Maximo Gonzalez,
minima Italia

 
29 Maggio 2009 Articolo di Andrea Scanzi
Author mug

Virtual Tour: jour 8!    

Seppi disastroso, Bolelli fallisce la prova del nove. Rimpianti anche per Starace e Fognini. Tutta fuori prima del terzo turno l’Italtennis (tranne Tax Garbin). Ancora un torneo deludente per gli inguaribili ottimisti della patria. Federer, tra un pugnetto e l’altro, stenta (perfino) con il perdentissimo Acasuso. Tsonga dà segno di sé. Si risente parlare di Ouanna (grazie al tristissimo Safin). E Nadal fa parlare giusto per i completini fucsia-shocking.

E’ bastato un anonimo pallettaro argentino, Maximo Gonzalez, per ridimensionare i puerili ottimismi dell’Italtennis maschile. Una settimana fa ha battuto Simone Bolelli nel torneo più inutile del mondo, la World Cup (che però porta punti Atp) e ieri ha ridicolizzato con virulenza Andreas Seppi.
Parliamone.
Andreas Seppi. L’icona di Doriana Laraia aveva avuto - come quasi sempre - un sorteggio oltremodo fortunato. Arrivare al terzo turno era “obbligatorio”, approdare in ottavi relativamente facile. E invece, e ancora: disastro. I fastidiosi moti ottimistici della vigilia hanno finito col rendere ancora più inaccettabile questo suo torneo. Così un’autorevole firma come Marco Bucciantini (L’Unità) subito dopo il sorteggio: “E’ un sorteggio miracoloso. Si possono fare i punti per camparci fino a gennaio e riprogrammare a modo anche il 2010. Ovviamente il discorso vale anche Garcia Lopez, che un tabellone così, a Parigi, se lo sogna nelle notti più felici. E’ il momento in cui qualcosa può cambiare. Lo abbiamo scritto molte volte, io non lo scriverò più”.
Speriamo (che non lo scriva più).
La storia di Andreas Seppi, onestissima (e a suo modo lodevole) quintessenza della medianità applicata alla racchetta, è da tempo surreale. Top 20 sicuro per Tennis Italiano, addirittura “al Masters a fine anno” (cioè top 8: top ottoooooooooooooo) per il suo allenatore Massimo Sartori, in questi tre anni non se ne poteva contestualizzare la valenza estetica (ahhhhhhhhhhhh) e il reale valore - ovvero un top 50 con vento a favore - senza subire le accuse di disfattismo. Si è anzi letto a fine 2008, con toni da Giubileo: Il 2009 sarà il suo anno. E infatti. Sta sbagliando tutto, e adesso non tiene più neanche l’alibi - infantile - dei sorteggi comunisti. Pochi giorni fa lui stesso aveva detto: A Belgrado (dove ha fatto semi) ho dimostrato di essere in grande ripresa. No: a Belgrado aveva solo battuto due pizzicagnoli (tre con il noto “Bye”), ricevendo in saldo un set effimero con Djokovic. Poi, quando i match contavano (Madrid, Roland Garros), ha fallito tutto. Facendosi zimbellare persino da Korolev nella World Cup.
A Parigi aveva un tabellone ad personam: Garcia-Lopez, fresco di vittoria a Kitzbuhel e quindi vittima sacrificale della Legge Tommasi. Appunto: 3 set a 0. A quel punto, eccoli, gli ottimisti: Guarda come vince facile queste partite, guarda com’è sicuro. Certo, sicurissimo: il giorno dopo, pum, devastato tre set a zero da Maximo Gonzalez, 71 al mondo, uno che quando gioca c’è sempre qualcuno sugli spalti che dice “Ah cavolo, non è Fernando?”.
Prima di due settimane fa Gonzalez non era mai stato nei 70 (e ha 26 anni, non 16). Due settimane fa perdeva nei challenger con Crugnola. Adesso, di colpo, pure lui diventa l’Ammazzaitaliani (ma forse è pure lui un grumo eversivo, e quel nome - Maximo - lo lascerebbe pensare). Ributtapalle noiosissimo, al Lider Maximo è bastata la modalità dritto incrociato/rovescio incrociato, oltre a un minimo di tigna, per irridere con amenità il Caldarese. Seppi arrivava affannato al colpo e falliva. L’altoatesino ha ancora deluso totalmente sul piano mentale (2 palle break sfruttate su 19). E il primo set (perso al tie) è stato deciso dall’ennesimo smash tremebondo (si è vista - letteralmente - gente ridere sugli spalti). Nel secondo e terzo set è stata mattanza indicibile.
In bocca al lupo, anche se un minimo di onestà intellettuale (da parte dei suoi sparuti esegeti) non guasterebbe. La bocciatura seppica è a tutt’oggi inappellabile. Anche se il Masters è sempre lì, a portata di smash.

