Genitori e Figli. Decimo riassunto.
Ripartiamo da qui.
Tra 20 giorni il raduno al Foro.

 
14 Aprile 2008 Articolo di Stefano Grazia
Author mug

Il subcomandante Stefano Grazia dimostra ancora una volta le sue… torrenziali doti di sintesi riassumendo un numero esagerato di interventi di quello che è ormai diventato il “laboratorio di ricerca” del blog. Maestri, genitori, dirigenti federali, preparatori atletici e semplici appassionati si affrontano in una lotta senza esclusione di colpi. Esperienze, suggerimenti, spunti, critiche, litigi. Di tutto un po’ per costruire i campioni di domani.

“ahmadinejad è un simpaticone rispetto a certi soggetti che blaterano indefessi
in questo blog” (chloe de lissier, 5 febbraio 2008 alle ore 12.17)

Questa sgangheratissima rubrica dovrebbe chiamarsi
“Genitori e figli ostaggi degli Ostrogoti”.(Juan Matus,13 Febbraio 2008 alle 16.27)

Il Serial di maggior successo del Blog di Ubaldo Scanagatta giunge alla sua Decima stagione (vabbe’, Riassunto) e come in tutte le serie TV ad ogni stagione anche da noi ci sono improvvise scomparse, nuovi arrivi, graditi ritorni e nuovi personaggi che assumono a poco a poco ruoli da protagonisti (come il vaffantenista Andrew, l’omeopata Mauro, El Presidente Throphy o il Polivalente Piero). Fra gli uni e gli altri una miriade di special guests (come il Prof Buzzelli) e characthers all’apparenza secondari ma fondamentali, vecchi e nuovi. In questa stagione poi ci sono anche I Cattivi e no, non sto parlando di Mad Max. Nato da un articolo di Semeraro sui Bambini Prodigio,che trovate in fondo alla nostra Home Page, la Saga ha poi assunto vita propria: sentite cosa dice di noi Ubaldo Scanagatta in altra area del Blog: ):“Qui non siamo nè a Porta a Porta nè a Ballarò (per distinguere due diverse impostazioni…politiche), però questo blog piaccia o no è diventato un importante punto di riferimento per il mondo del tenis italiano e (spero presto) anche internazionale.Personalmente ritengo, ad esempio, raccogliendo anche lo spunto qui sopra di Stefano Grazia, che dalla sua affollatissima rubrica “Genitori e Figli”, sono usciti tanti di quei suggerimenti, tante di quelle esperienze, tante di quelle idee _ sui maestri, sulle academies esistenti, sui metodi di insegnamento (giusti e meno giusti, sulle scuole acchiappa citrulli e quelle che invece fanno sul serio…su ciò che accade a Tirrenia e altrove), sulla cultura da infondere nei giovani, sulle organizzazioni (giovanili) di altri Paesi, sulla programmazione…(ce ne sarebbero mille credetemi).. che è poi quello che interessa a tutti noi…E quando dico tutti noi, dico anche Binaghi, anche Baccini, anche Tommasi. Chi credesse di perdere tempo andando a rileggersi quanto c’è dentro quella rubrica (più rapida da consultare anche attraverso i riassunti di Stefano Grazia che ha avuto una costanza incredibile e una pazienza infinita per coltivare e far fiorire uno spazio cui io ho dato l’abbrivio ma che lui poi si è praticamente autogestito) vi assicuro che quel tempo invece lo guadagnerebbe.Chi ha cuore il tennis italiano, datemi retta, vada a leggerselo. Salti magari gli appuntamenti che alcuni genitori, alcuni maestri si sono dati, qualche battuta distensiva, ma veda quali sono le vere problematiche del ragazzo della ragazza o che si avvicina al tennis, che magari avrebbe la stoffa del potenziale campione ma non sa dove sbattere lla testa, di chi fidarsi, come spendere i suoi soldi, come spenderne meno…i problemi che incontra in quella regione, in quella città, in quel circolo, in Italia. Solo approfondendo tematiche di quel tipo…si può seriamente cominciare a lavorare per risolverle. Altrimenti si fanno tanto discorsi teorici, tanti bei propositi, meravigliosi progetti…e poi cambia molto meno di quanto potrebbe cambiare.Questo blog, fra i suoi ambiziosi progetti, ha quello di costruire (oltre a un canale tennis poliglotta vero e proprio su una piattaforma diversa dall’attuale) una sana mentalità sportiva fra gli appassionati, una solidarietà di spirito e di intenti che troppo spesso viene meno.” E gio92,preso da improvvisa commozione, non puo’ fare a meno di scrivere il 5 Febbraio 2008 alle 14:33 “Ragazzi (e ragazze, ovviamente !) la sapete una cosa ?! Qui si litiga , si discute ma soprattutto si ci CONFRONTA. Ed è un bel confronto perchè arrivano opinioni di persone con background ed esperienze anche profondamente diverse e questo è assolutamente un bene perchè il minimo comune denominatore di tutti i partecipanti è la PASSIONE , sicuramente tennistica ma ancor di più nei confronti dei propri figli.Quindi il confronto non puo’ che essere positivo perchè la persona intelligente , comunque, non rimane indifferente alle opinioni altrui anche se lì per lì le contesta. La vera tristezza è fuori da questo blog, nella miriade di maestri-timbra cartellino che magari affermano con ORGOGLIO di non sapere neanche cosa è internet e in quella ancor più ampia fascia di genitori la cui principale fonte di informazioni sono…..i maestri-timbra cartellino !!!Forza, dunque e ancora GRAZIE a TUTTI !” Ovviamente ci sono anche i Detrattori e chi, come Nikolic, con noi ha un rapporto di Odio-Amore e dice che noi ce le diciamo da soli e che in fondo meta’ dei posts o anche piu’ li hanno scritti in tre (lo Scriba, Il Pazzo e Lo Iacono…)(Che cosa e’ uno Iacono? No,e’ Enzo. Enzo Lo Iacono), ma intanto 1446+1192 fa 2638 e sappiamo tutti che dietro chi scrive c’e’ l’Armata Slenziosa di Chi Legge (e ogni tanto ce lo fa anche sapere). GENITORI & FIGLI giunge dunque cosi’, e un po’ anche alla faccia di Nikolic, al suo DECIMO RIASSUNTO che passera’ alla Historia del Blog come quello della Videoanalisi e del “Se sei Max, ti tirano le pietre”. Ma procediamo con ordine: chi si imbattesse per caso in questo articolo sappia che se prosegue lo fa a suo rischio e pericolo e che sono stati registrati numerosi casi di “addiction” ma soprattutto se ne vada subito a leggersi almeno almeno gli ultimi 3-4 RIASSUNTONI che potete trovare nella nostra Home Page. Piero scrive l’8 aprile : “Parlarsi addosso serve a poco: per essere innovatori bisogna trovare il metodo ed applicarlo con rigore. Ringhiare non serve. Serve sintesi.” VORREI VEDERLO IO A CERCARE DI FARE IL RIASSUNTONE e quindi non pensate nemmeno per un solo istante che io possa sintetizzare in poche righe oltre un migliaio di commenti molti dei quali meriterebbero di essere letti integralmente. Parliamoci chiaro: tentare di ridurre oltre 600 pagine in una sorta di Riassunto e’ impresa da far tremare le Vene e I Polsi, e’ come trovarsi rari nantes in gurgite vasto, o come S.Agostino di fronte all’Oceano, o come lo studente di Medicina di fronte alle 4000 pagine di Anatomia…Non sto dunque nemmeno piu’ a ricordarvi la Teoria della Mielina o quella del Precocismo Naturale e Innaturale esposta a suo tempo dal Papa’ di Quinzi o la Dichiarazione Programmatica del Nostro Blog sintetizzata da Roberto Commentucci e tante altre cose ancora che potete/dovete ritrovare nelle Puntate PrecedentiFondamentale anche’ leggersi almeno il paragrafo 4 del Riassuntone 9 dal Titolo FIAT LUX SULLA FIT. Questa volta dunque voglio davvero essere,nei limiti del possibile,breve e impostare in maniera diversa La Madre di Tutti i Riassunti.Partiamo dal Tema di Fondo di questo Blog che spesso a mio parere viene dimenticato: si,certo, ci sono le accuse piu’ o meno velate, piu’ o meno giuste alla FIT, ci sono I consigli tecnici (dall’acquisto delle palle alla preparazione atletica passando per il rovescio slice) ma il TEMA DI FONDO di DA SEMPRE (cioe’ da 2500 posts)il tema di fondo di questo Blog e’ il seguente e cioe’ se al giorno d’oggi uno possa svegliarsi a 14-16 anni un mattino e decidere di voler diventare un campione di un qualsiasi sport…Una volta non era possible solo nella ginnastca Artistica ma Ora non e’ possible nemmeno negli Sports in cui devi aspettare 18 anni per avere la patente!!! Tempo fa Fulvio infatti e’ intervenuto,lui di solito cosi’ parco, decisamente e le sue parole pesano come macigni: dietro ogni Giocatore di Tennis (e piu’ in generale dietro ogni Campione Sportivo ma nel Tennis in particular modo) c’e’ un Padre o una Madre e se va bene anche Tutt’e Due (che invece se a volte uno dei due e’ contrario o scettico-vero Ubaldo?- crea conflitti o sensi di colpa alla lunga spesso fatali). Ed e’ inutile nasconderci dietro un dito,cercare di convincere gli altri per convincere noi stessi o meglio placare rimorsi e/o sensi di colpa: in Italia non mancano Campioni di tennis MA MANCANO I GENITORI DI CAMPIONI (quelli che preferiscono vedersi il match di calcio in tivu’ piuttosto che giocare due ore a tennis col proprio figlio con la scusa poi che sono bambini,non bisogna esagerare… O se va bene, che preferiscono giocare loro con un amico piuttosto che smarronarsi due ore col proprio figlio…L’ “ATTI/Anti Fenomeno” chiosa: se il “tentativo” è vissuto in modo equilibrato, le ore (e gli Euri) spesi con i ns. figli non saranno trascorsi invano qualunque sia il risultato finale’’ L’altro punto fermo,ribadito piu’ volte da questo Blog, sono le tre priorita’ da ricercare per un progetto figlio/genitore/tennis:
1)LOGISTICA SCUOLA/ACADEMY-CIRCOLO
2)DISPONIBILITA’ ILLIMITATA O QUASI DEI CAMPI
3)COMUNICAZIONE COL COACH (che invece spesso vede il Genitore come IL NEMICO)
Come scrivevo 17 Gennaio 2008 a Mauro IstrConi…Credo pero’ sia anche tempo di fare dei distinguo che sono in fondo unpolitically correct e insomma, antipatici…un conto e’ allenare un gruppo di SAT o di bambini normodotati se non mediocri che hanno solo la pretesa di giocare due volte a sett per fare mens sana in corpore sano… Il Maestro Pierino tanto caro a Nikolic qui e’ fondamentale e i genitori sono pressoche’ pleonastici.Un po’ diverso e’ il caso di quei ragazzini che, a ragione o a torto, sono indirizzati verso un agonismo un po’ piu’ velleitario e che si trovano ad affrontare un ambiente e una pressione ben diversa. Avendo ben chiaro questo, il Viandante che per caso e’ approdato su questi lidi potra’ ora avventurarsi fra le decine di argomenti affrontati anche in questa ultima tornata di Post distinguendo fra l’Aneddotica (io che racconto della mia esperienza di tennis in africa, gli altri che raccontano di allenamenti e tornei in Italia) e I GRANDI TEMI: il rapporto Genitori-Figli, quello Genitori-Coach, i Costi,gli Sponsors,la Tecnica, la Preparazione Atletica,Il Mental, la Videoanalisi, info sulle varie Academy, la FIT, Il FIT RANKING Program, Lagerneld, Il Sistema dei Circoli (secondo Andrew da smantellare), il Vincolo (secondo noi tutti da abolire),etc etc etc Quando ieri sera verso la Mezzanotte ho terminato The First Cut del Draft mi sono ritrovato con 88 pagine e mi e’ scappato da ridere al solo pensiero di Fulvio costretto a ben piu’ di una pausa panino e quindi,nell’impossibilita’ di trattarli tutti, sono stato costretto a selezionare I piu’ importanti pur sapendo che qua e la’ sicuramente son state perdute delle gemme……

1)IL GRANDE RADUNO DI ROMA_L’idea e’ dell’esecrabile Mad Max “che questo sia il cuore pulsante del blog è fuori discussione ma credo che manchi UN GRANDE INCONTRO ANNUALE come riconoscimento ufficiale” e detto fatto incassa l’entusiatico appoggio di Fulvio(che l’11 gennaio scriveva: Roma sarebbe perfetto-:
1° perchè i vostri figli avrebbero l’occasine di vedere dal vivo i campioni e ci potrebbero scambiare 2 palle
2°perchè sono sicuro che se facessimo una convention potrei sicuramente riuscire a ” impegnare” Piatti e Sartori (fidatevi senza spendere una lira,non avrebbero il coraggio di farlo con me)
3° potrebbe interessare anche a qualcuno della Fit,(Palmieri e Binaghi)
4° è la location più comoda a tutti essendo situata in mezzo all’Italia
5° sono sicuro che alla riunione interverranno sicuramente le penne d’ro del nostro tennis capitanate da Ubaldo,con Tommasi-Clerici-Cazzaniga(me ne occupo io)-Martucci-Bisti.e altri) e di Lorenzo Cazzaniga (che a sua volta il 22 gennaio scriveva: Ciao a tutti,ho parlato con Cristiano Rohrich e si è detto d’accordo per organizzare questo meeting presso la tenda della Fila al torneo di Roma. L’idea è di portare insieme ai principali moderatori di questi post, i giovani testimonial Fila (a partire da Fabio e poi Trevisan, Fabbiano e Dentoni con rispettivi genitori), alcuni coach di livello internazionale (Piatti, Sartori, pensavo lo stesso Serrano che può offrire un contributo su questa situazione in Spagna) e una selezione di giornalisti. Io mi occupo di portare giornali e tv, di coordinarmi con coach e giocatori. A voi il resto)e con l’aiuto fondamentale di Roberto Commentucci riesce a concretizzare la folle,folle idea in quello che sara’ il Primo Grande Raduno di Genitori & Figli e che si terra’ DOMENICA 4 MAGGIO alla VIGILIA DEGLI INTERNAZIONALI D’ITALIA
Fulvio ci tiene ad aggiungere: una cosa vorrei precisare e specialmente a trophy:1° la cosa del raduno è nata qui e non ha niente nè contro la fIT ne contro nessuno,anche perchè personalmente a me la fit non ha fatto niente,anzi mi ha dato una mano in tante cose,dai tornei under in giro per il mondo a contributi vari su cui non ci ho mai ‘’sputato” sopra,per chiarirci.2° penso sia una sana chiaccherata con amici e genitori ascoltando pricipalemnte i ‘’suggerimenti” di coach a livello mondiale , sia di genitori che ci sono passati,sia di quelli che sono intenti a …passarci3°abbiamo invitato stampa e altre persone del mondotennis per dare risalto a una iniziativa di un blog nel quale si parla esclusivamente di tennis e non contro il tennis,quindi penso e spero che le polemiche varie rimarrano fuori dalla porta4° per radunare anche i nostri-vostri figli in una manifestazione che in Italia non ha uguali,cioè stare fianco a fianco di campioni e meno,che potranno darci qualche indicazione sui vari argomenti che da mesi discutiamo,tipo la scuola,l’educazione,le strategie e le possibilità che un ragazzo deve e può avere per affrontare un giorno la vita del professionista.Quindi lo dico subito a scanso di equivoci,qualora ci fosse gente che partecipa SOLO per creare polemiche la prego di restare a casa,quel giorno deve essere un giorno di festa e di dialogo civile per tutti” L’Unica Assenza di Rilievo (eheheh) sara’ la mia ma vi mando,direttamente dal Continente Nero ed esclusivamente per questo, Moglie e Bambino Prodigio (magari lo fosse davvero: a scanso di equivoci, vi dico subito che aveva ragione Stefar: NON LO E’! )

2)IL MINI RADUNO DI PERGINE_Sabato 1 marzo, ore 14 14.30, intanto si e’ tenuto.presso Circolo Tennis Pergine, 10km da Trento, il primo miniraduno di genitori e figli. Il Padrone di Casa e’ stato l’ottimo Claudiotn (quello che non fa storie a rilasciare il Vincolo,per intenderci). L’iniziativa ha riscosso un grande successo. Andrew e atti entusiasta, cosi’ come sabri Ma lasciamo la parola all’anfitrione claudiotn che scrive :.Diciamo che è stata una prima volta e qualcosa di bello che sta iniziando.Abbiamo iniziato alle 14. Avevo avvisato il maestro, Dimitar. E’ un coach bulgaro, che abbiamo avuto la fortuna di incrociare 3 anni e mezzo fa, durante un suo viaggio per tornei in Italia con una sua allieva. Ha lavorato in Bulgaria, Germania e in USA (Weil Academy, dove conosce il direttore, bulgaro anche lui). Mi aveva detto di non preoccuparmi e difatti ha organizzato tutto bene, chiamando altri ragazzi, più grandi, per poter fare da sparring ai piccoli.In totale c’erano 6 bambini del ‘98, equamente divisi fra maschi e femmine. Poi altri ragazzi più grandi, fra cui l’altra figlia di Atti.Sono stati in campo più di 3 ore, alternando tennis e preparazione atletica, con piccole garette di corsa, tipo PIA Cup e incontri di doppio e tie break. Nel frattempo il tempo è volato e tra spuntini e torte e si sono fatte quasi le 19. Conclusioni?Come diceva Atti, la cosa più bella è stata quella di far conoscere meglio i ragazzi. Il tennis è un sport individuale, bellissimo, ma individuale. Fare gruppo è fondamentale. Credo sia fondamentale creare dei momenti, non agonistici, in cui possano passare del tempo insieme ad altri bimbi, superando e bypassando le gelosie fra circoli e maestri. Vedo che dopo un momento di “annusamento” cominciano a parlare, giocare, diventare complici. Chissà, magari, si appassionano anche al tennis! Per i genitori e per tutti gli altri (me compreso) è stato un momento positivo di scambio di esperienze.”

3)CODICE DI CONDOTTA PER GENITORI__ In puro stile Pennac Andrew consegna alla Storia del Blog il Codice di Condotta dei Genitori:
1) Condurre il figlio/a all’incontro con congruo anticipo sull’inizio della gara
2) Soffermarsi alcuni minuti per ricordare al figlio/a il comportamento corretto da tenere in campo + le regole.
3) Allacciargli/le le scarpe, se non sono state dimenticate a casa.
4) Stemperare la tensione eseguendo il numero della foca o familiarizzando con gli altri genitori o altro.
5) Accertarsi che abbia preparato quanto necessario per la partita e piazzarsi strategicamente in posizione defilata accanto a madri carine (x padri) e padri fighi (x madri).
6) SEGUIRE L’ANDAMENTO DELLA PARTITA SOFFRENDO A LIVELLO DI DIAFRAMMA MA CON SORRISO ALLA DALAI LAMA.
7) Se già compiuto il punto B, NON INTERVENIRE IN ALCUN CASO NELLA PARTITA (tranne rapimenti, terremoti, ecc.
8) INCORAGGIARE E APPLAUDIRE I DUE GIOCATORI MOSTRANDOVI INTERESSATI E PARTECIPI ALL’INCONTRO.
9) Al termine, mostrarsi entusiasti e comunque positivi per la prestazione del figlio/a, anche in caso di sconfitta. Se capaci, analizzare qualche punto positivo e qualche punto negativo.
10) Mandarli in doccia e quindi merendina con grassi idrogenati.
11) Evitare assolutamente che il tutto si trasformi in una sofferenza.
12) Evitare assolutamente che il tutto si trasformi in una insofferenza.
13) Tornare a casa fieri di nostro figlio/a

4)COACH IDEALE__Invece ENZO si cimenta col Profilo del Coach Ideale e ammette: Sono d’accordo con chi sostiene che un coach non può essere un maestro della SAT e viceversa..Anzi, azzardo a scrivere le caratteristiche che dovrebbe avere un buon maestro (inteso come Junior-coach) e non è detto che io l’abbia:
1) EMOZIONARE L’ALLIEVO! (scritto appositamente per primo);
2) Essere empatico e professionale;
3) Avere dei figli;
4) Non “forzare la mano” ma spronare il proprio allievo a dare il massimo.
5) Aggiornarsi continuamente in tutti i settori e con tutte le federazioni o enti e, di conseguenza prendere da tutto e tutti la parte che reputa migliore;
6) Non utilizzare la stessa metodologia e/o impostazione tecnica con tutti gli allievi;
7) Dialogare molto con allievi e genitori (nei modi e nei tempi opportuni) sull’attività che svolge e sui programmi, ma soprattutto sugli obiettivi;
8)Utilizzare feedback interrogativi e far percepire all’allievo i movimenti che reputa più idonei,
9) “Guidare” l’allievo all’autonomia e all’autoallenamento.
10) Sentirsi gratificato ogni sera.
11) Porsi continuamente e sin dall’inizio in ascolto attivo per capire cosa vuole l’allievo e cosa vuole il genitore.
12) Essere soddisfatto anche finanziariamente;
13)In ultimo, ma non meno importante, avvalersi di uno staff e renderlo partecipe delle problematiche da affrontare.
IN SOSTANZA, CHE SAPPIA DI AVER A CHE FARE CON PERSONE!

5)MAESTRI DI TENNIS O DI VITA….__ma a un coach cosa si richiede? che ti insegni a vincere o che ti faccia giocar bene e perdere? Il tennis e’ una gara di tuffi o pattinaggio artistico con i giudici con le palette che danno i voti a chi ha giocato meglio? Si, Ferrer, hai vinto 61 60 ma siccome non sei spettacolare facciamo passare Nargiso che gioca il serve & volley e assomiglia un po’ a Nicolas Cage,vuoi mettere?Il tennis non e’ un bel dritto o una bella volley, il tennis e’ mettere a disagio l’avversario…se poi metti a disagio anche lo spettatore e’ un altro discorso ma suppongo a Piatti & Co a quel punto interessi poco… allora perche’ si parla con disprezzo di “bollettierismo”? Perche’ ha insegnato a giocare di potenza? (Eppoi il Coach deve davvero anche educare o solo preoccuparsi di insegnargli a giocare a tennis? Ci ritorneremo piu’ sotto).

6)…E (ovviamente) GENITORI ABUSIVI__Anche in questa stagione Nikolik non ci risparmia I suoi strali e in piu’ di una occasione ci bacchetta, accusandoci anche di aver perso l’originale spinta energetica e di essere ormai morti o quell che e’ peggio narcisi dediti alla autocelebrazione. Fra I suoi interventi,tutti stilisticamente perfetti da quell sofista che e’, ho scelto quello del 17 Febbraio: Un bambino, addirittura al di sotto dei dieci anni di età, ma anche di più (direi almeno fino ai 14 e forse di più), è assolutamente incapace di esprimere validamente un consenso.
Pertanto, trovo semplicemente assurde le affermazioni, riportate da molti di voi, secondo le quali, che ne so, mio figlio si allena 5 ore al giorno ma lui è contento, è felice, per lui è la cosa più bella del mondo.
Un bambino, in specie a quell’età, vive in funzione dei genitori ed è sfornito di qualunque spirito critico nei confronti dei genitoriMax non e’ ovviamente d’accordo e giustamente annota: avresti fatto meglio a scrivere: SE UN GIORNO VS FIGLIO… E NON QUANDO VS FIGLIO… ATRIMENTI SEMBREREBBE QUASI CHE TU SAPPIA GIA’ CON CERTEZZA CHE UN GIORNO SARA’ COME DICI, COSA CHE INVECE PER FORTUNA NON E’ SUPPORTATA DA NESSUNA RICERCA SCIENTIFICA….Mentre
Andrew lo affonda con una stoccata micidiale: e invece imporre/non imporre la propria fede religiosa dopo pochi giorni dall’uscita dall’utero, come la vedi Nikolik?
forse imporre/proporre qualcosa di poco serio, uno sport (ma anche due o tre dai), è meno grave di imporre qualcosa di serio, una religione (ma anche due o tre dai …” Piero abbandona la sua parte di cane bastonato in cui talora si rifugia quasi compiaciuto, tira fuori dal cilindro uno dei migliori Commenti della Stagione: “i tuoi argomenti non solo li comprendo, ma per molti aspetti li condivido. Visto che le persone che stimo esprimono opinioni del tutto analoghe.Pur tuttavia la mia impostazione da ex atleta, che ha vissuto in prima persona, e con passione, lo sport e contemporaneamente, a partire dagli anni ottanta, ha visto la società in cui vive ripiegarsi sul proprio benessere fino a diventare decadente, mi spinge a considerare i rischi di cui tu parli semplicemente… il male minore.Se l’amore di mio figlio nei miei confronti agirà da volano per spingerlo ANCHE a praticare intensamente lo sport (visto che la Legge, che tu evochi, gli imporrà, dal prossimo anno, di stare a scuola fino alle 16.30 cinque giorni alla settimana!!!) forse non è poi così importante decidere se, in quella particolare condizione di tennista, sciatore… egli sia veramente libero o meno. Sappiamo bene dove si poteva leggere la scritta “arbeit macht frei”…: tutto è relativo.Ma se mio figlio praticherà lo sport, anzi, gli sport che io lo convincerò a selezionare, per il suo bene, sarà sicuramente meno schiavo di quanto lo sarebbe nella condizione “RAGIONEVOLE” che la società gli ritaglia addosso… Libero arbitrio? Ma chi se ne frega! Salute, educazione, interazione, condivisione… queste sono le parole che a me interessano.
Il bambino dovrebbe essere “LIBERO” di giocare con… le macchinine? Benissimo. Allora lo mettiamo solo in una stanza?! Con i nonni seduti in poltrona in quella a fianco, a guardare la televisione? Si annoia? Accendiamo un bel video gioco?! Così noi genitori magari ce ne andiamo a fare lo shopping?!
Dio benedica i papà e le mamme di questo blog, anche i più fanatici e scorbutici, nella misura in cui coltivano un sogno ed hanno il coraggio d’andare controcorrente. Forse non è neppure necessario essere ricchi per farlo. Però bisogna probabilmente essere IRRAGIONEVOLI. 
Ovviamente ne discuteremo ancora molto del tennis, con Matteo: e poi lui sarà convito d’essersi convinto. Proprio come dici tu. Ma io alla fine saprò dove sarà, e cosa starà facendo. Anche perché sarò quasi sempre al suo fianco. E se ciò non potrà essere… avrò creato i presupposti perché la sua rete di “protezione sportiva sia affidabile”: il suo maestro / allenatore sarà innanzitutto una persona profonda.
Ovviamente è giusto, come in molti sostengono anche in questo blog, abbassare i toni. Essere equilibrati anche nel modo di ragionare, ed estremamente cauti nel dispensare giudizi sulle altrui opinioni. Per educare i giovani talenti non tanto alla vittoria quanto alla competizione leale. Ed alla magia dello sport in quanto tale… Ma questa è una questione di sensibilità…” E comunque, conclude il Vostro Chairman (che in un altro lungo post si assume tutte le responsabilita’: mirate al petto,risparmiate il viso…e Mad Max! Sono io il vero Padre Abusivo,non Lui! Sua Figlia ride,si diverte, gioca…e’ il mio che che e’ ormai noto,affettuosamente, come La Canaglia di Lagos…) sempre meglio rimpiangere di aver fatto una cosa che rimpiangere di non averla fatta,

7)GENITORI,TENNIS, BAMBINI CATTIVI A CUI NON DARE LA DOLCE EUCHESSINA__ Enzo dice: il maestro non deve assolutamente interferire o intervenire sull’educazione dell’allievo (non deve neanche essere uno spacciatore!). Quella è demandata ai genitori! Semmai deve fare in modo che all’interno del circolo osservi le regole.Ciò che invece è necessario curare è il punto di vista della disciplina che è cosa ben diversa. Per arrivare ad alti livelli non puoi essere indisciplinato. Quindi ritengo che tale aspetto debba essere curato al pari della tecnica, della preparazione fisica e dell’aspetto mentale (…)Altro argomento che volevo da tempo affrontare, leggendo delle gesta di Stefano riguarda le punizioni.Personalmente trovo innaturale dare una punizione (i famosi giri di campo) per correggere situazioni comportamentali. Non credo siano situazioni allenanti! Non credo siano situazioni realistiche! (…) Se è vero che il ragazzo fa tennis per scelta e quindi per puro piacere, non vedo perchè deve “rischiare” delle punizioni.Se sei bravo vinci un premio, altrimenti ciccia!Se vinci un torneo la coppa è tua, altrimenti ciccia!Se vinci un torneo con montepremi, il premio è tuo, altrimenti ciccia!Non ho mai letto in nessun regolamento sportivo che se esci al primo turno con 60 60 devi correre per meezz’ora!” Poiche’ anche Trophy inorridisce ai Giri di Campo come Punizione, Il sottoscritto e’ costretto a precisare: “(…) io i 2-3 giri di campo (o 20) glieli faccio fare MA SOLO PER PUNIRE UN COMPORTAMENTO, non una sconfitta o un colpo riuscito male…non ti impegni, trascini i piedi,non ne hai voglia: o smetti o fai dei giri di campo…sbatti la racchetta, rispondi male, tiri un colpo a casaccio come gesto di rabbia dopo un dritto in rete: 2 giri di campo…sbagli il dritto e ti prepari serio per il prossimo che viene…si continua tranquillamente (etc etc)Certo, ciò premesso sono d’accordo con enzo ma…oh, si vede che li avete solo voi i bimbi che non si comportano mai male…io sono sfortunato: mi è toccato quello che si comporta come si comportava Federer….” Enzo chiarisce che anche lui ogni tanto s’incazza: “Quello che volevo far passare non era la necessità di premiare per forza con qualcosa di materiale, ma il concetto che chi gioca a tennis non deve “lavorare” ma divertirsi perché gli va! (fino a una certa età). Questa è la grande differenza tra il professionismo ed il dilettantismo. Quello che voglio intendere è che non dovrebbero essere puniti gli errori, ma elogiati i risultati.Se torniamo al concetto che il bimbo potrebbe giocare (come in effetti avviene) perché al genitore fa piacere, (difficilmente un bimbo continua a fare tennis se non è uno sport gradito al papà!) credo che per redarguire comportamenti non consoni, basta che papà si mostri contrariato. Il bimbo deve sapere che il papà (o chi per lui) “non è contento” di tale comportamento. Se continua a farlo, … non ci sono gatti a sette code che tengano!E poi, caro Stefano, la mio scuola non è il paradiso di fanciulli giulivi che tu descrivi; i cazziatoni volano come le farfalle! (con la formula SORRISO-CAZZIATONE-SORRISO)!” Comunque ai genitori di Johnny Mac e Paolino Cane’ e’ stato spesso rimproverato di non aver dato qualche ceffone in piu’ ai propri figli, il genitore sorpreso a dare uno scappellotto al proprio figlio vierne invece denunciato a telefono azzurro… qualunque cosa fai,sempre pietre in faccia prenderai (gian pieretti) … Si puo’ discutere sull’utilita’ e la barbarie delle punizioni corporali ma io ritengo che ogni azione abbia una conseguenza e quindi da una buona cosa debba conseguire una ricompensa (morale,pecuniaria…)e da una cattiva un rimprovero o una punizione…Coscienza civile,sanzione,certezza della pena… Un insperato aiuto mi arriva da Fulvio, L’UNICO CHE HA IL DIRITTO DI PARLARE, che dice: “ stefano l’africano non fartene una ragione di vita,da quando seguo il tennis i giocatori che sono andati avanti con gli anni erano quelli che da piccoli tiravano le racchette che urlavano il lorro dissenso quando sbagliavano una palla facile ,che piangevano quando perdevano una partita ,che ogni tanto dicevano all’avversario ”che pallettaro del cavolo” che quando i propri genitori li guardavano in cagnesco loro a loro volta li sfidavano dal campo. sbaglierò ma il tennis non è gioco da educandi e moralisti ,nonostante tutto quando ce vò….ce vò!!il massimo è solo non …esagerare!”

8) PERCHE’ SOLO NEL TENNIS C’E’ UNA CONCENTRAZIONE COSI’ ELEVATA DI GENITORI TRASFORMATI IN TRAINER_kill bill scrive: però non vi sembra strano che solo nel Tennis ,ci sia una concentrazioni così elevata di genitori trasformati in trainer che all’inizio non erano professionisti del settore ? stefano grazia scrive: forse in fondo nel tennis conta di piu’ un Genitore Motivato di un Maestro Pierino … O forse semplicemente nel tennis il Coach NON e’ poi cosi’ importante come si vuol far credere o pensare … O forse i Coach di Tennis bravi non sono poi cosi’ tanti se il primo Genitore qualsiasi riesce a trasformare il figlio/a in un campione… Ma fulvio scrive: negli anni ho avuto la fortuna di constatare con i miei occhi che imolti improvisati genitoricoach di molti italiani-e hanno fatto solo del gran casino.ho visto gente che prendeva il pirt time dal lavoro per allenare il proprio figlio.ho visto gente che lasciava il proprio lavoro per allenare dirigire e vivere con i piccoli aiuti di qualche sponsor la propria figlia.se non si è del mestiere (sport in generale) i danni si vedranno dopo 1- 2 anni.gente che durante le cene nei vari eta-itf prendevano la parola a coach esperti per spiegare che il loro tipo di lavoro era quello giusto,insomma dei fanatici che alla fine hanno recato più danno che altro al proprio figlio.io penso che la miglior cosa sia quella di ascoltare più gente competente possibile e poi aver la fortuna di agire nel bene del proprio figlio,certo che i risultati arriveranno se il lavoro fatto è stato quello giusto!” (Che comunque in soldoni e’ quello che ripetiamo sempre, Mad Max ed io…Distinguiamo pero’ il Genitore Coach dai 3 ai 12 anni… il Genitore e’ importantissimo in un ruolo alla Yuri (o almeno per come credo io l’abbia ritagliato per se, poi magari mi sbaglio) …In eta’ precoce dai 3 ai 7 anni e’ piu’ importante del Maestro del Circolo … un Piero,uno Stefano,un MadMax,un KillBill qualunque sono piu’ importanti di un Maestro di Tennis a due ore alla settimana …. Certo, se puoi avere anche quello,perche’ no, tanto meglio… Poi il Genitore/Coach deve sapere cosa fare … se puo’, faccia come Max, se non puo’(perche’ vive in Africa, nell’Outback Australiano, in Siberia o comunque in un qualunque posto dove non ci sono coaches) gli auguro di fare come me …. ma il mestiere di genitore, ECCOLA LA GRANDE VERITA’, e’ di gran lunga piu’ difficile di quello di tennis coach e questo forse risponde anche alla domanda di kill bill.

9)GENITORI? FUORI DAI C…___Lo suggerisce (lo minaccia?) con molto piu’ stile il Presidente del Comitato Regionale Lazio Fabrizio Tropiano non ancora trasformatosi in Trophy nella sua rubrica Pallonetti Morali sul sito FIT. Gli risponde Mad Max? Macche’: e’ Enzo che per una volta si sostituisce lui al nostro Orribile Hulk dimostrando quell che io ho sempre sospettato, I due sono stati separate alla nascita: PALLONETTI MORALI: Caro presidente, … VERGOGNATI!!Ricordati che tu ti trovi lì solo perché quei genitori esistono e fanno tanti sacrifici, oltre che sborsare un sacco di soldi. Loro invece non hanno bisogno di te!!!Anzi, prometto di fare dura battaglia e promuovere come possibile la diserzione di quei circoli che affiggono “a caratteri d’oro” il divieto di ingresso ai genitori.E’ proprio gente come te, caro presidente del Lazio Fabrizio Tropiano, che fa la rovina della federazione e del tennis italiano”. Insomma, un intervento in puro stile Mad Max e indovinate chi prende le difese di Tropiano? Le prende, figuriamoci!, proprio l’Hulk originale max scrive: ma scusa enzo tu sei d’accordo che un genitore si permetta di assalire il giudice arbitro o cmq comportarsi da troglodita ??” Poi come succeed quasi sempre Max ed Enzo si accorgono che in fondo sono nella stessa squadra e riprendono a passarsi la palla. In pratrica l’intervento di Tropiano, come dice kill bill e’ sacrosanto ma come scrive oltre al vostro Chairman anche Mauro bisogna stare attenti, molto attenti alle generalizzazioni. Tutto questo per introdurre la Nobile ed Entusiasta (eh eh eh) figura di Trophy, che al grido di “La FIT siamo anche e soprattutto noi” si dichiara pronto ad illustrare, se interessa, quanto di bello stiamo realizzando (ma tantissimo c’è ancora da fare) nel Lazio. “Credetemi…-dice, convincendo alcuni e altri un po’ meno- la FIT - con la presidenza Binaghi - è divenuta una federazione di altissima qualità, pronta a coniugare organizzazione moderna, gestione economica brillantissima e soprattutto onestà, moralità di difficile reperimento in altre realtà italiane.Mille e più sono i problemi risolti ed in via di soluzione da un consiglio federale giovane e competente e con tanta passione (ci vuole sempre) che potrà anche assumere decisioni a volte non condivisibili ma che può vantare un risanamento dei conti ed un movimento in esplosione di praticanti.io sono presidente da poco più di un anno di una regione importante come il lazio (in termini tennistici) e vi assicuro che siamo consapevoli della necessità di proporre momenti critici alla FIT centrale. Ma lo spazio per proporre c’è, basta che i modi siano corretti e leali.” In questi ultimi mesi Trophy (leggere di lui anche l’Intervista col Vampiro(SCHERZO!!!) scritta dal nostro ottimo Roberto Commentucci)partecipa attivamente alla discussione non nascondendosi dietro un ditto e guardando,come dice lui, la luna. Spettacolari I suoi duelli dialettici con Enzo (che a volte lo corteggia, a volte lo rimbrotta) e soprattutto con Mad Max con cui sviluppa incredibilmente (ma questo conferma quell che penso io e da sempre ripeto) una sorta di feeling. Con Andrew I rapporti sono un po’ piu’ “sul filo del rasoio” perche’ il Vaffantennista e’ uno scettico difficile da conquistare ma tutto questo conferma la pluralita’ delle voci del Blog. L’Unico che riesce a non andare mai d’accordo con noi e’ Demostenikolic,definito dal sempre equilibrato Commentucci l’equivalente dialettico di un virus informatico, il Federale piu’ realista del Re e proprio per questo non piu’ credibile sia pur stilisticamente ineccepibile.

10)IL BUONO,IL BRUTTO E IL CATTIVO NEL TENNIS__Come vuoi che sia tuo figlio?preferirresti avere un Figlio Campione Bulletto Arrogante (alla Cassano o Totti) o un Figlio Intellettuale e Meno Campione perche’ in preda ad atavici dubbi che lo rendono piu’ fragile…? (Da un post di..FLEXIBILE nell’area del Blog riservata alla famosa/famigerata LETTERA AGLI ITALIANI:. A me sembra che il tennis, per sua natura, non sia mai, fino all’avvento di connors, uscito dall’aplomb nobile, quasi metafisico.E dunque mi sembra che le nuove generazioni, italiani esclusi, abbiano sdoganato il tennis da quell’ambito e lo abbiano traghettato (senza perdere del tutto quell’aurea, certo) in una dimensione da arena. Io vedo nei giovani degli altri paesi quella luce negli occhi di chi non vuole arrivare ad essere il numero 20, ma vuole battere quell’ la, quello che gli sta di fronte.Concludendo, per paradosso (maleducazione e presunzione a parte, che sono il rovescio della medaglia) in Italia siamo ancora nella fase prima, e non vedo mai negli occhi dei nostri ragazzi, la voglia di battere quello “stronzo” (si fa per dire ragazzi) che sta dall’altra parte della rete.)Temo che il nostro problema non sia la mancanza di un campione, ma la mancanza di un ragazzaccio plebeo, che da solo, potrebbe entusuasmare e bucare per emulazione, l’elite che si avvicina al re dei giochi, ma anche al gioco dei re. Non sapre come dirla meglio, ci è mancata la rivoluzione francese e magari anche il crollo del regime comunista….
MINMAX non e’ d’accordo e gli risponde come piacerebbe a Marcos e a Kill Bill (ma temo troppo politically correct: va bene come DOVREBBE ESSERE IN TEORIA, ma poi COME E’ DAVVERO IN REALTA’ se anche Nadal quando si allena con te ti tratta come se tu non esistessi?):‘Quanto tu affermi è identificabile nella grinta e nella cosiddetta cattiveria agonistica quando però non trascenda nella maleducazione e nel non rispetto della figura dell’avversario in quanto tale; ogni giocatore reagisce a suo modo alle tensioni che un incontro gli da, e per farti un esempio potrei citarti un giocatore di qualche anno fa, tale Miloslav Mecir che non pareva essere dotato di una “grinta” elevata o superiore alla norma ma che, e qui sta il punto secondo me, era lucido in ogni momento del gioco, in grado di stabilire quale fosse un punto importante e quale un punto da poter giocare più rilassato.In sintesi e scusa se non concordo con te, ma credo che la crescita di un giovane giocatore si veda dalla sua capacità di essere freddo in campo, determinato senza trascendere e soprattutto in grado di valutare obbiettivamente la sua posizione nel match, sia essa di vantaggio o di svantaggio, e di poter decidere le strategie da mettere in atto per il raggiungimento del risultato”kill bill e’ piu’ interessato a capire “se certe manifestazioni che tu definisci mi sembra ”aggressività necessarie per diventare un agonista” siano davvero delle qualità e di conseguenza aiutino la prestazione o piuttosto siano segni di immaturità, peraltro legittimi in ragazzini pre - adolescenti, che se non risolti con l’andare degli anni possono portare più danno che beneficio.L’odio sportivo e positivo verso l’avversario non è l’insulto o ” speriamo che tu muoia di cancro” come diceva la bambina.Se un ragazzo non spacca le racchette, non ruba le palle, non fa vedere il pugnetto all’avversario e non esulta troppo sull’errore altrui non ha meno ”palle” di un altro che invece ha questi atteggiamenti.Anzi per me è più maturo, più sicuro di se.
Uno è il cane che abbaia ma non morde l’altro è il cane che ti punta e poi ti azzanna.mixmax in un bellissimo post del 24 gennaio scritto poco dopo la mezzanotte tratteggia l’importanza del Maestri,”fondamentali nella fase che va dai sei agli undici anni per la crescita di quelle che sono le capacità coordinative dell’allievo; se correttamente stimolate attraverso il loro lavoro e quello dei preparatori atletici, permettono all’allievo lo sviluppo pieno ed equilibrato e la crescita verso un gioco che, di anno in anno, diventa sempre più impegnativo. A parer mio (come sempre discutibile e criticabile) devono essere mossi dalla passione per ciò che fanno, devono trasmetterla agli allievi, in poche parole devono essere “empatici” ovvero trasmettere delle emozioni ai ragazzi, questi le faranno proprie ed a loro volta dimostreranno con l’impegno e la pratica di aver assimilato quelli che sono i concetti di base di questo sport; ritengo la figura del maestro fondamentale perchè i ragazzi devono fare riferimento a questa figura quando sono in campo e non a quella dei genitori o dei nonni che li seguono da bordo campo appollaiati sulle tribune o nascosti in mezzo alle siepi per non trasmettere al ragazzo le proprie emozioni spesso malcelate (…)I ragazzi, dai sei agli undici anni devono divertirsi, troppo spesso si vedono nelle scuole tennis facce scure o poco partecipi a ciò che il maestro sta tentando di insegnare, sono la base del nostro movimento, 99 su 100 non diventeranno campioni, e qui forse mi ripeto, ma diventeranno comunque, almeno si spera, praticanti, dirigenti ed a loro volta genitori, e se avranno un ricordo positivo di questa esperienza porteranno i loro figli contribuendo a mantenere viva la frequenza nei circoli ed aumentando così il numero dei praticanti; mi è capitato ultimamente di assistere ad un torneino tra bimbi di 7 8 anni ove uno di questi, con borsa portaracchette più grande di lui ha perso un incontro contro un bimbo che giocava evidentemente divertendosi, il primo bimbo è uscito dal campo con i genitori che lo rimproveravano per lo scarso impegno e così via …. mi faccio una domanda …. ma qualcuno di voi pensa che questo bambino avrà un ricordo positivo di questa esperienza ??? Qualcuno di voi pensa che crescerà e diventerà uno sportivo nel vero senso della parola, equilibrato e soprattutto felice di giocare una partita ???? Io credo di no e penso che a tredici anni il il tennis per lui sarà solo un lontano e triste ricordo …” Per concludere raccomando di andare a rileggersi quel magnifico post di Enzo Lo Iacono TESTA CUORE GAMBE…e di leggersi il prossimo dei miei resoconti sulla Canaglia di Lagos e il Lato Oscuro Della Forza. Mauro scrive: ho letto una frase di A. De Mello (Gesuita), che vorrei dedicare a te ed a tuo figlio, a me e mia figlia (anche lei piuttosto bulletta) ed Anche a Max ed a tutti quelli che si ritrovano a volte sopra le righe: “Una società che addomestica i suoi ribelli, ha trovato la pace, ma ha perso il suo futuro.”

11)MA QUANTO MI COSTA COSTRUIRE UN CAMPIONE?__max ai primi di Aprile parla dei Costi del Tennis: riguardo ai costi sia io per gli under e fulvio (fognini) per i pro li abbiamo già resi noti a tutto il blog. e le strade del “risparmio” sono sostanzialmente solo un paio: la prima è quella di conoscere bene le situazioni esistenti così da non farsi buggerare e l’altra è quella di essere “buono” subito così da poter accedere ai vari aiuti sponsorizzazioni e “condoni” sugli allenamenti. (…)dal momento in cui ti alleni in un’accademia (e dove già spendi meno) sarà più facile risparmiare anche nel girare i tornei, perchè andando in più ragazzi le spese vengono divise tra tutti, dormiranno in 3 o 4 per ogni camera ed il coach accompagnatore sarà uno solo..(ma anche li’ paradossalmente più uno è forte e più si spende perchè man mano che gli altri compagni dell’accademia perdono tornano a casa e le spese rimane a pagarle solo la famiglia del”superstite”…)Comunque ricapitolando, per l’under 10 l’anno scorso ho speso in tutto ca 25.000 euro, fulvio dice che quando diventi pro una buona programmazione viene a costare sui 70/80.000 euro, mentre non abbiamo notizie fresche dai 12 ai 16 anni ma immagino che sarà una progressione dai 25.000 ai 70/80.000…questo ovviamente per chi vuole “provarci”!!!gio92,da attento lettore,si affretta-per non spaventare l’incauto occasionale Viandante- a precisare “che dei 25.000 , pero’ ben 16.500 erano spese legate alle trasferte. Quindi , credo, più significativo citare le 8.500 per la parte “tecnica”. Soprattutto fino ai 10 anni penso che le trasferte possano essere su ambito locale (regionale) con qualche uscita sporadica fuori-regione soprattutto se si abita in una regione “attiva” a livello agonistico. kill bill ci informa sulle spese degli U14: “Dipende dal Livello.Lasciamo fare le spese per gli allenamenti che variano da academy a circolo. ( dal maestro Pierino in gruppo a Spagna e Florida con programmi personalizzati magari ) .
Per l’ attività agonistica ci sono 2 possibilità :per fare prevalentemente attività in zona , tornei di 3° / 4° cat. e i pochi tornei che servono per qualificarsi ai campionati italiani e Belardinelli in regione , la spesa dipende molto da quanto km dovete fare , nel mio caso ne ho 1 - 2 la settimana che posso raggiungere nel giro di 1/2 ora 1 ora di macchina al max . Potete completare l’attivita con qualche uscita tipo Lemon Bowl (ve lo consiglio se siete in tabellone , se dovete fare le quali e piove è un macello, si gioca prevalentemente all’aperto ) e i Nike più vicini , unico circuito dove si può partecipare tutti, tanto più che con i tabelloni di selezione si fanno poche partite e si perdono pochi giorni. ( se vinci partendo dal 1° turno gli hai spesi comunque bene ).
Spesa decente. Se invece (parlo di ragazzi bravini ma non sponsorizzati dalla federazione ) entrate nell’ingranaggio dei tornei internazionali TE le spese iniziano a farsi sentire.Se non riuscite ad entrare in quelli italiani dovete andare all’estero, dove c’è posto , i Laziali per esempio hanno fatto 2 tornei in Israele a Dicembre mi sembra ( magari Trophy gli ha aiutati , nel mio circolo e comitato regionale non esiste ) se Vi va male, in qualifica , fate 3/4 giorni e relativi costi , per fare 1 partita.Se entrate o siete in tabellone di solito il ragazzo è spesato di vitto e alloggio , Voi o il coach quasi sempre no , se perde al 1° turno fa il torneo di consolazione e comunque anche il doppio.Visto che nei tornei dei paesi confinanti ci vanno quelli del Team Italia e pochi altri potete farVi un bel giro nell’Est Europa se la FIT vi da il permesso di andare visto che le iscrizioni passano tramite loro.Se siete nei primi 4 in Italia ( team Italia ) la federazione Vi porta a spese sue , con i responsabili di settore.In conclusione è difficile fare una stima.Io ho scelto la via contenuta perchè il figliolo è completamente a carico del sottoscritto, è al primo anno u 14 e con i più ”anziani” per lui è dura e , per il momento, non ne vale la pena.
L’anno scorso ho fatto ( gli ha fatti lui io ho sponsorizzato ) i tornei U 12 in Italia.
Bellissima esperienza e ve la consiglio, se potete. Anche li se fate le quali siete di Milano e dovete andare a Maglie o Lecce la strada è un pò lunga e rischiate di fare 1 partita. Se invece il pargolo è selezionato ed è in tabellone vitto e alloggio sono gratuiti , per Voi no , se perde al 1° turno fa comunque il torneo di consolazione e il doppio. Vale la pena , i ragazzi fanno comunella e si divertono a differenza degli altri tornei dove si arriva all’orario si gioca e si torna a casa.” Per Piero rimane “difficile accettare, filosoficamente, Euro 25.000 /anno investiti sul tennis d’un “under 10. Se ce li hai. Con il nostro ceto medio che non arriva alla fine del mese. E la base? E la popolarità? E gli sponsor? Tanto vale entrare nella top ten dei giocatori di polo…” Max amaramente constata : “purtroppo è inutile prenderci in giro, il tennis agonistico (allo stato attuale delle cose) è uno sport per ricchi o per chi vuole fare un investimento (uno apre una pizzeria ed un altro fa giocare a tennis il proprio figlio, tanto oggi come oggi in italia pagando tutte le tasse etc etc ci sono le stesse possibilità di riuscita!). e quando si parlava del “tutto insieme” si intendeva il fornire ai propri figli un bagaglio tecnico e fisico il più completo, moderno e qualitativo possibile a differenza di quello che succede ora in italia. più di una volta proprio qui si rimarcava come ad esempio siano pochissimi i bambini ed i ragazzi che fanno una preparazione fisica di alto livello, che possono stare in campo insieme solo ad uno o due bambini di pari livello e soprattutto con maestri veramente qualificati. e l’autoformazione dipende da quanto il genitore è formato e informato….per il costo poi o si ha un campo gratuito a disposizione oppure io spendo meno ora con mia figlia in un’accademia top che prima quando giocava con me (ed in più c’erano le ore pvt con il maestro l’agonistica etc etc), quindi fate vobis perchè allo stato attuale delle cose non ci sono altre strade “sostenibili” e percorribili…purtroppo…lo ripeto ancora una volta, io credo che la cosa migliore sia cercare il top ora che più di 25.000 euro non si possono spendere, mentre più vai avanti e più le cifre salgono se non si è di interesse nazionale o anche qualcosa in più…Al vostro Chairman non par vero di poter ribadire che “cosa dovrebbe fare la FIT: propagandare lo sport, come dice Nikolic, e FACILITARE, non OSTACOLARE, i Genitori e gli Atleti…E oltre a rimuovere regole come il Vincolo di 4 anni, cosa sarebbe piu’ efficace nel contenimento delle spese di OBBLIGARE PER DECRETO TUTTI I TORNEI U16 (tranne quei due o tre internazionali) nei confini del WEEK END? Immaginate quanti soldi risparmierebbe Max…(E poi,ovviamente, campi gratis almeno per i figli U14 dei soci se il campo NON e’ occupato da un membro prima delle 17

12)SPONSORS __E’ normale passare dagli alti costi del tennis alla ricerca di come ammortizzarli. E’ morale andare alla ricerca di uno sponsor a 10-12 anni? e se si, come si fa?max non si nasconde e il 6 Feb risponde: come ben sai io ho fatto un’investimento e quindi il ritorno economico ci dovrà essere altrimenti sarà stato un fallimento (imprenditorialmente parlando), ma questo è un discorso futuro. per quanto riguarda gli sponsor invece il discorso è molto diverso, nel senso che di fronte ad un’offerta da parte di uno sponsor non calerei le braghe, e dovrei valutare molte cose, ad esempio io non accetterei mai delle imposizioni riguardo alla guida tecnica o atletica a meno che le alternative proposte incontrassero i miei favori. e poi che tipo di proposta? io con il discorso raduni ho indicato la strada maestra e cioè quella di portare a conoscenza degli sponsor un programma tennistico giovanile di livello super professionale mai adottato in italia e forse neanche all’estero, se qualcuno ci crederà bene altrimenti vado avanti da solo, non posso per qualche migliaia di euro adesso mettere a repentaglio la possibilità di guadagnare milioni dopo e se dopo nn si guadagnasse nulla non sarebbero stati quei pochi euro a cambiare la situazione….per finire (poichè la tua domanda era questa) c’è solo una strada per arrivare agli sponsor: lavorare lavorare e lavorare, far vedere cose che nn si vedono tutti i gg e su tutti i campi, mentre sulla moralità mi faccio una bella risata che è meglio di un’articolata risposta e ti fa capire come la penso!!!Sull’argomento interviene fra gli altri anche Fulvio Fognini papa’ di Fabio e racconta il 14 gennaio come passo’ dall’Australian alla Fila mantenendo comunque ottimi rapporti con I primi. Scrive anche Fulvio rispondendo ad un preoccupato Mirmidone: i contratti sono fatti,almeno in quegli anni li’,in maniera semplice e facile da capire,il brutto viene dopo quando gli sponsor per farti un contratto ti mandano 10 pagine ,scritte rigorosamente in inglese,e pieni di clausule ,ecco allora in quel momento è meglio ,se si è all’oscuro di tutto,farsele spiegare da un legale in modo da non cadere poi sulla buccia di …banana!
ora per fortuna non sono più io quello che controlla la cosa ,ma ti posso assicurare che se anche lo fanno altri (è il loro lavoro) alla fine un occhio ce lo butto di sicuro anche io,non si sa …mai!!Enzo raccontando il percorso del suo piccolo Seby, ci dice: ci sono quattro passaggi importanti per iniziare il percorso della sponsorizzazione:1) Il bimbo deve aver fatto un qualche risultato importante;2) Articolo su un quotidiano relativamente al risultato ed alle intenzioni (non palle);3) Contatto con alcune società (grande impresa) e colloquio con il resp. della pubblic relation;4) un po di c….!!!Credo sia anche utile il circolo di appoggio, che deve mostrare voglia di crescita, a qualunque livello sia. Alla mia domanda: Ma lo Sponsor cosa chiede in cambio?, Enzo risponde: Il direttore della multinazionale si accontenta degli articoli che faccio fare sui quotidiani, con tanto di foto e tuta sponsorizzata!Sto parlando di multinazionale, quindi dello scaricare sulle tasse non gliene frega un bel niente.(…).Per adesso siamo a circa 6.000 euro l’anno (partendo dai 2500 di due anni fa) , ma considerando l’età, è già abbastanza. Discorsi a parte per l’abbigliamento (TTK) e le attrezzature (Head). Come si dice spesso, ……. meglio di un pugno nello stomaco!L’importante è entrare!E per questo, devo dire che la finale al Lemon Bowl di due anni fa è stata molto utile.

13)AGONISTI U10 e U12__Ai sensi dell’articolo 9 del Regolamento Tecnico Sportivo, i tesserati agonisti under 10, al compimento del nono anno di età possono partecipare all’attività della categoria di età superiore (under 12) purchè autorizzati dal Consiglio Federale sentito il parere del settore tecnico.Al fine della concessione del nulla osta, il settore tecnico ha stabilito che verrà dato il parere favorevole a 6 maschi e 6 femmine per ogni macro-area e precisamente agli atleti che si classificheranno nei primi due posti del primo torneo di macro-area e nei primi 4 posti del secondo torneo di macro-area.
Il Maestro Paolo Mingori di Bologna ritiene che decidere su due tornei il “destino” di alcuni giocatori sia veramente riduttivo. Ancora una volta non prevale il buon senso e la libertà di far giocare qualsiasi bambino di 9 o 10 anni nella categoria under 12, come fanno ormai in tutti i paesi del mondo! Mentre Enzo ironizza sui tecnici FIT e lamenta la mancanza di trasparenza,Atti conclude: non vedo tutto sto problema per fargli fare, ogni tanto, un torneo provinciale (non ETA o NIKE) e giocare con degli U12 (magari U11), poi se beccano regolarmente 0-6 0-6 vedrete che non serviranno tante regole per tornere in categoria. E marcos scrive: non approfitterei dei tornei di macro area, considerato il modo con cui si rilascia il nulla osta.Qualche buona e costante amichevole tra circoli ad età incrociate, a mio parere, val molto di più.” Anche Trophy si dice convinto “che il modo di selezionare gli under 10 che potranno giocare i tornei under 12 possa e debba essere rivisto.Ma non mi appassiona molto il dibattito per una semplice ragione.Molte, troppe volte ho visto selezioni (federali e non) andarsi a far benedire dopo qualche tempo.Cerco di guardare la luna e non il dito.Quello che conta a 10 - 12 anni è perfezionare la tecnica (…)Anzi, se vogliamo trovare un lato positivo, un under 10 rimasto “fuori” dai MAGNIFICI SEI potrebbe trovare una dimensione meno stressante per la crescita.
Certo i genitori devono capire ciò e non IMPAZZIRE perchè il figlio non è tra i MAGNIFICI SEI……(…) La FIT deve comunque fare la sua parte non fossilizzando le attenzioni solo sui MAGNIFICI SEI…CHI VINCE A 10 ANNI NON NECESSARIAMENTE è IL PIU’ FORTE (ma so per certo che i tecnici FIT cosi’ la pensano). Il punto di vista di Enzo e’ invece leggermente diverso: Far giocare gli under 10 con gli under 12 significa non dover fare migliaia di chilometri per poter far fare una partita decente al proprio figlio.
Per una giusta crescita tennistica, nei tornei che svolge un ragazzo dovrebbe uscire intorno alle semi. Se esca troppo presto vuol dire che il livello è troppo alto, se vince i tornei, chiaramente il livello è troppo basso e lui “si allenerà poco”. Anche chi scrive non vede poi perche’ stare a fare troppe regole: vuoi giocare nella categoria superiore? Accomodati…come diceva non ricordo chi, forse atti o pibla o kill bill,dopo dei 0/6 1/6 periodici vedrai che smetti…se invece vinci allora sei un Quinzi ed e’ giusto che giochi nella categoria superiore (anche per quelli della categoria inferiore per i quali eri troppo forte…), INSOMMA, MI SEMBRA UN FALSO PROBLEMA, un ulteriore intoppo burocratico…

14)VIDEOANALISI__Sulla Videoanalisi I Commenti sono numerosissimi e vertono principalmente su due Posizioni: da una parte il VideoIntegralista Max che non ammette sconti (“la video analisi deriva dalla biomeccanica, non è il nuovo vangelo è una scienza,e la biomaeccanica (la scienza e non max o pinco pallo) asserisce che un gesto tecnico per essere perfetto non può prescindere da alcuni passaggi (che sono quelli base della video analisi, lasciando perdere i personalismi che però non hanno nessuna incidenza sui colpi) e una volta che il gesto tecnico verrà eseguito correttamente la palla verrà colpita al 100% della forza che l’atleta può esprimere e che la possibilità di infortuni diminuisce di molto). Dall’altra parte altri estimatori della suddetta(fra cui il sottoscritto e Roberto) che pero’ ci tengono ad avvertire: “occhio a non dimenticare che il tennis non e’ uno sport coi giudici e le palette e alla fine non vince chi sa fare meglio un certo colpo ma chi sa competere. Lapalissiano, replica Max, ma fra due che sanno competere vince chi sa fare meglio il colpo. Poi vi e’ anche chi per pigrizia mentale o spirito di contraddizione non ci crede o chi,come ENZO, ne e’ stato fin dai primi vagiti del Blog un Propugnatore ma gli scoccia un po’ che lo dica anche Max e quindi gli deve fare comunque un po’ di punta prima di abbracciarlo come un fratello dopo una sbornia (di post, coi quail prima di ritrovarsi d’accordo, e alla grande!, su tutto ci hanno ammorbato ) In sintesi (tse,domani…)Enzo introduce l’argomento cosi’: il tennis a differenza di molti altri può solo essere imparato guardandolo. Ma per perfezionarlo serve essenzialmente la conoscenza della tecnica, della biomeccanica e “dell’occhio” cosiddetto del maestro.Intendo esclusivamente l’aspetto tecnico. Perché per quanto riguarda l’aspetto mentale il discorso è molto più complesso!Il tennis, rispetto a molti altri sport, è fatto di movimenti e di aspetti importanti da cogliere che avvengono in tempi che vanno dai 20 ai 200-300 millisecondi. Aspetti che l’occhio umano non riesce a carpire per problemi di impressionamento della retina che tarda a cancellare le immagini per essere sensibile a quelle nuove (per dirla in soldoni).La video-analisi e più precisamente la ripresa in slow motion (rallentatore) ha permesso infatti di “catturare” l’essenza importante di ogni gesto tecnico per poterla analizzare con i concetti della biomeccanica.Riprese slow motion dimostrano infatti che modelli di prestazione completamente diversi tra loro nell’esecuzione per esempio del dritto (Federer, Nadal, Hewitt, Gonzales), in realtà hanno in comune diversi momenti e gestualita’(…)Le riprese devono essere fatte durante il match, per poi fare una selezione delle riprese in post-montaggio.” Anche Max concorda e aggiunge: “la forza deve venire dalla velocità di braccio che è quella che poi permetterà di colpire in anticipo, anticipo che oggi è il vero e unico obbiettivo da inseguire(…) la profondità si trova tirando la palla tesa ma almeno 1/2 mt sopra la rete e/o giocando in anticipo (per cui colpisci la palla d’incontro e 10/15 cm più avanti rispetto a chi l’aspetta….). e giocando con il movimento “corto” si toglie il tempo all’avversario che va subito in difficoltà e hai immediatamente la possibilità di entrare dentro il campo. come si fa a sostenere che questo modo fa si che ci siano + pallettari?? tant’è che anche gli spagnoli l’hanno capito e di regolaristi se ne vedono sempre meno… ma il punto non è questo (ma ormai l’hanno capito tutti) il punto è cosa bisogna fare per rendere vincenti i propri colpi (soprattutto il servizio ed il dritto giocato piatto ed in anticipo) o cmq talmente potenti così da poter prendere in mano il gioco per primi. e la strada è solo una e cioè quella di imparare a far viaggiare la palla!! e qui (ovviamente dopo che la prep atletica ti ha permesso di arrivare come una scheggia sulla palla) solo la biomeccanica unita alla video analisi può venire in aiuto, tutto il resto viene dopo….(…) la video analisi fa si che tu faccia il movimento biomeccanicamente migliore e questo fa si che la palla vada al 100% della tua forza, in caso contrario andrà al 70-80-90% (…)perchè il problema sta tutto li, la differenza che c’è tra le prime 10 e le altre, differenza che sta tutta nella perfezione della tecnica che permette di tirare tutti i colpi al 100% delle prprie possibilità, nella massima efficacia di ogni proprietà fisica (che serve per giocare a tennis), quindi non solo l’esplosività piuttosto che un’altra cosa ma di tutte le proprietà sviluppate al 100% oltre alla max concentrazione etc etc etc. detto questo io quindi non sono un’integralista della video analisi io sono un integralista sul fatto che per arrivare nei primi 10 è necessario fare tutto quel che serve al top e quindi anche la video analisi che è solo una delle molte cose necessarie anche se forse pensado al futuro è insieme alla prep atletica una delle cose basilari per poter fare quel famoso salto di qualità.ROBERTO conferma: “viva la videoanalisi (…) ma sono d’accordo anche con Stefano quando dice che i fattori determinanti sono ANCHE altri.Non tutti i top ten e le top ten hanno gesti biomeccanicamente straperfetti. Vogliamo parlare del rovescio di Sampras? O del diritto di Ljubicic? o di quello di Edberg? O del rovescio di Canas?
Altre volte, misteriosamente, i difetti tecnici diventano pregi: prendi ad esempio il diritto di Ferreira, che ha vinto per anni sul veloce con un’apertura amplissima, o quello di Magnus Gustaffson… Sono convinto che questi giocatori, se da giovanissimi fossero stati imprigionati rigidamente nei binari della biomeccanica, non avrebbero raggiunto gli stessi risultati. Insomma, senza che questo diventi un’alibi atto ad ingenerare lassismo e poca precisione nei maestri, a mio avviso esiste la biomeccanica, ma esiste anche la biodiversità… In altre parole, qualche volta dei gesti “personali” e non del tutto coerenti con i binari rigidi della biomeccanica ottimale sono proprio i punti di forza del giocatore.E quindi diventa importante anche la scelta del “margine di tolleranza”, l’entità dello scostamento tollerabile dal sentiero ottimale, che varia da atleta ad atleta. E’ forse per questo che è così difficile costruire un campione: trovare il giusto trade-off tra standardizzazione e personalizzazione.”
Secondo Kill Bill “L’intervento di Roberto tocca a mio avviso quello che dovrebbe essere uno degli aspetti fondamentali per un tecnico, quello di capire la differenza tra tecnica, adattamenti personali ed errori.Ogni tecnico ha un suo modello di riferimento ideale ma poi deve fare i conti con le capacità dell’allievo e con le sue caratteristiche fisiche e mentali per riuscire a raggiungere il massimo dei risultati.Nel processo di crescita si deve correggere gli errori ma non snaturare il gesto perché solo la naturalezza può renderlo efficace.E qui la parte più difficile : riconoscere quelli che sono gli adattamenti personali positivi da quelli negativi ( errori ), quelli cioè che , anche se al momento sembrano dare dei risultati, diventeranno limitanti la prestazione.
Anche dal punto di vista mentale è la stessa cosa.Per riuscire a capire quando intervenire e correggere o tollerare certi movimenti e certi atteggiamenti senza far danni ci vogliono anni ed anni ed anni di esperienza e di notti passate a farsi domande ( magari a vedere le riprese del giorno ) e a mettersi in discussione.”Anche Enzo Lo Iacono che pure e’ d’accordo con Max quando sostiene che la biomeccanica è una scienza, sostiene anche come dice Roberto Commentucci che uno studio per perfezionare i movimenti più idonei ESCLUSIVAMENTE utilizzando i canoni della biomeccanica andrebbe bene in sport come il salto in alto (per dirne uno).Il tennis è tutt’altra cosa” perche’ “nel tennis, per i motivi che credo nessuno possa spiegare(si potrebbe chiamare in paradiso) non esiste una scienza esatta ed i canali di tolleranza devono essere tali da lasciare ampi personalismi agli atleti, probabilmente limitandosi a guardare il risultato e l’efficacia del colpo, piuttosto che la gestualità.Quindi (dando ragione a Roberto) non vorrei che (come spesso succede in Italia) “standardizzazione” non sia stata sostituita dalla parola “biomeccanica”, continuando imperterriti sulla stessa strada.
Con questo voglio anche specificare che l’atleta debba “conoscere” e provare i movimenti biomeccanicamente più corretti per costruirsi nei primi anni di allenamento quella famosa valigia piena di informazioni motorie, in attesa di essere in grado di scegliere da solo quelle che ritiene più idonee.” Richiesto di un parere, anche il Prof Buzzelli interviene citando finance Goethe (e va mo la’!):Stefano mi chiede un parere sulla Videoanalisi: sono daccordo come lo è anche Zavoli, infatti (alla BTA) la usiamo.Va ricordato che l’analisi del gesto tecnico, eseguita sulle immagini dell’atleta che esegue, da quando è stato possibile, la si è usata e si continua ad usarla in tutti gli sport e non mi risulta neanche una grande novità per il tennis, quindi il fatto di poterla utilizzare per rivedere, e quindi, correggere, confrontare per apprendere e migliorare, a mio avviso va benissimo.In fondo l’ apprendimento è largamente basato sulla funzione visiva, infatti se fin da piccoli facciamo enorme uso di apprendimento imitativo osservando le azioni ed i comportamenti degli adulti, non vedo cosa ci sia di strano se attraverso la videoanalisi, laddove sia possibile, un tecnico, aiuti anche un bambino che gioca a tennis a migliorarne la postura e l’assetto dei colpi anche eventualmente confrontando con la tecnica dei campioni.Un tassello in più al servizio del giocatore e dell’allenatore nello sviluppo della tecnica ottimale, un modo in più far proprio il gesto corretto; come indicava imperativamente Goethe “.. acquisiscilo interiormente , per possederlo!” Max a un certo punto precisa che “per fare la video analisi a chiunque, non è necessario essere dei geni bisogna solo saper distiguere il bianco dal nero, il piccolo dal grande il bello dal brutto, non è una cosa che mc enroe la può fare ed il vicino di casa no dal momento che anche lui sa di cosa si tratta (pizzorno wimbledon non l’ha vinto e per conoscere i principi della biomeccanica forse riesce a capirli meglio un laureato piuttosto che un qualunque maestro di tennis o giovane giocatore), è come fare 1 + 1 lo sa fare un matematico ma anche mia figlia.
Anche il Vostro Umile Chairman e’ d’accordo (Come potrebbe non esserlo visto che Nicky fa videoanalisi alla Bollettieri dal 2004 e ANZI, i suoi coach tante volte citati Lance Luciani e Margie Zeisinger sono proprio i responsabili della VideoAnalisi alla Bollettieri (e dello Strategy zone Program che ne consegue). Credo che sia importante fare la Video Analisi anche ‘da fermo’ (per intenderci) ma e’ importante poi arrivare a quello che scriveva Cerami nei suoi Consigli al Giovane Scrittore, e cioe’ che poi uno una volta imparate tutte le regole, le dimentichi e se ne vada per la tangente. Cioe’ ritorni fluido e istintivo.Bisognerebbe dunque riprendere anche i Match: e’ quello che fanno da Bollettieri. Vi sono una trentina o forse piu’ di campi con la telecamera e le partite giocate nel pomeriggio possono tutte essere registrate e poi analizzate. Io poi davvero li riprenderei anche quando uno dei nostri Pargoli si trasforma in Mr Hyde: rivedersi durante una tignata isterica e vergognarsi per l’imbarazzo potrebbe essere molto piu’ utile di mille rimproveri e punizioni…Comunque e’ uno strumento utile ma sono d’accordo nel non divenirne schiavi…Il problema poi e’ anche trovare il tempo (e la voglia) a casa per stare a rivedersi…una cosa e’ farlo da Bollettieri quando per una settimana vai li’ e mangi,bevi e respiri tennis dalle 6AM alle 6PM e quindi tutto il resto e’ nulla…Quando sei a casa hai la scuola,i compiti, il nuoto,la musica, corri di qua corri di la’, e gli amichetti,non li vedi mai? Soprattutto speriamo che non diventi anche la Videoanalisi semplicemente un business che il Maestro piu’ moderno rispetto al Buon Pierino ma anche lui piu’ di lui o semplicemente rispetto a lui col cuore a forma di salvadanaio, tenta di venderti… In un mondo ideale la Videoanalisi dovrebbe essere gia’ compresa nel prezzo,non un servizio a parte (ovviamente da Bollettieri se lo possono permettere)…nel mio piccolo mondo la vedo come strumento che deve essere usato personalmente dal Genitore Coach e dall’Atleta stesso piu’ che un servizio esterno come mi sembra di aver capito (ma forse ho capito male) lo intende Max…e si certo, anche dal tuo vero Coach personale,se ce ne hai uno, ma non da uno che prima ti fa la lezione normale e poi ti dice: vedi,ci sarebbe anche,per un piccolo extra in piu’, la lezione con gli audiovisivi…

15)SALUTE_
a)TALLONI D’ACHILLE__daniele riva scrive che il proprio figlio dopo l’allenamento “lamenta un dolore ai talloni così intenso da non riuscire nemmeno a scendere dall’auto! Abbiamo già consultato il medico che ha detto che trattasi di inconveniente legato alla crescita e si dovrebbe risolvere con talloniere di silicone e riposo” Piu’ o meno tutti i Genitori accorrono al suo accorato appello confermando che il dolore ai talloni fra gli 11 e i 12 anni e’ abbastanza comunee che la soluzione e’ proprio quella: le talloniere di silicone sempre e comunque e non solo nelle “scarp da tenis” che comunque dovrebbero essere fra le migliori e confortevoli sul mercato (inutile risparmiare proprio li’…)
b)OMEOPATIA, SCIENZA o BUFALA ? I Due Mauro dicono che e’ il Non Plus Ultra. Si solleva un coro di critiche e io stesso, citando un famoso libro Follie e Inganni della medicina di P.Skrabanek e J.mcCormick sollevo le mie numerose perplessita’ al riguardo

16)FLASHES D’AGENZIA:
a)L’AGENT PROVOCATEUR col MUNCHKIN TENNIS__Nel post del 15 Feb Felice, fingendosi uno sprovveduto paparino, cerca di cogliere in fallo qualche Genitore sui sistemi “giocoso” di allenamento altresi’ noti come Munchkin Tennis ma viene subito smascherato.
b)ANCHE DANIELE RIVA SI CONVERTE SULLA VIA DI DAMASCO!__Il miracolo avviene il 24 febbraio quando con molta onesta’ Daniele confessa di essere arrivato alla convinzione suo figlio “all’agonismo, di questo passo, non ci arriverà mai! Nei mesi scorsi ho letto tante disquisizioni sui metodi più apprezzabili di insegnamento e allenamento e ora devo ammettere che forse ha un pò di ragione chi dice che le due lezioncine settimanali collettive col maestro del Circolo…sono soldi buttati ! ! !
c)INDIPENDENT LEARNER AND PROBLEM SOLVING_Francesca brancato va in trasferta senza genitori, le fregano borsa e racchetta: senza nemmeno chiamare papa’ e mamma (che senno’ si sarebbero preoccupati) lei se ne fa prestare una e vince il torneo. Da segnalare a Piatti.

17)GUIDA MICHELIN DEL TENNIS__Il 21 marzo per l’ennesima volta max chiarisce il suo pensiero sulla Famosa Guida Michelin : il mio pensiero è ben più articolato, aperto a tutti e con lo sguardo rivolto a 360°, ma soprattutto non ha assolutamente come scopo quello di discriminare i maestri meno qualificati anzi l’obbiettivo sarebbe quello di costruire un’industria tennistica basata sulla divisione dei compiti a secondo delle specializzazioni specifiche in modo che si possano creare varie, importanti, ma diverse figure tecniche, cosi chè i vari coach/maestri/circoli possano cooperare tra loro invece di farsi la guerra come succede ora e gli unici che ne resterebbero penalizzati sarebbero i fancazzisti. questa ristrutturazione radicale e strutturale avrebbe anche come obbiettivo la riqualificazione oltre che del settore anche e soprattuto quella del maestro di tennis che potrebbe così tornare ad essere l’attività elitaria degli anni ‘80. mi spiego meglio:nella tanto vituperata guida michelin, il riconoscimento delle five stars non ci sarebbe solo per i migliori coach/preparatori/accademie ad indirizzo agonistico (che comunque potrebbero essere frequentate solo dall’under 10 in poi e quindi i bambini dai 5 a 9 anni dovrebbero andare nei circoli che le stesse accademie sponsorizzerebbero in base alla certezza di ricevere poi degli atleti adeguatamente preparati al “salto”) ma anche per i circoli che appunto avrebbero il compito da una parte di preparare all’ingresso nelle accademie i ragazzi migliori lavorando molto sulla tecnica (che per molto tempo è stata trascurata per far divertire i bambini e anche a livello agonistico o si è tralasciata per dare più spazio al tira e corri o si è dovuto perdere un sacco di tempo per correggere dei difetti spesso ormai troppo radicati) e sull’ abitudine a fare preparazione fisica (e non come succede in molto circoli dove l’ora di fisica si riiduce ad una partitella di calcio in palestra per i maschi ed ad una lunga chiaccherata tra le femminucce), basilare oltretutto per lo sviluppo di molte capacità e dall’altra quella di divertire i ragazzi che vogliono solo fare un po’ di sport o prendersela con più calma seguendo maggiormente l’andamento biologico (senza che vengano costantemente umiliati da bambini di 3/4 anni più piccoli ma più portati o semplicemente più allenati). e nel futuro, questa fascia potrebbe diventare importantissima per il cambio generazionale dei maestri, in quanto nel caso che una parte di questi si appassionassero veramente al tennis potrebbero comunque raggiungere la classifica sufficiente per poter accedere ai vari corsi maestri che per un ceto non elevato (che sarebbe presente dopo che un’accurata campagna d’informazione gli ha illustrato di poter tranquillamente sostenere i costi di una SAT ) e dal momento in cui il maestro venisse riqualificato diventerebbe un’ottima opportunità lavorativa. questa divisione poi eviterebbe che ragazzi con obbiettivi diametralmente diversi si pestino in continuazione i piedi creando problemi di gestione ai circoli, problemi poi che alla fine si ripercuotono sui ragazzi che finiscono per allenarsi poco (gli agonisti) o relegati in 20 su un campo (gli altri) con il rischio costante di dare o prendere una racchettata al/dal compagno troppo vicino. non ci sarebbero neanche problemi o rivalità di carattere economico (da una parte la qualità, dall’altra il numero) e forse per la prima volta tutti remerebbero dalla stessa parte potendo alla fine prendersi la propria parte di merito visto che giustamente molti ambiscono anche ad un po’ di gloria.. ovviamente ci sarebbe ancora molto da scrivere certo è, che concedendo anche la buona fede alla dirigenza attuale, fino a che non ci saranno cambiamenti strutturali, tutto ciò che viene fatto avrà e verrà percepito solo come un palliativo e questo anche a significare che per certe mansioni l’onestà, anche quando c’è, non è sufficiente…

18)SE POTESSI AVERE 30000EURO __ su richiesta di Trophy, Mad Max prova a mettersi nei suoi panni e a spendere 30.000 euro 1) certamente una “postazione fissa” dove chiunque lo voglia possa effettuare previa prenotazione sedute di video analisi non dico gratuite ma a prezzi molto competitivi si.e/o
2) almeno una volta al mese (magari ogni volta in una provincia diversa) organizzare dei raduni divisi per categoria e sesso dove far allenare insieme i migliori ragazzi condotti da un tecnico di sicura e provata valenza internazionale che possa dare ai coach dei ragazzi suggerimenti sulle “moderne” tecniche e tecnologie di allenamento.e/o3) affittare almeno un week end (sabato e domenica dalle 8.00 alle 18.00) al mese (sempre ogni volta in una provincia diversa) 6/8 campi di un circolo in modo che i ragazzi che lo vogliano ci possano giocare gratuitamente (ovviamente non più di un’ora a testa con la possibilità di avere il campo per due ore solo nell’eventualità di giocare il doppio, molto utile e poco praticato dai giovanissimi) e/o 4) offrire al più promettente maschio ed alla più promettente femmina due settimane alla bollettieri academy, accompagnati da un coach giovane e ambizioso che potrà così ampliare le proprie conoscenze ed in modo che i giovani possano imparare a conoscere la mentalità giusta da tenere per provare ad emergere, l’importanza del lavoro, la possibilità di giocare con ragazzi provenienti da mezzo mondo, vivere a stretto contatto con molti campioni oltre che vivere un’esperienza incredibile magari frequentando anche le lezioni d’inglese e/o 5) offrire agli altri migliori 8 (4 maschi e 4 femmine) una settimana alla vavassori academy sempre accompagnati da un coach giovane e ambizioso per le stesse motivazioni già espresse per la bollettiery (essendo un’accademia le metodologie sono simili) a costi parecchio inferiori (anche perchè le possibilità di convenzioni affitti di appartamenti etc sono innumerevoli) ed in uno scenario assolutamente non da meno (siamo sul lago d’iseo). in più l’organizzazione di queste inziative è praticamente perfetta poichè già molti circoli stranieri vengono spesso a fare esperienze di questo genere alla quale è possibile richiedere anche la presenza di giocatori del passato (canè è praticamente di casa ma settimana scorsa c’era anche camporese e come sparring sono ancora più che discreti direi..) e se si è fortunati può capitare anche di giocare fianco a fianco con campioni di oggi (quest’anno prima della finale con la henin c’era la knapp e settimana scorsa prima della partenza per miami si è allenata la camerin. Trophy e’ ammirato: Le tue proposte non sono male.Alcune vle facciamo gia’. La videonalisi è uno delle proposte che porterò al Consiglio. Il premio della settimana da bollettieri o da vavassori è un’idea nuova.
La voglio approfondire. D’istinto l’idea di offrire una possibilità di confronto con altre realtà mi piace, l’unica controindicazione riguarda proprio il professionista. Infatti i miei tecnici laziali sono molto bravi e trovare qualcuno che sia da loro considerato un esempio da seguire forse non è proprio facile.” Max non si lascia sfuggire l’occasione: “trophy sono contento di sapere che siamo sulla stessa lunghezza d’onda.. a questo punto però credo che tu abbia una necessità INPELLENTE ED INDEROGABILE (e gratuita oltretutto) e cioè quella di cazziare molto duramente i tuoi tecnici e ti spiego il perchè: chi vuole veramente crescere deve sapere che qualsiasi tipo di esperienza arricchisce, soprattutto quando ti fa vedere le cose da prospettive differenti, quando vengono messi in discussione i tuoi saperi ed il tuo credo, e questa mancanza di umiltà rende bene l’idea sul perchè gli italiani siano fuori dai top ten. com’è possibile che tecnici che negli ultimi 30 anni non hanno creato praticamente nulla possano credere di non aver nulla da impararare da gente che sforna ogni anno top ten come panini??? (questo ovviamente per quanto riguarda bollettieri, comunque anche alla vavassori sono praticamente passati tutti i migliori giocatori italiani non ultimo bolelli ma poi canè etc oltre al fatto che è il tipo di lavoro specifico dell’accademia che è interessante da conoscere e da vivere…) e qui come vedi ritorna il problema di fondo, quello di cui non puoi parlare (quello dei tecnici), ma i problemi come sai si risolvono prendendoli di petto e non facendo finta che non esistano ma finchè non ci sarà qualcuno che a questi signori rende noto quali sono i veri target d’eccellenza da raggiungere dovremo continuare a sentire queste fregnacce! e queste fregnacce spesso nascono dal fatto che molti tecnici credono di non aver nulla da imparare solo per il fatto di aver fatto magari una buona carriera da tennista. questi signori però, dimenticano che ad esempio il calcio non è stato cambiato da pelè crujiff platini o maradona, ma da un piccolo omino di fusignano al secolo arrigo sacchi al quale un altro insignificante piccolo imprenditore lombardo che mi sembri si chiami silvio berlusconi ha dato fiducia dando vita alla squadra più titolata del mondo. Anche Enzo questa volta e’ d’accordo con Mad Max: “Effettivamente, pur trovandomi spesso a difendere la categoria dei maestri dagli “attacchi” di Max, devo ammettere che finalmente Max ha messo il dito nella piaga; anzi nella profonda ferita. Ritengo infatti anch’io che nella nostra categoria spesso si pecca di eccessiva presunzione e mancanza di umiltà, che sfocia spesso in un ermetismo; sia da parte di chi dovrebbe apprendere, ma anche da parte di chi dovrebbe dare!”

19)TEST ATLETICI_Cogliendo lo spunto da alcuni Test Atletici effettuati dal Prof buzzelli su miniatleti ad un Raduno di MacroArea a Ferrara, si sviluppa un dibattito sul fatto della Selezione della Specie (in questo caso Il Campione). Della Serie: Il Prof. ci tiene a precisare: “ I test sono stati eseguiti per due ordini di motivi: il primo, per avere da parte federale, di ogni allievo un quadro più completo sia tecnico che fisico ; il secondo, come opportunità da offrire ai tecnici ed alle famiglie un servizio probabilmente poco conosciuto ai più (vista la curiosità destata e l’impreparazione con cui alcuni semplici esercizi venivano eseguiti) oltre ad una quantificazione scientifica (i percentili) dell’aspetto motorio dei ragazzi.Da qui nessuna intenzione a scartare o declassare, ma forse un incentivo a fare meglio e a volte di più”.Come giustamente dice Stefano, il tennis ha tante variabili, passibili di aggiustamenti ed evoluzioni future.Anche Enzo, quando richiama l’attenzione sulle qualità motorie dei ragazzi, dice bene“ Il bambino prodigio è tale perché è bambino e gioca un tennis molto diverso rispetto a quello dove le prestazioni fisiche sono determinanti. E allora, sarà prodigio anche da grande, o per ora ha solo una buona inteligenza e una buona “mano”?In questo senso la statistica, per chi la studia, verifica e gestisce, una sua influenza la esercita.Negli ormai trentacinque anni anni di pratica sui campi sia come allenatore sia come studioso, ho visto passare sotto i ponti tanta di quell’acqua da non credersi, ho seguito atleti, conosciuto genitori e Maestri di tennis, tutti desiderosi e speranzosi di vedere realizzati i loro sogni di gloria.Di migliaia di test eseguiti a giocatori di tennis di tutta Italia dai 9-10 anni fino ai 15-16 fin dal 1983 (ragazzi di allora che oggi come minimo avrebbero 34 anni), solo pochissimi (23) sono arrivati abbastanza in alto, e di questi pochi si rilevavano alcune caratteristiche fisiche già a tenera età.I nomi? Quattro fra tutti, due femmine e due maschi: Kurnikova, Garbin, Volandri, Bracciali, valutati quando avevano 10 e 11 anni!” La domanda semmai e’:quanti di quelli che magari a 10 anni sembravano negati invece sono diventati poi dei fenomeni? Nikolic replica pronto: Si può tranquillamente rispondere: nessuno.

20)LA COOP DI FROSINONE_Mauro ci aveva accennato a questa iniziativa : una sorta di Cooperativa di Genitori organizzatisi a creare una sorta di Academy. Trophy scriveL’associazione A.GEN.TE di Fosinone è OVVIAMENTE una realtà che ben conosco.Il Presidente Mario Scerrati è mio caro amico oltre che ricoprire un incarico nel progetto Casa Lazio.
Venerdì 28 nella conferenza stampa di presentazione del nike di Sora mi ha formalmente “consegnato” (parole testuali) l’Accademia che ha fondato insieme ad altri 14 genitori affinchè il mio Comitato la valorizzi. Andrew spietato commenta: Ok Mauro, non occorre più che ci informi sull’A.GEN.TE…
…iniziativa già normalizzata e consegnata…Trophy ribatte:
intendevo dire ciò: l’accademia di Sora è una bella esperienza proprio perchè nasce da genitori appassionati che hanno rilevato un centro trasformandolo in un sito tennistico privo di soci intesi nel termine più classico (e quindi limitativo per l’attività giovanile tecnica).ovviamente questa iniziativa sconta due pericoli: il primo, di durare finchè durano (tennisticamente parlando) i figli dei genitori. Io spero che non sia una realtà legata alle fortune dei figli ma che resista nel tempo prescindendo dall’eventuale (spero proprio di no) abbandono del tennis da parte dei figli.
Il secondo, di creare antagonismi, invidie e fratture insanabili con gli altri circoli della Provincia “avvelenando” il clima a discapito dei ragazzi.Qui ritengo sia essenziale l’opera della FIT provinciale e regionale.E spero che su ciò concordino gli amici del blog.Anche perchè è proprio in questa funzione che trova realizzazione piena - secondo la mia visione - il concetto di federalità.Sta a noi federali far comprendere ai circoli storici l’importanza di questa esperienza associativa e, d’altra parte, evitare che l’accademia si ponga come unica depositaria del verbo tennistico provinciale.
Una intelligente composizione delle rispettive esigenze potrebbe fornire ad ognuno il proprio spazio di utilità sociale tennistica.
Magari nascessero più frequentemente tali iniziative.In questo senso và letta la frase del Presidente di A.GEN.TE. “…ti consegno l’accademia..” rivolta a me.
Valorizzazione della struttura da parte del CRLazio (con assegnazione di manifestazioni importanti, di materiale didattico, di assistenza a 360 gradi per i ragazzi che ivi si allenano etc..) e difesa della propria specifica novità con assunzione da parte nostra del ruolo di garante degli equilibri tra i maestri della zona del frusinate.
Senza mai - però - aggiungo io, tradire il compito di premiare chi lavora per i ragazzi e per la loro crescita umana e tecnica.
Insomma non è una normalizzazione - caro andrew - ma una sussidiarietà sincera e cosciente come spesso dovrebbe accadere tra fit e privati.
Pertanto - rosikamenti affettuosi a parte - venite a visitarla.
Lancio un’idea e un invito.
Organizziamo una manifestazione tecnica (torneo, raduno o altro) con i vostri ragazzi di livello (ci sono campi in terra e in veloce, all’aperto e al chiuso).
Sarete ospiti dell’accademia (c’è anche la foresteria) e le spese saranno a carico dell’associazione A.GEN.TE o del CRLazio.
Ovviamente dovremo stabilire il numero e le modalità per rendere l’iniziativa utile tecnicamente.
risikiamo insieme…!
trophy

21)SASSI NELLO STAGNO:una serie di argomenti da sviluppare ulteriormente:
a)MA SE IO AVESSI PREVISTO TUTTO QUESTO…A volte uno si domanda come mai I miliardari figli di grandi campioni non tentano nemmeno di seguire le orme dei genitori…si dice perche’ verrebbero schiacciati dalla pressione ma io credo che principalmente, almeno nel tennis, il motivo sia un altro ed e’ racchiuso nella domanda: MA CHI GLIELO FA FARE?a volte mi domando che cosa mi ha fatto mio figlio per averlo avvicinato al tennis… Perche’ a volte citando questa volta Guccini mi trovo perfino io a pensare:”Ma se io avessi previsto tutto quersto dati cause e pretesto… credete che per questi quattro soldi (?),questa gloria da str…,”…avrei fatto giocare mio figlio a tennis o piuttosto non gli avrei fatto fare un magnifico sport di squadra e poi sci e wsurf, tennis e golf due volte a settimana (obiettivo: arrivare in una citta’ da forestiero e trovare subito qualche amico al Circolo locale, fare strage di ragazze sulla spiaggia con qualche aerial jibe e non essere l’imbranato che mentre gli altri vanno a sciare deve rimanere dentro il rifugio perche’ si vergogna del suo spazzaneve)?Perche’ poi ricordiamoci il Fattore Umano…Nel 2015 mio figlio incontrera’ una ragazzina alta e bionda ad un torneo e magari fuggiranno insieme a Monkey Mia (leggasi Monchei Maia) a fare gli istruttori di delfini e quando finalmente io e Mad Max li rintracceremo ci diranno: papa’, ci eravamo rotti i c… Adesso siamo invece felici. E che potremo dire,Mad Max ed io?
b) PRECOCITA’? Essere (precoci) o non essere? This is the Question! Secondo Nikolic chi prima inizia, prima smette. Abbastanza ovviamente e’ stato spernacchiato a destra e a manca perfino dai piu’ pacati come Francesco Brancato e da Piero (Se s’inizia prima a torturare un essere umano… sicuramente muore prima. Ma in questo caso il tennis sarebbe… una tortura. Viceversa credevo che qui ragionassimo attorno al modo in cui proporre lo sport ai nostri figli con intelligenza, umanità e rigore morale. Non é forse vero che ci sono stati dei tennisti che hanno avuto una lunghissima carriera proprio grazie alla passione che li legava allo sport? Allenarsi é solo ed unicamente un sacrificio? E lo studio… é solo divertimento? Andare a lavorare é uno spasso? E chi non ha nulla da fare… forse non si deprime?) che poi nel Post del 31 marzo ci rifila un interessante intervista al pediatra e saggista fiorentino Paolo Sarti, che invito tutti quanti a rileggersi perche’ piena di spunti ( È un’epoca in cui i genitori affermano di fare tanto a protezione dei loro bambini e contraddittoriamente si ritrovano ad esporli a quello che rappresenta invece uno dei rischi maggiori, sia sul piano sociale che individuale: la mancanza di un adeguato bagaglio formativo ed educativo. Credono di proteggere e invece danneggiano. Producono figli insicuri, inabili, poco dotati di autonomia e soprattutto poco muniti di quelle fondamentali doti che rendono gli individui forti, liberi, capaci e sociali: la tolleranza e l’adattabilità.) Ma anche: “Si esasperano e si rendono i figli sempre più AGGRESSIVI e “sgomitanti” per un diffuso delirio di doverli fare tutti dirigenti, comandanti, capi; una fabbrica di donne vincenti e maschi dominatori. Così in quella “preparazione alla vita adulta” che è l’infanzia pensiamo che i figli debbano imparare a vincere a tutti i costi (e non importa se imbrogliano agli esami e ai concorsi col telefonino in tasca: anzi, vengono descritti come simpatici delinquenti da difendere…” da questi professori così severi)
c)ELIMINARE IL ROVESCIO?_ PER CONTINUARE A TROVARE SISTEMI INNOVATIVI,CHE CI MANTENGANO UN PASSO AVANTI AGLI ALTRI, SENTITE QUESTA:cosa ne dite IN FUTURO di eliminare il rovescio ed allenare giocatori ambidestri con due dritti? Lo sosteneva il Maestro Iacopini in un suo libello sul Tennis (ora non ricordo il titolo esatto, l’ho lasciatoin Italia)….
d)PERIODIZZAZIONE ANYONE?_per periodizzazione io intendo impostare la preparazione in blocchi (3-4 all’anno) in funzione dei picchi che si vogliono raggiungere…di solito si fanno allenamenti differenziati in fasi in cui predomina lavoro atletico aerobico, poi anaerobico e poi lavoro sulla velocita’ e nel contempo si passa da un lavoro tecnico di Base o di miglioramento/cambiamento di un colpo per poi passare ad una fase di tennis in velocita’ e poi di matches e poi si ricomincia con un richiamo atletico e cosi’ via, questo detto in soldoni (se buzzelli,max,catizzone volessero intervenire
e) L’IMPERIZIA DI BASE ACUISCE L’INGEGNO? _io ho scritto un paio di posts che sono passati forse inosservati sul fatto che forse proprio dalla nostra imperizia e dal nostro stare all’estero si sia venuta a creare una situazione favorevole, piu’ favorevole che se fossimo rimasti in Italia (a parte il fatto di avere l’accesso ai campi GRATIS, qui a Lagos)… aggiungo pero’ che e’ necessaria l’umilta’ di capire che comunque non siamo dei veri tecnici e soprattutto non siamo infallibili… Questa umilta’ ti porta a studiare, leggere, ascoltare…andare in varie academies a vedere come lavorano… Ho sempre detto che non svenderei il mio background culturale e sportivo, inclusa la laurea mia e di mia moglie, solo perche’ stiamo parlando di tennis e chi mi sta di fronte e’ un Coach o un Maestro di tennis…Al tempo stesso devo partire dalla possibilita’ che comunque lui di tennis POTREBBE capirne piu’ di me… (…)Detto tutto questo io credo fermamente che nel Team di Maestri idealizzato da Piatti, assieme al Coach, al Preparatore, al Palleggiatore, al chiropratico, allo psicologo, al nutrizionista,al commercialista e chi piu’ ne ha (di soldiu) piu’ ne metta, ci possa e anzi ci debba sicuramente essere posto anche per i Genitori.

