Genitori&Figli: Gran Finale!
C’era una volta un blog…

 
3 Novembre 2009 Articolo di Stefano Grazia
Author mug

Arriva ad un primo capolinea un percorso iniziato quasi tre anni fa. In questo epilogo, Stefano Grazia ripercorre parte degli argomenti affrontati in quello che è diventato il più importante punto di ritrovo online per i Genitori di tennisti in erba. Interviene più d’una volta il papà di Sara Errani. All’interno informazione dell’ultimo libro del coach Giacomo Paleni “Il gioco il tennis”

Ci vuole un fisico speciale per fare quello che ti pare
perché di solito a nessuno vai bene così come sei
Tu che cercavi comprensione sai ti trovi lì in competizione sai
Ci vuole un fisico bestiale per resistere agli urti della vita
a quel che leggi sul giornale e certe volte anche alla sfiga
(…)
Ci vuole un fisico bestiale perché siamo sempre ad un incrocio
sinistra, destra oppure dritto il fatto è che è sempre un rischio
(…)
Ci vuole molto allenamento per stare dritti controvento
Ci vuole un fisico bestiale per stare nel mondo dei grandi
(…)
Ci vuole un fisico bestiale …perché siam barche in mezzo al mare

(Luca Carboni)

Ho gia’ piu’ volte annunciato il mio ritiro da G&F adducendo a motivo la chiusura di un ciclo e la necessita’ di risparmiare a mio figlio critiche, sorrisini e colpi di gomito dietro le spalle tipici di un ambiente, quello del junior tennis, ancora molto provinciale se non proprio talora meschino, ma come ogni tennista WTA che si rispetti non riesco ad evitare, per la disperazione di Chloe e Giovanni de Roussilon, un ulteriore comeback e speriamo che sia l’ultimo perche’ poi davvero di cose non me ne sono rimaste molte da dire che non siano confinate all’aneddotica o al diario di viaggio. Questo SubBlog era nato soprattutto come grido di dolore da parte di genitori stufi di essere considerate delle pezze da piedi da parte di Circoli o Maestri Pierino disillusi scoglionati o,peggio, semplicemente arroganti e consci invece di costituire,almeno fino ai 12 anni, l’unica possibilita’ di riuscita in uno sport che non ha l’immediatezza e I percorsi naturali e obbligati ma ‘money free’ del calcio.Il motivo era semplice: ora come ora neanche un pilota di Formula Uno puo’ decidere di diventare tale a 14-16, anche in uno sport in cui per legge non puoi prendere la patente prima dei 16-18 anni, in realta’ gia’ a 10 anni dovresti essere un campioncino di kart o di minibike. Figuriamoci nel tennis ma anche nel golf: ovvio dunque che se devi cominciare uno sport in eta’ precoce, i Genitori diventano fondamentali e negarlo non e’ solo negare l’evidenza ma un vero e proprio atto di ignoranza se non di beduina imbecillita’.
Da questo primo motivo di contrasto –la mancanza di comunicazione coi Maestri e la loro fiera e compiaciuta convinzione che fosse meglio avere degli allievi orfani- si era poi sviluppato tutto un discorso (o perfino un j’accuse) che aveva portato prima ad una presa di coscienza da parte di diversi genitori che leggendo per la prima volta di certe cose su questo blog avevano poi preso a partecipare personalmente all’attivita’ sportiva dei propri figli rendendosi conto che la maggior parte delle SAT altro non erano che babysitteraggio e fumo negli occhi, e poi al progetto di una Guida Michelin del tennis che proponesse un itinerario standard e le strutture maggiormente idonee per percorrerlo.In pratica la funzione di questo blog era soprattutto quella di sopperire alla mancanza di informazioni utili: col passaparola e l’occasionale intervento di divertiti o scandalizzati Addetti ai Lavori questa funzione e’ stata spesso espletata,per la disperazione dei vari Giorgionsi, nel migliore dei modi. Non credo che nessuno possa dire che abbiamo creato danno a qualche bambino, non credo che qualcuno possa davvero in buona fede accusarci di disinformazione. Al contrario credo che al di la’ delle antipatie personali che alcuni di noi, io per primo, possiamo avere suscitato, in realta’ siamo riusciti ad allargare gli orizzonti di molti genitori o meglio, permettemi di correggermi, siamo riusciti ad allargarci reciprocamente i nostri orizzonti. Alcuni di noi scrivevano con intenti didattici, altri con intenti critici. C’era anche chi, come Bocca di Rosa ,ne’ l’uno ne’ l’altro, lo faceva per passione. Io non ho mai fatto mistero di scrivere con intenzioni catartiche. Ma indipendentemente da chi scriveva e dal motivo per cui lo faceva, qualcosa a un certo punto cambio’ prima impercettibilmente e poi piu’ nettamente con la creazione del Nuovo Sito. Con l’avvento di Ubitennis infatti il mondo degli aficionados del tennis ha acquisito una eccezionale piattaforma in grado di soddisfare la fame di notizie di tennis soprattutto di chi, non conoscendo l-inglese, non poteva saziarsi sui siti storici di si.com, tennis.com o dell’Atp,Wta e dei vari siti dei Masters e degli Slams. Soprattutto e’ stata messa a disposizione dei fanatici del tennis nostrano la possibilita’ di accedere a una quantita’ di notizie quasi fossimo dei volgarissimi tiifosi di calcio davanti alla Gazzetta dello Sport. Ovvio che di fronte al lavoro necessario per mettere a disposizione degli Ultras di Tennis tutto questo ben di dio, quello che una volta era stata la punta di diamante del Blog, l’area dedicata a Genitori & Figli, e’ passata giustamente in secondo piano e a poco a poco ha fisiologicamente esaurito la sua spinta propulsiva. Del resto, mica si puo’ sempre parlare delle stesse cose: vabbe’, mi direte voi, perche’ i tifosi di Nadal e Federer che fanno? Si, ma noi non siamo come loro e infatti a poco a poco abbiamo perso lungo la strada diversi compagni di merende, pardon ,di viaggio: Stefar che si e’ fatto di nebbia abbastanza presto senza mai cedere agli inviti a ritornare inviati anche via email, Enzo Lo Iacono troppo preso dal suo Centro e magari anche lui un po’ preoccupato dall’esposizione del figlio non confortata poi dai risultati, il nostro bastian contrario preferito DemosteNikolic e soprattutto Mad Max che pure avrebbe ancora parecchie cose da raccontare visto che anche lui si e’ trovato di fronte in questi mesi a decisioni epocali ma che forse e’ giunto come me e prima di me alle stesse conclusioni.Fino ad arrivare all’ultima clamorosa uscita di scena, quella dell’Autorevole Commentucci che addirittura ha tenuto banco per un paio di settimane mettendo in second piano, secondo l’esilarante il commento di un lettore, i risultati degli azzurri nei tornei. Tutto questo-il successo del Blog e l’abbandono di Roberto- ha avuto come conseguenza quella di ridurre il numero di Moderatori a disposizione del Blog che a differenza del sito subisce a volte intollerabili (per chi ci scrive) ritardi nella pubblicazione dei commenti. Purtroppo e’ il frutto della naturale legge dell’evoluzione ma anche questo contribuisce alla lenta agonia di un subBlog come G&F. Ora come non mai e’ dunque venuto il momento di chiudere il cerchio, di passare il testimone e dedicarsi ad altro.
Prima di salutarvi pero’ un ultimo editoriale (va mo la’!) con cui voglio farvi partecipi di alcune ultime considerazioni e un ultimo Consiglio per gli Acquisti, il libro Il Gioco del Tennis di Giacomo Paleni.
Ma andiamo con ordine.
L’altro giorno Brad Gilbert stava girando fra I campi della Bollettieri Academy e a un certo punto si e’ fermato a lungo ad osservare Nicholas. Al termine gli avrebbe detto: Huge Fore hand…Great Tecnique…You’ll go far… Potete immaginare la felicita’ del mio figlio e il mio melanconico rammarico di non aver potuto essere la’ a registrar nei miei occhi e nella mia memoria la sua felicita’ pari forse alla volta che batte’ Pablo Rocca, il numero 3 del Costarica, per vincere l’anno scorso il suo primo torneo U12: sono queste le cose che rendono sofferta la nostra decisione di inviare La Canaglia di Lagos a Bradenton.Ma mentre Brad Gilbert diceva queste cose a mio figlio, i suoi due amici Quinzi e Alex Sendegeya erano in Curacao e Trinidad & Tobago a giocare un U18 e Quinzi, dopo avesser passato attraverso l’inferno delle Quali, si era addirittura issato fino ai quarti, e questo nonostante, secondo alcuni coaches dell’Academy, un dritto non ortodosso, un rovescio della nonna e un servizio su cui c’e’ molto da lavorare. E allora e’ ovvio che tutto e’ prima di tutto molto relativo ma secondo, che la tecnica e’ un po’ sopravvalutata e che nel tennis conta certo molto il fisico (e Quinzi a 13 anni e’ 175) ma soprattutto conta la testa, intesa sia come volonta’ che come capacita’ di concentrazione e anche o soprattutto di gestire la partita. Fra i due ragazzini e mio figlio non c’e’ solo un anno di differenza ma proprio un mondo a parte: ora un mondo a parte c’e’ anche fra Federer e ,che ne so, diciamo a caso: Cristopher Roche, ma il fatto e’ che allo stato attuale delle cose non possiamo nemmeno immaginare se Quinzi diventera’ Federer o Roche. Fosse vera la prima ipotesi, be’ vabbe’, almeno tuo figlio potra’ aspirare a una onesta carriera nei 100, ma se tutto quello a cui puo’ aspirare Quinzi fosse lui davvero una carriera da Cristopher Roche o equivalente? In questo caso cosa possiamo mai aspettarci noi, i genitori di un miniatleta che a dispetto di unindiscutibile talento genialoide , non riesce ad issarsi sopra la linea di una aurea mediocrita’? E’ ora chiaro che le cose cambiano, di acqua sotto i ponti ne passera’ parecchia e i gap si ridurranno e I casi di Yuri Natali e Adelchi Virgili stanno li’ ad ammonirci da un lato e a non castrarci dall’altro, ma e’ chiaro, chiarissimo che non e’ mio figlio, oggi,quello predestinato.
E infatti Nicholas nel week end invece di vincere un torneo a Bradenton proprio organizzato all’interno dell’Academy e in cui cui era largamente il favorito usciva invece ignomignosamente nei Quarti dopo aver dominato (con il nipote di Marcelino Rios) 6/0 nel primo e essersi comunque trovato 4/1 nel terzo dopo aver buttato via il secondo. Ma siccome bisogna pensare sempre positivo sembrerebbe che questo ultimo contraccolpo sia stata per lui una sorta di epifania: il giorno dopo ha chiesto a mia moglie di aiutarlo e di andare a fare due-tre baskets di servizi e cosi’ ha continuato per tutta la settimana (oggi ha vinto un piccolo insignificante torneo a Seminole ma continua ad avere seri problemi di attitude: insomma, secondo i coaches della Bollettieri, non si comporta da professionista…Il che potrebbe far sorridere visto che ha solo 12 anni e quando me lo son venuti a dire io non ho potuto fare a meno di rimarcarlo: certamente non vado a punirlo perche’ a 12 anni non e’ gia’ un maturo pro. Ma il fatto e’ ahime’ che tutti gli altri intorno a lui gia’ lo sono, non si scappa. Vedi la nuova Maria, la ragazzina di 11 anni che gioca gia’ gli U18. Io pero’ sono contento perche’ dopo il torneo, mia moglie ha approffittato della vicinanza e ha portato Nicholas a vedere il museo di Salvator Dali’ a St Petersburgh. Mi piacerebbe sapere quanti ragazzini fra quelli passati dall’Academy in questi ultimi 20 anni ci siano mai andati…)
Comunque anche Luigi Bertino nella sua rubrica Professione Genitore su Tennis Italiano affrontava in parte questo problema: “(…)se osserviamo con maggiore attenzione il mondo del tennis di vertice, spesso ci apparira’ evidente uno strano fenomeno:esistono molti giocatori e giocatrici che possiedono delle qualita’ tecniche e fisiche eccellenti,ma non riescono ad emergere nel mondo dei professionisti.Altri invece che,in possesso di qualita’ tecniche e fisiche ‘minori’ sono sempre presenti sulla scena internazionale.Evidentemente qualche altro fattore importante deve concorrere alla formazione di un tennista di alto livello,oltre a quelli citati precedentemente. Questo fattore consiste,a parer mio,nella personalita’ che un ragazzo riesce a costruirsi nell’eta’ adulta. Qui-continua Bertino-entrano in gioco I genitori che hanno il dovere di preoccuparsi affinche’ I figli si costruiscano una personalita’ forte e ben determinate,condizione essenziale per qualsiasi attivita’ di successo”. Poi Bertino passa a parlare, giustamente, di valori positivi e e di educazione che senza valori diventa volgare allevamento. Voi sapete come la penso in proposito e cioe’ che l’80% di chi e’ nei 100 oggi, da piccolo aveva l’empatia di una carota e un carattere e un ‘attitude’ da arrogante bulletto di strada. Certo, solo chi matura e riesce a sottrarsi al Lato Oscuro della Forza ce la potra’ fare mentre chi non ci riesce e’ destinato ad ingrossare le file dei frustrati disillusi perdenti mezzi delinquenti pazzi criminali o tutt’al piu’ finira’ come il compagno di scuola, compagno di niente di Antonello Venditti in banca pure lui o,peggio ancora, Maestro Scoglionato del Circolo sotto casa. Ma prima, sotto le ceneri, deve covare il Fire Inside, il Super Ego, l’Arrogante Presunzione di essere lui l’Unto del Signore. Quello stesso carattere che ti fara’ fare cose che noi umani non possiamo nemmeno immaginare perche’ abbiamo sviluppato inconsciamente dei meccanismi di inibizione che se da un lato ci rendono migliori come esseri umani dall’altro, secondo me, ci precludono di dedicarci davvero tutto per tutto ad uno stupido gioco che si gioca in mutande davanti a migliaia di spettatori. Per fare un esempio, anche la capacita’ di vincere magari 76 67 75 durante una giornata no contro un giocatore inferiore al quale normalmente davi 62 61 passi attraverso il prezzo di saper accettare di snaturare e sporcare il proprio gioco, autoimbarazzandosi pur di conseguire il fine ultimo che e’, nello sport-in ogni sport, se non la vittoria il giocare per vincere e NON il giocare bene,come continuano ahime’ a credere gli ipocriti e i dilettanti. Lo stesso Federer, considerato il piu’ narciso della storia, ha scientemente deciso di abbandonare il Serve ‘n Volley e quell’ipocrita di Scanzi non gliel’ha ancora perdonata, perche’ lui l’avrebbe preferito bello e perdente come Gasquet o Lopez.
Solo il tempo potra’ dire se mio figlio rimarra’ una canaglia o se maturera’ per diventare un campione o un medico, un veterinario,un famoso attore o chissa’ che, ma dio mi e’ testimone che io ho sempre insegnato ad affrontare vittoria e sconfitta, those impostors, allo stesso modo come indicato da Kipling e che non importa se vinci, non importa se perdi, l’unica cosa che conta e’ how you fight, come hai combattuto, l’unica cosa che conta e’ l’essere certi di aver dato tutto, di aver espresso il tuo personal best di quel giorno, di quell momento. A dispetto o come risultato di cio’, mio figlio e’ quello che e’ (it’s my nature!, disse lo scorpione alla rana) ed io pur rimproverandolo o punendolo per quel che combina, rimango convinto che al di la’ della tecnica, decisamente sopravvalutata in Italia, io rimango convinto,dicevo, che se mai Nicholas riuscira’ sara’ perche’ aveva questa arroganza, questa rabbia, questa sfrontatezza e cocciutaggine nel suo DNA, le stesse qualita’ che lo rendono non certo il beniamino degli allenatori, degli arbitri, degli insegnanti. Perche’ alla fine ha ragione Safin: tennis,everybody has. Quello che conta e’ il Mental, quel Mental che in questo preciso momento e’ cio’ che lo fa perdere ma che se mastered, incanalato e trasformato in energia positiva, potrebbe diventare un lethal weapon ben piu’ importante del suo huge forehand.
E I compagni di scuola, di quartiere, di Academy o gli stessi maestri, istruttori, arbitri, dirigenti di circolo intervistati anni dopo diranno, magari al riparo da microfoni: ma chi l’avrebbe mai immaginato…Onestamente, ci sembrava un imbecille…Lui e suo padre!
E a proposito di padri,mia moglie parlava proprio ieri con l’ex moglie di Marcelino Rios, la sposa bambina di quel tempo, e lei a un certo punto ha tessuto l’elogio di Yuri Sharapov dicendo che era riuscito davvero a dare una educazione rigorosa e etica a sua figlia e che Maria, anche senza tennis, sara’ comunque una persona equilibrata e di successo proprio grazie al padre. A dispetto di tutti i criticoni di questo blog (e non) che ne hanno detto e continuano a dire peste e corna. Sara’ che mi piacciono le cause perse ma secondo me Yuri e la Henin sono molto meglio della maggior parte di quelli che passano per affabili e onesti simpaticoni e magari sono invece solo furbi ed ipocriti.
Comunque e’ importante capire una cosa:se vostro figlio non diventa un campione non e’ colpa vostra e non e’,soprattutto, colpa della Federazione. Le colpe della Federazione sono altre: il sistema dei circoli, il vincolo e soprattutto l’incapacita’ di avere tanti figli che invece di giocare al calcio scelgano invece il tennis e per far questo occorre (e mi sembra doveroso ripeterlo in questo Gran Finale essendo stato uno dei Cavalli di Battaglia del nostro Blog) che I costi di questo sport si riducano drammaticamente: occorrono dunque campi pubblici, ore libere per gli under 14 nei circoli, tornei nel week end anziche’ durante la settimana per limitare le spese di viaggio. Ma se e’ destino che vostro figlio diventi un campione, il modo lo trovera’ e se non lo diventa, significa che non era scritto. Inutile prendersela con lui, con noi e tanto meno con la Federazione. Come dice Brad Gilbert: no whinining, no excuses.Nessuna lamentela, nessuna scusa. E sia quel che sia.
Voglio chiudere consigliando a Bogar67 e ai nuovi e vecchi Genitori Appassionati di Figli Tennisti un libro. La prendo, come al solito, alla larga.In questi giorni si e’ tenuta sui campi del Lagos Lawn Tennis di Lagos la Governor’s Cup, una manifestazione consistente in due 25000$ una settimana dopo l’altra che attirano diversi giocatori europei a caccia di facili punti visto che la competizione locale e’ pressoche’ inesistente e che magari la lontananza e la brutta fama del paese tengono lontani I meno avventurosi. Anche quest’anno in campo femminile vi sono due italiane, Lisa Sabino e Vivien Vierin che dopo un’uscita al secondo turno nel primo torneo hanno raggiunto I quarti nel secondo mentre in doppio hanno raggiunto in entrambi i tornei la semifinale. Il Coach della Sabino e’ quel Giacomo Paleni che mi aveva un po’ deluso quando, dopo esserci conosciuti a cena dagli amici Davide e Paola Freddi, e dopo aver amabilmente conversato per un paio d’ore, non aveva minimamente mostrato alcuna curiosita’ di vedere Nicholas. Avendo comunque fin da subito manifestato la stima per l’Uomo in virtu’ della sua attivita’ benefica e per il suo genuino entusiasmo nel voler aiutare I bambini africani indigenti non ci abbiamo messo molto a chiarire le nostre posizioni e anche questa volta ci siamo fatti prima a bordo campo al Torneo e poi a cena dei soliti amici di Lagos una bella chiaccherata nel corso della quale ci siamo trovati d’accordo, forse con piu’ sorpresa sua che mia, su diverse cose. Ovviamente sul rapporto conflittuale fra Genitori e Coaches ognuno la vede a modo suo ma anche lui conviene assolutamente su quello che e’ divenuto l’assioma, il postulato fondamentale, del nostro blog e cioe’ che vi sono Genitori e Genitori, Coaches e Coaches e anche Atleti e Atleti. Coach Paleni mi ha regalato un libro chiedendomi di promuoverlo anche sul Blog e lo faccio molto volentieri per tutta una serie di ragioni, la prima delle quali la espongo subito: e’ un libro che potrebbe essere molto utile proprio ai genitori come Bogar67, a coloro cioe’ che decidono di avviare I propri bambini, dai 3 ai 10 anni, al tennis: vi sono molte informazioni sul tipo di allenamento e preparazione atletica che puo’ essere utilizzato e si parla perfino di PNL.
La filosofia e’ quella di Piatti e Sartori: costruire prima la persona e poi il giocatore,anzi, Paleni si spinge piu’ in la’ seguendo le orme del suo amico Castellani:mente e corpo vanno allenati come un tutt’uno, mente e corpo vanno allenati sempre insieme. Ma non si parla solo di filosofia e anzi il libro viene poi diviso, nella parte dedicate al programma, in settimane di lavoro, con esempi molto pratici di quel che si deve fare settimana per settimana a seconda che si alleni un bambino di 5-7 anni (fase coordinazione grezza) o di 8-9 (passaggio dall;a coordinazione grezza a quella intermedia), di 10-11 (coordinazione fine) e infine di 12-14 (fase della coordinazione fine e della disponibilita’ variabile.Ovviamente il bambino deve prima di tutto divertirsi e crescere sereno (filosofia condivisa anche da Bertino e dal PTR coi loro libri sul Munchkin Tennis) e nelle prime fasi si parla molto di multilateralita’ e polivalenza ma anche di aspetto giocoso. Esiste comunque anche una parte finale dedicata all’allenamento vero e proprio con I principi generali della periodizzazione e con cenni sull’alimentazione prima, durante,dopo la partita … Paleni poi e’ considerate uno dei guru degli allenamenti basati sulla propriocettivita’ e quindi via agli allenamenti coi tappi nelle orecchie o a piedi scalzi o con un occhio bendato. Non e’ che li abbia inventati lui ma e’ sicuramente uno di quelli che ci crede di piu’ e che imposta maggiormente i suoi allenamenti su queste cose
Un capitolo a parte, quello finale, e’ dedicato ai Genitori. E’ chiaro che Paleni non vuole Genitori fra I piedi Insomma, mi pare quell tipo di libro che uno dovrebbe leggere subito prima di cominciare a leggere gli altri libri piu’ ponderosi e specialistici e poi magari discuterne sul blog,oppure semplicemente quel tipo di libro che uno avrebbe dovuto leggere se non vi fosse stato il blog e che mi sento di consigliare adesso che il Blog non ci sara’ forse piu’. A dire il vero era un libro che molti avrebbero dovuto leggere anche prima di scrivere commenti su G&F, io incluso e in tal modo, pur essendo certo che non avrei modificato alcuni miei j’accuse a ‘certi’ circoli, ‘certi’ maestri pierino, ‘certo’ ambiente, ‘certo’ atteggiamento e blah blah blah, probabilmente avrei avuto prima alcune risposte o almeno alcune conferme. E’ vero che io magari mi ero gia’ letto molti libri di questo genere in inglese (I cui titoli vi ho sempre trasmesso) ma e’ vero anche che in italiano non sono molti I libri che trattano, in modo poi cosi’ semplice e immediato, questa materia. Compratelo anche perche’ Paleni non ci guadagna una lira: i soldi vanno interamente alla Fondazione Tennis For Africa e servono per aiutare i bambini di questa scuola povera di Morokko, un quartiere appena fuori Lagos, famoso fra gli espatriati per il suo mercatino di stoffe. Vi ho sempre raccontato che in Africa in 100 metri si puo’ passare dall’eta’ della pietra all’eta’ del computer e dei razzi: ecco a Morokko siamo fermi all’Africa di Karen Blixen. Giacomo Paleni :IL GIOCO DEL TENNIS_Benessere fisico e mentale. Per ulteriori informazioni: www.palenitenniscoach.com.
E’ un libro,ripeto, per chi e’ alle prime armi ma e’ completo: diciamo che e’ un libro adatto a quelli che non hanno voglia e tempo di andare a filtrare le informazioni utili fra gli oltre 5000 commenti di G&F. E’ il libro che puo’ riassumere una parte, quella meno polemica e piu’ didattica, delle prime due stagioni di G&f. Avrei voluto davvero scrivere anche G&F: Ricomincio da tre, ma al momento non ci sono le condizioni. Never say never, mai dire mai, ma davvero credo sia piu’ giusto finire cosi’.

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278 Commenti a “Genitori&Figli: Gran Finale!
C’era una volta un blog…”

  1. Giorgio Errani scrive:

    il problema è - riferito al mio post precedente - che ti costringono a prendere decisioni (a volte impopolari, a volte incazzerecce, a volte dure) sulle quali dovrebbero aiutarti, anzichè contrastarti

    allora sei sempre assalito (almeno io, all’epoca) da mille dubbi sulla correttezza delle tue idee e sulla tua competenza specifica

    in fondo io faccio l’imprenditore, mica il manager sportivo…

    perchè nessuno deve avere voglia di aiutarmi ???…

  2. Giorgio Errani scrive:

    non so perchè, ma i post sono usciti in ordine cronologico invertito…

    sorry

  3. Giorgio Errani scrive:

    ciao a tutti,
    solo per dare un piccolissimo contributo ed una piccola precisazione, in particolare a costa azzurra, mad max e bogar67 (ma anche a tutti gli altri)

    le cifre per giocare a tennis ad un certo livello sono (purtroppo ed ingiustamente) altissime, ma non COSI’ TANTO come qualcuno ha scritto

    Sara spendeva da 20 a 30mila euro all’anno (vivendo fuori di casa), molto meno quando ha vissuto a casa, 50mila euro all’anno hanno la coda lunga… e li spendi quando hai già un coach privato (ma si suppone anche che ti autofinanzi parzialmente)

    verissimo invece che bisogna rischiare e volare alto: Sara a 12 anni giocava gli under 14, a 13 anni gli under 14/16, a 14 anni gli under 18, a 15 anni (e 6 mesi) era la migliore under 18 d’Italia (anche se questa cosa è stata insabbiata da TUTTI gli addetti ai lavori…)

    non ha giocato il campionato europeo under 16 con la FIT (con la quale abbiamo discusso e litigato) per seguire l’under 18 ed i primi tornei ITF

    seguire il percorso dettato dalle categorie di età è sicuramente il modo migliore per iniziare a castrarsi (e deriva dal fatto che si vuole vincere subito, anzichè investire su un potenziale)

    ci vuole qualcuno che creda e sia convinto di questo potenziale, può essere bollettieri (se siete molto fortunati), un bravo maestro (se siete moderatamente fortunati) oppure solo voi stessi (se siete proprio sfigati come me…)

    è comunque un buon esercizio di rischio (anche per i genitori) per imparare a giudicare il lavoro dei figli in maniera obiettiva…

    good luck to everybody !

  4. Fabio scrive:

    Tutto condivisibile, almeno da parte mia.
    Tranne il solito accenno ai “volgarissimi tifosi di calcio”. Conosco “volgarissimi tifosi di tennis” che si vantano di snobbare il calcio.

  5. Agatone scrive:

    Le avventure di Stefano Grazia, di suo figlio, di sua moglie e di tutti i personaggi che lui descrive sono un bellissimo racconto che mi dispiace che si interrompa. Come ho già scritto un’altra volta, se mai scriverà un libro con la sua storia, io lo comprerò.
    Come lo stesso SG ha scritto in più occasioni, l’anedottica ha una grande funzione, forse è la cosa più importante. Per questo spero di leggere ancora i suoi racconti e anche i racconti di altri genitori e figli. Imparo, così. Non come far diventare un campione mio figlio ma come fare un po’ meglio il genitore.
    Spero che i responsabili del blog/sito possano far qualcosa per tenere in vita questa parte. Mi sembra, forse, la più importante. Senza Genitori e figli ubitennis diventerebbe solo un bel sito di tennis. Così, invece, è anche una seduta psicoanalitica, un caffé filosofico, un simposio culturale.

  6. ted meekma for president scrive:

    Stefano,
    ho dato un’okkiata alle liste di eddie herr. ovviamente mi aspettavo Nickolas tra le entries dell’Under 12. Volevo chiederti se giocherà solo per testare il suo livello oppure ha qualche aspettativa di far strada in un torneo abb tosto come quello?
    e poi: se hai mai visto kozlov giocare, quale distanza separa nickolas da stefan? Infine, se li conosci: che livello sono pietro rimondini e mark henry parmeggiani?
    thks in advance

  7. bogar67 scrive:

    @ Stefano, comprerò il libro sia per lo scopo benevolo dell’inziativa sia perchè mentre mia figlia effettua la parte atletica leggere qualcosa mi ci vorrebbe proprio per far passare il tempo. Sull’utilità della lettura ai fini della crescita della mia pupa vedremo ma se lo scrivi tu caro Stefano so già che mi sarà utilissimo. E’ vero che i miei interventi nell’ultimo periodo sul blog sono più frequenti ma proprio nuovo non ero, nel senso che avevo scritto senza nick ma con nome e cognome in una delle prime puntate precedenti solo che allora ancora la bimba non faceva tennis e per questo non seguivo con la stessa assiduità di oggi tralasciando di leggere parecchie discussioni. Spero però che il blog non sia arrivato al capolinea.
    @ Giorgio Errani ti ringrazio per aver fatto chiarezza sui costi del tennis giovanile, ovviamente pur avendo la possibilità non mi sono permesso di andare a vedere il reddito di qualche anno fa dei genitori delle più quotate tenniste di oggi. Senza giustificato motivo e questo non lo era sarebbe stato un abuso perseguibile per legge, anche se la curiosità ci stava la mia era solo una provocazione verso costa azzurra.
    @madmax e costa azzurra non ho capito ancora bene quali sono gli obiettivi di un’accademia, ho avuto fin qui pareri diversi, ci sta chi sostiene che frequentenadola si trova un’organizzazione ed una cura del figlio atleta molto professionale che un circolo anche importante non può dare altri invece che è una struttura sorta più che altro al fine del semplice lucro. Ora vi chiedo alla luce anche dei vostri ultimi commenti, è mai capitato che alla Vavassori o in un’altra accademia in Italia il direttore tecnico vedendo che i genitori dell’atleta xy cresciuta bene nella propria struttura e con eccellenti prospettive di diventare professionista non abbiano quelle risorse economiche o non le vogliono investire dica: Cari genitori, qui ci sta un foglio di carta che dovete controfirmare dove io Renato, oppure etc etc mi impegno a fornire uno dei miei coach a tempo pieno alla vostra ragazza e mi assumo anche l’onere delle spese per fare i tornei ed in cambio però mi dovete dare il 20/25/30% ect dei guadagni al netto delle spese della vostra figliola? E’ mai capitato che in un’accademia anzichè pensare sola alla retta annuale versata dai genitori, si pensi ad investire personalemente su quell’atleta investende del proprio? Grazie per cortese risposta

  8. bogar67 scrive:

    Come al solito scrivo frasi alla Trap, la frase finale è:
    E’ mai capitato che in un’accademia in Italia anzichè pensare sola alla retta annuale versata dai genitori, si pensi ad investire su quell’atleta del capitale proprio? Grazie per cortese risposta!

  9. madmax scrive:

    @ Kill Bill

    altrettanto felice di ritrovarti… Di poco ma sono sopra i 100 d’altronde qui i problemi aumentano e bisogna essere “solidi” per tenere botta!!

    Se non ci saranno problemi certamente ci saremo, teniamoci in contatto..

    @ Costa Azzurra

    Scrivimi lo stesso almeno andiamo a prenderci un caffè, ormai sono rimasto solo in mezzo all’oceano…

    @ Giorgio Errani

    Mah in realtà penso che dipenda un po’ da che tipo di percorso si intraprende tant’è che le cifre da spendere da un certo punto in poi ce le ha suggerite Fulvio Fognini. Io ad esempio come più volte scritto spendo circa 25.000 euro l’anno e mia figlia ha solo 11 anni, poi se sono pochi o troppi lo capiremo più avanti ed anche il discorso del coach a seguito è relativo poichè tanto se non ci va lui ci vanno mamma e papà per cui i costi non variano anzi spesso aumentano perchè il coach lo posso mandare a dormire all’ostello e a mangiare al circolo io e mia moglie fino a che sarà possibile no per cui..

    E poi i costi sono presto fatti… Ca 600 euro mensili per l’allenamento (tennis + preparazione atletica), poi i tornei che se arrivi in fondo spesso sono più o meno 1500 euro l’uno. (non parliamo poi che se vai in un posto lontano dall’aeroporto e dove magari hotel e circolo non sono proprio attaccati devi anche noleggiare l’auto). Tieni presente poi che solo da quest’anno non tiro fuori soldi per abbigliamento scarpe racchette e corde, quindi fino allo scorso anno c’era anche questa spesa che a spanne direi si aggirasse sui 3.000 euro l’anno.

    Per il resto avevo già intuito dai tuoi post precedenti i problemi avuti con la Fit ma d’altronde se uno vuole “provarci” deve assolutamente separarsi da loro (o al massimo sfruttarla per quello che si può) altrimenti sei finito prima ancora di partire.. Certo è che le Williams non verranno squalificate per non aver partecipato alla finale del Monopoli alias Fed Cup.. Ricorderò tutta la vita le parole di Riccardo Piatti quando a Roma entrando nella sala conferenze del Real Village ci disse: “Sappiate che se volete provare a far qualcosa dovrete farlo all’infuori della federazione..”

    @ Stefano Grazia

    Non è detto che il blog debba finire anzi credo che dipenda solo da noi e la realtà è che andando avanti di cose da raccontare ce ne saranno sempre di più.

    Nello specifico dell’attitudine ricordo spesso le parole che costa Azzurra un giorno mi ha detto: “Guarda che spesso dipende dalla loro insicurezza, spesso dovuta a qualche problema tecnico”.

    Finalmente ora Alessia ride, molto ma molto più di prima e adesso che sto in campo con lei tre ore al giorno capisco il perchè… Ringrazio il fattore c. che mi ha fatto decidere di non rinnovare in accademia…. Oltre ovviamente l’avermi fatto conoscere il Cat…

    Non si dice che due indizi facciano una prova? Boh speriamo…

  10. costa azzurra scrive:

    grazie Errani

    per il tuo contributo, mi conforta sapere che le mie scelte alquanto impopolari di far giocare mia figlia a 10 anni l’under 12 a 11/12 l’under 14 a 13/14 l’under 18 e oggi 15 anni ha già ranking wta.

    ma quello che fa mia figlia è sempre “prendere palate sui denti” poi non si abitua a vincere e finisce con lo smettere di giocare… e siete voi genitori la rovina di questi poveri tennisti ….

    questi sono i consigli degli addetti ai lavori

    noi continuiamo per la nostra strada ma ti dico che di questi tempi è davvero dura … oggi ad esempio …campo di allenamento 25 euro un’ora e mezza … è cominciata la stagione invernale… si un’ora e mezza … non si è quasi mai allenata di più e penso a volte quanto forte potrebbe essere se si potesse allenare tre ore e fare anche preparazione atletica mirata alle sue caratteristiche….

    non pretendo tanto …. e di poterla seguire ….

    buona notte a tutti

  11. Archipedro scrive:

    Giorgio, ammettilo, dire che oggi sono necessari 20.000 - 30.000 Euro all’anno ad un adolescente per arrivare in alto, quando in altri sport non spendi una lira, anzi al limite ti pagano, e nel calcio anche molto, significa concludere che i “campioni” del tennis sono sempre stati figli d’una aristocrazia. E che Agassi, senza le influenti amicizie di suo padre, non potrebbe ora pubblicizzare le proprie critiche al medesimo, salvo tenersi tutti i soldi che ha incamerato con quella “vitaccia”…
    Senza nulla togliere ai veri sacrifici di tua figlia, che speriamo potrà scendere in campo a Reggio per la finale di Fed Cup, ed anzi ti prego nuovamente di accendere le 32 valvole ed andare a sostenerla, in quasi tutti gli altri sport i migliori al mondo sono effettivamente i migliori di sempre (salvo alcuni fenomeni centenari) soprattutto da un punto di vista atletico… e sono iperadattati allo sport che fanno, altrimenti non avrebbero alcuna possibilità di competere al vertice. Pescati precoci in un bacino globale, che non guarda in faccia al watusso, all’aborigeno o al rom… purché siano altissimi, fortissimi, velocissimi, coordinatissimi… Finalmente, non è mai troppo tardi, cominciano ad arrivare dall’Est (in senso lato) giovani con le pezze nel sedere, affamati (in senso stretto), che forse nel tempo proletarizzeranno anche questa disciplina poco “democratica”… dispiace per Sara, che nei prossimi anni si ritroverà doppiamente penalizzata, ad affrontare avversarie fisicamente dominanti e del tutto indifferenti ai meccanismi protezionistici degli sport elitari… federazioni… circoli… sponsor…: fino a che queste “invadenti” potranno allenarsi contro un muro, e poi iscriversi ai tornei, i figli del tennis bene non avranno mai pace…

    Mr.Errani, sei a mio parere un bell’esempio per tutti i genitori che ti leggono, di come si possa rimanere equilibrati ed umili anche quando i fatti t’hanno dato ragione, dopo molte traversie… e vorresti veramente toglierti i sassolini dalla scarpa… Se fossi in te sarei banalmente felice che mia figlia possa PARTECIPARE ai Giochi Olimpici, e girare il mondo con lo sport: nulla a che vedere con quei piccoli arroganti che dovrebbero diventare, proprio in virtù della loro presunzione, le prossime star dello show business internazionale… tra l’altro partendo da questa Italia… e da questo tennis… i futuri “numeri uni” di Zelig, forse… :-)

  12. simplypete scrive:

    @ Giorgio Errani

    Mi fa piacere constatare che le mie deduzioni trovano conferma nella realtà di una giocatrice affermata.
    Noto che è la seconda volta che cita il fatto che sua figlia pur essendo a 15/16 anni la migliore u.18 italiana il tutto venisse insabbiato e direi visti i risultati che senza dubbio era cosi, mi chiedo solo il xchè : è una questione di sovvenzioni, di prestigio per essere in nazionale u.18 oppure altro.
    Per quanto mi riguarda io penso che verso i 16 anni open e future (se si ha la classifica) sono i tornei da fare lasciando quasi del tutto perdere l’attività giovanile che sicuramente da più gratificazione all’atleta ed ai genitori ma in prospettiva potrebbere essere fuorviante (trevisan docet)…

  13. federico di carlo scrive:

    Ciao Stefano,
    mi associa a Madmax nel dire che se il blog è al capolinea dipende molto da noi. Di cose da dire ce ne sarebbero ancora tante e sarebbe veramente un peccato non approfittare del punto di incontro, della visibilità e dello spazio che Ubaldo ci mette a disposizione. Un’idea che butto di getto sarebbe quella di creare delle sotto sezioni all’interno del blog del tipo rapporto tra i genitori ed i coaches, filo diretto con la federazione, indirizzi e nominativi utili; date dei tornei internazionali; raduni di zona e via discorrendo. Penso che se abbiamo la volontà tutti di tener vivo, attuale ed aggiornato il blog, ci possa essere un futuro. Che il blog continui in quanto cosa utile e buona mi sembra acclarato e condiviso da tutti quelli che vi partecipano.

  14. stefano grazia scrive:

    Mi chiedo se la scarsezza di commenti e’ dovuta a un calo di interesse dei lettori o a un calo di interesse dei moderatori per il Blog. Comunque volevo fare una ERRATA CORRIGE: probabilmente e’ andato perso un paragrafo prima di inviare il pezzo: quando scrivo a proposito del libro IL GIOCO DEL TENNIS Un capitolo a parte, quello finale, e’ dedicato ai Genitori. E’ chiaro che Paleni non vuole Genitori fra I piedi … ci sarebbe dovuto essere anche: in quanto ritiene che ognuno debba fare il suo mestiere. Ma concordava comunque con me, come gia’ ricordato, sul postulato di G&F: ci sono Genitori e Genitori, ci sono Coaches e Coaches, ci sono Bambini e Bambini e per ognuno e’ una storia a parte.Non esiste un Allenamento Perfetto per tutti, esiste-da qualche parte-un modo di allenarsi perfetto per te.
    Mi scuso per l’errore.
    Ah, ieri la Canaglia, dopo aver vinto la settimana scorsa un torneo del gigetto a Tampa, ne ha vinto uno piu’ importante all’interno dell’Academy, una tappa del Gran Prix, battendo in finale 75 76 (13-11 al TB) il cognato (non il nipote) di Marcelino Rios (e’ il fratello della prima moglie sposata che era ancora bambina) dopo aver vinto il giorno prima in semi al TB del terzo contro un ragazzino indiano (ce ne sono parecchi,a parte Bhambry, di ragazzini indiani che ci stanno provando…fra qualche anno secondo me avranno qualche Top 20)

  15. Giorgio Errani scrive:

    @Archie
    mai contestato il fatto che i campioni di tennis siano figli di un’aristocrazia, anzi… da sempre è così, salvo rarissime eccezioni (come nel golf, nel polo, nelle corse automobilistiche…)
    l’idea, promossa da qualcuno, di avere campi pubblici gratis ad ogni angolo di strada potrebbe essere il primo passo per migliorare questa situazione esecrabile, perché poi magari qualcuno che nota qualche bimbetto di talento e lo aiuta salta fuori sicuramente…
    per il resto io SONO banalmente felice che mia figlia possa fare quello che le piace (potere fare un lavoro che ti piace secondo me è il top della vita, secondo solo alla salute, più dei soldi, più delle vacanze, più del lusso, più di tutto…) con o anche senza coppe e trofei, con o anche senza Olimpiadi, solo per vederle brillare gli occhi e urlare la sua gioia al cielo quando la pervade l’unica cosa – secondo me – degna di muovere il mondo: THE PASSION…

    @costa azzurra
    non è del tutto sbagliato quello che dicono i maestri…
    bisogna riuscire a trovare il giusto equilibrio fra giocare al tuo livello di età (per vincere) e giocare al tuo livello di bravura (per lottare), se eccedi troppo nel primo diventi “molle” ma se eccedi troppo nel secondo corri il rischio di diventare troppo “difensivo” e/o remissivo…
    i maestri (non so perché, forse per timore di essere criticati dai genitori) propendono sempre e comunque per l’opzione 1, io credo che sia meglio partire dall’opzione 2 correggendo il tiro in corsa

    @madmax
    battuta assolutamente non polemica: ma con 3000 euro all’anno di abbigliamento e racchette la vesti sempre Dolce&Gabbana ??… a parte gli scherzi (anch’io a volte ho ecceduto nel completino “carino” per mia figlia, mai una volta – sbagliando – che le abbia detto: vai a giocare coi pantaloncini vecchi di tuo fratello e la maglietta scolorita, ma tant’è… questo è un difetto atavico di noi genitori, i figli so’ piezz’e core…) credo che 25K all’anno a 11 anni siano un po’ eccessivi, ma del resto non ci sono regole e/o parametri, è giusto che ognuno si faccia i propri…
    di buono c’è che – andando avanti – dovresti ottimizzare sempre di più (già hai eliminato l’attrezzatura, in seguito saranno magari le spese dell’albergo, poi magari arriveranno gli sponsor…)
    se poi adesso ride molto più di prima quando sta in campo, il resto conta veramente poco…

    @bogar67
    nessun problema, non preoccuparti… la tua curiosità è più che legittima
    il problema dei soldi, per i figli tennisti, è un problema che sta diventando sempre più grosso (per colpa della specializzazione e della globalizzazione, ma anche – secondo me – perché il talento è stato parzialmente soppiantato dal resto…)
    a quanto mi risulta, molto raramente un’Accademia propone questi tipi di contratto ai ragazzini (ma a volte succede) però non si può prescindere dal fatto (e neppure criticare troppo) che le Accademie siano lì per fare business (del resto devono campare anche loro), criticabile invece è il fatto – secondo me – che queste Accademie non siano sollecitate (o spinte ?… o magari sponsorizzate ?…) da qualcuno più in alto a percorrere questa strada in modo più concreto

  16. bogar67 scrive:

    Continuando a parlare di costi comprendo benissimo che al Nord Italia i costi sono notevolmenti maggiori rispetto a quelli del Sud. Forse dovrebbero fare le gabbie salariali anche per i genitori dei giovani tennisti.