Simone Bolelli. Ancora: Maximo Gonzalez, minima Italia. Si deve a Maximo la decisione - in ritardo di un anno - di rinunciare al coach Claudio Pistolesi. Dopo aver perso (perfino) con Gonzalez in World Cup, una settimana fa Bolelli ha silurato il suo allenatore, che negli ultimi mesi aveva fatto più danni della grandine (compreso lo scontro frontale con la Federazione).
L’esonero ha inizialmente generato una scossa. Nel match in slow motion tra belle statuine, Bolelli ha sconfitto il suo fratello maggiormente dotato (ma non troppo) in cinque set. Parliamo di Tomas Berdych, sparapalle efebico e maestro dei sopravvalutati. Bravo Bolelli. Però è la solita storia: il tennis italiano è da sempre bravino a fare la media impresa, incapace nel realizzare la grandissima (se non in tornei parrocchiali, tipo Rotterdam) e puntualmente implacabile nell’inciampare alla prova del nove. Jeremy Chardy, francese da queste parti apprezzato, è di Bolelli meno caruccio ma più forte (fatevene una ragione, italianisti). Ciò nonostante si poteva vincere. Sarebbe stata una discreta conferma (e si sarebbero difesi i punti di un anno fa). Invece niente: due set ridicoli del bolognese, poi la rimonta e quindi la stesa al quinto. La slavina continua.

Gli altri italici.
Rimpianti anche per Fognini e Starace, ma con attenuanti. Il ligure, dopo aver superato le quali, ha portato al quinto Aiiiigor Andreev. Bravo, però nell’ultima frazione il russo non ne aveva più. Serviva pochissimo per farcela, ma i match di Fognini continuano a essere sinusoidi schizofreniche, refrattarie alla continuità.
Potito Starace. dopo aver beneficiato al primo turno del Diversamente Nargiso in diesis maggiore (Zverev), era un set pari con Murray (non imbattibile sul rosso). Nel terzo era avanti 5-1. Qui, come Fognini a Montecarlo, si è fatto clamorosamente recuperare. E nel quarto non c’era più.
Italtennis, trent’anni di rimpianti, ottimismi fuoriluogo e rovinose cadute.

Roger Federer.
E’ già in semifinale, ma solo perché - come sempre al Rolando - ha tabelloni di risibile facilità. Ieri avrebbe perso contro chiunque dotato di un carattere maggiormente pugnace del chocker Acasuso, vincente giusto con Volandri (di cui era nemesi per antonomasia). Lo svizzero, tra pugnetti e scleri neanche troppo misurati, ha vinto in quattro set per il deplorevole vassallismo altrui (7-6 5-7 7-6 6-2). Ora passeggerà fischiettando fino alla semi con Djokovic. A quel punto potrebbe aver trovato, strada facendo, la forma giusta per giocarsela con Nadal in finale. E alfine stupire il mondo.

Rafael Nadal. Già, Nadal. Bruttino - per gioco e t-shirt - al primo turno con il brasiliano Marcos Daniel, che per quanto in forma si era fatto mazzolare orrendamente da Seppi pochi giorni prima a Belgrado. Il suo nome (di Nadal, non di Daniel) è già in finale e pure inciso sulla Coppa. Può perdere solo per infortunio o meteoriti.

Tsonga o della Beatitudine. Non avrei scommesso un copeco sulla sua vittoria ieri con Juan Monaco (e rischiava pure al primo con Benneteau). Battuti entrambi, sempre in quattro. Sulla terra soffre, ma al Rolando beneficia dell’esaltazione data dal contesto, al contrario dell’evaporato Gasquet. A tratti lisergico, salvifico e trascinante, ha giocato i punti chiave del tie del quarto con Monaco (annullando set point) sciorinando il coraggio dei Grandissimi. Azzardi, spallate, maestosità: devastante (quando non vuole e non dorme). Ora ha Christophe Rochus, ed è favorito. Chiuso in ottavi con Del Potro, raggiungere la seconda settimana al Rolando sarebbe però pienamente soddisfacente. Intanto sta nei dieci. E la salute regge. God bless you.