22)I TRE DESIDERI:claudiotn lancia il sasso: Domanda provocatoria:
se aveste la possibilità di andare a cena con il presidente della FIT Binaghi, quali sarebbero i vostri 3 desideri per migliorare la situazione del tennis giovanile in Italia?
Mauro scrive:1) Prezzo calmierato per la scuola tennis da 5 ai 10 anni (da 20 a 30 euro al mese) come tutti gli altri sport, prezzo tornei per quella fascia 3 euro, si allargherebbe moltissimo la base con beneficio per tutto il movimento.
2) Coinvolgimento fattivo dei genitori con riunioni e corsi di formazione appositi su: tecnica, arbitraggio, psicologia , alimentazione etc. Non per farli diventare tecnici, psicologi o altro, ma per compenderne i meccanismi e capire e sensibilizzarsi sul lavoro degli altri. (nelle scuole elementari e medie serie, questo tipo di coinvolgimento porta ottimi risultati senza che ognuno venga defraudato del suo ruolo principale.)
3) Gemelaggi dei circoli con altri esteri (promossi, pilotati ed organizzati dalla fit per scambiarsii ospitalità ed esperienze, con grande gioia dei nostri bambini che imparerebbero non solo a giocare meglio a tennis, ma tante altre cose fondamentali come lingue e culture diverse.
stefano grazia scrive::1) DISPONIBILITA’ CAMPI GRATIS PER UNDER 14 IN TUTTI I CAMPI DEI CIRCOLI SE IN QUEL MOMENTO NON SONO OCCUPATI DA MEMBRI PAGANTI E COMUNQUE OBBLIGATORIO NEGLI ORARI FINO ALLE 17. Questo in attesa di costruire grandi campi pubblici comunali.
2)TORNEI NEL FINE SETTIMANA magari distribuiti su piu’ circoli in modo che si possa anche viaggiare l’italia per andare a giocare non solo i tornei vicini a casa. E soprattutto perche’ si possa allenarsi da LUN a VEN e giocare nel week end.
3)OGNI PROVINCIA O ALMENO OGNI REGIONE DOVREBBE AVERE UN CIRCOLO CHE FACESSE DA PUNTO DI RIFERIMENTO FIT DOVE I MIGLIORI UNDER POSSANO ALLENARSI TUTTI INSIEME UN WEEK END AL MESE SOTTO L’OCCHIO DI COACHES FEDERALI. DURANTE QUESTI MEETING FEDERAZIONE/PRIVATI/GENITORI SI DOVREBBE INSTAURARE ANCHE QUANTO AUSPICATO DA MAURO AL PUNTO 2 del suo post
Andrew scrive 1) Smantellamento del sistema Circoli. Alla FIT non si devono associare Circoli bensì Associazioni Sportive usufruttrici di campi possibilmente pubblici. I circoli devono associarsi nella FICA (Federezione Italiana Circoli Autonomi) per il gioco del tennis ricreazionale.2) Promozione del tennis come sport estremo.3) Tornei nel fine settimana. Tornei durante la settimana.
Nikolik scrive: 1) abolizione di qualunque sosta e/o perdita di tempo in occasione del cambio di campo (vietato sedersi) e perdita del quindici per chi, cronometro alla mano, non riprende il gioco dopo 30 secondi dalla fine del punto precedente;
2) tie break in ogni set sul 5-5, anziché sul 6-6, come logica impone (i set si vincono al 6, non al 7);
3) abolizione dei vantaggi, sul 40-40 punto decisivo, chi vince, vince il game.
marcos scrive: 1) tennis insegnato alla scuola pubblica, fin dalle elementary 20tennis su cartoon network e su raidue, dalle 19.15 alle 20.45 3)- lo sviluppo del tennis, come primo punto di ogni programma di governo
nipa scrive: 1)Agevolazioni perle Associazioni con miglior rapporto Maestri- Prezzi scuola tennis/Allievi-Campi , privilegiando le località a basso indice di popolazione;2- Centro Federale (di indirizzo tecnico) Provinciale/Regionale;3) Tornei Giovanili x fine settimana.
FITFORFUN scrive: 1)Io riassumo tutto in un unico desiderio:- Tesserarci tutti alla FFT (federazione Francese Tennis), loro tutto quello che noi desideriamo, ma proprio tutto, lo stanno portando avanti dal 1999.….. 1.082.000 tesserati……kit FFT per ogni scuola elementare che ne faccia richiesta (racchette, palline, cinesini, rete, etc etc)…..Centro federale in ogni distretto….Accademie federali a pagamento in 20 differenti località (tennis + scuola) per ragazzi dai 12 ai 21 anni… non vado oltre….
pibla scrive: Quoto in pieno Stefano!!!La Francia è in effetti un esempio sotto ogni punto di vista.E poi dite che in questa sezione del blog non ci sono contributi di livello…

23)A PROPOSITO DI CAMPI PUBBLICI_Prima trophy scrive che “Questa faccenda dei campi pubblici o dei campi dei circoli da lasciare liberi gratis dalle 11 alle 17 per gli under 14 è pura demagogia” e subito Nikolic che ci ha dichiarati un branco di facinorosi vanitosi e permalosi e soprattutto ormai privi di seguito ma che non puo’ fare a meno di continuare a frequentarci, “batte la lingua sul tamburo” e mi accusa di sottovalutare una delle più elementari regole di mercato. Pero’ poi una volta ribadito il concetto (SUI CAMPI LIBERI: bè, intanto nei campi all’aperto e da primavera in poi…se NESSUNO CI STA GIOCANDO, perchè non potrebbero giocarci GRATIS dei Bambini?Guardate che io dico almeno questo: in Italia se io genitore pago 1000 o più euro all’anno di iscrizione a un club, perchè mio figlio NON può giocare GRATIS dalle 11 alle 17 SE IN QUEL MOMENTO NESSUNO STA OCCUPANDO I CAMPI?????Creo comunque i futuri giocatori paganti di domani…) che trova fra gli altri l’entusiasta sostegno di Pibla, Marcos e Others, anche Max si ricrede (“anch’io quando ho letto dei campi gratuiti nei circoli sono rimasto un po’ così. però pensandoci bene qualcosa forse (e dico forse perchè non lo so con certezza) si potrebbe provare a fare. faccio un’ipotesi. periodo giugno/settembre e festività in genere magari anche la domenica, quindi ragazzi a casa da scuola. in quel periodo e giorni (e parlo sempre della lombardia perchè è questa la realtà che conosco) la mattina e nelle prime ore pomeridiano i circoli sono pressochè vuoti. allora dico che quando un campo non è prenotato ed allo scoccare dell’inizio dell’ora (quando quindi è certo che nessuno più pagherà quel campo in quell’ora) i circoli si potrebbero impegnare a far giocare gratuitamente (ovviamente per le domeniche o per le feste non estive si dovrebbe pagare un piccolo contributo per luce e riscaldamento) i propri ragazzi della sat e dell’agonistica (quindi ragazzi che già fanno guadagnare il circolo), i quali a loro volta si impegneranno alla fine dell’ora a bagnare e tirare il campo. per i circoli che aderissero all’iniziativa la fit ad esempio potrebbe riconoscere un piccolo sconto su qualcosa o potrebbe che so far pervenire grauitamente delle palline (magari acquiste dopo i tornei e quindi usate una sola volta ma vendute a pochi euro), cioè insomma potrebbe dare un piccolo incentivo per una norma che aiuterebbe tutti e non metterebbe in crisi nessuno.” E anche Trophy (onore al merito) fa una piccola Marcia indietro (il principio di fondo lo condivido: cioè la possibilità di facilitare l’accesso ai campi da tennis per i giovani.Su questa idea Tua credo si debba lavorare..qualcosa in più si può e si deve fare anche se in rapporto alla realtà esistente).Enzo addirittura ci inform ache proprio dopo aver letto le nostre idée ha deciso di provare l’Esperimento nel suo Circolo. Meritandosi l’applauso incondizionato di Max. Ovviamente Nikolic, coda fra le zampe, questa volta glissa. Tra l’altro ci vorrebbero anche dei Campi Pubblici Comunali IN CEMENTO (manutenzione ogni 10 anni) cosi’ Piero non deve tendere una corda e Max non deve entrare furtivamente in palestra con una rete … Il Cemento o il Tappetino dovrebbero essere resi obbligatori (almeno una quota) anche solo per questo, per farci giocare i ragazzini…. Quando vaneggio e sproloquio sull’essermi convinto che la mia fortuna e quella di mio figlio e’ stata proprio quella di aver vissuto in un Paese del Terzo Mondo (con i privilegi, ovvio, dell’Espatriato) mi riferisco soprattutto a questa possibilita’ di aver avuto accesso illimitato ai Campi da Tennis…

24)SCONTRI FRA TITANI_Anche in questi ultimi 1200 posts Max si scontra un po’ con tutti e in particolare con Enzo che gli rimprovera un linguaggio troppo crudo e sotto sotto non sopporta che le stesse cose che dice lui le dica anche lui,caro lei, e poi con un gruppo di sostenitori di Martina Trevisan, offesi dal fatto che lui abbia commentato un po’ troppo crudamente (e io direi ingenuamente) le aperture al video della sorella del numero uno juniores italiano dell’anno scorso:la cosa diventa tragicomica quando un Ultras si spaccia per il genitore di un bimba che ha battuto la figlia di Max e gliene dice di tutti i colori per aver detto le stesse cose che dice Piatti lui che Piatti non e’ (il senso,confuso,era quello) e poi quando la lite degenera si tira indietro dicendo che non era lui, quasi avesse paura che alla prossima occasione Mad Max,trasformatosi nell’Orribile Hulk, lo vada a cercare sugli spalti. A questo punto il Blog diventa un bordello della Tortuga e Nikolic ne approffitta subito per decretarne la fine, il collasso, l’inutilita’.

25)NIKOLIC CONTRO TUTTI__Ad intervalli regolari Demostenikolic interviene accusandoci di avere esaurito la spinta creative, di essere fuoritema, di essere contro la FIT per partito preso, di non augurarci il successo di Corinna Dentoni. E soprattutto di non aver mai compreso appieno il Maestro Pierino. Possibile che agli occhi di un Federale noi sbagliamo sempre?
Gli facciamo rispondere non dal Vostro Chairman ne’ da Mad Max (che gliene ha gia’ dette di cotte e di crude) ma da Atti che inquadra perfettamente la situazione: “io ti leggo sempre volentieri anche se è evidente che i problemi di noi genitori non ti sono poi tanti vicini; estremizzo, ma il tema del BLOG, te le ricordo, è come/cosa fare per provare/diventare un “campione”, e non come divertirsi con il tennis nei circoli e poi dopo magari fare una partita tutti insieme a tresette o a bigliardino con una Coca-Cola in mano…. Perché altrimenti stiamo perdendo tempo tutti, lettori e scriba, visto che le cose sono perfette o quasi già cosi’!Qui’ l’argomento è come aiutare chi tenta di scalare la montagna; se invece consideri chi tenta una mosca bianca , estranea al branco, allora forse servirebbe il DDT per soffocare sul nascere ogni illusione e\o sogno di migliorare il sistema….piu’ che le tue legittime ma “molto politiche” argomentazioni”. Qui ripeto una volta per tutte che io mi sono trovato qualche volta d’accordo con DemosteNikolic (per esempio sul fatto che lo scopo principale di una Federazione non sia creare il Campione ma propagandare lo Sport e facilitarne l’accesso) ma mi piacerebbe che qualche volta anche lui riuscisse a trovarsi d’accordo con noi su qualche cosa, altrimenti…c’e’ qualcosa che non va. In noi o in lui. Gran bello stile, pero’.

26)IL BLOG SIAMO NOI__A Febbraio lo Scontro Verbale all’interno del Blog scade a livello di rissa volgare e cosa fanno alcuni pilastri del Blog come Roberto ed Enzo? Fanno I Nikolic e si lamentano della decadenza dell’Impero, minacciando-Enzo- di non scrivere piu’ se I toni rimanessero quelli….Scusatemi,scrivevo allora lanciandomi per di piu’ in una spericolata difesa ad oltranza dell’Orribile Hulk, ma non capisco, o meglio capisco ma non condivido queste continue lamentele sullo scadimento del blog…il blog siamo noi, SIAMO NOI, e se non ti piace il livello invece di andartene scrivi di piu’,prova ad alzarlo tu il livello,continua a scrivere … trovo francamente melenso scrivere: il livello e’ scaduto e quindi grazie e arrivederci…troppo comodo, e poi cosa fai? Quando ci siamo rinnalzati al tuo,vostro livello, torni,tornate? Il blog siamo noi, SIAMO NOI, nel bene e nel male.

E per concludere in bellezza:
27)IL TENNIS E’ COME UNA FETTA DI TORTA_o almeno e’ quanto afferma mio figlio,La Canaglia di Lagos, che durante un allenamento in cui non gli riuscivano colpi che secondo lui,l’ingenuo, non dovrebbe mai sbagliare, mi fa sconsolato,con il suo italenglish,tutte parole del suo sacco: “il tennis is so frustrating…Lo sai perche’? Perche’ e’ come andare a un bithday party e c’e’ il tuo cake,la tua torta preferita…tu ne prendi una fetta e poi ti giri…e la tua fetta ti cade per terra…Frustrating, isn’t it? Ecco,il tennis e’ cosi’…Quando sei li’ che stai per colpire un dritto che hai provato tante volte in allenamento…e finisce in rete!!! O servi,servi, FBI…First Ball IN e in allenamento ne metti dentro 25 su 30 e poi in partita cominci … e non ti entra mai la prima….O addirittura fai Double Fault!”

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411 Commenti a “Genitori e Figli. Decimo riassunto.
Ripartiamo da qui.
Tra 20 giorni il raduno al Foro.”

  1. marcos scrive:

    il segretario cubano che scrive i discorsi importanti a fidelcastro potrebbe prendere lezioni da stefanograzia, un appassionato che, mirabilmente, trova sintesi perfette in dimensioni enciclopediche: 10 e lode!

  2. andrew scrive:

    complimenti e sopratutto grazie per il tempo che dedichi a questo “impegno”…

  3. pibla scrive:

    Davvero uno splendido lavoro, completo ed esauriente!!!
    Bravissimo!!!
    Ciao.
    p.s. un pò tutti si augurerebbero che il 4 ci fosse una presenza in più…

  4. kill bill scrive:

    bravo Stefano, come sempre.
    Se non vieni a Roma mandaci almeno una tua gigantografia da appendere al meeting.

    Ti informo che mio figlio sta diventando un tennista : ha iniziato a parlare da solo mentre gioca e a sbattere le racchette per terra se sbaglia.

  5. francesco scrive:

    Straordinario ancora una volta il nostro stefano !! proporrei ad ubaldo di un premio speciale per la magnifica review….

  6. fulvio scrive:

    GRANDE DOTTORE!!!!! sono giunte vosi in italia di un dottore africano che lasciava morire i suoi pazienti perchè troppo impegnato nei…..RIASSUNTI DI GENITORI & FIGLI!! pare che lo stato Nigeriano abbia messo una grossa taglia su di lui,perchè …irreperibile.fonti segrete lo davano nascosto in uno sperduto internetpoint africano intento nelle analisi tecniche del figlio….spaccaracchette!!

  7. atti scrive:

    Complimenti per il riassunto, che nello stile non poteva essere … breve.
    Continuo a pensare che andare in “battaglia” senza il ns. “Generale” sarà dura … spero sempre in una sorpresa… LAST MINUTE !

    PS: ma sto programma per Roma si puo’ sapere …o dipende da chi vince le elezioni !
    Ciao.

  8. madmax scrive:

    beh, secondo me questo è nettamente il riassunto più bello… e sulla scia di questo riassunto sono andato a rileggermi tutti i circa 3000 post precedenti: eccezionale, incredibile, con pochissime stron..te e moltissime cose che forse stefano dovrebbe un giorno mettere insieme in un libro che non sfigurerebbe affatto al fianco di altri scritti sul tennis…(e dopo il raduno non sarebbe male anche l’idea del libro..oltretutto qui potremmo scriverlo in una miriade di lingue!!).

    riguardo al raduno…. in questi giorni ci dovrebbe dare la risposta “scritta” (perchè a voce hanno già dato l’assenso) il Circolo Canottieri Roma (grazie all’interessamento di Trophy e che è ad un paio di km dal Foro, poichè che il tendone Fila è troppo piccolo e non sarebbe disponibile prima del martedì) riguardo la disponibilità ad ospitarci nella loro sala riunioni ed alla concessione dell’uso dei propri campi. per il resto tutti presenti con la speranza che la mia mail a Piatti dove gli ho spiegato un po’ il tutto non l’abbia fatto scappare via!!

  9. madmax scrive:

    ora a tutti mando una mail con quello che dovrebbe essere il programma…

  10. stefano grazia scrive:

    Grazie a tutti e vi confesso che stavolta e’ stata dura…Bisognerebbe farli ogni 300-400 max, questi riassunti…E’ un peccato a volte lasciar fuori alcuni pezzi e sicuramente qualche mia scelta puo’essere sindacata…Comunque se Piatti si legge anche questo magari cambia idea e non viene piu’!!!!
    Come siamo messi col Grande MegaRaduno?

  11. Nikolik scrive:

    E bravo, Stefano!
    Solo in una cosa ti sei sbagliato, nel riassuntone: quando, verso la fine, hai scritto che Roberto ed Enzo fanno i Nikolik.
    Mi dispiace per Roberto ed Enzo, di Nikolik ce n’è uno, e tutti gli altri son nessuno…

  12. madmax scrive:

    ecco il prgoramma…

    PROGRAMMA RADUNO ROMA 04/05/2008

    TEMA: IL PROGRAMMA TECNICO E FISICO CORRETTO CHE UN BAMBINO DEVE SEGUIRE DAI 5 AI 12 ANNI QUALORA VOLESSE ESSERE INDIRIZZATO AD UNA CARRIERA AGONISTICA DI ALTO PROFILO

    MODERATORE: LORENZO CAZZANIGA (CHE FARA’ ANCHE L’INTRODUZIONE INIZIALE)

    INTERVENTI :

    -UBALDO SCANAGATTA (RACCONTO DELLA NASCITA DEL SOTTO BLOG GENITORI E FIGLI)
    -ROBERTO COMMENTUCCI (ESPOSIZIONE DEGLI OBBIETTIVI DEI “RADUNANTI” CON PICCOLO CAPITOLO RIVOLTO ALLA FIT)
    -FULVIO FOGNINI: RACCONTO DEL PERCORSO SEGUITO CON IL FIGLIO FABIO ED ESPOSIZIONE DEL PERCORSO CHE SEGUIREBBE OGGI CON LE CONOSCENZE ED ESPERIENZE ACQUISITE

    RELATORI:

    GIOVANNI CATIZONE (PREPARAZIONE FISICA)
    OSCAR SERRANO (TECNICA)
    MASSIMO SARTORI (TECNICA)
    RICCARDO PIATTI (TECNICA)
    FABIO DELLA VIDA (ANCORA DA DECIDERE L’ARGOMENTO DELL SUO INTERVENTO)
    CRISTIANO ROHRICH (RESPONSABILE FILA) IL SUO INTERVENTO TRATTERA’ SUL SE SIA PERCORRIBILE O MENO (ED EVENTUALMENTE COME FARE PER RENDERLA PERCORRIBILE) L’IDEA DI AVERE UNA VIA PREFERENZIALE CON GLI SPONSOR A FRONTE DI UN PROGETTO PRECISO, PROFESSIONALE OLTRE CHE INDICATO E QUINDI CONDIVISO DA UN TEAM DI COACH E PREPARATORI ATLETICI DI PROVATO E CERTO VALORE CHE AVREBBERO IL COMPITO DI MONITORARE UN PAIO DI VOLTE L’ANNO IL LAVORO FATTO.

    LA SCALETTA DOVREBBE ESSERE QUESTA:

    LORENZO CAZZANIGA
    UBALDO SCANAGATTA
    ROBERTO COMMENTUCCI
    GIOCANNI CATIZONE
    OSCAR SERRANO
    MASSIMO SARTORI
    RICCARDO PIATTI
    FABIO DELLA VIDA
    CRISTIANO ROHRICH
    FULVIO FOGNINI

    DOPODICHE’ 45 MINUTI DEDICATI ALLE DOMANDE DEI GENITORI AI RELATORI CON POSSIBILI INTERVENTI DA PARTE DELLA FIT E DELLA STAMPA, POI DISCESA IN CAMPO DEI I RAGAZZI CON I PRO ED INFINE RINFRESCO.

  13. tilden scrive:

    Complimenti per tutto quello che ha scritto Dr. Grazia, me lo sono copiato e leggero con calma, ma ribadisco un concetto che per me é chiarissimo : il migliopr coach del mondo che ha creato DUE non uno, ma DUE numeri uno del mondo, dal nulla, é RICHARDS WILLIAMS. Mr. Williams é la dimostrtazione che se si vuole un numero uno del mondo si puo’ creare senza problemi. Lui c’é riuscito due volte, seguire il suo metodo e stop. Tutto il resto é aria fritta

  14. andrew scrive:

    …attento Tilden…

    guarda che l’accoppiata è un caso molto frequente nel tennis…qua da noi senza due-tre famiglie che danno il loro sangue (due, a volte, tre figli cadauna), non ci sarebbero tennisti agonisti…

    comunque, Richard Williams eletto “Coach of the year” dal PTR questo gennaio…

    Williams esponeva curiose e irridenti scritte per le vittorie delle bimbe…
    Yuri incitava allo sgozzamento la sua tenera figliuola…

    Williams forever….

  15. atti scrive:

    Il mio RIASSUNTONE stile ermetismo, simile all’esempio della torta di Nicholas :

    Ad un certo punto ti invogliano e te la fanno assaggiare…. ma quando la stai per addentare bene…. ti bacchettano e te la tolgono perché deve bastare per tutti… e non puoi esserne ingordo… perchè c’è tempo e non bisogna avere fretta !
    QUINDI… O sei in grado di pagarti e gestirti (in tutti i sensi) una torta tutta tua… oppure è meglio mangiare una Brioches in santa pace (stile vaffantennis) e buonanotte ai suonatori ….
    … tutto il resto che rimane è …“Genitori e figli come far crescere un campione chi piu’ ne ha … piu’ ne metta” !

    Comunque pensiamo positivo ed avviamoci fiduciosi sulla via di Damasco (ROMA) …

  16. madmax scrive:

    tilden… senza problemi sembra esagerato perfino a me… io poi sostengo che le cose non sempre sono ripetibili (e tanto per cominciare in questo caso si dovrebbero avere due figlie con lo stesso fisico loro, cosa già non facile), ma con assoluta certezza posso dire che se oggi si applicasse alla lettera lo stesso lavoro fatto 15 anni fa questo risulterebbe assolutamente obsoleto…e questo perchè i risultati che ottengono oggi le williams sono il frutto del sapere di 15 anni fa (che era pochino) tanto è vero che basta guardare giocatrici come bartoli e rezai e cioè giocatrici che solo a gurdarne impugnature e fisico (per il fisico ovviamente mi riferisco alla bartoli) c’è n’è abbastanza da farsi rizzare i capelli per capire che fino a qualche tempo fa era sufficiente avere più grinta o esseri preparati meglio fisicamente per raggiungere comunque ottimi risultati, mentre escludo nella maniera più assoluta che questo possa accadera tra 10/15 anni…

  17. stefano grazia scrive:

    Williams picchiava e tradiva la moglie ed e’ pure un noto truffatore imbroglione…Mi tengo Yuri.E mi fido di Piatti e Della Vida che ne hanno sempre parlato bene. Tutto il resto e’ letteratura e esposizione mediatica.
    Pronto a cambiare idea non appena li conosco… Ma poi, quale sarebbe Il Metodo Williams? E’ stato un Grande Agente, un Grande Manager, probabilmente-te lo concedo- un grandissimo motivatore e forse un ottimo padre… Soprattutto e’ riuscito a vendere Venus (che si e’ tirata dietro la Sorella) che aveva vinto tutti i tornei di Categoria…L’asta l’ha vinta Rick Macci…Bollettieri aveva gia’ la Kournikova…E poi da Bollettieri ltre a potersi permettere di non aver bisogno della pubblicita’ che per es Mouratouglou in Francia sta avendo con jan silva,mi sa che non avessero piu’ voglia di investire in bambini di 9-10 anni, sono rimasti scottati troppo spesso (nel senso che i Bimbi crescono e poi se ne vanno…vedi la Seles ed anche la kournikova…)…Da Bollettieri ormai ti fan pagare anche se sei la reincarnazione di andre agassi…Quindi Williams e’ stato molto bravo a procurarsi gli Sponsors ancora prima che le Figlie avessero potuto dimostrare qualcosa…e coi soldi degli Sponsors e’ stato bravissimo a scegliere il Meglio. Ma non credo abbia mai messo bocca nella conduzione tecnica delle Figlie. Io poi da tempo sostengo che richard williams semmai e’ la prova inconfutabile di quanto sia sopravvalutata la figura del Coach… Ma chissa’, magari poi lo conosco e rimango folgoato sulla Via di Damasco. Sinceramente ne dubito, ma non si puo’ mai sapere.

  18. andrew scrive:

    …vista la stazza di entrambi, diciamo che Richard e Oracene se le davano di santa ragione…che abbia tradito la moglie, sono cavoli suoi…che sia un truffatore imbroglione è solo un merito e una necessità nel mondo del tennis…

    …ma vuoi mettere il sorriso irridente contro il colpo di grazia glaciale?

  19. anto scrive:

    Sarebbe bello che tutti quei genitori che non possono partecipare al raduno di Roma, abbiano la possibilità di leggere il resoconto dettagliato della giornata, con i vari interventi. Credo che sarebbe apprezzato da molti utenti del sito. Grazie

  20. anto scrive:

    Bravo Tilden, hai detto la Kazzata del mese! Sei veramente assurdo. Ma come si fà ad affermare che il miglior coach al mondo è quel genitore che di cognome fà williams. E il papà della capriati, e il papà della Shaparova eccc. ecc. Ci sono tanti bravi coach, per tanti tipi di giocatore, tu ad es. saresti un bravo coach nel gioco delle bocce……….

  21. madmax scrive:

    certo anto in qualche modo faremo. le possibilità sono un paio: o roberto commentucci farà il resoconto completo essendo direttamente sul posto oppure stefano darà a gabry una telecamera per registrare la convention, così potrà rivedersi il tutto e ci scriverà un articolo…

  22. Roberto Commentucci scrive:

    Non aspettatevi gli… atti congressuali, ma un pezzo di resoconto sintetizzando i concetti più interessanti lo scriverò sicuramente. Cercherò di essere meno… torrentizio dell’inimitabile subcomandante Stefano Grazia.

  23. daniele riva scrive:

    Buongiorno ( o buonanotte) a tutti ! ! Davvero notevole il riassunto di Stefano, ma vi prego, concedetemi due righe due….
    Dopo vari rinvii per il maltempo, domenica pomeriggio, finalmente, la prima partita ufficiale di Riki. Una sfida tra due tennis club, con bambini classe 98 e 99.
    Non so cosa abbiete provato voi la prima volta ma vi giuro che erano anni che non avevo certe turbolenze emozionali.
    A soli dieci mesi dall’aver preso, da zero, in mano una racchetta, non avrei mai e poi mai immaginato di vedere Riki, spesso pigro e indolente in allenamento, combattere, sudare, mordere ogni pallina, atteggiamento tattico e stilistico e di grinta ineccepibili e complimentati da tutti presenti.
    Freddo e determinato nel chiudere il punto senza pallettare e senza inutili fronzoli…..e poi un mezz’ora buona di pianto, inconsolabile per aver perso, con l’onore delle armi, contro un avversario alla portata e con una quantità industriale di 0-40 o 40-0 buttati alle ortiche.
    E’ stato bellissimo, insieme a tutti gli altri genitori presenti, applaudire con calore le belle giocate di ognuno e accettare di buon grado le sconfitte.
    Lo so che non sarà sempre così e arriveranno anchi i tempi della polemica “riga dentro riga fuori”, ma domenica è stato davvero fantastico
    costruttivo, edificante.
    E oggi pomeriggio alla lezione settimanale era tutta un’altra persona. Più motivato, più serio, più grintoso……..
    Ha detto che si deve preparare al meglio per essere fortissimo il giorno della rivincita……..
    C’erano tanti bambini al campo, tutti hanno sorriso e pianto, ma alla fine tutti erano felici e dopo essersele “date” di santa ragione in campo, era meraviglioso vederli fare una terribile confusione cinque contro cinque nel campetto di riscaldamento, in una sorta di tennis -wolley……Una sola domanda…….ma come cavolo si fa a stare zitti durante il match ? ? ? Un suggerimento, una esortazione, un incitamento quando inequivocabilmente si gira verso di te e implora una parola ! ! ! ? ? ?
    Bello, davvero bellissimo. E’ una giornata che non dimenticherò facilmente.
    Sarà ridicolo, ma in incognito, una lacrimuccia per l’emozione c’è scappata…

  24. stefano grazia scrive:

    Daniele, Welcome to the Jungle! Giungla intricata di emozioni contrastanti, di impulsi rabbiosi e liberatori, di sensazioni contradditorie,gioia e paura mescolate insieme in un cocktail torcibudella…Giungla dove riesci ad essere meschino e nobile nello spazio di un minuto (a seconda di chi sta vincendo, se tuo figlio/a o l’altro…) Nulla di piu’ bello,comunque, ma anche nulla di piu’ frustrante…Alla prima partita di torneo, a Luanda, persa 4/6 contro un bambino piu’ grande di un paio d’anni, a fine match salto in campo per abbracciarlo e lui mi caccia via…Sara’ anche quello il carattere che deve avere il campione, pero’… Ecco, confesso:l’OLE’!!!! al gran colpo vincente di mio figlio io l’ho sempre urlato…Senza vergogna e senza capire perche’ qualcuno avesse da obiettare. (Figuriamoci, c’era chi rimproverava i Djokovic di esultare per Nole in finale all’Aussie Open…). Ho sempre insegnato a Nicholas il rispetto dell’avversario e l’ho sempre rimproverato se andava sopra le righe ed ho anche applaudito il bel colpo dell’avversario ma l’OLE’!!! all’avversario no. Perche’ in fondo siamo uomini cosi’ cosi’ ma anche perche’ l’ipocrisia non fa per me. Se mio figlio gioca, io spero che vinca.Poche storie. Se poi vince giocando male ne parliamo a casa e se perde giocando bene viene premiato ugualmente, ma dentro di me io comunque spero che Nicholas vinca sempre. (Sto parlando-ovviamente- di Tornei, non di matches d’allenamento…(Da Bollettieri una volta La Canaglia di Lagos fu cacciato perche’ doveva giocare un drill a tema con una bambina tedesca, la numero uno in Germania per la sua eta’, e siccome c’era della rivalita’ era piu’ preoccupato di vincere a tutti i costi il punto che di eseguire l’esercizio…) Chissa’, forse anche per questo io ho deciso in questi ultimi mesi che ora le partite se le deve giocare da solo, per se stesso, nemmeno girarsi verso gli spalti a cercare il nostro consenso: in campo ci vai da solo, solo con il tuo avversario (it’s you and me ,baby…) e soprattutto giochi per te e per te solo, non per far piacere al Papa’ e alla Mamma… Questo in Teoria. Poi si sa, passi di li’ per caso e se tuo figlio fa un gran colpo un OLE’!!!! urlato a tutto volume, solare ed esplosivo, puo’ scappare…(se il gran colpo lo fa l’avversario, applausino di circostanza…in fondo, siamo uomini… cosi’ cosi’).

  25. kill bill scrive:

    a Daniele Riva,
    altro che ridicolo, devi essere orgoglioso della tua lacrimuccia.

    Durante il match io rispondevo ( ora non mi guarda quasi più e parla da solo) annuendo con la testa in segno di assenso in qualsiasi situazione e mi sforzavo di avere un espressione rilassata ( !!! ) e felice anche se in certi momenti l’avrei strozzato. ( in senso figurato si capisce ).
    Sui bei punti ” bravo ” lo dico volentieri anche all’avversario ,chiaramente non con la stessa intensità, ma solo se il suo atteggiamento in campo non mi è antipatico. ( se ruba le palle col cavolo che gli dico bravo se fa un bel punto).
    Non penso di essere ipocrita ( o forse si ? ).
    Credo, inoltre, rendendo merito, di tranquilizzare mio figlio sul fatto che quel punto non deriva da un suo errore ma dalla bravura dell’altro e che, di conseguenza , non avendo nulla da rimproverarsi possa pensare più tranquillamente al punto successivo.

  26. andrew scrive:

    …è un work-in-progress Daniele…

    il mio piccolo vaffantennista ha perso ai quarti di un Nike u10 l’altro giorno. Ha preso un 64 63 dopo più di due ore di partita…nonostante i miei consigli pre-partita di attacco a oltranza è andato a sbattere in un giocatorino programmato alla rimessa ad oltranza (bravo peraltro ad effettuarla con assoluto rigore) e il mio codice di condotta ha subito vari colpi:

    1. La madre dell’avversario sedeva nella panchina opposta e non potevo sedermi vicino. Inoltre ero accompagnato da mia moglie.
    2. Non sono riuscito a calmare la frustazione del pupo, sconvolto dalla fatica dell’impegno.
    3. Il mio diaframma è distrutto.

    Unica concessione al codice di condotta: La merendina con grassi idrogenati al termine.

  27. stefano grazia scrive:

    Stavo chiaccherando via email col Prof Buzzelli che m’invitava a visitare sul sito della BTA il suo SENSOTOUCH (cliccando Prep Atletica, che pero’ a me non riusciva di aprire),uno strumento per la valutazione funzionale sportiva da lui progettato e dedicato all’analisi di alcune Capacita’ Coordinative ed alcune Capacita’ Funzionali. Colgo dunque l’occasione per invitarlo a dirci qualcosa di piu’ tra l’altro mi diceva che sara’ a Roma per il Nike e quindi magari alcuni di voi potranno incontrarlo. Ma mentre gli rispondevo ragionando per conto mio sull’anomalia positiva della BTA ( piu’ Preparatori che Tennis Coaches propriamente detti e tutta questa attenzione sulla Prep Atletica, stimolante probabilmente anche per l’Allievo), mi venivano in mente alcune considerazioni. Rimango dell’idea che sotto i 14 aa sia fondamentale per una qualsiasi Academy avere un discreto numero di Buoni Palleggiatori, cioe’ Assistant Coaches o Coaches veri e propri ma insomma ragazzi di 20-30 anni disposti a correre e a far correre.I 14enni si possono mettere a palleggiare fra loro ma gli U10 e gli U12 non sempre (probabilmente a Bologna non sono poi in molti e comunque sono uno per ogni Circolo!!! Difficile trovarne due veramente bravi nello stesso!se li metti insieme, Gigi Neri,che credo sia stato l’anno scorso il Numero Uno U10 in Emilia e Nicholas, probabilmente possono palleggiare con una certa consistenza ma poi ci vuole comunque uno con loro a controllare e/o a dettare il drill.) Comunque un U10 e un U12, ma io direi anche un U14 e’ ancora in una fase di costruzione e deve fare ancora molte ore 1:1 col Coach Tecnico… E quindi a livello di U10-12 o hai un Coach tutto per te (IL GENITORE o appunto uno come puo’ essere Albertini con Neri che ti ha tirato su e ti segue fin dall’inizio e magari ti affida di tanto in tanto anche ad altri (tipo Camporese) oppure nei Circoli Italiani e forse anche in certe Accademie c’e’ minore attenzione e interesse, si ritiene che si debba aspettare per vedere come sara’ a 13-14 anni… Quello che forse Mad Max ed io stiamo cercando di dire (con modi e approcci diversi ma il massimo comun denominatore e’ lo stesso) e’ che se l’attenzione viene spostata a prima, a 13-14 anni di giocatori su cui provare a puntare ne avrai di piu’… Cioe’ nasce prima l’uovo o la gallina? Nicky e’ tecnicamente cosi’ forte perche’ e’ talentuoso di suo o perche’ gioca da quando aveva 3 anni e a 7 ha cominciato ad andare da Bolletta? Lasciate stare che fisicamente e’ un piccolo e mentalmente e’ una sciagura … Diventare forti senza volerlo davvero o senza meritarselo e’ una condanna? (Per i Genitori si)
    E’ una domanda che nei momenti di grande frustrazione ci siam fatti spesso anche noi chiedendoci se La Canaglia di Lagos non abbia avuto tutto PRIMA di meritarselo…Cioe’, da Bollettieri (o chicchessia) ci vai PRIMA o DOPO di diventare BRAVO?La Domanda insomma e’ : il Miglior Coach,in un Circolo e in un Academy, a chi lo dedichi? Agli U16 o agli U10?

  28. stefano grazia scrive:

    Perche’ uno dei possibili problemi della carenza di campioni in italia potrebbe essere proprio questo: che i Migliori Coaches non si dedicano agli U8 o U10 ma solo ai ragazzi dai 14 anni in su…

  29. madmax scrive:

    tu sai come la penso e posso dirti ad esempio che anche la vavassori sta puntando tutto sui giovanissimi e sull’educazione dei loro genitori… dall’inizio dell’anno oltre a curare in maniera maniacale la tecnica dei bambini (già fin dai 6 anni) sono stati organizzati incontri con il prof arcelli (per la nutrizione) con don mazzi (per il doping e l’educazione in generale dei ragazzi) e (sabato 19) e con il profssor de michelis (luminare nel campo del menthal). ed anche in campo i migliori coach migliori seguono maggiormaente i gli atleti più dotati a prescindere dall’età…

  30. andrew scrive:

    DON MAZZI????!!!

    …per il doping !!!????? e l’educazione !!!!????….

    Scartata anche la Vavassori-Montessori….

  31. stefano grazia scrive:

    Mah, anch’io avrei partecipato agli incontri con Arcelli e col Prof del Mental ma avrei sicuramente saltato quello con Don Mazzi ma senza colpevolizzare la Vavassori: loro ti offrono dei servizi, sta poi a te scegliere gli strumenti con cui lavorare e utilizzarli al meglio perr i tuoi obiettivi…la stessa cosa succede da Bollettieri e ancora di piu’ li’ devi saperti districare (e non sempre ci riesci) e posso comprendere le accuse di business/truffa che a volte gli vengono appioppate (e’ chiaro che una cosa e’ il Summer/Easter Camp e un’altra cosa il Full Time)…Probabilmente anche alla Vavassori distingueranno fra iniziative specchietto per le allodole e iniziative essenziali, fra carne da cannoni (che serve a pagare i conti) e Selezione della Razza eletta… Non faccio fatica a confessare che ogni tanto il dubbio mi assale, che non sia davvero come nel poker, che se dopo 15′ non hai ancora capito chi e’ il pollo, allora comincia a preoccuparti perche’ potresti davvero essere tu…E quindi anche da qui nasce l’esigenza di sentire di tanto in tanto pareri diversi e anche le due vittorie in Florida negli ultimi due tornei U10 giocati un po’ mi hanno tranquillizzato: per quanto potessero essere tornei di seconda classe, inutile menarla, un po’ di pace interiore ce l’hanno arrecata…Non significano nulla,ovviamente, ma insomma… Piuttosto, volevo raccontarvi un’altra cosa: oggi sui giornali nigeriani nelle pagine sportive impazza la polemica per il mancato arrivo in Bulgaria della Squadra di Davis Cup Nigeriana…Il Presidente della Federazione Nigeriana sta lanciando strali contro il Segretario della federazione reo di aver cominciato le pratiche per il visto solo 3 gg prima etc etc etc…e quindi la squadra di Davis Cup diretta da Rotimi Akinloye e’ rimasta al palo per la prima volta nella storia…A parte le considerazioni che si possono fare su quanto possa essere difficile emergere in simili contesti (e non dimentichiamo che la Nigeria e’ Il Gigante Africano, piu’ ricco del Sud Africa sotto alcuni punti di vista), la cosa che mi faceva sorridere era leggere il nome di “Tim” Rotimi Akinloye, il nostro Tim, e domandarmi: pero’, a parte tutto, e’ come se in Italia io fossi riuscito a convincere Barazzutti ad allenare Nicholas, un bimbo di 11 anni… O se vogliamo Piatti. Quindi, almeno qui in Nigeria sono riuscito ad ottenere il meglio!Con tutto il rispetto e con tutta la differenza che ci puo’ essere fra i Nostri Migliori Coach Internazionali e uno dei 2-3 migliori Coach Nigeriani, comunque alla fin fine credo che il nostro Tim sia pero’ molto meglio del Maestro Pierino (non quello di Nikolic, ma del Maestro Pierino che abbiamo assunto come trasfigurazione del Maestro demotivato del Circolo sottocasa… Per questo a volte mi rimangono i dubbi: meglio l’Italia con tutte le sue chimere o la Nigeria coi campi gratis e il Coach della Davis Cup Team?

  32. madmax scrive:

    bah, io sono stato sia all’incontroisia dopo a cena con don mazzi e sinceramente ha detto solo cose condivisibilissime tipo lo stare lontano da qualsiasi sostanza proibita e (per i genitori) all’ imparare ogni tanto a dire dei no ai ragazzi… e mentre per persone come me non ce n’è assolutamente bisigno trovo che a molti genitori (soprattutto quelli che si affacciano per la prima volta al tennis) possa essere molto utile…

  33. andrew scrive:

    …ci mancava che Don Mazzi si mettesse a distribuire sostanze proibite…

    …no, è che quando sento di iniziative dal “vago” sapore pubblicitario, comincio subito a drizzare le antenne…me l’ha insegnato la mia cagna…

    …sono alla ricerca di un luogo fisico o virtuale che “venda” solo tennis…è chiedere troppo? Al momento tale “luogo” è ancora il vaffantennis…

  34. pibla scrive:

    Che personaggio Andrew, simpatia, originalità ed arguzia al top, concretezza direi un pò bassina…..(se sapessi come si mettono le faccine qui ci metterei un bel sorriso ed una strizzatina d’occhio, ma ahimè, in quanto a concretezza nemmeno io sono il massimo).

  35. madmax scrive:

    pubblicitario?? ma da parte di chi?? l’iniziativa oltre che completamente gratuita era (è gia passata e nessuno lo sapeva mi sembra o no?) riservata solo ai genitori dei ragazzi GIA’ FACENTI PARTE dell’accademia e non è stata pubblicizzata da nessuna parte… tu e la tua cagna avete avuto le traveggole… probabilmente quando in uno sport pieno di ciarlatani c’è qualcuno che si preoccupa dei ragazzi e soprattutto sa che per riuscire nel tennis è necessaria una conoscenza a 360° del problema gli altri che NON SANNO cominciano a parlare a caso… e si ritorna al solito discorso che fa sempre stefano e cioè che prima di tutto mancano i genitori dei campioni, e aggiungo io se mai si comincia ad educarli mai ce ne saranno, quindi ben vengano tali iniziative e a chi non interesssano giustamente rimane il vaffantennis.. è incredibile come mesi di post non hanno fatto comprendere a molti che solo con il tennis (senza cioè educazione dei bambini dei genitori la parte mentale la preparazione fisica etc etc etc) non si va da nessuna parte..vabbè contenti voi..dopo però non dite che la colpa è solo della fit dei campi che costano dei maestri che pensano ai propri interessi etc etc

  36. andrew scrive:

    maddai madmax…

    secondo te è necessario il Don Mazzi per parlare di doping ed educazione? Il card. Bagnasco era occupato? Certo un “Don” di grido è sempre meglio di un esperto di doping e di uno studioso di problemi dell’educazione…

    La mia cagna mi insegna che si mangia solo il contenuto di una confezione e non la confezione…

    Comunque, se vuoi condividere con noi ciò che Don Mazzi ha apportato al tennis a 360° gradi, sarò lieto di leggerlo…

    Ti ripeto, a me il solo fatto che si sia deciso di rivolgersi a una figura di spicco nel campo religioso, mi da l’idea di una cromatura o doratura…

  37. madmax scrive:

    andrew per mangiare bisogna avere il cibo davanti…in una società dove l’apparire e l’apparenza la fanno da padrone, dove del tennis non sa nulla neanche chi lo governa tu pensi che se avessero fatto venire il cappellano di palazzolo o un esperto qualsiasi si sarebbe presentato qualcuno? (la presenza era ovviamente facoltativa) certamente no mentre così c’erano tutti i genitori e l’obbiettivo vero (cioè l’informazione a ragazzi e famiglie) è stato raggiunto, soprattutto quando si pensa che l’approccio è alla base dei risultati…
    la gente oggi compra un prodotto perchè lo pubblicizza il tal personaggio, quindi credo che mai come in questo caso il fine abbia giustificato i mezzi oltre che essendo vavassori molto amico di don mazzi la presenza del don era scontata…

    per quanto poi abbia al tennis è facilissimo dirlo e cioè ha fatto l’identikit di come dovrebbero essere un ragazzo in genere, un ragazzo che vuol raggiungere il successo e la sua famiglia: beh è l’esatto contrario di come sono la maggior parte di ragazzi e genitori che si vedono in giro per tornei, quindi poichè di campioni negli ultimi 30 anni non ce ne sono stati, a spanne direi che ci ha azzeccato!!

  38. stefano grazia scrive:

    ma il vero quesito: come gioca Don Mazzi a tennis? Ha mai preso la racchetta in mano?

    Non posso non ammettere che in tutto quello che scrive Mad Max non sono riuscito a trovare nulla di sbagliato o criticabile…eppure anch’io, forse per snobbismo elitario stronzo, proprio per l’effetto contrario che mi ispirano mosse dettate dalla propaganda, io probabilmente la serata con Don Mazzi me la sarei persa. Per non mescolarmi con la massa che ascolta quello che dice uno solo per il fatto che e’ stato in televisione.Dimenticando che in Tv ci andava anche Vanna Marchi,dimenticando che razza di gente va al giorno d’oggi in TV, dimenticando che in Tv facevano commentare la caduta del muro di Berlino o la guerra in irak anche ad Alba Parietti…Capisco che alla fine si corre il rischio di discriminare in senso contrario ma insomma, un po’ di diffidenza istintiva io la nutro nei confronti di chi ha fatto Domenica In (e quindi per questo sostenevo che Galeazzi si era irrimediabilmente squalificato come giornalista sportivo)
    Magari poi mi sbaglio.Su Don Mazzi, non su Galeazzi. Poi magari lo conosco, come amico di Vavassori e MadMax,una sera a cena e chissa’, diventiamo amici … Pero’, rimanendo nello specifico:Don Mazzi non e’ un Genitore (almeno credo) e non e’ un Coach e magari di tennis non ne sa mezza…l’Informazione sui pericoli delle droghe magari la posso anche capire, ma gia’ sul Doping…avrei preferito un incontro con Ferrari e Conconi e ancora di piu’ col Dr Fuentes per cercare di capire davvero se siamo tutti ipocriti e ciechi o se davvero c’e’ una possibilita’ di rimaner puliti….
    Su Don Mazzi che insegna ai Genitori come comportarsi invece…mah, anche qui avrei preferito ascoltare qualche psicologo sportivo, magari Longoni, anche se anche qui avrei preso con le pinze qualunque cosa fosse stata detta…Ho comprato diversi libri sull’argomento e faccio fatica ad andare oltre le prime pagine tanto mi sembrano banali,puerili gli enunciati esposti…O troppo farraginosi…Eppure io ci credo, nell’importanza del Mental ma pur credendoci non riesco ne’ a metterla in pratica ne’ a trasmettere alcunche’ a mio figlio…Io e mia moglie nel comfortevole riparo delle mura domestiche sappiamo esattamente cosa e come fare ma al momento di mettere in pratica…Eppoi una volta ci sembra giustissimo fare in un modo, spiegare senza punire, la volta successiva ti verrebbe voglia di tornare ai tempi del Bounty e del Capitano Bligh… Troppe teorie poi rivoltate a distanza di anni corrette o completamente rivoluzionate dicendo: scusate,ci eravamo sbagliati… mi sto convincendo che, in questo campo-psicologia sportiva ma anche e soprattutto educazione dei propri figli- non esiste altra formula che quella del correggere di volta in volta i propri errori. (Unico postulato che rimane immutato: Tutto quello che conta e’ amore)

  39. kill bill scrive:

    per curiosità Stefano,
    cosa avresti chiesto a Ferrari, Conconi e a Fuentes ?

    e sempre in tema di doping che ne pensate del fatto che i controlli dei giocatori siano fatti direttamente dalla loro associazione e non da un ente esterno ? ( se non sbaglio ).

  40. Piero scrive:

    Volevo fare i miei tardivi ma sinceri complimenti a Stefano per il suo lavoro di sintesi.
    Un consiglio al volo ai genitori che hanno bambini piccoli e poche verità in tasca:
    roller per tutta la famiglia… un ottimo allenamento per le fasce muscolari laterali del polpaccio (che i bambini in genere usano poco), dei quadricipiti femorali e dei glutei….

  41. Roberto Commentucci scrive:

    Volevo segnalare che sul sito Fit è ora consultabile on line la rivista federale, a questo link:

    http://www.federtennis.it/Magazine.asp

    E’ il numero di marzo, nel quale tra l’altro c’è un articolo che fa il punto sulla vita del Centro Federale di Tirrenia, con tanto di nomi, persone, attribuzioni di responsabilità.

    Al di là dei giudizi di valore sul centro federale, ritengo importante e significativo questo sforzo di apertura e di trasparenza, che mi pare segni un miglioramento nella strategia di comunicazione esterna della Fit.

  42. stefano grazia scrive:

    KB: avrei voluto chiedere, magari a tu per tu e protetto dal segreto professionale e dal Giuramento d’Ipocrita, se c’e’ ancora speranza o se non c’e’ altra via…qual’e’ il confine fra medicina e sostanza dopante (facile questa: quella che ancora NON e’ stata inserita nella lista proibita…e sottolineo ancora…Perche’ e’ quello che faceva Conconi come ricercatore: trovare la sostanza che aumenta le tue prestazioni PRIMA che venga inserita fra quelle che non si possono prendere…Moser faceva uso di emotrasfusione QUANDO ancora si poteva fare…Lo si diceva anche di Lasse Viren, lo si sospetta di molti fondisti sugli sci, compresi alcuni italiani che hanno vinto molto… e sul Doping si sentono molte storie e molti sono sicuramente pettegolezzi da salumeria anche da Bollettieri e anche sulla Sharapova ma per es si sa che nei paesi anglosassoni l’ormone della crescita si da con maggiore facilita’ che in Italia… e poi mi piacerebbe sapere se davvero e’ il tennis che ti fa crescere in altezza o come e’ strano che molte promesse all’improvviso si allungano di diversi centimetri in una sola stagione (il che puo’ succedere davvero e comunque l’altra spiegazione e’ la selezione darwiniana della specie)… avrei voluto chiedere se davvero a Canas un Medico dell’ATP ha dato un diuretico per il mal di gola (e se si, perche’ non e’ stato radiato)… cose cosi’, insomma…A Don Mazzi invece avrei preferito chiedere, anche qui coperto dal segreto professionale, quello che chiedo sempre alle mie suorine in Africa…E cioe’ se esiste secondo lui la possibilita’, cioe’ se fra le loro mura domestiche i religiosi lo sanno e lo ammettono, che le visioni di un tempo che fu erano stimolate da funghi allucinogeni e digiuni di 40 giorni nel deserto…L’avete letta qualche sett fa quella notizia su quello storico israeliano che sostiene che Mose’ nel deserto quando vide il fuoco sacro o sul Sinai quando ricevette le tavole si era fatto un allucinogeno? Ecco, io lo sostengo da anni e lo dicevo appunto alle Suore Missionarie Italiane che ogni tanto mi capita di aiutare e curare: diciamoci la verita’, sorella, quel giorno Mose’, come i Sacerdoti Incas, come i Ricercatori, come Timothy Leary,come El Muadib in Dune,si era fatto un fungo sacro per ricercare la comunione col dio…Anche 40 giorni di digiuno nel deserto aiutano ad avere le visioni…(Notare che l’Insegnante di Filosofia del Liceo Italiano a Lagos mi cita sempre ai suoi alunni come autorevole fonte di questa ipotesi)E loro scandalizzate(uh!ah!ih!Dr Grazia!!! Ma cosa mi dice mai…) pero’ a dirmi: Dr Grazia, noi preghiamo sempre che quando lei morira’ avra’ una bella sorpresa… Ed io, senza nemmeno toccarmi le parti basse, ringraziavo replicando che mi stava bene, e speriamo che morendo non ce l’abbiano loro la brutta sorpresa…. Ma ce n’era una, di suora, che mi era simpatica: diplomata in conservatorio e poi laureatasi in Filosofia, che aveva avuto la vocazione a 20 anni…Con cui mi piaceva parlare e scherzare e che sapeva controbattere con spirito le mie provocazioni blasfemiche…Con quella Suora io potevo diventare amico (citando DeAndre’:non sarebbe riuscita a cambiarmi, non sarei riuscito a cambiarla) e magari,chissa’, anche con Don Mazzi…ma difficilmente mi verrebbe in mente di cercarlo come interlocutore per il tennis…Con lui mi verrebbe voglia di parlare,semmai, di altre coseprima di scivolare sul tennis e sul comportamento dei Genitori…Poi magari Lui, che e’ uomo di mondo e di Domenica In, mi avrebbe rimesso a posto con poche battute sferzanti… E comunque massima stima ai Don Mazzi e ai Missionari nel Terzo Mondo, religiosi e laici che siano, che cercano di “fare qualcosa” (purtroppo un sacco di persone, religiosi e non, vengono nel terzo mondo con coperture “sociali” ma con altri scopi … Sempre rimanendo nell’aneddotica personale, uno dei Coaches dell’American School, un certo Douglas, raccontava a mia moglie con melanconico rimpianto di quando era un ragazzino e viveva per il tennis e avrebbe fatto di tutto per ottenere uno sponsor che lo aiutasse ad uscire dal paese e perseguire il suo sogno…E diceva: “voi conoscete Desmond, il coach che adesso insegna all’Adult Program da Bollettieri, si e’ sposato con un’americana,etc etc…eravamo ragazzini insieme, io lo battevo sempre, io ero piu’ forte di lui,io ne capivo piu’ di lui ma poi lui riusci’ ad andare in Inghilterra e da li’ poi in Florida…Ma io, io non avevo sponsor, …E c’era questo (e qui cita il nome di una persona che conoscevamo benissimo e che ricopriva una importante posizione nella Comunita’ Italiana) che mi diceva: non c’e’ problema per lo sponsor, se vuoi lo sponsor non c’e’ problema… E per ottenerlo io avrei dovuto fare certe cose…e, Madame, io davvero amavo il tennis, volevo iventare un pro, e avvero io ci sono andato vicino tanto cosi’, davvero sono stato vicino cosi’ alla dannazione, ma poi non ce l’ho fatta…”E insomma, concludeva mia moglie raccontandomi la confessione di Douglas, non ha ottenuto la Sponsorizzazione ed e’ rimasto in Nigeria…
    PIERO: hai ragione sui roller, li usavano anche Martina Navratilova e Lendl che giocavano a una specie di Hockey a rotelle coi Roller (immortalato,se ricordo bene, anche da quel fantastico indie film che fu Clerks),

  43. madmax scrive:

    io però credo che la cosa da rimarcare o da approfondire non sia tanto la presenza del don mazzi della situazione (che oltretutto al contrario di arcelli e de michelis discuteva di un argomento su cui si possono avere idee diverse senza che uno debba per forza sbagliare), ma il fatto che forse per la prima volta un’accademia/coach/circolo in italia prenda in considerazione anche altri fattori al di la di quello puramente tecnico (ad esempio da giugno a settembre chi vuole può una volta la settimane partecipare GRATUITAMENTE a corsi base d’inglese) e credo che questa per l’italia sia una grossa ed ottima novità…che poi queste iniziative possano servire anche ad attirare gente non ci vedo nulla di male visto che l’accademia vavassori è un’impresa commerciale e non vive d’aria…resta il fatto poi che i servizi aggiuntivi ci sono vetramente ed oltretutto sono come detto completamente gratuiti e che affiancano gli altri servizi a pagamento che però come detto da molti qui sono (per le ore e la qualità) piuttosto a buon mercato!!

  44. andrew scrive:

    …sì Roberto…

    e intanto Baccini si esibisce nell’ennesimo articolo derisorio nei confronti degli avversari politici del capo…Panatta trombato alle elezioni diventa motivo di discussione sul blog federtennis…

    ..comunque credo ancora nel tuo doloroso approccio nonviolento (forse più a-violento che non-violento)…

  45. Piero scrive:

    Senza nulla togliere all’importanza del blog nel suo complesso, con tutte le sue code polemiche e divagazioni(…), il tema del DOPING é uno di quegli argomenti di cui si dovrebbe effettivamente parlare. Con serenità.
    Chi sogna la gloria per i propri figli dev’essere consapevole che negli sport dominati dalla componente fisica e nervosa il problema del fattore chimico è fondamentale. Ben oltre la costosa pacca sulla spalla d’un amico dal nome famoso.

    Io credo che un gesto tecnico ben coordinato richieda poco stress. In tutti i sensi. E’ per questo che camminiamo per ore, senza fatica. Mentre siamo stanchi pattiniamo venti minuti.
    I bambini adattati da piccoli alla complessità dei gesti possono fare senza sforzo cose incredibili. I pistoleri. Da quella matrice psicomotoria caotica possono successivamente essere distillati i movimenti essenziali che rendono uno sportivo prima atleta e poi campione. E’ in quel contesto che il doping diventa RELATIVAMENTE importante.

    Anche recentemente ho parlato con dei maestri di tennis in zona ma devo constatare che questo approccio non lo capiscono del tutto. Si preferisce, evidentemente, utilizzare le scorciatorie quando é troppo tardi…

  46. madmax scrive:

    una nota riguardo al raduno:

    E’ CONFERMATO CHE SI SVOLGERA’ ALLE ORE 14.00 AL VILLAGE REAL (dove già qualcuno di noi alloggia). vi lascio il link dove potrete trovare l’indirizzo

    http://www.villagereal.it/

  47. madmax scrive:

    piero ricordi quando parlavo di video analisi e di movimenti perfetti? beh uno dei motivi era anche questo…..ma come avrai notato per molti è difficile andare oltre e questo soprattutto per la mancanza di cultura sportiva…

  48. nipa scrive:

    x Piero,

    questo è uno dei motivi per cui ho accettato il principio del maestro di mia figlia ovvero “Cominciare da piccoli ma con piccoli movimenti che devono essere interiorizzati”

    Ed è un principio che ho anch’io completametne compreso mirando gli attuali campioncini U10 già possessori di tutti i movimenti tecnici (semmai anche abbozzati) ma……PIENI DI TIC O DI PROBLEMINI DI COMUNICAZIONE …….e mi chiedo (Max) anche questa estrematizzazione è definita cultura sportiva? Spero di no….

  49. madmax scrive:

    no assolutamente, anzi… poi anche li c’è caso e caso nel senso che c’è chi lo fa per imitare il campione preferito e c’è chi è esaurito veramente e mentre il comportamento del primo non è grave (anche se a me personalmente non piace) il secondo è assolutamente da valutare e monitorare…(e non solo il bambino..)

  50. Mauro scrive:

    Ho il pc in tilt e riesco a leggervi rubacchiando dei minuti da qualche amico. Oggi sembra che la connessione vada meglio…. speriamo.
    Su don Mazzi, la penso anch’io come Andrew e Stefano, ma concordo anche con Max quando dice che è importante anche l’involucro e non solo la sostanza. Se io parlo di ricerca della palla, appoggi, aperture etc. non mi si fila nessuno, dice le stesse cose Bollettieri Brett o Piatti, tutti giustamente rimaniamo estasiati ad ascoltare.
    A tal proposito ricordo di aver letto un racconto di Van der Meer: “volevo correggere un allieva che aveva problemi di timing sul rovescio, e gli dissi come soluzione temporanea di guardare per un attimo all’indietro al rimbalzo della palla, non mi ero accorto che qualcuno ci guardava solo all’indomani quando degli allievi ripetevano quello da me consigliato all’allieva e che valeva solo per lei.”

  51. Piero scrive:

    In questi giorni é morto Lorenz, il padre della teoria del caos. La storia di questo sub-blog?
    Sicuramente é interessante, per noi, il concetto del “piccolo errore iniziale” che s’amplifica a dismisura.
    “Butterfly effect”: una farfalla batte le ali… in un’Academy americana e crea un uragano… al Foro Italico. Un bambino piccolo ha un’intuizione… tennistica… il suo cammino progressivamente diverge… e diventa, lui solo, un campione. I dettagli che noi ignoriamo, valutandoli marginali… producono effetti.
    Poi, scherzosamente, c’è un complesso oggetto matematico chiamato “strano attrattore” (…). Qui Mad Max sembra essere appunto… il riferimento matematico, o punto d’ordine, di questo piccolo caos… Senza fare torti ad altri… Stefano é il punto di sintesi.

  52. daniele riva scrive:

    Ciao a tutti….
    come già ho avuto modo di raccontare, sono concittadino di Alberta Brianti e un buon amico dei suoi genitori.
    Giusto l’altro giorno, ho avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con la mamma di Alberta, una giovane signora oltremodo sveglia che da quasi 20 anni vive l’esperienza di una figlia impegnata nel tennis agonistico.
    Senza tanti giri di parole, mi ha detto che in questo momento di difficoltà della figlia che un pò per involuzione tecnica e un pò per un fastidioso malanno ad un ginocchio ha perso la posizione di n° 79 al mondo, nell’”ambiente” le sono state prospettate due possibili strade da percorrere:
    la prima, ovviamente dopo il recupero fisico, quella di ricominciare di gran lena a macinare allenamenti su allenamenti…, la seconda, per accorciare la prima, quella di affiancare all’allenamento qualche piccolo aiutino chimico…..
    non so quanto ne sappiate voi del discorso doping nel tennis, ma se quanto mi è stato detto corrisponde al vero, c’è poco da stare allegri….
    Se il prezzo per arrivare in alto è questo….allora w mio figlio campione sociale del Tennis Clup Fontanellato.

  53. stefano grazia scrive:

    E’ per questo che sarei davvero interessato a parlare con Conconi,Ferrari e Fuentes…. E comunque prima della Caccia alle Streghe bisogna cercare di capire…Agassi si faceva di cortisone ogni tot di tempo per lenire iul dolore alla conna : qui si trattava di CURARE un malanno e quindi questo e’ accettabile…Se l’”aiutino chimico” e’ la medicina che cura il malanno, questo e’[ accettabile: basta chiedere il permesso e dare la documentazione all’ATP/WTA/ITF … Se invece l’aiutino chimico serve per aumentare la massa muscolare durante il periodo di allenamento…o la reattivita’ dei riflessi durante il match…Pero’ non vorrei che ci si cominciasse a scandalizzare perche’ uno prende l’aspirina o degli antinfiammatori per sopportare il carico di lavoro… (Mi ricordo Connors che ormai in la’ con gli anni reclamizzava il Brufen…)
    Ma onestamente non mi faccio grandi illusioni…i muscoli belli gonfi di certi atleti …le scomparse dal circuito per mesi di certe altre… Vorrei davvero che Conconi & Co. potessero parlare liberamente (o forse meglio: sotto tortura di Jack Bauer tanto per essere certi che se negano sia davvero vero…)

  54. stefano grazia scrive:

    Tre giorni interi senza post???Ma allora ha ragione Nikolic: il Blog e’ morto!
    Piuttosto, vohliamo dare Orari e coordinate Definitivi del Grande Raduno?
    Per il resto mi sembrate un po’ appassiti: cosa vi succede? Primi Tornei dei Pargoli e Prime Stese? Su, un po’ di Aneddotica che qui in Africa le News non arrivano…
    Noi siamo alle prese con la Programmazione…e forse con l’ennesimo trasloco: sto pensando di chiedere alla Societa’ di farmi trasferire da casa bellissima con piscina, due piani,4 camere da letto e blah blah blah ad un misero appartamento ma in un condominio con campo da tennis e in piu’ a 200 metri dall’Ikoyi club (il Circolo col 9 campi da tennis 18 buche di golf) e anche 15′ piu’ vicino alla Scuola (e all’Ufficio). Io non pago nulla, si tratta di due soluzioni della Societa’,e negli appartamenti, vecchi e senza l’antenna RAI (ma non me ne puo’ fregar di meno visto che comunque io mi pago il DSTV SudAfricano, cioe’ Sky TV che basta e avanza)la Societa’ aveva alloggiato contrattisti e professori dell’italian School…Si tratta di Accomodations considerate di serie B anche se sul campo da tennis, ormai tutto crepato,si sono sempre tenuti gli storici Tornei Agip per la Comunita’ Italiani molti dei quali organizzati (ma mai vinti)dal sottoscritto.(Mia moglie invece due o tre li ha vinti…).Comunque si tratterebbe di scegliere insomma la Sostanza al posto della Forma. Con la possibilita’ di arrivare a casa alle 7 di sera e scendere a farsi 45′ di rifinitura, di servizi, un set…Sembra una decisione facilissima da prendere e in un libro e in un film sicuramente il protagonista l’asvrebbe gia’ presa…nella vita reale invece rinunciare di propria iniziativa ad una casa dieci volte piu’ bella e’ un pochino piu’ straziante….

  55. Nikolik scrive:

    Ma, scusa, Stefano, e ne dubitavi?
    Certo che avevo ragione io.

  56. stefano grazia scrive:

    Dimenticavo uno spunto: la laurea di Ancic. Che tra l’altro alcuni,tra cui il nostro Anto, hanno sbeffeggiato sottintendendo che essendo croata era una laurea di serieB.Non sono d’accordo (a parte che anche una laurea nella maggior parte egli atenei italiani sfigurerebbe con una laurea presa ad Oxford,Harvard ,Yale…) e infatti scrivevo in altra sede
    “su ragazzi, mi sembra meschino stare a sottilizzare…intanto lui la laurea l’ha presa e qualche sforzo e sacrificio l’ha fatto visto che nel frattempo era anche nei top 20-30 se non top 10…ma v’immaginate uno che a 18 anni fa la semi a Wimbledon e poi continua a studiare? Io davanti a uno cosi’ mi tolgo il cappello e credo che chi lo critica si dovrebbe almeno un pochino vergognare…(Poi e’ vero che anch’io di fronte alla caterva di soubrette russe, kazake, o comunque dell’Est, tutte laureata in bioingeneria o giu’ di li’ a 22 anni qualche sopracciglio l’ho sollevato ma del resto anche l’italia dopo il 68 qualche laureato in architettura, legge, scienze politiche e perfino medicina(il sottoscritto) se lo poteva risparmiare … e comunque per me Ancic (e Gaudenzi) mi sembrano due esempi da indicare ai giovani,period. Che poi da noi, tutti colti e laureati, e poi nessuno sa tradurre la banalissima frase in inglese: federer is out to claim con un Federer e’ pronto alla sfida oppure Federer scende in piazza a reclamare il titolo di montecarlo… Tutti professori, in Italia.)”
    Qui da noi invece pongo la domanda: meglio un Ancic laureato o uo Slam senza laurea? (credo comunque che una laurea,in se e di per se,non ti faccia colto e se e’ sicuramente vero che un Agassi,un Federer o una Sharapova abbiano sicuramente qualche buco qua e la’ (Freud Who?) e’ anche vero che rispetto a dei pari eta’ abbiano anche acquisito una conoscenza della vita che trascende la normale educazione… A parte le 3-4 lingue che un Federer o un Djokovic,per esempio, parlano, ma anche le persone con cui vengono a contatto…Insomma, c’e’ cultura e cultura e quella di un tennista o un golfista e’ di solito piu’ internazionale di quella di un calciatore (o di un giocatore di football,basket o baseball americano…)… Cio’ detto, anche a me piacerebbe che Nicholas continuasse a studiare anche nel remoto caso che…

  57. atti scrive:

    In realtà è stato il primo week-end (almeno nel Nord-est) con sole ; penso che + di qualcuno sia andato in giro.
    Invece, con un po’ di ironia, ma vedo che quasi tutti gli addetti ai lavori, a turno, entrano, pieni di consigli e suggerimenti, ma poi, appena si comincia a confrontarsi con noi genitori…. ZAC saluti e baci. Credo che la concentrazione piu’ alta al mondo di permalosi sia quella dei tennisti e addetti ai lavori .
    Ecco un altro tema: in generale siccome non sei stato un cavallo allora non permetterti di parlare di Ippica…ascolta, scarrozza e stai zitto.
    Invece a volte, potremmo essere molto utili, soprattutto ai maestri che ancora non hanno figli, e pensano di conoscere tutto dei ns. Junior… e che la loro adolescenza e la loro esperienza giovanili siano “replicabili” a tutti gli allievi.
    Magari fosse cosi’ semplice….
    Comunque, Stefano, questo week-end ci sarà la coppa Belardinelli x Regioni (U13-14), ottima vetrina per … speriamo qualche prossima racchetta fumante. Ciao.

  58. Adriano Moja scrive:

    Morale del passaggio ai U12 prematuro, un talento come Mora Filippo è stato sovrastato da uno sconosciuto Di Cesare, al Nike U12 di Segrate. Parere dei genitori, effettivamente a meno che gli avversari del 96-97 sia fisicamente e tennisticamente sottodotati, non ce storia, quindi fate due conti per dirlo loro!!!
    Sulle Accademie, si parla molto della Vavassori, ma qualcuno di Voi ha gia visto il livello della Bob Brett a Sanremo? Peccato che la possibilità di essere accettato sia legata al livello di gioco ed a un numero massimo di iscritti.

  59. Mauro scrive:

    Stefano, siamo tutti in attesa ed impauriti del raduno di Roma; metti che dico qualcosa contro Max e lui a Roma mi da due sganassoni………scherzo ovviamente.
    Approfitto per consigliare agli amici del blog un libro che mi è piaciuto molto “Quando si ama non scende mai la notte” di Guillame Musso (rizzoli).

  60. Piero scrive:

    Credo che l’organizzazione del prossimo raduno di Roma, figlia d’un processo di sintesi in cui é stata ricercata, con approcci diversi, una “selezione dei protagonisti” sia, forse involontariamente, la causa del trend di questo blog. Ma probabilmente la manifestazione di cui sopra sarà la scintilla per far nascere qualcosa di nuovo. Quindi… in bocca al lupo!

    Personalmente ho colto una sottile (e non sempre esplicita) distanza “filosofica” tra i comandanti del blog ed i due principali sub-comandanti… i primi, a mio parere, si sono limitati ad emendare qualcosa ma non hanno svolto un ruolo di conduzione e facilitazione (…); i secondi, di cui s’è apprezzata la schiettezza, hanno legittimamente personalizzato lo spazio concesso diventando i veri motori (ma anche inibitori) del processo dialettico. Che nella sua dimensione partecipata è stato comunque stimolante. Poi in natura esistono dei cicli…

    Avrei volentieri condiviso, nel rispetto della privacy del diretto interessato, i resoconti dell’attività sportiva di mio figlio seienne perchè non m’è mai capitato, in vent’anni di sport agonistico, d’assistere ad una simile trend evolutivo. Ma queste potenziali testimonianze non hanno contagiato che pochi.
    Ed in definitiva questa è, forse, l’occasione persa in questo blog: che TUTTI i genitori presenti non abbiano potuto sistematizzare le proprie esperienze in uno spazio trasversale, non OCCUPATO dagli “esperti”. Che dovrebbero essere coloro che sperimentano, e non coloro che hanno le risorse, materiali e non, per farsi rilasciare delle licenze…

    Esperti accreditati di tennis e loro figli: questo è stata l’essenza di questo blog… innovativo. Si può fare di più?

  61. losco(m)mettitore scrive:

    …scrivo solo per smentire Nikolik…

    visto che tra primavera (primavera?), scuola, hockey e tennis mio figlio sta leggermente scoppiando, stavo riflettendo sull’effettiva utilità di gareggiare troppo e in modo particolare nelle competizioni a squadre per il tennis…

    Ossia, credo che se dovessi constatare che troppe partite nuociono alla crescita dell’atleta, le prime competizioni a saltare dovrebbero essere quelle a squadre.

    Pur sempre partite da vincere…ma il tennista deve sapere affrontare (e vincere quante più partite possibili) principalmente un torneo, che è cosa ben diversa dalla competizione a squadre…

    è in un torneo che devi saperti gestire turno dopo turno, all’interno di uno spazio temporale più breve…è il torneo che devi imparare a vincere e non solo la singola partita

    è il torneo che ti dà la classifica…(io infatti abolirei i punti-classifica assegnati nelle competizioni a squadre)

  62. andrew scrive:

    …ho usato lo pseudonimo di mio figlio…

    …un post in più…

  63. andrew scrive:

    perdiana Piero…

    inonda il blog delle tue esperienze…lo spazio è qua…prendilo

    credo che la linea di StefanoGrazia di scrivere “a prescindere” dalle risposte sia la strada giusta…

  64. stefano grazia scrive:

    Nikolic, che vede e rivede sempre e solo lo stesso film (Il Federale, quale se no), deve probabilmente essere pagato per controllare ogni riga che screiviamo: non gli sfugge infatti nulla…Per essere morti, ci teme ancora parecchio…Concordo invece con Atti: non diremo forse nulla d’incredibilmente nuovo (ma qualche cosa forse si) ma potremmo essere molto utili…Ad Adriano Moja ricordo di aver scritto chilometrici post sulla Bob Brett e che il mio articolo apparso su 0 15 dovrebbe anche essere in Archivio (Academies: qui ci siamo stati!) nel nostro Blog… Il mio giudizio era molto favorevole E ANCHE PROPRIO PERCHE’ ti prendono in base al gioco col numero chiuso e cio’ permette di avere un ottimo livello d’insegnamento: si tratta insomma di una universita’ del tennis e non di una scuola elementare (cio’ detto senza tener conto delle varie eta’…)
    SULLA DIFFERENZA D’ETA’: e’ incredibile come ancora la gente talvolta NON ci arrivi proprio a comprendere che a queste eta’ anche 6 mesi possono fare la differenza (e non parlo solo di fisico ma soprattutto di testa intesa come maturita’)…Sicuramente due anni sono tanti (immaginiamo uno nato a gennaio e l’altro a dicembre) e a volte si sentono…Inoltre c’e’ chi cresce prima e chi,speriamo, dopo e quindi ci sara’ chi fra i 10 e i 15 aa fara’ man bassa di trofei in virtu’ anche della prestanza e chi accorcera’ il gap fisico solo piu’ tardi… In effetti io, che ho un figlio dotato tecnicamente ma piccolino, non ho mai avvertito la fregola di farlo partecipare a tornei di categoria superiore…anche perche’, come vi ho raccontato, in Africa Nicholas e’ costretto quasi sempre a cimentarsi con bambini di 2-3 anni piu’ anziani. Vi ricordate il Torneo al Lagos Lawn, quello in cui alla domanda Quanti anni hai? la risposta poteva essere: Dipende? Be’, Nicky ha perso nei Quarti del Torneo Under 12 dalla Testa di Serie Numero 2 di 14 anni dichiarati (iyare Okenaye, nato il 15 giugno 94)che poi avrebbe vinto il torneo battendo in finale il figlio di Godwin Kienka, l’organizzatore, e anche lui clamorosamente fuori eta’ avendo da compiere i 13 anni lo scorso 16 aprile….Tutto regolare, solo che la finale dell’Under 12 era una finale Under14…

  65. stefano grazia scrive:

    Mio nipote da Melbourne mi manda quest’articolo letto credo su Repubblica e riguardante Andrea Jager, la famosa campionessa bambina ritiratasi per infortunio alla spalla e poi divenuta suora.

    Intervista-shock della ex campionessa Usa, top della racchetta nei primi anni ottanta
    “E’ molto dura quando un genitore diventa anche il tuo coach…”
    Jaeger, la tennista diventata suora
    “Contro mio padre e il circuito”
    “Offrono anche cocaina e steroidi: ecco perché ho mollato”
    “Prima della finale di Wimbledon fui buttata fuori dalla stanza”

    ROMA - “Ecco perché sono diventata suora… quando ero nel circuito professionistico del tennis ho sempre sognato che qualcuno mi prendesse sotto braccio e mi dicesse: ‘Ricordati, sei una grande tennista talentuosa ma adesso è ora che tu impari anche qualcosa della vita e non solo del tennis”. Da numero uno della racchetta a sorella Andrea, membro di spicco della Chiesa anglicana dominicana. Dai completini da tennis con annesse lunghe code di capelli biondi che scendevano ben oltre le spalle, all’abito nero da suora che copre tutto, anche i capelli. Eppure mai come ora, Andrea Jaeger, 42 anni, è stata felice.

    Qualcuno forse la ricorderà: tra il 1982 e il 1983 la allora ragazzina americana di Chicago è stata n.2 del mondo, si era permessa di battere Chris Evert e Martina Navratilova e Billie Jean King addirittura sul centrale di Wimbledon. Serviva da Dio e a rete osava lanciarsi e tuffarsi su tutte le palle. In soli sei anni, dal 1979 (aveva solo 14 anni, ma la famiglia aveva bisogno di soldi) al 1985, giocando come professionista ha accumulato un montepremi da un milione e mezzo di dollari (di allora) senza contare sponsor e pubblicità. Nel 1980, per dirne una, è stata la più giovane tennista nella storia ad entrare nel tabellone di Wimbledon.

    Poi l’incidente alla spalla, nel 1985. Insuperabile - fu detto - fino al punto da ritirarsi dal circuito. Per entrare però in un altro: quello filantropico prima e spirituale poi che il 16 settembre 2006, tra lo sconcerto della famiglia, l’ha portata a prendere i voti e a diventare suora. “Ho sempre sentito il bisogno dentro di me di aiutare gli altri, fin da quando ero piccola”, raccontò. E molti ricordano della ragazzina dai lunghi capelli biondi che tirava botte da orbi in tutti gli angoli del campo che nel tempo libero durante i tornei andava a visitare gli ospedali e i bambini ricoverati.

    E la nuova vita di sister Andrea è sempre stata uno di quei misteri che ogni tanto avvolgono le nevrotiche vite dei tennisti. Ora il mistero si dissolve grazie ad “una commovente intervista” in cui il giornalista del Mail on Sunday, Peter Robertson, è riuscito a farle raccontare “come la sua nuova vita nella chiesa Episcopale l’abbia aiutata a riconciliarsi con un passato che mi aveva profondamente turbata”. Come il rapporto con il padre-padrone-allenatore, una figura che continua a fare disastri tra le giovani promesse del tennis. Il padre di Andrea, ex pugile di origine tedesca, era un signore che, per esempio, nel 1983, la notte prima della finale di Wimbledon, pensò bene di mettere la figlia, già numero 2 del ranking, a dormire fuori dalla porta perché non si era allenata come lui aveva previsto. “Spinta dal padre - scrive il Mail - Andrea ha perso la sua infanzia e ha dovuto combattere con le regole spietate del circuito del tennis”.

    “Ma io, invece - racconta sister Andrea dal quartier generale dell’ordine religioso in Colorado - ho sempre sentito dentro di me la chiamata ad aiutare quelli che hanno bisogno. E’ nella mia anima fin da quando ero bambina”.

    L’intervista è il racconto di una fede coltivata in segreto: “I miei genitori non andavano in chiesa e non c’era una Bibbia nella nostra casa, ma per qualche ragione sentivo che Dio mi aveva fatto il regalo della fede. Ho imparato le preghiere da sola, forse dalla tv, e nessuno della mia famiglia sapeva che io pregavo ogni giorno”.

    Il racconto di una serenità ritrovata: “La mia giornata è molto intensa, sveglia alle 4, un’ora di preghiere e studi spirituali e poi alle sei si comincia: programmi, iniziative. Ho tre abiti da suora perché li sporco spesso e in fretta, li uso molto ma sono ancora goffa. Mi muovo veloce, corro e salto e talvolta la veste mi resta impigliata… Insomma immagino che sia il modo di Dio per dirmi che va tutto bene, che in fondo io ero quella che si lanciava sulle palle sul campo da tennis”.

    Poi il padre: “I miei genitori non mi hanno spinto al tennis. Mio padre Roland e mia madre amavano giocare e io passavo ore a guardarli. Allora ho voluto giocare anch’io. Ho vinto il mio primo torneo a 9 anni, a 13 quelli del college. I miei però facevano molti sacrifici e allora decisi di diventare professionista a 14 anni (…). E’ molto difficile quando un genitore diventa il tuo coach perché in nome dell’agonismo entrambi perdono il lato affettivo tra genitore e figlio. Mio padre è cresciuto in Germania in un’epoca in cui la disciplina era intesa in modo diverso. Lui è stato educato ed è stato cresciuto a colpi di cintura. E allo stesso modo voleva insegnarmi valori e principi. Ma io queste cose le volevo imparare da Dio e non con le botte e le punizioni. Non credo però di aver mai avuto paura di lui”.

    Sorella Andrea indugia molto nel racconto di quello che successe la sera prima della finale di Wimbledon contro Martina Navratilova. Era il 1983, Andrea aveva 18 anni appena compiuti. “Il pomeriggio prima della finale litigai con mio padre. Stava per picchiarmi e io usciì dalla stanza sapendo che non avrebbe avuto il coraggio di farlo in pubblico. Martina era alloggiata nell’appartamento di fianco, entrai e cercai di chiamare un taxi. Il trainer di Martina cercò di aiutarmi con qualche numero di telefono ma lei mi guardò appena di sfuggita. Mi dette molto fastidio vedere che il match del giorno dopo era più importante di una ragazzina che chiedeva aiuto. ‘Mio Dio - mi dissi - si sta concentrando nel suo istinto-killer e io l’ho disturbata’”.

    Andò che il giorno dopo Andrea perse 6/0-6/1 senza mai giocare. E quando la Navratilova fu sollecitata dai giornalisti sull’episodio rispose: “Jaeger aveva paura che suo padre la potesse picchiare durante la notte. Il mio coach l’ha aiutata a trovare un taxi… era a posto così”.

    Papà Roland è morto da qualche anno ma “non ha mai saputo veramente cosa fosse il circuito del tennis. Cocaina? Steroidi? E’ capitato di tutto. Per questo ho sempre cercato più un modo per uscirne che un modo per starci più a lungo possibile”.

  66. madmax scrive:

    nikolik ora comincia il bel tempo, cominciano i primi tornei e tutti devono valutare… oltretutto di cose ne abbiamo scritte molte perciò si aspettano nuovi spunti…oltre ovviamente il raduno

    mauro io sono sicuramente il più buono di tutti…

    piero il fatto è che i nostri figli hanno ormai altre problematiche essendo più grandi e poi delle risposte inizialmente le hai ricevute ma non ti sono piaciute…

    stefano per quanto riguarda il raduno stiamo aspettando alcune risposte perchè dal momento in cui il tendone della fila è risultato troppo piccolo le sale coonvention dei circoli hanno un costo e poichè fulvio si è occupato del portare gratuitamente Piatti e Co. ed io mi sono accollato le spese di Catizone stiamo scegliendo le proposte migliori considerando che c’è anche la possibilità di avere a disposizione un paio di campi da tennis per tutto il giorno e la cena con pochi euro in più…penso che tra oggi e domani avremo comunque delle risposte e manderò una mail a tutti…

    adriano…e cosa importa se mora perde da uno sconosciuto?? l’obbiettivo è fare esperienza, non vincere… nonostante mesi di post sento ancora parlare di risultati per quanto riguarda gli under 10…. proprio in questi giorni sto facendo il programma 2008 per mia figlia: i pilastri saranno lo smirkve bowl in croazia (forse il più importante u10 del mondo) ed un torneo t.e. under 12 in austria (mia figlia è un u 10 ed anche piuttosto immatura fisicamente nonostante sia abbastanza alta) cioè dei tornei dove probabilmente non passerà neanche un turno!!! ma in croazia essendo un torneo dove vanno i migliori sarà interessante misurarne il livello ed in austria andrà da sola con l’accademia e dove anche se ci saranno gli accompagnatori comunque partiranno tutti con il treno, dormiranno in stanze da 4, dovranno usare la transportation per raggiungere i vari circoli ed incontreranno ragazzi di tutte le età etc etc quindi alla fine comunque andrà saranno delle grandi esperienze…e qualcuno si chiderà: ma gli altri tornei? mah qualcuno lo farà, ma non più di 4 o 5.. un topolino per raggiungere il master, quello di macroarea per poter fare gli u12 (il primo non l’ha fatto), qualche nike (soprattutto u12 se si qualificherà) e tanto lavoro…..

  67. Piero scrive:

    Andrew, mio preferito….

    Storie di corde in nylon per rete e di incompetenti per vocazione…

    Venerdì e Sabato, rispettivamente seconda e terza volta che usavamo i roller. Campo da tennis bagnato con pozzanghere, ma d’un materiale che non diventa viscido. E le palle depressurizzate gonfie d’acqua. In particolare: Sabato quindici minuti di roller; poi un’ora e mezza di tennis con i roller; e quindi mezz’ora di tennis, perché il campo s’é asciugato. Il protagonista non coglie più nemmeno la sproporzione tra la sua età e le nostre “sperimentazioni”. Ora quando cade, cosa che con i pattini accade spesso, tenta di colpire la pallina da terra. Però quando scende le scale é(…) prudentissimo… un gradino alla volta. Tenendosi al corrimano: all’asilo si fa così. Ma ci sono regole e regole. Una doppia verità degna dei pitagorici.
    Sabato come unico “tifoso”… un bambino di quindici anni da Nuova Dehli, adottato, che girovagava solo perchè probabilmente a casa non ha… la play station. E che poi ci ha raccontato che quando ha provato a giocare a calcio in Italia, nonostante sia bravo, l’hanno messo sempre in panchina… Siamo andati via che correva, simulando il riscaldamento di Iaquinta.
    Perchè negli spazi pubblici, com’è noto, la selezione viene fatta al contrario.
    Come ieri, altro campo (quello del filo), e sole meraviglioso. Dopo il nostro allenamento (lo dico con un bisbiglio) due ragazzoni pronti ad entrare mi chiedono lumi sulla battuta. Specifico due volte che NON sono un maestro ma vado oltre. Spiego tutto…. impugnature, diminuzione delle aperture, posture, angoli e rotazioni. In quindici minuti. Loro felicissimi. “Hai fatto tornei?” “No, ma facevo altri sport…” Silenzio. “Grazie moltissimo!” “Prego”
    “Ci vedremo sicuramente…” “Ne sono sicuro, veniamo spesso qui…”
    E poi me ne vado, guardandoli mentre giocano il loro vaffantennis… fino a cinque minuti due dinosauri… ed ora… pallina che viaggia.
    Deficiente io, perché adesso magari mi ritroverò il campo occupato! Dai due cugini venti-trentenni. Mai fare del bene al prossimo! (scherzo) Spero almeno che con i soldi risparmiati si comperino due racchette decenti. Ne trovi di buone a 60-100 Euro, e ti costano meno di quel maestro che in quattro lezioni individuali t’insegna a raccogliere le palline…

  68. stefano grazia scrive:

    A RUOTA LIBERA FRA UN PAZIENTE E L’ALTRO: SOLITA ACCOZZAGLIA DI PENSIERI IN LIBERTA”…Non voglio qui fare anche la difesa di Roland Jager padre-padrone ma voglio solo ricordare che Andrea aveva sempre rifiutato di attribuire il suo ritiro a problemi psicologici,alla pressione, al rapporto col padre…Si trattava di un infortunio e stop. E anche si era sempre rifiutata di attribuire l’infortunio all’inizio precoce. Cio’ detto, e dopo aver accennato di sfuggita all’immagine macchiata con cui esce da questa storia Martina Navratilova (sempre pronta a pontificare e a fare la moralista intellettuale ma poi all’atto pratico…probabilmente pensava che gli Jager facessero apposta per distrarla?), vorrei dire che ogni volta che leggo queste cose una ridda di pensieri mi affollano la testa…Innanzitutto, quando amici,familiari, colleghi, semisconosciuti mi inviano questi articoli la prima cosa che mi viene in mente e’: ma perche’ lo mandano a me? Sono ai loro occhi un Padre Padrone/Abusive Father o e’ solo perche’ un po’ per invidia/un po’ perche’ la gente preferisce sostenerti nel fallimento piuttosto che nel successo, tutti si asugurano che nostro figlio non ce la faccia per poi poterlo magare consolare, lui e noi? O forse la mia e’ solo,come dice Angelica, coda di paglia? La verita’ e’ che io,di fronte a molte tragedie, mi chiedo sempre se avrebbe potuto capitare anche a me…Avrei potuto anch’io essere arrestato perche’ finito in un gruppo di amici a fare qualche biscarata? Avrei potuto finire arrestato anch’io perche’ lavorando in un ospedale a un certo punto un paziente sarebbe morto per negligenza? avrei potuto finire ammazzato perche’ coinvolto in una rissa fra automobilisti ubriachi? E via dicendo… Nel caso specifico pero’ articoli come questo mi fanno sempre riflettere un po’ di piu’ perche’ io non ho mai nascosto di avere seri dubbi nel saper interpretare il Confine fra l’Educatore e il Coach e quando il primo debba e possa intervenire talvolta anche con uno scappellotto… Purtroppo La Canaglia di Lagos mi sta mettendo a dura prova e non ho dubbi che i miei errori di saggezza son stati ben piu’ di due (abortire l’america e poi guardarla con dolcezza)
    Non e’ piu’ sufficiente ricordarmi/ricordargli/ricordarvi che ogni punizione o urlo e’ conseguenza di un comportamento e non di un risultato, non e’ piu’ sufficiente ad assolvermi e a convincermi che questa sia davvero la strada giusta…
    uindi da un lato la tentazione di tirarmi fuori e’ sempre piu’ alta…E perche’ continuo? Ma perche’ il tirarmi fuori sarebbe, ai suoi occhi, un tradimento ancora piu’ grande…sarebbe troppo facile, troppo comodo…Ed e’ questo che differenzia i vari Roland,Mike,jim,Yuri,walter…A un certo punto avrebbero forse voluto e potuto tirarsi indietro (come il 99.9% di tutti i genitori) e non l’hanno fatto…ORA, la domanda da un milione di dollari e’: e’: non l’hanno fatto per loro stessi o non l’hanno fatto per il figlio? Io credo che finche’ uno queste cose le fa non per se stesso ma per il proprio figlio, puo’ e deve continuare… Io vedo che gli Altri Genitori queste cose non le fanno e non ci pensano neanche a farle …perche’ molto e troppo spesso hanno altre priorita’, le Loro, e allora conviene assumere una posizione critica nei Confronti di chi, facendole, potrebbe avere poi successo e dimostrare che avevano torto…L’altra cosa e’ che una cosa e’ litigare col proprio figlio a 18 anni perche’ non si e’ allenato bene il giorno prima della sua finale a Wimbledon e un’altra e’ cercare di convincerlo ad assumere comportamenti non oltraggiosi o semplicemente antipatici quando ne ha 8-10-12… Fra il Sistema Montessori e il Sistema Quando ce vo’,ce vo’! passano anni di fallimenti, rivoluzioni,modi di vedere, differenze culturali… Ma alla fine tuo figlio fa troppo spesso il contrario di quello che vorresti lui facesse e se allora il prezzo per fargli fare delle cose e’ fingere fin dall’inizio di essere diversi da quello che si e’ (cosi’ che lui per antagonismo fa il contrario) e’ paranoia allo stato puro… E comunque quest’estate vorrei farmi almeno una settimana io e lui da soli in giro per l’Italia che lui conosce relativamente poco: e mentre la Mamma magari si disintossica dalle scorie in una Clinica Termale noi potremmo andare a Pisa a vedere la Torre Che Pende, Siena e il Battistero, e poi piu’ giu’ Pompei ed Ercolano (magari passando per Tirrenia…)… Quasi sicuramente invece ho rinunciato all’idea dei 7 Tornei Nike uno di seguito all’altro e questo col cuore a pezzi ma per delle ragioni tecniche ben precise…A Settembre noi torniamo in africa e quindi l’Estate deve essere ANCHE e SOPRATTUTTO l’occasione per lavorare di QUALITA”…Se andiamo in giro per il Triveneto a giocare tornei l’unica cosa che facciamo e’ disperdere energie…Ce ne andremo invece 5-6 settimane in Florida dove Nicky si allenera’ di QUALITA” non coi suoi Daddy and Mommy ma con Lance Luciani e Margie Zeisinger dello Strategy Zone Program e nei week ends giochewra’ i Tornei dell’Area (Sarasota-Tampa-Naples: ce ne sono 5-6 ogni settimana, tutti fra il Venerdi’-Sabato e la Domenica)… Tra l’altro Nicky e’ al primo anno Under 12 e non avendo ne’ il fisico ne’ forse la testa (nel senso della disciplina e capacita’ di concentrazione perche’ in quanto a intelligenza viva e open mind non faccio cambio con nessuno)di Quinzi, mi aspetto che sia un anno di transizione (eufemismo per dire di grandi batoste) e quindi vogliamo privilegiare l’aspetto quality training rispetto a quello tornei (che comunque giochera’ in abbondanza in Florida)
    Alla solita domanda (di Nikolic?): ma c’e’ bisogno di andare in Florida? rispondo: Certo che no, ma siccome in Florida probabilmente finira’ per andarci fra un anno,max due, e non sulle orme di Miccini e Quinzi (nel 2004 c’eravamo anche noi, la stessa settimana che per la prima volta arrivarono anche loro) ma perche’ mio figlio ha sempre frequentato scuole inglesi, e’ bilingue e sicuramente si troverebbe meglio trapiantato dall’Africa in un Sistema Scolastico IBO e non nella vetusta e nozionistica scuola italiana… Certamente se fosse sempre andato in Scuole Italiane l’opzione piu’ giusta sarebbe o la BTA a Bologna (o il TCA di Giovanni Toni, piu’ vicino a casa, e con la possibilita’ di allenarsi ogni tanto con Gigi Neri, il migliore U10 in Emilia dell’anno scorso, e con Camporese) o la Vavassori sul Lago d’Iseo (visto che io continuerei a lavorare all’Estero moglie e figflio potrebbero trasferirsi a Palazzolo senza problemi… Lo voglio ribadire: se sei un madmax e hai le idee giuste, tuo figlio/a la puoi allenare tranquillamente anche in Italia…Devi sapere cosa fare, devi scegliere a chi affidarlo/a e continuare a seguire, informarti,leggere,studiare, sacrificarti… Se invece pensi che tuo figlio “se e’ scritto che diventera’ un campione, lo diventera’ senno’ pazienza…vuol dire che non era scritto”, allora accomodati nella vasta schiera, il 99.9%, dei Genitori che non hanno mai saputo quel che invece sapeva El Aurens (Lawrence d’Arabia) e cioe’ che non c’e’ niente che sia stato scritto che non si possa riscrivere…

  69. stefano grazia scrive:

    Adesso,Piero,ti beccherai una denuncia da Enzo per Abuso di Professione…SCHERZO!!! Pero’ non capisco ogni tanto il tuo vittimismo: ma chi ti ha mai impedito di esternare e soprattutto di raccontare il “personale”? Certo, se dici qualcosa di tecnico qualcuno si potra’ trovare d’accordo,qualcuno no e se quest’ultimo e’ Mad Max minimo minimo ti prenderai dell’incompetente (quando va bene) ma fa parte del gioco…Facciamo anzi quasi tutti parte dello stesso Team. (Ovvio, Nikolic continua a cercare di segnare nella nostra porta e quindi lo teniamo in panchina…). Voglio dire: l’Aneddotica e’ sempre stata da me spinta…poi ci sono quelli logorroici e intellettualmente onesti fino allo sconfinamento con l’autolesionismo (ma alcuni potrebbero giustamente arguire che si tratta solo d’esibizionismo narcisista esasperato e avrebbero buone carte a favore in una discussione sul tema) e ci sono quelli poiu’ sobri, piu’ schivi, piu’ riservati … Anch’io credo che dallo sharing di esperienze personali possa risultare The Greater Good, il Bene Ultimo, e magari anche Comune, ma raccontare e’ anche una esperienza catartica …e poi rileggersi ed essere magari criticati aiuta anche a capirsi meglio e a volte a capire d’aver sbagliaro…Una rilettura critica aiuta nell’autocritica … Infine questo e’ solo uno degli aspetti su cui ogni intervento di Addetti ai Lavori e’ benvenuto … Poi e’ vero, finiamo per dire molto spesso le stesse cose,ma attraverso il Filtro dell’Aneddotica hai la possibilita’ di metterle alla prova…

  70. stefano grazia scrive:

    Ovviamente NON e’ stato postato PRIMA del mio ultimo post sul padre della JAGER questo che avevo inviato in precedenza e che mi era stato inviato da mio nipote che vive in Australia e riguardante Andrea Jager, la campionessa bambina che fu costretta al ritiro ancora teen ager da un infortunio alla spalla e che qualche anno fa si era fatta Suora:

    Intervista-shock della ex campionessa Usa, top della racchetta nei primi anni ottanta
    “E’ molto dura quando un genitore diventa anche il tuo coach…”
    Jaeger, la tennista diventata suora
    “Contro mio padre e il circuito”
    “Offrono anche cocaina e steroidi: ecco perché ho mollato”
    “Prima della finale di Wimbledon fui buttata fuori dalla stanza”

    ROMA - “Ecco perché sono diventata suora… quando ero nel circuito professionistico del tennis ho sempre sognato che qualcuno mi prendesse sotto braccio e mi dicesse: ‘Ricordati, sei una grande tennista talentuosa ma adesso è ora che tu impari anche qualcosa della vita e non solo del tennis”. Da numero uno della racchetta a sorella Andrea, membro di spicco della Chiesa anglicana dominicana. Dai completini da tennis con annesse lunghe code di capelli biondi che scendevano ben oltre le spalle, all’abito nero da suora che copre tutto, anche i capelli. Eppure mai come ora, Andrea Jaeger, 42 anni, è stata felice.

    Qualcuno forse la ricorderà: tra il 1982 e il 1983 la allora ragazzina americana di Chicago è stata n.2 del mondo, si era permessa di battere Chris Evert e Martina Navratilova e Billie Jean King addirittura sul centrale di Wimbledon. Serviva da Dio e a rete osava lanciarsi e tuffarsi su tutte le palle. In soli sei anni, dal 1979 (aveva solo 14 anni, ma la famiglia aveva bisogno di soldi) al 1985, giocando come professionista ha accumulato un montepremi da un milione e mezzo di dollari (di allora) senza contare sponsor e pubblicità. Nel 1980, per dirne una, è stata la più giovane tennista nella storia ad entrare nel tabellone di Wimbledon.

    Poi l’incidente alla spalla, nel 1985. Insuperabile - fu detto - fino al punto da ritirarsi dal circuito. Per entrare però in un altro: quello filantropico prima e spirituale poi che il 16 settembre 2006, tra lo sconcerto della famiglia, l’ha portata a prendere i voti e a diventare suora. “Ho sempre sentito il bisogno dentro di me di aiutare gli altri, fin da quando ero piccola”, raccontò. E molti ricordano della ragazzina dai lunghi capelli biondi che tirava botte da orbi in tutti gli angoli del campo che nel tempo libero durante i tornei andava a visitare gli ospedali e i bambini ricoverati.

    E la nuova vita di sister Andrea è sempre stata uno di quei misteri che ogni tanto avvolgono le nevrotiche vite dei tennisti. Ora il mistero si dissolve grazie ad “una commovente intervista” in cui il giornalista del Mail on Sunday, Peter Robertson, è riuscito a farle raccontare “come la sua nuova vita nella chiesa Episcopale l’abbia aiutata a riconciliarsi con un passato che mi aveva profondamente turbata”. Come il rapporto con il padre-padrone-allenatore, una figura che continua a fare disastri tra le giovani promesse del tennis. Il padre di Andrea, ex pugile di origine tedesca, era un signore che, per esempio, nel 1983, la notte prima della finale di Wimbledon, pensò bene di mettere la figlia, già numero 2 del ranking, a dormire fuori dalla porta perché non si era allenata come lui aveva previsto. “Spinta dal padre - scrive il Mail - Andrea ha perso la sua infanzia e ha dovuto combattere con le regole spietate del circuito del tennis”.

    “Ma io, invece - racconta sister Andrea dal quartier generale dell’ordine religioso in Colorado - ho sempre sentito dentro di me la chiamata ad aiutare quelli che hanno bisogno. E’ nella mia anima fin da quando ero bambina”.