    Vi dico i miei costi del tennis in SARDEGNA:

    Affitto campo in green set per giocare con altri o con mia figlia: Euro 2 Ora

    Affitto campo in green set per giocare con altri o mia figlia con luce artificiale : Euro 4 Ora

    Affitto campo in green set coperto per giocare con altri o mia figlia: Euro 3 Ora

    Affitto campo in green set coperto con luce artificiale per giocare con altri o mia figlia: Euro 5

    Ora di lezione con maestro Fit secondo livello: Euro 10 più costo campo sopraindicato

    Ora di lezione con maestro Fit nazionale: Euro 16 compreso campo e palline .

    Vi faccio anche presente che al circolo dove sono iscritto mi lasciarebbero giocare gratuitamente con mia figlia quando occupare il campo non significa togliere ore di introiti al circolo stesso che è comunale no profit, cioè se vado ed i campi sono liberi, fatta eccezione per la luce artificiale io e mia figlia potremmo giocare gratis anche se io preferisco pagare.

    Ovviamente in Sardegna qualora volessi far fare attività giovanile di un certo livello avrei invece dei costi aggiuntivi a quelli vostri per gli spostamenti in aereo.

  17. madmax scrive:

    @ Costa

    Ecco, vedrai che se ci vediamo ti posso dare buone notizie..

    @ Archipedro

    Anche se su tante cose mi trovi d’accordo penso che tu faccia un grosso errore se pensi che in futuro la fame ed il “muro” basteranno a vincere a livello tennistico.. A mio parere l’est ha vinto e vince (ma già un po’ meno a livello giovanile) soprattutto grazie ad una cultura sportiva (o meglio abitudine perchè per loro conta solo vincere a qualsiasi costo) migliore che permette ancor più della fame (a Mosca ora chi gioca a tennis certamente non sa nemmeno cosa sia) di accettare “sacrifici” fisici fin da subito. Se come sempre è accaduto il tennis femminile con un ritardo di una decina anni raggiungerà il livello di quello maschile, non basterà più tirare forte ma sarà necessario saper giocare a tennis, non a caso la Cljisters dopo un paio d’anni con un dritto migliore che nella prima “era” ha vinto subito uno slam. E questo è stato anche uno dei motivi per cui non ho rinnovato con la Vavassori. E’ evidente che qui da noi deve cambiare proprio la cultura sportiva (ma gente come Piatti sta lavorando proprio su questo) altrimenti non si andrà da nessuna parte. E di questo se ne sta accorgendo anche mia figlia a cui quest’anno le sto facendo frequentare normalmente le ore di educazione motoria a scuola. Hanno fatto la prova sui 1200 metri per la campestre ebbene ha battuto di mezzo giro tutti i maschi e di un giro le femmine dopo di chè hanno fatto la campestre di tutte le prime medie ed ha vinto di oltre 40 secondi (ora la mandano a fare i campionati provinciali). A pallavolo non aveva mai giocato e dopo 6/7 lezioni ha fatto 11 punti di fila con la battuta (dall’alto ovviamente). Lei è un fenomeno? No assolutamente, come ho spiegato a lei anche in occasione della vittoria dei regionali, ha vinto contro delle handicappate a livello sportivo e motorio e non deve nemmeno per un momento sentirsi forte perchè quello non è il termine di paragone da prendere in considerazione (infatti poi agli italiani ha perso agli ottavi ma nemmeno quello è il termine di paragone nel senso che il termine di paragone è un altro sport ma non fa nulla) anche se poi fa benissimo per l’autostima. Tant’è che parlando con una ex atleta del mezzofondo ora preparatrice atletica mi diceva che il suo 4.48 sui 1200 metri è un buonissimo tempo in quanto era solo la terza volta che provava la distanza e soprattutto perchè lei non si allena per la corsa ma anzi si allena esattamente con indirizzo contrario ma in generale non è un tempo eccezionale e nonostante questo leggendo i tempi che ci aveva dato il Prof. Buzzelli rispetto alle altre tenniste italiane della stessa età è migliore di oltre quindici secondi che non è per nulla poco (in realtà per delle atlete allenate è un mondo di differenza). Ovviamente è indiscutibile che abbia un ottimo fisico ma non è certo un caso bensì molto arriva dalle 6/7 ore settimanali di preparazione atletica + le ore passate sul campo. Perciò non penso che il problema sia dove ci si allena ma come, anche perchè quando la gente vede un’extraterrestre (inteso come quantità intensità e voglia di allenarsi rispetto agli altri) le porte si aprono ed io ad esempio ho campi a disposizione in inverno a 5 euro l’ora, palazzetti, comuni e associazioni sportive che se possono danno una mano etc etc. Certamente il mio sarà un caso per ora più unico che raro ma sono convinto che come al solito in ritardo ma prima o poi ci arriverà anche l’Italia ad allenarsi non solo nel modo giusto ma anche con la mentalità corretta…

    @Bogar

    Beh chiariamo subito che un’accademia (nello specifico la Vavassori) è meglio del 95% di qualsiasi circolo e che a pari ore di lavoro il risparmio è notevolissimo, in più ha il grosso vantaggio di poterti dare tutti i servizi possibili all’interno della struttura che obbiettivamente è una comodità non da poco. Al suo interno infatti oltre alla preparazione atletica giornaliera troverai molti ragazzi con cui confrontarsi molti maestri che permettono all’accademia di funzionare sempre, servizi navetta, incordatura e materiale a prezzi scontati, convenzioni con massaggiatori fisioterapisti hotel ristoranti etc etc.

    Purtroppo però poi siamo in Italia e ci si scontra con la realtà dei costi e della mentalità che fa si che i giovani e le loro famiglie al contrario di invadere questi centri ci vanno raramente (anche perchè pensano che ci siano dei maghi e che un brocco in una settimana possa diventare Federer) per tenerseli a casa, per non fagli fare troppa fatica e per farli sentire il re del circolino invece di farlo diventare uno dei tanti che deve mettersi in discussione perciò a fronte di poche entrate le accademie rispondono con una standardizzazione del lavoro ed un abbassamento della qualità del personale. Fatto sta che alla fine questi posti sono frequentati per lo più da gente che ci va solo per non andare a scuola, gente del posto e gente come me che quando ha imparato quello che doveva imparare se ha obbiettivi importanti prende e si organizza per un lavoro molto più personalizzato. Nello specifico Vavassori mi aveva detto che nel suo programma, una volta pagati i campi e la ristrutturazione dell’accademia ci sarà anche l’investimento sui ragazzi. Io ovviamente questo lo ritengo più importante della ristrutturazione (ma ognuno ragiona con la sua testa) e non potendo permettermi di aspettare (altrimenti poi è tardi) ho fatto scelte diverse..

  18. madmax scrive:

    @ giorgio errani..

    si capisce che ormai non devi più tirare tu fuori i soldi da un po’ di tempo eh?? ah ah ah

    pensa che noi stando alla vavassori avevamo il 35% di sconto all’adidas, ma quattro paia di scarpe di tennis + due da atletica una quindicina di completini + svariati pantaloncini e magliette per l’allenamento, tute, giubbotti, giubbottini gilet, felpe, calze, cappellini, tre incordature al mese (corde+ incordature 18 euro l’una scontata), racchette e borsone, insomma arrivare a 3.000 euro era una passeggiata..

    come hai detto giustamente, ora dovrei riuscire a ottimizzare ad esempio anche sulla scelta dei tornei per cui vedremo…

    @bogar

    certo con i costi sei avvantaggiato rispetto a chi vive al nord ma a breve ti accorgerai che i veri costi non sono quelli del training e gli aerei, la benzina, gli hotel ed i ristoranti costano uguale a prescindere dalla tua residenza..

    @simplypete

    se parliamo di ragazze anche prima dei 16 anni..

  19. stefano grazia scrive:

    TED: giocherà solo per testare il suo livello oppure ha qualche aspettativa di far strada in un torneo abb tosto come quello?
    Solo per testare il suo livello,temo: non lo dico per scaramanzia ma ho ben presente le limitazioni caratteriali e fisiche della mia canaglia. Per quanto la videoanalisi effettuata la settimana scorsa pare sia stata, a detta degli esperti, quella piu’ rasente alla perfezione di tutta l’Academy (al punto che gli avrebbero detto che non si aspettano miglioramenti alla prossima a gennaio perche’ sarebbe impossibile), c’e’ una bella differenza fra STILE/APACITA’ TECNICHE e VALORE DI GIOCO che racchiude anche il mental, la capacita’ strategica, l’esperienza,la potenza e il fisico. In pratica anche la differenza fra un Maestro e Uno che vince, fra un Scott Draper e un Thomas Muster.La cosa ci ha fatto piu’ che altro piacere perche’ e’ arrivata subito dopo che uno dei suoi coach, in contraddizione con quello che ci viene ripetuto da anni e con quanto detto pochi giorni prima anche da Brad Gilbert, aveva sollevato, dopo le prime sconfitte, dubbi su servizio e rovescio. In realta’ lo stesso Coach avrebbe di fronte al video ritrattato ma e’ una questione di labna caprina: per quanti minuti in un match sei in grado di giocare a quel livello? QUESTA E’ LA CHIAVE DI SVOLTA, IL TURNING POINT: la capacita’ di mantenere il tuo piu’ alto livello di gioco per tutto il match. La tua capacita’ di mantenere il FOCUS per tutto il match. Quindi al momento non abbiamo, o almeno io non ho aspettative, vista anche l’esperienza di quest’estate. Ma ovviamente mio figlio e’ convinto di vincere o almeno arrivare in semi. C’e’ di bello che ancher dopo ogni batosta si riprende in fretta.
    Non ho visto nessuno dei giocatori da te citati perche’ sono ancora qui a Lagos ma sto per partire: il 14 saro’ a Bradenton per 2 sett e magari ti potro’ dire.
    Non so quindi chi siano kozlov e pietro rimondini (che mia moglie ha pero’ sentito nominare e dice che sta per arrivare) mentre mark henry parmeggiani e’ il miglior amico di Nicholas ma essendo di un paio d’anni piu’ grande e’ in gruppi diversi e fino ad ora ha fatto tornei diversi. Ma dalla prossima settimana Nicky comincera’ a fare qualche U14 e anche il prossimo Gran Prix interno lo dovrebbe fare nella categoria superiore, almeno cosi’ gli han detto dopo la vittoria. Con Mark che e’ un ragazzino tutto lk’opposto di Nicholas, molto maturo ed educato …e molto paziente, credo abbian fatto solo qualche games in allenamento all’inizio…E poi han giocato il doppio insieme in un torneo a squadre interno in cui credo Nicky si sia distinto per dei gran colpi ma anche per gli insulti che gli indirizzava quando sbagliava…ma Mark rideva e non se la prendeva. Mia moglie e’ molto contenta che Nicholas abbia trovato un amico come lui, piu’ grande, piu’ maturo e con un carattere molto tollerante…speriamo che gli serva a migliorare il suo. Allo stesso modo Mark ha la possibilita’ di tanto in tanto di evadere dall’Academy per una pizza, un cinema o semplicemente una cena all’italiana in casa.
    Sabato Nicky gioca un torneo a St Petersburgh esterno all’Academy dunque e han chiesto il permesso di far venire anche Mark (i bambini boarding NON possono uscire dall’Academy se non con gli accompa\gnatori dell’Academy o autorizzati dai genitori) e Nicholas ha chiesto di giocare l’U14 e visto che ha vinto gli ultimi due tornei U12 che ha giocato penso che l’accontenteremo e quindi chissa’, magari finisce che si incontrano fra loro…
    thks in advance

  20. pibla scrive:

    Mi sa che sono rimasto un bel pezzo indietro ed in più non ho ancora, colpevolmente, letto il pezzo di Stefano (ma l’ho già scaricato e fotocopiato, è solo questione di ore, quando ho un attimo), però non posso resistere alla tenazione di chiedere a Max che ne è dell’academy, cosa è successo? mi ricordo che più o meno un anno fa ne eri entusiasta e ora scrivi che ringrazi il fattore fortuna di non averti fatto rinnovare in Accademia, che è successo???

    Saluti a tutti.

  21. Giovanni da Roussillon scrive:

    Federer, Safin, Tiger Woods e via via non sono propriamente figli di alcuna aristocrazia, nemmeno nell’accezione stravolta del termine. Non è che alla disponibilità in quattrini di cui si parla qui corrisponda necessariamente “essere migliori” nel senso anche lato. Anzi!
    Le parole di Federer al riguardo sono esemplari. E’ riconoscente ai genitori per il tempo, l’attenzione e la pazienza che gli hanno dedicato durante il percorso di apprendista tennista. Al finanziamento della sua formazione manco accenna.
    Sarà che i campioni hanno goduto la fortuna di nascere in luoghi civilmente evoluti.

  22. madmax scrive:

    Pibla, se vai al capitolo precedente tra gli ultimi post troverai tutte le spiegazioni del caso in questione. Resto comunque grato all’accademia per quanto fatto in questi due anni e soprattutto per tutto quello che ho potuto imparare io che è fondamentale per le scelte che andrò a fare in futuro.
    Il punto è che nel tennis si va per step e credo che in questo momento mia figlia per crescere abbia bisogno d’altro. Il fattore fortuna sta nel fatto che senza la problematica sorta (che andrai a rileggere nell’altro capitolo) mi sarei fermato almeno un altro anno (era già in preventivo il lasciare prima o poi) ed in certi casi il non prendere decisioni è l’errore più grosso nel senso che avrei perso tempo (e automaticamente denaro) inutilmente… Forse banale ma è tutto qui…

    @Giovanni

    Non conosco con precisione la storia dei tre che hai citato ma quello che hai scritto non ha per nulla senso. Chiunque di quei tre (quindi stiamo parlando in tutti i casi di un FENOMENO) sfonderebbe ovunque (pure in Italia) ed anche se la famiglia non ce la facesse ad arrivare a fine mese qualora per qualche stranissimo motivo il ragazzo riuscisse a prendere la racchetta in mano. Il problema è per tutti gli altri gente come appunto la figlia di Giorgio Errani o il figlio di Fulvio Fognini cioè ottimi giocatori ma non dei predestinati.. E purtroppo i top ten sono solo dieci anzi anche meno visto che per molti anni nei dieci almeno quattro o cinque sono sempre gli stessi, perciò posto che l’eccellenza sia l’essere nei cento, il problema è per tutti gli altri 99 più tutti i giovani che lottano per entrarci!!

  23. costa azzurra scrive:

    Giovanni da Roussillon

    la nonna di Safin ( russa primi decenni del novecento ) giocava a tennis …. infatti tutti i proletari di quel periodo giocavano a tennis dopo il lavoro nelle miniere….

    per quanto riguarda la famiglia di Federer comunque benestante …. hanno avuto la fortuna di avere a disposizione la Federazione Svizzera che siccome si deve occupare di un territorio ridotto e molto ricco sa gestire bene le risorse ..ad esempio in svizzera ci sono strutture tennistiche complete di tutto in tutti i paesini anche i più piccoli e la federazione ha un metodo capillare di osservazione .

    Forse è proprio una questione di numeri li’ ci sono molte disponibilità per un numero ridotto di fruitori e uno spazio ristretto territoriale.

  24. bogar67 scrive:

    Madmax mi associo alle domande di pibla, sei rimasto in disparte per tutto il periodo estivo e adesso spunti con questa novità di cui però non ci rendi partecipi fino in fondo. Possiamo chiederti che tipo di alternativa all’accademia hai trovato per la tua campionessa? del perchè la trovi più utile alla sua crescita? Mi hai sempre rimproverato di non leggere fino in fondo i tuoi post e quello degli altri ma leggo e rileggo, a parte qualche velato spunto polemico non trovo nulla in tal senso. Io comunque una alternativa all’accademia la potrei anche trovare agli stessi prezzi o meno. Agirei in questa maniera, mi guarderei in giro alla ricerca dei migliori atleti della classe di età uguale o superiore a quella di mia figlia della regione o provincia dove abito, cercherei di far capire ai loro genitori l’utilità di fare allenare insieme queste ragazze raggruppandole in un solo circolo dove esiste una struttura adeguata e poi cercherei insieme agli altri genitori un ragazzo tra i venti e i trentanni che abbia fatto ottimo tennis agonistico classificato 2.3.-2.4 che ne segua il percorso sia negli allenamenti che nelle trasferte in giro per i vari tornei giovanili. Penso che se riuscissi a creare un team non solo egoisticamente per mia figlia ma per 4/5 persone ammortizzerei di parecchio le spese di tutti e potrei avere un’assistenza ed una crescita non indifferente.

  25. bogar67 scrive:

    mad max ancora una volta non ho afferrato, avevi già spiegato. Scusami per l’ennesima volta di non aver fatto attenzione a ciò che hai scritto. Ti auguro un in bocca al lupo!

  26. Giovanni da Roussilon scrive:

    Nel commento precedente, facevo appunto contraltare ad una proposizione del genitore Errani: i campioni non sono statisticamente affatto generati dall’aristocrazia [’campioni’, ‘aristocrazia’], caro Madmax, soprattuto se intesa nell’accezione ormai stravolta.

    A Costa Azzurra chiedo se il pargolo di due insegnanti il tennis sia beneficiario di ‘qualche dollaro in più’, se l’attività di dipendente comune di un’azienda chimica produca un reddito da benestante. Altresì gli ricorderei che dietro i numeri stanno i fatti, e che - come egli stesso esprime in altro modo - il suo Paese non è propriamente oggi in posizione esemplare quanto ad evoluzione. Per mio rammarico. Mi riferisco anche al tennis, giacché non si può chiamare fuori dalla cultura che lo permea.

    Un saluto e l’augurio di vita bella, ‘malgré tout’, a Stefano Grazia.

  27. madmax scrive:

    @ bogar

    nulla figurati comunque provo ad approfondire

    intanto compra tennis italiano di questo mese e leggiti un po’ l’intervista di ugo colombini (manager di del potro), poi i servizi di fabio della vida e riccardo piatti così ti renderai conto di cosa si dovrebbe fare per “provarci” sul serio..

    se io facessi quello che dici tu (tra l’altro improponibile perchè la lombardia è grande e poi perchè ognuno la pensa a modo suo) sarei rovinato in partenza perchè se dobbiamo guardare ai risultati come under 11 in lombardia non esiste praticamente nulla (la finale dei regionali mi sembra che mia figlia l’abbia vinta 62 61) e se le più grandi (le migliori ovviamente) ragionassero allo stesso modo sarebbero loro a non volersi allenare con Alessia. Se invece si parla di livello tecnico, oltre al fatto di essere una cosa troppo soggettiva posso dirti che in Lombardia di tecnicamente valide ne ho viste ben poche (forse una o due) perciò che faccio se loro non si vogliono allenare insieme? Non ne parlo nemmeno a livello atletico altrimenti ci sarebbe da piangere.. Il problema qui è che la corsa non bisogna farla sugli altri bensì su se stessi nel senso che bisogna solo pensare a crescere sia a livello tecnico che fisico per poi inserire il tutto all’interno dei match, cosa che ti consente di avere un’arma completa che ti servirà poi per vincere le partite, che quando arrivi a 15/16 max 17 anni è l’unica cosa che conta (al contrario di ora che non conta praticamente nulla ed infatti agli italiani oltre la Zerulo che ha vinto e che gioca bene ma che ha anche un fisico ed un viso più da quattordicenne che da undicenne, quella che mi è piaciuta di più è la figlia del nostro Mauro che pur avendo perso al secondo turno e nonostante debba a mio parere migliorare a livello fisico e sul servizio per tecnica e presenza sul campo non è seconda a nessuna). E purtroppo per fare questo servono molti match partendo da quelli “facili” dove giochi da favorito (e dove quindi hai l’ansia del dover vincere per forza ma che una volta che li hai vinti ti danno fiducia e abitudine alla vittoria) fino ad arrivare a quelli impossibili dove non hai nulla da perdere ma ti servono per salire di livello. Ecco allora che per crescere veramente a livello tecnico si rende necessario un lavoro certosino fatto su misura e portato avanti giorno dopo giorno, facendo molta attenzione ai particolari cosa che invece in un’accademia (ma anche in un gruppo qualsiasi perchè ognuno ha problematiche diverse perciò se lavori per uno non lo fai per l’altro) dove si svolge un lavoro standard è impossibile da ricevere. E’ ovvio poi che se non hai tempo a disposizione, non vuoi “rischiare” un po’ di denaro e non trovi le persone giuste che ti guidano, anche l’accademia a quel punto va benissimo, purtroppo però avendo visto un po’ come lavorano in paesi tipo la Croazia è difficile poi credere che da noi possa uscire qualcuno di veramente forte…

    E proprio in questa ottica rileggendo l’articolo di Stefano non mi trovo per nulla d’accordo con lui quando scrive che in Italia si tiene troppo in considerazione la tecnica ed anzi è vero proprio il contrario nel senso che non si guarda proprio, basta andare a vedere i tornei giovanili e rendersi conto che nessuno sa servire molti hanno impugnature improponibili etc etc. In realtà se ne parla molto da qualche anno da quando cioè la banda Piatti/Sartori/Pizzorno ha cominciato a far conoscere la video analisi ma in realtà poi ancora oggi chi lavora in quel modo giorno per giorno a partire dai bambini piccoli in pratica non esiste anche perchè poi tutti riescono a vedere l’errore ma non tutti sanno come risolverlo senza fare danni peggiori. Faccio due esempi che conosco perfettamente perche erano due dei cinque grossi problemi riscontrati a mia figlia: apertura troppo ampia del dritto e il servizio che è sempre stato buono ma vuoi perchè in un certo periodo lanciava la palla troppo avanti vuoi perchè faceva poco la torsione morale che appena si irrigidiva faceva caterve di doppi falli. Tutto l’anno di lavoro risultati pochissimi, ora un mese e mezzo di lavoro e problemi risolti all’ 80-90%. Il terzo purtroppo è un problema che dipende anche dalla forza delle gambe perciò si deve avere un po’ più di pazienza come il quarto che però dipende dalla variazione del modo di colpire la palla (quindi una crescita) ed il quinto (il gioco al volo) che praticamente non aveva mai fatto… Dimmi poi se si lavora sulla tecnica… Ah e tieni presente che normalmente quando vedono giocare Alessia tutti dicono: “Oh ma che tecnica che ha!!” Ed io che mi devo dare le martellate sulle palle per non esplodere e non dire ma scusate ma non vedete questo quello e quell’altro?

    Poi vai ai raduni e fanno il test sulla flessibilità dove in una settimana puoi passare da +1 (valore pessimo) a + 12 (ottimo) visto che basta fare un po’ di stretching, tra l’altro senza rendersi conto che uno/a può essere cresciuto/a nel periodo più di gambe che nella parte superiore del corpo cosa che di fatto rende difficile il non essere rigidi mentre poi le cose dove ci vogliono mesi per migliorare (se si migliora) non le guardano nemmeno..

  28. ermanno scrive:

    ho scoperto da poco il blog ma leggendo tutti i commenti dei protagonisti
    e nelle svariate discussioni ho notato un certo livello culturale sia tennistico che umano, tranne qualche luogo comune riguardante i titoli della federazione con i titoli di disipline scientifiche come medicina, avvocatura,magistratura perchè essendo appunto scienza ha una legislazione penale quindi non fraintendiamo le due cose.ritengo di assoluto interesse e andrebbe opprofondito con FEDERICO DI CARLO
    l’integrazione della PNL in campo tennistico.come tanti altri sono in conflitto
    con la federazione dove in un paese di montagna esiste un centro federale
    il quale con il consenso del comune e della gestione privata si è impossessata di una struttura pubblica riservando poche ore ai cittadini di giocare a tennis

  29. Archipedro scrive:

    Nel mondo del tennis ed in quello sportivo, in Italia come nell’orbe terracqueo, si vive ormai di frasi fatti, luoghi comuni e soluzioni preconfezionate. Com’appena s’utilizza un po’ di rigore intellettuale (e scientifico) per analizzare i comportamenti omologati, le scelte di governance… ci s’accorge che ristagniamo in un periodo storico decadente, in cui non si osa aprire alcun sentiero inesplorato, o sviluppare un progetto originale. Partirei da qui. Ogni genitore che partorisca un’idea a favore dei figli è ormai un’ottima notizia… Questo blog è ancora utile… personalmente m’ha fatto incontrare persone stimolanti… tutto dipende dall’educazione dei protagonisti…

    Dr. Max, volendo fare un apprezzamento sereno sul tuo lavoro con Alessia si può rimarcare la vostra ricerca d’intensità, che però va appunto coniugata con la qualità: massima potenza e volontà sino a quando il livello d’attenzione è ottimale… poi insistere, annoiare diventa controproducente (i molti allenamenti di Mati servono per consentire lui d’allenarsi un domani in MINOR tempo e con grande CONSAPEVOLEZZA…): oggi la “gente” distratta ci ride dietro, ma se sapessero come si barcamena un decatleta professionista, che spesso non fa in tempo a digerire la tecnica di base di almeno due o tre discipline (che poi gli costano un migliaio di punti per gara…), forse attuerebbero una prudenziale sospensione del giudizio… Lo ribadisco: i bambini piccoli dovrebbero avere i tecnici migliori, ed essere seguiti a piccolissimi gruppi…
    Ci separa comunque la scelta sulle risorse impiegate, perché qualsiasi sport vorrà fare mio figlio il sottoscritto non andrà ad ingrassare un sistema “malato”. Pur tuttavia comprendo che, ricercando tu la competenza, abbia messo in bilancio molte spese… se tua figlia non farà la “top ten”, con tutti quei completini, potrà comunque fare la “top model”… :-)

    Mati ha la fortuna d’avere un padre che lo allena MOSTRANDO lui i movimenti e le tecniche (sempre a rischio dei propri tendini…): non è facile trovare preparatori, o maestri, che abbiano frequentato campi, pedane e parquet a livello agonistico. Nessuno tuttavia li cerca, qualora ci fossero, perché non si ritiene utile, per un futuro tennista, andare a scomodare le discipline dell’atletica (e viceversa…), o l’arrampicata sportiva, o lo sci… i neofiti incorrono in questo errore perché non hanno studiato personalmente come funziona lo sviluppo del corpo umano, quali siano le fasi sensibili, come si strutturi nel tempo l’apparato neo-muscolare… mi chiedo: lo hanno fatto i grandi allenatori professionisti nostrani? Sono andati a leggersi le pubblicazioni che spiegano, es. come l’allenamento dell’arto debole possa elevare la soglia dei recettori neuro-muscolari, rendendo più efficiente l’arto forte senza che si consumi inutilmente e senza sbilanciare il corpo? Si sono accorti che quando i loro pupilli giocano a pallavolo sono piantati per terra e che hanno una corsa veloce grottesca? Che i loro adduttori e muscoli flessori del bacino sono dominanti e contratti, provocando il varismo dei piedi e tutte le conseguenti disfunzioni articolari debilitanti? Si sono mai chiesti come lavora una caviglia sul cemento, dopo che ha visto per anni solo la terra rossa?

    A mio parere in questo blog si tende a fare un errore di fondo: giusta la corretta applicazione, meglio se polivalente (azioni utili in tante discipline) e multilaterale (organizzata in modo vario) in funzione d’un necessario precocismo tennistico, ma sbagliata la convinzione di ricavarne necessariamente un tennista professionista. Questa proiezione è miope, tende all’ossessione, e non produce agonisti ma ex-giocatori frustrati: rischia di restringere troppo il campo delle priorità. Anche l’attività agonistica precoce m’appare una forzatura…. mi limiterei a qualche torneo di verifica…

    Se poi voler puntare decisamente sullo sport per educare un figlio fosse anche questa una forzatura… mi dichiaro COLPEVOLE! Ma questa è un’altra storia… :-)

  30. marcos scrive:

    finchè ci sarà tennis, ci saranno genitori e ci sarà il blog.

    vi propongo un dato (magari non tanto significativo) che sembra capovolgere l’idea che ci siamo fatti quanto alla percentuale di bimbi che si dedicano al tennis, rispetto a quella di coloro che si dedicano al calcio. nella prima classe di una scuola media di milano, i bambini che si dedicano più o meno seriamente al tennis (dalle 4 ore settimanali alle 12) sono 5. altrettanti quelli che giocano più o meno seriamente al pallone (molti all’oratorio, tra perpetue, preti e decine di bambini che giocano a bandiera o a ce l’hai). o è un caso, oppure la base si sta allargando, almeno…in città.

  31. stefano grazia scrive:

    In The Devil’s advocate a un certo punto Keanu Reeves domanda alla Diavolessa tentatrice con cui sta per peccare: What about love? E l’amore?
    E Al Pacino-Satana,comparendogli improvvisamente di fronte: Overrated,sopravvalutato.
    Cosi’ mi riferivo alla TECNICA nel senso di BEL GIOCO,BELLO STILE NON ABBINATO AI RISULTATI.Perche’ si ha un bel dire che devi avere il gioco per vincere domani, che e’ giustissimo, ma a un certo punto devi anche ottemperare all’immortale postulato espresso da quell’allenatore spagnolo e ricordato da ClaudioTn: La tecnica la se aprende (cio’), ma los cojones la se tengan (Che poi forse non era spagnolo ma veneto,ostrega!)
    VINCERE GIOCANDO MALE NEL SENSO DI PALLETTA E SIMILIA e’ altrettanto brutto se non peggio e non porta da nessuna parte ma anche innamorarsi (e accontentarsi) di un dolce stil nuovo in mancanza di risultati puo’ essere altrettanto deleterio: ecco, questo era il sunto del mio pensiero che si rifaceva comunque alla nostra situazione personale,avendo noi un bambino che fin da sempre-e soprattutto dopo la formazione allo Strategy Zone di Lambert,Luciani Zesinger corroborato da mesi di ripetizioni in Africa-era ed e’ sempre stato considerato tecnicamente ineccepibile.
    Una cosa e’dire che la tecnica non conta se tuo figlio tecnicamente fa cagare (suonerebbe come La Volpe e L’Uva) e un’altra e’ minimizzare se la Tecnica e’ invece e’ laddove tuo figlio eccelle: mi sembra di avere piu’ credibilita’ in questo caso. Non dico che non sia importante MA LO E’SOLO SE ABBINATA ALLA CAPACITA’ DI GESTIRE LA PARTITA E DI PORTARLA IN PORTO.
    Ora io avendo sempre sentito e letto della Banda Piatti che lamentava di ricevere atleti con dei difetti tecnici sui quali poi bisognava perdere tempo a lavorare,mi sono piu’ volte chiesto poi se io non mi sarei ritrovato con il problema opposto: un bello senz’anima.
    Da qui anche tutta la mia pappardella sulla grinta che secondo alcuni Nicholas ne ha da vendere ma che secondo me e’ comunque da verificare perche’ bisogna capire la differenza fra urla sguaiate,rabbia e insulti e capacita’ di condurre in porto il match.
    E infatti ieri per Nicholas si e’ aperto un mondo che prima gli era stato fatto solo intravedere: sembra una cretinata e noi stessi,i genitori, rimaniamo comunque un po’ perplessi ma la vittoria nel Gran Prix gli ha spalancato le porte,lo ha fatto accettare…Agli occhi dei vari Coaches prima era semplicemente uno che giocava bene, adesso e’ uno che puo’ vincere. Chiaro, non cambia nulla ma nello stesso tempo e’ cambiato tutto. Allora, ieri Nikko era stravolto (lunedi’ semifinale di 3 ore vinta al tb, ieri finale vinta 75 76, 13-11 al TB, e mia moglie lo ha lasciato dormire. Ha avvisato la scuola-che ovviamente si e’ dimostrata molto collaborativa-e lo ha portato alle 10 all’ora di mental e poi dal Trainer visto che da qualche giorno si lamentava di dolori al quadricipite e il trainer gli aveva chiesto di fare un salto per controllare fosse tutto OK.Per inciso, nelle settimane passate avendo dimenticato 4 volte in giro la racchetta (e due volte non avendola piu’ trovata…) era passato alle Head Extreme Pro ma dopo 2 settimane aveva cominciato ad accusare dolori al braccio:ancora troppo pesanti e quindi brusco ritorno alle Head Extreme di cui ora pero’, delle 3 rimaste, solo una non e’completamente sfibrata. Comunque il Trainer dice che e’ tutto OK, solo stanchezza e quindi di tenerlo oggi a riposo.Siccome erano gia’ li’ e c’era la lezione di francese, rimane a fare francese e mia moglie se ne torna a casa. Da dove poi la richiama Nicholas tutto eccitato dicendole di portargli la racchetta perche’ l’Head Coach gli ha detto che Jimmy Arias lo vuole veder giocare. E infatti palleggia 10′ con Jimmy e poi Arias gli va dietro e lo guarda mentre effettua tutti i colpi e poisia a lui che a mia moglie dice: Ok, non l’ho visto durante il match, ma da quel che vedo non c’e’ nulla che io debba e possa dirgli. Poi e’ rimasto a parlare altri 10′ con Nicholas spiegandogli che la tecnica dal numero 800 in giu’ ce l’hanno tutti: quel che conta di piu’ e’ il footwork…E nicholas ha aggiunto: E la testa! E Arias, famoso per aver sfasciato quando era giovane tutta una siepe a colpi di racchetta,ha riso e ha detto: Si, e la testa.
    Mentre palleggiava con Nicky Greg Hill, il capo Coach del suo gruppo, continuava a ripetergli: Pretty Good,eh? Pretty Good…And it’s also very competitive…
    Lo stesso Greg Hill che fino a due settimane fa sembrava quasi evitare lo sguardo di mia moglie perche’ Nicholas continuava ad avere una bad attitude, secondo loro, in campo e soprattutto aveva perso in finale il primo Gran Prix e nei quarti un torneo giocato all’Academy dopo aver vinto 60 il primo e condotto 41 nel terzo.E il Capo dei Coaches,Paul Forsyte, che a inizio anno era entusiasta e che invece nell’ultimo mese si era fatto di nebbia, e’ ricomparso magicamente con un gran sorriso… Allora, se VINCI e NON HAI POTENZIALE, non vai da nessuna parte…MA SE SEI BELLO E FIGHETTO E NON VINCI PERCHE’ NON HAI LE PALLE,IL FIRE INSIDE, IL KILLER INSTINCT o COMUNQUE LA CAPACITA’ DI CONDURRE IN PORTO LA PARTITA e’ ancora peggio, perche’ la tecnica te la possono sempre insegnare, quell’altra cosa no. O e’ molto piu’ difficile e per tirartela fuori c’e’ bisogno della tua collaborazione. GESTIONE DEL MATCH, credo si possa chiamare, e in questo il soggiorno all’Academy dovrebbe rivelarsi molto educativo. Lasciandomi trascinare a raccontare ancora,nonostante i miei buoni propositi,vi ho fatto partecipi di un paio di vantaggi che si hanno qui all’Academy:la disponibilita’ e il sostegno della scuola e del trainer (anche prima del match Nicky era andato a farsi vedere e consigliare) e soprattutto la possibilita’ di avere dei pit stop con gente del calibro di Brad Gilbert e Jimmy arias, ex numero 5 al mondo e vincitore degli Intnl di Roma.E c’e’ anche Brian Gottfried… Ieri Nicholas irradiava felicita’ e confidence da tutti i pori, vuoi mettere la spinta motivazionale? Un’altro vantaggio,almeno per noi, e’ il Mental: infatti noi abbiamo deciso che le uniche lezioni EXTRA che Nicky prendera’ sono quelle di Mental, una a settimana. Nei momenti bui, che erano solo 2-3 sett fa, prima del video e delle vittorie,ci era stato chiesto se volevamo fargli fare degli extra ma noi avevamo decisamente rifiutato: le lezioni ‘di recuopero’ le fa eventualmente in matematica, qui ha 4 ore al giorno e se vuole ha tutto il empo per fare quello che gli serve: basta non cazzeggiare e dare il 150%. Quando se lo sara’ meritato, allora magari forse si prenderanno in considerazione lezioni extra, anche perche’ magari a quel punto saranno gratis.Ma cazzeggiare in training nel gruppo perche’ tanto magari sai che dopo fai un’ora da solo col coach? NO WAY. Prima maturi come uomo, poi si vedra’. Invece col Mental avevamo deciso fin dall’inizio di fargli avere un’ora individuale tutte le settimane oltre a quelle gia’ previste dal programma col gruppo. Anche qui lentamente e qua e la’ si possono notare i primi abbozzi di un miglioramento…Per esempio durante la semifinale Nicky va sparato 5/0 poi si ferma per mangiare un po’ della banana che si era portato dietro e ha difficolta’ a sbucciarla e s’innerviosisce e s’incazza, sapete come quando,che ne so, cercate di aprire un CD incellophanato e non ci riuscite e non avete sottomano le forbici…Nicky uguale comincia a scaricare la sua rabbia sulla madre che lo sta guardando da bordo campo,a parlare, dire parolaccie,sbagliare qualche colpo…Poi si rompono le corde dell’unica racchetta buona costringendolo a giocare il resto del match con due racchette che sembrano davvero aver fatto la campagna di Russia (coglionazzo lui che ne ha dimenticate 2 che gli son poi state fregate), infine mentre sta perdendo il secondo set s’innervosisce perche’ il match e’ ripreso dalle videocamere e chissa’ perche’ lui non vuole…Allora chiama Julio,uno dei Coach dello Staff di Bollettieri e in charge del Torneo, e gli ordina(!) di spegnere la videocamera. Bene,tutta questa sceneggiata e’ stata poi analizzata anche dal Mental Coach che ripromettendosi di ritornare sulla Banana Thing, ha subito detto a mia moglie che nel aso della videocamera c’e’ stato un progresso, uno step forward because he took action: cioe’ lui ha preso una decisione: invece di continuare li’ a lamentarsi, a dire ea pensare fra se e se che c’era la videocamera che gli dava fastidio, ha chiamato Julio e gli ha detto di spegnerla. NEXT STEP,aggiunge il Mental Coach che a detta di mia moglie e’un ragazzo simpatico a cui piace molto lavorare con Nicholas,prossimo passo: cosa succede se Julio dice no, la telecamera rimane li’?
    Ragazzi, mi rimpiangerete quando smettero’ davvero di raccontarvi queste sciocchezze !!!???!!!
    Comunque e in conclusione,senza gettare la croce addosso a nessuno (dei coaches,intendo) e confermando che le nostre aspettative sono al momento minime e riguardano solo la voglia di fargli avere un’infanzia e un’adolescenza felice SENZA POSSIBILMENTE compromettergli un futuro da laureato se non dovesse eccellere nello sport, quello che rimane confermato e’ che fu corretta per noi (il che non significa che lo sia per tutti)la scelta di andare a Bradenton anche perche’ questo mi concede di poter trarre valutazioni a distanza di un mese,tre mesi, un anno e di non vivere piu’ sull’onda emotiva della giornata.
    Adesso veramente stacco la spina, lo so, l’avevo gia’ detto ma volevo chiarire il concetto della tecnica e poi, potevo non raccontarvi di Jimmy Arias che palleggia con Nicky?

  32. Giorgio Errani scrive:

    grandi ed interessantissimi post, dalle dotte (come sempre) considerazioni di archie alle concrete considerazioni (mentali e tecniche) di stefano e madmax

    ma serve un coagulante, ed una base che possa servire da rampa di lancio per tutti ! (lo dico per voi, perchè io ormai mi sono chiamato fuori… eheheh…)

    spero che qualcuno stia lavorando per formare un pool, composto da alcuni frequentatori di questo blog, che dia vita al POSTO-PERFETTO-PER AVVIARE-I-FIGLI-ALLO-SPORT (tennistico e non, magari con un occhio di riguardo al tennis)

    auguri a Nicholas Grazia, punta di diamante (per il momento) del blog - raccomando a Stefano (ma anche agli altri, Alessia e gli/le altri/e di cui non conosco il nome) di tenerci al corrente dei risultati (non ho più la mano allenata per andare a scovare i tabelloni giovanili, come ho fatto per ore ed ore alcuni anni fa… ahahah…)

  33. francesco coach gemelli scrive:

    @ Stefano
    I tuoi racconti sono sempre appassionanti perchè veri e spero che continueranno nel futuro
    Vedo anche che inizi a pensare nel mio stesso modo , l’unico fine della partita a tennis è vincere , vincere nel migliore dei modi è quello di stressare il fisico nel modo minore possibile con il consumo minimo di energie
    La tecnica corretta e la preaprazione atletica ci permettono di usare il corpo nel modo migliore vedi Federer che solo la mononucleosi ha fermato e vedi Nadal che ormai è rotto
    Se vinci ha raggiunto il tuo scopo la bellezza del gioco e tutto il resto non servono
    Inculcare questa mentalità sin da piccoli porterebbe a una mentalità vincente da grandi ,

  34. pibla scrive:

    Macché banale Max, è un ragionamento che non fa una grinza.
    Ciao.

  35. madmax scrive:

    @archipedro..

    mi trovi d’accordo su tutto, considera però che la ricerca di competenza all’infuori di Catizzone che è appunto l’unico che ho conosciuto nel tennis (ed infatti quando l’ho trovato io nel tennis ci lavorava solo al 30%) in grado di lavorare in base a quel che accade nel corpo umano, serve più che altro a me poichè di tennis nello specifico ne sapevo poco o nulla se non quello che può sapere il classico appassionato che vede i match in tv. Certo la mia cultura sportiva mi ha aiutato, ma è servita soprattutto a capire che era una sola e chi non lo era..

    Se parlassimo di molti altri sport avresti ragione al 100% anche riguardo alla miopia nel credere di poter fare del proprio figlio un professionista, nel tennis credo meno, nel senso che servendo in questo sport parecchie capacità motorie il discorso genetico è meno fondamentale (anche perchè per quelle propiocettive noi siamo messi bene) ma soprattutto è uno sport dove l’80-90% dei potenziali talenti non giocheranno mai per problemi di denaro, strutture etc etc., tant’è (posto che professionista è anche la numero 300-400 al mondo che poi potrà diventare un coach) che se tu vedi giocare la nr 300 o 400 al mondo non ti fa avere nessun sussulto, in quanto qualunque ragazza che ha avuto un buono sviluppo motorio e che si allena come tutte le ragazze nei primi 1000 posti della classifica wta ci può arrivare senza problemi ed anzi vedendo alcune di loro sia a livello fisico che tecnico ci si domanda come ciò è stato possibile per loro arrivare fino a quel punto (tutti dicono che è perchè servono altre qualità io dico perchè la qualiotà generale è talmente bassa che..)..

    @Stefano..

