un certo momento del tuo percorso un periodo in Academy possa essere proficuo. Dipende anche da chi sei tu, da come ti rapporti, da come ti relazioni, da dove vivi, da chi sei… Io cito sempre, scherzando ma fino a un certo punto, il fatto che è con la mia conoscenza delle Academy di tennis che per la prima volta mi si è rivelato appieno il significato della poesia del Foscolo A egregie cose l’animo accendon l’urne dei forti…E mi riferisco ovviamente al potere degli stimoli,alle motivazioni, allo spirito di emulazione… Che poi siano anche dei business, che alcune siano delle truffe o degli specchietti per le allodole, che tu debba saperti muovere all’interno dell’academyche a un certo punto tu debba avere un coach personale e/o un piccolo team di Maestri (come dice Bertino), TUTTO VERO, TUTTO VERISSIMO…io dico sempre che le Academy sono uno strumento messo a disposizione e che sta comunque a te, atleta e genitori, sfruttarlo al massimo… E’ il solo modo? NO. Ma è uno dei modi più efficaci: penso infatti a Bologna,dove risiedo quei 10 gg all’anno quando sono in Italia, dove ci sono 15-20 circoli e magari ognuno ha un buon U10, un buon U12 e tutti questi crescono all’interno del loro cortile senza mai incontrarsi, senza mai confrontarsi se non in occasione del raro torneo… Si allenassero tutti insieme secondo me avrebbero più possibilità…Si, anche di smettere, ma più facilmente di migliorare, dai…Forse prima dei 12 anni è meglio un’academy piccolina, familiare…ma dove tu possa comunque giocare e confrontarti con 5-10 bambini della tua età…Poi fra i 13 e i 16 più grande è meglio è, poi è il tempo del Team, del Personal Coach (magari da condividere) …

  163. GIANNI scrive:

    Leggo sempre con grande interesse questo blog e se mi è possibile esprimere un giudizio personale la cosa che voglio dire dopo 2 anni di esperienza in giro per l’ Italia con mio figlio e che se non hai soldi e una struttura con gente capace è inutile avere talento, e continuare ad illudersi quindi impiegati operai figli della classe media rassegnatevi e poi si parla di allargare la base per far uscire un campione e chi lo allena chi gli paga e lo porta in trasferta il figlio della base, ma non prendiamoci in giro, e mi fanno ancora più ridere quelli che dico che i figli degli ITALIANI NON SONO DISPOSTI A SACRIFICARSI,GRAZIE QUELLI CHE CONTINUANO A GIOCARE DOPO I 12 ANNI SONO SOLO I RICCHI, FIGURIAMOCI SE SI SACRIFICANO.
    TENNIS =SPORT PER SOLI RICCHI SENZA NESSUNA ESIGENZA DI PRIMEGGIARE .CHE DELUSIONE PER I RAGAZZI,SENTIRSI DIRE SEI BRAVO MA NON POTRAI ANDARE AVANTI PERCHè PER QUESTO SPORT CI VOGLIONO I SOLDI.

  164. something blue scrive:

    Nicoxia mi conforta, ha capito che il dilemma amico/nemico non c’entra nulla. Purtroppo ogni osservazione, fatta con rispetto, buona fede e interesse umano, viene colta da Stefano in modo francamente esagerato e irriflessivo, il che mi da da pensare veramente.
    Il blog propone anche molti spunti di tipo pedagogico, anche se non è questo il punto focale. Lo diviene però se, col passare del tempo, si osserva che i problemi si ripetono sempre uguali (nella sostanza) e che non sono di aiuto, almeno per ora, alla crescita agonistica e tennistica dei figli. Proporre di riflettere sulla possibilità di chiedere un aiuto, che può essere di molti tipi: meramente pedagogico, di analisi relazionale, fino ad interventi più strutturati se necessari, è un modo per vedere le cose da un altro punto di vista che potrebbe, come spesso capita, essere francamente utile per superare i problemi e affrontare la crescita, anche tennistica, con maggiori strumenti.
    Quindi nessuno di noi ti odia o ti è nemico, se ti sei fatto questa idea ti dico che è del tutto sbagliata, anzi.

  165. bogar67 scrive:

    Mad max Stefano ha scritto 80000 però con con la scuola, i viaggi, l’affitto della casa se non vai boarding e con le eventuali lezioni private. Io su questo blog sono venuto per imparare a fare il genitore di ua tennista, mi pare di aver capito, centri estivi Fit da evitare, ok i circoli fino ad una certà età con brevi stage magari intorno ai 9/10 anni e dopo i 12 stabilmente in un’accademia tipo la Vavassori per fare il salto di qualità ed entrare nel professionismo. Aggiungo io: ok andare a dodici anni in un’accademia ma solo se a livello giovanile (under 9/10/11) si è stati eccelsi grazie al proprio talento ed al lavoro del circolo più meno grande che andrebbe premiato dalla FIT. Io se mia figlia anche prima dei 12 anni non porta risultati nelle giovanili di certo non la mando in un’accademia, gli posso dire divertiti ma i soldi li spendo per farti studiare meglio. Per mia figlia riuscire a diventare una professionsita sono disposto a fare sacrifici ma ovviamente se questi sono ricambiati dai risultati, se mi devo sobbarcare chilometri per vederla uscire anche da un semplice torneo under 10, otto volte su dieci al primo turno gli dico divertiti sottocasa punto e basta. Certo se talento ci sta, risultati pure, non dico che mi vendo un rene perchè sarebbe una bestemmia per chi ne ha davvero bisogno ma farei di tutto per assecondarla. Grazie per le risposte che mi avete dato.

  166. madmax scrive:

    gianni tre quarti del tuo post lo condivido l’ultimo quarto no anche perchè ci sono delle inesattezze di fondo che ti portano ad una valutazione errata del problema..

    il tennis è ormai diventato un’attività professionale INDIVIDUALE a tutti gli effetti come fare l’avvocato o altro. per la laurea e l’apertura dello studio non ci vogliono soldi? c’è qualcuno che te li da?

    la risposta è assolutamente no al massimo se sei molto bravo potrai accedere alle borse di studio mentre per lo studio al massimo se puoi dare le garanzie ti daranno il mutuo..

    nel tennis è esattamente la stessa cosa ed anche per le “borse di studio” è lo stesso solamente che nel tennis i bravi sono solo i primi 100 al mondo (ed i bravissimi solo i primi 20/30) per cui il problema sta solo nel capire chi sono i bravi.. uno che vince la lambertenghi (se non ha anche molto ma molto altro) uno sponsor vero (intendo di quelli che ti pagano tutta la stagione agonistica per intero) non lo troverà mai poichè non è quello il parametro preso in considerazione dagli investitori per essere classificato bravo e quindi degno di uno sponsor che ovviamente considererà degno solo chi potrà un giorno ripagarlo con gli interessi..

    detto questo chi ha il denaro ma non è abbastanza bravo alla fine non arriverà da nessuna parte ugualmente mentre se uno non ne ha (nessuno nei paesi dell’est può pagare 80.000 euro l’anno eppure arrivano) ma è veramente forte i soldi prima o poi li trova.. se uno invece non li ha ed è bravo ma non abbastanza alla fine riuscirà ad avere una discreta occupazione che per chi denaro non ha non è per nulla malaccio..

    ciao federico… proprio in questi gg pensavo al fatto che sei abruzzese.. a parte il fatto che da quanto ho capito eri all’estero ma hai avuto dei problemi?

  167. federico di carlo scrive:

    x Stefano,
    sono convintissimo, come ho spesso ripetuto che il mondo del tennis e moltissime attività nel modo del lavoro, delle attivita di iper-specializzazione. In questo contesto si ha modo di vedere delle serie di “robottini” come li definisci tu che sanno fare cio che sanno fare alla grandissima ma che non hanno fondamentalmente capacità di variazione. Ed Ecco che il Murray della situazione diventa il fenomeno perchè ha la capacità di destabilizzare le certezze degli altri. Ed è qui, secondo me, che Nicholas potrebbe trovare la sua forza tennistica ed acquisire la sua dimensione, costruire la sua personalità tennistica e trovare le energie caratteriali per diventare un buon tennista. Ovviamente lui a questa età non se ne rende conto. E siccome ancora non è nell’età della piena consapevolezza, a te che sei la sua guida bisogna che trovi il MODO più adeguato per Nicholas affinchè “tiri fuori” da se il meglio.
    Qualche giorno prima che sarete a PSGiorgio per il torneo mi piacerebbe sentirvi per poter organizzare un incontro sempre che sia possibile e che vi va.

  168. federico di carlo scrive:

    X Madmax,
    sono tornato in Italia il giovedì della sttimana santa, dopo che ci sono state le scosse più forti. Il tragitto da Roma verso l’Abruzzo, attraverso L’Aquila, è stato veramente molto forte. L’aquila è una città universitaria, piena di giovani e di energia. Vederla vuota, silente, attraversata soltanto dalle vetture della Protezione civile, dai vigili del fuoco e da tente ambulanze mi ha fatto ghiacciare il sangue nelle vene. Mi sembrava di essere in una città appena bombardata.
    Non appena sono tornato mi sono subito dato da fare per poter aiutare in qualche modo i 70.000 sfollati. Noi siamo a circa 50 KM dall’epicentro e, a parte il grande spavento e l’angoscia continua per i familiari e le case non abbiamo riportato nessun danno se non per il fatto che alcuni studenti del paese che studiavano a L’Aquila purtroppo fanno parte degli 8 morti sotto le macerie dello studentato andato in frantumi. Moltissimi homeless sono stati dislocati verso la costa. Hanno bisogno di vestiti, cibo ed attività per non pensare a ciò che è successo e per scacciare dalla mente che il terremoto è una casualità che è purtroppo avvenuta ma che non dura per tutta la vita. E’ veramente una grossa tragedia ed anche se gli abruzzesi in generale sono un popolo molto fiero ed orgoglioso e fanno fatica a chiedere, faccio un appello a tutti quanti della lista di fare qualcosa, ciascuno nel proprio piccolo e nelle proprie possibilità per dare una mano a questa gente che ha adesso bisogno di tutto.

  169. nicoxia scrive:

    Stefano,io se un mio amico è felice e gli va tutto bene,vivo la sua felicità insieme a lui,se invece a qualche problema,dal mio punto di vista gli espongo quel che penso,non per criticarlo ma per farlo riflettere da un’altra angolazione.Ora io da alcuni ho avuto reazioni molto peggiori della tua,ma non mi sono mai allontanato del tutto,perchè per me un amico è un amico.Però tu capirai che se a una persona tu gli dici,se hai i titoli va bene se no stai zitto,questo se non è più che un amico scappa.Il mio riferimento a Nicholas non era sull’essere stronzi,ma a questo messaggio.

  170. nicoxia scrive:

    Per i miei figli,visto che non sono ricco e si allenano al circolo sotto casa,sto cercando di dargli il massimo delle mie possibilità e avendo iniziato tardi,insieme dobbiamo lavorare in maniera diversa.Nicolas ha un anno più di Nicholas non ha mai visto un accademia.Alexia ha un anno meno di alessia e anche lei non è mai stata in accademia.Non sono dei fenomeni ma a me basta vederli felici.

  171. madmax scrive:

    bogar continui a non capire..

    mia figlia in accademia l’ho portata a 8 anni non a 11 e nemmeno a 12 (ora ne ha 10)

    se tu avessi letto ti saresti accorto che certe cose le devi fare entro i 12 anni non dopo ed è ben questo che non fanno nei circoli..

    come tu hai giustamente scritto nei circoli si lavora per vincere il campionato under 12 ed il lemon bowl che sono la quasi certezza del fallimento futuro a meno che un ragazzo non riesca a vincerli cercando in continuazione ace e vincenti (ed è molto ma molto difficile a meno che sia del secondo anno, molto ben messo fisicamente e soprattutto parecchio superiore agli avversari)…

    cmq chi fa un percorso in ottica futura stai tranquillo che ai primi turni di un normale torneo under 10 non esce.. a palazzolo che è praticamente da un anno che viene frequentata da bambini di età inferiore ai 12 anni (quando ho portato mia figlia era l’unica della sua età) a parte la sat ci sono cinque bambini e tutti giocando tornei della loro categoria vanno sempre fino in fondo..

    nello specifico mia figlia quest’anno (è una fine ‘98 e perciò quest’anno gli under 12 li gioca con le ‘97) è imbattuta in coppa delle province (con le ‘98) è arrivata in finale (non giocata per febbre) al torneo della pro patria a milano (sempre con le ‘98) ha perso in semi in un torneo under 12 dopo oltre un anno che non giocava è arrivata ai quarti del torneo TE in lettonia ed ora è nei quarti al nike di parma..

    la figlia di eros (mirmidone per il blog) ha vinto due under 12 di fila

    una terza bambina del ‘97 ha perso in semi al torneo TE di maglie

    un quarto bambino del ‘99 ha vinto un torneo u 10 (perciò contro i ‘98 ed era al suo secondo torneo mentre nel primo ha perso in semi) settimana scorsa

    il quinto e ultimo bambino nonostante sia il meno forte (anche perchè è del ‘97 ed è la metà di nicholas che non è un gigante) arriva cmq sempre nei quarti o in semi nei vari tornei e cmq lui è l’unico ad essere proprio di palazzolo

    ma il nocciolo della questione come dico sempre il punto è sapere dove si vuole arrivare.. l’altro giorno mentre giocava mia figlia sul 63 65 in suo favore ha cominciato a giocare cercando prima di tutto di non sbagliare perchè si era accorta che sarebbe bastato. fino a quel punto del match avevo detto al massimo 4/5 parole dopo i primi due punti del game almeno 50 e tutte uguali: non accettare lo scambio, cerca il punto, spingi etc etc.. quanti l’avrebbero fatto?

    certo lo dicevo anche perchè la sapevo in grado di fare il punto cercandolo lei ma la risoluzione del problema qualora non fosse stata in grado, non era certamente quella di non sbagliare bensì quella di insegnarle come fare il punto tirandolo.. e ti dico di più: sarei stato contento che quel game l’avesse perso!!

  172. madmax scrive:

    eccovi intanto il link per seguire in diretta il torneo ET U12 delle azzorre dove partecipavano (purtroppo hanno perso quasi subito) la figlia mirmidone e la nipote di cludio tn..

    http://www.ctsm.org/?menu=Torneios/AO/ao

    da notare che a differenza del torneo di maglie dove a tutt’oggi sono rimasti fermi ai risultati delle semi nei paesi civili sono quasi in live..

  173. Gus scrive:

    Breve resoconto giornata di Montecarlo live del 15/4.

    Parliamo soprattutto degli italiani.

    Bolelli ha fatto un buon incontro contro il serbo Tipsarevic, ma occorre dire che non mi è sembrato mai in seria difficoltà. Bolelli ha servito un buon 62% di prime. Devo dire che la prima palla, dal vivo, mi sembra discreta anche se entrambi non mi sembrano dei gran ribattitori. Ma è la prima volta che li vedo dal vivo e può essere che non abbia avuto tutti gli elementi per giudicare. La seconda di Bolelli a me è sembrata così così.

    Impressioni:

    Bolelli, buona prima, solo sufficiente la seconda. Se tiene la % di prime bene, altrimenti……

    Dritto su ottimi livelli. Rovescio buono, anche se almeno nella partita di ieri, spesso è abbastanza “corto”. Lo devo ri-verificare per capire se è un difetto o una giornata così. Nessuna (o quasi) propensione a chiudere i punti “facili” a rete.

    In generale l’impressione dal vivo conferma le buone cose tecniche di questo ragazzo anche se io non lo vedo ancora pronto per i primi 15/20. Mi auguro ovviamente di sbagliare.

    Fognini:

    Ho visto tutto l’incontro in posizione strategica, dietro alcuni suoi amici. Verso la fine Ubaldo si è seduto davanti a me.

    Ha iniziato il match zoppicando e la cosa mi aveva anche fatto preoccupare, poi scaldandosi è sembrato tutto nella norma. Ha giocato molto bene e vedendolo dal vivo direi veramente consistente sia di dritto che di rovescio. Pochissimi approcci alla rete. In generale una buona impressione. Ho avuto però l’impressione durante il match che servisse una bassissima percentuale di prime. Purtroppo tale sensazione è stata da me verificata successivamente nei dati: 40%. Sicuramente un aspetto fondamentale da migliorare, ma anche qui potrebbe essere una giornata storta. Lo verificherò nel prossimo futuro. Detto e ribadito che ha fatto un buon incontro, devo dire che Cilic ieri era inguardabile. Non ho trovato statistiche sugli unforced ma penso siano decine. Ha tenuto un solo servizio in due set concedendo diverse palle break in quel game. In totale ha concesso 13 palle break in 7 turni di battuta. Un affettuoso abbraccio e saluto a suo papà e a Fabio che mi ha fatto divertire. A fine anno si riuscirà a capire meglio quale potrà essere la sua dimensione. Il prossimo turno con Murray ci darà indicazioni più precise.

    Sugli altri:

    Avendo pronosticato Lapentti su Safin non posso che essere orgoglioso di questa mia capacità. :-)

    Safin è bellissimo da veder giocare (per le signore e signorine anche senza giocare), ma assolutamente inconsistente e senza ritmo. Quel ritmo a cui io, come sapete, credo molto. Un gioco da urlo e poi due errori banali da giocatore qualsiasi. Non si capisce mai se ha in testa un progetto di gioco. Sembra che vada in campo completamente impreparato (eppure Lapentti è della sua generazione) e giochi a caso. Spreca una infinità di match point, va avanti nel terzo e comunque riesce a perdere. Un vero peccato, perché un talento fisico e tecnico come lui visto dal vivo è assolutamente impressionante. Purtroppo madre natura lo ha dotato “troppo” e probabilmente è eccessivamente attratto dal piacere della vita. Ma chi lo dice poi che un piacere possa essere eccessivo? :-)

    Ferrer: impressionante. Mentre provavo a fargli delle foto (ero a due mt di distanza) non riuscivo a prenderlo. Si muoveva continuamente. Una molla in continuo movimento. Il povero Giquel, uno che ha dominato la A1 italiana (ricordate le polemiche Capri, A1, serve non serve, diciamocelo senza ipocrisie: per il tennis di vertice, non serve) è stato letteralmente “asfaltato”. 47 minuti.

    Una nota tecnica:

    tutti, ma dico proprio tutti (o quasi), si mettono in posizione di ribattuta al servizio all’ultimo secondo possibile (una cosa che ho notato benissimo dal vivo). Prima sono assolutamente decontratti, saltellano, girano la racchetta, si fanno un giretto, ma nessun atteggiamento di “contrazione”. Così magari potete farci caso anche voi da casa.

    Spero di aver dato un piccolo contributo.

    Sul resto, recupero le letture e a breve intervengo anche io.

    Gus.

  174. mafort98 scrive:

    Per esperienza personale (due figli di 8 e 12 anni) vi parlo della Vavassori Academy Tennis Team.
    - due centri importanti, Palazzolo e Saini Milano (+ 25 Aprile)
    - Palazzolo, campi coperti in play-it e tre campi in terra esterni, palestra, e struttura tipica da accademia
    - Saini, 5 campi coperti e 6 scoperti in cemento, palestra, pista di atletica leggera
    Caratteristiche dell’Academy: elevata competenza tecnica dello staff (Renato Vavassori in primis, Luca Ronzoni, Nikolas Sabolek, Paolo Mandelli, Mauro Pezzi, Prof. De Michelis, Dr. Lizama e altri ottimi sparring partners che non cito solo per esigenze di spazio). Professionalita’ nei metodi di lavoro. Preparazione fondata su: parte atletica, parte tecnica, parte mentale. Dietologo, Chiropratico. Allenamenti di gruppo o personalizzati a seconda delle esigenze dell’atleta. Programmazione tornei, Accompagnamento ai tornei italiani ed esteri. Possibilita’ full time estivo. Programmazione allenamenti modulare. Analisi singole partite dell’atleta. Video Analisi dei movimenti. Coinvolgimento genitori a incontri su parte mentale del programma. Staff sempre a disposizione in qualunque orario e giornata. Porto l’esempio dei miei figli.
    Il primo, 8 anni, programma di allenamento 4 volte alla settimana da tre ore a seduta. 3 sedute di atletica, 4 sedute tecniche, 1 seduta di training mentale. Lavoro su fondamentali, spostamenti, piazzamento, tecnica motoria, approccio palla, training mentale, atletica, video analisi. Programma sottoposto a revisione trimestrale con analisi progressi condivisi con atleta. Dopo due anni di minitennis mio figlio aveva mostrato progressi irrisori, in soli 9 mesi di accademia ho visto formarsi un piccolo atleta e un piccolo tennista con un percorso sostenibile e compatibile anche con la scuola.
    Il secondo, 12 anni, programma di allenamento 4/5 volte alla settimana da tre ore a seduta. 4/5 sedute di atletica, 4/5 sedute tecniche, 1 seduta di training mentale. Lavoro su velocita’ della palla (incrementale), spostamenti, piazzamento, direzionalita’, postura, approccio palla, training mentale, atletica, video analisi. Programma sottoposto a revisione trimestrale con analisi progressi condivisi con atleta.
    Io sono molto soddisfato, i miei figli adorano questo modo di fare tennis. Hanno ottimizzato i tempi dello studio, rendimento scolastico buono. Ritmi che sembrano duri per loro sono assolutamente assorbiti senza traumi e conseguenze.
    Io vi racconto un’esperienza molto positiva. Attenzione e’ un progetto da 3/5 anni. Impensabile fare 6 mesi e un anno. Impegnativo il costo ma assolutamente correlato alla qualita’ del progetto.
    Saluti
    M

  175. anto scrive:

    @ Mafort 98 — molto interessante la tua esperienza per quanto concerne l’accademia vavassori, ma vorrei porti alcune domande, e se mi vuoi rispondere te ne sarò grato.
    1) Avendo due figli di 8 e 12 anni, presumo che sarai residente nelle vicinanze dell’accademia, altrimenti non credo che la cosa sarebbe fattibile, in quanto ci dovrebbe essere una persona solo con il compito di trasportation.
    2) affermi che il piccolo di otto anni, dopo due anni di mini-tennis dove non aveva assolutamente fatto progressi, in sei mesi ha già fato dei nettissimi miglioramenti……domanda, se un bambino di otto anni che non sa giocare, come può essere seguito, non credo che venga inserito in un team, dove i bimbi sanno già palleggiare, ma debba avere un percorso formativo individuale.
    3) Logistica, scuola, presumo che frequenti una scuola nei dintorni dell’accademia….
    4) parte atletica, non credi che 4/5 sedute di atletica, per un dodicenni, che si presume dotato di un fisico di dodicenne, sia un azzardo (ndr adelchi virgili ti dice qualcosa?)
    5) Parli di costi importanti….perchè non ci dai qualche cifre su cui poter ragionare.
    Ti ringrazio, fin d’ora, è importante il racconto di uno che vive il contesto toccandolo con mano. Ciao anto

  176. bogar67 scrive:

    Mafort98, mi associo alla domanda nr. 5 di Anto. Credo da quanto leggo, (spero non ci siano infiltrati eh eh) che la Vavassori sia ottima accademia. Mafort98 metti che mia figlia abbia 8 anni, attitudine se non proprio talento, che io decida di lasciare il sole, il mare della Sardegna o della natia Sicilia per andare nella fredda e spesso nebbiosa Bergamasca, lasciando perdere i costi privati familiari logistici (affitto casa, riscaldamento, spostamenti per lavoro etc) quanto mi tocca spendere per la frequenza e l’attuazione di quel bel programma che ci hai elencato? sul sito della Vavassori ci sono dei listini oppure tutta si svolge in trattativa privata con il responsabile? Grazie per risposta.
    oggi mia figlia (09/2004) ha avuto in prestito un giochino, ci stava attaccata alla base una pallina che se la tiravi tornava indietro ovviamente con traiettorie diverse per essere ricolpita. Ebbene dopo quasi 2 ore stava li ancora a giocare estasiata, ad un certo punto è riuscita ricolpirla anche 10 volte il che non so se sia qualcosa di positivo, di certo un’altra bambina del 2003 con cui si alternava si sarà fermata e anche raramente a tre volte. Se sono campionesse fioriranno, intanto leggo i vostri interessantissimi post. Grazie a tutti

  177. bogar67 scrive:

    Per madmax, tu hai portato tua figlia a 8 anni in accademia, ma dove vivi? sarai come mafort98 delle vincinanze e lo puoi fare, io vivo in sardegna, se qui ci sta un’accademia come la vavassori con dei programmi qualitivamente impostati a fare dei figli dei possibili campioni ci vado, altrimenti mi limito al buon circolo, al buon maestro agli stage per brevi periodi in tutti questi posti che considerate all’avanguardia e alle trasferte nei vari tornei giovanili a spese mie o della fit se mia figlia diventerà top regionale. Vorrei però sapere da profano (anche se il buon Di Grazia mi ha elencato qualche big del tennis) dalla vavassori è mai uscito/a un Italiana o anche straniera che abbia raggiunto i primi 20 delle classifiche wta. Se esistono queste belle realtà come le definite voi, con coach rinomati e a volte (da interviste lette) anche presuntuosi perchè allora bisogna andare all’estero? perchè per fare il salto di qualità Flavia Pennetta è andata in Spagna come anche la Errani e la Schiavone? Dove sta l’errore? Scusate se ne avete già parlato ma sto cominciando a seguirvi da poco, magari continuerò a sentirmi dire “bogar67 non hai capito nulla” ma sono cocciuto, non mi offendo e sono qui per capire, specie dopo che torno da veder giocare mia figlia. Grazie per risposte.