    L’intervista è il racconto di una fede coltivata in segreto: “I miei genitori non andavano in chiesa e non c’era una Bibbia nella nostra casa, ma per qualche ragione sentivo che Dio mi aveva fatto il regalo della fede. Ho imparato le preghiere da sola, forse dalla tv, e nessuno della mia famiglia sapeva che io pregavo ogni giorno”.

    Il racconto di una serenità ritrovata: “La mia giornata è molto intensa, sveglia alle 4, un’ora di preghiere e studi spirituali e poi alle sei si comincia: programmi, iniziative. Ho tre abiti da suora perché li sporco spesso e in fretta, li uso molto ma sono ancora goffa. Mi muovo veloce, corro e salto e talvolta la veste mi resta impigliata… Insomma immagino che sia il modo di Dio per dirmi che va tutto bene, che in fondo io ero quella che si lanciava sulle palle sul campo da tennis”.

    Poi il padre: “I miei genitori non mi hanno spinto al tennis. Mio padre Roland e mia madre amavano giocare e io passavo ore a guardarli. Allora ho voluto giocare anch’io. Ho vinto il mio primo torneo a 9 anni, a 13 quelli del college. I miei però facevano molti sacrifici e allora decisi di diventare professionista a 14 anni (…). E’ molto difficile quando un genitore diventa il tuo coach perché in nome dell’agonismo entrambi perdono il lato affettivo tra genitore e figlio. Mio padre è cresciuto in Germania in un’epoca in cui la disciplina era intesa in modo diverso. Lui è stato educato ed è stato cresciuto a colpi di cintura. E allo stesso modo voleva insegnarmi valori e principi. Ma io queste cose le volevo imparare da Dio e non con le botte e le punizioni. Non credo però di aver mai avuto paura di lui”.

    Sorella Andrea indugia molto nel racconto di quello che successe la sera prima della finale di Wimbledon contro Martina Navratilova. Era il 1983, Andrea aveva 18 anni appena compiuti. “Il pomeriggio prima della finale litigai con mio padre. Stava per picchiarmi e io usciì dalla stanza sapendo che non avrebbe avuto il coraggio di farlo in pubblico. Martina era alloggiata nell’appartamento di fianco, entrai e cercai di chiamare un taxi. Il trainer di Martina cercò di aiutarmi con qualche numero di telefono ma lei mi guardò appena di sfuggita. Mi dette molto fastidio vedere che il match del giorno dopo era più importante di una ragazzina che chiedeva aiuto. ‘Mio Dio - mi dissi - si sta concentrando nel suo istinto-killer e io l’ho disturbata’”.

    Andò che il giorno dopo Andrea perse 6/0-6/1 senza mai giocare. E quando la Navratilova fu sollecitata dai giornalisti sull’episodio rispose: “Jaeger aveva paura che suo padre la potesse picchiare durante la notte. Il mio coach l’ha aiutata a trovare un taxi… era a posto così”.

    Papà Roland è morto da qualche anno ma “non ha mai saputo veramente cosa fosse il circuito del tennis. Cocaina? Steroidi? E’ capitato di tutto. Per questo ho sempre cercato più un modo per uscirne che un modo per starci più a lungo possibile”.

  71. Nikolik scrive:

    Stefano, andando a caso, ci hai azzeccato, perché, in effetti, il film Il Federale, che ovviamente nulla ha a che vedere con le federazioni sportive, è di gran lunga uno dei film da me preferito.
    Di Luciano Salce, che fa anche una parte nel film, con protagonista un grandioso Ugo Tognazzi (nel cast c’è anche una bellissima, e giovanissima, Stefania Sandrelli), con la colonna sonora di Ennio Moricone ed altri attori non protagonisti, ma del livello, per dirne solo alcuni, e del calibro di Gianni Agus e Renzo Palmer, quel film non è solo un film, ma un’opera d’arte, che avrò visto dieci volte e di cui so le battute a memoria.
    Bravo Stefano.

  72. stefano grazia scrive:

    Buca…Buca…Buca con Acqua
    Anche io non ho visto solo Wimbledon al cinema, Nikolic.Ma per rimanere in tema-perche’ altrimenti da Blade Runner(Ridley Scott) alla 25esima ora (Spike Lee) passando inopinatamente magari per Wild Thing di Jonathan Demme, una lista di film ve la potrei proporre anch’io- continuo a consigliarvi Searching for Bobby Fischer di Steven Zaillian, un bellissimo film del 93 su un bambino prodigio degli scacchi (storia vera), quella dove a un certo il padre,giornalista sportivo, si bisticcia con la Maestra delle Elementari che pensa che il Bambino sia troppo fissato con questo gioco degli scacchi e vorrebbe farlo giocare a Pinnacolo…E il padre allora sbotta:”Let me tell you something. He’s better at this than I’ve ever been at anything in my life. He’s better at this than you’ll ever be, at anything. My son has a gift. He has a gift, and when you acknowledge that, then maybe we will have something to talk about.”
    (L’ho gia’ tradotto tante volte e so di ripetermi ma…”Mi lasci dirle una cosa.Mio figlio e’ tanto bravoa fare una cosa piu’ di quanto io potro’ mai esserlo in qualsiasi cosa possa mai fare nella mia vita. Piu’ di quanto LEI possa esserlo in qualsiasi cosa faccia nella sua di vita.Mio figlio ha un dono.Ha un dono e quanto prima lei comincera’ a riconoscerlo,be’,allora possiamo cominciare a parlarne)
    Poi Josh watzkin, il protagonista, bambino di 8-9 anni, a un certo punto del film dice:Maybe it’s better not to be the best. Then you can lose and it’s OK. (Forse e’ meglio non essere il Migliore. Cosi’ puoi perdere e non e’ nulla di grave.)
    Altri dialoghi illuminanti:
    Bruce Pandolfini,il Grande Maestro di Scacchi interpretato da Ben Kingsley: Do you know what it means to have “contempt” for your opponent?(Sai cosa significa non preoccuparsi dei tuoi avversari?
    Josh: No.
    Bruce: It means to hate them. You have to hate them Josh, they hate you. (Significa odiarli.Li devi odiare Josh, loro ti odiano
    Josh: But I don’t hate them. (Ma io non li odio)
    Bruce: Well you’d better start. (be4′, e’ meglio che tu cominci a farlo)
    ________________________________________
    Fred (il padre, interpretato da Joe Mantegna): You know you could give up the game, and that would be all right with me. In fact, I want you to give it up. (Lo sai che puoi smettere quando vuoi e anzi io ne sarei sollevato. Anzi, voglio che tu smetta)
    Josh: But I can’t. (Non posso)
    Fred: Why not? (Perche’ no?)
    Josh: Because I have to play. *I* have to. (Perche’ devo giocare. IO DEVO giocare.)

    Davvero, credo che in questo film ci sia gia’ tutto…Ordinatelo via Amazon o andate in Videoteca e ordinatelo se non sapete l’inglese nella versione italiana: In cerca di Bobby Fischer…Magari in qualche video rental lo potete ancora trovare altrimenti richiedetelo on line. Questo non e’ un consiglio, un suggerimento.E’ un ordine.
    Scherzi a parte: e’ un gioiellino cinematografico e nel nostro caso,visto l’argomento che tratta, vale doppio.

  73. stefano grazia scrive:

    Forse ricorderete la polemica del giavllotto fra il Prof Buzzelli e il nostro Mad Max: io avevo raccontato che il Prof era solito allenare i suoi atleti ANCHE col giavellotto sostenendo che tale pratica,retaggio el suo passato di decatleta di livello nazionale, migliorasse il servizio del tennista. Mad Max legge e riporta al suo guru il quale,sembrerebbe almeno, stronca la pratica ritenendola troppo traumatica. La discussione degenerava poi in uno dei tanti scontri verbali di cui si e’ reso protagonista il nostro Orribile Hulk ma poi i nostri Eroi ritrovavano l’accordo sulla VideoAnalisi. Io credo che il tutto fosse nato da un misunderstanding su uso ed abuso del giavellotto. Al Prof pero’ era rimasto evidentemente un sassolino nella scarpa e infatti stamattina aprendo Lotus notes mi sono ritrovato questa email:
    Caro steve,
    leggendo qua e la ho trovato questo articoletto firmato
    Riccardo Piatti:

    Spalla “retroattiva” e torsione del busto
    di Riccardo
    Piatti, Allenatore di Tennis

    Nel tennis professionistico dei
    nostri giorni avere una spalla molto “retroattiva” è una componente
    fondamentale per un servizio in grado di fare la differenza. Il
    movimento di torsione del busto e la retroazione della spalla è una
    dote naturale, ma anche un aspetto allenabile fin da quando si è
    giovani. Generalmente a livello giovanile si utilizza poco il servizio
    come colpo da punto e molto spesso è una semplice rimessa in gioco. Nel
    costruire il servizio di un giovane tennista questo è uno degli aspetti
    fondamentali da curare. Si tratta di un movimento molto ampio, che
    riguarda il braccio, la spalla e il busto, e ricorda molto quello del
    lancio del giavellotto. Una volta effettuata la torsione all’indietro,
    che è la prima fase del movimento, sono due le cose da fare: bisogna
    colpire la palla nel punto più alto possibile e rimanere in equilibrio
    al momento della battuta, senza sbilanciarsi. La corretta combinazione
    di questi due movimenti rende efficace tutto il servizio. Sampras è l’
    esempio più limpido di cosa significhi avere una spalla “retroattiva”:
    questa sua dote naturale gli permetteva di avere un gioco di servizio
    fuori dal comune, che unito all’intelligenza tattica lo ha portato ad
    ottenere risultati straordinari. Il primo a lavorare su questo
    movimento era stato John McEnroe all’inizio degli anni ’80: faceva
    partire il movimento di servizio da un’evidente torsione del busto e
    della spalla. Attualmente un tennista dotato di un’ottima spalla è
    senza dubbio Federer, recente dominatore dei tornei del Grande Slam.

    Lo puoi trovare su diadora community.
    Visto che l’ha detto Piatti, forse ha valore!!!!!!!!!!!!!
    Ciao

    Senza voler riprendere una polemica che non ha motivo di esistere (il Prof dice che tirare il giavellotto puo’ aiutare a migliorare il Servizio, g.c. per bocca di mad max ci avverte di stare attenti a non esagerare perche’ e’ una pratica che puo’ essere traumatica per l’articolazione) io credo che all’inizio era stata persa soprattutto l’intenzione “ludica”, giocosa, alla base dell”intuizione del Prof…Cosi’ come per esempio Bertino e il PTR insistono nell’utilizzare vari “giocattoli” per far fare ai giovani allievi esercizi utili alla pratica tennista, cosi’ come ora e’ di gran moda la Palla Medica o anche il Sunday in The Park (esercitarsi al Servizio con i lanci del pallone da football americano) ecco che anche tirare il giavellotto possa essere un modo di rendere meno noioso l’allenamento del servizio. Tutto qui.

  74. andrew scrive:

    …per imparare il servizio sarebbe sufficiente guardare Volandri (con movimento vecchio, nuovo e futuro) e NON fare come lui…

    ma per restare a tecniche vaffantennistiche, io ho invece adottato per me e mio figlio il lancio del sasso al cane…dovendo portare ogni mattina figlio a scuola e cane a correre, mi fermo in un campo, individuo sasso di dimensioni adatte, libero la belva e quindi si passa al lancio del sasso per una decina di minuti…

    ho un servizio che fa paura…

  75. madmax scrive:

    stefano leggi la posta e rispondimi…

    tornando alla famosa diatriba.. e ci mancherebbe anche che per avere una spalla retroattiva fosse necessario lanciare il giavellotto!! comunque il problema non è tanto il giavellotto in se (anche se comunque è molto meglio usare ad esempio il vortex che permette di simulare il gesto completo ed anche l’impugnatura del servizio) ma il fatto di non abusarne e soprattutto di spiegarne l’uso corretto quando lo si consiglia…e mi spiego meglio: se io vi dico di usare il vortex vi devo dire quanto usarlo e come usarlo e cioè pochi minuti al giorno cercando di tenere abbastanza bloccata la spalla (come si può vedere nel famoso dvd di sartori che citavo l’altra volta). oltretutto come spiegava piatti nell’articolo citato da stefano (CHE TRA L’ALTRO NON HA MAI PARLATO DI FAR ESEGUIRE IL LANCIO DEL GIAVELLOTTO HA DETTO SOLO CHE IL SERVIZIO RICORDA IL GIAVELLOTTO CHE E’ BEN DIVERSO..), è che a livello giovanile si allena poco il servizio e quindi già allenandolo in maniera più continuativa si potrà avere una spalla maggiormente retroattiva compiendo un gesto più “naturale”. detto questo anche con il servizio del volley si avrà una spalla più retroattiva ed anche se l’impatto sarà leggermente più traumatico l’escursione sarà comunque minore (e la cosa più pericolosa è proprio l’escursione)..

    infine da sottolineare però è che ogni tipo di allenamento deve avere come primario obbiettivo la prevenzione degli infortuni…come quando ad un’atleta che si infortuna spesso si fanno gli esami del sangue e questi ti dicono cosa è meglio evitare, così quando è acclarato che un certo esercizio comporta dei rischi meglio evitare di farlo o farlo con la massima attenzione..

  76. andrew scrive:

    x Piero:

    per tuo figlio ambidestro forse può anche esserti di aiuto la parola di un giocatore che ambidestro è (o del suo allenatore):

    si chiama Claudio Grassi, 23 anni di Carrara. Allenato da Alberto Castellani. N. 679 del mondo.

    Ciao

  77. Mauro scrive:

    L’onda si ritira e poi si abbatte più violentemente sugli scogli. Stefano e Andrew, visto che conoscete la lingua inglese, sapete se per caso esistono blog esteri come il nostro?

  78. stefano grazia scrive:

    Max, nulla da eccepire in quel che dici su uso ed abuso di giavellotto ma non e’ in contrapposizione con quanto dicevo io. Sul Vortex ho invece qualche perplessita’ visto che comunque lo tiri va, prende il giro (per intenderci): molto meglio il palloncino piccolo da football americano del Sunday in the Park: li’ devi imparare a farlo girare, a usare la pronazione della mano che e’ alla base del servizio moderno. Ritornando al giavellotto e al Prof, bisogna pero’ almeno riconoscere che Buzzelli il giavellottista lo dovrebbe sicuramente saper allenare e quindi,dice “naturalmente sto attento, certo non è la stessa cosa per uno che non conosce nè il gesto corretto nè l’attrezzo. La mia bimba (Nicole Pafundi, un under 10 che il Prof assicura essere un vero talentoNdStGr) fa già 18 metri ed ha migliorato il servizio notevolmente”
    Io posso solo dire che sicuramente Nicholas all’idea di farsi due o tre cesti di servizi o mezz’oretta passata ad emulare gli Spartans!!! di 300 non avrebbe dubbi…visto che poi il fine ultimo (miglioramento del servizio) e’ perseguito ugualmente, le due cose,almeno alla BTA, si possono alternare… Qui in Africa ci limitiamo al pallone da rugby americano…
    Approffitto per darvi uno “SCOOP”:pare che Tathiana Garbin (scesa a
    46 WTA)sia tornata all’ovile e abbia chiesto a Buzzelli di tornare ad essere il suo Preparatore atletico e di riportarla in condizioni atletiche accettabili per una del suo rango, Tathiana Garbin. “La cosa-ammette il Prof- mi ha fatto molto piacere ed ha anche già iniziato un protocollo di lavoro che comprende anche l’uso intensivo del sensotouch, che lei ha ritenuto geniale e intrigante. Gli obiettivi su cui si punta sono il Roland Garros e le Olimpiadi.”

  79. stefano grazia scrive:

    Blog come il nostro: il piu’ famoso e’ quello di Peter bodo su tennis.com Non era male ma un po’ esclusivo e meno accogliente di quello di Ubaldo;ho smesso di seguirlo regolarmente da quando scrivo sul nostro…continuo invece a leggere Jon wertheim ogni settimana in quanto ritengo la sua tennis mailbag un utile complemento e trovo Jon divertente e al 90% in sintonia con quanto penso e scrivo io stesso. Ma non e’ un blog: tu mandi dei quesiti e lui sceglie a quali rispondere….

  80. stefano grazia scrive:

    Jon Wertheim scrive,ovviamente, su si.com (sport illustrated).
    Mauro: se lo scoglio e’ Nikolic, “come puo’ uno scoglio arginare il mare?”
    Colgo l’occasione del post per citarvi un gioiellino e darvi un altro spunto di riflessione pseudo filosofica…sto leggendo 3-4 libri di tennis in contemporanea, tutti di tecnica/mental/preparazione atletica e su uno di questi ho letto una dichiarazione di Martina Navratilova sulla differenza fra involment (essere coinvolti piu’ o meno superficialmente) e il committment (l’impegno vero e proprio col sacrificio): e’ come nel breakfast con ham & egg (Prosciutto e uova): il chicken, la gallina, e’ COINVOLTA ma il pig,il porco, e’ COMMITTED. E il tuo apprezzamento alla fine va al Pig.
    Cercavo di spiegarlo ieri a mio figlio cercando anche di spiegargli perche’ ci trasferiamo da una casa bellissima a un misero appartamento (e non e’ che ci danno i soldi della differenza di affitto: il sacrificio e’ sublime e surreale,o folle e straziante, proprio per questo) ma mi sa che dovro’ fargli vedere Rocky , quello in cui Stallone va ad allenarsi nella Dacia russa (il film non rientra certo nella lista dei miei top 30 film sportivi di tutti i tempi (l’unico della serie ad entrarci,forse,e’ il primo) ma mio figlio ha 11 anni e bisogna ricercare i messaggi positivi la’ dove li puo’ recepire…insomma, mi tocca comprare la serie completa di Rocky Balboa)

  81. Piero scrive:

    Ciao Andrew, e grazie!

  82. madmax scrive:

    certo che va benissimo il piccolo pallone da football americano, il mio esempio serviva principalmente per dare un’alternativa al giavellotto riguardo la possibilità di avere una spalla retroattiva…e per quanto riguarda la capacità di insegnare il gesto esatto del lancio del giavellotto da parte del prof. buzzelli non ho il minimo dubbio, il problema è che QUALSIASI giavellottista ha l’articolazione della spalla disintegrata quindi se uno non ha scelto quello specifico sport non esiste alcun motivo logico per doverlo usare come allenamento, essendo conosciute validissime alternative… per quanto riguarda la scelta in generale di coach, preparatori, maghi e fattucchiere…alla vavassori nell’ultimo mese sono arrivate un paio di ragazze già top 40 (ora appena fuori dalle 100) una delle quali accompagnata da un’attuale top 30 e sentendole parlare di cosa fanno e di cosa coach super affermati (meglio non fare i nomi altrimenti scoppia la rivoluzione) le hanno fatto fare ci si sono drizzati tutti i capelli e tanto erano cose allucinanti che sono rimasti allibiti anche un paio di genitori meno conoscitori del tennis e delle sue metodiche di allenamento… questo per dire ci muoviamo nella jungla, che anche i professionisti vanno spesso a caso (ovviamente se nessuno le cose le ha mai dette loro giuste…) e chiunque può proporre qualunque sciocchezza vendendola come la scoperta del nuovo millennio..(è ovvio che in questo caso non mi sto riferendo al prof. buzzelli ma facevo un discorso in generale…)

  83. madmax scrive:

    ragazzi come sapete ho spedito una mail a tutti con le info del raduno, ma mancano ancora alcune risposte e precisamente quelle di: ATTI, FRANCESCO, PIBLA ED ANDREW (che mi ha dato l’ok per la convention ma deve confermarmi la cena..)… LEGGETE LA POSTA PERCHE’ IL REAL VUOLE I NUMERI DEI PARTECIPANTI ENTRO LUNEDI’..

    inizialmente aveva dato l’ok anche adriano riva ma poi non ha fatto sapere più nulla, se volesse fino a domenica il tempo c’è..

  84. stefano grazia scrive:

    adriano moja o daniele riva? O per risparmiare vengono in due ma ne appare uno solo?

    Tutto vero ma che cosa avresti detto a Walter Bartoli? Non vi si sarebbero rizzati i capelli in testa a tutti alla Vavassori? Il mio collega secondo Scanzi e’ un criminale di guerra o quasi ma secondo Piatti e’ uno che di tennis ne capisce e’ molto…E comunque sua figlia, all’apparenza negata allo sport del tennis, la sua brava finale a Wimbledon l’ha fatta…Ecco, non vorrei che alla Vavassori avessero la presunzione di essere gli Unici Depositari del Vero… Mantenere l’Umilta’, lo hai sempre scritto anche tu MadMax, e’ dote essenziale per continuare ad apprendere…Comunque, non farci i nomi e cognomi ma dicci almeno cosa facevano di tanto raccappricciante… (A parte che basta andare a leggersi la Storia di Patty Schneider e del suo Maestro/Guru/Plagiatore…No, non quello che si e’ sposato, quello prima…)

  85. madmax scrive:

    stefano ci sono cose che ormai sono riconosciute in tutto il pianeta ed i capelli si sarebbero drizzati a chiunque. che poi un’atleta vinca lo stesso significa solo che che con insegnamenti tecnici migliori avrebbe vinto di più…e questo perchè come abbiamo detto mille volte nel tennis contano tanti fattori e non solo quello tecnico..questo però non toglie che un giocatore che vince perchè ad esempio è stato ben motivato e spinto oltre che ben preparato fisicamente possa essere stato tecnicamente allenato male. facciamo degli esempi:

    volandri: a me in generale è un giocatore che non dispiace, ben preparato fisicamente, ma vorresti che tuo figlio avesse il suo servizio?

    schiavone: si è arrampicata fino all’ undicesima posizione wta, in campo è una combattente fantastica ma io per mia figlia il suo dritto col cavolo che lo vorrei!!

    vaidisova: scarsa? nelle prime 15 wta a 16 anni, servizio eccezionale ma le sue aperture??

    rezai: l’ho enfatizzata io la sua storia, ma tu hai visto che presa ha del dritto??

    tutto ciò per dire che da un coach di livello mi aspetto che indichi al suo atleta le metodologie più efficaci e moderne possibili in modo che possa raggiungere i migliori risultati a lui possibili…anche perchè poi cambiare a 30 anni è un po’ difficile…

  86. andrew scrive:

    …scusate, vi annoio con una piccola constatazione sullo stato attuale del tennis in italia…

    a parte i tornei ATP, dove mietiamo successi a ripetizione, ho dato un’occhiata ai tabelloni degli ultimi futures, challengers e junior svoltisi in Italia e, non so se è la primavera, ma è STRAGE di italiani…pochi in tabellone e partite vinte pochissime….

    è tracollo?

  87. madmax scrive:

    sinceramente andrew a me sembra il normale epilogo di una completa mancanza progettuale, di un lavoro completamente lasciato al caso ed alle individualità. infatti quando tempo fa feci l’analisi del torneo di capriolo scrissi che circa il 90% delle partecipanti partivano da delle basi certe (quelle che ieri scrivevo essere ormai riconosciute a livello planetario e quindi buon servizio buona preparazione atletica brevi preparazione ai colpi e gioco offensivo) e le nostre italiane invece facevano parte del rimanente 10%. e questo succede anche per la mancata cultura tennistica che c’è da noi poichè come spesso abbiamo scritto, i tecnici buoni ci sono, ma se gli atleti arrivano da loro solo quando hanno difetti ormai incancreniti anche loro non possono farci più nulla e quindi la teorica buona risorsa umana in realtà non è poi così buona. la speranza è che le nuove leve partano con basi diverse, sapendo che sin da subito è necessario lavorare sia sul perfezionamento dei colpi seguendo le indicazioni della biomeccanica sia sulla preparazione atletica specifica al tennis e sapendo anche che il tennis a livello pro è un lavoro e come tale deve essere trattato e considerato..

  88. dani scrive:

    a proposito Andrew mi pare che la Mastellone abbia preso un 62 63 con una olandese classe 96 - tale Indy de Vroome - del quale si dice peraltro da tempo un gran bene….

  89. Roberto Commentucci scrive:

    Caro andrew, questa settimana è in effetti un po’ avara di soddisfazioni nel mondo dei tornei minori. Tuttavia da inizio anno le cose non vanno poi così male. I nostri da inizio anno hanno vinto 3 challenger importanti (Cipolla a Noumea, Seppi a Bergamo e Starace a Napoli) e 11 futures (tra cui, uno, la scorsa settimana, dal giovane Thomas Fabbiano). Trai i giovani, detto di Fabbiano, chi sta deludendo è Daniel Lopez, che in questa stagione ha vinto pochissimo, mentre sta recuperando un po’ di tempo perduto Gianluca Naso. Ancora ingiudicabile, a causa della mononucleosi, Matteo Trevisan, mentre fra gli juniores si stanno facendo largo Fioravante e Gaio (un ‘92), oltre a Miccini, che ieri ha perso 76 61 al Future di Padova contro il n. 400 Atp. Maluccio, a mio avviso, Giannessi, Papasidero, Crepaldi e Della Tommasina, che mi sembrano inferiori ai 3 ragazzi dell’89. Piuttosto interessante il romano Stucchi (’91), che però ha avuto problemi fisici. Fra le donne abbiamo finora vinto parecchi Itf più piccoli, quelli da 10.000. Sta recuperando da un brutto infortunio alla schiena la Gabba (’87), che ha talento e un gioco spettacolare, sta crescendo la Dentoni (’89), che inizia ad approcciare i tornei Wta, mentre si sono un po’ fermate la Besser e la Remondina. Ma subito dietro stanno maturando bene Di Sarra e Vaideanu (classe ‘90), Moroni, Di Giuseppe, Barbieri (classe ‘91) Caregaro, Confalonieri, Burnett, (classe ‘92) nonché la giovanissima Martina Trevisan (del ‘93). E sicuramente ne dimentico qualcuna, perché di ragazzine promettenti ne abbiamo un esercito. Nessuna di loro è una Henin, ma qualcuna verrà fuori sicuramente.

  90. andrew scrive:

    Roberto…

    sì, pero il futures vinto da Fabbiano aveva un cut imbarazzante rispetto a quello di Padova e due dei challenger li abbiamo vinti con giocatori top 50…

    appena trovo un po’ di tempo provo a fare un rapporto su età, classifica, risultati dei nostri giocatori in classifica ATP…

    tu ripeti come una litania i soliti nomi ma mi sembrano un po’ pochini…

  91. Roberto Commentucci scrive:

    Allora, andrew, hai ragione, in questo momento dopo i top 100 c’è pochino, mentre nelgi anni passati avevamo meno top 100 ma più gente nei primi 2-300 posti del ranking.
    Quel che va detto è che mentre a livello di primi 100 il ricambio generazionale c’è stato, grazie a Bolelli e Fognini, a livello challenger siamo in una fase “transitoria”. Squalificati Luzzi, Bracciali e Di Mauro, ritirati Sanguinetti e Galimberti, ormai sulla trentina Galvani, inaffidabili Stoppini e Dell’Acqua, piuttosto limitati Vagnozzi e Lorenzi, acciaccato Aldi, l’unico competitivo realmente in questa stagione challenger è stato Cipolla, che a mio avviso può fare il salto nel circuito Atp. Stiamo aspettando che arrivino i giovani: il primo nome sulla lista è Naso, poi ci sono gli ‘89, che purtroppo per varie ragioni sono un po’ in ritardo. Per gli altri, dai ‘90 ai ‘92 ci vorrà ancora un po’ di tempo, anche se Fioravante e Miccini a mio avviso il prossimo anno potrebbero già essere competitivi a livello future. Infine, più in prospettiva, va citato Quinzi (’96), che poco tempo fa ha letteralmente dominato il campionato europeo under 12, e non vanno dimenticati due ragazzini del ‘95 molto promettenti, come Napolitano e Donati. Lasciamoli lavorare.
    Quel che mi viene da dire, così, a naso, è che c’è forse tra i maschi un “buco” tra i ‘92 e i ‘95: al Lemon Bowl ho visto giocare un ragazzo che mi è piaciuto molto, tale Federico Maccari, del ‘94, però poi lui e il suo coetaneo Mastrelia hanno un po’ deluso negli ultimi tornei di categoria. Comunque la tua analisi la leggerò molto volentieri.

  92. andrew scrive:

    …altra cosa interessante…

    Comparazione tra tabellone Future spagnolo e Italiano:

    Spain F16
    Reus, Spain
    April 21-27, 2008
    Surface: Clay
    Main Draw : 32
    Qualifying Draw: 128

    Italy F10 - Trofeo Generali Assicurazioni
    Padova, Italy
    April 21-27, 2008
    Surface: Clay
    Main Draw : 32
    Qualifying Draw: 32

    Leggere alla riga “Qualifying Draw (Qualificazioni)”…

    Nella stessa settimana vi sono altri 5 Futures sparsi per il mondo e solo in Messico le qualificazioni sono a 32 giocatori come in Italia: gli altri a 64 o 128…

    Per dire, mentre i nostri a 15-16 anni giocano la Coppa Italia, negli altri paesi sono a sbattere il muso in queste qualificazioni…

  93. stefano grazia scrive:

    I have a Dream!
    No,seriously, se fossi in Italia un sogno ce l’avrei davvero e sarebbe quello d’incontrarci ogni mese un week end in una sorta di co-operativa, di Team Scanagatta o Team Genitori & Figli, con tanto di magliette e gagliardetti, e scambiarci opinioni e metodi e soprattutto far allenare a casa dell’uno o dell’altro i nostri Figli che cosi’ avrebbero anche nuovi amici con cui confrontarsi (amici che potrebbero rimanere gli stessi nel corso degli anni, vedi Agassi,Courier,Sampras e Chang…o le Vaidisova, Golovin, Jankovic che si possono vedere ancora sconosciute ragazzine nei DVD della Strategy Zone (che io ho comprato nel 2004 e che quindi furono girati uno o due anni prima)… Tra l’altro se abitassi in Italia probabilmente non avrei resistito alla tentazione di costruirmi un bel campo da tennis in campagna e quindi un paiuo di volte all’anno almeno il Meeting si sarebbe potuto fare a casa mia !!! Ma ovviamente ci sono I Circoli e quello che in pratica e’ stato fatto a casa di Claudiotn e’ un progetto che potrebbe essere riprodotto una volta qui e una volta la’ in tutta la penisola: far giocare insieme alcuni coetanei piu’ o meno talentuosi e mettere a confronto anche I loro Genitori pseudocoaches o comunque managers/supervisor del loro futuro tennistico … Vi fossero poi ogni tanto anche Stefar ed Enzo sarebbe anche perfetto(a proposito: non dirmi,Enzo, che ti sei adombrato perche’ ti prendevo in giro nel Riassuntone dicendo che ogni tanto te la prendi con MadMax perche’ lui dice le stesse cose ma non e’ un Coach? Su, dai, lo sai che ti stimo moltissimo, non ci abbandonerai mica? Non vedi che Nikolic li’ nell’angolo gode?)… A parte i Figli di Quelli piu’ sobri e riservati e che non ci hanno ancora raccontato nulla, abbiamo Francesca e Alessia, il Piccolo Seby, Iacopo,La Canaglia di Lagos e poi i figli di Atti,Gio92,Andrew, KB,Mirmidone,Mauro,Piero,Daniele Riva, Babbo Maccari…E scusate se mi dimentico di qualcuno citando a braccio…Magari e anzi ovviamente non potremmo sempre esserci tutti contemporaneamente (penso soprattutto ai miniatleti del Regno delle Due Sicilie), ma credo che alla fine servirebbe quasi quanto un raduno MacroArea! E fra 7-8 anni chissa’, quando ci ritroveremmo tutti in qualche angolo sperduto del mondo a combattere per le quallies di un remoto future nel turgikistan (tranne MadMax, ovviamente: lui sara’ gia’ a Wimbledon…), vedere qualche faccia amica ci fara’ sembrare meno duro e insulso quello che stiamo facendo…

  94. madmax scrive:

    bah, speriamo che a wimbledon abbiano bisogno di qualche raccattapalle!! in verità quacuno l’hai dimenticato, la nipote di claudio tn che tra l’altro è proprio brava…e per il momento di calma state tranquilli, perchè già dopo il raduno ci saranno molte cose su cui ragionare, ma poi da dopo la trasferta in croazia pensavo di cominciare un reportage sui vari tornei internazionali under per discutere delle nuove problematiche che si incontrano nel nostro tentativo di “scalata”. ci tenevo invece a spronare i genitori dei più piccoli a parlarci di pia, campionati delle province etc, cose che altri hanno già fatto ma che altri ancora dovranno fare in futuro e poichè ogni anno cambia qualcosa meglio che a parlare siano i più aggiornati (in realtà mia figlia doveva partecipare anche quest’anno ma per via dell’infortunio ha saltato entrambe le competizioni..)

  95. pibla scrive:

    …cosa è un uomo senza i suoi sogni?
    Quello che dice Andrew è giusto ed è più o meno quello che andiamo dicendo in parecchi su questo blog da più di un anno a questa parte, è anche vero che cinque-sei anni fa la situazione del nostro tennis era ben più desolante ed ora almeno c’è la sensazione che qualcosa si stia muovendo, di certo c’è che non siamo ai vertici del tennis mondiale…
    Un saluto a tutti.

  96. claudiotn scrive:

    Grazie max, riferirò, anche se il blog viene comunque letto da tutta la famiglia.

    In Coppa Province ho seguito per quanto possibile la squadra del Trentino. Sabato prossimo 3 maggio, si gioca l’accesso diretto alle finali contro l’Alto Adige. Giocheranno da noi a Pergine. Vi farò un minicommento sui vari incontri e sui minigiocatori/ici. Ce ne sono di molto interessanti, soprattutto nelle ragazze ‘96 e ‘97 (Chiesa Sartori Meliss). Sul sito del nostro circolo si trovano i risultati fino ad ora e alcune foto. Essendo un campionato a squadre, è ovvio, però, che alcune individualità siano rimaste escluse (vedi i ‘98 di Verona e Padova).

    Per quanto riguarda i miniraduni il nostro circolo è sempre disponibile, per chi volesse organizzarne qualcuno in estate… L’unico problema è che deve essere mini perchè i campi disponibili sono soltanto 3+1.
    Purtroppo non potrò venire a Roma, causa comunione nipote e serie C.
    Ci rivedremo in estate.

  97. mielik scrive:

    madmax, sono contento che siate in Croazia, cosi ci possiamo vedere.
    Fai un in bocca al Lupo ad Alessia!

    Speriamo di rivederla presto nei tornei, in Lombardia si sente la sua mancanza…….

    Saluti a Tutti!

  98. madmax scrive:

    benvenuto tra noi mielik, chi sei?? comunque spero davvero che mia figlia riesca a giocare almeno un torneo prima della croazia…ciao

  99. mielik scrive:

    CI vediamo a Roma MADMAX,cosi posso chiederti consulenze, visto che ho una figlia dell’età della tua.

    ciao a Presto

  100. mielik scrive:

    Mi hanno parlato vagamente di un torneo U10 in Austria con un buon livello, simile allo SMRIKVA BOWL.
    Avete informazioni in merito?
    quando si svolge?
    dove?
    sito internet?
    Grazie a tutti!

    n.b. complimenti al blog…purtroppo ho scoperto questa rubrica solo da poche settimane e mi sono divertito a leggere i vari dibattitti!!

    Quando leggo quelli di STEFANO GRAZIA mi ritaglio un paio d’ore di tempo…. visto quanto sono brevi….e sintetici….

    scherzo!

    Nuovamente Saluti a tutti!

  101. andrew scrive:

    lo scorso fine-settimana, il mio piccolo vaffantennista di quasi 10 anni ha esordito in un tabellone per “grandi”, ossia un torneino con una 50ina di partecipanti di vario livello fatto per coinvolgere persone al giuoco del tennis…(chiaramente sponsorizzato vaffantennis…)

    dopo un agevole primo turno contro donna americana (62 62), la sconfitta con un ostico 45enne per 61 62.

    Divertito e migliorato…che si vuole di più?

    …invece, continuo a sentire di genitori passati per la fase di “pendolarismo” tra “guru”…e lievemente inferociti per l’aspetto “intanto-paga-che-poi-arrivano-i-risultati” che sembra prevalere tra gli addetti ai lavori…

    Forse questo è un lato su cui si può lavorare…

  102. madmax scrive:

    mielik per roma dovevi confermare e dare il nominativo…

    per quanto riguarda l’austria non so nulla ed anzi se qualcuno sa qualcosa ci faccia sapere…io come ho detto andrò a fare un eta u 12 con tutta l’accademia vavassori perchè penso che possa essere un’ottima esperienza considerando che ci andrà da sola, che si giocherà anche il doppio e chi perde al primo turno potrà partecipare al consolazione e nella peggiore delle ipotesi farà tre match… comunque se qualcuno conosce il tedesco può provare sul sito della federazione austriaca..

    http://www.oetv.at/1001,,,2.html

    p.s. se intendevi che ci vediamo al nike di roma mia figlia non lo farà perchè non è assolutamente ancora nelle condizioni di poterlo giocare come si deve e se tutto fila liscio giocherà verso la fine di maggio

  103. madmax scrive:

    e vorrei capire come si potrebbe lavorarci…scusa andrew e cosa dovrebbero fare i guru? insegnare gratis?? il fatto è che si dovrebbe scegliere una strada e seguirla per un po’, perchè se uno pensa che dopo un mese arrivino i risultati credo sia meglio che questi genitori “inferociti” provino a consultare qualche mago, perchè un buon coach al massimo che può fare, è far lavorare bene e sodo ma con il lavoro ci vogliono (ma che mi risulti questo non accade solo nel tennis..) anni e se uno è un asino (e magari già con parecchi difetti) potrà diventare al massimo un onesto routinier, non certo un campione!!! tieni presente poi che la cosa basilare è l’impegno, l’intensità ed il grado di attenzione che un ragazzo ci mette quando si allena perchè a secondo dell’approccio che un atleta ha può esserci una differenza enorme quantità e qualità di apprendimento. in buona sostanza in un paio di ore due atleti che svolgono il medesimo lavoro può benissimo essere che uno apprenda come avesse fatto 3 ore di allenamento mentre l’altro come se avesse lavorato per soli 15 minuti… a questo proposito in un’intervista dell’anno scorso, flavia pennetta ad una domanda del giornalista che le aveva chiesto cosa facesse di speciale nadal per giocare in quel modo, lei rispose: fa esattamente le stesse cose degli altri con la differenza che gioca qualsiasi scambio/palleggio/colpo come se fosse il match point al roland garros!!

    e detto tra noi avendo seguito e seguendo svariate ore di sat pre agonistica agonistica e preparazione atletica (soprattutto) i ragazzi che ci mettono almeno l’80 % dell’impegno potrei citarli a memoria ed infatti il mio pensiero va sempre ai loro genitori che magari coltivano anche qualche speranza oltreallo spendere fior fiori di euro…

  104. stefano grazia scrive:

    mah, andrew, con tutta la simpatia che il tuo vaffantennis puo’ ispirare, non vorrei che poi finisse per essere un parallelismo col Maestro Pierino di Nikolic… Ovviamente, est modus in rebus… Anche Nicholas qui e’ inserito in un Torneo Agip da me organizzato…Round Robin con Gruppi BIG, ALMOST FAMOUS e TRISTONAZZI…Ogni gruppo due gironi di 5, ognuno gioca 4 volte, poi il primo incontra il quarto dell’altro girone el proprio gruppo nei Quarti Incrociati…i Quinti fanno il Play Off ,il erdente incontra il Vincitore del Gruppo Inferiore etc etc Nicholas l’avevo inserito nel Gruppo di Mezzo e ha giocato e vinto comodamente con rispettivamente un 40enne (61 60), un sedicenne di belle speranze (63 61) e un cinquantenne ostico (63 63, in un match controllato perfettamente ma che probabilmente solo 6 mesi fa avrebbe perso), Probabilmente finira’ per giocare con noi Grandi (anche se qualcuno potrebbe non gradire di DOVER misurarsi con un undicenne a volte incazzoso o plateale se perde un game… Tutto bene,no problem, anzi gli potrebbe anche servire a livello educativo per imparare a controllarsi, a essere piu’ empatico (dall’altra parte della rete c’e’ un signore che vorrebbe solo divertirsi e non giocare in prospettiva Wimbledon…e quindi Cut out the dramatics and just play, for god’s sake!), ma solo ed esclusivamente il vaffantennis? Non credo nemmeno tu possa pensare che sia sufficiente…Prendiamo per esempio il 16enne di belle speranze, arrivato in quel di Lagos al seguito di due bei genitori molto sportivi, da tutti indicati come una coppia molto simile a noi (io e mia moglie) ma io direi perfino quasi piu’ sportivi di noi: tennis, golf, vela, pallavolo, mountain bike…Il marito ha un hcp 7 a golf, a tennis si becca 61 da me ma e’ grintoso e gioca per vincere, e alla domenica si fa 50 km in MBike, 18 buche a golf e magari il doppio alla sera…, la moglie-francese- a tennis becca 61 da Gabri’ ma gioca, corre,a 48 anni ha un fisico perfetto e un ventre piatto, a golf non e’ malaccio e e’ in perenne movimento, sulla spiaggia o va in vela, o fa Beach Volley, o cerca volontari per una passeggiata di 4-5 km sul lungomare dalla parte dell’Oceano…Bene, il figlio e’ da 4 anni che va all’Ikoyi Club 2-3 volte a settimana e gioca un’ora col Coach… A parte il risultato 36 16 (da un bambino di 5 anni piu’ giovane), la parola che a me viene in mente guardandolo e’ proprio il Vaffantennis…Lui e’ stato cresciuto a Vaffantennis…Probabilmente rientrando in Italia non riuscira’ nemmeno a trasformarsi in un buon giocatore della Domenica e forse solo piu’ tardi ingrossera’ la schiera dei Pensionati del Circolo…Benissimo, se la prospettiva era quella di creare uno sportivo a tutto tondo (tra l’altro anche lui e’ un ottimo velista) ma come piu’ volte ha sottolineato Mad max, qui si cercherebbe di fare qualcosina di piu’… Ora non c’e’ dubbio che, se ho capito bene, essendo tu un Coach PTR, probabilmente tuo figlio verra’ comunque impostato e seguito ma quando penso al 16enne di belle speranze lasciato “crescere” al Circolo…Mia moglie ieri gli ha chiesto se era sempre andato al Circolo per tutti i 4 anni in cui era rimasto a Lagos e lui ha risposto affermativamente…Mia moglie per fare la battuta ha risposto: ti portero’ ad esempio…
    In realta’ e’ l’esempio di come i Coach dell’Ikoyi Club siano negati/svogliati/poco informati o non siano dei veri coach ma solo dei palleggiatori MA ANCHE E SOPRATTUTTO come non sia sufficiente da parte del Genitore portare il Figlio al Club e lascialo al primo Coach che passa… Certo, i due Genitori non avevano alcuna intenzione di creare un Campione…Ma cosi’ facendo hanno anche perso l’occasione di farlo davvero imparare a giocare… Pensate 10 mesi all’anno di buona stagione, campi gratis,palleggiatori a 4-8$ all’ora… Bene, te ne freghi e vuoi semplicemente che tuo figlio stia all’aria aperta, va benissimo cosi’…hai qualche velleita’ o meglio: ti dici, vabbe’, intanto vediamo se gli piace ed e’ portato…Be’, allora, devi intervenire…
    Il nostro 16enne di belle speranze e’ l’esempio che non basta scaricare il proprio figlio al Club , metterlo nelle mani di un Coach qualunque e poi andare sul campo di fianco a giocarsi un Doppio…
    E’ qualcosa di encomiabile rispetto alla maggior parte della gente ma riportato nei confini di Come aiutare tuo Figlio a divenire un campione, e’ troppo poco…
    Non so se sono riuscito a spiegare quel che avevo in testa… Comunque aveva a che fare con l’Importanza del Genitore nella Costruzione del’Atleta Tennista.

  105. andrew scrive:

    stefano…devi ancora capire che il vaffantennis ingloba il tennis e non viceversa…ma non mi addentro (anche perché il vaffantennis è mio e ne sono un po’ geloso)…

    invece, sono assolutamente d’accordo con te e infatti un vaffantennista, per definizione, non frequenta (bensì usufruisce di) un circolo (dei campi del) e non è pervaso dallo “spirito del club”, cose che rappresentano la vera palla al piede di una “vera” crescita tennistica.

    presentavo la partecipazione del figlioletto a quel torneo come esempio di coinvolgimento e esperienza alternativa (preparare i tabelloni, sentirsi parte di un circuito dei grandi,ecc…), cosa che nessun ragazzino di una SAT o di un’agonistica si sogna nemmeno lontanamente di fare, restando a disputare i campionati di categoria fino alla fine dei suoi giorni tennistici (intorno a 16-17 anni).

    Ossia, è anche questa un’occasione per “provarsi”, provare, giocare, imparare.

    Quest’anno compirà i 10 anni e vedrò appunto il “da farsi”. Spero appunto di ottenere qualche informazione di aiuto dal raduno, anche se sono già orientato all’idea del team personalizzato (con varianti salvaportafoglio), alla partecipazione ai soli tornei individuali a discapito delle competizioni a squadre, alla non-frequentazione di un circolo-SAT.
    Vedremo…

  106. Mauro scrive:

    Qui riprendiamo antichi argomenti ma sempre attuali : la quantità di allenamento, l’intensità, la motivazione del giocatore, la preparazione dei suoi maestri etc. Oggi però vorrei intervenire su uno spunto offerto dal blog del grande (in tutti sensi) Leo Caperchi:
    mai visto X Factor?Si tratta di una trasmissione televisiva che vuole lanciare giovani talenti musicali mettendoli in gara alla ricerca di un fattore X ,qualcosa di speciale.

    In una delle puntate uno dei giudici ,Morgan, un cantante e musicista professionista ,ex leader ,di un gruppo musicale i Blu Vertigo ha ripreso fortemente un concorrente.

    da giudice eda tutor lo ha invitato nel mondo dei pro…

    Il giovane cantante si lamentava di non avere ritorno in cuffia e discuteva con i suoi tutor se sia meglio usare delle “spie”,delle casse per sentirsi la propria voce,o gli auricolari per sentirsi meglio.Si lamentava di non essersi potuto esprimere ai suoi livelli per quel motivo.

    Morgan a questo punto lo ha ripreso fermamente dicendo che la differenza tra professionisti e dilettanti è che i professionisti sanno che SEMPRE c’è qualcosa che va storto e bisogna reagire e agire di conseguenza.In pratica il professionista sà che non esiste la perfezione e le poche volte che tutto va bene benedice il cielo.

    Il professionista è pronto ad ovviare ai mille problemi non si fà sorprendere dai problemi.Il professionista pronto ad essere elastico improvvisa dove non sà come fare e se ne prende la responsabilità della performance.

    E non si lamenta perchè non si sente la propria voce di ritorno nelle spie o negli auricolari!

    Il dilettante cerca perfezione nelle cose esterne per potersi esprimere il pro cerca di adattarsi alla situazione di volta in volta.

    Il paragone con il tennis,con i bicchieri mezzi pieni o vuoti,con le mentalità,con la capacità di adattamento,con gli obiettivi alti,con la chiarezza che la perfezione non è un obiettivo ma qualcosa che succede per pochi secondi e poi sparisce è stato fin troppo veloce…

    Ha ragione Morgan la differenza tra pro e dilettanti stà nel sapere che deve stare sveglio e accettare tutto il buono che viene…

    Un blogger lascia questo post:
    La mia opinione personale è che tutte le figure che orbitano attorno alla formazione ed alla crescita dei ragazzi insegnanti/genitoriecc…dovrebbero trasmettere fortemente questo msg partendo anche dalla più insignificante difficoltà quotidiana.

    Facendomi naturalmente anche autocritica non trovi che nell’ambito dell’insegnamento del tennis…anche di base…anzi sopratutto di base ci sia ancora in moltissimi casi una ricerca di una perfezione gestuale….tecnica..chiamiamola come vogliamo… che in realtà non esiste o può esistere appunto per pochi secondi o in condizioni sempre ottimali ???
    Parliamone…..

  107. nipa scrive:

    Bravo Mauro,

    concordo pienamente. Inoltre, credo che il fattore X si adegua a qualsiasi momento della vita quotidiana attuale (sport, lavoro, rapporti sociali, etc., etc,) ed io lo definisco VELOCITA’ DI RISOLVERE UNA SITUAZIONE NON PREVISTA A FAVORE E SECONDO LE PROPRIE STRATEGIE.

    E infatti…situazione di mia figlia: semifinale, partita tosta! Avversaria più grande di età e ovviamente fisicamente meglio messa. Inizia il gioco e “udite, udite” finisce 6-1 per lei. Niente da dire, concentrata, aggressiva su ogni palla, etc, etc. Inizia il 2° set, perde il primo game e così il 2° e 3°. Al cambio, mi guarda come per dire “COSA FACCIO??”. Io, come più volte letto e da me condiviso, con un grosso pizzico sulla pancia (ricordate che alleno in un altro sport basato sul coaching), cerco di applicare il principio del sorriso perenne senza fornirle risposta….Poi, però, prima di entrare in campo mi rivolge ancora una volta lo sguardo e….mi viene di indicare con il dito “LA TESTA”.

    Lei annuisce e riparte come il 1° set, concentrata e soprattutto con un gioco SOLIDO. Però, dopo aver recuperato i successivi 3 games, punteggio 0-40 a favore, ritorna nel buio..…perde il games….. si ripete la situazione…al cambio io continuo a sorridere……e lei, sorridendomi, entra in campo…….

    Sai cosa mi spinge a sostenere mia figlia nel continuare in questo sport? a fine partita, vinto il 2° set al tie-break, mi guarda attraverso la rete con alle spalle quell’enorme borsa/zaino e mi dice “Oggi ho capito cosa intende il maestro quando mi dice che se qualcosa non va durante la partita “ADEGUA IL GIOCO ALLA SITUAZIONE SOPRATTUTTO SE TI ACCORGI CHE QUALCOSA NON VA’ NEI COLPI e così invece di aggredire tutte le palle ho cercato di incrociare il gioco senza forzare, attendendo anche dopo + scambi l’errore dell’avversaria e/o di chiudere con una palla facilissima ed anche (udite!udite!) quello che mi dici anche tu ogni volta “TESTA, CUORE E GAMBE” (ovviamente il COPYRIGHT è del blog) e mi sono concentrata sul suo punto debole (il rovescio) e non ho mollato neanche una palla”.

    Ragazzi, che dirvi, il vedere questo atteggiamento ed i complimenti ricevuti dai presenti…beh! io non so se mia figlia diventerà una campionessa (anche se mi piace il pensiero mi sto accorgendo che troppe sono le variabili in questa equazione tennistica, più di quanto mi è dato conoscere per risolverla…….) però STA’ CRESCENDO CON IL FATTORE X IN TESTA e quindi nella maniera che + mi (anzi ci, xkè mia moglie concorda) compiace e soprattutto è da esempio all’altro maschietto….

    Quindi, Mauro concordo con te e ritengo il fattore X FONDAMENTALE per riuscire in questo sport ma come in altre situazioni…..si, sono d’accordo, la tecnica si costruisce, il fisico e la facilità alla motoria aiuta molto alla costruzione di un atleta….ma il fattore X COMPLETA la dotazione psico-fisica di un POSSIBILE CAMPIONE (e dico possibile significando che l’equazione e le variabili a questo punto entrano in gioco..).

    Eppoi Guarda cosa fa il piccoletto fenomeno Terrell McIntyre, playmaker della Montepaschi Siena alto soltanto 1.75 m in mezzo a quegli armadi di + di 2 m……

  108. madmax scrive:

    mauro la differenza è proprio questa e cioè che il professionista essendo stato preparato a tutto, quando si trova in difficoltà sa sempre cosa fare… e avendo pochissimo tempo per decidere deve compiere dei gesti d’istinto e d’istinto si eseguono sempre i gesti che vengono più naturali quelli cioè su cui si ha sempre lavorato e che se sono stati “studiati” alla perfezione usciranno corretti, altrimenti ciccia.. è un po’ come per i laureati, ce ne sono alcuni con cui ci parli tre minuti e te ne accorgi altri che dopo esserci diventato amico gli chiedi dove l’hanno comperata!! N.B. ed ai giorni nostri non succede più come 40 fa che non serviva una laurea per far cose di buon livello, oggi senza non puoi accedere neanche ai colloqui. poi ci sono sempre le raccomandazioni, ma fortunatamente nel tennis non ti fanno vincere le partite..

    nipa!!!!! ancora sta cultura della vittoria…ma se cominciamo a 9 anni dove vogliamo andare. ricordati che il fattore x senza i fattori determinanti non serve a a nulla.. ho fatto mille volte l’esempio di davydenko e gasquet.. il primo, il fattore x non ce l’ha proprio ed infatti appena gli scombinano le carte non sa più cosa fare ma è nr 3/4 al mondo grazie alla perfezione dei colpi, alla disciplina tattica, alla preparazione fisica straordinaria mentre al contrario gasquet può risolvere qualsiasi situazione con la testa, il problema è che per farlo divrebbe arrivarci prima con le gambe!! risultato è arrivato per la prima volta l’anno scorso nei top 10 senza mai essere neanche nei top 5… se un bambino capisce che giocando più solido vince lo farà sempre e non vincerà più dopo, perchè con la solidità se non chiudi i punti non si va lontano..io vedo mia figlia e faccio degli esempi.

    1 lo smash: se lo fa palleggiando o in esercizio lo esegue perfettamente, si affianca va in alto e a 200 all’ora tira nell’angolo. in partita (almeno fino a metà dicembre) quasi non lo esegue o la colpisce dietro la testa. un giorno vinceva 61 5/0 e le è arrivata una palla per effettuare lo smash, lei si è fermata prima si è affiancata ed ha giocato il dritto al volo (facendo il punto). io sono andato da lei, con un sorriso le ho dato un bacio le ho preso la racchetta e ho dato la partita vinta all’avversaria..(e la gente diceva:”ma se ha fatto un bellissimo tiro..” si peccato che non era quello da fare!!

    e per il servizio (in partita un po’ troppo frontale) la voleè (aspetta troppo la palla) succede la stesso cosa. questo significa che se non continui a provare ad eseguirli in partita certi colpi non li farai mai bene e non ne avrai mai la padronanza e la sicurezza e stiamo parlando di colpi definitivi, che ti permettono di fare direttamente il punto o comunque di prendere in mano il gioco e quindi FONDAMENTALI

    in buona sostanza quello che dico è che il fattore x è un ulteriore e basilare insegnamento, ma da cominciare ad insegnare dopo i 13/14 anni quando cioè si sono imparati alle perfezione i livelli precedenti che sono i colpi, (che poi rimangono costantemente da allenare e migliorare rendendoli sempre più efficaci), la tattica (intesa come il tipo di colpo da effettuare ed in che direzione, a secondo del tiro ricevuto e della posizione dell’avversario, la posizione da tenere sul campo etc.) che si può cominciare ad insegnare dai 10 anni in poi (a volte anche prima, io ad esempio l’ho fatta annusare” a mia figlia l’anno scorso e quest’anno appena sarà tornata su livelli accettabili cominceremo a lavorarci intensamente), e la preparazione atletica che come ben sapete la reputo alla base di tutto e che si deve cominciare fin da subito ed infine il menthal anche questo che si può cominicare a lavorarci sin da subito ovviamente a livello di gioco.. (tecnicamente si chiamano esercizi di PLAY ATTENTION)

    per chiudere il discorso credo si possa sintetizzare il tutto dicendo che una casa non si può costruire partendo dal tetto, ma ovviamente è dalle fondamenta che si parte e che tutti gli altri accessori servono come abbellimento anche se poi alla fine sono quelli che faranno la differenza, ma senza i primi non si diventa neanche un giocatore, perchè gli accessori non avrebbero i chiodi e le mensole dove essere appesi ed appoggiati e quindi come sempre abbiamo detto per riuscire è necessario lavorare a 360° stando attenti all’ordine dei vari step…

  109. madmax scrive:

    ed ovviamente quando crei un giocatore non puoi prendere in considerazione il fenomeno (come il giocatore di basket 1.75) altrimenti fai come la fit e aspetti il caso e la fortuna..

  110. madmax scrive:

    rileggendo volevo ribadire un concetto: quando mia figlia ha giocato il dritto al volo nella realtà ha risolto un problema, ma è come dire che una persona rimasto senza soldi và a rubare. lei ora (agari sbagliando 1000 volte) si abituerà ed imparerà in quella situazione a giocare lo smash che come quando si và a lavorare è più duro e lungo (del rubare) ma alla lunga certamente più sicuro redditizio e appagante..

  111. nipa scrive:

    No MAX,
    non mi riferivo certo alla vittoria ma al cambio di mentalità che ho potuto constatare, non ho valutato ne la tecnica ne la tattica, soltanto il salto di qualità in termini di approccio AD UN PROBLEMA (PROBLEM SOLVING) che in questo caso è stato un match di tennis. Voglio dire che mi è sembrata molto più matura in termini di acquisizione della situazione, valutazione concettuale e organizzazione della fase condotta. Eppoi non concordo aulla possibilità di poter insegnare il FATTORE X che, ripeto, ritengo sia da imputarsi ad una qualità psico-fisica: HO L?HAI o NIENTE!!

    Eppoi Max, senza voler entrare in un campo troppo specifico, ma ritengo essenziale constatare nell’atleta se è capace di reggere alle situazioni NON PIANIFICATE O ALLENATE. E’una questione di natura! Non metto in dubbio il fatto che l’esercizio e l’applicazione non siano alla base di ogni successiva prestazione fisica.
    Ma sostengo l’idea che NON SI PUO’ VALUTARE UNO ATLETA SU COME APPRENDI UNO STRUMENTO MA COME LO APPLICHI. Non credi?

  112. stefano grazia scrive:

    Ok, ma se non l’apprendi correttamente non sarai in grado di applicarlo…Sara’ banale e lapalissiano, ma e’ questo,credo, quello che ha sempre sostenuto Max non rendendosi forse conto che Nessuno di Noi mette in dubbio questo. Pero’ mai mi sarei immaginato di stare a trarre spunto da una trasmissione come IL FATTORE X che a torto o a ragione io ho evitato accuratamente fin da subito, apparentandola d’acchito ai vari American Idols e Amici, un gradino appena piu’ sopra dei Big Brothers e Isole dei Famosi vari. Pero’ non nego che lo spunto e il discorso dell’ex Blue vertigo siano corretti. In altra forma e circostanze, del resto, e mi fa piacere scoprire che anche voi vi troviate concordi, e’ quello che ripetevo e ripeto spesso a mio figlio quando si lamenta del mal di testa, male alla milza, male ai talloni, raffreddore,dolorino qui,dolorino la’,etc etc… Una volta appurato che non sia nulla di grave (e dopo avergli spesso ripetuto anche la favola di Al lupo!Al Lupo!, gli spiego che nello Sport raramente potrai essere al cento per cento…che io stesso, quando giocavo a rugby, avro’ giocato 3 partite all’anno in cui mi sentivo perfettamente a posto…anzi, spesso ho giocato con postumi d’infortunio, col raffreddore, col mal di testa, con la febbre (mi ricordo contro il Pisa, 38.5…giocai una delle mie migliori partite di sempre…) e una volta perfino con una distorsione alla caviglia che non potevo appoggiare, correvo sempre in punta di piedi… Certo, non lo devi nascondere all’allenatore che se ha qualcuno meglio di te puo’ sostituirti…ma a livello amatoriale, spesso ti sobbarchi a fare una brutta figura per il bene della squadra…
    Questo raccontavo a mio figlio e aggiungevo anche l’Australian Rule: se sei davvero infortunato, NON giochi: se giochi, NON sei infortunato (se decidi di giocare significa che NON sei infortunato).
    Ma certo, puo’ essere vista anche dal punto di vista di Morgan e di Mauro…

    MADMAX: “un giorno vinceva 61 5/0 e le è arrivata una palla per effettuare lo smash, lei si è fermata prima si è affiancata ed ha giocato il dritto al volo (facendo il punto). io sono andato da lei, con un sorriso le ho dato un bacio le ho preso la racchetta e ho dato la partita vinta all’avversaria..(e la gente diceva:”ma se ha fatto un bellissimo tiro..” si peccato che non era quello da fare!!”

    Peccato che se lo fai a Nicholas ti prende lui a racchettate in testa…Max, GET A LIFE!!! Rilassati un attimo…E io che pensavo di essere un maniaco integralista… In questo caso pero’ io avrei visto in senso positivo il colpo al volo…Spero solo fosse un match d’allenamento (io queste scene-senza sorriso ma con urla beluine alla Sergente di Ufficialer & Gentiluomo) le faccio quando facciamo i drills coi Patterns e ovviamente se deve fare le Swing Volley non mi interessa se fa il punto facendola rimbalzare, preferisco che sbagli facendo la swing volley…ma appunto perche’ l’esercizio e’ incentrato sul fare pratica di swing volley e non sul vincere il TB agli 11…
    Certo che messi sullo stesso campo io e MadMax, mi sa che prima o poi ci arrestano… Proprio Sabato ci siamo scontrati sullo stesso argomento: io gli lanciavo palle fluttuanti e lui doveva decidere di entrare, scegliere il tempo per le swing volley (che da fermo fa benissimo)… Macche’: ne sbaglia una, si arrabbia e decide di farle rimbalzare…Primo avvertimento, secondo, terzo…tutti a casa.
    Altroche’ Maestro Pierino, eh,Nikolic?

  113. stefano grazia scrive:

    Ovviamente non prendetemi troppo sul serio,(anche tu,Nikolic!Al Maestro Pierino ho gia’ dato il mio tributo riconoscendogli una sua importantissima funzione-si rivolge solo ad una utenza differente) eppoi/eppur sono incuriosito da questo strano amalgama: Madmax cosi’ feroce e ggressivo sulla carta e poi in campo col sorriso, mentre a me mi danno del sobrio e pacato eppoi mi cacciano da tutti i circoli della Regione (scherzo,eh?E ripeto che a bordo campo, durante i matches,io sono ineccepibile) Intanto Moglie & Figlio stanno partendo per Roma…Trattatemeli bene,mi raccomando!

  114. madmax scrive:

    NIPA ma anche quello che ha fame e va a rubare ha risolto il suo problema, peccato che se lo beccano va in galera (e prima o poi succede).. se il problema è quello di non sbagliare ed aspettare l’errore dell’avversario prima di tutto cosa succede quando trovi uno che sbaglia meno di te? eppoi il problema non è solo quello di non sbagliare ma è quello di metterla di la in modo che l’avversario non ti possa attaccare possibilmente mettendolo a tua volta in difficoltà altrimenti quando trovi uno buono ogni volta che metti di la e basta la palla, ti ritorna una sassata.. e qui se ce l’hai o meno dipende solo da quanto e come ci hai lavorato non dal fattore x!! (che non esiste ed è solamente il nostro modo di trovare scuse ed alternative al duro e faticoso lavoro..) il problema lo risolvi quando lo risolvi definitivamente e non quando lo rimandi per per 6 mesi altrimenti in quel lasso di tempo viene memorizzato un colpo che poi risulta inefficace tant’è che è sbagliato. e l’errore nasce alla base e cioè da quello di credere che quello di oggi sia un match di tennis. mi dispiace ma non lo è e per accorgesene basterà aspettare e giocare con gli stessi avversari (quelli buoni) con palle e racchette diverse e ci si accorgerà che molte cose cambieranno. a quel punto si vedranno quelli che hanno lavorato fisicamente, quelli che hanno una tecnica sopraffina in modo che la palla scorra, quelli che i problemi li risolvono con colpi casuali e quelli che hanno lavorato e il divario comincerà ad aumentare vertiginosamente…. per finire e l’ho detto mille volte: tu dici “Ma sostengo l’idea che NON SI PUO’ VALUTARE UNO ATLETA SU COME APPRENDI UNO STRUMENTO MA COME LO APPLICHI. Non credi?

    LO CREDO QUANDO DUE ATLETI HANNO LAVORATO E APPRESO LE STESSE MEDESIME COSE, MA QUANDO UNO DEI DUE NON CI HA LAVORATO E DI CONSEGUENZA NON LE CONOSCE COME FA A METTERLE IN PRATICA OLTRETUTTO ISTINTIVAMENTE??

    STEFANO: mia figlia sa benissimo che non può tirarmi in testa la racchetta, perchè a casa ci sono varie regole e la prima è che papà ha sempre ragione senza ma ne come e se mi chiede una cosa io la spiego e ci scherziamo anche sopra se lei mi tira in testa la racchetta fa igor cassina 3 e quindi intelligentemente risolve il suo problema dandomi un bacio anche lei, scherzandoci sopra (anche se ogni tanto mi fa qualche battutina ed io di baci ne do’ due e le ricordo perchè l’ho fatto) e cercando di pensarci meglio la volta successiva…

  115. madmax scrive:

    stefano anche a me ci è voluto un annetto prima di tranquillizzarmi sia durante gli allenamenti che durante le partite. per gli allenamenti il calmante l’ho preso il giorno che dopo aver urlato in un modo disumano (tanto che sono venuti tutti a vedere cosa fosse successo) ho tirato una pallata con tutta la forza che avevo dall’altra parte del campo ma sbagliando direzione e tirando ad altezza d’uomo. la pallina è passata a pochi cm dalla testa di mia figlia al che mi sono ca..to sotto e da quel giorno sono diventato un agnellino. oltretutto il mio tranquillizzarmi ha fatto si che da quel giorno nel 90% dei casi mia figlia sia particolarmente allegra negli allenamenti con me cosa che prima accadeva solo quando andava in accademia. durante le partite invece ti racconto un aneddoto. partita di pia cup e match particolarmente difficile dopo che oltretutto mia figlia si era fatto un buco nel ginocchio durante le prove atletiche. io ero letteralmente aggrappato alla rete di recinzione e vedevo che tutti mi guardavano e ridevano. alla fine del match stravolto (perso al tie breack del 3°) mi avvicinai a mia moglie che prima di tutto mi diede uno specchio: la rete lasciava il colore ed io ero tutto (faccia compresa) a righe nere. dopo essermi ripulito mi fece vedere il fimato registrato con la videocamera: sembravo un gorilla in gabbia!! da quel giorno ho imparato a trattenermi e quando non ce la faccio proprio mi alzo e me ne vado. l’ultimo sussulto l’ho avuto a roma quando perse al topolino dalla figlia di rocco e quando dopo il match le ho fatto un c..o come un secchio ma non tanto per l’aver perso ma solo ed esclusivamente perchè vedendo l’avversaria il doppio di lei aveva deciso di non giocare e quindi non era stato un allenamento costruttivo, considerando che per un allenamento del genere siamo andati fino a roma e quindi speso dei soldi. le ho fatto quindi capire che un’altra volta avrebbe dovuto dare il massimo altrimenti tanto valeva stare a casa ed andare in accademia a lavorare ma ovviamente le mie parole ed il mio tono erano parecchio differenti.. dopodichè ha giocato solo 4 partite di cui 3 vinte e quella persa è stata forse la partita più bella da quando ha cominciato a giocare a tennis, quindi ancora qualche test lo devo superare prima di essere considerato guarito!!

  116. mielik scrive:

    MAX siamo tutti nella stessa barca!!!

    curiosità :con chi ha perso Alessia la partita prima di fermaris?

    ciao!!

  117. madmax scrive:

    in realtà non era una vera e propria partita era un set giocato nell’ambito di un’amichevole che l’accademia vavassori ha giocato ad albinea dove mia figlia ha perso 6-4 contro una bambina del c.t. albinea che in precedenza aveva perso in finale il master topolino dalla zerulo vincitrice poi del lemon bowl.

    p.s. mica sarai il gus, papà della leti???? se si perchè non ti aggreghi per la convention??

    comunque oggi mi è arrivato a casa il tennis italiano di maggio e cosa ti leggo? tre articoli di cui il primo a firma riccardo piatti che in sostanza dice:

    “stiamo perdendo tempo, all’estero i coach migliori lavorano già sui giovanissimi mentre noi dobbiamo recuperare concetti tecnici di base sui ragazzi di 18/19 che si stanno affacciando al professionismo e questo perchè tralasciato dalle sat… e chiude dicendo: “insisto, se vogliamo avere dei risultati dobbiamo dare a livello giovanile le medesime conoscenze che devono avere i pro”

    NON AVRA’ MICA LETTO IL BLOG PRIMA DELL’INTERVISTA??? AH AH AH

    il secondo a firma fabio della vida che titola il suo intervento così: “psicologi si, ma quelli veri!” e chiude dicendo: ” fidatevi solo dei professionisti”

    ED ANCHE LUI AVRA’ FATTO IL COPIA E INCOLLA (scherzo ovviamente)

    ed il terzo direttamente a nome bruno de michelis che dice parlando dei tie breack continuamente persi: nello sport nel corso degli anni si sono aggiunte figure sempre più specializzate, peccato che la parte psicologica sia rimasta la cenerentola di turno, portatemelo 15 gg di fila gratuitamente che poi sarà lui a voler venire sempre da me”…

    beh non è che avessi mai avuto dubbi comunque certe letture tirano su il morale…

  118. stefano grazia scrive:

    Ieri i miei sono partiti per Roma ed io sono andato al Club…scoprendo che mi ero dimenticato le adidas bianche…Avevo delle Nike grigie ma l’Ikoyi Club e’ tipo wimbledon, devi giocare rigorosamente in bianco (pero’ puoi giocare con la TShirt senza colletto mentre al Lagos Lawn, l’altro Circolo, puoi giocare con un capo-maglietta o pantaloncino-colorato ma la maglietta deve avere il colletto)…Il fatto e’ che se tu ti avventuri su un campo periferico dove pensi che non ti veda nessuno, dopo nemmeno 30” la delazione di un socio o l’Head Coach che ti manda un Ball Boy ti costringono ad uscire. Cosa che mi e’ successa ieri. Tralasciando ogni analisi sul Complesso d’Inferiorita’ dell’Africano (voglio dire: d’accordo per l’all white intesa come uniforme per coaches,ballboys,etc ma non basterebbe vestirsi da tennis?perfino nel crickett ora si vestono colorati) e le Priorita’ (l’Head Coach e’ molto bravo a individuare il colore delle ’scarp da tenis’ ma non sa insegnare in 4 anni, ne’ lui ne’ i suoi aiutanti da lui diretti, il forehand o il backhand, cfr il 16enne di Belle Speranze che per 4 anni e’ andato 2-3 volte a setrt al Club e si e’ preso 63 61 da un undicenne), ma la mia cacciata dal campo ha avuto l’effetto di farmi passare un’ora a battere la palla contro il Muro. E mi sono ricordato di quanto utile possa essere ancora giocare contro il muro per aiutare consistency e timing, ritmo, insomma ‘l’occhio’.In un articolo su Repubblica Gianni Clerici una decina d’anni fa consigliava ancora questa pratica come essenziale per imparare a giocare a tennis e probabilmente anche Nikolic e il Maestro Pierino concorderanno. Io non arrivo a dire che sia essenziale (alla fin fine da Bollettieri lo usano raramente, ma ogni tanto lo usano) ma che possa essere molto utile si. In campagna a Bologna abbiamo un grande terrazzo e Nicky quando si annoia o e’ in overdose di zuccheri si sfogava le estati scorse, nei rari giorni in cui eravamo a casa, contro il muro … Nella nuova casa dove andremo ad abitare il Campo da Tennis ha un Muro e quindi 20′ di palleggio alla sera piuttosto che ciondolare senza arte ne parte in casa davanti al televisore potrebbero fare miracoli… Tra l’altro anche fisicamente non e’ da sottovalutare: Ieri ho giocato un’ora davanti al muro e alla fine ero stravolto di fatica con la maglietta intrisa di sudore… Insomma, io sono il primo a cercare di utilizzare sparring partners, ball machines, videoanalisi, etc etc ma voglio anche sottolineare che prima di tutto bisogna sempre cercare di sfruttare il territorio, e cioe’ quello che si ha a disposizione: quindi anche la vecchia corsa sulle gradinate, quindi anche il vecchio battimuro…. Purtroppo qui in Africa il Territorio e’ generoso si con i Campi da Tennis ma lo e’ meno con il corollario: non siamo riusciti a trovare un istruttore di Yoga e ovviamente di Psicologi Sportivi non se ne parla e quindi io da Medico mi sto leggendo libri su libri (ricavandone, lo confesso, una sensazione di disagio e di grande farraginosita’: ma e’ un fatto mio, io rimango comunque convinto, anzi convintissimo, dell’importanza del Mental e quindi dell’importanza di allenarlo con dei Professionisti fin dall’eta’ precoce). Da Bollettieri ogni giorno c’e’ la Mezzora/Ora di Mental…la fanno di routine negli easter e Summer Camp e in pratica ha la stessa valenza del Due di Briscola ma almeno semina nella mente dei miniatletii germi per un futuro approccio piu’ personalizzato…

  119. stefano grazia scrive:

    Scrive Max riportando Piatti: “all’estero i coach migliori lavorano già sui giovanissimi mentre noi dobbiamo recuperare concetti tecnici di base sui ragazzi di 18/19 che si stanno affacciando al professionismo e questo perchè tralasciato dalle sat… ” …allora, per onesta’, Nikolic dicci qualcosa (di sinistro?)…Non sei d’accordo? Facci sapere…
    A parte la constatazione (soddisfazione) di vedere espressi da Piatti concetti formulati (e contestati) fin dagli albori di questo subblog dal sottoscritto (quando citavo i Coach dello Strategy Zone ma anche Langsdorp,il guru della West Coast, che dicono che tutto quello che devi imparare tecnicamente lo impari prima dei 12aa, dopo e’ tardi, e comunque ricordate la famigerata Teoria della Mielina?)e poi esasperati con ritmo martellante ma anche trasformati in metodologia da madmax (ma anche da Stefar e Enzo), bisogna anche dire che chiunque avesse tempo e voglia di sleggiucchiarsi un qualsiasi libro sul Tennis Training vi troverebbe questo assioma, che a 12 anni il bambino deve gia’ saper eseguire tutti i colpi del tennis, che cioe’ tecnicamente deve essere “compiuto”. Che in pratica e’ quello che riporta max citando Piatti: “se vogliamo avere dei risultati dobbiamo dare a livello giovanile le medesime conoscenze che devono avere i pro”

  120. madmax scrive:

    n.b. de michelis parlava dei t.b. persi continuamente da blake..

  121. gio92 scrive:

    Ultimamente sono stato molto preso (da vicende tennistiche ovviamente !) quindi non ho potuto intervenire , sono riuscito a leggere quasi tutto pero’ !
    Vorrei solo inviare un caro saluto a tutti voi che vi incontrerete a Roma , mi raccomando fraternizzate ma soprattutto FATEVI SENTIRE … dalla fit, ovviamente !
    Pero’ trattate bene trophy, lui la mano la ha offerta….
    Un abbraccio a tutti

  122. stefano grazia scrive:

    Se il Mental conta cosi’ tanto (because tennis, dice Safin,everybody has), perche’ gli si dedica cosi’ poco tempo nell’allenamento? Perche’ e’ considerato un fattore X (chi ce l’ha ce l’ha, chi non ce l’ha, non ce l’ha)? Certamente e’ materia difficile da definire ed e’ facile finire preda di imbroglioni sottoforma di sedicenti guru (ma anche qui: se alcuni di questi ’sedicenti guru’ riescono a plagiare l’allievo e a convincerlo di essere fortissimo e a non avere paura (cosi’ come in ogni Bmovie che si rispetti il Mahdi o lo stregone indiano convince i propri guerrieri che le pallottole dell’uomo bianco non possono ammazzarli), chi imbroglia chi? Il problema semmai e’ culturale: preferisci avere un figlio semideficiente ma che si crede invincibile o un campione incompiuto con emozioni e sentimenti e un backgroundculturale piu’ o meno adeguato? Perche’ (e Marcellus Edberg Wallace se ci leggesse potrebbe confortarmi) lo scrittore Foster Wallace, uno degli scrittori piu’ trend in US ed ex tennista agonista di ottimo livello, in un saggio su Tracy Austin sosteneva che il Campione non ha paura di sbagliare il match point perche’ vi si avventa contro completamente a zucca vuota…Insomma, come diceva bob Hope a proposito del golf, essere stupidi non e’ fondamentale, pero’ aiuta.Sapete, ogni tanto qualche dubbio mi viene se essere intelligenti,colti e sensibili nello sport non sia piuttosto un fardello da portare spesso un freno, controproducente (e ad altissimi livelli, per me Andre Agassi e’ stato il piu’ grande Beautiful Loser di sempre: lui si, fosse stato un po’ meno intelligente e quindi anche pieno di legittimi dubbi, avebbe potuto essere THE GOAT…). Certo, bisogna vedere se il gioco vale la candela…Io che non potrei mai vendere una cosa che non mi piace anche se mi arricchisse, farei fatica ad accettare un figlio campione ma stupido…Ma e’ cosi’ per tutti? O, diciamo allora, che piu’ e’ stupido e ignorante il genitore, maggiori possibilita’ ha il figlio?

  123. stefano grazia scrive:

    sapete, io non sono come Mad Max, io sono spesso assalito dai dubbi…I nostri genitori si facevano il mazzo per farci studiare e approdare ad una laurea ed ora ogni tanto mi chiedo se io e gabri’, entrambi laureati, non stiamo imboccando un pericolosissimo sentiero opposto… (perche’ non illudetevi: ma Miccini & Co, che girano per Futures a 15 anni, di molto tempo per studiare non ne hanno…)

  124. stefano grazia scrive:

    MASSI,LO SO, STO FACENDO IL CERCHIOBOTTISTA…ma era solo per farvi capire che nonostante il Committment del Pig, i dubbi ci assillano e ogni volta dobbiamo metterci in discussione e controbatterli ad uno ad uno: allora, intanto adesso e’ ancora presto, intanto adesso meglio fare uno sport che passare i pomeriggi a ciondolasre al ‘muretto’ o di fronte a TV/PS, intanto abbiamo rifiutato la scuola interna all’academy segno che ancora all’istruzione ci teniamo, intanto la scuola italiana e’ nelle classifiche OCSE agli ultimi posti rispetto alle scuole International Bacchalaureate, intanto e cmunque il caso di quella ragazza sequestrata per 8 anni e poi apparsa in televisione ha dimostrato paradossalmente che l’home learning e’superiore alla scuola pubblica (era uno dei principali commenti dopo la sua prima apparizione pubblica in cui si era espressa con proprieta’ e profondita’ superiori al 90% dei coetanei),etc etc Certo, quando il prof Buzzelli anche lui un po’ preoccupato mi diceva che molti degli Allievi della BTA a Bologna avevano deciso di affidarsi al CEPU, anch’io ho sollevato un sopracciglio…Addio adolescenza normale, addio High School con gli sport di squadra e il pubblico sugli spalti,e la paura dei professori,la complicita’ fra studenti, i primi amori da liceale…Tutto questo perduto come lacrime nella pioggia (Blade Runner, ovviamente) Ecco, forse il crescere sportivamente in un Academy potrebbe funzionare da alternativa e riprodurre il micromondo scolastico, chissa’… Quando Anto e Pibla si lamentano giustamente che i Nostri Junior cominciano troppo tardi a giocare Futures e Challengers e a girare il mondo, bisognerebbe pero’ anche ricordare che poi troppo spesso ci lamentiamo che li strappiamo alla loro infanzia troppo presto etc etc etc Insomma, non ci prendi mai, qualunque cosa fai, sempre pietre in faccia prenderai (ancora e sempre Gianpieretti). Mi piacerebbe potermi trovare (m’immedesimo nel figlio o comunque se io fossi l’atleta in questione) in una situazione di progressiva crescita e con la possibilita’ di finire regolarmente il liceo (giocando futures e challengers d’estate) e poi di laurearmi come Ancic o dopo come Gaudenzi… Ma e’ davvero possibile?
    O dovremo poi fingere con noi stessi prima che con gli altri che quando a 13-14 anni tuo figlio verra’ scartato dall’Elite Team perche’ non bravo abbastanza oppure si arrendera’ da solo all’evidenza di risultati non all’altezza delle aspettative,allora,dicevo, fingeremo e cercheremo di convincerci (ben sapendo che The Others, dietro le spalle, faranno sorrisini di circostanza se non proprio stapperanno lo spumante), che ci e’ andata bene, che ora, finito il divertimento, possiamo iniziare avvero a capire che cosa fara’ da grande?

  125. fulvio scrive:

    rispondendo a Scipione l’Africano sul tema scuola,già tempo indietro mi ero soffermato sulle problematiche scuola.se i ragazzi cominciano a girare per il mondo come ha fatto il mio all’età di 15 anni ,i problemi scuola diventano …insormontabili.scuola privata e ….segno di croce (per noi genitori).state certi che solo 1 su 1000 riesce a fare quello che ha fatto Ancic,cioè studiare e laurearsi a 24 anni.sveglia alle 8,colazione e partenza per il circolo,allenamento fisico di 1 ora + 2 ora di tennis,alle 13 si mangia e ci si riposa sin verso le 15,poi di nuovo un paio d’ore in campo e sessione atletica finale,doccia e …ritorno a casa per le 19-20.ditemi voi se dopo tutto quello fatto ,un ragazzo o una ragazza nella normalità hanno ancora la forza o la VOglia DI METTERSI SUI LIBRI.ricordo qualche anno fa che appena finiva di mangiare si metteva sul divano e si addormantava dopo 10 minuti.quindi bisogna fare di neccessità virtù e sperare che dopo una carriera passata tra campi da tennis-palestre-aereoporti e alberghi alla tenera età di 30 anni abbia la forza di rimettersi sui libri e …studiare. io ho dei dubbi che il mio boy possa farcela,spero solo che un minimo di cultura riesca a ritagliarsela negli spazi dei vari tornei ,leggedo e documentandosi come in molto provano a fare!

  126. madmax scrive:

    vai tranquillo giò, sarà fatto…

    stefano come tu sai, ho sempre ritenuto basilare la scuola, ci sono dei ma e dei però da considerare. quandodo si parla di scuola, credo sia più corretto parlare (dopo ovviamente la scuola di base) di un percorso (qualsiasi esso sia) che porti il ragazzo a far si che sappia fare talmente bene una certa cosa per cui venga cercato e non debba essere lui a proporsi nel mondo del lavoro. io ad esempio dopo ragioneria ed il militare avevo la possibilità di fare il corso di allenatore internazionale (che si svolge ogni 5 anni) e l’ho fatto preferendolo alla laurea e questo perchè nel mio settore il patentino vale molto di più di qualsiasi laurea, essendo considerata una laurea specifica del settore in questione e senza dubbio ho avuto molte più soddisfazioni (di ogni genere) della magior parte dei laureati e questo per il semplice motivo che anch’io sono “laureato” solo che non sono dottore. e questo vale quindi per qualsiasi altro corso di specializzazione che porta ad esempio elettricisti muratori ed idraulici ad avere piccole e medie imprese edili con alti fatturati. se poi uno crede che conoscere dostojevski valga di più di saper costruire un’impianto elettrico il problema è suo…per quanto riguarda poi la soddisfazione personale o il volere per il proprio figlio il meglio è legittimo ma alla stessa stregua del tennis certezze non ne esistono nel senso che uscire con 110 e lode dalla bocconi non è da tutti e di laureati in mezzo alla strada è pieno il mondo (e comunque il mio migliore amico è laureato con 110 e loe alla bocconi e nella vita ha avuto successo con un’agenzia immobiliare!!)… quindi quando tu fai fare un percorso tennistico di alto livello a tuo figlio che contemporaneamente prosegue nella scuola ad un certo punto arriverà il momento che sarà lui a scegliere e dovesse scegliere il tennis, la scuola di base l’avrà comunque completata, un’esperienza eccezionale l’avrà vissuta ed il maestro coach o direttore di accademia (per chi pensasse che essere un imprenditore alzi di livello) lo potrà fare con certezza. a questo aggiungi che volendo, il tempo per laurearsi e per i vari masters ancora c’è, tanto di italiani che non sono andati ad un college americano ce ne sono milioni e non è mai morto nessuno e comunque tenere il piede in due scarpe è spesso controproducente, perciò senza ipocrisie una scelta si deve fare…e purtroppo bisogna farla prima…

  127. Mauro scrive:

    Sull’ignoranza non lo so, ma sull’intelligenza è stato provato da studi scientifici negli anni 80 e 90, i primi 30 tennisti/tenniste al mondo avevano un intelligenza superiore alla media.

  128. madmax scrive:

    poichè ho notato che a qualcuno la posta non funziona, confermo che l’orario d’inizio della convention romana al real sport village di domenica 4 maggio è fissato per le 14.00 mentre dalle alle 09.00 si comincia sui campi.

    n.b. oggi sarebbe la festa dei lavoratori, io ovviamente sarò in campo…w il tennis.

    fulvio di cosa ti preoccupi? tuo figlio ha già fatto più di 10 anni si scuola di vita, materia primaria che nessuna scuola insegna…ed a 30 anni gli anni di scuola saranno diventati 20.. a quel punto qualche corso specifico e sarà pronto!!

  129. Mauro scrive:

    E poi occorre distinguere se parliamo di cultura o di titoli di studio anche se le due cose spesso coincidono, altre volte non è così. La cultura poi è qualcosa che deve servirti per combattere la tua jihad (battaglia interiore) oppure per aiutare gli altri a migliorarsi, altrimenti è solo un ammasso di nozioni ed il mio pc ne contiene più di qualsiasi uomo.
    E’ per questo che apprezzo i tecnici Italiani come Piatti, Sartori, Caperchi ed i preparatori come il prof Buzzelli e Catizzone, scusate chi non cito, perchè traspare che è tanta la loro voglia di trasmettere agli altri il loro sapere.

  130. stefano grazia scrive:

    La laurea non ti fa ne’ bravo ne’ buono ne’ colto, ma se sei bravo,buono e colto ed hai anche luno straccio di laurea, diciamo che ti presenti anche meglio…Il fatto che magari tu accia l’attore, l’esploratore, il cabarettista,il politico,il giornalista,il disegnatore di fumetti,il musicista,lo scrittore,l’investigatore privato,oppure il coach…da l’idea che quelle professioni le hai veramente scelte tu e non ti hanno scelto loro. Ma per esempio io ho sempre considerato a sempre e fin dall’inizio, contro l’opinione di tutti e molti di questi tutti ora lo considerano un vecchio saggio, Andre Agassi come una persona molto intelligente e sensibile e a suo modo perfino colta, nonostante abbia abbandonato le scuole a 13 anni, abbia avuto un’inclinazione per il trash food e probabilmente abbia anche sputato nei piedi ad un arbitro…Ma se leggete le sue vecchie interviste post match non potete non riconoscere una certa differenza, fra le sue e quelle della maggior parte degli altri,Pete Sampras e Federer inclusi (e considero i due nel gruppo dei piu’ intelligenti)… Ora e’ chiaro che se da un lato il tennista medio, per provenienza e background, di solito si eleva al di sopra dei giocatori NBA,NFL o Major Leaugue Americana nonche’ della maggior parte dei calciatori, e’ poi vero che il tennis e’,insieme col golf, lo sport piu’ globale che si possa immaginare e questo ti espone,volente o nolente, anche se rimani chiuso nella tua camera d’albergo coi tuoi genitori, a tutta una serie di stimoli culturali…con un minimo di curiosita’, tua e in chi ti gestisce, e’ poi facile assorbire comunque qualcosa e quel qualcosa spesso tiasrricchisce piu’ dell’80% di quelli rimasti sui banchi di scuola…
    Su questo siamo d’accordo tutti.Cio’ detto, ricordando che sono sempre stato fra i fautori della Teoria della Mielin e cioe’ che tecnicamente devi saper gia’ fare tutto prima dei 12-13 anni, ho ancora qualche dubbio sul fatto che a 15-16 anni devi essere gia’ in giro per il mondo senza piu’ andare a scuola…Giustifico Donald Young & Co (se ti offrono un milione di dollari per passare pro lo prendi, poche ciance e finti moralismi) ma non e’ la sola strada…Abbiamo anche Todd Martin e Blake e Izner. O Sanguinetti.Senza dimenticare Johnny Mac che comunque ando’ almeno un anno a Stanford (dove andava anche Tiger Woods…ma nel golf puoi sempre aspettare prima di passare pro, le carriere sono molto piu’ lunghe…))
    Comunque, alla fine credo dipenda anche dal fisico: sei tecnicamente forte e mentalmente tough E SEI ANCHE 190cm…ecco che la cosa comincia a diventare interessante.
    Pero’ dai 3 ai 15 anni questi sono pensieri che non ti devono preoccupare: devi solo pensare a fare bene sia nello sport che a scuola.Stop.
    A proposito di intelligenza,leggevo che la Henin era molto brava a scuola e le e’ dispiaciuto molto smettere. Richard Williams,anche se il suo giudizio potrebbe non essere obiettivo, dice lo stesso delle sue due figlie. Martina Hingis non sembra una che potesse avere problemi.La Dementieva sembra la piu’ colta (garantisce Ubaldo). Castellani ci informa che dissertava di filosofia mentre allenava Tipsarevic che a dispetto dei tatuaggi e del piercing coi suoi occhiali ha un look molto intellettualuoide (se non fosse che assomiglia a un incrocio fra Nanni Moretti…e Peter Sellers!).Federer invece a scuola proprio non ne aveva voglia, ci andava di malavoglia… Sicuramente e’ intelligente, sicuramente e’ dotato (parla almeno 4 lingue), sicuramente…e’ incolto (non credo abbia mai letto un libro o abbia molti interessi al di fuori del tennis…speriamo abbia voglia di coltivarli dopo, fra un tuffo e l’altro nel deposito pieno di soldi che si ritrovera’ a fine carriera).
    Intanto ieri a Roma mia moglie ha portato Nicholas a visitare il Colosseo e il Foro.

  131. Karlovic 80 scrive:

    @Stefano Grazia

    200m Michael Johnson (USA) Atlanta, GA, USA
    01 08 1996 19.32 secondi.
    400m Michael Johnson (USA) Siviglia
    26 08 1999 43.18 secondi.
    800m Wilson Kipketer (DEN) Köln
    24 08 1997 1:41.11 secondi.
    1000m Noah Ngeny (KEN) Rieti
    05 09 1999 2:11.96 secondi.
    1500m Hicham El Guerrouj (MAR) Roma
    14 07 1998 3:26.00 secondi.
    1 miglio Hicham El Guerrouj (MAR) Roma
    07 07 1999 3:43.13 secondi.
    2000m Hicham El Guerrouj (MAR) Berlino
    07 09 1999 4:44.79 secondi.
    3000m Daniel Komen (KEN) Rieti
    01 09 1996 7:20.67 secondi.
    25000m Toshihiko Seko (JPN) Christchurch
    22 03 1981 1:13:55.80 secondi
    30000m Toshihiko Seko (JPN) Christchurch
    22 03 1981 1:29:18.80 secondi.
    400m ostacoli Kevin Young (USA) Barcellona
    06 08 1992 46.78 secondi.
    Salto in alto Javier Sotomayor (CUB) Salamanca
    27 07 1993 2.45 metri.
    Salto con l’asta Sergey Bubka (UKR) Sestriere
    31 07 1994 6.14 metri.
    Salto in lungo Mike Powell (USA) Tokyo
    30 08 1991 8.95 metri.
    Salto triplo Jonathan Edwards (GBR) Göteborg
    07 08 1995 18.29 metri.
    Lancio del peso Randy Barnes (USA) Westwood
    20 05 1990 23.12 metri.
    Lancio del disco Jürgen Schult (GDR) Neubrandenburg
    06 06 1986 74.08 metri.
    Lancio del martello Yuriy Sedykh (URS) Stuttgart
    30 08 1986 86.74 metri.
    Lancio del giavellotto Jan Zelezný (CZE) Jena
    25 05 1996 98.48 metri.
    20000m marcia Bernardo Segura (MEX) Bergen
    07 05 1994 1:17:25.60 secondi.
    30000m marcia Maurizio Damilano (ITA) Cuneo
    03 10 1992 2:01:44.10 secondi.
    Stafano tu che sei molto esperto anche in atletica leggera (io adoro i lanci,sopratutto disco e martello)mi dici perchè oltre la metà dei record del mondo anno almeno 10 anni???I record di Schult e Sedykh hanno oltre 20 anni!!!A parte l’ombra del doping negli anni ‘80 sugli atleti Sovietici e della Germania dell’Est,mi spieghi perchè a distanza di anni non vengono battuti?
    Se gli atleti di oggi sono più preparati di 20 anni fà come si spiega?
    Forse per l’atletica non vale?Vale solo per il tennis?
    Prometto di non venire più nella “vostra area”,ma vedo che qui ci sono persone molto competenti in materia sportiva e non.
    Magari anche MadMax o il Prof.Buzzelli(si chiama così?)sapranno sicuramente rispondermi.

  132. stefano grazia scrive:

    Karlovic, perche’ promettere di non venire piu’ quando saresti comunque il benvenuto? Comunque ti avevo gia’ risposto in altra area e quindi copio e incollo tralasciando la divagazione calcistica:”Karlovic: l’hai detto tu: assenza di controlli antidoping efficaci.(Non hai messo il record di Moser dell’ora a 40 anni, migliore di quello fatto 10 anni prima, grazie al Prof Conconi…e all’emotrasfusione che allora non era ancora doping) E raggiungimento di certi limiti umani anche o forse. A un certo punto piu’ veloci di tanto non potrai andare…Ma credo che non si possano paragonare tennis e atletica…Io direi che il tennis e’ uno sport che unisce diverse variabili e alcune di queste PRIMA non erano state sfruttate ancora appieno (la Preparazione Fisica, te lo potrebbe dire il Prof Buzzelli e lo ha scritto anche in Genitori & Figli, fino a 15 anni fa era una illustre sconosciuta (e MadMax direbbe che tuttora non e’,almeno in Italia, considerata come dovrebbe…o meglio,lo diventa quando e’ gia’ troppo tardi). In piu’ coi nuovi materiali e la possibilita’ di tirare SEMPRE a 200 all’ora, a colpire la pallina occorrono atleti coi riflessi e il timing eccezionali… Etc Etc etc Insomma, sono cose che sappiamo tutti e ci ripetiamo tutti. Io dico che in tutti gli sports era piu’ facile eccellere 40-50 anni fa perche’ prima di tutto erano molti di meno apraticare lo sport da agonisti e solo pochi lo facevano in maniera scientifica curando tutti gli aspetti dell’allenamento. Cosa che invece ora fanno tutti e sono molti di piu’. ”
    Come vedi,e a dimostrazione che anche il nostro blog e’ trasversale, gia’ in altra area ti invitavo a leggere Genitori & Figli e citavo proprio Buzzelli e Mad Max…

  133. stefano grazia scrive:

    Mentre ieri Nicky e Alessia hanno palleggiato per la prima volta insieme (ricordate che l’avete letto qui per la prima volta: vinceranno il Mix Double al RG, come Gasquet e la Golovin…da ragazzini il mix double si puo’ ancora giocare, per fare esperienza o semplicemente divertirsi …o per esigenze di sponsors…anche MacEnroe lo vinse a 18 anni con Mary Carillo), dicevo, oggi Nicky e Gabri’ sono andati a vedere le Quallies e in questo preciso momento stanno assistendo a Bjorkman -Trevisan…4/3 per lo svedese…Chiamo mia moglie e mi dice che hanno incontrato Bob Brett che ha subito riconosciuto Nicholas ed anzi…adesso sono li’ da mezzora che stanno guardando il match insieme e parlano,parlano,parlano… Questo lo dico a testimoniare quanto easy going sia Bob Brett, ex coach di Becker e Ivanisevic e ora a Roma con Cilic. A inizio giugno con la scusa di andare a trovare il nonno Nicky fara’ una settimana a Sanremo alla sua Academy (leggete i miei post e il mio articolo al riguardo). A parte questo nei giorni scorsi Nicky e Gabri’ hanno avuto modo di conoscere e uscire a cena anche con Piatti,Ljubcic e Fognini (padre e figlio) e perfino Eduardo Infantino, ex allenatore di Camporese che noi conosciamo perche’ allena nel nostro vecchio circolo (il TCA)… Insomma, per Nicky dovrebbe essere stata una vacanza meglio che andare a Disneyland e spero che ritorni motivato… Oggi pomeriggio magari si incontra anche con gli altri bambini al Real Village cosi’ riassaggia di nuovo la terra (ci gioca di tanto in tanto solo quando va da Bollettieri)…Mi sembra paradossale farvi io la cronaca da una lontana metropoli africana di quel che sta accadendo ai genitori & Figli nella Citta’ eterna ma e’ un modo di essere partecipe…e di lenire l’invidia (positiva e affettuosa) per non poter essere anch’io presente.
    Ah, mia moglie ha visto finalmente l’Orribile Hulk e…e’ davvero verde!!!!

  134. claudiotn scrive:

    Un po’ di invidia ce l’ho anch’io, Stefano. Ma purtroppo devo giocare la serie C qui a Trento e poi c’è anche la comunione di mia nipote. Speriamo si possa ripetere la cosa l’anno prossimo, o quest’estate in qualche altro circolo.

    Invito comunque i presenti a fare delle cronache accurate dell’evento. Anche per sentire diverse impressioni. Magari anche con qualche foto o video.
    Saluti a tutti, Max, Atti, Andrew e ovviamente anche a quelli che non conosco personalmente!