    Ma vedi che c’ qualcosa che non quadra? Vincere non conta dopo di che deve vincere perchè deve dimostrare di avere le palle etc etc, A parte il fatto che come diceva qualcuno in precedenza ci deve essere una differenza abissale di livello tra i tornei under europei e quelli nord americani ma a parte questo ora conta giocare bene, oltre però a fare un importante sviluppo motorio. Secondo me il problema è capire cosa vuol dire giocare bene nel senso che a mio avviso se uno non si muove o lo fa solo per un set non gioca bene, al massimo si potrà dire che è ok a livello di tecnica che però se non è supportata dal fisico non potrà mai nemmeno essere usata completamente, alla stessa stregua della testa.. Prova tu pensare ad un Federer che arriva sempre tardi sulla palla o che al quarto scambio non fa il punto e vedrai che comincerà a steccare ed avere la faccia da toro matato, che è poi quello che è accaduto quando giocava con il Nadal al sugo vitaminico…

  36. simplypete scrive:

    Grande reportage Stefano, nel piccolo anche la mia pargola ha palleggiato una ventina di minuti con una 400 wta, in quell’occasione non le ho mai visto muovere le gambe così bene chissà come mai…cmq dopo 8 min. consecutivi di palleggio slow, senza un errore, terminato con un bell’applauso dei suoi compagni d’allenamento se ne esce e mi dice: mi sembra di essere accettata di saper far bene qcs, questo commento mi è valso più della vittoria di tanti tornei….

  37. Elettra scrive:

    Sono andata a vedere di recente un bel torneo under 18 con livello piuttosto alto ed a cui hanno partecipato diversi ragazzini forti, tra cui alcune delle under 12 migliori.
    A proposito di questi match onestamente non ho capito che tipo di sport fosse, non sono un’esperta ma posso affermare con certezza che non fosse una partita di tennis.
    Durata del match tre ore e vittoria dell’ under 12 primo anno (con classifica da paura) 6-0 al terzo.
    L’under 16 (che per la cornaca non era mia figlia costretta ad archiviare a sua volta una pratica simile con maggior fortuna ed oserei dire stranamente pazienza) picchia da ogni angolazione e la piccola corre ed alza mettendo in atto ogni possibile astuzia per far arrabbiare l’avversaria, dal prendere tempo al commentare “proprio brava” ad ogni applauso del pubblico.
    Senza buttare la croce addosso alla ragazzina che è assolutamente incolpevole, questo è il prodotto della selezione in base al risultato certamente molto più vicino alla disciplina di archipedro (intendo l’atletica) che a quella della figlia di madmax ,che in una partita del genere avrebbe probabilmente perso per differenza di peso ma tirato tutto divertendosi, facendo divertire ed alzando il suo livello.
    Certo mi si obietterà che l’under 16 era evidentemente poca cosa, ma a questi tornei ragionando con la testolina di mia figlia vai con l’aspettativa di alzare il tuo livello e giocare un bel match non certo con la prospettiva di fare tre ore di cesto con la palla morta e romperti le scatole allo sfinimento.
    Il problema sta tutto qui, la differenza tra il risultato ad ogni costo e la costruzione del livello finalizzato il raggiungimento di un risultato che apre ben altre prospettive.
    Tenendo anche presente che le ragzzine di 15 anni ormai lavorano prevalentemente sul ritmo e si preparano per giocare e reggere palle di una certa consistenza e scambi di una certa velocità essendo a loro volta in un momento di transizione, per cui quel tipo di match non è proprio previsto e se non hai finito il lavoro sul controllo o non sfondi ancora fisicamente diventa un bagno di sangue.
    Figuriamoci una che ha appena acquistato una Ferrari che voglia ha di provarla stando in coda in tangenziale.
    Per cui sta bene fare i tornei più in alto, ma quando si hanno le caratteristiche della figlia di madmax o quella di costa, se no diventa una speculazione inutile ed una vera disgrazia per chi è costretto a guardare o giocare quel match.

  38. bogar67 scrive:

    @Mad Max Condivido quello che hai scritto e mi pare di aver capito (correggimi se sbaglio) che ti sei creato un programma personalizzato per tua figlia, non proprio un fai da te ma qualcosa che si avvicina molto ai sogni e alle aspettative di costa azzurra per sua figlia e cioè uno staff che supporti con lavoro certosino Alessia. Quello che hai pensato per tua figlia e che ti ha portato al distacco dall’accademia (sempre se ho ben afferrato) credo sia il sogno di tutti i genitori che sanno come si può arrivare ad altissimi livelli, ciò che invece mi trova perplesso è il fatto che personalizzare troppo potrebbe portare o ad un isolamento oppure ad un aumento dei tornei – ricerca del match - per confrontarsi con altre agoniste. Secondo me comunque bisognerebbe avere durante la settimana, a parte una presenza costante di un coach (in palla) che dia fiducia e sicurezza alla bimba anche qualcuno con cui confrontarsi e visto che fate fatica a trovare questo qualcuno al femminile (problema presente in tutta Italia e non solo in lombardia perché a primeggiare sono sempre pochissime per regione) sarebbe opportuno anche allenarsi con dei bravI under 12. Del resto mi risulta ad esempio che la Di Sarra quando l’anno scorso decise di prendere bagagli e racchetta per trasferirsi a Palermo alla corte del coach di Garbin e Vinci dichiarava che si sarebbe allenata anche con un promettente under 16 di cui non ricordo il cognome ma fatto sta che in poco tempo aveva fatto un bel balzo avanti in classifica WTA.

  39. bogar67 scrive:

    Nell’attesa che arrivi il libro consigliato da Stefano (devo ancora ordinarlo) ho preso per oggi Tennis Italiano di ottobre, avrò modo di leggere gli articoli consigliati da madmax e pr favore non dicte che il blog è al capolinea, piuttosto ai nuovi che fanno domande vecchie bisognerebbe che i vecchi frequantatori indichino la parte dove cercare la risposta. Vorrei fare un copia ed incolla di tutti gli articoli aperti negli anni in una pagina word e poi quando ho qualcosa interessante da esprimere e da chiedere per non sentirmi rispondere “già discusso” farei un trova su word. Il problema e che non riesco a risalire a tuttti gli articoli, Gentile Stefano avresti il tempo di elencarli con i link dal primo?
    tipo questi che sono riuscito a risalire?
    http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1005
    http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1850
    http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2588
    http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2552

  40. atti scrive:

    Finalmente dopo il periodo filosofico… si ricomincia a parlare di tennis…

    …. Tecnica, sponsor, costi, accademie, limiti atletici… io continuo a quotare cio che dice Piatti… chiedete ai vs. figli : “ma tu perché giochi a tennis ?
    Perché alla fin fine e molto terra terra…. Il nodo principale è tutto lì….. fire inside…risolto e accertato quello (durante la fase adolescenziale) poi parliamo del resto…

    Sono del parere che durante il percorso tennistico puo’ capitare di mettere in gioco alcune convinzioni e/o certezze…non per voltagabbana ma semplicemente perché è un percorso sai da dove viene ma non sai al 100% dove stai andando… Anch’io come Madmax da quest’anno ho dovuto cambiare tutto o quasi e ripartire da Zero …Nel nostro caso dover gestire 2 ragazze per allenamenti, tornei, impegni scolastici e tempo libero … ha determinato la necessità primaria di avere accesso a strutture piu’ vicine, e a modellare gli orari di allenamento alle ns. esigenze (non avendo ne io ne mia moglie il dono dell’ubiquità)… nessun rilievo e/o rancore con l’ex circolo, anzi un grazie alla presidente e al consiglio per l’appoggio che danno al settore agonistico…notevole se paragonato al panorama locale…
    Sicuramente non è stato altrettanto indolore con i maestri …per mille e un motivi…ovviamente con valutazioni su alcuni punti diametralmente opposte …tornarci sopra serve a poco… giustamente ognuno rivendica la libertà di decidere cosa è meglio…. “le ragazze hanno avuto le loro occasioni”.. ora aggiungo io… è giusto lasciare spazio ad altri… a messa tutti non possono sedersi vicino all’altare… tutto cio’ ha accellerato la ns.decisione, che comunque dal punto di vista logistico era diventata insostenibile con 2 ragazzine da gestire….
    Ringraziamo il maestro M.M. per l’impegno sempre profuso (cosa inconfutabile), e sicuramente consiglierei il circolo, ad un altro genitore che volesse avviare il proprio figlio in un contesto ottimo sia dentro che fuori dal campo da tennis.
    Ecco parliamo si di tennis… ma anche, che è fondamentale accompagnarli nella crescita emotiva e caratteriale… sottovalutarle è controproducente… Prima l’uomo e poi il giocatore….

  41. federico di carlo scrive:

    Ciao Stefano,
    “Per esempio durante la semifinale Nicky va sparato 5/0 poi si ferma per mangiare un po’ della banana che si era portato dietro e ha difficolta’ a sbucciarla e s’innerviosisce e s’incazza, sapete come quando,che ne so, cercate di aprire un CD incellophanato e non ci riuscite e non avete sottomano le forbici…Nicky uguale comincia a scaricare la sua rabbia sulla madre che lo sta guardando da bordo campo,a parlare, dire parolaccie,sbagliare qualche colpo…Poi si rompono le corde dell’unica racchetta buona costringendolo a giocare il resto del match con due racchette che sembrano davvero aver fatto la campagna di Russia (coglionazzo lui che ne ha dimenticate 2 che gli son poi state fregate), infine mentre sta perdendo il secondo set s’innervosisce perche’ il match e’ ripreso dalle videocamere e chissa’ perche’ lui non vuole…Allora chiama Julio,uno dei Coach dello Staff di Bollettieri e in charge del Torneo, e gli ordina(!) di spegnere la videocamera. Bene,tutta questa sceneggiata e’ stata poi analizzata anche dal Mental Coach che ripromettendosi di ritornare sulla Banana Thing, ha subito detto a mia moglie che nel aso della videocamera c’e’ stato un progresso, uno step forward because he took action: cioe’ lui ha preso una decisione: invece di continuare li’ a lamentarsi, a dire ea pensare fra se e se che c’era la videocamera che gli dava fastidio, ha chiamato Julio e gli ha detto di spegnerla. ”

    La scena tratta dal vissuto di Nicholas descrive molto bene il comportamento di molti tennisti che hanno difficoltà a mantenere costante il livello di concentrazione. A parte alcuni isolatissimi casi come Connors o McEnroe (che lo facevano più come tattica per deconcentrare l’avversario), il 99% dei giocatori mantiene la propria concentrazione sul tennis e su tutto quello che accade dentro al campo. La mente non può prestare attenzione a due cose contemporaneamente. O rimane concentrata su ciò che avviene dentro al campo o presta attenzione a quanto avviene fuori dal campo. Tali giocatori spesso verbalizzano la loro condizione (di solito accampando scuse per prestazioni deficitarie) con frasi del tipo “oggi non c’ero con la testa”, “la mia testa era da un altra parte”, “quella cosa li mi ha fatto perdere la testa” etc.

  42. nicoxia scrive:

    Percentualmente i tennisti under piu bravi o sono figli di maestri o figli di un genitore molto presente.Quindi secondo me il fattore comune per ottenere risultati è l’attenzione che si dedica all’allievo seguita dalla competenza,se un genitore si sente all’altezza sicuramente se ne ha le capacità farà meglio di chiunque altro(vedi Wiliams e Stefano)anche se adesso Stefano non si sente più all’altezza per i prossimi gap.In bocca al lupo Max.

  43. pibla scrive:

    Il blog muore, e non solo Genitori & Figli, ma tutto il blog, semplicemente per il fatto che nessuno o comunque pochissimi si occupano della moderazione, per cui è chiaro che in tal modo si blocca ogni forma di scambio di idee….

    Basti pensare che ho scritto un commento di una riga stamani alle 11.46 ed è ancora in attesa di essere approvato, direi che questo esempio da solo dice tutto, anche perché è una cosa che accade sempre più di frequente.

    Nessuna accusa per nessuno, ognuno del resto fa quello che può, semplicemente peccato perché in questo ultimo anno e mezzo si è disperso un grandissimo patrimonio.

    Saluti a tutti.

  44. ermanno scrive:

    sono un genitore ma sono io che gioco a tennis ho 62 anni e sono classificato 43 partecipo da due anni ai campionati italiani e europei over 60 e a un campionato a squadre con le fasi iniziali regionali sono stato un calciatore semiprofessionista e sono tuttora allenatore col patentino di terza categoria quindi ho una discreta cultura calcistica e tennistica e sono anche un ottimo preparatore attletico fisicamente sono una roccia; però tutto questo non basta perchè nel calcio a livello dilettanti chi ha giocato a certi livelli e capise di calcio non interessa a nessuno , importa solamente le amicizie le fatture gonfiate e sponsor di comodo, nel campo tennistico
    dopo ventanni da istruttore palleggiatore non promosso all’esame finale
    quindi senza un titolo federale dal mio stesso tennis club mi si vieta di fare corsi per bambini dove in tutti questi anni ho ricevuto ricoscenze e apprezzamenti da tutti i genitori e allievi. ho fatto questa pantumina
    alquanto noniosa e patetica su di me perchè è un argomento anquanto comune dove molti di voi sentono sulla propria pelle le stesse mortificazioni ed esclusioni verso la passione che ancora abbiamo dentro per il tennis a tutti i livelli.sono sempre più convinto come molti genitori del blog che sia più importante una persona valida che dimostri ogni giorno un attaccamento a questo sport piuttosto che un qualificato titolo federale .prima la persona poi le oligarchie.sarei molto coinvolto se assieme a me si costituisse una equipe uno staf di persono non titolate
    per insegnare tennis ,chi è interessato mi risponda e richieda la mia email
    sarò lieto di farmi conoscere come persona e come tecnico
    non chiudede il blog continuate…….un saluto

  45. Ubaldo Scanagatta scrive:

    @Pibla: hai perfettamente ragione. Il subcomandante Grazia ritiene, dopo essersi spremuto per tutti questi anni, di mollare un po’ la sua creatura. E io faccio una gran fatica a moderare tempestivamente il blog, travolto io come gli altri quattro moderatori principe, cioè i quattro vice, Andrea Nizzero, Enrico Riva, Luigi Ansaloni e Gianluca Comuniello, da mille incombenze. Ora a seguito della tua giusta lamentela _ suffragata dal fatto che io ho trovato stanotte alle 1 ben 25 commetni qui giacenti dalle 10 di stamani _ ho lanciato un appello per il reperimento di altri moderatori (fermo restando che si tratta di un compito delicato ed ingrato: delicato perchè i commenti più intemperanti, a volte maleducati e e a volte addirittura calunniosi, stavano per uscire proprio dal blog, più che dal sito dove il rigaggio ridotto è certo un deterrente…ingrato perchè non dà alcuna gratificazione, visibilità a chi modera…ma semmai solo rogne se a seguito di un commento passato impropriamente poichè chi l’ha passato si becca pure un cazziatone. Non è facile, non è facile, ragazzi, soprattutto quando il sito assorbe in maniera così esaustiva 24 ore su 24…abbiate pazienza….Non è mia intenzione perdere questo patrimonio ma l’impegno è monstre e le grane da risolvere infinite

  46. Ubaldo Scanagatta scrive:

    mentre la comprensione si rivela spesso…minima.

  47. Mauro g&f scrive:

    Ubaldo, se questa parte del blog è una creatura di Stefano, come mai lui non può moderare?

  48. francesco coach gemelli scrive:

    @ Scanagatta
    Visto l’impegno che richiede aggiornare il blog perchè non facciamo una prova senza moderatore , le risposte fuori tema e sgarbate basta non leggerle

  49. Mauro g&f scrive:

    Max, ti ringrazio per le belle parole su mia figlia e ti faccio un grande in bocca al lupo per il nuovo percorso.
    Ermanno, l’argomento della relazione nel tennis fra competenza e titoli, l’abbiamo trattata diverse volte, io resto dell’opinione che in questo caso i titoli non servano e siano solo utili a chi detiene il potere per omologare e far cassa. Ci sono maestri nazionali che non sono degni nemmeno di entrare in un campo da tennis, figurati se degni di insegnare. Se mi posso permettere un consiglio, fai del volontariato tennistico in qualche campo pubblico, insegna a dei bambini disagiati, a chiunque voglia imparare a giocare.

  50. Mauro g&f scrive:

    Stefano, il libro di Paleni l’ho acquisatato circa 4/5 mesi fa ed invito anch’io tutti ad acquistarlo.

  51. Archipedro scrive:

    Ecco, appunto, l’Italia: persone che non riescono a mettersi d’accordo per rendere fruibile un BLOG… come se fosse l’unico in rete… questi “moderatori” ricordano le storiche “commissioni di vigilanza”… servono semplicemente a dimostrare che il “sistema” non ha gli anticorpi per funzionare civilmente… Magari sono degli intellettuali, o giornalisti, e potrebbero scrivere pezzi interessanti ed approfondire argomenti… invece dovranno leggersi queste mie, per valutare quanto siano offensive… Un po’ come il mio lavoro da burocrate: l’Italia, appunto.

    E poi la contraddizione sostanziale, quella di vivere di visibilità, mediamente effimera, ben sapendo che in molti casi essa è stata appunto alimentata con le “sparate”… deriva televisiva che ben conosciamo… salvo poi voler far apparire il prodotto “sostanza”: se s’eccettua proprio G&F i post più commentati del blog sembrano clonati dai programmi che vivono di faziosità e polemiche sterili… privi di quei dati tennistici, o per lo meno sportivi, che, in una forma “bottom-up”, QUI abbiamo sempre avuto a cuore… Fino a sentir (faticosamente) parlare Roberto Commentucci di pallavolo, ed in modo non proprio rigoroso, pur d’adeguarsi a questi quattro genitori scalzacani… che tuttavia accettano il confronto nel merito. E si mettono in gioco.

    Ubaldo Scannagatta, potresti immaginare che ci siano dei processi informativi e formativi che ti possono arricchire… se ti senti “un padre” dei bloggers, come dici, potrai compiacerti di come molti tuoi figlioli siano o saranno ben presto, e necessariamente, più avanti di te… Qui o altrove… Un padre accorto evita di fare il “padrone”…

    Elettra, non m’è chiaro il tuo riferimento all’atletica, ma sono d’accordo con la tua analisi: quello non è tennis, quello non è sport. A mio figlio dico sempre di fare il massimo, di colpire la pallina forte, di tentare di farmi IL PUNTO, di non usare trucchetti e malizie: nell’atletica, appunto, il rapporto con la misura asettica è verità incontrovertibile, ed aiuta i bambini ad accettare i propri limiti. Paradossalmente Mati s’innervosisce di più quando salta o lancia male che quando perde le partitelle di tennis con me… visto che è consapevole che il mio impegno con lui è relativo… Però la soddisfazione di quelle misure, quando parla dei “suoi record”, è rassicurante ed educativa…

    Dr. Max, se sei convinto che le cose cambieranno, e che il tennis verrà globalizzato in senso meritocratico, allora chiediti se ricette comunque nostrane, e se organizzazioni comunque legate a questo orizzonte culturale ed operativo, possono rispondere veramente alle vostre aspettative.
    Credo che già in terra croata, o austriaco-tedesca, o ceca, potresti spendere i tuoi soldi molto meglio… ed Alessia potrebbe lenire quella che sembrerebbe essere una relativa “solitudine morale”… :-)

  52. Archipedro scrive:

    ERRATA CORRIGE: “Scanagatta” … errore di battitura

  53. anto scrive:

    Come non dar ragione a Pibla….Il blog muore, e non solo Genitori & Figli, ma tutto il blog, semplicemente per il fatto che nessuno o comunque pochissimi si occupano della moderazione, per cui è chiaro che in tal modo si blocca ogni forma di scambio di idee………alcuni mesi fà, quando c’erano ancora i vari stefano Grazia, mad max & C., la prima cosa che facevo, era quella di accedere alla sezione genitori e figli, una miniera di notizie interessantissime…..ora oramai lo faccio una volta ogni venti giorni…….io sono convinto che ci sia stata una volontà di far morire poco a poco questo blog, errore secondo me devastante, anche perchè questa rubrica era un surplus per il sito…..è un vero peccato……mi ricorda questa cosa, la Fiat, lancia Thema, Delta integrale, quando ci sono i modelli che funzionano è inutile cambiarli…..al massimo migliorarli………ecco il blog mi sembra diventato come una fiat palio, poco accattivante che nessuno legge più…..

  54. Kill Bill scrive:

    Atti, … ” Il nodo principale è tutto lì….. fire inside…risolto e accertato quello (durante la fase adolescenziale) poi parliamo del resto…”

    Io credo che ci sia spazio anche dopo la fase adolescenziale. Anzi credo che chi ne ha possa perderlo dopo quell’età e chi non ne ha possa acquisirlo.
    E anche se supponiamo che il fire inside sia insito dalla nascita e non si possa acquisire penso che si possa dimostrare di averlo anche dopo l’adolescenza.
    E quello acquisito dopo, o se ti fa piacere che dimostro di avere dopo, è certamente più forte di quello prima che può essere influenzato dall’ambiente e non appartenerti veramente dentro.
    Intendo il fire inside che si sviluppa quando i ragazzi prendono coscienza di quello che fanno, sono più autonomi nelle scelte e si rendono conto se e dove vogliono arrivare.

  55. Elettra scrive:

    Archipedro
    non mi riferivo ai tuoi allenamenti tennistici con Mati ma al tempo che passi nella pista di atletica, la ragziina in questione ha notevolissime doti atletiche che andrebbero sfruttate nel fondo piuttosto che in un campo da tennis.
    Poi magari è anche brava a giocare a tennis ma sarebbe opportuna farla giocare con gente che tira un pò meno forte e farla spingere piuttosto che fare l’alzatrice.
    Naturalmente parlo sempre da spettatrice e non da esperta, chissà quante chicche non ho compreso di quel match.

  56. madmax scrive:

    @Giorgio Errani

    Non è facile perchè abitiamo in zone molto diverse l’uno dall’altro e poi alcune differenze di pensiero tra di noi esistono.. Io ad esempio (forse dipendente dalla mia professione precedente) credo che prima di tutto debba costruire un atleta con la A maiuscola molti addirittura pensano che si rischiano gli infortuni non sapendo che è vero esattamente il contrario ma è vero però che se non hai il preparatore giusto (e ce ne sono pochissimi in Italia) meglio allora veramente non far nulla.. Dopo di che ci vorrebbero degli sponsor (e qui a parte il materiale si fa fatica a prendere anche 10.000 euro l’anno a parte per le competizioni a squadre, infatti è già la terza volta che una nota casa di abbigliamento sportivo mi rimanda l’appuntamento per la firma di sto benedetto contratto nonostante il nostro manager sia uno dei top) per organizzare allenamenti etc. anche se poi qualche volta ci siano già incontrati.. e grazie per gli auguri, noi ovviamente ricambiamo…

    @ bogar

    a parte il fatto che il giocare tornei rodeo è solo un fatto positivo perchè giochi dei match ma hai nello stesso tempo la possibilità di allenarti in settimana, dopo di che noi non abbiamo questo problema perchè il maestro che gioca tutti i giorni con Alessia è il maestro del vice campione italiano under 11 e più di una volta hanno giocato insieme e quest’anno certamente andranno insieme a molti tornei… Cmq non considerare gli altri esempi italiani perchè di veri risultati sono trent’anni che non ne portano per cui meglio fare diversamente prendendo spunto da altri sport e settori che l’eccellenza l’hanno raggiunta (Albero Cova ad esempio si allenava tutti i giorni da soli al Parco di Trenno a Milano)…

    Grazie Nico qualche volta cengo a trovarti…

    Grazie anche a te Mauro ma sai che dico sempre quello che penso..

    @Archi

    Vero ma penso che il mondo intorno lo si può creare (ed anche in casa sono avvantaggiato con la moglie russa ex atleta) e mia figlia infatti è fin troppo “tedesca” perciò problemi non ne ha anche se certamente in Croazia sarebbe più facile e soprattutto costerebbe meno… comunque non è detto, visto che comunque è una cosa a cui avevo già pensato!! ed anche il programma è totalmente differente da quelli anche di alto livello che ci sono in giro e perciò finchè non mi rendo conto che tutto ciò non basta
    resisto, poi mi farò la valigia di cartone e vado..

    Ciao Elettra salutami Mario e Marta….

    Kill sono perfettamente d’accordo come più volte detto l’essere troppo agonista da piccoli non è un vantaggio anzi, anche perchè molti non lo sembrano per carattere ma in realtà sono molto più solidi degli altri (solo che lo dimostrano in mille altre situazioni ma non al momento sul campo) e quando prendono coscienza dei loro mezzi o crescendo si tolgono di dosso la timidezza lasciando spazio solo alla propria educazione..

  57. madmax scrive:

    ermanno di dove sei?

  58. atti scrive:

    Kill… forse mi sono espresso male… quello che dici è esattamento quello che volevo dire io… anzi la motivazione si capisce “solo” dall’adolescenza in poi..quando cominica a formarsi il carattere…. prima è “drogata” da vari fattori esterni(famiglia, circolo, vittorie facili etc. ). certo se a livello tecnico atletico sei già fra i migliori è meglio, anzi è auspicabile..per mille e un motivi (visibilità, sponsor, bagaglio tecnico) … e perchè recuperare poi diventa molto diffcile…ma non significa ancora nulla se non c’è un cambio di marcia del ragazzo/a…. altrimenti tutti i migliori junior arriverebbero automaticamente nel circuito PRO.

  59. madmax scrive:

    @ Nico altro che un giorno vengo a trovarti, domenica ci vediamo a Osio e mi sa anche che ci si trova in semi…

    @bogar

    Riprendendo il discorso perchè oggi ero di corsa… Il giocare tornei non è quasi mai negativo perchè a parte i tornei “facili” dove arrivi sempre in fondo e che servono fondamentalmente per l’autostima e per abituarti alle vittorie (qualche volta anche per abituarti a comandare il gioco e a doverti proiettare in avanti per poter essere sempre aggressivo), per il resto dicevo sono i tornei di alto livello che ti fanno crescere ed in quelli al primo o al secondo turno torni a casa (quando vinci anche quelli cambi categoria) perciò il tempo di allenarsi rimane sempre. In più dipende con cosa vai a fare ai tornei nel senso che soprattutto nei match facili si devono mettere degli obblighi come ad esempio il dover andare a rete almeno una volta a game, giocare serve and volley etc etc.. Certo che se uno invece è interessato solo a vincere giocando solo tornei dalla durata settimanale ed alla propria portata è ovvio che non ci si allena più.. Non ultimo dipende anche dall’allenamento che fai prima delle partite nel senso che noi, prima e a volte anche dopo i match ci alleniamo normalmente (compresa la parte atletica, al massimo togliamo dalle tre ore il tempo di durata del match) e anche a secondo del tipo di torneo cambiamo il programma nel senso che se è un torneo “importante” lavoriamo un po’ di più su servizio e risposta altrimenti il match viene inserito come esercizio punti e lavoriamo come da programma. Anche qui è ovvio che se uno perchè gioca un torneo si riposa a partire dal giorno prima, atletica non la fa ed anche tra un match e l’altro fa solo un po’ di “ritmo” beh è ovvio che allora troppi tornei non vanno bene perchè in pratica non lavori mai, ma questo non è il mio caso…

  60. madmax scrive:

    Scusa Ubaldo non vorrei risultare polemico anche perchè ormai quei tempi (almeno per me) sono finiti, ma se non ricordo male mi sembra che Stefano Grazia più di una volta si sia offerto di fare da moderatore (o ti aveva suggerito gente come Mauro, Kill Bill, Atti quindi gente per nulla maleducata o litigiosa).
    Se però tu pensi che qui siamo solo ultras da stadio o hai una bassa opinione di noi (o non vuoi rischiare di incorrere in sanzioni da parte del “reuccio” beh allora forse davvero per noi sarebbe meglio trovare spazio da chi forse ha una considerazione diversa del nostro grupp anche perchè ieri non è stato un caso e oggi l’ultimo post è stato scritto alle 14.44 mentre ora sono le 22.58..

  61. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Ho mandato una serie di circolari ai ragazzi che mi aiutano, ma oggi in sette di loro sono andati a reggio Calabria e probabilmente non sono riusciti a seguire le moderazioni come avrebbero voluto. Io ho avuto una giornata pesantissima, con nuove discussioni al mio gironale dove ritengono che il tennis non interessi nessuno (sic) mia figlia con l’influenza, mio figlio con l’esame di economia aziendale alla Bocconi e di ritorno stasera, tant’è che sono le una e 25 di notte e sono qui con la prospettiva di dover fare un sacco di cose (compreso un art. in inglese per la Fondazione di Palazzo Strozzi).
    Non è un problema soltanto di moderazione, ma di controlli incrociati su chi modera per risalire ad eventuali responsabilità legali, sulle possibilità di accedere al sistema-piattafoma del giornale, anzi dei quattro giornali, con la teorica possibilità che una disattenzione butti per aria qualcosa, cancelli qualcos’altro. E’ anche accaduto, in un’occasione sola per fortuna, che un mio ex collaboratore si sia permesso di prendere un mio pezzo e di correggermelo a mia insaputa per togliermi alcune frasi che non condivideva o preferiva che io non scrivessi…insomma, il numero dei moderatori sarebbe sufficiente, ma ultimamente siamo stati tutti (io compreso) o distratti o in altre opre affaccendati, e ciò senza voler mancare di rispetto a nessuno. Ad ogni modo, così come l’altro giorno ho copiato ed incollato il commento di Pibla, ora farò altrettanto per quello di Mad Max, anche se gli orari che lui segnala non coincidono, almeno mi pare, con quelli che vedo. Boh.Riguardo invece a quello che ha scritto Archipedro confesso d’aver letto 3 volte e di non aver capito bene cosa mi chiedesse(o forse mi rimproverasse) . Ma forse è solo perchè è tardi e sono stanchissimo…e fra poche ore voglio seguire la Fed Cup. Rileggerò tutto, prometto, domani. Moderando ogni volta che potrò.

  62. madmax scrive:

    Come vedi Ubaldo anch’io sono qui a quest’ora e sono qui perchè sto lavorando, domattina sarà lo stesso poi sarò in campo circa cinque ore con mia figlia (tra tennis e atletica) poi di nuovo a lavorare, anzi no domani è sabato in compenso domenica sarò impegnato dalla mattina alla sera a seconda di quanto andrà avanti nel rodeo (l’anno scorso alcuni rodeo sono finiti a mezzanotte..), non per questo però ogni volta ci deve essere una scusante, nel senso che se qualcosa non è possibile farlo come si vorrebbe forse sarebbe meglio non farlo o delegarlo o addirittura come si dice via il dente via il dolore … Ho capito benissimo il discorso delle moderazioni, ma il problema come hai scritto tu stesso puoi averlo con chiunque perciò tu ritieni i sopra citati a “rischio” ed avendoli conosciuti personalmente beh sinceramente lo trovo grottesco perchè di due persone come Atti e Mauro mi fiderei ciecamente e io non sono certo un “belanda”… Comunque il capo sei tu perciò….

    Ma perchè dici che gli orari non coinciderebbero? Quando ho scritto il post delle 23.59 l’ultimo post pubblicato era quello di Atti delle 14.44, solo insieme al mio delle 23.59 è stato pubblicato l’altro sempre mio delle 18.14

  63. Edipo scrive:

    Grazie dei saluti, poi ti chiamo che voglio saperne di più…

    PS = Ciao sono Marta… Ricambio i saluti, salutami Alessia e dille che ci manca e che ha tutto il mio appoggio ( si sa che sono una sua fan )… Ciao

  64. Archipedro scrive:

    Ubaldo, sarò elementare… a mio parere hai il dovere morale di consentire a Stefano Grazia, almeno in questo sottoblog, di fare da moderatore… Sic et simpliciter…
    E detto da me… :-)

  65. costa azzurra scrive:

    grandi ragazze !!!

    avanti tutta !!!!

    e penso proprio che anche grazie alla presenza di tutti i rispettivi genitori le nostre ragazze di fed cup stiano dando il massimo …

    grazie anche a Rita Grande che poco fa ha detto che comunque i genitori sono importanti e danno forza alle tenniste ….

    bello spettacolo e un consiglio: potevano fare una diretta continua sul canale 224 super tennis anche dei back stage e degli allenamenti … spero facciano vedere qualcosa nei prossimi giorni

    buona domenica a tutti e FORZA AZZURRE !!!!!

  66. costa azzurra scrive:

    ubaldo

    grazie per il contributo …ragazzi non mi sembra che ci siano tutti questi problemi di ritardo nella pubblicazione degli articoli

    è successo qualche volta ma è anche comprensibile

    io ad esempio non riesco mai a leggere tutto non so proprio come facciano loro …ci vuole un’altra vita ….quasi …

    non è male questo blog e teniamo i contatti

    di nuovo buona domenica

  67. madmax scrive:

    Riprendendo una frase di Ubaldo… “con nuove discussioni al mio gironale dove ritengono che il tennis non interessi nessuno (sic)”..

    Ti credo mi verrebbe da dire…. Ma perchè non comincia proprio la stampa a non seguire la Monopoli Fed Cup?

    Questo a mio parere sarebbe un primo passo importante verso la consapevolezza, perchè altrimenti è inutile poi lamentarsi che in Italia non crescono i giocatori.. Cosa hanno fatto le due migliori giocatrici del mondo che avrebbero dovuto giocare la finale? Giustamente se ne sono altamente fregate cosa che ovviamente non fanno per slam e master, tra l’altro senza nessuna paura che qualcuno possa squalificarle… (e ci mancherebbe altro!!)

    Queste sono manifestazioni che dovrebbero essere fatte una volta ogni due anni, ogni volta con sede diversa, con otto o sedici squadre composte da quattro giocatori o giocatrici che si qualificano solo in base alla somma della classifica dei/delle propri/e migliori quattro giocatori/trici (la somma migliore certifica le varie teste di serie ovviamente e la miglior posizione nella propria squadra darebbe l’ordine di gioco nel senso che ad esempio la Pennetta 11 è la uno per l’Italia mentre la Schiavone 16 è la due, Serena è la 1 al mondo e sarà la uno per gli Usa e Venus la due cosicchè in un ipotetico contro Italia-Usa i match sarebbero Penna-Serena, Schiavone-Venus etc etc) ) e possibilmente facendola durare il minor tempo possibile così da poter rendere la manifestazione accattivante oltre che di interesse per gli sponsor che permetterebbero un importante montepremi unico modo per rendere appetibile una manifestazione a squadre ai/alle top players.. (vedrai che poi non diventeremmo campioni del mondo nemmeno nelle competizioni a squadre..)

    Al contrario domani dopo aver fatto i salti mortali provando a far credere alla gente che fosse incerto, un match che al contrario non è mai esistito ci toccherà leggere che siamo diventati campioni del mondo per la seconda volta…. Che vergogna!! La numero 11 e la nr 16 al mondo contro la 49 (grazie ad un torneo perchè pochi mesi fa era 220) e la non lo so nemmeno che numero considerando poi che la sabbia (perchè questo è la terra rossa in novembre all’aperto) Oudin e Glatch la vedono sono quando vanno in spiaggia… Ridicoli…

  68. francesco coach gemelli scrive:

    Per avere più interesse nei giornali bisognerebbe che alcuni giovani italiani tipo Quinzi dovrebbe fare da traino a tutto il movimento
    Secondo torneo Under 14 Grado 1 vinto a 13 anni con un anno di anticipo
    Agosto 2009 W Lepperre Cup Hasselt Belgium Grade 1 Tennis Europe
    (Albo d’oro Baghdatis, Nishikori e Del Potro tutti però vincitori a 14 anni
    Novembre 2009 W Kremlin Cup Moscow Grade 1 Tennis Europe

    ndr (dovrebbe subito volare per ritornare negli USA e prepararsi per under 18 . Così vuole un certo … Nick , tutore personale del ragazzino)

  69. madmax scrive:

    Costa..

    I blog sono nati per dar libertà di pensiero a tutti ed anch’io alcuni anni fa sul mio sito equino ne ho gestito uno. I post però venivano pubblicati all’istante ed in automatico, poi da amministratore quando ne trovavo qualcuno inadeguato con insulti, parolacce o troppo offensivi verso qualcuno li cancellavo… Qui mi sembra più di essere in libertà vigilata se non addirittura agli arresti domiciliari….

    Detto questo è vero che se a uno non piace può sempre cambiare, però se si evitasse di dire che non ci si pensa nemmeno a voler perdere la rubrica almeno si darebbe l’impressione di essere più coerenti considerando che questo è il modo più sicuro perchè ciò accada….

  70. andrea scrive:

    @madmax
    Sono d’accordo con te, anche se non è colpa nostra aver affrontato gli Stati Uniti senza le Williams. Il provincialismo del tennis italiano emerge proprio durante queste manifestazioni; non per il fatto di voler celebrare una vittoria mondiale, ma nel non sfruttare l’occasione. Giocare a Reggio Calabria a novembre all’aperto, solo per mettere in difficoltà le avversarie mi sembra il solito “mezzuccio”, il “trucchetto” del furbo contro il più forte. Non avrebbe garantito maggiore visibilità, anche per gli sponsor, giocare a Milano, oppure a Roma? Costruire una tribuna da 5000 posti non è assurdo quando si hanno impianti già pronti? Anche in Davis, con Federer in campo, abbiamo scelto una sede inadeguata, pur sapendo che il risultato era chiuso. Di cosa ha paura la Federazione, di fare scelte appropriate? Non capisco. Forse se i nostri dirigenti leggessero forum come questo, capirebbero quali sono le cose in cui credono gli appassionati, ma anche gli addetti ai lavori. Spesso mi capita di scrivere sul mio sito alcune considerazioni in proposito, ma ho sempre il timore di essere visto come il solito criticone, capace soltanto di distruggere. La parola ridicoli è un pò forte, ma non molto lontana dal vero. Non dimentichiamo però quello che di buono hanno fatto le ragazze nel 2009. Se qualcuno fosse interessato a ad approfondire l’argomento, può visitare il mio sito esistenzialista sul tennis; puramentecasuale.com

  71. madmax scrive:

    Andrea, non dimentico affatto cosa hanno fatto le tenniste azzurre quest’anno, anzi mi domando cosa avrebbero potuto fare se avessero fatto scelte diverse già qualche tempo fa..

    Un errore lo fai però, quando pensi che in altro modo si potesse cogliere l’occasione, in quanto purtroppo in Italia (se non per poco tempo) nemmeno un numero uno al mondo potrebbe cambiare le cose, perchè i mediocri se ne starebbero tranquilli un po’ non vedendo l’ora che il numero uno smetta di giocare per poter tornare loro sugli scudi… Eh si perchè un numero uno (ed un movimento che volesse seguirne le orme) necessita di persone di alto livello perciò con questi dirigenti non ci potrebbe essere alcun punto d’incontro. E non è affatto un caso che non vengano scelte Roma e Milano nel senso che una maggiore visibilità aumenterebbe il rischio che qualcuno ci guardi dentro, che aumenti la base, ma una base vera e non più iscritti solo perchè prima c’erano ma non essendo iscritti..
    Perciò la scelta di Reggio Calabria è il mezzuccio per non far venire le Williams potendo di conseguenza continuare a buttare fumo negli occhi alla gente che conoscendo poco il tennis e considerandolo spesso uguale agli altri sport immaginano che vincere la Fed Monopoli Cup sia come vincere il mondiale di calcio!!

    La stessa cosa proprio pari pari è accaduta nell’ippica un po’ di anni fa quando ci siamo ritrovati per le mani Varenne il miglior cavallo al mondo e come dicevi tu qualcuno pensava che non si sarebbe dovuta perdere l’occasione per rilanciare il settore. il settore oggi è allo stremo mentre i suoi dirigenti sono sempre lì a coltivare il loro orticello che poi non è altro che la fetta da dividere donata dal ministro (inconsapevole o chissà forse no) di turno (questa volta Zaia) da loro per farli star buoni..

    Perciò già in generale in Italia non ci si può aspettare aiuti da nessuno nel tennis poi che è uno sport individuale vale ancor più la regola chi fa per se fa per tre..

    @Francesco..

    A parte il fatto che mi sembra che ora Quinzi dal Bolletta ci vado solo un periodo dell’anno ma cosa vuoi che i giornali pubblicizzino il fatto che l’ennesimo buon prospetto sia cresciuto tennisticamente all’estero? Al massimo se e quando diventerà un giocatore di alto livello diranno: ” Abbiamo il giocatore numero tot al mondo, forza Italia!!”

  72. bogar67 scrive:

    Scrivendo per tutti: Io sono venuto su questo blog per imparare a gestire mia figlia tennista in fasce. Volevo e voglio imparare di preparazione atletica, di mental, di tornei giovanili, di costi e qualsiasi cosa mi possa far crescere meglio mia figlia rispetto ad esempio chi lo strumento internet in passato non poteva consultarlo. (Vedi Giorgio Errani). In moltissimi post ho letto di insuccessi dei figli e del tennis Italiano in generale il filo conduttore del “daglie e ridaglie” alla Federazione, tante critiche, poche lodi e alcune inziative propositive (Commentucci mi manca). Comprendo Ubaldo quando si preoccupi di moderare i nostri post anche se non penso che Binaghi venga a leggere questo sottoblog e poi si presenti al Tribunale di Cagliari per presentare in cancelleria una denuncia per il 596 bis del C.P., al massimo toglierebbe ogni forma di accredito all’editore! Per le discussioni tra noi genitori invece, non mi pare che nel parlare di tennis e dei propri figli si discuta come ultrà. Possiamo avere punti di vista differenti sulla crescita dei nostri pargoli ma da li ad insultarci ne passa o ne dovrebbe passare.
    Parlando invece di mia figlia: Venerdì non voleva fare lezione individuale ma neanche voleva andarsene dal campo alla fine su un’ora disponibile, ha fatto 20 minuti con poca voglia e 20 fatti bene. Ieri ed oggi ho deciso di non portarla ai campi se non me l’avesse espressamente richiesto. In effetti, il pomeriggio non mi ha chiesto di andare a giocare però alle 17 si è sistemata la consolle wii e fino alle 20 a giocare a Tennis. Vai a capirli i bambini!!

  73. Mauro g&f scrive:

    Costa Azzurra, i problemi dei ritardi si possono anche comprendere, quello che non è assolutamente compensibile che colui che viene definito da Ubaldo sub-comandante, che viene definito ed è l’animatore principale, in possesso di laurea in medicina, dipendente di una multinazionale, con cultuta e sensibilità sicuramente superiore alla media, non abbia facoltà di moderare il blog. Questo non è comprensibile, è semplicemente assurdo.
    Poi chiaramente il blog è suo e ne fa ciò che vuole, ma cerchiamo di non pensare sempre che siamo stati trasportati dalla piena a valle o che abbiamo l’anello al naso, ergo Ubaldo non ci prendere in giro.

  74. Mauro g&f scrive:

    Andrea, ho visitato il tuo blog, molto interessante.

  75. andrea scrive:

    @madmax
    Sono d’accordo con te, con un filo di ottimismo in più. Se nemmeno un numero uno sarebbe in grado di spazzar via la negatività del settore, allora c’è veramente da preoccuparsi. Hai ragione sulla scelta di Reggio Calabria, meglio sempre navigare nel torbido che in acque limpide, dove tutto è più visibile. In ogni caso altra occasione persa per creare un evento bello e attraente anche per chi non segue da vicino il tennis.

    @ubaldo
    E’ veramente così difficile trovare un moderatore? Leggo da tempo il blog e non mi sembra di aver trovato messaggi non pubblicabili. Qui si discute pacatamente di ragzzi, insegnamento, maestri, accademie e esperienze varie, sarebbe un peccato non vederlo continuare.

    @mauro g&f
    Grazie per aver visitato il mio blog, un progetto in cui credo molto!