  178. GIANNI scrive:

    Perchè chi va in giro per il mondo o in Italia spassionatamente nel mensionare i vari ragazzi bravi non fa anche i nomi dei più forti e i circoli da dove provengono in modo che chi legge questo blog si puo rendere conto di come cresce il tennis in questo paese, e se i ragazzi più promettenti sono frutto dei circoli più bravi, o è passione per il tennis allo stato purodi questi ragazzi,parliamone.

  179. madmax scrive:

    scusa mafort ma io sono da due anni a palazzolo e la videoanalisi o me l’hanno tenuta nascosta o non c’è!!!

    anto..

    non è importante quante sedute di atletica fai bensì i contenuti…

    per quanto riguarda i costi ne avevo già parlato e ci sono svariate possibilità..

    parlando di agonistica di un certo livello si parte dai 5600 euro l’anno per tre ore al giorno (tennis+atletica) sei volte la settimana più una seduta di mental training e questo da ottobre a giugno. poi fino a settembre full time dalle 8.45 alle 12 e dalle 14.15 alle 17.30 dal lunedì al venerdì..

    lo step successivo sono i 6800 euro l’anno per il full time pomeridiano che comprende quattro ore e mezza (3 ore di tennis+90 minuti di atletica) al giorno tutti i giorni e due sedute di mental. questo sempre da settembre a giugno e poi il full time

    il top sono i 9.800 euro l’anno per il full time che va dalle 8.45 fino a quando si vuole (in teoria le 20.30) e due sedute di mental.

    a tutte queste opzioni si può aggiungere il personal che a discrezione dell’accademia può essere anche “offerto”…

    è chiaro che volendo esiste la possibilità di spendere anche meno facendo solo tre volte la settimana (e anche non facendo preparazione atletica) senza la mind room oltre alla sat che però è destinata ai bambini molto piccoli (tre volte la settimana da 90 minuti in cui è compresa anche la preparazione atletica)

  180. something blue scrive:

    ma insomma, cìè o non c’è la video analisi alla Vavassori? Vorrei poi sapere, per farmi un’idea, da quanti anni effettivamente l’accademia è attiva, sul sito dice dal 92 e parla di Canè e Camporese, che però non credo siano nati e cresciuti lì, e da ultimo annoverano anche Bolelli che non so se sia prodotto di questa accademia, se poteste chiarire il punto.

  181. bogar67 scrive:

    Grazie madmax, diciamo che se mia moglie riesce ad entare di ruolo a scuola, (doppio stioendio) avendo un paio di case di proprietà con entrata di locazione, non dovendo pagare mutui e non avendo fronzoli nella vita potrei riuscire a portarla in accademia. Ovviamente alle somme di frequenze, vanno aggiunte le spese per le trasferte nei tornei all’estero. Grazie all’ideatore del blog, comincio a farmi le idee più chiare. Resto cmq convinto che prima di andare in accademia, mia figlia dovrà dimostrare che merita l’investimento (già in parte anticipato in sat). A mio avviso anche se qualcuno di voi la pensa diversamente, il lavoro sui fondamentali e sulla base, una ottima sat e un maestro giovane e attento a quello che si fa nelle accademie è in grado di farlo senza dissenguarsi economicamemte specie qui al Sud dove io personalmente pago per l’affitto di un’ora di campo 1,50 euro a testa se in singolo, 0,75 se in doppio in campi nuovi, rifatti e anche al coperto.

  182. nicoxia scrive:

    Max,cosa intendi per spingere e cercare sempre il punto.I miei stanno facendo un lavoro di schemi per crearsi gli spazi e non c’è bisogno di spingere al massimo,per poi attaccarli gradadamente e spingere per chiudere il punto.In difesa non si manda la palla di la,ma si rischia spingendo cercando l’incrociato.Non è facile per un bambino in partita farlo sempre.Per imiei soprattutto sarà un lavoro molto lungo,se è sbagliato per favore ditemelo subito grazie.

  183. nicoxia scrive:

    Le ultime due partite del maschio,giocando con due 95,dopo aver perso facile il primo set 6 a 1 spingendo sempre nel secondo a applicato gli schemi alla fine ha vinto al terzo e ripeto applicare gli schemi non vuol dire tirare la palla di la perchè negli under 14 non serve più.Pensavo gli fosse servito per rendersi conto,invece nel secondo incontro con un avversario che pesava 80 chili e alto 180 ha spinto per tutta la partita belli scambi,6 1 6 1 per l’altro la sua risposta pensavo di poterlo battere così.Nicolas pesa 41 chili ed è alto 155.Devo continuare a farlo spingere sempre?

  184. Gus scrive:

    @bogar67:
    A Verbania, come quasi in tutti i luoghi, esistono diversi circoli di tennis. Quello che conosco meglio e che è bellissimo perché ha una splendida vista sul lago è il circolo “La Selva” di Ghiffa.
    Verbania, peraltro, è sufficientemente vicino a Milano (70 Km) per muoversi con un certo agio qualora si volessero fare dei tornei non proprio “provinciali”.
    Se però cerchi qualcosa di alto livello per i tuoi figli non saprei dirti di più.
    Sui luoghi nulla da dire, il VCO (Verbano-cusio-ossola) è sicuramente la zona più bella del Piemonte per bellezze naturali.

    Gus.

  185. madmax scrive:

    bogar..

    ti ho detto anche che evidentemente non leggi ed infatti tu dei post leggi al massimo la prima riga..

    ma come ti ho fatto tutta la lista (una piccola parte) di tutti i giocatori passati e cresciuti a cividino e tu mi domandi quali top 20 sono passati..

    fermo restando che in italia di top 20 negli ultimi vent’anni ce ne sono stati pochini e fermo restando che per noi italiani (ed infatti lo dici anche tu scrivendo che vivi in sardegna come se vivessi in nuova zelanda) anche andare “in continente” (come dite voi) è un trauma figuriamoci trasferirsi definitivamente o mandarci i figli..

    quale italiano avrebbe fatto come yuri sharapov o la famiglia silva che all’età di 6 e 8 anni (dei propri figli) avrebbero trasvolato l’oceano per portarli uno alla bollettieri e l’altro alla mouratouglu?

    è evidente che in uno sport fortemente globale come il tennis dei provinciali come gli italiani che si creano problemi solo al pensiero di non poter mangiare gli spaghetti faranno sempre molta fatica..

    di conseguenza poi le strutture hanno seri problemi perchè attirare clienti da fuori non è facile.. in più gli stranieri che ovviamente non sanno tutte queste cose giustamente guardano i risultati, per cui chi ha creato decine di top ten viene considerato migliore di chi ha creato solo qualche top 20/30/50/100 senza pensare ai numeri o alle problematiche che i nostri non si sognano nemmeno di affrontare…

    e che non leggi tutti i post sino alla fine si evince anche quando mi domandi se abito vicino ll’accademia.. certo ora si ma perchè mi sono trasferito con casa e famiglia!!!

    alla domanda invece perchè la pennetta o la errani sono dovute andare all’estero…

    la prima risposta che mi verrebbe da darti è che non lo so visto che la massima posizione raggiunta da flavia è la stessa della schiavone che è stata prima alla vavassori che e poi ha continuato con panajotti ex direttore tecnico dell’accademia ma forse visto che lei è di brindisi ha preferito andare nella soleggiata e calda spagna invece che nella nebbiosa palazzolo..

    in più andando in spagna (ma anche negli stati uniti) si è certi che tutto l’ambiente è proiettato verso il medesimo obbiettivo mentre da noi anche all’interno di un’accademia si trovano ragazzi che ci vanno solo per non andare a scuola o cmq farla in maniera molto più soft e perciò se non c’è tutta la famiglia che ti supporta indirizza e fa da scudo meglio andare fuori.. fuori però c’è il rovescio della medaglia e cioè i ragazzi devono cavarsela da soli e non c’è nessuno che ti spinge, è il ragazzo che deve sgomitare e farsi strada ed i nostri anche in questo non brillano perciò molti torneno indietro con la scusa che non sono seguiti.. infatti i nostri non vogliono dei coach bravi (che avrebbero il grande difetto di farli anche lavorare molto) ma delle balie e dei porta borse…

  186. madmax scrive:

    il post però è un po’ lungo, mi domando lo leggerai fino alla fine??

  187. Atti scrive:

    Solo per segnalare una lodevole inizitiva dell’area tecnica della FIT
    Stanno effettuando dei raduni regionali gestiti direttamente con la presenza di Furlan, Palumbo e Carnovale su maschi e femmine del 97-98.

    In sostanza :

    -Raduno di 3+3 1998 e 3+3 1997

    -Presente tecnico macroarea + Furlan /Palumbo+ Carnovale + tutti i maestri dei ragazzi

    -Palleggio sostenuto

    -videoanalisi

    -Test atletici

    -Breafing con :
    commento indivuduale di Furlan/Palumbo della videoanalisi di ogni ragazzo (dritto/rovescio/servizio/volee) + commento tecnico del ragazzo + suggerimenti tecnici al maestro (aperture/appoggi etc)

    -Riunione tecnica (solo con i maestri) con indicazioni su obbiettivi / allenamenti / atletica /tornei (omparazione tecnica e atletica sugli attuali standard a livello mondiale)

    -Verifica periodica “promessa” ogni 6/8 mesi ( test + videonalisi)

    Niente da dire, iniziativa da….. sostenere tout court… complimenti… q

    Come volevasi dimostrare … con costi ridotti (tutto in un giorno) si ottengono ottimi risultati … e i ragazzi tornano motivatissimi ….

    PS: sulla serietà del lavoro svolto da Furlan ed il suo staff niente da obbiettare.. anzi (il modello “da clonare” per loro rimane quello spagnolo)

  188. Gus scrive:

    @Nikolik:
    stavolta concordo con Nikolic.Ad integrazione aggiungo, come ho già fatto altre volte, che questa modalità di comunicazione è particolarmente complessa e quindi è difficile che ciò che viene raccontato possa essere percepito da chi legge così com’era nelle intenzioni di chi ha scritto. Per due motivi essenziali:
    (1) è una comunicazione scritta e quindi manca tutta la componente non verbale della comunicazione
    (2) scriviamo di corsa, di fretta e continuamente, un po’ di getto, quasi parlassimo.E’ un po’ il problema di questi nuovi strumenti di comunicazione: si “parla” scrivendo ma non c’è comunicazione non verbale a supporto
    @archi: ognuno qui si difende da sé ma non mi trovi d’accordo quando presumi che nelle intenzioni di Stefano ci sia quella di metterti a disagio di fronte al Prof. Buzzelli. Insomma credo sia utile a tutti, salvo prova contraria, dare per scontata la buona fede. A noi appassionati servono elementi per valutare i propri percorsi e possibilmente se qualcuno di noi ne avrà voglia, passato il proprio tempo, sostenere quelli di altri.
    @madmax:
    Ci sono, secondo me indicazioni diverse. Alcuni ragazzi italiani sembra che siano effettivamente molto promettenti e lo sono anche stati in passato. Continuo a pensare, e lo spiegherò anche in seguito, che fino a quando alcuni fondamentali come il servizio non sono determinanti (da juniores) allora se la giocano (i tuoi esempi li prendo per buoni, sia chiaro) poi appena invece si comincia a “picchiare” sul serio c’è qualcosa che non quadra.
    @madmax:
    ed ora alessia..
    “in buona sostanza erano soprattutto due le problematiche.. non c’era più l’unione dei piedi (quello dx superava quello sinistro girando la punta verso la rete diminuendo di fatto la rotazione del busto e delle spalle durante l’impatto) ed il braccio aveva smesso di decontrarsi con il gomito che non si alzava aumentando tra l’altro la possibilità di colpire la palla un po’ troppo in basso.. è evidente che per chi cerca costantemente l’ace sulla prima e cmq l’aggressività sulla seconda è un grosso problema tant’è che in allenamento aveva cominciato a diminuire la velocità di braccio sulla seconda..”
    Max, scusa lo so, ma siccome mi sono sparato appena 100 foto sul servizio a Montecarlo, devo dire che non ho capito e siccome comunque questo è anche un blog di tecnica, se potessi ripetere :-)

    @stefano grazia:
    “Brevi botta & risposta:
    INNANZITUTTO DOVEROSE CONGRATS ALL’UNICO CHE HA IL DIRITTO DI PARLARE QUA DENTRO, come lo defini’ una volta heraimo (almeno credo fosse lui) e cioe’ Fulvio aka Papa’ Fognini per le 4 vittorie consecutive di Fabio a Montecarlo, l’ultima delle quali col piu’ illustre prodotto della Bob Brett Academy, Cilic.”
    Un paio di considerazioni su Fabio che seguo molto volentieri.
    Come ho già detto ho visto l’incontro con Cilic dal vivo. Poi ieri ho visto l’incontro con Murray in TV fino alla sospensione (peraltro la combinazione ravvicinata live/tv è ottima per delle valutazioni generali).
    Fabio gioca bene, ma il mio giudizio da semplice appassionato sia chiaro, è che deve lavorare molto sulla prima per tentare di arrivare a stare nei primi 30 costantemente. Anche ieri con Murray ho notato che il servizio è sostanzialmente una rimessa in gioco. La percentuale è salita, sicuramente meglio del giorno prima, al momento siamo al 65%, ma il 58% di punti vinti. La velocità su quel campo non è rilevata, ma sembra solo sufficiente. Magari suo papà potrà dirci se le mie, ripeto modestissime impressioni, sono vicine al vero oppure frutto di una mia scarsa conoscenza di Fabio o magari con Murray si è decisa questa tattica. Secondo punto: io non è che mi scandalizzo più di tanto per qualche atteggiamento un po’ fuori dalle righe. Lo dico come premessa. Mi piacerebbe però sapere se quando va “sotto” questa negatività che appare piuttosto evidente si tramuta poi in energia positiva (reazione) oppure in energia negativa (depressione). Ho scattato qualche foto, se il papà è interessato posso fargliene una copia e spedirgliele. Magari qualcuna non è poi così malaccio.
    @stefano grazia scrive:
    “nicoxia: ti sei guadagnato linvito al Woodstock Raduno di Calderino, sporco ruffianaccio che non sei altro! (SCHERZO!!!)”
    Scherzi, quindi non può venire al megaraduno? 
    “Federico:bellissima questa del fluido interno,della corrente di consapevolezza … In effetti io mi accorgo che Nicholas è spesso sopraffatto da un torrente di emozioni e sensazioni che ancora non ha imparato (come è giusto ma a differenza di alcuni robottini teutonici o asiatici visti in azione alla Bollettieri)a distinuere,“
    “è propri str**zo” Ma non è che in molti abbiamo usato lo stesso DNA :-)
    @something blue:
    “Nicoxia mi conforta, ha capito che il dilemma amico/nemico non c’entra nulla. Purtroppo ogni osservazione, fatta con rispetto, buona fede e interesse umano, viene colta da Stefano in modo francamente esagerato e irriflessivo, il che mi da da pensare veramente.”
    Visto che non siamo nelle dinamiche amici/nemici. Ma perché invece di riconoscere negli altri un segno di diversità ed apprezzarlo o conoscerlo e riconoscerlo, ti deve dar da pensare? In generale noi ci conosciamo, purtroppo, solo attraverso queste 4 righe, perché dovrebbe darti da pensare Stefano che a me sembra quello che si mette più a nudo, attraverso i suoi racconti e i suoi modi di fare. Non lo conosco di persona ma probabilmente è un passionale e reagisce come tale. Nulla di anomalo o particolarmente preoccupante.
    “Il blog propone anche molti spunti di tipo pedagogico, anche se non è questo il punto focale.”
    Sarebbe interessante discuterne in generale con una pedagogista come te. Prendiamo uno spunto e parliamone, come ad esempio fa Buzzelli per l’allenamento. Credo interesserebbe tutti.

    Gus.

  189. mafort98 scrive:

    @ Anto
    1) si evidentemente sono residente vicino a Palazzolo e Milano, quindi nessun problema logistico
    2) il piccolo di 8 anni gioca da quando ne ha 6 e gioca vuol dire gioca, scambia, palleggia da fondo campo, serve, disputa tornei, U10 naturalmente. Il mio ragionamento e’ il minitennis e’ la base ma l’accademia sono le vere fondamenta. Io riconosco all’accademia di aver contribuito al suo percorso di crescita in modo significativo.
    3) Logistica vedi 1) siamo vicini a tutti e due i centri.
    4) la parte atletica e’ modulata con sedute di stretching, palestra, test atletici. Posso solo dirti che mio figlio di 12 non ha un fisico da urlo e non e’ mai stressato fisicamente da 1 ora e mezza di seduta di atletica. Tieni presente che anche quello di 8 anni fa 3 sedute di atletica da 1 ora e mezza ciascuna. beneficio: domenica ha fatto un girone all’italiana al Nike JuniorTour di Parma giocando tre set interi di seguito. Era sudato ma non stanco.
    5) confermo le cifre di madmax.

    @ mad max: ho visto che facevano video analisi a Milano, da qualche settimana. In verita’ quando li ho portati a Palazzolo non l’ho mai vista.

  190. mafort98 scrive:

    @ bogard67
    tra gli uomini segnalo: Bolelli che e’ cresciuto sotto le cure di Luca Ronzoni (Vavassori TT). Del Potro ha fatto uno stage alla Vavassori TTA
    tra le donne: Remondina e Campigotto oggi si allenano alla Vavassori TTA
    emergenti: segnalo due argentini di cui sentiremo parlare in futuro (Velotti, vincitore trofeo avvenire edizione 2008 e Collarini, finalista trofeo avvenire edizione 2008) che hanno scelto l’anno scorso Vavassori TT per un stage in Italia sotto programma ITF. Segnalo inoltre Filippo Baldi, campione nazionale U12 2008.
    Ribadisco e’ un progetto che puo’ tirare fuori un ottimo tennista. Quest’ultimo a sua volta ci deve mettere del suo. Deve crederci.

  191. Gus scrive:

    L’aspetto mentale:

    l’altro giorno a Montecarlo come ultimo incontro ho visto Safin-Lapentti.

    Ho pronosticato Lapentti ed è evidente che sono stato fortunato ma poi neanche molto.

    Ma perché io ho sempre sostenuto il Lapentti piuttosto che il Safin? Perché dal punto di vista dell’educazione sportiva e dell’esempio da mostrare ai giovani è molto meglio Lapentti.

    Essere Safin è molto facile. Fisico statuario, doti atletiche e di coordinamento pure, il talento allo stato puro. Meraviglioso sotto tutti i punti di vista. Una vita facile, facile.

    Lapentti, invece, è il talento fisico discreto, doti generali buone, ma tanto tanto cuore e lavoro.

    Una grandissima mentalità, quella che sotto 4-0 e poi 5-2 e due match-point contro sul 15-40 lo fa ancora giocare senza paura. Il 13/8 compie 33 anni. Best ranking 6° nel 1999.

    Da vedere meglio Safin, da copiare meglio Lapentti.

    Testa nel gioco, nessun atteggiamento negativo e che esce dal campo sempre con la consapevolezza di aver fatto il massimo. Anche oggi contro Nadal, che lo ha battuto nettamente; l’uomo che ha il talento di Safin e l’umiltà e la testa di Lapentti.

    Gus.

  192. stefano grazia scrive:

    Bogey, non ho capito se ti riferivi a me o a mad max come fondatori del blog ma in realta’ non lo e’ nessuno di noi, diciamo che insieme ad altri ne siamo stati l’anima, ma quel che volevo dirti e’ che se sei veramente appassionato e avido d’informazioni, dovresti andare in Archivio e leggerti se non tutti i 5000 posts, almeno la decina di RIASSUNTONI della prima stagione e i 12 articoli introduttivi fin qui scritti della seconda: fra molte ripetizioni e noiosi sproloqui, a tutte le domande o quasi e’ gia’ stata data spesso risposta … Noi continueremo a ripeterci ma sicuramente troverai parecchie info interessanti ed esplicative
    Nicoxia: Nicolas-Nicholas e Alexia-Alessia? Cos’e', una presa per i fondelli o un inesplicabile segno del Destino? Perche’ come dice Mongo in Mezzogiorno e mezzo di fuoico noi non siamo altro che pedine nello sporco gioco della vita…

  193. something blue scrive:

    Gus, hai ragione, è che a nessuno fa piacere vedere il proprio pensiero, che tra noi non può essere che del tutto disinteressato, considerato non franco o mosso da seconde intenzioni. Forse a volte mi esprimo con eccessiva franchezza, cercherò di esercitare una maggiore diplomazia….

  194. anto scrive:

    @Grazie Mafort98 e grazie mad Max siete stati gentilissimi.

  195. bogar67 scrive:

    @Madmax, è vero non riesco a seguire tutti i post, volevo come avevo scritto partire dall’inizio, ho cominciato a stampare 4/5 fogli ma il lavoro impegnativo ed altro ancora non mi permette di farlo. Tieni però conto che dalla fine del decimo capitolo ed inizio undicesimo ci sono ma mi pare chiaramente che mi sono perso delle cose a cui fate riferimento dai capitoli precdenti che non avendo letto mi fa scrivere cose per voi ovvie ma per me nuove. Se hai scritto tra decimo e undicesimo che ti sei trasferito perdonami se no comprendimi.
    @Mafort ma anche per madmax, sono andato sul sito della Vavassori, ho letto alcuni nomi di gente che è passata da li’, non top ten ma giocatori di livello eccellente. La Vavassori è attiva però come riporta il sito dal 1992 ed in 27 anni almeno uno/a top ten poteva anche portarlo/a come mai? Madmax mi pare di aver capito dalla fine del tuo post (eh eh eh) che la colpa in generale è del dna mammone degli Italiani. Io non metto in dubbio il lavoro che fanno alla Vavassori perchè non ci sono stato e mi piacerebbe andarci però qualche perplessità sulle accademie Italiane come campioni da top ten permettetimi mi rimane. Appoggio la dichiarazione fatta da Rino Tommasi che super giù era questa e somiglia a quello che dice madmax, se il tennis è solo per ragazzi di famiglie facoltose che di solito hanno la fortuna di avere tutto fin dalla nascita saremo mediocri, se invece il tennis si apre anche ai ragazzi che stanno peggio economicamente ma per questo hanno carattere per emergere nella vita si troverà il campione che aspettiamo da una vita.
    @Stefano, avevo cominciato a leggere un paio di anni fa o forse meno il blog dall’inizio, ho desistito per due motivi, mia figlia ancora era troppo piccola per cui genitore di una “tennista” non e per uno dei tuoi primi post chilometrici. Adesso sto cominciando a conoscerti, Madmax per certi versi ha ragione, cercherò di andare fino in fondo alla lettura.

  196. Archipedro scrive:

    Gus, disse bene Stefano una volta, parafrasando un commento su di me ricevuto da un blogger (anonimo) via mail (…)… che cioé non gli darò mai soddisfazione… (posso, al limite, far numero, ma solo nelle fasi di “morbida”). Lui è spiritoso e brillante, ed io sarcastico e tristonazzo. Però non ho ancora capito se sono considerato presuntuoso o invidioso… perché, a ben pensarci, le due cose non stanno molto insieme… :-) Personalmente mi riconosco nel primo difetto ma, apputo, non nel secondo.
    Tuttavia il mio principale limite, in questo limitato consesso, è forse quello di non avere alcun secondo fine rispetto ai vari “approfondimenti tennistici”: da un punto di vista egoistico questo blog, e le relazioni che offre, mi sarebbe potuto essere utile tra 3-5 anni…
    Sono ancora qui, ma con grande oculatezza, forse per mondare la mia presunzione, forse per puro autolesionismo, o forse perché ho ancora nostalgia di Andrew prima maniera… :-)

  197. andrew scrive:

    Ciao Archi…

    quell’Andrew spensierato e gagliardo non esiste più o affiora solo a tratti. Ne sono conscio. Del resto, credo nella contaminazione tra persone e tra idee diverse (non come in un circolo o nella FIT, dove è un po’ come accoppiarsi tra parenti).

    Poi, la brutta notizia è che il mio camperino ha ormai raggiunto la fine della durata utile e sono triste per questo. Il cambio è andato, la testata del motore è cotta, l’impianto elettrico non funziona (quando accendo l’aria condizionata mi scala le marce).

    Ma la bella notizia è che domani è un altro giorno e … oh yes, vado a Cavalese a prendermene uno nuovo (usato) …oh yes….

    No, io i soldi me li spendo come dico io e non li dò alla Vavassori o alla Bollettieri (meno che meno a un circolo), son mica grullo!!! E poi il CCV è semplicemente fantastico. Sta quasi riuscendo a far smettere di giocare Alessandro. Raramente un complimento, urla e critiche in continuazione: il mio piccolo prepotentino sta passando un brutto momento. E io sono contento che sia così.