  135. stefano grazia scrive:

    Devo pero’ aggiungere che davvero almeno ognitanto bisognerebbe portare i propri figli a un Masters o a uno Slam per fargli respirare l’atmosfera…alloggiare in uno degli alberghi dove dormono i giocatori e gli allenatori…andare a vedere i loro allenamenti…Non occorre avere i biglietti per le finali, bastano le Quallies e i primi 2-3 gg per vedere “plenty of action” e osservare il proprio figlio: se gli sembra di essere nel Paese dei Balocchi e’ un buon segno, se si annoia…uh,Houston…we have a problem! Effettivamente nelle grandi Academies la possibilita’ di vedere i grandi giocatori all’opera e’ un valore aggiunto (da Bollettieri a volte c’e’ solo l’imbarazzo della scelta e adesso ho letto da qualche parte che andra’ a passarci un po’ di tempo anche Donald Young) ma l’atmosfera da torneo (e ovviamente il micromondo che vi si nutre) e’ unica … Confesso di non essere un fanatico dei tornei e un po’ per necessita’ un po’ per disinteresse e un po’ perche’ ho sempre avuto qualcosa di meglio da fare, non sono certo mai stato un groupie come il nostro roberto ma mi rendo conto che se tuo figlio/a vuole giocare ad alto livello, deve venire di tanto in tanto a contatto di quelli che ad alto livello ci giocano e di tutto quello che gli gira intorno.Ho sentito al telefono mio figlio e gli ho subito chiesto: ma cosa avevi da parlare cosi’ tanto con bob (Brett)? e lui mi ha risposto: Niente, mi spiegava cosa facevano di giusto e di sbagliato Bjorkman e Trevisan e perche’ lo facevano…
    Insomma, una mezzoretta che e’ valsa piu’ di 3-4 mesi i con me e mia moglie qui in Africa…

  136. francesco scrive:

    mando un caloroso saluto a tutti i partecipanti al raduno di Roma e mi scuso con Max e gli altri poichè per un improvviso problema familiare ho dovuto all’ultimo istante annullare il mio volo a Roma .Aspetto anch’io un resoconto dettagliato dell’incontro…

  137. Roberto Commentucci scrive:

    Si è tenuto ieri a Roma, con grande successo, il Raduno del Sub-Blog Genitori Figli.

    Erano presenti, in qualità di relatori, i tecnici Riccardo Piatti e Massimo Sartori, nonchè Il prof. Catizzone, esperto di preparazione atletica. Ha preso parte all’iniziativa anche Fulvio Fognini, che ha fornito un contributo prezioso sia alla fase organizzativa, sia alla discussione. In platea un nutrito gruppo di genitori e di bambini, partecipanti al torneo Nike in corso di svolgimento nella Capitale.

    Dopo le presentazioni dei relatori, l’evento si è sviluppato in una lunghissima sessione domande-risposte, che ha consentito di sviscerare in profondità molte delle tematiche trattate sul blog.

    A giorni apparirà un dettagliato articolo di resoconto sulla manifestazione, che sarà redatto grazie alla preziosa collaborazione di Gabrì, consorte del SubComandante Stefano Grazia.

    A nome dello staff del Blog, indirizzo un ringraziamento caloroso a quanti sono intervenuti, ai relatori Catizzone, Piatti e Sartori, a Fulvio Fognini per la sua disponibilità e soprattutto al nostro vulcanico MadMax, vero motore dell’iniziativa, senza la cui tenace perseveranza organizzativa l’evento non sarebbe stato possibile.

  138. julien scrive:

    Finalmente anche in Italia avremo una top ten! Grande Max! Ma come abbiamo fatto a non accorgercene prima. Tutto semplice, basta prendere il servizio meglio di Volandri, il diritto meglio della Schiavone, le aperture meglio della Sharapova, impugnatura meglio della Vaidisova, cosa ci vuole e pensare che sono trenta anni che ci intesdardiamo a stare in bassa classifica, doveva arrivare Max a farcelo capire!!

  139. stefano grazia scrive:

    julien, cosa ti rode? che max riesca ad attirare al suo tavolo Piatti,sartori,Catizzone,Anderloni mentre tu invece preferisci continuare,come altri prima di te a confondere ironia con sarcasmo? (A proposito la sai la differenza secondo Hugo Pratt? ) Il tuo cappello potrebbe anche starci ma poi ti sei dimenticato di continuare con la famosa critica costruttiva…Il che mi fa pensare o che tu sia un Coach di scarso successo o comunque invidioso di quello egli altri e soprattutto che mal sopporta interferenze da parte di Genitori o un Genitore coi sensi di colpa perche’ di tutte quelle cose di cui si e’ parlato qui (dalla preparazione atletica in eta’ precoce alla videonalisi)non ne aveva mai sentito parlare prima ed oramai per il roprio figlio/a e’ troppo tardi… Se sono completamente fuori strada pero’ e’ solo colpa tua perche’ con un post come il tuo la terza e altra possibilita’ e’ che tu sia semplicemente uno che non ha capito granche’ delle finalita’ di questo subblog.

  140. pibla scrive:

    Bene, bravissimi bis, si attende impazientemente il resoconto dell’incontro, complimenti a tutti ed agli organizzatori!!!

  141. Jho scrive:

    Mi unisco ai complimenti per essere riusciti ad organizzare qualcosa che ritengo davvero utile.
    Mi auguro che abbiate la voglia e la possibilita’ di fare un resoconto dettagliato in modo che tutti ne possano usufruire

    Saluti

  142. gio92 scrive:

    Nell’attesa del rientro (anche al blog) dei nostri “eroi” vorrei lanciare una nuova piccola iniziativa che spero possa essere utile a tutti, ovvero chiedo a tutti di indicare i siti web dei circoli che pubblicano e magari anche tempestivamente i risultati dei tornei.
    Comincio io con i i siti di circoli della Liguria (ahimè non molti) :
    http://www.tcambrosiano.it
    http://www.teamsps.com (da un ottimo servizio ma solo durante i periodi dei tornei che segue, non tiene archivio storico)
    http://www.tclepalme.it (segue “quasi live” la coppa del sindaco e tornei satellite, compresi gli under)
    sul sito istituzionale fitliguria.it nella sezione “settore tecnico” vi sono i tabelloni riassuntivi (ma poco aggiornati) delle varie gare

  143. francesco scrive:

    Per gio92:
    Non c’entro nulla con teamsps, ma se vai su “archivio eventi” trovi i tabelloni degli anni passati.Tuo figlio fa la Coppa del Sindaco?
    Sono curioso si vedere un filmato del raduno di domenica…

  144. gio92 scrive:

    Grazie Francesco, lo sai che non ci avevo mai fatto caso (parlo dell’archivio di teamsps), vedi si scopre sempre qualcosa !
    Si, mio figlio sta facendo la coppa del sindaco…..anche io in effetti, abbiamo una sfida privata io e lui !!!!
    Faremo anche il doppio insieme , ti confesso che è una bella soddisfazione !
    Eppoi finchè riesco a batterlo sono aldisopra delle critiche…..anche se (spero) durerà ancora poco !

  145. claudiotn scrive:

    per gio92
    http://www.tennisinforma.it/ tabelloni di tutti i tipi,giovanili e non, principalmente Lombardia, ma non solo, aggiornati
    altrimenti i siti dei comitati regionali

  146. anto scrive:

    Sono davvero ansioso di leggere il resoconto del raduno di Roma. Splendida iniziativa. Complimenti alle menti che hanno partorito questo evento.

  147. stefano grazia scrive:

    oh,guardate che se state aspettando che il resoconto lo scriva mia moglie state freschi…qualcosa sicuramente scrivera’ ma intanto al momento e’ sull’aereo che la riporta a Lagos (una Lagos,per inciso,dove sta infuriando un bell’acquazzone tropicale, uno dei primi della Heavy rainy season che raggiungera’ il culmine a fine giugno-luglio per poi gradatamente spegnersi con il finire dell’estate…ma niente paura, a parte una ventina di giorni fra giugno e luglio, si riesce sempre a giocare… i campi si asciugano in fretta!), poi una volta tornata e di nuovo al centro della nostra caotica vita da espatriati (fra sopravvivenza del quotidiano-ogni giorno c’e’ qualcosa da riparare, qualcuno da chiamare, qualcosa da far fare….i servizi sono quel che sono, allenamenti e giri di walzer-nel senso di social life che qui e’ un secondo lavoro, e calcolato che in lei il flusso delle parole non scorre catarticamente dalla penna/tastiera come accade invece al suo consorte (e per fortuna,dira’ giustamente qualcuno), io suggerirei che nel frattempo Mad Max ci dica qualcosa… Poi magari, dai ricordi di Gabri’ miscelati con quelli di Roberto io ci faro’ un Riassuntino, chiudiamo i commenti qui e Ricominciamo subito da 11, dal MegaRaduno.

  148. stefano grazia scrive:

    In attesa che mia moglie (tornati ieri con Nicholas entusiasta dell’atmosfera respirata al Masters…mi tocchera’ riportarcelo il prossimo anno! A proposito: l’hanno anche inquadrato in TV mentre guardava sotto la pioggia l’incontro di Ljubcic…) partorisca un qualcosa d’ispirato riguardo al Raduno cosicche’ io possa poi farne un (questa volta breve, brevissimo) cappello per RICOMINCIARE DA LI’, cioe’ da 11, faccio un copia e incolla di una cosa di cui si e’ parlato in altra sede… Incuriosito da un post di Marcos sfuggito ai piu’ in cui si accennava ad una querelle Lombardi-Piatti, chiedevo spiegazioni e Marcos mi rimandava al suo articolo di pagelle ai commentatori (in pratica aveva fatto un preview di se stesso, uno spot promozionale…). Nell’articolo vero e proprio marcos riportava alcune affermazioni di Lombardi a margine del del commento al match Safin-Wavrinka. Ma entriamo in media re con la viva voce di Marcos :
    ” Lombardi, prendendo spunto dalle debolezze di Safin, s’infila in un terreno minato: “Il problema del tennis italiano è l’istinto non supportato dalla conoscenza”. Non capisco dove voglia andare a parare, ma aspetto. “Gli allenatori bravi, quelli che potrebbero fare scuola, sono troppo istintivi: non hanno un atteggiamento galileiano e, così, non sono riproducibili. Riccardo Piatti, per esempio, è un allenatore eccezionale, ma non sa trasferirti in sapere i suoi successi. Diventa difficile, così, insegnare agli altri coach. Con un po’ più di cultura e attenzione avrebbe potuto essere molto più utile agli altri”. Pero interviene a difesa del miglior coach del nostro paese: “Ma tu vai a colpire proprio dove si ottengono risultati. La conoscenza ce l’ha: parlano i risultati. Dovresti colpire dove i risultati non ci sono!” “Perché…tu credi che quei risultati…”; qui, secondo me, Piatti si arrabbia. E continua, Roberto: “Tu dici che c’è conoscenza? Riccardo è bravissimo: se avesse avuto maggiore attenzione alla cultura, sarebbe stato tutto più fruibile, tutto più utile per gli altri.(…)
    Lombardi ammette: “Mi ha chiamato poco fa Riccardo Piatti, che ha fatto valere le sue opinioni. Lo saluto pubblicamente, ribadisco che è un grandissimo allenatore…poi, discuteremo in altra sede”.

    Marcos poi commenta: Io ritengo che Lombardi sia un tecnico ed un cronista di grande valore: da quel che ha detto in cronaca, sembra che il problema del tennis italiano (per altro, in ripresa) sia imputabile alla mancata riproducibilità di un progetto riuscito bene. Le fondazioni di una casa sono indispensabili, ma si differenziano in base a ciò che sopra costruisci: il lavoro di Riccardo si basa su fondazioni solide e diverse da quelle che può offrire la Federazione. Piatti, probabilmente, ha chiesto di sostituire le fondazioni federali con le sue, con cui si trova meglio. La Federazione, probabilmente, ha chiesto a Piatti di lavorare con le attuali fondazioni federali. Riccardo, forse, ritiene che il suo progetto, su tali basi, sia inattuabile.

    Pochi commenti qua e la’ per una materia che invece a me sembra subito importante se non addirittura scottante. Dopo aver aspettato gli sviluppi della situazione (che non ci sono) intervengo suscitando dunque le repliche ancora di marcos e poi di roberto:
    1. stefano grazia scrive:
    7 Maggio 2008 alle 11:47
    Io non vedo le Emittenti Private Italiane e quindi non posso giudicare Pero e Lombardi. Continuo pero’ a rimanere lo stesso sorpreso che l’anticipazione di marcos sull’accenno di querelle fatto in altra sede fosse passata inosservata, segno che molti degli utenti del blog preferiscono spesso parlare del Grande Nulla (gli Italiani, Scanzi,Tommasi & Clerici,The GOAT, i C’MON e gli ALLEZ!) e poi si lasciano sfuggire la MADRE di TUTTE le POLEMICHE…Puo’ darsi che io mi sbagli (e a scanso di equivoci io sono uno dei primi alimentatori di alcune delle conversazioni sul nulla, con l’eccezione di quelle ultras sugli italiani (non essendo un nazionalista non sto male se al secondo turno son gia’ tutti fuori ma semmai mi trovo a difenderli da chi si adira con loro, quasi fosse colpa loro se il tifoso sta male perche’ non vincono…Vabbe’, discorso complicato e trito e ritrito). Tornando alla Querelle Lombardi/Piatti… Mi sembra meriti un approfondimento di Ubaldo.Come accennava gustosamente Francesco Lombardi, se ben ricordo, fa spesso concorrenza a Howard Brody nel tentativo di trasformare in scienza lo sport del tennis con analisi minuziosissime del gesto e con la produzione di articoli che solo per riuscire a leggerli bisognerebbe avere una laurea in fisica,chimica,matematica e aereodinamica. Piatti invece va sul campo e qualche risultato l’ha ottenuto. Se Lombardi si e’ espresso male, sarebbe ancora piu’ grave visto che quello e’ il suo mestieredi commentatore: esprimersi,appunto. In fondo pero’ se ho capito bene Lombardi avrebbe detto che Piatti e’ un grandissimo allenatore che pero’ non e’ stato capace di trasmettere il suo sapere agli altri allenatori. Insomma, non ha creato una scuola, non insegnato agli altri allenatori. Pero’ il suo mestiere,quello di Piatti, era soprattutto quello di insegnare ai suoi giocatori, non di insegnare ai suoi diretti concorrenti (gli altri coaches). O no? (A quello ci si dedica a 60-70 anni, come fa adesso Bollettieri, quando non hai piu’ la voglia di andare in giro e allora ti dedichi alla compilazione di manuali e dispense per i Coaches. Insomma, a cosa si riferiva Lombardi? Che Piatti sappia insegnare agli Atleti da lui allenati lo dicono i risultati ottenuti. Che non sappia insegnare agli altri Allenatori, ammesso che cio’ sia vero, e’ un altro discorso, e sembrerebbe piuttosto legato alle ultime vicissitudini in seno alla FIT,potrebbe anche essere la classica reazione dell’innamorato respinto.Piatti se ne va dicendo che non ci sono le condizioni giuste, la FIT dice che bisogna saper lavorare con quello che hai a disposizione? Insomma, ci sarebbe molta carne al fuoco, possibile che nessuna delle nostre grandi penne abbia voglia di scriverci su qualcosa? Meglio ancora sarebbe mettere Lombardi e Piatti allo stesso tavolo col microfono acceso e lasciarli parlare fuor di metafora…
    2. marcos scrive:
    7 Maggio 2008 alle 12:03
    ringrazio stefano e son certo che il tema sarà trattato, magari anche con l’intervento diretto di roberto e di riccardo. qualcuno faccia loro sapere che il blog è molto interessato al loro pensiero, a prescindere dalle posizioni e dai giudizi.
    credo sempre che il buon rapporto tra federazione e coach privati possa spingere il movimento a risultati migliori: ci sono ancora molte cose da dire, sul tema e, dialogando, prima o poi, si troverà una soluzione.
    3. Roberto Commentucci scrive:
    7 Maggio 2008 alle 12:11
    Hai ragione Stefano, la diatriba Lombardi-Piatti merita attenzione. Anch’io credo che il problema sia serio. Anzi, che sia effettivamente “il problema”: la difficile riproducibilità di un modello vincente (che non abbiamo mai avuto nell’era moderna, essendo gli anni ‘70 ormai preistoria) è proprio ciò che ha impedito, finora, la costruzione di una “scuola italiana”.
    Lombardi ha in sostanza accusato Piatti di essere un “praticone”, un empirico. Per Lombardi, il Piatti coach fa la scelta giusta per istinto, ma non per ragionamento: in sostanza, fa, e fa bene, ma non sa PERCHE’ lo fa. E questo, impedisce di mettere a sistema la preziosissima esperienza di Riccardo.
    Io credo che Lombardi abbia ragione nello specifico: Piatti è effettivamente fatto così, è un uomo di campo e non di scrivania, e quel che ha trasmesso a Sartori, ad esempio, lo ha trasmesso per “tradizione orale” e non scrivendo un manuale tecnico illustrato (cosa che invece ha poi fatto proprio Sartori, con il suo “Ripartiamo dalla tecnica”).
    Ma, Lombardi ha soprattutto torto in generale, specie se si pensa al ruolo che svolge in Federazione. Lui è il Direttore della Scuola Maestri, il Responsabile della Formazione dei Tecnici: se c’è una persona, in Italia, che ha il compito istituzionale di mettere a sistema TUTTO il sapere tennistico del paese, ebbene quella persona è proprio Roberto Lombardi. In sostanza, Lombardi ha accusato Piatti per non aver fatto quel che Lombardi stesso, e non Piatti (che in Fit riocopriva l’incarico di Consulente), è chiamato a fare.
    E’ probabile che la diversa impostazione mentale dei due tecnici (concreto ed empirico l’uno, speculativo e sperimentalista l’altro) abbia creato nel tempo un dissidio che ha impedito il travaso del prezioso know-how accumulato da Piatti all’interno del Settore Tecnico della Fit.
    Su questo oggettivo insuccesso, hanno probabilmente pesato anche le pastoie burocratiche che, è oggettivo riconoscerlo, ostacolano l’agire federale, sempre meno tollerabili per un uomo della mentalità pratica e sbrigativa di Riccardo, e che occorrerà risolvere al più presto con idonei strumenti giuridici.
    L’augurio è che, nella serena consapevolezza dei rispettivi ruoli, il dissidio si ricomponga e la collaborazione fra Piatti e la Federazione riprenda al più presto, per il bene del nostro movimento.

    Riporto il tutto perche’ lo ritengo d’interesse anche per gli utenti del nostro subblog che magari, sorvolando a volo libero sulle altre aree, potrebbero essersi persi qualcosa. Vediamo se nel nostro subblog la querelle suscita piu’ interesse, visto che tra l’altro Piatti e’ stato, con Sartori e Catizzone, il nostro cortesissimo interlocutore al Raduno.

  149. andrew scrive:

    …torno or ora da Rrroma con tantissimi bei ricordi…

    intanto un grazie a MadMax per l’impeccabile organizzazione e a tutti gli intervenuti per il contributo di conoscenza ed entusiasmo che si è respirato al raduno…

    Appena smaltisco l’arretrato di email cui rispondere, porterò il mio punto di vista su ciò che è successo (senza che necessariamente debba essere stato un successo, ma è “successo”)….

    Come anticipazione, diciamo che Nicholas e Alessandro (mio figlio) si sono quasi menati a pranzo, segno evidente che si piacciono…inoltre, sono riuscito a fare due tie-break con Nicholas e ho un suo autografo sullo zainetto insieme a quelli di MariaGrazia, Alessandro e Karlovic…

    vaffantennis a tutti…

  150. stefano grazia scrive:

    SONO ENTRATO OR ORA NELLA SUNTUOSA NUOVA VESTE DEL BLOG E DA VERO VANITOSO PERMALOSO CHIEDO: CON TUTTO IL RISPETTO MI SPIEGATE PERCHE’ SOTTO GENITORI & FIGLI C’E’ IL NOME DI STEFANO SEMERARO? D’accordo, tutto e’ nato da un suo articolo e mi sembra che glielo abbiamo piu’ volte riconosciuto…ma se vuole continuare a fare lui il coordinatore, si accomodi, altrimenti o non mettete alcun nome o date a cesare quel che e’ di cesare … E soprattutto, dove e’ che mi vado a leggere, volendo, tutti i vecchi posts o perlomeno i Riassunti? Devo tornare sul vecchio blog?A parte questo, la nuova veste e’ molto bella.

  151. marcos scrive:

    “Incuriosito da un post di Marcos sfuggito ai piu’ in cui si accennava ad una querelle Lombardi-Piatti, chiedevo spiegazioni e Marcos mi rimandava al suo articolo di pagelle ai commentatori (in pratica aveva fatto un preview di se stesso, uno spot promozionale…)”

    eheheheh! ma quale spot! ti rimandavo alle pagelle perchè stavo uscendo e perchè, per spiegarti cosa aveva detto lombardi, avrei dovuto anticipare di qualche ora (copia/incolla) una consistente parte di pagella in un post a commento di altro articolo!

    spero che uno dei due intervenga…

    quando ti capita, leggimi! talvolta, mi capita di scrivere cose che calzano a pennello col “genitori e figli”!

  152. stefano grazia scrive:

    marcos, ti leggo sempre (e come te anche qualcun altro) e questa ne era la lampante dimostrazione…un piccolo post inserito in un altro contesto… Sembrava davvero un provino dell’anicagis! (Nulla di male in cio’, io me li faccio sempre cercando di catturare lettori per Genitori & Figli…Se vedo che qualcuno che sta scrivendo da un’altra parte potrebbe essere di nostro interesse o interessato lo invito a venirci a leggere che non si sa mai…)

  153. lettore fugace scrive:

    catturare lettori per Genitori & Figli solo per essere letti
    e poi scrivere, e scrivere, e scrivere
    evidentemente non c’è nulla da ascoltare
    non vi fa tristezza?

  154. gio92 scrive:

    No, se impari a conoscere stefano , e quindi da “fugace” diventi “attento”.

  155. pibla scrive:

    Appena tornato da Roma; faccio notare a Stefano, se già non se ne fosse accorto, che a proposito della querelle lombardi/piatti gli avevo risposto il pomeriggio stesso, sotto l’articolo di Ubaldo che spiegava che gli erano piaciuti più gli it. che avevano perso di quelli che avevano vinto, che poi era lo stesso articolo sotto il quale Stefano aveva chiesto informazioni, e da questo mio intervento era nato un interessante scambio di battute con Chloe a cui non ho più potuto rispondere ma di cui condividevo il contenuto.
    Rimango comunque della mia opinione di fondo; il dirigente Lombardi non mi convince per niente, troppo teorico e staccato dalla realtà rispetto all’uomo di campo Piatti, prima di criticarlo avrebbe dovuto riflettere su quello che in concreto entrambi hanno ottenuto come tecnici; lo ripeto mi è sembrta una polemica ingiustificata e pretestuosa che sapeva tanto di una lotta intestina per la leadership all’interno del settore tecnico della Federazione, lotta di potere di cui, mi par di capire, Lombardi sostanzialmente se ne fotta, avendo cose ben più concrete a cui pensare…

  156. pibla scrive:

    p.s. dimenticavo, vista ora per la prima volta la nuova piattaforma, il nome di Stefano Semeraro sotto la Rubrica Genitori e Figli non ha davvero alcun senso, rimango sinceramente basito.
    E gli altri frequentatori di questa parte del blog che fanno a proposito, rimangono zitti???

  157. madmax scrive:

    ok ragazzi è passato qualche giorno (anche se qualcuno è ancora a roma) dal raduno ed a mente fredda qualcosa si può cominciare a dire…intanto un enorme grazie ovviamente a tutti coloro che sono venuti, piatti sartori catizone fulvio (che ha reso possibile il tutto) e anderloni (tennis italiano) in testa..

    iniziamo con il dire che successo è stato per quanto riguarda gli obbiettivi che erano esclusivamente di carattere tecnico ed ora non esistono più dubbi (l’ho detto per mesi) sull’importanza assoluta dell’atletica fin da piccoli, (il figlio di piatti a tre anni camminava sui muretti per fare equilibrio e le figlie di sartori per lo stesso motivo hanno sempre usato il monociclo) dell’importanza di colpi efettuati perfettamente e dell’assoluta non importanza dei risultati. i tre tecnici all’unisono hanno sempre e solo parlato di sviluppo motorio finalizzato alla possibilità di raggiungere la perfezione dei colpi fino ai 12 anni. tra i tre tale è stata l’armonia che ad un certo punto sartori commentando il programma di catizone ha detto: ma quanti in italia lavorano in questo modo? e piatti in seconda battuta ha rivoluto il suo nr di cell…

    un po’ per sfortuna (in contemporanea giocavano le quali un paio di italiani) non si sono presentati infantino brandi e rohrich mentre secondo me per snobbarci non si sono presentati gli organi federali (neanche trophy) e qualcun altro di cui però sinceramente la mancanza non si è assolutamente sentita. semmai si è notata la mancanza dei rappresentanti del blog che dopo aver “allontanato” cazzaniga non si sono presentati (roberto commentucci ha fatto giusto un salto ed è scappato via) ma come sempre ho detto i know my chicken!! (anche se poi esiste sempre l’eccezione che conferma la regola, vedi kill bill che è persona eccezionale ma su questo ci tornerò più avanti). come detto non si è sentita la manacanza degli assenti grazie anche alla disponibilità assoluta dei tecnici che dopo aver ascoltato su cosa abbiamo dibattuto in questi mesi hanno dato il via ad un’amichevole chiacchierata (durata 4 ore) tra amici rispondendo a qualunque nostro quesito. come già detto si è discusso a 360° ed in buona sostanza posso confermare di non avervi mai detto sciocchezze (a livello tecnico) in questi mesi, anche riguardo al famoso nodo sulla video analisi tant’è che sartori ha fatto chiaramente capire la bontà della mia osservazione mentre a piatti addirittura sembrava impossibile che si discutesse di un’apertura con piatto corde rivolto dietro ed anzi aggiungeva l’importanza del piede d’appoggio portato avanti che aiuta a minimizzare il problema (l’avevano proprio in quei giorni spiegato a mia figlia in accademia). certo lui che l’ha “inventata” a livello tennistico dice di usarla (la video) soprattutto per far si che l’atleta si renda conto dell’errore piuttosto che per lui ma purtroppo non tutti (i maestri) sono come piatti.. ora i genitori presenti avranno chiaro cosa dovranno fare in futuro (grazie anche i test atletici che hanno portato alla luce alcune lacune da parte dei “figli del blog” non ultimo il fatto che qualcuno non ami proprio fare preparazione atletica ed ecco a cosa mi riferivo quando dicevo che fin da piccoli è necessario formare i ragazzi a livello educativo). un grande appunto lo devo fare ai genitori che non sono venuti ed anche a nipa che è venuto ma poi è andato a vedere la figlia giocare: il raduno di domenica è stato come incontrarsi con lippi capello ed ancellotti nel calcio e non venire, andar via, non portare o far giocare alla propria filgia un torneo u 12 che non darà assolutamente nulla in chiave futura mi è sembrato sconcertante oltre che ribadire l’assoluta mancanza di cultura sportiva prevalente nel nostro paese. ed infatti al real c’era un genitore non del blog che quando ha saputo di questa possibilità ci ha chiesto se era possibile partecipare domandandoci come avevamo fatto a riunire tali personaggi. ma da un racconto di sartori che in pratica aveva cercato di organizzare una cosa del genere l’anno scorso invitando a caldaro ragazzi, genitori e maestri e ricevendo risposta negativa da parte dei maestri si capisce come il tennis italiano sia gravemente malato e questo è risultato ancora più chiaro dal momento in cui piatti ha continuato a dirci che per fare qualcosa bisogna farlo al di fuori del sistema. nell’ultima mezz’ora il dibattito è a mio avviso un po’ scaduto in quanto alcuni battevano sul problema dei circoli o quando qualcuno ancora chiedeva se era così importante la prep. fisica, in quanto per entrambi i punti i coach erano stati sempre chiari e decisi. per quanto riguarda poi la nostra richiesta di formare una specie di team a loro riconducibile si sono resi disponibili ad un secondo incontro e già questo è a mio parere un risultato eccezionale anche se sarà importante il come verrà organizzato per poter dare un seguito reale e costruttivo a questo progetto. certo è che anche per i coach avere una base non difettata su cui lavorare è un grande obbiettivo da perseguire e sarà basilare riuscire a mettere in piedi qualcosa visto che da quello che ho ascoltato, le cose al livello federale sono anche peggio di come le immaginavo nel senso oggi come oggi è addirittura sbagliato puntare ai primi 100 ma è necessario puntare sempre più decisi ai top ten. perchè molti si chideranno? semplice perchè provate voi a pensare di essere il centesimo avvocato, imprenditore (quindi di avere la centesima attività in qualsiasi settore) , giocatore di calcio, dentista, attore, cantante etc etc del mondo e comunque sia, sarete dei milionari che possono quindi usufruire dei migliori tecnici e collaboratori in circolazione. al contrario se invece voi siete il nr 100 atp non potete permettervi neanche catizone esclusivamente per voi!! quindi ovvio sarebbe costituire un team di tutti questi super tecnici uniti insieme (inizialmente pagati dalla fit) dove dovrebbero convergere tutti i migliori giocatori italiani prcedentemente preparati dai vari maestri secondo il volere dei super tecnici in modo che i soldi dei genitori andrebbero solo ai maestri mentre ai super coach ci dovrebbe pensare prima la fit e poi i giocatori stessi che una volta nei top ten non avrebbero nessun problema considerando anche che un team con molti giocatori potrebbe avere meno pretese in termini percentuali visto che la cifra verrebbe costituita anche dalla quantità dei giocatori. riguardo all’aspetto puramente tecnico queste sono le prime considerazioni che mi sono venute in mente, se ci sarà qualcosa d’altro lo scriverò con un altro post.

    veniamo ora ai partecipanti:

    kill bill: cosa volete una persona che sta nel parco delle cascine, che leggendomi pensa subito a big luciano (mio padre) e che ha avuto un padre grande scommettitore, cosa volete che sia? un grande senza confini e provenienza di sorta…

    mauro (l’omeopata): è un’altra di quelle persone con cui ho legato subito, forse la provenienza sarda con cui mi sono sempre trovato bene ha aiutato ma anche la passione e la testardaggine ci accomuna molto…

    atti: attento a tutto e come quasi tutti i veneti di poche parole ma tosto, l’educazione data alle sue figlie parla per lui…

    mirmidone: anche lui parlerebbe ore ed ore di tennis, insomma uno di noi

    andrew: come sul blog, un po’ naif ed ancorato alla sua battaglia contro i mulini a vento (i circoli), ma mandali a vaffantennis e non ci pensare più. oltretutto sartori ti ha detto che hai anche un buon coach e quindi di cosa ti lamenti?

    gabrì: quanta passione e quanti grattacapi che avrai con i tuoi uomini.. forza siamo tutti con te!!

  158. pibla scrive:

    Sorry, rileggo ora il mio posto delle ore 14.14 ed ovviamente volevo dire che è Piatti (non Lombardi) che se ne fotte allegramente delle lotte di potere, avendo cose più importanti da sbrigare sul campo…
    E’ come dice Max, è come se nel calcio aveste incontrato Lippi, Capello ed Ancelotti tutti insieme che chiaccheravano con voi, bravissimi!!!
    Un saluto a tutti, avanti così!!!

  159. atti scrive:

    Credo che il dibattito di domenica (quasi 4 ore, che pazienza…complimenti ai relatori) siano state molto significative, quello che ritengo importante è che Catizone , Sartori ma soprattutto Piatti hanno accolto positivamente l’iniziativa nata dai genitori, e questo aldilà del livello dei singoli miniatleti.
    Da parte mia la conferma che essere “fenomeni” da piccolissini serve a poco, mentre è fondamentale sviluppare nei ragazzi tutte le qualità fisiche e tecniche per poi come dice Piatti potergli chiedere “ MA TU PERCHE’ GIOCHI A TENNIS ?”, se la risposta non sarà per mio padre/madre ma per passione divertimento agonismo etc, allora ci potranno essere i presupposti per raggiungere traguardi agonistici; diversamente ed avendo anche delle basi tecnico/atletiche modeste meglio non avere illusioni…insomma Tecnica e Gambe + …. Testa .
    Aldilà del dibattito aver condiviso una giornata con altri “malati” è stato piacevole i ragazzi si sono divertiti.. insomma da rifare con cadenze fisse magari allargando la rosa… con gli indecisi i timidi ed anche con chi voleva ma non ha potuto… per mille motivi (ClaudioTn in primis).
    Invece con mio rammarico segnalo l’assenza di Ubaldo, se non altro per conoscere chi lo ha “tormentato” per mesi … peccato hai perso un occasione !
    Anche Tropy e la sua indipendenza … urgono una giustificazione per l’assenza.
    Non c’era nessun coach che è intervenuto in questi mesi nel Blog… anche qui’ possiamo migliorare in futuro… ma torniamo al discorso degli orticelli (vedi il mancato raduno a Caldaro per assenza… di coach).
    Tennis Italiano ed il suo direttore Ansaloni invece hanno guadagnato punti … e abbonati, non a caso sono il punto di riferimento giornalistico del tennis in Italia.
    Saluto tutto i genitori che erano presenti.. anche tramite ponte radio (SubComandante Grazia).
    Ciao.

  160. pibla scrive:

    Nel mio post delle 14.14 intendevo che Piatti (e non Lombardi) non era interessato alle lotte di potere perché aveva cose più importanti sul campo da fare, lo avevo già scritto in un precedente commento che però non è passato.
    Un saluto a tutti.

  161. andrew scrive:

    solidarietà al subcomandante, vera anima animatrice del sub-blog…Chi e dov’è Stefano Semeraro?

    protesterò molto in alto, qualche testa dovrà cadere…

  162. claudiotn scrive:

    Aspetto con pazienza gli “atti ufficiali” del raduno.
    Volevo sapere qualcosa in più riguardo al tentativo di un miniraduno a Caldaro. Io non ne sapevo niente, ma forse era rivolto solo agli altoatesini. Sarebbe stata un’occasione interessante per tutti.

    A Caldaro organizzano ogni anno una giornata esibizione per far giocare i bambini con Seppi e Knapp, l’anno scorso c’erano anche Starace e la Schiavone, si è svolta i primi di settembre.
    Max, perchè non proponi a Sartori di organizzare qualcosa per quel giorno?

  163. anto scrive:

    Vogliamo leggere del raduno di Roma! Siamo avidi di notizie!

  164. madmax scrive:

    ciao claudio, credo che di atti ufficiali non ce ne saranno e valga quello che ho scritto qualche post sopra, primo perchè commentucci è venuto 30/40 minuti (su 4 ore), secondo perchè stefano (oltre al fatto che non credo scriverà più fino a quando sotto genitori&figli ci sarà il nome di stefano semeraro) dovrebbe scrivere solo riassumendo i racconti di gabrì che sembra abbia avuto qualche problema con la telecamera. forse potrebbe esserci qualcosa sul prox nr di tennis italiano..per il resto la storia di caldaro non la conosco bene nel senso che sartori rispondendo alla nostra richiesta di “aiuto” si è reso disponibile dicendoci che lui un qualcosa del genere aveva già provato ad organizzarlo senza successo ma senza che nessuno di noi abbia poi voluto approfondire la cosa. organizzare il nostro raduno in quella giornata mi sembrerebbe troppo dispersivo ed anche sartori ha proposto di farlo alla Vavassori e comunque credo che basilare sarà come e cosa organizzare oltre a sapere bene come e cosa chiedere mentre per il resto dipenderà anche dalla disponibilità dei big..

    riprendendo per un attimo il discorso sulla frecciatina di lombardi a piatti.. tornando da roma catizone ha fatto la stessa riflessione riferendosi però ai preparatori atletici e rispondendo ad una mia domanda specifica appunto sulla preparazione fisica. penso però che per quanto riguarda la tecnica sia meno importante conoscere il perchè accada una certa cosa non essendoci alcun rischio per quanto riguarda la salute e contando moltissimo l’esperienza sul campo. e questo rafforza ancor di più il pensiero di piatti che ha sempre sponsorizzato i team e quindi una grande professionalità di tutti quelli che ne fanno parte. a questo poi bisogna aggiungere che finchè la fit non farà ai top coach un contratto di almeno 10 anni non saranno mai incoraggiati a divulgare il loro sapere cosa che invece la fit vorrebbe che facessero quasi gratuitamente!!!

  165. andrew scrive:

    Tema: Ecco come ho vissuto il raduno:

    Svolgimento:

    Arrivo puntuale alle 8:45 al Village.

    Peccato che era il “village” sbagliato e allora di corsa (anzi di taxi) al Real Village.

    Già diversi bambini erano impegnati nei test fisici ideati dal Prof. Catizone. Individuo la sagoma di madmax e si passa alle presentazioni. Nessun personaggio con tre narici nel gruppo. Genitori normodotati. MariaGrazia è una bambina bionda. Nicholas è un bambino nero. La banda di Atti + i tre vaffantennisti assegnano a Bassano del Grappa (viva gli alpini!) la palma della città più rappresentata.

    Giornata di sole stupendo.

    Cicca, caffè e quattro passi ad esplorare il Real Village e così mi perdo gran parte dei test fisici. Ritorno giusto in tempo per evitare un vortex lanciato dal bambino nero. Si discorre tra genitori, madmax ha una parola per tutti. Mirmidone è già cotto dal sole.
    Finiti i test (accuratamente appuntati dalla figlia di madmax), i ragazzi si avventano sulle racchette. Sul campo 1, innaffiato a pozzanghera da Nicholas, si affrontano i bambini maschi Alessandro e Nicholas. Alessandro tiene di dritto ma stenta a contenere di rovescio. Sul campo 2, le bambine sono persino troppo perfettine.

    Colpo di scena.

    Los Mirmidones lasciano per portare MariaGrazia al Nike. Si libera un posto in campo. Eh, eh… Pronto mi inserisco con la seconda racchetta di Nicholas (ne ha tre TUTTE UGUALI: è la stessa di Liubicic, solo più leggera, ci tiene a precisarmi). Si cambia configurazione e ora è la primogenita di Atti a giocare con Nicholas mentre io mi occupo di esortare a grugnire, urlare, gemere, emettere suoni quando si colpisce alla secondogenita di Atti e alla figlia di Mauro. Mio figlio, per ritorsione, decide di non farlo.

    Sole. Si suda.

    AnnaChiara lascia e tocca a me incrociare con Nicholas. Due palleggi ed è subito tie-break. Errore. Ad uno ad uno, si presentano i bambini per sfidarmi. Batto tutti. Troppa la voglia di prendere a pallate un “grande”; i mini-giocatori si scompongono per colpire più forte e fioccano gli errori. La grinta però è alle stelle. Gli altri genitori intanto continuano a formare capannelli di discussione.

    Lunch-time

    Bimbi dentro la club-house, genitori all’esterno. Pasta gli uni, frutta gli altri. Si chiacchiera amabilmente, circolano idee, esperienze, canapa (io vesto canapa). I bambini vanno molto d’accordo, se non si considera che Alessandro vuole ammazzare Nicholas perché gli tira pane inzuppato in testa. I due si guardano in cagnesco per il resto della giornata, ma più tardi vengono beccati sul campo mentre Nicholas insegna il servizio ad Alessandro.

    Arriva Kill Bill. Tornano vittoriosi los mirmidones. Giungono dal Foro, Sartori-Piatti-Fognini-EnzoAnderloni.

    Si inizia.

    Il prossimo post verterà sul tema: Cosa ho capito dal raduno e dalla discussione.

  166. Mauro scrive:

    Evviva siamo tornati a casa sani e salvi. Abbiamo preso il nostro aereo e dopo 8 giorni intensissimi eccoci qui. Mi piacerebbe sapermi esprimere ironicamente come fa Andrew ma lo farò alla mia maniera.

    Max innanzitutto, una vera esplosione di energia e vitalità, ha organizzato tutto molto bene (ben coadiuvato dalla moglie e dalla figlia) e altretanto bene ha moderato l’incontro.
    E’ una di quelle persone che nella vita non sanno solo prendere ma sono anche molto propensi a dare (non parlo di soldi ovviamente).
    Atti, concordo con quanto detto da Max, lui e la sua famiglia gente seria e concreta, ci vedremo a giugno in Sardegna.
    Andrew, è quello che mi ha stupito meno nel senso che mi aspettavo una persona intelligente ed ironica è quello ho trovato. Comlpimenti anche a lui per la moglie ed il figlio.
    Kill Bill una sola parola, un vero Signore.
    Mirmidone e la sua bella famiglia, anche lui persona seria e cortese che mi ha fatto compagnia durante il nike.
    Gabrì, persona colta e molto disponibile ancora ad apprendere e dialogare con tutti.
    Una parola in più per Nicholas per complimentarmi per la sua preparazione tecnica e fisica e per dire che ho trovato non una canaglia, ma uno spendido bambino. Certo ha innondato i bambini d’acqua, gli ha presi a pallate (non nel senso tennistico) ma mirandoli come si fà ai tordi. Però mia figlia ha trascorso il resto della permanenza romana parlando positivamente di lui.
    Per gli altri partecipanti addetti ai lavori e per i contenuti della stessa, ci risentiamo in un altro post perchè sono molto stanco. Voglio solo anticipare che sono rimasto entusiasta di Catizone.
    Un grazie anche a Stefano perchè senza la sua presenza e coordinazione del blog, non avrei conosciuto tante splendide persone.

  167. andrew scrive:

    Come iniziativa non-violenta e di dialogo, annuncio uno sciopero del “click” sul sito “ubitennis.com” fino a quando la paternità della sezione Genitori e Figli non verrà assegnata come “di diritto” a StefanoGrazia e non a Stefano Semeraro.

    Invito altri bloggisti a fare altrettanto copiando questo appello e apponendo firma/nickname dopo la mia prima firma:

    Andrea Cella

  168. stefano grazia scrive:

    Mad Max ha ragione quando scrive che mi ero ripromesso di non scrivere piu’ fino a che il nome di Semeraro (che peraltro leggo e stimo su Match point) non veniva tolto da sotto Genitori & figli ma faccio volentieri una eccezione per sottolineare che non sto facendo la Prima Donna e semmai mi ero offeso maggiormente quando Ubaldo mi aveva bocciato una dopo l’altra le tre foto inviate per l’aviatar…una perche’ di 15 anni fa quando ero bello e carismatico e con la tshirt tennis is life (la scusa era che era troppo pesante ma ADC l’ha immessa senza problemi nel suo blog), le altre due perche’ di profilo e artatsamente mosse, o senza tshirt o col cappuccio della felpa e gli oakley scuri da cattivo…Insomma, Ubs mi rimproverava,chiedendomi se stavo scherzando, una certa dose di megalomania e il fatto che non ero serio ma a me era venuta in mente la pubblicita’ della Apple in cui si vedono due utenti, uno che predilige Windows e uno che invece preferisce l’Apple…Vuoi essere l’uno o l’altro,implicava la pubblicita’, e io pensavo che la foto anonima con la cravattina la devo gia’ fare per aver accesso all’ufficio… Quindi non e’ che mi sia offeso perche’ non c’e’ il mio nome sotto Genitori & Figli (secondo me non dovrebbe esserci nemmeno il mio ma a maggior ragione ‘che ci azzecca” quello di Semeraro? Lasciate Genitori & Figli e stop… Poi se uno scrive un articolo o un riassuntone, ovvio, a seguire ci sara’ il suo nome, cosi’ come succedeva prima…Ma davvero, non credo ci siano problemi: sono distrazioni,errori veniali senza intenzioni subliminali…era gia’ successo anche prima quando un mio riassuntone era stato postato da Giovanni Di Natale col risultato che gli era stato attribuito l’articolo per qualche giorno (poi non so se dietro a mie scherzose minaccie di ritorsione o perche’ Giovanni non voleva assolutamente macchiare la sua reputazione di giornalista, l’errore fu corretto) Come ho scritto in altra area del Blog, sto aspettando che passi la SBORNIA degli INTERNAZIONALI DI ROMA per capire dove andra’ a finire il Blog…Poi decideremo insieme se dichiarare la secessione o continuare a servirci di questa magnifica piattaforma di lancio per far sentire la nostra voce e sinceramente credo che la seconda rimanga sempre la soluzione migliore. A parte il sentimento di lealta’ che io tendo a non infrangere per principio, il Blog ci ha sempre dato grande risalto: certo, qualcuno sostiene che in fondo un po’ di credito al Blog gli e’ arrivato anche proprio da Genitori & Figli e che quindi anche il Blog ci e’ debitore cosi’ come noi lo siamo nei suoi confronti. Ma io credo che SE IL NOSTRO SUB BLOG GENITORI & FIGLI manterra’ le sue caratteristiche d’indipendenza nei commenti, anche a noi converra’ continuare ad essere ospitati da un cosi eccellente contenitore, anche se la nuova veste grafica probabilmente non ci portera’ piu’ a commentare al di fuori del nostro subblog…anzi,vedrete che in molti ci chiederanno ospitalita’!(del resto come fa notare sagacemente jan i nuovi commenti sul nuovo sito si ridurranno-se non verranno presi provvedimenti radicali- per forza di cose a : Wow! Che forte quel Roger!” o ” Rafa x me e’ + forte!” Non tutti possediamo la sintesi sferzante da epigramma di un thomas o di una chloe… SUL BLOG E SULLA NUOVA PIATTAFORMA onestamente ho qualche perplessita’ e ho pregato gli amici del Blog di lasciarci fuori dalla rivoluzione… Michele Fimiani mi ha assicurato che e’ loro intenzione dare il massimo risalto al nostro Blog e che non avremo motivo di lamentarci perche’ il Blog Genitori & Figli e’ tenuto in alta considerazione …E’ vero quel che scrive Mad Max, che nel mio ego contorto e ferito mi ero ripromesso di non scrivere piu’ fino a che non tiravano via il nome dell’incolpevole Semeraro (che tra l’altro leggo e apprezzo su Match Point) ma quello che mi preoccupa di piu’ e’ che la nuova formula uccide un po’ l’essenza del Vecchio Blog. Scrivevo infatti via email al Comitato in quella che titolavo CRITICA (spero) COSTRUTTIVA che ero stato uno dei primissimi, ai tempi in cui i Collaboratori ESTERNI a parte il Nucleo Originario erano solo 2 0 3 (io e Marcos) a sostenere la necessita’ di cambiare Look alla Pagina principale e che questa avrebbe dovuto dare un COLPO D’OCCHIO GENERALE, con gli ultimi 10 articoli circa e a lato le RUBRICHE (fra cui Genitori & Figli).
    Da questo punto di vista il Look odierno e’perfetto.Ma io credevo che poi tutto rimanesse come prima…Invece, e non sono stato il solo a riscontrarlo, e’ diventato problematico e difficile leggere i Commenti che secondo me e secondo molti altri costituivano il PIATTO FORTE del Blog. “Nel senso che ora i Commenti sono,mi sembra, in ordine decrescente, cioe’ si vede l’ultimo e poi a scalare…Cosa succede?Che (a meno di non stare tutto il giorno incollati come drogati davanti alComputer) bisogna andare a cliccare due-tre volte per andare alle pagine successive se uno vuole immergersi nella conversazione e non ha letto l’articolo 5′ dopo che e’ stato pubblicato e ha potuto seguire fin
    dall’inizio lo svolgersi dei Commenti… ”
    Secondo me, e questo scrivevo agli Amici del Blog supplicandoli di lasciare almeno per noi inalterato il Sistema Blog:Questo sarebbe CATASTROFICO per il
    Blog Genitori & Figli e vi imploro di mantenergli lo status a parte (uno
    clicca sul Bottone e finisce sul vecchio Blog…)”
    Suggerisco anche a voi di esprimere il vostro parere. A parte che ci sono dei limiti di spazio (non puoi andare oltre un certo numero di caratteri)
    secondo me c’e il rischio di vedere ridotti del 50% i Commenti…Forse i Contatti
    rimarranno gli stessi ma secondo me i Commenti caleranno…io ho provato
    qualche volta a inserirmi in qualche Forum sui vari giornali
    (Corriere,Repubblica…) che mi sembra ricalchino il sistema anche qui
    adottato e ho ben presto rinunciato… Magari e’ una cosa mia personale e
    richiede solo abitudine ma confesso un certo fastidio epidermico(come
    leggere i Manga, i fumetti giapponesi, in cui si parte dalla fine e si
    procede all’incontrario) che potrebbe non essere solo da parte mia…”
    DEVO ANCHE CONFESSARE UNA COSA: se il Nuovo Sito e’ un Giornale che da SOPRATTUTTO NOTIZIE, be’, allora una CRITICA SERIA IO CE L’AVREI: non mi sembra che sia stato dato alcun risalto al Torneo WTA di Berlino che in ordine d’importanza, come notizia, dovrebbe essere seconda solo alla notizia della vittoria di Djokovic…E invece abbiamo 7-8 articoli che parlano fra un po’ anche dei buchi nei calzini del tal giocatore…Allora, se il sito e’un Giornale di Notizie, le Notizie dovrebbero esserci tutte (non importa se poi non abbiamo un inviato ) ealtrimenti era meglio rimanere un Blog di Approfondimento di Alcune Notizie…Trovo anche superflua (ma questa e’ solo una mia impressione) l’attenzione all’aspetto multimediale (i commenti radio e video) perche’ un conto e’ vedere in anteprima una videoanalisi di un tal giocatore o perfino un link con youtube per un colpo spettacolare o youzhny che si sracchetta o Safin che si smutanda ma fra leggere un articolo di Ubaldo o sentire il suo commento, preferisco leggere on perche’ non sia bravo come telecronista (anzi, mi piaceva quando lavorava con Clerici/tommasi) ma perche’ 1)non so se da voi e’ lo stesso ma qui il download e’ lentissimo e quindi mi passa la voglia 2)a me piace molto lo sport giocato e da giocare ma quasi altrettanto quello da leggere.
    Questione di gusti. Ma capisco che il potenziale del web soprattutto per gli incolti e gli analfabeti e’ immenso e quindi fa bene Ubaldo a sfruttarlo (ma il target principale originario del Blog era un po’ elitario, era quello di giornalisti veri o wannabe, di letterati, di addetti ai lavori, di persone con cultura media comunque superiore…Sarebbe un peccato ignorarlo.
    Quanto alle critiche, sono certo che a Tutta la Redazione di UBITENNIS e’ ben chiaro il seguente concetto:Quando un vecchio abbonato ad una rivista trova che la detta rivista non sia piu’ quella di una volta, ha due possibilita’: scrivere al Direttore la sua opinione esternando il proprio disappunto e le proprie critiche oppure NON rinnovare l’abbonamento e non leggere piu’ la rivista.
    Noi non spendiamo una lira in abbonamento e quindi non abbiamo alcun diritto ma fra l’esternare critiche anche dure e smettere subito di leggere il Blog, fossi tra i Redattori, al di la’ del primo moto di disappunto (ma come? noi ci facciamo il mazzo e quegli ingrati ci dicono che era meglio prima), sceglierei sicuramente le critiche…Si critica molto una cosa a cui si tiene… Ovvio, se non e’ un discorso di pubblicita’ entrante (l’unico che avrei giustificato), faccio allora fatica a capire il completo cambiamento di filosofia che a mio parere potrebbe andare ricercato solo nel fatto che i commenti mettevano in secondo piano gli Articoli?
    Ad ogni modo, io scrivevo sotto l’ultimo articolo del Blog, laddove come nel piccolo villaggio a nord della Gallia di Asterix & Obelix, si e’ raccolto l’ultimo manipolo di dissidenti:
    “LEGGENDO LA VALANGA DI COMMENTI CHE IN PRATICA SOSTENEVANO LE STESSE MIE PERPLESSITA’ espresse in alcune email alla Redazione mi sono ulteriormente convinto che dovrebbe PRIMA DI TUTTO E ASSOLUTAMENTE ripristinare l’ordine cronologico dei commenti… Lo dico per me ma credo valga per il 90% degli utenti: se leggo dall’inizio, bene, altrimenti non perdo nemmeno tempo e non commento…Correrei il rischio di dire cose gia’ dette da altri etc etc Andare a ritroso e’ faticoso, a volte il computer e’ lento, cliccare successiva per andare fino all’inizio e poi tornare indietro alla lunga stanca…etc etc etc (E anche per me-ovvio,eheheh-dovrebbero essere abolite le limitazioni di durata.
    POI MA QUESTA E’ LA MIA OPINIONE, avrebbero dovuto solo cambiare l grafica dell’HOME PAGE e lasciare il tutto inalterato…
    Nella HOME PAGE IN ORIZZONTALE SOLO GLI ARTICOLI DELLA SETTIMANA e i vari BOTTONI PER LE RUBRICHE: cliccando uno andava direttamente all’articolo come prima sul Blog.
    Ma capisco tutti i loro punti di vista e capisco anche la loro delusione di fronte alla nostra mancanza di comprensione.
    Sinceramente sto aspettando che finisca la sbornia degli Internazionali per capire il Futuro del Blog…Mi piacerebbe capire se le mie previsioni di un crollo del 50% di commenti siano state corrette (secondo me no ma per difetto). Avevo scritto al Comitato dei saggi un accorato Appello a non modificare la Natura e l’essenza del Blog e la risposta era stata rassicurante: bisognava aver pazienza e aspettare le opportune correzioni …Che sarebbero venute quando la Redazione avrebbe avuto il tempo di sedersi intorno a un tavolo e parlarne: al momento ci sono cose pi’ urgenti (gli Internazionali) da sbrigare…
    Certamente sic stantibus rebus non e’ che non visitero’ piu’ il sito e i suoi Collaboratori divenuti nel tempo quasi vecchi amici(e a cui comunque auguro ogni bene) ma e’ indubbio che, contrariamente forse alle intenzioni di Ubaldo, io son sempre approdato sul sito NON per le notizie in se’ (che, confesso, tuttora vado a cercare e a leggere su atptennis e wtatour.com e su si.com…ma capisco che non tutti sappiano l’inglese) bensi’ per gli Approfondimenti ed i Commenti (nonostante mi toccasse sorbirmi anche marcio.napo, luca il borghiano e … chloe! SCHERZO!!!). Insomma, la notizia la cercavo altrove,sul Blog cercavo l’approfondimento,la discussione,le chiacchere da bar, le affinita’ elettive…
    Da un lato osservo che alcuni “ribelli” si rifiutano di arrendersi e continuano a commentare sull’ultimo articolo del vecchio Blog (pieno di crtiche alla nuova veste), dall’altro constato che in fondo, a parte il nome di Stefano Semeraro inserito a sproposito (e che ci vorra’ mai a toglierlo…A meno che in Home Page non debbano starci nomi solo di Giornalisti Professionisti!!!) Genitori & Figli sarebbe l’Unica Area a non aver subito le ingiurie del nuovo corso… Questo potrebbe permettere la sua sopravvivenza, altrimenti…Mah, ho deciso di attendere fiducioso la fine degli Internazionali… Tutto sommato glielo dobbiamo, vediamo che succede…Altrimenti: gentlemen,it has been a privilege to serve e comunque Auguri a Tutta la Redazione: e’ stato un amazing journey, come dicono i finalisti sconfitti al microfono di uno slam…”

  169. Nikolik scrive:

    Ragazzi, scusate per l’intromissione, ma non vi sembra di esagerare?
    Leggo addirittura di scioperi, di inviti a disertare il nuovo sito.
    Leggo, con profonda amarezza, addirittura di propositi di trasferirsi da altra parte, leggo addirittura la frase “Questo potrebbe permettere la sua sopravvivenza, altrimenti…”.
    Ma Stefano, dai, altrimenti cosa?
    Come fa a sfuggirti che il successo di questa rubrica Genitori e Figli è essenzialmente dovuto al fatto che si trova sul sito di Ubaldo Scanagatta?
    Veramente pensi di poter aprire un altro blog ed avere lo stesso successo?

    Non capisco le vostre proteste: quando entro in questo sito, è il nome di Ubaldo Scanagatta che digito sulla tastiera del computer.
    Questo sito non è nostro, è una proprietà privata, di altri.
    Tutti si partecipa con passione, ma non si deve dimenticare che non si è a casa nostra.

    A me il nuovo sito non dispiace: certo, come tutte le cose, migliorerà con il tempo.
    E’ un sito giornalistico, la cosa non mi sorprende, Ubaldo Scanagatta è un giornalista di tennis di fama internazionale.
    Trovo assolutamente logico che Ubaldo abbia voluto fare un sito giornalistico, è una cosa del tutto normale.

    Ragazzi, ma che dite?
    Che dite?

  170. claudiotn scrive:

    Concordo con Stefano.
    Il “vecchio” blog era molto più veloce come consultazione e non ti faceva perdere l’orientamento, basato com’era su un rigoroso ordine cronologico.
    E concordo anche sul fatto di togliere il nome di Semeraro da “Genitori e Figli” (…senza che Semeraro si offenda ovviamente)

    Altra notizia uscita sui giornali locali di Trento.
    Enrico Slomp (responsabile settore tecnico FIT per il centro Nord) “lascia” la federazione e diventa il nuovo coach di Miccini. Enrico era capitano della squadra under 14 che vinse il mondiale (Miccini, Gaio e Colella). Se lo incrocio da queste parti, farò quattro chiacchiere insieme e vi dirò di più…

  171. andrew scrive:

    Nikolik…cerca di leggere bene…

    ho scritto “iniziativa non-violenta e di dialogo”, per dare a StefanoGrazia quello che è di StefanoGrazia. Non per togliere a Ubaldo la proprietà del sito.

    Io, per ricambiare l’ospitalità di Ubaldo, gli faccio gratuitamente le traduzioni di articoli stranieri e con me molti altri…lo spirito e la gratitudine forse non si vedono ma esistono…

  172. madmax scrive:

    caro nikolik credo che a qualcun altro siano sfuggite molte cose ed è anche per questo sfuggire continuo di cose che il tennis italiano è conciato in questo modo…e per quanto riguarda il resto (la fama)… beh gli abbagnale sono nel loro sport di fama internazionale, loris stecca è stato di fama internzionale….la gente sono abituato a valutarla per come si comporta e non per il proprio nome ed io come sempre ho parlato prima… dopodichè ogni volta che ti leggo mi viene in mente una delle poche cose giuste che mi insegnato mio padre: da montelupo si vede capraia, dio li fa poi l’appaia!!

  173. Mauro scrive:

    Nikolik, io ho trovato questo sito scrivendo sul motore di ricerca tennis junior e giovanile non Scanagatta. Detto questo non è detto che si debba creare un nuovo blog, ma si può essere ospiti di siti, forum e blog di giornalisti altretanto affermati come Scanagatta o di tecnici (penso per esempio al blog di Caperchi).
    Vorrei aggiungere che al di là di queste considerazioni, ho trovato oltremodo scorretta l’assenza dei tenutari del blog (a parte l’improvvisa apparizone e sparizione del bravo Commentucci) al raduno di Roma.
    Ne è valsa comunque la pena come ho già detto anche se non ci fossero stati Piatti, Sartori e Catizone, ma l’assenza dei responsabili del blog, è stata veramente una cosa che non può avere nessuna giustificazione, ed anche la firma di Semeraro sul subblog fa parte della medesima tipologia di scorrettezze.

  174. stefano grazia scrive:

    Nikolic, come al solito da avvocato un po’ perfido e forse anche meschino sotto il manto di una falsa cortesia cerchi di rivoltare la frittata e seminare zizzania…Ti ho difeso quasi sempre pur non concordando con quanto scrivevi ma questa volta devo intervnire…Se leggi bene, io per primo scrivo (e in risposta pubblica ad email personali) che conviene rimanere sul Blog di UBS,che UBS & Co ci tengono in alta considerazione,etc etc proprio per le stesse ragioni che elenchi tu… Cosa significa quell’altrimenti che ti scandalizza tanto? Semplicemente che io, stefano grazia, smettero’ di leggere/scrivere ma non perche’ offeso, ma semplicemente perche’ non motivato a fare post tipo SMS…Tutto qui. Non posso dire nemmeno questo? Sono il primo a rendermi conto che non sara’ una gran perdita, soprattutto se invece tu continui a scrivere.
    IO CREDO INVECE UNA COSA E NE SONO CONVINTO: CHE SE IL NUOVO BLOG/SITO DAVVERO PIACE A TE, IL FEDERALE, QUESTO SI CHE CONFERMA TUTTE LE NOSTRE IPOTESI/DUBBI E QUESTO SI CHE DOVREBBE PREOCCUPARE UBALDO & CO. MA PREOCCUPARLI PARECCHIO.

  175. Roberto Commentucci scrive:

    Ragazzi vorrei portare un contributo di chiarezza, perché vedo che qui si comincia a far camminare un po’ troppo la dietrologia.
    Vi espongo serenamente i fatti, così come li ho vissuti io, dopodiché ognuno è libero di pensarla come vuole.
    Qualche mese fa, mentre i dibattiti sul sub blog genitori e figli si fanno sempre più intensi, il nostro max lancia l’idea del raduno. Viene proposta Roma, durante gli internazionali, e Fulvio Fognini lancia l’idea di tenerlo nello stand Fila. La cosa va avanti, max e Fulvio si danno da fare, vengono coinvolti Catizzone, Piatti e Sartori. Il sottoscritto si propone di partecipare, in rappresentanza del blog, in modo da assistere alla discussione e da poter scrivere un articolo di report. Poi purtroppo le cose si complicano. Da un lato, la location: la tenda Fila non è disponibile per la data prescelta del raduno, e si decide di tenere l’incontro al circolo Real, a circa 12 km. dal Foro Italico.
    Dall’altro lato, le cose per il team del blog (e per il sottoscritto) cambiano vertiginosamente: si decide di lanciare la nuova piattaforma durante gli Internazionali d’Italia, nel momento di massimo interesse mediatico, e il lavorio enorme di preparazione assorbe totalmente le energie di Ubaldo e della redazione per la risoluzione di un mucchio di problemi (tanto è vero che purtroppo non sono stati risolti tutti: nemmeno io sono contento della commentabilità dei pezzi nella nuova piattaforma, sulla quale interverremo al più presto possibile). Nello stesso tempo, mi viene riconosciuto il pass stampa per il torneo del Foro, grazie sempre ad Ubaldo, con il mandato di seguire, in particolare, i giocatori italiani. Inoltre, essendo di Roma, sarei stato l’unico membro dello staff ad essere presente per la copertura del torneo di qualificazione (Ubaldo e gli altri sono potuti arrivare solo tra domenica sera e lunedì mattina). A questo punto, la fatidica domenica 4 maggio, il sottoscritto si è sentito come Arlecchino servitore di due padroni. In contemporanea, a 12 km. di distanza, si svolgevano due eventi ai quali avrei voluto partecipare: il nostro Fabbiano che giocava il turno decisivo di qualificazione, e il raduno del blog… Chiesi a Max se si poteva far iniziare il raduno la mattina, ma purtroppo non è stato possibile (immagino che Piatti e Sartori, che ci hanno dedicato ben 4 ore del loro tempo, dovessero pur allenare i loro giocatori, giustamente).
    Insomma, amici, ho fatto quel che ho potuto. Ho seguito la partita di Fabbiano, (che non finiva mai…) appena si è conclusa sono montato a razzo sul mio scooter, mi sono precipitato al Real, sono entrato nella sala come un ladro, ho cercato di seguire quel che ho potuto, e poi dopo un’oretta sono dovuto scappare, perché dovevo tornare a casa (abito all’Eur, altri 12 km…) a scrivere l’articolo sulle qualificazioni. Prima di andarmene, ho preso accordi con la simpaticissima Gabrì, consorte di Stefano Grazia, per avere da lei un riassunto dei principali elementi emersi nella discussione, in modo da poterli riassumere in un resoconto ordinato e fruibile a tutti, una volta passata la buriana del Foro…E spero di poterlo fare al più presto, anche per rappresentare in modo chiaro e ordinato alla Fit le proposte di modifica dei regolamenti di gara e dell’organizzazione dei tornei emerse sul blog, molte delle quali comunque credo che siano già allo studio degli organi federali competenti, anche grazie a Fabrizio Tropiano (del cui coinvolgimento nel dibattito, se permettete, rivendico il merito).
    Insomma, ragazzi, cercate di capirci. Siamo tutti appassionati ed entusiasti, facciamo il meglio che possiamo, ma siamo tutti volontari (e nessuno percepisce una lira): non è che Ubaldo poteva precettare qualcun altro obbligandolo a seguire le qualificazioni al mio posto per consentirmi di presenziare al raduno.
    Quindi, vi prego, non fatevi venire assurde idee di un presunto boicottaggio del subblog genitori e figli, che proprio non stanno né in cielo né in terra. Semplicemente, l’organizzazione di un evento è una cosa complessa, e non sempre si riesce a far combaciare tutte le tessere del mosaico. Ma nessuno intendeva snobbare il raduno. E’ solo che siamo troppo pochi per coprire tutti gli immensi fronti che ci si sono aperti davanti, in modo spesso del tutto inatteso.

    Vi rinnovo l’invito già fatto da Ubaldo. Dateci un po’ di tempo, per favore, un po’ più di fiducia, e andrà tutto a posto. Un saluto a tutti.

  176. Atti scrive:

    Ok sig. Commentucci, sarà un caso ma 1 + 1 + 1 fa 3 e la vs. assenza, perché il mordi e fuggi, pur giustificabile da quello che scrive, mi sembra, mi scusi, un salvarsi in corner considerato che la data era fissata da settimane; l’assenza di UBS, ripeto avrà avuto i suoi motivi, ma personalmente la ritenevo imprescindibile, visto che inizialmente (forse aveva + tempo), è stato fra coloro che hanno contribuito a mettere legna sul fuoco … oltre ad essere il padrone di casa… non a caso è da un po’ che non ci onora di un suo commento in questa sezione…. comunque pazienza … anche se una presenza “istituzionale” del BLOG mi sembrava una cosa scontata…. vedere il bravo Max costretto a fare il moderatore è stato come togliere McEnroe dal campo x metterlo sulla sedia dell’arbitro .

    Sul Remake del sito e del Blog mi accodo con i commenti dei vari Grazia, Andrew, Claudiotn, aggiungo che ora mi sembra, e non è un complimento, piu’ un sito istituzionale tipo FIT che un sito dove ci si scambiano opinioni e notizie…insomma un “doppione” simili ad altri che si trovano nelle rete…. anche qui l’audience darà il giudizio finale.. e UBS che ritengo un bravo giornalista saprà sicuramente correggere in corsa il sito… a volte rimanere piccoli e semplici è la chiave del successo.

    NIKOLIK invece non perde un colpo, sempre puntuale come un cronografo svizzero nel farci notare il rovescio della medaglia o il lato che AHINOI! non riusciamo mai a vedere; io lo proporrei, se non fosse per la sua “indipendenza”, vista competenza e lungimiranza, come un futuro dirigente FIT.
    Devo ammettere che nonostante tutto mi piace leggerlo e cogliere il suo lato ironico … nel frattempo continui pure a vedere il bicchiere di vino sempre bello pieno, beva alla ns. salute, ma ci lascia almeno il gusto di provare a piantare qualche vigna per le prossime vendemmie… per provare anche noi, prima o poi, il piacere di bere del buon vino come il suo !!

    Adesso pero’ STOP alle ciance , io proporrei di ripartire da quanto esposto da Piatti Sartori e Catizone per rilanciare il dibattito, di spunti ne abbiamo : Max, Stefano Andrew e co. A voi….
    Ciao.

  177. stefano grazia scrive:

    roberto, non c’e’ da parte mia nessun sospetto di boicottaggio e mi sembra ANZI di averlo scritto e riscritto…purtroppo e piu’ banalmente non mi piace il nuovo sito (cioe’ mi piace la grafica ma non la Nuova Era a livello di Commenti, quasi si voglia prediligere gli Articoli a scapito dei post…Scelta rispettabilissima ma che a me, come anche a te, non piace… Tutto qui. Se il Blog fosse mio e non avessi alcunche’ da guadagnarci, dico subito che farei come piace a me senza tener conto delle critiche…Il Blog e’ mio e me lo gestisco io.
    Non ci sono dubbi che Genitori & Figli non avrebbe ne’ avrebbe mai avuto la risonanza che alcuni gli attribuiscono (ma io confesso di essere scettico: non credo che ci leggano cosi’ tanti) senza la piattaforma di lancio di UBS: andarsene da soli significherebbe il lento suicidio…Soprattutto non potremmo attirare nuovi utenti e,sia pure di sfuggita, qualche addetto ai lavori.
    Cio’ detto, ribadisco che se il Nuovo Sito piace cosi’ come e’ a Nikolic, comincerei davvero a preoccuparmi…
    SCHERZO!!!!

  178. pibla scrive:

    Detto sommessamente e con tutta la stima che ho, ed è davvero tanta, per Ubaldo, per Roberto e per tutti i collaboratori del blog, però, diciamo le cose come stanno e senza che nessuno se la prenda perché tutti ovviamente hanno cercato di agire per il meglio, non aver presenziato all’incontro con Piatti e Sartori è stato uno scivolone e questo perché, proprio da un punto di vista strettamente giornalistico (e non quindi di appassionato di tennis che predilige sempre il tennis giocato a quello parlato), tra l’incontro con Piatti e Sartori (cioè Lippi e Capello) e l’incontro di quali di Fabbiano non ci può essere nemmeno una minima comparazione in quanto ad importanza giornalistica, su questo penso che non si possano davvero avere legittimamente dubbi. Forse il fatto che si trattasse di un’iniziativa nata qui in casa ha leggermente fuorviato sull’importanza della medesima che invece, a mio avviso, è stata davvero notevole.
    Cambiato il nome del responsabile della Rubrica Genitori Figli…..olé!!! ma ovviamente non c’era nessun dubbio che si fosse trattato di una svista.
    Un saluto a tutti

  179. stefano grazia scrive:

    “da un punto di vista strettamente giornalistico (e non quindi di appassionato di tennis che predilige sempre il tennis giocato a quello parlato), tra l’incontro con Piatti e Sartori (cioè Lippi e Capello) e l’incontro di quali di Fabbiano non ci può essere nemmeno una minima comparazione in quanto ad importanza giornalistica, su questo penso che non si possano davvero avere legittimamente dubbi.”

    Ecco, questa cosa qui, detta da pibla, io l’ho sempre pensata ma non avevo mai osato scriverla perche’ sarebbe suonata di parte-e poisi sa che io ho sempre snobbato il supercampanilismo italiota e quindi poteva sembrare che etc etc etc Ma davvero, avere l’occasione di passare 4 ore con Piatti e Sartori (senza scordare Jesus Christ Catizone che ha impressionato notevolmente lo stesso Piatti) sembravano anche a me una succulenta occasione da non perdere (e roberto sa come la penso, gliel’avevo scritto in email). A parte questo, in attesa di elaborare in un Riassuntone quanto espresso dal Raduno (ma anche qui: ora come ora ho paura di creare confusione…dove verra’ collocato il Riassuntone Nuovo e dove quello vecchio, quello su cui stiamo scrivendo? Forse e’ meglio attendere la Fine degli Internazionali), posso dirvi che se da un lato ho visto che tutto quello che facevamo era giusto,e cioe’ che molte cose fatte fare o spiegate da Catizone noi in effetti gia’ le facevamo, dall’altro abbiamo deciso di imprimere una svolta piu’ decisa e specifica alla Peparazione Atletica nel senso di privilegiare l’Allenamento dei Tempi di Reazione. E’ vero in effetti che nell’ultimo anno anche quando andava da Bollettieri Nicholas ha speso piu’ tempo a lavorare sulla Tecnica…Nei 3 mesi precedenti il nostro arrivo a Lagos, a Luanda da sett a nov eravamo stati fedeli ad una certa routine (45′ x 3 volte a sett) che contemplava sprint fra i coni con partenze da sdraiato,seduto,in piedi;ripetute di scatti di 5-10-20 metri;interval training sul treadmill;giochini di riflessi con la z-ball; sunday in the park con l’ovale da football americano; balzi; corse sulle scalinate; percorsi di guerra di 3′ circa per il cardiovascolare, etc etc… Nei 6 mesi di Lagos pur continuando a farli la routine e’ stata meno rigida e anche nei primi 3 mesi quando ci svegliava alle 5.30 per evitare il traffico e facevamo 45′ sul campo dell’American School prima delle lezioni, in realta’ facevamo 20′ di scatti e palla medica ma poi appena arrivava la luce, facevamo dei cesti di dritto,rovescio o servizio. NO, adesso ci facciamo l’ultimo mese col focus sulla Preparazione Atletica, poi in estate andra’ 5 sett in Florida ma quando tornera’, a fine Agosto,a costo di sacrificare ore di tennis, si fara’ REGOLARMENTE 45′ almeno tre volte al giorno piu’ ALTRI SPORT: il primo semestre CALCIO(c’e’ un campionato interclassi alla scuola americana e quindi giochera’ il sabato mattina e fara’ un paio di ore a sett) e KARATE’ (o nuoto)e il secondo BASKET e NUOTO (o karate’)…Continuera’ a fare golf e musica.Mi piacerebbe fargli fare YOGA.Siccome abiteremo in un compound con campo da tennis penso che potremo fare qualche sessione a sera quando torno a casa di Ball Machine o Servizi oppure un Match piuttosto che sederci davanti alla TV. Ma questi giorni li ho passati leggendo qua e la’ in una decina d libri di tennis che avevo gia’ letto ma non c’e’ nulla da fare: puoi leggere finche’ vuoi ma di certe cose che leggi te ne accorgi solo quando un po’ gia’ le sai…devi essere pronto anche tu per assorbirle… Fatemi arrivare a casa e vi faro’ la lista dei libri che secondo me ogni utente di Genitori & Figli dovrebbe avere per consultare e rendersi conto che quello che dicevamo fin dall’inizio del blog era vero, che ad avere ragione eravamo noi e non Nikolic…Prima cosa fra tutte: che certe cose s’imparano prima dei 12-13 anni altrimenti non si imparano piu’. O comunque con molta maggiore fatica.

  180. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Riemergo dai 10 gg più duri e riappaio su questa “categoria” scusandomi per l’assenza. Se non ho più giocato a tennis per 7 mesi, quando l’ho fatto per tutta la mia vita…e sono arrivato a trascurare mio figlio (che ha smesso di giocare a tennis dalla sera alla mattina…) e un po’ anche la famiglia, forse forse significa che ho anche qualcosa da fare e che se c’è chi si offende perchè non ho potuto partecipare ad una riunione di “genitori&figli” a due giorni dalla presentazioen di un libro che mi è costato mesi di lavoro e per il quale dovevo indire conferenza stampa, telefonar in giro etc…beh, che si offenda pure. Io lascio casa mia per 15 gg, non mi risulta che qualcuno sappia se nel mezzo c’è magari il compleanno di mia moglie (50 anni, grazie degli auguri…), ho 28.000 cose da seguire, persone da incontrare, interviste da fare, pezzi da scrivere. Che Mad Max, davvero molto più Mad che Max, si permetta di dire “I know my chcken”, vabbè…lascio perdere. You do not know anything! Diciamo piuttosto che la gestione dell’evento _ ricordo bene di aver ricevuto una mail, conservata, nella quale si diceva “La gestione è nostra, invitiamo chi ci pare e la riuniuone sarà moderata da chi ci pare” _ mi ha lasciato parecchio perplesso perchè ritenevo che sarebbe stata pura cortesia interpellarmi all’inizio. Ma, fatta salva la premessa, io non mi sono mai permesso di allontanare chicchessia, tantomeno Lorenzo Cazzaniga che è un amico. Non ho voglia di polemizzare oggi, non ce l’avevo allora. Le valutazioni sull’importanza giornalistica di un evento credo di saperle fare, dopo 35 anni. Certo cose le seguo prioritariamente, altre le seguo se posso, altre non le seguo perchè non posso. Quanto ha scritto l’unico romano del nostro gruppo di collaboratori (con Angelica), e cioè Roberto Commentucci, risponde a verità: lui mi sembrava interessato a seguirlo il raduno e lui voleva scriverne. Se poi ha preferito seguire Fabbiano…beh era una sua scelta, così come di Mad Max e di altri è stata la scelta di organizzare il raduno in contemporanea con un pomeriggio di qualificazione degli Internazionale. Magari non era possibile fare diversamente…io non emetto giudizi su quel che non so. I do not know my chicken.
    Ma vi assicuro che non ho mai trascurato un evento per stupida ripicca, perchè offeso o altro. Se qualcuno si fosse preso la briga di fare un resoconto della giornata, l’avrei pubblicato volentierei senza alcun preconcetto ma ringraziando anzi chi lo avesse fatto. Di solito chi organizza riunioni e convegni produce anche un comunicato su quanto è stato detto. Che io mi debba sentire in colpa perchè non ci è stato possibile farlo (con i ragazzi che sono venuti qui per scrivere sul nuovo sito prendendosi una settimana di ferie) è proprio pensare da folli, significa aver perso il senso delle proporzioni. Così come mettere Stefano Semeraro in cima alla rubrica genitori e figli è stato il frutto di una procedura automatica, ne avevamo cento da pensare, siamo stati dalle 8,30 del mattino a mezzanotte e mezzo in sala stampa., spesso abbiamo saltato il pranzo…e figurarsi se volevamo ..fare un dispetto a Stefano Grazia cui posso esser solo grato per aver coperto il suo ruolo di sub-comandante. Ma quando leggo che qualcuno propone scioperi etc…scuoto la testa e dico, questi non hanno capito niente. Fate tutti gli scioperi che volete. Io faccio quel che posso e lo faccio in buona fede e con grande passione. Rimorsi non ne ho. Nei confronti di nessuno. Faccio mille cose e chi fa sbaglia più di chi sta a pontificare senza sapere un accidente dei processi che ci sono dietro certe decisioni, se dopo tre giorni di neisito Ubitennis.com protestano per la confusione etcetera, se criticano la tempestività di un’azione o di un’altra (anche qui senza sapere un accidente…Sono forse i dirigenti di MonRif Net? Si sono forse resi conto di quante cose abbiamo messo per mesi sul blog lavorando come forsennati per rendersi conto che certe cose non si vedevano abbastanza, non venivano valorizzate come meritavano? Nessuno di voi sa i numeri di chi frequentava la rassegna stampa internazionale, ma io so il lavoro che costa a tutti quelli che giorno per giorno (non una volta ogni due settimane…) traducono i pezzi per chi non sa l’inglese o il francese. Quel lavoro io avevo il dovere di proteggere, di stimolare, di valorizzare. E quello ho intenzione di fare!
    Il blog è una mia creatura, figurarsi se a me non piace, figurarsi se io lo voglio mettere da parte…ma su certe categorie, su certe pagine, perchè finite laggiù in fondo ci andava a mio avviso troppa poca gente pur essendo interessantissime. Con il sito alcuni di questi problemi spero di risolverli…e se ne sorgeranno altri (come altri ne sono già sorti) affronterò anche quelli. Anche con l’aiuto di chi oggi mi rivolge critiche costruttive. Cioè la maggior parte di voi. Quelli cioè che usano i toni delle persone sensate.

  181. andrew scrive:

    Ubaldo…su, non fare così…

    non occorreva neppure fare l’elenco di tutte le cose nelle quali sei/siete immersi…qua ognuno ti è grato per le opportunità che crei…

    Una cosa mi chiedo però: ma proprio nessuno riesce a capire il significato di “iniziativa non-violenta e di dialogo”? Ho rinunciato a cliccare sul nuovo sito per una battaglia che ritenevo giusta (metaforicamente ho rinunciato al mio “pane” quotidiano.net).

    è solo dialogo…

    sì, sono Radicale…infatti a Roma sono andato a trovarli in via di Torre Argentina. Mio figlio con la maglietta della Roma. Ci ha fatto entrare Maurizio Turco, parlamentare, che entrava in quel momento. Nessuna guardia all’ingresso, nessuna bandiera, solo una targhetta. Siamo saliti insieme su uno scassatissimo ascensore. Alla porta ci apre una simpatica signora. Facciamo insieme un giro per l’appartamento che ospita la sede storica. Gente che va, gente che viene. Ci intratteniamo una mezz’oretta nella sala riunioni e mentre discorro con Luciano che siede accanto a una finestra aperta, sigarette e chiavi sul cornicione e notebook davanti a sè, mio figlio saccheggia il distributore di bibite. Nella sala campeggiano i manifesti delle iniziative più importanti. Luciano mi lascia la sua email, entra Rita Bernardini, segretaria di Radicali Italiani: deve fare una riunione. Salutiamo e arrivederci.

  182. Mauro scrive:

    Caro Ubaldo, fai molto male a non avere rimorsi perchè quando uno mette in moto delle cose e coinvolge molte persone, non può dire poi ho avuto priorità, il libro, , gli internazionali, la gestione dei collaboratori etc ho da fare 28.000 mila cose dici!
    Noi invece non avevamo nulla da fare abbiamo preso un aereo con la speranza di incontrare anche te. Anche Sartori, Piatti, Catizone e Anderloni non avevano nulla da fare e sono venuti e rimasti alla riunione per 4 ore.
    Forse avrò poco da fare ma quel poco non lo voglio fare più qui. Gli amici del blog sanno dove e come trovarmi, questo è il mio ultimo post in questo sito/blog. Un caro saluto a tutti. M.P.

  183. madmax scrive:

    caro ubaldo a prescindere dal fatto che non è il tempo da cui viene svolta una professione che decreta la capacità o meno di saperla fare (e ci mancherebbe) ma il nodo della questione sono proprio le priorità e ribadisco che conosco molto bene i miei polli… questo non significa che io abbia ragione e tu torto, significa solo pensarla diversamente.. io tanto per dirne una, mia figlia non la trascurerei mai per nessun motivo al mondo e la mia famiglia neanche… buona fortuna e che tu sia sempre sereno come lo sono io…(questa ad esempio è un’altra delle mie priorità).

    n.b. e guarda che le spiegazioni è ad altri che devi darle, perchè io sono certamente quello che ha patito meno la mancanza della redazione e non mi sono offeso proprio per niente, poichè come ho detto in apertura di dibattito essendo un raduno ad orientamento tecnico chi ci doveva essere c’era…..(guarda caso e forse qualcosa d’altro d’importante anche loro l’avevano da fare…).

  184. stefano grazia scrive:

    Mah,Ubaldo…a me son sembrate critiche per lo piu’ costruttive…tra l’altro io le avevo fatte prima a livello personale ma poi non ricevendo risposta e non sapendo tenermi dentro niente salvo la Privacy col Paziente, ho cominciato a scriverne…Onestamente, e te l’avevo scritto mesi fa, a me sembra che il non interpellarti di persona sia stato un semplice misunderstanding: non ti hanno interpellato di persona perche’ si dava per scontato che tu fossi presente e che tu fossi il moderatore…Eravamo tuoi ospiti, tu ci avevi sempre esaltato e sponsorizzato,di questa cosa si parlava da mesi,si dava per scontato che tu ci leggessi…Onestamente che tu ti sia davvero offeso perche’ interpellato ufficialmente io non lo so, ma l’impressione e’ stata quella e la voce non l’ha messa in giro Max… se tu intervenivi su queste pagine e dicevi che il tal giorno non potevi, sicuramente avrebbero cercato di organizzarlo in altra data o orario… Quanto alle critiche sul Nuovo Sito, rimando a quanto detto in altra zona…Ovvio che le minaccie di sciopero erano scherzose ma se qualcuno le ha prese troppo sul serio vuol dire che aveva la Coda di Paglia…Qui possiamo solo confermare che Genitori & Figli deve tutto a Ubaldo scanagatta e proprio per questo i Genitori avrebbero avuto lo straordinario piacere di vedere il Padrone di Casa dare lustro al loro primo Meeting…Ovvio, non ci fossero stati Piatti & Co nessuno si sarebbe aspettato la sua presenza ma essendoci la Crema del Coaching Privato in Italia, magari aspettarselo non era poi cosi’ campato in aria…Ripeto: non tanto per noi ma piuttosto per loro…e poi per far rabbia anche a Nikolic.
    Detto cio’, vi annuncio nel Prossimo Post quello che tutti vi aspettavate…IL RESOCONTO DEL MEGA RADUNO…TARADADAN!!!!

  185. gabri grazia scrive:

    Considerazioni sul meeting GENITORI & FIGLI di Roma (4 maggio 08)
    di Gabriella Garuti Grazia

    Prima di tutto voglio dire che è stato un grande piacere ed è proprio valsa la pena volare da Lagos per incontrare voi tutti, in primis finalmente trovarmi in mezzo a genitori che parlano la nostra stessa lingua, senza farci sentire dei marziani o degli sfruttatori di minori , e poi gli esperti che sono stati chiari, competenti e hanno parlato con onestà e semplicità, anche se adesso siamo ad un punto strategico, potrebbe rimanere un episodio interessante, ma finito, come potrebbe e spero, essere un inizio di un qualcosa e per questo si deve insistere perché avvenga quello che ci si è riproposti a fine meeting e cioè un incontro a breve in una sede appropriata dove sia possibile anche esaminare i ragazzi e dare delle linee guida.
    Ho temuto che il numero dei partecipanti fosse un poco esiguo perché potessimo essere presi seriamente in considerazione , ma forse questo ha consentito che il tutto si trasformasse in una chiacchierata informale e franca. Certo alcune assenze illustri mi hanno lasciato un po’ a bocca asciutta, pazienza!Max ha comunque svolto egregiamente il ruolo di coordinatore, moderatore.

    Con Max e famiglia ci siamo visti il venerdì pomeriggio al loro arrivo e ho subito percepito vibrazioni positive, Max ha un entusiasmo contagioso e dopo poche chiacchiere con la moglie, il tempo di raccontarci i passati sportivi (che dal mio punto di vista femminile è sempre un buon inizio), via in campo con Alessia che già mostra una attitudine professionale, convinta e sorridente. Nicholas che non vuole essere da meno si scalda quei 5 minuti poi opta per l’innaffiamento campi che lo diverte molto (anche perchè sui campi in sintetico non può mai farlo!!). Quando cominciano a giocare vedo che Nicholas, che comunque non e’ abituato alla terra, non si trattiene molto dal voler mostrare la sua forza bruta e finisce sempre per cercare il colpaccio devastante ma Alessia non si lascia affatto intimidire e insomma se la giocano e qualche curioso butta l’occhio e si ferma a guardare. Purtroppo Alessia ha un leggero risentimento muscolare che non la fa correre come vorrebbe, ma quando decidono di provare a fare qualche game lei riesce a ottimizzare le sue risorse e venendo avanti si porta a casa due dei tre game che fanno e sorridendo dice al papà :”… dovrei sempre avere male !” Nicholas comunque non se l’è tanto presa e anzi nonostante di solito scarti per il momento ogni relazione con le bambine (che dovrebbero essere almeno sportive, ma non batterlo!) , ha passato una bellissima serata con Alessia ridendo e scherzando, e così è stato per me fra chiacchiere e pizza.

    La mattina dopo come meglio di me avete descritto, non potevamo avere un inizio migliore in una splendida giornata di primavera romana e ho potuto finalmente conoscervi e almeno qualcuno è riuscito a parlare col subcomandante via ponte radio!!

    Dopo le annaffiate varie di campi e di bimbi, dopo i test che Giovanni Catizone ha fatto fare ai ragazzi con loro grande divertimento, dopo i palleggi fra Nicholas, Alessandro, poi Nicholas Annachiara e poi Andrew su un campo e Mariagrazia, Valentina e Chiara nell’altro, si va a mangiare. I giocatori fanno una bella tavolata con abbuffata di pasta. I genitori si concedono uno spuntino e tante chiacchiere, il tutto movimentato dalla crisi di nervi di Alessandro che cede sotto il fuoco di pezzi di pane ‘sparati’ dalla canaglia di Lagos che interrogato sull’accaduto sfodera un sorrisino sornione e comincia a tirarsi addosso i pezzi di pane a prova del fatto che non era successo nulla di grave (voleva coinvolgerlo in una battaglia fra spartani e persiani!), chiede comunque scusa e Alessandro che sembra più grande ma ha solo 9 anni, riesce a calmarsi.
    Dopo il caffè siamo pronti e facciamo appena in tempo a conoscere Kill Bill e subito arrivano Fulvio Fognini con Piatti e Sartori e Anderloni di Tennis Italiano (lui dice di essere venuto in incognito) e si va ad iniziare.

    Come già detto prima Max svolge egregiamente il ruolo di moderatore spiegando che avrebbe dovuto esserci Cazzaniga che però è ancora ad Ibiza perchè alla fine (per motivi oscuri e tortuosi e non ben chiari: insomma, un malinteso?)aveva lasciato il posto a Ubs che forse avrebbe dovuto anche presentare il suo libro e insomma non c’è nessuno dei due!!! E non ci sono altri come i rappresentanti della FIT.Max non perde tempo e illustra le problematiche di cui si è occupato il blog con oltre 3000 commenti a prova dell’enorme interesse e desiderio di informazioni da parte appunto di genitori di giovani giocatori. (Cfr il suo riassunto)

    Sartori provoca chiedendo quale è LA cosa, una cosa che chiediamo per i nostri figli e a turno alcuni rispondono che si chiede come farli diventare chi numeri uno chi fra i primi dieci al mondo.

    Enzo Anderloni, uscendo dall’anonimato, raccoglie la provocazione e la interpreta per noi e fa il paragone col nuoto per esperienza personale, asserendo che ci sono vari posti in Italia dove, se pensavi di far diventare un nuotatore agonista forte tuo figlio, ma forte da medaglia olimpica, sai perfettamente dove portarlo e qui ci sarebbero stati una serie di passaggi obbligati e chiari, con prove, test, con l’individuazione di persone e piscine a cui rivolgerti e quindi dopo l’analisi delle effettive capacità del ragazzo, l’indicazione del percorso da seguire per arrivare ad un risultato. Poi è chiaro che sta al ragazzo (e alla famiglia) decidere se intraprendere quella strada o no.

    Alla fine tutti sono d’accordo che è evidente l’esigenza di avere una guida di poter contare su esperti che garantiscano con la loro preparazione e la loro esperienza che quello che si sta facendo è giusto e soprattutto che non si stiano facendo danni. Ma sono anche tutti d’accordo nel dire che quello che stiamo cercando nel tennis non c’è!!

    Giovanni Catizone ci ha incantato con una bellissima relazione lasciando a tutti l’acquolina in bocca e il desiderio di saperne di più ma soprattutto di sapere i risultati dei test dei nostri figli!!!
    Ci ha fornito un quadro molto importante su quella che dovrebbe essere la Preparazione Atletica in eta’ giovanile.Non ha detto cose per me nuovissime, ma ha sintetizzato e confermato il ‘daffarsi’ per i bambini e i ragazzi, semmai enfatizzando l’importanza di trovare il giusto esperto che si occupi dei nostri figli…si ma noi come facciamo a sapere chi è il giusto espert?.\ Infatti Giovanni dice: ‘ se una persona dice di avere trent’anni di esperienza ma in quei trenta anni ha continuato a fare la stessa cosa è solo uno che ha un anno di esperienza riprodotto trenta volte’.
    Ci ha spiegato con un bellissimo esempio l’apprendimento dei movimenti paragonando il sistema nervoso e la capacità di assorbimento dell’apprendimento motorio ad un armadio ad ante aperte in cui noi possiamo inserire le informazioni come inserire dei vestiti ,ci ha poi fatto tremare le gambe dicendo che verso i dodici anni queste ante non si chiudono ma si socchiudono e dopo è molto più difficile intervenire sulle capacità motorie e tecniche.
    Devo dire che questo concetto ci fu detto in modo crudo 9e credo che Stefano lobbia scritto centinaia di volte sul Blog citando spesso anche l’ormai famosa Teoria della Mielina) da Lance Luciani quando alla Bollettieri Academy decidemmo di far seguire a Nicholas lo Strategy Zone . Nicholas aveva 8 anni e lui ci disse che tutto quelloche si impara a livello di coordinazione tecnico-motoria lo si impara fino a dodici anni, dopo si può solo lavorare sopra a quello che si sa già fare.
    Giovanni è stato molto pratico e ci ha fornito un foglio con l’indicazione di alcuni punti secondo lui fondamentali su cosa deve saper fare un dodicenne. Ha dato molta importanza ai test intesi non solo ad avere dei risultati che soddisfino la curiosità e da mettere poi nel cassetto, ma da usare e ripetere in continuazione per migliorare, identificare le aree in cui fare gli esercizi per migliorare quella prestazione. Troppo spesso i test sono usati come una cosa ad effetto, ma se non si ripetono e non si usano non servono a nulla.

    Devo dire che nonostante io e Stefano ci siamo sempre resi conto del fatto che fosse di fondamentale importanza la capacità motoria, dopo aver sentito quanto sia i tecnici (Piatti e Sartori) sia il preparatore fisico (Catizone) indicavano come percorso fondamentale alla realizzazione di un tennista, mi sono sentita in apnea, nel senso che in virtù di quello che Nicholas ha fatto prima di tutto perchè ha avuto la fortuna di vivere allo stato brado fin dalla nascita imparando a stare in acqua (controllando il suo baricentro) già a tre mesi e poi facendo ogni tipo di attività combinato con quello che noi come genitori entrambi sportivi ed ex atleti abbiamo cominciato a fargli fare, eppure come dicevo mi sono sentita in apnea come se tutto quello che è stato fatto non bastasse. Una sensazione di non aver più tempo e di averne sciupato un po’. Nemmeno da Bollettieri sono mai stati fatti test che potessero dare indicazioni sulle capacità fisiche di un atleta anche se devo dire che Mr. Bollettieri quando guardò Nicholas si raccomandò di fargli fare tutti gli sport possibili. Eppure sembrerebbe facile anche solo individuare quelle caratteristiche su cui si deve lavorare e giustamente come diceva Catizone usare i test e lavorare di conseguenza . Ma anche il maestro Sartori ha provocato chiedendo chi ha un maestro o qualcuno che faccia fare al proprio figlio quello di cui si parlava oggi. E sì che di fronte aveva un gruppetto bello agguerrito!!
    Lui poi ci spiegava cosa ha creato a Caldaro ribadendo che lui si arruola il diritto di selezione degli atleti da seguire, preparare, portare ai tornei e credo di interpretare l’importanza che anche il maestro Sartori dà non solo alle capacità tecniche di un giocatore ma al tipo di persona che sta dietro un giocatore e quindi alla possibilità di lavorarci insieme.

    Piatti riconosceva l’esigenza , l’importanza e la difficoltà di trovare persone davvero esperte che si occupino dei ragazzi e che questa è l’età più importante. Insiste sul fatto che lo scopo deve essere quello di creare una persona oltre che un atleta, completa e ci spiega che lui con i giocatori guarda tre cose che sono quelle che aveva chiesto ai PIA quando era stato incaricato dalla FIT.
    Tre cose che sono capacità motoria, capacità tecnica e motivazione.
    Avvallando tutte le spiegazioni di Giovanni Catizone, ci spiega che per poter operare su modifiche tecniche è necessario che gli atleti abbiano capacità di controllo del proprio corpo, che l’atleta capisca quello che gli viene chiesto di fare.
    Il maestro Piatti ribadiva quello che aveva già scritto in un articolo portando ad esempio Djokovic e in particolare il suo percorso anzi il percorso della famiglia con i genitori molto sportivi che hanno fatto fare al figlio tanti sport dandogli la giusta educazione, senza troppa pressione. Anche se poi papà Fognini rivelava di aver incontrato più volte i Djokovic e che insomma proprio senza pressione non gli sembravano, ma ad un certo punto è chiaro che tutti ci tengono a vedere dei risultati!
    Max va sullo specifico chiedendo pareri sull’uso della videoanalisi e sia Piatti che Sartori pensano che la videoanalisi sia semplicemente uno strumento in più che aiuta nella comunicazione fra atleta e allenatore. C’è chi lo usa di più c’è chi lo usa di meno. Per Piatti, tornando soprattutto al lavoro con atleti già formati, può essere difficile far capire cosa si sta chiedendo di fare e con la videoanalisi si può arrivare ad una maggiore consapevolezza ed efficacia.

    Piatti insisteva anche sull’uso del linguaggio per quanto riguarda l’educazione di un bambino non solo come futuro atleta ma anche come persona e faceva l’esempio del bambino che di solito entra con disinvoltura in una piscina e che si ferma davanti al mare, titubante a causa della immensità di quello che si trova davanti, e sente la nonna o la mamma dirgli che ha paura, in realtà sono gli altri ad interpretare e a trasmettere uno stato d’animo semplicemente col linguaggio, quando il bambino è solo intimidito come è umano esserlo davanti a qualcosa che non si conosce e deve essere aiutato ad apprendere e ad adattarsi alle nuove situazioni. Lo stesso effetto lo possono fare le partite i tornei con la pressione che i bambini sentono addosso. Le Williams non hanno fatto competizioni fino a 14 anni, ma è chiaro che durante quei 14 anni sono state preparate e hanno fatto tutto quel percorso di cui si è parlato.

    Sul fatto che competere troppo o fare troppi tornei non è importante, Kill Bill si è animato dicendo appunto che questo non è il quadro della realtà. Non si può certo stare lì a fare i propri esercizi e non fare tornei quando tutto si muove solo in virtù dei risultati.

    Si è cercato di parlare del sistema circoli che non funziona, del fatto che ci dovrebbero essere due tipi di indirizzi uno amatoriale e uno agonistico con la necessità di far giocare i bambini gratuitamente se i campi sono liberi e della necessità di fare i tornei nei week end, ma chiaramente non c’erano le persone che avrebbero dovuto dare una risposta a tutto questo e i relatori non potevano fare altro che essere d’accordo con noi ma impotenti. Così come la nostra curiosità relativa a sponsor e modalità di sponsorizzazione non è stata colmata. Speriamo quindi di avere altre occasioni come d’altronde mi sembra ci si sia ripromessi , Piatti, Sartori e Catizone mi sono sembrati disponibili ad effettuare un’altro incontro in una sede che permetta di vedere i nostri figli in campo ed eventualmente avere dei periodici controlli sul loro livello(e farli perchè no, marchiare a fuoco come prodotti di questa avvenieristica sperimentazione!!! Scheeerzo!)

    Nel nostro piccolo decidevamo di dare la totale gestione del tennis in Italia ai tre relatori presenti fornendoli naturalmente di pieni poteri.

    Fra l’altro il giorno dopo ho incontrato Enzo Anderloni che gentilmente ribadiva il suo appoggio e disponibilità a collaborare e ad aiutare anche nella identificazione di sedi in cui ritrovarci.