  76. Archipedro scrive:

    Nel congratularmi con il comune amico Giorgio Errani per l’odierna vittoria di sua figlia Sara nella Fed Cup, alla quale la giocatrice ha contribuito fattivamente nelle fasi eliminatorie, e con squadre competitive, vorrei anche ringraziarlo per l’esempio concreto che da genitore ci ispira. In particolare nell’averne accettato la lontananza, per consentirle di crescere sportivamente ed umanamente all’estero, così da rendere a questa nostra Italia, non sempre riconoscente, un risultato concreto e significativo. Un paese, il nostro, che non sembra volersi mettere in discussione facilmente, e che ha un profondo bisogno di riflettere su queste vicende esemplari. Fatto di cittadini forse ipercritici, che pure, come c’è oggi successo, continuano a commuoversi quando il tricolore e l’inno coronano una bella pagina sportiva…

    Continuo a sperare che ci voglia raccontare qualcosa di più, di quella ragazzina tennista dal sorriso contagiante… :-)

  77. andrew scrive:

    è una buona notizia, ma non basta…

    «Era un tennis club per gli eletti col Suv»

    la tribuna di Treviso — 30 ottobre 2009 pagina 17 sezione: CRONACA
    «Abbiamo messo la parola fine alla storia di un Tennis club usato come country house da una ventina di famiglie con i macchinoni». E’ durissima la replica dell’assessore allo Sport Andrea De Checchi (nella foto piccola) alle critiche sull’operato della giunta nella gestione della scuola Tennis e della struttura di villa Margherita. A puntare il dito contro l’esecutivo soprattutto Ofelio Michielan (Per Treviso): «L’amministrazione ha sfrattato la scuola tennis, infischiandosene del destino dei ragazzi, ha pensato solo a fare cassa dimostrando il suo disinteresse sia dal punto di vista sportivo che sociale». Parole di fuoco, pronunciate davanti a tutto il consiglio comunale a due settimane dall’assegnazione della gestione della struttura all’Eurotennis Sporting di Condenons per un importo di 1,3 milioni di euro sui 750 mila a base d’asta. E De Checchi è andato su tutte le furie: «Ridaremo la struttura non a 4 o dieci famiglie, com’era fino ad oggi, ma a tutta la città - ha detto - chi sapeva che il Tennis club era una struttura pubblica? Nessuno. Abbiamo deciso di non tutelare più chi per 30 anni ha lavorato per mantenere lo status quo, nè per chi fino ad oggi ha trasformato il suo insegnamento in un business». Chiarissimo e diretto l’attacco agli ex gestori dell’impianto, al maestro di tennis e alle stesse famiglie. A ribattere alle accuse mosse all’assessore è stato poi lo stesso sindaco Gobbo: «Abbiamo dimostrato la nostra buona volontà nel gestire la cosa e non far morire la scuola tennis che stava lavorando nella struttura dando ai ragazzi la possibilità di giocare nei campi ben oltre i termini dei contratti e delle concessioni». Muro pieno quindi, contro cui si infrange anche la stilettata di Camolei: «Ora la giunta parkla tanto di eccellenze - ha detto in consiglio - ma vorrei ricordare che anche a Ponzano si usavano queste parole, ed oggi al posto della scuola d’eccellenza c’è una struttura sportiva che vive soprattutto per le feste che vi vengono organizzate». De Checchi non cede: «Abbiamo agito per l’interesse di tutta la città. Basta privilegi per pochi». (f.d.w)

  78. nicoxia scrive:

    Ieri ho portato Nico-las e Ale-xia ad un rodeo a Bergamo per verificare il lavoro degli ultimi tre mesi.Alexia al primo incontro ha giocato contro la Falleni tra le più forti 99 della Lombardia,dopo aver vinto il primo set al tie brek combattutissimo con velocità notevole durato 1 ora ha perso il secondo altrettanto bello durato 50 minuti il terzo ha vinto 4 0 durato 10 minuti non per bravura di Alexia ma perche la Falleni ha smesso di giocare.Era l’una e avrebbe dovuto giocare il secondo incontro contro la Ciaccia tra le più forti 99 della Lombardia(non lo dico io loro sono 3 delle 5 convocate dalla fit della Lombardia)ho chiesto se si poteva aspettare un ora visto la durata del match (quello della Ciaccia era durato 30 minuti)inizialmente hanno detto si poi mi hanno richiamato per regolamento si può aspettare solo 20 minuti ecosi ancora con il panino in bocca abbiamo iniziato la partita.Dopo aver vinto il primo set,la Ciaccia aveva anche lei la pizza sullo stomaco,conduceva il secondo2 0 ha iniziato a giocare solo di braccio le gambe non reggevano più,quì è successo un episodio che mi ha reso orgoglioso sul 4 3 40 pari set point Ciaccia A lexia batte Ciaccia risponde per buona fuori tirandosi giu il cappellino e avviandosi verso la sedia impreca era fuori Alexia la guarda la ferma dice era fuori batto la seconda sul ringraziamento dell’avversaria e l’applauso del pubblico perde il set e dopo il terzo 4 2 giocandolo con grinta ma solo quella.So che molti diranno che senza istinto killer senza odiare l’ avversaria non si diventa campioni pazienza per me l’importante è che sia serena e felice.Nicolas ha giocato molto bene a parte il secondo set della finale dove ha vinto solo perchè anche l’avversario era stanco giocando solo di braccio senza gambe.Questa mattina si sono alzati imbarellati del segno il lavoro da fare è ancora mooolto lungo.Max ho due curiosità da chiederti sull’evoluzione della tua Alessia visto che io ieri l’ho vista e tu no eh eh posso farlo nel blog o quando ci vediamo?

  79. costa azzurra scrive:

    FED CUP

    io sono felice che Flavia Pennetta Francesca Schiavone Roberta Vinci Sara Errani abbiano vinto questa manifestazione per alcuni motivi:

    le ragazze under che erano lì in questi giorni avranno questa bella sensazione che le spronerà a fare meglio e a puntare in alto ( loro sono ragazzine e non si preoccupano per il momento di altro )

    le ragazze della Fed, con i soldi che guadagneranno con questa vittoria, potranno almeno un po’ autofinanziarsi …. gli allenamenti all’estero … e qui sta il problema che Pennetta da Urpi dove fino a qualche mese fa stava anche Schiavone e Errani a Valencia non so la Vinci ma non si allenano in Italia ….

    ed è questa la nota dolente … la federazione è capace di organizzare eventi anche buoni per i media ma non riesce a dare all’italia tennistica professionistica il modo per allenarsi senza andare oltre i confini …soprattutto per il femminile.

    Per quanto riguarda il blog io ricordo anni fa un blog simile a questo chiuso perchè ad un certo punto alcuni che non volevano farci parlare hanno cominciato a scrivere porcherie ed insulti ed il blog è stato definitivamente chiuso …e sono passati 6 anni perchè se ne aprisse uno simile…quindi il modoratore serve a salvare il blog …credetemi per esperienza diretta

    ciao a tutti

  80. ted meekma for president scrive:

    Grazie Stefano,
    molto chiaro e massimalista nello stile. Anch’io sarò a Bradenton a partire dal 28, mi fermo 9 giorni per seguire l’Eddie Herr e poi due mesi in viaggio per lavoro. Il mondo è piccolo, di sicuro ci si incrocia.
    Che dire…
    Kozlov è l’ultimo HYPE degli americani: figlio di immgrato russo, maestro di tennis a Pembroke Pines (vicino Hollywood, conosci?), uno che sostanzialmente la rimanda, un Nadal in miniatura che ha appena vinto il Nike Junior Tour U-12 in Rep. Dominicana, lo scorso anno finalista EH U-12 all’età di 10 anni. I suoi sostenitori dicono che eguaglierà il record di Rafa: 3 titoli NJT prima di compiere 14 anni. Non ne sono troppo convinto e cmq non è una garanzia di sicuro professionismo. Ci mancherebbe.
    Ultima cattiveria degli americani:
    continuano a dirmi che secondo loro l’età di Gianlu Quinzi è taroccata. Non lo penso assolutamente. Gianluigi è un ‘96 con la faccia da ‘96 e con la testa da ‘98. Poi questa storia dell’età taroccata mi ha veramente stufato, credo sia misleading e…in ogni caso…non dia alcun vantaggio nel lungo periodo, perchè prima o poi i nodi vengono sempre al pettine.
    Il mio desiderata sul torneo:
    sarebbe bello vedere la Canaglia incrociare Kozlov nella sua porzione di tabellone. Faccio il tifo perchè questo accada, just in case…sarò lì a divorarmi il match dal primo all’ultimo 15.
    P.S. Sai se Juan Camilo Jaramillo (iscritto all’EH U-14) è il figlio dell’epurato Gabe?

  81. Kill Bill scrive:

    Andrew, fammi capire, questa struttura comunale è stata data in gestione all’
    Eurotennis Sporting di Condenons per un importo di 1,3 milioni di euro. Per quanto tempo ?

  82. madmax scrive:

    Ciao Nico, fallo pure qui così saprò qualcosa anch’io!! Da quello che mi hanno detto ieri sera una volta rientrate ho capito ancora una volta che Giovanni ha avuto ragione nel senso che dopo due mesi che non giocava un match aveva perso un po’ di “cattiveria agonistica” e i momenti di difficoltà li ha si superati ma li ha “sentiti” tant’è che arrivata a casa ed era bianca e stamattina che l’ho lasciata dormire l’ho dovuta chiamare io alle 11 mentre lei normalmente la domenica si sveglia max alle 8-8.30..

    Sul discorso tecnico penso che qualche cambiamento già si veda ma non so esattamente quanto (anche perchè abbiamo cominciato a cambiare per gradi e quello totale c’è stato un paio di settimane fa) e soprattutto non so il livello di sicurezza raggiunto per questi cambiamenti..

  83. madmax scrive:

    ah comunque settimana prossima saremo a cividino..

  84. stefano grazia scrive:

    E tre! Nicholas ha vinto ieri il suo terzo torneo di seguito e questa volta era un U14 giocato a nell’area St Petersbourgh-Tampa: non mi sono neanche preoccupato di andare a vedere quale fosse e questo puo’ darvi l’idea dell’importanza che gli attribuiamo.Volevo infatti solo confermare che certo che NON CI SONO DUBBI sul fatto che i tornei del week end nel nord america siano inferiori a quelli dell’europa e anche a certi nike, del resto sono tornei della Florida, uno stato, e ce ne sono 30 ogni sett solo in Florida, chiaro che ci sia della dispersione, come se in Lombardia ci fossero 30 tornei… MA E’ PROPRIO PER QUESTO CHE ALMENO QUESTI BISOGNA COMINCIARE A VINCERLI O ARRIVARE IN FINALE O SEMI … Non ho aspettative per l’Eddie Herr o l’Orange Bowl ma per questi tornei, che io e Nicky chiamiamo del gigetto, e’ lecito aspettarsi almeno di tanto in tanto una vittoria o una finale. In più lo dicevo proprio per evitare di fare la volpe e l’uva visto che mio figlio sarebbe ,a detta dei tecnici di Bollettieri, uno di quelli con videoanalisi perfetta e gran giudizi di Gilbert e Arias che pero’ senza un minimo conforto di risultati non avrebbero alcun senso, e già ne hanno comunque molto poco …
    Cio’ detto vorrei fare comunque una premessa anche se la faccio alla fine del post: una volta si diceva che c’erano i divi, poi i superdivi e poi c’era Marlon Brando…Adesso vorrei dire che ci sono i buoni giocatori, i campioncini e poi c’e’ Luigi Quinzi …
    PS
    Con due figli che sembra farlo apposta si chiamano QUASI come il mio (Nicolas senza la H e Alexia con la X) non vi sono dubbi su chi debba essere affidato il testimone nel passaggio di consegne fra la vecchia e la nuova generazione di G&F: omen nomen!

  85. stefano grazia scrive:

    Dimenticavo e poi chiudo forever (almeno per questa volta) e in bellezza approffittando delle 3 vittorie di fila : dove si colloca Nicholas l’ho gia’ detto parlando della sua estate italiana: io ho detto e scritto che ci sono una cinquantina di U12 che sono o al suo livello o migliori (nel senso che lo possono battere, magari non sempre e magari alcuni solo sulla terra) e quindi non mi nascondo certo dietro il dito della tecnica ,del talento o della videoanalisi. Le nostre aspettative per Eddie Herr e Orange Bowl? Dopo l’estate italiana? Are you kidding? ZERO.
    Quindi lo ripeto e lo ribadisco: Nicholas non e’ ancora a tutt’oggi giocatore di interesse nazionale ne’ meritevole di sponsors o borse di studio ne’ giocatore che possa attirare le simpatie di sponsors o agenti particolarmente lungimiranti visto che fisicamente non ha i geni per diventare un gigante e visto che in campo ne combina di tutti i colori ed e’ il bersaglio preferito degli arbitri che, per il suo bene, lo tengono particolarmente sotto mira (Ma sta migliorando:nei quarti ha rischiato il default, in semi ha perso il secondo set con un game penalty,in finale solo (!)un penalty point per aver gridato MA COSA FAI!!!! dopo aver sbagliato un colpo. Ma l’ha gridato in Italiano: Code violation!)(Detto fra me e voi: Mah!)
    Comunque al torneo giocava anche un altro italiano, Marc Parmigiani,14 aa, che e’ stato sconfitto al terzo in semi. Per la cronaca Nicholas ha vinto al terzo sia nei quarti che in semifinale e poi in finale ha vendicato l’amico con un 76 61.
    Piuttosto in questo torneo U14 la maggior parte dei partecipanti era in realta’ U12 e cosi’ tutti gli avversari incontrati da Nicholas e quindi ci chiedevamo cosa debba fare Nicky per giocare senza pressione contro giocatori piu’ grandi e dalla palla piu’ pesante…Prossima volta lo iscriviamo a un torneo Veterani.

  86. stefano grazia scrive:

    Leggo solo ora il post di Ted che spero appunto d’incontrare a Bradenton (suppongo sia il padre di qualcuno…) per confermare che anch’io ho sentito quelle voci su Quinzi ma non le ho mai riportate appunto perche’ le ritenevo una cattiveria dettata da invidie e gelosie ma non solo degli americani: la prima volta che l’ho sentita e’ stata all’ETA di Trieste. In America,e’ vero, girava questa voce,che sarebbe stato squalificato e non potrebbe giocare tornei ed e’ qui che casca l’asino visto che ha giocato tornei in Curacao e Trinidad e poi a Mosca ed e’ iscritto all’eddie herr U14. E sono infatti curioso di sentire cosa mi risponderanno quando,nel caso mi trovassi anch’io ad udire certe fregnaccie, faro’ presente queste cose. Quindi si tratta ASSOLUTAMENTE di una bufala ma non e’ una bufala messa in giro dagli americani, attenzione. I piu’ gelosi e invidiosi e spesso meschini sono quasi sempre i tuoi connazionali, di qualunque paese tu sia.

  87. stefano grazia scrive:

    ERRATA CORRIGE:
    Con due figli che sembra farlo apposta si chiamano QUASI come il mio E DI MAD MAX (Nicolas senza la H e Alexia con la X) non vi sono dubbi su chi debba essere affidato il testimone nel passaggio di consegne fra la vecchia e la nuova generazione di G&F: omen nomen!

  88. nicoxia scrive:

    Stefano le nostre generazioni coincidono,visto che Nicolas è 96 e quindi con il tuo, teoricamente, quest’anno faranno gli under 14,Alexia 99 farà,sempre teoricamente,l’under 12 con Alessia.Max ho visto Alexia che con un grande timing e con un anticipo eccezionale ruba il tempo alle avversarie e con grande potenza le butta fuori dal campo,anche il servizio molto potente,esclusivamente piatto come tutti gli altri colpi.Volevo chiederti se questa è l’impostazione di gioco definitiva di Alexia o hai in mente variazioni in futuro.

  89. andrew scrive:

    @ Kill Bill…

    non so bene tutti i contorni della vicenda…l’ho trovata sulla Tribuna di Treviso su Internet…

    Quello che trovo almeno incoraggiante è che un assessore allo sport (magari anche spinto da pressioni o altro, non lo so) abbia detto ciò che, nelle più svariate forme e in infinite variazioni sul tema, sono la maggioranza dei circoli italiani.

    Almeno una primitiva presa di coscienza…

  90. madmax scrive:

    @ Nico..

    Beh sono molto contento di leggere questi tuoi scritti perchè sono le cose su cui stiamo maggiormente lavorando e che prima latitavano (il servizio c’era ma era molto più fallosa e con molte meno prime in campo).

    In realtà abbiamo inserito anche un po’ di top aggressivo (che in allenamento gioca già con buona sicurezza), lo scendere più spesso a rete (ma credo che per questo ci voglia un po’ più di tempo perchè prima deve imparare a giocar bene le volè e di conseguenza sentirsi più sicura) e l’essere in generale più “morbida” facendole “sentire” meglio la palla.. (mi ha detto che ieri ha chiuso tre punti con delle palle corte).. Insomma e questo poi è il motivo principale della scelta di abbandonare l’accademia voglio che Alessia sappia giocare a tennis a 360°..

    A livello regionale per ora non le farò più giocare gli under 12 e passeremo al 14 ed a qualche IV cat…

    In programma ci sarebbe già per il prossimo week end il Rodeo di Cividino in pratica ora non lo so per certo perchè è stata convocata ad un raduno a cui lei non vorrebbe mancare.. Eventualmente sarà per il prossimo a Sarnico dove giocheremo in casa…

  91. Kill Bill scrive:

    Andrew,
    infatti ero curioso di saperne di più perchè anche il mio ex circolo è più o meno nelle stesse condizioni e già immaginavo la scena se un giorno un qualche assessore gli facesse lo stesso scherzetto !

  92. Diego1 scrive:

    madmax

    Condivido per tua figlia la scelta di fargli fare degli u14, non per i IV categoria che in particolare nel femminile sono di livello molto basso.
    Meglio provare con qualche III categoria.

  93. madmax scrive:

    @ Diego

    Ricordati che stiamo sempre parlando di una bambina di 11 anni appena compiuti, alta (per la sua età) ma molto magra.. Oltretutto qui nel bergamasco/bresciano non è vero che il livello dei quarta sia basso perchè essendo la Vavassori di stanza nel territorio in pratica questi tornei vengono frequentati da tutte le loro ragazze perciò le avversarie non sono le solite signore cinquantenni ma ragazze prestanti di 13/14/15/16 anni, non fenomeni magari ma prestanti e che soprattutto giocano il tennis vero. In più ora c’è un po’ la moda (e anche un po’ la necessità) di giocare questi tornei (molti poi vengono giocati dagli under per una folle ricerca dei punti) perciò uno ogni tanto non farà certo male.. E a questa età il fisico (soprattutto a livello femminile dove si sviluppano prima) fa tutta la differenza del mondo perciò di difficoltà ne incontrerà parecchie anche a livello mentale. In realtà poi di questi tornei ne farà pochi (a oggi ne ha giocato solo uno l’anno scorso), in quanto seguiremo prevalentemente una programmazione internazionale..

  94. nicoxia scrive:

    Max,insegnargli tutto,condivido,una problematica che dovrai secondo me affrontare,spero di no,è che abituandosi a vincere giocando così,abbia difficolta ad inserire tutte le variazioni,prima di salire di categoria ,secondo me dovresti prima farla completare come pensi dovrà essere il suo gioco finale,perchè secondo me nella sua categoria se lo può permettere continuando a vincere.

  95. andrea scrive:

    Secondo me far giocare ai giovani i tornei di quarta è sempre un’ottima palestra; incontrare avversari di età diverse, e che giocano in maniera molto differente è una buona esperienza da fare. Il livello femminile nei quarta non è molto alto, convengo con voi, ma vincere contro persone molto più vecchie e quindi più esperte, può essere un indice di maturità. Certamente se la categoria sta stretta, si può provare con i terza.

  96. madmax scrive:

    Nico..

    Direi di no anzi credo che sarà il contrario nel senso che partendo dal presupposto che a me che vinca ora non importa nulla è proprio nel momento di difficoltà che dovrà provare a fare anche cose diverse, fermo restando che le differenze non dovranno essere nel tipo di gioco ma nella crescita che di conseguenza deve portarla a poter fare gli step successivi..

    Faccio degli esempi… Lei dovrà fare sempre un gioco d’attacco, non il serve & volley, il fatto di andare a rete è solo il modo per non dover tutte le volte fare il punto tre o quattro volte sprecando energia che nel proseguo dei match diventa poi importantissima… Il top servirà ogni tanto a poter fare dei cambi di ritmo, a non attaccare palle inattaccabili e ogni tanto a rifiatare oltre che a dare difficoltà anche diverse alle avversarie, non perchè debba rallentare o rischiare meno. Comunque poi come già ho fatto l’anno scorso se servirà le farò fare anche dei tornei “facili”.

    Di fondo però lei dovrà continuare a giocare e vincere così come sta facendo ora solamente in modo un po’ più intelligente ma visto che è più facile far fare un passo “indietro” piuttosto che in avanti rimane basilare che spinga sempre e che sia lei a cercare di far sempre il punto.

    Devo dire poi che nel nuovo percorso intrapreso ho deciso (anche dietro il consiglio di Giovanni) di dare più spazio alla sua capacità di adattamento nelle varie situazioni nel senso che lei gioca bene, si allena, le viene messo tutto a disposizione che almeno sul campo poi se la sbrighi da sola e la mia assenza di domenica andava proprio in quella direzione… Poi ovviamente man mano si vedrà e se ci sarà da modificare qualcosa certamente lo faremo visto durante la costruzione di un giocatore si è sempre work in progress!!

  97. simplypete scrive:

    Diego 1 non per ripetere quello che ha detto madmax ma una bimba di 11 anni che gioca i terza…… ma non scherziamo dai; o stiamo parlando di una molto ma molto avanti nello sviluppo (tipo la Castelli 11 anni 1.65 circa) oppure mi sembra una sciocchezza. Solo per dare un parametro una Deborah Chiesa piuttosto che una Alexa Avalis le migliori 96 in italia e competitive a livello europeo valgono circa 3.1 /2.8 direi che il prossimo anno se Alessia giocasse a livello di 4.1-3.4 sarebbe sulla strada giusta…poi se fa meglio benissimo ma nel caso se a 12 anni batte le 3.1 vorrebbe siamo di fronte alla possibile nuova Higins tanto per fare capire il concetto. Ci sono 3.1 che vincono qualche partita a livello di quali nei future solo per dire…..
    X nicoxia
    Sono daccordo con te non tanto sul fatto di continuare per forza a vicere che secondo me fa più male che bene a quest’èta ,diciamo che il mix ideale è un po’ vincere (per il morale) un po’ perdere (per stare con i piedi per terra), ma sul fatto di completarsi tecnicamente e fisicamente senza l’assillo del risultato; se è questo che intendevi dire quello lo trovo il vero obbliettivo…(per caso ci si vede a genova tra un paio di settimane….mi sa….)

  98. nicoxia scrive:

    Max,secondo me quando affrontano partite di torneo giocano per vincere,ognuno alla sua maniera,se devi mettere in pratica un lavoro svolto è piu facile farlo in match piu facili per poi proseguire con i più difficili,dobbiamo sempre partire dal presupposto che sono ancora bimbe,devono essere abituate a pensare in prospettiva,ognuna con i suoi tempi.Simplypete dovrebbe essere il 22.

  99. ted meekma for president scrive:

    grazie stefano, convidido e quoto ogni tua parola riguardo gianluigi. una squallida bufala messa in giro dagli italiani e riportata dagli americani (leggere il forum di tennis warehouse per credere) ne riparliamo a bradenton, anzi mi auguro che si possa parlare d’altro.

    saputo qcosa sul conto di stefan kozlov? mi sono creato artigianalmente una scheda tecnica, biografica, etc. sul suo conto, ma nell’intimo sono pieno di dubbi, come tutte le volte provo a fare assessment di un 11enne. la realtà è che kozlov vince le partite, è questo l’unico assunto incontrovertibile. una premessa di nn poco conto.

    grazie per le info su mark henri parmeggiani, posso sapere dove è nato? e se ha doppio passport.

    il vero oggetto misterioso per me resta sempre nikole vukov (giocherà l’under 14 con nazionalità italiana). non è un’ectoplasma, anche se in passato mi sono chiesto se esistesse realmente, non è un elfo, è una tennista in carne ed ossa, come la porru, la bendandi, la bonte, la sanesi. il paradosso è che (temo che) se chiedi a una di loro se conosce la vukov la risposta è negativa. Pertanto non lo faccio, altrimenti potrei anche impazzire. e non ho alcuna voglia di diventar matto

  100. madmax scrive:

    Simply…

    Ovviamente sono d’accordo anche se poi non è tanto che classifica avrà o contro chi giocherà che conta ma il livello di gioco, anche perchè in giro ci sono nc che battono 4.3, 4.5 che battono 4.2 e così via. In più oltre al fatto di valere già poco di per se la classifica, quando si tratta di dare un’idea del livello di gioco allora si che non da proprio nessunissimo aiuto…

    Ed infatti è appunto per non aver l’assillo della vittoria che le farò giocare gli under 14 (parlo sempre di livello regionale) perchè nei 12 da favorita probabilmente accetterebbe meno di andare in campo a provare delle cose..

  101. madmax scrive:

    Ah dimenticavo di dire che oggi come oggi anche per una Hingis sarebbe difficile fare di più perchè mentre allora con la differenza di classe si sopperiva alla differenza di età e di fisico oggi che tutte sono preparate atleticamente è praticamente impossibile e questo anche per una molto sviluppata. Questa primavera ho portato mia figlia a fare un under 12 TE in Croazia. L’ha vinto la Kohnjuk una ragazza del dicembre 1997 che oltre ad essere più di 1.70 e 45/50 kg gioca veramente bene tant’è che è nr 2 o 3 d’Europa oltre ad essere già sponsorizzata dalla Babolat. Per farvi capire meglio non è che abbia vinto in realtà non ha mai fatto a vedere la palla a nessuno e per farvi capire posso dirvi che ha giocato con un’italiana del ‘97 più che discreta ed ha vinto 61 61 in poco più di mezz’ora, trattamento comunque che in egual misura hanno ricevuto tutte le altre sue avversarie che ha incontrato. Beh guardando in seguito i suoi risultati mi sono accorto che solo una volta ultimamente ha raggiunto i quarti in un under 14 mentre precedentemente solo primi al massimo secondi turni… Una un po’ meno buona o comunque più piccola cosa volete che possa fare?

  102. madmax scrive:

    Nico o giochi contro quelle che fanno la sat due volte la settimana oppure qualunque partita per vincerla devi giocarla facendo quello che sai fare meglio e se io le dessi degli obblighi tecnici contro una qualunque discreta non solo difficilmente riuscirebbe a vincere (e per me sarebbe il meno male) ma si arrabbierebbe anche perchè non sarebbe certo felice di perdere contro una contro la quale in condizioni normale vincerebbe. Molto più facile che lo digerisca in una partita difficile o che addirittura non può vincere o comunque con ragazze più grandi. Se invece (e l’ho già fatto) le do dei compiti con quelle del tipo che ha affrontato domenica al primo turno non serve a nulla tanto è vero che mi ha detto di aver provato ad attaccare e andare a rete ma la palla non è mai tornata indietro..

    Poi non so probabilmente cambia da bambino e bambino io so che ad Alessia c’ho messo quasi due mesi per farle digerire l’essere “passata” dal maestro… un seconda categoria..

  103. Mauro g&f scrive:

    Scusate, ma i tornei di terza si possono fare se sei una terza o se vinci il tabellone dei quarta, quindi da lì devi passare.

  104. simplypete scrive:

    madmax….
    hai scritto “per non aver l’assillo della vittoria che le farò giocare gli under 14 (parlo sempre di livello regionale) perchè nei 12 da favorita probabilmente accetterebbe meno di andare in campo a provare delle cose..” e proprio questo il punto, riuscire a fare la cosa giusta indipendentemente dalla partita, mi rendo conto che è difficile sia per il genitore che per la bimba ma è ciò che sto cercando di far capire a mia figlia “fai la cosa giusta poi come va va”.
    Penso inoltre (mad e nico) che ognuno ha la propria visione del come fare visto che per fortuna sono essere umani,per giunta bambini, e non robot.
    Sul discorso sconfitta uso spesso questa frase per sdrammatizzare ogni tanto perde pure Federer, pensi realmente di non perdere mai tu.?….”detta così fa un po’ ridere ma serve allo scopo…

  105. stefano grazia scrive:

    Ted,ma cosa fai di mestiere,il Talent Scout? In questo caso allora a Bradenton dovrebbe interessarti La Nuova Maria (purtroppo non mi ricordo il cognome, lo so e’ grave…)che ha 11 anni e a giugno giocava e vinceva gli U16, un robottino molto tignoso e determinato, fisico tipo Giulia Sartori…E’ gia’ in pratica una PRO, con contratto IMG, da 2-3 anni a Bradenton, coach personale…In pratica il Quinzi delle bimbe…Vabbe’, io parto domani, saro’ a Bradenton il 14…Pensate che io arrivo e mia moglie rientra in Italia: infatti ci siamo accorti che il suo Re-Entry Visa per la nigeria scadeva il 26 NOV (mentre il Resident Permit e’ valido fino a gennaio e questo ci aveva fuorviato) e quindi dovra’ andare a procurarsi una estensione del visto a Roma al Consolato Nigeriano perche’ altrimenti non sarebbero stati in grado di venirmi a trovare a Natale a Lagos(ne approffittera’ per andare a trovare anche suo padre, pero’ e’ un altra di quelle cose per cui,con il tennis, la tua vita viene stravolta…. Io quindi per stare sul sicuro e non lasciare Nicholas da solo nel caso mia moglie debba metterci qualche giorno in piu’ del previsto restero’ in Florida fino al 6-7 e quindi dovrei essere in grado di vedermi tutto l’eddie herr…Se vuoi comunque una volta a Bradenton puoi contattarmi al 9413019844 o via email a gabristenic@yahoo.it. Per quanto riguarda tutti gli Aficionados: un abbraccio e… a presto!

  106. Pinot scrive:

    Buon viaggio Stefano Grazia…

  107. madmax scrive:

    Simply..

    Essendo tutti i giorni sui campi con lei posso dirlo con certezza..

    Parlando di cose tecniche (come stiamo facendo ora), il problema non è assolutamente giocare l’under 12, 14 o 16, in quanto queste devono essere insegnate in allenamento. Si parte dal cesto (o addirittura lanciando con le mani) poi si aumenta il ritmo sempre dal cesto, si passa al palleggio fino ad arrivare ai punti. Quando arrivano a fare tutto perfettamente nei punti le puoi far giocare anche contro la Henin che le fanno.. Il fatto è che inizialmente non sono abituate a farlo e quando possono vincere facendo il solito (che è ancora la cosa che viene loro più spontanea e in questo caso anche la più divertente, perchè ad oggi per mia figlia tirare forte da la stessa sensazione che dava a me quando giocando a calcio dribblavo tre o quattro giocatori e solo in seguito ho capito quanto importante fosse il passaggio di “prima”) fanno quella. Al contrario se trovano delle difficoltà adottando il loro gioco si dimostrano (almeno mia figlia) a fare cose diverse non a caso facendole giocare un set con un quarantenne la settimana scorsa buona parte del match l’ha giocata in top essendo obbligata a farlo..

  108. nicoxia scrive:

    Questa discussione fa intravvedere una possibilità di sviluppo del blog,io e Max abbiamo esposto civilmente il nostro modo di vedere la problematica,Simplypete si è inserito con la sua,ho capito che potrebbe avere anche aver ragione Max, dipende dall’allievo.Quindi se ognuno di noi esponesse la sua opinione la nostra conoscenza aumenterebbe,siccome secondo me non esiste una verità assoluta ma una propria verità in base alla propria conoscenza,più è ampia più la percentuale di avvicinarsi alla verità aumenta.Poi ognuno in base al prorio allievo,con le sue caratteristiche,farà quello che è giusto per lui.Persone autorevoli hanno scritto nel blog,le loro opinioni saranno naturalmente più competenti,ma l’illuminazione potrebbe arrivare da chiunque.Esempio,Max,Alessia faceva molti doppi falli,oltre all’aspetto mentale,non potrebbe essere che siccome ha un servizio piatto l’angolo d’entrata è minore,quindi più cresce di statura più l’angolazione aumenta e la percentuale di errore diminuisce.Domanda, da piccoli è meglio insegnare servizio piatto o tagliato? Ognuno potrebbe dire la sua,per poi mettere sul piatto qualsiasi altro tipo di problematica.

  109. simplypete scrive:

    Max..
    Sicuramente nessuno conosce meglio di te tua figlia, per cui senza dubbio il tuo approccio è logico per lei;
    per quanto riguarda mia figlia se una cosa non la prova in torneo non l’assimila veramente se la lascio senza un compito da fare lei fa sempre le stesse cose, si rifugia nel…. funziona perchè la devo cambiare?
    Ti faccio un es. in questo momento l’indicazione tecnica è: sulla seconda palla devi sempre provare a tirare il vincente stop… ora in allenamento ok non ci sono problemi (ci prova), in torneo lei modula la cosa a seconda del punteggio perchè essendo intelligente sa che è più redditizio non farlo sempre ed io le dico che sinceramente è più importante che provi a fare ciò che le dico, e lei immancabilmente si arrabbia….è un mondo duro…..

  110. madmax scrive:

    Nico, l’aspetto mentale sugli errori a questa età conta poco.. Il fatto è che che spesso ci sono e nel mio casoc’erano dei piccoli errori tecnici (e a questa età è normale) che sommati al fatto di cercare sempre l’ace essendo alta 1.55 completava l’opera.. E’ ovvio che sia fondamentale insegnare a tirare la prima (che inizialmente potrà essere solo piatta) certo è che bisogna accettarne inizialmente le problematiche che ne derivano oltre a curarne i dettagli tecnici nei piccoli particolari..

    Simply..

    Ma è normale quel che accade tua figlia il punto è che bisognerebbe impostarle tutti i lavori simulando il match cercando di avvicinarcisi il più possibile e dandole gli stessi compiti.. Tutto questo è la base del nuovo corso che abbiamo intrapreso e in poco tempo ho visto miglioramenti evidenti.. Il problema più grosso è che non tutti i maestri sono in grado di programmare un lavoro del genere oltre al fatto che per farlo bene in campo ci devono essere al massimo uno o due allievi..

    Per quanto riguarda la seconda palla giustissimo essere aggressivi, l’importante però è cambiare il tipo di difficoltà che si da all’avversario. (nella prima la forza sulla seconda le rotazioni..), ovviamente senza diminuire la velocità del braccio visto che ci sono già le rotazioni a rallentare la velocità

  111. nicoxia scrive:

    Visto che nessuno a nulla da dire,Max questi discorsi li possiamo fare quando ci vediamo in privato.Simplypete noi siamo nello stesso hotel arriveremo intorno alle 11 30 se vuoi mangimo insieme alle bimbe.

  112. federico di carlo scrive:

    X simple pete
    “in torneo lei modula la cosa a seconda del punteggio perchè essendo intelligente sa che è più redditizio non farlo sempre ed io le dico che sinceramente è più importante che provi a fare ciò che le dico, e lei immancabilmente si arrabbia….è un mondo duro…..”

    Una sola domanda: in campo ci vai tu o tua figlia? Non pensi che siccome è LEI responsabile di quello che accadrà sul campo deve anche essere responsabile delle proprie scelte e soprattutto di quelle che la rendono più sicura? Come scriveva Giorgio Errani qualche post orsono, la cosa brutta dei genitori è quella di accettare i figli per quello che sono anche se va contro le NOSTRE convinzioni.

  113. madmax scrive:

    @Federico

    In generale sono d’accordo con te però se si danno dei compiti (ovviamente con un po’ di logica) questi devono essere rispettati, anche perchè spesso poi una volta provati diventano i loro colpi più sicuri e comunque diventeranno delle armi in più. Oltretutto il dare dei compiti precisi li aiuta a risolvere il problema di come fare quella data cosa

    @Nico..

    Parliamone pure qui altrimenti questa settimana sarò io al raduno e la prossima tu… A proposito questo week end andrai a Cividino?

  114. simplypete scrive:

    x nico
    per me va bene……. caponata e cassoeula per tenere “leggere” le bimbe…
    X federico
    Non sono sicuro di aver capito il tuo appunto, il mio scopo e quello del maestro con cui condivido questo pensiero è che in questa fase di apprendimento non è utile che lei provi a vincere le partite con un gioco intelligente ma “sparagnino” passami il termine, ma che colpisca la palla con un gesto biomeccanicamente corretto e che lo faccia sotto tensione ovvero in partita di torneo, per fare ciò penso che quando gioca (ripeto in questa fase) deve avere poche idee ma chiare…alla tattica ci penserà lei più avanti quando saprà giocare a tennis nel senso di completezza dei colpi.
    Poi se mi permetti un ulteriore considerazione: la maggior parte i giocatori professionisti hanno un coach con cui penso parlino di tattica prima di un mach: per ora, la sua tattica consiste in ciò che è ho detto sopra, in altre parole prima deve imparare l’aritmetica poi imparerà l’algebra…

  115. federico di carlo scrive:

    Per Max e Simple Pete,
    sono d’accordo con voi che il giocatore prima di una partita e di un torneo deve avere alle spalle un programma comunque da portare a termine. C’è pero una ghiandola nel sistema limbico, chiamata amigdala, situata nel cervello limbico che è in grado di monopolizzare il comportamento mentale dei giocatori, soprattutto quelli che non hanno superato i 12 anni verso comportamenti emotivi e che non fanno sentire altro che loro stessi e la loro condizione. Quando voi DITE ad un giocatore di 11 cosa fare in mezzo al campo, quel giocatore semplicemente NON lo può CAPIRE dal momento che non ha ancora formato la neocorteccia. Tutto al più potrebbe imitarvi o imitare un modello (neuroni specchio) se VEDESSE quel comportamento da parte di qualcuno. Voi, Simple Pete e Max avete già sviluppato la neocorteccia. Le vostre figlie no. E’ questo, Simple Pete, che intendo con la domanda: in mezzo al campo scendete voi o i vostri figli?

  116. Giorgio Errani scrive:

    mi permetto di intervenire in questa apparente “diatriba” fra madmax, simplypete e federico, in quanto - secondo me - avete ragione un pò tutti

    nel senso che sono d’accordo sull’atteggiamento aggressivo e didattico (nel senso di colpi biomeccanicamente corretti da eseguire sotto pressione) anzichè “sparagnino” ma… attenzione alle interferenze !

    massimo rigore nell’insegnamento PRIMA, ma massima libertà d’interpretazione DURANTE e DOPO

    non si può telecomandare un giocatore (nè tantomeno un figlio) da aggressivo a difensivo e/o viceversa secondo le nostre (probabilmente giuste) convinzioni
    se tu sei un genitore sacchiano ed hai un figlio trapattoniano (o viceversa) devi professare il tuo credo, ma lasciare che lui lo interpreti… ricordandosi sempre che è più produttivo perfezionare ciò che si fa bene, anzichè cercare disperatamente di correggere ciò che si fa male (rischiando peraltro di ritrovarsi con errori evidenti avanti nel tempo), del resto Maradona aveva un piede solo…

    non ho la verità in tasca, beninteso, nè tantomeno le mie convinzioni sono più centrate delle vostre solo perchè ho una figlia che gioca a tennis (lo dico perchè ho visto che molti sono influenzabili), voglio solo portare fieno in granaio…

    ===

    piuttosto adesso sono curioso e cercherò di seguire un pò il percorso tennistico dei “figli del blog”

    una domanda a tutti: a nessuno è venuta voglia (a parte Stefano) di tentare l’avventura natalizia americana Eddie Herr/Orange Bowl/altro ??
    solo questione di costi (ma adesso coi low cost…) o altro ??

    secondo me è assolutamente fantastico e produttivo far fare un’esperienza come questa (ma anche qualcosa di più “casareccio” per darvi un’idea io mi presi 2 settimane di vacanza e andai in auto, con Sara dodicenne, a fare Le Petit Prince ad Annecy U.13 ed il Family Tennis a Eastbourne U.14) andando all’estero

    ho visto che la partecipazione di noi italiani in USA è veramente miserrrima, mi aspetto da voi genitori (baciati dalla fortuna dell’informazione globale) qualche colpo di coda, da riportare assolutamente sul blog

  117. nicoxia scrive:

    Federico, secondo me puoi contestare a Simply il modo non il contenuto,se no le scuole non esisterebbero,Simply il fatto che la bimba si arrabbi rende ,secondo me ,l’osservazione di Federico pertinente,e come se tu sapessi che andare al di la del muro sia la cosa giusta da fare e lo vuoi tirare giu a spallate bisognerebbe cercare di scavalcarlo,aggirarlo,se poi si trova la porta è ancora meglio,ponendolo in discussione si potrebbero trovare spunti,intendevo questo come sviluppo del blog.In pratica se lei si arrabbia,non pensare che stia sbagliando lei,ma cerca un’altro canale d’entrata.Federico,se hai provato un colpo in allenamento mi sembra normale dirgli di provarlo in partita.Nel blog hanno scritto il papà di Fognini e quello dell’Errani pensate a quanti errori grossolani potrebbero evitare a Max e Stefano quando i loro figli si avvicineranno al professinismo,naturalmente l’augurio è per tutti.Max penso di farne uno al mese stanno ancora lavorando mi servono solo come verifica.

  118. nicoxia scrive:

    Simply,secondo me la bimba in partita deve esprimere se stessa con quello che ha metabolizzato fino a quel momento,tu puoi dirgli di provare ma devi lasciargli il suo tempo.

  119. nicoxia scrive:

    L’osservatore esterno dovrebbe essere in grado solo di determinare il grado di assimilazione del lavoro svolto ed agire di conseguenza sui prossimi lavori da svolgere,secondo me la serenità dell’allievo è il dato principale per poter ottenere una collaborazione redditizia.Quindi un bacio a fine partita e la vita è meno dura.

  120. madmax scrive:

    @Federico

    Forse non sono stato sufficientemente chiaro.. Quando si da (almeno io) un compito, evidentemente sarà un qualcosa ripetutamente provato in allenamento, perciò lei dovrà solo rifare le stesse cose cercando di adattarsi alle differenti situazioni della partita. Per tutto il resto dovrà fare e provare tutto quello che vuole durante il match, proprio perchè è lei che si trova sul campo ed è lei che deve trovare le soluzioni del caso, però bisogna prima munirla di più armi possibili, altrimenti le soluzioni potranno essere solo e sempre le stesse.

    Il mach successivo poi di compito ne darò un altro e le lascerò libera interpretazione sul resto, compreso il “compito” della volta precedente..

    Devo dirti poi che Alessia per quanto riguarda ad esempio il servizio mi ha detto che le è molto di aiuto dover seguire un compito altrimenti senza pensarci non riuscirebbe ancora ad eseguirlo in automatico (in questo momento sotto osservazione sono il lancio di palla e la spinta con il piede destro). Ma la stessa cosa vale per tutto il resto perchè le servirà a mettere in pratica tutto quello su cui stiamo lavorando. Sappiamo benissimo che questo è un lavoro già da professionisti più che da under 12 ma gradatamente crediamo sia giusto già inserirlo, soprattutto per un discorso mentale..

    @Giorgio Errani

    Quest’anno abbiamo già girato molto cominciando dalla Lettonia (noi giocavamo quasi in casa essendo mia moglie russa, ma come già scritto un torneo che consiglio a tutti visti i costi bassi, l’ottimo cibo, la buonissima organizzazione e la superficie “hard” oltre chiaramente ad un ottimo livello di gioco), poi Croazia, Slovenia e Svizzera. Quest’anno faremo lo stesso e gli “obbiettivi”stagionali (per giocarli, non per vincerli) saranno l’Open Super 12 di Aurey in Francia ed il trittico Prince Cup, Eddie Herr, Orange Bowl in Florida. Devo dire che per il discorso Florida ho sempre avuto il pallino anche perchè ci ho passato parecchi inverni in passato (quando ero ricco ah ah ) ma certamente i consigli di Fabio Della Vida che ha preso a cuore la carriera di Alessia mi hanno dato ancor più una spinta.