  198. madmax scrive:

    atti…

    dei raduni di furlan ne ho sentito parlare anch’io.. a parte il grosso problema carnovale (che ha già ampiamente dimostrato i suoi limiti) bisogna vedere con che intenzioni vengono fatti visto che vanno a contrapporsi ai raduni di piatti e progetto tennis.. l’unico motivo per cui sarebbero da considerarsi validi sarebbe se si prefiggessero di dare un’opportunità a chi non se lo può permettere avendone il talento..

    gus..

    non è facile da spiegare cmq.. le ultime tecniche dicono che per sviluppare la max potenza il piede dx da dietro deve spostarsi in avanti fino ad unirsi orizzontalmente a quello sx.. il gomito invece deve staccarsi dal corpo e di conseguenza non rimanere troppo basso..

    bogar..

    la prima cosa che ti dice vavassori quando porti da lui tuo figlio è che senza una famiglia giusta nessuno può andare lontano e lui in tutti questi anni sta aspettando ancora di incontrarla (anzi no ora una l’ha trovata..). i più grandi scouts e sponsor mondiali come primo parametro in un atleta cercano quanto una famiglia (ed anche il ragazzo) sono disposti a fare e soffrire.. dei vari parametri il talento non fa parte della lista…
    uno dei più grandi scout del mondo girando venendo a visionare i ragazzi della vavassori ha detto che sono solo due che hanno reali possibilità di diventare un giorno molto forti, sono entrambi femmine ma soprattutto sono entrambi per metà straniere… sarà un caso? io penso di no.. lo stesso ha ancora detto che gli sponsor quando sentono che un ragazo segnalato è italiano cominciano a storcere il naso e fano di tutto per scartarlo.. altro caso? anche qui io penso assolutamente di no..

    nico..

    sempre lo stesso famoso scout un giorno mi ha detto: oltre a tutti gli altri problemi gli italiani hanno anche la cattiva abitudine di cominciare troppo presto ad usare tattica e schemi smettendo di pensare a essere aggressivi su ogni colpo a partire dal primo servizio o risposta che sia… appena crescono vanno subito in difficoltà..

    intanto il nike di alessia prosegue e domani gioca la semifinale.. oggi nonostante alcuni doppi falli di troppo è riuscita ad avere la meglio su una 4.3 del ‘97… fortunatamente trovatasi sul 2-4 al terzo ha smesso di farne chiudendo sul 64 36 64..

    di positivo fin da ieri c’è stato che nel momento di difficoltà (ieri sul 3-5 nel secondo ma aveva vinto il primo ed ancor più oggi che era 2-4 al terzo) ha giocato il suo miglior tennis segno di carattere e di fiducia..

    adesso vada come vada il suo torneo l’ha già vinto nel senso che ora le partite se le gioca tutte dall’inizio alla fine contro chiunque e perciò un ulteriore passo in avanti è stato fatto.. certo non ci fossero così tanti doppi falli soffrirebbe (mmo) un po’ meno ma d’altronde siamo consapevoli che il nostro obbiettivo è troppo alto per poter scendere a compromessi, anche se questi permetterebbero attualmente di vincere le partite molto più agevolmente..

  199. madmax scrive:

    mi sono riletto.. un incubo… beh accontentatevi dei contenuti per la grammatica e l’esposizione sarà per la prox volta..

    nico mi è venuta in mente un’altra cosa..

    tre settimane fa in accademia c’è stato un raduno di ragazze del ‘97 e del ‘98… casualmente era presente anche vavassori..

    alla fine gli ho chiesto se era rimasto colpito da qualcuna di queste ragazze. lui ha puntato il dito su una sola ragazza che tra l’altro era una delle meno considerate. il motivo per cui le è piaciuta? elementare watson era l’unica che giocava piatto e tirava forte ogni palla…

  200. madmax scrive:

    per la gioia di stefano..

    ieri per la prima volta alessia ha sbattuo per ben quattro volte la racchetta per terra (nel secondo set). alla quarta volta mi sono alzato e le ho gridato che se l’avesse fatto un’altra volta avrei fatto lo stesso con la sua testa e l’avrei tirata fuori dal campo.. piangendo ha fatto ace!!

  201. nicoxia scrive:

    So di andare controcorrente,ma per me i bambini non hanno nessun limite mentale anzi,secondo me bisogna insegnargli più cose possibili dalla tattica alla tecnica,l’importante è come usare il transfer,ogni bambino necessita di una metodologia diversa e questo difficilmente risiede in un solo coach,quì dovrebbe subentrare il genitore che in collaborazione con il coach useranno il metodo migliore.Io nel mio piccolo lo sto facendo, non senza difficoltà iniziale,ma con la collaborazione di un coach intelligente il problema si risolverà facilmente.Naturalmente il genitore deve conoscere bene la psicologia del proprio figlio,che non è così scontato.Diversamente dal punto di vista fisico i limiti ci sono e lì bisogna essere in buone mani.

  202. nicoxia scrive:

    Le difficoltà secondo me derivano proprio dall’essere unidirezionali,o spingere o tenere,o open o closed,o kick o piatto,etc.Chi ha molto tempo l’allievo a disposizione può insegnargli tutto,chi invece deve ottenere risultati subito deve scegliere,è chiaro che non potrà scegliere il modo aggressivo,però non è detto che se opterà per questo i risultati verranno sicuramente più avanti.Il totale fa la somma.

  203. nicoxia scrive:

    la somma fa il totale,la mattina sono inverso.

  204. madmax scrive:

    nico..

    non è un problema di limite mentale è solamente una questione di età sensibile..

    l’età migliore per apprendere le cose a livello mentale è dai 12 anni in poi ed infatti prima di quell’età tutti i bambini dimenticano ogni cosa e fanno fatica a pensare contemporaneamente a più cose..

    il tempo poi è un altro grosso problema perchè prima di tutto non ne hanno e poi non possono certo restare in campo tutto il giorno…

    tutti i coach di alto livello su alcune cose ti dicono di lavorarci non più una decina di minuti al giorno e giusto per creare una memoria muscolare così quando andrai a riprendere quella data cosa verrà fuori naturalemente..

    questo oltretutto per problemi legati alla forza su cui fino ad una certa età bisogna andarci con i piedi di piombo.. infatti l’applicazione di certi colpi e schemi necessitano di forza ed il fatto di non riuscirci per problemi legati a questo fattore non fanno per nulla bene alla testa dei ragazzi, perciò giusto far vedere loro alcune cose ma solo di passaggio..

    proprio giovanni quando un paio di anni fa aveva cominciato con alessia aveva preferito fare di più la parte teorica che non quella pratica.. vavassori stesso che è un vero guru a livello tattico dice le stesse cose e trova che non sia questo il momento adatto per lavorare in questa direzione..

    poi lavorando molto su servizio chiusure e gioco al volo l’aspetto tattico principale che è cioè quello che quando puoi devi mettere in difficoltà l’avversario e guadanare campo viene in automatico e quando poi con il tempo il bambino crescerà si renderà conto che per mettere in difficoltà l’avversario non è sempre solo necessario usare la forza.. cmq già queste cose si apprendono giocando le partite ma è proprio per evitare che se ne rendano troppo conto che non bisognerebbe eccedere nei tornei e soprattutto fare un cleaning alla fine di ognuno di questi..

  205. marcos scrive:

    perferttamente allineato a vavassori: mi fermo a guardare solo chi spinge su ogni palla da spingere. ho scoperto, ultimamente, che mi piace molto chi (alla risposta) inizia il punto facendo correre l’avversario: non è un gran problema, da piccoli, visto che raramente si risponde a servizi mostruosi. troppo spesso, chi risponde, anche a seconde, si limita ad una rimessa in gioco, come proseguisse le sessioni di allenamento.

    a mio parere, chi non spinge sulle palle buone e non fa correre l’avversario appena può, difficilmente riuscirà a progredire.

    the times they are a-changin’: i rematori rimarranno indietro, anche se ora sono davanti.

  206. nicoxia scrive:

    Max,avevo specificato di essere controcorrente,secondo me in quella fascia di età apprendono più velocemente a livello mentale tutto sta nel saperlo incanalare nella maniera giusta.Perchè dovrebbero dimenticare le cose che riguardano il tennis e il resto no.

  207. madmax scrive:

    nico..

    purtroppo qui non è un problema di andare controcorrente ma di andare contro la scienza. che l’età sensibile dell’apprendimento mentale e della forza (che tra l’altro quest’ultima se anticipata può creare danni gravissimi) non l’abbiamo detto io o stefano e non è nemmeno u fatto opinabile o soggettivo, ma è semplicemente un fatto acclarato e conclamato, perciò fossi in te ci guarderei dentro meglio…

    invece finisce il nike di alessia oggi sconfitta 61 75

    purtroppo devo aggiungere il quasi alla mia affermazione di ieri “ora se la gioca con tutte”. purtropppo quando trova un’avversaria di 20 cm e 15/20 kg di più è presa ancora dal panico ed infatti il primo set non l’ha praticamente giocato.. nel secondo poi ha cominciato a giocare un po’ meglio rimanendo però sempre troppo tesae e questa volta i 14 doppi falli (solo nel secondo set) non le hanno permesso di salvarsi. peccato perchè se avesse vinto il secondo (è stata 42 e 54 ma in entrambi i game ha piazzato ben tre doppi) avrebbe probabilmente finito per vincere poichè a livello di gioco poco era cambiato rispetto ai giorni e turni precedenti…

    devo dire però che u passo avanti c’è stato perchè normalmente contro questo tipo di avversarie non giocava nemmeno un game!!

    tra l’altro l’incontro (o almeno una parte) è stata ripresa da supertennis perciò può darsi che nei prossimi giorni/mesi lo vedremo in tv.

    domani riposo completo dopodichè via ai preparativi per il viaggio a cakovec in croazia con partenza fissata il 24 o il 25..

  208. something blue scrive:

    Caro Mad Max, è impressionante pensare quanto sarebbe più forte tua figlia se superasse il problema doppi falli. Lo avrete certamente analizzato, ricordo che dicesti che c’era qualche piccolo problema tecnico. O forse è normale per i piccoli fare molti doppi falli, considerato che hanno ancora poca potenza?

  209. madmax scrive:

    così tanto per gradire..

    la tedesca mikulski dopo aver vinto il tirneo di maglie strabattendo tutte le italiane molto facilmente è andata alle azzorre. al secondo turno ha incontrato una portoghese buscando un bel 61 61…

    qualcuno però dice che gli italiani fino ad una certa età sono competitivi…

    il titolo del film please?

    il gap purtroppo si crea fin da subito per chi vuol prendersi la briga di andarlo a vedere ed è fin da subito perciò che è necessario prendere le giuste contromisure altrimenti altro che trent’anni senza un top ten!!!

  210. madmax scrive:

    nico..

    ovviamente la frase corretta è:

    purtroppo qui non è un problema di andare controcorrente ma di andare contro la scienza. che l’età sensibile dell’apprendimento mentale e della forza (che tra l’altro quest’ultima se anticipata può creare danni gravissimi) sia dai 12 anni in poi non l’abbiamo detto io o stefano e non è nemmeno un fatto opinabile o soggettivo, ma semplicemente un fatto acclarato e conclamato, perciò fossi in te ci guarderei dentro meglio…

  211. stefano grazia scrive:

    Piove, governo ladro!
    E’ iniziata la Stagione delle Pioggie e sta venendo giù bene…per fortuna stamattina ci eravamo fatti tre ore e nel pomeriggio Nicky è riuscito a giocare un set e mezzo prima che cominciasse a gocciolare prima piano e poi con insistenza: ora sarà sempre più spesso così fino ache alla fine di giugno e a luglio di solito piove 3 giorni su 4 (ed è per questo che di solito io prendo le ferie in quei due mesi…)…Finita la lezioncina di metereologia, e visto che Alessia ha sfiorato la finale in un Nike (congrats Ale!),vi voglio raccontare che sul DSTV SudAfricano dopo il match Nadal-Murray (di cui ho visto l’ottimo tie break purtroppo perso da Andy…Nadal è una bestia, se continua così diventa davvero lui the GOAT, mettiamoci il cuore in pace…E comunque, pur non tifandolo, io a chi dice che Nadal è l’AntiTennis se non fossi un gentiluomo-sia pur di fortuna, sempre un gentiluomo-sputerei davvero in un occhio…diciamo pure che chi osa fare simili affermazioni davvero di tennis non ne capisce nemmeno poco, diciamo un c%$$@ …), dicevo dopo Montecarlo, han fatto vedere un servizio di un’ora sul Nike Junior Tour 08…io volevo andare a correre un po’ ma causa pioggia mi stavo facendo un po’ di cyclette guardandoultimi minuti di una partita del Super14 di rugby ma scarrellando col remote vedo il monitor riempito dal bel viso sorridente di Gianluigi Quinzi …urlo a tutta la famiglia di mollare quel che stavano facendo e così ci siam visti un po’ di U12 e U14 al Club Med Sandpiper in Florida dove si è tenuto il MastersNike…Ho visto Quinzino battere 60 76 nei quarti un certo Kane che mi sembrava aver già visto anche lui alla bollettieri e poi con lo stesso score un ragazzino che onestamente mi è sembrato piuttosto scarso…che cosa faceva allora per aver impensierito Gianluigi? Niente, la rimandava solo, e perfino con un gesto piuttosto incerto e difettoso…Devo dire che mi ha rinfrancato non poco vedere che anche un Mostro come Quinzi aveva dei problemi quando incontrava il pusher (Lui semmai non è stato molto simpatico nell’intervista post match: primo set, fa, 60. easy easy easy… Nel secondo ho cominciato a sbagliare, you knoe, non era possibile: lui era solo push push push e io ho creduto di dover andare al terzo ed ero furioso: come puoi perdere da uno così (how can you lose from this guy)? In finale invece aveva un buon guiocatore ma dopo avergli dato 61 sull’10 a favore di Quinzi si è dovuto ritirare per un inforetunio alla schiena occorsogli già in semi…Qui Gianluigi è stato magnanimo e ha detto che l’avversario gioca molto bene e che era un peccato fosse infortunato, che il giorno prima in allenamento gli aveva fatto 7 aces ma che ora a causa dei problemi alla schiena non poteva servire a tutta forza… Il torneo era seguito da media e da talent scouts e da agenti e perfino da Brad Gilbert…In molti si sono espressi con parole molto favorevoli su Quinzi… Ho visto qualche scambio (era un 2 anni che non lo vedevo e a dire la verità anche a Bradenton non l’ho mai visto giocare veramente): sicuramente si muove molto bene, fisicamente sovrastava gli avversari, non molla mai una palla ma non è certo un pallettaro, anzi, tutto il contrario … colpisce spostandosi bene in avanti, segue la palla a rete… Ciò detto, e per quel pochissimo che ho potuto vedere,il diavolo non fa poi così paura quando lo si vede da vicino e qualcuno degli avversari di Quinzi non era certamente di livello superiore a quello che si vede normalmente in academy … qualcuno di voi sa come venivano selezionati i partecipanti al Masters Nike? Fra le ragazzine il livello forse era più omogeneo… Gli U14 invece erano comparativamente più scarsi: a quell’età probabilmente il Nike non ha più un gran valore e i più forti fanno altri tornei…
    Una cosa a Mad Max: Alessia ha fatto 12 DF nel solo secondo set…La domanda è: quanti ne fanno di solito le sue avversarie? uno, cinque, lo stesso numero? Sulla racchetta sbattuta a terra, non dico nulla main effetti te l’avevo anticipato: vedo alcune similitudini in quel che ogni tanto lasci trapelare… Welcome in the Club! Io in torneo non intervengo mai, ma in allenamento (partita o no) lui ha dei warning e poi scatta la sanzione da detrarre dalla paghetta… Le stiamo provando tutte prima del Due dozzine di frustate e il giro della Chiglia degli Ammutinati del Bounty… a me comunque da più fastidio il whiney whiney (la gnola, il lamentarsi) e il body language negativo … Ma per tranquillizzare (o sconvolgere) i miei detrattori che probabilmente, anche per colpa mia, hanno male interpretato le mie confessioni, oggi per esempio sono intervenuto a contraddirre il oach africano dell’American school che lo ha seguitoquesta settimana…Vedendo che era passivo mentre giocava con un ragazzino peraltro di 2-3 anni più grande, gli diceva: io so che giochi meglio, devi tirare di più, qual’è il problema? e’ perchè ti ha sempre battuto? E’ perchè lo rispetti troppo? Non devi rispettarlo, non devi avere risopetto per l’avversario…
    Sono intervenuto dicendo che gli avversari si rispettono tutti, piuttosto non si temono (Respect them, do NOT fear them…). Ovviamente era solo un problema di linguaggio e il coach nigeriano si era solo espresso male volendo dire la stessa cosa, ma mi sono preoccupato di non instillare pericolosi germi nel cervello della Canaglia… Che comunque è vero, ha bisogno di ritrovare fiducia e confidence e di giocare quindi anche secondo quanto predica Zio Toni, con buoni giocatori della sua età ma inferiori, con cui migliorare la consistency, giocando ‘loose’ (sciolti, rilassati) e provando a farli correre a destra e a sinistra aprendosi il campo e piazzando poi il vincente …Mai PUSH PUSH PUSH che ti ti fa magari mettere in difficoltà Quinzi per un set ma non ti fa andare oltre gli U12, ma neanche una caterva di Unforced errors ogni due scambi…Mi va bene che uno facciamagaeri l’errore al quinto-sesto, ma se uno per tirare forte sbaglia subito la prima palla o la seconda, boh, qualche dubbio mi viene…. tirare forte va benissimo l’aggressione deve cominciare ad essere controllata: CONTROL-HURT-FINISH!
    Spero domani di finire l’articolo introduttivo: questa volta siamo partiti con la guida michelin-mad max e abbiamo parlato più che altro di psicotennis, non ho ancora deciso ma il prossimo articolo sarà intimista così ritorneremo a parlare di tecnica …

  212. nicoxia scrive:

    Nicolic,Something non parla per affermare il suo ego,quindi secondo me non c’e volonta di psicoanalizzare Stefano,ma semplicemente mettere a disposizione di un amico un suo bagaglio di esperienze per ampliargli le vedute.Io e da come si esprime penso anche Something,se un mio amico ha difficoltà economiche,un piatto di pasta glielo lascio davanti all’uscio di casa,se poi lui si arrabbia poco importa,perchè per me l’importante non è che lui apprezzi il mio gesto ma che lui mangi.

  213. Rik scrive:

    Madmax,
    se tua figlia è veramente 20 cm e 15/20 kg in meno di quella con cui ha perso al nike di Parma e che io conosco, giungo alla conclusione che Alessia deve essere molto ma molto bassa e molto ma molto magra.

  214. madmax scrive:

    something…

    il punto è cosa si vuole perseguire. noi avendo obbiettivi molto alti abbiamo scelto si sposare l’idea di vavassori che sostiene che tra una decina d’anni il tennis femminile sarà molto simile a quello maschile di oggi e dove per cui se non hai una gran prima ed una buonissima seconda è meglio non giocare proprio.. questo significa che se un bambino rimette in campo la palla di errori può non farne, ma se cerca l’ace con la prima e di essere molto aggressivo con la seconda (che in buona sostanza equivale ad una prima con un po’ di slice che la sporca un po’ diminuendeone leggermente la velocità e con il l ancio di palla sempre molto dentro il campo) il doppio fallo è quasi la normalità anche se poi nella realtà ci sono periodi come durante il torneo in lettonia dove ne fa meno ed altri dove ne fa di più (in questo momento). guardandola bene ieri, credo che buona parte degli errori siano dovuti alla tensione poichè mi sono accorto ad esempio che nel riscaldamento mattutino decontraeva tranquillamente il braccio senza che le venisse detto nulla durante il match invece no…

    stefano..

    in allenamento le racchette non le ha mai sbattute e ieri dopo lo strillo dell’altro giorno idem, perciò nessuna analogia.. lasciamelo sperare almeno!! :)

    per quanto riguarda i doppi falli (14 quelli del secondo set di ieri) delle avversarie dipende.. fino ad ora come alessia non ne ho ancora viste, quella di ieri 2 o 3, quella dell’altro ieri una quindicina in tre set e quella prima ancora uno in due set..

    rik…

    probabilmente sbagli bambina.. è vero che mia figlia è molto magra (35 kg) e perciò trovarne di più grosse è molto semplice ma per avere 10 anni è già abbastanza alta (1.52).. quella di eri anche se aveva un’anno in più (senza guardare gli eventuali mesi) era più alta di me che sono 1.67…

  215. something blue scrive:

    Caro Madmax, quindi i doppi falli sono quasi inevitabili se all’età di 10 anni si forzano prima e seconda, ho capito.

  216. madmax scrive:

    si something anche perchè considera che i colpi sopra la spalla sono per questa età i più difficili.. oltretutto il servizio dipende molto dall’altezza e le misure della rete sono le medesime degli adulti.. per farti capire poi quanto mia figlia la spinga ieri proprio sulla seconda ha fatto tre ace…

  217. stefano grazia scrive:

    Nicoxia & Qualcosa di Triste, scusate ma la battuta è inevitabile, è più forte di me:Dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io…
    STO SCHERZANDO!!!!!
    Scherzi a parte, io insisto: perchè piuttosto non mi parlate ANCHE VOI di più dei vostri figli? Something, ti occupi solo di pedagogia o anche di tennis o hai un figlio/a che gioca o giocherà? raccontateci di loro e attraverso di loro fatemi capire con l’esempio che io,mia moglie, mio figlio siamo davvero un’anomalia, perchè di essere diversi da Biffo, Baffo, Scooter lo avevamo già intuito, il problema è che noi ci vorremmo comparare con chi vive lo stesso tipo di vita e danza sull’orlo dell’abisso, quello che separa la mediocrità per quanto aurea dalla grandezza, perchè altrimenti non ha senso … I nostri figli saranno tutti fra qualche anno comunque dei fenomeni se comparati a come abbiamo giocato noi così come molti enfant prodige del calcio, quelli che facevano 100 palleggi di seguito e quando giocavamo in parrocchia prendevano il pallone dalla linea di porta, dribblavano tutti gli avversari e qualcuno anche più di una volta e segnavamo 3 o 4 goal a partita, eppoi però al massimo hanno vinto la Coppa del Nonno al Torneo dei Bar, ma quello che stanno attraversando in questo momento è il fronteggiare il famoso turning point o ancor peggio, il punto del non ritorno … E i nostri figli sono condannati a sentire il peso di una decisione che in fin dei conti non avevano chiesto di dover o voler prendere e di cui non possiamo esser sicuri al 100% del fatto che ci ringrazieranno di averla dovuta prendere… Se non si riconosce questo, si è solo degli ipocriti o i propri figli sono solo prodotti delle SAT e tali resteranno già sapendo di voler diventare tutt’al più dei terza categoria, dei giocatori da Bar Sport (con tutto il rispetto che gli è dovuto: io non ne farei nemmeno parte) ….Così parafrasando la Marvel di Supereroi con SuperProblemi, i bambini agonisti di qualsiasi sport soprattutto individuale e soprattutto di sport come il tennis e il golf, sport globali e da ricchi ma con una ricchezza raggiungibile solo dall’eccellenza (per sfangarla devi entrare nei 100 migliori del mondo mentre nel calcio per giocare in Serie A devi essere fra i 600 migliori del tuo paese…), i bambini agonisti di questi sport sono SuperBambini con SuperProblemi…E tutto il resto è letteratura.