    Per concludere vorrei confermare che il Raduno e’ stata per chi c’era una grande opportunita’, un importante tassello nella fabbricazione di quel mosaico che una volta compiuto sara’ il nostro mini campione e per chi non c’era una piccola occasione perduta…suvvia, ma quante volte nella vita i piu’ di noi avranno la possibilita’ di confrontarsi per 4 ore con il Gotha del Coaching Privato in Italia?
    Per noi e per Nicholas in particolare poi e’ stata una grandissima esperienza e la possibilita’ di respirare l’atmosfera del Dietro alle Quinte…grazie all’aura del Blog e del Raduno e alo fatto di soggiornare nello stesso albergo dove alloggiavano tutti i campioni italiani e i loro coach, Nicky ha avuto la possibilita’ di uscire a cena o di fare il breakfast con Piatti, Ljubcic, Fognini…di parlare con Salvador, Infantino…di rivedere Bob brett e di guardarsi con lui il match di Trevisan…di essere perfino ripreso dalla televisione mentre assisteva sotto la pioggia al match di Ljubo…Un insieme di ricordi che arricchiranno il bagaglio che si portera’ dietro nella vita e che speriamo possano per lui costituire uno stimolo…Come direbbe mio marito, A egregie cose l’animo accendon l’urne dei forti…

  186. stefano grazia scrive:

    Per concludere e come promesso (e poi se volete mi ritiro a vita privata) vi spiffero i libri che mi hanno atto compagnia in questi mesi…Li avevo letti ec riletti anni o mesi fa ma lcuni senza davvero capirli…Ora li bsto spulciando qua e la’se non rleggendoli da cima a fondo e sempre scoprendo comunque cose che sono state dette e ridette anche su questo blog…Li sto rileggendo perche’ sto programmando la Preparazione di Nicholas per il prossimo anno accentuando, alla luce di quando ribadito dal Prof Catizone al Raduno, la parte riguardante la Preparazione Atletica (gia’ da noi comunque considerata fondamentale)…
    Allora:
    Due libri dell’USTA-Tennis Tactics-winning patterns of play e Complete Conditioning for Tennis
    Dr Chu-Power Tennis Training (soprattutto esercizi pliometrici)
    Martina Navratilova-Shape yourself
    Chris Sheryn-Tennis for Real
    Chris Rineberg (allenatore junior delle Williams alla Rick Macci): Recipe for the Player’s Soul
    Angelo D’Aprile-TENNIS OK (D’Aprile e’ uno egli autori del libro nero del Tennis,il famoso Tennis Training di Castellani)
    Weinberg,Phd: TENNIS-Winning the mental game
    Chevalion-La preparazione psicologica dello sportivo
    Ma soprattutto 5 libri:
    TAKING YOUR TENNIS ON TOUR-the business,the science and reality of going pro-by BONITA MARKS,PhD
    Raising BIG SMILING TENNIS KIDS-A complete Roadmap for every parent and coach-by Keith Kalten
    TENNIS TRAINING-Enhancing on court performance by M.KOVACS,PhD,W.B.CHANDLER,MS and T.J.CHANDLER,EdD
    e infine due libri di un certo GROSSER,un professore di Movement and taining all’Universita’ di Munich, sul COMPETITIVE JUNIOR TENNIS e su SPEED TRAINING for TENNIS (una serie completa di esercizi per allenare la velocita’ e i tempi di reazione nel tennis…Io sto facendo dei programmi giornalieri, delle sedute di allenamento combinando proprio questi esercizi con quelli suggeriti dall’USTA e dal Dr CHU e quelli appresi da Bollettieri e da Buzzelli di cui comunque suggerisco di rintracciare il DVD LA PREPARAZIONE ATLETICA DEL TENNISTA realizzato con Mario Testi nel 96-97,credo, e che comunque dimostra che il Prof era all’avanguardia gia’ allora e comunque puo’ essere molto utile per capire meglio quello che dicono Mad Max e Catizone)
    Si,lo so…son quasi tutti in inglese…Ma non scherziamo: se volete far giocare a tennis ad alto livello i vostri figli, l’inglese dovete impararvelo…voi e loro.

  187. Nikolik scrive:

    Stefano, vedo, con mio grande piacere, che mi infili in mezzo ad ogni tuo messaggio.
    Ma ti assicuro che io non c’entro nulla.
    Ahimé, come io ho scritto tantissime volte, io sono soltanto un umilissimo lettore, e che vuole restare solo un lettore, non voglio essere un giornalista, un collaboratore, un curatore di nulla.
    Rido, scherzo, dico la mia, commento, cerco di capire, di spiegarmi, senza nessuna pretesa e senza, soprattutto, prendermi mai sul serio.
    Invece, vedo che voi vi prendete molto sul serio.
    Voi prendete sempre tutto molto sul serio, ed avete preso molto sul serio anche il vostro ruolo qua.
    Io no.

    Scusami, Stefano, ma io in tutte queste polemiche, non c’entro proprio nulla, è inutile che mi chiami sempre in causa.
    Avete, fatto, realmente, tutto da soli.

    Con il mio precedente intervento, veramente poco apprezzato, volevo solo dire, come in effetti ho detto, che, secondo me, avevate proprio esagerato.

    Ma insomma, leggo di scioperi, di proteste pacifiche (e ci mancherebbe altro!), di presunti boicottaggi, ma su, via, ragazzi, per favore…
    Solo questo volevo dire: non prendetevi troppo sul serio.

    E, del resto, il chiarissimo, inequivocabile intervento di Ubaldo, ha fatto giustizia.
    Applaudo al suo intervento.
    Da lettore, eh, che vuol rimanere lettore!
    E che, come diceva sempre il grande Montanelli, è il vero, unico, grande padrone del giornalista.

    Un abbraccio.

    P.S. Che ci posso fare se più il tempo passa, più mi piace il nuovo sito?
    Se fosse per me, io lo chiuderei, questo blog, e lascerei aperto solo il nuovo sito.

  188. andrew scrive:

    Grazie Gabri…riassunto puntuale ed esaustivo.

    Non sono propriamente un linguista ma a me è rimasto particolarmente impresso l’accento che Piatti ha posto sul LINGUAGGIO.

    Ecco io l’ho interpretato più ampiamente, forse è solo una mia interpretazione, come riferimento a LINGUAGGIO non solo VERBALE.

    Come saprete i linguaggi sono principalmente mezzi di comunicazione di messaggi e possono essere verbali e non-verbali. Un semaforo ha un linguaggio proprio. Nikolic ha un linguaggio proprio (che io fatico a capire). Il TENNIS AGONISTICO ha un linguaggio proprio. Il TENNIS DEI CIRCOLI ha un linguaggio proprio (altro e spesso contrapposto a quello del tennis agonistico).

    Tutta sta pappardella per dire che chi desidera fare TENNIS AGONISTICO deve imparare a comprendere, parlare e comunicare con il linguaggio specifico. Si tratta quindi di un lavoro costante di apprendimento che coinvolge l’aspetto motorio, tecnico, tattico, mentale, nutrizionale, persino regolamentare e comportamentale. Questo lavoro lo identifico nel PROCESSO DI CRESCITA accennato da Piatti.

    In soldoni, IO E SOLO IO PENSO, se nel circolo dove tuo figlio svolge attività tennistica, la televisione trasmette sempre partite di calcio, a parte due foto in croce di tennisti locali non vi sono stimoli visivi altri, l’allenamento extra-SAT è quasi deriso, i pesi in palestra sono arrugginiti, il barista bestemmia come un turco, i ragazzini hanno il telefonino in campo e non vedono l’ora di finire la lezione per giocare a carte ma hanno sempre l’ultima racchetta e il borsone più fico, il consiglio direttivo va in fregola solo per la serie A, i maestri sono legati mani e piedi al circolo….ecco…allora il linguaggio percepito da tuo figlio potrebbe essere fuorviante rispetto al TENNIS AGONISTICO.

    Io credo che sia necessario utilizzare il LINGUAGGIO per dare CONOSCENZA.

    acc…sono le tre di notte ma avevo terminato una partita di tennis a mezzanotte (63 63 a un quadrumane) e non riuscivo a dormire…

  189. Jho scrive:

    Un grazie a Gabri per il resoconto dettagliato

    Io pero’ vorrei capire una cosa.

    Le linee guida e i passi giusti da fare per cercare di dare il massimo delle possibilita’ ai propri figli mi sembra che si siano identificate.

    Ma chi non ha la possibilita’ come Max di trasferire baracca e burattini alla Vavassori o come Stefano di girare per le migliori accademie , come si deve comportare ?

    Preparatori atletici e tecnici come quelli che avete incontrato a Roma si possono contare sulle dita di una mano… quindi ?

    Domanda per Max.. da che eta’ accettano bambini alla Vavassori ? Fanno anche stage settimanali..mensili..semestrali ?

    Saluti

  190. anto scrive:

    Mi auguro che questa rubrica non finisca mai…………

  191. stefano grazia scrive:

    PRIMA DI TUTTO PER MAURO:
    Il Blog siamo noi…Parliamone.

    POI MOLTO IMPORTANTE PER LA REDAZIONE:
    Scrive Nikolic:
    ” Che ci posso fare se più il tempo passa, più mi piace il nuovo sito?
    Se fosse per me, io lo chiuderei, questo blog, e lascerei aperto solo il nuovo sito.”

    Davvero, comincerei seriamente a preoccuparmi …
    O comunque secondo me la conferma che avevamo ragione noi. E bravi voi ad averci dato retta (Voi direte che anche se noi non protestavamo avreste fatto tutto lo stesso…per Genitori & Figli ne sono quasi certo, per i Commenti nel nuovo Sito non credo…Io credo che a Nikolic e a quelli come lui desse fastidio la verve polemica e critica del Blog e che il nuovo sito coi commenti SMS ai loro occhi possa apparire piu’ innocuo, piu’ omogeneo, piu’ standardizzato e omologato… Credo che bisognerebbe sempre leggere attentamente quel che scrive Nikolic e fare esattamente il contrario (io avevo provato ad assoldarlo e fargli scrivere qualche filippica a nostro favore ma si vede che lo pagano meglio altrove)

  192. stefano grazia scrive:

    PIERO! ENZO! STEFAR! Se ci siete,battete un colpo…Mi mancate…
    Chiedo a loro e anche al Prof Buzzelli di commentare quanto trapelato dal Raduno…

    Intanto vorrei fare una piccola correzione: i due libri di Manfred Grosser sono:
    COMPETITIVE TENNIS for Young Players di Grosser/Schonborn
    e
    SPEED TRAINING FOR TENNIS (Improve your performance around the court) di Grosser/Kraft?Schonborn
    Entrambi sono etichettati come libri ITF e sono editi dalla Meyer & Meyer Sport. Si possono ordinare via Amazon. A pagina 26 del primo (Competitive Tennis for Young Players) si legge che l’eta’ fra i 6 e i 13 anni sono da considerare le best “motor learning ages e quindi e’ in questo periodo che coordination, speed of action and frequency plus tennis tecnique dovrebbero ottenere la massima priorita’ nel programma di allenamento perche’ la formazione di nuove connessioni neuronali possa essere stabilita.Percio’ l’allenamento di tutte le tecniche basi dovrebbe essere completata entro le eta’ di 11-13 anni.
    Nikolic for President! Focaccie per tutti! Pur ribadendo che sono assolutamente d’accordo che il Maestro Pierino abbia una sua funzione di essere in un circolo che si occupi di avviamento allo sport e di baby sitteraggio (come lo chiamiamo noi), questo non toglie che se vuoi far fare dello sport (qualsiasi sport)ad alto livello a tuo figlio e’ meglio che cominci fin da subito a fare per bene le cose giuste. Altrimenti non hai chance: l’unica possibilita’ sarebbe impedire agli altri di farle per decreto legge cosi’ che tutti gli italiani possano cominciare a 15 anni…Ma ahime’, da qualche parte in Serbia, Siberia,Spatgna, Francia,Argentina o nella vicina Svizzera (e presto magari in China o in Africa) qualcuno ci sara’ sempre che fara’ le cose giuste all’eta’ giusta… Poi si sa, ci vogliono ANCHE tante altre cose e l’importante e’ la salute, di mamma ce n’e’ una sola e i neri han la musica nel sangue…
    Ah, e il discorso sul linguaggio di Andrew mi trova perfettamente d’accordo…pensate che io dovetti litigare per potermi vedere la finale di Wimbledon, quella vinta dalla Novotna, perche’ c’era un insignificante partita di calcio fra Ucraina-Turchia (non erano quelle le squadre ma piu’ o meno, per dare un’idea…) e non potei nemmeno vedermi la premiazione con le lacrime di Jana e la Duchessa di Kent (fortunatamente mia sorella a casa aveva registrato…). Da li’ il mio giuramento: se avessi mai avuto la possibilita’ di gestire un Circolo, in TV si sarebbe visto SOLO ed ESCLUSIVAMENTE TENNIS…Tennis Channel, tornei, vecchie partite in VHS o DVD, filmini amatoriali di mio figlio o di altri tennisti del circolo…MA NIENTE ALTRO CHE TENNIS. Anche e soprattutto durante i Mondiali di Calcio.

  193. gio92 scrive:

    x Stefano
    mah , credo che stavolta il “PS” di Nikolic fosse apposta x te che come diciamo a Genova hai abboccato come un “luasso”…..
    Sbagliero’ ma direi che soprattutto in quest’ultimo post fosse alquanto evidente l’ironia anche garbata direi. Poi magari sono proprio un tonno io a crederlo !!!

    x Mauro
    concordo con Stefano, perchè faresti un torto a noi !

    x Gabrì
    dopo un doveroso ringraziamento per l’ottimo riassunto ti chiederei un altro piccolo sforzo , quando dici “ci ha fornito un foglio con l’indicazione di alcuni punti secondo lui fondamentali su cosa deve saper fare un dodicenne” …. se ne potrebbe avere una copia ?!

  194. gio92 scrive:

    x Stefano
    mah , credo che stavolta il “PS” di Nikolic fosse apposta x te che come diciamo a Genova hai abboccato come un “luasso”…..
    Sbagliero’ ma direi che soprattutto in quest’ultimo post fosse alquanto evidente l’ironia anche garbata direi. Poi magari sono proprio un tonno io a crederlo !!!

    x Mauro
    concordo con Stefano, perchè faresti un torto a noi !

    x Gabrì
    dopo un doveroso ringraziamento per l’ottimo riassunto ti chiederei un altro piccolo sforzo , quando dici “ci ha fornito un foglio con l’indicazione di alcuni punti secondo lui fondamentali su cosa deve saper fare un dodicenne” …. se ne potrebbe avere una copia ?!

  195. stefano grazia scrive:

    Vorrei rispondere anche a Jho: e’ vero che il tennis e’ uno sport troppo costoso ma irei che soprattutto per la parte della preparazione atletica ogni buon genitore con un passato sportivo alle spalle qualche cosa la puo’ fare: l’importante e’ il sapere cosa fare e quindi il documentarsi, ascoltare gli esperti,leggere, andare a vedere cosa fanno gli altri…Dai 3 ai 7anni Nicholas non e’ andato in nessuna Academy…Nel 2004 ha fatto 2 sett da Bollettieri e cosi’ anche nell’estate 2005…Ma e’ solo da Dicembre 2005 che Nicky e’ entrato sotto l’orbita dello Strategy Zone e comunque ci va 2-3 volte all’anno…In Australia ci siamo andati per vacanze e abbiamo colto l’occasione per visitare la Pat Cash e l’estate scorsa in Italia abbiamo fatto una sett da Bob Brett e un paio alla VDMERE con Bertino a Marlengo…MA NON DIMENTICATE CHE NOI VIVIAMO IN AFRICA TUTTO L’ANNO E QUINDI PER IL RESTO DELL’ANNO CI DOBBIAMO ARRANGIARE. Abbiamo il grande vantaggio (questo si ENORME) della disponibilita’ dei campi ma per il resto credo che tutto quello che abbiamo fatto noi lo poteva fare chiunque…basta leggere, documentarsi, averne voglia e sacrificarsi il che significa che invece di giocare io contro un mio vecchio amico, passavo quell’ora o due con mio figlio, significa che mia moglie si lamenta ogni tanto di non trovare mai il tempo di andare dal parrucchiere, di andare a a trovare le altre signore espatriate,di leggere un libro…Credo infine che questo sia il significato di leggere il Blog Genitori & Figli: essere solleticati e stimolati e incuriositi…Alcune cose che ho scritto io, molte cose che han scritto Enzo, Stefar e soprattutto Mad Max dovrebbero aver fatto capire che esiste un mondo tutto da scoprire oltre la siepe del vetusto circolo e della SAT del Maestro Pierino…Poi sta a ognuno di noi decidere se vale la pena diandarlo ad esplorare. Nei commenti di Max e di Enzo, in alcuni interventi del Prof Buzzelli, nei libri che vi ho suggerito e se vogliamo anche nei programmi di lavoro che spesso ho con voi condiviso, a mio parere vi sono tutte le informazioni di cui uno necessita per completare o meglio COMPLEMENTARE il lavoro fatto da vostro figlio col Maestro del Circolo sotto casa. Che magari e’ bravissimo ma non ha tempi e mezzi. Certo, poi sta a voi decidere se invece di andare al mare alle Seychelles o a Riccione o in Sardegna, quest’estate andate da Bob Brett o da Vavassori o a Caldaro o da Mose’ Navarra (c’e’ mai stato qualcuno? qualcuno ci sa dire qualcosa?)per una o due settimane…Ma li’ ci si va soprattutto per osservare e imparare quello che poi si dovrebbe fare a casa … Ritorno al discorso sul Committment con la frase della Nabratilova:Nel Breakfast con Ham and Eggs, the chicken is involved but it’s the pig who’s committed, la gallina e’ coinvolta ma e’ il porco che e’ completamente”committed”, impegnato al 1000%, e la nostra simpatia deve andare al Pig. Insomma, Jho, sei chicken o pig? Cosa sia Max lo sappiamo: uno che si trasferisce sul lago d’iseo per essere vicino all’Academy non puo’ essere che un porco (eheheh). No, a parte gli scherzi: e’ davvero una questione di committment e il segreto sarebbe quello di essere committed ma senza che questo crei una pressure sui figli…Ma anche di questo abbiamo agionato molto e a lungo e quindi mi fermo qui.

  196. anto scrive:

    @ Nikolic, sei davvero un genio dell’incomprensione. Tu hai bisogno di questo blog come i tossici hanno bisogno del metadone. Dove trovi un posto come questo dove sfogare le tue elucubrazioni mentali. Lo sai che noi ti diano quello che vuoi, mazzate psicologiche e zuccherini terapeutici. Vedi, tu sei uno dei molti motivi per il quale il blog deve esistere, sei la versione maschile della Chloe. Mi piace leggere le tue svanverate, sono troppo troppo. credimi se non esistessi ti dovremmo inventare. E poi, ti piace farci inkazzare e noi ti diamo soddisfazione, riesce a far perdere la trebisonda perfino ad un santo come Stefano grazia. Comunque non preoccuparti, va tutto bene, sei stato solo colpito dalla sindrome di stoccolma, e noi faremo di tutto per guarirti……dandoti quello che vuoi…….KAZZIATONI!

  197. stefano grazia scrive:

    Sara’ che ieri giocando una delle mie migliori partite da quando sono ritornato a Lagos ho battuto 61 62 un vecchio amico col quale da quando ero tornato avevo sempre fatto un set per parte mentre prima di lasciare Lagos 5 anni fa lo battevo regolarmente,sara’ dunque perche’ quando si gioca bene e per di piu’si vince, si ha sempre piu’voglia di fare, mi ritrovo ad aver voglia di scrivere e quindi aggiungo: anche ieri (e anche oggi) sono uscito dall’Ufficio e son corso al campo dove Nicholas aveva appena finito il training colCoach Nigeriano, quello della Davis Cup, e prima di andare a giocare col mio amico, mi son fatto 45′ di Foot Drills ed esercizi atletici basati principalmente sulla Allenamento dei empi di Reazione perche’ in base ai tests registrati da Catizone c’era questa incongruenza che lui stesso probabilmente attribuiva ad un errore di misurazione (o a una scivolata): Nicky aveva infatti fatto registrare sul cronometro tutti i migliori tempi nelle prove di velocita’ ma poi nel Test del Tempo di Reazione il risultato non era pari alle attese…Ed eccollora, su suo suggerimento, una costante ripetizione del test n se’ e comunque una nuova epifania: per quest’anno oltre ad allenare Consistency e Servizio, ci concentreremo comunque sul Traning del Reacting Time utilizzando stimoli visivi e acustici, qualcosa ci inventeremo. Per esempio ieri l’avevo messo con la faccia rivolta al muro e poi da dietro io gli tiravo le palline che lui doveva fermare con la mano. Poi, oltre ai vari slalom fra i coni con partenze da in piedi,seduto,sdraiato,prono, la cattura della pallina (lui a 5-6 metri parte quando io lascio cadere la pallina e deve prenderla prima che rimbalzi due volte), un po’ di ZBALL (una sorta di pallina magica con gli spigoli) e infine i amosi test con partenza dalla linea di ondo e arivo alla linea di servizio: due/tre partenze quando vuole lui e poi due/tre partenze al tuo via(dato a spalle girate, n modo che lui non veda).La differenza fra i due tempi da il reaction time. In questi giorni Nicholas che a roma aveva dato un brutto 0,70 si e’ mantenuto sui 0,30 e addirittura una volta 0,10 (ma probabilmente qui o ha “fregato” lui o ho sbagliato io a misurare). La media nazionale data da Catizone sarebbe 0,40.
    Comunque quest’estate Nicholas verra’ sottoposto a test medici, auxologici e spero anche atletici se il Prof Buzzelli alla BTA trovera’ un po’ di tempo da dedicarci La differenza fra Catizone e Buzzelli mi sembra tutto sommato sottile: cosi’, d’acchito, direi che atizone e’ piu’ ossessionato (in senso positivo) dall’importanza di iniziare in eta’ precoce ma puo’ darsi che anche Buzzelli sia completamente d’accordo e che semplicemente sia stato io a non recepire questa urgenza. Noi abbiamo sempre sostenuto la necessita’ di eseguire i gesti tecnici ma intendendo con questo anche i foot drills e probabilmente qui e’solo una questione semantica…Tutte le volte che siamo stati alla BTA comunque Nicholas ha sempre svolto un paio d’ore almeno di lavoro col Prof e ripeto, il DVD LA PREPARAZIONE ATLETICA DEL TENNISTA dovrebbe essere visto da tutti i Genitori del Blog perche’ permetterebbe a tutti di capire poi quello che Mad Max, Catizone, Enzo, lo stesso Prof sono andati dicendo in questi mesi…Costituisce cioe’ un buon approccio divulgativo alla materia (e teniamo presente che e’ stato girato quasi 10 anni fa il che va a onore e merito del Prof).
    Preciso anche che non sono pagato da Buzzelli per fargli pubblicita’, non so nemmeno se il DVD e’ disponibile. Magari ce lo potrebbe dire lui…

  198. stefano grazia scrive:

    AIUTO!!!QUALCUNO MI FERMI!!! NON RIESCO AD IMPEDIRMI DI SCRIVERE!!!!

    Da Rassegna Stampa un interessante articolo di Vincenzo Martucci su Papa’ Bartoli:

    Vincenzo Martucci, la gazzetta dello sport del 14-05-08

    ROMA - Ma papa non ti manda sola. Non nel tennis. Non papa Walter Bartoli, che prende il testimone dai famosi Graf, Sabtini, Capriati, Dokic e Williams. Anche lui unico, diverso, ma convintissimo e vincente, fino a portare la sua Marion al numero 9 del mondo due anni fa, con 3 titoli Wta e l’onore della finale a Wimbledon 2007. Anche lui così protettivo, con la pioggia (come ieri per tutta la giornata degli Internazionali Bnl d’Italia) o con il sole (che è annunciato solo da domani) : «Perché queste atlete restano comunque ragazze che, finita la partita, si ritrovano magari da sole, magari dall’altra parte del mondo, magari infortunate o deluse per una sconfitta, e devono avere accanto qualcuno di cui hanno totale fiducia». Stregone Papa Bartoli ha iniziato la figlia al tennis a 6 anni, da medico generico: «Ho studiato la tecnica con l’INSEP, l’Istituto francese dello sport e dell’educazione fisica, e il resto l’ho appreso strada facendo, insieme a Marion. Ma partivo avvantaggiato: diventare coach di tennis è molto difficile senza avere cognizioni di preparazione fisica, fisiologia e psicologia, io queste cose le conoscevo già. E ho imparato a farle funzionare tutte, insieme alla tecnica. Perché altrimenti, senza una cosa, danneggi l’altra». Dal 2000, d’accordo con moglie e figlioletto, ha lanciato la scommessa firmando subito Orange Bowl e Us Open juniores. «Prima ho dato credito a 3 tecnici e a 3 preparatori fisici di nome, e con nessuno ha funzionato. Il tennis è pieno di osteopati, agenti, manager, massaggiatori: specialisti sulla carta che in realtà non hanno conoscenze. Allora ho lasciato il lavoro — tanto potrei riprenderlo quando voglio—e ho cercato di aiutare io mia figlia. Come altri padri e madri, che non si fanno manipolare». Errori Papa Bartoli ha studiato la muscolatura di Marion: «Che non è un’atleta nata come Dementieva, Serena Williams, Sharapova o le due serbe, Jankovic e Ivanovic, e quindi deve lavorare di più e in modo più continuativo di altre». Federtennis Ha rotto i ponti con la potente Federtennis francese, ed è diventato lo zimbello del Tour, con allenamenti condotti facendo servire Marion con scarpe rialzate, oppure correndo coi pesi, o ancora giocando con una racchetta più pesante: «Ammetto, ho cambiato molte volte, ho fatto errori, ho anche causato un infortunio a mia figlia al polso. Ma è stato l’unico. E a differenza di me, quale famoso allenatore ammetterà di aver sbagliato? Quale giocatrice si fermerà davvero, come ha fatto Marion davanti al calendario folle di quest’anno che, con l’Olimpiade e la Fed Cup, è un’istigazione al doping? Medicalmente è impossibile e mia figlia ha detto no». Un pazzo, l’ennesimo padre-padrone? «No, per niente. La Bartoli è veloce ed ha qualità, ma ha dimostrato disciplina e ha fatto risultati», risponde Daniel Panajotti, il coach argentino di Francesca Schiavone che, sull’ignoranza dell’ambiente potrebbe scrivere un libro di barzellette. Come tanti altri.”
    AGGIUNGO SOLO CHE MI PARE CHE ANCHE PIATTI ABBIA PARLATO BENE DEL MIO COLLEGA, Il Dr Walter Bartoli, che ovviamente ha tutta la mia simpatia.

  199. Archipedro-ex-Piero scrive:

    Di tanto in tanto passo a trovarvi. Vi leggo. Le ultime evoluzioni, o involuzioni, di questo sotto-blog mi spingono a ribadire quanto vi dissi prima del vostro utilissimo raduno: sarebbe (stato) bene dar vita ad una rete. A partire da questo contenitore, e senza disconoscerne i meriti, ma per superarne i limiti (…).
    E poi, ancora una volta, la comunicazione dovrebbe essere pensata a favore… di chi legge. Non si può essere eccessivamente autoreferenziali. Anche se poi i post denotano comunque profondità ed ironia.
    Credo che in questo frangente storico serva la sintesi. Infine pochi hanno avuto il coraggio di mostrare il proprio volto… e noi, ai nostri figli, volgiamo innanzitutto insegnare il coraggio.

  200. madmax scrive:

    jho è vero prep atletici di quel genere ce ne sono pochi e appunto quando si può incontrarli è una follia perdere l’occasione e come diceva stefano (visto che vendono i programmi) basta togliere un po’ di tempo ai propri svaghi e investirli nella preparazione fisica di propri figli..

    per quanto riguarda la vavassori ovviamente ci sono tutte le forme possibili ed immaginabili (week end settimane mesi estivi etc) certo che per seguirne la fisolofia e creare un progetto ci vuole tempo e come dice stefano riguardo la bollettieri full time e week end settimane è un po’ diverso anche se per i bambini il gruppo giusto è più facile trovarlo..

    i bambini vengono presi già a 5/6 anni

  201. stefano grazia scrive:

    Gio92: dici che Nikolic scherzava? Mah, per me ci crede davvero, a costo di essere autolesionista Bastian Contrario Demostenikolic ora per sempre anche sotto tortura giurera’ che il Blog e’ meglio chiuderlo e leggersi solo gli Articoli sena commenti (che erano il motore polemico e critico del Blog e spesso, guarda caso, orientati contro Sistema Circoli,Federazione,SAT,etc)

    Ex Piero: non capisco,mi sorprendi…prima ti lamentavi perche’ le tue escursioni filosofiche e di vita vissuta non venivano raccolte, poi scrivi che pochi hanno avuto il coraggio di mostrare il loro volto ma non mi risulta che tu abbia dato nome e cognome…E comunque mi sembri uno al quale il proprio figlio ha appena detto che preferisce giocare a calcio che a tennis…Che ti e’ successo? Raccontaci…

  202. madmax scrive:

    bentornato piero ed hai ragione, ma infatti di limiti non ce ne sono…

  203. anto scrive:

    @ Stefano Grazia. Comunicazione di servizio, Stefano hai ricevuto la mia e mail? Ciao grazie

  204. archipedro scrive:

    Stefano. Nei primi post avevo addirittura linkato (inconsapevolmente) il mio sito web… ma non é questo il punto: io do informazioni di me a chiunque, e forse sbaglio. Mi piace sentirmi libero di farlo.
    Rispetto a questo sotto-blog é successo che mesi fa un mio post è stato bloccato, e poi ripubblicato giorni dopo senza le frase incriminata (era qualcosa di negativo sulla cultura cattolica…). Ed è successo che io abbia letto i relativi messaggi che si sono scambiati gli amministratori… nulla di grave ma, nella forma, mi sono fatto l’idea del metodo (…). Anche se poi il sig. Commentucci m’ha dato delle spiegazioni molto civili (non avrei dovuto leggere quelle mail “operative” riservate… colpa del sistema). Quella è stata la svolta rispetto a questo strumento, dove sono filtrato da persone che, a mio parere, non hanno le stesse motivazioni di chi viceversa tira le fila del ragionamento… Per cui Max, se tu qui sei libero, significa che… hai più potere di altri… Capita: sarebbe come se da interista (ormai pentito) bloggassi sul sito della juventus. Però alla fine posso ricredermi sull’opportunità di svendere… la mia anima.

    Mio figlio sta facendo progressi enormi, e già il filmantino di Marzo su “youtube” non gli rende più giustizia. Ma stiamo percorrendo insieme una strada estremamente solitaria… se neppure in questo contesto tennisticamente selezionato ho trovato dei riscontri. Però la rete aiuta: per il filmato ho ricevuto i complimenti da un signore che dev’essere recordman di “palleggi con palline da golf su martello”, uno che comunque gioca anche a golf, ed allena i suoi figli all’ambidestrismo: ce ne sono di pensieri nel globo!
    p.s. Da qui un mio consiglio banale: provate a scrivere anche in inglese, magari traducendo i post… uscire da questo “piccolo mondo antico” a volte non guasta…

  205. marcos scrive:

    nell’ultimo articolo postato nel blog e dedicato all’addio di henin, ubaldo chiude con una domanda rivolta soprattutto agli attori di questo spazio, dedicato a genitori & figli. il tema è uno dei più trattati: vale la pena spendere tante energie e quattrini, per provare a portare un figlio ai vertici della classifica mondiale?
    io ho scritto la mia: per me, vale la pena…se si hanno energie e quattrini, naturalmente!

  206. archipedro scrive:

    Yesterday my son, my fiancé and I have gone to play tennis but we’ve found our (free) spot already taken. Not to wait for an hour we’ve decided to have a try in a old tennis court inside a high school garden (while the lessons where still going on, I didn’t know they’d finish at 17.00). After a while a few teenagers aged about sixteen-eighteen came out to “play”, and so we’ve had to sit and wait about three quarters of an hour watching their “tennis” going on. As usual no gym professor could be seen, so it was quite normal for them to hold the tennis racket in the middle of the handle trying to hit the ball as if they were gardeners. No shame on their faces, no hint of decency and self control after having truly seen, even though for a few seconds only, a kid aged six training tennis. Just blasphemy and, what is worse in my opinion (their souls are theirs…), no sign of engagement. My fiancé was upset because of the situation, and so was I. But at the same time it made me feel fortunate and strong, and wise…
    Now I know what you’re thinking of… why the hell do we entered a high school to play tennis for free? Couldn’t we join a tennis club and be normal? Well, we might do so, but I’m wandering… and what if we discovered that “tennis pupils” are the same ones as those of the school?
    So the question is… as long as I play tennis with my son in the middle of nowhere maybe he suffers solitude (in school times he won’t be so lonely, will he?) but it’s very simple for me to teach him well. Respect for sports, any kinds, for adults like his mother and me and for himself.
    If he has to “admire” a show like that it’s good for us to be present, to explain him what’s the meaning of the lack of a future perspective. The lack of education, and passion, and struggeling…

  207. andrew scrive:

    Piero…

    devi avere un po’ di pazienza e sopratutto insistere proponendo il tuo punto di vista…

    Anche i miei post vengono accuratamente vagliati, in quanto non immediatamente compresi, ma alla fine vengono pubblicati anche se con un po’ di ritardo. è passata anche la mia visita al Partito Radicale…

    Il mio sciopero del “clic” non-violento e di dialogo non è stato da tutti correttamente interpretato…ma come ho già detto, ci vuole pazienza…non tutti sono preparati mentalmente a recepire posizioni nuove e diverse, che vengono subito interpretate con vecchi parametri…

    Invece, sono sicuro che stai facendo un ottimo lavoro solitario (e qui mi cassano: volevo dire un’onanismo tennistico superiore all’offerta orgistica di bassa qualità dei circoli)

  208. stefano grazia scrive:

    Honestly, I do not understand you…Non ti capisco: se vuoi scrivere in inglese, vai su un sito in inglese…Io posso capirti e sono anche un fautore della Conoscenza delle Lingue, mio figlio e’ bilingue e parla anche portoghese, sta studiando francese e il prossimo anno iniziera’ lo spagnolo e il motivo per cui andiamo da Bollettieri anziche’ alla Vavassori o BTA o BBTC e’ probabilmente dovuto al fatto che non vi sono buone scuole internazionali nelle vicinanze di dette Accademie Italiane, sono perfino un antinazionalpopolare che litiga ogni volta affettuosamente con roberto sull’esagerato provincialismo e esagerata attenzione ai risultati dei giocatori italiani (tanto da preferire andare a vedere le quali di Lopez piuttosto che andare al Raduno eheheheh-scherzo!)in uno sport globale come e’ il tennis, ma rimango un po’ perplesso alla scelta dell’inglese in un sito in lingua italiuana…Adesso arriva uno e scrive in olandese?

  209. stefano grazia scrive:

    Sul subBlog Ubaldo & i suoi Ribelli che in altra area sta facendo concorrenza quanto a numero di posts a Genitori & Figli, Mad Max annotava in risposta ad anto che “il tutto, per chi vuole capirlo è racchiuso nelle parole che ubaldo ha scritto nel suo penultimo post:
    “Le valutazioni sull’importanza giornalistica di un evento credo di saperle fare, dopo 35 anni. Certo cose le seguo prioritariamente, altre le seguo se posso, altre non le seguo perchè non posso”
    ed il gruppo di genitori&figli piaccia o meno si trova (nelle priorità di ubaldo) nel secondo o più realisticamente nel terzo gruppo quindi nonostante qualcuno qui può aver pensato per un momento di appartenere ad un qualcosa si arrenda al fatto di essere solamente un lettore del blog, un”cliente”…. e tutto sommato mi sembra anche abbastanza normale, oltretutto considerando che la stampa dei giorni nostri nn è certo una tipo di stampa che si faccia molti scrupoli…poi che qualche volta si possa anche essere lungimiranti è un altro discorso, ma qui entriamo nella sfera delle capacità personali e non tutti le hanno nella stessa misura, ognuno la pensa in modo diverso e solo il tempo ci dirà chi aveva ragione…” Questo mi faceva inviare un Commento che spero concluda la Grande Crisi e convinca anche Mauro a scendere dall’Aventino:
    @ Credo che l’analisi di Mad Max sia corretta e anche giusta…se fossi Ubaldo anch’io metterei Genitori & Figli, nella mia Scala delle Priorita’, al Terzo Posto. Pero’ forse al Raduno avrei fatto di tutto per andarci ma non per incontrare i Genitori bensi’ per incontrare Piatti & Co, per far vedere a Piatti & Co che il Progetto era importante e poteva avere un seguito, per propagandare il Blog fra gli Addetti ai Lavori, e magari anche per cogliere l’occasione e fare un intervista a Piatti & Co sulle recenti dispute con la FIT. SOPRATTUTTO avrei ordinato a Roberto di lasciar perdere le Quali soprattiutto se io non avessi potuto essere presente.
    Cambia il mio rispetto, stima, gratitudine nei confronti di Ubaldo? Manco di una virgola anche se confesso che avrei preferito che qualcuno rispondesse alle mie email (l’ha fatto prontamente Michele ma alla mia email intitolata CRITICA (spero)COSTRUTTIVA ha poi risposto solo Marcos (ma Marcos e’ talmente buono che soffre sulla croce nel tentativo di dar ragione a tutti, tranne a Berlusconi e a De Villers…SCHERZO!!!!) e sopratrtutto mi ha dato un po’ fastidio il suo riferimento alle 28.000 cose da fare che han fatto fuggire dal blog un paio di persone…in effetti le 28.000 cose da fare le avevano soprattutto Piatti & Co ma onestamente le abbiamo anche noi con la differenza che io per esempio faccio il medico e il mio mestiere ci azzecca molto meno con un blog che quello di un giornalista, nel senso che i soldi della pubblicita’ non ci saranno e tutti lavorano gratis e per la gloria, ma sicuramente il ritorno mediatico e pubblicitario per UBS e’ notevole tanto e’ vero che il nome di Scanagatta, sempre molto conosciuto nell’ambiente, e’ sicuramente molto piu’ in auge ora, ormai anche a livello internazionale, di quanto lo era un anno fa e forse e’ tornato ai livelli di quando faceva il telecronista. Quindi e’ vero che Ubaldo si fa un mazzo cosi’ ed e’ vero che noi di Genitori & Figli gli
    dobbiamo tutto, pero’ il suo ultimo sfogo a me ha lasciato una punta di amaro. Chissa’, magari era solo un mio senso di colpa ma piu’ probabilmente e’ che in questa vicenda (il Raduno, il nuovo format, la scelta di ridimensionare i commenti a scapito degli articoli e delle traduzioni,etc)mi e’ sembrato quasi che il giocattolo si fosse rotto e che il Blog stesse andando in un[’altra direzione…Da qui l’impulso mio e di altri, e secondo me encomiabile, di non tenersi dentro la rabbia e il dolore ma di esprimerlo… Mancanza di Fiducia o di Pazienza? Secondo me piu’ una DIMOSTRAZIONE DI AMORE…At least he cares, dicono alla Bollettieri quando un bambino si arrabbia se sbaglia un colpo e sbatte la racchetta per terra, sarebbe peggio se se ne fregasse, se fosse letargico, indifferente… Ecco, secondo me tutte queste critiche-che tutti dicono di amare ma che in realta’ nessuno veramente preferisce ricevere-queste critiche dicevo sono la Vera Probva d’Amore per il Blog e per Scanagatta e secondo me lui dovrebbe segnarsi tutti i nomi di quelli che sono intervenuti e preoccuparsi di piu’ di quelli che non hanno mai scritto, inclusi alcuni dei collaboratori (ma spero che alcuni di questi-e penso a roberto, angelica, giovanni, riccardo, michele- probabilmente gli avranno espresso i propri dubbi a voce)…E quindi: USQUE TANDEM SCANAGATAE ABUTERE PATIENTIAE NOSTRAE?????
    BADATE BENE CHE SCHERZO!!!!! ma e’ la prima cosa che mi e’ venuta in mente leggendo il commento di UBS sulla pazienza virtu’ dei forti…Invece ,tecnicamente:
    1)concordo con MAX: sarebbe meglio cliccando Genitori & Figli finire nell’Area dei Riassunti e da li’ scegliersi l’ultimo riassunto o il riassunto che uno vuole (tutti a commenti bloccati,tranne l’ultimo)
    (…)
    Sperando di non aver urtato la sensibilita’ di nessuno, invito tutti-dopo essersele date di santa ragione-a un terzo tempo in stile rugbystico.”

  210. madmax scrive:

    piero è vero ho trovato il tuo sito….e guarda che anche a me ed a stefano non hanno pubblicato alcuni post.. per il resto tu devi continuare a raccontare come procede il lavoro con mati non si sa mai che un domani il tuo percorso alternativo possa servire a qualcuno…e comunque potrai sempre diventare un vaffantennista…

  211. stefano grazia scrive:

    ExPiero: adesso non ti offendere se ho scritto che non capisco l’utilita’ di scrivere in altra lingua…Se vuoi, puoi continuare a farlo ma non lamentarti se non ti rispondono, gia’ non lo facevano prima quando scrivevi in Italiano (GIURO!!! QUESTA E’ SOLO UNA BATTUTA!!! Del resto sai che ti stimo moltiossimo e per me tu sei quello dell’intuizione della polivalenza, con cui concordo e ovviamente ti fara’ piacere che concordano anche tutti i libri che ho citato…)

    Per rispondere a Marcos, in effetti era mia intenzione riportare gli interventi di nostro interesse anche qui in Genitori & Figli…Dunque Ubaldo domanda: “Siamo proprio sicuri, e mi rivolgo anche a quanti popolano la nostra rubrica genitori e figli, che sia giusto desiderare per loro un avvenire così? Anche perché…mica tutti diventano n.1 del mondo!”.

    marcos scrive:
    14 Maggio 2008 alle 16:18
    mettiamola così, ubaldo: se un figlio mi diventa numero uno e a ventisei anni si ritira, vuol dire che, quando avrò circa una sessantina d’anni, avrò in famiglia un uomo che avrà saputo togliersi tante soddisfazioni e che sarà riuscito ad ottenere il massimo possibile dalla sua professione.

    probabilmente avrà le caviglie usurate, le ginocchia ballerine e la schiena in difficoltà, ma avrà sicuramente modo di trovarsi una nuova occupazione: più tranquilla, più sedentaria, più riflessiva.

    compito mio, in questi ventisei anni, è quello di lasciargli sempre aperta una finestrella su altri interessi, da coltivare, appunto, quanda sarà un giovane pensionato ventiseienne!

    altro discorso è se a ventisei anni dovrà ritirarsi dalla seconda categoria per guai fisici: un posto da maestro, comunque, glielo troverò (o se lo troverà)…ce ne sono molti di maestri zoppi, nei nostri circoli!

    Nikolik scrive:
    15 Maggio 2008 alle 01:00
    Dice Ubaldo: “Siamo proprio sicuri, e mi rivolgo anche a quanti popolano la nostra rubrica genitori e figli, che sia giusto desiderare per loro un avvenire così? Anche perché…mica tutti diventano n.1 del mondo!”.

    E come al solito, c’è il solito silenzio, nessuno risponde, se non Marcos, con la consueta sapienza. Tutti gli altri, a scrivere della Henin, cioè una miliardaria che ha avuto successo.

    E allora ho pensato a ieri.
    Ieri sono andato a fare una capatina al torneo di Santa Croce sull’Arno, il torneo internazionale under 18 più importante d’Italia dopo il Bonfiglio, un Grade 1, comunque uno dei più importanti d’Europa.
    Stavo vedendo una magnifica partita.
    In questo genere di tornei, anche se molto importanti, non c’è un arbitro, non c’è nessuno che tiene il punteggio, non ci sono raccattapalle, niente.
    Le giocatrici fanno tutto da sole.

    Ogni 3 giochi, veniva da me a chiedere il punteggio, “the score, please”, (io ero, in pratica, l’unico spettatore) una ragazzina, giovane giovane, alta alta, bianca bianca, pallida pallida, magra magra, dell’est europeo.
    Chiedeva il punteggio perché doveva giocare su quello stesso campo la sua partita, immediatamente dopo il match che stavo vedendo.
    Era tesissima, non vedeva l’ora di iniziare, si vedeva che sperava che finisse presto la partita precedente e, per quello, ogni 10 minuti veniva sempre a chiedermi il punteggio, “the score, please”.

    E allora ho visto che tutte le altre, ma proprio tutte le altre, avevano completini super firmati.
    E ho visto che una australiana aveva sette (le ho contate) paia di scarpe, che stava provando, per vedere quali fossero le migliori, prima di iniziare la sua partita.
    E ho visto che questa ragazzina, giovane giovane, alta alta, bianca bianca, pallida pallida, magra magra, aveva invece il borsone e la tuta con la scritta “ITF Grand Slam Development Fund”, che è il progetto di aiuti alle federazioni studiato dall’ITF.
    E prima avevo visto che mangiava quello che passava il circolo organizzatore, al self service, mentre le altre avevano le barrette energetiche. E beveva l’acqua minerale, e non gli integratori salini delle altre.
    E se non ho visto male, ma posso aver visto male, aveva solo due racchette.
    E quando è scesa in campo, e si è tolta la tuta, ho visto che aveva una T-shirt bianca senza nessuna scritta, completamente bianca, di quelle che trovi al mercato, che te ne danno 3 per 10 Euro.

    Ho pensato: oltretutto, ci saranno anche, da qualche parte, i suoi genitori, che sperano e soffrono per lei e per il suo rovescio (in verità il suo punto debole, a mio modesto parere)?

    Ha perso quella partita.
    Ma da ieri, il suo risultato sarà il primo che guarderò in ogni tabellone di torneo che disputerà.
    Avrà anche perso la partita, ma ha guadagnato un tifoso.

    Che volete farci, sarà che invecchio, sarà che mi intenerisco, sarà il mio istinto paterno che, dopo tanti anni, comincia ad affiorare.

    jan scrive:
    15 Maggio 2008 alle 08:37
    Beh, alla bellissima domanda di Ubaldo (“Siamo proprio sicuri, e mi rivolgo anche a quanti popolano la nostra rubrica genitori e figli, che sia giusto desiderare per loro un avvenire così? Anche perché…mica tutti diventano n.1 del mondo!”) è più di un anno che nello spazio Genitori e Figli stanno cercando di rispondere.
    E’ una domanda complessissima nella sua semplicità, ma una risposta richiede tempo, per non cadere nell’ovvio.
    Ognuno fa le sue scelte di vita, ha i suoi metri di valutazione e ci sono proverbi per tutti.
    Ieri in conferenza stampa Justine sembrava felice e serena, Sembrava si fosse tolto un dente e l’ intervento fosse stato molto meno doloroso del previsto. A 26 si ritira da numero 1, ricca, con una vita davanti da poter vivere come meglio crede, stabilendosi in una casa di campagna a coltivare rose antiche oppure viaggiando o facendo la missionaria in Africa oppure ancora studiando ingegneria biomedica al Massachussets Institute of Technology .
    La vita non è fatta solo di tennis, naturalmente. E meno ancora lo è per una campione che ormai dal tennis ha preso tutto quello che poteva prendere. Se Justine ci è riuscita a soli 26 anni, merito del suo talento enorme e della sua intelligenza. Da questo punto in poi avrebbe solo da perdere e nulla da guadagnare.
    E questo è uno degli aspetti più sadici del tennis. Per i primi c’è solo da “difendere”. Henin, come Federer non possono andare oltre il numero 1, ma devono solo sopportare lo stress di dove competere con se stessi per uguagliarsi, altrimenti vengono superati.
    Si vede chiaramente in questi giorni. Roger, reduce da una monucleosi, non può permettersi un riposo lungo e adeguato, deve essere in campo a “difendere” punti. Per gente come Justine e Roger, che non ha mai fatto della difesa la sua arma vincente, diventa frustrante.
    Forse un rimedio a tanto stress sarebbe quello di togliere la classifica così come strutturata e lasciare solo la Race, ossia la classifica dei risultati dell’anno. Nessuno dovrebbe a quel punto confrontarsi così tanto brutalmente con i propri (e non altrui) risultati ottenuti l’anno precedente e un incidente o una malattia potrebbero essere curati convenientemente. Ma ciò toglirebbe “spettacolo”. Justine si è sottratta alle leggi dello spettacolo.
    In un tennis femminile dove è diventato un fattore essenziale l’aspetto fisico per costruire il personaggio e in un tennis maschile in cui contano le qualità da programmatore e produttore di se stesso più che la genialità nel gioco, Justine lascia. Come darle torto? Tenetevi Ivanovic.
    Henin sceglie la vita.

    Alla domanda di Ubaldo :“Siamo proprio sicuri, e mi rivolgo anche a quanti popolano la nostra rubrica genitori e figli, che sia giusto desiderare per loro un avvenire così?”io rispondevo con una batuta : NE HO VISTI DI PEGGIORI DI AVVENIRI, rimandando la discussione ovviamente su Genitori & Figli. E qui su Genitori & Figli oltre ad invitare Jan (che ringrazio per la stima e l’affetto con cui ci segue) ad intervenire anche da noi, devo dire che concordo con quanto lui ha scritto…in effetti e’ da oltre un anno che stiamo cercando di dare una risposta…E alcune le abbiamo date…io stesso, Max, Enzo, Stefar, Francesco,Kill (io non volevo farne un pro, io volevo farne un agonista)Bill… Mi ricordo che proprio all’inizio io vevo citato Ivan Lendl…Alla domanda di una giornalista che gli chiedeva se non era preoccupato di far perdere alle sue 4 figlie (che ci stanno provando nel Golf, anche loro all’IMG Academy di Bradenton, la’ ove e’ inclusa anche la Bollettieri) quella stessa adolescenza spensierata che a lui era stata negata, il buon Ivan sprezzante le replicava: Perdere cosa?Stare ore al mall a fumare, fare nulla, stare ore davanti alla TV o alla Play Station o a lanciarsi SMS col cellulare?. Senza essere cosi’ drastici e conservatori,alla fine quello su cui tutti concordavamo era che vivere un periodo in simbiosi col proprio figlio facendo insieme un qualcosa di sano all’aria aperta, sara’ comunque un qualcosa che rimarra’ nel nostro bagaglio di ricordi, qualcosa che ci porteremo dietro tutta la vita… A 13-14 anni come dice anche Piatti, dovrebbe poi essere il Bambino divenuto Ragazzo a decidere, a scoprire in se’ le motivazioni…il nostro compito era di portarlo ad essere a 13-14 anni nella condizione di poter decidere perche’,lo abbiamo sempre ripetuto, senza tutto quel lavoro a monte, nello Sport moderno uno a 14 anni puo’ forse decidere di punto in bianco solo di diventare un Pilota di Rally o di formula Uno (e forse neanche quello).
    E ad ogni modo, fuor di battuta, come sarebbe stata la vita di Justine, Andre, Roger, Rafa & Co senza il tennis? Ma anche quella di Filippo e Potito?
    E per tutti quelli che non ce l’hanno fatta? Alcuni diventeranno Avvocati, altri Attori, altri Medici, altri Maestri, Istruttori di Educazione Fisica, e qualcuno magari un fallito un delinquente. Ma non credo certo per colpa del tennis. E’ la vita che a volte e’ bastarda. Di solito, si dice almeno, che chi ha fatto sport sa affrontarla anche con un certo piglio. Poi dipende dal background culturale e dalle aspettative. Qui entrano in ballo i Genitori e l’Ambiente.Come in tutte le altre professioni e situazioni. Ritornando a molti exgiocatori, certo qualcuno e’ un frustrato scoglionato e qualcuno e’ finito male, ma sono sicuro che anche fraquelli che non sono mai entrati nei Top 100 ce mne sono tanti che si sono realizzati lo stesso e almeno non hanno il rimpianto di non averci provato. Come dicevo tempo fa, E’ MEGLIO RIMPIANGERE DI VER FATTO UNA COSA PIUTTOSTO CHE RIMPIANGERE DI NON AVERCI NEMMENO PROVATO.

  212. stefano grazia scrive:

    PS Onestamente poi su Genitori & Figli…Io son sempre rimasto sorpreso del suo successo e scettico sul numero dei lettori…ho sempre pensato che fossimo quattro gatti e per quei quattro gatti, divenuti amici per via delle affinita’ elettive, ho sempre scritto, non per folle oceaniche di lettori, ma per marcos,anto,gio92,pibla e francesco prima, e poi per Stefar,Enzo,atti,kill bill,max,mauro,andrew,piero etc etc …Poi Max mi dice che ci leggono tutti, che gli Addetti ai Lavori sanno chi siamo…Ubaldo scrive che siamo il Laboratorio di Ricerca del Blog…Io rimango ancora scettico e perplesso forse un po’ per via della sindrome di Groucho Marx (io non mi farei mai socio di un club che annoveri fra i suoi soci uno come me) ma poi leggo nell’area dei Ribelli i post di Jan ed altri che dicono di leggerci sempre anche se non sono mai intervenuti… E allora chissa’, puo’ anche essere vero, chissa’, che dopo tutto qualcuno ci abbia letto e anche amato…Qualcuno, e’ vero, ogni tanto ci manda anche a … Ma va bene cosi’, cosi’ non ci montiamo la testa. E poi ci pensa l’orribile Hulk a rispondergli.

  213. archipedro scrive:

    Due domeniche fa stavamo già finendo il nostro vaffantennis al campo (profughi) dal cemento lento quando una bambina ottenne, che da venti minuti giochicchiava nella limitrofa area di pattinaggio (messa ancora peggio della nostra corte recintata) s’avvicina a Mati. Urlo:” Abbiamo finito…!” Ed il padre a me: “No, è che voleva giocare con il bambino…”. Appaio… basito. Dopo qualche titubanza emotiva il pistolero accetta. E si mettono a palleggiare (però con palle depressurizzate). E ci riescono. Divertendosi, dimentico (lui) della fatica. Il padre raggiante… poi, al solito, non resisto… e comincio a darle dei consigli… ed il livello della piccola migliora. Ed il genitore diventa solare… Ci ritroviamo, mezz’ora dopo a scambiarci i cellulari, ed a parlare di doppio misto per l’edizione di Wimbledon 2018…
    L’appuntamento é per i Sabato seguente, ma impegni reciproci fanno saltare la cosa… e quella che era stata, per Mati, la fugace speranza d’un amore tennistico primordiale svanisce (almeno per ora) causa w.e. al mare… Che cosa volevo dire?! Che per la prima volta il tennis gli ha restituito parte del suo impegno: più d’un anno per una ispirazione. Per un riscontro, una discontinuità rispetto alle cose prevedibili… Se n’è accorta anche la madre che il mio (a volte patetico) sogno sportivo aveva prodotto un’emozione…

    Ve lo scrivo in italiano, ma credo che queste immagini siano più comprensibili all’estero. Dove l’edonismo e la cultura dell’invidia sono meno esasperate. E dove il merito viene maggiormente premiato. Perchè se vuoi rollare nei parchi pubblici (o tra i maratoneti) vai a Vienna. E se vuoi camminare scalzo per strada in Gennaio vai a Londra. A Roma, nelle giornate degli Internazionali d’Italia l’Impero… colpisce ancora! Capite perché é Andrew il mio sposo promesso?

  214. stefano grazia scrive:

    Sul SubBlog Ubaldo & I Suoi Ribelli (che fa tanto Complessino Rock anni 60)…o e’ meglio D’Ubaldo i Baldi Ribelli? madmax scrive:
    15 Maggio 2008 alle 10:53
    se il gruppo di genitori&figli non risponde è semplicemente perchè il nostro pensiero è ovvio ed oltretutto detto e ridetto…

    partiamo dalla situazione peggiore: il proprio figlio diventa un buon seconda categoria: bene se avrà altre possibilità o interessi lavorativi seguirà quella strada usando il tennis come sport per mantenere il fisico e come pubbliche relazioni altrimenti potrà seguire la strada dell’insegnamento (maestro)

    ora la situazione media: arriva tra i 20 ed i 50 (nel femminile ci è arrivata praticamente chiunque abbia lavorato per arrivarci anche in italia ed anche ieri l’ha ribadito raffaella reggi su sky, dicendo cioè che il problema è entrare nelle top ten, ma nelle 40/50 oggi è una cosa alla portata di tutte quelle che ci lavorino un po’ e che abbiano un po’ di talento, inutile poi ribadire cosa ha sempre detto piatti anche al raduno), significa che ha guadagnato bene per 10/12 anni ha girato il mondo facendo molte esperienze e si sono aperte le porte per svariate opportunità lavorative sia nel tennis ma anche come commentatore/trice e perchè no anche nello spettacolo (ricordiamoci che per partecipare all’isola dei famosi a volandri erano stati offerti parecchi soldi). certamente per sviluppare al meglio questa possibilità è necessario già prima lavorare sul personaggio ed anche questo è una capacità che si ha o non si ha (o che ha o meno il team o manager che sia).

    ipotesi henin: vabbè credo che sia inutile discuterne talmente è ovvio..

    ma di tutto questo la cosa più ridicola è (come hanno detto tutte le commentatrici ex giocatrici di sky) pensare che questp tipo di vità sia pesante, perchè pesante lo può diventare il giorno che come la henin sei miolionaria e vuoi fare dell’altro che in quel preciso momento preferisci, che ti fa sudare meno, che ti impegna meno anche come tempo da dedicargli etc etc. io credo che pesante sia andare tutte le mattine in fabbrica per 800 euro al mese, non giocare a tennis!!!! tanto è vero che chi sta intorno alla cinquantesima posizione del ranking và avanti fino a 35/38 anni (e girano, lavorano uguale ai primi 5 anzi forse di più ed in posti meno accoglienti!!) giocando anche il doppio….

    voglio poi concludere facendo una domanda? e quale sarebbe l’alternativa meno sfiancante ed impegnativa (a meno di essere il figlio di uno dei maktoum) e che soprattutto (come facendo uno sport ad alto livello) tenga il proprio figlio lontano dalla strada/bar/tv/fumo/alcool etc oltre ad insegnargli cultura sportiva e lavorativa? a voi….

  215. francesco sansone scrive:

    anch’io vi leggo dall’inizio vivo in Brasile ed ho una figlia di 4 nni che gioca a tennis come una amidestra pur essendo una mancina, Va ad una scuola americana come il figlio di Stefano Grazia e fa oltre al tennis 3 o 4 volte alla settimana ,nuoto da quando aveva 1,5 mesi, judo, ginnastica artistica e danza popolare brasiliana ci sto facendoun pensiero a partire da luglio del 2009 di portarla alla Vavvassori. Per quando avr 8 o9 anni sperò di fare come ha fatto madmax e cioe portarla in un accademye trasferirmi li. Fino adora optavo per la Casal Sanchez solo che il problema è che li non esiste la scuola americana per quell’età per cui una seconda opzione potrebbe essere proprio la Vavassori solo cheilproblema attuale rimarrebbe sempre la scuolapoiche mia filgia KIRA IACI ( che significa sole luna ) comprende ma non parla affatto l’italiano ma speroche da qui a 4 anni l’abbia imparato .

  216. salvatore buzzelli scrive:

    Salve a tutti,
    rientro proprio oggi dalla mia trasferta romana dove ho assistito alla debacle del tennis femminile nostrano e dopo tanto mi sono collegato al blog per leggere gli sviluppi.
    Mi dispiace non essere stato presente (anche solo come auditore) al raduno ma leggendo il riassunto di Gabrì ho avuto la sensazione del successo che è stato . Complimenti.
    Ho letto dei test atletici e mi piacerebbe approfondire, sapendo che tipi di test sono stati proposti, il tipo di attrezzatura usata, il metodo di valutazione e l’eventuale studio analitico cui far riferimento; naturalmente sarei grato al Prof. Catizzone se fosse lui stesso a fornirmi le indicazioni precise, volendo anche solo in privato contattando la redazione che autorizzo fin da ora a fornire la mia mail.
    Nel soggiorno romano ho anche avuto modo di conoscere l’Avv. Tropiano ed altri federali che mi conoscevano più dalle storie narrate sul blog che come preparatore della Garbin, confermando che almeno la dirigenza fit ci segue.
    Mi hanno preannunciato rivoluzioni copernicane e varie operazioni di carattere organizzativo e strutturale di una certa rilevanza ed interesse comune per il sistema tennistico italiano. Sinceramente mi hanno dato l’impressione positiva di entusiasmo e disinteresse privato, e sicuramente li ho sentiti proiettati incisivamente nella realizzazione delle loro idee.
    Staremo a vedere.
    Ringrazio pubblicamente Steve per la pubblicità gratuita che continua a riservare alla mia persona ed alle mie idee, ma devo purtroppo dire che il DVD di cui fa menzione in un suo post, non è stato ancora realizzato dall’azienda Pubbliteam di Ferrara che prima di trasformare la vetusta VHS del ’96 (che costituiva all’epoca l’unica videocassetta prodotta in Italia su quell’argomento) in formato digitale, aspetta di vederne la convenienza economica dell’operazione.

    Un piccolo accenno a Karlovic 80 a proposito dei record di atletica, a cui ha già risposto con cognizione di causa Stefano, posso solo associarmi e aggiungere che secondo la mia esperienza e la mia conoscenza, i limiti umani in atletica siano già stati ampiamente raggiunti e a volte onestamente superati di quanto basta, ormai da qualche decennio, ma che oggi, ogni risultato atletico e volendo anche sportivo in generale di un certo livello (se non inficiato dall’evoluzione tecnologica) è sempre da prendere con beneficio di inventario e “a pensare male”, come dice Andreotti, “non si sbaglia di molto”. A questo proposito vorrei solo ricordare il progetto “Record del mondo” realizzato negli USA sponsorizzato dallo stato della California attraverso la Balco famosa ditta farmaceutica, che si era messa al servizio di un folto gruppo di atleti tra cui Marion Jones, suo marito (pesista primatista del mondo),Green, Mitchell ed altri . Sapete chi era il governatore della California ? Arnold Scwarznheger! Capito?
    A risentirci

  217. madmax scrive:

    ciao francesco, ma tua figlia gioca con te o in un circolo brasiliano? e la scuola tennistica brasiliana com’è?

    leggendoti però volevo precisare una cosa riprendendo una battuta di catizone tornando da roma. ad un certo punto mi fa: “ora vedrai che porteranno tutti i propri figli a sciare!” e questo perchè piatti raccontava di djokovic portato a sciare dal padre quand’ero bambino.. il punto è questo: ora (almeno i preparatori più bravi) conoscono esattamente tutti gli esercizi migliori per tutti i muscoli e per tutte le capacità da sviluppare durante le diverse età. prima non era così e quindi chi si accorgeva casualmente (e questo succede anche oggi ai meno preparati) che facendo un certo sport/movimento venivano migliorate alcune capacità pensa/ava di aver scoperto l’america. oggi si può benissimo fare a meno di tutti questi escamotage mentre sono utilissimi durante i momenti di scarico mentale (che ogni tanto servono) per continuare a fare certi movimenti ma divertendosi e senza che vengano recepiti come un’imposizione/allenamento. come ad esempio, durante lo scarico mentale sarebbe importante anche fare qualche gioco con la racchetta per non perdere la manualità che ripeto più uno si allena e più rapidamente la perde non giocando (come più velocemente perde anche la condizione fisica)

  218. andrew scrive:

    Almeno lei l’ha incontrato il pres. Tropiano…

    io ripropongo il tema del LINGUAGGIO. Se la dirigenza FIT continua ad attribuire “artatamente” lo status di “Associazione Sportiva Dilettantistica” ai Circoli, quindi utilizzando un linguaggio per definire una cosa altra, significa che il loro LINGUAGGIO ha poca corrispondenza con l’effettività delle cose.

    Da qui il Vaffantennis…ribaltamento semantico per riaderire alla realtà…

  219. madmax scrive:

    prof buzzelli ho chiesto la sua mail per il prof catizone ma non me l’hanno ancora data, se volesse darmela lei me la mandi a dreamtennis@alice.it

  220. Karlovic 80 scrive:

    Grazie Prof.Buzzelli per la risposta ad un mio quesito di alcune settimane fà,segno che lei legge tutto ed è un ottima persona.Questo conferma che questo blog,ed in particolare questa area,non deve assolutamente morire.
    Ci sono persone molto competenti e di grande esperienza,oltre a cariche Federali come l’Avv.Tropiano.Sul nuovo sito credo che mai interverranno.
    Certo il caso Balco è uno scandalo senza precedenti,gli Americani hanno una sfilza di squalificati per doping spaventosa,sopratutto nell’atletica.Penso a memoria allo staffettista pluriolimpico Alvis Harrison,squalificato per tre o quattro sostanze!!!
    Il marito della Jones,C.J Hunter,non è mai stato primatista mondiale nel peso,solo campione del mondo.Forse si è confuso col primatista attuale l’Americano Randy Barnes detentore da quasi 20 anni del record,anch’egli squalificato per doping.Io in quegli anni(fine anni ‘80) ero un bambino pazzo di quella epoca di lanciatori di peso,grandiosa e spettacolare,si sfidavano a colpi di spalla da un lato gli Americani(Oldfield,Barnes,Tafralis,Laut e Brenner),da un lato gli atleti Tedeschi dell’est(Beyer,Timmermann)e con in mezzo lo Svizzero Gunthor,ed il nostro mitico Alessandro Andrei primatista mondiale.Tutta gente capace di lanciare a 23 metri e oltre.
    Per non parlare delle leggendarie sfide di martello trà gli amici Sovietici Yury Sedykh e Sergei Litvinov,costantemente entrambi nelle stesse gare oltre gli 86 metri.Leggendaaa!!!!!Oggi solo il Bielorusso Tikhon si è avvicinato al record del martello fermandosi ad un cm dal record di Sedykh.
    Idem per il disco,battaglie tra i vari Bugar,Bruch,Powell,Plucknett,Dumcheve Schult.Poi sono arrivati Riedel e Alekna che hanno ulteriolmente alzato il livello di tecnica dei lanci,ma senza record del mondo,con in mezzo gli Ungheresi dopati(vedi Fazekas).
    Ero bambino è ogni volta andavo fuori casa ad imitare i miei idoli vale a dire Schult e Barnes………
    Scusate l’off topic.

  221. francesco brancato scrive:

    torno dopo un grave imprevisto che mi ha costretto con grande rammarico a non partecipare al raduno (scusate Max e tutti gli altri) ma sono sempre dei vostri e vi seguirò .Ho letto il puntuale report di Gabri che mi sembra animata dalla stessa passione del suo mitico consorte.forza non molliamo questo spazio che è per moltissimi ormai una insostituibile fonte di riflessioni, commenti, notizie e perchè no anche scontri ….sempre stimolanti

  222. Francesco Sansone scrive:

    ciao max mia figlia a tennis giocava con me solo quando aveva due anni e giocavamo semplicemente controllando la pallina( neanche depressurizzata ) con raccheta, ma al tempo aveva una capacità di concentrazione che non superava i 10 minuti . Quando ha compiuto tre anni sono riuscito a convincere il responsabile dell’accademia del posto (http://www.squashtenniscenter.com.br/v3/ ) ad inserirla insieme a 2 ragazzi di 5 anni ,che avevano iniziato a giocare da due mesi il problema era che i due bambini non avevano ancora una buona coordinazione cioè non erano capaci di controllare la pallina per cui si sono demoralizzati di essere superati da una bambina di 3 anni ed hanno abbandonato, per circa 1 anno e rimasta con il professore privato ( qui è tutto economico ) incapace di trovare compagni di una eta simile e con simile livello da inserire insieme a mia figlia, al punto che lei ha iniziato ad odiare il tennis perche fatto senza compagni.per cui ho dovuto la settimana scorsa prendere la decisione di farla inserire in un gruppo di bambini di quasi 6 anni appena entrati nel corso quindi incapaci di controllare la pallina . Dunque invece di andare avanti purtroppo sta andando indietro tuttavia credo che le diverse attività sportive che fa gli arricchiranno nonostante tutto ilsuo bagaglio motorio. Perquanto riguarda la scuola tennistica brasilera qui a RECIFE credo siamo allo stesso livello del posto dove si trova Sefano Grazia. mentre buone accademie si trovano nel sud del Brasile e nella confinante Argentina. Io ho seriamente intenzione di venire a partire da luglio 2009 a sperimentare l’accademia vavassori . Come tu hai scritto esistono corsi a partire dai 5 anni pertanto vorrei sapere se i bambini vengono inseriti a questa eta per livello gioco o rischio che me la inseriscano insieme a bambini inesperti.

  223. madmax scrive:

    ciao FRANCESCO sarà per la prossima volta..

    no SANSONE (ti chiamo così così non ti confondo ed è più carino!!) vai tranquillo, alla vavassori i bambini vengono inseriti per livello di gioco

    ANDREW per quanto riguarda tropiano&Co la speranza è che stiano lavorando (come qualcuno ha detto) su molte delle cose da noi proposte e non importa importante se poi sbandiereranno ai quattro venti che ci avevano già pensato loro, l’importante è che cambino le cose…

    intanto abbiamo messo in contatto catizone con buzzelli così vedremo se almeno per lombardia/veneto e emilia romagna/toscana sarà possibile avere programmi uniformati (poichè per ora la fit non lo fa e anche se prima o poi lo facesse per noi potrebbe essere già troppo tardi!)

  224. Nikolik scrive:

    Forse si corre il rischio di illudere qualche genitore dicendo loro che la “situazione peggiore che possa capitare loro è che il proprio figlio diventi un buon seconda categoria” (!).

    Forse si corre il rischio di illudere qualche genitore dicendo loro che la situazione media (!) è se la propria figlia arriva tra i primi 20 ed i 50 del mondo (!).

    Forse si corre il rischio di illudere qualche genitore dicendo loro che, per le ragazze, arrivare nelle prime 40/50 del mondo “oggi è una cosa alla portata di tutte” (!) “quelle che ci lavorino un po’” (un po’…!).

    Forse, eh!

  225. andrew scrive:

    Ciao Sansone…

    scherzosamente mi chiedo se ti sei fumato la radice del guaranà…

    Se non apprezzi l’ironia, non aspettare il 2009 per la mind room e la videoanalisi…

    Vaffantennis - Vaifaretennis…

    besos…

  226. salvatore buzzelli scrive:

    off topic x Karlovic 80
    complimenti per la passione per l’atletica, sport che purtroppo in Italia non gode della importanza che dovrebbe avere, anche perchè da quando non è più così in auge è venuta meno anche la ricerca scientifica.
    L’atletica è anche la mia grande passione, infatti tutt’ora alleno una lanciatrice di disco che ho portato a 51,96m (Sabrina Favaro da Mestre come la Garbin).
    L’atletica per me sono salti, lanci, ostacoli e 400m, tutto il resto…. è noia!!!!! Non a caso sono stato decathleta e triplista (per non farmi mancare nulla!!!!)
    Quindi a proposito di record, si ricorda dei primati mondiali, europei o nazionali di lanciatori nostrani ? Si ricorda che il responsabile nazionale dei lanci di allora era Ekkart Arbeit?
    Che ne pensa?
    Scusate

  227. madmax scrive:

    nikolik pensa che c’è chi dice che se uno fa quello che deve fare arrivi nei top ten (e quel qualcuno non è un mad max qualsiasi!!) eppoi appena qualcuno di genitori&figli ti ha risposto in altra sezione come al solito ti sei dileguato..

  228. Karlovic 80 scrive:

    @Prof.Buzzelli
    Parlo da semplice appassionato,come detto a quell’epoca avevo 8/9 anni.
    Certo che lo ricordo il Prof.Ekkart Arbeit,mago di Lipsia Germania dell’Est,per parecchi anni responsabile reparto lanci della Federazione.
    All’epoca prima dei mondiali di Stoccarda fece scalpore la notizia della squalifica al discobolo e pesista Luciano Zerbini positivo al Dianabol,sostanza non commercializzata e illegale in Italia.Subito si pensò ad un presunto collegamento col mago di Lipsia.Che le devo dire,su Arbeit la mia opinione era,e rimane quella di un grande cervello che ha aiutato la Germania Est ha far vincere molte medaglie,poi è stato ingaggiato dalla Fidal,ma non ha ottenuto grandi risultati,sopratutto i lanci e gli ostacolisti fecero una brutta figura ali Europei di Helsinki ‘94.Vero Prof???Certo ha aiutato il grandissimo Andrei a diventare quello che era(già Olimpico a Los Angeles ‘84)ma a mio avviso poteva e doveva dare di più,senza sospetti.
    Se non erro ha aiutato anche il mio idolo Jurgen Schult nel ‘86 ha lanciare misteriosamente il disco a oltre 74 metri,migliorando il record del Sovietico Dumchev di oltre 2 metri!!!Record mai avvicinato,sopratutto dallo stesso Schult,solo il gigante Alekna ci è riuscito.
    Come vedi Prof sono un semplice appassionato di lanci di quegli anni.

  229. Karlovic 80 scrive:

    Scusate Ekkart Arbeit è Dottore,non Professore,sempre che la memoria non mi inganni.

  230. Nikolik scrive:

    Max, guarda che ti sbagli.

    Quando Piatti dice che chiunque, se lavora bene, entra fra i primi 10 del mondo, si riferisce a Ljubicic, a Fognini, cioè a soggetti dotati di grandissimo talento tennistico, non si riferisce a chiunque.
    Lui vuole solo dire che se un campione lavora bene, secondo lui raggiunge inevitabilmente grandi risultati. Si riferisce a Seppi, Ferrero, ecc.
    Si riferisce, cioè, a ragazzi e ragazze che sono già campioni, magari ancora inespressi, ma campioni rispetto alla normalità delle persone.
    Vuole dire che ogni top 200 della classifica, se lavora bene, può diventare top 10, si riferiva ad un problema di raggiungimento del potenziale massimo dell’atleta professionista.
    Che è un concetto ben diverso.

    Piatti non ha certo mai detto che qualunque bambino, allenandolo bene, entra tra i primi 10 del mondo.
    Non solo non lo ha mai detto, ma, chiaramente e sicuramente, per motivi veramente ovvi, non lo pensa nemmeno.
    Ovviamente.
    Scusa, ma come fai ad avere dubbi? Sarebbe troppo facile, non ti pare?
    Tu prendi qualunque bambino, uno qualunque, dalla strada, e quello, solo se lo alleni bene, ti diventa un campione, secondo te? Così, automaticamente?
    Ma via, Max…

  231. stefano grazia scrive:

    Max, guarda che ti avevo risposto SUBITO dandoti la email del prof (DICENDO ANCHE: SI,PERO’, SAREBBE MEGLIO CHE SI SCRIVESSERO ANCHE SUL BLOG-e chi siamo noi,i Figli della Serva?) e poi scrivendoti anche due tre altre cose piu’ personali…Notificami se non mi hai ricevuto (l’email del Gruppo da 6 mesi e’ in tilt e a volte ricevo, a volte no…adesso pare che io riceva ma siano le mie email a non arrivare…A questo punto scrivimi su “gabristenic” o su stefano.grazia@yahoo.com (che e’ l’email dedicata al Blog). Fammi sapere qui sul Blog se mi hai ricevuto,magari in ritardo…

    Nikolic, magari dovevi andare al Meeting e chiederlo direttamente a Piatti…Era proprio seduto di fianco a Max…
    Anch’io comunque non credo che basti prendere il primo che passa per strada,allenarlo bene e farlo entrare nei top 10…Credo sia stata una provocazione per dire che nessuno in Italia si e’ mai allenato VERAMENTE bene FIN DALL’INIZIO… Che e’ la personale crociata di Max e mia…Cominciare presto. Contro il parere dei Soloni di turno, compreso il famoso avvocato toscano … Ma pensa l’ironia della sorte: tu, cosi’ tifoso quasi al pari di roberto,sarai costretto a fare il tifo per uno dei nostri figli!

  232. madmax scrive:

    purtroppo caro nikolik la differenza tra me e te è che io so di cosa sto parlando tu (ma come molti anche altri) no. una leggenda racconta che ai tempi di ljubicic c’erano altri due giocatori insieme a lui e non era certo lui il predestinato….un’altra dice che c’era e c’è un grande preparatore atletico (molto vicino alla fit e che si trova al posto in cui è solamente grazie a conoscenze, perchè alla fit spesso contano le conoscenze) ma quando qualcun altro ha preso in mano un suo giocatore in un anno questo è passato da nr 800 atp a 140…un grande ricercatore presentò un innovativo macchinario per misurare una certa capacità e lo offriva a 20 milioni delle vecchie lire, peccato però che a quella presentazione c’è stato qualcuno che la stessa rilevazione la faceva manualmente e l’ha dimostrato davanti a tutti i presenti, a bologna c’è un grande preparatore atletico, peccato però che sempre a bologna c’è un fisiologo di livello mondiale che non lo conosce mentre ne conosce molto bene altri due (uno è il prep di barbara fusar poli) e che li reputa gli unici italiani di livello mondiale, più di un coach/prep perchè ha visto un giocatore dice di averlo allenato peccato però che lo allenava un altro. vedi caro nikolik l’italia è un paese strano il tennis italaino è ridicolo, credimi per come attualmente è strutturato il tennis tu vai in una qualsiasi strada prendi un po’ di ragazzini allenali come si deve (e non come qualcuno pensa che sia giusto) ed altro che top 10…e se fosse facile ci riuscirebbero anche tutti i venditori di fumo e “paraculati” che ci sono in giro…..per far saltare una catena basta che si rompa un anello e non serve si rompano tutti ma una catena interamente unita in italia non c’è…ma d’altronde tu sei quello che considera un talento la dentoni quindi di cosa stiamo parlando…

    stefano in ritardo ma ho ricevuto, grazie..beh non è detto che tifino per i nostri figli, perchè non è detto (almeno per me) che mia figlia gareggerà da italiana, lo sai io le medaglie le lascio agli altri…

  233. fulvio scrive:

    scrivo dopo 15 giorni e a dire la verità trovo un po di fatica a farlo,perchè deluso dal comportamento avuto da molti addetti qui dentro nel presenziare il raduno fatto a Roma,non so se in seguito continuerò a farlo.
    ho letto le diatribe tra nikolik e max e devo essere sincero,sono più dalla parte di nik che non di max.arrivare in alto significa poter lavorare bene con professionisti validi e con tutte le strutture a caso,ma se oltre al lavoro non hai un atleta che abbia qualità temo che il lavoro fatto precedentemente svanisca.certo ha ragione max quando dice che per una donna arrivare nelle prime 50 è MOLTO più facile che per un uomo,ma devi aveere materiale valido su cui lavorare,non bastano i professionisti e i soldi che noi genitori siamo disposti a metterci,ci vuole MOLTO altro.
    poi dobbiamo dividere i discorsi che molti fanno tra avere un domani un 2° categoria o un primi 100,qui stiamo scambiandoci notizie per sapere la strada migliore per sfornare un giocatore valido,non ha senso dire dopo ,male che vada studierà e sarà un buon 2° categoria,credo che la maggioranza di quelli che frequentano questo blog sia alla ricerca ”ossessiva” per sapere quale è e come dovrà fare col proprio figlio per riuscire a entrare nel tennis professionistico che conta….
    che abbia poi capito male io i veri propositi che ci scambiano tra ”genitori & figli” qui dentro?

  234. madmax scrive:

    fulvio ovviamente io posso parlare per me e non per altri…da parte mi non c’è nessuna ricerca ossessiva, io qualsiasi cosa faccia voglio farla nel migliore dei modi e dandosi gli obbiettivi massimi il lavorare al top diventa necessario, ma non è che se un giorno mia figlia diventi una 2° cat. mi strappi i capelli. per il resto sono opinioni io dalla mia ho il fatto che la stessa cosa la dissi per la creazione di un jockey (che a livello mondiale guadagna come un tennista e le difficoltà per arrivare al top sono le medesime) ed alla fine ebbi ragione (però effettivamente potrebbe essere stato un caso), ho dalla mia che NESSUNO ad oggi (almeno in italia) ha potuto fin da subito lavorare al top (non fosse altro che bravi ci sono 3 o 4 coach ed altrettanti preparatori atletici sparsi in tutta italia non sempre vicini tra loro e soprattutto non sempre vicini all’atleta) e il team sarori lo dimostra: per avere un preparatore atletico con le sue idee ha scelto la propria moglie. sarà la miglior scelta possibile? boh io non lo so certo è che è la scelta più comoda facile e di conseguenza migliore (anche economica), ma non è detto che se il team fosse di base a milano ed al posto di seppi (che da 70/80 del mondo non è che potesse pagare un top prep) avesse allenato federer avrebbe fatto la stessa scelta. altra cosa su cui non concordo è il discorso del talento. voi veramente credete che in generale nel mondo ma soprattutto in italia ci siano veramente dei giocatori talentuosi?? in un paese dove l’80% dei bambini non comincia neanche a giocare ed un ulteriore 15% si ferma prima per svariate variabili voi pensate che il 5% rimanente siano dei ragazzi talentuosi?? io voglio sperare che non ci crediate neanche perchè per creare un qualsiasi cosa oggi è necessaria in partenza una giusta e accurata analisi della situazione ed a me pare che qui nessuno la faccia ed i risultati (che alla fine sono gli unici che contano) parlano molto chiaro. più volte ed anche su questo sito si è sempre parlato di seppi come un giocatore poco talentuoso, poco di carattere ne carne ne pesce e lo condivido pienamente. peccato che poi vai a leggere la classifica e leggi 31/32 che se non sbaglio vuol dire essere il primo degli italiani. questo cosa vuol dire? a mio avviso significa che in questa situazione dove pochissimi giocano a tennis ed ancora meno si allenano come dovrebbero quei pochissimi che discretamente dotati fisicamente si allenano al meglio siano obbligati a venir fuori. io guardando alcune rgazze italiane che sono intorno alla 100° posizione del ranking e che sono state anche intorno alla posizione nr 50 il talento proprio non riesco a vederlo poi come si sa ognuno ha le proprie opinioni…detto questo io ho la convinzione che come nadal insegna la preparazione atletica fa tutta la differenza del mondo e se devo dar retta a quel famoso fisiologo, di prep di livello ce ne sono solamente un paio di cui uno uno si occupa di patinaggio su ghiaccio e l’altro…vabbè lasciamo stare
    n.b. essendo pratici e prendendo in considerazione il fatto che in italia ce ne siano anche altri bravi logicamente mi viene da pensare che non lavorano nel tennis perchè quale giocatore 30 del mondo (il primo itaiano) può permettersi di pagare 300/500 mila euro all’anno come prendono allenando milan inter e juve? purtroppo il tennis non solo non è guidato da grandi menti ma non sa fare neanche i conti della serva!!!

  235. salvatore buzzelli scrive:

    Ecco, “La Federazione lancia il suo canale Tv. In autunno la partenza sul satellite” è quello che potete leggere sulla piattaforma principale di UBITENNIS ed è una delle cose che la Federazione ha in procinto di effettuare, quello che vi avevo annunciato come “rivoluzioni copernicane”. Ma ce ne sono altre di una certa rilevanza che stanno per essere varate.
    Ottimo!!!!
    X Max,
    Bella persona il Prof. Catizone, credo faremo cose in collaborazione.
    Ho letto il suo ultimo post, relativamente a Bologna, quali sono le persone che identifica come grande preparatore e fisiologo di fama mondiale?
    Mi faccia sapere.

  236. anto scrive:

    Se mi avessero detto che Seppi sarebbe diventato n° 32 del mondo, non ci avrei mai dico mai creduto, ci avrei scommesso l’appartamento sicuro di vincere! Io l’ho visto giocare tre volte dal vivo e sempre mi ha fatto una pessima impressione, come dimenticarsi il foro italico di tre anni fà contro il russo Youznhy……….Se fossi in Seppi farei un monumento a Sartori……ragazzi è facile fare i campioni quando c’è dietro il talento, il difficile è trasformare uno scarso in un campione. Fisicamente Seppi è sempre stato carente, brutto diritto e seconda di sevizio pessima, eppure piano piano l’omino di Caldaro ha forgiato il bolzanino………..Mi chiedo allora un Bolelli e un Fognini dove potranno arrivare, loro che il talento ce l’hanno. Io credo che i sogni uno li debba sempre inseguire, certo emergere nel tennis attuale bisogna avere i $, il talento, il fisico, l’intelligenza di farsi seguire da team qualificati e molta molta fortuna. Sfondare nel tennis attuale è veramente difficile, però io penso che se c’è riuscito un profugo croato come Ljubicic allora il sogno può concretizzarsi ha patto di non mollare mai!

  237. andrew scrive:

    Cari ragazzi…

    che bello, abbiamo la federazione con la televisione!!!

    Trasmissioni di Martedi 32 maggio 2009:

    8:00-8.45: Corso di bridge con Nicola Pietrangeli e Lea Pericoli

    9:00-10:00: Baccini spiega quanto puzza Panatta.

    10:00-11:00: I 100 anni della PIA CUP. Storia di una rivoluzione.

    11:00-14:00: Semifinali e finali del doppio misto al Parioli.

    14:00-14:30: Le mille ragioni per cui iscriversi al Parioli.

    14:30-15:00: Baccini e Panatta conducono “Il gioco delle coppie miste”.

    15:00-18:00: Trofeo Avvenire: semifinali maschili. Telecronaca di Baccini. In studio Baccini. Interviste Baccini. Premiazioni Baccini.

    18:00-18:45: Paroliamo con Lea Pericoli. Notaio Baccini.

    18:45-19:00: I quindici minuti di tecnica: Roberto Lombardi spiega i segreti del Beach Tennis.

    19:00-20:00: TGTennis e TGTennis regionale a cura della testata giornalistica FIT. Conducono nel loft, Baccini e Galeazzi.

    20:00-20:30: Il lotto di SuperTennis

    20:30-22:00: Reality: Binaghi sfida Nadal 5 set su 7.

    22:00-23:00: Film: Rhino, brutto vecchiaccio. Con G. Baccini.

    BUONANOTTE

  238. andrew scrive:

    Fuori di scherzo (?)….

    è bello avere una televisione pagata doppiamente con i nostri soldi (le tessere FIT, le iscrizioni al circolo, tasse varie nonché parte del canone in quanto sembra che ci sia di mezzo RAI Trade), che potrebbe, dico potrebbe, anche essere utilizzata come mezzo di creazione e manipolazione del consenso. (Mi dicono che in Italia anche la politica è passata dal consenso raccolto tramite tessere al consenso tramite televisioni; giusto che che il tennis si adegui.)

    che bello, che bello, che bello!!!

  239. Roberto Commentucci scrive:

    Miccini in azione oggi al Bonfiglio: ha battuto 64 64 l’austraco Moser, classe ‘90 (Miccini è del 92) e n. 68 delle classifiche ITf (Giacomo è attualmente 35).

    http://it.youtube.com/watch?v=BaIJCcMxPCk

  240. Roberto Commentucci scrive:

    Andrew, ma vaffantennis per davvero…

    Ma possibile che a te non vada bene mai nulla?

    A me sembra che la tv sia potenzialmente un’ottimo strumento per promuovere il nostro sport. Come tutti gli strumenti,il giudizio dipenderà dall’uso che ne verrà fatto.

    Ma avere addirittura retropensieri da grande fratello mi pare francamente esagerato…

    A mio avviso il successo della cosa dipenderà dalla capacità di stravolgere in corsa il palinsensto: se un azzurro arriva nei quarti di un torneo atp o wta non coperto da sky, la tv della fit dovrà avere la snellezza operativa necessaria per comperare i diritti della sigola partita di quel giocatore italiano e trasmetterla senz’altro, magari commentata da studio.
    Se ci faranno vedere solo rubriche registrate e differite di futures e challengers la resa sarà molto minore e rischieremo di fare una cosa tra i soliti 4 amici al bar… del tennis.

  241. anto scrive:

    Caro Roberto, lodevole l’iniziativa della fit per un canale monotematico sul tennis. La cosa che mi lascia perplesso è l’utilizzo di personaggi come Lea Pericoli e Pietrangeli. Cosa faranno in due, 150 anni . Si parla tanto di rinnovamento, ma date la possibilità a giovani giornalisti di crescere, li pagate 1/10, fate contratti a tempo determinato per quindici anni, lavorano come schiavi in una piantagione di cotone nella Virginia del sud, sono motivati, pronti all’uso in qualsiasi evenienza………qui in Italia è tutto sbagliato, io capisco la passione di fare, la voglia di competere, però non puoi pagare centinaia di migliaia di euro a icone di 50 anni fà e poi pagare uno sputo tutti gli altri peones. Aggratis non dovrebbe lavorare nessuno, perchè essere sottopagati è come lavorare aggratiss. Andrew avrà anche esagerato nello stendere un presunto palinsesto, ma quando ti dicono che i pilastri di questo nuovo progetto fit sono la Lea e sor Pietrangeli, riescono a farti cadere le braccia e non solo quelle……

  242. pibla scrive:

    - Quoto in pieno Roberto ed ovviamente la speranza è che almeno futures e challengers giocati in Italia vengano trasmessi anche in diretta almeno dai quarti in poi ed in particolare quando sono impegnati i giocatori italiani.
    - Andrew rimane comunque il più grande umorista qui dentro ed il pogramma giornaliero dela TV del tennis è semplicemente esilarante.
    - Spero che qualcuno abbia voglia di chiarire la faccenda in privato con Fulvio perché credo sia giusto e ne valga la pena.

  243. madmax scrive:

    prof avremo tempo per discutere anche di questo, diamo tempo al tempo….

    per quanto riguarda la tv del tennis già tempo fa scrissi che con tutti i problemi che ha il tennis italiano è pura follia pensare ad una sciocchezza del genere che non servirà assolutamente nulla a livello di immagine (e per cui servono nomi e personaggi oltre che a spettacolo di primissimo ordine), ma come si sa in certe sedi le menti sono occupate 24 ore al giorno a creare spese che come tutti sappiamo possono essere facilmente manipolate e gonfiate, invece che a pensare di risolvere i problemi e che forse avrebbero fatto meglio ad usare quel denaro per creare un pool di super tecnici (quelli del raduno per intenderci) che potessero uniformare un programma a livello nazionale da inserire in un progetto a lunga scadenza.
    quindi in questo caso sono perfettamente d’accordo con andrew, anche se purtroppo queste sono operazioni che arrivano sempre fino in fondo, essendoci troppi interessi in gioco.

    in questo momento (a parte forse una mail con scritte un paio di banalità) non credo che ubaldo sia interessato a chiarire questa faccenda (e poi lui penserà di averlo già fatto con la sua replica nel thread in home page ), ora lui sarà tutto preso dalle 3.000 visite al giorno (una droga tipo lo share in tv) ed il resto passa tutto in secondo piano (anche se poi credo che nel limite delle possibilità che può concedere la nuova piattaforma cercherà di venire incontro a tutte le nostre esigenze ma che non sarà facilissimo visto che da come ho capito non essendo stata costruita appositamente e quindi essendo di tipo standard ha tutte le problematiche che questo tipo di piattaforme hanno e cioè ad esempio quella di non essere modificabile a proprio piacimento e di doversi muovere all’interno di parametri abbastanza rigidi.

  244. andrew scrive:

    Vaffantennis anche a te, Roberto… :-)

    vedi Roberto, io faccio questo ragionamento:

    la FIT-TV sarà su Satellite e quindi visibile dai possessori di parabola e di Sky. Pubblico quindi già specializzato. Nessun modo per raggiungere/aggiungere utenti nuovi al tennis. A cosa potrà servire quindi un tale canale? Io credo a fidelizzare un pubblico già “evoluto” in base ai dogmi FIT; quindi un house organ, come del resto il nome già dice, SuperTennis, ripreso dalla rivista federale. Diciamo che vedremo il tennis con gli occhi della FIT (che bello, che bello, che bello!!!).

    Credo anche servirà sopratutto a sostenere la Serie A, in modo che gli sponsor possano godere di una copertura che vada al di là delle 10 persone dei consigli direttivi dei circoli + i soci che passano di là per caso. Alla notizia, gli stranieri che giocano il nostro campionato già si fregano le mani. La gloria dei circoli si diffonderà nell’etere (che bello, che bello, che bello!!!)

    Io prima di spendere 3 milioni di euro per un house organ ci avrei fatto un pensierino. Magari facendo un magazine finanziato da sponsor da diffondere su reti generaliste (una mezz’oretta di programma come l’ATP Tour Magazine)…

    Comunque ho fiducia che questa iniziativa porterà buoni frutti e faccio tanti auguri a tutti…

    Vado ‘affantennis…

  245. stefano grazia scrive:

    LETTERA APERTA A REDAZIONE UBITENNIS E A FREQUENTATORI DEL BLOG
    (ovvero: UP PATRIOTS TO ARMS!)

    Siccome sono ancora un po’ a disagio e incerto sul futuro nel vedere da un lato tante firme di G&F essersi disamorati,offesi o semplicemente-a torto o a ragione- sentirsi traditi, e dall’altro il silenzio della redazione, sto ruminando da tempo alcuni pensieri e non capisco sinceramente se noi l’abbiamo fatta grossa e ci siamo montati la testa o se invece l’errore di valutazione(qualcuno dice chiaramente: atto di sabotaggio) da parte della Redazione riguardo al Raduno abbia sanzionato la fine del subBlog cosi’ come lo avevamo vissuto negli ultimi 12 mesi…Del resto se non si prova un po’ di disagio a leggere l’email di fulvio che ci ha sempre seguiti con affetto e che si era speso in prima persona per organizzare l’Evento…A questo punto anch’io che nemmeno c’ero ma avevo pagato biglietto aereo a moglie e figlio dall’Africa affinche’ potessero essere presenti, che dovrei dire? Dico come dice Max: che per noi e’ stata una esperienza molto positiva, chi ci doveva essere c’era, Tennis Italiano ha dimostrato interesse per scrivere un pezzo e anche 0 15 mi ha richiesto un articolo… Ma mi chiedo se Piatti & Co non si saranno chiesti il perche’ non ci fossero i Padroni di Casa E mi chiedo se in questo momento UBITENNIS creda ancora nel progetto Genitori & Figli (e’ il nostro laboratorio di ricerca, si proclamava nemmeno tanto tempo fa) o questo periodo e’ stato ormai sorpassato dagli eventi e noi non ci si trovi piuttosto nella spiacevole condizione di separati in casa.
    E’ indubbio che il Nuovo Sito pur nella sua immagine accattivante e colorata non possa soddisfare le esigenze di quello che e’ nato o si e’ trasformato in un blog (parlo della lunghezza dei commenti) e quindi pur con tutta la buona volonta’ difficilmente certi Illustri Commentatori del Blog Prima Maniera continueranno a farlo sul Vecchio (o comunque si trattera’ di due cose diverse come ha giustamente osservato Jan) ma questo e’ solo un aspetto del problema che non ci riguarda a fondo. In fin dei conti UBITENNIS ha mantenuto l’indipendenza e le caratteristiche di G&F, concedendogli lo status precedente.
    E’ altrettanto indubbio pero’ che G&F senza l’appoggio della Redazione (e cioe’ l’entusiasmo, la propaganda, i continui richiami sull’Home Page che erano la norma in passato) e’ destinata a spegnersi dopo lenta ma forse nemmeno troppo lunga agonia per la gioia di Nikolic che ce l’aveva sempre predetto…Il buffo e il tragico risiede nel fatto che mentre qualcuno in redazione e lo stesso Ubaldo si sono forse un po’ non dico proprio offesi ma sicuramente risentiti per le nostre rimostranze a livello del nuovo sito (che pero’,ripeto, non intacca G&F) e soprattutto per i rimproveri riguardo le assenze illustri al Raduno, dall’altro alcuni frequentatori abituali si rifiutano di continuare a sanzionare coi loro contributi indirettamente anche al successo del nuovo blog… Ecco dunque il motivo di questa Lettera Aperta, alla Redazione e ai Lettori Abituali di G&F, a quelli che scrivono e a quelli che solo ci hanno letto…Questa e’ una nuova Up Patriots To Arms…Engagez Vous!, come direbbe Battiato…Se ci siete battete un colpo…Voi e la Redazione, Ubaldo incluso…Certo, magari lui avrebbe preferito gli scrivessi personalmente ma anch’io ho aspettato un suo cenno da mesi… E lo dico in tutta umilta’: mai mi sarei aspettato un anno fa di poter contare fra i miei amici elettronici anche uno dei tre giornalisti sportivi che piu’ ammiro…La mia e’ una richiesta di franchezza, di abbandono dei musi lunghi e dei pensieri contorti e delle dietrologie NON espresse…Preferisco il TUTTI CONTRO TUTTI, darsele di santa ragione e poi fare un Terzo Tempo Rugbystico, che i Silenzi Offesi…Se si puo’ superare questa fase, bene, io rimango disponibile…Se invece il giocattolo si e’ rotto e la retorica frase ad effetto ” il Blog siamo noi” non e’ piu’ applicabile, allora anch’io preferirei chiudere in bellezza, cadere in piedi, ritenere questa fase conclusa, chiudere G&F con un bel COMMENT OFF e magari ricominciare da qualche altra parte.
    NON SENZA AVER RINGRAZIATO UBALDO & CO PER QUESTI BELLISSIMI MESI TRASCORSI INSIEME E NON SENZA AVER ASSICURATO CHE CONTINUEREI A LEGGERE IL BLOG E A COMMENTARE DI TANTO IN TANTO (anche se confermo che la mia grafomania risulta notevolmente inibita dalle Nuove Regole).
    Ho scritto tutto questo in spirito di amicizia e spero che con questo spirito venga recepito. Diciamoci pure tutto,sputiamoci anche addosso, ma facciamo fuoriuscire tutti i veleni e poi ricominciamo. E’ l’atmosfera che deve cambiare, e’ il cielo che da plumbeo deve tornare azzurro, e’ il vento che deve spazzare le nubi. Spero che questo mio post possa essere quel vento. Altrimenti…Dopo di me, il Diluvio! (SCHERZO, MA ERA IMPOSSIBILE RESISTERE ALLA TENTAZIONE DI SCRIVERLO…Ovviamente, e’ autoironico, spero non ci sia bisogno di sottolinearlo.)Vabbe’,fatemi sapere
    Un Abbraccio a tutti

  246. anto scrive:

    Certo che la ns più fulgida promessa ha veramente fatto una figura di mer…al trofeo Bonfiglio. Dopo aver ripetutamente insultato il giudice, Palmieri ha deciso di espellerlo dal campo. (fonte Vittorio Campanile). Se avessi un figlio di quindici anni che si comporta in questo modo lo prenderei a calci nel sedere, maleducazione, arroganza, vittimismo, non fanno un campione, ma solo un pessimo uomo!