  121. nicoxia scrive:

    Federico sei proprio sicuro che la corteccia cerebrale si sviluppi sempre a12 anni?la mia impressione è che non ci sia una data ben precisa ma un più o meno,perchè osservando i comportamenti di alcune bimbe della stessa età,l’interpretazione di ciò che fanno non sia proprio la stessa.Sai se c’è un modo per capire se si sviluppa prima?

  122. nicoxia scrive:

    Max organiziamo una spedizione dei figli del blog in lettonia,partiamo da ora con le adesioni,sempre se tu ci ritorni visto la tua conoscenza del posto ci possiamo fidare solo di te.

  123. nicoxia scrive:

    Max,solo per la Lettonia perchè per il resto anche se molto bello,non è alla mia portata.

  124. federico di carlo scrive:

    Ciao Nicoxia,
    innanzi tutto vorrei dire che non permetterei di contestare niente a nessuno. Ognuno è libero di pensare e fare ciò che vuole ed il blog è e deve rimanere un luogo per scambi di opinione civile e rispettoso degli altri. Hai centrato perfettamente il punto quando hai detto che non è che cosa ma COME dare appoggio ad un giocatore junior che conta. Dal punto di vista neurofisico, il cervello apprende mooooooooolto più velocemente del corpo. Anche se il corpo può già aver appreso il colpo questo non vuol dire che esso è entrato nella memoria cerebro muscolare posta nel cervelletto e quindi essere disponibile per l’uso in partita. Nessun allenatore è in grado di poter predirre quando questo avverrà. Del resto le risposte ideomotorie dipendono molto anche dal significato che il cervello da al colpo dell’avversario. Se questo è interpretato come un colpo offensivo o comunque “problematico” il cervello darà la risposta che sente più sicura o, per meglio dire, quella che fa più parte del suo habitus mentale sedimentato da più tempo nella sua memoria cerebro muscolare. Quando imponiamo ad un giocatore di uscire dai suoi schemi di reazione riflessi entriamo in un campo assai pericoloso che rischia di minare tutto il lavoro fatto con l’overlearning…………

  125. madmax scrive:

    Nico, noi ci torneremo per cui potete tranquillamente affidarvi a me…

  126. Giorgio Errani scrive:

    @madmax
    fantastico…
    i consigli di Fabio Della Vida, che conosco da 10/11 anni dai tempi dell’IMG, sono sempre preziosissimi

    ho cercato di circuirlo - quando lavorava per l’IMG - spingendolo a mettere sotto contratto Sara, ma non ci sono riuscito… eheheh…
    si è comunque sempre messo a disposizione, prodigandosi in consigli e suggerimenti sempre azzeccatissimi

    in compenso sono riuscito a circuirlo un paio d’anni fa, e adesso è il manager di Sara… eheheh…

  127. Giorgio Errani scrive:

    vorrei segnalare questo articolo, sul blog di archie

    http://archipedro.blogspot.com/2009/11/slow-sports-il-tramonto-delle-pratiche.html

    sempre pervaso da competenza e professionalità (oltre che da una sana e profonda filosofia di vita)

  128. federico di carlo scrive:

    Ciao Nicoxia,
    la neocorteccia o cervello nuovo (perchè è l’ultimo anello nella evoluzione dello sviluppo del cervello) si forma a partire dall’età dei 12 anni fino ad i 16-17 anni ed in taluni casi finisce all’età dei 20 anni. C’è una parte di neuroni, chiamati neuroni specchio (mirror neurons) che sono deputati a copiare ciò che vedono. E’ a causa di questi neuroni che gli infanti, per esempio, vedendo un adulto battere le mani lo copiano anche se non ne capiscono il perchè. I ragazzi che hanno dei buoni modelli comportamentali non fanno altro che copiare ciò che fanno in modo acritico. Per ulteriori spiegazioni sui neuroni specchio puoi chiedere anche a Mauro.

  129. madmax scrive:

    @Giorgio..

    Infatti, purtroppo a noi servirebbe il contrattino!! ah ah..

    Comunque va bene anche così,è sempre meglio di nulla e qualcosa salta sempre fuori..

  130. simplypete scrive:

    …Volevo solo fare una precisazione, quando ho affermato che mia figlia si arrabbia intendevo dire principalmente con se stessa xchè non riescie a fare quel determinato schema, piuttosto che movimento; dire che è una perfezionista di natura non rende abbastanza l’idea, non è raro che durante una lezione non segua un consiglio se prima non c’è tutto lo spiegone del perchè un movimento piuttosto che un’altro…. ogni tanto mi sembra abbia 24 anni non dieci.Precisato ciò tengo a ribadire che mi sento tutt’altro che il depositario della verità (del genere si fa così) e che ogni critica e/o consiglio che ho ricevuto è ben accetta, come tutti cerco solo di dare una mano esternando ciò che mi succede in questo difficile ruolo di genitore della tennista.
    x nico mi aggiungerei volentieri alla spedizione lettone magari ne parliamo quando ci vediamo….
    x federico dovrei proprio trovare il tempo di venirti a trovare una volta così sul campo… mi potrei spiegare meglio… e tu d’altra parte vedresti che genere di peperino il destino mi ha riservato….
    x giorgio il tuo punto di vista è quello di uno che cìè già passato per cui x me rappresenta sempre la voce della saggezza….

  131. Giorgio Errani scrive:

    @simplypete
    se ogni tanto ti sembra che abbia 24 anni… devi esserne felice, perchè è un ottimo segnale

    succedeva anche a Sara (anzi, ad onor del vero, succede ancora adesso…), se il maestro all’epoca (ed il coach adesso) non le spiegava per filo e per segno il perchè ed il percome di questo o quel gesto, movimento o schema non c’era verso di farglielo fare

    poi si dilungava a convincermi (alla veneranda età di 12 o 13 anni) del perchè un maestro adulto di vent’anni più vecchio di lei non era all’altezza di insegnarle a giocare a tennis…

    e il bello è che spesso aveva ragione !

  132. madmax scrive:

    @ Simply

    Purtroppo chi sta molte ore sui campi e che ha dei genitori presenti come noi che spesso e ovviamente per il loro bene sono dei perfezionisti diventa inevitabilmente così e questo è il caso di mia figlia e di molte altre bambine che ho conosciuto. Che sembrino avere a 20 anni e non 10/11 sono le parole che mi sono sentito dire per tutti gli anni di scuola dalle sue maestre alle elementari e quest’anno al primo colloquio delle medie. Quando all’inizio di quest’anno le dissi che alle medie si sarebbe dovuta accontentare degli otto perchè i dieci non li avrebbero dati mi ha guardato storto e di fatti non so come faccia con il poco tempo che ha, ma ne prende una valanga (l’unica della classe ovviamente) e proprio ieri quando le ho detto che molto merito è del tennis ma che nel tennis invece sarebbe più utile che accettasse qualche errore in più essendo un gioco da adulti e perciò con difficoltà maggiori ci è rimasta un po’ male.. (lei forse pensava di essere un genio!!)

  133. nicoxia scrive:

    Ringraziando il signor Errani per il suo contributo,se potesse indicarci alcuni errori di percorso che non rifarebbe o alcune difficoltà che si dovranno affrontare sarebbe per noi un grosso aiuto.

  134. Giorgio Errani scrive:

    @nicoxia
    diamoci del tu, come abbiamo sempre fatto sul blog
    non farmi fare il professore - non lo sono - ed il fatto che Sara sia una discreta giocatrice non mi fa diventare più autorevole (lei è quello che è per merito e qualità sue, non per merito mio)

    se dovessi fare l’elenco degli errori commessi, probabilmente monopolizzerei il blog almeno per un paio di settimane… anche perché, come ho già avuto modo di dire, sono partito a fare cose in maniera pioneristica senza avere uno straccio di background cultural-tennistico e senza avere nessun tipo di informazione, come invece avete la fortuna di avere al giorno d’oggi con la globalizzazione (e questo è strano… non mi sento vecchio, ma in 10 anni è veramente cambiato il mondo… fine OT)

    gli errori di fondo sono già saltati fuori ampiamente su questo blog, in maggior parte esposti da persone che ne sanno sicuramente più di me

    la mia teoria è che se un/a bambino/a ha qualcosa dentro, prima o poi salta fuori (grazie ai genitori a volte, ma talvolta anche nonostante i genitori)
    io ho avuto l’intuizione che Sara avesse questa qualità, per cui ho cercato di uscire dagli schemi FIT (che all’epoca erano veramente disastrati, molto più di quanto non lo siano ora) tenendola per mano e cercando di aiutarla, sbagliando insieme e cercando di trovare insieme la strada

    tralasciando per un attimo la questione economica (che purtroppo, come abbiamo già detto, nel tennis a volte è discriminante) io credo che – anche sbagliando – si possa incidere sui tempi di riuscita (cioè arrivare un po’ prima oppure un po’ dopo) ma non si possa incidere più di tanto sulle qualità dell’attore
    per cui il mio unico consiglio è di non mettere troppa pressione (ripeto una cosa detta un miliardo di volte, ma mai seguita abbastanza…) e di non creare false aspettative

    per il resto, credo che – leggendo e rileggendo questo blog – voi abbiate l’enorme fortuna di avere sottomano una serie di regole/consigli di base che vi permettano di evitare errori pacchiani ed agire correttamente (se ne avete voglia e, purtroppo, se avete qualche soldo da buttare… attenzione! ho detto da buttare, non da investire…)

    citerei archipedro ed il suo blog per l’avviamento alle attività sportive, federico di carlo per l’atteggiamento mentale (questi due sono quelli che, di solito, passano più in sordina perché giudicati“noiosi” e/o superflui, mentre invece tutti vogliono sapere cosa fare in campo, quanti diritti, quanti rovesci, quante volèe, ecc…)

    per le difficoltà, invece, non preoccuparti troppo di cercarle…
    saranno loro a trovare te !

  135. daniele scrive:

    buongiorno a tutti. sono stato molto tempo senza intervenire perchè ritenevo le mie incursioni nel blog ormai fuori luogo in quanto mio figlio NON è certamente , come livello di gioco, al pari dei vostri. E poi soprattutto perchè i miei interventi erano considerati più volti al romanticismo di un papà che si commuove con lacrimuccia al primo torneo giocato dal figlio, piuttosto che alle disquisizioni supertecniche che ho letto oggi. Ora, Riccardo un gennaio 98, 1,62 di altezza e ahimè 57 kg di peso dopo il primo anno di SAT con maestro “pierino” da due anni è alla scuola FIT di Salsomaggiore con responsabile tecnico Franco Cassani considerato nei top ten a livello nazionale come insegnante per U12 e da quest’anno affiancato da Florian Allgauer, ex vincitore del Bentivoglio ed ex promessa del tennis nazionale…
    Due volte a settimana, per due ore a lezione, una di tennis e una di preparazione atletica.
    Senza contare le ore di permesso dal lavoro del papi e il gasolio per gli spostamenti, ce la sfanghiamo con 500/600 euro l’anno, da settembre a Giugno.
    Le aspettative per un genitore sono sempre tante, Riki gioca solo da 3 anni ed è già al livello di quelli che giocano da 5/6.
    Il suo istruttore mi ha detto che dei 120 ragazzi che segue, è uno di quelli che mostra più impegno, più dedizione e più tenacia al raggiungimento degli obiettivi…
    Però ragazzi miei…..davanti ai 20.000 euro annui che ho letto qualche post più sopra…..MI ARRENDO !!! Temo proprio che, comunque vada il suo percorso sportivo e agonistico, primo o poi dovrà scontrarsi con la realtà dei fatti.
    Vi sento parlare di Florida, Russia, Francia….
    Per le mie possibilità sono discorsi extraterrestri.
    Spero solo che in futuro ci sia meno esasperazione.
    Noi siamo concittadini e amici di famiglia di Alberta Brianti
    Padre geometra e mamma sarta.
    A qualcosina di importante Alberta è arrivata.
    Una piccola speranziella per noi “poveretti”
    Un sincero saluto a tutti

  136. daniele scrive:

    errata corrige credo che Allgauer abbia vinto un torneo BONFIGLIO e non BENTIVOGLIO….sorry !!!!!

  137. bogar67 scrive:

    @tutti mi ero un pò defilato e subito devo recuperare molti post. Mia figlia nelle ultime due settimane e prima di ieri quando la portavo a giocare sembrava un pò disintersarsi, ho notato un pò di entusiasmo in meno. Per fortuna ho capito che non dipendeva dal tennis ma il cattivo umore e la poca socievolezza dipendeva dal fatto che è delusa che tra poco anzichè sorellina arriverà fratellino. Salvo l’innamoramento per questa disciplina dato anche dall’ultima lezione individuale ci prepariamo al primo appuntamento PIA. Vi faccio sapere!!
    @ Daniele. Grazie per averci portato l’esempio della Brianti, cmq non demordiamo il caso di madmax fa storia a sè.
    Fai un riscontro in questa maniera, prendi i nomi dei migliori under 12/14/16 in Italia da qui
    http://www.sportrentino.it/public/allegati/74/2009_i_migliori_under_italiani.pdf
    poi inserisci uno ad uno questi nomi su questo sito http://www.coretennis.net/majic/pageServer/0n0100000a/en/Search-Players.html
    scrivi il cognome e ti esce l’attività fatta (non tutta ma quasi) in termine di tornei di un certo livello. Ti accorgerai che ci sono tra i migliori figli di gente che per fare arrivare in alto a livello giovanile non si è di certo dissanguata, almeno per le partecipazioni ai tornei alcuni dei quali tra l’altro spesati FIT.

  138. madmax scrive:

    @bogar..

    O scrivo male o fai finta di non capire..

    Tralasciando il discorso sull’importanza o meno di vincere da under 12 (e per capirlo basta guardarsi l’albo d’oro della Lambertenghi per vedere che sono decenni che i vincitori non fanno poi nulla e anche l’attuale numero uno italiano Andreas Seppi ha raggiunto solo i quarti) se vai a guardare Coretennis dove è illustrata la l’attività dei ragazzi ti renderai conto proprio dei costi da sostenere. Infatti mediamente un ragazzo gioca tre quattro tornei all’estero ai quali devi aggiungere i vari campionati italiani e masters. Tieni presente che mediamente per ogni torneo (se non vai con l’autostop e dormi in tenda) ci vogliono circa 1.000 euro…(hotel, mangiare, aereo o benzina + autostrada per due o tre persone se oltre te e tua figlia porti il maestro o la moglie). In ultimo aggiungiamoci anche i raduni dove i ragazzi sono spesati ma non vanno da soli per cui.. E ovviamente da questi conteggi i costi dell’allenamento sono esclusi. Se poi qualcuno pensa di andare a giocare questi tornei continuando a giocare due o tre volte la settimana la sat, beh presto avrà belle sorprese!! Questo per dire che poi anche i costi dell’allenamento crescono..

  139. madmax scrive:

    Dopo di che sono andato a vedermi quelli che dovrebbero essere i migliori under 12 d’Italia..

    Quelli sono solo quelli con la classifica più alta, infatti sono solo ‘97 perchè i ‘98 con un anno di meno a disposizione non possono raggiungere certe classifiche..

    Inoltre come detto più volte la classifica conta ZERO tant’è che una delle migliori ‘97 d’Italia se non la migliore in assoluto nell’elenco non c’è!! (Giulia Sartori)

  140. anto scrive:

    Ma molti secondo me non hanno ancora capito che il tennis è lo sport dei miliardari……non ce ne son di storie….i poveretti come nella vita sono fregati….è brutto dirlo ma al tennis deve essere applicata la teoria darwiniana………dopo c’è sempre l’eccezione che esce…prendiamo Ljubici che per cinque anni ha vissuto in uno spogliatoio di un circolo piemontese……quanti italiani avrebbero resistito….ve lo dico io ….zero…….è così…non c’è niente da fare…l’unica speranza è avere il culo che qualche tecnico noti il bambino e lo prenda sotto mamma fit a tirrenia….ma tirrenia negli ultimi anni quanti professionisti ha partorito….

  141. madmax scrive:

    @Anto

    Allora si che siamo fregati…

    L’unica possibilità in un caso del genere è che sia talmente bravo subito da far si che si accorga di lui qualcuno all’estero o qualche investitore privato e che insieme scappino il più lontano possibile dai confini nostrani.. Cosa tra l’altro difficile in ogni caso perchè quando vengono poi a sapere che è italiano spesso si tirano indietro..

  142. bogar67 scrive:

    @Madmax non ho detto che chi sta nei primi dieci di quel link postato non spende un euro o pochi spiccioli, però ci sono tra quei dieci ragazzi e ragazze che tutti questi tornei internazionali che comunque servono (sono d’accordissimo con te quando scrivi che bisogna farli) non li fanno o se li fanno paga mamma FIT.
    L’assenza della Sartori dalla lista che ti ho dato meraviglia anche me ma lei come la Pieri fanno storia a parte essendo figli di maestri notevolmente avvantaggiati.. Ho visto però l’intervista del padre (uno che ne capisce più di te e di me) su supertennis dopo torneo di Trieste dove affermava che ancora era troppo presto per dire se sua figlia diventerà una professionista per cui arrivo alla conclusione che spendere grandi cifre a questa età (11/12 anni) non essendo sicuro del risultato è più che un investimento una scommessa.

    Su questo blog poi si è sempre scritto che a livello giovanile non bisogna essere il primo ma tra i primi dieci. Non so però in base a che cosa quelli che ho linkato sono i primi dieci per cui potrei dire solo cavolate in tal senso e lascio agli altri se vogliono farci capire da cosa nasce essere un top 10 under 12/14/16 secondo la FIT.

    Una che dopo che ha vinto la lambertenghi si è fatta strada!
    http://www.tcmbonacossa.it/lamb_albo.asp
    53^ 1995 Vinci Roberta (C.T.Bari)

    Hai ragione sono passati ben 14 anni!

  143. bogar67 scrive:

    Il padre di cui faccio riferimento è quello dalla Sartori.

  144. Diego1 scrive:

    Il tennis è sicuramente uno degli sport piu’costosi particolarmente in Italia dove i circoli hanno il monopolio e tengono alti i prezzi.
    L’attivita’ di alto livello che per un under puo’ arrivare a costare anche sui 20.000 euro l’anno non e’ che devono farla tutti ma solo una esigua minoranza cioè solamente quelli che hanno eccellenti qualita’(in Italia penso poche decine di ragazzi/e).
    Credo quindi che la stragrande maggioranza dei genitori non debba svenarsi per fare giocare a tennis i propri figli.
    Essere campione italiano u12 o u14 e’ molto relativo,l’importante è essere tra i primi a livello europeo.

  145. Pinot scrive:

    Più che per straricchi a me sembra uno sport per chi c’è già. A me che non sono del giro è saltato subito all’occhio che molti bambini, quelli competitivi, sono figli di maestri o di addetti ai lavori. Quella che mi sembrava un’impressione soggettiva ha trovato riscontro nella lettura dell’ultimo numero del Tennis Italiano. Scorrendo i risultati dei campionati italiani under 12 M e F e, mi sembra, under 14 ho trovato che molti sono allenati dai propri genitori.
    Ciò può voler solo dire che nei primi anni emergono soprattutto coloro che nel corso della prima infanzia hanno avuto la possibilità di “allenarsi” molto e/o comunque hanno avuto la possibilità di utilizzare abbastanza liberamente i campi di tennis.

    Ma non è questo preoccupante (pechè gli addetti ai lavori non dovrebbero trasmettere la passione e la tecnica ai propri figli?), no non è questo preoccupante. Forse quello che preoccupa maggiormante è il percorso di sacrificio a cui stiamo avviando i nostri figli. O meglio a cui sto avviando mio figlio.
    Da una parte lo vedo giocare a calcio, correre e rincorresi con i propri compagni. Driblare e segnare, prendere calci e spinte e ridere e condividere. Condividere con i propri compagni di classe, che giocano con lui, condividere guardando calcio dappertutto, impianti in paese, campioni a portata di mano, tv, nazionale, squadra del cuore, squadra del paese, e spettatori dappertutto dai milioni per una grande partita alle centinaia per la più periferica squadra strapaesana… e poi…
    e poi in macchina da solo con papà e via ad allenarsi solo con il maestro o con gli altri due o tre bambini, ed ore di allenamento e preparazione atletica per giorni, per mesi e forse per anni e giocare la più belle ed avvincenti partite davanti ad un pubblico che nella migliore delle ipotesi è di qualche decina di spettatori, ma normalmente composto dai soli genitori e da una tensione esegerata.

    Solo la passione può far passare in secondo piano i sacrifici che questi bambini devono affrontare per praticare, senza dover essere frustrati ed abbandonare subito, uno sport come il tennis. Superare immediatamente il gap che li separa da chi è sui campi da tennis praticamente dalla nascita, e impostare le cose in modo che si possa impostare una preparazione che dia i frutti nel medio periodo e quelli migliori nel lungo periodo.

    E, intanto, bisogna fare le scelte riguardo la scuola. E a 13-14 aa. è una scelta strategica. Insomma un bel dilemma e intanto i costi salgono.

    Salgono perchà la scuola calcio costa circa 50 euro al mese per dieci mesi ed il tennis tra una cosa ed un’altra, in tutta economia, nel 2009 mi sarà costato circa 3000 euro e che per il discorso della multilateralità sono aggiuntivi. Per un bambino di dieci anni. E quest’anno aumenteranno sicuramente.

    E sicuramente, ma è un ragionamento già affrontato dal blog, mi conviene spendere di più adesso per poter meglio e più adeguatamente scegliere verso i 13-14.
    Mi rendo conto che in questo periodo è il momento in cui deve introiettare la tecnica e quindi le lezioni individuali con il maestro sono indispensabili e per fortuna da queste parti i costi sono mediamente di 2/3 inferiori a quelli che si sostengono in Lombardia per es.

    Con tutto ciò mi sento mortificato nel leggere che è uno sport per ricchi. A parte il calcio, vogliamo provare a prendere qualche lezione di serf, golf, go-kart, barca a vela. Certo pallavolo e basket, ma solo perchè si utilizzano gratuitamente le strutture pubbliche, cioè palestre scolastiche.

    @ g. errani
    *tutti vogliono sapere cosa fare in campo, quanti diritti, quanti rovesci, quante volèe,*…
    è vero, ma il tempo vola ed il problema per me oggi non sono le motivazioni alla base delle mie scelte la i problemi pratici che rivengono da esse.
    Nell’ultimo periodo ha avuto, per es., il dubbio della correttezza delle palline con le quali gioca il bambino. Under 10 deve giocare ancora un’anno con le palle mid. Nel circolo, però, ha la necessità di allenarsi con bambini e bambime del 97-98 che giocano con palle dure. Mi sono posto il problema della possibilità che il peso della palla dura potesse nuocere alle articolazioni od alla struttura ossea in crescita.
    Ecco, il blog mi ha aiutato a risolvere il mio problema pratico. Nello specifico, due allenamenti settimanali con il maestro con palle mid e due-tre con il gruppo con palle dure.
    Mi piacerebbe sapere che fanno gli altri…

    Un’anno fa circa, alcuni coraggiosi, proposero le schedule dei propri infanti…sono le stesse?…sono cambiate?… ecco sarebbe interessante sapere…

  146. nicoxia scrive:

    Errani,se monopolizzassi il blog per un po,penso che ti saremmo tutti grati.Secondo me come già detto in precedenza ognuno dovrebbe ottimizzare le proprie risorse economiche senza sprechi.Esempio, portare l’allievo in Florida prima di aver completato il suo percorso formativo sui fondamentali,sarebbe sicuramente utile per chi se lo può permettere ma secondo me non necessario,io che non me lo posso permettere cerco di lavorare sulla consapevolezza dell’esperienza.Mi spiego,mi troverete folle,cerco di individuare le esperienze positive del viaggio,e le percorro virtualmente in attesa di farle in pratica quando secondo me sarà necessario.Esempio quando guardate un documentario su un viaggio un po quel viaggio l’avete fatto anche voi,so che non è lo stesso ma meglio di niente.Giocare contro un under 14 forte per un under 12 tecnicamente ,secondo me è un esperienza simile.So che è come bere acqua pensando sia spumante ma secondo me la mente è in grado di fare tutto.

  147. madmax scrive:

    @bogar..

    Ovviamente continui a non leggere i miei post.. Quei dieci che tu hai linkato sono solo i quelli con la classifica più alta…

    E di quali tornei parli che mamma fit pagherebbe a un under 12? Mamma fit paga completamente solo al ragazzo e solo se gioca in una competizione a squadre, altrimenti viene pagato vitto e alloggio (sempre e solo per il bambino) ma viaggio e maestro (da dividere) è a carico dei genitori. Considerando che i bambini dormono insieme e mangiano con un menù a loro riservato il risparmio a torneo non raggiunge i 200 euro..

    Dopo di che, ben 14 anni sono appunto passati dalla vittoria della Vinci tempo che certifica l’assoluta inutilità di vincere a quell’età…

    E cosa vuoi che dicesse Sartori? Vai tranquillo che è una passeggiata e mia figlia diventerà numero uno al mondo?? Prova ad andare ad un suo stage o a quello di Piatti, poi gioca anche pochi tornei (ma qualcuno lo devi fare) e vedi quanto spendi.

    Quando poi tua figlia a 12/13/14 anni giocherà bene ma andando in giro prenderà scoppole paurose (come accade a tutti gli italiani) ti accorgerai che il confronto vero non lo avrai giocando qui e perciò o deciderai di sentirti forte tra i deboli o se veramente vuoi provarci comincerai a fare il nomade girando per il mondo..

    @Diego

    In teoria avresti ragione all’atto pratico un po’ meno nel senso che dipende da cosa si intende per alto livello..

    Se tu ad esempio vinci una tappa del “Topolino” vai al Master (e ci può arrivare chiunque visto che è un torneo per anno di nascita, quando il vincitore è già qualificato ci va anche il finalista e in più spesso sono piccoli tornei con due o quattro partecipanti di cui qualcuno è sempre del circolo ospitante che fa la sat ma essendo già lì si iscrive..) e una settimana o anche qualche giorno a Torino o Roma costano molto di più che passare gli stessi giorni in Croazia, cosa che tra l’altro difficilmente accade perchè lì generalmente al primo o secondo turno te ne torni a casa. Lo stesso accade per i vari tornei internazionali di Maglie e Lecce dove la lontananza dall’aeroporto ti costringe a viaggi lunghissimi o a noleggiare l’auto con costi facili da quantificare (ma anche Padova al contrario), senza tra l’altro essere veri tornei internazionali in quanto di giocatori stranieri ce ne sono sempre molto pochi. Identico discorso vale per il Lemon Bowl, quindi tutti tornei che forse perchè giocati in Italia ma che comunque sono frequesntati non solo dai primi dieci di ogni categoria..

    Poi certamente giocando solo i regionali (al massimo salendo di categoria) si può spendere poco ma ragionando su una base di agonisti allargata e parlando con chi vorrebbe provare a crescere un/a tennista di alto livello le cifre sono quelle che correttamente abbiamo indicato io e te, perchè come ripeto sempre l’andare a giocare un certo tipo di tornei all’estero serve a far scendere dal pero ragazzi e genitori facendogli anche capire che devono decidere in fretta cosa vogliono fare da grandi.. (soprattutto i genitori)…

  148. madmax scrive:

    @Pinot

    Sono d’accordo con quanto hai scritto ed è per questo che il tennis è così duro e pochi sono quelli che sfondano (ma anche quelli che continuano)..

    Ma l’aspetto peggiore è che quelli che poi andranno avanti poi sono sono una piccola parte di quel gruppo che fin da subito si è allenato di più perchè purtroppo il gap quasi mai viene colmato.

    Ecco perchè quando leggo che il tennis è uno sport con una concorrenza mostruosa mi viene da ridere, ma il fatto che quasi nessuno qui ha fatto sport di alto livello.. Se in uno sport come diceva giustamente Diego solo una decina meritano una programmazione di alto livello come si può pensare che ci sia una forte concorrenza? Questa sarà molta il giorno che nelle sat di ogni circolo ci saranno 300 iscritti (quindi anche figli di operai e immigrati) e 100 dei quali saranno stati cresciuti talmente bene da dimostrare qualità e poter passare all’agonistica.. E una nazione di alto livello tennistico la diventeremo il giorno che tutti i 10 (almeno) migliori agonisti potranno seguire una programmazione di alto livello e fino a che questo non accadrà rimarremo sempre una nazione tennistica di terza fascia…

  149. madmax scrive:

    Rileggendomi sembra che da una parte scriva che il tennis sia uno sport dov’è durissimo sfondare, poche righe più sotto che sia una passeggiata..

    In realtà quello che intendo dire è che pochissima gente fa e resiste a al lavoro ed al percorso che si dovrebbe seguire per riuscirci ma tutti o quasi quelli che lo percorrono possono sfondare…

    E come dice giustamente Archipedro per far questo è necessario partire dalla base cioè creare un atleta anche come mentalità. A oggi di tutte le famiglie e ragazzi che ho conosciuto nemmeno uno (quindi ZERO) ha intrapreso questo percorso.

    Questo ovviamente non significa che mia figlia essendo stata condotta per mano verso questa strada diventi per forza una tennista molto forte certamente però raggiungerà il suo best o magari diventerà forte in un altro sport (e se accadrà questo sarà solo grazie al percorso fin da subito intrapreso).. Non ultimo (anzi io lo metto in testa) diventerà un’ottima persona con valori sani e con grande capacità di adattamento al lavoro e a tutte le altre grandi problematiche che incontrerà nella vita ed il primo riscontro sono i risultati che raggiunge a scuola.

  150. bogar67 scrive:

    @Madmax mamma fit mi risulta paghi anche per alcuni tornei internazionali non a squadre, ovvio e li ti do ragione paga solo per il ragazzo (di solito ne raggruppa 3/4) e il maestro di macroarea per cui la spesa se il genitore vuole seguire ci sta e non è indifferente. Vorrei dire però che può darsi che hai ragione e mi dovrei documentare meglio, nel senso che non sono arrivato ancora a quel punto e non ho neanche fretta di arrivarci perchè forse vedrò mia figlia darmi soddisfazioni tennistiche ma vuol dire anche che sarò invecchiato.
    Il tuo discorso fatto a Diego non fa una grinza e mi trova pienamente d’accordo, le spese ci sono e non indifferenti però almeno fino ai 12 anni si può fare una buona programmazione senza dissanguarsi, è il dopo che mi fa paura. Leggo su tennis italiano che ho acquistato su tuo consiglio di un talent scout che potrebbe risolvere questi problemi ma anche di giovani talenti italiani in giro per il mondo a far tornei giovanili, (Canada, Costa Rica, Santo Domingo etc) ma chi paga?

  151. Archipedro scrive:

    Grazie Giorgio, gentile come sempre… le tue parole m’aiutano a pensare che i miei scritti potranno risultare utili per qualcuno…

    Domani pubblicherò sul mio mini-blog degli appunti che riguardano gli aspetti neuromuscolari (più significativi)… utili, a mio parere, per comprendere come impostare il lavoro di preparazione atletica d’un ragazzo, a partire dall’età pre-puberale sino all’adolescenza, sfruttandone al meglio le fasi sensibili e conseguentemente individuando discipline (polisportività) e schemi didattici (multilateralità) per ottenere il massimo adattamento agonistico possibile.
    Nel concreto questi approfondimenti m’hanno spinto, ad esempio, ad aggiungere alla nostra consueta routine (tenni + atletica) la corsa ad ostacoli, con un notevole ventaglio d’effetti benefici (controllo della frequenza e regolarità degli appoggi, coordinazione ed ambidestrismo del movimento di attacco – richiamo, azione elastico-rapida (pliometrica) degli appoggi, corsa veloce con le ginocchia ben alte ed il busto eretto…) :-)

  152. stefano grazia scrive:

    QUESTO E’ IL MIO ULTIMO COMMENTO SU G&F: al mio ritorno dalla Florida iniziero’ a collaborare con spaziotennis anche se manterro’ un rapporto d’amicizia,di stima e chissa’ anche di collaborazione col BraccoUbaldo Show. Ho scelto spaziotennis perche’ mi hanno promesso di pubblicare la foto che ho scelto io (SCHERZO!!!) e perche’ pare che i commenti passino in automatico il che credo sia necessario per un blog di questo tipo basato sullo scambio in diretta di informazioni. Prima di andarmene pero’ faccio un copia e incolla del post appena inviato sul caso Agassi: a Londra Gatwick sono riuscito a trovare l’ultima copia del libro di Agassi e credo sia un libro che tutti i Genitori & Figli dovrebbero leggere al piu’ presto. Per capire meglio, non per evitare certi errori che comunque tutti, in un modo o nell’altro, non possiamo evitare di commettere.
    Mi piacerebbe che la Redazione elevasse questo mio commento ad Articolo (nella mia fantomatioca rubrica OPINIONI CONTRO).
    Ho ma non credo lo fara’ mai perche’ in netto contrasto con la linea editoriale sul caso Agassi ma poiche’ credo di essere uno dei primi italiani ad aver letto tutto il libro di Agassi,forse vi interessa sapere che cosa ne penso.
    Sul volo London-Tampa ieri ho letto il piu’ bel libro di tennis di sempre e forse uno dei piu’ bei libri di sport mai scritti. Vabbe’, dai: uno dei tre piu’ bei libri di tennis, gli altri due essendo Jimmy Connors saved my life di Joe Druckel e 500 anni di tennis di Gianni Clerici, E gia’ nella lobby del London Gatwick Airport ero stato assalito da un impulso irresistibile,illogico,catartico,liberatorio. Quello di appropriarmi di un computer, allacciarmi ad Internet e scrivere al Blog di Ubaldo,il blog dove a decine si erano presi il gusto di condannare l’autore senza nemmeno aver mai letto il libro,mai avuto l’intenzione probabilmente di farlo.Sarebbe stato un post,il mio,pieno di insulti, di rabbia, IN YOUR FACE.Perche’ ero andato di corsa alla fine del libro,quando Andre e sua moglie aspettano con impazienza uno squarcio in una giornata di pioggia per correre ad un campo pubblico e giocare a tennis.E pur oppressi da impegni precedenti e cose da fare,non riescono a smettere, continuano a giocare anche quando riprende a piovere. perche’,scrive Andre e sono le ultime parole del libro, I just want to play a little while longer.
    Questo per quel che riguarda l’accusa di Andre che odia il tennis, che in effetti e’ il tema del libro.Lui continua ad essere oppresso da questo senso di colpa e a mentire con i media e ogni qual volta che cerca di confidarsi con amici, questi non gli credono. Solo Steffi, anzi Stefanie Graf, gli dice: Ma e’ ovvio. Non e’ cosi’ per tutti noi?
    Ma non e’ cosi’ semplice e non e’ una frase ad effetto ne’ un sentimento monocromatico bensi’ come un diamante ha mille sfaccettature anche l’atteggiamento di Agassi verso lo sport che gli ha dato tutto e lo ha privato di tutto non e’ spiegabile in quattro e quattr’otto. Quello che mi ha fatto piu’ rabbia e’ leggere decine, centinaia di commenti che lo giudicavano come un ingrato, uno che sputa sul piatto in cui aveva mangiato, sulla base di estrapolazioni, come se si potesse giudicare un film solo dal trailer. E questo emerge ancora piu’ clamorosamente nell’episodio dell’anfetamina o presunta tale datagli dal padre, quando viene riportato solo parte di cio’ che e’ successo e non che Andre, su suggerimento di Philly,il fratello che sara’ anche stato tutto quello che dice Ubaldo ma che qui emerge come il fratello che tutti vorrebbero avere avuto,e’ che Andre, dicevo, gioca male apposta per dissuadere il padre dal continuare in futuro a dargli la pillolina magica. Cosa che in effetti non fara’ piu’. Potrei continuare per ore ma il mio punto e’ questo: prima di criticare cosi’ violentemente qualcuno o quello che ha scritto, bisognerebbe davvero provare a conoscerlo e a leggere il libro. Ho sempre sostenuto che Agassi era stato inferiore a Sampras non perche’ meno talentuoso, anzi: Gilbert ha sempre sostenuto il contrario, ma perche’ personaggio caratterialmente molto piu’ complesso e interiormente sfaccettato del monodimensionale Pistol Pete, probabilmente piu’ simile a Federer. Un personaggio cosi’ era perfetto per un libro e forse in futuro anche per un film,e tra l’altro ricordo che gia’ nel 94 suggerivo a Clerici in una lettera -allora non si usavano ancora i computer come si fa adesso-inviata al suo indirizzo di Como,di scriverne lui la biografia. Ammetto di essere di parte: arrivato da Lagos il mattino di mercoledi’ nel pomeriggio ero gia’ da Feltrinelli International a cercare il libro :non trovandolo ho comunque comprato quello di Panatta, divertente e sbarazzino ma di tutto un altro spessore, non me ne voglia Azzolini. Aggiungo che non sono un lettore occasionale: ho sempre letto montagne di libri e pur non avendo i gusti raffinati di De Roussillon o Chloe-ma qualche classico l’ho letto anch’io-ed orientandomi maggiormente verso la narrativa moderna da Scott Fitzgerald in poi e abbandonandomi di recente a quella di consumo e pulp,i 300 metri quadri della mia vecchia casa in italia sono occupati da libri,libri che la rendono inabitabile sommergendola a poco a poco: romanzi, saggi, classici, thriller, sceneggiature, saggi,libri di storia,ovviamente fumetti e graphic novel.Una parete intera e’ occupata da libri di sportCredo di saper distinguere ancora se un libro e’ buono o no.Soprattutto un libro di sport. E questo e’ un ottimo libro, molto pulp, ricco di emotivita’, molto onesto,piu’ dei pur ottimi Uncover di Pat Cash e Breakpoint di Spadea, quasi al limite dell’ingenuita’ e anche nettamente scritto meglio, grazie al Pulitzer Moheringer che poi non ha voluto apparire sulla front cover nonostante le insistenze di Agassi che gli dedica quindi una pagina nei ringraziamenti. Un libro di un livello e di un peso diverso da quelli di McEnroe, Becker, Nastase, Sampras,Pietrangeli-Lea Pericoli, Bertolucci, Panatta e dei mille altri che son stati e saranno scritti. Certo, non e’Tolstoi e nemmeno Alain De Botton, per chi lo conosce, o Mordechai Rilcher, ma nell’ambito dei libri di Sport e’ un gran bel libro e mi piange il cuore che un Clerici, forse roso dall’invidia, lo abbia bollato come spazzatura.Non lo e’, come non lo sono A handful of Summer di Gordon Forbes o il succitato Uncover di Pat Cash. E’ invece un buon libro e credo che tutti, genitori e figli, dovrebbero prima o poi leggerlo. Non e’ un libro facile, non e’ un libro che ti toglie dubbi , non e’ un libro sulla bellezza dello sport ma anzi e’ uno di quelli che ne esplora le ambiguita’ e le insidie piu’ nascoste. Non e’ uno di quei libri per cui dopo aver finito l’ultima pagina corri a prendere tuo figlio per iscriverlo a un corso di tennis. Non e’ niente di tutto questo ed e’ proprio per questo che ognuno di noi dovrebbe leggerlo. E’ anche una grande-e divertente- storia d’amore, devo dire.Ma questo e’ passato in secondo piano ed e’ un peccato.

  153. madmax scrive:

    @Bogar..

    No, il maestro di macro area è si spesato ma sempre e solo per quanto riguarda vitto e alloggio mentre viaggio e diaria sono a carico dei genitori..

    I talent scout possono si risolvere i problemi il punto è però che devono prima credere loro nei giocatori e poi trovare gli sponsor che in Italia praticamente non ci sono mentre all’estero quando sentono che il giocatore in questione ha nazionalità italiana se la danno a gambe levate!! In più questo è un momento che anche all’estero investono mal volentieri su ragazzi così giovani e vogliono tutti aspettare che di anni ne abbiano almeno 14/15/16 così da rischiare meno. A questo punto il gap tra italiani e stranieri è già enorme per cui ai nostri non resta altro che seguire il percorso federale che è il colpo finale alle ambizioni ed ai sogni di gloria..

  154. daniele scrive:

    Buongiorno a tutti…Quante cose sacrosante ho letto nei vostri post !!! Peccato che questa sezione cominci con una frase che sentenzia la “morte” del blog. Secondo me la possibilità di tenerlo ben vivo c’è. Soprattutto se i più esperti. i più “scafati” sull’argomento tennis giovanile, sono così disponibili a condividere le loro esperienze con chi, come me, si è da poco affacciato alla finestra di questo sterminato oceano.
    Ricordo con piacere mesi fa , avevo chiesto un vostro parere sul fatto che Riki soffrisse di un intenso quanto doloroso disturbo ai talloni. E nel breve volgere di un paio di giorni mi avete dato tali e tanti suggerimenti , assolutamente pertinenti e professionali , che mi hanno consentito con facilità di affrontare il problema.
    Ora solletico la vostra cortesia per un argomento che per voi sicuramente è ormai storia.
    Riki, per il secondo anno, sta giocando con una HEAD EXTREME ELITE ( 260 GR. consigliata per ragazzi e donne) in quanto, su consiglio del maestro, visto che non avrebbe disputato tornei regolamentari, era inutile gettare soldi per un modello JR. intermedio che presto avrebbe dovuto abbandonare.
    Probabilmente tra poco comincerà a fare qualche torneo e vorrei prendergli una seconda racchetta , per non andare alle partite con una sola.
    Mi piacerebbe cambiare modello ( ma non marca, non me lo perdonerebbe mai !!) Avete qualche suggerimento, per evitare che qualche negoziante in vena di rifacimento magazzino, mi appioppi una mazza da fabbro ferraio ??
    un genoroso “grazie” anticipato.
    P.S. visto che sarà un oggetto ad uso regalo natalizio, non ci sono problemi di budget

  155. Diego1 scrive:

    Madmax
    Condivido quando dici che la concorrenza nel tennis è poca e quindi per una ragazza che ha buone capacita’ tecniche e fisiche sia facile entrare tra le prime dieci.Ovviamente stiamo parlando a livello italiano,ma il confronto va fatto a livello mondiale e qui il discorso cambia completamente perche’la concorrenza e’ con migliaia di ragazze altrettanto brave e forse di piu’.Mi sembrano concetti abbastanza semplici.

  156. madmax scrive:

    @ Daniele..

    Il fatto di non cambiare marca a priori è una sciocchezza nel senso che tuo figlio dovrebbe provare un po’ di racchette e scegliere quella con cui si trova meglio..

    Tra l’altro non ricordo l’età di tuo figlio e non so ne il peso ne il fisico in generale che ha, per cui non è facilissimo consigliarti. Oltretutto la cosa migliore sarebbe avere due racchette uguali ma volendone per forza avere una diversa e nell’ipotesi che con quella che ha si trovi bene è meglio cambiare la marca prendendo però una racchetta che abbia più o meno le stesse caratteristiche di quella che ha già, piuttosto che cambiare solo il modello ma prendendo una racchetta completamente diversa..

    In questo caso penso di poterti aiutare perchè mia figlia con la racchetta che usa tuo figlio si era trovata molto bene..

    Le alternative similari che conosco sono due..

    Pro Kennex K15 da 265 gr e Yonex RDiS da 295 gr.