    Poi,guardate, vi voglio tranquillizzare: ieri sera siccome aveva finito in tempo tutti i compiti ci siamo messi tutti e tre a giocare a Risiko, cosa che non facevo dai tempi dell’università, ma era una cosa a cui lui teneva molto … Ha anche detto: quando andiamo in giro per gli Eta ce lo portiamo dietro, per rilassarci alla sera (Agassi e Bollettieri giocavano a backgammon …Magari proverò ad introdurre anche gli scacchi)…
    No, perchè magari voi pensate che lo teniamo alla catena e se non gioca bene lo mandiamo a letto senza cena… Stamattina volevo vedermi gli Hurrycanes di Ma Nonu strapazzare gli Stormers visto che me li ero persi nella diretta e quindi abbiam lasciato dormire Nicholas e siamo andati a giocare alle 11 e passa…un caldo porco, post pioggie del giorno prima, tipico … L’idea era fare un paio d’orette di BASICS e poi andare al Lagos Lawn a fare un paio di sets con qualche ragazzino …Abbiamo cominciato soft con 5’ di lanci del pallone da football americano (noi lo usiamo al posto del vortex) e poi calciotennis con una pallina da calcio piccola (ignobile il mio livello …) e infine una partitella ai 7 con la palla medica…Poi 3-4 cesti di palle morte e infine un po’ di Ball Machine (una delle due parzialmente riparata, l’altra ancora in bacino di carenaggio) ma magari era il caldo, magari la scarsa motivazione, a un certo punto scocciato della suac scarsa applicazione gli dico di chiamare la mamma e di andarsene al club mentre io me ne stavo al campo. Perchè? Fa lui. Perchè io mi voglio allenare. Punto sul vivo, si riscuote e fa una serie di drills in modo perfetto muovendosi come non si era mosso prima (facevamo delle serie di 6 palle con la macchina che si muove e te la manda in due-tre punti diversi) e poi gli dico adesso facciamo resistenza, visto ieri Murray e Nadal, scambi di 10-15, perfino 29 colpi…Vediamo chi ne fa di più, chi sbaglia va fuori ed entra l’altro, e lui ne fa subito 17 e poi 20 di seguito e poi fa: chi arriva primo a 50 vince 1000Naira (10$) e io pistolone dico OK, e lui ovviamente non ne sbaglia più una, pur continuando a tenere un buon ritmo… A questo punto arriva Gabrì con un cooler di bevande e un po’ di focaccia e prosciutto e decidiamo invece di andare al Club di giocare qualche sets fra di noi, se gli va bene a lui‘così posso guadagnare un po’ di soldi? Dice Nicholas, guascone: Va bene.’ E signori, non l’ho mai visto giocare così bene contro di me, non mi ha fatto vedere palla: pochissimi UE, un sacco di Bradenton-Las Vegas, 61 61 in un’oretta e Thank You Very Much … Certo, io sono ormai vecchio e decrepito e molto forte non lo sono mai stato, ma ancora all’inizio dell’anno ero convinto che se qualche volta perdevo con lui era solo perchè non giocavo con la cattiveria con cui gioco contro i miei soliti avversari…Quando c’era il Temporary gli avevo ancora rifilato un 62… Oggi potevo essere cattivo finchè volevo, non era cosa … E allora credo sia davvero tempo di aprire la gabbia dorata…If you love somebody, set him free …

  218. Archipedro scrive:

    Andrew, siamo tutti vittime, io per primo, delle gabbie esistenziali nelle quali ci rileghiamo, vanamente tentando di sentirci migliori, o almeno diversi. Però ti passerà… ne sono sicuro :-)

    Concedimi un leggerissimo commento sul tuo CCV: è possibile che Alessandro stia soffrendo i metodi di quel maestro per colpe non interamente sue. In riferimento alla mia personale esperienza di parent-coach posso affermare, con misurata vergogna, d’essermi reso protagonista di azioni / reazioni piuttosto ruvide nei confronti del piccolo… per il suo bene, ovviamente… Pur tuttavia tali invereconde sceneggiate, consumate nella sana solitudine, quasi estrema, del campo di periferia, sono state poi compensate da tutta la carica affettiva di cui un bimbo sensibile abbisogna… Ecco, chiediti se a livello di comunicazione non verbale, eventualmente anche verbale, l’attuale maestro di Alessandro stia operando (nei confronti di tuo figlio) con la necessaria “vision”…
    Il tavernicolo è un ragazzino molto recettivo e positivo, di quelli che ogni bravo allenatore vorrebbe seguire; e magari è anche abituato ad un padre semi-serio che lo adora… (la madre non credo sia da meno)… nonché a praticare uno sport molto meno autoreferenziale del tennis…
    Magari se riprendesse a giocare solo con te, almeno per un po’… :-)

    p.s. Coincidenze: anch’io, ieri sera, mio malgrado, sono stato impegnato in una partita di Risiko, genitori & figli, dopo anni che riuscivo a defilarmi… Evidentemente tra me e Stefano, nell’iperurania delle tensioni esoteriche, una sinapsi sta trasmettendo segnali… :-)

  219. something blue scrive:

    Oggi ho visto la finale del torneo wta di Charleston. La tedesca (?) che ha vinto battendo la favorita danese - risparmiatemi i nomi - aveva un servizio notevolissimo, un vero winner che ha fatto la differenza. In verità un servizio così l’ho visto poco in giro, giusto le Williams, la Sharapova, la Stosur, e poi un’ottima risposta anticipata e colpi forti e piatti. La più nominata avversaria, invece, partiva in netto svantaggio nei colpi di inizio gioco e non è riuscita a fare la differenza con gli altri. La vincitrice mi ha divertito molto e il suo gioco veloce e aggressivo era davvero affascinante con quello che si vede oggi, e vi dirò, non si tratta nemmeno di un gigante…

  220. something blue scrive:

    Stefano, finchè si scherza va bene, ma non eccedere, ti prego. Non ho mai sostenuto che tu sia uno schiavista o un negriero, al contrario penso che il tuo atteggiamento educativo sia oscillante, tanto da apparire poco coerente ad un osservatore esterno e che il problema, se c’è, dipenda proprio da questa incoerenza. Da una parte vorresti che Nick fosse focalizzato sul compito (provare a diventare un tennista professionista), dall’altra devi fare i conti con la realtà di una personalità esuberante, a volte intemperante, e allora razionalizzi il tutto autoconvincendoti che questo è un tratto distintivo del campione, una prova di carattere e personalità e che conculcarlo sarebbe sbagliato. E’ inevitabile che tuo figlio percepisca queste oscillazioni e sia confuso, ma come capita spesso con i ragazzi se ne approfittano e usano queste debolezza dei genitori. Esattamente come sta facendo adesso che vi ha portato alla strategia della monetizzazione dei comportamenti corretti, la quale non aiuta minimamente la crescita della consapevolezza dell’utilità sociale di tali comportamenti nè si fonda su valori (rispetto per gli altri , etica del lavoro….), ma solo sulla convenienza immediata del ragazzo. Diversa è la scelta di dare una paghetta settimanale che insegna al ragazzo ad autogestirsi e gestire il denaro e solo indirettamente può collegarsi ad un premio o a una punizione (se ti comporti male ti sospendo la paghetta), che sono l’eccezionalità. Infine, i soldi non dovrebbero mai entrare nel rapporto genitori e figli nei termini premio/punizione perchè finisce col collegare qualsiasi indicazione educativa dei genitori all’attesa/pretesa di un compenso in denaro in un circolo vizioso difficile poi da correggere.

  221. nicoxia scrive:

    Stefano,dove vivete tuo figlio che alternative ha oltre al tennis,ha amici con cui giocare?
    Per me il tennis non è una missione.All’inizio di ogni anno tennistico, insieme a loro, decidiamo gli obbiettivi da raggiungere,li metto a conoscenza del programma di lavoro e dei sacrifici che si dovranno compiere.A questo punto diventa un loro dovere rispettare l’impegno e sanno che in qualsiasi momento ciò non accadesse io alla fine dell’anno li farei smettere, l’autorevolezza nei loro confronti l’ho già conquistata.Cosi penso di ottenere due risultati uno educarli e l’altro che giocano a tennis perchè gli piace.
    A casa hanno amici che li aspettano per giocare,d’estate il sacrificio diventa doppio se poi più avanti sceglieranno qualcosa d’altro per me sarà stata un esperienza positiva comunque.

  222. Karlovic 80 scrive:

    @ Something Blue
    Ho visto pure io il torneo di Charleston disputato sulla bellissima terra verde. La tennista di cui parli è la classe 89 Sabine Lisicki, grande promnessa del tennis Teutonico. Serve molto forte, l’ho vista arrivare ad oltre 190 km/h, che per una ragazza, è molto. In questa settimana ha battuto pure V.Williams, in una gara a chi tirava più forte.
    Fino a quando non arriverà ad alti livelli l’altra Tedesca Sarah Gronert , l’ermafrodita diventata donna. Dicono che serva forte quasi quanto Karlovic!

  223. nicoxia scrive:

    Stefano io tutte le settimane esco con amici per piangere insieme.

  224. federico di carlo scrive:

    X Nicoxia
    “l’importante è come usare il transfer,ogni bambino necessita di una metodologia diversa e questo difficilmente risiede in un solo coach,quì dovrebbe subentrare il genitore che in collaborazione con il coach useranno il metodo migliore.Io nel mio piccolo lo sto facendo, non senza difficoltà iniziale,ma con la collaborazione di un coach intelligente il problema si risolverà facilmente.Naturalmente il genitore deve conoscere bene la psicologia del proprio figlio,che non è così scontato.”

    Non è questione di di metodologia è meramente una questione di COMUNICAZIONE. Lo vado ripetendo già da un bel pezzo ma sembra che vox clamat in deserto

  225. federico di carlo scrive:

    X Madmax: il servizio
    Ho già scritto in precedenza che il tennis femminile diventerà sempre più come quello maschile e che i tre colpi di inizio gioco determineranno sempre più i punti di uno scambio.
    Detto questo puntualizziamo che: se un giocatore ha un buon servizio non si pone il problema della seconda. Se il giocatore deve ricorrere alla seconda allora vuol dire che la prima non è poi così buona…………
    A livello mentale spesso i ragazzi commettono molti doppi falli proprio perchè sanno di non avere una buona seconda. A livello tecnico il problema invece dipende dal fatto che i ragazzi non sono consapevoli che la velocità di un servizio non risiede nella forza ma nella velocità della testa della racchetta e che la differenza tra una prima ed una seconda dipende fondamentalmente dal tempo in cui la palla rimane in contatto con il piatto corde. Come ricordava il buon Stefano un ottimo indizio per verificare l’efficacia del servizio sta nel valutare il lancio della pallina. I giocatori che hanno una buona consapevolezza e padronanza del gesto tecnico hanno un lancio di palla estremamente regolare. Il servizio è una questione di ritmo. Più semplice per alcuni versi dal momento che è un movimento autogenerato.
    Se il servizio è un VANTAGGIO competitivo dell’avversario e se l’avversario è aggressivo con il colpo è ragionevole pensare che il ribattitore debba prima NEUTRALIZZARE il vantaggio di una prima di servizio e poi cercare di dominare lo scambio. Quando il ribattitore può permettersi di essere aggressivo sulla prima di un suo avversario nella maggior parte dei casi vuol dire che tra i due giocatori c’è una grande differenza di valore.

  226. madmax scrive:

    si federico anch’io sono s’accordo che è un problema di comunicazione anche se poi c’è a chi il tutto è stato comuncato con le frustate (vedi dokic) ed è arrivato ugualmente.. io penso purtroppo che sono questi esempi che poi fanno credere a molti che quest’ultimi siano gli unici metodi per arrivare in vetta ed ecco allora che molti non ci provano nemmeno o fanno esattamente il contraio mentre come al solito la verità sta nel mezzo..

    il punto è che per puntare sulla consapevolezza che i nostri ragazzi dovranno un domani avere è necessario un percorso un po’ più lungo e per certi versi difficoltoso ed articolato i cui risultati non si vedono immediatamente, ma non tutti sono disposti ad aspettare e ancor di più essendo all’oscuro in materia ai risultati non visibili nell’immediato non credono assolutamente..

  227. federico di carlo scrive:

    x Madmax: il servizio parte seconda
    non è vero che per i bambini sotto i 10 anni servire sia più difficile di un qualsiasi altro colpo. Il movimento del servizio è quello dello scagliare. Se osservi un infante con il suo giocattolo, il movimento che gli verrrà istintivo è proprio quello dello scagliare e non del gettare. Il movimento del servizio è difficile per un bambino perchè comporta un movimento coordinativo di tutti gli arti e richiede delle doti di equilibrio molto elevate. E’ per questo motivo che in tutte le accademies si riserva a questo colpo un’attenzione costante e continua che non viene riservata a nessuna altro colpo. Ovviamento la crescita fisica dei tennisti richiede una continuo rimodellamento delle capacità coordinative e di equilibrio di cui si scriveva prima.

  228. stefano grazia scrive:

    La mia,apparente o meno, mancanza di coerenza e’ dovuta al fatto che si sta avvicinando il Turning Point: i dubbi non li ho mai avuti fino a un anno fa, ma ora che si deve attraversare il Rubicone, prima di lanciare il dado, se non cercassi di essere un po’ piu’ sicuro … Cosa vuoi che ti dica,diciamo che si e’ tutti molto piu’ sicuri e coerenti..finche’ non si tratta di spendere piu’ soldi di quelli che si hanno o normalmente si spendono o si dovrebbero spendere. Si potra’ fingere finche’ si vuole e si potra’ ingannare gli altri, ma la verita’ e’ che e’ molto piu’ facile parlare se si devono spendere 5-10.000euro all’anno di quando questa cifra comincia a triplicarsi e passa… Datemi del volgare e del prosaico, se volete, ma non bendiamoci gli occhi …
    Just for the Record: alla monetizzazione non ci ha portato Nicholas, siamo stati noi che nel giro di un paio di giorni ci abbiamo pensato visto che cominciava a chiedere soldi per comprare cibo a scuola (non necessario visto che arriva con cibo da casa) e per il telefono… Si potra’ obiettare finche’ si vuole ma non vedo poi tutto sto scandalo. Seconda cosa: in realta’ la mia preoccupazione maggiore e’ che Nicholas voglia diventare un tennista non per se stesso ma per noi e quindi da un anno a questa parte io semmai gli sto ripetendo: You have not do it, non lo devi fare per forza, nessuno ti obbliga, non farti del male da solo, prendi una decisione … Stand up for your right, ti rispettero’ per sempre, avrai la mia ammirazione e quest’estate ce ne andiamo a fare il giro degli US, e poi ogni vacanza ce ne andiamo a sciare, al mare, in Namibia, in Australia …La verita’ e’, che vogliate accettarla o no, e’ che la maggior parte di questi campioni sono stati ‘reluctant champions’ che hanno dovuto a un certo punto assaggiare l’amaro calice, quello del proprio destino (va mo la’!) e dire addio a un tipo di vita piu’ perche’ non potevano fare altrimenti-in quanto condannati dal proprio talento e successo- che da una effettiva volonta’ …magari ,e sto parlando piu’ dei maschi che delle femmine,preferivano il calcio o il baseball o il basket, sport di squadra in cui potevano coltivare lo spirito dell’amicizia e del cameratismo, ma in quegli sport non erano cosi’ bravi come nel tennis e a un certo punto hanno dovuto assaggiare l’amaro calice, quello del proprio destino (va mo la’!)
    Cio’ detto, ripeto, raccontami dei tuoi figli, dei loro problemi, e se dormi che dormi e che sogni che fai…

  229. nicoxia scrive:

    Federico intendevo metodologia di comunicazione,ogni bambino ha il suo carattere.

  230. nicoxia scrive:

    La mia collaborazione con il coach si riferisce a come comunicare con i miei figli.

  231. nicoxia scrive:

    Se poi tu Federico sei in grado di capire tutti i bambini sei un grande ma non sono tutti cosi.

  232. stefano grazia scrive:

    Archipedro, vedi?
    A dire il vero e’ proprio questo di cui avrei bisogno: sapere che anche voi di tanto in tanto alzate la voce, perdete la pazienza, litigate e fate la pace coi vostri figli, che anche voi…se passasse Something da quei paraggi per caso subito correrebbe a chiamare Telefono Azzurro perche’ coglierebbe l’attimo (s)fuggente e forse non si renderebbe conto che quell’urlo o quel comportamento cosi’ severo del Genitore e’ invece dovuto in quanto scatenato da un precedente evento (che non e’ un rovescio sbagliato) e si fermerebbe alla superficie …Perche’, vedete, a volte leggendo i vostri post uno si fa un’idea asettica, molto sterile. di quel che succede e invece bisognerebbe dirlo, farlo sapere, che e’ una camminata attraverso il fuoco e si corre il rischio di bruciarsi, anzi,le scottature sono all’ordine del giorno e alcune ferite non si rimarginano, lasceranno la cicatrice… Fermi un attimo: mica sto dicendo che ci si deve autogiustificare fra di noi, al contrario (e ogni parola di Qualcosa di Triste & Co e’ comunque letta e assorbita attentamente), ma trovo veramente inutile in casi come questi ergersi a critici senza condividere le proprie esperienze e secondo un modo di pensare,poi, cosi’ politically correct da farmi pensare che non si sa davvero di che cosa si sta parlando.Della serie Il cielo e’ azzurro, le violette sono blu chi mi manchi sei tu … Che poi se non sei severo ti tirano le pietre, se sei severo ti tirano le pietre, qualunque cosa fai sempre pietre in faccia prenderai…
    Ritornando a Qualcosa di Triste che scrive :’Da una parte vorresti che Nick fosse focalizzato sul compito (provare a diventare un tennista professionista), dall’altra devi fare i conti con la realtà di una personalità esuberante, a volte intemperante, e allora razionalizzi il tutto autoconvincendoti che questo è un tratto distintivo del campione, una prova di carattere e personalità e che conculcarlo sarebbe sbagliato.’
    Sono davvero convinto che un po’ di canagliaccine sia un tratto distintivo del campione, ma come ti sbagli nel pensare che noi non lo si ‘conculchi’, qualunque cosa voglia dire … Oh, se abbiamo cercato di ‘conculcarlo’, ma…it’s my nature, disse lo scorpione. L’alternativa e’ West Point o i Gesuiti… o chissa’, la Bollettieri Academy.
    Ma se pensi che il Bimbo e’ un ragazzino viziato abituato ad ottenere tutto cio’ che vuole, forse stai sbagliando davvero bersaglio: certo, viziato lo e’, dall’ambiente in cui ha vissuto (espatriato all’estero, benefit da compagnia petrolifera, belle case con piscina, autista, nannies, stewards, scuole americane…) e a dire il vero a volte sono tentato di ammirarlo anche di piu’ perche’ nessuno dei suoi coetanei nelle sue stesse condizioni si sottopone a quello a cui si e’ sottoposto lui … Se e’ vero che il tennis e’ uno sport per ricchi, e che chi ci riesce da povero e’ davvero un grande, d’altro canto il sudore e la fatica sono gli stessi e allora le motivazioni del ricco per costringersi alle torture dell’allenamento sarebbero quasi da apprezzare ancora di piu’… Nicoxia, mi chiedi degli amici…ne ha all’interno della scuola ma variano sempre, non sono amici da chiamare o essere chiamato a casa… Nel tennis e’ costretto comunque a giocare con ragazzinio locali tutti di 2-3 anni piu’ grandi, nessuno degli expat e’ minimamente a un livello con cui si possa misurare … Da 3-4 anni non fa il party di compleanno che era solito fare…Perche’? Perche’ di solito riesce a combinare qualcosa per farsi punire…Da un mese e’ ‘grounded’ e non ha potuto vedere film in DVD … Da un anno non gli viene comprato un gioco della PS (e comunque lui saranno 6 mesi che non gioca…l’unico con cui l’ho visto giocare nell’ultimo anno e’ la Rugby World Cup comprato che eravamo ancora in Angola …Se andiamo a cena di un qualche italiano con i figli della stessa eta’ di Nicholas, l’unica cosa che fanno e’ giocare alla PS o chattare su Facebook … Tutto sommato sto dalla parte di Lendl che a chi gli domandava se non temeva che le 4 figlie, tutte avviate al golf, rimpiangessero poi la perduta adolescenza, ribatteva: E cosa dovrebbero rimpiangere? Di passare le ore al Mall o al muretto a fumare, a giocare alla PS, a digitarsi stupidi messaggi col cellulare?
    Io ho sempre creduto anche nella necessita’ ogni tanto dell’ozio o dell’essere stupidi ma tutto questo va collocato in The Big Picture … Se uno frequenta l’Academy, ecco che avra’ amici e amiche con gli stessi problemi, le stesse tempistiche, gli stessi sogni … Per questo stiamo seriamente considerando di anticipare i tempi. Non siamo convinti al 100%, non siasmo sicuri, abbiamo dubbi e remore, significherebbe per tutti che io rimango qui a procurare i soldi mentre figlio e moglie si trasferiscono in US…Questo dovrebbe perfino mettere a tacere chi crede che sia io quello che si autorealizza allenando Nicholas… A volte succede: e’ il genitore che viene appagato da quello che sta facendo piu’ del diretto interessato… Un po’ mi dispiace perche’ gia’ so che a poco a poco verro’ completamente estromnesso, cosi’ come e’ giustamente forse accaduto a Mike Agassi e a tanti altri …Mi piacerebbe rimanergli a fianco e poter essergli utile e soprattutto dividere con lui gioie e dolori…Ma non e’ forse questo a cui stiamo addebitando la colpa per non aver avuto da anni dei giocatori di vertice? L’incapacita’ di prendere decisioni come queste… Separare le famiglie, mandare il proprio figlio a nuotare nello stagno coi pescicani, vederlo partire con una faccia e ritrovarlo 3-6 mesi dopo con un’altra, soprattutto non poter condividere giorno per giorno le sue esperienze … Dei tre piccoli italiani che nell’agosto 2004 si incontrarono occasionalmente alla Bollettieri, mio figlio era il piu’ piccolo e probabilmente il meno predestinato,e certamente fra qualche anno le cronache parleranno di Quinzi e Miccini mentre e’ improbabile che il nome della Canaglia di Lagos superi i Confini di questo Blog, ma non per questo la scelta non era quella giusta … Lo sappiamo che e’ quella giusta, eppure a prenderla si fa una fatica terribile…

  233. madmax scrive:

    federico..

    ma è appunto per quello che il servizio a questa età è più difficile.. proprio il fatto che sia un colpo che si sviluppa sopra la spalla ma che molto dipende dalle gambe, dall’equilibrio e dalla coordinazione tra parte inferiore e superiore determina le difficoltà visto poi che a 10 anni sono proprio le capacità su cui si sta lavorando..

    ed anche tra prima e seconda di sevizio.. tantissimi giocatori che hanno una buonissima prima non sempre hanno un’altissima % di prime palle e se non avessero una buona seconda..

    oltretutto non so a che universo ti stai riferendo poichè sul pianeta terra ho visto molte ragazze under 10/12 ma anche 14 di alto livello (anche straniere) ed i problemi al servizio li hanno tutte con l’aggravante che pochissime tirano forte…ma forse abbiamo idee diverse riguardo a cosa significhi una buona prima..

    visti cmq i risultati delle ragazze australiane degli ultimi decenni mi sembra di poter tranquillamente affermare che anche li difficilmente le cose stiano in modo diverso ma mi sono reso conto che su molte cose la pensiamo diversamente..

  234. federico di carlo scrive:

    x Nicoxia,
    nell’insegnamento del tennis porto il bagaglio e le esperienze della PNL. Per me il canale del ricevente viene prima dell’oggetto della comunicazione. Non esiste comunicazione senza la conoscenza dei discenti e dei loro canali comunicativi.

    x Madmax
    “ed anche tra prima e seconda di sevizio.. tantissimi giocatori che hanno una buonissima prima non sempre hanno un’altissima % di prime palle e se non avessero una buona seconda..”
    Di solito i giocatori che hanno una buonissima seconda hanno anche un’ottima prima (Edberg, Sampras, Federer……..) proprio perchè i giocatori dovrebbero prima avere una ottima seconda e poi lavorare sulla prima. Intendo con questo dire che l’apprendimento della seconda è lo step fisiologico che precede all’apprendimento dei movimenti della prima.
    “visti cmq i risultati delle ragazze australiane degli ultimi decenni mi sembra di poter tranquillamente affermare che anche li difficilmente le cose stiano in modo diverso ma mi sono reso conto che su molte cose la pensiamo diversamente..”
    L’insegnamento del movimento del servizio, in molti casi, ancora oggi non prescinde dal movimento della forbice. Il movimento dell’affiancamento del piede dx acui facevi riferimento è un movimento che gli australiani definiscono “foot up serve” e che tutti gli attaccanti erbivori (Cash e Rafter per le versioni più moderne) hanno adottato ed adottano con metodo e risultati (vedi Philippousis). Il problema delle seconde per i ragazzi fino ai 12 anni è che non possono utilizzare a pieno la forza di spinta nelle gambe. Devono dunque compensare con la racchetta. E ciò presuppone un utilizzo dell’attrezzo ottimale su cui spesso si transige.

  235. Archipedro scrive:

    Stefano, una mia valutazione d’insieme sul tuo rapporto con il figliolo lo diedi in tempi non sospetti. E mi sembrava pleonastico ribadire che un padre che s’occupa del figlio (come pare tu faccia) non ci deve preoccupare molto. Per quelle scelte legittimamente arbitrarie ed umanamente imperfette. Molto meglio così che l’approccio standard del genitore standard: che parla con (e poi vive di) frasi fatte, da pecora nel gregge, abdica al proprio ruolo ed ’accusa “il governo ladro della pioggia”… quando poi le cose girano male risolve il “malessere” con qualche pillola… Insomma, “I’m walking the road with my son… do you”? No, non è Mike Agassi, e neppure Kerouac… é la mia traduzione di Rousseau… è il mio platonico assistere al parto delle sue verità… In questo non mi dispiaci, nonostante le tue frequentazioni :-)
    Sai bene quali sono le critiche che t’ho (sarcasticamente) rivolto, visto il ruolo che di fatto ricopri, che attengono alla disinvoltura (per me eccessiva) con cui metti in parallelo talento sportivo e capitale: lo ritengo, questo si, poco educativo, o per lo meno indelicato… Ma tu m’insegni, questo mondo non è per i delicati: non negli stereotipi sportivi che ci proponi (…): per cui, preso atto di ritrovarmi dall’altra parte della barricata, ma non per questo da quella giusta, attacco Andrew in Jacuzia, dove tiene il suo unico camper, prendo il territorio e stò…

  236. Gus scrive:

    stefano grazia:
    Io tennisticamente parlando amo quelli che mi emozionano, che mi divertono e che possibilmente per arrivare non hanno avuto vita facile.
    Quindi, come ho detto qualche giorno fa, il Lapentti della situazione. L’apice, il vertice emotivo assoluto a me lo da Nadal. Ma detto questo che è un fatto assolutamente soggettivo e affrontando la questione a freddo concordo pienamente con Stefano quando sostiene che chi dice che Nadal non sa giocare a tennis non ne capisce nulla. Molti lo dicono anche di Murray o di Del Potro. Ma è un modo di vivere il tennis come gli ultras delle curve di calcio e che di solito sono quelli che vivono con la testa girata all’indietro nella speranza di rimpossessarsi del tempo inutilmente perduto.
    “tirare forte va benissimo l’aggressione deve cominciare ad essere controllata”
    Ognuno lo chiama come vuole, a me piace chiamarlo “ritmo”. Osservate Nadal? 10/15/20/25 palle giocate al suo ritmo (e che ritmo), ma quasi sempre (ovviamente quasi) in controllo, fino alla palla da provare quando serve. E qui non si parla di avere il braccino, Nadal non ha mai il braccino, ma non “regala” nulla.
    Madmax:
    “il punto è cosa si vuole perseguire. noi avendo obbiettivi molto alti abbiamo scelto si sposare l’idea di vavassori che sostiene che tra una decina d’anni il tennis femminile sarà molto simile a quello maschile di oggi e dove per cui se non hai una gran prima ed una buonissima seconda è meglio non giocare proprio..”
    Se i fattori non cambiano, il tennis femminile tra 10 anni sarà molto simile all’attuale maschile. Credo però che alcuni accorgimenti che oggi si stanno utilizzando per “rallentare” il gioco degli uomini, non portino gli stessi benefici alle donne.
    Stanno rallentando da tempo superfici e palle. Per cui io farei giocare le donne con palle più veloci rispetto agli uomini. Le donne in questo momento hanno ancora bisogno di velocizzare il loro gioco, gli uomini invece di rallentarlo. Questo porta inevitabilmente e comunque ad alcune considerazioni. Se alla fine si giocherà con palle più lente il servizio si svilupperà nel tempo in modo diverso perché è possibile che la ricerca di molti ace sia controproducente e magari meglio servizi più elaborati e complessi (come in parte sta già avvenendo con gli uomini).
    “probabilmente sbagli bambina.. è vero che mia figlia è molto magra (35 kg) e perciò trovarne di più grosse è molto semplice ma per avere 10 anni è già abbastanza alta (1.52)”
    Immagino tu stia già utilizzando i grafici per la determinazione probabilistica dell’altezza. Detto ciò mia figlia che ha 13 anni pesa 39 Kg (non ha ancora “sviluppato”) ed è alta 1.56 per cui direi che 1.52 a 10 anni, non è male. Auguriamoci almeno 1.70 :-)
    @stefano grazia:
    “il problema è che noi ci vorremmo comparare con chi vive lo stesso tipo di vita e danza sull’orlo dell’abisso, quello che separa la mediocrità per quanto aurea dalla grandezza, perchè altrimenti non ha senso”

    Potresti spiegarmi meglio il discorso che fai sulla mediocrità, perché non l’ho capito bene.