  247. madmax scrive:

    stefano non so se sia un caso so solo che da qualche giorno non siamo più nenache tra gli ultimi commenti…e se si legge tra le righe (ma nemmeno tanto) risulta evidente che è da qui che nascono tutti i problemi del tennis italiano ed il motivo è semplicissimo e cioè che chi scrive di tennis chi insegna il tennis molti degli addetti ai lavori è sempre qualcuno che ha fatto e fa parte dei circoli, ed è sempre qualcuno che ha giocato e vissuto il tennis di una volta, quello cioè che ormai non esiste più. ed anche chi non è d’accordo con la fit non vuole esagerare nell’esserlo e comunque vuole dirlo come si diceva una volta dimenticandosi purtroppo che oggi giorno in quel modo non ti ascolta più nessuno, eppoi spesso ci sono anche gli interessi personali per non paralre poi del fatto che c’è sempre qualcuno desideroso di una medaglia, fregandosene se è di latta ma pensando che è pur sempre qualcosa da puntarsi al petto. qui tutti vogliono essere amici di tutti non fa nulla se poi appena uno si gira l’altro lo frega e la frase che dal giorno del raduno mi rimbomba tutti i giorni nella testa è sempre quella di Piatti quando disse: SE VOLETE FARE QUALCOSA DOVETE FARLA AL DI FUORI DEI CIRCOLI E DELLA FEDERAZIONE!!

    nel tennis italiano vai bene fin quando rimani defilato, finchè non cerchi di volare troppo in alto soprattutto quando lo vuoi fare senza l’aiuto (che non c’è) di nessuno….

  248. andrew scrive:

    bello e accorato il tuo appello StefanoGrazia…

    credo comunque che per tirare le somme bisognerà aspettare ancora qualche tempo, quando le cose con il nuovo sito si saranno stabilizzate e sarà più chiara la direzione in cui si va…

    Intanto nessuno impedisce di continuare a scrivere sul blog, anche se un po’ trascurato (ma non trascurabile)….

    altrimenti, un posto per tutti voi nel vaffantennis c’è sempre…

    x MadMax:
    Ma cosa ho sempre detto dall’inizio? Il problema non sono i maestri (anche se vi partecipano, magari costretti dalla necessità di pane quotidiano) o altro…Sono i CIRCOLI e la FEDERAZIONE che dei circoli è espressione…
    Ma secondo te da cosa nasce allora il vaffantennis?

  249. madmax scrive:

    andrew posso dirti tranquillamente che se non avessi certi obbiettivi il tradizionale circolo mi andrebbe benissimo, poichè in giro esistono bravissime persone sia a livello di maestri che di gestori, ovviamente poi come in tutte le cose ci sono i bravi ed i meno bravi le brave persone e quelle che non lo sono (questo però succede in tutti i settori) , ma io posso dirti ad esempio che nel circolo dove sono partito ho avuto parecchie agevolazioni sia di carayyere economico sia per quanto riguarda la costruzione di un programma su misura per mia figlia e che ora è sfruttato (per la felicità dei genitori) da altri bambini.. il problema come abbiamo capito e detto migliaia di volte è solo della la fit che per svariati motivi non impone delle regole a cui i circoli ed i maestri devono sottostare di modo che anche per chi aspira ad una carriera di alto livello lo possa fare senza dover forzatamente emigrare. quando io ho parlato della gente che frequenta i circoli l’ho fatto per identificare un tipo di persona poco incline ai cambiamenti (ma questo non per colpa di tutti i circoli) e non per parlare male del circoli in se, poichè poi nella realtà ce ne sono di non affiliati cosa che vale anche per maestri e tornei..

    credo però che con questa gestione sarà difficile che le cose cambiano e questo blog nasce appunto per cercare di sopperire alle mancanze della federazione e con questo obbiettivo abbiamo organizzato il raduno. ora come ho scritto al ritorno da roma è importante capire bene cosa si vuole, cosa vogliono e possono darci e soprattutto come organizzare la cosa, ma per farlo come si deve non sarà una cosa facile, tant’è che ci sto ancora pensando ed anzi sarebbe interessante che ognuno di voi esprima un parere e lanci delle idee… e quando dico che non è facile faccio un esempio semplice semplice. preparazione atletica: tutti sono disposti ad acquistare i programmi? ammettendo di si, tutti avete tempo o qualcuno che lo fa per voi (altra spesa) per 3/4 volte la settimana per circa 90/120 minuti ogni volta per far lavorare il proprio figlio? e questo oviamente dopo aver fatto almeno un week end di training da catizone tra milano e varese…altro esempio tutti voi saranno in grado di accettare il fatto che come ci ha detto la Triade l’importante è lo sviluppo motorio e tecnico e non i risultati? beh ora ditemi un po’ voi…

  250. Roberto Commentucci scrive:

    Su Miccini la prendo un po’ alla lontana.

    Purtroppo nel tennis nel nostro paese manca la cultura della vittoria.

    Per cultura della vittoria intendo la capacità di riconoscere e gestire una situazione di vittoria.
    In Spagna, in Francia, in America, è diverso. Sono abituati a vincere. Vincono da sempre. E i giovani, tipo Boluda, hanno l’esempio vincente degli ex giocatori del loro paese, vincenti prima di loro, e sanno che stanno percorrendo una strada in fondo nota… Hanno i consigli di chi quella situazione la ha già vissuta.

    Nell’ambiente del tennis italiano, invece, non ci sono esempi vincenti.

    Dopo tanti anni di batoste (30 anni ragazzi, 30 anni sono un tempo lunghissimo, una generazione e mezza… Quanti degli utenti di questo blog hanno visto giocare gli unici due top 10 che abbiamo avuto, Panatta e Barazzutti?) non riusciamo nemmeno a concepire uno dei nostri che va in finale in uno slam, che arriva nei primi dieci, nei primi 5…

    Insomma, non siamo abituati a vincere.

    Non siamo abituati ad avere un 15enne che fa i punti Atp, che gioca alla pari con i migliori juniores, a cui Bollettieri non fa pagare la retta… Uno che fa tutte le scelte giuste, un 15enne che sembra, finalmente, poter avere le carte in regola per diventare un TOP 10…

    E questa mancanza di abitudine genera fame. Genera attese spasmodiche, messianiche, genera 100 pagine di commenti sui Forum, genera articoli di stampa, e interviste e pressioni…

    Finché il ragazzo è rimasto in America, in un ambiente nel quale era uno dei tanti, tutto ok.

    Tornando in Italia, tutto il peso di un Paese che aspetta da 30 anni gli è arrivato improvvisamente addosso…

    Ed ecco le sconfitte nette nei futures, i tremori per il primo punto atp, le attenzioni già opprimenti dei media, gli sguardi degli altri junior azzurri, quelli di Tirrenia, comunque più grandi di due anni, che sembrano voler dire: beh, ma che ci avrà di così speciale ’sto Miccini?

    Questo senso di enorme aspettativa, questo dover dimostrare chissà cosa, credo che non lo abbia sentito solo il ragazzo, ma anche la famiglia. E se la famiglia, come oggi, non riesce a fare da ammortizzatore nei confronti delle pressioni, un 15enne viene travolto, e succede quel che è successo oggi.

    Ciascuno è figlio del proprio tempo e del proprio luogo. E diventare un grande campione di tennis nell’Italia di oggi, come credo di aver spiegato, è tremendamente difficile.

    Tornatene in America Giacomo, lontano dalle pressioni e lontano da questo ambiente. Là anche i tuoi genitori saranno più sereni, e ti sapranno educare meglio. Là c’è la cultura della vittoria…

    Dal punto di vista tecnico, quel che mi preoccupa è l’entrata di Enrico Slomp nel team di Giacomo. Non vorrei che questo preluda ad un divorzio dal tecnico dell’Academy di Bradenton Ariel Gaitan (che è quello che ha costruito Nishikori…). Chiarisco che non ce l’ho con Slomp, che non conosco, ma credo che per i motivi che ho spiegato, Jack deve stare il più lontano possibile dal nostro paese e dai tecnici del nostro paese.

    E chissene frega delle wild card nei futures italiani.

    Torna in America, Jack. Parla l’inglese, fai la strategy zone, practice your backhand, take a plane and plan your tournaments with your coach.

    Quella è la tua strada.

  251. madmax scrive:

    roberto come vedi qui si sono dette tante cose giuste come ad esempio il fatto che in italia mancano i genitori dei campioni e non i campioni…il problema però è saper leggere tra le righe, saper fare l’analisi perchè se la stessa cosa la vedono 10 persone diverse ci saranno almeno 5 o 6 opinioni ed il tennis italiano è rimsto fermo a 50 anni fa per quanto riguarda gli allenamenti (per fortuna non tutti) mentre è aggiornatissimo ai giorni nostri a livello comportamentale nel senso che poichè nessuno educa più, i ragazzi di conseguenza sono quello che sono figuriamoci quelli che giocano a tennis che per tipologia di famiglia sono i più viziati di tutti .quindi è inutile cercare problemi che non ci sono diciamo quello che è e che in buona sostanza non è altro che l’espressione del tennis italiano dei giorni nostri; RAGAZZI FIGLI DI PERSONE AGIATE VIZIATI E MALEDUCATI e non c’è bisogno di essere un genio per capire che da una base simile il risultato finale non può essere che uno solo…perchè vedi, un fatto è andare da bollettieri gratuitamente ma dormendo insieme a tutti gli altri con il padre che fa il giordiniere o non so cos’altro sapendo che fallire significherebbe andare a lavari i gabinetti o tornare in siberia e altro è arrivare da bollettieri da pagante, vivendo in una villa acquistata all’interno del complesso IMG (che come ci diceva stefano costano cifre esorbitanti) e sapendo che nella pegiore delle ipotesi si andrà a lavorare nell’azienda di papà… detto questo speriamo che il fatto odierno rimanga un caso isolato, che serva di lezione e che soprattutto serva a far capire che oltre alla tecnica sono tante le cose che servono per arrivare (ed anche queste sono cose qui già dette molte volte..)

  252. Angelica scrive:

    Roberto, meno scuse: si e’ comportato male e basta.
    Se e’ intelligente impara dall’errore e non lo ripete più.
    Se non lo è continuerà a beccarsi parecchi defaults perchè gli arbitri (sopratutto in america) gli insulti non li lasciano passare impuniti.
    chiedi alla Wozniacki che agli USOpen è stata squalificata per aver insultato un giudice di linea, lei che aveva la possibilità di vincere il torneo e diventare n.1 juniores
    Basta con sta storia della cultura della vittoria. Caso mai si dovrebbe parlare della cultura della sconfitta.

  253. Roberto Commentucci scrive:

    E infatti guarda caso nei tornei in America Giacomo non ha mai avuto alcun problema disciplinare. A 15 anni l’ambiente fa brutti scherzi: oggi quando l’arbitro gli chiamava fallo di piede tutto il pubblico fischiava l’arbitro.
    Si è creata una situazione di tensione e il ragazzino, certo non abituato a cose del genere, si è sentito da un lato in diritto di farsi forte del pubblico, dall’altro con la responsabilità di non deludere la gente che tifava per lui, e ha perso la testa… Non ne farei un dramma perché ha solo 15 anni, ma credo che in Italia per lui sarà sempre molto più dura che all’estero, finché non sarà un giocatore fatto.
    E poi io non voglio scusare proprio un bel nulla, io cerco di descrivere certe situazioni sociali e ambientali.
    La Germania dopo Von Cramm ha aspettato un Becker per 60 anni, anche perché appena ne nasceva uno bravino aveva subito addosso gli occhi di tutti e lo stritolavano. Questo era il senso del mio discorso.
    Tu invece stai sempre lì, implacabile, e anche un po’ tetragona, a fare le difese di ufficio degli arbitri, anche quando nessuno ne mette in dubbio l’operato. L’arbitro ha fatto ovviamente benissimo a squalificarlo.
    Però Angelica, ora che vai al Roland Garros mi aspetto da te una relazione puntuale e dettagliata sul comportamento dei giudici di linea francesi e sul tipo di controllo che faranno sui falli di piede dei loro giocatori, lo prometti?

  254. Angelica scrive:

    Roberto non un po’ tetragona. Molto.

    Hai poco da spiegare la situazione ambientale etc etc, prima di arrivare al default ci sono stai 3 passaggi. La danese Wozniacki ha detto ‘you are stupid’, e subito via a casa.
    La mia di impressione invece è che si stiano proprio cercando delle scuse (ambiente, pressione etc etc)

    La professionalità di un ufficiale di gara, sopratutto in un torneo dello slam non va messa in discussione.
    Non perchè si debba fare la difesa d’ufficio ma semplicemente perchè bisogna smetterla di cercare scuse, distinguo, sottigliezze e pinzellacchere varie. Come diceva il coach della Petrova mentre lei si lamentava ‘Stai zitta e gioca’

    Ah se vuoi, la relazione sul il comportamento sui giudici di linea e arbitri francesi te lo posso fare anche subito visto che non è la prima volta che vado a vederlo il RG.
    E i falli di piedi, visto che siete ossessionati con questa infrazione al regolamento che è esattamente uguale ad una palla fuori, vengono chiamati. A tutti.
    E per tornare a Roma (visto che c’e’ un velato riferimento) sei sicuro che il giudice di linea fosse italiano? Come in tutti i tornei ci sono anche giudici di linea stranieri. A Roma come a Roland Garros
    (comunque quello era italiano e se ti interessa al Foro i falli di piede sono stati chiamati, nelle due settimane, anche da giudici di linea: inglesi, tedeschi, russi, polacchi, cechi, australiani, argentini ;) )

    Per tornare a miccini se è intelligente impara altrimenti rimarrà un maleducato.
    Magari entrerà nei Top 10 ma sempre maleducato rimane.
    Ma visto che ha solo 15 anni ha tutto il tempo per non prendere quella strada.

  255. Roberto Commentucci scrive:

    Angelica. Non mi risulta di aver detto che gli arbitri non fanno bene a chiamare i falli di piede. A tutti i giocatori, a prescindere dalla nazionalità. Anche a Trevisan, al Foro quando li hanno chiamati, se ti ricordi ho subito scritto che hanno fatto bene, perché il ragazzo li fa, e lo sa tanto è vero che non ha fatto una piega.
    Su Miccini, volevo solo dire che in certi casi i detti e i proverbi sono molto illuminanti e pertinenti. Temo che il suo proverbio sarà “nemo propheta in patria”. Dal momento che a quanto mi risulta in tutte le competizioni che ha fatto fuori d’Italia non si è mai beccato nemmeno un warning.
    Sono poi molto contento di apprendere quello che mi dici sulla probità degli arbitri compatrioti di monsieur De Chauvin.
    Tuttavia, in sincerità, nel profondo del mio essere, qualche piccolo dubbio mi resta. Mi toccherà andare a Parigi, e fare come San Tommaso.

  256. Angelica scrive:

    Ecco bravo Tommaso, vieni a Parigi che cosi’ ci andiamo a vedere le partite insieme e ci ‘bisticciamo’ faccia a faccia invece di farlo su G&F dove siamo OFF TOPIC alla grande :P
    Peccato comunque che ti resti qualche dubbio

  257. Mirmidone scrive:

    citando madmax

    “quando dico che non è facile faccio un esempio semplice semplice. preparazione atletica: tutti sono disposti ad acquistare i programmi? ammettendo di si, tutti avete tempo o qualcuno che lo fa per voi (altra spesa) per 3/4 volte la settimana per circa 90/120 minuti ogni volta per far lavorare il proprio figlio? e questo oviamente dopo aver fatto almeno un week end di training da catizone tra milano e varese…altro esempio tutti voi saranno in grado di accettare il fatto che come ci ha detto la Triade l’importante è lo sviluppo motorio e tecnico e non i risultati? beh ora ditemi un po’ voi…”

    Mia figlia ed io siamo disponibili e prontissimi a cercare di implementare un “protocollo” di lavoro (di preparazione atletica e sviluppo motorio e tecnico) studiato dai prof. catizone, buzzelli, ecc. che possa essere utilizzato come base di lavoro per i nostri ragazzi (ovviamente da personalizzare in base alle caratteristiche di ogni atleta).

    Questo per passare dalle “parole” ai “fatti” e creare un vero gruppo di riferimento (con raduni ed incontri periodici) per verificare miglioramenti, nuove idee, progetti all’avanguardia.

    Chi ci sta, batta un colpo !

    Mirmidone

  258. stefano grazia scrive:

    Intervengo in questo Off Topic solo per sottolineare che contrariamente a quello che stan scrivendo alcuni sul Nuovo Sito, confermo quel che dice Angie e cioe’ che in US gli arbitri sono bravi e non lesinano certo i warning… E’ vero che nei match interacademy nel pomeriggio succede di tutto e i Coaches non intervengono preferendo che i ragazzini imparino a risolvere i problemi da soli e sono permessi perfino i C’MON!!! sull’errore della prima palla di servizio (!!!) ma quando poi giochi in torneo se non ti comporti bene vieni cacciato…Quindi chi fara’ dell’ironia (non t’insegnano da Bollettieri a stare in campo?) non sa di cosa parla…E temo che anche il buon marcos sia fuori strada coi suoi consigli di tornare in Italia…Di tutto questo can can in effetti potrebbe aver ragione quello che ha lamentato l’eccessiva pubblicita’ (titolone in Home Page) e cioe’ l’eccesso di criminalizzazione per quella che e’ stata una ragazzata di un ragazzo (ha ragione ubaldo)fondamentalmente timido fuori dal campo e che evidentemente si trasforma nell’arena ma alla fin fine tutto quanto e’ successo e’ un importantissimo mattone nella costruzione del Campione. Come dice Angelica, se e’ intelligente fara’ tesoro dell’esperienza. Che credo succeda quasi a tutti (evitiamo le ipocrisie,please) prima o poi solo che pochissimi hanno questo tipo di esposizione. Concordo anche con chi ha scritto che da criminalizzare davvero era il gruppo di Ultras Sclmanati, veri groupie del tennis che meriterebbero altri 50 anni di primi e secondi turni negli slams (ed e’ per questo che io faccio fatica a sintonizzarmi con roberto in tema di campanile…quando penso che la vittoria di un italiano in qualsiasi competizione rende ebbri di gioia una maramaglia simile, be’…mi vien da sperare che l’italiano perda, guarda un po’, e devo fare esercizi sottili di raziocinio…)
    Concordo infatti con Roberto: crescere in un Academy dove sei uno di tanti non ti puo’ che far bene e ti aiuta a continuare a sviluppare il tuo gioco senza la pressione del risultato ad ogni costo…Certo, quel che dice Mad Max e’ sacrosanto: c’e’ una bella differenza fra andarci con il padre che per arrotondare fa il giardiniere o come ci vanno Miccini e Quinzi ma insomma, in ogni caso, volendo vederla da un diverso angolo, questi due ragazzini potrebbero passare le loro giornate al Muretto, a fumare, a giocare al computer, a parlare del nulla e invece se ne stanno sul campo a farsi il mazzo, sveglia alle 6, preparazione atletica, scuola, 4 ore di allenamento, un’ora di teoria, cena, compiti, a letto e domani si ricomincia…Insomma, magari quando non hai scelta emergi piu’ facilmente, ma quando la scelta di fare qualcos’altro ce l’hai, da un lato e sotto un’altra ottica, sei quasi da ammirare ugualmente se non di piu’…Quindi, io continuerei a stare da Bollettieri con Ariel (che e’ stato anche il primo Coach di Nicholas quando fece il primo Summer Camp a 7 anni…) Il problema semmai e’ che se e’ vero che la FIT contribuisce al pagamento della retta, qualcosa in cambio Miccini gli dovra’ pur dare (tornei juniores) perche’ altrimenti,se fossi in chi lo dirige, questi tornei glieli farei saltare tutti…Capisco pero’ che prima o poi la pressione la dovrai pur affrontare e allora…questa esperienza e’ davvero un mattone fondamentale nel processo di costruzione del Campione Miccini.
    Poi guardate che da fuori e’ facile dire: e’colpa dei genitori, e’ una questione di maleducazione, bisogna pigliarli a calci nel sedere fin da subito oppure: no, bisogna parlargli,spiegargli, insegnargli con l’esempio…E’ da 3000 posts che lo dico: comunque fai,sbagli… Io avro’ la coda di paglia ma ho provato di tutto, dall’Esempio al Giro della Chiglia e so gia’ che prima o poi sicuramente la Canaglia mi imbarazzera’ con un qualcosa di simile e spero non di peggio..E sara’ da quel che gli accadra’ e da come riuscira’ poi a gestirlo che si parra’ la sua nobilitade…Del resto, guardate i McEnroe: il padre e’ lo stesso, un cortese e saggio Old Gentleman, Avvocato, Istruzione Superiore,etc etc e i suoi due figli che giocavano a tennis (del carattere del terzo non ci e’ dato sapere) non potevano essere piu’diversi…

  259. claudiotn scrive:

    Rispondo all’appello di Stefano. Io sono presente, i miei famigliari e amici solo lettori anche. Certo sarebbe un peccato se il blog fosse ridimensionato vista tutta la storia che ha alle spalle.
    Mah, forse sarò ingenuo, non credo che sia boicottato. Si è in una fase di passaggio. Forse al prossimo riassunto (forza Stefano, non mollare!) potremo chiedere un po’ più di pubblicità su “Ubitennis” e vedere cosa succede. In ogni caso il link a G&F da sito del nostro circolo rimarrà sempre.

    Volevo sentire qualche altro commento qui da parte dei “soliti” su quello che è accaduto ieri al Bonfiglio, la squalifica di Miccini e tutto il resto.
    Personalmente credo (leggendo le notizie riportate) che il ragazzo abbia sbagliato. Mi sembra comunque che sia sottoposto ad una pressione troppo grande da parte di tutti e che, risiedendo in Florida, non si aspettava.
    Spero che l’articolo con foto su Ubitennis abbia l’effetto di un bagno di umiltà, e non quello di aumentare ulteriormente tale pressione su di lui (anche se temo molto). Poi non conoscendo ne lui, ne la famiglia, ne visto i fatti al Bonacossa, ne l’ambiente (il pubblico inferocito, pare) in cui tutto si è svolto, potrei sbagliarmi e tutto andrebbe ridimensionato.
    Conosco invece personalmente Enrico Slomp. E’ vero, ha lavorato per la FIT, ma questo non vuol dire che non sia qualificato. Enrico ha fatto molta esperienza internazionale in questi anni. Credo che, abbandonare un posto sicuro (era responsabile del settore tecnico per il Centro Nord) all’interno della Fit, per rischiare con un ragazzo di talento, ma di soli 15 anni, voglia dire avere l’ambizione di portarlo in alto. D’altronde le decisioni bisogna prenderle e come dice Stefano “E’ MEGLIO RIMPIANGERE DI AVER FATTO UNA COSA PIUTTOSTO CHE RIMPIANGERE DI NON AVERCI NEMMENO PROVATO.”.

    Vi saluto e mi scuso se sono stato un po’ prolisso stavolta, ok max?

  260. andrew scrive:

    capitolo Miccini: …cavoli suoi. Gli auguro di non ripetersi soprattutto perché se si viene squalificati risulta più difficile vincere la partita…

    capitolo MadMax: anch’io sono disponibile all’acquisto del programma CAT-BUZ-PIAT-SART. Magari se Atti fa squadra con me, possiamo avere uno sconto su un programma multi-licenza. Oppure, se Atti conviene, potremmo richiederne l’implementazione da parte del maestro nostro (ma qui si entra nell’ignoto).

    capitolo Nuovo Raduno: direi di battere il ferro finché è caldo e magari organizzare per il mese di luglio un nuovo raduno (a Caldaro a luglio vi sono anche tornei junior in contemporanea, credo che ClaudioTN, Atti, Io, Mirmidone dovrebbero essere interessati e comodi).

  261. andrew scrive:

    capitolo Slomp: ClaudioTN, con tutto il rispetto per il sig. Slomp che non ho motivo di credere non sia qualificato, anzi se è stato scelto per seguire una promessa sicuramente lo è, ti prego fugami ogni perplessità che mi suscita una fuoriuscita dalla FIT ogni volta che si presenta “un’occasione buona”.
    Chiedo anticipatamente scusa e faccio ammenda nel caso mi sbagliassi clamorosamente, ma trovo abbastanza curioso che una persona impegnata in un grosso progetto di rilancio del tennis, si “eclissi” di fronte alla possibilità di allenare una promessa. Ma tutti i ragazzini seguiti nel progetto PIA sono forse delle promessine?

    Sono un maledetto malpensante, mi faccio schifo da solo…

  262. madmax scrive:

    bravo eros questo significa essere chiari…(a proposito fammi sapere per sabato..)

    certo stefano che anche per il solo fatto di fare quello che fa lo distingue dagli altri ed è da apprezare. certo che probabilmente anche così potrà diventare ugualmente un campione anche se io sinceramente spererei di no, nel senso che mi auguro per il futuro che sia così importante l’abnegazione l’impegno il massimo controllo etc etc (e questo è più facile accetarlo se sei abituato a rsipettare delle regole) che chi lo farà dovrà essere parecchio avvantaggiato rispetto agli altri. e dico questo non tanto perche io abbia puntato molto su questo aspetto con mia figlia ma semplicemente perchè i campioni in genere e di qualsiasi sport diventano poi dei modelli da seguire per i giovani e darebbero una mano consistente nel migliorare l’educazione dei giovani (e dei genitori) che li seguono (ed io fossi la fit mi preoccuperei di pubblicizzere e amplifichere anche questi aspetti).

  263. marcos scrive:

    mannaggia a ’sti tasti…avevo scritto le mie considerazioni sul comportamento di miccini, cause, pretesti e quant’altro e m’è sparito tutto in un botto!

    speriamo, in qualche modo, d’averlo inviato…

  264. gabrì scrive:

    Incollo di seguito il commento spedito in tre pezzi nell’altra rubrica.
    Premettendo solo che già tutto quello che avrei potuto aggiungere lo ha scritto Stefano. Certo Angelica è giusto dire che un ragazzino che si comporta male va preso a calci nel sedere, ma non è detto che sortiscano l’effetto desiderato, la punizione può diventare qualcosa di accettabile e addirittura di preteso senza disinnescare la causa del comportamento furente. Nicholas a volte non riesce a sentir ragione nel momento di accesso d’ira e poi chiede di essere punito oppure dice di punirlo pure, non gli interessa. E’ chiaro che l’ultima e risolutiva punizione è non farlo più giocare, ma al momento inaccettabile anche perchè io credo che il tennis con queste situazioni sul campo ci rivelino molto dei nostri figli e delle persone in generale ed è giusto affrontarle, prenderle come palestre di vita e non scappare, ma imparare a gestire…sembra facile!!
    Termino con un avvertimento che mi fece l’insegnanate di Nicholas, un’australiana con un passato sportivo in nazionale basketball, marito nazionale cricket e anche lei impegnata a suo tempo in un ruolo di madre-coach del figlio e insomma lei mi diceva:.. ci vuole molto equilibrio specialmente per chi ha talento, a lasciar parlare per se le proprie abilità (spero sia chiaro,sto traducendo) perchè la gente si concentrerà sul momento in cui …you ‘lose the plot’,( perdi il controllo, la lucidità, vai di matto) and forget the great things you have achieved (e si dimenticherà delle grandi cose che si è riusciti a fare).
    Se ci pensate è una pressione tremenda!

    Certo che sta storia delle 1024 parole disturba un po’: ho già riscritto il commento 4 volte adesso lo mando a pezzi…ridicolo!
    Non difendo un tale comportamento,ma conosco Giacomo e la sua splendida famiglia che devo dire, dalle chiacchiere scambiate, è sempre stata molto preoccupata dal tenere un profilo basso con molto buon senso.Sono d’accordo con jan,il successo è un grande impostore e certo bisognerebbe trattare vittoria e sconfitta, due grandi impostori,allo stesso modo come recita all’ingresso di Wimbledon la frase di Kipling,ma questa è filosofia.Non sono daccordo con Marcos che forse non è andato a vedere cosa fanno a Bradenton, non usano’parole d’ordine.vittoria, aggressività, baldanza, esuberanza, fisicità’,ma perchè chiedo,chi insegna tennis dovunque non chiede ai ragazzi un po’ di temperamento, chiamala voglia di vincere(a Nicholas già a 7 anni Padovani, in Italia, disse che non vedeva in lui così tanta voglia di vincere!Come interpretare),non chiede sicurezza nei colpi e nelle proprie capacità, e alla fine non chiede dei risultati? L’America non è una sola ed è sbagliato essere contro a tutti i costi, a Bradenton ci sono cose buone e cose meno buone e di sicuro sono poco tolleranti alla maleducazione e ai comportamenti alla McEnroe, ma non sgridano solo, cercano di aiutare. Con facile ironia si può dire non ci sono riusciti, ma a 15 anni credo ci sia ancora tanto da fare. Anche io ammiro Federer e tutti saprete cosa era Federer a quell’età!Non sto difendendo le reazioni di Giacomo, ma sto difendendolo dal cercare le motivazioni sbagliate che lo avrebbero portato a queste reazioni e sono convinta che lui sia il più dispiaciuto di tutti.Dovrà rendersi conto che ad essere un personaggio publico avrà molte responsabilità (infatti l’episodio ha portato in ballo famiglia,accademia,scelte di vita)…dai Giacomo, fa che anche alla Bollettieri siano orgogliosi di avere degli italiani!

  265. marcos scrive:

    incollo il mio intervento sul sito, per completare la citazione di gabri:

    “torni a recanati, si fermi per un pò a pensare e cambi radicalmente sede di allenamento. il comportamento di oggi, mi pare, dimostra che il ragazzo non è in pace con se stesso. tecnicamente ha imparato quel che doveva. non ha imparato, invece, quel che è insito nel nostro modo di intendere lo sport e contro cui non ci si può ribellare: senza conoscere la cultura della sconfitta, gli sportivi europei difficilmente riescono ad emergere. se si impone ad un europeo solo ed esclusivamente l’obiettivo della vittoria, questi fallisce perchè intende la sconfitta come il peggior disonore. questo non significa che in america non insegnino ad essere sportivi: significa che a noi, per crescere, non bastano le loro parole d’ordine. vittoria, aggressività, baldanza, esuberanza, fisicità…da noi significano poco, se non accompagnate da sconfitta, sensibilità, autoironia, coscienza dei propri limiti e capacità di superarli con scaltrezza.”

    il succo del pezzo che non sono riuscito ad inviare prima: se non impari a perdere, non impari a gestire i momenti di tensione durante gli incontri perchè sei sopraffatto dal terrore della sconfitta. vi sono atleti che già nascono con la coscienza pronta a considerare l’eventualità della sconfitta come normale: nadal e roddick sono esempio, in questo. mettono in conto di poter perdere con dignità contro un avversario che sta giocando meglio, superano i momenti difficili del match senza soffocanti sensazioni e, molto spesso, riescono a vincere, affidandosi ai loro colpi migliori ed all’aggressività agonistica che è stata loro meritoriamente insegnata. vi sono atleti, invece, che nascono senza la cultura della sconfitta: questi, nei momenti di tensione, sono angosciati dal terrore di perdere (che, spesso, fa il paio con la paura di vincere) perchè non sono in grado di accettare la sconfitta come normale eventualità. e tutto questo, a prescindere dal comportamento in campo. gasquet, per esempio, che non credo abbia frequentato l’accademia americana, non sa accettare la sconfitta…è più forte di lui: nei momenti, nei tornei importanti, finora ha mostrato di non saper superare il terrore della sconfitta attraverso il suo meraviglioso tennis.

    miccini, ieri, in un momento molto particolare (il ritorno in patria, la non soddisfazione per la sua prestazione, il comportamento del pubblico…) e di grande tensione, ha preferito uscire dal campo prima di stringere la mano al suo avversario, terrorizzato dall’eventualità che il suo tennis ed il suo comportamento non l’avrebbero portato alla vittoria, così attesa, così imprescindibile. naturalmente, s’ha da considerare l’età: ciò che ieri ha mostrato, potrebbe essere l’ultimo comportamento del genere. epperò, io credo che queste lacune vadano rapidamente superate: non sono sicuro, malgrado le parole di gabri su bradenton mi confortino non poco, che l’america sia per giacomo l’unica possibilità per diventare il campione, che noi tutti aspettiamo con trepidazione.

    tutti i miei pensieri non sono infallibili.

  266. stefano grazia scrive:

    …e il prezzo fu la vita
    per il male fatto in un’ora…(De Andre’)

    Max: il mazzo se lo fa anche Miccini, non e’ colpa sua se suo padre non e’costretto a fare il giardiniere, lascialo diventare anche lui un Campione se proprio vuole…Io semmai vorrei che diventassero piu’ campioni gente che sa anche parlare,scrivere, recitare,fare altre cose e che quindi poi sappia parlare anche fuori dal rettangolo…Questi sarebbero dei modelli (e non necessariamente perche’ si danno alla Beneficenza)…Mi spiego: un modello secondo me non e’ il ragazzo buono, bravo,silenzioso,timido, che non protesta mai…ma scialbo,vuoto, che non ha mai letto un libro, non sa chi e’ Eric Clapton, o David Gray (per spaziare dai 60es al 2000 ,e dovrebbe conoscere comunque anche i White Stripes e perfino Eminem),non ha mai visto un film o anche peggio se va al cinema va a vedere solo Boldi o Panariello e non capisce la differenza con Spike Lee o fra un action movie e un film di Michael Mann… Un modello da imitare dovrebbe essere un atleta con cui puoi parlare di diverse cose, non essere necessariamente d’accordo sui gusti,sulle preferenze politiche, sulle opinioni filosofiche ma avere la sensazione che chi ti sta di fronte e’ informato, ha studiato, ha letto, si e’ formato delle opinioni sue… Se poi e’ ricco o povero o perfino incline ad accessi di ira funesta,per me e’ secondario (se poi sa di aver sbagliato)… Tutto sommato credo potrei avere piu’ affinita’ elettive con il maleducatissimo Johnny Mac che con gli educatissimi Roger Federer che per sua stessa ammissione di libri non ne h mai letti e non sapeva chi era Althea Gibson l’anno in cui gli USOpen la celebravano con una statua (mi sembra)…E che probabilmente alla domanda del nostro grande giornalista sulle possibili implicazioni freudiane del suo rapporto con Nadal risponderebbe: Freud, who? Che numero e’ in classifica? Ci ho mai giocato?

  267. stefano grazia scrive:

    Certo che non vale: se dividessimo anche noi i nostri post in 1200 battute ,ltroche’ 4000 commenti…a 4000 ci arrivavo io da solo!

  268. claudiotn scrive:

    per Andrew
    Il ruolo, che Enrico aveva, era di primissimo piano nel settore tecnico della Fit. Probabilmente sentiva l’esigenza del lavoro sul “campo”, di tenere in mano una racchetta e delle palline, cosa che in Fit non poteva sempre fare e Miccini era forse l’occasione. E’ indubbio che il suo lavoro sia ora più stimolante e più libero da vincoli. Io continuo a pensarla così, che “l’occasione Miccini” abbia stimolato la sua ambizione. E spero proprio che riesca a portarlo in alto.

    Vorrei capire, però, meglio cosa intendi con il pensare male. Che la Fit voglia controllare come si allena Miccini per poter rivendicare meriti?

    Per quanto riguarda il nuovo raduno, sono sempre pronto ad accogliervi o a venire dove verrà organizzato. Lo dirò ai genitori dei nostri piccoli, sempre che non lo leggano sul blog.
    Comunque nel frattempo aspetto ancora un invito a Bassano, mi raccomando.

  269. Atti scrive:

    Tranquilli anch’io ci sono , pero’ penso che a Roma Ubaldo avrebbe dovuto esserci sia come cronista ma soprattutto come titolare dello spazio del BLOG… comunque noi siamo positivi ed al prossimo raduno lo reinviteremo e vedremo se ancora la sua agenda sarà fitta e pregna di appuntamenti…
    Con te Andrew concordo sempre.. a prescindere, sui programmi personalizzati, per correttezza vorrei comunque che fossero eventualmemente coinvolti anche i maestri (visto anche il loro rapporto con Sartori), anche perché da noi abbiamo anche un ottimo preparatore atletico basta…. utilizzarlo !!
    Saluto Claudio TN e convengo su un raduno estivo magari nel week-end di qualche torneo NIKE.
    Concludo con una mia opinione, e cioè quella di evitare di commentare performance di ragazzini/e, quello che sentenziamo oggi domani magari… e comunque avendo figli come dicono in Veneto “CHI GA TUSI IN CUNA NO POE DIRE DE NESSUNA !”
    Ciao.

  270. stefano grazia scrive:

    Mentre attendo qualche altra risposta ala mia Chiamata alle Armi che sembra essere stata oscurata dal MicciniGate, faccio un po’ di pulizia nel mio APPUNTI PER IL BLOG copiando e incollando due articoli che potrebbero essere di nostro interesse: il primo di Vincenzo Martucci e ospitato nella Rassegna stampa dell’ottimo Flavi riguarda anche proprio Miccini:
    Genitori (di un tennista) il mestiere più difficile
    Vincenzo Martucci , sport-week del 17-05-08
    Genitori imprenditori per m sport. Anzi, per tennis. Nel Mondo e in Italia. anzi, in un fazzoletto di 20 chilometri nelle Marche: fra Macerata, Porto Recanati e Porto San Giorgio, per lanciare i talenti Camila Giorgi, Giacomo Miccini e Gianluigi Quinzi, e poi esportarli, all’accademia di Patrick Mouratoglou, a Parigi, e a quella di Nick Bollettieri, in Florida (Usa). Per inadeguatezze strutturali del tennis italiano, per puntigliosità e ambizione dei padri? Il risultato è comunque quello di trasformare la vita di tutta la famiglia, in funzione del campioncino di casa per fornirgli tutti gli strumenti, dagli allenatori ai compagni d’allenamento. Sergio Giorgi, argentino di genitori italiani come la moglie, dal ‘97 al 2005 è diventato un imprenditore. Camila Giorgi. 16 anni, si allena all’accademia di Patrick Mouratoglou, a Parigi. Globetrotter: un anno a Pesaro, un altro a Milano, un altro ancora a Como, quindi in giro in Spagna, fra Barcellona, Valencia (alla scuola di Ferrero) e Palma di Maiorca (da Van Harpen), Parigi. Lui, mamma e 14 figli, Antonella (oggi 21 anni), Leandro (18), Garrula (io) e Amadeus (12). I soldi7 Un po’ dal lavoro di mamma Claudia all’Università di Macerata, un po’ dal suo, come preparatore atletico: «Poi ho “venduto” Camila ai circoli: allenamenti gratis con la promessa che avrebbe giocato da loro». Gli ostacoli? «Trovavo solo business, più quantità che qualità, ho anche rifiutato l’offerta di Nick Bollettien che voleva Camila a 9 anni. Ma non è solo colpa degli altri; spesso siamo noi genitori a chiedere troppo ai figli». E dopo tre anni di scuola, pure il mecenate Mouratoglou ha protestato per io mesi di vacanza dai tornei che Camila si è concessa; «Lo capisco, ma io so qual è il bene di mia figlia, so quando fermarla e quando pressarla, infatti non s’è mai infortunata, e ora non deve giocare i tornei juniores, ma quelli più grossi». Camila ha vissuto undici anni da kamikaze. «Con qualche problema, qualche discussione con mia moglie Claudia che voleva tornare a Macerata». E la solita certezza: «Verrà fuori, e sarà la prima italiana fra le top 10 del Mondo perché ha talento e si allena tutti i giorni dalle 6 del mattino». Anche se, a 16 anni, è ancora 573 del mondo pro, apparentemente ferma all’immagine della prima italiana che spinge a fondo e cerca presto la volee, “la prima che sembra Agassi”, come disse Adriano Panatta. Forse la si vedrà giocare al torneo Bonfiglio di Milano, con wild card della Fit TUTTI IN FLORIDA Miccini e Quinzi, allievi italiani della Nick Bollettieri Academy, in Fionda, hanno stone più “facili”, anche grazie alla solidità economica dei papa imprenditori d’industria. «Un tennista giovane costa dai 30 ai l00 mila euro l’anno, e tanti sacrifici. Perchè il tennis, al di k dei primissimi del Mondo, paga poco ma costa tantissimo c’è tanta competitività ed e uno sport mondiale, senza avere il mercato e l’organizzazione del calcio», giudica Luca Quinzi, papa del miglior 15enne del Mondo Perchè, dopo la quantità, i genitori-imprenditori ALL’ESTERO Giacomo Miccini, 15 anm, e un allievo dell’accademia di Bollettieri m Florida hanno programmato la qualità, Quinzi junior e emigrato già a 8 anni perche troppo precoce nel sistema italiano che, a quell’età, prevede palle pm grandi e campi pm piccoli, e da subito non ha pagato la retta della scuola Bollettien, in nome del suo talento (più giovane borsista della famosa accademia), Miccini junior c’era andato a 12 perchè non riusciva a conciliare studi e sport, e quindi dopo un tentativo a Barcellona (alla scuola Sanchez), ha sposato m un amen la Fionda «Doveva restare un anno, anche per imparare l’inglese, ma e diventato presto anche lui un allievo non pagante Eda quattro anm e li», racconta papa Gabriele Mamma Quinzi e mamma Miccini hanno seguito i figli in America. Papa Quinzi dice «Oggi per formare un talento ci sono solo due strade, quella della scuola (alla Agassi) e quella della famiglia (alla Nadal)» Papa Miccini spiega «Arrivare fra i primi 100 e come vincere la lotteria, 1000 under 18 che fanno i tornei Itf, 2000 che fanno quelli Atp, e tutti che puntano ai primi 50 del Mondo Giacomo prova 2-3 anni, fa l’High School in America, impara inglese, spagnolo, giapponese e cinese, e poi tiriamo le somme» Non è una vacanza. I ragazzi del camp Bollettien, emuli di Maria Sharapova, si svegliano alle 6 30, fanno 45 minuti d’atletica, 2 ore di tennis, pranzo, match, ancora atletica, scuola a casa, e alle 21 30 a nanna. Sognano di vincere Roma, Parigi, Wimbledon E i genitori7 «Sperano, coi piedi per terra», dicono in coro.

    IL SECONDO DEL DI SOLITO OTTIMO SPALLUTO SECONDO ME INVECE TRADISCE LA VOGLIA DI GIORNALISMO SPETTACOLARE SOPRATTUTTO NEL TITOLO E CHE PORTA A VOLTE A RISULTATI ANTIPATICI: riguarda la separzione di Gasquet dal vecchio coach Deblicker col quale imane in ottimi rapporti…Il sottotitolo di Giorgio lascia intendere che la famiglia di Gasquet e’ ossessionante …forse vuole solo provocare dei commenti ma,secondo me, e’ una provocazione sterile,fine a se stessa, un po’ morbosa…Leggete e parliamone:

     A conclusione di un periodo nerissimo, giunge la separazione dal suo coach. Basterà ad un giocatore ossessionato dalla famiglia? di Giorgio Spalluto

    A pochi giorni dall’inizio del Roland Garros, il numero 1 francese Richard Gasquet, ha ufficializzato la fine del suo rapporto di collaborazione con Eric Deblicker
    Il grande talento, in parte inespresso, del tennis transalpino, ha dichiarato attraverso un comunicato stampa, che resterà nel Team Lagardère e sarà seguito da Guillaume Peyre, già allenatore di Nicolas Mahut.
    Gasquet ha tenuto a precisare che il rapporto di amicizia con Eric rimane intatto e ha espresso tutta la sua gratitudine per averlo condotto fra i top 10. Dal canto suo, Deblicker ha precisato che per il prosieguo della sua carriera “Richard ha bisogno di un nuovo slancio”.
    La decisione dolorosa di separarsi dal suo storico coach è stata presa a seguito delle inguardabili prestazioni del francesino negli ultimi 2 mesi: 5 sconfitte nelle ultime 6 partite il suo triste bilancio.
    Nel 2008, Gasquet non è mai andato oltre gli ottavi di finale in nessuno dei 9 tornei disputati. Negli ultimi 2 Masters Series, disputati a Roma ed Amburgo, è uscito mestamente al primo turno, racimolando soli 5 giochi contro un qualificato, Horna, e contro il nostro Andreas Seppi. Prima della stagione sul rosso, c’era stata la querelle con il capitano di Davis, Guy Forget, che avrebbe voluto fortemente schierarlo nel match decisivo contro Andy Roddick. Richard, invece, preferì scendere in campo, a punteggio ormai acquisito, contro James Blake, scatenando le più disparate illazioni.
    Adesso c’è da chiedersi quanto il cambio del coach possa influire positivamente sulla personalità di un tennista che, secondo i più informati, è vittima di un atteggiamento troppo protettivo da parte della famiglia. Si dice che i suoi genitori lo tempestino di telefonate, quando non sono con lui in un torneo. Indubbiamente la presenza morbosa della famiglia non può che rallentare il percorso di crescita psicologico di un ragazzo che fin dall’età di 9 anni è soggetto ad una pressione, probabilmente eccessiva, per la sua fragile psiche. Il riferimento è alla copertina di Tennis Magazine, che nel 1996 titolava “Richard G. - 9 ans”, e lo presentava come il campione che la Francia attendeva dai tempi di Yannick Noah.
    Insomma, alla fine a pagare è sempre il coach, che ovviamente si può cambiare…….a differenza della famiglia. 
 
    Giorgio Spalluto

    Secondo me (angelica, avro’ la coda di paglia?) questo non sara’ cattivo giornalismo ma giornalismo superficiale un po’ si…Insomma, la famiglia di Gasquet e’ troppo protettiva perche’ gli telefona sempre quando e’ fuori casa per tornei… ah, certo che deve essere un bel problema…
    In piu’, io da altre fonti, avevo invece letto che il papa’ di Gasquet era stato un grande e che a 13 aa si era fatto da parte affidandolo alla Federazione…Ossessionante? Potrebbe anche essere vero ma secondo me e’ normale che essendo il padre e anche un coach voglia comunque essere coinvolto…E comunque visto il rapporto potenziale/risultati secondo me il cambio lo dovevano gia’ fare 2 anni fa (vabbe’ che poi l’anno scorso e’ entrato nei top 10 e quindi ci poteva stare…) e quindi non capisco le sottili (per finta, che sono ben chiare,certamente non velate) allusioni… Se il problema di Gasquet e’ la famiglia, bisognerebbe andarsi a leggere tutta la storia, tirare fuori tutti gli articoli, tutti i dati e cercare di fare anche qualche verifica… Io sapevo tutta un’altra storia, con Richard che addirittura fino a 13 aa giocava ancora anche a rugby e che di diventare tennista non era nemmeno una delle sue priorita’…Puo’ essere che quell’articolo da me letto non corrisponda al vero e che abbia ragione Giorgio…Magari Anto che lo ha conosciuto e intervistato, potrebbe dirci qualcosa di Gasquet e sui suoi genitori… Io piu’ che addossargli responsabilita’ che forse non hanno, gli attribuirei i meriti che sicuramente hanno avuto…Che senza quei genitori, col avolo che Gasquet ci entrava nei top 10, su questo si che ci metterei la mano sul fuoco…

  271. anto scrive:

    Un mio amico ha assistito alla sceneggiata alla Mario Merola di Miccini. Mi ha raccontato che probabilmente è successo tutto questo perchè si è spenta una lampadina nel cervello di questo ragazzo, un piccolo blachk out. Comunque buon diritto, discreto servizio, ma pessimo rovescio. Possibile che da Bollettieri non lavorino su questo difetto?

  272. andrew scrive:

    No, ClaudioTN…

    io intendevo che non vorrei che chi lavora per la FIT lo facesse, diciamo, un po’ come un ripiego, senza crederci veramente, in attesa di “vincere alla lotteria” o comunque di dedicarsi a progetti migliori…

    Capisci cosa voglio dire: pare quasi che il ruolo di primissimo piano non fosse poi così gratificante se è stato abbandonato. Scelte legittime, intendiamoci, ma che lasciano il dubbio che i progetti FIT non siano poi così gratificanti o motivanti…

    Ciao, appena becco Atti (ci sei alla PIA domenica?) e i maestri domando se si può fare un raduno….ma specialmente appena smette la pioggia che qui non si gioca da una settimana…

  273. chloe de lissier scrive:

    caro stefano grazia, la tua instancabile verve è ammirevole. a proposito dell’ignoranza di federer su freud mi permetto però di ricordarti alcune scoperte scientifiche che tu certo conosci, ma che ometti sistematicamente, forse per dare maggior forza alle tue tesi. da più di vent’anni è scientificamente acclarato che la mente umana si sviluppa per creazione e rafforzamento chimico progressivo di circuiti neuronali di lunghezza variabile, che possono essere composti da due fino a cinquanta neuroni, quando non di più. dato che un cervello umano conta parecchi miliardi di neuroni, il numero di combinazioni, e quindi di circuiti possibili, è straordinario. supera largamente il numero di molecole dell’universo.
    il numero di circuiti utilizzati è molto variabile da un individuo all’altro. questo già basterebbe a spiegare le innumerevoli gradazioni fra idiozia e genialità. fatto ancora più notevole è che un circuito neuronale attivato di frequente diventa, a causa di diverse accumulazioni ioniche, sempre più facile da attivare. esiste insomma un autorafforzamento progressivo. ciò vale per tutto: per le idee, per le dipendenze, per gli umori. il fenomeno si verifica per le reazioni psicologiche individuali come per le relazioni sociali: prendere coscienza dei propri blocchi li rafforza; analizzare minuziosamente i conflitti fra due persone li rende di solito insolubili. la teoria freudiana, dunque, non solo non poggia su alcuna base fisiologica consistente, ma porta a risultati drammatici, diametralmente opposti allo scopo ricercato.
    ogni volta che rimuginiamo il nostro passato, ogni volta che che ritorniamo su un episodio doloroso (ed è pressappoco a questo che si riduce la psicoanalisi) noi aumentiamo la probabilità di riprodurlo. invece di avanzare, ci insabbiamo. ogni volta che ci capita un dispiacere, una delusione, qualcosa che ci impedisce di vivere, dobbiamo traslocare, bruciare le fotografie, evitare di parlarne con chiunque. i circuiti rimossi si cancellano. ciò può richiedere del tempo, ma si cancellano proprio. il circuito si disattiva.
    federer, forse anche senza volerlo, fa la cosa giusta: ignora freud. altrimenti il suo circuito di paura verso nadal resterebbe certo perennemente attivo.

  274. stefano grazia scrive:

    Sempre aspettando risposte,scusate se vado controcorrente anch’io sull’argomento Tennis Channel … Anche qui mi sa sono d’accordo con Max…A far vedere in TV Futures e Challengers non e’ che si promuove il Tennis…Quelli devono essere visti DAL VIVO quando vengono a giocare nel tuo paesino…I nostri figli non guardano quasi neanche gli Slams…Il Torneo di Canicatti’ se lo guardano solo i parenti, qualche super appassionato come Roberto e Pibla e poi (ma solo forse) qualche addetto ai Lavori… Il Tennis lo si promuove con i 4 Slams IN CHIARO e una Nuova Formula di Davis Cup sul Modello della World Cup di Rugby, un mese di Tennis in Mondovisione con gli Stadi pieni… Meno Tennis in Tivu’, piu’ Campi Liberi, piu’ Tornei Promozionali, piu’ Offerta per i Ragazzini…Meno Calcio in Tivu’ e sui giornali…La Tivu’ di Stato anzi dovrebbe fare Par Condicio non con i Politici ma con lo Sport: ogni sport dovrebbe avere la sua Ora settimanale riassuntiva E BASTA!!!!! Che a Calcio ci giocano tutti perche’ sembra quasi sia l’unico sport praticato (e’ vero pero’ che e’ molto piu’ immediato da apprendere rispetto al tennis o al golf)… Io sogno un mondo dove la Gazzetta dello Sport sia davvero la Gazzetta dello Sport e non del Calcio…Insomma, la mia provocazione e’ che INVECE di aumentare l’Offerta in TV minori di Tennis, bisognerebbe DIMINUIRE quella di Calcio su TV e Giornali, disintossicare il Popolo Italiano ed Europeo dalla Droga Calcio (con innegabili vantaggi anche riguardo l problema Sicurezza) e farlo approcciare ad altri sport, dal Cricket al Rugby passando per Atletica, Nuoto,Sci ,Basket e perfino Tennis. Lo so, e’ pura utopia ma uno in televisione dovrebbe andarci solo se arriva ad un certo livello (e questo vale anche per il mondo dello spettacolo, sia chiaro…)… Alla fine c’e’ anche il rischio che qualcuno si accontenti di essere stato visto in TV dagli Amici e dai Parenti nei Quarti del Challenger di Casalecchio (e il buffo e’ che magari sara’ riconosciuto piu’ di Pietrangeli come qualunque scarciofone del Grande Fratello…Come capitava a Torrisi, libero del Bologna che in Discoteca o per strada era riconosciuto piu’ di Safin (col quale usciva quando Safin passo’ un paio di settimane nel capoluogo emiliano a riabilitarsi il ginocchio presso l’Isokinetic)… Io ieri sera mi son guardato Manchester-Chelsea in TV con mio figlio e gli ho permesso di andare a letto alle 10.30…Quello e’ l’unico match di calcio che ci siamo visti dalla finale dei mondiali…E guardate che non mi sono visto nemmeno 20′ in totale di spezzoni vari (hi-lites,come li chiamano qui)…E guardate che io pur essendo exrugbysta e pur piacendomi moltissimo il Super14,cioe’ il rugby dell’emisfero australe, quest’anno pur potendomi guardare tutte le 7 partite ogni settimana, e me ne sono viste due in tre mesi sono molte (ho gurdato pero’ i 20′ di hilites settimanali)…E non ho nemmeno visto una partita del Galles, io che sono sempre stato tifoso e in Galles ci ho passato un mese a 16 anni a giocare (come essere stati dal Bollettieri del rugby),quest’anno che ha trionfato nel Grande Slam Europeo….Anche nelle varie Coppe del Mondo, di rugby di calcio di crickett…bisognerebbe essere in grado di selezionare… Quando c’e’ troppa offerta alla fine c’e’ poco godimento… Ma soprattutto voglio dire: lo sport e’ bello da guardare (e piu’ bello se in compagnia di tuo figlio) se sai guardarti LA GRANDE OCCASIONE, altrimenti o e’ lavoro o e’ malattia…Meglio praticarlo, il tennis e/o lo sport. Certo, di sfuggita guardiamoci ogni tanto qualche match di tennis ma non esageriamo nello stare a casa di proposito, nel non uscire se c’e’ il sole, nel non leggersi un libro … solo per vedere Cipolla-Starace nel Challenger di Mondovi’…Certo, se sono a Mondovi’ magari ci vado, giro fra i campi, respiro l’atmosfera…ma in casa?in ufficio? COMUNQUE, mi sono perso, han ragione quelli del NuovoSito, i miei commenti sono troppo lunghi pero’ in compenso sono anche confusi…La provocazione e’ che per aumentare il numero di tennisti non bisogna aumentare il tennis in tivu’ e sui giornali ma bisogna ridurre drasticamente lo spazio riservato al Calcio. (Ne guadagnerebbe anche il calcio stesso)

  275. claudiotn scrive:

    per Andrew
    In questo caso è ovvio che fare il coach di un ragazzo emergente, e girare il mondo, è molto più stimolante che stilare i calendari della pia cup per il Centro Nord Italia. Banalizzo, anche perchè non erano solo questi i suoi compiti. Ha portato i ragazzi under 14 a vincere i mondiali a squadre, li ha accompagnati in USA per un mese per l’orange bowl. Forse le motivazioni della scelta sono duplici: da un lato la prospettiva di un nuovo progetto, dall’altro la sensazione che in Fit non ci fosse più la possibilità di crescere. Proverò a chiederglielo, se ne avrò l’occasione.

    Sai quando verrà recuperata la giornata di PIA cup contro di voi? Così ne approfitto per venirvi a trovare.

  276. andrew scrive:

    grazie della precisazione ClaudioTN…ah, era il Trentino allora…non sapevo nulla…Mi ha SMSato il maestro che si recupera l’8 giugno…ti aspetto, poi però passa a casa mia che ti mostro la “tana del vaffantennis”….

    Comunque il mio discorso è un po’ generale e riquarda il mio lato “prevenuto”. Ossia, non mi piace questo andazzo per cui l’insegnante di tennis, il circolo, l’ambiente vive in uno stato di stand-by fino a quando non passa di là il talento o presunto tale e allora, tac, scatta l’accensione e ti si attaccano come zecche…

    Un po’ come dire che è il talento che risveglia l’ambiente e non l’ambiente che crea o promuove il talento…

    mi mando ‘affantennis da solo…

  277. Hysterix scrive:

    hai ragione chloe e ben tornata nella Terra dei Lunghi Commenti:ovviamente il mio discorso era piu’ generale e Freud e Federer, di cui come ben sai,sono tifoso e sostenitore nella crociata del GOAT, ci sono finiti per caso. Quello che dici tra l’altro costituisce se ricordo bene il soggetto di un saggio di Edgar Foster wallace su Tracy Austin e sulla in generale mancanza di paura del campione…Al quale non trema il braccio nel momento topico perche’ riesce a non farsi passare nulla per la testa perche’ appunto la sua testa molto spesso e’ ….vuota.
    Io ho sempre sostenuto che Agassi era inferiore a Sampras perche’ piu’ curioso, piu’ emotivo, piu’ pieno di interessi e piu’ attanagliato dai dubbi rispetto al suo connazionale…Della serie,come diceva Bob Hope: per giocare bene a golf(in questo caso a tennis) essere stupoidi non e’ necessario pero’ aiuta. Ma ho capito quel che intendi, ho qualche dubbio che la rimozione nella maggior parte dei casi venga fatta consciamente, nonostante molti atleti si avvalgano di psicologi sportivi…E comunque il MENTAL e’ quel che fa la differenza, because tennis,disse Safin e lui se ne intende, everybody has.

  278. marcos scrive:

    …because tennis, disse Safin e lui se ne intende, everybody has, but me!

    ogni tanto esercito un pò di autocritica.

  279. anto scrive:

    Miccini si pente e chiede scusa, e promette di non rifare più la sceneggiate alla Mario Merola fino alla prossima volta…….

  280. madmax scrive:

    per finire su miccini…

    stefano quando dici che vorresti vedere giocatori più colti mi fai ridere e secondo mai fai un errore di base: tanto per cominciare non è colpa sua se suo padre non fa il giardiniere ma nemmeno degli altri!!! dopodichè o ci vogliamo prendere in giro o converrai con me che un giocatore che dall’età di 6/7 anni si allena 3/4 ore al giorno inizialmente 6/7 poi la laurea o la compra o la fa al CEPU (che è la stessa cosa) o non diventa nr 1 del mondo… la sua laurea è in tennis ed il compito del genitore è quello certmente di educarlo, fargli fare al meglio la scuola dell’obbligo con successiva laurea in tennis..altrimenti è come dire che un laureato in economia e commercio è stupido o sciabo perchè non ha vinto a wimbledon…oltretutto normalemnte uno che ha girato il mondo qualcosa avrà avuto modo di vedere e conoscere e se poi lo riterrà opportuno potrà ampliare le sue conoscenze o aggiungere altri tipi di laurea. al contrario chi non ha ricevuto una buona educazione che sia laurato in tennis, economia e commercio, conosca 6 lingue e conosca eminem rimarrà sempre un maleducato ed una brutta persona. sai nella mia vita a quanti multi milionari con svariate lauree aziende svariate conoscenze interessi ho detto che erano uomini di m…a, che facevano schifo e che infatti sono rimasti soli come cani?? a voglia…..

    per il resto poichè vedo che siamo rimasti tutti uniti vi richiedo di dirmi come impostereste l’eventuale collaborazione con la triade….

  281. stefano hysterix grazia scrive:

    L’Hysterix di prima ero ovviamente io e il nickname mi era rimasto per una affettuosa diatriba con quella permalosona di angelica in altra sede…max, ti faro’ ridere ma davvero io vorrei che mio figlio leggesse libri (magari sull’aereo,invece di guardarsi film tagliati su schermi troppo piccoli),vedesse buoni film (al cinema o in DVD),ascoltasse buona musica,approffittasse dei tornei per visitare se non proprio i musei (ma a lui piace,devo dire)almeno qualche citta’ e che riuscisse anche ad andare al college da riprendere magari a fine carriera…Non dico due lauree come Boranga, il mitico portiere del Modena (o era il Cesena?),ma insomma…Pero’ hai ragione, sara’ difficile se non impossibile…Ci pensavo pero’ leggendo molto velocemente i posts su Roger e la Nadalite dove gli Ultras (fra cui una agguerrita e sprezzante Chloe) si sfidano a colpi di tamarro quello, aristocratico quell’altro…E mi chiedevo se mai alla fine l’apparenza non potesse ingannare: come sarebbe, chloe, se il tamarro leggesse non dico Proust ma almeno Mordecai Rilcher e Corman McCarthy mentre l’aristocratico solo Sorrisi & Canzoni? Si,lo so, e’ improbabile, ma sarebbe bello… (Lo dico anche se io sono tifoso di Federer ma non perche’ preferisco il suo gioco, l’ho gia’ spiegato altre volte…perche’ i giocatori talora si scelgono per simpatia epidermica, per il suono del loro nome, per folgorazione sulla via di damasco o semplicemente ti scelgono loro…per questo non concordo coi giudizi sprezzanti su Nadal (anche se quando gioca spero sempre che perda, anche quando non gioca contro Federer, ma solo perche’ ne ho paura e lo stimo e lo rispetto come grandissimo giocatore e fighter…anzi, col raziocinio dovrebbe piacermi piu’ lui di quel fighetto di Roger-come aveva ragione Wilander!, ma cosi’ come mi ero (sportivamente parlando)innamorato della Henin, a me e’ toccato in sorte Federer…Concordo con le accuse sprezzanti di Chloe sulla noia e ripetitivita’ dei commenti (ma si sa, sono chiacchere da bar) ma non starei a denigrare chi pur non essendo forse il piu’ talentuoso, le partite se le porta a casa… Io tifo per l’altro, ma cavolo, il vero modello per i giovani e’ Nadal, non Federer…(anche se probabilmente anche lui il tempo di leggere buoni libri non lo ha mai trovato)
    LA COLLABORAZIONE CON LA TRIADE,dici… ma loro vogliono davvero collaborare al di la’ di qualche raduno informativo? Io credo che loro tutt’al piu’ ti possano monitorare controllando la maturazione del frutto e pronti a coglierlo se…
    Non credo che siano disponibili a seguire ragazzini sotto i 16-17 aa, loro sono interessati a far si che i ragazzini ARRIVINO GIA’ PRONTI a 16-17 anni in modo che non debbano poi perdere tempo a correggere certi difetti… Quindi l’unica soluzione fattibile e’ o essere selezionati da Sartori e poi trasferirsi a Caldaro oppure farsi dare da loro dei Programmi e fare dei Raduni (a casa loro,a Caldaro,alla Vavassori,durante gli Intnl a Roma,in campagna da me-si fa per dire) in cui oltre a parlare si valutino anche i miniatleti sul campo. Sia dal punto di vista atletico che da quello tecnico. Insomma dei Raduni in stile MacroAreaFit ma fatti dai Privati.
    Dovrebbero essere almeno 4 ogni anno, durare 2-3 gg (un week end) ed essere completi anche di teoria,videoanalisi,etc e talvolta con Special Guest (lo Psicologo Sportivo, il Nutrizionista, l’Istruttore di Yoga…). Importante anche fare una PERIODIZZAZIONE e un Programma di Tornei.
    Dopodiche’, i giocatori vengono seguiti dai propri Coach o dai Genitori che si tengono in contatto fornendo parametri e risultati.
    Se ne hanno tempo e voglia, si puo’ poi passare ad esaminare il QUANTO COSTA.
    E’ questo che intendete o sono fuori strada?
    Ragazzi, io lo dico sapendo che se fossi in Italia una cosa cosi’ mi interesserebbe moltissimo ma vivendo all’estero e dovendo gia’ andare regolarmente in Florida dove comunque e’ nostra intenzione trasferire Nicky fra uno-due anni e farlo stare almeno fino ai 14 anni alla Bollettieri , capisco che io a questi raduni potrei spesso non esserci… Anche quest’estate alla fine ho solo tre settimane e li’ dentro ci devo ficcare parecchie cose, non ultima una settimana di stacco in stile IN VIAGGIO PER L’ITALIA CON PAPA’… Sicuramente faro’ un salto alla Vavassori ma l’8 luglio saremo gia’ sull’aereo per Tampa (io poi torno quasi subito, Nicky e Gabri rimangono fino al 20 agosto)… Ma certo, se la cosa prendesse piede, cosi’ come non ho esitato a spedirvi moglie e figlio a Roma dall’Africa, non esiterei a farlo laddove e’ possibile…
    Una cosa cosi’ comunque io la organizzerei anche indipendentemente dalla Triade: un brainstorming e uno sharing di idee e programmi non potrebbe che fare bene soprattutto se unito al fatto di mettere insieme a confronti 10-20 ragazzini piu’ o meno dotati, una sorta di Team Lagardere…Dal confronto nasce lo stimolo a migliorarsi, a egregie cose e blah blah blah… Proprio stamane ne discutevo via email col Prof Buzzelli della BTA di Bologna…La BTA sta ottenendo ottimi risultati perche’ sotto la guida di Zavoli alcuni gia’ ottimi 16enni sono diventati ancora migliori…Il problema a Bologna, ma credo anche nel resto d’italia, e’ raggruppare gli U10 e gli U12 migliori nello stesso circolo…i 15 migliori U12 di Bologna me si allenano tutti in 15 circoli diversi e si guardano bene dall’allenarsi insieme e figuriamoci poi fare dei match se non quando s’incontrano in torneo… Secondo me si allenasseo tutti insieme almeno un week end al mese o meglio ancora se 3 o 4 di questi si trovassero nello stesso circolo, i miglioramenti sarebbero garantiti…
    Comunque adesso ho altri grattacapi per la testa: da un paio di giorni mi sembra che Nicholas abbia smarrito un po’ il timing sul rovescio…E qui non ho il Guru ad aiutarmi… Sto pensando,proprio come dice Piatti,di riprenderlo con la videocamera e poi farglielo vedere a lui, fargli capire da solo cosa intendo (anche perche’ evidentemente io non riesco a spiegarglielo…la differenza e’ che io lo ammetto e quindi mi ingegno, qualche solone no)…

  282. enzo cherici scrive:

    Boranga era del Cesena. E uno come Stich è arrivato tardi al grande tennis perché prioma doveva diplomarsi. Ergo, le due cose sono difficili, ma non impossibili.

  283. chloe de lissier scrive:

    non so cosa sia meglio leggere o conoscere. penso tutto quello che è possibile. perché la conoscenza è l’unica vera opportunità che abbiamo per migliorare la nostra esistenza e acquisire capacità di discernimento e di scelta. più fatti conosciamo, più ipotesi e informazioni abbiamo a disposizione, maggiori sono le nostre opzioni per individuare e realizzare gli obiettivi che giudichiamo più consoni a noi.
    gli esseri umani percepiscono e apprendono soltanto in rapporto a punti di riferimento. l’individuo ha bisogno di riferimenti etnici, sociali, esistenziali, culturali su cui fondare i suoi processi di apprendimento. il grado di coscienza che un uomo ha di sé stesso è fondato esclusivamente sul livello di consapevolezza che egli ha dei rapporti personali, ambientali e sociali nei quali è coinvolto. conoscere, dunque, è la formula. per chiunque.
    non credo che federer sia un fighetto, né che nadal sia un tamarro (non ho mai usato questa espressione; mi sono divertita con qualche battuta sul suo aspetto esteriore da “peanuts vendor”: sono donna e giudico significativo anche un certo modo di presentarsi). federer è timido e reagisce con qualche introversione comportamentale, che appare a molti spocchia e mancanza di nerbo. nadal supera la sua insicurezza assoggettandosi a fatiche inumane. come sisifo, a cui l’ho paragonato. spesso la sua necessità di spuntarla a qualsiasi costo lo porta a qualche atteggiamento eccessivo e fastidioso per gli altri.
    credo che ambedue possano, a loro modo, costituire un esempio per i più giovani, anche se capisco che è più facile identificarsi in nadal quando si è ragazzi: gli uomini nascono piromani e muoiono pompieri.

  284. madmax scrive:

    certo stefano io sul discorso con la tride la penso esattamente come te ed il nostro obbiettivo a mio avviso dovrebbe essere diverso per ognuno di noi..qualcuno ad esempio dovrebbe farlo per essere certo di fare cose giuste, altri non avendo la situazione migliore vicino a casa per trasferirsi a caldaro, altri ancora solo per il fatto di essere monitorati ed eventualmente sponsorizzati e poi se un domani se…..

    enzo purtroppo ho idea che oggi il tennis non sia più quello di stich perchè i tempi da dedicare all’allenamento sono aumentati, l’età di inizio e di conseguente “spinta sull’accelleratore” è scesa e soprattutto il calendario dei tornei anche giovanili è mostruosamente aumentato…

    sul discorso di nadal è ovvio che l’esempio da proporre ai giovani è lui perchè con il talento tecnico di federer probabilmente ci devi nascere, quello che però atp/fit/media dovrebbero a mio avviso fare è far conoscere come e cosa ha fatto e fa per arrivare ad essere quello che è, perchè per quello che si vede in giro da nadal i ragazzi per ora hanno copiato l’abbigliamento il servizio ed il tipo di gioco che sono certamente gli aspetti peggiori del suo personaggio

  285. Hysterix scrive:

    ciao enzo, mi fa piacere che continui a leggerci..ci aggiungo poi Ancic (nonostante molti abbiano dubbi sulla laurea croata ma io per principio premio comunque il fatto di essersi preso la briga di provarci) e poi ovviamente Gaudenzi (dopo essersi ritirato…nel mio “personalissimo cartellino” un grande anche per questo oltre che per essersene andato DA SOLO da Ronnie Gotlieb (cioe’,a prescindere dagli errori della FIT che magari potevano anche starci (sbagliare l’allenatore…a volte capita), prendere la decisione di mollare tutto e andare via dall’Italia per evitare di crescere nella bambagia, e il riferimento a Miccini potrebbe essere questo) e per via del non aver tirato indietro il braccio in quella finale di Davis…come vedi,roberto, non e’ che sono antiitaliano o meglio indifferente…io concedo il mio tifo a chi, nella mia trascurabile opinione, se lo merita…Gaudenzi l’ho sempre seguito con simpatia fin da quando scelse di andarsene contro l’opinione di tutti in austria…Sbagliata o giusta che fosse, prese un importante decisione da solo ed era pronto a pagarne le conseguenze …(Tra l’altro, nel nostro novero di Allenatori Improvvisati e Fai da Te ci dimentichiamo sempre dell’ex giornalista Ronnie Lotglieb…Che non era un vero allenatore ma un manager o una sorta di padre putativo..Il che ci riporta all’antica domanda: ma davvero il Coach Tradizionale e’ cosi’ importante o la figura piu’ importante al giorno d’oggi e’ il Manager del Giocatore, quello che mette insieme i vari tasselli: tecnico, atletico,psicologico…
    Ovviamente l’aspetto tecnico e’ fondamentale all’inizio (dai 3-6aa ai 12-14)ma paradossalmente (e ne abbiamo gia’ parlato ma secondo me troppo poco) i migliori coach italiani sembrano NON occuparsi dei Bambini (e hanno ragione: nessuno li paga abbastanza). Forse e’ qui l’anello di congiunzione che stiamo ricercando da mesi: una Federazione dovrebbe pagare i Migliori Coach per i BAMBINI mentre a 18-20 aa o ci pensano loro(i giocatori) o comunque hanno piu’ bisogno di Accompagnatori che sappiano fare da Sparring Partners e da Organizzatori(di viaggi,di allenamenti,i strategie,di periodizzaioni)

  286. Mirko scrive:

    Questa sezione del sito è un documento dal valore inestimabile! Complimenti a tutti quanti , a partire dal coordinatore Stefano.

    Sarebbe BELLISSIMO oltre che UTILISSIMO avere tutti i mega-riassunti e i commenti più brillanti riuniti in una sorta di libro, magari in pdf o doc… perché la lettura su sito (caratteri piccoli, monitor, assenza di tabulazione ecc) è davvero difficoltosa…

    Sarebbe un lavoro bestiale di una fatica infinita… ma magari anche qualche altro ci ha pensato…. non so.. :)

    Ciao a tutti!

  287. Stefano Hysterix Grazia scrive:

    Mirko, ammetto di averci pensato (e anche il Prof Buzzelli prima e Mad Max poi mi hanno incoraggiato) ed e’ vero che e’ una fatica da far tremare le vene e i polsi (che avrei pero’ egoisticamente sempre voluto dedicare a scrivere un romanzo-Uomini Fuori (nel senso di Expatriates ma anche nell’altro senso) oppure Men Abroad oppure Strange People I met playing tennis in Lagos) … adesso visto la piega che stanno prendendo le cose (faide intestine), potrebbe anche essere la maniera di chiudere dignitosamente ed andarsene in stile (il sito infuria il blog ci manca sul ponte sventola bandiera bianca?)

  288. Mauro scrive:

    E’ chiaro e lampante a tutti, che il sig. Scanagatta nn è intervenuto perchè in qualche modo si è sentito trascurato o/e offeso dalla mail citata da Commentucci.
    In data 13 maggio però scrive : “Ma vi assicuro che non ho mai trascurato un evento per stupida ripicca, perchè offeso o altro.” Fosse stato così mi sarei aspettato almeno delle scuse (mai ricevute ovviamente)
    Il sig.Commentucci scrive il 05 maggio: ” A nome dello staff del Blog, indirizzo un ringraziamento caloroso a quanti sono intervenuti, ai relatori Catizzone, Piatti e Sartori, a Fulvio Fognini per la sua disponibilità e soprattutto al nostro vulcanico MadMax, vero motore dell’iniziativa, senza la cui tenace perseveranza organizzativa l’evento non sarebbe stato possibile.
    Sig. Commentucci, non alzi i toni e non insulti nessuno, tantomeno Max che ha avuto il solo torto di voler condividere le sue esperienze con noi genitori. Piuttosto se vuol da grande fare il giornalista, segua l’esempio del direttore di “Tennis Italiano” Anderloni, lui si che c’era al raduno partecipandovi molto attentamente e non allontanandosi poichè doveva finire il pezzo sulle qualificazioni.

  289. marcos scrive:

    quando penso a stich, a gaudenzi, a mario ancic e ad altri, che sono riusciti a giocare a tennis ad altissimo livello, pur destinando, evidentemente, diverse ore della loro giovinezza allo studio e alle lezioni, penso, allora, che una via diversa per emergere nel tennis sia possibile.

    per carità, come direbbe casini, son casi rari e si contano sulla punta delle dida, come direbbe berlusconi (a me inviso, assieme a de villiers, secondo stefano, che non considera che il primo è il presidente della squadra mia ed il secondo è il presidente dello sport mio!), ma son casi che non possiamo non considerare.

    negli ultimi anni, sembra che la scelta di frequentare accademie e scuole di tennis particolarmente avanzate ed aggiornate sia quasi la sola percorribile, per chi vuole tentare la via del professionismo: è una scelta difficile, per molti aspetti, dispendiosa ed, a mio parere, alquanto pesante anche per i ragazzi. è una scelta, però, che una qualche garanzia sembra poterla offrire. ripeto spesso che, al limite, se non riesce a sfondare, il ragazzo avrà sempre modo di guadagnarsi la vita col tennis, o avrà modo di tornare sui suoi passi, riprendere gli studi ed impiegarsi da qualche parte, se non ha il privilegio di una famiglia abbiente, magari già titolare di uno studio professionale o di una fabbrichetta.

    abbiamo spesso approfondito il tema delle accademie, delle scuole tennis, dei circoli, dei maestri e della federazione. un pò meno abbiamo trattato della scelta di molti genitori, quella di prendere la crescita agonistica del figlio con meno puntiglio, meno radicalità…probabilmente, meno serietà. frequentando tornei giovanili, s’incontrano centinaia di famiglie che hanno un approccio all’agonismo del figlio (o della figlia) assai più morbido, rispetto a quello trattato prevalentemente in questo spazio. in ogni regione, si sa che ci sono 5 o 6 bimbi ben più forti degli altri, che vivono il tennis con un’intensità maggiore, rispetto agli altri cinquecento che partecipano ai tornei under. questi 5 o 6 si allenano quotidianamente per 7 giorni alla settimana (c’è qualcuno che deve saltarne uno per andare a catechismo), si presentano ai tornei già come teste di serie e, a seconda della bontà del tabellone, o vincono, o vanno in finale, o raggiungono la semi. esattamente come succede nel tennis professionistico. poi, c’è la schiera di quelli che giocano 3 o 4 volte alla settimana, il sabato e la domenica se ne vanno al mare coi genitori, talvolta non frequentano il catechismo, ma seguono corsi di musica, di teatro…persino la scuola circense! quelli che giocano 3 o 4 volte alla settimana, i migliori, si piazzano ai quarti o agli ottavi, a seconda che incontrino i 5 o 6 suddetti prima, o dopo. infine, v’è l’enorme schiera di chi gioca 3 o 4 volte alla settimana, ma pare meno portato di quelli che avanzano fino ai quarti: questi lottano fin dai turni preliminari, anche con bimbi del primo anno della fascia under, quelli più piccoli e sperano di non incontrare al terzo o al quarto turno uno dei più bravi tra quelli che giocano 3 o 4 volte alla settimana.

    tra coloro che giocano a 10 anni tutti i giorni, uscirà quello che sceglierà l’accademia, o la scuola tennis particolarmente avanzata. in misura minore, la sceglierà colui che già sta facendo una scelta diversa…quella di non giocare tutti i giorni. sicuramente, quello che non riesce a far risultati, manco se gioca 3 o 4 volte alla settimana, difficilmente sceglierà l’accademia: più facilmente, sceglierà un corso di studi più faticoso di coloro che vogliono proseguire con serietà nel tennis agonistico.

    io non sono del tutto certo che i 5 o 6 che vincono a man basse i tornei under della propria regione o macroarea abbiamo maggiori possibilità di emergere rispetto a quelli che giungono agli ottavi o ai quarti, avendo scelto di giocare meno, adesso. e manco sono certo che il ragazzo che sceglierà l’accademia avrà più possibilità di emergere di un altro che segue corsi agonistici in un buon circolo, magari tecnicamente diretto da un ottimo maestro.

    stich, ancic, gaudenzi…questi, hanno frequentato il liceo vicino a casa…oppure, hanno frequentato le superiori in un college affiancato ad un’accademia? se hanno scelto la prima strada, v’è qualche speranza che una scelta diversa da quella dell’allenamento “radicale” possa portare ad ottimi risultati sportivi.

  290. andrew scrive:

    uelà, morti viventi…

    chiuso per ferie? Diatribe ancora in corso? Macchisseneimporta (volevo scrivere macchissenefrega, ma è troppo volgare e non lo scriverò)…

    madmax, è ancora possibile organizzare un incontro per i programmi catizoniani?

  291. Enzo Lo Iacono scrive:

    Io ci sono sempre (come non potrei?) anche se non ho molto tempo disponibile e riesco a malapena a leggere qualche post. Il fatto è che tra la S.A.T., il piccolo Seby, il lavoro, il nuovo circolo in costruzione, la famiglia ecc. ecc., mi ritrovo a non avere più il tempo di grattarmi la testa e di partecipare attivamente al blog. Ne è testimone l’orario di questo post! Il piccolo Seby, comincia a prendere anche buona parte del tempo, anche se gli allenamenti ordinari li fa con un altro maestro. Intervengo solo per dare un mio piccolo contributo che, più che altro è un’impressione soggettiva: tirando le somme, dopo diversi tornei under 12 che il piccolo Seby ha svolto da under 10, devo dire che sono tornato ad allenarlo con le mid (anche se, ahimè, tra pochi mesi sarà costretto a giocare tutte le partite con palle standard). Mi sono reso conto che l’utilizzo delle palle regolari, ha i suoi “contro”, tra i quali, come temevo, lo scivolo dell’impugnatura su una western esasperata a causa dei rimbalzi alti. Tolto questo piccolo, anzi grande inconveniente, giocare qualche torneo under 12 è stata, dopotutto una buona esperienza perché ha cominciato a capire cosa vuol dire giocare per due ore e passa di fila, prima di poter chiudere una partità (vinta o persa che sia). Resta il fatto che ritengo di continuare gli allenamenti con palle mid e racchetta junior, anche il prossimo anno, pur dovendo giocare Seby i tornei under 12. Ritengo che sia importantissimo utilizzare le palle giuste per gli allenamenti, a scapito di qualche risultato in meno, che ritengo fino all’under 14 poco importante.
    A proposito, per gli amici “del nord”, che volessero contattarmi, sono stato invitato dal 19 al 21 al centro tecnico di Sestola, mentre Seby si troverà già lì dal 15, convocato dalla F.I.T.. Chi vivrà, vedrà. Comunque, prometto già da adesso di scrivere le mie impressioni sul centro e sulla sua organizzazione. E chi mi conosce sa bene che se ho da lodare, lodo; se ho da bastonare, picchio duro. Saluti a tutti.

  292. francesco brancato scrive:

    Anch’ io come il buon Enzo ci sono e lancio un appello accorato ai” ribelli “affinchè tornino .
    senza di voi Stefano, Max questo spazio non è più lo stesso ,condivido molte delle vostre amarezze ,ma andiamo avanti….,voltiamo pagina e facciamo sopravvivere questo spazio unico.
    i prossimi impeni agonistici per noi sono: Lecce per il torneo TE, ed i campionati Italani a Teramo, spero di incontrare qualcuno di voi.
    Desideravo poi una opinione dei tecnici che ci seguono e dei genitori appassionati, riguardo l’eccesso di partite ufficiali che i nostri piccoli giocano,negli ultimi tre mesi tra tornei u 12 regionali,nazionali ed internazionali,coppa delle province,squadra del circolo , circuito Nike e topilini vari i nostri piccoli eroi hanno già disputato più di 50 partite Non sono troppe?
    non rischiano di scopiare troppo presto?

  293. Jho scrive:

    “In italia non mancano i buoni tennisti..mancano i genitori dei buoni tennisti” …..

    ed io grazie a Voi.. stavo facendo il corso di “genitore di una (forse) buona tennista”

    Grazie alla vostra esperienza diretta , al vostro modo a volte contrastante di vedere e di vivere
    il tennis , avevo una visione a 360 gradi di quello che deve affrontare un genitore se suo figlio/a decide di intraprendere questa strada.
    Grazie alle vostre informazioni avevo una visione sempre piu’ ampia del campo e questo mi avrebbe aiutato un giorno a capire se era il momento di fare una palla corta , tirare un vincente o semplicemente rimettere la palla in gioco..

    Ora sembra che diatribe con la redazione abbiano interrotto questa risorsa importante di informazioni e di fatti concreti (la riunione di Roma con i tecnici che siete riusciti a mettere insieme mi sembra davvero un fatto enorme che mi auguro non resti isolato)

    Sinceramente queste diatribe non le capisco..non le capisco e non mi interessano
    Loro sono raccontatori di eventi.. qui’ ci sono persone che si adoperano per fare in modo che gli eventi accadano
    Non mi interessa sapere se Ubaldo va’ o non va’ da qualche parte , se Comentucci si rompe le scatole o se Nikolic va’ in estasi perche’ ha scoperto quante perline ci sono sulla gonna della Sharapova

    Io voglio sapere le cose che ha detto Piatti.. voglio sapere le metodiche di allenamento di Alessia … voglio sapere i pro e i contro delle accademie in giro per il mondo.. voglio sapere come affrontano Stefano e Gabry i momenti no della “belva”… voglio i consigli del Prof. Buzzelli … voglio le esperienze di Papa’ Fognini e voglio condire il tutto con il vaffantennis di Andrew…

    Voglio avere piu’ informazioni possibili da quelli che lavorano sul campo e ci provano e non da quelli che raccontano eventi.. ed e’ per questo che mi auguro che tutto questo non finisca qui’ visto e considerato che questo blog e’ unico e non sostituibile (insomma…ho iniziato il corso e non me lo fate finire..non si fa’ cosi’..)

    Detto questo… visto che su Virtualand un posto vale l’altro quando ci sono idee e persone valide .. se decidete di trasferirvi altrove o decidete di comunicare in altro modo o semplicemente per rendermi partecipe di eventi o cose che state organizzando.. Vi lascio la mia mail in modo che possiate avvertirmi ed io possa continuare il mio corso… (iox@libero.it)

    Suerte

    Jho

  294. Archipedro scrive:

    A mio parere non guasterebbe se i partecipanti a questo sub-blog si concentrassero di più sui protagonisti di questo spazio: i loro figli. Ed i figli tennisti in genere. Magari una fase riflessiva da parte d’alcuni consentirebbe ad altri di proporre delle riflessioni originali…
    L’atipicità del mio caso, e quindi la marginalità dei miei contributi, poco rileva: la sommatoria di pensieri di nicchia, ancorché incoerenti, sarebbe stata, a mio avviso, più utile del pensiero unico. Che poi tanto unico evidentemente non era…

  295. andrew scrive:

    Piatti ha detto una cosa importante: “io sto ancora facendo un percorso, sto facendo ancora esperienza…”. Indica una ricerca, un paziente lavoro di mosaico, un puzzle da comporre… Questa crescita è ciò che secondo me contraddistingue il suo lavoro…

    Ora, secondo me, sarebbe anche giusto che questa “crescita” la svolgessero gli addetti ai lavori, ossia maestri, dirigenti di circolo, coach e baristi di circolo. I genitori potrebbero tranquillamente stare in disparte: quando gioca il figlio, gridolini o ansie della madre/padre o “quello è mio figlio” della madre/padre rigorosamente sulle tribune o a casa.

    Tuttavia, ci sono anche molti “ma”. Tutto fa parte del cosidetto “caso Italia”, che da Radicale visionario, non posso non citare. Ossia, il “non-rispetto” o “mancata applicazione” delle proprie stesse leggi da parte dello Stato, comporta e fa conseguire comportamenti poco corretti o poco appropriati dei cittadini, poi sanzionati da uno stato poco credibile.

    Nel minuscolo, claustrofobico, stagnante mondo del tennis, la strutturazione delle associazioni sportive in Circoli (che si denominano Associazioni sportive ma non lo sono), degli allenatori in Maestri (che si denominano tali, ma sono praticamente l’associazione sportiva stessa e una lunga serie di altre cose che non sto ad elencare), concorre a creare disagi agli avventori al tennis. Questo groviglio di Circoli ormai destinati a diventare wellness centers o Spa, di maestri che vivono esclusivamente di tennis, di circoli diretti da personaggi decisamente non a loro agio con la racchetta, crea a copertura il famoso “spirito di club”, che io reputo la morte di ogni attività sportiva seria. Lo “spirito di club”, il circolo come associazione sportiva ma non tale richiede un vincolo di “sangue”, in questo caso monetario (ma anche regolamentare). Conseguenze:
    1. Costo alto per l’accesso ai campi.
    2. Costo alto per l’attività sportiva.
    3. Attività sportiva svolta in ambiente adibito a “giardino di casa” per figli di professionisti e imprenditori.
    4. Drastica riduzione del numero di soci e di fruitori del tennis.
    5. Maestri ostaggio dello “spirito di club”, ossia figure che vivono grazie al circolo.
    6. Dirigenti di circolo accuratamente scremati tra coloro che “sostengono” lo spirito di club e tra coloro che ancora non hanno capito.
    7. Materiale umano scarso e poco motivato con conseguente trascinamento verso il basso dell’attività sportiva, in quanto vi è necessità di non allargare troppo la forbice tra “chi ci prova” e “chi non ci prova”.
    8. Tante altre cose che potete anche immaginare da soli figurandovi un circolo come uno stagno e non come un ruscello. Figuratevi l’acqua.

    prendo il fiato per il prossimo post che verterà su: “Cosa deve aspettarsi il genitore che prova a capirci di più?

  296. andrew scrive:

    continua…

    l’approccio non-violento del vaffantennis, ossia il fare da soli andando ‘affantennis, consiste nell’AIUTARE GLI STESSI ADDETTI AI LAVORI a capire in che stagno si vanno chiudendo.

    Perché diciamolo pure, MOLTISSIMI di loro sono anche persone competenti e che dedicano tempo e risorse alla loro passione tennistica. Niente da dire. Tuttavia, il sistema che loro stessi sottoscrivono non li porta da nessuna parte e progressivamente li allontana dal TENNIS. AIUTIAMOLI!!!!

    Sono effettivamente delle teste un po’ dure, in quanto pur vedendo che non esce uno straccio di giocatore dal loro sistema, non si domandano se sia possibile fare altrimenti, tanto che viene appunto da chiedersi se VERAMENTE L’OBIETTIVO DI UN CIRCOLO SIA CREARE GIOCATORI E NON QUELLO DI PRESERVARE E DIFFONDERE LO SPIRITO DI CLUB.

    continua…

  297. Francesco Sansone scrive:

    concordo in pieno con jho ( sansone68@tin.it )

  298. pibla scrive:

    …..è per tutte le cose che scrive Jho ed anche per quelle che scrive il mitico Andrew, e, secondo mio personalissimo parere, anche per quello che ha scritto Ubaldo, che l’esperienza dei genitori che cercano di far diventare il proprio figlio un giocatore (rectius: un campione!) di tennis senza fare troppi danni, non può che continuare, a maggior ragione dopo l’incontro di Roma, e non può che continuare qui dentro dove è nata, dove è cresciuta e dove è sempre stata valorizzata.
    Un saluto

  299. Roberto Commentucci scrive:

    Io devo dire che sulla faccenda dei circoli, pur con molti distinguo (non tutti i circoli italiani funzionano allo stesso modo, per fortuna) sono sostanzialmente d’accordo con andrew.

    Il problema più grosso del nostro sistema di governo del tennis, a mio parere, è che proprio a queste organizzazioni dilettantistiche (e che perseguono obiettivi spesso del tutto incompatibili con quelli del tennis agonistico) risponde la dirigenza della federazione.

    I circoli eleggono i vertici federali, e possono sfiduciarli se non apprezzano il loro operato.

    I vertici federali quindi, anche se illuminati nelle intenzioni (come sono a mio avviso gli attuali) trovano grossi ostacoli sulla loro azione di riforma proprio per la neessità di dover comunque compiacere i circoli, che possono togliere loro la fiducia e li tengono sotto scacco.

    E’ da questo conflitto, a volte latente, a volte esplicito, che a mio avviso nascono anche situazioni patoogiche, come il recente commissariamento di regioni quali la Lombardia e le Marche.

    Bisogna perciò riallineare gli obiettivi tra federazione e affiliati. Anche la base, anche gli affiliati, devono capire e accettare che il miglioramento del settore tecnico è condizione imprescindibile per il rilancio del tennis in Italia.

    E se questo rilancio dovesse implicare (come è necessario e inevitabile che sia, se non altro per una mera questione di numeri) anche una “proletarizzazione” del nostro sport, ebbene, che i parrucconi dei circoli più escusivi ed elitari se ne facciano una ragione.

    Il loro piccolo mondo, così ben descritto da andrew, deve finire.

    Ma come?

    A mio parere, come primo passo, bisogna riequilibrare il sistema di rappresentanza della FIT, dando adeguata voce e influenza politica alle componenti AGONISTICHE del nostro movimento che, come lamentano i nostri coach non si sentono rappresentate nella dirigenza federale. E preciso che non è un problema di uomini.

    I team privati, le accademie, coloro che sono quotidianamente a lottare sul circuito, nonn possono sentirsi rappresentati da dirigenti che sono espressi da un mondo di dilettanti, chiunque sia il presidente o sieda nel Consiglio Federale. Non è una questione di persone, ma di norme. Non di Binaghi o di Panatta, ma di sistema di rappresentanza.

    Occorre che anche la componente agonistica del nostro sport possa avere la giusta influenza nell’elezione degli organi federali e nella definizione delle politiche federali.

    A questo fine, bisogna cambiare la nozione di affiliato, per includere in essa anche le componenti agonistiche del nostro tennis, e dare loro un peso elettorale adeguato. Facio un esempio. In passato i circoli votavano per numero di campi. Più campi avevi, piùvoti avevi, con il risultato che per verificare la regolarità delle elezioni ci voleva un impiegato del catasto (ogni circolo tendeva a dichiarare più campi di quelli che aveva).

    Ebbene, io immagino un sistema di rappresentanza in cui gli affiliati dispongono di un potere elettorale proporzionale ai risultati agonistici ottenuti, ma non solo dalle loro squadre nei campionatini, ma anche, e con una ponderazione maggiore, dai loro atleti professionisti (purché tesserati da almeno due anni, onde evitare il mercimonio di tesserati a fini elettorali). In questo modo, l’organizzazione che meglio riesce nel tennis agonistico/professionistico, unico vero e giusto metro valutativo, più ha influenza nella definizione della politica federale.
    E’ sulla base di queste linee-guida che occorrerebbe riformare le norme che regolano il funzionamento della FIT.

    E poiché esse non sarebbero mai accettate dai circoli, occorre che di questa riforma “costituzionale” si faccia carico il CONI, al limite con lo strumento del commissariamento.

    Scusate se l’ho fatta troppo lunga.

  300. andrew scrive:

    anch’io sono diametralmente d’accordo con te, Roberto…

    trovo invece errata, o almeno da compendiare, la tua proposta sul peso da assegnare a chi ha tesserati agonisti.
    Come tu sai, il tesseramento non è indice di “appartenenza” al circolo o particolare predisposizione del circolo all’agonismo. Nella serie A, ad esempio, possono risultare tesserati per un circolo anche 2000 giocatori, senza che questi abbiano mai messo piede all’interno del cleb. Questi simpatici ragazzotti giocano una o più partite per la gloria del cleb, incassano e salutano (anche educatamente) nel mese di Novembre.

    Quindi, si premierebbe ancora una volta di più lo spirito del club, as opposed to Attività agonistica.

    Credo sarebbe invece meglio premiare nemmeno la partecipazione ai campionati giovanili o veterani ma la partecipazione ai TORNEI INDIVIDUALI, giovanili e non, di propri giocatori che si allenano per minimo un tot di settimane all’interno della struttura. BISOGNA INVERTIRE IL PENSIERO CHE SIANO I CAMPIONATI A SQUADRE IL METRO DI GIUDIZIO. I CIRCOLI DEVONO ESSERE RAPPRESENTATI NON DALLA LORO SQUADRA MA DAGLI ATLETI NEI TORNEI INDIVIDUALI-INDIVIDUALI-INDIVIDUALI (sono individualista)…Ossia, il dirigente di circolo dovrebbe sentirsi appagato dalla vita se dei suoi atleti raggiungono risultati a livello individuale e non se la squadra del circolo batte la squadra del campanile vicino. Quello lasciamolo al calcio (adesso che ci penso, ma perché cavolo non vanno a fare i dirigenti in qualche squadra di calcio…).

    Poi, avrei anche un’altra ricettina…la solita….quella di tramutare i circoli in meri contenitori di associazioni sportive multiple (in base al numero di campi) ed eventualmente organizzatori di eventi, spezzando quel micidiale meccanismo Beckettiano che lega i maestri ai circoli.

    Infine, ma questo eventualmente lo realizzo io con la FIV (Federazione Itagliana Vaffantennis), la quota di iscrizione a un affiliato (circolo) alla FIV non potrà superare i 100 euro. Tutto il resto (biliardo, ristorante, accappatoi con stemma, ecc.), se desiderato, può essere pagato a parte.

  301. marcos scrive:

    la questione del maggior peso elettivo in base ai risultati ottenuti dal circolo mi pare un’ottima idea. io ritengo che, in questo senso, i risultati da tener conto siano quelli degli under (dai 10 ai 18) affiliati ai circoli, che partecipano a tornei individuali riconosciuti dalla federazione ed a tornei a squadre giovanili, parimenti riconosciuti. a peso elettivo corrispondono fondi, naturalmente, da investire solo ed esclusivamente nella attività agonistiche sopra descritte.

    anchio credo che la quota di iscrizione ai circoli debba essere radicalmente abbassata per coloro che utilizzano solo i campi: piscina, palestra, corsi di ballo, sala biliardo e ristorante siano pagati a parte. gli under del settore agonistico, fissato un tetto minimo di risultati ottenuti, siano dispensati dal pagare la quota per le lezioni.

    il bilancio dei circoli è sostenuto dalle rette dei bimbi iscritti alla sat: qualcuno di questi riuscirà nel breve periodo ad entrare in agonistica. i vecchi soci tengano conto di questo, prima di cacciare i bimbi dell’agonistica dai campi coperti, nei giorni di pioggia, per dedicarsi a doppi avvelenati da decenni di paritite mai mandate giù. si rilassino e, per una volta, continuino la partitina a bridge o a scopa. continuino a discutere su quale governo comporta meno tasse per le loro attività, sulla fortuna di avere un sindaco che non penalizza i suv, ma le vecchie carrette ancora in circolazione e su quella nuova arrivata che si permette di parcheggiare proprio all’inizio del parcheggio, invece che in fondo…che, però, ha un bel sedere, quindi io non le dico niente.

    la federazione imponga al circolo un’età massima, oltre la quale non si può più esercitare la funzione consigliare: è impensabile che due o tre giovani consiglieri dedichino gratuitamente tutte le loro energie a favore del settore giovanile, per poi vedersi bocciata ogni proposta migliorativa. è impensabile che il bilancio sia dirottato quasi completamente ad altro, che non sia il tennis: e la palestra, e gli spogliatoi, e la cucina del ristorante…ogni anno le spese più diverse bloccano gli investimenti dell’agonistica.

    ci sono circoli, però, nei quali l’attività agonistica giovanile è molto ben supportata: se i circoli dei parrucconi non vogliono scomparire (con l’abbandono dei bimbi dalla sat, più interessati a circoli dove si lavora meglio), si diano rapidamente una regolata. in questo senso, un eventuale buon periodo ai massimi livelli del tennis azzurro, potrebbe smuovere le acque. in questo senso, io credo che il commendator pantagruele stia pregando perchè bolelli non arrivi ai quarti a parigi!