    Tieni presente che mia figlia di Head ne ha provate di ben tre modelli diversi ma l’unica con cui si era trovata a suo agio è stata la Elite, poi è passata alla Kennex ed ora usa la Yonex..

    @Diego

    Sfondi una porta aperta perchè io ho sempre detto a mia figlia che l’unica cosa che conta ora è battere se stessi ogni giorno pensando solo a migliorare costantemente, ma se proprio si vuole guardare una classifica l’unica che ha significato è quella WTA..

    Detto questo però, anche se certamente a livello mondiale è molto più difficile è sempre relativamente facile rispetto a molti altri sport visto che l’80% della popolazione mondiale teoricamente talentuosa non prenderà mai una racchetta in mano… (e mi riferisco agli abitanti dei paesi poveri tipo il continente africano, ma i poveri in genere come anche la gente di colore americana tant’è che due giocano ed entrambe sono diventate numero uno, ma anche parlando dei paesi occidentali e di gente normale il tennis lo giocano solo gli scarti degli altri sport e vorrei vedere se atleti con il fisico di bolt, michael jordan etc avessero cominciato fin da bambini a giocare in massa a tennis cosa avrebbero combinato i top players di oggi…). Tant’è che oggi come oggi le due migliori giocatrici italiane non sono lontane dalla testa della classifica e certamente con un po’ di cultura sportiva in più e una mentalità differente sarebbero ancora più su in classifica nonostante entrambe non abbiano nulla ne a livello fisico ne a livello tecnico di trascendentale ed anzi guardando i loro match sono più i limiti che i talenti quelli che saltano prima all’occhio ..

  157. Diego1 scrive:

    Madmax
    Avrei piacere che mi spiegassi quando dici che “ai nostri ragazzi non resta che seguire il percorso federale che e’ il colpo finale alle ambizioni e ai sogni di gloria”.
    Cosa e’ secondo te che questo percorso fa o non fa per essere cosi negativo.

  158. Mauro g&f scrive:

    @ Daniele, a mio personale parere, sempre e solo Babolat, o la pure drive lite gt o la aero strike e spiego perchè. Dal punto di vista della salute del braccio del tennista, la racchetta dovrebbe essere la più pesante, più rigida. con più spessore nella costa del telaio possibile; dal punto di vista della tecnica di un bambino, se la racchetta è più leggera è meglio perchè da un lato riesce a manovrarla meglio dal l’altro il lavoro di spinta deve farlo lui e non affidarsi solo alla racchetta con indubbi vantaggi in futuro; per questo la Babolat credo sia il miglior compromesso possibile. Detto questo è fondamentale e forse più importante del telaio, la scelta delle corde che devono essere a quell’età rigorosamente multifilamento, mia figlia usa le xcell sempre della Babolat che vengono definite dai più quelle che più si avvicinano al budello. Quando poi crescerà e comincera a rompere le corde ogni due giorni potrai fare altre scelte, ma credo ci vorrà del tempo.

  159. Mauro g&f scrive:

    @ Stefano, dove scriverai ti seguirò, non per simpatia e affetto personale che pure esiste, ma perchè trovo che tuoi scritti mi diano oltre che un piacevole senso generale nel leggerli, tanti spunti di riflessione.
    Caso Agassi, le persone (ma anch’io, anche se sto cercando di cambiare), amano infinitamente criticare e trovare la famosa pagliuzza nell’occhio del prossimo, figuriamoci quando questo prossimo poi ammette di averla questa pagliuzza. Questa mancanza di empatia sfocia sempre nella critica più dura, nei sentito dire (ricordati quando parlammo di Nadal), e nel giudizio a tutti i costi che poi inevitabilmente sfocia in una condanna. Qualsiasi cosa si faccia o si dica è sempre criticabile, non si parte dalla buona fede, si parte sempre dal presupposto che gli altri ti vogliano fregare, che abbiano degli interessi che per ora ci sfuggono ma che poi si paleseranno. Perchè non partiamo invece dal presupposto che tutti abbiamo le nostre debolezze, i nostri difetti, i nostri livelli di evoluzione e cerchiamo di metterci più spesso dalla parte del nostro prossimo. Siamo sempre pronti a scagliare la prima pietra convinti che siamo meglio degli altri, ma alla fine finiamo poi per scagliarla verso noi stessi.

  160. andrew scrive:

    bravi ragazzi…continuate così….se mollate voi, non potrete biasimare i vostri figli se molleranno…

    Posso dirvi un paio di cose:
    1) Ci sarà sempre un piatto-corde di minestra-tennis calda per voi al vaffantennis.
    2) Non angosciatevi troppo nella ricerca spasmodica della via giusta. L’importante è mettersi in cammino.

    Per quanto mi riguarda, sono impegnato nel vaffantennis, che ora, oltre ad essere un’idea, un’intuizione e una necessità, è anche un’associazione sportiva affiliata AICS e priva di campi da gioco.
    Sabato e domenica prossimi, investirò i 480 euro risparmiati con la non iscrizione a un circolo portando Alessandro a un raduno di Piatti, che credo servirà più a me come aggiornamento ed esperienza.

    Vi saluto con un breve racconto della mia esperienza domenicale come dirigente accompagnatore della squadra di hockey pista nella quale milita mio figlio ‘98 (portiere).

    Racconto

    Ci si sveglia alle 6:30. Per le partite di hockey, la squadra deve arrivare sul posto 1 ora prima dell’inizio dell’incontro. C’è da vestirsi e vestire un portiere non è mai semplice, pettorina, gambali, collari, spalliere, ginocchiere, parapalle, in un odore nauseante di sudore stantio impregnato negli indumenti, dove l’olezzo dei guanti la fa da padrone. Poi, c’è una mezz’ora-trequarti d’ora di riscaldamento-allenamento delle squadre. Il controllo delle squadre con gli arbitri, il giro di pista di saluto del pubblico, battuta sincrona delle stecche a sinistra e poi a destra. Applausi. Infine, sirena.

    L’allenatore ci preleva con il pulmino alle 7:30, quando i bambini stanno già giocando da un quarto d’ora a calcio nel piazzale del ritrovo.
    È vestito con pantaloncini corti e senza calzetti, capelli impazziti ma spirito vivo. “‘Sto mese va così. Il prossimo me cambio.”
    “Forza, MacDonald, salta sù. Cosa gheto nea borsa, il microonde?”
    “Puteo, te si magro impicà! Se te trovi ‘na tosa, te toca ciamare to pare!”
    Se le dicesse qualcun altro potrebbero anche essere frasi offensive, ma dette da lui, no, proprio no. I bambini lo adorano.

    Se li carica sul pulmino e li trasporta per un’ora nella foschia fino a un paesino circondato dalle concerie.

    Sirena. Inizia la partita.

    Il mio compito, assolti precedentemente quelli burocratici con l’arbitro, è di avvisare l’allenatore che sono trascorsi 5 minuti, affinché proceda a qualche sostituzione. Nella foga della partita, tra un incitamento e l’altro, ha paura di perdere il senso del tempo.

    Dopo 2 minuti, siamo già sotto di 2 reti. Il nr. 8 avversario deve avere un paio di anni in più e si beve la difesa con facilità.
    Fucilata da lontano del nr. 8: uno dei nostri, colpito a una coscia, si accascia come un sacco sgonfio. Fuori a braccia ma niente di grave.
    “Puteo, vàrdito la partìa o el tò aversario?”
    “Ciccio, stame ‘ndrio!!
    “No stà tirare sul portiere, tira sui pai!!”
    Il nostro nr.3, dopo uno scontro sulla sponda, perde stecca, casco, un pattino e… si prende anche un rimbrotto perché “No sè posibie perdere un pattino. Ma come se fà.”. Glielo rimetto stringendolo bene.

    Perso il primo tempo per 6-1. L’allenatore se li prende a sè e gli parla. “Mattia, no sò drio dirte sù, sò drio dirte cosa te devi fare!” Non li stà rimproverando, gli dice ciò che devono fare.

    Giocano un buon secondo tempo, 2-3. Perdiamo 8-4. La torta di una madre porta dolcezza in uno spogliatoio con effluvi post-nucleari.

  161. nicoxia scrive:

    Max,una precisazione per il blog,intendeva il mestro dell’allievo, non quello di macroarea, per quanto riguarda le spese.Max,secondo me,il percorso è molto duro e il tuo potrebbe essere quello giusto, ma personalizzato,alle caratteristiche e alla personalità dell’allievo,se si fa fare 5 ore di allenamento al giorno,come la tua che è in grado di farlo,ad un ragazzo non pronto psicologicamente ,lo si brucia velocemente.Per questo secondo me bisognerebbe essere in mano a professionisti competenti,che siano in grado di capire l’evoluzione del ragazzo e progressivamente arrivare a quello che tu prospetti sia l’unica strada per arrivare.So che tu dici che ne esistono pochi,il compito del genitore è quello di cercare di fare il minor numero di scelte sbagliate,finchè lui non sarà in grado di scegliere da solo.

  162. nicoxia scrive:

    Scusate ma ha ragione Stefano cosi non ci può essere continuità,i pensieri scorrono veloci,ma si perdono nell’attesa.

  163. federico di carlo scrive:

    X Simple Pete,
    benvengano i peperini. L’energia quando c’è può essere incanalata e gestita. Quando non c’è non la si può inventare……. ;-)

  164. nicoxia scrive:

    Andrew,preparati a sostenere fisicamente Alessandro,sarà un weekend molto duro ma illuminante,secondo me non proprio in linea con il tuo modo di interpretare il tennis,come intensità.

  165. nicoxia scrive:

    Diego,secondo me Max,da un giudizio critico sulla gestione passata della federazione,e vorrebbe che questa saltasse tutti i passaggi per arrivare ad una gestione ottimale nell’immediato.Nel suo caso personale per me lui lo può fare perchè non deve affrontare le difficolta di gestione di un apparato un po più complesso.Io personalmente apprezzo ,anche se non condivido totalmente,il cammino intrapreso,se tutti cercassimo di crescere insieme aiutandoci,come nel nostro piccolo facciamo nel blog,potrebbe tornare utile.Nel blog ho già scritto elogi e critiche ma sono passate inosservate,segno che c’è poco interesse a collaborare,da parte di tutti.

  166. simplypete scrive:

    Quest’anno sono andato al bonaccossa a vedere il bonfiglio e vi assicuro che, guardando gli allenamenti, non avevo proprio la sensazione di trovarmi davanti ad atleti/e scarti di altri sport ma anzi il livello competitivo mi sembrava altissimo, e pensate un po’ ……..di quelle iscritte al main draw se va bene 5/6 diventeranno top 100.
    Vedi giocare la Mchale, KRUNIC, Silva, kirillova , la capra, la stephens dici se questa non entra nelle cento …..poi scopri che nel mondo c’è ne sono almeno altre 20/30 di quel livello solo del 92/93 per non parlare del 90/91….94 che già giocano e vincono a livello future….
    Si si madmax…… una buona tecnica, fisico e volontà ed arrivi al top, dai non prendiamoci in giro è più o meno come vincere la lotteria arrivare e rimanere anni a quel livello, con questo faccio i sacrifici che faccio con la speranza di aver beccato il tiket vincente e ci mancherebbe altro ma la normalità arrivati ad un certo livello è perdere non vincere; non mi ricordo più chi lo diceva (a si un certo Toni Nadal……)

  167. simplypete scrive:

    Non interpretate male il mio messaggio spero che i vs figli tra qualche anno li ritroviamo sul centrale del roland garros con la coppa in mano….ma è una speranza e non può essere di più anche se 16 anni sono tra i migliori del mondo della categoria…pensate ora….

  168. anto scrive:

    A detta di moltissimi, la babolat essendo una racchetta molto facile, aumenta esponezialmente la possibilità di avere problemi al braccio (es epicondilite)…..Attualmente vanno per la maggiore le head e con mio grandissimo stupolere….le pro kennex….mamma mia quanti bambini le utilizzano…

  169. nicoxia scrive:

    Anto ,perchè una racchetta facile dovrebbe portare problemi al braccio?

  170. nicoxia scrive:

    Simply,si parte in 100000 ma nei primi cento,sono sicuro ci arrivano in cento,e sono quelli che hanno saputo fare la scelta giusta al momento giusto.Sta ad ognuno di noi quale sia quella giusta ai posteri l’ardua sentenza.

  171. Mauro g&f scrive:

    Anto, per quale meccanismo una racchetta “facile” dovrebbe dare problemi al braccio?
    E’ proprio il contrario, cosa vuol dire facile? Significa che la palla esce bene dalle corde senza sforzi e con controllo, quindi senza far sforzare o fare movimento particolari o strani ai ragazzi.
    Se poi facile significa che fa si che si giochi di più allora ben venga.

  172. Archipedro scrive:

    Quando con “garbo” vengo evocato, dall’amico papà Errani, come persona molto “competente”, dopo che qui, da altri e con ironica “grazia”, fui trattato da “INcompetente”… non posso non concludere che i PROBLEMI, e la loro concreta RISOLUZIONE, sono da tempo fattori marginali della realtà: ciò che conta è l’APPARIRE e l’essere CONVINCENTI (come diceva l’avvocato del mio ultimo corso di formazione coatto… il poter patrocinare, con indifferenza, una causa e la sua antitetica…). Mi sento uno che, semplicemente, ama cogliere l’essenziale e capirne il senso…

    Ma chi sono, a consuntivo di questo blog (al tramonto?), i nostri inossidabili punti fermi? Giorgio a parte, cito i (miei) due della vecchia guardia, veri compagni di merende, in quanto gli unici che hanno sempre avuto in mente il PER-LORO-PROBLEMA: “Andrew-spazza-via-i-circoli” e “Mad-Max-difendi-i-tuoi-esperti-e-distruggi-tutto-il-resto….” :-) A loro 10 e lode in coerenza…

    Dr. Max, tuttavia, è andato ben oltre le sue compulsioni verbali, riuscendo a delineare il proprio progetto con un sostanziale equilibrio, ovvero concretezza, che, qualora misurato con l’atteggiamento evanescente dei protagonisti di questo forum, m’appare ora addirittura condivisibile (al netto dei suoi investimenti). Si parva licet componere magnis… direi che è lui, oggi, il mio alter ego capitalista… :-)

    Egli infatti afferma che è facile costruire un campione ( …tutti o quasi quelli che percorrono – il percorso - possono sfondare…)… non foss’altro per i macroscopici errori che il “sistema” itera nell’ambito degli sport agonistici. Ed ha perfettamente ragione: l’allenatore COMPETENTE prende il bambino geneticamente dotato, patteggia con i genitori un progetto in cui le ore di tv-videogiochi vengono tutte convertite in allenamento, e s’impegna a garantire i risultati. Poi li ottiene. Questo è quello che ho fatto in passato, il mio metodo attuale per il piccolo nonché ciò che raccomando: essere concreti, concentrati, aggiornati, elastici… Impossibile fallire.

    Accessoriamente si può aggiungere che la traduzione dell’impianto scientifico-metodologico posto alla base dell’agonismo di vertice viene curata da pochi, mediamente in archi temporali transitori, e che i tecnici/intellettuali/ricercatori sono merce rara: nella maggior parte dei casi “mestieranti”, privi di spessore etico e culturale, riescono ad occupare posizioni di rilievo anche in seno grandi società o federazioni: ciò sino a caratterizzare, con la loro pochezza, il tessuto operativo delle organizzazioni che rappresentano. Contemporaneamente le nostre menti valide se ne vanno all’estero, per insegnare lo sport in regimi democratici, o per lo meno “non totalitari…”

    Detto questo sul mio mini-blog l’ultimo percorso dei miei appunti si traduce in questa “rivelazione”: se qualche “preparatore atletico” fa ipertrofizzare i muscoli dei vostri “piccoli” prima che tutte le componenti coordinative rapide si siano attestate…

    :-(

    PER LA REDAZIONE: vorrei ricevere l’avviso dei NUOVI COMMENTI del solo “Genitori e Figli”… GRAZIE

  173. valeria scrive:

    Qualcuno sa cosa sono i centri di allenamento periferici (o itineranti) di cui parla la federazione che dovrebbero iniziare quando sarà finito il giro dei raduni regionali x i 97 98 ?????

  174. nicoxia scrive:

    Archi, entra un po di più nel dettaglio in modo che noi genitori,possiamo intravvedere l’incompetenza.

  175. andrea scrive:

    Per valeria: dei centri di allenamento periferici se ne parla in una trasmissione radiofonica in onda stasera su una emittente romana, trovi le info qui:

    http://www.spaziotennis.com/2009/11/spazio-tennis-la-scaletta-dellundicesima-puntata-161109/

  176. Archipedro scrive:

    Nicoxia,

    evidenze scientifiche dimostrano che il processo ipertrofico (muscoli che s’ingrossano), ancorché prevalentemente a carico delle fibre bianche veloci, determina un complessivo bilancio SFAVOREVOLE della forza esplosiva elastica in quanto comprime la completa espressione della componente VELOCITA’. A sua volta quest’ultima, espressione articolata della rapidità, non è solo frutto del patrimonio genetico ma può essere coltivata PRECOCEMENTE sia nella componente neuro-muscolare(trasmissione - ricezione dei segnali) che in quella coordinativa (efficienza del gesto, decontrazione dei muscoli antagonisti,…).

    Nota che l’equilibrio ottimale della potenza massima (forza x velocità) si ottiene con il 35% della forza massima al 40% della velocità massima. Ciò influenza, in particolare, le azioni di natura BALISTICA (lanci, tennis, servizio ed attacco nella pallavolo…).

    Quindi: se i muscoli vengono ipertrofizzati prima che le catene cinetiche del corpo siano “messe a punto”, la loro forza massima non si tradurrà in performance (potenza efficace) ma in un abnorme lavoro dispersivo per articolazioni e tendini… :-)

  177. UruruArara scrive:

    @Max
    Condivido molto del tuo propinare saggezza, ritengo che tu stia giocando un po’ troppo con le variabili aleatorie della vita girandole a tuo favore con un “piglio statistico” che forse non ti si addice.
    Ma comunque sappi che sono uno dei tuoi piu’ prepotenti supporter.
    Due note ai tuoi precedenti post:
    - dare delle “handicappate a livello sportivo e motorio” alle avversarie di tua figlia e’ un po offensivo, ho seguito da osservatore il torneo e ritengo che tua figlia abbia avuto la fortuna di trovarsi nel ramo piu’ facile del tabellone e che in finale abbia giocato contro una bambina altrettanto preparata che arrivava molto scarica dalla partita precedente (che peraltro aveva giocato in modo esemplare). TUTTO FACILE per Alessia.

    Quanto sopra e’ avvalorato (ma guardalo come un ribadire le tue teorie sul fatto che noi italiani andiamo poco lontano) dai risultati che tua figlia ha ottenuto nei tornei che hai elencato sempre in un tuo precedente post:

    Lettonia 2 turni con mediocri poi perso 61 62
    Croazia: perso primo turno
    Slovenia: perso primo turno
    Svizzera: un bye, due turni con scarse poi perso 60 61

    Leggendo tutta l’attivita’ che fai fare a tua figlia e confrontandola con i suoi risultati (che comunque non contano a questa eta’) mi sforzo di capire come tu possa essere cosi sicuro di avere intrapreso la giusta via giudicando in modo un po’ troppo spinto gli altri.

    Ribadisco comunque che prescindendo dai fatti e dai risultati, ritengo che tu possa essere un precursore del “fai da te strutturato” e che i valori quali “forse non riuscira’ ad essere fortissima ma comunque mia figlia avra’ fatto un’esperienza che la predispone alla vita” non possono che essere condivisi dal sottoscritto.

    Mi unisco al commento di altri augurandomi di essere tuo amico quando dovro’ acquistare i biglietti per andare a vedere una finale WTA dove giochera’ tua figlia…..

    UBI MAJOR MINOR CESSAT

  178. madmax scrive:

    Proprio oggi il manager di mia figlia scriveva ad un responsabile federale..
    In tanti anni di esperienza so che l’unico modo per arrivare è quello intrapreso da Max e il suo progetto mi veramente ha affascinato..

    @Diego

    Premetto che io non ce l’ho mai con nessuno fit compresa e mi limito a giudicare i fatti..

    A mio avviso il percorso che parte da PIA, che prosegue con i vari raduni e l’elemosina a pioggia non può portare da nessuna parte… A questo aggiungiamoci gli stipendi dei vari responsabili tecnici e domandati se possono essere persone di spessore..(tecnico ovviamente non mi permetto di classificare a livello umano persone che non conosco anche perchè in ogni settore ci sono ottime persone e non..)

    Ma torniamo all’analisi tecnica. Tu hai mai partecipato ad un raduno? Beh, a livello tennistico, in pratica non esistono.. E’ un modo per far divertire i ragazzi che essendo i migliori e più o meno sempre gli stessi ormai si conoscono e si divertono perciò fino all’under 12 vanno benissimo, oltre veramente sono soldi buttati nel water..

    L’elemosina a pioggia…. Dare 5/10 mila euro (il prestito d’onore mi sembra arrivi a 30.000) o rimborsare i viaggi per quelle somme a chi ne spende o dovrebbe spenderne 50/100 mila è come prenderlo in giro o obbligarlo ad un programma di basso profilo e a “vendersi” ai vari circoli per la serie A e B, rubando tempo prezioso ai tornei.. (le quali spesso si giocano di domenica). Qualcuno potrebbe dire che non ci sono soldi, ma sai quanti aiuti si possono dare con i 3 milioni di euro usati per Super Tennis? La tv del tennis sarebbe dovuta essere la ciliegina sulla torta di un sistema che funziona, non il megafono per sbandierare ai quattro venti risultati che non ci sono..

    Se vuoi poi la mia opinione personale ti dico che allo stato attuale nessuno probabilmente si merita di essere aiutato ma quello la federazione non lo sa ed i soldi non li da per questo non li da e basta.. il punto è che la federazione dovrebbe prima prendere e pagare profumatamente persone di alto livello che a loro volta dovrebbero esigere che venga fatta informazione presso circoli famiglie e giocatori su quello che realmente è necessario fare per provarci sul serio, dopo di che aiutare pesantemente i pochi superstiti… (tralascio il fatto che dovrebbero anche fare propaganda nelle scuole, abbassare i costi etc etc altrimenti bisognerebbe buttare giù tutto).

    @Simply

    Io ho passato la vita a vedere come si allenano gli atleti di alto livello, ho visto come si allena la squadra cinese di ginnastica e so come si allenano i tennisti allo Spartak di Mosca, beh ti assicuro che non è nemmeno lontanamente paragonabile… Quelli che si allenano di più si allenano tanto ma un conto è allenarsi tanto, diverso è allenarsi tanto e bene ma come ti ho già detto i top preparatori se li potrebbero permettere al massimo i primi cinque della classifica ATP + Sharapova Henin e Williams perciò…

    @Nico

    Tutti ma proprio tutti resisterebbero, basterebbe educarli e prepararli da subito come succede negli altri paesi del mondo… Ripeto qui siamo ancora al fatto che cominciare presto con la preparazione atletica comporta dei rischi quando è vero esattamente il contrario.. Ma l’ignoranza è tale che per preparazione fisica si intende solo alzare i bilancieri e fare 20 km di corsa..

    @Archi

    Sempre più vicini… Comunque anche per quanto riguarda i tecnici alla fine ne è rimasto solo uno poichè avendoli conosciuti quasi tutti mi rendo conto essere di un altro pianeta, irraggiungibile per gli altri, nessuno escluso. Fortuna ha voluto che è stato il primo e che è anche (e soprattutto) il preparatore atletico

  179. madmax scrive:

    @ UruruArara

    Per stavolta ti rispondo nonostante la tua evidente mala fede se andrai e avanti così sarà l’ultima..(assomigli tanto a Giorgionso sai?)

    Per prima cosa ristabiliamo la verità..

    Poi proseguiamo con il dire che stiamo parlando di tornei internazionali dove lei nata il 20/10/1998 dopo un anno e mezzo che non giocava andava ad incontrare le migliori in circolazione con spesso differenza di un anno, un anno e mezzo, per non parlare dei centimetri e dei chilogrammi.. (e poche erano le bambine che tentavano la trasferta essendo al primo anno under 12)

    Lettonia: al suo primo torneo in realtà non fa due turni con due scarse ma arriva ai quarti…

    Croazia: qui gioca davvero male ma era il periodo dei 28 doppi falli a partita..

    Slovenia: perde si al primo turno ma con una ragazzina che arriva ai quarti, la iscrivo al Consolation Draw e vince facile

    Svizzera: anche qui non due turni contro scarse ma fa quarti battendo una spagnola molto forte che al primo turno aveva eliminato un’inglese tra le favorite del torneo che aveva appena fatto finale in un altro TE. Nei quarti perde dalla vincitrice del torneo (1.70x non so quanti kg) che ha vinto tutte le sue partite con lo stesso score..

    Non parlo nemmeno dell’ultimo torneo perchè è evidente che non l’hai visto poichè la sua parte del tabellone era nettamente la più difficile (se così si può chiamare), nel senso che le due più forti (la terza ha perso da una delle due perciò non poteva incontrarla) le ha incontrate e le ha battute entrambe, ma ovviamente non è questo il punto e se anche avesse perso poco cambiava… (e comunque non giocava un torneo da due mesi oltre al fatto di aver cambiato completamente allenamenti)

    E handicappate fisiche in questo caso non è assolutamente un’offesa anzi è per loro una scusante o eventualmente una colpa di chi la segue, a seconda del lato da cui si guarda la faccenda, ma comunque un dato di fatto ..

    E se poi dici che i risultati non contano (cosa che sanno tutti tra l’altro), di cosa stiamo parlando?

    Ristabiliti comunque i fatti, passiamo ora al discorso del percorso giusto o meno… Non sono le vittorie o le sconfitte a sancire la correttezza di un percorso perchè teoricamente mia figlia potrebbe essere molto scarsa ma quel che è certo che con scelte sbagliate sarebbe ancora peggio.. E altrettanto certo è, che una più brava di lei con scelte sbagliate farebbe poca strada.. Dubbi? Basta guardare i risultati degli ultimi trent’anni nel tennis italiano…

    Per finire voglio ribadire un concetto..

    Io non voglio assolutamente proporre il fai da te anzi, il problema è che al momento è la situazione migliore..

    Proprio ieri mi sono sentito dire ad un raduno che mia figlia è migliorata molto dall’ultima volta.. Io ovviamente lo sapevo ma pensandoci bene è scandaloso perchè se un genitore che non ha mai giocato a tennis (sul serio) può far meglio di una delle migliori accademie italiane, significa che siamo alla frutta e certifica l’assoluta inadeguatezza del tennis italiano…

    Per concludere poi che il mio percorso sia quello corretto è sancito da quanto scritto nel mio post precedente… Sai chi è quella persona? Beh quella persona è il primo che ha fatto firmare ad un giocatore un contratto da un milione di dollari, (Ivanisevic), chi ha scoperto l’ Hantuchova etc etc etc. perciò che il percorso sia corretto è indiscutibile

  180. bogar67 scrive:

    Grande UruruArara, analisi perfetta, sul “fai da te strutturato” di madmax a cui ero già arrivato io leggendo del perchè dell’abbandono della vavassori. I risultati ottenuti dalla figlia in campo internazionale comunque confermano quanto lui stesso va dicendo visto che in Italia (non solo Bergamo e dintorni) i risultati li ottiene pur non essendo presente nella lista dei top 10 che ho postato. A me risulta che in un torneo delle provincie sua figlia Alessia abbia fatto un sol boccone delle mie migliori corregionali per cui credo che la strada intrapresa da madmax del confronto internazionale anche se con cocenti sconfitte possa essere quella giusta vista anche la giovane età della figlia. Anche io faccio un in bocca al lupo, anche perchè al fai da te strutturato per limitare i costi (nel mio caso) nel futuro ci stavo pensando.

  181. Giorgio Errani scrive:

    QUOTO MADMAX IN TOTO !!

    è, forse, il mio alter ego 10 anni dopo… eheheh…
    se uno come lui, che dice di non avere mai giocato a tennis sul serio, oppure uno come me (che sono certo di non avere mai giocato a tennis) riescono a fare meglio di coloro che sono deputati a reggere le sorti di uno sport nazionale di rilevante importanza come il tennis, beh… ha ragione lui, siamo (ancora) alla frutta… sicuramente meno di 10 anni fa (e vi lascio immaginare la mia situazione…) ma sempre alla frutta…

    e non a caso siamo finiti entrambi a chiedere, apprezzare e magari seguire i consigli della stessa persona…

    un grossissimo in bocca al lupo a tua figlia, ne seguirò l’escalation con estremo piacere… VAMOS !

  182. madmax scrive:

    Grazie Giorgio…

    Ma infatti avrei voluto chiederti che problematiche e discussioni hai avuto in passato con i federasti mentre ora tua figlia vedo che risponde tranquillamente alle convocazioni..

    Sempre ovviamente che non crei problemi ne a te ne a tua figlia…

    N.B. Te lo chiedo perchè mi immagino già cosa potrebbe accadere se disgraziatamente (per loro) mia figlia dovesse ad un certo punto mettersi a vincere una partita dietro l’altra…

  183. madmax scrive:

    @Bogar

    Erano i campionati regionali, (valenza=0) dove quindi ha incontrato le altre ‘98 della Lombardia..

    A questo punto poi mettiamoci anche che quel tipo di risultati (comunque buoni) sono arrivati con la “vecchia” gestione…

    Devo dire che i risultati li prenderò veramente in considerazione dai 13/14 anni in poi e non prima, al contrario di qualcuno che per per stilare convocazioni e trarre conclusioni va su internet leggendosi i tabelloni.. Ogni tanto andate anche sui campi invece di stare solo a scaldare la sedia… (ovviamente ogni riferimento a persone e enti è accuratamente cercato..)

  184. Mauro g&f scrive:

    Max, non credo valga la pena rispondere a provocazioni di certe persone. C’è chi critica e basta e c’è chi fa o comunque prova a fare.
    Il fatto che poi un genitore riesca meglio di chiunque altro, è stato appurato più volte e soprattutto nel tennis. Non fosse altro perchè se non riesce in prima persona cerca con certosina costanza e continuità chi può aiutarlo in determinate esigenze che siano di natura tecnica, fisica o mentale. E’ insomma il vero regista, occulto o palese. Gli addetti ali lavori spesso invece credono di essere gli unici artefici del successo di un atleta, si appropriano delle vittorie ma raramente si sentono responsabili delle sconfitte.

  185. francesco coach gemelli scrive:

    @ Archipedro
    Complimenti per la chiarezza riguardo la forza esplosiva , la semplicità è sintomo di professionalità
    @Max
    Visto che hai esperienze con la scuola tennistica Spartak di Mosca dove la precocità è la normalità , tu hai qualche piccolo consiglio per il mio doppio di tre anni , visto che il prossimo anno faranno due lezioni settimanali con me nella palestra coperta della scuola dove insegno perchè ho iniziato per hobby una scuola di tennis per piccoli da tre a sei anni , con un massimo di sei allievi

  186. simplypete scrive:

    @ madmax
    L’unico parere che ti posso dare è vai avanti per la tua strada, mi sembra che hai le idee chiare sei compentente…e prendila in senso bonario, sufficientemente “pazzo” (è un complimento anche se potrebbe non sembrare).
    Cosa ti devo dire, io con tutti i miei limiti sto cercado di fare quello che posso con mia figlia… ho giocato a tennis quasi seriamente (qualche internazionale a livello giovanile) e capendoci qualche cosa di tecnica devo dirti che il problema di trovare gente preparata ad insegnare tennis di alto livello esiste, adesso ho trovato due persone di fiducia ed in un paio di mesi i risultati iniziano ad arrivare, sto chiaramente facando gli scongiuri intanto che sto scrivendo….

  187. madmax scrive:

    Mauro, quante verità hai detto..

    Francesco senza andare a scomodare lo Spartak di mosca, tre volte la falli correre tutti i giorni dietro una palla, poi falli saltare, slalom di tutti i tipi, navette di tutti i tipi etc etc.

    Simply..

    Hai proprio ragione, quando pensi di aver trovato qualcosa di valido è fondamentale incrociare le dita perchè da un giorno all’altro non si sa cosa può succedere.. Ed effettivamente si sono molto pazzo, ma penso che chiunque vada avanti dopo aver visto come funzionano veramente le cose debba esserlo per forza!!

  188. costa azzurra scrive:

    ragazzi novità !!

    sapete che sono sempre molto terra terra … ci sono novità

    ieri con mia figlia abbiamo partecipato ad uno stage molto interessante

    solo tre ore che mi hanno ridato un po’ di fiducia che nel tennis italiano possa ancora nascere qualcosa … forse qualcuno di voi lo ha già fatto ma per chi non lo conoscesse il sito è:

    http://www.tennis-talents.com

    c’è tutto quello che stavamo cercando e spero proprio tutto si concretizzi al più presto … il professionismo è una zona a parte e per entrare in questo mondo bisogna essere preparati e noi genitori soprattutto

    il bello di questo stage tennistico è che si analizza il gioco del tennista e si scoprono tutti i punti sui quali c’è ancora margine di miglioramento grazie al buon occhio abituato e aggiornato di una persona altamente qualificata che è stata ed è tuttora accanto ai veri professionisti

    poi si analizzano a tavolino, genitori e allenatore e atleta insieme, i vari aspetti che caratterizzano e le varie fasi di questo percorso e si trovano delle risposte ad una infinità di domande

    analizzando con una serie di domande/risposte tutti gli aspetti che incidono sul progetto tennistico ci si accorge quanto sia complesso ma anche quanto sia possibile in presenza di determinati fattori

    importante!

    può andarci sia chi ha già insieme a figlio e allenatore un serio progetto

    può andarci anche il genitore con il figlio per fare chiarezza sul percorso da fare e magari capire veramente se è o non è questo ciò che si vuole fare

    ribadisco questo concetto perchè qui in questo blog ci sono tipologie diverse di persone che intendono il tennis in modi totalmente differenti
    ma la strada per il professionismo è una .

    il tennis si presta a varie tipologie di percorsi : è uno sport ludico e per questo può servire nella crescita di un bambino poi adolescente e restare all’adulto come un sano modo di tenersi in forma divertendosi

    oppure il progetto iniziale su un bambino di 8 anni si trasforma in un percorso professionistico non appena verso i 13 massimo 14 anni si cominciano a fare delle scelte ben precise e questo un bambino da solo non lo può fare .

  189. Diego1 scrive:

    Credo che fino all’u11 un genitore appassionato e molto presente con discreste conoscenze tennistiche possa fare meglio di un maestro di una buona scuola tennis.
    Anche perche’ un conto e’ concentrarsi solo su un ragazzo/a un altro seguirne qualche decina.
    Di conseguenza fino a quella eta’ se il ragazzo/a ha buone qualita’ i risultati particolarmente a livello regionale e italiano saranno evidenti.
    Dall’u13 in poi penso che il discorso sia molto piu’complicato e difficile anche perche’ i ragazzi sono piu’ autonomi e danno meno retta ai propri genitori(almeno la maggioranza).
    Inoltre fare risultati a livello internazionale e’ molto piu’difficile ed a fare le cose giuste nel mondo penso siano in molti.
    Non credo sia un caso che in questo ottimo blog la stragrande maggioranza di chi scrive sono genitori di ragazzi u12 dei quali l’attivita’tennistica si svolge ancora soprattutto a livello italiano.

    Simply
    Quando si dice che a giocare a tennis arrivano i ragazzi/e scartati dagli altri sport (calcio e pallavolo in particolare) si parla della maggioranza in Italia non ovviamente all’estero.
    E’ovvio che a giocare il Bonfiglio dove ci sono i piu’ forti under del mondo (a parte quelli gia’pro) non vedrai mai scarti di altri sport.

  190. andrew scrive:

    Diego1…

    ma allora diciamolo CHIARO E FORTE: “Volete avviare vostro figlio al tennis? Pensateci da soli o fate lezioni private fino agli 11 anni!!”

    Praticamente ai circoli e ai maestri spetta la fase dai 12 ai 16, per utilizzarli nella promozione della loro attività non-sportiva.

    Ai genitori spetta la fase di avviamento e poi la fase di finanziamento dopo i 16 anni…

    Quindi, se ne desume che i circoli e i maestri non servono a niente…

  191. nicoxia scrive:

    Max,non sono daccordo sul tutti lo possono fare,tu parti dal presupposto che tutti abbiano dato un certo tipo di educazione,nell’allenamento la progressione è fondamentale,alle 5 ore ci arrivi gradualmente e con un aumento dei carichi ben precisi,e questi devono essere dati da persone competenti,per questo ci affidiamo a Catizzone,no?So che questo tu lo dai per sottointeso,ma prova ad immaginare se qualcuno ti prende alla lettera e parte a fare quello che fai tu senza basi,secondo me si brucia velocemente,poi puo darsi che mi sbagli.

  192. nicoxia scrive:

    Costazzurra,se hai tempo qualche informazione in più sui costi e sul luogo,ti ringrazio anticipatamente.

  193. nicoxia scrive:

    Ragazzi,si può anche non essere d’accordo con Max,però date una vostra linea cosi in futuro si potrà valutare chi avrà avuto ragione.

  194. madmax scrive:

    @ Costa

    Tutto giusto, se però non si parte dall’imprescindibile dato di fatto che un tennista deve essere prima di tutto un grande atleta il resto è aria fritta.. Io che proprio ultimamente sono stato come ben sai allo Stage di Piatti (quindi parliamo del numero uno, non di pizzi e fichi), l’unico di cui non farei mai a meno è il preparatore atletico. Certo, sono stato fortunato a trovare il top oltre al fatto che è anche un maestro di tennis, però senza questa parte il resto non servirà mai…

    @Diego

    Non lo so, non ci sono arrivato ancora ai 13 anni (e sinceramente non vorrei arrivarci essendo ancora il coach pur se guidato di mia figlia) per cui non so che dirti..

    Mentre so per certo che ti stai sbagliando per il discorso scarti.. Tu scherzi vero? negli Stati Uniti ad esempio prima giocano a basket, poi a football americano, baseball ed ora anche a calcio prima di giocare a tennis.. Non parliamo di paesi come l’Inghilterra, l’Australia e la Nuova Zelanda dove anche l’ippica viene prima del tennis… Ovviamente inutile parlare del continente africano (e la Cina ha appena cominciato).. Di diverso c’è (che è un po’quello che ho fatto io) che in molti paesi prendono i bambini molto piccoli e li fanno subito giocare a tennis perciò può caderci dentro anche l’ottimo atleta… Questi però (nei paesi dell’est) devono essere sempre figli di ex atleti o di persone con possibilità economiche o che hanno conoscenze..

  195. nicoxia scrive:

    Max,la nostra esperienza sui cavalli ci dice che se la metodologia di allenamento è buona i risultati arrivano,poi c’è chi vince i gran premi.i premi di centro,o le reclamare però qualcuno che non enta in pista c’è.

  196. madmax scrive:

    Andrew..

    Ma questo ormai è acclarato..

    Nico..

    Io sono partito scrivendo..

    basterebbe educarli e prepararli da subito come succede negli altri paesi del mondo… perciò è chiaro che parto da questo presupposto..

    Per quanto riguarda i cavalli ed il tennis non esiste nessuna similitudine nel senso che i cavalli corrono e quindi come per la corsa a livello umano la genetica è fondamentale. Nel tennis invece contano moltissimo le capacità propriocettive (più la testa rapidità etc) che però si imparano prima dei 10/12 anni e chi lo fa è molto avvantaggiato (o recupera il gap) rispetto a chi non ci lavora.. Poi ovviamente se uno è negato, ma qui stiamo parlando di ragazzi che sono i tra i migliori perciò qualche qualità l’anno dimostrata..

  197. costa azzurra scrive:

    max

    deve essere un grande atleta e …un grande tennista …non dimenticarlo per giocare a tennis non basta avere una grande prestanza fisica

    ho visto atleti a livello di nazionale del loro sport prendere ore ed ore di lezioni di tennis e ti assicuro se non sei un tennista non ci diventi anche se hai una grandissima preparazione atletica

    il tennis è un po’ come la danza …bisogna esserci tagliati…

    nicoxia

    il prezzo della consulenza è 300 euro ma sarebbe meglio parlare direttamente con gli interessati contattandoli sul sito
    la regione in cui ora avvengono queste consulenze è il piemonte ma non escludo che possano allargarsi anche ad altre regioni

    e ti dico che per un genitore è importante sapere cosa sia veramente il tennis professionistico anche per decidere quello che poi è il bene per tuo figlio

    ad esempio a me è capitato di parlare con i genitori di un vero talento tennistico dell’età di mia figlia che non hanno voluto che lei giocasse ( lo fa solo a livello ludico) perchè uno dei genitori ex tennista professionista non l’ha ritenuta una scelta giusta per il suo bene … e vi dico che non faceva vedere la palla a ragazze veramente capaci di due anni più di lei … questo episodio mi ha fatto stare parecchio male per un po’ di tempo e allora ho preso a domandare a mia figlia se veramente amasse fare la vita del tennista … perchè è una vita diversa …bisogna amarla .. bisogna amare molto il tennis per riuscire ( a fare il professionista …ovviamente..)

  198. bogar67 scrive:

    @Diego non mi trovi d’accordo sul fatto che fino a all’u11 un genitore appassionato e molto presente con discreste conoscenze tennistiche possa fare meglio di un maestro di una buona scuola tennis, semmai può fare da complemento. Io non sono un maestro ma un 4 categoria, con diversi anni di tennis alle spalle e diversi tornei giocati per cui ho un pò di esperienza. Ancora oggi gioco 4/5 volte a settimana, tuttavia non mi reputo in grado di insegnare a mia figlia il gioco del tennis inteso come approccio tecnico ma posso invece fare da allenatore. Allenare mia figlia facendo fare quello che il maestro gli insegna durante le lezioni alla sat anche individuali dove io assisto, quello sono capace di farlo ma il resto no anche perchè non ho mai avuto un maestro, l’unico e per poche lezioni è stato proprio il maestro di mia figlia.
    Questa mattina ho comprato Tennis Italiano di Novembre dove ho letto dei vincitori under12 della Lambertenghi e dei semifinalisti, Jessica Pieri figlia di maestro, Mattia Rossi figlio di maestro, Giulia Sartori figlia di maestro. Qualcosa vorrò dire o no? Poi leggo anche che la Pieri pesa solo 36 chili e dopo tutto quello che ho letto su questo blog in base alla teoria che a livello giovanile soprattutto femminile la prestanza fisica conta tantissimo i conti non mi tornano più.
    @Madmax non avevo colto il senso provocatorio di UruruArara cmq hai tutta la mia stima anche se non ti conosco perchè ci credi tantissimo in quello che fai ed a volte mi sembri che nel rispondere a tutti come uno che lotta contro i mulini avento. Spero che questi mulini prima o poi ti portino tanto grano in tutti i sensi!!

  199. madmax scrive:

    @ Costa

    E qui casca l’asino, nel senso che da una parte hai travisato le mie parole, dall’altra sei lontana anni luce dalla realtà..

    Intanto i fatti dicono che a oggi la prestanza fisica basta e avanza e la Safina ne è l’esempio più lampante, infatti nonostante sia priva completamente di timing (basta guardare dove colpisce la palla sul servizio) è la numero 1 al mondo e quando ha giocato a Wimbledon (in un campo dove la potenza paga meno rispetto alle capacità propriocettive all’agilità, la coordinazione etc) è stata addirittura imbarazzante..

    Comunque per quanto mi riguarda questo sarà sufficiente ancora per pochissimo tempo, ma il punto è un altro

    Infatti passando al discorso preparazione fisica, traspare chiaramente la mancanza di conoscenza di cui parlavo qualche post indietro..