    “i bambini agonisti di questi sport sono SuperBambini con SuperProblemi…E tutto il resto è letteratura.”

    Mah, su questo continuo ad avere le mie perplessità. Sono bambini che fanno la cosa che li diverte di più al mondo, come un talento geniale nel pianoforte o nel canto. Rispetto ai bambini-soldato o ai bambini che scendono nelle miniere, direi discretamente fortunati (scusa la retorica terzomondista che quando male utilizzata da discretamente fastidio anche a me, però forse parlare di superproblemi è un tantino esagerato).

    “No, perchè magari voi pensate che lo teniamo alla catena e se non gioca bene lo mandiamo a letto senza cena”

    Ma smettila :-)

    @something blue:
    Anche io oscillo, anzi certe volte proprio oscillo parecchio. Io vorrei mia figlia focalizzata sulle cose che “lei” ha scelto di fare, ma sono riuscito a farle vedere la prima partita di pallavolo intera, con me al fianco, a 13 anni, ieri sera. Siccome la vorrei focalizzata dovrei forse “obbligarla” con la forza a vedersi una cosa che non le interessa? Un conto è come vorremmo che fossero, un conto è come sono, cosa c’è di sbagliato in questo? Siamo genitori imperfetti, non abbiamo avuto un accademia ad insegnarci come essere genitori e i nostri figli sono imperfetti come gli altri. Sapessi quante volte mi arrabbio con mia figlia in una giornata. Non capisco cosa vuoi dire, raccontaci dei tuoi figli, come sono, che rapporto hai con loro, cosa fanno? Stefano racconta solo le frustrazioni che ogni tanto un padre prova quando suo figlio/figlia non è esattamente come vorremmo e si mette in discussione per questo motivo, come fanno “solo” le persone intelligenti. Certo che oscilla, ma per fortuna. E’ “vero” il suo rapporto, così come è vero il mio. Ci sono litigate? Si che ci sono. Discussioni, a iosa. Ma alla fine è un rapporto “vero”, fatto di sentimenti forti, contrastanti, reali, leali, non edulcorati, non da baci perugina fasulli o da mulino bianco. E io trovo che questo sia molto più importante delle oscillazioni che sente e di cui si approfitta un figlio. Ma io sono sempre lì, anche quando molte volte vorrei essere solo sul mio campo da tennis ad allenarmi con la ball machine per smaltire l’incazzatura. Alla fine della giornata, mia figlia è lì con me, sempre e comunque, ad addormentarsi vicino a me. Prima di dormire a mia volta rifletto qualche minuto sulla nostra giornata e penso che nonostante tutto stiamo facendo un buon lavoro e che in ogni caso la “P” maiuscola di perfezione (come la chiamava un “amico” psichiatra) non esiste e porsi quella “P” come obiettivo porta la sicuro fallimento e spesso a problemi anche più seri.

    Gus.

  237. madmax scrive:

    federico ora ritorno ad essere un po’ più d’accordo con te anche se quello che dici sembra poco coerente..

    il discorso sulla forza vale ben per la velocità d’uscita della testa della racchetta ma anche sulle rotazioni ed è proprio per questo che risulta più semplice imparare la prima rispetto alla seconda (se si intende prima come un servizio alla ricerca del punto diretto). questo ovviamente se si lancia la palla molto dentro il campo fatto che implica l’andare “sopra” la palla per poter dare il taglio con il polso.

    molto più facile se la palla la si lancia sopra la testa poichè il taglio lo si da colpendo la palla sotto e senza il bisogno di andarla a cercare. in buona sostanza la stessa differenza che c’è tra giocare un colpo in top aggressivo colpendo la palla sopra mentre sta salendo e giocare un top “pallettaro” colpendo la palla nella sua parte bassa magari quando sta anche scendendo.. come sempre è solo una questione di obbiettivi..

    nell’ultimo torneo in lettonia infatti quasi tutte le ragazze della ex russia avevano un’ottima prima mentre maggiori difficoltà le avevano sulla seconda.

  238. Mauro scrive:

    Visto l’argomento all’ordine del giorno, sono stato mandato da Stefano alla Vavassori per una settimana al fine di redigere un’accurata relazione da inserire nella ormai famosa guida Madmax. Sarò pagato quando Nicholas entrerà nei primi 10 atp.
    Ovviamente scherzo, vorrei però ringraziare Max per aver agevolato l’inserimento all’accademia, tra l’altro oggi è il suo compleanno e gli faccio io per primo tanti auguri.
    Vi dico subito che ho conosciuto anche i simpatici Edipo e Marta la quale ha fatto alcuni allenamenti con mia figlia (spero non si sia annoiata troppo).
    Che dire, mia figlia nonostante 6/7 ore di lavoro giornaliero ha finito entusiasta e questo già la dice lunga sulla capacità di insegnamento dei maestri , un grosso grazie anche al maestro Mauro Pezzi direttore dell’accademia che spesso ha seguito personalmente mia figlia.
    Non mi sento di esprimere voti, ma abbiamo trovato tanta competenza, passione e metodi moderni, sabato abbiamo partecipato ad un incontro (uno di una serie) dei genitori con il prof De Michelis del Milan Lab che ora collabora anche a con la Valvassori nel quale venivano e saranno affrontate le varie problematiche nella gestione psico-emozionale di un atleta agonista.

  239. Mauro scrive:

    Per quanto riguarda il resoconto su mia figlia, il direttore Pezzi, mi ha detto che è ben impostata e completa in tutto, soprattutto il servizio è stato giudicato molto, molto buono.
    Mi ha riferito che hanno lavorato su di lei, soprattutto sul dritto (colpire in avanti senza mandare la spalla davanti) e sul colpire mentre la palla sale. Mi ha detto ancora che con il tipo di tecnica che ha, dovrebbe giocare in anticipo costantemente. Le lacune invece invece a suo avviso dipendono dall’età e si aggiusteranno via via che si sviluppa la crescita fisica.
    Non so se i giudizi sono sempre così ottimistici o se davvero hanno trovato la bambina in ottime condizioni tecniche, però la cosa mi ha comunque fatto piacere.

  240. francesco sansone scrive:

    xfedirico di carlo. Vorrei farti una domanda :tu dici che la prima cosa che deve fare un bambino che inizia il tennis è il controllo mentre la velocita è la forza vanno utilizzate solo successivamente e cio poiche il bambino fino a 13 14 anni non puo fare esercizi di potenza e pertanto non si puo parlare di forza per un bambino sotto questa età.Io,però al riguardo credo (pur non avendone le competenze )che nello stadio iniziale dell’apprendimento motorio, quindi prima che un movimento motorio venga automatizzato e diventi quindi un programma motorio conservato nel cervello( con l’indicazione del tempo, catene cinetiche coinvolte,esatta tensione dei muscoli agonisti ed antagonisti e che produrra un transfert negativo o positivo) il bambino non deve esser messo nelle condizioni di aver paura di sbagliare cosa che invece il controllo come primo obbiettivo puo favorire .In quanto ciò potrebbe portare a contrazioni indiscriminate dei gruppi muscolari cioè i muscoli contragonisti risulterebbero contratti per tutta l’ampiezza del movimento provocando una co-contrazione mentre invece dovrebbero risultare inibiti per buona parte del movimentoe pertanto a 13 14 anni una volta iniziato un allenamento di forza il programma motorio automatizzato produrrebbe un transfert negativo cioè il ragazzo si troverebbe come ad avere una macchina da corsa col freno a mano tirato. e forse e per tale motivo 1)che agassi fu clamorosamente bocciato in uno stage tenuto da un coach sudafricano poiche buttava tutte le palline fuori o2) come ho sentito da Stefano di grazia che le williams quando erano giovanissime tiravano senza sapere dove mandavano le palle ,3)che tony nadal all’età di 7 anni di rafael ,decise di fargli staccare dalla racchetta la mano che controllava (la destra)e fargli fare il forehand solo con la mano che aveva maggior potenza ,ma che non aveva e che ,ancor oggi non ha nessun controllo nelle azioni della vita quotidiana, la sinistra 4)o come dice nel suo ultimo incontro in Italia intitolato raffa da 0 14 anni la prima cosa da fare in FASE DI FORMAZZIONE della tecnica è far colpire la palla con un movimento completo con scioltezza e cioè colpendola prima forte e veloce e solo dopo PREOCCUPANDOSI di mandarla dentro

  241. andrew scrive:

    Archipedro…

    attacchi con 3 o con 2? Mah…la mia carta-obiettivo dice solo: “Devi rifondare la Federazione Italiana Tennis costringendo gli attuali gestori a rivolgere la loro passione verso altri sport e/o hobbies”….Impresa resa difficile più che altro dallo scarso interesse generale verso il tennis come sport e in definitiva davvero l’ultima barriera rimasta a difesa dei circoli (che pertanto la perpetuano per difendersi).

    Intanto, sabato, in un circuito amatoriale, il vaffantennis team ha preso una stesa in trasferta (4-0). Alessandro ha giocato e perso 61 60 con un 16enne 4/4 ma livello 4/1, il CCV e sua figlia hanno perso il doppio misto, i nostri 15enni hanno perso il doppio (prima volta che lo giocavano) e anche l’altro singolarista ha perso.

    Questi circuiti amatoriali sono pazzeschi. Per impedire che vi partecipino giocatori troppo forti, c’è il divieto di schierare dal 4/3 in su. E allora scatta la caccia al 4/nc fortissimo ex-2 categoria per vincere la coppa del nonno. Cosa non si fa per vincere, ragazzi!!! Del resto, decenni di campionati a squadre intra-circolo hanno letteralmente spazzato via ogni progetto di gioco-crescita-coinvolgimento-diffusione.

    Ma non ci arrendiamo! Hasta el vaffantennis siempre!!!

  242. Gus scrive:

    @nicoxia:
    “Per me il tennis non è una missione. All’inizio di ogni anno tennistico, insieme a loro, decidiamo gli obbiettivi da raggiungere,li metto a conoscenza del programma di lavoro e dei sacrifici che si dovranno compiere.”
    Quali sono gli obiettivi?
    @federico:
    “X Madmax: il servizio. Ho già scritto in precedenza che il tennis femminile diventerà sempre più come quello maschile e che i tre colpi di inizio gioco determineranno sempre più i punti di uno scambio.”
    Lo pensiamo un po’ tutti. Un piccolo dubbio sul servizio io ce l’ho e magari tu potrai integrare. Siamo in una fase storica in cui nel tennis maschile si tenta di “rallentare” e siccome non si riusciva a farlo attraverso la racchetta (che è l’elemento di business) lo si fa traverso superfici e palline, in particolare queste ultime. Ora avendo palle più lente nel circuito maschile, secondo me, si ha uno spettacolo più divertente perché ci dovrebbero essere meno partite senza scambi.
    A questo punto probabilmente si cercherà un colpo maggiormente complesso, rispetto alla botta piatta e forte per riuscire poi a conquistarsi il punto con il secondo o terzo colpo.
    Poiché il femminile invece ha il problema opposto, cioè quello di essere più veloce (se vi capita mai di vedere una partita maschile e femminile in contemporanea di un certo livello si capisce anche il perché) io non vorrei che il rallentamento dovuto ad un cambiamento dei materiali porti anche ad una certa involuzione nel circuito femminile. Proverei quindi ad usare palle diverse, non potendo giocare su superfici diverse.
    “Detto questo puntualizziamo che: se un giocatore ha un buon servizio non si pone il problema della seconda. Se il giocatore deve ricorrere alla seconda allora vuol dire che la prima non è poi così buona”
    Stavolta faccio un po’ fatica. Non esiste una percentuale del 100% della prima e men che meno se cerchi sempre un vincente, quindi ……
    Io dico: allenare prima una ottima seconda, significa trovare poi l’eccellenza nella prima.

    Se ho capito bene è più meno quello che intendevi dire

    stefano grazia:
    “Cio’ detto, ripeto, raccontami dei tuoi figli, dei loro problemi, e se dormi che dormi e che sogni che fai…”
    Ti racconto i miei: due/tre volte a settimana mi gioco una spettacolare partita a tennis con Nadal. Nei sogni gioco benissimo :-)
    stefano grazia:
    “A dire il vero e’ proprio questo di cui avrei bisogno: sapere che anche voi di tanto in tanto alzate la voce, perdete la pazienza, litigate e fate la pace coi vostri figli, che anche voi”
    Se ti interessa saperlo: tutti i giorni, ma è sicuro che c’è qualcosa che non va in me :-)
    “…se passasse Something da quei paraggi per caso subito correrebbe a chiamare Telefono Azzurro perche’ coglierebbe l’attimo (s)fuggente e forse non si renderebbe conto che quell’urlo o quel comportamento cosi’ severo del Genitore e’ invece dovuto in quanto scatenato da un precedente evento (che non e’ un rovescio sbagliato) e si fermerebbe alla superficie “
    Io non urlo molto a dir la verità, ma ci discuto tutti i giorni, davvero.
    “cosi’ politically correct da farmi pensare che non si sa davvero di che cosa si sta parlando.Della serie Il cielo e’ azzurro, le violette sono blu chi mi manchi sei tu … Che poi se non sei severo ti tirano le pietre, se sei severo ti tirano le pietre, qualunque cosa fai sempre pietre in faccia prenderai…”
    Io non so se “some” sia politically correct o meno, però io non lo sono. Io sono un rompi…… lo so e me ne rendo conto, ma lei sa che io sono dalla sua parte, lo faccio per lei. Questo le è chiarissimo anche quando mi fa andare letteralmente fuori dai gangheri ed è per questo che, ripeto la fine della giornata è comunque il momento più bello, due coccole, TVB e via pronti per il giorno dopo.
    “E cosa dovrebbero rimpiangere? Di passare le ore al Mall o al muretto a fumare, a giocare alla PS, a digitarsi stupidi messaggi col cellulare?”
    Vedi che la pensi come me? Ma perché allora superproblemi? Se è ciò che gli piace fare ma dov’è il problema?
    “Io ho sempre creduto anche nella necessita’ ogni tanto dell’ozio o dell’essere stupidi ma tutto questo va collocato in The Big Picture”
    L’ozio è fondamentale, la stupidità molto ma molto meno.
    “mentre figlio e moglie si trasferiscono in US…”
    Se questa è la cosa che ritenete giusta per qualche mese l’anno, benissimo. Anche se, ma questa è una mia opinione personale, io per il maschile farei prima un salto da Sanchez e farei un confronto.
    “Lo sappiamo che e’ quella giusta, eppure a prenderla si fa una fatica terribile…”
    E allora non pensarci troppo, ma prenditi un po’ di tempo per verificare solo che sia la scelta migliore, cercando di non lasciarti condizionare dal passato. Capisco l’inglese, ecc.ecc. ma visto che sei nella possibilità di scegliere io un pensierino sulla Spagna lo farei.
    @archi:
    “Stefano, una mia valutazione d’insieme sul tuo rapporto con il figliolo lo diedi in tempi non sospetti. E mi sembrava pleonastico ribadire che un padre che s’occupa del figlio (come pare tu faccia) non ci deve preoccupare molto.”
    Esattamente così. Ognuno di noi è padre e madre a modo suo, ma quanto è importante la presenza, lo stimolo, il confronto con il figlio. E’ ovvio che “vivendo” intensamente una relazione con i figli si litighi. Se uno ci vive insieme ci discute, se uno ci vive insieme 5 minuti al giorno come fa a litigarci?. Sapete quanti padri conosco che dedicano ai figli 10 minuti al giorno prima di andare a dormire? Per cui concordo con Archi: i genitori che si occupano dei figli così, che scambiano opinioni e si confrontano con gli altri devono vivere meno preoccupati di altri. Poi ci vuole anche la buona sorte.
    Gus

  243. Archipedro scrive:

    Gus, a metà verso la fine della quarta superiore, avevo diciassette anni, fui chiamato ad allenarmi con la prima squadra (A2). Nel corso d’un esercizio per la difesa a terra (…) mi beccai una schiacciata in faccia, e me ne dovetti andare in bagno con l’interno delle labbra sanguinanti… capita. Al mio rientro notai però, nello sguardo divertito dei giocatori più anziani (che forse, nel mio caso, ritenevano salutare l’incidente…), una sorta di sadismo ignorante… che avrebbe poi lasciato il segno. E ciò nonostante l’allenatore / giocatore cecoslovacco che ci seguiva fosse di livello assoluto…
    Pochi mesi dopo, nell’ambito d’un contenzioso con la società (…), spinto da mio padre a chiudere la porta, in quanto futuro laureato, mica pallavolista, focalizzai quell’episodio in particolare, ed altri simili, e poi la qualità dei rapporti umani che m’avrebbero atteso. In tutte quelle ore di palestra, trasferte, Sabati e Domeniche bruciate… E abbandonai la pallavolo che contava, senza voltarmi indietro. Solo vicino alla laurea ripresi, ma da dilettante, senza neppure grandi rimpianti. Il mio talento, forse immaturo, fu così bruciato a causa della mia mancanza d’una rete di protezione che mi potesse aiutare a superare un momento difficile… come tanti se ne attraversano nello sport. Beh, c’è poco da dire: in quel contesto familiare il campione non nasce… però si diventa architetti…
    Un genitore, credo, ha il dovere d’esserci sempre, ma in particolare in tali momenti: quando un ragazzino s’ipoteca il futuro senza avere l’esperienza di cogliere le implicazioni delle proprie scelte. Non aver mai avuto padre o madre presenti ad una mia partita, o ad una gara di atletica, o altro… non è stato un dettaglio ininfluente…

    Andrew, guardiamoci nelle palle degli occhi… :-)
    Ho chiesto alla mia metà del cielo polacco se secondo lei tu… ci tieni…?! E lei ha detto… che ci tieni, eccome…! Allora, non far finta d’essere qualcosa che non sei… perché se ci tieni, non ti basta quel tuo “vaffantennis”… che è solo un buon punto di partenza…
    Ai tuoi ragazzini ho domandato se volevano fare i tornei o i maestri… ed hanno detto “tornei”…! Allora comincino a pedalare! Con le buone, o le cattive, il bastone o la carota… vedete voi. Ma devono pedalare. L’umore del CCV importa poco… se vogliono giocare per vincere.
    Tutto bene, testa della racchetta, colpo efficace… ma poi tutti a correre! Dietro alla palla, sopra gli ostacoli, dietro al cane (meglio che stare davanti :-))… almeno 2 ore d’allenamento INTENSO per avere i risultati di 6 inutili ore passate a fare tocchetti… passantini… slicessini…

    Non ammettere questo… :-)

  244. something blue scrive:

    Oggi a Supertennis hanno trasmesso lo speciale sul Nike e ho potuto vedere brevemente Quinzi, mi è sembrato notevole sotto l’aspetto atletico, in rapporto all’età naturalmente….il gioco non si è potuto vedere per niente, hanno fatto solo dei flash, anche se è vero che io ho colto il programma a metà….però mi è parso abbia già una bella struttura atletica.

  245. Roberto Commentucci scrive:

    Stefano volevo dirti che il tuo ultimo, accorato post mi ha quasi commosso.

    Non saprei cosa consigliarti, valoroso subcomandante.

    Certe decisioni richiedono una grande dose di coraggio.

    Ma io so che tu in realtà hai già deciso. Perchè come dici tu stesso dici spesso, giustamente, vivere un sogno non ha prezzo.

    E perché, come scrive Tolkien nel Signore degli Anelli, raccontando di Sam Gangee e di Frodo Baggins, che sfidano la Montagna di Mordor:

    “Voi chiedete, Padron Frodo, perché vale la pena di affrontare le imprese più pericolose? Ma è semplice, padrone: perché, poi al nostro ritorno, e anche se non dovessimo ritornare, di noi si ricorderanno le gesta, e ne scriveranno per anni e anni ancora, nella Contea”.

    Allo stesso modo, se un domani quei tre piccoli italiani che un giorno di qualche anno fa si incontrarono alla Bollettieri Academy dovessero compiere qualche impresa degna di essere raccontata…

    Beh, io spero ardentemente di essere presente, e di poterla raccontare, a modo mio. A ciascuno il suo.

    In bocca al lupo, Doc.

  246. federico di carlo scrive:

    x Madmax
    “questo ovviamente se si lancia la palla molto dentro il campo fatto che implica l’andare “sopra” la palla per poter dare il taglio con il polso.”
    La filosofia del movimento del servizio moderno è quello di compiere una sorta di smash da fondo campo. Ovviamente più la palla è colpita in alto e più è colpita dentro al campo e maggiore è l’efficacia del colpo. Questa è anche la ragione per l’altezza crescente dei giocatori/ci. Se Federer che è alto 1,85 con estensione del braccio + racchetta non riesce a scorgere porzioni del campo da un’altezza di circa 2,85 mt ed è dunque costyretto a giocare comunque di fioretto, immagina che cosa deve fare una ragazza di 1,53 per mettere la palla dentro usando la pronazione del polso!!!!!!!!!

  247. madmax scrive:

    federico…

    tutto giusto, quindi?

    il nostro quindi è quello di continuare su questa strada inculcandole il concetto dell’aggressione sempre e comunque, aspettandone nel frattempo la crescita in altezza e l’arrivo della forza che servirà per le rotazioni (in realtà basterà sporcarla la palla) e se perderà qualche volta di più ce ne faremo una ragione..

  248. claudiotn scrive:

    di ritorno dalle Azzorre, impressioni sul torneo (a chi interessa) e pareri personali..

    Il torneo ETA U12 si svolge a Ponta Delgada (50.000 abitanti) sull’isola di San Miguel. Per i team nazionali (atleti e coach) l’ospitalità è presso l’ostello della gioventù locale, struttura spartana, ma funzionale (piacerebbe a Andrew, diciamo così). Gli altri (fra cui io, il papà dell’altra bambina italiana del nostro gruppo) possono andare al Sao Miguel Park Hotel a 1 minuto a piedi al costo di 39 euro a testa per notte.
    Il circolo è poco fuori dalla cittadina. Sette campi in green set di cui uno coperto. Il servizio trasportation in pullmann tutti insieme partiva alle 8.00 ogni mattina. Per i ritardatari bastava chiamare e venivano a prenderti.
    Era disponibile al pomeriggio il fisioterapista. Il pranzo e la cena erano offerti al circolo (non il massimo della qualità, per la verità). Il mattino fino alle 9.30 10.00 ci si poteva allenare, così come il pomeriggio alla fine degli incontri.
    Il torneo si sviluppava secondo la formula round robin. Ogni maschio ha giocato 3 partite, le femmine 2 poichè erano solamente in 24. Poi i qualificati partecipavano al main draw, gli altri al consolation.
    Il vento è stato un fattore per tutta la settimana. Vi era un ottimo servizio di registrazione video su dvd dei match fatti sui campi 1,2,3.
    Gli iscritti provenivano principalmente dal Portogallo. Qualche spagnolo, italiano e poi solitari, russi, tedeschi, inglesi, brasiliani e capoverdiani.
    Il livello medio dei maschi era buono, ma credo che i migliori 97 italiani avrebbero fatto un’ottima figura. Il vincitore è stato uno spagnolo, tale Parra Lopez. Nulla di speciale, poco appariscente, specie se paragonato ai portoghesi (vi erano i nr. 5,6,7 del loro ranking), ma dotato di un’intelligenza tennistica nettamente superiore. Vedevi che sapeva benissimo quello che doveva fare. Stava lì tranquillo e cucinava i suoi avversari a fuoco lento, i quali, puntualmente come uno dei suoi coach ha detto, pian piano si scoraggiavano, fino a crollare (commento del coach spagnolo: “La tecnica se empara, i cojones se tiengono, i portoghesi se sciolgono”). Ottima figura ha fatto l’italiano Corioni (’98) arrivato ai quarti di finale, soprattutto per l’atteggiamento mostrato in campo.
    Nelle femmine il livello era meno equilibrato. Le due finaliste, nr 1 e 3 del ranking portoghese, erano nettamente al di sopra delle altre. Hanno sofferto qualcosa solamente nei quarti e in semifinale, contro due lottatrici (una spagnola e l’altra portoghese).
    Ora io non conosco il livello del gioco espresso a Maglie. La ragazza che ha vinto lì, Julia Mikulsky, tedesca, c’era anche alle Azzorre. E’ una buona giocatrice, molto alta (1.70 o poco meno), solida e abbastanza mobile, che fino a quando non ha incontrato la futura vincitrice, tale Matilde Fernandes, nr. 3 portoghese, aveva bene impressionato. Si sono sfortunatamente incrociate ai quarti di finale e lì è stata letteralmente demolita, aggredita dal primo punto alla fine. Interessati, io e Mirmidone, abbiamo comprato il dvd del match.
    Ha ancora dei grossi difetti soprattutto sui colpi a rimbalzo che strappa molto, ma ha una ottima velocità di braccio e una fantastica presenza atletica.
    Il nostro team, composto da soli ‘98, non ha brillato. La nipotina è, però, riuscita a vincere il consolation draw, quindi un premio, anche se minore è arrivato. Di sicuro c’è ancora molto lavoro da fare.
    Le cose che più mi hanno colpito sono la serietà con cui i giocatori stranieri affrontavano il loro essere veri tennisti (riscaldamento, concentrazione nell’allenamento, defaticamento dopo ogni match), e la voglia di vincere. Sotto 6-0 5-0, dopo aver fatto un punto, subito pugnetto e c’mon urlato in faccia all’avversario. I nostri invece poco propensi alla lotta, perlomeno osservando il loro body language.
    E’ stato comunque importante per loro stare lì una settimana e respirare l’atmosfera del torneo. Se l’anno prossimo, capita l’occasione quasi quasi ritornerei, cosa che consiglio a tutti.