  302. Atti scrive:

    Andrew, tu dici molte cose giuste, pero’ ricorda che, nel ns. caso, i maestri sono nettamente la parte migliore del circolo, e comunque almeno 2-3 del consiglio sarebbero anzi sono dalla parte dell’agonista, il problema è che in democrazia la maggioranza vince (e col denaro si passa sopra a tutto); il socio medio di circolo in Italia, non sarà mai e poi mai dalla ns.parte… l’esempio del simpatico Nikolik è emblematico.. o no.
    Quello che bisognerebbe fare è molto + semplice, basta copiare il calcio (solo in questo) , e creare una Lega professionisti ed una Lega dilettanti.
    La lega professionisti avrà, almeno inizialmente, solo determinati circoli x regione (1-2 per provincia) che otterranno, per risultati e programmi, Tot Contributi; tutti gli altri potranno continuare a fare imperterriti come adesso, SAT-Ore private-Torneo di bridge-festa in piscina ..etc. Saranno gli stessi maestri a dover scegliere da che partestare; e così li avremo tutti motivati e convinti del progetto.
    I circoli Professionistici avranno accesso a percorsi e risorse stabiliti annualmente, magari facendo intervenire sponsor locali e dando ai maestri e preparatori quella tranquillità economica necessaria per “sposare” in pieno il progetto ( con un consiglio direttivo composta da atleti maestri e genitori); compito della FIT sarà unicamente monitorare costantemente il buon andamento ed eventualmente posizionare i circoli in base ai risultati agonistici raggiunti (da una certa età in poi), oltre a selezionare gli atleti per le rappresentative azzurre, e/o utilizzarli per marketing pubblicità etc…
    Le tanto denigrate coppe a squadre saranno di 2 livelli, e gli atleti stessi saranno + motivati ad innalzare il vessillo del loro circolo, visto che indirettamente ne beneficerebbero anche loro (sommatoria annua di tutti i risultati raggiunti dal circolo, sia a squadre che individuali).
    Laddove non ci fossero i numeri per fare solo agonismo, spazio anche all’utilizzo di ore private e/o SAT comunque come riempitivo e non viceversa (lasciando i campi gratis agli atleti agonisti).
    La stessa TENNISTV dovrà contribuire a promozionare le 2 Leghe ed eventualmente dare un ritorno di immagine agli sponsor che si avvicineranno.
    Credo che questa, naturalmente con tutte le correzzioni del caso, sia una strada percorribile da un vertice FIT che ora come ora sta cercando di portare ad alti livelli il tennis in Italia.
    Poi se avremo un Nadal o una Sharapova italiano vedrai che molti circoli resistenti dovranno capitolare ed adattarsi per far spazio alla crescente domanda agonistica.
    Mentre adesso questo formula è possibile solo nelle Accadamie private, con costi che non permettono accesso, se non da un certo reddito in su’; ed ai circoli pur volenterosi come il ns. non rimangono che briciole (serie A a parte comunque raggiunta anche per merito dei 2 maestri/giocatori)
    Ciao.

    PS : cari Max e Stefano come diceva Oscar Wilde: “ So resistere a tutto tranne che alle tentazioni”; e voi quanto pensate di resistere senza intervenire…. O aspettate Scanagatta sul Rubicone…

  303. andrew scrive:

    Tutto bene, Atti? Le figlie crescono? Le mamme imbiancano?

    …io purtroppo mi sono “bruciato” anche i maestri…domenica ho avuto una discussione con l’”umile maestro di provincia” (così ha cominciato ad autodefinirsi dopo aver saputo del nostro raduno di Roma, a metà strada tra lo scherzoso e il “piccato”).

    Stavo chiedendogli se era d’accordo ad organizzare un raduno per contraccambiare a ClaudioTN e per tutti noi e sembrava sulle prime disponibile anche se un po’ guardingo e somewhat riflessivo, quando ho azzardato anche l’eventuale presenza di Catizone per un confronto con la sua metodologia….

    Apriti cielo! (ok, adesso richiuditi…)

    Sarà che ho alzato un po’ di polveroni ultimamente nel circolo, sarà che vesto canapa e non mi lavo eccessivamente, sarà come sarà ma l’umile maestro si è un po’ contrariato con successiva chiusura a riccio e negazione della mia qualità di interlocutore.

    La linea di fondo è: chi capperi sei tu per proporre, suggerire, interessarti, discutere (verbi riassumibili in “rompere i maroni”). Noi abbiamo un programma agonistico con preparatore scelto da noi e di livello, ci facciamo il culo a portare in giro i ragazzi, la società ci sostiene (sic!). Se ti va bene così, sennò smamma.

    Capisco la difesa della sua professionalità (innegabile e non messa in discussione), capisco anche che per lui, nato e cresciuto nel circolo e ora maestro sempre nel circolo (situazione pericolosa soprattutto per lui) sia un po’ come imbrattargli le pareti di casa, capisco meno una certa permalosità e una non disponibilità ad ascoltare ciò che viene dai “cosidetti non-addetti ai lavori”…

    Comunque, avevo effettivamente già intenzione di smammare, in quanto ho capito da tempo dove e come è diretto il Circolo. Ho fatto qualche tentativo di dialogo (unico voto contrario all’approvazione del bilancio, il mio), conosco i consiglieri e le loro idee e il problema sta sempre là, la quota di accesso, che rende l’ambiente non respirabile e tante altre cose che ho già scritto. Purtroppo lo scoglio è sempre quello “lo spirito del cleb”; io spero che anche i maestri non si arenino sullo scoglio. Tuttavia, la difesa a spada tratta dell’umile maestro della “sua” casa non mi lascia ben sperare.

    Vabbè l’ho fatta lunga…ma ecco questo è quanto deve aspettarsi il genitore che prova a capirne di più…

  304. salvatore buzzelli scrive:

    Rendo noto ai frequentatori del blog del grave lutto che ha colpito il nostro Srtefano Grazia.
    Credo di interpretare il pensiero ed il sentimento di tutto il blog e della sua redazione, esprimendo la nostra partecipazione al dolore suo e della sua famiglia, per la perdita del padre.

  305. Stefano Lui adesso vive ad Atlantide con un cappello pieno di ricordi Grazia scrive:

    Compiacendomi nell’osservare le ridicole tesi di Nikolic sulla necessita’ di chiudere G&F sconquassate dal peso specifico degli ultimi ottimi posts, vi devo una spiegazione… Ieri l’altro e’ morto mio padre, aveva 88 anni e “con la vita forse avrebbe ancora giocato” e uno potrebbe pensare che di fronte alla morte la futilita’ dei nostri bisticci egocentrici e la nostra vanita’ di apparire/scrivere/ essere apprezzati su un blog di tennis dovrebbe rivelarsi appieno nella sua totale meschinita’ e farci perlomeno riflettere…Io mi trovo invece a desiderare ancora una volta di scrivere non tanto per quello che scrivo o per come lo scrivo, ma per quelli a cui mi rivolgo, un gruppo di persone, piccolo o grande non si sa-talora compare improvvisamente sempre qualcuno anche in altre aree del blog che mi dice di leggermi sempre e la cosa un po’ mi sorprende, un po’ mi commuove-non sono mica uno Sacanagatta o un tommasi o nemmeno uno Scanzi, gente che era gia’ famosa prima di questo blog e che veniva letta anche perche’ gia’ famosa … Insomma, tornando al concetto chiave, mi sono ritrovato con la voglia di scrivere a un gruppo di nuovi amici dopo aver informato quelli vecchi,quelli che mio padre l’avevano conosciuto, di quel che era successo…Nell’email raccontando in poche righe (sembra impossibile ma e’ vero) quel che era successo mi trovavo a fare alcune considerazioni sul fatto che quando compi 40 anni inizia l’eta’ fisiologica del dolore (nel senso che o muori tu o cominciano a morirti intorno: qualche amico sfortunato, e poi i genitori, gli zii,gli amici dei genitori…, e’ una legge della natura) ma anche sul fatto che nel mio caso piu’che l dolore ti colpisce quel rimorso che deriva dal non esserci mai stato negli ultimi anni e soprattutto dal senso di colpa che deriva dal sollievo provato per non esserci stato.Tra l’altro sono ancora qui a Lagos impossibilitato a partecipare al funerale perche’ il mio passaporto e’ bloccato all’immigration per la ratificazione del Resident Permit di moglie e figlio… Concludevo poi ricordando che mio padre non aveva sofferto e che se forse non era stato ripagato dal figlio che si era ritrovato in sorte almeno veva avuto il tempo di godersi, sia pure saltuariamente (ma quando ancora stava bene era stato con noi 4 mesi a Luanda) un gran bel nipotino. Futuro trionfatore a Wimbledon.No,questo non l’ho scritto ma l’ho pensato:vabbe’, era ovviamente una licenza per sdrammatizzare i toni melensi ma e’ stato questo a riportarmi al Blog.A farmi tornare la voglia di scrivere almeno per giustificare la mia assenza. No, non sto facendo il ribelle e non sto facendomi nemmeno desiderare.Avevo invero scritto una lettera a Ubaldo e Roberto prima ancora di leggere le loro scuse pubbliche in cui mi tiravo fuori, mi tiravo fuori perche’, per come si stavano mettendo le cose, non riuscivo ad immaginarmi la mia presenza in G&F senza Mad Max che sembrava non essere, come dice lui, ne’ stimato ne’ gradito. Per intenderci: senza Nikolic,checche’ ne dica pixi dixie gixi, ci riuscirei benissimo anche se apprezzo lo stile e ci battibecco volentieri (ma il suo ultimo appello: Chiudete il Blog o almeno Genitori & Figli mi e’ parsa una caduta di stile…fin troppo interessata. Ma davvero facciamo cosi’ paura? O e’ solo Nikolic che teme un GONE WITH THE WIND, una societa’ antica (quella dei Circoli e del Maestro Pierino con la focaccia spazzata via col vento come nel mitico nonche’ sopravvalutato filmone?Per rimanere in argomento, Frankly dear, I don’t give a damn). Ma dopo le scuse pubbliche e prbabilmente panche personali, non dico che si debba per forza finire a tarallucci e vino, ma a riscrivere di tennis, di figli e di genitori forse si puo’, che ne dici Max? E se non ti sent sufficientemente stimato o gradito dalla Redazione, maccchetttefreca?, sei stimato e apprezzato da noi, dai Genitori,ed e’ quello che importa,o no?
    Qualcosa mi dice poi che anche Ubaldo e Roberto ti preferiscano di gran lunga ai vari Post-eggiatori del Vago Nulla, quelli che scrivono solo, per intenderci, per denigrare o Nadal o Federer o per impantanarsi irrimediabilmente nelle eterne dscussioni sul GOAT. Certo, molte volte avrai anche esagerato, ma se andiamo a pesare i tuoi contributi da un punto di vista qualitativo a questo Blog sono stati enormi. Quindi scendi dall’Aventino e permettimi di ricominciare a scrivere. Scherzo, ma e’ tempo di dimenticare, seppelire i propri morti (appunto)e ricominciare a lavorare.

  306. marcos scrive:

    partecipo sinceramente al dolore di stefano e mi auguro che i suoi prossimi interventi in questo spazio possano diminuirglielo: piangiamo la scomparsa dei genitori, ma i figli devono andare avanti. coraggio!

  307. Roberto Commentucci scrive:

    Esprimo la mia grande vicinanza a Stefano per il lutto che lo ha colpito.

    Anch’io auspico che la scrittura e la partecipazione al blog continui ad essere catartica, consolatoria e costruttiva.

    Un abbraccio forte.

  308. chloe de lissier scrive:

    condoglianze, stefano.

  309. Mirmidone scrive:

    Mi associo alla partecipazione per la dolorosa perdita di Stefano, Gabrì e Nick.

    Mirmidone

  310. andrew scrive:

    Anch’io ti ho letto e pensato…

    Quello che ho pensato:

    “Questa morte non vuole lasciarci vivere”

  311. thomas yancey scrive:

    Le mie condoglianze, caro Stefano, a te e alla tua famiglia.

  312. madmax scrive:

    ti ho già scritto tutto in privato, comunque soprattutto in questo momento DEVI tornare a scrivere, ti terrà impegnata la mente…. e con un po’ più di calma tornerò anch’io…

  313. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Credo di poter estendere a nome di tutti gli amici del blog, nonchè del sito, la più sincera partecipazione al dolore dell’amico Stefano. Immagino che sia particolarmente dispiaciuto di non poter nemmeno essere presente alle esequie del suo papà. Non cambia nulla, si dirà, ma io so che per me sarebbe stato una cosa insopportabile. Anche quando morì mio padre io non c’ero. Tornai dalla Sicilia appena in tempo per il funerale, la sua morte era stata improvvisa mentre stava facendo le valigie per andare in vacanza all’isola d’Elba. Aveva 60 anni (uno e mezzo più di quanti ne abbia io oggi). Ma era stata anche seriamente malato due anni prima. Il papà di Stefano, leggo, aveva 88 anni e spero abbia avuto una vita serena…anche se certo gli sarà dispiaciuto avere un figlio semrpe così lontano. Immagino però che Stefano non abbia mancato di scrivergli, non gli saranno certo mancati gli argomenti.
    Ovviamente a Stefano scriverò anche in privato. Intanto qui un grande abbraccio
    ubaldo

  314. kill bill scrive:

    un abbraccio a Stefano e alla sua splendida famiglia.

  315. pibla scrive:

    Ciao Stefano, ti mando un abbraccio grande e commosso.

  316. Atti scrive:

    Non conosco un età giusta per lasciare questa valle di lacrime,
    ne tantomeno un momento adatto.

    Sentite condoglianze anche a Gabri e Nicholas.

  317. enzo cherici scrive:

    Ancora un abbraccio. Tieni duro Subcomandante. Ti siamo vicini.

  318. Jho scrive:

    Un abbraccio .

  319. nipa scrive:

    Stefano, sentite condoglianza a te ed alla tua famiglia!

  320. fulvio scrive:

    mi unisco al grande dolore di tutta la famiglia di Stefano e porgo a loro le mie più sentite condoglianze
    fulviof.

  321. Karlovic 80 scrive:

    Condoglianze all’amico Stefano Grazia.

  322. andrew scrive:

    cerco di tirare su lo spirito con un po’ di umorismo:

    Dal sito della FIT:
    La Federazione Italiana Tennis, secondo quanto previsto dal Progetto concernente i Piani Integrati D’Area da realizzare nell’anno sportivo 2007/2008, deve organizzare la finale della manifestazione promozionale Under 10 “P.I.A CUP 2008”, manifestazione che nella fase iniziale ha coinvolto 50 rappresentative comprendenti 500 bambini, selezionati fra i migliori d’Italia. Ai fini dell’assegnazione dell’organizzazione di detta manifestazione che si svolgerà dal 5 al 7 settembre 2008, i Circoli interessati sono invitati a proporre la loro candidatura.
    (CONCENTRATI SU QUESTA FRASE) A riguardo si fa presente che il circolo organizzatore per poter ospitare detta manifestazione - che comporta a carico del Circolo stesso l’onere relativo al vitto ed al alloggio di numero 120 bambini e 30 maestri dal pomeriggio del 5 settembre al pranzo (incluso) del 7 settembre (SMETTI DI CONCENTRARTI)
    – deve essere dotato di 8/10 campi da tennis e uno spazio per lo svolgimento delle prove fisiche. La disponibilità di una struttura di 4 campi da tennis coperti all’interno del circolo costituirà requisito preferenziale. Il circolo designato avrà anche diritto di prelazione per la successiva edizione della manifestazione, (RICONCENTRATI) nel caso in cui la stessa fosse prevista anche per l’anno 2009 (RISMETTI DI CONCENTRARTI). I circoli interessati dovranno inviare la loro richiesta entro e non oltre il 10 giugno prossimo venturo alla:

    Quale sarà il circolo che si accolla 150 persone per tre giorni, sono curioso di scoprirlo…

    O stanno pensando di affossare la PIA…?

  323. jan scrive:

    Ciao, Subcomandante.

  324. daniele riva scrive:

    Caro Stefano, posso solo dirti quello che a suo tempo una cara persona disse a me: non passerà un solo giorno, un solo attimo della tua vita in cui non avrai un bellissimo e dolce ricordo del tuo caro papà.
    Ora il modo migliore che hai per rendergli onore è quello di trasmettere alla tua “canaglia” gli stessi valori che lui ha trasmesso a te.
    Io lo sto facendo con i miei figli e spero che così faranno loro dopo di me….
    Un grande abbraccio. dr

  325. francesco brancato scrive:

    ci stringiamo a te ed ai tuoi cari ,a te che abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare come un vero amico..con i tuoi slanci con le tue passioni la tua straordinaria capacità di accendere discussioni interessanti ..tieni duro continua a scrivere ci manchi.. francesco ,francesca

  326. anto scrive:

    Carissimo Stefano Ti sono molto vicino e ti faccio le mie più sentit condoglianze. Un abbraccio fortissimo Antonello

  327. Marco Moretto scrive:

    Un saluto a tutti da parte mia. Mi permetto di scrivere perche’ chiamato in causa dal falso Andrea Cella…a me sta bene tutto ma che uno racconti delle menzogne, non mi piace e non lo trovo corretto.
    In riferimento allo scritto del fenomeno Andrew:
    1) avevo dato la mia disponibilita’ ad organizzare un raduno per contraccambiare a ClaudioTN, con atteggiamento per niente guardingo e somewhat riflessivo…
    2) ho spiegato a Cella che il nostro preparatore atletico è molto preparato ed appassionato (qualita’ da non sottovalutare)…
    ho spiegato che siamo in contatto diretto con Pino Carnovale che ritengo uno dei migliori preparatori atletici (se non il migliore) che abbiamo in Italia… e quindi per questi motivi non mi interessava il programma ‘via internet’ del Sig.Catizzone.
    E fin qui nessun ‘apriti cielo’ ma semplicissima discussione ( se si puo’ discutere con una persona prevenuta e ‘negativa a prescindere’ come Cella)
    Mi sono arrabbiato invece, quando mi ha tranquillamente detto che alla Societa’ Tennis Bassano non interessa niente dei giovani e non si fa nulla per la loro crescita (e per questo motivo si sarebbe tesserato per il tennis Caldaro…circolo dove ho lavorato!!).
    Dirigo la Scuola tennis (in compagnia del mio amico-compare-collega Fioravanzo Marco) da una decina d’anni ed abbiamo portato la S.A.T.da una settantina di allievi a quasi duecento!! L’agonistica è migliorata qualitativamente in maniera esponenziale vincendo svariati Campionati Regionali under ,sia a squadre che individuali arrivando addirittura (visto che dei giovani non ci interessa nulla) alla vittoria del Campionato Italiano under 12 femminile nel 2005 ad arrivando in finale l’anno dopo con i maschietti. I nostri allievi migliori gareggiano con ottimi risultati a livello provinciale, regionale, italiano…ed un paio anche a livello europeo.
    Ma quel che piu’ si deve sapere (per non credere&cadere nelle ‘critiche a prescindere’ del triste Cella) è che cerhiamo di seguire sempre (con grandi sforzi…) i nostri allievi nelle gare piu’ importanti che possono essere i Campionati a squadre, Campionati Regionali se non Italiani, tornei della Nike o tornei E.T.A. in giro per l’Europa.
    Il tutto con grande AMORE e PASSIONE
    IL TUTTO CON LA TOTALE APPROVAZIONE DELLA DIRIGENZA ( che brutto colpo per il Cella-Pensiero)
    ….dimenticavo, la scorsa settimana eravamo presenti con Maestro-Allievo a Maribor (ETA under 14) e Foligno (ETA under 16)…. Visto che non ci interessa niente dei giovani…
    Concludo con questa chicca per Cella… IERI IL NOSTRO PRESIDENTE SI E’ PRESO UN GIORNO DI FERIE ED E’ ANDATO A CORREGGIO (ETA under 14 ) A VEDERE ZITAROSA GIOCARE!!!!
    Penso non ci sia bisogno di aggiungere altro…
    Un saluto a tutti e…. attenti ai cantastorie!!!

    Un umile Maestro di provincia

  328. claudiotn scrive:

    Sentite condoglianze a te, Stefano, e alla tua famiglia.
    Claudio

  329. Archipedro scrive:

    Mi unisco alle condoglianze. Anche per me in questi giorni c’è stato un lutto: questi eventi sono tristi ma sempre illuminanti. Aiutano a misurare le cose.

  330. andrew scrive:

    …eccoti finalmente Moretto…sono riuscito a farti scrivere, è già un modesto successo del quale mi lodo…

    ancora manca un po’ di interlocuzione pacata, ma stai facendo passi da gigante!!!

    Vedi? hai scritto la tua verità contrapponendola alla mia e ora tutti possono almeno farsi un’idea….per un attimo almeno se ne è potuto “discutere”…

    Non godo di “status” di interlocutore da considerare ma mi accontento del ruolo di “pungolo”.

    Comunque, ti propongo anche un utile esercizio di “crescita”: prova a leggere ciò che hai scritto togliendo per un attimo quella griglia mentale (difesa a oltranza del Circolo = “negatività a prescindere del triste Cella”) che porta a porre l’accento solo sulle proprie MEZZE VERITÀ.

    Potresti constatare che certe frasi magari possono essere riscritte in altro modo e con altri accenti e contenuti, magari lasciando trapelare anche l’altra MEZZA VERITÀ.

    p.s. beccati questa stoccatina (dai, rispondimi da par tuo): per caso i 200 “allievi” sono i bambini del vicino Istituto privato religioso che vedo sciamare accompagnati dalla suora a fare l’oretta?

  331. Archipedro scrive:

    Caro Andrew-menzognero, se sapevo che eri un così losco individuo non avrei mai preso in considerazione l’idea di sposarti…

    Devi cambiare circolo?! (a questo punto… mi pare proprio…) Beh, allora… vaffarchipedrotennis!
    Che significa:
    campi: 1 – libero, condizioni impegnative, senza rete (ma predisposto per…), cemento lento
    1 presidente, consigliere, maestro, allenatore, stratega, raccoglitore di palline, autista e sponsor
    + 1 giocatore very junior ambidestro di grande prospettiva
    + 1 giocatrice senior dilettante ma dotata, con ruolo accessorio d’addetta alle video riprese
    costo del campo = nullo – disponibilità attuale = praticamente illimitata – parametri accessori: sempre meglio che stare in Siberia o in mezzo a dei cagoni (però in questi giorni ci sono molti pollini…)
    spesa per gli spostamenti = nullo, se l’area é ubicata sulla strada per il centro commerciale
    altri costi: 500 Euro / anno di materiali, ma per strafare
    spettatori: estemporanei e non paganti
    sostenitori: di tanto in tanto qualcuno s’affilia al circolo, gioca gratis al volo, e poi scompare
    Dulcis in fundo…
    Risultati attesi: dimostrare che nello sport il rapporto tra padre (o madre) e figlio fa assolutissimamente la differenza. E che i maestri, quando servono (quindi solo se sono molto competenti, appassionati, e disinteressati…), vengono comunque dopo. Praticamente… chi ha masticato lo sport al limite si può farne a meno. Mentre da un modello esistenziale di riferimento non si può MAI prescindere…

  332. Atti scrive:

    Visto che mie figlie frequentano lo stesso circolo, e venendo incontro al viandante che si trova per caso a passare sul BLOG e non capisce , detto questo desidero anch’io precisare :
    1) non che ci sia bisogno della mia conferma, tutti gli addetti ai lavori e/o appassionati di tennis che io conosco apprezzano il maestro Marco Moretto per le capacità professionali ed umane, quello che ha scritto Marco è esattamente quello che succede al circolo, ed entrambi i Maestri conoscono quanto tutti noi genitori dell’agonistica apprezziamo il loro lavoro (e nel mio caso i miglioramenti soprattutto con ns. figlia + grande).
    2) Avendo parlato direttamente con Andrea diverse volte (anche a Roma), condivido in linea generale molte delle sue considerazioni sulle problematiche legate all’agonismo , e ne apprezzo l’ironia nei commenti sul BLOG, anche se parlando del ns. circolo, sono in disaccordo e penso che siamo NETTAMENTE e dico NETTAMENTE di molto sopra la media, sia per gli ottimi maestri ( Sartori docet al raduno di Roma) ma anche per i preparatori atletici., e per la disponibilità del presidente ; confermo che uno dei sogni del ns. presidente è organizzare un torneo Eta ( ma già l’organizzazione del circolo degli ultimi 2 campionati italiani su carrozzina testimonia la passione e l’impegno dei consiglieri).
    3) Credo che Andrea si sia “sfogato” con la persona sbagliata, e propongo, ritenendo tutto cio’ un malitenso, che chiariscano questa inutile polemica (nel caso li invito io a cena), visto che stiamo parlando di 2 veri appassionati di tennis e dello sport in generale (anche perché penso che Ale non voglia cambiare circolo !!!!).

    Tutto cio premesso, i problemi per le famiglie di agonisti rimangono, dalla scuola assente e “non dialogante”, alla difficoltà logistica nei tornei (costi compresi), alla gestione tecnico-atletica ( e i relativi costi crescenti ), al paradosso che non conta vincere da Junior.. anzi no conta soprattutto quando si citano le vittorie le coppette, ed i successivi raduni, contrattini, benefit etc.(dipende sempre dall’angolatura della premessa), e da tante altre problematiche che ben conosciamo e che determinano una strozzatura nettissima fra i numeri degli allievi delle SAT e i pochi “matti” che assecondano i loro figli nell’avventura agonistica… e questo è inconfutabile, vorrà pur dire che qualcosa è migliorabile paragonato agli altri sport… o no.
    Ciao e forza STB !

  333. Mauro scrive:

    Stefano, m mi sono collegato solo, fatti coraggio, un abbraccio forte anche a Gabri e Nicholas.

  334. Nikolik scrive:

    Purtroppo, leggo solo ora del gravissimo lutto che ha colpito Stefano.

    Un grandissimo abbraccio, Stefano, sperando di farlo molto presto di persona.
    Coraggio.

  335. gio92 scrive:

    Un abbraccio Stefano, sentite condoglianze.
    Spero che il nipotino possa vincere il prossimo torneo in onore del nonno !

  336. claudiotn scrive:

    Per quello che io so, non me ne voglia Andrew, la STB è un esempio da seguire. Nei tornei da noi organizzati, ad esempio, ho visto sempre i maestri seguire gli allievi; sia quelli più grandi, sia quelli più piccoli, quelli più forti e quelli meno, sia ai tornei open, sia nei 4.cat. Indice di grande passione per il proprio lavoro. Ed anche i risultati (sto parlando di under) sono significativi del lavoro svolto.
    Poi ci saranno sicuramente aspetti da migliorare. Condivido il pensiero di Andrew quando vorrebbe svincolare la gestione delle strutture dall’associazione sportiva. Sto parlando in generale, non del circolo di Bassano. Purtroppo è un’ipotesi che attualmente risulta utopistica…

    COMUNQUE colgo l’occasione per candidarmi come ARBITRO nella diatriba Andrew - Marco Moretto quando, invece di litigare sul blog, si decideranno a ricambiare l’invito e ad organizzare un miniraduno alla STB, anche se nel periodo estivo, tra vacanze e tornei trovare un buco è quasi impossibile :-)

  337. andrew scrive:

    ah…il circolo, questa meravigliosa macchina progettata per impedire dissidi interni….

    appena uno li critica, saltano sulla sedia ed iniziano a sciorinare il rosario delle meritorie attività che svolgono e che li pongono all’avanguardia tecnicamente e poi il sociale non manca mai…

    Atti, ma io ci sguazzo nel mio ruolo di millantatore zoticone!! E, ripeto, sto facendo loro solo un gran favore: intanto li ho portati sotto i riflettori affinché siano seguiti e quindi giudicati e quindi responsabilizzati… e non sarò io a sputtanarli ma eventualmente si sputtaneranno da soli o al contrario sarò io lo sputtanato…

    Quanto ad Alessandro, adesso vuole fare il portiere di calcio!! Ogni giorno ne ha una nuova….

    No, non cambierà circolo in quanto non ho mai voluto che entrasse nel “circuito dei circoli” (concorso a tappe: vince chi ha cambiato più circoli nella sua attività agonistica)…semplicemente, se vorrà, si allenerà esternamente ai circoli, come faceva con me o in taverna prima che l’umile maestro di provincia lo chiamasse perché “non avevano bambini del 98 da far giocare in PIA CUP”… ce ne stavamo tranquilli e beati a giocare per i cavoli nostri e continueremo a farlo…

    Insomma, forse non s’era capito, ma non sono un tipo da circolo… :-)

  338. Percy scrive:

    Un abbraccio forte a Stefano e a Gabry

  339. madmax scrive:

    Poichè la “frattura” si è ricomposta e nonostante avessi in mente di starmene per un po’ alla finestra, il post di Marco Moretto mi obbliga a scendere dall’aventino per continuare con il mio contributo/aiuto ai genitori. Premetto che non entrerò nel merito della diatriba Moretto-Andrew poichè non conosco precisamente le cose ed anche perchè un po’ come Atti nonostante spesso condivida molte delle idee espresse da Andrew in alcuni casi a mio parere esagera, magari anche volutamente…

    Quello invece di cui voglio discutere è il discorso preparatore atletico e nel caso specifico Carnovale. E questo proprio per continuare a minare le certezze di chi da 30 anni pur non avendo avuto risultati (che ricordo per me e per la maggior parte degli appassionati sono i top 10..) pensa di fare le cose giuste non facendole, “tirandosi” oltretutto dietro anche persone ignare. Un po’ di post fa scrissi proprio una frase poco conprensibile per i più ma che era chiara per chi conosce i fatti… Senza entrare troppo nei dettagli si sappia solo che non poche accademie/coach/giocatori (e sto parlando dei migliori per risultati e non a livello giovanile…) non reputano affatto Carnovale il migliore anzi!! e proprio un giocatore seguito da Carnovale, disperato è scappato da Catizzone passando in un anno da 800 a 140 atp…
    Tutto questo deve far capire che finchè la Fit non si affiderà a persone di valore assoluto acclarato invece che agli amici degli amici non sarà mai credibile ed i giocatori migliori ovviamente continueranno a cercare strutture private o in alternativa non sfonderanno mai.

    Tornando quindi a Moretto credo che non si debba arrabbiare se Andrew (ed altri) cercano di ampliare le loro conoscenze per cercare di fare semppre meglio (perchè meglio lo possono fare tutti anche chi già lavora bene) poichè prima di tutto ne va dei loro figli (e dei loro soldi..) oltre che un domani potrebbero (se ascoltati e seguiti) essere utili anche a voi. Proprio su questo blog, da oltre un anno discutiamo dell’importanza assoluta dei genitori (anche se in alcuni casi sono stati negativi) nella carriera dei propri figli, quindi consiglierei prima di dire che tizio è il migliore di informarsi a 360°…

    Nello specifico poi il fatto di aver lavorato in un determinato posto non da di per se nessun punto a favore se non è poi accompagnato da fatti oggettivi e sinceramente l’aver portato da 70 a 200 allievi la Sat è a nostro avviso un punto a sfavore e non certo uno a favore, come del resto le vittorie nelle varie competizioni a squadre o degli under. I punti a favore secondo noi/Piatti/Sartori/Vavassori sono lo sviluppo motorio finalizzato alla perfezione dei colpi. Se lei avrà letto i test fisici fatti a Roma si sarà accorto che con lo sviluppo motorio i vostri allievi sono parecchio indietro…

    Inoltre Andrew almeno qui, è sempre stato contro il sistema Circoli di cui i Maestri spesso sono prigionieri e non contro i Maestri e che non sia una sciocchezza lo dimostra il fatto che a Roma, Piatti ha più volte affermato che per chi ha delle ambizioni è al di fuori dei circoli che le deve perseguire. Cordiali saluti

  340. andrew scrive:

    …ma vedi Madmax…uno dei problemi dei circoli è proprio quello che se non sei completamente allineato, se non abbracci “in toto” lo “spirito del cleb” sei automaticamente fuori e scatta un meccanismo di autodifesa un po’ ridicolo e infantile…

    No, non preoccuparti non sono 200 allievi “reali”: sono 3 famiglie, una da tre e 2 da due figli (compresi gli Attis).

    Il fatto che mi importa è questo:

    Finché sulla porta di ingresso di un’associazione sportiva è scritto INGRESSO RISERVATO AI SOLI SOCI (VIETATO L’INGRESSO AI CANI)
    e non (metaforicamente)
    IN QUESTO SPAZIO APERTO VOGLIAMO CREARE GIOCATORI DI TENNIS
    io preferisco il vaffantennis e il vaffarchipedrotennis…

    Ancora non è chiaro insomma se gli atleti sono funzionali alla spirito del cleb o lo spirito del cleb è funzionale agli atleti…

    Comunque, Madmax, sono pronto: catizzonami! (chiedo scusa al Prof. ma ha un cognome troppo invitante)

  341. Archipedro scrive:

    Attendo di conoscere dal menzognero le date del “Circuito della Taverna”, al quale voglio iscrivere il pistolero, presumendo che sia tutto gratis, ovvero che, secondo la legge del contrappasso, si possa avere del denaro in cambio. Ma anche generi alimentari would be fine!
    Nel frattempo sono pronto ad uscire dall’ufficio per immergermi nei pollini… Per il piccolo solo lacrime e sangue… per me le lacrime e gli strarnuti. Tra qualche anno… dovrete millantare frequentazioni imponenti per venirci a vedere! Da noi potranno entrare, in via indiscriminata, i soli cani…

  342. madmax scrive:

    ti dirò che in questo caso sono pienamente d’accordo con te, è proprio il fatto di dover abbracciare in toto il pacchetto che mi disturba e quando sento:

    ” ho spiegato a Cella che il nostro preparatore atletico è molto preparato ed appassionato (qualita’ da non sottovalutare)…
    ho spiegato che siamo in contatto diretto con Pino Carnovale che ritengo uno dei migliori preparatori atletici (se non il migliore) che abbiamo in Italia… e quindi per questi motivi non mi interessava il programma ‘via internet’ del Sig.Catizzone.”

    rimango basito e non tanto per il pensiero in se ma per il semplice fatto che ciò significa non volersi guradare in giro (per poi magari rimanere delle proprie idee) e non voler ascoltare quello che è uscito da chi forse qualche RISULTATO VERO l’ha ottenuto. premesso poi che i programmi non sarebbero via internet Moretto forse non si rende conto che anche il suo lavoro viene valorizzato o rovinato a secondo della bontà del lavoro atletico svolto dai suoi ragazzi e ripeto i dati dei test (tra l’altro all’interno di un gruppo non eccezionale a livello fisico) non sono a favore delle sue tesi e questo è un peccato perchè proprio a trento l’anno scorso durante un nike mia figlia giocò con la più piccola delle figlie di atti e rimasi ben impressionato oltre che dal gioco di valentina dal fatto che il suo allenatore fosse presente impegnandosi molto a scrivere le proprie impressioni per darle poi alla fine alla bambina….

  343. Roberto Commentucci scrive:

    Premesso che non sono un esperto di preparazione atletica e che quindi il mio parere non conta nulla, posso dire di aver recentemente visto all’opera due ragazzi di Tirrenia, Giannessi e Papasidero. Devo dire che sul piano atletico non mi sono sembrati delle macchine da guerra, anzi…

    Giannessi probabilmente quando lo ho visto giocare lo scorso marzo stava ancora recuperando dall’infortunio al ginocchio, però mi è parso puttosto lento negli spostamenti e poco esplosivo. Papasidero è più rapido, ma è anche lui poco esplosivo. Insomma, mi sono sembrati due atleti discreti (Giannessi anche meno che discreto) e nulla di più.

    Inoltre ricordo anche un articolo di Piatti su Tennis italiano nel quale si criticava il fatto che Carnovale, a causa della ristrettezza dello staff, a Tirrenia non riesce a far svolgere ai ragazzi un lavoro atletico sufficientemente personalizzato. E credo che la personalizzazione spinta del lavoro atletico sia ormai la tendenza dominante e una delle principali chiavi del successo.

    Staremo a vedere.

  344. Stefano Grazia scrive:

    Ringrazio tutti per l’affetto dimostrato a me e al Blog (che e’ morto ma se muore e’ per tre giorni e poi risorge).
    Al momento sono in attesa di sapere se parto domani per Bologna per cremare mio padre … Rientrerei in Nigeria dopo una settimana per poi ritornare in Italia verso il 20… Gabri’ & Nicky invece partiranno comunque il 5, il giorno della chiusura delle scuole, e il 9 saranno a sanremo dove con la scusa di andare a rovare il Nonno Materno(che da qualche anno passa cola’ diversi mesi all’anno) si faranno una settimana alla Bob Brett…Rientrati a Bologna, andranno a trovare gli amici della BTA ma spero che abbia anche l’occasione di allenarsi con l’amico Gigi Neri,classe 97 come nicky e forse il migliore U10 l’anno scorso in Emilia, al TCA di Giovanni Toni(Gigi Neri e’ tesserato Giardini,fa Preparazione Atletica al CRB ma si allena con Albertini e Camporese al TCA).Dovremo andare poi a Roma per alcuni controlli medici sempre per la statura di Nicholas e poi l’8 luglio partiamo per Tampa…Nicholas e Gabri’ vi resteranno 5 settimane, io dopo due me ne tornero’ a Lagos.Prima dell’8 luglio dunque faro’ sicuramente un salto sul Lago d’Iseo a trovare Mad Max e a vedere come lavorano alla Vavassori..Purtroppo saremo di corsa…In realta’ ho sbagliato per l’ennesima volta la programmazione: col senno di poi avrei dovuto anticipare le 5 sett da Bollettieri e PRIMA DI RIENTRARE IN NIGERIA regalare a Nicholas 1-2 settimane di stacco, magari un Coast to Coast per vedere il Grand Canyon oppure una sett nel Connecticut a quella scuola per Giovani Attori che fa dei Campus estivi dove sono stati anche Robert Downey Jr (Iron man, Chaplin) e soprattutto Natalie Portman,la mia attrice preferita (Beautiful Girls, Leon e tanti altri)… Magari il prossimo anno (tra l’altro sulla west Coast c’e’ sempre la Weil Academy che e’ considerata la Bollettieri della California dove e’ stato anche il figlio di Ubaldo)… Comunque do molta importanza a queste 5 settimane o meglio mi aspetto molto: nel senso che in un senso o nell’altro mi diranno qualcosa, mi definiranno meglio mio figlio con cui continuo ad avere i soliti problemi e con cui mi trovo quotidianamente costretto ad usare per cosi’ dire la clava per i soliti deficit comportamentali/attitudinali sul campo da tennis (e fuori)…
    Per il resto sto immergendomi nel Programma di Periodizzazione del Prossimo Anno (08-09) che vede molti mesocicli e che prevede molta polivalenza: ho intenzione di iscriverlo al Calcio nel primo semestre scolastico e a scelta a karate/taikwando o nuoto (alternando nel secondo). Siccome dovremmo gia’ aver cambiato casa, avremo il campo da tennis quasi a nostra completa disposizione e ci potro’ giocare tutte le sere, potra’ allenarsi lui col muro e con la Ball Machine, potremo fare Prep Atletica 3-4 volte a sett…Purtroppo il nostro Nigeran Davis Cup Coach si trasferisce ad Abuja,(la Capitale sul tipo di Brazilia e Canberra)e quindi dovremo trovarci un buon Coach -Sparring Partner per almeno due volte a sett ma conto in realta’ di fargli fare molti piu’ Match o andando al Lagos lawn al Sabato/Domenica o invitando i ragazzini della sua eta’ al Campo…Prossimo Anno insomma meno Quantita’, piu’ Qualita’ (con i soliti 2-3 Richiami da Bollettieri durante l’anno) Nell’Estate del 2009, secondo anno Under 12 l’idea e’ fare molti Tornei in giro per l’Italia (per es i 6-7 tornei Nike nel TriVeneto) tanto per farsi un’idea…Ma potrei anche decidere di farci invece un mese di Coast to Coast negli US (con magari una settimana ad Ojai, dove c’e’ la Weil Academy)…L’anno prossimo Nicky avra’ 12 aa, l’eta’ in cui Miccini DECISE (i genitori dicono che fu proprio lui a chiederlo) di andare da Bollettieri… Noi puntiamo a fare ancora un anno tutti insieme appassionatamente ma se Nicky fosse progredito ad un livello tale che rimanere in Nigeria con noi sarebbe tempo sprecato, allora siamo pronti a prendere la decisione (Gabri’ lo seguirebbe, vivrebbero in un appartamentino in un compound a 300 metri dall’academy e Nicky andrebbe a scuola alla St Stephens, una scuola vera, esterna all’Academy…Se qualche sponsor mi legge ed e’ interessato, prego, non si faccia scrupoli a contattarmi…NON SCHERZO!!!)
    Chiudo questo post estrapolando da un articolo di Vincenzo Martucci su Mary Pierce:” Chi è stato l’uomo più grande della sua vita «Papa, nei primi anni. E’ stato lui a spingermi a giocare a tennis, ma poi per 2 anni non volevo più parlargli e vederlo, ed è stato molto difficile. Ma l’ha fatto perché ha un cuore grande, e l’ho perdonato.” Pregate che anche mio figlio un giorno mi perdoni (ma sul famigerato Jim Pierce io ve l’avevo scritto tante volte che non doveva poi essere tanto malaccio visto che era sempre con la figlia a Bradenton, cortese,premuroso, le raccoglieva le palline mentre si allenava col fratello David… E gli stessi pensieri mi vengono sui vituperati Capriati o Sharapov e compagnia bella -con l’eccezione di Dokic…Figuriamoci, con il gusto che c’e’ a sparare nel mucchio, si critica anche il Dr Bartoli o perfino Papa’ Gasquet… In un articolo del pur quasi sempre ottimo Giorgio spalluto notavo per la smania di fare giornalismo “spettacolare” (aka cattivo giornalismo) dei fendenti fin dal titolo sulla famiglia gasquet in particolare e su quelle dei Genitori & Figli (per capirci) in particolare… Alla fine poi leggendo l’articolo sembrava che la colpa principale della Famiglia Gasquet fosse quella di telefonare tutti i giorni al proprio figlio lontano…Mah! Io sapevo che Papa’ Gasquet, Maestro di Tennis, a 13 aa avesse affidato il figlio al Team Lagardere…io sapevo che Gasquet fino a 13 aa giocava ancora anche a rugby…io sapevo-da Anto- che Gasquet e’ un ragazzo buonissimo, cortesissimo, timidissimo…A ME SEMBRA CHE VADA DI MODA PARLARE MALE SEMPRE E COMUNQUE DEI GENITORI CHE SPINGONO I PROPRI FIGLI AL TENNIS (o allo Sport) E FINCHE’ VIGE QUESTO MODUS PENSANDI, ahime’, temo che arrivare nei Quarti in uno Slam rimanga impresa troppo difficile, una Mission Impossible… Sui Genitori si potra’ dire tutto e d tutto ma io insisto sempre che qualunque cosa fai sempre pietre in accia prenderai perche’…guardate McEnroe Padre: avvocato, gentleman, ottima istruzione,laureata anche la moglie, modi affabili e cortesi…tre figli, e i due che han giocato a tennis piu’ diversi non potevano essere pur potendo presumere lo stesso tipo di educazione…
    Questo sui Genitori. Sui Maestri in Italia faccio un Copia & Incolla da Ubaldo:”Già, tutte le prime 19 tenniste del mondo giocano con il rovescio a due mani. E’ abbastanza incredibile. E se io ripenso che cinquant’anni fa, prima che spuntassero Connors e la Evert, poi Borg, il mio maestro di tennis al CT Firenze mi ripeteva sempre: “Ubaldo, devi abbandonare il rovescio a due mani…nessuno può diventare forte giocando a quel modo, Beppe Merlo e Pancho Segura sono state le eccezioni…dammi retta, giocalo ad una mano…” (il risultato fu che mentre fino a 16 anni il mio rovescio bimane era uno dei migliori d’Italia fra i miei coetanei…quando ho cominciato a tirarlo ad una mano, cambiando la distanza dalla palla e mille altre cose mi è venuto fuori un rovescio ibrido, né carne né pesce e se papà Bertolucci non mi avesse insegnato un discreto dritto non sarei nemmeno arrivato in testa alla seconda categoria)”
    Non sto a dire che tutti i Maestri in Italia sono rimasti a questo modo di pensare, ma la verita’ e’ che in Italia c’e’ una spocchia che ti fa pensare di essere i depositari dell’unica cultura, sia nel campo del tennis ma anche della scuola, della cucina, del vino, del nonsochecazzo per cui negli anni 90 si dava ancor del cioccolataio a Bollettieri (e probabilmente glielo danno ancora solo che ora lo fanno sottovoce,fra Addetti ai Lavori, non comprendendo che Bollttieri non va considerato per quello che in effetti capisce di tennis-e guardate che un po’ ne capisce, fidatevi-ma per quello che ha creato, l’industrializzazione del Metodo Academy…forse solo lui e’ stato il primo e l’unico a trasformare dei mediocri in top 10…ora non e’ piu’ possibile perche’lo fanno tutti e il livello si e’alzato ,ma negli anni 80, prima dell’avvento di Agassi, nei top 10 ci ha portato Arias, Krickstein, courier…Inventando un sistema: lavorare al 70% sul colpo migliore, e solo il 30% sul resto…inventare il Killer Weapon…lavorare come in un accademia militare dei marines…etc etc etc…adesso sem,bra normale ma allora era fantascienza: leggetevi uno dei suoi libri del 90 o uno dei suoi video e vedetevi i tre video della FIT col Maestro Rasicci (io lo comprai nel 91 o 92) e vedrete la differenza…DI MENTALITA’, DI ORIZZONTI, DI IMMAGINAZIONE…. Poi andate a guardare anche i risultati)
    Ma so divagando…Io dico: sicuramente le cose saranno cambiate, ma secondo me in molti Circoli, in molte SAT, le cose stanno ancora cosi’…un bambino che ha il rovescio a due mani,uno che fa C’MON! o ALLEZ!, uno che preferisce il rapido, uno che non viene a rete e che tira da fondo…sono tutti etichettati con disprezzo, dei pallettari, dei marziani, dei mercenari…perche’ il bel tennis di una volta, vuoi mettere? perche’ solo il clay o al massimo l’erba, perche’ vuoi mettere i bei gesti bianchi, il rovescio a una MANO DI FEDERER E GASQUET …
    Mah…non so se sono riuscito a spiegare quel che avevo dentro e poi del resto io in Italia ci passo solo fugacemente, ma ho l’impressione che di Maestri ce ne siano anche troppi ma di Veri Coaches ce ne siano pochi… e come dicevo qualche mese fa, i Veri coaches cominciano ad occuparsi tardi dei giocatori…E come dice Piatti poi loro si trovano a dover perdere tempo a correggere cose che per esempio altri giocatori hanno acquisito prima dei famosi 13-14 anni…

  345. Stefano Grazia scrive:

    DAL PEZZO SU MICCINI estrapolo:
    Secondo Pierpaolo Cenci, coach di Giacomo dai 6 ai 10 anni, l’esperienza americana si sta rivelando positiva per il giovanotto di Recanati: “Quando è partito era solo un bravo ragazzo, adesso è un buon giocatore!”
Proprio Bollettieri nutre grandi speranze nel nostro giovane atleta: “Gioca molto bene a tennis, certo è che per diventare un campione prima devi diventare un uomo. Deve migliorare soprattutto dal punto di vista mentale. Alla sua età il giocatore più forte che abbia mai avuto nella mia Accademia è stato probabilmente Courier, uno dei giocatori più intelligenti mai esistiti!”
    E ANCOR PRIMA:
    Sulla sua scelta di andare in America ad allenarsi da Bollettieri Giacomo dice: “Lo consiglio a tutti coloro che vogliono intraprendere la carriera professionistica. Certo, i primi tempi sono molto difficili soprattutto per la difficoltà della lingua che non conosci.”

    HO POSPOSTO IL COMMENTO DI GIACOMO PER POTER FARE QUESTA CONSIDERAZIONE: in realta’ QUESTO SAREBBE IL GRANDE VANTAGGIO PER MIO FIGLIO che e’ bilingue ed e’ anche un po’ stronzetto snob nel senso che rifiuta di vedere i film inglesi/americani doppiati in italiano-anch’io, per la verita’ ma lui e’ piu’ fanatico e costringe anche gli amici italiani che parlano male l’inglese….Cioe’ lui fra l’andare in Italia in una scuola Italiana e andare in America o in Australia in una scuola Americana o Internazionale (considerate le migliori al mondo, con l’international Bacchalaureate Program), preferisce comunque quest’ultima…E si troverebbe comunque meglio. Tanto e’ vero che se anche smettesse domani di giocare, probabilmente continuerebbe comunque gli studi in un campus americano o inglese o australiano. (Questo sara’ possibile ovviamente solo se io continuo a lavorare all’estero).

  346. Stefano Grazia scrive:

    Chiudo dopo una dscussione a cena con amici italiani sulla differenza fra la scuola internazionale, quella americana e quella italiana e sui metodi d’insegnamento e ancora sul ruolo dei Genitori e sulla necessita’ di imparare a rimproverare e a dire no etc etc… Una cosa che ho dimenticato di dire prima: stamattina verso le 9 siamo usciti nel cortile del Compound e ci siam fatti, io e la Canaglia, 30 di Prep atletica prima di fare Colazione e poi andare al Lagos lawn a farlo giocare un match col primo ragazzino che avremmo trovato (e che e’risultato essere un 14enne che lo ha segato 63 62 ma sarebbe stata una buona partita se Nicky non l’avesse macchiata con le solite intemperanze che mi costringeranno ad altre punizioni).Dunque eravamo li’ a fare Sprint e Reaction Time, balzi, palla medica, salti sul trampolino elatico (ne abbiamo comprato uno) e poi scatti con la resistenza elastica e col traino e c’erano a bordo piscina due Italiani dell Compagnia che guardavano…e io pensavo alle loro due possibili reazioni: che bello vedere padre e figlio giocare nsieme la domenica mattina O MOLTO PIU’ PROBABILMENTE (specie dopo gli scatti col traino, cioe’ io che lo trattenevo con una corda alla cintura): Povero bambino, ma guarda cosa gli fanno fare…
    E mi chiedevo: ma quanto avrei pagato io da piccolo per avere mio padre n cortile a giocare a calcio o a rugby con me? E quante volte ci sara’ venuto? Due? Forse, ma non credo, Tre…
    E onestamente non vedo tanti genitori giocare a qualunque sport coi propri figli nemmeno adesso… Purtroppo ho la consapevolezza che mio figlio questo lo capira’ solo quando io non ci saro’ piu’…e un po’ mi dispiace, che ci volete fare…

  347. Roberto Commentucci scrive:

    Ieri al Circolo Antico Tiro a Volo ho visto giocare Camila Giorgi e ho conosciuto suo papà Sergio, con il quale ho fatto una lunga chiacchierata. Sul sito ubitennis trovate un articolo con gli elementi giornalistici. Qui vi racconto un po’ delle cose che mi ha detto Sergio Giorgi. Una storia davvero singolare.
    Camila è la terza di 4 figli. I maggiori giocavano a tennis, lei aveva iniziato a fare ginnastica artistica, disciplina nella quale pareva poter andare molto lontano. A 5 anni, dice al padre di voler imitare i fratelli e di voler diventare una giocatrice di tennis. Il padre, laureando in medicina, ben presto capisce che la bimba ha doti fisiche fuori dal comune, e le dice, “si va bene, ma guarda che il tennis è soprattutto sofferenza.” E ha raccontato anche a me la storia, peraltro non nuova, degli spaventosi allenamenti fisici a cui ha iniziato a sottoporre la bambina, che lui portava sotto al pallone, a Macerata, alle 6 di mattina, d’inverno. Faceva togliere il riscaldamento e lì, con una temperatura polare, le faceva fare flessioni su flessioni ed esercizi alla sbarra, in sospensione, sulle braccia, per ore… A una bambina di 6-7 anni. “Mia moglie voleva uccidermi”. Mi diceva ieri Sergio. “Ma io sapevo che l’unico modo per farla emergere in questo sport era insegnarle a soffrire, per formarle il carattere. I miei studi di medicina mi hanno molto aiutato nell’impostarle la preparazione atletica, ma io ho sempre fatto tutto da me, leggendo di tutto e scegliendo cosa e come fare di testa mia. Credo molto nel concetto, tutto orientale, dell’armonia fra corpo e mente. Facciamo anche molta yoga.” E mi mostra il libro che sta leggendo in questo momento, una biografia di Bruce Lee…
    Io ho cercato di dissimulare il mio stupore, però devo dire che sul piano fisico nessuna azzurra mi è mai parsa preparata come Camila, nemmeno Leonessa Schiavone. La ragazza non è altissima, 1,67, però è un fascio di muscoli e di nervi, sembra una molla sempre carica e pronta a scattare.
    “Anche sul piano tecnico l’ho allenata sempre io, sebbene non abbia mai giocato a tennis. Abbiamo girato tutte le academies, siamo stati da Bollettieri, che voleva mettere sotto contratto Camila già a 9 anni, poi siamo stati da Sanchez e Casal, a Barcellona, poi a Valencia, e infine ci siamo accordati con Mouratoglu. Ognuna di queste sperienze ci ha lasciato qualcosa sul piano tecnico. Le impugnature, ad esempio, gliele hanno sistemate da Bollettieri.”
    La ragazza adotta infatti una classica semiwestern di diritto, e una impugnatura a martello molto ortodossa per il servizio, colpo che esegue molto bene. Sul rovescio esaspera molto bene la presa western per dare spin alle palle basse (che spinge alla grande, specie in lungolinea) mentre quando deve impattare più alto dell’anca l’impugnatura le si apre un po’ e questo le causa una certa perdita di controllo. Ma devo dire che è l’unico difetto tecnico che ho riscontrato in un bagaglio praticamente perfetto.
    Per il resto, devo confessare che Sergio Giorgi non mi è parso impeccabile come coach durante la partita, mi è sembrato che esternasse troppo i propri stati d’animo (tre volte lo ho visto mettersi le mani nei capelli, disperato, dopo che la figlia si era fatta rimontare da 40-0 con 3 errori gratuiti) e che tenda a parlare troppo, dicendole troppe cose e rischiando di confonderle le idee. Ma la figlia ha sempre saputo riprendersi dai momenti di difficoltà, e mi è sembrata mentalmente più stabile del padre, (oltre che incredibilmente determinata), pur giocando un tennis ad altissimo rischio.
    Sono molto curioso di seguire gli sviluppi futuri.
    A me pare una situazione classica: se ora questa ragazza, tecnicamente e fisicamente già formata, venisse affidata ad un coach di esperienza, che le insegnasse la dimensione tattica del gioco lasciando al padre il lavoro atletico (che obiettivamente Sergio ha svolto in modo fantastico) potrebbe fare davvero sfracelli, perché Camila tira fortissimo e si muove benissimo.
    Ma va anche detto che forse si romperebbero certi delicati equilibri, e magari si rischierebbe di sfasciare tutto.
    Mah…

  348. madmax scrive:

    Oh finalmente Stefano sei tornato…E vai avanti per la tua strada che qualunque sarà sarà stata un’esperienza eccezionale..

    Io al contrario mi accingo a fare un po’ di vacanza nel senso che dopo il piccolo infortunio di roma ed avendo provato ad andare avanti lo stesso durante le cure (ovviamente senza spingere al massimo), mia figlia è migliorata ma il dolore non è scomparso del tutto e quindi complice una piccola influenza ho deciso di farle fare una quindicina di gg di vacanza totale, dopodichè andremo in Croazia (ormai avevo prenotato e pagato) ma a fare una settimana di mare (sono un paio di anni che non ci andiamo dovendo andare in giro per tornei) ed io andrò a studiare ed a “spiare” le avversarie (oltre a fare l’inviato per farvi poi il resoconto del torneo)…. Quindi in luglio riprenderà a pieno regime anche se prima cominceremo con il programma mentale del Prof. de Michelis. E rileggendo il bell’articolo di Commentucci sulla Giorgi sono da una parte contento che ora anche altri la pensino come me (l’anno scorso scrissi che prima o poi sarebbe esplosa, anche se è da un po’ che non la vedo e qualche dubbio sul fatto di non averla fatta mai giocare fino a 14 aa ce l’ho ancora..) e dall’altra voglio rimarcare per l’ennesima volta l’assoluta importanza del lavoro su tecnica e prep fisica prima di ogni altra cosa perchè proprio in queste ultime settimane con mia figlia abbiamo lavorato molto sulla tecnica ed in poco tempo anche chi la conosce bene e la vede spesso si è accorto di notevoli miglioramenti riguardo la morbidezza sulla palla, l’andar sopra la palla (giocando molto piatto con il top qualche problemino ce l’ha) etc etc. Quindi tornei ok ma il miglioramento costante di tutti colpi, del gioco e del fisico siano sempre e comunque davanti a tutto.

    Un in bocca al lupo a mirmidone che ieri è andato per la prima volta da Catizone in forma privata (e questo significa passare dalle parole ai fatti..)

  349. Stefano Grazia scrive:

    Roberto:A me pare una situazione classica: se ora questa ragazza, tecnicamente e fisicamente già formata, venisse affidata ad un coach di esperienza, che le insegnasse la dimensione tattica del gioco lasciando al padre il lavoro atletico (che obiettivamente Sergio ha svolto in modo fantastico) potrebbe fare davvero sfracelli, perché Camila tira fortissimo e si muove benissimo.

    Roberto poi conclude con un Mah… dopo aver ammesso che forse si romperebbero certi delicati equilibri, e magari si rischierebbe di sfasciare tutto.

    Ecco Roberto, e sia ben chiaro che non ce l’ho con te, ma a me pare davvero una situazione classica, che si sia qui a parlare di una ragazzina che per tua stessa ammissione tecnicamente e’ quasi perfetta (”bagaglio praticamente perfetto”)e che fisicamente e mentalmente e’ molto forte, e subito la si vuole affidare a un “vero coach”…MA PERCHE’? MA PER CHI? MA CHI L’HA DETTO?, visto che poi sono in tantissime ad essere arrivate nei top 10 allenate da dei genitori a dimostrazione che forse il ruolo del Coach e’ sopravvalutato… Il padre l’ha affidata (come ha fatto Sharapov prima di lui) a vari tecnici e si limita a seguirla… Se il suo peggior difetto e’ quello di mettersi le mani nei capelli ad una rimonta da 0/40…mah, non vedo il problema (a certi Coach riesce meglio rimanere impassibili,o perfino sorridere, tanto vengon pagati uguale…)
    Semmai io avrei fatto un paio di domande in piu’:
    di cosa vive il Padre/ Ha finito gli studi in Medicina? Ha mai lavorato o la sua Professione ora dipende da quanto fara’ la figlia?
    Mi dispiace averla mancata al Satelite di Lagos (io ero appena ritornato, non feci a tempo ad incontrarla) e mi sarebbe piaciuto parlare dunque con suo padre…vedo qualche affinita’ ma su altre cose, tipo allenarla al gelo a 6-7 anni, mi conforta scoprire che io sono ancora mille miglia lontano da certe forme di fanatismo integralista…Nel senso che mi permette di sentirmi meno in colpa per gliallenamenti che gli faccio fare adesso… Ma non discuto: magari avra’ avuto ragione lui e poi dipende da come reagiva la figlia, magari Sergio era cosi’ bravo da rendere il tutto un gioco (cosa che a me spesso non riusciva e non riesce)… Pero’ piu’ che affidarsi al “forse si romperebbero certi delicati equilibri, e magari si rischierebbe di sfasciare tutto”, io mi domanderei: ma se il risultato e’ questo, perche’ mai un Coach dovrebbe automaticamente aver fatto meglio? Secondo me se non si capisce questo, se non si esce da questo falso postulto, rimaniamo sempre a parlare di aria fritta. E badate: parto dal presupposto che Sergio Giorgi l’ha comunque portata in giro dai migliori tecnici e da ognuno ha preso qualcosa (come dice lui). O e’ anche lui un Tester di Academies?
    Noi (o meglio voi in Italia voi del giro) siete schiavi di troppi schemi, di come le cose andrebbero fatte secondo quello che ci hanno insegnato fin da piccoli o secondo una logica che ahme’ nel tennis evidentemente tanto logica non e’, e cioe’ che per diventare un Top 100-50-10 devi passare attraverso le mani di un Coach, senno’, se non lo fai E PER DISPETTO Top 100-50-10 o addirittura NUMBER ONE, lo diventi lo stesso, ecco tutti a dire: eh, si, ma vuoi mettere se si affidava a un vero Coach? Eh,si, ma vuoi mettere Serena, Venus,Maria, Steffi, Monica, Andre, cosa avrebbero mai potuto diventare? A me ogni tanto questo modo di pensare sembra un po’ paradossale…Come dire che se Rafa non era asllenato da suo zio sicuramente ora avrebbe fatto la doppietta RG-W almeno 4 o 5 volte…
    Ma per davvero: MAH….

  350. andrew scrive:

    Grande Mirmidone…hai rotto le acque (gli indugi)…

    io sono ancora in fase di organizzazione/riorganizzazione oltre che a smaronarmi lavorando il giorno della repubblica…

    del resto Alessandro sta ora concludendo la stagione hockeyistica…ieri pic-nic in montagna con la squadra di hockey…genitori alla prese con barbecue e vino e figli impegnatissimi a giocare al “calcio in pendenza” per qualcosa come otto ore di fila, inframezzate da guerre con pigne…

    Gran bella giornata di “depurazione” dall’ambiente circolo…

    Da venerdì, Ale finisce la scuola e vedrò cosa fare…

    Al momento ho difficoltà a fargli infilare i calzini la mattina, non so quanta competenza posso avere per organizzargli un programma di lavoro sportivo…

  351. Stefano Grazia scrive:

    SCOOP!!!!!
    E chi l’avrebbe mai detto, e tantomeno Mad Max, che i nostri due Prof catizone e Buzzelli si sarebbero messi insieme a mettere cioe’ in piedi un SERVIZIO DI CONSULENZA DI PREPARAZIONE ATLETICA PER GIOVANI TENNISTI e PROPRIO SUL NOSTRO BLOG? A conferma che al di la’ delle esasperazioni,(ricordate la polemica sul giavellotto?), i due la pensano allo stesso modo (cosa che io sostenevo fin dall’inizio e cercavo di spiegarlo all’Orribile Hulk che in un eccesso di fedelta’ al proprio Preparatore Atletico partiva dal presupposto che solo lui fosse il depositario del VERBO:io sostenevo allora, quasi un anno fa,che se i due s’incontravano avrebbero scoperto molto probabilmente di ssere dalla stessa parte della barricata,di dire le stesse cose… Complice il raduno, c’e’ voluto quasi un anno ma sono felice di dire che la loro collaborazione con il Nostro UMILE Blog fara’ diventare verde di bile il nostro Nikolic (oh, sia ben chiaro che i battibecchi fra me e demostenikolic sono affettuosi, come dimostrato dalla sua apprezzatissima lettera di condoglianze per la morte di mio padre). No,scherzi a parte, e’ stato alla fin fine anche e soprattutto grazie a Max, sebbene attraverso le vie piu’ tortuose che i due si sono contattati e come avevo sempre sostenuto fin dall’inizio dopo essersi annusati si sono anche piaciuti…La loro collaborazione rilancera’ alla grande il Blog. Chiedo alla Redazione a UBS in primis di trovare il modo di darci un po’ piu’di risalto in Home Page (qualche richiamo, magari il numero dei Commenti o gli Ultimi 3 commenti nella nostra Didascalia G&F potrebbe essere un’idea e soprattutto anche un link diretto con gli ARCHIVI ed i Riassunti. A proposito, ho gia’ pronto l’UNDECIMO…

  352. Roberto Commentucci scrive:

    Stafano, allora te lo banalizzo:
    la Giorgi fisicamente vale 10. Tecnicamente sta fra il 9 e il 9 e mezzo. Tatticamente vale meno di 0.
    Tira sempre al massimo della forza, non conosce colpi interlocutori, non usa minimamente le geometrie di gioco, non le passa nemmeno per l’anticamera del cervello di fare una palla corta, tirare una palla un po’ più alta quando è in recupero (raramente per la verità). Tira la seconda più forte della prima, si mette a rispondere 1/2 metro dentro al campo sulla prima e due metri dentro sulla seconda, e va sempre dentro a tutta, prendendo rischi enormi qualsiasi sia la situazione di punteggio.
    Io sarò anche prigioniero di schemi mentali consolidati, ma mi pare che le molte altre tenniste di successo allenate dai genitori (in primis Martina Hingis) non giocassero affatto così, e mi pare invece che tutte, comprese le sorellone Williams, avessero in testa anche un’idea tattica, seppure a volte molto semplice. Camila non ne vuole sentir parlare, di tattiche. Lei chiude gli occhi e spara a tutta. Sempre. Quando va dentro, fa quasi sempre il punto. Quando va fuori, va fuori.
    Il padre dice che questo dipende dal fatto che ha iniziato a gareggiare tardi. Sarà anche vero, però…
    Come faccio a non pensare che se qualcuno (il padre o chi per lui a me non importa) le avesse insegnato a pensare un minimo in campo ieri, tanta era la differenza di valori, la sua avversaria avrebbe fatto al massimo 10 punti in tutto il match?
    Yuri Sharapov, da te tanto apprezzato, ha sicuramente fatto in modo che Langsdorp insegnasse un po’ di tattica alla figlia, (che non gioca affatto a caso come la Giorgi). Quindi io non voglio parlare male in linea di principio dei padri coach, solo perché non sono dei coach, mi limito a riferire quello che vedo.
    Va benissimo che il padre tenga in pugno la situazione, decida questro lo impari da Tizio, quest’altro lo impari da Caio, su questo lavori invece con Sempronio. Ma il padre deve saper delegare agli altri quello che lui non sa fare. E secondo me Sergio Giorgi, bravissimo, fenomenale preparatore atletico e ottimo insegnante di tecnica di base, il coach non è in grado di farlo. Non puoi dire a una giocatrice, mentre è in campo, ogni volta una cosa diversa a seconda dell’emozione del momento, sull’onda di come è finito il punto precedente. Fine.
    Che poi la ragazzina arrivi ugualmente fra le prime 10, non sposta di una virgola questo concetto.

  353. Mirmidone scrive:

    Sabato, abbiamo avuto il primo incontro con il Prof. Catizone.

    E’ ancora un pò presto per darvi impressioni e valutazioni.

    Credo che sia importante verificare l’accettazione (speriamo entusiastica) di mia figlia del programma che ci ha preparato per le prime tre settimane e dei relativi risultati.

    Ci stiamo muovendo per recuperare i pochi e semplici strumenti di lavoro per poter iniziare subito.

    Vi terrò informati.

  354. trophy scrive:

    a tutti i blogghisti…

    leggo sempre tutto e credo sia giusto per chi occupa posti di responsabilità.
    è più importante leggere e ascoltare che scrivere e parlare.
    mi unisco alle condoglianze e ripenso al libro di Cormac McCarthy “la strada” e alle sue ultime pagine.

    trophy

  355. andrew scrive:

    tanto per dare un’idea di quanti bei tipini girino nel mondo del tennis (oltre al sottoscritto menzognero)…

    Da un articolo sul Giornale di Vicenza:
    “Piove a dirotto a Torino quando la Veneto Banca Fincos arriva per prendere confidenza con i campi dello Stampa Sporting, dove oggi si disputa la sfida d’andata dello spareggio promozione dei play off di serie A2 femminile. La squadra vicentina, accompagnata dal capitano Luca Costalonga, si è così scaldata all’interno della struttura fissa sui campi in terra coperti piuttosto veloci. (COMINCIA A PREOCCUPARTI) È il circolo degli Agnelli, una meraviglia che paragonato alla fatiscenza dei circoli vicentini (eccezion fatta per il Ct Vicenza, l’unico non comunale…) (SEI PREOCCUPATO?) appare come un miraggio alle ragazze della Veneto Banca.”

    Ecco, li ho girati praticamente tutti e se “fatiscente” significa “non ancora trasformato in un Centro Wellness o SPA”, allora è vero.

    Ecco, qui il giornalista da prova di come sia possibile “scoglionare” i possibili utenti del tennis, dando informazioni di “colore” molto interessanti e piantando semini per un auspicato? allontanamento dalla pratica sportiva tennistica delle classi meno fortunate economicamente, rilanciando l’ideuzza che un bel circolone tutto industriali e privatistico sia foriero di un glorioso futuro per il tennis nostrano.

    Questo giornalista ha un figlio: che sia iscritto al CTVicenza? Indagherò…

    ps. chiaramente ho scritto tutte falsità…

  356. madmax scrive:

    adesso non esageriamo stefano… comunque sono curioso di vedere come pensano di organizzare il sotto blog…

    roberto certamente il fatto di non aver giocato fino a 14 anni incide non poco sulla questione ed ecco perchè dicevo che questa scelta mi lasciava dei dubbi. di fondo però è la scelta giusta perchè in questo modo se la obblighi a tirare sempre fin da piccola (ed il tirare diventa l’obbiettivo di qualsiasi esercizio/allenamento) ovviamente ti ritroverai un’atleta che in qualsiasi situazione tirerà (lo vedo con mia figlia)… io poi sono un po’ meno integralista anche perchè credo che pure il match e le sensazioni che si provano durante debbano essere allenate ed allora do più obbiettivi…. come obbiettivo primario quello di tirare sempre, poi quello di superare la rete ed infine quello di tenere la palla in campo, dopodiche si penserà alla tattica, alle variazioni di ritmo, alle palle cariche, strette etc, ma certamente se non si parte dal fatto di non avere mai paura e dal fatto che per risolvere un problema è solo facendo e conducendo il gioco che lo si risolve, si continueranno ad avere sempre e solo giocatori tipo quelli che abbiamo…. penso infatti che qui da noi il primo pensiero sia quello di tenere la palla in campo ed il braccino dei giocatori italiani ne è la prova.. l’importante è non tralsciare la tecnica ed il fisico (che servono ad arrivare bene sulla palle e a poter tirare forte tenendo la palla in campo) con cui una volta che l’hai assimilata potrai in seguito raggiungere qualsiasi altro obbiettivo ci si pone .quindi anche il fatto di passare camila ad un coach non è detto che sia la cosa giusta, nel senso che potrebbe anche essere che il padre sappia benissimo che il discorso tattico è un obbiettivo da perseguire ma lo farà nei tempi da lui prestabiliti, d’altronde a questo livello è stato lui a portarcela e poi perchè in tutte le accademie in cui è stato con la figlia qualche coach bravo l’avrà pure incontrato!!! per quanto riguarda il discorso del parlare durante la partita, a parte il fatto che teoricamente non potrebbe farlo ma poi il coach non so se risolverebbe il problema nel senso che o se ne sta a casa durante le partite o parlerebbe lo stesso ed in alternativa alla prima sconfitta lo licenzierebbe….a prescindere poi che sia giusto o meno…

    trophy purtroppo la tua credibilità attuale è prossima allo zero….

  357. Archipedro scrive:

    Finalmente ho potuto approfittare dell’annuale Torneo di Grado 25.000 per portare il pistolero e la mia dolce metà a vedere del buon tennis. In particolare ho visto giocare due italiane, la Lisa Sabino (1986 – 357) e la Astrid Besser (1989 – 383), mentre purtroppo mi sono perso la Federica Di Sarra (1990 – 450).
    Delle prime la Sabino m’è piaciuta dal punto di vista mentale ed atletico, e non ha caso è entrata nel tabellone finale vincendo su Zoric (461) e Haring (310). Viceversa la seconda, che aveva veramente un bel tennis, ha zoppicato con la Arutyunova (718) e poi perso con la Klaffner (321).
    Dell’ultima si può solo commentare positivamente i primi risultati, avendo lei battuto la Vaisenberg (323) e la Mirella (421).
    Speriamo di fare in tempo, Sabato prossimo, a ritrovare un’italiana in semifinale. Le altre in tabellone sono:
    Anna Floris (1982 – 252)
    Elisa Balsamo (1983 – 416) WC
    Alice Moroni (1991 - 582) WC
    Annalisa Bona (1982 – 672) LL
    Paola Cigui (1989 – 965) WC
    Alessia Bertoia (1989) WC

    Sarà un caso, ma ieri i miei due prediletti hanno giocato un tennis più veloce ed intenso. Però far tacere Mati durante gli incontri è stata un’impresa…

  358. marcos scrive:

    non insegno tennis, ma dispenso due soli consigli, ad integrazione dei suggerimenti dei maestri, con i quali ho ottimi rapporti, avendo totale rispetto, nei rari casi in cui mi trovo nelle vesti di spettatore ad un torneo giovanile. non rischio il coaching perchè non intervengo mai durante gli incontri, se non con gli sguardi!

    1) spingere (o tirare sempre, come dice max) sempre nei due seguenti casi: quando c’è la palla giusta, o quando capisci che stai per tirare l’ultimo colpo di uno scambio (cioè, quando sei già sulle tribune).
    non è detto che si conquisti il diritto a spingere, per chiudere il punto direttamente, solo tirando su ogni palla: spesso, infatti, capita di riuscire a costruirsi la palla giusta da chiudere definitivamente, utilizzando una variazione…un back rovescio, una traiettoria più alta, un diagonale lento.

    2) imparare a perdere, per evitare di aver paura di vincere: quando stai per vincere, infatti, rischi di essere sopraffatto dal timore di non riuscire a farlo perchè terrorizzato dalla paura della sconfitta. se, invece, accetti la sconfitta come una naturale eventualità di un incontro di tennis, riesci ad evitare la paura di cui sopra e puoi concentrarti sul punto che stai giocando o che stai per giocare.
    per imparare a perdere non c’è che un modo: giocare con quelli più forti.

  359. Stefano Grazia scrive:

    Intanto la Grymalska al RG Junior ci fa pubblicita’ indiretta ringraziando il Prof Salvatore Buzzelli, suo preparatore atletico…
    Roberto, certamente un aiuto puo’ essere utile ma infatti mi sembra che la giorgi poi si alleni da Mouratoglou e li’ non sappiamo cosa succeda…Quello che a me sfugge e’ questo: tu pensi avvero che le stesse cose (giustissime)che hai scritto tu suo padre(che l’ha portasta fino a li’) non le sappia, non gliel’abbia mai dette, che magari non le sappia anche lei o che magari a Parigi, quando si allena, non lavori settimane su questo? Io mi ricordo sempre che Sampras diceva scherzando ma non troppo che le Williams non sapevano nemmeno loro dove volevano mandare la pallina, tiravano forte e basta…Mi ricordo Bollettieri ad un Adult Program training raccontarci di quel che aveva detto prima della finale vinta da Mary Pierce al RG: Mary, tu non sei molto intelligente sul campo…Quindi vai dentro e HIT THE HELL OUT OF THAT BALL! (tira piu’ forte che puoi) (E la sciagurata rispose: I love to do that!)
    Cioe’ non vorrei che ci facessimo troppe preoccupazioni sulle finezze strategiche…che piacciono soprattutto agli spettatori e ai perdenti.

  360. giorgio scrive:

    @ Andrew
    E’ inutile che ora ironizzi sul fatto che sia vero o meno quello che scrivi in ogni commento! Sei stato “sputtanato” per quello che dicevi sull’attività del Circolo dove gioca/va tuo figlio solo perchè il Maestro Moretto ha voluto mettere in chiaro come stavano le cose, ma per le altre volte non ne abbiamo le prove. Vedi, per le cose che scrivi, penso che il Maestro Moretto abbia perso solo tempo nel risponderti anche se una volta sgamato ti sei giustificato aggrappandoti sugli specchi con quelle affermazioni che hai fatto: “ ………………….”, non ricordo neppure più le cretinate che hai detto. Mi dispiace per tuo figlio che sicuramente avrà un buon genitore nella vita di tutti i giorni ma che in ambito sportivo, per quello che tu dici, lascia molto a desiderare (diciamo così a voler essere proprio buono). Parli di “scoglionare” e cosa pensi che faccia il dott. Stefano Grazia che parla in continuazione ed ostenta i suoi viaggi e la partecipazione da parte del proprio figlio alle varie accademie sparse per tutto il mondo? E’ vero che essendo un professionista e per di più un professionista che vive all’estero, quindi con possibilità economiche superiori (forse era già benestante di famiglia), si può permettere quello che scrive ed anche altro, ma non so quanto ed a chi l’argomento interessi. Ma comunque, come tu dici, “bisognerebbe avere più rispetto per quelle classi meno fortunate economicamente” che con sacrifici fanno fare sport hai propri figli. Permetti, infine, anche a me, in un blog dove tutti avete certezze pur non avendo alcuna esperienza e competenza in materia (per la prima volta, infatti, vi trovate nella condizione di avere un figlio/a che, per l’età che ha, ancora non si può dire che gioca a tennis ma solo che manda la pallina dall’altra parte della rete) di esprimere il mio disappunto, dettato da quello che leggo, per il comportamento di alcuni di voi nei confronti del proprio bambino. E spero di sbagliarmi, unicamente per i bambini, quando dico di essere convinto che molti di loro, quando potranno scegliere di testa loro, vi manderanno a quel paese e smetteranno di giocare! Vedi ci sono stati tanti casi di bambini che già a dieci anni hanno subito e/o subiscono, da parte dei genitori, il tennis che lo fanno diventare un lavoro. Questo è il caso di Nicholas che, per quello che racconta il padre, addirittura subisce punizioni, il padre dice per comportamenti scorretti (voglio sperare solo per questo perchè potrebbe essere anche giusto) e che, mi pare, stia facendo una cosa che non sente dentro. Nicholas, molto probabilmente prima o poi smetterà, ma lui è, comunque, uno dei casi fortunati in quanto male che vada avrà la possibilità economica di provare con il polo, con il base-ball, e con il …………. e se non altro, con la scusa del tennis (nel caso specifico avrebbe avuto la possibilità di farlo comunque), ha girato il mondo ed imparato altre lingue. Ma quanti bambini sono così fortunati?

  361. Roberto Commentucci scrive:

    Credo anch’io, come max e come Stefano, che la tecnica e il fisico debbano essere costruiti con la massima priorità, e che la tattica deve venire dopo. Tuttavia, sul caso specifico della Giorgi, eviterei paragoni con le sorelle Williams. Le quali con la potenza belluina che si ritrovano, potevano forse anche permettersi di tirare solo forte, senza pensare mai. Ma non è il caso di Camila, che è una splendida atleta, veloce, potente ed esplosiva, ma pur sempre alta 1,67 per poco più di 50 kg… Le misure di Martina Hingis, insomma. Una come Camila non può permettersi di giocare senza rudimenti tattici. Va benissimo aver lavorato sulle accelerazioni, che sono davvero notevoli, ma una della sua taglia non può far leva solo su quelle. Vi racconto cosa è successo ieri al turno decisivo delle quali qui al Tiro a Volo. Affrontava una pedalatrice spagnola, giocatrice di qualità inferiore alla ceka battuta al turno precedente, ma ovviamente tennista fastidiosa, gran top spin, palla sporca e grandi gambe. A complicare le cose, si è giocato con una una pioggerellina insistente che appesantiva il campo e le palle. Le accelerazioni di Camila, in queste condizioni, erano inevitabilmente un 10-15% meno veloci rispetto al giorno precedente, e la spagnola, trincerata a 3 metri dalla riga, riusciva a ributtargliela spesso di là, arrotata e alta. Camila è partita tirando tutto come al solito, è andata 31 sopra prendendo rischi assurdi ma poi non ce l’ha fatta più di testa, si è spenta la luce e ha finito per perdere 63 61 (pur lottando fino alla fine) semplicemente perché non aveva MAI la pazienza di aspettare un attimo prima di cercare il vincente e perché non ha MAI giocato una palla corta, nonostante l’avversaria colpisse costantemente a 10 cm dai teloni di fondo campo.
    Per carità, sono partite che ti formano, che ti fanno crescere… Però perché questo accada bisogna trarne i giusti insegnamenti. Io mi auguro che lo facciano, che ci pensino su e che ci lavorino di conseguenza. Però il padre non si è tenuto uno straccio di scout, durante tutto il match, e le diceva solo di anticipare con la swing volley i recuperi in top spin della spagnola, tattica anche in sè giusta, ma molto rischiosa, data la velenosa rotazione dei colpi dell’iberica. Di fare una smorzata, di cercare un angolo stretto, non se ne è proprio parlato. Solo botte dritte.
    Ma probabilmente sono io che ho troppi pregiudizi, e forse anche troppa fretta. La fretta del tifoso, quale sono.

  362. Stefano Grazia scrive:

    Intendiamoci,Roberto, io non sto a criticare il tuo rilievo specifico dettato da una tua presa visione, ponderata riflessione ed emissione di opinione…Io contesto la generalizzazione della critica…Il genitore NON deve, non puo’ allenare e se lo fa e’ un mezzo criminale, ha rovinato il figlio/a…Anche Tommasi nel suo ultimo articolo liquida il padre della Sharapova come fastidiosa figura travestito da allenatore…Ma lui sara’ anche travestito da allenatore, ma un atleta al Numero Uno e a 3 Slams ce l’ha portata ed e’ quanto di piu’ non posson dire TUTTI i Tecnici Italiani che non hanno bisogno di travestirsi…Ovviamente tutti diranno: datemi una Maria,una venus, una Serena, le porto anch’io al Numero Uno…Quindi il Coach servirebbe in sottrazione nel senso che se uno e’destinato comunque a diventare Numero Uno, magari col Genitore sbagliato potrebbe NON diventarlo ma col Coach e’ garantito…Tra l’altro io sto notando una cosa: qui tutti cambiano coach ogni 2 minuti, anche la Grymalska che si allena alla BTA con Zavoli avrebbe detto a Ubaldo che ‘ in cerca di nuovo allenatore (PROF, confermaci…dicci qualcosa) dopo essere arrivata a Bologna da Tirrenia solo un anno fa (ma probabilmente ha bisogno di qualcuno che la segua nei tornei, di un coach itinerante), a Miccini gli hanno affiancato Slomp, perfino Quinzi ha dato l’addio all’argentino che lo seguiva, e non parliamo dei TOP, vedi Gasquet,Roddick,Murray… Alla fine chi rimane quasi sempre e’ proprio il Genitore…Che non fa il Coach. Fa il Manager.
    Poi pur trovandomi d’accordo con quanto dice Max, fidandomi di quel che dici (sei o non sei il mio Scout preferito?) potrei trovarmi d’accordo,fossi in the Mr Giorgi’s shoes,nel fare un po’ di Strategy Zone…Ma non crediate che poi ci siano chissa’ quali informazioni…alla fine il gioco e’ quello: certe variazioni le fai se le sai fare e se le puoi fare ma non e’ che ci mettiamo a dissertare su se ti arriva crosscourt la rimandi crosscourt perche’ in mezzo la rete e’ piu’ bassa etc etc La tesi dominante adesso e’ CONTROL-HURT-FINISH…solo che una volta siccome nella fase Control la palla viaggiava ai 2 all’ora, nella fase HURT potevi essere fantasioso mentre ora non e’ che hai molte possibilta’…E come dice Ferrero nell’IPSE DIXIT, ora il 50% e’ MENTAL, il 45% e’ fisico, il 55 e’ tennis…Non credo che per Mental si intenda l’abilita’ strategica ma piuttosto la solidita’, la capacita’ di rimanere aggrappati alla partita…strategicamente le opzioni non sono cosi’ tante, probabilmente fanno piu’ la differenza in un match fra me e te che in un match fra professionisti…
    Comunque, non mi hai risposto: si e’poi laureato Giorgi o ha dato su i suoi studi sull’altare delle ambizioni sue e della figlia?

  363. Mauro scrive:

    Un caro saluto a tutti. Spero che stiate tutti bene. Ho letto con piacere l’iniziativa dei Prof. Buzzelli e Catizone (rigorosamente in ordine cronologico) e spero si concretizzi al più presto. Non posso dilungarmi poichè devo partire per Palermo per lavoro, ci risentiremo quanto prima. Un abbraccio a tutti.

  364. Roberto Commentucci scrive:

    Stefano, sono d’accordo anch’io nell’evitare generalizzazioni pro o contro il genitore coach. Bisogna avere la serenità di valuutare caso per caso. Su Camila, hai detto una grande verità: le variazioni si fanno se si è capaci… E questo è il punto. Finora probabilmente non ci hanno lavorato, ma ora bisogna iniziare. E insegnare le variazioni è arte complessa, molto ma molto più difficile che insegnare ad anticipare e a tirare forte diritto e rovescio. Da qui vengono le mie perplessità.

    Quanto alla laurea di mr. Giorgi, ti confesso che non ho avuto il coragggio di chiederglielo…

  365. Mauro scrive:

    Volevo dire alfabetico…sorry

  366. Stefano Grazia scrive:

    ERRATA CORRIGE:OVVIAMENTE ERA: Come dice Ferrero nell’IPSE DIXIT, ora il 50% e’ MENTAL, il 45% e’ fisico, solo il 5% e’ tennis…

    Gia’ che ci sono aggiungo anche la’ dove scrivevo:Alla fine chi rimane quasi sempre e’ proprio il Genitore…Che non fa il Coach. Fa il Manager.
    Il Manager di Coaches.
    Il Genitore Coach e’ quello che sceglie i Coaches giusti in quel momento per il figlio/a Tutto il resto e’ letteratura. Anzi: invidia.

  367. giorgio scrive:

    @ Marcos
    Sono d’accordo con te sul consiglio che bisogna imparare a perdere. Anzi aggiungo di più, specialmente per i ragazzi è necessario far loro capire che questa, come tu dici è una delle due varianti possibili di un incontro di tennis, che bisogna accettarla con un sorriso (capisco che è difficile, specialmente da parte dei genitori!) e trarre da essa conclusioni che aiutano a migliorare dal punto di vista tecnico-agonistico-mentale. Non sono invece, d’accordo sul “da chi perdere”. Secondo me perdere da uno che è più forte e che gioca meglio non ti aiuta a migliorare mentalmente perchè la sconfitta, in questo caso, ci può stare. Ti porto un esempio. La Pennetta se avesse perso con la William sarebbe stato un fatto normale; mentre normale non è aver perso con la Navarro una partita che, almeno sulla carta, poteva vincere, cosa che non ha fatto, per di più giocando male, e non vi è alcuna scusa che regga. Da un’eventuale sconfitta dalla William avrebbe potuto trarre pochi insegnamenti (in che maniera giocare la prossima volta che si sarebbero incontrate) mentre la sconfitta con la spagnola apre la mente a tanti ragionamenti. Quindi secondo me più che perdere bisogna imparare a vincere le partite che sulla carta si pensa di poter vincere e bisogna saperle vincere anche nelle giornate in cui ti va tutto storto.Quando ti va tutto bene non hai messo niente di più di quello che sapevi fare; nel caso contrario invece hai fatto qualcosa d’importante ed hai dimostrato di essere vincente dentro giocando contro tutto e tutti. Penso, inoltre, che già ai bambini che si affacciano all’agonismo bisogna far capire che tutto ciò che si sa fare o si vuol fare bisogna farlo durante la partita, senza trovare scuse alla fine di essa, specialmente da parte dei genitori, perchè i se, la palla di poco fuori, il net, e………….., lasciano il tempo che trovano.

  368. madmax scrive:

    Mi spiego meglio riguardo a Camila….Da piccola era giusto lavorare in quel modo, ora qualche accorgimento devono prenderlo però senza fasciarsi la testa, nel senso che poi nel 90% dei casi giocherà sul veloce dove quindi le sue accellerazioni saranno vincenti. Guardate la sharapova a parigi…Per mentalità lei prova sempre a vincere cercando di sfondare l’avversaria, sulla terra non ci riesce? Chi se ne frega, vincerà Wimbledon Australia e US Open… Non basta? Poi come tu ben sai io penso che un giocatore debba saper fare tutto ed a me tutto sommato fa impazzire solo l’idea che la nr 1 del mondo non sappia eseguire ancora una voleè, ma vedrai che se Camila riuscirà a vincere nessuno si accorgerà delle variazioni..

  369. Archipedro scrive:

    Giorgio. Premesso che:
    1) sono certo di non avere certezze ma sicuro d’avere delle teorie piuttosto personali (magari discutibili)
    2) sono comunque pronto ad affrontare le conseguenze, se vi saranno, della mia idea tennistica legata a mio figlio, che non ostenta ma fa (visto dove giochiamo)
    3) non posso non condividere la tua idea su come il denaro nel tennis faccia la differenza (spero non sempre, e da qui la mia sfida personale e non violenta al tennis dei ricchi…)…
    mi chiedevo:
    A) non sarai stato un po’ troppo duro con il povero Andrew? Voglio dire… hai letto tutti i suoi post?
    B) Sei per caso un maestro, o comunque organico al tennis dei circoli? Perchè se tu non lo fossi le tue parole suonerebbero… più limpide…

  370. marcos scrive:

    per me, il tennis è esattamente la somma delle componenti tecniche, mentali e fisiche. il tennis non è una componente a sè stante.

    ciascuno miscela le tre componenti per come è in grado: mi diverto di più a veder giocare un tennista, nel cui tennis prevalga la componente tecnica, che si esprime non solo grazie agli insegnamenti ricevuti, ma anche a particolari inclinazioni di tempo e movimento.

    la tecnica, il fisico e l’aspetto mentale possono essere insegnati. le particolari inclinazioni non possono essere insegnate: se ne può fare a meno, però.

  371. Stefano SCOGLIONE Grazia scrive:

    giorgio giorgio! Leggo solo ora le tue velate (?) accuse e percepisco l’antipatia che ti devo suscitare MA:
    1)io mi espongo: nome,cognome, professione, residenza,fra un po’ anche codice fiscale
    2)io non sono ipocrita: quello che faccio, anche se sbagliato, lo scrivo e ne rispondo
    3)se ti pare che io perda tempo a scrivere delle mie cose e che a non ti spieghi come possano interessare ad alcuno, ti confesso che anch’io non me lo spiego ma pare che in 4 o 5 mi leggano e anche se non lo facessero probabilmente continuerei: la mia e’ scrittura catartica e chi non e’ interessato puo’ passare al commento successivo
    4)e’ vero, provengo da famiglia benestante (mio padre era un dottore in agraria, lavorava per la Rumianca e poi la Chimiberg…ma nulla di che…la sua pensione credo fosse sui 2000 euro, o forse 1000…non lo so) ma fino alla laurea la mia paghetta mensile non mi consentiva di uscire al sabato sera con gli amici forse non benestanti in discoteca…Quindi non mi e’ mai mancato nulla ma non avrei mai potuto giocare a tennis/golf,troppo costosi, e infatti giocavo a rugby…
    Sono stato fortunato e mi stavo per laureare quando nella saletta degli Studenti Interni arriva un certo Marcello Zanna che era stato uno di noi fino a qualche tempo prima, poi si era laureato ed era scomparso…Dov sei stato? gli chiediamo. Ho risposto ad un annuncio sul giornale e sono andato in Iraq 4 mesi con la Fochi…Era l’83, l’Iraq era allora in guerra con l’Iran… Tutti a dire :h,pero’, quasi quasi…io gli domando: ma quanto ti davano? Due milioni e 900…
    e io: ok, 2.900 per 4 mesi…ci vado
    e lui: no, guarda: sono 2.900 al mese…
    Capite, io ci sarei andato anche per 2.900 per 4 mesi…
    E ci potevano andare tutti all’estero ma poi alla fine ci sono andato solo io…e ne incontro sempre tanti che dicono:ah,si, pero’ che bello, ah, si, pero’ ci sarei andato anch’io…ah,si, pero’, dimmi, cosa devo fare…
    e poi alla fine fra il dire e il fare c’e'di mezzo il mare, alla fine non partono mai, alla fine all’Estero ci sono andato solo io e pochi altri e non parlo di medici (che poi io sono un mercenario, i veri eroi sono quelli di medicin sans frontiers)ma anche di ingegneri,geologi,ragionieri,carpentieri… E quindi no, guarda, non mi sento nemmeno un tantino in colpa se riesco a mandare mio figlio in giro per il mondo a giocare tennis o a vedere i leoni,o le cascate Vittoria o Ayers Rock …
    Il che pero’ non significa che voglio fare lo “sborone” e disprezzare chi non puo’…Onestamente, no vedo cosa c’entra ma se ho dato l’impressione di una certa spocchia, ecco, allora chiedo venia a tutti.
    Dove pero’ vorrei rassicurarti, e se non mi crederai allora va tranquillamente a quel paese, e’ che Nicholas quando viene punito, viene punito PER IL COMPORTAMENTO…Ma come, ci lamentiamo di NeuroCane’, dei giocatori viziati, di john McEnroe e Jimbo, di Miccini che viene espulso al Bonfiglio, e poi mi rompete i maroni se io mi arrogo il diritto/DOVERE di punire mio figlio? In questo momento fanno trasmissioni su trasmissioni in TV con sociologi,psicologi, professori,politici,e blah blah blah, sulla necessita’ da parte del genitore di riappropriarsi del diritto di dire no, di punire il figlio, di essere severi, e tu giorgio giorgio avanzi dei dubbi? Se Nicholas smettera’ di giocare a tennis conta poco o nulla, ma ti posso assicurare che io sono il Genitore del figlio che si e’ preso una sberla dalla Professoressa perche’ stava tentando di bruciare i capelli ad un compagno non lo porto al Pronto Soccorso, mi faccio dare 5 gg di prognosi e poi denuncio la scuola…Io al contrario vado dalla Prof e le stringo la mano e oi magari a casa a mio figlio gli avrei dato l resto. Oppure, semplicemente, l’avrei mandato un mese in uno ospedaletto africano a fare l’infermiere.Diciamo che mio figlio, La Canaglia di Lagos, comunque queste cose mi sembra che non le faccia. Chissa’, magari e’ anche merito dell’Educazione che ha ricevuto. Poi magari smettera’ di giocare-io gli dico sempre che lo rispettero’ ancora di piu’quando me lo chiedera’-oppure chissa’, magari no.. Ma se vene punito sul campo lo e’solo perche’ si comporta male o non s’impegna (secondo le regole di kill bill: se vai sul campo, dai il 100% se no sta a casa) e non perche’ sbaglia un dritto o un rovescio.
    Pero’ prima di criticarmi giorgio giogio (ti chiamo cosi’ dal nome di un personaggio -un capo indiano-di Jacovitti in un suo Cocco Bill) ti saresti dovuto leggere tutti i miei posts…queste cose le ho scritte diverse volte…

  372. andrew scrive:

    Giorgio…sei troppo severo con me…

    ti dirò anche che non mi pare di aver mai messo in dubbio le qualità professionali dell’umile maestro di provincia (ripeto: autodefinizione)…

    io semplicemente non apprezzo l’ambiente del circolo dove opera, che non ritengo sufficientemente rivolto al coinvolgimento al tennis in primis della popolazione bassanese e anche delle fasce giovanili…

    Nonostante io gli ripeta costantemente che il mio motivo di insoddisfazione sia quello, Marco sembra prendersela personalmente. Per lui la società è una Ferrari (sue parole durante una discussione in macchina), per me NO (e tra le altre non mi piacciono le ferrari).