    La potenza con l’essere un grande atleta tennista non c’entra assolutamente nulla, poichè le qualità principali di un tennista sono quelle appunto che si imparano fino ai 10/12 anni mentre potenza resistenza etc incidono molto molto meno, (anche se completano e fino ad un certo punto mettono una pezza) considerando che sono le prime che permettono ai bambini di essere agili e sensibili nei movimenti in modo che possano imparare facilmente il tennis (che in realtà a livello di gesto tecnico in se è lo sport più facile del mondo se è vero che anche gente di 50 anni può cominciare e anche divertirsi, alcuni addirittura a diventare tra i top 5 del mondo over 70/80).

    Secondo te Federer è un giocatore potente? Oppure secondo te non è un grande atleta? Non è potente e non è un grande atleta in generale (nel senso che potrebbe migliorare molto a livello fisico generale) ma è un grande atleta TENNISTA infatti come velocità di piedi, velocità in genere, timing, velocità di braccio etc è eccezionale e tutte queste cose han fatto si che potesse imparare una tecnica perfetta..

    Secondo te questo è quello che comunemente viene definito talento o è lavoro fisico corretto indirizzato al tennis.. Chi è all’altezza (pochi in verità) sa che queste sono cose su cui si può e anzi si deve lavorare (poi ovviamente c’è chi fin dalla nascita ne è più provvisto e diventerà un marziano, ma anche chi ne è un po’ meno lavorandoci colma il gap).

    Poi ovviamente chi avrà e chi continuerà a lavorare in questa ottica (e di conseguenza sarà più portato al tennis) aggiungendoci il lavoro fisico più in generale e le ore sul campo difficilmente non arriverà lontano..

    Detto questo perciò il paragone con atleti di altri sport che si mettono tardi a giocare a tennis proprio non ha motivo di esistere visto poi che come qui si è sempre detto il nostro è uno sport da cominiciare molto precocemente (in verità un po’ tutti solamente che il calcio lo inizi a praticare nella culla, il tennis invece devi essere accettato alla sat e solo da poco tempo ai bambini è permesso di cominciare a 4/5 anni)…

    Comunque certo è che se non sei un atleta (per ora o atleta tennista o anche solo atleta un domani sarà necessario esserli entrambi) non puoi arrivare da nessuna parte..

    Concludendo, la verità è che spesso i genitori si nascondono dietro queste assurdità solo per il fatto che i propri figli di fare preparazione fisica non ne hanno assolutamente voglia ed a mio avviso una delle grandi colpe del tennis italiano è proprio quella di non scrivere a lettere cubitali all’ingresso di ogni circolo che senza uno sviluppo motorio prima ed una seria e mirata preparazione atletica chiunque coltivi sogni di gloria è destinato miseramente a fallire..

    @Bogar

    Lascia stare la Pieri che è un caso a parte e non credo tra l’altro abbia molte chances di fare strada.. Molto meglio di lei gioca la sorellina di due anni più piccola. Però vedo che ancora vai avanti con la Lambertenghi. Chi vince da under 12 non solo non significa che vincerà domani ma non significa nemmeno che giochi bene a livello tecnico e l’unico significato che puoi dare alla questione è che hanno cominciato prima e giocato di più, stop.. Per completezza di informazione poi Mattia Rossi è un armadio, come anche la Chinellato (l’altra semifinalista del femminile) e ben messa nel senso di parecchio tosta è la figlia di Sartori

  200. daniele scrive:

    Fantastico !!! Davvero !!! mi viene quasi da dire che questo blog è Wikipedia del tennis giovanile.
    E poi, mamma mia, quanti genitori “assatanati” !!! Mi sa tanto che tra un po’ daremo del lavoro ai cardiologi !!
    Intanto grazie per i suggerimenti legati al discorso del cambio racchetta. E’ vero, fossilizzarsi su di un solo marchio è una cosa sciocca .
    Ma sapete bene anche che, alle volte, fare cambiare idea ai nostri cuccioli di tirannosauro non è facile.
    Se avessero tanta tenacia e ostinazione in campo, quanta ne hanno nel difendere le loro convinzioni, avremmo uno stuolo di campionissimi !!!
    Volevo, se mi permettete , chiedere il vostro parere su di una cosa che ho notato durante il gioco.
    In un altissima percentuale di ragazzi, e in una grande percentuale di volte, quando viene eseguito un colpo, specialmente il dritto, si sente chiaramente che il rumore di impatto della pallina è molto simile alla “steccata” piuttosto che al rumore della corda piena.
    La palla “viaggia” lo stesso e il maestro commenta il colpo con un “bravo” !!
    E’ una cosa normale ???
    Ho bisogno io di una visita da “uno bravo” ???
    Devo smettere con la colazione latte e rhum ???
    Il mio mezzo campione è fermo con l’influenza. Del suo gruppo di 8 è stato uno degli ultimi a capitolare.
    Come Higlander !!! Ne resterà solo uno !!!!
    Saluti a tutti.

  201. bogar67 scrive:

    Ho dato un’occhiata al sito indicato da costa azzurra, ho visto chi è l’ideatore e vi dirò mi sembra tanto una sorta di business. Madmax adesso si arrabbierà però penso che questi week end con il guru mi sanno tanto di incontri spilla soldi. Comprendo l’utilità di una stage in questa o quella accademia per un periodo però di almeno due/tre settimane e non soltanto un mordi e fuggi per ben assimilare eventuali anomali tecniche non notate in sat . In un week end non ci vedo l’utilità, sembra quasi che portiamo i nostri figli dal dottore per vedere le cure da far fare, come andare dallo psicanalista, però se il figlio atleta cresce bene e vengono anche i risultati, uno che se ne sta in campo a mangiare un panino e vedere giocarlo non so a che serve a se questo uno si chiama Piatti. Ovviamente magari un giorno farò io la stessa cosa e mi dovrò ricredere. Se invece portiamo il figlio dal guru perchè cerchiamo altre strade che vanno al di la dell’aspetto tecnico come ad esempio trovare uno che in vostro figlio ci crede e vi fa avere altro (sponsor, frequenza accedemia free, dritte varieetc etc) mi trovo pienamente d’accordo.
    @Mad Max è mai capitato che in uno di questi incontri il guru dica al genitore per il figlio/a, fagli fare altro?

  202. madmax scrive:

    @bogar..

    Ovviamente per loro è un business ma conosci qualcuno che lavora per la gloria?

    Per quanto riguarda invece il quanto servono veramente questi stages, dipende uno cosa ci va a fare, e dipende anche cosa si aspetta.. Dico di più, in casi come il mio o come quello di Costa Azzurra sono di fondamentale importanza perchè lo stage serve soprattutto a noi che in questo momento siamo in campo con i nostri figli e fungono perciò da corso di aggiornamento (ed infatti a questi raduni spesso si incontrano maestri con i loro allievi e proprio Max Sartori ha cominciato in questo modo andando da Riccardo Piatti). Devo dirti però che una volta ogni tanto servono eccome anche ai ragazzi, intanto perchè lo stimolo che dà loro l’essere osservati da persone di alto livello è incredibile, ma soprattutto perchè la loro reputazione fa si che i ragazzi non possano mettere in discussione quello che a loro viene detto (con i genitori invece ogni tanto lo fanno)..

    In buona sostanza poi, a questi incontri ti fanno lavorare duramente (cosa per molti inusuale) e ti vengono fatti notare gli errori e/o i difetti più grossolani dandoti consigli sul come correggerli poi a casa… Considera che stiamo parlando quindi di problematiche sfuggite o considerate banali da noi genitori o dai maestri che si occupano giornalmente dei nostri ragazzi, e questo è più che sufficiente per rendere questi stages di vitale importanza.. Oltre questo poi c’è anche l’enorme vantaggio di capire cosa serve e quello che invece è inutile in ambito professionistico nel tentativo di scalata, il confrontarsi e allenarsi con ragazzi diversi dai soliti etc etc.. Ripeto un paio l’anno sono importanti, ma potendo tre o quattro sarebbero l’ideale per rendersi conto dei miglioramenti…

    A proposito di Max Sartori.. Se andate sul sito di Tennis Italiano troverete le date dei suoi stages, sia nel week end che settimanali..

    @ Daniele

    Qui non ti posso aiutare perchè quando succede a mia figlia la palla viaggia parecchio meno…

  203. bogar67 scrive:

    madmax grazie per la tua cortese risposta però desideravo anche che mi rispondessi all’ultima domanda che ti ho posto. il guru di turno ha la correttezza morale qualora il ragazzo/a portato per il “consulto” non abbia futuro per diversi aspetti (tecnici, fisici) di dirlo ai genitori o ci sta sempre un arrivederci al prossimo incontro?

  204. madmax scrive:

    Guarda questo non lo so, però credo che nella tua domanda ci sia un errore di fondo..

    Penso che nessuno al mondo ti possa dire a 10/12 anni se diventerai un campione o meno, al massimo possono dire se tuo figlio ha delle qualità particolari o meno e su cosa deve lavorare maggiormente per migliorare e crescere nell’ambito di una possibile carriera nei pro.. Ma a mio avviso l’errore di fondo è il volerti far dire se devi continuare o smettere (dipende poi dall’obbiettivo di ognuno di noi), nel senso che l’andare da questi guru dovrebbe a mio avviso servire per migliorare sempre di più fino a quanto però nessuno lo può sapere e quindi a prescindere dal fatto di arrivare o meno in futuro, in unica ottica cioè di raggiungere il proprio personal best.. Anche perchè l’arrivare o meno spesso dipende da fattori tipo la motivazione, la capacità di soffrire etc etc, qualità che possono vedersi subito o magari uscire più tardi con la crescita di conseguenza difficili da valutare.Certo è che una volta che queste qualità fondamentali verranno fuori allora se avrai lavorato nel modo giusto, saranno fondamentali tutti i miglioramenti che sei andato a ricercare giorno per giorno e ai vari stages.. Ed in questo senso una costante e adeguata preparazione atletica sarà di grosso aiuto alla motivazione di voler vincere a tutti i costi e non mollare mai vista la fatica profusa in allenamento…

    Perciò trovo assurda l’idea che un qualsiasi maestro debba dire a un ragazzino di non venire più o addirittura smettere, a meno che una volta che il proprio figlio abbia raggiunto i 16/18 anni il genitore non richieda specificatamente al coach quante probabilità ha di entrare nei 100…

    Purtroppo l’idea popolare è che questi guru debbano avere la bacchetta magica e possano far diventare il brutto anatroccolo un principe azzurro e quando si scopre che ciò non è possibile allora diventano ciarlatani o ladri..

    Il bravo coach è quello che ti fa lavorare e migliorare il più e meglio possibile, quello che ti fa fare meno errori possibili evitando inutile perdite di tempo (e denaro) dopo di che dipende solo dal ragazzo e dalle famiglie…

    Piccolo esempio.. Due ragazzi con più o meno le stesse qualità generali vengono allenati nello stesso modo ma uno dei due mette più intensità e attenzione durante gli allenamenti. l’altro invece tira la fine della seduta d’allenamento e già tra i due in poco tempo si creeràun gap enorme.. Questo secondo te sarebbe colpa dei vari guru?

    Qualcuno per non dar la colpa ai propri figli dice di sì e che è il maestro a dover dare gli stimoli ma questo è vero solo inizialmente dopo di che è il ragazzo che deve trovare gli stimoli e sono i ragazzi che devono cercare di assorbire e devono voler assorbire tutto il possibile da chiunque si trovino di fronte perchè tutti hanno qualcosa da dare…E purtroppo questi continui alibi sono l’inizio del fallimento, perchè poi sarò il genitore a capire eventualmente che un maestro deve essere cambiato ma fino a quel momento comunque il ragazzo dato che comunque in campo ci va e ci va lui deve dare il massimo…

  205. bogar67 scrive:

    Madmax ti stimo, cerco di andare in fondo ai tuoi post e cerco di leggere tutto quello che scrivi perchè mi hai rimproverato spesso che non leggo tutto attentamente. Da te sto imparando ma a volte non capisco
    Hai scritto questa cosa:
    Lascia stare la Pieri che è un caso a parte e non credo tra l’altro abbia molte chances di fare strada.
    poi quest’altra:
    Penso che nessuno al mondo ti possa dire a 10/12 anni se diventerai un campione o meno.

    Certo non hai scritto nei due casi proprio in palese contro senso ma ci sei andato vicino.

    Trovo invece molto giusta questa tua analisi tra virgolette:

    Perciò trovo assurda l’idea che un qualsiasi maestro debba dire a un ragazzino di non venire più o addirittura smettere, “”"”a meno che una volta che il proprio figlio abbia raggiunto i 16/18 anni il genitore non richieda specificatamente al coach quante probabilità ha di entrare nei 100″”"”
    Madmax non sono un provocatore ma uno che vuole capire e trarre benefici per la mia piccola tennista dai vostri successi ma anche insuccessi per cui da me non ti sentire nel mirino anche se ti ho evidenziato quanto sopra a cui tu puoi anche esentarti da darmi una risposta se questa potrebbe irritare la piccola jessica ed il papà maestro che io comunque non conosco ma per cui fino adesso comunque parlano i risultati.

  206. Mauro scrive:

    Bogar, Max ha ragione in pieno, vedrai che da qui a poco riuscirai a capire chi è ciarlatano e chi no e soprattutto chi può far fare un salto di qualità a tua figlia.
    L’importante è essere curiosi, non stancarsi di domandare a chiunque sembri capirne, leggere continuamente di tennis, dalle riviste ai libri, continuare a cercare il meglio.
    Certo se uno pensa di aver trovato il massimo nel circolo sotto casa, ha buone possibilità di sbagliarsi.

  207. Diego1 scrive:

    Penso che quando i ragazzi/e si fanno visionare da questi “guru”del tennis la cosa piu’importante e’sapere quali obbiettivi essi si pongono.
    Chi ha ambizioni di arrivare pro deve avere grandi capacita’e sicuramente come dice Madmax gli saranno utili le indicazioni tecniche ed i consigli di questi “guru” per andare avanti anche se neanche loro sapranno dirgli fin dove arriveranno.Chi ha poche qualita’ pero’ ha obbiettivi piu’limitati gli possono comunque essere utili questi “stage”.
    Certo che chi ha poche qualita’ ma obbiettivi ambiziosi tipo arrivare pro e secondo me sono molti credo che questi “guru” che hanno la capacita’ di capire queste poche qualita’ farebbero bene a farglielo presente.

  208. Mauro scrive:

    Sunto di una storia di un tennista che veniva considerato da tutti i precedenti allenatori un tennista mediocre:
    Jean non è mai stato da ragazzino fra i più forti del suo paese, non è mai riuscito a vincere mai un titolo importante in un torneo giovanile. Grazie al padre ha sempre fatto sport, ma è solo verso i 13/14 anni che decide di fare tennis in maniera più consistente.
    Non sa colpire benissimo ne di dritto ne di rovescio, ma è strutturamente forte ed estremamente motivato.
    Ci incontriamo per caso da Bolettieri, jean è uno zero francese (2.3 in italia). E’ abituato ad alzarsi alle 6 del mattino per allenarsi, ma non trovavanessuno per farlo insieme a lui, allora gli dissi, lo faccio io.
    La sera tutti smettono e vanno a divertirsi, lui gioca un set ancora, non c’è tempo per il divertimento. Da lui imparo molte cose, mi sento un insegnante insegnato. Mi ripete, non posso pensare di non potercela fare, costi quel che costi, qualsiasi cosa o sacrificio dovessi fare, io ce la farò!!!
    In tutte le scuole tennis del mondo, in questo momento, c’è gente che tecnicamente più forte di me, ha una grande motivazione come me, se voglio superarli devo fare qualcosa in più.
    Questo era jean, sempre pronto ad allenarsi, i suoi sparring duravano 3-4 giorni poi mollavano.
    Lo portato con me, divenne in breve tempo n 150 al mondo, da mediocre 2 categoria a n 10 i francia.
    Giocava con tutti, anche con i bambini, ore e ore, in tutte le condizioni atmosferiche, cominciò ad essere rispettato, battè Berger ed Agassi, giocò in davis, divenne il n 2 si francia dopo Noah, ha battuto anche emilio Sanchez agli australian open e Becker a key biscane salendo al 34 esimo posto.
    Per un mediocre senza talento è un risultato oltre ogni previsione. I tecnici francesi si sono ricreduti e sono prodighi di elogi, ma solo ora.
    Il tennista è Jean Philippe Fleurian e il maestro che l’ha portato a questi livelli è Alberto Castellani.

  209. madmax scrive:

    @bogar..

    Cominciamo con il dire che ho scritto NON CREDO (che quindi non significa avere la certezza assoluta) e questo mio non crederci deriva soprattutto dal fisico della bimba veramente minuto, (molto sotto la media) perciò in ottica futura se non cresce di parecchio la vedo dura a prescindere dal resto.. Oltretutto il padre l’ha le ha insegnato a giocare nel modo corretto per il suo tipo di fisico che è anche il gioco più redditizio per vincere ora (non sbaglia praticamente mai). Già oggi in quel modo ad alto livello non vince nessuno, ipotizzare che si possa farlo in futuro è veramente poco credibile.. Poi invece crescerà di 20 centimetri 10 chili e cambierà gioco completamente, ora però la situazione è questa….

    Per il resto ti ripeto.. Di quali risultati parli? Quelli che tu chiami risultati sono il nulla assoluto…

    @Mauro

    Curiosità, sono pienamente d’accordo, questa è la parola magica.. E bella la storia del giocatore francese, non la conoscevo..

    @Diego..

    Sono d’accordo con te ma sinceramente non so, potrebbe anche essere che ciò accada se qualcuno ponesse loro la domanda.. La verità invece è che a parole tutti giocano solo per divertimento, poi quando vanno a casa dopo aver perso un match li menano pure…

    Come qui sempre sottolineato ci sono maestri e maestri ma anche genitori e genitori..

  210. costa azzurra scrive:

    buona sera a tutti

    noi abbiamo parlato con il guru e devo dire, per rispondere a qualche dubbio che si è sollevato, che è quasi cattivo..nel senso che non ti dice tu puoi farcela tu no ma ti dice cosa devi fare per farcela e lo capisci da solo
    se hai i numeri giusti o no e se cosa sei disposto a fare per arrivare là dove è il tuo obiettivo , beninteso che tu un obiettivo lo abbia.

    noi però arriviamo a questo punto dopo una lunghissima storia

    la prima volta : in una scuola tennis per mia figlia (dove la avevo potuta iscrivere solo a sette anni perchè prima era nocivo alla salute) … mi dicevano che gli unici tornei che bisognava giocare erano quelli interni alla scuola uno a natale e uno a pasqua e che erano i più importanti tornei ai quali mia figlia avrebbe mai potuto partecipare (c’erano tutte le categorie junior 10 12 14 16)

    nel giro di pochi mesi fortunatamente abbiamo capito grazie alla nostra curiosità che non era così e mia figlia ha cominciato subito a fare under 10 e anche under 12 T.E. all’estero all’età di nove anni dopo ovviamente aver abbandonato la scuola con il “bravo maestro ”

    grazie alla nostra curiosità abbiamo ascoltato vari guru e ognuno ci ha insegnato qualcosa e ogni giorno abbiamo domandato per saperne ancora di più e abbiamo letto e ci siamo informati

    se non avessimo fatto così mia figlia sarebbe ancora lì e giocherebbe il torneo di pasqua e di natale …

    ora la scelta che abbiamo fatto noi (o che ha fatto max ) è una scelta molto complicata e ci vuole coraggio perchè non condividi con nessuno le responsabilità e stai sicuro che su 100 persone 99 diranno che hai sbagliato di sicuro a non lasciare la figlia in una scuola (sempre la stessa) con un bravo maestro (sempre lo stesso) ….

    ma non importa perchè i miei idoli sono Sharapov Williams Bartoli ecc… e Giorgi

    anzi complimenti a Camila nata in dicembre 91 quindi deve ancora compiere i 18 anni è la più in gamba delle nostre giovani italiane

    e per quanto riguarda i costi è vero che sono tanti sempre troppi i soldi che si spendono nel mondo del tennis non ditelo a me !!!

  211. madmax scrive:

    Beh no in realtà devo dire che un passo avanti l’abbiamo fatto…

    Da un annetto circa infatti non mi dicono più che ho sbagliato a trasferirmi e per ora (ma sono sicuro che mi aspettano al varco se non dovessero arrivare quelli che loro considerano risultati) non mi dicono che ho sbagliato a venir via dall’accademia, in compenso hanno già cominciato a dirmi che devo trovarle al più presto un bravo coach… (questa in realtà è una cosa che forse non da subito ma entro la fine dell’anno al massimo però penso sarà giusto fare..)

    C’è da rimarcare che almeno tre dei quattro citati (il precorso della Bartoli non lo conosco benissimo), si sono sempre affidati alle accademie..
    (Sharapova alla Bollettieri, Williams alla Rick Macci, Giorgi da Mouratoglou).. Questo probabilmente anche per poter interagire con altre giocatrici dello stesso livello..

    Forse in futuro potrebbe si potrebbe provare a formare dei team tra due genitori con figli/e della stessa età e livello, sempre che uno dei due non se ne occupi almeno a livello tecnico e di allenamento in generale. In questo modo si dimezzerebbero le spese… Chiaramente è più facile dirlo che farlo, però chissà..

  212. bogar67 scrive:

    @costa azzurra ti ringrazio di averci raccontato la tua esperienza. Per mia figlia che ricordo ha soli 5 anni ho già parlato con il “bravo maestro” che la sta crescendo insieme a me e abbiamo fatto un discorso che va oltre la frequenza del circolo. Ovviamente in questo momento la bimba non deve confondersi per cui il progetto di crescita deve avere pochi referenti, il maestro (per la lezione individuale settimanale) ei due collaboratori (per le lezioni con altri due allievi) vanno benissimo. Ho anche due preparatori atletici per le due ore di ginnastica che ovviamente a questa età è improntata su giochi vari. Non posso cambiare una sat ogni anno ne portarla dal guru perchè ovviamente è prestissimo ma non mi accontento di farle fare solo i tornei interni, già fatti un paio di Pia e ne faremo quest’anno altri.
    @mad max quella di formare un team tra genitori era una mia proposta che avevi recepito con scetticità e ti do in parte ragione. Per mia figlia avevo trovato un’amichetta di un anno più grande con il padre appassionato, solo che mi sono accorto che l’altra bambina anche al fatto di avere fisico più minuto non ha la stessa capacità di apprendimento tecnico ed il padre dopo un interesse iniziale si è disinteressato del tutto lasciandomi da solo con le due bambine. Per fortuna alle due bimbe il maestro ha aggiunto un bimbo più grande di due anni e dello stesso livello se non superiore rispetto alla mia bambina e gli allenamenti sono più redditivi in quanto aumentano la serie di palleggi effettuate e le garette a punti che il maestro fa fare ai tre sono più equilibrate. Insomma questo per dirti che devi trovare performare un team di genitori parecchie similitudini tra il tuo modo di intendere la crescita tennistica delfiglio e illoro.

  213. sisben scrive:

    Ciao a tutti, vi leggo da un po’ e vi ringrazio perchè sto imparando diverse cose.
    Avrei una domanda: mi spiegate le differenze che ci sono tra un maestro ed un coach? Il tempo dedicato all’allievo? il rapporto esclusivo? il tipo di lavoro svolto (insegnamento tecnico e/o gestione del match)?
    Grazie

  214. nicoxia scrive:

    Max,questo team in un circolo con gestore della scuola esterno si potrebbe fare?Tu sai che da sempre i miei ragazzi si allenano in un circolo,il maestro è di grande esperienza under,ha iniziato la collaborazione con Catizzone per l’atletica,e sta iniziando con uno sparing di seconda categoria, a parte i terza e i quarta che abbiamo già in casa,secondo te ci potrebbe essere futuro.Naturalmente completato dalla trasparenza,al ritorno dallo stage con Piatti,abbiamo analizzato insieme l’esperienza.

  215. costa azzurra scrive:

    max

    noi ci stiamo provando ma la cosa più difficile è reperire un circolo con dei campi da tennis …sembra impossibile ma è vero… ci sono circoli con i campi vuoti tutto il giorno …con strutture fatiscenti…e che dopo qualche anno magari chiudono …ma ci tengono di più a non perdere la clientela dei giocatori di carte che bevono il pirlo al bar che darlo in mano a prezzi ragionevoli a qualcuno che ne potrà fare un uso più pertinente …in questo periodo siamo andati a vederne alcuni ..vi dico vuoti … senza neanche un socio che gioca … e preferiscono tenerli lì così perchè hanno paura che tu riesca a fare qualcosa di meglio di quello che fanno loro … vergognoso …

  216. madmax scrive:

    @bogar..

    L’avevo preso con scetticismo perchè già non è facile per genitori che ci sono dentro GIORNALMENTE da sei (come me) o da dieci (come costa azzurra) anni e che hanno avuto modo di confrontarsi e di seguire (o addirittura come me in questo momento di essere guidato) gli allenamenti di tutti i migliori coach figurati per uno alle prime armi..

    @sisben

    Fondamentalmente per tutte le ragioni da te elencate, anche se in più ci dovrebbe essere la differente qualità ed esperienza a livello pro..

    @nico

    No io penso che il maestro in quel caso sia di troppo, prima di tutto perchè tanto non seguirebbe mai i ragazzi nei tornei e secondo perchè sarebbe comunque un maestro a termine dato che in prospettiva di crescita in breve non avrebbe più nulla da dire e da dare..

    @Costa..

    Io sinceramente fossi al vostro posto, vista l’età di vostra figlia approfitterei della disponibilità di Giorgio Errani e mi farei un giro in Spagna dove si allena Sara ma anche la Safina, la Kirilenko, Ferrer etc etc..

  217. andrew scrive:

    Intanto noi del vaffantennis siamo stati dall’assessore dello sport a richiedere una copertura fissa per il campo pubblico dove ci alleniamo. Siamo stati accolti favorevolmente e abbiamo constatato con piacere che l’assessore è sulla nostra lunghezza d’onda per quanto riguarda la necessità di “aprire” i campi alla cittadinanza.

    Quando volete, potete venire a farci visita. Ci penserà il CCV (coach certificato vaffantennis) o a fare smettere di giocare vostro figlio o a farlo giocare sul serio.

    chuss…

  218. bogar67 scrive:

    @madmax: Oggi mentre mia figlia faceva ginnastica prima dell’ora di tennis leggevo Tennis Italiano, ad un certo punto comincio a leggere un articolo dove in prima pagina ci stava il vincitore dell’ultimo torneo atp di lione ed ex numero 2. Leggevo, leggevo, leggevo ma non mi ero reso chi aveva scritto l’articolo anzi all’inzio mi sembrava proprio che a scriverlo era proprio Ivan Ljubičić. Continuavo a leggere e più leggevo e mi chiedevo ma questo che scrive è madmax? Poi alla fine dell’articolo, alzo gli occhi sull’intestazione della pagina, mi accorgo che a scrivere era Riccardo Piatti e mi sono detto: ho capito perchè mi sembrava madmax eh eh eh

  219. Mauro g&f scrive:

    Sisben, in linea tendenziale il maestro insegna a giocare a tennis nel senso di insegnare a saper portare tutti i colpi nel modo migliore con delle infarinature di tattica. Il coach dovrebbe invece essere più predisposto all’agonismo e cioè colui che segue da vicino il tennista negli allenamenti ma soprattutto nelle gare. le due figure poi a volte coincidono.

  220. Diego1 scrive:

    Mad speravo che da te e dal blog uscisse qualche consiglio diverso , per chi vuole provare ad arrivare pro , che non sia l’emigrazione in qualche accademia spagnola o avere il coach privato gia’ a livello di u12 visto che pochi vogliono o possono permetterselo.

  221. nicoxia scrive:

    Diego,ognuno di noi ha spiegato il suo percorso,Andrew il più economico,Stefano con il fai da te con consulenza esterna,io che cerco di portare le consulenze in casa,e cosi via via tutti gli altri.Tutti noi secondo me cerchiamo di dare il nostro meglio secondo le proprie disponibilità,tu dovrai decidere quale sia meglio per te e di conseguenza per tuo figlio.Certo,sperare di diventare prof a costo zero è un po difficile,ma mai dire mai chissa in un futuro.

  222. simplypete scrive:

    Se non sei stato un giocatore incomincerei a documentarmi sul tennis ti consiglio il libro di Sartori-Ceragioli : tennis iniziamo dalla tecnica poi via di seguito con altre pubblicazioni.
    Poi inizierei a fare il rompi….con il maestro di turno; scusi maestro xchè dice sta cosa, perchè il servizio lo insegna così, quando il diritto open, quando close…scusi maestro non vede che sta usando un impugnatura estern (se va bene, se no addirittura un western) mentre serve perchè non la corregge subito, nella volèe apre troppo non c’è qualche esercizio specifico per impedirlo…..potrei anadare avanti una decina di pagine; non ti fare fuorviare dalla frase io sono il maestro e tu il genitore, se sanno fare il loro lavoro sono ben felici di spiegarti le cose.
    Poi dalle qualità delle risposte capisci chi hai di fronte….e ti adegui di conseguenza io personalmente ne ho cambiati 3 in due anni ( per vari motivi) adesso dopo vari tentativi ho trovato una persona di cui mi fido….ed i risultati in termini di progresso di gioco si vedono.
    Le certificazioni fit anche se lodevoli nelle intenzioni per ora sono poco indicative (i motivi sono già stati detti) devi confrontarti con il maestro…io la vedo così.
    Chiaro che questa è la base per partire, poi ci vanno un sacco di altre cose, ma se su un buon talento, introduci fin dall’inizio un sacco di imperfezioni tecniche stai tranquillo che non vai da nessuna parte di questo invece ne sono certo.

  223. costa azzurra scrive:

    max
    giorgio errani che a volte dice che i costi non sono poi così alti non sa forse che a valencia si spendono 4.000 euro mensili per una ragazza dell’età di mia figlia …
    se lui riuscisse a farci andare lì almeno per un provino gratuito partirei oggi stesso !!!!

  224. madmax scrive:

    @Diego..

    Non vorrei che mi fraintendeste..

    Io non consiglio a nessuno il fai da te, anche perchè comunque l’essere stato in campo giornalmente per sei anni, l’aver visitato e avuto modo di confrontarsi con i migliori coach, l’aver fatto esperienza internazionale con mia figlia ha avuto dei costi molto alti (è non si ha più nemmeno il tempo per lavorare perciò i guadagni si dimezzano). Oltre a questo io ho una cultura sportiva molto alta derivante dalla mia precedente occupazione (che però mi serve principalmente ad identificare i ladri e gli incapaci oltre a capire quali devono essere i veri obbiettivi da perseguire), perciò la mia esperienza è difficilmente replicabile. Nonostante ciò non mi sento assolutamente all’altezza di essere il coach di mia figlia (tant’è che sono guidato dal Cat e uso un maestro come sparring), diciamo che in alcuni particolari momenti si deve fare di necessità virtù e piuttosto che rimandarla a fare la sat ho preferito una situazione del genere…
    Una situazione del genere però può esistere perchè con il Cat ho già un rapporto da anni, altrimenti o non mi aiuterebbe o chiederebbe almeno 100 euro all’ora (figuratevi che a volte queste cifre le chiedono i ciarlatani), perchè il maestro sparring è all’interno del circolo di cui sono socio per cui 7/8 mesi all’anno non pago i campi e per l’inverno mi ha sistemato in un piccolo circo dove o non pago o al massimo pago 5 euro l’ora.. per finire è possibile perchè lavoro su internet quando ho tempo, quindi capite anche voi che è una situazione molto anomala. A oggi vi direi che situazioni diverse e rabberciate non le prenderei nemmeno in considerazione considerando anche che mia figlia ha solo 11 anni e avendo avuto un percorso dove ha perso due/tre anni ha mio avviso ancora bisogno di crescere a livello tecnico e perciò di un bravo tecnico.. Dopo di che con il passare del tempo le esigenze cambiano e tra un paio di anni magari vi dirò delle cose differenti ma a oggi vi dico che sono due le uniche cose che contano: lo sviluppo motorio (prima seguito a ruota da un a preparazione atletica mirata) e la tecnica (intesa a livello di under 12 come sviluppo delle proprie potenzialità e poi ovviamente anche intesa come tecnica dei colpi degli appoggi etc etc)

  225. nicoxia scrive:

    Simply,confermi domani 11 40 hotel AC.

  226. Archipedro scrive:

    Lasciate perdere l’ossessione dei soldi, papà di tennisti, ed istruitevi perché… “avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza”…
    (… no, non l’ha detto Piatti ma Gramsci…)
    :-)

  227. anto scrive:

    Allora facciamo due conti……bambina/o di 12 anni…..4000×11mesi=44.000 capesante …..44.000 capesante X 5 = 220.000 cucuzze….e poi ci si butta a 17 anni nel mondo dei peones futures……ah naturalmente…..in più ci sono tutti i biglietti aerei a/r ogni tanto la creatura la si può portare a casa…….ma Voi carissimi signori…non avete mai pensato di mandare in Argentina i pargoli? Sono convinto che ci sono ottimeAcademy, costano il 70% in meno e si mangia un ottimo Asado…….

  228. Giorgio Errani scrive:

    @Diego1
    non si può - secondo me - prescindere da un’esperienza a 12/13/14 anni in un’accademia estera (Francia, Spagna, Bollettieri) che produce molteplici indicazioni, prima di tutto fa riflettere il giovane virgulto (lontano da casa e dalla mamma) se vuole veramente buttare alle ortiche la sua adolescenza e giovinezza per correre dietro ad una pallina… poi verifica, a livello NON italiano ma europeo, se ha le qualità per provare a farlo… infine (e soprattutto) ti dà un’esperienza di vita che servirà anche qualora decida - per volontà o necessità - di non provarci…

    coach privato a 14/15/16 anni, dopo le verifiche di cui sopra

    in Italia purtroppo siamo limitati (anche se Vavassori non è male come tentativo, supponendo che oggi sia meglio di 8 anni fa) almeno fino a quando Archie, Federico e madmax non decideranno di unire le loro consocenze in una società ed aprire qualcosa di valido…

    @costa azzurra
    per 4.000 euro al mese te lo faccio io il contratto… tutto spesato, incluso il giro turistico di Valencia 1 volta a settimana… eheheh…

    a parte gli scherzi, i costi sono altissimi per il tennis ma non stratosferici a 12/13/14 anni, non è necessario avere un coach privato… (non so quanti anni ha tua figlia però…)

    dove si allena Sara non c’è l’accademia, è un circolo normale, quindi bisogna organizzarsi in proprio
    eventualmente mandami una e-mail se vuoi informazioni giorgio@erranisrl.com

  229. bogar67 scrive:

    @simplypete non mi trovo d’accordo nel rompere il maestro, si segue qualche seduta iniziale per vedere se lavora bene ed è adatto al proprio figlio/a e poi ci si deve fidare magari con qualche revisione ogni tanto fatta dal guru di cui abbiamo parlato sopra. In alcuni circoli vogliono che arrivi alla porta lasci il ragazzo e poi devi andare via. Nella mia sat assisto ma raramente mi sono intromesso anche quando l’ora di lezione non è stata all’altezza delle mie aspettative, è capitato raramente ma è capitato di tornare a casa dicendo oggi “non è servito a nulla”. Ovviamente se il “non è serivto a nulla” è qualcosa che da rado passa a frequente non esiterei ad andare da altra parte ma la giornata che non va per il verso giusto per diversi motivi può anche capitare. L’altra volta al maestro un pò per scherzo un pò sul serio ho detto, la bimba deve arrivare in finale al master racchetta azzurra, la risposta seppure in parte vera non mi è piaciuta. Mi ha risposto “dipende dalla bimba” , ora sarà anche vero che la racchetta in mano la tiene la bimba ma dipende anche da quanto il maestro trasmette, se dipendesse solo dalla bimba il maestro che lo prenderei a fare?

  230. An Inconvenient Truth scrive:

    Cosi’, per capire: per 3-4 mesi il Subcomandante ha provato a rivitalizzare il Blog ma non c’e’ stato verso e allora decide di dargliela su e di cambiare addirittura sito pur continuando a collaborare con Ubitennis con la scusa che i posts non passavano in automatico o perche’ si era impermalosito che non gli avevano dato le chiavi di casa.A quel punto Mad max che era stato in camuffa per 6 mesi riprende a scrivere alla grande e il blog decolla che sembra quasi di essere ai vecchi tempi …
    Domande:
    1)Ma allora non e’ che sia Mad Max il vero conduttore, il trascinatore di folle,l’anima di G&F,la luce che conduce,il faro nella nebbia? E come mai quando scrive uno l’altro smette? I due non vanno piu’ d’accordo?
    2)Cosa succedera’ quando il SubComandante comincera’ a scrivere da un’altra parte? Si continua qui e la’?Ci sara’ un trasloco? Ce lo farete sapere? E soprattutto dove scrivera’ Mad Max?

  231. Jho scrive:

    Valencia è una stupenda citta’ pero’ sinceramente non ho ancora capito di quale accademia o circolo parlate
    Tennisval ?

    Saluti

  232. simplypete scrive:

    Ti confermo ac hotel ore 11.41, perchè non so se ce la faccio per le 11.40 mi perdoni il ritardo vero?

    A domani

  233. madmax scrive:

    @Archie

    A forza di leggerti sto diventando tirchio.. Comunque sto facendo riconoscere la laurea in scienze motorie di mia moglie e poi farà il tirocinio con Catizzone. La tesi penso che avrà a che fare con G&F… Poi stages a bambini e maestri, ovviamente a pagamento!!! ah ah

    @Bogar

    Io non lascerei stare perchè l’alternativa è una volta che da rado si passa allo spesso di cambiare.. Il problema è che così facendo le possibilità sono tre: o comincia il tourbillon e fai il giro del mondo per trovare quello giusto, o ti metti tu a fare il coach o cambi sport…

    @ Stefano Grazia alias An Inconvenient Truth

    Che quando scriva uno l’altro non c’è è una casualità (anzi se non hai nulla da fare potresti cominciare a raccontarci che succede in quel di Bradenton, o almeno qualche stralcio come ha fatto Agassi con “Open”..) ed io ti seguirò, non sono mica un quaquaraqua…

    @Jho

    Tennisval…

  234. simplypete scrive:

    Bogar67
    “L’altra volta al maestro un pò per scherzo un pò sul serio ho detto, la bimba deve arrivare in finale al master racchetta azzurra, la risposta seppure in parte vera non mi è piaciuta. Mi ha risposto “dipende dalla bimba” , ora sarà anche vero che la racchetta in mano la tiene la bimba ma dipende anche da quanto il maestro trasmette, se dipendesse solo dalla bimba il maestro che lo prenderei a fare?”
    Premesso che il master racchetta azzurra non conta un granchè, nel senso che può essere una garetta di stimolo per tua figlia, ma al di la di questo non vedo nulla di significativo; detto questo diciamo che se fossi in te dal maestro di mia figlia avrei preferito una risposta del tipo vuoi che tua figlia vinca il master rachetta azzurra o preferisci che impari a giocare a tennis…..
    Cmq se mi fossi limitato in questi due anni ad andare dal maestro e guardare, probabilmente mia figlia adesso giocherebbe ancora a metà campo, cercando di capire perchè si deve servire dall’alto, avrebbe delle prese tutto meno che corrette e mi avrebbe detto che quest’estate preferiva giocare a beach tennis.
    Ti auguro con tutto il cuore di aver trovato un maestro competente, appassionato e che comunica bene con i bambini, nel qual caso sicuramente il tuo atteggiamento è più che corretto.
    Ti racconto un aneddoto così forse mi spiego meglio la scorsa estate faccio 15 gg al mare con mia figlia, non soddisfatto del diritto decido di cambiarle la preparazione per farle sentire l’iperestensione del polso, tornata ai corsi il maestro non sa notare alcuna differenza se non che il diritto era meglio (l’avrebbe notato anche un cieco); a fine estate cambio maestro, in due lezioni e quest’ultimo nota un difetto sul rovescio che in un anno il precedente aveva ignorato ….vedi tu…..

  235. bogar67 scrive:

    @simplypete il maestro che ho scelto è bravo e sa trasmettere sicuramente più di me che sono il genitore, forse sa più insegnare il gioco del tennis che far vincere ma all’età di mia figlia è quello che cerco. Quando dall’apprendimento del gioco si dovrà passare alla ricerca del risultato so già che il maestro come ha fatto con altri suoi allievi dirà che ha fatto il suo corso consigliando questa o quell’accademia, questa o quella struttura. Si chiama onestà intelettuale ed il mio maestro è una persona onesta. Sarà compito mio, di mia figlia se vorrà andare avanti e delle mie possibilità poi avere la scelta finale.
    Come ho già scritto, un circolo, il mio, quello dove gioco da 15 anni è a trecento metri da casa eppure mi faccio 52 chilometri a/r per portare la bimba dove sono sicuro le basi per l’apprendimento del gioco del tennis vengono date benissimo. Sono sicuro della scelta azzeccata dal sorriso di mia figlia a fine di ogni lezione!!

  236. costa azzurra scrive:

    per il moderatore

    forse i miei post di ieri sera non sono stati pubblicati perchè ho usato un’altro computer ? o forse perchè ho usato l’altro indirizzo mail

    è solo per capire

    grazie

  237. Edipo scrive:

    Costa azzurra
    sei sicura dei costi di tennisval? Quando abbiamo chiesto noi, l’anno scorso, i costi erano simili a Vavassori.
    Certo non con il coach privato.
    Tanti saluti e spero di incontrarvi presto.

  238. costa azzurra scrive:

    @ edipo

    ciao !!

    non sono sicurissima ma chi me lo ha detto ha incluso anche ,oltre agli allenamenti, l’alloggio e quindi … ma penso che sia il costo con coach o maestro personale …non so mi informerò meglio

    a presto ragazzi !!!

  239. madmax scrive:

    @ Costa..

    Tennisval è un normale circolo di tennis e gli alloggi non ci sono, per cui i costi non possono essere quelli. Poi certo se uno affitta l’attico di 200 mq allora può costarti anche 10.000 al mese ma questo ovviamente è un altro conto..

    Mercoledì sera comunque potrò essere più preciso riguardo a tutta la faccenda..

  240. Kill Bill scrive:

    Giorgio Errani,
    Sara giocherà domenica a Prato la serie A ?

  241. andrea scrive:

    Scusate la domanda banale, ma senza soldi si può giocare a tennis?

  242. Giorgio Errani scrive:

    @Kill Bill
    queste sono informazioni riservate… che non posso divulgare… a meno che non vi sia una cospicua contropartita… ahahahah…

    a parte gli scherzi, non lo so se Sara giocherà la Serie A domenica

    ma è perchè vorresti andarla a vedere ?? o perchè hai una parente che gioca per Prato ??