    Mirmidone, se hai qualcosa da aggiungere o smentire….

  249. madmax scrive:

    grazie claudio molto utile soprattutto per chi vuole capire le cose..

    in buona sostanza il fisico è fondamentale (le femmine crescono prima e le differenze si vedono subito ma anche per i maschi basta aspettare un paio di anni e ci si rende conto) e con le migliori non ci possiamo nemmeno palleggiare (figuratevi una qualsiasi nostra che giocava con chi ha demolito la vincitrice tra l’altro di un’altra straniera a maglie)..

    inoltre l’atteggiamento giusto è l’opposto di quello dei nostri sicchè o le correzioni si fanno subito o il divario aumenterà progressivamente… nulla di nuovo perciò sotto il sole di questo blog poichè lo scrivo da due anni..

    anche alle azzorre poi (ma si era capito entrando nel sito) dopo riga l’organizzazione risulta completamente differente da quella italica di conseguenza è facile intuire come può funzionare il nostro tennis che è il risultato di come in questo ambiente si è abituati a lavorare: a caso…

    molto contento e non sorpreso anche dei risultati di giada e corioni da me menzionati (giada da sempre conoscendola da più tempo ma anche corioni visto giocare durante un match di coppa delle province)..

    e per dei ‘98 non sono per nulla dei brutti risultati.. (nemmeno vincere il consolation!!)

    dico anche però che questi devono essere i risultati minimi da considerare (fermo restando le giornate storte ed i sorteggi che a volte rendono impossibile andare avanti ma il consolation serve proprio a questo) per chi ha obbiettivi importanti visto e considerato che poi solo due o tre per ogni annata diventerà veramente forte e perciò come abbiamo sempre detto se è vero che da under essere i primi non conta, essere tra i primi 10 però è fondamentale..

  250. marcos scrive:

    molto interessante quel discorso: chi ha una buona seconda, poi, trova anche il modo di costruirsi una buona prima. condivido. è vero che la palla va colpita in avanti, quando la sua proiezione cade in campo: anche vero che quando si è alti 145 non è facile. bisogna, però, abituarsi subito.

    corioni è uno dei migliori 98: c’è un buon gruppo 98, che abita diverse regioni del paese. bravi, attenti e convinti. confido in questa annata, nel settore maschile.

  251. Elettra scrive:

    Mauro
    Marta ha trovato tua figlia molto brava e grintosa oltre che una simpatica chiaccherona.
    Sicuramente non si è annoiata, le piace giocare con le “piccole”, temo che il umore e rendimento non fossero al meglio, ma ha passato un momentaccio.
    Per fortuna pare che questa settimana vada tutto molto meglio.
    Mi spiace non avervi conosciuto.

  252. Archipedro scrive:

    Claudiotn,
    il commento del coach spagnolo da te riportato, nel tuo utile riassunto, non é degno d’una scuola tennistica così prestigiosa… magari hai capito male, e quell’allenatore era un italiano che s’é trasferito alle Azzorre per via del fisco… :-)
    Più in generale é, a mio parere, profondamente diseducativo, soprattutto in quel contesto pre-adolescenziale… tra quel ottuso “culto della cattiveria” ed i campioni dello sport non v’é alcun nesso funzionale…
    Non bisogna odiare né l’avversario né la pallina… per investire la vita nel tennis vanno amati entrambi, in modo che lo sport non diventi un incubo…

  253. Gus scrive:

    193 Alessio Di Mauro (+7) classe 1977
    249 Stefano Galvani (-7) classe 1977
    158 Tomas Tenconi (+6) classe 1980
    222 Andrea Stoppini (+4) classe 1980
    223 Giancarlo Petrazzuolo (+2) classe 1980
    101 Potito Starace (-10) classe 1981
    136 Filippo Volandri (+2) classe 1981
    211 Paolo Lorenzi (+4) classe 1981
    122 Flavio Cipolla (-3) classe 1983
    189 Marco Crugnola (+17) classe 1983
    271 Simone Vagnozzi (-1) classe 1983
    40 Andreas Seppi (0) classe 1984
    39 Simone Bolelli (+2) classe 1985
    245 Riccardo Ghedin (-4) classe 1985
    84 Fabio Fognini (+24) classe 1987
    268 Gianluca Naso (-4) classe 1987

    Guardavo la nuova classifica italiani ATP.

    La riporto ordinata per età.

    Notavo che nei primi 16 giocatori italiani che corrisponde +/- agli italiani nei primi 300 del mondo non ci sono ragazzi dal 1988 in poi e solo due 1987.

    Quindi 18/21 anni nessuno, 21/22 due, con Naso 268 e Fabio Fognini 84. In generale si può osservare che ci sono solo tre giocatori nei primi 100, nessuno nei primi 30, due tra 30 e 40 che sono i giocatori che dovrebbero essere al massimo (25 anni Seppi, 24 Bolelli).

    Salvo sorprese sempre gradite, credo quindi che ci sia proprio un bel buco generazionale dietro Fognini.

    Gus.

  254. federico di carlo scrive:

    X Francesco Sansone
    Una bella mail a cui rispondere che mi permette di focalizzare ancora di più alcuni concetti. Il coach di tennis insegna ad un bambino a colpire con il movimento della racchetta un bersaglio che è posto sopra l’altezza della rete e che ha una profondità. Certo che se li poni a colpire bersagli su un campo da mini tennis i loro gesti saranno certamente contratti. Il bambino deve raggiungere uno scopo e ti posso garantire che i bambini messi a giocare su un campo regolamentare lo fanno in totale decontrazione biomeccanica. Per il bambino il risultato è la prima cosa; non sta a pensare a contrazione, biomeccanica etc. etc.. Le condizioni di aver paura di sbagliare il bambino se li porta spesso dalla propria educazione ricevuta in famiglia, a scuola ed anche purtroppo spessissimo gli viene inculcata da istruttori di tennis che gli mettono in testa la paura di sbagliare ossessionandoli con giochi a punti e con l’idea della vittoria. Quegli allenatori di cui parlavi tu che avevano scartato Agassi ad un provino avevano esattamente la mentalità educativa sopra esposta. Siccome i bambini vogliono primeggiare e sono competitivi per natura, se devono raggiungere un risultato allora cominciano a pensare ed alla decontrazione sopraggiunge la contrazione. Ai miei ragazzi sono solito dire che non mi interessa che vincano o che perdano ma che rispettino un game plan concordato preventivamente, diano il massimo di quello che hanno e che si divertano. “Every point is the first point, every game is the first game, every set is the first set. Game is over when you shake hands.” Sta a me, in allenamento metterli nelle condizioni tecniche di battere i loro pari. Non esiste nessuna strada che porta al successo che non sia costellata da errori. I bambini per loro natura non riflettono sul processo (fase che inizia con l’adolescenza) ma si concentrano sul risultato e questo gli permette di assorbire l’insegnamento come spugne in totale decontrazione mentale o come sono solito dire io in uno stato di dissociazione.
    X Gus
    “Io dico: allenare prima una ottima seconda, significa trovare poi l’eccellenza nella prima. Se ho capito bene è più meno quello che intendevi dire”
    Quello che intendo dire è che la costruzione di una buona seconda non è altro che il passo preliminare alla costruzione di una buona prima. E’ per questo motivo che chi non ha una buona seconda ha anche spesso una prima non eccellente e viceversa.

    X Madmax
    Come detto da Claudio: “La tecnica se empara, i cojones se tiengono”. E’ una frase che metterei sugli spogliatoi di tutti i tennis club. E non lo dico per scherzare. Ma secondo voi perché i ragazzi passano la maggior parte della loro vita ad allenarsi su un campo da tennis, su una palestra e con il mental coach? Se le cose da imparare fossero cristallizzate nel tempo si impiegherebbe un decimo della fatica e basterebbe applicarle per tutta una vita. La verità è che la tecnica si impara e che la si EVOLVE con l’evoluzione e la crescita fisica, percettivo motoria. I ragazzi in qualsiasi età devono essere messi nelle condizioni di gareggiare e di lottare con i loro pari nelle partite al meglio delle loro potenzialità e struttura fisica che hanno AL MOMENTO. I cojones NON se tiengono dalla nascita: non ci vengono regalati da madre natura o passati tout court geneticamente. E’ l’abitudine alla lotta, alla gara, alla competitività che ti fanno acquisire esperienza e diventare grossi gli attributi. E i ragazzi, competitivi per natura, non riescono a capire il discorso “si hai perso, ma noi pensiamo alla grande per il futuro………..; per loro ciò che conta è il risultato, non il processo……..”. Ovviamente gli adulti pensano al futuro, programmano ma non così facendo non permettiamo ai figli di raggiungere quei risultati che potrebbero invece arrivare e li ostacoliamo nella via alla “mentalità vincente” che, se è vero che il 40% del tennis è mental”, soprattutto nel femminile, vale più di qualsiasi colpo biomeccanicamente perfetto.
    Quando Madmax mi dici che tua figlia sta lavorando ed attua il servizio in previsione di……… mi viene da pensare “ma quando tua figlia avrà le capacità fisico e percettivo motorie di eseguire un servizio moderno, i suoi allenatori che cosa le faranno fare? Che cosa li paghi a fare ADESSO?”. La verità è questa: l’evoluzione fisica e percettivo motoria di un atleta richiede una quotidiana revisione ed upgrade tecnico. Dal momento che spesso manca la competenza tecnica, il tempo e la voglia di stare dietro ad un singolo giocatore nella sua evoluzione, la maggior parte delle volte si insegna in previsione di……….

  255. mirmidone scrive:

    Ciao Claudio !

    Ottima ed esauriente spiegazione !

    E’ stata (nonostante i risultati sportivi) un’esperienza molto interessante e formativa per l’occasione di aprire gli occhi (per noi e per i nostri ragazzi) sul mondo internazionale del tennis.

    Confermo l’ottima organizzazione ed il pessimo livello qualitativo del cibo ! (del resto, è uno degli ostacoli e delle difficoltà da saper affrontare per chi vuole sfondare in questo mondo).

    Corioni è stato veramente in gamba ! Credo che l’anno prossimo possa legittimamente aspirare alla vittoria.

    Sono rimasto molto impressionato da codesta Matilde Fernandes che ha sfoderato colpi (servizio e diritto in particolare) degni di categorie superiori.

    Guai e dolori per quanto riguarda la parte economica;

    il costo complessivo tra volo, permanenza e vitto è diventato quasi proibitivo (è pur vero che la nostra famiglia era composta da tre persone compresa mia figlia).

  256. andrew scrive:

    Il pensiero di Federico, in specie nell’ultima parte della risposta a Madmax, è quanto, se ho ben capito, mi dice anche il CCV.

    In pratica, il CCV afferma che una quantità di ore di allenamento elevata da under è sicuramente un ottimo fattore di crescita ma può anche essere controproducente quando in futuro non sarà possibile dedicare le stesse ore di allenamento a causa di tornei, trasferimenti, ecc.

    Perché, egli pensa, OGNI STAGIONE SI RIPARTE DA (QUASI) ZERO e l’atleta deve essere disposto a RIPARTIRE DA (QUASI) ZERO massimizzando le ore di allenamento disponibili e quindi facendo conto più sull’INTENSITà che sulla QUANTITà.

    Pertanto, si evince (si evince?) che, va tutto bene ciò che viene messo in cascina negli anni della formazione, a condizione che risulti ben chiaro che gli anni della formazione, in realtà, NON FINISCONO MAI.

    Prendiamo ad esempio il nostro under18 Federico Gaio, ottimo prospetto con bei drittoni e rovescioni a una mano piatti: se dovesse trovare difficoltà nel circuito maggiore a causa, mettiamo caso, della scarsa consistenza del rovescione piatto (per impossibilità sua di renderlo più consistente o ANCHE per condizioni ambientali o di concorrenza degli avversari che rendono sconsigliabile l’esecuzione di un tal colpo). In questo caso, l’atleta deve “RICOMINCIARE” e lavorare nuovamente su tale colpo per modificarlo anche solo leggermente. Ma per far questo non potrà più contare su un lavoro IN PREVISIONE. Dovrà essere capace di sfruttare l’intensità di lavoro e l’unità di tempo.

    E sopratutto dovrà essere in grado di fidarsi del suo allenatore.

  257. madmax scrive:

    federico conta fino a cento prima di dire sciocchezze e lascia almeno il dubbio alle persone riguardo il tuo sapere perchè dopo i tuoi scritti ne rimangono pochi..

    fermo restando che quando un bambino ha 10 anni molto difficilmente ha un suo coach personale che segue solo lui se non hanno le competenze dove si allena e da chi va mia figlia ogni tanto allora non ce l’ha nessuno, perchè a questo punto mancherebbe solo bratt gilbert!!

    e chiunque (tutti compresi) vede mia figlia di una cosa in particolare rimane ammirato: il servzio..

    anzi nelle’ultimo controllo fatto in videoanalisi un solo colpo era perfetto ed era proprio il servizio…

  258. Gus scrive:

    Fognini:

    perde a Barcellona contro lo spagnolo Daniel Gimeno Traver 6-1 6-3, 1 ora di gioco.

    Visto che si parlava di servizio:

    70% di prime (ottimo), 36% di vinti sulla prima (pessimo)
    9 palle break in 8 servizi.

    Probabilmente aveva un problema all’inguine, ma non so quanto incidesse sul servizio.

    Gus.

  259. federico di carlo scrive:

    X Archipedro,
    “il commento del coach spagnolo da te riportato, nel tuo utile riassunto, non é degno d’una scuola tennistica così prestigiosa”
    avrai capito dal mio post precedente che non sono assolutamente d’accordo con quanto scrivi, soprattutto per quanto concerne le due frasi riportate dal commento del coach spagnolo. Intendiamoci bene: il tuo ragionamento funziona e non fa una grinza soprattutto se intendiamo il tennis uno sport ricreativo ed amatoriale. Ovvero una pratica sociale. Nel tennis professionistico quanto dici è l’eccezione, non la regola.
    Se intendiamo infatti il tennis come una pratica agonistica ed iper-specialistica allora la tua visione è molto distante da quanto accade. Nel professionismo il culto del lavoro, della fatica, del sacrificio, della grinta, della combattività, della volitività e della cattiveria agonistica è FONDAMENTALE per emergere e per riuscire. E se non hai gli attributi non vai da nessuna parte. Ovviamente ciò non vuol dire che essere agonisticamente cattivi dentro al campo, avere il famoso killer instinct, voglia dire odiare l’avversario, negare la sportività dentro al campo e soprattutto fuori dal campo (Nadal e Federer ne sono un ottimo esempio)
    “Non bisogna odiare né l’avversario né la pallina… per investire la vita nel tennis vanno amati entrambi, in modo che lo sport non diventi un incubo…”
    Posso garantirti che se Sampras e Nadal sono riusciti in quel che hanno e stanno facendo, perchè il tennis non è diventato un incubo ma sicuramente un’ossessione, nel puro significato medico del termine. Per raggiungere determinati livelli e certi risultati è necessario diventare maniacali se non psicotici (e Nole si diverte un mondo a farne la parodia). Ovviamente ci sono delle eccezioni (Federer per esempio). Ma questo è il male ed il malessere dell’uomo moderno. E’ un effetto collaterale della iper-specializzazione e del lavoro di routine. Non è forse la stessa alienazione di chi lavora nelle catene di montaggio o passa diverse ore in ufficio davanti ad un computer?

  260. federico di carlo scrive:

    X Archipedro,
    “il commento del coach spagnolo da te riportato, nel tuo utile riassunto, non é degno d’una scuola tennistica così prestigiosa”
    avrai capito dal mio post precedente che non sono assolutamente d’accordo con quanto scrivi, soprattutto per quanto concerne le due prime frasi riportate dal commento del coach spagnolo. Intendiamoci bene: il tuo ragionamento funziona e non fa una grinza soprattutto se intendiamo il tennis uno sport ricreativo ed amatoriale. Ovvero una pratica sociale. Nel tennis professionistico quanto dici è l’eccezione, non la regola.
    Se intendiamo infatti il tennis come una pratica agonistica ed iper-specialistica allora la tua visione è molto distante da quanto accade. Nel professionismo il culto del lavoro, della fatica, del sacrificio, della grinta, della combattività, della volitività e della cattiveria agonistica è FONDAMENTALE per emergere e per riuscire. E se non hai gli attributi non vai da nessuna parte. Ovviamente ciò non vuol dire che essere agonisticamente cattivi dentro al campo, avere il famoso killer instinct, voglia dire odiare l’avversario, negare la sportività dentro al campo e soprattutto fuori dal campo (Nadal e Federer ne sono un ottimo esempio)
    “Non bisogna odiare né l’avversario né la pallina… per investire la vita nel tennis vanno amati entrambi, in modo che lo sport non diventi un incubo…”
    Posso garantirti che se Sampras e Nadal sono riusciti in quel che hanno e stanno facendo, perchè il tennis non è diventato un incubo ma sicuramente un’ossessione, nel puro significato medico del termine. Per raggiungere determinati livelli e certi risultati è necessario diventare maniacali se non psicotici (e Nole si diverte un mondo a farne la parodia). Ovviamente ci sono delle eccezioni (Federer per esempio). Ma questo è il male ed il malessere dell’uomo moderno. E’ un effetto collaterale della iper-specializzazione e del lavoro di routine. Non è forse la stessa alienazione di chi lavora nelle catene di montaggio o passa diverse ore in ufficio davanti ad un computer?

  261. madmax scrive:

    andrew nessuno smette e può smettere mai di imparare.. nadal continua a migliorare anno dopo anno nonostante è da cinque anni che vince praticamente tutto federer se volesse tornare a primeggiare dovrebbe cominciaare a lavorare su alcuni aspetti e lo stesso piatti di fognini ha sempre detto che ci vorranno un paio d’anni di lavoro per farlo rendere al massimo..

    quello che a qualcuno sfugge (ma non avendo mai ottenuto nessun risultato è normale che non lo sappia) è che per continuare a migliorare cercando di rimanere o arrivare al top, tra i primi ci devi già essere o cmq devi esserci molto vicino mentre senza molto lavoro e soprattutto senza lavoro in prospettiva è impossibile essere tra i primi..

    purtroppo gli avversari futuri saranno (e sono sempre stati) i migliori ragazzi delle migliori accademie o di gruppi agonistici che stanno in campo 5/6 ore al giorno, perciò come si può pensare di giocarci alla pari senza fare lo stesso tipo di lavoro?

    dopodichè cosa c’entra il fatto di fare tornei con il non allenarsi o cmq allenarsi meno? al massimo il match sarà considerato allenamento del match che è una delle tante cose da allenare..

    come già raccontato tempo fa, in lettonia la bambina che ha perso al secondo turno da mia figlia appena finito il match durato circa 90 minuti è uscita dal campo per rientrarne in uno a fianco ed allenarsi altre tre ore!!! è solo qui nel vostro universo che quando un bambino gioca il torneo dal giorno prima non si deve allenare perchè altrimenti il giorno del match sarà stanco, la partita vale da allenamento ed il giorno dopo si deve riposare dallo stress, ma nel mondo del tennis reale tutto questo on accade…

  262. madmax scrive:

    andrew di una cosa ti prego..

    il ccv come sai l’ho conosciuto, lascia stare non parliamone più, dai retta..

    senza entrare nell’ambito tennistico (poi vabbè se vogliamo far parlare cani e porci va bene anche lui) te lo dice uno che ha sempre avuto circa una quarantina di persone a libro e che in primis sempre cercato di assumere il personale più qualificato disponibile sulla piazza… beh con uno come il ccv nemmeno il colloquio ci avrei fatto!!

  263. federico di carlo scrive:

    x Elettra,
    Cosa è successo a Marta la scorsa settimana? Spero nulla di grave.

  264. federico di carlo scrive:

    x Madmax,
    premesso che quanto pensino gli altri delle mie convinzioni tecniche e dei miei metodi non me ne importi un fico secco, mi rimane una cosa difficile da capire: se il servizio di Alessia è così tanto efficace e che tutti ammirano, come è che in partita fa così tanti doppi falli? Non ti viene il dubbio che molte persone ammirano il servizio di tua figlia perchè a 11 annipre la sola fare quel movimento che è più consono a 13 anni?
    Iperspecializzazione vuol dire avere un coach personale già dalla tenera età, postulato che il tennis è formato già a 12 anni. So che ti può dar fastidio il contenzioso su un argomento a te molto caro e su cui stai investendo tempo, enrgie ed amore. Quanto ti scrivo lo faccio per rigore intellettuale e perchè mi interessa di te e di Alessia. Se non fosse così invece di scrivere investirei il mio tempo in altro modo

  265. Archipedro scrive:

    Federico, a mio parere il tennis agonistico – professionistico non è necessariamente ossessivo – compulsivo, anche se riconosco che lo stato di tensione che (attualmente) genera, ad altissimi livelli, ha fatto più d’una vittima illustre. Vittima appunto. Giocatori di valore assoluto che si sono bruciati in pochissimi anni… E’ forse quello di cui parlate, l’obiettivo per il quale siete pronti a fare qualsiasi cosa?! Tutto e subito?! Rispettosamente mi dissocio :-)
    M’auguro che nello sport le cose cambino: per il tennis dei vostri figli e per lo sport del mio. In altre discipline, pallavolo in primis, ci sono stati moltissimi campioni che hanno giocato ad altissimo livello per almeno vent’anni: da un punto di vista tecnico-agonistico nel tennis sarebbe possibile andare addirittura oltre… viceversa voi sembrate così inclini a “consumare” i vostri piccoli atleti… E’ forse perché costa troppo? Ed allora necessariamente si punta tutto sul piatto? Questo lo chiamo “gioco d’azzardo”…
    Lo sport professionistico, per definizione, richiede professionalità, metodo, disciplina. Richiede saggezza, consapevolezza e programmazione… l’esaltazione del conflitto non è l’unica via…
    A me piaceva Edberg… :-)

  266. andrew scrive:

    madmax…

    ecco, appunto, voglio far parlare cani e porci….all’inizio è un po’ difficile poiché il cane abbaia e il maiale grugnisce, ma con un po’ di pratica…

    tu sei un cane o un porco? Dai, scherzo…

    Comunque tu sai che a me questo discorso dei “primi” mi convince poco, se non dal lato di accedere a contributi, wild card, favoritismi, eccetera. Ma cosa vuoi che me ne importi quando tra Italia, Francia, Austria, Croazia, Slovenia, Germania, Svizzera, Spagna c’è uno o più future tutte le settimane di tutto l’anno? I tornei per mettersi alla prova ci sono, se poi non sei all’altezza è un altro discorso….

  267. madmax scrive:

    no federico ed infatti mi fa piacere parlarne, il punto è che a me molte cose risultatno chiare e poichè vi metto al corrente di tutto mi sembra strano che vengano recepite in modo diverso..

    ad esempio.. sul fattore del coach personale fin da subito, ne abbiamo già parlato e siamo anche d’accordo (noi entro uno max due anni saremmo dell’idea di fare questo passo ma se lo deve guadagnare anche perchè a quel punto i costi schizzeranno alle stelle) ma sto cercando per il maggior tempo possibile di farla divertire cosa che risulta più semplice all’interno di un gruppo…

    sul discorso specifico del servizio invece, premesse le ovvie attuali difficoltà tecniche di un gesto del genere mi sembra evidente che ci sia anche un “problema” mentale altrimenti non si spiegherebbe perchè a riga in tutto il torneo abbia fatto pochissimi doppi falli e poi dopo un match di doppi falli ha cominciato a farne uno dietro l’altro.. anche nel nike della settimana scorsa nei primi due match ne ha fatti pochissimi e poi cominiciato un match con i doppi falli ha proseguito anche nel successivo…

    ieri in allenamento ha servito molto bene dopodichè giocando un tie break all’inizio non ne ha fatti poi è ripartita facendone quattro di fila.. i problemi tecnici o ci sono sempre o non sono tali.. certo la complessità del gesto non l’aiuterà ad eseguirlo in modo perfetto in un momento di tensione, ma ciò non può essere addebitato ad un problema tecnico..

    comunque ripeto talmente alta e certa è la qualità dei maestri che la seguono che godono della nostra totale fiducia e quindi ne riparleremo l’anno prossimo.. non bastasse non sono solo io che sto controllando il percorso di alessia e chi lo fa sa molto bene chi è in grado o meno di far seguire ad un bambino/ragazzo la strada che porta non solo al professionismo ma ai primi posti della graduatoria mondiale

  268. federico di carlo scrive:

    X Archipedro,
    il dissenso è il sale della vita. Ti immagini che noia se tutti la pensassimo allo stesso modo?  Ovviamente il tennis, a livello professionistico, non è “necessariamente” uno sport compulsivistico. Ci sono giocatori che non fanno del tennis una ossessione e che entrano ed escono dal circuito perché impegnati in altre attività (in questo momento mi vengono in mente le Williams e Nabaldian) pur ottenendo ottimi risultati . Ti ripeto però che questa è l’eccezione piuttosto che la regola. E’ parere diffuso che Edberg avrebbe potuto vincere molto di più in carriera se avesse avuto un po’ più di cattiveria agonistica.
    Non puoi però paragonare la pallavolo e gli altri sport di squadra al tennis che è individuale. Sono due modi di considerare lo sport completamente diversi. Per ciò che poi concerne la longevità agonistica nel tennis, faccio fatica a pensare a più di 7-8 atleti che abbiano mantenuto tale caratteristica per più di 15 anni. Forse guardando in tv qualche match di over 35 avrai pensato si trattasse del circuito pro ;-)

  269. Gus scrive:

    @federico:
    “premesso che quanto pensino gli altri delle mie convinzioni tecniche e dei miei metodi non me ne importi un fico secco, mi rimane una cosa difficile da capire: se il servizio di Alessia è così tanto efficace e che tutti ammirano, come è che in partita fa così tanti doppi falli?”
    Detto che si potrebbe aprire un discorso tecnico interessante sull’uso del servizio, mi sorprende questa tua chiusura verso chi si confronta con spirito costruttivo. Non credi che condividere e discutere possa portare benefici anche a te? “Perché dici non me ne importa un fico secco”, in fondo anche il più preparato dei tecnici può trovare uno spunto interessante dal confronto. Leggendoti sempre con grande stima e attenzione mi hai un po’ sorpreso, davvero.
    In generale:
    trovo che sia esageratamente diffuso l’uso di aggettivi eccessivamente “drammatizzanti” di qualcosa che dovrebbe essere si impegnativo ma sempre di gioco si tratta. C’è un’esasperazione tutta italiana, secondo me, che porta anche a qualcuno di quei problemi che tanto ci interesserebbe risolvere.
    In questi giorni ci ha raggiunto per lavorare con noi un ragazzo spagnolo 2.3 di 23 anni. Uno di quelli che probabilmente non è riuscito per qualche motivo. Ebbene, si fa le sue ore di lezione, si allena qualche ora al giorno, ma tutti i week-end prende la sua borsa e per qualche decina di Euro si sbobba centinaia di Km per fare qualche torneo. Insomma una vita particolare eppure si diverte, lo fa volentieri e penso che rispetto a chi si fa 8 ore in catena di montaggio abbia ancora qualche vantaggio. Figuriamoci chi lo fa per qualche decina di migliaia di Euro.
    Non ci sono nemmeno “vittime illustri” o quantomeno non in percentuali così diverse dalla gente normale, anzi.
    Se Archi parli di usura fisica o psicologica, il tennis è solo diverso da altri sport. Uno sport di squadra è diverso e offre sicuramente stimoli relazionali diversi.
    Nel nuoto di solito durano anche meno. Salvo casi eccezionali.
    Nello sci?
    Un piccolo aneddoto personale così faccio felice Stefano, forse 
    All’ultima visita medico agonistica ho cambiato struttura e mi sono recato al centro di medicina dello Sport.
    Il dottore mi chiede di compilare una cartella clinica e c’è una voce:
    interventi chirurgici
    gli ho chiesto: “scusi, ma devo scriverli proprio tutti, perché in questo caso ci vuole una mezzoretta”.
    Non sempre, ma insomma pensiamo che al mondo c’è anche qualcosa di peggio che stare all’aria aperta, allenarsi, giocare e avere dei genitori che si prendono cura di te.
    Un abbraccio a tutti.
    Gus.