    Adesso vado a fustigare mio figlio, reo di aver sbagliato una comoda volee in allenamento…

  373. Stefano SCOGLIONE Grazia scrive:

    PS per giorgio giorgio…
    Sul fato delle graniiche certezze in questo blog, quelle ce le ha solo Mad max, beato lui…semmai io sono quello che ha sempre manifestato tutti i suoi dubbi e le sue contraddizioni…
    sul lavorare all’estero: magari ho tralasciato di spiegare che prima di finire laddove vi sono circoli di tenn golf oltre che in iraq sono finito anche a fare turni di tre mesi nel deserto saudita vivendo non certo in ville ma in tralers o turni anche di 9 settimane in piattaforma nel golfo della sirte…e comunque in nigeria c’e’ gente che ci ha messo piede al mattino ed e’ scappata col primo aereo della sera,lo stesso dicasi per congo od angola…son stato anche in jamaica,e’ vero, ma anche li’, un conto e’ stare spaparanzati in un resort a Mo bay o Ochee, un altro e’ riuscire a farsi piacere Kingston (i Nigeriani mi dicevano: come fa a piacerti cosi’ tanto la Jamaica/ Rough Country, rough people…e se lo dicono loro!E comunquenon c’e’ paragone: mille volte meglo Kingston di Lagos…)
    Sulla Canaglia: magari sbagliando, ma io nell’aneddotica ho preferito,per pudore, fissarmi sugli aspetti negativi del carattere di mio figlio…sugli aspetti positivi eventualmente tocchera’, sempre che ve ne siano,agli Altri. O alla Mommy.
    Su Andrew:
    ognuno sul Blog scrive quel che gli pare, tocca agli altri poi giudicare e rispondere, cosi’ come hai giustamente fatto tu…Sulle vostre beghe di condominio non so, posso solo confermare che anche Sartori,come fatto notare da max,gli ha detto che il Maestro Moretto era ottimo,cosa che lui del resto non ha mai messo in dubbio…Pero’ quel che dice sul Sistema dei Circoli mi sembra molto interessante e condivisibile e sia io che max che roberto avevamo scritto qualcosa di simile e scrivendone qualcosa di meno fumoso e piu’ definito e’ venuto fuori(vedi per esempio uno degli ultimi posts di roberto ma anche quanto avevamo scritto nel 9 riassunto, mi sembra….ESTRAPOLANDO QUA E LA:
    Per esempio Atti: ‘Credo che, a seconda dei vari livelli agonistici, ci dovrebbe essere piu’ programmazione ad inizio stagione pianificando per gruppi di atleti provinciali. regionali, nazionali, dei percorsi nei tornei alternando i maestri, ma torniamo sempre al problema degli orticelli… guai a chi mette il naso nel mio… Roberto scrive: ‘A mio avviso, le critiche al sistema Italia vanno rivolte soprattutto in un’altra direzione, guardano a quello che succede “a monte” di Tirrenia.Il principale punto debole è infatti la qualità media dei maestri e dei preparatori “di base”, quelli che si trovano nei circoli sotto casa, che poi sono quelli che iniziano a lavorare sui bambini piccoli, dai 6 ai 10 anni.Lì a mio parere, c’è moltissimo da lavorare: io continuo a vedere troppi maestri anziani, non aggiornati, poco motivati, che usano tecniche obsolete, protetti dalla mancanza di competizione fra circoli (che deriva anche dall’assurdo vincolo che lega il giovane agonista alla struttura di primo tesseramento) e dal valore legale della targa, magari rilasciata 20 anni fa sulla base di valutazioni discutibili.(…) La FIT deve rivedere completamente le tecniche di valutazione dei maestri, le modalità del loro aggiornamento, deve migliorare enormemente la capacità di valutare la qualità dell’addestramento di base svolto nei circoli.E’ un lavoro molto più duro di quello che ci è voluto per costruire Tirrenia, lo so bene. Perché è necessario muoversi tra mille resistenze, come sempre quando si vanno a toccare le prerogative di una categoria in qualche modo “protetta”. STEFAR s’inserisce:’ a noi mancano le strutture periferiche,Tirrenia e’ soltanto un centro federale,ci dovrebbero essere almeno altri 10 centri dove poter lavorare con le stesse metodologie e radunare i migliori di ogni macroarea e non perdere talenti anche piu’ piccoli…’Killbill prova a chiosare: ‘l’unica cosa che posso obbiettare è che l’anello debole della catena non sono i maestri e neanche la federazone ma le sue fondamenta: i circoli.Le società sportive nascono per fare attività agonistica e in quella direzione vanno le maggiori attenzioni , risorse ed energie.I circoli non hanno più questa finalità, le academy nascono per colmare questo vuoto ma li il volontariato non esiste e paghi anche l’aria che respiri.
Volete dei risultati ? Volete maestri e preparatori aggiornati ?Pagateli se ottengono dei risultati altrimenti cacciateli.’Irrompe MAX piu’ che mai MAD: ‘la colpa è soprattutto della federazione perchè nn fa l’unica cosa che dovrebbe fare: INFORMARE DICENDO LA VERITA’:COSA DOVREBBE FARE? SEMPLICISSIMO: RISCRIVERE I 10 COMANDAMENTI DICENDO COME STANNO VERAMENTE LE COSE:1) CHI VUOE GIOCARE A TENNIS PER DIVERTIRSI VADA NEL CIRCOLO + VICINO A CASA 2) CHI VUOL PROVARE A FARE AGONISMO SCELGA IL CIRCOLO + VICINO A CASA A SECONDA DELLA VALUTAZIONE DI MERITO DA NOI ESPRESSA (segue valutazione con 1,2 fino a cinque stelle,tipo Guida Michelin) 3) PER CHI VOLESSE FARE AGONISMO ABBIA BEN CHIARO IN PARTENZA CHE IL TENNIS E’ UNO DEGLI SPORT + FATICOSI E DIFFICILI CHE ESISTANO E LE PROBABILITA’ DI RIUSCITA SONO DIRETTAMENTE PROPORZIONALI ALL’IMPEGNO ED ALLA FATICA PROFUSI 4) TRA I MIGLIORI 8 DI OGNI CATEGORIA NE VERRANNO SCELTI 4 A CUI VERRANNO DATI DEI CONTRIBUTI IN DENARO E LE SCELTE VERRANNO FATTE IN BASE AL FISICO ALL’ANNO DI NASCITA AL TIPO DI GIOCO E SOPRATTUTTO IN BASE ALL’IMPEGNO IN ALLENAMENTO IL CARATTERE ED IL COMPORTAMENTO IN CAMPO E FUORI
IL PROBLEMA PERO’,conclude ormai senza voce Mad Max, E’ CHE POI LA FIT AD UN CIRCOLO DI GROSSE DIMENSIONI CON DIRITTO DI MOLTI VOTI NN DARA’ MAI ** DI MERITO ALTRIMENTI I VOTI LI PERDEREBBE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
 e poi ancora rispondendo a chi non ha orecchie per udire, cioe’ Nikolic: ‘LA FIT NN DEVE FARE QUELLLO CHE FACCIO IO!!! DEVE SOLO DIRE E FAR SAPERE A CHIUNQUE SI AVVICINI AL TENNIS CHE QUELLA E’ LA STRADA DA PERCORRERE SE SI VUOLE ARRIVARE AL TOP E DEVE FAR SAPERE TRAMITE UNA GUIDA MICHELIN DEI MAESTRI/CIRCOLI/ ACCADEMIE/ PREPARATORI ATLETICI CHI E’ IN GRADO E CHI E’ ABILITATO A FARLO. PUNTO. QUESTO INTANTO CREERA’ UN RAGGRUPPAMENTO DEI MIGLIORI CHE LI AIUTERA’ A PROGREDIRE ESSENDO SEMPRE IN COMPETIZIONE CON TENNISTI DI ALTO LIVELLO, NN FARA’ PERDERE TEMPO E DENARO PREZIOSO A CHI HA DELLE ASPIRAZIONI, NN PERMETTERA’ A PERSONE POCO SERIE DI SFRUTTARE LA SITUAZIONE RISCHIANDO INOLTRE DI ROVINARE MOLTI RAGAZZI, DIVENTEREBBE FACILISSIMO E COMODISSIMO MONITORARE I TALENTI POTENDOLI TROVARE TUTTI NELLE POCHE STRUTTURE ACCREDITATE E ALLO STESSO TEMPO UNIRA’ CHI INVECE GIOCA SOLO PER DIVERTIRSI. DOPODICHE’ OVVIAMENTE LA FIT DOVRA’ PENSARE A FARE LA GIUSTA PROPAGANDA COME FANNO TUTTE LE ALTRE FEDERAZIONI SPORTIVE E POTRA’ PENSARE A COME POTER AIUTARE I MIGLIORI…ALTRO NN E’ RICHIESTO!!!!!!!
    marcos scrive l’ 
11 Gennaio 2008 alle 00:15 :
o la federazione (e suoi eventuali partners privati) ha i soldi per seguire (a casa loro, nel loro circolo, garantendo coach, preparatore fisico e medico federali) un certo numero di ragazzi, dai 14 anni fino al diploma/maturità, sottoscrivendo con il circolo un contratto che preveda la disponibilità delle strutture, e, poi, assegna ai 2/4 migliori over18 un pool di allenatori federali (2 allenatori, 2 preparatori, 2 medici in pianta stabile), per seguirli un paio d’anni sul circuito, oppure, tirrenia deve trasformarsi in un’accademia come sopra descritta da riccardo. 
o i soldi si distribuiscono a 10 circoli in giro per l’italia (torino, milano, venezia, bologna, firenze, roma, napoli, palermo, bari, cagliari…per esempio) istituendo delle macroregioni, per garantire solo l’accesso alle strutture e si formano 5 gruppi (per esempio 3 allenatori, 1 preparatore, 1 medico), che girano quotidianamente per il paese, a visionare/seguire/aiutare i ragazzi per i circoli, oppure si concentri tutto lo sforzo economico su tirrenia, per garantirle un’efficienza quasi pari a quelle delle migliori accademie private. 
non credo molto alla seconda strada, quella dell’accademia a tirrenia. bisognerebbe, però, fare due calcoli sulla prima, quella del decentramento e dei pool itineranti. 
naturalmente, affinchè avvenga questo, bisogna che i maestri (ed i soci) dei circoli privati (che seguirebbero e si accosterebbero al lavoro dei federali coi ragazzi scelti) interessati assicurino la loro disponibilità a seguire il progetto tecnico/agonistico federale; l’insegnamento e gli strumenti a disposizione (strutture) devono essere uguali per tutti i ragazzi seguiti nei diversi circoli. la federazione dovrebbe solo occuparsi di fornire il necessario aggiornamento tecnico ai propri coach itineranti ed a sborsare il denaro necessario per farli lavorare e far loro avere i campi a disposizione nei 10 circoli. 
non avendo idea di quanto sia la dispoibilità federale, nemmeno so se l’ipotesi itinerante possa avere qualche possibilità di realizzarsi. la federazione ha un milione e mezzo all’anno da spendere nel settore tecnico? se ha a disposizione “solo” 300000 euro, si provi a fare di tirrenia un’accademia. ma, con questo budget, non potrà competere con le migliori private europee. a tirrenia, infine, arriverebbero ragazzi già tecnicamente ed agonisticamente formati nei cricoli: ognuno col suo metodo, ognuno coi suoi difetti e con le sue qualità. impossibile seguire un percorso tecnico organico. 
10 circoli, o anche meno, costantemente seguiti dei tecnici federali, potrebbero garantire ciò che non può garantire tirrenia, non abbastanza ricca per diventare un’accademia come vuole riccardo (e come vogliamo noi), non abbastanza vicina per seguire i ragazzi che abitano lontano. 
i gruppi itineranti federali non sarebbero certo l’unica strada per provare a sfondare nel tennis: i ragazzi figli di famiglie abbienti possono sempre scegliere di seguire altre strade.
    Andrew appunto gia’ scriveva il 
17 Gennaio 2008 alle 14:04
Di chi è espressione la FIT? Dei circoli…
Di chi sono espressione i circoli? Dei soci…
A cosa sono interessati i soci? Alla propria società…
Potrebbe anche funzionare se almeno da qualche parte aleggiasse la parola “Tennis”…inteso come “Tennis al massimo livello”…
Purtroppo il circolo funziona con le seguenti priorità:
1. Ambiente e soci da curare.
2. Nuovi soci da cooptare.
Per soddisfare tali priorità, si ricorre a:
1. Quote alte di accesso e altrettante quote alte per i campi. Ciò consente di:
a. Scremare i fruitori del tennis in base al censo e garantire un piacevole soggiorno ai soci nel circolo, privo di fastidioso baccano e con campi sempre liberi.
b. Dare la piacevole illusione ai soci di essere bravini in questo simpatico gioco, evitando il più possibile ogni contaminazione o confronto con l’esterno.
2. Allestimento di una scuola SAT così suddivisa:
a. Reparto agonistico rivolto a quei bambini che già da subito evidenziano una certa predisposizione per il giuoco. Essi serviranno per eventualmente portare a casa qualche risultato Under per il reclutamento di nuove leve per il reparto “pascolo” (o punto b.). Da qui escono i 2 e i 3 categoria. REDDITIVITA’ BASSA
b. FONDAMENTALE. Reparto “pascolo” rivolto a quei bambini che non evidenziano già da subito predisposizione per il giuoco. Essi, se ben allevati, consentiranno PER MOLTI ANNI di rimpinguare le casse della società e costituiranno i possibili futuri soci adulti. Da qui escono i 4 categoria. REDDITIVITA’ ALTA.
Se qualcuno fosse a conoscenza di un circolo interessato alla costruzione di giocatori, prego rispondermi…

    Ancora max scrive: .. tempo fa avevo anche scritto che in italia gli investimenti nel tennis giovanile sono finiti in primis perchè per molto tempo si è investito al primo sentore di promessa (poi sempre rimasta tale e mai sbocciata in campione, quindi rimettendoci), secondo perchè era finita la moda del tennis. Oggi oltre ad essere riaumentato l’interesse per il ns sport, per far si che gli sponsor tornino ad investire credo ci sia bisogno di un progetto “vero” in cui credano anche loro ma che soprattutto dia dei risultati tangibili. e credo anche che per far si che i vari sponsor possano credere nel ns. progetto sia necessario che quello che verrà loro propinato, si avvicini il più possibile al metodo di lavoro che loro hanno usato per avere successo nella vita e cioè lavoro, duro lavoro, sacrificio, professionalità ed ancora lavoro, tutto quello cioè che nel tennis italiano è sempre mancato. In + ormai tutte le aziende sono (o si avvalgono di persone) competenti quindi incantarli con le parole è sempre più difficile e inoltre siamo nell’era della globalizzazione, di internet e tv, quindi se proprio nn c’è il campione italiano ne prendono uno straniero. In mancanza di tutto questo, è chiaro che i pochi sponsor rimasti danno i soldi solo per la serie A, B o C anche perchè sono soci del circolo e la squadra diventa la LORO squadra. I presidenti dei circoli da parte loro si sentono i direttori sportivi della squadra, viaggiano e mangiano gratis e sono tutti contenti. Sinceramente nn riesco a capacitarmi di come qualcuno possa aver investito in passato. Tornando al ns progetto, l’obbiettivo principale è fare le cose bene, se poi qualcuno vedendo cose mai viste prima d’ora vorrà investire meglio ancora, anche xchè chi prima e meglio spende meno spende…. Se poi le cose rimarranno così nn sarà certo un nostro problema e cmq se arriveranno dei risultati, avremo sempre mostrato la strada giusta da seguire ai prossimi genitori e questo per noi sarà già un successo; chissà mai poi che un giorno possa essere il metodo che useremo nella ns accademia privata…..
    IN ALTRA AREA DEL BLOG mixmax scriveva alcune interessanti osservazioni su Circoli,FIT e ruolo della stessa nella Propaganda del Tennis: ” la situazione del tennis italiano va esaminata, a mio parere, da diverse angolazioni, il tennis professionistico, il tennis semi professionistico a livello nazionale, il tennis agonistico regionale, quello amatoriale e quello giovanile.
Ognuna di queste realtà presenta caratteristiche tali che non permettono un’univoca classificazione delle problematiche inenerenti a ciascuna di esse.
Per esperienza diretta conosco meglio le ultime citate ma cercherò il più obiettivamente possibile di descrivere ciò che si vede senza farmi condizionare da esperienze dirette positive o negative che siano ….
Il Tennis Professionistico: per tanti, troppi anni, non abbiamo avuto un giocatore che portasse la nostra nazione agli onori delle cronache (come si usa dire), negli ultimi anni la situazione è sensibilmente migliorata in campo femminile e permane stagnante (almeno a parer mio) in campo maschile, i risultati seppur letti in modi diversi non fanno altro che confermare la discesa o la leggera risalita (che non mi pare una cosa di cui esaltarsi troppo) in questo campo, nei tornei del Grande Slam i risultati sono sotto gli occhi di tutti, negli altri tornei, ATP o Challenger che siano, l’aumento degli italiani in gara non può che essere positivo e testimonia della propensione dei nostri atleti a confrontarsi maggiormente con realtà differenti per cultura e pratica sportiva.
Il Tennis semi professionistico: trovo quest’area la più ambigua, non nel senso che siano ambigui gli addetti ai lavori, non mi permetterei mai, di difficile identificazione è la reale portata del fenomeno, troppi sono i giocatori di seconda categoria iscritti in competizioni che con il loro livello di gioco non hanno nulla a che vedere, andate a vedere le squadre iscritte alla serie C o addirittura D di alcune regioni del nord ad esempio, e vi renderete conto che alcuni circoli preferiscono avere una D “forte” spendendo anche qualche euro che forse potrebbe essere speso per migliorare la SAT del circolo o per fare un’opera di seria propaganda a livello giovanile; in questo la Federazione secondo me qualcosa può fare, ad esempio limitando la partecipazione di un atleta con classifica alta solo a competizioni che rispecchino il valore dell’atleta, mi riferisco alla tanto vituperata dagli organi federali limitazione di classifica per i campionati a squadre;
Il tennis agonistico a livello regionale, sopravvive per l’opera di chi, con buona volontà, segue questi giocatori che non diventeranno mai dei campioni, ma costituiscono la spina dorsale del movimento sportivo, con questo riferimento intendo sia i dirigenti di circolo che i dirigenti regionali federali, persone che, spesso avulse dalle lotte di potere e di palazzo, seguono con passione lo svolgersi delle varie competizioni sul territorio impegnando tempo e a volte anche risorse nello svolgimento del compito a loro assegnato, a costoro dovrebbe andare il ringraziamento e la stima di tutti noi, a prescindere dal fatto che siamo o meno d’accordo con quanto la Fit da Roma comunica agli affiliati attraverso gli organi regionali ed anche attraverso il portavoce Dott. Baccini; questo tennis, quello regionale intendo, vive difficoltà abbastanza consistenti, difficoltà per i circoli di organizzare una stagione di attività che li impegna e troppo spesso si odono responsabili di circolo che rinunciano a fare attività ritenendo più opportuno affittare i campi ad esterni ….. attività peraltro legittima e comprensibile, ci mancherebbe altro, forse la Federazione potrebbe spingere verso lo svolgimento di questa attività cercando di favorire ad esempio i circoli che iscrivano numerose squadre, esentando per esempio dalla quota di iscrizione i circoli che partecipano attivamente alle competizioni a squadre giovanili, spingendo così verso la creazione di piccoli vivai localizzati sul territorio … e non vessando ulteriormente le realtà locali attraverso l’imposizione di una tassa trasferimenti di 100 euro (se non erro) ogni qualvolta un giocatore decide di cambiare circolo …..;
il Tennis amatoriale, costantemente ignorato dalle realtà regionali federali, è diventato territorio di conquista per altre associazioni che, più o meno velatamente, organizzano competizioni individuali ed a squadre per mai classificati, over vari ed amatori di tutte le fogge, a parer mio (modestissimo come sempre ed in attesa di una smentita o consiglio sul come si può migliorare) la Federazione, organizzando un qualcosa di simile a livello regionale, e, se si vuole, a livello nazionale, recupererebbe
i contatti con chi il tennis lo vive tutti i giorni, senza interessi e con la sola vera passione che dovrebbe spingere chiunque si avvicina a questa pratica partendo dalla base aumentando in maniera considerevole le cd informazioni di ritorno (feed back) che a volte, sembrano mancare a livello federale;
Il Tennis giovanile, un’operazione di ristrutturazione è stata avviata qualche anno fa con i P.I.A., (chi segue il tennis giovanile sa di cosa parlo eventualmente a richiesta si può spiegare nel dettaglio), dopo qualche anno ci si è resi conto che, invece di allargare la base del movimento a livello giovanile la struttura è implosa principalmente per due motivi, la mancanza a livello federale di una struttura che seguisse sul territorio i progetti avviati, e la pigrizia di molti circoli (o maestri), che, riscontrata la debolezza strutturale hanno inteso il progetto solo come un mezzo per racimolare qualche contributo senza dover poi impegnarsi maggiormente per far si che questa struttura crescesse secondo i piani previsti; il risultato è che nei tornei giovanili organizzati dai circoli la partecipazione è scarsa, i maestri non spingono sui ragazzi perchè partecipino, i circoli non hanno interesse ad avere molta gente che partecipi, e la Federazione non ha altro modo che quello di obbligare i circoli iscritti al P.I.A. a partecipare alle giornate indette mensilmente per radunare i ragazzi iscritti al progetto; risultato: se il torneo non è di quelli previsti dal piano P.I.A. non ci va nessuno, questo non è un buon segno e la Federazione dovrebbe rifletterci (e spero che lo faccia) per capire come mai una parte delle scuole tennis non partecipa ai tornei, individuali o a squadre solo perchè non rientranti in questa programmazione.

    Non ho citato i vari interventi di Andrew, quelli li conoscerai a memoria… Se non sei d’accordo, a noi va benissimo…Discutiamone tranquillamente…Ma non mi sembra di dire chissa’ quale SCOGLIONAMENTO quando si sostiene che dall’80% dei Circoli in Italia difficilmente potra’ uscire un campioncino in quanto cosi’ come sono strutturati sono un refugium peccatorum di pensionati e per lo piu’ mediocri (di quelli cioe’ che si oppongono a trasformare qualche campo in clay in cemento o a cedere ore dedicate al doppio misto ai ragazzini dell’agonistica…Che non sara’ neanche sbagliato, DAL LORO PUNTO DI VISTA e che potrebbe anche essere il mio se non avessi un figlio miniatleta…Ma e’ questo il punto su cui, credo, si debba dibattere: scindere le due cose,RICREAZIONE e AGONISMO, e in altre parole sottrarre la FIT al potere dei Circoli)

  374. pibla scrive:

    Ecco Stefano, alla fine hai “sghiozzato” e io il tuo post fino a stasera non ce la faccio a leggerlo, perchè ci vorrebbe un’altra pausa pranzo!!
    Un saluto a tutti.

    p.s. ma esordire nel blog con un pò di tatto non riesce a nessuno eh??? forse ci si sente più legittimati se si parte urlando ed usando la clava, che strano, a me fa l’effetto contrario e salto all’argomento successivo…..del resto ne abbiamo già visti parecchi esordire a questa maniera…meteore….

  375. Stefano Grazia scrive:

    ah invece giorgio giorgio, sono completamente d’accordo con te sulla tua puntualizzazione al post di marcos sul saper perdere…Col quale concordo in genere sul postulato: per non aver paura di vincere non devi aver paura di perdere…ma anch’io avrei voluto rispondergli con qualcosa del genere,sul fatto che sono tutti capaci a perdere coi piu’ forti (vedi il 6/7 6/7 di Seppi con Federer) e poi di cagarsi addosso con uno fuori dai top 100…e invece mi sono infognato nella difesa della mia reputazione di genitore ricco e quindi da disprezzare (e non sono ricco, lasciate perdere…vivo solo una vita in prestito, una vita che non e’ la mia…non nego ci siano molti pro, ma ci sono anch de contro…per esempio l’impossibilita’,in questo caso, di partecipare al funerale del proprio genitore)

  376. Stefano Grazia scrive:

    Giorgio Giorgio!(che scrive:Penso, inoltre, che già ai bambini che si affacciano all’agonismo bisogna far capire che tutto ciò che si sa fare o si vuol fare bisogna farlo durante la partita, senza trovare scuse alla fine di essa, specialmente da parte dei genitori, perchè i se, la palla di poco fuori, il net, e………….., lasciano il tempo che trovano.)
    E pensa un po’, io mio figlio l’ultima volta l’ho proprio punito per quello, perche’ si trovava delle scuse in un match perso (36 26 ma con un bambino del 94,cioe’ di tre anni piu’ grande)…e visto che faceva il piagnone, si lamentava qui e la’, accusava quell’altro di essere un “busone!” (epiteto apparentemente volgare ma tipicamente bolognese, spesso usato scherzosamente)se pigliava un net o una riga, allora alla sera a mangiare da solo e poi a letto mentre noi ci guardavamo tre puntate di LOST in DVD (cosa che a lui e’ dispiaciuta moltissimo). Sono stato un crudelone? Cose da Telefono Azzurro? Da togliermi la Patria Potesta’?
    Ok, sono qua: mirate al petto, risparmiate il viso…
    (Invece, e’ vero, qualche volta urlo troppo in campo e passo alle vie di fatto, nel senso dello scappellotto pedagogico, ma sempre ed esclusivamente per motivi comportamentali…Per spiegarci: se s’incazza quando perde, va bene…Ma se s’incazza ISTERICAMENTE no, non va bene, e allora si becca un urlo del tipo BASTA!!!!SHUT UP!!! FUORI AL CAMPO!!! CI HAI ROTTO I MARONI A TUTTI!!!!! A CASA!!!!)
    Eppero’ io l’ho sempre scritto e mi lamentavo infatti che saro’ sfortunato, che i figli degli altri sono tutti degli angioletti, degli ottimi perdenti, dei correttissimi, che non fregano mai un punto, che non fanno mai storie, e che mangiano in fretta,non fanno mai tardi e non si lamentano se non trovano un calzino, se le mutande s’infilano nel culetto,se la bandana non e’ stretta al punto giusto, e quando vedono una vecchietta attraversare la stada, corrono subito per accompagnarla (prima che mio figlio la stenda col suo QUAD…SCHERZO!!!! Non ha nemmeno a bicicletta, ma mi ero immedesimato nella parte del ricco sprezzante figlio di ricchi aristocratici e bauscia)

  377. Stefano Grazia scrive:

    giorgio giorgio!
    Guarda cosa scrivevo in Aprile:
    stefano grazia scrive:
    30 Aprile 2008 alle 12:56
    sapete, io non sono come Mad Max, io sono spesso assalito dai dubbi…I nostri genitori si facevano il mazzo per farci studiare e approdare ad una laurea ed ora ogni tanto mi chiedo se io e gabri’, entrambi laureati, non stiamo imboccando un pericolosissimo sentiero opposto… (perche’ non illudetevi: ma Miccini & Co, che girano per Futures a 15 anni, di molto tempo per studiare non ne hanno…)

    E magari leggiti anche il post subito dopo…Ahime’, di dubbi io ne ho anche troppi e questa e’ l’unica certezza che ho:di avere troppi dubbi…

  378. Stefano Grazia scrive:

    HAI RAGIONE : AVREI DOVUTO STACCARE ESTRAPOLANDO QUA E LA’ IN QUANTO CONTRIBUTI VECCHI E INCOLLATI SOLO PER STORDIRE GIORGIO GIORGIO che comnque spero non sia una meteora…E infatti lo sto mettendo alla prova: se resiste al mio martellamento (e’ un po’ come il lavoro massacrante di papa’ giorgi con sua figlia almattino quando aveva 6 anni) e’ dei notri…una voce critica fa sempre bene purche’ non diventi petulante alla nikolic (possibile non fosse MAI d’accordo su nulla di quel che dicevamo? Da chi era pagato Dal KGB????)
    Comunque il POST SGHIOZZATO riportava solo ,da ESTROPLANDO in giu’, vecchi commenti sul Sistema dei Circoli….

  379. marcos scrive:

    mi son spiegato male.

    per imparare a perdere, bisogna giocare contro i più forti, che, per solito, ti battono. la sconfitta, in questo modo, diventa un’eventualità accettabile: ti ci abitui e non la vivi più con terrore o disonore. ti abitui, giocando contro i più forti, a gestire i momenti difficili senza ansia prestazionale, ma in maniera lucida: cerchi di giocarti il punto al meglio. quest’abitudine, poi, ti si affianca automaticamente, anche quando giochi contro i tuoi pari grado o contro quelli meno forti. perdere è una cosa normalissima, nel tennis: se si assume questo, si diminuisce di molto il condizionamento da braccino. è un concetto che va spiegato ad ogni ragazzo: chi pensa che l’unica eventualità accettabile sia la vittoria, non va molto lontano, a meno che non sia dotato di poteri straordinari (che in pochi al mondo posseggono).
    provate a spiegarlo ai ragazzi: il loro atteggiamento, nei momenti importanti del match, lentamente cambierà.
    l’obiettivo rimane sempre la vittoria. ma, quel dritto…lo devo tirare anche sul 1540 perchè è giusto ch’io adesso provi a chiudere: se esce, al limite, perdo la partita, non l’onore! e quel dritto, 9 su 10, entrerà.

  380. giorgio scrive:

    @ Stefano
    Le parole come “scoglionamento” non rientrano nel mio vocabolario quando lo scritto deve essere pubblicato. Infatti, come avrai visto, la parola è stata virgolettata perchè era stata presa da un commento precedente di Andrew. Io ti apprezzo e ti ammiro per il “coraggio” che hai avuto nel lasciare per lavoro l’Italia, ma credimi anche altri nostri amici son dovuti partire per l’estero per poter svolgere lavori anche umili e non certamente retribuiti con il tuo stipendio. Ricordo che in occasione di Italia 90 mi ha scandalizzato l’affermazione di Zenga che, dopo che un giornalista aveva evidenziato che forse il risultato negativo con l’Argentina era scaturito da una sua uscita a vuoto, si era risentito dicendo che per preparare quei mondiali era stato lontano dalla famiglia addirittura per quasi un mese. Pensa che coraggio! Pagato a quel modo e lontano per un mese, poverino! E chi è partito per fare il minatore e la famiglia forse la rivedrà dopo parecchi anni, che dovrebbe dire? L’aneddoto raccontato non ha chiaramente nulla a che vedere con te, ma l’ho raccontato per far notare come quando le cose si vedono soltanto dalla propria angolazione si rischia di sembrare quello che non si è. Per quanto riguarda le punizioni a Nicholas sono certo che vengono date solo per comportamenti scorretti, come è giusto che sia, e sfondi una porta aperta quando parli di ciò che è successo a scuola essendo io stesso un insegnante. Ma credimi ho visto tanti genitori privare i propri figli di un gelato per punizione perché non avevano fatto una certa cosa a tennis ed ho visto un genitore che in villeggiatura ed ad agosto, in Calabria con temperatura sopra i 40 gradi, costringeva il figlio di 13 anni, il migliore della sua categoria in Italia in quegli anni, a percorrere svariati chilometri in salita con dei pesi legati ai fianchi mentre lui lo seguiva in macchina. Sai come è finita? Nel modo più naturale e giusto per come si stavano svolgendo i fatti. Il ragazzo è diventato nessuno, ha giochicchiato a livello agonistico ed oggi fa il maestro. E il genitore? Il genitore ha fatto le stesse cose con la figlia più piccola ottenendo l’identico risultato. Ho letto tutti i post che hai riportato nell’ultima mail (caspita che pazienza) e ti potrei rispondere su ogni punto (i voti che un circolo può avere assegnati sono massimo tre mentre era tanti anni fa, ai tempi di Galgani, che si potevano avere addirittura sopra i trecento; i vecchi maestri per equiparare la propria qualifica a quella di “maestro nazionale”, che è quella che viene rilasciata attualmente, sono tenuti a partecipare ad un corso di aggiornamento e per mantenere una qualsiasi qualifica professionale Fit è obbligatorio prendere parte ad un corso di aggiornamento all’anno), ma vedi le cose che andrei a dire specialmente sui “genitori-figli” le direi per esperienze vissute in tanti anni di tennis nel settore giovanile (lo seguo da quando gli under 14 erano i nati del 1961) e potrebbero risultare delle verità scomode per alcuni genitori (me ne sono reso conto leggendo anche questa rubrica). Avevo scritto da diversi giorni un commento che poi non ho inviato, anche se dico “clicco” su invia, per il motivo sopra detto ed al quale dopo la notizia della morte di tuo padre avevo aggiunto un cappello. A questo punto, visto che non sono bravo come te a scrivere di getto ma ho dedicato un pochino di tempo per scrivere questo commento mi faccio coraggio e ti allego anche quello a cui facevo riferimento prima scusandomi se in esso esprimo anche il mio parere sulla vicenda raduno-Scanagatta, oramai fortunatamente lasciata alle spalle, in quanto l’ho scritto nel periodo di piena polemica.
    P.S. Non ti rammaricare del fatto che tuo padre non ha fatto con te quello che tu stai facendo con Nicholas perché all’età di tuo figlio l’avresti apprezzato neppure tu (tanti genitori degli alunni dicono la stessa cosa per lo studio)!
    Questo avevo scritto (scusa le ripetizioni):

    Avevo preparato da qualche giorno un commento e sono stato indeciso fino alla fine se inviarlo.
    Ho letto, nel frattempo, del grave lutto che ha colpito Stefano Grazia e chiaramente mi associo a tuti coloro che gli hanno espresso le più sentite condoglianze. La perdita di un genitore è certamente uno degli eventi più dolorosi della nostra esistenza indipendentemente dall’età (l’altro giorno parlavo di questo con un amico medico che aveva perso la mamma che da qualche giorno aveva compito cento anni). Io ho perso papà quando avevo 8 anni, nel 1958, e lui di anni ne aveva 40, e pur non avendo vissuto questa esperienza nell’età della ragione, so per certo che il concetto espresso non è un luogo comune ma mi sento di poterlo affermare con certezza. Comunque bando alle tirstezze, la vita deve continuare per noi e per chi ci sta accanto (anche se il ricordo dei nostri cari è sempre nei nostri cuori), clicco su invia e questo era il commento che avevo preparato:

    Prima di esprimere il mio pensiero sulla vicenda Scanagatta /raduno vorrei fare qualche considerazione su quanto letto nella rubrica “Genitori-Figli” . Mi scuso a priori con qualcuno che si potrà sentire offeso per quanto andrò a dire, ma è lontano da me il voler offendere alcuno e scrivo senza la presunzione di credere che quello che vado a dire sia il verbo, ma le mie sono solo delle semplici considerazioni dettate da esperienze vissute. Vissute perché ho seguito il tennis giovanile fin da quando gli under 14 erano i nati del 1961, perché ho visto nascere, nel 1973, la “Coppa delle Regioni” (quella che oggi si chiama “Coppa Belardinelli”) e vi ho preso parte a tutte le edizioni fino al 1986 in qualità di capitano e di responsabile giovanile di una regione, e perché ho ripreso a seguire fattivamente il tennis dal 1998. La categoria dei “genitori” è sempre esistita ed ha il grosso merito, non dico il solo, di aver fatto avvicinare al tennis i propri figli. Un genitore ha “l’obbligo”, chiaramente in base alle proprie possibilità, di mettere in condizione il proprio figlio di poter fare quello che giornalmente fa nel migliore modo possibile (in campo scolastico, in quello sportivo ed in quello ………); ciò si deve fare solo perché questo è uno dei “doveri” di un genitore nei confronti del proprio figlio e non certo perché il genitore nutre l’illusione che il figlio che fa uno sport debba necessariamente arrivare ad essere tra i primi al mondo nella propria disciplina. Sperare è normale, ma illudersi che ciò possa venire quando ancora il figlio incomincia a giocare ed a vincere qualche partitina questo sì che è sbagliato, e spiego subito il perchè. Fino ad una certa età i bambini iniziano a giocare a tennis e si impegnano perché quasi gli viene imposto da uno dei genitori e tutto ciò che si fà nella giornata gira intorno a quelle ore di allenamento di tennis. I problemi vengono, successivamente, quando il bambino diventa ragazzo (e non parliamo delle ragazze!) quando cioè si incominciano a fare scelte di testa propria. Molti lasciano, così è non solo per il tennis ma tutti gli sport (lo sport è sacrificio!), preferendo la fidanzatina, il motorino, la discoteca, …………. (è vero si può fare tutto questo anche facendo sport, ma fatelo capire al ragazzo!) mentre altri, che lo sport lo hanno fatto anche perché lo sentivano dentro e non solo perché imposto dalla famiglia, continuano. Credetemi ho visto tanti ragazzi e ragazze che dall’oggi al domani hanno abbandonato anche a 16/17 anni e con classifiche ai vertici della seconda categoria. Tra questi che continuano, poi, è possibile che vi sia il campione e/o qualcuno su cui si può seriamente lavorare per farlo arrivare lontano. Ma attenzione, per raggiungere buoni risultati bisogna che a fianco del ragazzo ci siano un genitore paziente ed “intelligente” (in tutti i sensi) ed uno staff tecnico (maestro, preparatore fisico, …….) preparato che pensa al bene del ragazzo e non ai propri interessi e che scandisca bene il lavoro e gli obbiettivi da raggiungere nel tempo, senza fissare false mete (se manca una delle componenti, tranne qualche eccezione, diventa tutto più difficile se non impossibile!). Ho visto tanti nostri buoni giocatori che a livello di under vincevano con Wilander, Forget ed altri e che poi si sono nemmeno affacciati a livello professionistico mentre i Loro avversari hanno ricoperto i primi posti delle classifiche mondiali. Non si può essere certi che un ragazzo di 13/14 o anche di 15 anni arrivi fra i top ten, come ho letto in qualche post per Miccini, sia che rimanga in Italia e sia che vada in America, perché nello sviluppo fisico-tecnico-mentale di una persona in crescita ci sono tanti fattori sia propri dell’individuo e sia esterni che ne possono determinarne il futuro sportivo. La scelta dello staff è importante (è vero, non ho certo inventato l’acqua calda!) e ritengo che vi siano anche buone accademie in Italia e non necessariamente bisogna andare all’estero e/o far cambiare e provare in continuazione nuovi maestri (il ragazzo va in tilt, perde fiducia in sé stesso e ci vuole molto tempo perché acquisisca fiducia nel nuovo maestro). Bisogna avere fiducia in uno staff e pretendere che chi delinea il programma di allenamento, e lo fa svolgere, segua il ragazzo durante i tornei. E’ durante i tornei che bisogna vedere i comportamenti tecnico-mentali dell’atleta e capire qual è il lavoro da programmare in futuro per poterlo far migliorare sotto tutti gli aspetti. Questo è uno dei motivi per cui la FIT ha scelto Infantino al posto di tecnici italiani di sicuro valore che mai avrebbero lasciato Seppi, Volandri o Starace per dedicarsi a tempo pieno a giovani come Trevisan, che attualmente fa tutt’altra attività internazionale rispetto ai nostri giocatori di vertice, cosa che Infantino invece ha fatto immediatamente. Una cosa è veder giocare di persona ed una cosa è venire a conoscenza di come il ragazzo si è comportato in una partita di torneo attraverso un rapporto fatto da un collaboratore, anche se di fiducia e competente. Ancora più discutibile è l’andare da Bollettieri o in una qualsiasi altra accademia straniera se poi, quando il ragazzo torna in Italia, durante i tornei a seguirlo sono il padre o la madre (con tutto il rispetto per entrambi), a meno che non siano in possesso di una qualifica professionale in campo tennistico. Potrei scrivere tante altre cose e raccontare tanti aneddoti vissuti con ex-giocatori italiani quando erano Junior o con quelli attuali ma mi fermo qui non prima di avervi dato un consiglio disinteressato: non fate diventare il tennis un lavoro a bambini con una attività agonistica esasperata, abbiate la pazienza di aspettare (noi italiani maturiamo molto più tardi rispetto ad altre popolazioni! Di esempi ne abbiamo tanti, e non è un modo di dire, credetemi), mettete in preventivo che vostro figlio possa decidere di smettere di giocare e non fatevene un dramma perché avvicinandolo al tennis gli avete dato comunque la possibilità di fare sport all’aria aperta, di conoscere altri amici, di stare lontano da tante cose negative che si trovano per strada, ma soprattutto imparate ad accettare con un sorriso eventuali Sue sconfitte (so che è difficile farlo, ma noi siamo adulti e “vaccinati” , e per il bene di un figlio bisogna saper anche nascondere alcuni sentimenti) ed insegnategli che anche da una sconfitta si possono trarre esperienze positive che servono non solo in campo sportivo ma per la vita. Sulla vicenda del raduno di Roma , invece, vi invito a ragionare su questa mia provocazione, ipotesi che non dico sia vera , ma che nessuno ha preso in considerazione. Fermo restando i meriti di tutti voi genitori, mi sembra, leggendo tutti i commenti del blog, che vi siete un tantino autosopravvalutati, forti forse del fatto che la rubrica ha avuto grande successo registrando nei mesi migliaia di commenti (i commenti, è vero, sono tanti ma è anche vero che sono sempre scritti per lo più da una ventina di persone al massimo), arrivando addirittura a dire, attraverso il blog, che dal raduno dovevano scaturire le linee guida che la FIT doveva seguire per l’attività giovanile (non so quante persone erano presenti al raduno, spero almeno una ventina di genitori, ma se fossero state anche centinaia si sarebbe trattato sempre di presunzione) ed ad affermare con forza che il blog siete voi. E’ vero il blog lo fa chi scrive e dovrebbe essere di tutti quelli che scriviamo, ma solo in teoria, mentre in pratica il sito è di Scanagatta Ubaldo il quale, giusto od a torto, vi ha ridimensionato non venendo alla riunione (si è risentito, come Lui stesso ha affermato, del fatto che non era stato interpellato per il raduno), giustificandosi con motivazioni ai più sembrate poco valide, e vi ha fatto tornare con i piedi per terra dimostrando a tutti che in qualunque momento può apportare, giustamente e senza interpellare nessuno, le modifiche ed i cambiamenti che più ritiene opportuni. Fatevi una ragione i protagonisti sono le notizie e la redazione, i blogger siamo solo dei comprimari che visitano più volte in una giornata il sito e fanno sì, con queste visite, che il prodotto sia più appetibile e spendibile per ricavare sempre più pubblicità a pagamento. Sicuramente non sarà così, ma, pensateci, un minimo di probabilità che le cose stiano in questo modo esiste, e non ci sarebbe niente di strano in tutto questo perché è giusto così ed è anche giusto che gli interessati dicano che non è così. Sul raduno, infine, volevo evidenziare come, almeno da quello che leggo dai Vostri commenti, essendo i Vostri figli dei bambini piccoli (dagli 8 ai 12) sarebbe stato meglio coinvolgere dei validi tecnici che giornalmente lavorano con ragazzi di quell’età e non Piatti e Sartori, che conosco bene ed apprezzo, e che hanno una eccelente esperienza in particolare su giocatori più grandi e/o di vertice. Se poi ritenete che già a dieci anni si possa parlare di giocatori e di un eventuale futuro nel tennis (io ritengo che a quell’età si fa forse ancora il pre-tennis, non vogliatemene!), ricordatevi le false mete di cui ho accennato prima, e se, ancor più, ritenete di poter far lavorare i vostri ragazzi voi da soli attraverso programmi letti su dispense, facendoli poi saltuariamente vedere da qualche tecnico (come ho letto in qualche e-mail), devo ammettere, anche se sono per niente d’accordo, che avete fatto bene ad invitare al raduno tecnici di quella portata. E contenti voi……!

  381. anto scrive:

    Sono sempre più convinto che il ns Stefano Grazia sia una delle ns icone più Luminose! E le icone sono intoccabili……

  382. andrew scrive:

    oggi sono entrato nella stanza della caldaia per mandarla su di pressione e, raccogliendo i vecchi TennisItaliano che il figlio aveva seminato in giro, ho preso in mano il numero di novembre 97, per poi leggerlo in bagno al posto del solito PlayBoy.

    Ho trovato due cose per me interessanti:

    1) Articolo sul TC Caldaro vice-campione d’Italia u14 con Seppi e Holzer, entrambi di Caldaro. Presidente del Caldaro che si felicitava ed era orgoglioso affermando che “un secondo posto con atleti di casa significava per lui molto di più che un titolo di serie B con i soliti mercenari di turno”. A me questo qui è sempre più simpatico.

    2) Articolo sulla Coppa Italia (ora defunta) vinta dal Forte dei Marmi con in squadra un 20enne, Nicola Ceragioli, miglior classifica NC. Ora, Ceragioli lavora al TC Caldaro come responsabile dei giovani under e ha contribuito alla pubblicazione del libro di Sartori sulla tecnica. Niente male per un NC (magari non “reale” ma pur sempre NC). A me questo TC Caldaro è sempre più simpatico.

  383. andrew scrive:

    giorgio…

    puoi/vuoi cambiare tono anche con me? Se lo fai solo con StefanoGrazia, un po’ ci rimango male…

    o non son degno di te (e non ti merito più)?

  384. Stefano Grazia scrive:

    Con Giorgio abbiamo acquisito un onesto dissidente…Io credo servano comunque a farci riflettere…Di quel che scrive nel suo lungo post (e chi saro’ mai io per lamentarmi?) condivido un buon 50% ma devo prendere le distanze da alcune parti (prima che magari lo faccia piu’ brutalmente Hulk), ma prima voglio dire che la morte di suo padre fu davvero una tragedia non paragonabile alla mia che rimane un fatto fisiologico (non scherziamo, c’e’ una bella differenza fra il perdere un genitore a 8 anni e a 53). Cio’ detto, non mi trova d’accordo nemmeno l’analisi sulla querelle di G&f con UBS che ci avrebbe ridimensionati…onestamente: e’ un interessante punto d vista ma non credo proprio che sia andata cosi’… Che invece noi ci si sia montati la testa o sovraeccitati per il successo interplanetario, lo escludo visto che io in decine di post ho sempre sostenuto che trovo sempre sorprendente scoprire che ci leggono cosi’ in tanti…anch’io ho sempre pensato che al massimo saremo in una 30ina…Se c’e’ qualcuno che ci ha sopravvalutato magari e’ stato proprio UBS e la sua Redazione: sono loro che hanno scritto che ci leggono tutti (leggere l’intro del X Riassunto, le parole di Ubaldo…)…Mai pensato di dettare le linee guida alla FIT…secondo me manco ci leggono (qualcuno dice: peggio per loro) ma io credo che leggere quel che pensano gli Utenti di un prodotto fa sempre bene perche’ senza feed back si potrebbe avere l’idea che tutto va bene, madama la marchesa, e poi invece non e’ cosi’…trophy per es ci aveva dato l’illusione di leggerci, di criticarci e poi di ricredersi…Ci ha un po’ deluso non venendo al Raduno (ce l’aveva promesso lui) e soprattutto nel non scusarsi, non scrivere piu’, non dirci perche’/percome, ma insomma, avra’ anche lui le sue 28000 cose da fare come tutti,io lo capisco perche’ prima o poi capitera’anche a me…MA IO VORREI SOTTOLINEARE QUELLO CHE ANCHE MAD MAX HA SOSTENUTO PIU’ VOLTE: qui si puo’ parlare di quel che non va nella FIT secondo noi (e rimangono sempre opinioni) e puo’ darsi, anzi e’ vero, che ad alcuni di noi la lotta alla FIT sia una priorita’ (soprattutto per chi ha meno mezzi economici un miglior funzionamento o meglio attenzione all’agonismo di un certo livello farebbe comodo…quel che si proponeva poi erano cose proprio per salvar denaro, tipo CAMPI GRATIS per gli U14 se i campi sono liberi e tornei nei fine settimana per evitare di andare su e giu’ per la val camonica, abolizione del vincolo…tutte cose mi sembra di buon senso per tutti tranne che per Nikolic… MA CREDO CHE LA MAGGIOR PARTE DI G&F FOSSE PIU’ INTERESSATA ORMAI AD UN DISCORSO PRIVATO, AL DI FUORI DELLA FIT…Io ho sempre ragionato cosi’: se mio figlio diventa bravo, mi verra’ a cercare lei…Certo, in una ottica diversa il mio e’ un discorso egoista e non costruttivo ma io non ho a cuore il successo del Made in Italy e nella fattispecie del tennis italiano, anzi: mi battibecco sempre con Roberto & Co perche’ son troppo nazionalpopolari in fatto di tifo, io ho a cuore solo il successo di mio figlio…Smettesse di giocare a tennis, io non mi prendero’ un altro bambino da portare in giro per le academies di tutto il mondo o per giocare con lui 1-2 ore tutti i giorni…Smettesse di giocare, ce ne potremmo finalmente andare On The Road, io e lui, magari in moto, dalla costa atlantica a Big Sur…Sapete cosa mi diceva oggi: Tu vuoi che io smetta di giocare…(E non perche’ lo stavo sgridando: eravamo sul divano del soggiorno a guardare la tivu’ e lui rifletteva sulle cose che gli sto ripetendo, che secondo me a lui non piace davvero giocare a tennis, lui mi dice: non e’ vero!, e io: e allora perche’ quando sei sul campo non ti diverti, ti comporti male, fai la faccia scura…Smetti, piuttosto, e fai qualcosa che vuoi fare veramente, che ti piace…etc etc etc Lo prendevo per i fondelli perche’ domenica pomeriggio dopo aver perso alla mattina col 14enne era rimasto in casa con la mamma a cucinare un pescione sulla griglia nel cortile…Altro che tennista, lo sfottevo, diventerai un cuoco…mai vista tutta questa eccitazione quando ti devi allenare…Uno che vuole diventare un Campione dopo aver perso al mattino, corre al pomeriggio al muro, al circolo, vuole giocarne un altra,,,magari e’ il suo coach a dirgli di fermarsi…Tu invece sei qui a divertirti a bruciar la carbonella…
    e quando lui dopo 2 ore era venuto a dirmi: va bene, allora andiamo1, io gli avevo risposto di no, perche’ non deve andarci perche’ glielo ho detto io, deve andarci perche’ gli viene da lui… Vabbe’, ammetto che a volte sono fin troppo complicato subdolo e sottile… Ma oggi dunque mi fa, cosi’ d’omprovviso, accusatorio: Tu vuoi che io smetta di giocare…
    e io gli dicevo: certo, se e’ quello che vuoi veramente… Se tu giochi solo perche’ pensi che giochi per farci un piacere…Devi capire che devi smettere di ingannare te stesso…pensa che bello: invece di andare 5 sett da Bollettieri, andiamo a vedere il Gran Canyon e poi magari andiamo alle Hawaii a fare wsurf…Se tu mi dici ora: voglio smettere, guadagni molto piu’ rispetto che se continui perche’ hai paura di dispiacermi…E poi cerca di capire che noi non siamo arrabbiati se non giochi a tennis MA SOLO SE DICI CHE VUOI GIOCARE E POI UNA VOLTA SUL CAMPO NON TI IMPEGNI O TI COMPORTI COME UNO CHE NON NE HA VOGLIA…ASSUMITI LE TUE RESPONSABILITA”…
    Ma sono il primo ad ammettere che un bambno di 11 anni non ha ancora capacita’ decisionali, non e’ancora maturo, non puo’ essere ancora in grado ditagliare il cordone ombelicale o di ammazzare,metaforicamente, il padre… Quindi non mi illudo se ancora non mi dice no, non do per scontato che dal momento che dice ora che vuole giocare a tennis, lo fara’ per sempre…Del resto ho sempre scritto che se diventasse un attore, un medico, un veterinario…sarei ben felice egualmente. Quindi qui sono d’accordo con Giorgio nel non eccedere con le aspettative…Non sono d’accordo nel suo modo di pensare da Vecchio Dinosauro (senza offesa: e’ una figura retorica), e cioe’ che a 11 aa e’ troppo presto per parlare e pensare da giocatori veri, che gli italiani maturano lentamente (e’ uno stereotipo…alcuni maturano lentamente…ma soprattutto quelli che rimangono in Italia…), che addirittura Piatti e Sartori non erano i Coaches piu’ indicati da invitare…e secondo me e’ proprio qui la linea di demarcazione fra il Vecchio e il Nuovo, fra quelli che ancora pensano che appunto Bollettieri e’ un cioccolataio e che solo un Maestro Italiano ti puo’ insegnare i buoni fondamentali o che Piatti e Sartori devono allenare solo i Pro mentre per un bambino di 12 va bene il Maestro pierino con la focaccia o che un Genitore che ti segue come Coach fa solo danno…
    Cio’ premesso, io ho sempre scritto che faccio il medico e che continuero’ a farlo, e il coach lo faccio solo per esigenze logistiche…Proprio pochi posts fa in relazione al caso Camila Giorgi riassumevo il mio Genitori/Coach Pensiero rispondendo a Roberto e concludendo ad effetto: “Alla fine chi rimane quasi sempre e’ proprio il Genitore…Che non fa il Coach. Fa il Manager.
    Il Manager di Coaches.
    Il Genitore Coach e’ quello che sceglie i Coaches giusti in quel momento per il figlio/a Tutto il resto e’ letteratura. Anzi: invidia.”
    Qui aggiungo che dei Genitori che fanno i Coach io critico solo quelli che vivono alle spalle dei propri figli e che pongono sulle loro fragili spalle una pressione enorme, troppo spesso insostenibile…Su questo aspetto mi trovo d’accordo ma non sulla Teoria che un Genitore in quanto tale valga per forza meno del Coach in quanto tale…
    Come abbiamo sempre detto, ci sono Coach e Coach e ci sono Genitori e Genitori…
    Giorgio, resta con noi…mi sembri un gentiluomo di vecchio stampo e non un paraculo (detto affettuosamente,eh) come nikolic e sara’ bello e stimolante non essere d’accordo con te. Magari ci arrichiremo a vicenda.

  385. Archipedro scrive:

    Bravissimo Giorgio! Hai ragione su tutto… forse.

    Però mio figlio ha soli sei anni. Ed é già un fuoriclasse… per me. E l’importante é che lui creda che io lo credo. E che passiamo il nostro tempo insieme. Poi, un giorno invece,… invece cosa?! Il nostro tennis è adesso. Quindi… e se a sedici anni… che importa?! Un padre non viene mai sconfitto da una scelta esistenziale, se è consapevole e costruttiva… E’ il tecnico ambizioso che ci rimette… i soldi. Perchè quando io ho allenato dei giovani, prima di Mati, l’ho sempre fatto gratis… Tradito da un cadetto da sette metri in lungo che abbandona per via degli ormoni in subbuglio?! Sbagliato qualcosa? No, fine d’un bel capitolo. Contento lui, contenti tutti.
    La pallavolo per avere due braccia tese appiccicate alla banda, l’atletica per il silenzio d’una rincorsa, il tennis per servire forte e correre a rete… e poi vedere che tempo farà. Gareggiare contro i propri limiti, combattere paure e condizionamenti: a sei, a sedici, a sessant’anni.
    Tutti i tecnici che si proclamano esperti di (…) dovrebbero innanzitutto chiedersi se hanno capito, dopo tanti anni di autocelebrazioni, cosa sia lo sport. E da lì si parte…
    Se si compera la laurea, a queste latitudini, immagino che qualche titolo onorifico nel tennis si possa millantare. Poi si esce dalla propria Regione ed ecco pronto… un dentista, un avvocato, un maestro di…. l’Italia, che bel paese!

  386. Archipedro scrive:

    Scusate la ripetizione. Se si può sarebbe meglio correggere

  387. Stefano Grazia scrive:

    L’ineffabile Nikolic colpisce ancora…nella sua divertente prosa risponde a Chloe, la Tessitrice d’Erba, rea di essersi chiesta in altra sede se Almagro che stavaprendendo pallettate da NadANimal non fosse per caso il Maestro Pierino di Nikolic…Non l’avesse mai scritto: rompendo il giuramento autoimposto di non scrivere mai piu’ sul nostro vecchio blog visto che scrivere epigrammi sul nuovo sito gli piace cosi’ tanto, Nikolic scrive con la sua usuale grazia:
    Nikolik scrive:
    3 Giugno 2008 alle 21:37
    Cara chloe de lissier, sono costretto ad intervenire nuovamente su questo blog per “fatto personale”, come si dice in gergo parlamentare.
    Vedo, infatti, che bistratti il mio vecchio Maestro (con la M maiuscola, si intende), già più volte bistrattato, ingiustamente peraltro, nella rubrica Genitori e Figli, chissà perché.
    Vedo, infatti, che lo paragoni a questo Almagro, quindi, lo bistratti.
    Lo bistratti ben due volte, anche in calce ad un altro articolo parli di lui.

    In realtà, Pierino, amatissimo da tutti noi bambini, giocava benissimo a tennis, altro che Almagro.
    Pierino giocava a tennis in modo molto brillante, altro che storie.
    E, se ora fosse tra noi, disprezzerebbe questo vostro orribile tennis maschile, fatto di tanti Almagro, ma anche di un solo Nadal, che tanto vi appassiona.

    Mio grandissimo Maestro, chissà dove sei, qua parlano male di te, dicono che mi facevi correre poco, dicono che dovevi farci fare atletica, dicono che giocavi male, dicono che giocavi come Almagro, quando tu avresti detestato e guardato con orrore anche Nadal, figuriamoci Almagro, dicono che dovevi insegnarmi a forzare il servizio, dicono che dovevi insegnarmi a vincere.
    Grazie, insomma, Maestro, per avermi fatto giocare a tennis senza correre, da fermo, grazie per non avermi mai portato in palestra, grazie per non aver mai voluto far diventare nessuno un campione, grazie per non avermi mai insegnato il servizio, così non mi fa male la schiena, grazie perchè, alla fine dell’allenamento, invece di fare atletica, ci portavi invece tutti, in bicicletta, a mangiare il gelato da Eugenio, grazie, soprattutto, per avermi insegnato a perdere.
    Grazie, insomma, per avermi fatto divertire come un pazzo ed avermi fatto diventare una persona migliore, che, finora, mi sono sempre trovato bene.

    pierino scrive:
    4 Giugno 2008 alle 00:30
    prego.

    DOPO UNA BATTUTA DEL BOERO (ma cos’e'/ il libro Cuore applicato al Tennis?) mi sento in dovere di puntualizzare quanto segue che copio e incollo:

    Io credo che nel leggere i ringraziamenti del federale i primi ad offendersi saranno proprio i Maestri di Tennis…ALLORA,distinguiamo per l’ennesima volta e una volta per tutte: ben vengano i Maestri Pierino e le loro focaccie,i Maestri Baby Sitter, i Maestri che insegnano un po’ d tennis a quelli che lo giocheranno una volta alla settimana e a quelli che lo guarderanno in TV, ben vengano i Maestri Club Med o i Maestri Animatori e soprattutto quelli che dai 3 ai 7 anni invece ti insegnano la coordinazione con la scusa di giocare. E questi sono i Maestri Pierino, Bravi,bene,bis.
    Solo che Demostenikolic,un imbarazzo ormai anche per la Federazione che difende a spada tratta,vorrebbe che tutti fossero dei Maestri Pierino.
    Noi a G&F sosteniamo(INVECE )che chi volesse far fare ai propri figli sport da agonista a un certo punto, molto piu’ presto che tardi, debba abbandonare il Maestro Pierino e trovarsi un maestro/Coach vero e proprio (che sappia cos’e’ la videoanalisi, la prep atletica,la teoria della mielina,etc)
    Il VERO Maestro Pierino magari sapeva essere entrambi nel qual caso bravissimo, venga a scrivere su G&F, ma ormai col termine Maestro Pierino noi (NON OFFENDIAMO LA SUA MEMORIA MA PIUTTOSTO )indichiamo una Figura Retorica che vorremmo non abolita ma separata da quella del Maestro/Coach di cui sopra.
    Ognuno ha le sue opinioni e merita rispetto ma la difesa di nikolic a me sembra un clamoroso autogoal per tutta la categoria dei Maestri.Ma anche per quella degli Avvocati Difensori. Unico tocco di ironia la risposta di Pierino (sua o di chloe?)

  388. andrew scrive:

    Piove. Piove sempre quest’anno.

    Nella mia tra-breve-ex-società non devono essere molto contenti. I palloni sono stati tolti e l’attività ne risente. Piove sempre. Hanno fatto richiesta di una struttura coperta al comune per meriti sportivi (la serie A), per meriti di attenzione sociale (i campionati di tennis su sedia a rotelle) e per meriti verso i giovani (ben 200 bambini nella scuola tennis). Il comune sembra sul punto di cedere. Ci sono 500.000 euro stanziati per il 2009. La convenzione per l’uso dell’impianto comunale sta per essere rinnovata.

    Non devono essere molto contenti neppure con me. Ho pubblicato sul giornale locale una proposta di coinvolgere nella gestione anche le realtà del territorio circostante per diminuire i costi e consentire di accorpare più società nella struttura. Già, perché la popolazione aveva chiaramente risposto di preferire un vespasiano gigante rispetto ai campi da tennis.

    Sì, forse mi sono fatto dei nemici. Tuttavia, credo ancora che un cittadino che concorre a finanziare una struttura ne debba poi poter usufruire, almeno dietro corresponsione di un giusto prezzo di gestione e con regole aperte. Come ho scritto sul giornale, attualmente il cittadino che si avvicina al tennis dovrebbe invece sborsare 450 euro (150 euro, quota giovanile) per accedere alle strutture della società e poi pagare la quota campo (comunque superiore alle spese fisse). Dovrebbe inoltre essere presentato da due soci e potrebbe venirne espulso su delibera del consiglio. Tutto questo su un impianto che è già comunale.

    Anch’io voto per il vespasiano gigante, anche se mi piace il tennis.

    Continua a piovere.

  389. marcos scrive:

    nel tennis, c’è spazio per il maestro pierino e per il maestro dell’accademia, che, per comodità, chiamerei magnum.

    pierino consente a molti bimbi di divertirsi per molte ore in compagnia, magari all’aria aperta, giocando serenamente al tennis. in questo modo, pierino costruisce gli appassionati, vera fondazione del nostro sport, e lascia un dolcissimo ricordo nei suoi ragazzi, che mi par cosa assai bella.

    a magnum si chiede, invece, di provare a crescere un campione: insegna alla perfezione la tecnica del gioco, l’atteggiamento da tenere in campo ed a riconoscere le strategie giuste per vincere, attraverso strumenti sempre aggiornati, così distanti dai solari pomeriggi passati col pierino.

    so che se pierino esaurisce tutto il percorso formativo di un tennista, questi non diventerà mai un campione. non so se magnum è in grado di lasciare dolcissimi ricordi nei suoi ragazzi e non so se saprà farne dei campioni.

    poi, c’è medium: questo maestro, che si trova spesso nei circoli a capo del settore agonistico, prova a crescere fino ad un certo punto il giovane tennista, cercando anche di lasciargli qualche dolce ricordo. il medium corretto è quello che a 12/14 anni, se sei particolarmente forte, ti consiglia un altro percorso, quello del magnum, per emergere. il medium bravo, è quello che ti fa amare il tennis, lasciandoti dolci ricordi, anche di sessioni particolarmente faticose e ripetitive.

    poi, ci sono i mostri veri, che siamo noi genitori, assolutamente indispensabili per la crescita anche tennistica dei nostri figli non solo nella scelta del percorso e del coach, a cui affidare il ragazzo, ma anche nei primi insegnamenti sui valori dello sport, sul rispetto delle regole e degli avversari, sul significato dell’aggressività agonistica, sul valore di una vittoria, sul valore di una sconfitta, sull’importanza di sapersi autogestire e sulla necessità di saper apprezzare anche altre cose della vita, a parte il tennis.

    i mostri spesso avanzano a tentoni, brancolando nel buio e sperimentando l’impossibile, nel tentativo di fornire al figlio tutto il meglio disponibile e sopportabile dalle proprie tasche. qualche mostro, in questo senso, s’ipoteca pure la prima casa. qualche mostro riesce nel suo intento e porta il figlio ai massimi livelli. qualche mostro non ci riesce e rischia, se non s’interrompe in tempo, di apparire come fantasma nei ricordi del figlio, una volta cresciuto.

    tra i mostri, ci sono genitori meravigliosi, che hanno saputo farsi da parte, quando hanno trovato il posto giusto per far crescere a livello agonistico il proprio ragazzo. sono meravigliosi perchè hanno individuato, finalmente, un posto in cui il ragazzo potesse sentirsi a casa, fermo, sicuro. è difficile trovare questo posto: l’interminabile ricerca, però, è più dannosa per i ragazzi di un posto definitivo (medio periodo) non particolarmente adatto per la crescita agonistica.

    a mio parere, è bene che i bambini, prima di spostarsi da qualche altra parte, siano riusciti a riconoscere i punti di riferimento del posto che stanno per lasciare: senza la capacità di riconoscere questi punti di riferimento, i bimbi rischiano di crescere senza alcuna sicurezza. il continuo abitare spazi diversi, senza mai terminare il trasloco, mai consente al bimbo di sentirsi a casa.

    per un bambino, riconoscere l’ambiente in cui vive è importante quanto avere di fianco i propri genitori.
    conoscere il proprio ambiente significa imparare ad apprezzare le diversità di altri ambienti, per poter eventualmente scegliere di abitarli in piena coscienza, in tutta sicurezza.

  390. Stefano Grazia scrive:

    Tutto vero, tutto giusto…purtroppo per noi non applicabile… A lavorare all’Estero si fara’ anche la vita da ricchi, ma vi sono diversi “contro”…Uno di questi e’ quello che tu descrivi: la mancanza, avvertita soprattutto dai figli, di un Ambiente Rifugio…Perche’ noi non solo lavoriamo all’estero ma ogni 2-5 aa ci dobbiamo pure trasferire e non abbiamo il tempo di lasciare radici permanenti…Questo e’ uno dei motivi per cui io non ho troppi dubbi sull’inserire mio figlio in una esperienza tipo quella di Miccini pur partendo dalla premessa che luia 12 aa non sara’ cosi’ talentuoso o fisicamente attrezzato come Giacomo o Quinzi. Rispetto a questi pero’ avra’due vantaggi: la perfetta conoscenza dell’inglese e del sistema scolastico americano e ilatto di non dover lasciare nessun Ambiente… Anche se ovviamente in questo momento sta ancora rimpiangendo gli anni angolani (dai 6 ai 10 anni,per lui i piu’ importanti) Mio figlio appartiene alla Generazione dei 3rd Culture Kids, cioe’ di quei bambini cresciuti,nella loro adolescenza, in paesi diversi dal proprio, di solito in paesi el terzo mondo in quanto al seguito di genitori diplomatici, dipendenti di oil Company o semplicemente Emigranti anche se di lusso…Sradicati dal loro ambiente (be’. mio figlio e’ andato all’estero a 9 mesi) con cui mantengono sporadici contatti durante le vacanze estive, stranieri in patria ma anche laddove vivono…Vi sono diversi libri su questi adolescenti, su come crescerli, aiutarl e slle loro potenzialita’ che sembrano essere molto superiori a quelle degli altri bambini, pur fra tanti rischi fra cui quello di una maggiore incidenza di una malattia come la Depressione… Ovviamente l’Apertura Mentale in questi bambini e’ superiore alla media, gli orizzonti illimitati…Anche nel ragazzino viziato che trascura l scuola per andare a fare surf sulla spiaggia, noti comunque un certo grado d’indipendenza (nel muoversi negli aereoporti, nel trattare con la gente di diverso colore religione eta’, nel gestirsi nel quotidiano) difficilmente riscontrabili nel coetaneo italiano… Certo, spesso sono bambini che vivono una vita in prestito, una vita che non e’ la loro e il rientro alla realta’ italiana/europea puo’ essere brutale…
    Non so ancora bene in che guaio ci siamo cacciati ma siamo in ballo e dobbiamo ballare…E in piu’, ci abbiamo aggiunto anche sto c@$$* di tennis!

  391. anto scrive:

    Certo che se penso a Nikolic mi viene da sorridere, aveva chiesto la chiusura della rubrica più apprezzata, ed il risultato qual’è stato……..genitori & figli sempre più sù come il celebre titolo dui una canzone…………

  392. Stefano Grazia scrive:

    AVVISO A TUTTI I NAVIGANTI:
    HO APPENA INVIATO L’UNDICESIMO RIASSUNTO E SPERO CHE VENGA INSERITO ASAP (acronimo che sta per As Soon As Possible cioe’ al piu’ presto possibile per quelli che non conoscono l’inglese). SUGGERIREI DI TATTENERE I VOSTRI ISTINTI E NON COMMENTARE FINCHE’ NON VIENE INSERITO IL NUOVO RIASSUNTONE IN MODO DA NON DISPERDERE I POSTS. Lo so, vi chiedo troppo, ma dopo vi potrete scatenare….
    CHIEDO QUINDI ALLA REDAZIONE/AI MODERATORI DI FARE COMMENT OFF qui di seguito e di INSERIRE il nuovo riassuntone teste’ inviato.
    Grazie per l’Attenzione e collaborazione

  393. Nikolik scrive:

    Stefano, obbedendo al tuo ordine di scrivere qua, in questa rubrica, anziché sotto all’altro articolo, e sempre per fatto personale, da chiamato in causa, devo rassicurarti: ma certo che ho capito che Pierino non è il mio Maestro, ma la sintesi astratta del maestro, secondo voi mediocre, che, sempre secondo voi, ci sarebbe nei nostri circoli.

    Anzi, ora, grazie anche a Marcos, abbiamo anche Medium e Magnum.

    Ma, infatti, non è solo, e non tanto, sul mio grandissimo Maestro, che non andiamo d’accordo, ma, anzi, sulla risposta che ognuno di noi deve dare ad una domanda, molto seria: quale deve essere il fine, oggi, di una federazione sportiva? Quale deve essere il progetto che una federazione sportiva deve perseguire? Quale deve essere l’obbiettivo a cui una federazione sportiva deve puntare? Quali sono i risultati che una federazione sportiva deve raggiungere, in maniera tale che possa essere, a ragione e legittimamente, criticata o, al contrario, elogiata?

    A sentire voi Genitori, di Genitori e Figli, la risposta pare che debba essere: quella di creare anche Magnum, non solo Medium e Pierini, quello di trovare e, se possibile, costruire un campione o, comunque, allenare un campione, o, se possibile, addirittura campioni, diversi campioni, al plurale, quello, comunque, di favorire i ragazzi a diventare campioni.

    Beh, scusate, allora io vi rispondo: no, no, no, mille volte no.

    Come vi ho detto mille volte, voi volete la Federazione della Vittoria, la federazione che vince i tornei. Io non la voglio. Non so che farmene, amo il mio sport, che mi interessa di vincere?
    La federazione deve fare la federazione, deve riappropriarsi dei suoi veri compiti: che non sono assolutamente quelli di vincere, o aiutare a vincere, ma quelli previsti, per primi, in ogni statuto federale e sportivo: promuovere, organizzare, diffondere, coordinare e disciplinare lo sport e le proprie relative attività del singolo sport di pertinenza (la FIT il tennis, la FIGC il calcio, ecc.), favorendo tutte le manifestazioni e tutte le opere che tendono alla divulgazione della pratica e della cultura sportiva.
    Questo è il primo fine, il primo obbiettivo che deve perseguire ogni federazione, per questo deve essere elogiata o criticata.
    La federazione non può, e non deve, certamente, preoccuparsi dei vostri figli: del resto, come potrebbe, una federazione sportiva, correre dietro alle vostre particolarissime esigenze che, ammetterete, sono le esigenze di una ristrettissima categoria di soggetti.
    Ma, del resto, come potrebbe, una federazione, farlo? Come potrebbe, assurdamente, mettersi in competizione, che ne so, per dirne uno, con Bollettieri? Bollettieri si fa pagare migliaia di Euro, ha un mare di denaro che può investire creando una struttura di elite, solo per forti e fortissimi, può pagare mega-professionisti, può fare un gioiello.

    Come può competere una federazione? Una federazione deve, per forza, anzi, è il suo compito principale, pensare ai tantissimi piccoli Nikolik, che vogliono giocare e basta e continuare, poi, a fare i compiti.
    Tanti piccoli Nikolik che assorbono le sue risorse ma che non può, e non deve, rottamare, perché sono la sua unica, vera, reale ricchezza.

    Come può pagare, la federazione, lo stipendio dei vari Magnum? Perché Magnum, grande professionista, dovrebbe lavorare per una federazione, se Bollettieri gli dà il doppio?
    Perché una federazione dovrebbe spendere ed investire risorse a questo modo, quando il suo compito è quello, principalmente, di fare propaganda, valorizzare il nostro sport, divulgarlo il più possibile, farlo diventare un’abitudine, come è diventata un’abitudine di tantissimi, ora, che ne so, andare in palestra, o fare jogging?

    Una federazione, quindi, direte sicuramente, si deve disinteressare dei risultati professionistici? No, certo che no, ma non devono essere il fine, che è ben altro.
    Si aiutino i professionisti, o gli aspiranti campioni, gli si aiuti come, in parte, si sta già facendo: prestiti d’onore, aiuti a trovare sponsor, coach, wild card.
    Hai litigato con il tuo coach o vuoi prenderne uno più bravo? Sento cosa possa fare per te, mi interesso, sento in giro, sono la federazione, nessuno mi negherà un favore nell’ambiente, cerco di farti risparmiare, ti cerco uno sponsor che partecipi alle spese, ti faccio una convenzione per gli alberghi ed i viaggi aereo, faccio tutto quello che posso per agevolarti, ma mai e poi mai mi metterò in competizione con i coach privati, facendo il coach pubblico o, ancor peggio, pagandoti un coach privato. Ricorda, ragazzo, o ragazza, che sei un libero professionista, con tanto di partita IVA aperta, aiutarti significherebbe creare un noioso precedente, tu sei un qualunque tesserato come gli altri. Ti aiuto, sono la federazione, dimmi come posso fare ad usare la mia influenza di federazione nazionale per aiutarti, ma lasciami fare il mio lavoro di federazione, che è quello di aumentare il numero di praticanti.

    E veniamo, quindi, ai maestri: i maestri federali non devono essere Magnum, nossignore.
    Ecco quali sono le principali caratteristiche che deve avere un maestro di una qualunque federazione sportiva: in primo luogo, deve essere una persona di grandissimo talento nel trattare con i bambini e con i giovani, impresa, ovviamente, difficilissima; deve essere un formidabile educatore sportivo; deve trasmettere entusiasmo, deve essere il manager ed il promotore maggiore del nostro sport, deve trasmettere voglia di prendere in mano una racchetta, al maggior numero possibile di soggetti; deve mettere tra le priorità la salute dell’allievo ed evitare ogni tipo di sostanza chimica ed allenamenti traumatici o troppo faticosi, perché la salute dei giovani è la prima cosa e perché il fine di ogni sport è quello di stare meglio, non di infortunarsi; deve tenere prezzi bassi, perché altrimenti non ci siamo, restiamo uno sport di elite.

    Niente videoanalisi, maestro, butta via tutte le telecamere, per favore. Il tuo posto, se vuoi restare nella federazione, è in campo con i ragazzi, a farli divertire, a ridere ed a scherzare con loro.
    Tra le migliaia che rideranno, grazie a te, inevitabilmente, automaticamente, troverò Federer, sarà inevitabile, tra decine di migliaia; tra poche centinaia, com’è adesso, chiama pure il Magnum che ti pare, non trovi nessuno, ti ritrovi con Nikolik, tra le mani, un Nikolik super allenato, per carità, ma sempre scamorza.

    Stai attento, Magnum, spera e prega che il sottoscritto non abbia mai incarichi di responsabilità in una federazione, perché, in caso contrario, ti licenzio in tronco.
    Non mi servi, l’unico Magnum che ho ammirato è stato Magnum P.I., un vero mito per quelli della mia generazione.
    Come Diabolik, per motivi veramente ovvi.

  394. marcos scrive:

    c’è un equivoco.

    quando penso a pierino, penso ad un maestro estivo, di quelli da villeggiatura che, forse, una volta era iscritto alla federazione.

    quando penso a medium, penso al maestro di circolo, capo dell’agonistica, che ha rapporti annuali con la federazione: presenzia all’aggiornamento federale, solo per confermare il patentino. se gli va di lusso, trova furlan, piatti e qualcun altro di quelli buoni. (e ce ne sono)

    quando penso a magnum, penso al maestro delle accademie specializzate.

    per me la federazione deve strutturarsi in maniera completamente diversa: non mi ricordo bene cosa avevo scritto, qualche tempo fa. si trattava, però, di organizzare maestri itineranti, divisi in macroaree, con a seguito preparatori e medici, a concreto e costante supporto di 10/12 circoli in italia, punto di riferimento per altre decine di circoli. ricordo che m’ero posto un problema di spesa, non conoscendo la possibilità d’esborso federale per le attività tecniche. ritagliavo per tirrenia solo il compito di aggiornamento per i maestri: sia quelli itineranti, sia quelli dei circoli. e, se non ricordo male, spingevo per un aiuto concreto ai giovani tennisti bravi, ma con poche possibilità economiche.

    in buona sostanza, pierino, medium e magnum non hanno alcun rapporto (o quasi) con l’attuale federazione.

    pierino si gestisce i corsi come vuole, magari facendosi pagare solo il campo dai genitori dei ragazzi.
    medium va a tirrenia o a sestola, o dove li organizzano, per i corsi di formazione ed aggiornamento maestri per qualche giorno e, poi, torna al circolo, si confronta con gli altri maestri di zona, quando va bene organizza la videoanalisi una volta all’anno ed incontra piatti una o due volte in vita, e continua ad insegnare ai bimbi come si sta in campo, accompagnandoli ai tornei, quando riesce.
    magum fa ciò che gli chiede l’accademia sua.

    francamente, io penso che la federazione, così com’è, abbia poco a che vedere col successo dell’insegnamento di un circolo, col successo dell’insegnamento di pierino e col successo dell’insegnamento di un’accademia specializzata.

    i bimbi che vengono chiamati dalla federazione per i campus annuali, i migliori under, molto spesso fanno parte di circoli che nulla hanno a che spartire, dal punto di vista tecnico, con la federazione. sono bimbi che hanno ottenuto buoni risultati nei tornei, completamente gestiti dai maestri dei circoli.

    nikolik sottolinea giustamente le funzioni di una buona federazione: promuovere, organizzare, diffondere, coordinare e disciplinare il tennis.

    io penso che si potrebbe pensare ad una federazione addetta alla promozione del tennis, all’organizzazione dei tornei ed alla diffusione del tennis, attraverso fondi per i giovani più meritevoli e meno abbienti. il centro tecnico federale potrebbe gestire solo i corsi di formazione e di aggiornamento per i maestri. sono già 4 compiti che, se fatti bene, pesano molto.

    auspico che tutti si metta fine a polemiche personali, che, ormai, fanno oggettivamente parte di un passato prossimo, è vero, ma da dimenticare in fretta! e per non iniziarne un’altra con questa mia chiosa, questa stessa non si riferisce ad alcuno di noi!

  395. Stefano Grazia scrive:

    Bravo marcos,anche a me era sembrato che nikolic avesse capito l’8 per il 18 ma siccome lo fa sempre, delle due l’una:o e’ in malafede o ha una patologia a livello dei centri dell’interpretazione del pensiero degli altri…ieri notte avevo scritto di getto un post che poi ho “tagliato’ e non spedito per evitare le polemiche che dici tu e che cominciava cosi’:
    Fate leggere l’ultimo post di Nikolic a binaghi, Baccini e Trophy…ha probabilmente piu’ efficacia di nostri 10,100,1000 posts…se quelli leggono si rendono conto che se tutti quelli che li supportano sono e pensano come Nikolic, hanno davvero sbagliato tutto e soprattutto hanno finito di sperare di creare un giorno un top 20… Comunque, rimango ancora colpito dal fatto che Nikolic continui a non capire (a non voler capire?) quello che stiamo dicendo qui su G&F… O meglio quello che alcuni di noi continuano a dire, ovvero che non c’e’ dubbio che alcuni vorrebbero che la figura del Coach MAGNUM venisse offerta gia’ dalla Federazione e magari anche gratis per i piu’ forti, ma onestamente a me personalmente, e credo neanche a Max, non ce ne frega una sacrosanta minchia (quando ce vo,ce vo) PERCHE’ NOI DA TEMPO ABBIAMO GIA’DECISO CHE APPUNTO LA FEDERAZIONE NON E’ IN GRADO (e forse non e’ nemmeno suo compito:il dibattito e’ aperto)DI FORMARE UN MINIGIOCATORE DI ALTO LIVELLO, DI FORNIRGLI L’ASSISTENZA ALL’INIZIO DELLA CARRIERA (voluta e predisposta ovviamente dai genitori visto che al giorno d’oggi devi cominciare fra i 3 e i 6 anni e loro, gli Innocenti, non possono decidere…Ripetiamo anche che il Genitore saggio non decide in verita’ ma mette solo il proprio figlio nella posizione di poter decidere a 13-14 aa: col Maestro Pierino a 13-14 aa non sei piu’ in grado comunque, la decisione-di rinunciare alla carriera pro-e’ automatica) E QUINDI CI SIAMO AFFIDATI AI PRIVATI. Gli stessi Piatti, sartori & Co al Raduno lo dicevano: se volete combinare qualcosa, dovete arrangiarvi da soli…
    E QUESTO E’ QUELLO CHE QUESTA RUBRICA SI PROPONEVA DI FARE: CONVINCERE I DANIELE RIVA DI TURNO CHE PORTANDO IL PROPRIO PARGOLO AL CIRCOLO 2 VOLTE ALLA SETTIMANA DAL MAESTRO PIERINO NON SI VA DA NESSUNA PARTE (il che non toglie che si possa essere felici per sempre come Nikolic, beato lui). TUTTO QUI. Io non ho mai detto che deve essere la FEDERAZIONE a procurarmi Magnum, ho sempre detto che l’80% dei Maerstri del Circolo sottocasa non sono in grado di allenare un U8-10-12 predisposto, talentuoso, predestinato e soprattutto non ne ha nemmeno voglia. Io ho semplicemente detto che se vuoi fare certe cose in un certo modo, in un Circolo in Italia e’ difficile farle…In un Academy invece si. Ho sempre sostenuto che per allevare un U8-10-12-14 molte volte e’ meglio un Genitore volonteroso, che ha studiato, che ha viaggiato, che ha letto di un Maestro svogliato e non aggiornato o di un Maestro Pierino che si rifiuta di allenare un bambino in un certo modo perche’ come dice Nikolic tanto e’ inutile, poi comunque smetterebbe, ci riesce solo uno su 1000, e allora meglio andare in bicicletta a prendere il gelato (tanto a me me pagano lo stesso la stessa cifra).
    MA NON HO MAI AVUTO LA PRETESA CHE QUESTO COACH MAGNUM ME LO FORNISSE GRATIS LA FIT…Semmai, dicevamo, che la FIT me li indicasse tramite la famosa Guida michelin di Max: nella Provincia di bologna ci sono 150 Maestri pierino, 30 Maestri Medium e solo 3 Maestri Magnum ma uno puzza…
    Se poi mio figlio diventa un fenomeno e a 12-13 anni vince 12 Nike di fila, magari qualcuno della FIT me lo notera’ o invece mi approccera’ qualcuno della Fila o dell’Australian o della Lotto o di una qualche Academy e mi offrira’ un Programma o la possibilita’di accedere ad una delle Top academies … E spettera’ a me genitore scegliere quale sia l’opzione migliore, considerando l’offerta, la logistica, la possibilita’ di completare gli studi, di non abbandonare l’ambiente familiare…
    Cio’detto, altre Federazioni (quella francese, quella svizzera) hanno diverse filosofie da quella di Nikolic e magari certi risultati sono anche dovuti a quello…
    Ma io ed altri abbiamo sempre dato ragine a nikolic quando scrive che compito di una buona federazione devec essere,come dice il buon marcos,promuovere, organizzare, diffondere, coordinare e disciplinare il tennis. OK, superiamo questo stadio, Nikolic, ci siamo gia; passati…Ora noi diciamo che, AL DI FUORI DEI DISCORSI SULLA FEDERAZONE, se vuoi diventare un Top 100 il Maestro Pierino non serve. Noi sosteniamo che sia difficile tirare fuori un buon giocatore colSistema dei Vecchi Circoli. Magari sosteniamo che cosi’ come sono oggi strutturati, nei Vecchi Circoli sia anche difficile far appassionare i bambini al tennis…Ma tanto so che nemmeno su questo ci darai uno spicchio di ragione e quindi,che voi che ti dica, tornatene pure agli epigrammi del nuovo sito e non tornare piu’ dall’esilio:difficile sentire la mancanza di chi e’ cosi’ pervicacemente e morbosamente impegnato,per il solo gusto della dialettica, a dimostrare solo che gli altri hanno torto. Anch’io spesso mi ritengo un bastian contrario (o un Devil’s advocate, ma mi giustifico perche’, essendo pieno di dubbi, cerco di esplorare tutti i punti di vista…ma con nikolic stiamo arrivando alla presa per i fondelli. Possibile che mai una volta si sia dimostrato un minimo d’accordo con una sia pur piccola nostra riflessione che non sia stata augurarsi una vittoria della Dentoni?

  396. kill bill scrive:

    Nikolik,
    guarda che ti sbagli , quello che dici è solo una parte dei compiti delle federazioni che altrimenti sarebbero solo degli enti di promozione e propaganda del tipo:
    * Associazione di cultura,sport e tempo libero (A.C.S.I.)
    * Alleanza Sportiva Italiana (A.S.I.)
    * Centro Nazionale Sportivo Libertas (C.N.S. Libertas)
    * Centro Sportivo Educativo Nazionale (C.S.E.N.)
    * Centro Universitario Sportivo Italiano (C.U.S.I.)
    * Movimento Sport Azzurro Italia (MSP Italia)
    * Unione Sportiva ACLI (U.S.ACLI)
    * Associazione Italiana Cultura Sport (A.I.C.S.)
    * Centri Sportivi Aziendali Industriali (C.S.A.IN.)
    * Centro Sportivo Italiano (C.S.I.)
    * Ente Nazionale Democratico di Azione Sociale (E.N.D.A.S.)
    * Unione Italiana Sport Per tutti (U.I.S.P.)
    Enti che svolgono un attività importante e sono ricosciuti dal CONI ma che non sono federazioni.
    Tu potresti diventare il presidente del tennis per tutti e sarebbe una cosa utilissima ma comunque dovresti iniziare a costruire i campi pubblici e non mi sembra che gli sforzi vadano in questa direzione.
    Tra i fini istituzionali della FIT c’è anche :
    lo sviluppo dell’attività agonistica finalizzata all’attività internazionale ed alla partecipazione alle Olimpiadi, nell’ambito delle direttive impartite dall’International Tennis Federation e dal C.O.N.I.;
    E poi cosa c’è di più efficace per promuovere e diffondere lo sport se non i risultati degli atleti di vertice ?
    Le altre federazioni stanno tutte sbagliando ?
    Non credo che qualche bambino inizi a giocare perchè ti vede e resta affascinato mentre giochi il torneo sociale di doppio giallo al tuo circolo ( sempre che possa entrare invitato da qualche socio ).
    Scusa dimenticavo il canale.
    Certo se paragoni il tennis alla palestra e al jogging che niente hanno a che fare con l’attività agonistica siamo in alto mare.
    Altra considerazione , la FIT comunque si occupa di agonismo e se invece di autocelebrarsi iniziasse a fare un pò di autocritica, per fare le cose sempre meglio, sopratutto a livello periferico , farebbe cosa saggia, purtroppo si occupa anche dei nostri figli che devono sottostare alle regole (penso sempre alla mostruosità del vincolo ).
    Bollettieri no perchè costa troppo, Infantino si perchè costa un pò meno ?
    Allora devo supporre che è un problema economico ( €. 500.000 di avanzo ogni anno ! ) e non di intenti.
    Il nuovo Federer ,
    l’Italica convinzione che i risultati non ci sono perchè i tennisti di partenza sono tutti delle ‘’scamorze”, ” super allenato ( volevi forse dire male allenato ) ma scamorza” non sta in piedi, per vincere devi essere un atleta con certe caratteristiche, non c’è dubbio, ma guarda che non è con il solo talento che si vincono le medaglie o i tornei é dopo anni di duro e mirato lavoro , fatto da professionisti competenti che si ottiene un risultato.
    Non è solo questioni di numeri ma anche di qualità del lavoro.
    Sei sicuro che se al circolo arriva un bambino con le potenzialità di Federer il maestro Pierino è in grado di farne un campione ? ” sarà inevitabile ”! ( chi visse sperando…… ) e guarda che questa considerazione non la faccio io ma la faceva il nostro maestro ”anziano” del circolo valutando come negli anni l’attività agonistica si era drasticamente ridimensionata, oppure, come temo, dopo essersi stancato di pascolare alla SAT non preferisca andare a giocare a calcio ?
    Con il sorriso sulle labbra si intende.

  397. andrew scrive:

    Marcos…hai ragione, è inutile perdersi in polemiche e battibecchi personali. Solo che se ci tieni a qualcosa e provi ad alzare la voce o dire un’opinione diversa, ti ritrovi subito a dover cantare sopra le righe…

    Mi dispiace solo che il tennis sia ridotto a questo guazzabuglio di piccoli orticelli, ognuno con il suo Future, il suo Open, il suo piccolo grande prestigio da difendere, le sue piccole contorte strategie di non inclusione e non apertura.

    Di tutto questo ne fanno le spese i bambini, che non possono ricevere, NONOSTANTE LA BRAVURA E LA PASSIONE DEI MAESTRI, un’adeguata istruzione e introduzione al tennis come sport. E chi ha 200 allievi, chi 80, chi 350, chi 50, chi 1500 e poi vai nei tornei e in tutta la regione sono in 10.

    Comunque, ALLELUJA, ALLELU, ALLELUJA, prometto che non parlerò mai più di circoli etc. etc…Non mi riguarda più

  398. Roberto Commentucci scrive:

    Cari amici, sospendiamo un momento la discussione in attesa di caricare nel sistema il nuovo torrenziale riassuntone scritto dall’immarscescibile subcomandante Stefano Grazia.

    Vi chiedo di non inserire nuovi commenti di seguito a questo e di tornare a commentare sotto al nuovo articolo, che sarà caricato spero in giornata.

    Un attimo di pazienza.

    Saluti a tutti.

  399. Nikolik scrive:

    Stefano, ma chi ha mai negato che per diventare top 100 il maestro del piccolo circolo non serve?

    Piuttosto, non capisco come tu non possa essere d’accordo con me quando dico che a tennis in Italia non gioca più nessuno.
    Mettetevi in testa questo, tutti quanti: in Italia, paese di persone che fanno molto sport, a tennis non gioca nessuno.
    Abbiamo poche decine di migliaia di tesserati agonisti, la gran parte dei quali non classificati, o ultratrentenni, o terza e quarta categoria.
    Non venite a dire di no: ci sono le statistiche ufficiali.
    A tennis non gioca nessuno, questa è la verità.
    E volete il campione, in questa situazione?

    Volete i maestri bravi, quindi. Ma il problema non sono i maestri. Sono gli allievi. Sono pochissimi!

    Ho detto un’altra ovvietà: se giocano a tennis in pochissimi, chiaramente sarà enormemente difficile creare campioni.

    Altra ovvietà che ho detto: il compito primario di questa federazione è aumentare il numero dei praticanti, per poter crescere. Più gente gioca, più ci saranno ottimi giocatori.

    E’ tutta una questione di priorità: prima allargare la base, per forza; dopo si può discutere dei maestri.
    Nello squallore di praticanti che abbiamo, nemmeno il Maestro migliore del mondo potrebbe fare qualcosa.

    Allargare la base, ora, è un’emergenza, Stefano, un’emergenza.
    E’ come se a te, in ospedale, ti portano un paziente con un infarto e con una gamba rotta. Tu lo operi prima al cuore, è ovvio. Poi alla gamba.
    Aumentare la base di praticanti è l’operazione al cuore, voi volete convincermi di iniziare dai maestri, a risolvere il problema dei maestri, volete convincermi ad aggiustare la gamba rotta, per prima.

    Non è vero che non ci sono campi pubblici: pochi, ma ci sono. Nella mia città ci sono. Sempre vuoti, ovvio.

    Non capisco come una persona che dice sempre ovvietà, come me, possa essere giudicata così male come fai tu, Stefano.
    La situazione del nostro tennis, disastrosa in quanto a diffusione e praticanti, in specie se si considera il successo che aveva nel 1976, quando ho iniziato io, è sotto agli occhi di tutti, e io l’ho solo fotografata.
    Oltretutto, negli ultimi 7 o 8 anni, grazie anche a questa federazione, già la situazione è migliorata (parlano le statistiche), prima era anche peggio, ma, comunque, ancora non siamo a livelli di diffusione accettabili.

    Non mi fare peggiore di quello che sono, Stefano, ahimé.

  400. The G&F Addicted scrive:

    Non ce la faccio…non ce la faccio…non riesco a resistere…devo inviare un commento…datemi la mia dose quotidiana…perche’ promettete e non mantenete? siete come gli spacciatori…ci rendete schiavi e poi ritirate tutta la droga dal mercato per costringerci a farci con le nuove droghe tipo ubitennis…ma no, noi non ci faremo mai sul nuovo sito…noi vogliamo solo farci di blog…perfino nikolic non puo’farne a meno…E pertanto fate presto, su,a inserire il Riassuntone, vi prego…
    COMMENTI OFF a 400, non male…Non rispondete qui, aspettate,pazientate, mi hanno detto che l’avrebbero inserito ieri notte, spero lo facciano oggi in giornata, vogliamoci bene…

  401. moja adriano scrive:

    Ribuongiorno. Vorrei sapere se qualcuno di Voi nell’estate pensa di frequentare la Bob Brett a Sanremo. Ho provato a iscriverci mio figlio (10 anni) ma non c’era più disponibilità, peccato perchè ho visto segnato un bimbo di 8 anni che avrebbe potuto far coppia con il mio. Certo ci vuole un bel fegato a mandare in accademia un bimbo così piccolo che a malapena riuscira nel palleggio nel campo corto. Boh!!!! Cosa ne pensate?

  402. Giovanni da Roussillon scrive:

    Caro Stefano Grazia, a proposito del tuo invito cortese dalla pagina dei “ribelli non troppo” ad affacciarci qui, ci scrivesti tra l’altro: “…non occorre avere prole per dire la propria sulla Costruzione di un Campione, sulla Federazione, sul Sistema dei Circoli, …”.
    Non fosse che per un fatto di simpatia, di dar seguito allo scritto trasparente e vivace che lasciasti colà e per ringraziarti, eccomi!
    Temo tuttavia non poter essere in grado di partecipare fattivamente alle vostre conversazioni. Purtroppo mi ritrovo con prole tennista e in età maggiore, ma deprivato di ogni conoscenza del Sistema dei vostri circoli (addirittura dei circoli in generale), della Federazione del vostro Paese magnifico, e di tutto il materiale restante oggetto delle vostre attenzioni. Né avrei da dire molto sull’esperienza di padre coinvolto nella “costruzione” di figlie campionesse o aspiranti tali, giacché non hanno mai manifestato desiderio o propensione ad esserlo.
    Il contributo che vi posso offrire - quantomeno per ora - è dedicarmi alla vostra lettura ed apprendere con pazienza i rudimenti del vostro “linguaggio”. In fondo, a parte il parere contrario ma giustificato di qualche solista di gran spessore come Glenn Gould, lo spettattore giocherebbe un ruolo importante nei concerti; c’è pure chi lo considera elemento indispensabile, soprattutto quando la musica è improvvisata (intesa qui nel senso del nascere spontaneamente).
    Con cordialità.

  403. MIELIK scrive:

    Atti,
    ma sei il papà della Valentina e dell’ AnnaChiara?

  404. ZADROBILEK scrive:

    Commenti assenti da un paio di mesi….perso entusiasmo ? …i vostri pargoli hanno già tradito le vostre aspettative e preferiscono giocare a palla avvelenata ? ….scoperto nuove accademie che proibiscono i post ?

  405. Mafort8 scrive:

    Oggi mi sono recato a Milano ad assistere ai quarti di finale dei campionati individuali maschili under 12 ed ho assistito ad uno spettacolo vergognoso. Durante uno degli incontri i genitori di uno dei ragazzi in campo incitavano il figlio ad “alzare il pugno” anche in caso di errore dell’avversario in modo evidente in modo da farlo vedere e offendevano ostentatamente quest’ultimo con parole pesanti e volgari. Tutto questo di fronte ad un giudice arbitro silente. Ostentatamente, intendo precisare perche’ anche di fronte agli avvertimenti della moglie sul fatto che l’avversario potesse sentire lui rafforzava la sua idea dicendo che era meglio se sentiva anzi doveva sentire per scoraggiarsi. Ho anche notato che di tutto questo ne avevano fatto una filosofia familiare perche’ avevano il consenso del figlio che seguiva passo passo il loro modo di interpretare la sfida sportiva. Altra nota caratteristica era quella che nei momenti difficili del figlio il papa’ si allontanava e guardava la partita del campo accanto. In sintesi, il figlio ha perso il primo set e proprio in quei momenti difficili mi sembrava smarrito.
    Io sono un papa’ di due bambini di 8 e 12 anni che giocano a tennis e trovo avvilente e profondamente vergognoso che genitori inducano i figli a credere che un’avversario non si deve battere sul campo con il sudore ma si deve smontare psicologicamente pezzo per pezzo con offese e improperi volgari. E’ una bassa cultura sportiva che nessun giudice arbitro dovrebbe permettere. E’ vero che il risultato del campo alla fine da ragione a chi suda e chiude il punto e non a chi grida e alza il pugno, ma trattandosi, ribadisco, di chi calca tornei importanti di valore nazionale, mi aspetterei maggiore professionalita’ ed educazione sportiva piuttosto che arroganza e presunzione agonistica.
    Saluti
    M

  406. mamma disperata scrive:

    E’ giusto che i ragazzi under 14 sono costretti a rimanere nei circoli dove sono tesserati anche se questi non forniscono servizi adeguati alla formazione agonistica? Come far capire ai maestri che possono convivere accademie e circoli? Mio figlio, campione regionale di categoria non riesce a fare il salto di qualità per i meschini dispetti del circolo, assolutamente non pronto per l’agonistica, che però gode dei favori della federazione regionale che lo ha allontanato dal centro federale regionale,perchè il circolo ha messo il veto. In pratica la federazione regionale lo convoca ai raduni, ma il circolo mette il veto alla partecipazione. Il tutto sotto gli occhi di tutti. Devo far ritornare mio figlio al circolo e negargli l’esperienza di un accademia dove potrebbe avere più attenzione o fargli smmettere di praticare il tennis? Ma la federazione deve proteggere i ragazzi promettenti o i circoli? Da chi devo far tutelare mio figlio?

  407. mielik scrive:

    ma dove sono finiti tutti?????

    boh……

    ciao a tutti !!!!!!!!!!

  408. je scrive:

    salve, me chiamo …….. e volevo dire a madmax buongiorno!!!!!!!
    segnore, me permetta di dire che è sparito dall oneverso e io so’ napoletano. A CAPI???
    segnor madmax, se non retorna sul sito con totti i suoi romanzi sarà la fene de mondo!!!!!!!!!!!!!!
    arrievederci e bonanotte a totti.

  409. mielik scrive:

    vi ricomincio a leggere con piacere, mi arrivano nuovamente le email quindi sono inondato dai vs commenti.

    Inoltre vi rileggo grazie al nuov canale del tennis dove hanno parlato di MAD MAX un servizio completo sulle sue grandi capacità….a tavola…ah ah ah

    ciao Max….saluta la piccola …

  410. mielik scrive:

    ciao a tutti ..sono uscite el claissifiche…avete commenti in merito???

  411. costa azzurra scrive:

    buongiorno a tutti

    è la prima volta che scrivo in questo blog ma lo leggo da un po’ di tempo

    sono otto anni che sono nel ” tunnel ” del tennis a causa di alcune frasi del tipo ” suo figlio ha la stoffa del campione” dette anche da super esperti.
    E’ già difficile il mestiere di genitore di per se’ e diventa ancora più difficile quando qualcuno ti dice che tuo figlio ha il talento del campione.

    Allora vai da Tizio che ti dice che tuo figlio si deve allenare 6 ore al giorno come fanno nei paesi dell’est …

    poi vai da Caio che ti dice che quelli che dicono così sono dei pazzi e che basta un’ora al giorno fatta bene….

    poi ascolti Sempronio che ti dice…..

    come distinguere il vero dal falso?
    come riuscire a dare a tuo figlio il meglio se non si ha una chiara idea di cosa sia il meglio?

    allora dopo otto anni passati ad ascoltare i vari Tizio Caio e Sempronio ad un certo punto ti sembrano tutti uguali, tutti appartenenti alla stessa specie , tutti saggi per mestiere e bravi a farti sentire un incompetente a farti ” uscire dal campo” degli addetti ai lavori ….

    poi invece rifletti e capisci che l’unica persona che davvero vuole il bene di tuo figlio sei tu, l’unica persona che rinuncia alle vacanze per otto anni sei tu, l’unica persona che lavora e che fa il genitore e che alla fine ….. fa anche il coach…sei tu.

    Maria Sharapova coach Youri Sharapov
    Venus e Serena Williams coach Richard Williams
    Elena Dementieva coach Vera Dementieva
    Dianar Safina coach mother Rauza Islanova
    Marion Bartoli coach Walter Bartoli

    Giorgi Camila coach Sergio Giorgi
    Tamaryn Hendler coach Mark Hendler
    Michelle Larcher de Brito coach Antonio Larcher de Brito
    ecc…