  243. bogar67 scrive:

    @andrea senza soldi non si può giocare a tennis e non si possono fare tante altre cose. Se avete un figlio convinto di sfondare e di coronare il suo sogno, per i costi annuali leggete questo articolo fino in fondo

    http://giornaleonline.unionesarda.ilsole24ore.com/Articolo.aspx?Data=20091120&Categ=31&Voce=5&IdArticolo=2401790

    Tennis. Porcu ha lasciato Iglesias per il gran salto. Subito in semifinale in Israele
    Marco, 15 anni e un sogno da pro Venerdì 20 novembre 2009

    Da Iglesias a Napoli, passando da Quartu, fino ad arrivare a vincere in un torneo internazionale in Israele. Marco Porcu, classe 1994, ha lasciato la Sardegna a quattordici anni la scorsa estate per provare a diventare un tennista professionista. Ha spento le quindici candeline lo scorso 6 novembre, ad Ashkelon, in Israele, in un torneo internazionale Under 16, cioè con giocatori di due anni più grandi.
    Due tornei: nel primo cinque partite, quattro successi per approdare dalle qualificazioni agli ottavi, dove è arrivata la sconfitta. Poi nel secondo l’esplosione, che gli è valsa la semifinale. La finale è sfuggita solo al tie break del terzo set, ma alle spalle, cinque vittorie in tabellone principale, una delle quali pesantissima. Perché al secondo turno Marco Porcu, di Iglesias ma tesserato per lo Sporting Quartu, ha sconfitto la testa di serie numero uno, l’israeliano Gabriel Tavor: uno dei più forti d’Europa (nel tennis Israele è considerata europea) si è visto rifilare un doppio 6-3 dal mancino sulcitano.
    Più vittorie che sconfitte, nessun trofeo ma molti punti internazionali che consentiranno a Marco di entrare nel tabellone principale di tutti i prossimi tornei, a cominciare da Malta che giocherà i primi di dicembre. Ma per una promessa del tennis sardo è fondamentale lasciare la Sardegna? «Non è una condizione necessaria», dice Renzo Furlan, responsabile del settore tecnico nazionale. «Per diventare buoni tennisti c’è bisogno di allenamento e di una realtà di livello». Questa realtà non era più lo Sporting Quartu, da due mesi è diventata l’Accademia di Napoli di Aldo Russo, «Per inseguire un sogno», spiega il papà, Maurizio Porcu. In famiglia abbondano i trofei vinti nel karate da papà, campione italiano, e mamma, campionessa d’Europa. Ma Marco a 8 anni ha scelto il tennis, a 15 ha deciso di diventare un professionista. «Mettendo lo sport prima della scuola» ha confessato il padre, che ha aggiunto: «In Sardegna mancano le strutture e le figure che possono seguire i ragazzi a un certo punto della carriera. Ringrazio il maestro Porqueddu per ciò che ha dato a Marco, ma adesso c’è bisogno di un gruppo di ragazzi di alto livello e di un coach che li segua nei tornei, com’è successo in Israele». Ma il coach Aldo Russo, che in Sardegna ha lavorato per tanti anni, ha detto con umiltà: «Se Marco ha ottenuto questo risultato non è per merito del lavoro fatto in un mese a Napoli, ma di quello svolto a Quartu. Ma qui può trovare gli strumenti per far fruttare il suo potenziale». Provare a fare il tennista costa minimo 30 mila euro all’anno, e spesso si fallisce. Ma Marco non risponde a una domanda delicata: cosa farà a 20 anni se non avrà raggiunto l’obbiettivo? «Non ci penso, credo di potercela fare, grazie alla mia famiglia e ai miei tecnici». E alla determinazione che l’ha portato in semifinale al primo torneo. Il sogno è più forte della nostalgia.

  244. Mauro g&f scrive:

    Bogar, se Marco non raggiungerà il suo obiettivo, lavorerà nel negozio del padre o nella bella palestra che possiedono. Il piano b è quindi garantito.

  245. andrew scrive:

    Mauro…nulla contro i sardi, ma tra atleta e allenatore, non potevano trovarsi dei cognomi meno invasivi…

    Vabbè, neanche io scherzo come cognome…

    Intanto, sono tornato domenica sera dallo stage di Piatti e sono molto contento di avervi partecipato. Con 500 euro tutto incluso (anche perché io e Alessandro abbiamo dormito nel VaffMultivan fuori dal palazzetto), ho conseguito i seguenti obiettivi:
    1) Alessandro ha praticato tennis per 8 ore in due giorni e fatto preparazione atletica per 6 ore. E si è anche divertito.
    2) Ho passato un bel week-end con mio figlio, all’insegna dello sport.
    3) Ho potuto fare un corso di aggiornamento sull’insegnamento del tennis con un maestro di eccezione.
    4) Videoanalisi del bimbo.
    5) Ho preso contatti con altri maestri e appreso di iniziative interessanti.

    Insomma, credo sia un’esperienza interessante per quei ragazzini di 2-3 fascia (dove la prima fascia sta per Quinzi e la seconda per gli immediatamente-predisposti) che non possono-vogliono fruire delle attenzioni federali.

    Sono soddisfatto anche per aver ricevuto le seguenti due conferme:
    1) Il CCV (coach certificato vaffantennis) è un Piatti senza l’affabilità e l’esperienza internazionale di Piatti, ma la metodologia di allenamento è praticamente la stessa e credo anche la capacità di visione nel tennis.

    2) Alessandro (mio figlio) è stato valutato molto positivamente nella videoanalisi, praticamente perfetto, se non fosse che bisogna anche usare le gambe. Piatti mi ha consigliato un osteopata o un chiropratico per avere un quadro della situazione e specialmente di lavorare tantissimo su flessibilità e coordinazione dinamica. Non riusciva a capacitarsi di come Alessandro potesse colpire in equilibrio perfetto senza l’apporto della base, giocando solo dal tronco in su. Comunque, è stato molto corretto nel precisare che il lavoro atletico di coordinazione, flessibilità e allungamento deve essere svolto principalmente e in ogni caso per motivi di salute e benessere fisico.

    Tutto qua…

  246. bogar67 scrive:

    @Mauro conoscevo il piano b del ragazzo e per sentito dire anche come si sono organizzati in questi anni i genitori. A chi criticava dicevo invece beati loro che possono permettersi quell’organizzazione indispensabile alla crescita tennistica del proprio figlio. A prescindere cmq dal piano b, quello che invece non condivido leggendo l’intervista è mettere lo sport prima della scuola se questo significa totale abbandono dei libri, un atleta va costruito anche culturalmente, proprio perchè una volta che si entra nell’olimpo del tennis professionistico sei soggetto ad interviste, ad incontri con gente importante etc. Ho visto su supertennis bimbi tennisti di 12/13 anni intervistati che una parola dietro l’altra non sapevano metterla, spero si trattasse solo di timidezza.

  247. Archipedro scrive:

    Mio figlio con lo sport è possibilista, ma sostiene che “non è detto” che da grande farà “il campione”… (giustamente non dice “tennista professionista”, perché ha recepito la mia pragmatica filosofia della polivalenza…). Io però non mi agito, e gli chiedo se, in alternativa, sarà un inventore: ipotesi che sembrerebbe ora superata (da quando gli ho descritto quanto un ingegnere-medico debba stare sui libri…) a favore d’una più generica professione “easy”… parla di fare il maestro, non ho capito se di scuola o d’altro…

    Nel frattempo, senza se e ma, continua ad allenarsi con qualità (ed a giocare a tennis) solo con me. Ed io non posso non compiacermi di come la sua salute (e bellezza) stiano beneficiando del comune impegno…

    Alla fine dell’eta pre-puberale, se insisterà ad essere così relativista ed esistenzialista, mi giocherò la carta ormonale e tornerò sulle implicazioni “interpersonali” del suo essere atleta… di cui attualmente non coglie a pieno l’importanza assoluta… :-)
    Mal che mi vada, da genitore-allenatore incompiuto, passerò la mia terza età con dei nipotini bellissimi…

    p.s. “Il lavoro atletico di coordinazione, flessibilità e allungamento deve essere svolto principalmente e in ogni caso per motivi di salute e benessere fisico”…
    Ma va?! :-)

  248. bogar67 scrive:

    Avevo appena finito di scrivere, mi ha chiamato mia moglie, la bimba ha la recita di natale il 16 e 16 dicembre, salta due ore di tennis e una di piscina sgruttn sgrunt. E’ un periodo che parlo o scrivo di qualcosa e succese una coincidenza in tal senso, ci sarebbe da parlare spesso di totocalcio, magari per concidenza trovo i fondi necessari alla crescita tennistica della bimba. Buona giornata.

  249. Kill Bill scrive:

    Giorgio Errani,
    si vado a vederle ma solo se c’è tua figlia e non piove !
    Ho già visto Albinea all’opera quest’anno ma senza Sara.
    Potrei anche tifare Albinea poichè il Tc Prato è ns. avversario storico.
    Se per strategie di squadra non vuoi rivelarlo, non preoccuparti sabato pomeriggio bene o male verrò a saperlo … o arriverete di sorpresa Domenica mattina ?

  250. sisben scrive:

    Ciao,
    vorrei chiedere se qualcuno di voi, oltre alla preparazione tecnica ed altletica, ha qualche consiglio da dare a proposito dell’alimentazione dei piccoli altleti.

    @archipedro: ho cercato sul tuo sito a proposito di tale argomento ma non ho trovato…non ho cercato nel modo giusto?
    grazie

  251. Archipedro scrive:

    Accidenti Sisben! Tocchi un argomento che mi sta estremamente a cuore… e che effettivamente non ho ancora affrontato sul mio mini-blog!!! Ti ringrazio di cuore della segnalazione! :-)

    Butto giù due concetti al volo:

    - prevalenza di proteine magre, fibre e verdure di stagione nei periodi d’allenamento
    - zuccheri, frutta (con molti sali minerali) e carboidrati (energia a rilascio lento) nelle fasi di gara

    Il mio piccolo (di quasi otto anni, alto m.1,41, magro di costituzione e che non mangia moltissimo…) fa una dieta abbastanza rigorosa con annesso “contratto scolastico della merenda”:

    - colazione abbondante con latte e cereali
    - a ricreazione alterna pane/yogurt o un frutto da casa
    - a pranzo un pranzo bilanciato
    - al pomeriggio, prima degli allenamenti (16.30), mangia una tavoletta tipo “mars”
    - se torna a casa affamato… solo un frutto
    - a cena si cerca di’iniziare con verdure e fibre, e poi tentiamo di far prevalere le proteine sulla pasta
    - il dolce a volontà, dopo cena e non subito, solo se ha mangiato tutto…

    Ora comunque vado subito ad approfondire…! :-)

  252. Kill Bill scrive:

    ”l’israeliano Gabriel Tavor: uno dei più forti d’Europa”
    non esageriamo.

  253. bogar67 scrive:

    TaVOR cmQ gira, fa attività internazionale più di Madmax eh eh eh

    http://www.coretennis.net/majic/pageServer/0l01000009/en/pid/32940/index.html

  254. Giorgio Errani scrive:

    @Kill Bill
    non ci sono pretattiche, credo che Sara non giochera’ domenica a Prato

  255. Archipedro scrive:

    Sisben, ho provato a sviluppare un ragionamento… spero che ti possa essere utile :-)
    Mandi mandi!

    http://archipedro.blogspot.com/2009/11/lalimentazione-del-bambino-sportivo.html

  256. andrea scrive:

    Per chi fosse interessato sul mio sito ho messo un’intervista alla psicologa Marcella Marcone, che insieme al giornalista Marco Mazzoni ha scritto un interessante libro dal titolo “Tennis sul divano”. Molto ben delineati i profili psicologici dei più grandi giocatori del presente, da Federer a Nadal, dalla Henin alla Sharapova. Ecco il link:

    http://www.puramentecasuale.com/lintervista-vera-a-marcella-marcone/

  257. Kill Bill scrive:

    Dal sito Fit. ( l’ho tagliato un pò )

    Sabina, 15enne uzbeca che punta alle top10
    E’ già numero 415 - suo best ranking - della classifica Wta grazie alla semifinale raggiunta nell’Itf di Pune la scorsa settimana. Ed ha compiuto appena 15 anni (!) lo scorso 4 settembre. Si chiama Sabina Sharipova Nata a Tashkent, in Uzbekistan, Sono stata selezionata per allenarmi alla “Republic Tennis School of Tennis Reserve” di Tashkent dalla mia Federazione. E sono molto riconoscente per il supporto che mi sta dando. Al momento il mio allenatore è Constantine Tomashevich”.

    Ecco come fanno le atlete dell’est, magari non hanno quattrini ma sono organizzati meglio di noi.
    Avranno anche Supertennis ?

  258. sisben scrive:

    @ archipedro
    grazie per il tuo lavoro! Mi pare una disamina riferita soprattutto all’alimentazione quotidiana, e con la quale concordo.
    Si tratta della “piramide alimentare”, utile non solo ai ragazzi, ma anche ai genitori!
    Importante è sicuramente valutare il maggior dispendio energetico e forse differenziarlo in funzione di fasi di allenamento piuttosto che di competizione.
    Mi chiedo se in quest’ultimo caso vada anche modificata la composizione all’interno dello stesso gruppo alimentare…( un suggerimeto per un tuo prossimo approfondimento?!?!!!).
    Poi ci sono le differenze tra maschi e femmine anche in funzione dello sviluppo, forse non solo in termini calorici ma anche in relazione alle differenze ormonali… Potrebbero sembrare sottigliezze esagerate, anche se non lo credo, visto che per gli atleti il corpo, e la mente, sono lo strumento di lavoro…
    Un’ ultima annotazione: applaudo alla tua posizione circa l’utilizzo di soli prodotti naturali per raggiungere l’obiettivo di una sana e funzionale alimentazione dei piccoli atleti.

  259. sisben scrive:

    @archipedro
    che ne pensi del bicchiere di latte un’ora prima di andare a letto, così che il calcio assunto sia disponibile quando si verifica il picco della secrezione del Gh? ( quanto ne ha bevuto JM Del Potro???)

  260. madmax scrive:

    Questi sono i consigli di uno dei migliori alimentaristi sportivi italiani..

    PER L’INVERNO

    CONSIGLI GENERALI:
    - Cerca di eliminare il più possibile (o del tutto) dalle tue abitudini il consumo di patatine, di merendine e di bibite dolci (coche, aranciate, the già pronti…).
    - Nei giorni di allenamento, bevi tanta acqua, liscia o con gas; soprattutto se sudi molto, reintegra i sali persi con le bibite specifiche.

    PRIMA COLAZIONE:
    - Non la devi mai saltare; è bene che essa contenga anche un fornitore di proteine (latte o yogurt, ma anche bresaola, prosciutto sgrassato o ricotta) e frutta fresca di stagione. Cerca di terminarla almeno un’ora e mezza prima dell’allenamento della mattina. Per alcuni il caffelatte è lungo da digerire; se ti accorgi che questo vale anche per te, prendi il latte liscio oppure il the.
    SPUNTINO DI META’ MATTINA (E DI META’ POMERIGGIO):
    - A metà mattina, dopo un’ora e mezza o due di allenamento, è necessario uno spuntino; l’ideale sarebbe prendere un pezzo di grana più un frutto; ma va bene anche una barretta.
    PRANZO:
    - Il pranzo non deve essere abbondante, con una mezza porzione di primo piatto, un secondo di petto di pollo (o di petto di tacchino, o di bistecca magra, o di prosciutto, o di bresaola, o di mozzarella), verdura in abbondanza (non patate), poco pane e, come bevanda, acqua liscia o frizzante. Se non ti disturba la digestione e non ti dà gonfiore addominale, alla fine del pranzo prendi frutta fresca di stagione.
    CENA:
    - La cena può essere più abbondante del pranzo, più o meno con piatti analoghi. Fra i secondi, però, cerca di consumare alcune volte per settimana il pesce. Se non hai problemi di peso e se hai ancora fame, alla fine della cena ti puoi concedere anche un dessert.

    A. PARTE RISERVATA A COLORO CHE VANNO A SCUOLA E INIZIANO L’ALLENAMENTO ALLE 14,30.

    CONSIGLI GENERALI:
    - Cerca di eliminare il più possibile (o del tutto) dalle tue abitudini il consumo di patatine, di merendine e di bibite dolci (coche, aranciate, the già pronti…).
    - Nei giorni di allenamento, bevi tanta acqua, liscia o con gas; soprattutto se sudi molto, reintegra i sali persi con le bibite specifiche.

    PRIMA COLAZIONE:
    - Non la devi mai saltare; è bene che essa sia abbastanza abbondante e che contenga anche un fornitore di proteine (latte o yogurt, ma anche bresaola o prosciutto sgrassato o ricotta) ed eventualmente frutta fresca di stagione.
    SPUNTINO DI META’ MATTINA (E DI META’ POMERIGGIO):
    - A scuola, a metà mattina, è importante che tu mangi qualcosa; ti sarà così possibile ridurre la quantità del cibo assunto nell’intervallo fra la fine della scuola e l’inizio dell’allenamento; ti potrai presentare all’inizio della seduta senza avere ancora nello stomaco i cibi. Puoi portarti da casa un toast o due con prosciutto (cotto o crudo) e sottiletta, oppure con bresaola.
    PRANZO:
    - Se l’intervallo fra la fine della scuola e l’inizio dell’allenamento è sufficientemente lungo da permetterti di avere almeno un’ora per la digestione, puoi fare un pranzo, comunque con una quantità molto limitata di cibi, per esempio mozzarella o prosciutto sgrassato, poco pane e un frutto (o una fetta di crostata). Se l’intervallo è breve, è bene che ti limiti ad un panino (o due) con prosciutto e bresaola. Se ti accorgi che anche mangiando un solo panino hai problemi digestivi durante l’allenamento, limitati ad una barretta.
    SPUNTINO DI META’ POMERIGGIO:
    - Dopo che hai finito l’allenamento del pomeriggio, puoi fare una merenda anche abbastanza abbondante, con una bevanda calda (the, caffelatte…) e pane e marmellata (o una fetta di torta, tipo crostata, oppure biscotti secchi). Se ti va, puoi prendere anche un pezzo di grana e frutta di stagione.
    CENA:
    - La cena può comprendere un primo piatto (mai molto abbondante), un secondo di petto di pollo (o di petto di tacchino, o di bistecca magra, o di prosciutto, o di bresaola, o di mozzarella; ma è bene che tu prenda il pesce alcune volte la settimana), verdura in abbondanza (non patate), poco pane, frutta fresca di stagione e, come bevanda, acqua liscia o frizzante. Se non hai problemi di peso e se hai ancora fame, alla fine del pasto ti puoi concedere anche un dessert.

    B. PARTE RISERVATA A COLORO CHE INIZIANO L’ALLENAMENTO ALLE 16.

    CONSIGLI GENERALI:
    - Cerca di eliminare il più possibile (o del tutto) dalle tue abitudini il consumo di patatine, di merendine e di bibite dolci (coche, aranciate, the pronti…).
    - Nei giorni di allenamento, bevi tanta acqua, liscia o con gas; soprattutto se sudi molto, reintegra i sali persi con le bibite specifiche.
    PRIMA COLAZIONE:
    - Non la devi mai saltare; è bene che essa sia abbastanza abbondante e che contenga anche un fornitore di proteine (latte o yogurt, ma anche bresaola o prosciutto sgrassato o ricotta) e frutta fresca di stagione.
    SPUNTINO DI META’ MATTINA:
    - A scuola, durante l’intervallo, mangia qualcosa; l’ideale sarebbe un toast che ti sei portato da casa con prosciutto o bresaola.
    PRANZO:
    - Il pranzo può essere costituito da una mezza porzione di primo piatto, da un secondo di petto di pollo (o di petto di tacchino, o di bistecca magra, o di prosciutto, o di bresaola, o di mozzarella), da verdura in abbondanza (non patate), da poco pane e, come bevanda, da acqua liscia o frizzante. Se non ti disturba la digestione e non ti dà gonfiore addominale, alla fine del pranzo prendi frutta fresca di stagione.
    CENA:
    - La cena può comprendere un primo piatto mai troppo abbondante, un secondo (è bene che tu prenda il pesce alcune volte la settimana), verdura in abbondanza (raramente patate), poco pane, frutta fresca di stagione e, come bevanda, acqua liscia o frizzante. Se non hai problemi di peso e hai ancora fame, alla fine del pasto ti puoi concedere anche un dessert.
    -
    C. PARTE RISERVATA A COLORO CHE INIZIANO L’ALLENAMENTO ALLE 17,30.
    CONSIGLI GENERALI:
    - Cerca di eliminare il più possibile (o del tutto) dalle tue abitudini il consumo di patatine, di merendine e di bibite dolci (coche, aranciate, the pronti…).
    - Nei giorni di allenamento, bevi tanta acqua, liscia o con gas; soprattutto se sudi molto, reintegra i sali persi con le bibite specifiche.
    PRIMA COLAZIONE:
    - Non la devi mai saltare; è bene che essa sia abbastanza abbondante e che contenga anche un fornitore di proteine (latte o yogurt, ma anche bresaola o prosciutto sgrassato o ricotta) e frutta fresca di stagione.
    SPUNTINO DI META’ MATTINA:
    - A scuola, durante l’intervallo, mangia qualcosa; l’ideale sarebbe un toast che ti sei portato da casa con prosciutto o bresaola.

    PRANZO:
    - Il pranzo può essere costituito da una mezza porzione di primo piatto, da un secondo di petto di pollo (o di petto di tacchino, o di bistecca magra, o di prosciutto, o di bresaola, o di mozzarella, ma è bene che tu prenda il pesce alcune volte la settimana), da verdura in abbondanza (non patate), da poco pane e, come bevanda, acqua liscia o frizzante. Se non ti disturba la digestione e non ti dà gonfiore addominale, alla fine del pranzo prendi frutta fresca di stagione.
    SPUNTINO DI META’ POMERIGGIO:
    - Verso le 16, puoi fare uno spuntino con una quantità limitata di cibi, costituito per esempio da una bevanda calda (the, caffelatte…) e pane e marmellata (o una fetta di torta, tipo crostata, o biscotti secchi). Se ti va, puoi prendere anche un pezzo di grana e frutta di stagione.
    CENA:
    - La cena può comprendere un primo piatto, un secondo di petto di pollo (o di petto di tacchino, o di bistecca magra, o di prosciutto, o di bresaola, o di mozzarella), verdura in abbondanza (non patate), poco pane, frutta fresca di stagione e acqua (liscia o frizzante) come bevanda. Se non hai problemi di peso e hai ancora fame, alla fine del pasto ti puoi concedere anche un dessert. Se sei fra coloro che non hanno appetito per almeno un’ora e mezza dopo l’allenamento, non cenare subito, oppure fa una cena ridotta e aggiungi uno spuntino (un bicchiere di latte, o dello yogurt, o un pezzo di grana con un frutto fresco) prima di andare a dormire.

  261. madmax scrive:

    E D’ESTATE..

    CONSIGLI GENERALI SU COME CI SI DEVE ALIMENTARE PRIMA DI UN MATCH DI TENNIS E NEL CORSO DI ESSO.

    Ecco alcuni consigli sulle caratteristiche che è bene che abbiano la prima colazione, il pranzo e – nel caso che si giochi anche di sera, come succede in certi tornei estivi – la cena.

    Va detto, innanzitutto, che al riscaldamento pre-partita si deve arrivare senza carenze alimentari; ma un errore ancora più grosso é giungerci avendo ancora gli alimenti nello stomaco, la qual cosa peggiorerebbe senz’altro la prestazione. Pur essendoci differenze fra un giocatore e l’altro, è senz’altro preferibile completare i pasti, dunque, almeno due ore (un’ora e mezza nel caso della prima colazione) prima di andare in campo. Ma, in qualche caso, con un anticipo ancora maggiore, per lo meno per due motivi: il primo è che per certi individui i tempi della digestione gastrica possono essere più lunghi che per altri; il secondo che l’evento agonistico, anche se il giocatore non se ne rende conto, provoca quel po’ di tensione psichica che li allunga ulteriormente.

    QUANDO LA PARTITA E’ DI MATTINA.

    Alcuni tornei prevedono l’inizio della partita prima delle 9 di mattina. Durante la notte, gran parte del glicogeno del fegato è stato consumato per mantenere costante la glicemia (il tasso del glucosio nel sangue) e, dunque, si deve fare la prima colazione. Anche se si dorme in vicinanza del club in cui si gioca (e dunque non c’è da compiere un viaggio di durata media o lunga), è bene svegliarsi almeno due ore e mezza prima dell’incontro. E’ utile caricare la sveglia come minimo con questo anticipo sull’inizio dell’incontro, anche per favorire il risveglio completo del sistema nervoso centrale e non trovarsi con i riflessi appannati magari per tutto il primo set.

    Quanto al contenuto della prima colazione, il consiglio principale è di mantenere le proprie abitudini. Ma non sempre è possibile; talvolta, infatti, si devono necessariamente cambiare per evitare scelte controproducenti. In primo luogo non si deve prendere il caffelatte che è caratterizzato da una digestione piuttosto lenta. E’ anche sbagliato consumare troppi cibi ricchi di carboidrati, nella convinzione che questo possa favorire l’arricchimento dei depositi di glucidi nei muscoli e nel fegato; una quantità eccessiva di tali cibi, infatti, può causare un abbassamento della glicemia proprio durante la partita, con un calo sensibile dell’efficienza fisica. In pratica, assieme ad una bevanda (the, caffé, oppure latte liscio caldo o freddo), vanno presi non più di 3-4 biscotti piccoli e con pochi grassi e non più di due fette biscottate con poca marmellata o poco miele. Le brioche vanno senz’altro escluse. Se si è abituati, è bene mangiare una piccola quantità di cibi proteici, come bresaola o prosciutto.

    Se si gioca a metà mattina, in ogni caso, è bene ultimare la prima colazione con almeno due ore di anticipo sul presunto orario di inizio del match. Se, infine, la previsione dell’inizio della partita è dopo le 11, è il caso di ritardare – se è possibile – la prima colazione. Nel caso che, anche per via dei ritardi che si sono accumulati, sia piuttosto lungo (oltre 3 ore) l’intervallo fra la prima colazione e l’inizio del match, si può assumere mezza barretta di quelle per sportivi, quando ci si rende conto che mancano 30-40 minuti alla fine del match che precede il nostro.

    QUANDO LA PARTITA SI GIOCA DI POMERIGGIO.

    Se la partita si disputa nel primo pomeriggio, è necessario anticipare il pranzo per lasciare un intervallo sufficientemente lungo. Lo si deve saltare completamente se si ritiene che l’inizio possa essere attorno alle 12 o poco dopo. Semmai si può fare uno spuntino 60-90 minuti prima dell’orario più probabile della chiamata da parte dei giudici: per esempio una mela con un pezzetto di formaggio grana; oppure un piccolo panino con il prosciutto cotto o crudo o con la bresaola.

    Si deve effettuare il pranzo, invece, se si gioca dopo le 15,30; la quantità dei cibi, ad ogni modo, deve essere tanto inferiore e la loro digeribilità tanto maggiore quanto più il pranzo è vicino alla partita. Si devono comunque evitare i condimenti troppo grassi dei primi e dei secondi piatti, i fritti, le salse, i cibi che l’esperienza passata ci ha insegnato che richiedono per noi una digestione troppo lunga, i dolci con panna e creme.

    QUANDO LA PARTITA SI GIOCA DI SERA.

    Se si gioca fra le 20,30 e le 21,30, è preferibile non fare la cena prima della partita (semmai la si fa dopo). In questi casi è preferibile fare una merenda nel tardo pomeriggio, con the, pane (o fette biscottate) con marmellata o miele, oppure con frutta e formaggio grana, o con un panino al prosciutto o alla bresaola. Se, invece, la partita è prevista per le 22, la cena va anticipata e per la sua composizione possono valere le stesse regole date per il pranzo quando la partita si disputa nella seconda parte del pomeriggio.

    CHE COSA ASSUMERE DURANTE LA PARTITA.

    Quanto a quello che è bene fare durante la partita, si tenga presente che se l’incontro dura meno di un’ora, non è necessario prendere nulla o soltanto acqua se c’è molto caldo; si devono assumere acqua, minerali (sodio, loro, potassio e magnesio) e carboidrati, invece, se si arriva all’ora o la si supera. Quando la temperatura dell’aria è alta e si gioca in pieno sole (e dunque si suda molto), la bevanda ideale deve essere piuttosto diluita, vale a dire isotonica o, ancor meglio, ipotonica. Quasi tutte le bibite per sportivi già pronte possono essere diluite della metà. Se si preparano le bibite con le specifiche polveri, se ne devono mettere meno di 4 g nella borraccia da mezzo litro.

    Si può anche bere acqua (a molti quella gasata dà fastidio ed è preferibile, dunque, scegliere quella liscia) e prendere mezza compressa di zuccheri e sali (mezza tavoletta di Enervit GT) ad ogni cambio di campo. L’acqua deve essere in quantità tanto maggiore quanto più abbondantemente si suda, vale a dire quanto maggiormente impregnati di sudore sono gli indumenti e quanto maggiore è il sudore che cade a gocce sul campo. Se ci si rende conto fin dall’inizio del match che si suda molto, non si deve aspettare di avere sete per cominciare a bere, ma bisogna farlo subito, ad ogni pausa.

    TABELLA: Orari della partita e orari ai quali devono preferibilmente terminare i pasti principali o gli spuntini. In ogni caso, se l’incontro comincia con un ritardo di alcune decine di minuti rispetto all’orario previsto, si può mangiare mezza barretta 30-40 minuti prima dell’inizio del riscaldamento pre-partita.

    PARTITA DI MATTINA

    ORA PREVISTA ORA DELLA
    DELLA PARTITA PRIMA COLAZIONE
    9 7
    11 8,30
    13 9
    Composizione della prima colazione: una bevanda (the, caffé, latte liscio, ma non caffelatte), un fornitore di carboidrati (3-4 biscotti piccoli e con pochi grassi, oppure 1-2 fette biscottate con poca marmellata o poco miele) e, se si è abituati, un piccola quantità di cibo proteico, per esempio bresaola o prosciutto.

    PARTITA NEL PRIMO POMERIGGIO

    ORA PREVISTA ORA DEL
    DELLA PARTITA PRANZO
    14 11,30
    15 12,30
    Composizione del pranzo: una quantità limitata di primo (riso o pasta con olio e formaggio o con pomodoro), una quantità limitata di secondo (meglio petto di pollo o petto di tacchino o carne bovina magra).

    PARTITA NEL TARDO POMERIGGIO

    ORA PREVISTA ORA DEL ORA DELLA
    DELLA PARTITA PRANZO MERENDA
    18 13 16
    20 13 18,30
    Composizione del pranzo: più o meno quella abituale con primo, secondo e contorno, evitando però l’eccesso di carboidrati (se il primo è abbondante, è preferibile mangiare una quantità limitata di pane), gli intingoli, i grassi fritti o cotti a lungo, i secondi troppo elaborati e le salse. Per dessert è preferibile la frutta o una fetta di torta senza molti grassi, per esempio di crostata.

    PARTITA SERALE

    ORA PREVISTA ORA DELLA ORA DELLA
    DELLA PARTITA MERENDA CENA
    21 18,30 —–
    22 17,30 19,30
    Composizione della cena: una quantità limitata di primo (riso o pasta con olio e formaggio o con pomodoro) e una quantità limitata di secondo (meglio petto di pollo o petto di tacchino o carne bovina magra). Se il match si disputa attorno alle 21, è meglio saltare la cena e fare una merenda, per esempio the o caffé con pochi biscotti o con una–due fette biscottate con poca marmellata o poco miele, oppure un panino piccolo con prosciutto crudo o bresaola. Si può poi mangiare mezza barretta 30-40 minuti prima dell’inizio del riscaldamento pre-partita.

  262. Archipedro scrive:

    Sisben, hai ragione, ho fatto un primo step abbastanza generico…
    Però non essendo il mio piccolo ancora un agonista i suoi macrocicli d’allenamento (tra l’altro molto vario) non devono contemperare le esigenze alimentari supercompensative del lavoro “pesante” con quelle dell’alimentazione da trasferta – gara, e neppure sono condizionate dalla stagionalità, o dalle fasi post-puberali in cui le accelerazioni di crescita e le correlate disarmonie morfo-cinetiche (le fasi in cui sembrano “imbranati”, sbattono contro i mobili…) li rendono sregolati ed affamati alle ore più impensabili…
    Fammi capire che caso hai in mente e ci ragioniamo sopra… :-)

  263. Gniurant ma Fort scrive:

    Kill Bill,

    immagino tu abbia letto ben bene l’articolo in questione, io l’ho fatto e mi sono anche preso la briga di andare a “studiare” un po l’Uzbekistan.

    Mi sembra che la loro forza non stia nell’organizzazione ma nel fatto che da loro forse vanno 3 ore al giorno a scuola, infatti hanno veramente poco da far studiare a sti poveri ragazzi.
    Paese povero dove si coltiva cotone e dove nessuno vuole andare ad insegnare…. quanto tempo libero, quanto tempo per allenarsi.

    Chi di voi (a parte il grande Max forse), permetterebbe alla propria figlia o al proprio figlio di allontanarsi dagli studi per dedicarsi al sogno di diventare un Pro?

    Una ragazza Uzbeca ha seriamente poche alternative, i nostri figli
    decisamente di piu’ anche se fra le tante purtroppo anche quella di crescere come “svogliati cazzoni” senza nessuna cultura o ambizione.

    Complimenti alla ragazza Uzbeca (che comunque ha km e km di strada ancora da fare senza nessuna certezza di arrivare) almeno lei al momento non deve andare a cogliere cotone e resta lontana dalle spire del “dolce far niente”.

    yup yup

  264. Lucabigon scrive:

    Intanto il piccolo Nicholas supera il primo turno all’Eddie Herr…

  265. heraimo scrive:

    Complimenti a Nicholas Grazia e al subcomandante (ovvio) per il brillante primo turno all’Heddy Herr. Attendiamo resoconto.

  266. smashing scrive:

    Sta per iniziare a Bradenton in Florida, uno dei più prestigiosi tornei giovanili under 12, 14, 16, 18, l’EDDIE HERR INTERNATIONAL.

    Marcelo Rios, Anna Kournikova, Guillermo Coria, David Nalbandian, Andy Roddick, Jelena Jankovic, Ana Ivanovic e Marin Cilic sono solo una piccola parte dei grandi campioni che hanno vinto questo importante torneo giovanile.

    Tra i giovani tennisti presenti in tabellone nella categoria under 14, spicca senza alcun dubbio il nostro Gianluigi Quinzi , classe 96 ed unico 96 presente nella top ten della classifica ETA under 14.

    Nel torneo under 12, sono impegnati due tennisti italiani, Pietro Rimondini e Nicholas Grazia.

  267. anto scrive:

    Bravissimo Mad Max….questa è quella che chiamo informazione costruttiva.

  268. madmax scrive:

    @Gniurant..

    Sinceramente mia figlia è fin dalla prima elementare (ad oggi che fa la prima media) la migliore e non solo della sua classe bensì della scuola, questo ovviamente senza impedirle di vincere (oggi) il secondo under 14 di fila (a 11 anni appena compiuti), perciò sinceramente non vedo il problema…

    E’ evidente che per far questo stasera ha finito i compiti a mezzanotte ma le difficoltà nella vita sono ben altre mi sembra..

  269. Avec Double Cordage scrive:

    ragazzi il subcomandante Stefano Grazia ha ripreso il suo vizio grafomane su http://www.spaziotennis.com la creatura si chiama “The Bradenton Chronicles” ed è un po’ come Genitori & Figli del Tennis con un suo pezzo ogni 2 o 3 settimane ma i commenti su spaziotennis.com vanno in automatico il che dovrebbe facilitare notevolmente la discussione, il suo primo pezzo tra le altre cose parla del torneo Eddie Herr, Quinzi e team perosnali ospiti alle acacemies e del quadrumane cognato di Rios

    Martedi dovrebbe uscire anche il nuovo numero di Tennis Magazin con più di 200 pagine ed un pezzo di Andrea Scanzi, spero la qualità sia sul livello del primo numero perché era veramente ottimo

    per chi ha tempo da perdere ho messo online qualche video sul mio canale youtube http://www.youtube.com/avecdoublecordage tra l’altro una specie di analisi del servizio di Söderling

  270. Stefano Grazia scrive:

    Gniurant ma Fort: su spaziotennis.com cito una mia conversazione con Luca quinzi, il papa’ di gianluigi, e in pratica-mi sembra-diciamo le stesse cose. A chi voglia sapere qualcosa su Bollettieri,Eddie Herr e La Canaglia di Lagos do appuntamento su spaziotennis.com. Continuero’ a seguire e collaborare con Ubitennnis ma di Figli Innocenti e Genitori Appassionati (e scusate l’acronimo…) continuero’ a scrivere sul blog di Alessandro Nizegorodczew.

  271. Pinot scrive:

    @heraimo

    Credo che il resoconto lo potremo leggere su Spazio Tennis…
    ci leggiamo, anche, là…

  272. Giorgio Errani scrive:

    @Kill Bill
    a 15 anni ed 1 mese Sara era 825 WTA (veniva però da uno stop di 8 mesi per infortunio polso/spalla e, siccome è nata in Aprile, la stagione era solamente a metà)

    questo NON per volere fare lo sbruffone od esaltare mia figlia (che non è un fenomeno…) ma solo per farti notare che non è che noi siamo delle pippe in confronto agli altri, anzi… è solo che siamo governati da incapaci che non sanno fare o che, addirittura, ti remano contro…

    bisogna rimboccarsi le maniche in proprio e giocare sulla propria pelle (sia dei genitori che dei figli) cercando di non fare troppe stupidaggini…

    P.S. Sara comunque all’epoca frequentava ancora ragioneria (l’anno dopo ci hanno cacciati…) a pieni voti, ed ha preso il diploma a 20 anni anzichè 19 anni (un anno in ritardo, ma ci tengo a dire con esame pubblico in una scuola pubblica…)

  273. Archipedro scrive:

    L’attenzione per le proprietà nutritive del cibo è di per sé una bella cosa: viviamo in un paese “in svendita” ma pur sempre ricchissimo di biodiversità e d’alimenti meravigliosi: la base del nostro mangiare sano è in effetti unica al mondo. Ai nostri figli vorremmo riservare una vita, meglio se da atleti, in cui possano progressivamente affinare il proprio legame culturale ed emotivo con la madre terra, per lo meno fino a quando l’emigrazione non sarà un passo obbligato: si porteranno comunque nella valigia, o forse nei propri tendini, una parte di quelle radici vitali che già oggi dobbiamo concimare e curare opportunamente. E ciò non per delle spocchie ossessive, da genitori esaltati, ma viceversa per adattarli progressivamente alla competizione secondo leggi ataviche, quasi dovessimo masticare la carne sanguinolenta della nostra ultima preda per poi imboccarli teneramente…

    Il fast-atleta che sceglie il fast-food per non sottrarre un minuto ai fast-allenamenti è un’eredità arida ed ottusa, importata a buon prezzo dagli States: i deficit nutrizionali di tali regimi scellerati dovrebbero essere compensati da quelle vitamine artificiali o aminoacidi ramificati, da quelle pappe ipertrofizzanti, di cui riempiono i loro adolescenti una volta che il costoso allenatore ha (tardivamente) dettato le proprie regole: ancora una volta si corre dietro l’emergenza, e si svendono corpi ed anime…

    Ieri sera il mio piccolo m’ha chiesto di poter imparare a fare i tranci di pesce spada, è s’è molto lamentato che io gli abbia proposto d’esercitarsi prima sul salmone e sulla “coda di rospo!?”… fortuna che non ho parlato di “rana pescatrice”, altrimenti adesso sarei già in giro per pescherie a cercarla… comunque… non ho potuto fare a meno di sottolineare, repetita iuvant, che le belle fidanzatine vanno matte per gli uomini che amano cucinare lentamente per loro… (salvo poi ricordarmi che, tra queste, sono poche le perle che sanno distinguere lo champagne dal nostro Cartizze, e che non rinuncerebbero mai alla sostanza del secondo per la facciata primo…).

    Dovremmo essere molto fieri di tutte le “cose speciali” che abbiamo “tra le mani”, e lavorare con impegno per dar loro un senza compiuto senza preoccuparci troppo di cosa succede all’Eddie Herr, o di quali veleni diano a certi sportivi professionisti per gonfiare d’acqua i loro “bellissimi” muscoli… sempre d’acqua si tratta, che prima o poi farà marcire i loro improbabili cyber-corpi… :-)

  274. bogar67 scrive:

    1° Salute 2° Scuola 3° Sport è un ordine da cui nel far crescere mia figlia non discuto neanche. Ho visto una mamma che durante un allenamento, alla figlia che lamentava un dolore al braccio anzichè dirle torniamocene a casa ha fatto prendere una tachipirina. Per la Scuola, come ho già scritto, un’atleta - tennista deve crescere anche culturalmente, oltre ai tornei si potrebbe prospettare anche da fare da testimonial per prodotti o iniziative varie e non tutti possono trasformare l’ignoranza (o presunta tale) in successo come sta facendo un giocatore della Roma. Mi pare poi che alla fine di ogni torneo che si rispetti ai due finalisti viene chiesto di fare un piccolo discorso davanti al pubblico, immagino già uno che dice “se potrei diventare come Nadal”

  275. Kill Bill scrive:

    Gniurant/Giorgio Errani.
    Il mio riferimento sulla Sharipova era chiaramente una provocazione.
    Quello che dite è vero ma non mi smentisce anzi, Giorgio, il tuo intervento avvalora la mia tesi. Non ho mai detto che siamo delle pippe ma solo mal organizzati. Mi cito per ricordarvelo :
    ” Ecco come fanno le atlete dell’est, magari non hanno quattrini ma sono organizzati meglio di noi.
    Avranno anche Supertennis ? ”
    Anzi a me la storia delle ragazze dell’Est che si allenano contro il muro e poi vanno in campo e vincono le partite non mi ha mai convinto del tutto.
    Tant’è che un altra Uzbeca concittadina di Sharipova si è allenata nel mio circolo per 6 mesi fino a Gennaio di quest’anno.
    Gniurant, in Uzbekistan non ci sono stato ma la loro condizione non mi era così estranea.
    Volevo solo dire che se in un paese molto povero riescono comunque ad avere una tennis school e a mandare qualche ragazza a fare tornei all’estero cosa potremmo riuscire a fare noi che abbiamo anche un canale televisivo ?
    Se fossimo stati un pò più organizzati forse una come Sara non avrebbe dovuto espatriare per trovare l’ambiente idoneo dove esprimersi.
    E non solo avremmo fatto del bene a Lei ma anche a chi gli stava intorno.
    Lo sapete vero che i coach insegnano ma apprendono anche dai loro allievi migliori ?
    Anche sulla scuola, loro che la vorrebbero ma non se la possono permettere, noi che ce l’abbiamo non riusciamo a mettere in condizioni dei ragazzi che fanno sport agonistico di poterne usufruire.
    Fate Voi.

  276. NOTFORYOU scrive:

    Buongiorno a tutti, vorrei porgere a voi esperti una domanda: mio figlio è iscritto ad una sat il cui responsabile tecnico è un maestro nazionale iscritto alla FIT. Alcune lezioni sono però tenute da un “maestro” che nonostante abbia appeso fuori dal circolo il cartello azzurro della FIT, non mi risulta iscritto a nessun titolo negli elenchi maestri e istruttori cosultabili sul sito della FIT stessa. Mi chiedo se è possibile che il suo nome non compaia su questi elenchi per un qualsiasi motivo o se effettivamente ciò significa che il cartello è un falso ed egli non avrebbe i titoli per insegnare in una SAT.
    Come dovrei comportarmi secondo voi?
    Grazie per i consigli.

  277. Mirko's scrive:

    Se il maestro è bravo, tienitelo stretto, altrimenti cambialo. I titloli contano lo zero virgola zero periodico. Saluti

  278. roberto scrive:

    Ho scoperto da poco questo sito e ho letto con molta attenzione i blog genitori e figli. Si fa spesso riferimento a post che vorrei leggere per approfondire ma non ho capito tecnicamente come arrivarci. Mi potete aiutare?
    Roberto

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