  270. Archipedro scrive:

    Federico, diciamo che i principali sport li ho praticati tutti, a livello agonistico o almeno amatoriale. E quindi so piuttosto bene di cosa stiamo parlando… :-) Solo dal tennis (e dal ciclismo) mi sono opportunamente tenuto lontano… nel primo caso per via dell’ambiente, non della disciplina… Edberg avrebbe ottenuto ANCORA di più se avesse continuato, (a parte i “soli” 6 slam in pochissimi anni…), ed io credo che se Sampras rientrasse oggi (allenandosi) batterebbe tutti i nostri italiani… giocando con una gamba sola. Senza il minimo gesto compulsivo-ossessivo… Talento vero.
    Se menzioni gli “over 35″ del tennis é evidente che non ragioni in termini di prospettiva, perché tra qualche decennio gli over 35 saranno sportivi nel pieno della maturità non solo nel calcio, basket e pallavolo ma anche nell’atletica, nel tennis, nel nuoto… anzi, sarà abolita l’anacronistica categoria over 35…
    Sono gli infortuni in senso lato a rendere gli atleti vecchi o giovani… causati da incompetenti pieni di fretta… :-)

  271. federico di carlo scrive:

    X Madmax
    Convengo su due punti con te:
    1) il problema di Alessia alla battuta è più un problema psicologico che tecnico (anche se effettuando un servizio aggressivo Alessia potrebbe essere “preoccupata” di non avere il tempo necessario a recuperare la posizione per giocare il colpo successivo dunque velocizzando e snaturando il suo movimento ed andando incontro all’errore) determinato da due fattori
    a) poca sicurezza nella seconda di servizio;
    b) timore di fare doppio fallo.
    Questa sua insicurezza psicologica si traduce in contrazione muscolare che in partita la porta ad eseguire un gesto tecnico innaturale, incompleto e scomposto; Consiglio tecnico: provare in allenamento esercizi di decontrazione (famosi quelli con il polso di Becker per le braccia o il gioco con le palline di Lendl: pionieri in questo settore) tra la prima palla e la seconda prendendo tempo; inalazione nella fase preparatoria al servizio ed esalazione all’impatto. Consiglio mentale: visualizzazione della partita e di una seconda di servizio, far emergere tutte le sensazioni, immagini e sentimenti negativi trasformandoli in positivi.
    2) Quando si ha fiducia in un team, in una scuola, in un allenatore soprattutto di comprovate capacità come alla Vavassori, non ha senso alcuno cambiare metodologa soltanto perche qualcuno o si dice che……..I cambiamenti di metodologia, teoria etc non fanno altro che creare confusione negli atleti minandone le certezze e non conducono a nessun risultato.

  272. Elettra scrive:

    Federico
    nulla di grave è che la polvere sotto il tappeto era diventata troppa e ci si è ritrovata seduta sopra invece che sul divano.
    Forse adesso ha deciso di fare le pulizie sul serio.
    Parlo della testa e del passato.

  273. stefano grazia scrive:

    Archipedro, su, dai,non fare anche tu il pedante moralista … nella frase del coach spagnolo, inserita nel contesto del momento, non c’e’ nulla di cosi’ grave: una battuta sferzante, uno sfotto’ ai portoghesi, una filosofia di vita …in pratica avrebbe potuto anche dire in termini piu’ distaccati: le partite si vincono con il cuore e con la testa, e tu non avresti avuto nulla da obiettare…Ha fatto una battuta. Non mi sono sentito offeso. Al tempo stesso ho sempre detto che iniziata la partita (di tennis, di calcio,di rugby) non vince sempre chi e’ piu’ bravo ma piu’ spesso chi e’ piu’ cartogna o canaglia, chi e’ piu’ cattivo…Cattivo agonisticamente, intendo. Non chi ruba. Ma chi ha gli attributi, chi si rifiuta di perdere, chi vuole davvero far perdere l’avversario, e come fai a voler che il tuo avversario perda senza odiarlo almeno un po’, odiarlo a livello agonistico, mica ad augurarrgli del male…a fine partita ci sara’ poi tempo per abbracciarsi, andare a bersi una birra insieme-(se hai giocato con Laver), fare il terzo tempoNon bisogna odiare l’avversario e’ ahime’ quella contraddizione che ci si tramanda di padre in figlio: intendiamoci, lo dico sempre anch’io a mio figlio di rispettare l’avversario…e poi di scendere in campo e farlo nero (cosa che qui in africa almeno e’ piu’ facile). Io cerco di vincere anche se gioco a Risiko. Ho fama di essere un Vincente il che in realta’ contrasta con la mia storia sportiva personale piena di sconfitte. Alla fine della partita (di rugby, di tennis, di scacchi, di Trivial Pursuit…) rimango sempre stupito dal fatto che qualcuno ce l’sabbia ancora con me perche’ ha perso o perche’ io ho fatto di tutto-entro le regole- per vincere. Quindi la differenza fra giocare e fare sport e’ tutta li’: fare sport significa giocare cercando di vincere. Anche a livello amatoriale. A livello professionistico c’e’ quel piccolo dettaglio in piu’, soprattutto in sport individuali, che e’ costituito dal prize money e dal ranking…in fondo se perdi una partita di calcio, il tuo stipendio mensile lo ricevi ugualmente e ti puoi anche permettere di fare il filosofo …

    Claudio Tn: ‘Sotto 6-0 5-0, dopo aver fatto un punto, subito pugnetto e c’mon urlato in faccia all’avversario’… Ho raccontato altre volte che da Bollettieri nei matches del pomeriggio si affrontano a colpi di c’mon (anche sulla prima di servizio sbagliata!!!) dei microtopini di 8-10 anni e alla mia domanda ad uno dei coaches se non era un po’ esagerato, loro rispondevano sornioni di lasciarli fare, che avrebber poi trovato loro il modo, e che comunque li preferivano esaltati o incavolati piuttosto che letargici … Sono sempre stato criticato per questa mia permissivita’ nei confronti del C’Mon - Allez! di Hewitt e della Henin e anche di mio figlio … Che comunque ora da solo, o per maturita’ o forse per reazione, non li sta piu’ facendo: mi ha dato 61 61 e non ne ha fatto uno (direte voi: non ce n’era bisogno…)… Pero’ e’ un fatto che da noi si preferisce criticare il bambino che fa c’mon e magari magari gli si darebbe anche un warning …

    Per correttezza: credo di essere stato io a ricordare l’episodio di Agassi scartato perche’ non la teneva dentro…Fu lo stesso VanDerMere, un coach molto famoso, a raccontarlo ammettendo che a volte i Coache,anche i piu’ bravi, fanno delle sviste colossali… Ma Agassi era infilato nel gruppo e ogni ragazzino tirava pochi colpi a testa…Arriva Andreino e probabilmente tira 4 fucilate e VanDerMere gli avra’ detto: 1)prenderla 2)mandarla di la’ 3)tirare piu’ forte … Tutto qui. E’ vero che oggi i Coaches guardano di piu’ se uno la potenza ce l’ha a prescindere…Ecco, su questo credo che il discorso prima impara il controllo poi aggiungici la potenza serva piu’ a chi non deve diventare un campione, a chi sara’ un giocatore di club…A quei livelli si che si vincono piu’ partite facendo semplicementi pochi errori…Ma ai livelli piu’ alti, se la palla non viaggia forte l’altro ti ammazza … Quindi da piccoli hanno cominciato ad insegnarti a buttarla di la’…FORTE. Non metterla in rete, ma tira piu’ forte che puoi … Ma gia’\ a 12-14 anni un po’ di controllo glielo devi metterealtrimenti non vai da nessuna parte… Certo, fra l’avversario che ha costretto Quinzi al 6/7 e magari un altro bimbo che ha perso 6/0 ma ha giocato 4-5 scambi a tutta soccombendo poi al sesto…il secondo potra’ avere un futuro, il primo-pusher e con un dritto ignobile senza follow through- no…vincera’ solo i tornei della parrocchia o dell’Uisp.

  274. federico di carlo scrive:

    X Gus
    Nessuno nasce imparato. Ho già scritto in uno dei miei primissimi interventi che il docente, in ogni campo e settore ha l’obbligo lavorativo e morale di aggiornarsi. Nessun aggiornamento è possibile senza confronto. Quello che ho scritto “che non mi interessa che cosa pensino gli altri delle mie convinzioni e dei miei metodi” è stato scritto in reazione al post di Madmax e va così interpretato:
    1) Le mie convinzioni ed i miei metodi non perdono assolutamente di valore soltanto perché alla Vavassori usano metodi diversi dai miei. Non mi sembra che alla Vavassori cambino metodo nonostante ci siano accademies che sfornano giocatori di rango superiore. E nonostante tutto la Vavassori rimane una delle scuole migliori a livello mondiale.
    2) I miei metodi sono personalizzati e contestualizzati al soggetto e non omologabili in un set pre confezionato di pensiero. A me non interessano metodi standard ed i loro dettami immutabili. A me interessa il caso particolare e gli atleti singolarmente.
    3) L’esempio, i fatti, assai più delle parole sono ciò che i discenti seguono ed apprendono dai loro insegnanti. Se io mostrassi indecisione nel seguire un mio metodo prendendo spunti di qua e di la in modo ambiguo, senza mantenere una qualsiasi direzione, i miei discenti apprenderebbero da me nient’altro che ……..indecisione ed ambiguità. Io non uso una metodologia standard perché sono gli atleti che determinano il metodo d’insegnamento e non viceversa.

    PS. Ti leggo anch’io con attenzione e con molta stima

  275. claudiotn scrive:

    Non pensavo la frase citata suscitasse tale dibattito.
    Credo che ciò che ha detto il coach spagnolo non riguardasse i comportamenti in campo, ma solo la voglia di vincere contro il proprio avversario. La strada principale per chi vuole emergere nel tennis, a qualsiasi livello, è questa.
    In campo sei tu e il tuo avversario, se non vinci tu vince lui.
    Poi si esce dal campo e tutto finisce lì. Al torneo delle Azzorre ho visto giocare contro 2 bambini portoghesi (sempre insieme fuori dal campo) e scambiarsi c’mon a raffica. Forse non era solamente stress, ma vi era anche il piacere del gioco e dello scontro fisico e mentale.
    Poi per carità può darsi che il sentiero parallelo suggerito da Archipedro possa portare a risultati superiori e più duraturi.

  276. Something... Archipedro scrive:

    Moralista… :-) … può darsi, perché no?! In fondo sono per la sintesi, che é poi una morale… e pedante da sempre…
    Vado a letto ridendo… :-)

    Il buon, vecchio, noioso… Archi-moralista-pedro :-) :-) :-) :-)

  277. GIANNI scrive:

    Oggi siamo andati a Napoli per un torneo nike Ma come si fa ad assegnare un torneo nike a Napoli dove non posseggono un solo campo al coperto e visto che per tutta la settimana è prevista pioggia non so proprio come faranno a finire questo torneo con circa 500 iscritti,organizzazione=0,solo soldi spesi inutilmente secondo me se non si hanno strutture valide organizzazione efficiente non è giusto far impazzire e spendere soldi alle famiglie con viaggi a vuoto. Ma quando cresciamo in questo paese, che tristezza.

  278. madmax scrive:

    federico..

    alessia da circa un anno fa esercizi di decontrazione per ogni colpo..

    oggi ad esempio ha giocato un set contro un bambino forte ma più piccolo di lei che batte facile regolarmente e che oltretutto le lascia sempre in mano il pallino del gioco.. risultato 61 con un solo doppio fallo..

    è vero che tra ieri e oggi ha lavorato molto sul servizio ma nulla al mondo mi toglie dalla testa che il non averli fatti sia dipeso soprattutto dalla sua tranquillità derivante dalla consapevolezza di essere la più forte.. è rimasta serena tutto il set spesso rideva ed avrà fatto almeno una decina di punti al volo tra cui un anche un paio di smash..

  279. Diego1 scrive:

    @madmax
    Condivido molte cose di quello che dici ,non capisco pero’ come fai ad avere solo certezze.
    Tua figlia e’ seguita bene e fa sicuramente le cose giuste (come fanno moltissime ragazze) e’ brava ma da quello che scrivi mi sembra nella norma e quindi faccio fatica a capire come fai o fate ad avere obbiettivi da prime 100 o addirittura da prime 10 che mi sembrano difficilissimi da raggiungere.
    Non e’ una critica,ma in un percorso con molte difficolta’ e molte variabili
    vorrei che mi spiegassi come fai a non avere dubbi.

  280. marcos scrive:

    quelli che esultano sul doppiofallo dell’avversario sono sportivamente una nullità.

    ho incontrato qualche bimbo simile: o cambierà, o finirà in circolo a giocarsi il secondo turno del torneo sociale over50, odiato da tutti. avrà la macchina regolarmente rigata. nessuno gli offrirà un cafè. sarà oggetto di sberleffi anche nello spogliatoio della palestra del marciapiede di fronte. la moglie non lo sopporterà ed il figlio non lo ascolterà. non troverà nessuno con cui giocare a biliardo. litigherà al semoforo o per un parcheggio, prendendole sempre: l’arrogante trova sempre uno più imbecille di lui.

    kuerten, edberg, federer, agassi, sampras, courier e molti altri hanno dimostrato che la cattiveria agonistica non ha nulla a che spartire col comportamento del bulletto che frequenta la curva nord. il tennis è un’altra cosa.

  281. something blue scrive:

    Archipedro, non capisco il tuo something iniziale….mollalo!

  282. Mauro scrive:

    Elettra, speriamo di conoscerci la prossima volta e grazie per gli apprezzamenti.
    Federico, mi puoi illustrare gli esercizi di decontrazione di Lendl e Becker?

  283. federico di carlo scrive:

    X Madmax.
    È a questo punto che comincia il lavoro del mental coach. COME è che scatta nella mente di Alessia ciò che fa differire il suo comportamento dall’allenamento alla partita? (Domanda che riassume la tragedia tennistica di una moltitudine immensa di tennisti bruciati). Quale dispositivo frenante si attiva nella sua mente che non le permette di rendere al servizio in partita come in allenamento?
    Ma, ancora più importante, COME POSSO ATTIVARE GLI AUTOMATISMI DEL SERVIZIO CHE FUNZIONANO IN ALLENAMENTO IN PARTITA?
    La decontrazione muscolare che Alessia già fa tra un punto e l’altro evidentemente non è stata ancora legata alla decontrazione mentale. Le due cose devono andare di pari passo. E siccome il linguaggio del corpo non mente quasi mai ed è gestito dai processi mentali, non sarei stupito da un riscontro con video analisi se Alessia in partita dimenticasse di fare gli esercizi di decontrazione muscolare tra una prima ed una seconda accelerando i tempi di esecuzione.

  284. Gus scrive:

    @federico:
    forse mi sono espresso male. Ribadisco che la premessa è l’interesse che suscitano le tue considerazioni. Mi aveva sorpreso, pur capendone i motivi, una reazione che mi è sembrata di chiusura, tutto qui.

    “PS. Ti leggo anch’io con attenzione e con molta stima”

    Ti ringrazio.

    Gus.

  285. federico di carlo scrive:

    X Mauro,
    bentornato!!!
    Gli esercizi di decontrazione di Lendl erano molto semplici e consistevano di tre elementi: giochino di roteazione delle palle in mano; aggiustamento delle corde con il piatto corde davanti al busto; saltello sulle gambe e piegamento prima di iniziare a servire.
    Becker invece faceva esercizi di decontrazione facendo rimbalzare la palla con il piatto corde davanti e a destra del suo corpo. Se chiudi gli occhi e rivedi le immagini di questi due giocatori prima di iniziare il game di servizio ne avrai la riprova. Ripeto: la decontrazione muscolare procede di pari passo con quella mentale

  286. Archipedro scrive:

    Tanto più sovente m’imbatto in persone convinte d’essere “esperte” in un determinato campo, e di poter impartire estemporanee lezioni al prossimo, foss’anche per motivi professionali, tanto più mi diverto a misurarne l’incapacità, direi assoluta, d’apprezzare un progetto articolato come es. quello che sto portando avanti. Non unico, evidentemente, tra i genitori impegnati. In tal senso cito, udite udite, anche Stefano, per dare lui (una volta soltanto) il riconoscimento che tanto agognava (fermo restando che sulla Ferrari non ci salgo…). E’ come se chi ha preso qualche lezione, che ne so, di musica volesse giudicare ciò che avviene nell’appartamento a fianco, senza prima capire se i suoni che percepisce provengono dalla tv, da una lite familiare, da una divertente festa con giochi di ruolo o addirittura da un altro appartamento ancora.
    Chi si mette in discussione, condividendo il proprio vissuto, soprattutto se lo fa da “hombre vertical”, senza timori di sorta (magari presentandosi con un nome ed un cognome…), s’espone evidentemente a questi commenti sommari: si tratta d’una scelta personale, in attesa di scorgere, tra le macerie, qualche barlume di profondità esistenziale e d’impegno intellettuale. Altri valorosi non hanno semplicemente il tempo di disperdersi in questo modo…
    Pur tuttavia c’è una differenza precisa tra chi progetta e costruisce con le proprie mani, magari anche la sola cuccia del cane, ed il crocchio di “saggi” vecchietti che si fermano a guardare l’evento, tronfi di tutto ciò che non hanno saputo capire della propria vita, quand’’era il momento di guardarsi allo specchio…

    Come, mi sto parlando addosso?! :-)

  287. nicoxia scrive:

    Max,un coach personale cosa fa che alla vavassori non possono fare.

  288. nicoxia scrive:

    Federico tu riesci a fare per i tuoi allievi,quello che un coach personale fa per il suo.Il tempo dedicato è l’unica differenza o c’è qualcosa d’altro?

  289. federico di carlo scrive:

    X Archipedro,
    comprenderai la mia pochezza di comprendonio per le metafore e le parabole discorsive, la mia quasi totale incapacità di addentrarmi in discorsi filosofici riguardanti una lista di discussione. Mi sembrava di aver capito che lo scopo della lista di discussione fosse quello di coprire un “buco” di informazione lasciato colpevolmente scoperto dalle istituzioni tennistiche. Mi sembrava di aver capito che per sopperire a tale mancanza erano indistintamente benvenuti a dare il loro contributo tutti coloro che con il proprio carattere, esperienze, vissuti, progetti, dubbi, pochezze, incertezze, difetti personali, tempo disponibile e quant’altro volessero esprimersi e confrontarsi in modo civile e rispettoso delle idee altrui. Il tuo intervento mi lascia la sgradevole sensazione che evidentemente non ho ancora capito niente di questa lista.

  290. madmax scrive:

    diego..

    le certezze sono relative al percorso poichè di altro tipo non se ne possono avere non fossse altro che purtroppo esistono anche gli infortuni..

    detto questo se dici che molte ragazze fanno le cose giuste dimostri di non conoscere bene il tennis, non solo quello italiano.. pochissimi fanno le cose giuste, in italia praticamente nessuno e questo anche perchè come abbiamo avuto modo di imparare in questi due anni il tennis è uno sport che implica capacità motorie che si devono acquisire prima dei 12 anni anni nei quali normalmente i nostri bambini sono ancora con la tetta della mamma in bocca… non bastassse il tennis è uno sport di elite dove quasi nessuno lavora come dovrebbe e perciò riescono ad eccellere sia i più talentuosi sia chi talento non ne ha ma sopperisce con il tanto lavoro (che a questo punto è sufficiente anche non essendo di altissima qualità) cosa che non potrebbe accadere se i migliori lavorassero come si deve.. non a caso in italia dove non lavora nessuno non arrivano al top nei i talentuosi ne gli arrotini, caso più unico che raro nel mondo..

    proprio per questo motivo noi abbiamo deciso di seguire un percorso basato principalmente sulla preparazione atletica finalizzata al tennis (e che anche al nostro raduno con piatti e sartori abbiamo scoperto che di così alto livello non viene fatto da nessuno) che ad oggi ha portato mia figlia a misure di parecchio sopra la media in tutti i vari test atletici.. se poi questa è la retta via ovviamente lo scopriremo più avanti, le scommesse si chiamano così proprio perchè a volte si vincono a volte no..

    per tutti questi motivi l’essere nella norma o meno a questa età lo trovo irrilevante nel senso che più il lavoro ed il percorso che si segue è articolato e più ha bisogno di essere assemblato e assimilato.. tra l’altro alcune cose non sono ancora visibili per una questione di forza, capacità che arriva tra l’altro in tempi diversi a seconda della propria età biologica..

    stabilito questo chi comunque ne ha le competenze (e che competenze..) non afferma affatto che mia figlia sia nella media anzi, speriamo solo che non si sbagli proprio questa volta!!!

    il mio pensiero è che lavorando bene dall’inizio e continuando a perseverare in questa direzione con l’obbiettivo di crescere e migliorare giorno dopo giorno è impossibile non riuscire per più di un motivo..

    il primo è perchè quasi nessuno parte avendo un progetto chiaro in testa e perciò moltissimi si perdono per strada (o chi si trova lì c’è arrivato per casoe molte cose nonle ha fatte) e secondo (che poi è una conseguenza del primo) perchè il livello femminile anche se destinato a salire non è per nulla alto.. in accademia sono venute anche ultimamente ad allenarsi alcune top 50 che tecnicamente erano assolutamente inguardabili e prendevano anche parecchie bastonate. poi ovviamente avevano un’esperienza differente e soprattutto un approccio differente derivante chi questo lo fa come lavoro ma che ancora non ha nulla a che spartire con l’approccio che si dovrebbe avere nell’ambito lavorativo..

    federico hai ragione.. tra un servizio e l ‘altro va di rincorsa (dimenticandosi ogni cosa e non vedendo l’ora di togliersi dalle mani la pallina) come agassi ed infatti proprio ieri abbiamo parlato anche di questo.. ma anche in questo caso se non basta la mind room di milan lab bisognerà trasferirsi sulla luna… io sinceramente penso che basteranno un po’ di match anche perchè normalmente lei in partita (se non è disturbata da qualcosa) riesce sempre a dare il massimo perciò…. l’unico vero problema che io vedo allo stato attuale è che lei è un po’ troppo perfettina e non accetta molto i suoi errori.. devo dire però che già dopo i primi match un miglioramento negli adattamenti l’ho visto e perciò credo che sia anche per questo solo una questione di tempo, d’altronde così tanto tempo senza match a questa età è praticamente come ripartire da zero senza cioè averne mai giocati… oltretutto lei continua a dire di volerne giocare e perciò non da ne l’idea di aver paura di confrontarsi ne di non divertirsi a farne e questo a mio parere è già un segnale positivo..

    andrew sono il cane che abbaia sempre.. :)

    e dici poco!!!

    ovviamente se non si ha nessun tipo di obbiettivo uno fa quel che vuole ma se vuoi una chance ai contributi devi accedere, perchè come hai detto bene tu tornei per confrontarsi ce ne sono tanti, ma tanti anche sono i soldi che servono per arrivarci..

    dopodichè va benissimo stare al di fuori della fit ma i contributi che si possono trovare al di fuori sono molto ma molto più difficili da prendere e serve proprio essere tra i primissimi se non proprio il primo… l’unica cosa che cambia sono i parametri usati nel senso che mentre in italia per primo si intende chi vince la lamberthenghi al di fuori si intende chi ha i milgiori colpi chi lavora di più chi ha più voglia di arrivare e fare sacrifici, ma non certo quello di lavorare poco..

  291. Archipedro scrive:

    Federico, continua così che vai benissimo… :-)

  292. madmax scrive:

    nico.. anche alla vavassori c’è la possibilità del personal coach..

    il personal coach è quello che organizza il lavoro degli allenamenti in tua funzione e quello che ti segue nei tornei potendo vedere quello che riesci o meno a trasportare dall’allenamento al match che poi è la cosa fondamentale.. faccio un esempio.. in quasi tutti i circoli si lavora sulle volè ma quante sono le volè che vengono poi giocate effettivamente.. in realtà poi qui dipende molto anche dal fatto che non si faccia un lavoroda tre quarti campo e di approccio ma cmq era tanto per fare un esempio..

    tanto per dirti alla vavassori alessia fa un paio di volte la settimana il personal per il resto lavora in gruppo anche se poi spesso sono in due o lei da sola ma in questo contesto sviluppano un lavoro standard magari più indirizzato alle sue esigenzei ma che comunque possa servire anche agli altri.. con il personal coach una delle due sessioni di lavoro giornaliere sarebbero indirizzate esclusivamente alle sue esigenze a anche in mezzo al gruppo verrebbe costantemente seguita e consigliata..

  293. federico di carlo scrive:

    X Nicoxia,
    io seguo non più di 4 atleti a stagione e soltanto per ciò che concerne l’affinamento tecnico tattico speciale e l’aspetto mentale.

  294. something blue scrive:

    grazie per avermi restituito il mio something, archipedro…

  295. anto scrive:

    @Mad Max…sarai presente a Brescia dal 27 aprile dove inizia un future da 10000$ femminile…credo che ci saranno diverse allieve di vavassori sia in quali che nel main draw…..fammi sapere che eventualmente ci beviamo un caffè insieme. ciao

  296. francesco scrive:

    @ federico

    Ma quanto ti pagano per un lavoro del genere , puoi farlo solo per passione e non dovresti avere problemi di soldi
    Visto la tua profonda conoscenza nei campo dei giovanissi . la PNL , che cosa prevede , per i miei due gemellini che compiranno 3 anni in ottobre
    Uno è mancino e penso che si specializzeranno nel doppio :-)

  297. madmax scrive:

    guardavo prima di pranzo il reportage sul master internazionale nike 2008 (penso sia lo stesso menzionalo da something e stefano) che partiva dall’under 12.. ovviamente di italiani (di training perchè quinzi ovviamente dal quel punto di vista è americano) nemmeno l’ombra.. però secondo qualcuno i nostri giovani sarebbero molto forti.. :->

    gli anni interessati per quel torneo erano 94-95-96 (secondo anno under 12 e under 14 completo perchè ovviamente da under 16 chi è forte non gioca certo il nike.. vedremo se quest’anno con i ‘97 cambierà qualcosa..

  298. federico di carlo scrive:

    X Madmax,
    “io sinceramente penso che basteranno un po’ di match anche perchè normalmente lei in partita (se non è disturbata da qualcosa) riesce sempre a dare il massimo perciò….”

    L’allenamento mentale differisce da quello tecnico tattico. Mentre nel secondo infatti si ha un riferimento esterno (che è il colpo scagliato da qualcun altro dall’altra parte della rete e dunque basta il lavoro sul campo per ricalcare una situazione analoga e re-settare), l’allenamento mentale è invece il risultato del lavoro fatto su se stessi, sul proprio carattere e necessita di un lavoro tecnico speciale che NON può essere lasciato alla ripetizione occasionale su un campo da tennis. Dal momento che Alessia non aveva manifestato questi problemi prima, è necessario che si intervenga prima che il fenomeno episodico diventi un’abitudine caratteriale. La tempestività di intervento, così come per i problemi tecnici e fisici, è un aspetto fondamentale nella risoluzione anche dei problemi mentali. Bisogna risolverli subito all’insorgere perché altrimenti, presto o tardi riaffioreranno. E’ questo il motivo per cui molti giocatori vanno “a corrente alternata” o giocano in modo “umorale”. Pretendi dunque l’intervento del mental coach immediato ed incentrato specificatamente sulla seconda di servizio.
    Ci sarebbe molto da dire anche su quel “se non è disturbata da qualcosa” ma questo sarà eventualmente il motivo per qualche altro intervento futuro.

  299. madmax scrive:

    anto sabato parto per cakovec in croazia dove c’è un te under 12.. se ce la faccio per le finali sicuramente ci incontriamo..

    a proprosito dopo tutto quello che abbiamo scritto in un tabellone da 64 ci sono solo due italiani iscritti tra maschi e femmine (compresa mia figlia e l’altra è sempre una ragazza della vavassori) e considerando che facendo parte del team italia il ragazzo con il coach sono spesati (viaggio a parte) è da considerare scandaloso..

  300. madmax scrive:

    federico..

    lei in accademia lavora sempre sull’aspetto mentale e per ogni match deve compilare un questionario relativo a tutti i vari aspetti della partita.. nella seduta successiva poi prendono in considerazione proprio tutte le varie problematiche..

    stai tranquillo che nulla è lasciato al caso..

  301. stefano grazia scrive:

    Ho riportato spesso la frase di John Lennon sul fatto che la vita e’ cio’ che ci accade mentre si fan progetti e infatti, dopo aver fatto il nostro programma per l’estate, con partenza il 4 giugno sera per la Florida, ecco che siamo gia’ costretti a marcie indietro…Mia moglie in questi giorni aveva parlato con i vari Principal e poi con gli Insegnanti e sembrava che non ci fossero problermi (La scuola finisce il 10 ma essendoci un sabato e domenica di mezzo in pratica avrebbe perso solo 4 giorni…E guarda un po’, quegli strrrrani ci hanno fatto capire che sicuramente negli ultimi giorni ci saranno dei testr e che quindi il final grading di Nicholas ne verra’ affetto. La decisione, ci dicono in una email indirizzata a noi, e’ vostra. A Daniela, Something,Nicoxia e chiunque volesse per partito preso prendere subito le parti dell’Autorita’ Costituita voglio solo far presente una cosa: queste scuole americane o comunque internazionali all’estero accolgono dal 50 all’80% alunni che sono residenti nel tal paese solo parzialmente: lo sono per motivi di lavoroi del padre e lo sono talora per pochi anni ma comunque rimangono studenti in bilico fra due paesei e a volte con necessita’ scolastiche in due paesi…Lasciando perdere il tennis, abbiamo alunni libanesi che a Pasqua dovevano recarsi a fare i tests in Libano con la Preside che ferita nel suo orgoglio minacciava di non spostare i propri test per non farli partire…Quel che voglio dire e’ che e’ normale per queste scuole avere date flessibili all’apertura e alla chiusura dell’anno scolastico ma anche ad ogni inizio e fine di vacanze natalizie e pasquali in virtu’ del fatto che molto spesso i familiari vanno in vacanza nel loro paese d’origine spesso piuttosto lontano e considerando che i biglietti aerei non li regalano (hai diritto a un, due,tre viaggi all’anno a seconda del tipo di contratto) e’ normale attaccare qualche giorno qui e la’…E considerando quel che paghi come retta…Ma anche qui:o fai parte delle company che sono fra le sponsor della scuola…oppure la waiting list e’ lunga, non han certo bisogno di te:se ti va bene e’ cosi’, se no puoi andare altrove… Figuriamoci quindi cosa succederebbe se chiedessimo a novembre di andarcene un mese prima per giocare Eddie Herr e Orange Bowl…Tutto questo non fa che confermare che purtroppo la Nigeria a noi si sta facendo stretta: lo so, sembra ridicolo, in fin dei conti Nicholas ha appena compiuto 12 anni, cosa vuoi che sia, diciamo sempre che raramente chi ha vinto a 12 anni ha poi vinto dopo quando conta e blahblahblah, ma e’ chiaro che se e’ vero che fino a 12 anni noi siamo stati tutto sommato avvantaggiati dal fatto di vivere all’estero (accessibilita’ ai campi, estate tutto l’anno, possibilita’ di curare i fondamentali senza curarsi del dover vincere ad ogni costo…) adesso gli svantaggi cominciano ad essere superiori ai vantaggi e quindi si tratta di un ulteriore argomento a sostegno della decisione di saltare il fosso a settembre…
    Quindi al momento sono un po’ seccato e soprattutto frustrato in quanto impotente: da un lato la tentazione di andare a scuola, dire a tutti quel che penso e di andarcene lo stesso, con C invece di A e B. Dall’altro invece la riflessione ponderata: vabbe’, evitiamo guai, partiamo alla fine, e dopo aver avuto la pagella esprimiamo il nostro disappunto con parole ricercate …

  302. something blue scrive:

    di quanto dovreste spostare la partenza?

  303. madmax scrive:

    stefano come già puoi immaginare al tuo posto di dubbi non ne avrei… ma scusa a cosa servirà nella vita del povero nicky l’A o B della scuola nigeriana?
    poichè entrambi sappiamo benissimo che non servirà a nulla sali il prima possibile su quell’aereo e non farti problemi..

    se esiste un professore, una scuola o un paese che bocciano o che anche solo abbassano la valutazione ad un bambino perchè perde qualche giorno in più di scuola per andare a LAVORARE quattro/conque ore al giorno su di un campo sportivo questi deve solamente vergognarsi e se è un poveretto deve rimanere un suo problema non diventare il tuo, anche perchè l’importante nella vita è cosa sai e non cosa gli altri pensano che tu sappia..

    noi ed i nostri figli fortunatamente l’alternativa l’abbiamo loro comunque vada no, visto cog….i sono e tali resteranno..

  304. madmax scrive:

    trovato uno stupendo link per seguire il tennis juniores (non solo ma è quello che a noi interessa) internazionale praticamente live..

    bellissimo perchè proprio come per i pro si possono vedere tutti i risultati ottenuti in precedenza e tutti i tabelloni, anche degli anni precedenti

    proprio come da noi!!

    http://www.coretennis.net/

  305. stefano grazia scrive:

    Be’, non è una scuola nigeriana, è una scuola americana, riconosciuta in america, e nostro figlio ha un curriculum internazionale IB e negli ultimi 2 anni ahimè solo americano…anche secondo me è una fissa un po’ di mia moglie: ma chi vuoi mai che vada a guardare quando sarà al liceo che voti aveva in prima media, mi dico, ma lei dice che già con un giudizio del cavolo potrebbero rifiutarlo alla St Stephens di Bradenton (io ormai mi son fatto l’idea di abbandonare i sogni di gloria e metterlo comunque alla Pendleton, la scuola INSIDE l’Academy… Something: alla fine partendo il 4 perderebbe il 5,6 e il 9 e il 10: ben 4 giorni.La loro giustificazione (risibile) è che loro insegnano fino alla fine della scuola e quindi ogni giorno vale …d’altro canto uno si chiede: e in un anno, avendo a disposizione tutto l’anno, scegliete gli ultimi 4 giorni per fare dei tests? Io direi: shame on you, vergognatevi…Ma il loro punto di vista è ahimè inattacabile da un punto di vista logico…molto meno dal punto di vista del buon senso…Insomma, grossa delusiola scuola americana…Ma per questo devo dare contro a tutto il sistema scolastico americano? No, preferisco non generalizzare e stigmatizzare QUESTA scuola americana o ancor meglio: il corpo insegnanti del 6th grade e anche la Preside … Essendo talvolta molto puerile, m’immagino che Nicholas vinca gli US Open e in sala stampa elenca i nomi degli insegnanti e della scuola e ne stigmatizzi il comportamento, la flessibilità e l’intelligenza con distaccato disappunto…in mondovisione. Si sa che a volte siamo noi genitori i veri bambini… Ovviamente sappiamo benissimo che ciò non accadrà mai … No, non ill vincere gli Us Open, il fatto di sputtanarli nel post match interview: quando si vince si diventa insopportabilmente magnanimi e si tende a perdonare tutti… Direi che è meglio così. Ognuno ha i suoi motivi, ognuno la vede dal suo punto di vista, ognuno non ha nè ragione nè torto. Cerchiamo di essere empatici che il rancore da solo acidità di stomaco e siamo tolleranti: insegnanti della scuola americana:andate in pace, mo’ vi perdono.

  306. Gus scrive:

    @stefano:

    guarda cade a proposito, anche per i ragionamenti fatti in passato. Noi abbiamo programmato una vacanza da tempo per motivi familiari che prevede che mia figlia salti il 30/4 e il 4/5. Ovviamente la scuola è stata avvisata con largo anticipo.

    Ebbene una prof. a cui mia figlia ha ricordato questa cosa le ha detto che il 4/5 aveva in mente di fare una verifica e che poi avrebbe fatto fatica a recuperare.

    (1) Mia figlia è la prima della classe perché il suo “focus” è studiare e poi tutto il resto
    (2) Mia figlia, e tocco ferro, quest’anno non ha saltato ancora un giorno di scuola, l’anno scorso penso un paio di giorni per malattia

    Alla fine io e mia moglie, con i dovuti modi ma abbastanza seccati, le abbiamo scritto che veda un po’ lei cosa fare perché noi non è che possiamo rinunciare a questa cosa perché lei non riesce a farle recuperare una verifica con una interrogazione o come vuole. Ovviamente ci portiamo i compiti da fare dietro.

    Insomma, ci facciamo un mazzo così da anni per “insegnare” a mia figlia un certo atteggiamento scolastico, non manca mai, ha voti altissimi ecc.ecc. e tu mi fai storie per un giorno di assenza programmato e pianificato?

    Alla fine ha capito e ci ha risposto che per grazia ricevuta troverà un modo e ci verrà incontro.

    Grazie, Signore Grazie. (cantato).

    Questo per dire cosa:

    (1) Che pur essendo una buona scuola figuriamoci se dovessi chiedergli una settimana per un camp di pallavolo o un torneo di tennis. Nella classe di mia figlia ci sono un ragazzo nelle giovanili della Juve e uno del Toro. Entrambi hanno partecipato a tornei internazionali di una settimana. Non vi dico i problemi.
    (2) Che concordo pienamente con Max, se una scuola abbassa una valutazione ottima per un test in meno in un anno e che quindi non tiene in nessuna considerazione non il singolo test ma un intero percorso scolastico, ma che vada a ……. E voi fate quello che dovete.

    Gus.

  307. federico di carlo scrive:

    X Madmax
    “lei in accademia lavora sempre sull’aspetto mentale e per ogni match deve compilare un questionario relativo a tutti i vari aspetti della partita.. Nella seduta successiva poi prendono in considerazione proprio tutte le varie problematiche.”
    Per esperienza personale ti posso dire che i ragazzi tendono a mentire sui questionari e generalmente a dissimulare i problemi mentali. Lo fanno perché si sentono molto toccati nel profondo e come in partita tendono ad accelerare i ritmi di esecuzione per esorcizzare i problemi (ed invece così amplificandoli), così nei questionari minimizzano e mentono per non affrontare il problema. “Prendere in considerazione” le varie problematiche e parlarne non è sufficiente. Bisogna prendere i ragazzi, portarli da soli nella mind room, far rivedere il video della problematica mentale in partita e farli lavorare sull’aspetto mentale, esattamente con la stessa intensità come se stessero lavorando su un colpo. Bisogna fargli capire da subito che mental è importante. Così facendo non viene lasciato nulla al caso. Pretendi che lo facciano.
    X Francesco
    “Ma quanto ti pagano per un lavoro del genere , puoi farlo solo per passione e non dovresti avere problemi di soldi”
    Si, hai ragione. Generalmente, a livello di club, per chi ha nell’insegnamento il maggior introito spesso non si può permettere di seguire soltanto 4 atleti. Se però si crede veramente in un atleta e se si fanno dei contratti di provvigione sui premi guadagnati e sponsorizzazioni future……..A me hanno chiesto aiuto a causa delle competenze tecniche maturate all’estero (ho fatto tutta la trafila della metodologia dell’insegnamento del tennis della scuola ceca prima e quella australiana poi) . Ciò che mi da da vivere è tutt’altro: lavoro in una azienda come direttore commerciale per l’export. La mia attività principale mi ha però permesso di formarmi e specializzare in comunicazione e management (che sono aspetti fondamentali nel tennis moderno).
    “Visto la tua profonda conoscenza nei campo dei giovanissi . la PNL , che cosa prevede , per i miei due gemellini che compiranno 3 anni in ottobre
    Uno è mancino e penso che si specializzeranno nel doppio ”
    Per risponderti al meglio avrei bisogno di sapere: sono gemelli omozigoti o eterozigoti? C’è qualcuno in famiglia che ha praticato tennis o sport a buon livello? A quale età hanno iniziato a camminare e a parlare? Per quale forma di gioco esprimono predilezione?

  308. madmax scrive:

    federico i questionari li compila a casa dopo i match, ed io li controllo sempre..

    oltretutto deve darsi i voti per tutti i vari colpi perciò dopo aver fatto 28 doppi falli non è che può darsi 10..

  309. Nikolik scrive:

    Vedo che si ricomincia a parlare di scuola, peraltro giustamente, perché il problema della scuola è molto avvertito in chi vuole diventare un campione.

    Infatti, com’è noto e come sanno tutti, la scuola “normale”, vale a dire quella che abbiamo fatto tutti, non privata e non con orari speciali, è assolutamente incompatibile con la pratica professionistica sportiva.
    Quindi, è un problema reale.

    Del resto, nelle mie vicissitudini da single, sono entrato in contatto con una squadretta di insegnanti (sui 33-34 anni). Ancora ragazze, senza pregiudizi, insegnanti ma che hanno ancora ricordi recenti di quando andavano a scuola loro.
    Una di esse mi ha detto che una sua allieva le ha chiesto una giustificazione per l’interrogazione perché il giorno prima aveva una gara di pallavolo. La risposta è stata: ma la scuola è una cosa seria, se vuoi fare pallavolo falla pure, ma per me sei impreparata.

    Punto di vista cinico, ma legittimo, direi: perché un’insegnante dovrebbe digerire una simile giustificazione? E’ vero che la scuola dovrebbe essere una cosa seria; se vuoi fare sport, fallo pure, ma sappi che verrai bocciato.
    Insomma, al mondo non si può avere tutto, delle scelte bisogna farle.

    Quel che dico io, insomma, da sempre: inutile girare tanto intorno ai concetti: se vuoi fare sport sul serio, devi abbandonare la scuola normale.
    Non c’è mica nulla di male: del resto, perché la vita dovrebbe essere più facile per uno sportivo? La giustificazione di non avere studiato il giorno prima per avere fatto sport è inammissibile, come qualunque altra.
    A scuola si deve studiare.

  310. Gus scrive:

    Ciao a tutti,

    ma se volessi leggere qualcosa sulla biomeccanica nel tennis (sarebbe meglio un DVD se possibile) cosa si “deve” leggere:

    Ad esempio:

    ITF Biomechanics of Advanced Tennis (Paperback) di Bruce Elliot e Miguel Crespo?

    Ma esistono dei DVD seri tipo quelli che Pizzorno fa sulla videoanalisi con confronti tra i vari giocatori?

    Grazie

    Gus.

  311. madmax scrive:

    come al solito nikolik capisce quello che fa comodo a lui..

    qui fortunatamente non si sta parlando di ragazzi che vanno male a scuola e perciò pretendono dei favoritismi in nome dello sport ma stiamo parlando di ragazzi che a scuola sono i migliori e PRETENDONO SOLO di poter dire che sono stati a casa da scuola per aver partecipato ad un torneo invece di scrivere sulla giustifica che hanno avuto il mal di pancia!!

    fino alle scuole medie inferiori certamente la scuola pubblica è compatibile con lo sport, basta volerlo (e se poi al posto di 9 e 10 prenderanno 7 e 8 non sarà certo una tragedia pensando soprattutto che la maggior parte dei bambini certi voti fa fatica a prenderli anche senza fare sport..) e soprattutto basta non trovare gente che ti mette il bastone fra le ruote in nome di non si sa bene cosa..

  312. bogar67 scrive:

    Scusate tutti ed i particolare madmax se vi/ti faccio sempre le mie
    domande da neofita del tennis giovanile.
    Tu parli degli allenamenti di tua figlia fatti alla Vavassori e sei molto
    soddisfatto, stai facendo sacrifici economici (dal mio punto di vista) e
    per accompagnarla ai tornei, altri scrivono che se si vuole diventare
    campioni passare da queste strutture è necessario se non indispensabile.
    Sono andato sul sito del CT Maglie e ho notato che nell’albo d’oro del
    torneo che avete definito mal promozionato i vincitori provengono da
    Circoli del Tennis più o meno grandi ma non accademie di prestigio mentre
    gli stranieri provengono da paesi dell’est Europeo. Ora io non ho letto
    (anche se tu sicuramente l’avrai scritto) da quando tua figlia stia
    giocando a tennis e da quando si trova alla Vavassori, però non pensi che
    già a 12 anni dovrebbe fare sfacello tra i suoi coetanei anziché fermarsi
    al secondo turno (primo nd se ho individuato bene) di qualificazione di un
    torneo giovanile? Ho notato anche che le campionesse di oggi e le
    under17/19 di valore (Vinci, Pennetta, Cadregaro, Trevisan) comunque hanno vinto il titolo italiano o in singolare o in doppio alla sua età. Tu
    quando pensi di cominciare a raccogliere i frutti (vittorie in tornei
    importanti) degli sforzi che con tanta passione metti per tua figlia?
    Secondo te ma lo chiedo anche agli altri genitori, malgrado gli sforzi e i
    sacrifici in generale quando un padre o una madre capisce che per sua
    figlia è meglio mettere da parte i soldi per garantire un futuro diverso
    con un’istruzione migliore lasciando a questa disciplina solo il tempo per
    il sano divertimento? Per quanto mi riguarda io penso che se nel sito
    della Fit mia figlia ai 12 anni non sarà indicata come tra le prime dieci
    tenniste italiane giocherà solo per divertirsi e penserà a studiare. Voi
    che obiettivi vi siete dati, avevo letto mi pare che il papà di Fognini
    scriveva che se suo figlio non fosse entrato (adesso ci sta) nei primi
    100 atp entro i 22 anni doveva smettere per dedicarsi allo studio e
    all’azienda di famiglia. Vi ponete degli obiettivi che se non raggiunti da
    parte dei vostri figli li farete smettere agonisticamente per dagli la
    possibilità di crearsi un futuro lavorativo diverso che un’intestardimento
    della ricerca del successo mal ripagato in questa disciplina potrebbe
    invece anche compromettere definitivamente?
    Grazie per risposta

  313. bogar67 scrive:

    pardon, è uscita brutta impaginatura. Ci vorrebbe un moderatore (no Stefano eh eh eh)

  314. Gus scrive:

    @nikolic:

    ma scusa ma cosa c’entra con il professionismo una ragazzina che il giorno prima, perchè deve fare un torneo di pallavolo, chiede la giustificazione per il giorno dopo. A parte che non specifichi l’età, la scuola, che giorno era… Boh. Ma questa è una che non ha voglia di fare un belin e i suoi genitori peggio di lei. :-)

    Mia figlia, come la figlia di Max è la prima della classe, in seconda media, e sa benissimo come deve organizzarsi lo studio per riuscire a studiare e giocare. E’ vero che è impegnata meno della figlia di Max ma anche l’esempio che porti tu mi sembra dello stesso tipo. L’anno prossimo, se tutto andrà bene saranno, comunque 3 allenamenti alla settimana più impegni nel week-end per un periodo che va da metà settembre a fine giugno. Nei giorni liberi, se ne avrà voglia, si integrerà con altri sport o allenamenti specifici di propriaccezione, addominali, atletica, bici ecc.ecc.

    Come ho già ripetuto più volte: fino alle scuole medie e facendo un solo rientro si ha tutta la possibilità di fare allenamento. Io dalle medie sono uscito con tutti “ottimo” e passavo i pomeriggi a giocare in cortile, quindi in termini di tempo giocavo minimo 4 ore al giorno.

    Alle superiori il problema del tennis non credo sia tanto lo studio, ma gli spostamenti, ma se uno ha voglia di studiare lo fa e da gli esami da privatista.

    Comunque io alle superiori facevo tre rientri pomeridiani, arrivavo a casa alle 18:40 e riuscivo comunque a fare 3 allenamenti di calcio + partita il sabato (under 18) partita alla domenica (1 squadra). Non sono mai stato rimandato, ho avuto sempre una media discreta. Così per diletto giocavo anche a basket e pallavolo.

    Non è facile, questo è lapalissiano, in particolare per un tennista che dai 14 anni in poi deve spostarsi con frequenza (anche se ribadisco che ci sono tornei “vicini” che possono sosituire quelli “famosi” da juniores dove poi alla fine ci vai ma il livello è comunque scarsino).

    Ma scusa (e lo dico contro me stesso che non ho mai avuto questa forza di volontà), ho diversi colleghi che lavorano, hanno moglie e figli e sono riusciti a laurearsi. Credo che in termini di tempo uno che è impegnato per il lavoro 10/12 ore al giorno tra lavoro e spostamenti non è che abbia poi tutto questo tempo per studiare eppure lo fanno.

    Alla fine è solo una questione di carattere e priorità.

    E non c’è nessuno che diventa professionista prima dei 16 anni.

    Gus.

  315. kill bill '' il tranvato '' scrive:

    Grande Nikolik.

    ” Del resto, nelle mie vicissitudini da single, sono entrato in contatto con una squadretta di insegnanti (sui 33-34 anni). Ancora ragazze, senza pregiudizi,..”

    complimenti ! addirittura una squadretta … e senza pregiudizi !

    E noi che eravamo preoccupati per la tua assenza !