Sorprese e conferma. Bene, fin qui, Chardy, Tipsarevic, Hanescu, Verdasco, Fernando Gonzalez (probabile quarto semifinalista accanto ai soliti tre), Monfils (che difende la semi). Perfino Melzer (va be’). Eroico Hewitt con Karlovic (ma oggi con Nadal sarà Golgota). Piace il terzo turno del 23enne Ouanna, il terzo francese junior di colore che - una volta cresciuto - doveva spaccare il mondo. Gli altri due, Tsonga e Monfils, non hanno deluso. Ouanna sì (134 al mondo, e best ranking, lunedì scorso). C’è un motivo: ha movimenti macchinosi, rovescio debole e scarsa potenza. Mette pure un po’ tenerezza, sguardo triste e magrezza inquietante. E’ approdato al terzo turno battendo 10-8 al quinto il solito sprecone Safin, da tempo più patetico che fascinoso. Quando Marat si ritirerà, lo farà con considerevole ritardo, anche se è vero che la sua follia - quasi sempre nichilista e ripetitiva - mancherà a un circuito sterile di pathos e personaggi.

Tennis femminile.
Nulla da dichiarare (ma brava Tatiana, per il terzo turno e per averci esentato dalla visione seriale di Marion “Ballo di San Vito” Bartoli).

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31 Commenti a “Maximo Gonzalez,
minima Italia”

  1. karlo scrive:

    grandissimo Scanzi, mancavano molto i tuoi articoli!!!
    bolelli a tennis saprebbe giocare…speriamo trovi il suo Pep Guardiola(sia da un punto di vista tecnico che umano visti i precedenti) per uscire da questa spirale di mediocrità da cui è risucchiato quest’anno…

  2. Nicola1985 scrive:

    scanzi ma non ti stanchi mai di scrivere sempre le stesse cose?avrai pure un bello stile ma quanto a fantasia siamo davvero a zero…

  3. mister T scrive:

    Prima volta che ti leggo, ma certo una mitragliatrice fa sicuramente meno male.
    A parte l’essere d’accordo o no su tutti i commenti fatti, complimenti per il linguaggio addottato che coinvolge per quanto non mi trova così d’accordo. Trovo riduttivo e poco intelligente, colpire così a mani basse su tutto e su tutti.
    Chiunque ti legga con abbastanza oggettività potrebbe chiedersi da che cosa scaturisce tutta questa rabbia, sarcasmo, voglia di ridicolizzare tutto e tutti.
    Mi piacerebbe risponderti punto per punto ma trovo che giustamente ognuno è libero di vedere il mondo con gli occhi che vuole. Certo da un giornalista del settore tennis non mi aspetto benevolenze verso i nostri portacolori (la disamine è perfetta) ma buttare benzina sul fuoco mi dicono che alimenti le fiamme non le spenga.
    Mi piacerebbe leggere una disamine corretta (è così è stato) e critiche più costruttive, altrimenti il detto che c’è chi fa e chi non sa fare e vuole insegnare a chi fa come si fa, abbia radici profonde.

  4. Fabrizio Scalzi scrive:

    grandissimo Andrea.Come non condividere tutto ciò…ma spero che il veghiano Roger possa sconfiggere i suoi fantasmi in finale,contro Rafa.Magari aiutato da un meteorite….svizzero!!Noi italiani continuiamo a franare….

  5. mac scrive:

    Scanzi ti caghi addosso a dare Roger per sicuro perdente in finale con Nadal, dai su un pò più di coraggio e fa un pronostico serio senza ma forse e però.

  6. giovax scrive:

    esatto: una mitraglia fa meno male di questi articoli. mi dispiace ma finisci per finire antipatico. magari non te ne frega nulla, però te lo dico con franchezza: se devo leggere un altro tuo articolo non lo farò di certo.

    tra l’altro molti giudizi su nadal e federer mi sembrano molto spocchiosi. sparare poi si bolelli e seppi mi sembra troppo impietoso: se non sono dei top player che colpa ne hanno??? se non hanno il dna dei vincenti dobbiamo centrifugarli sempre? così per il gusto di farlo?

    vabbè che siamo italiani, e non ci va mai bene niente, ma mi sembra che la misura sia superata….

  7. Mriz scrive:

    Bell’articolo…d’accordo su tutto tranne che su Federer: in semi Djoko lo spiana.

    Per il resto….tennis italiano solito…una vergogna.
    E il bello che alcuni ogni tanto se ne escono con un “ottimo momento del tennis italiano”.

    Non c’è fine alla vergogna…..lo stesso Pietrangeli….rispettabilissimo finora…si è venduto settimane fa dicendo” …e poi gli italiani sono anche sfortunati nei sorteggi..”.

  8. giulio scrive:

    invece io dico: viva Scanzi. gli italiani sono stati patetici, se avessero la metà della grinta di Alì Tsonga sarebbero nei primi 20. Federer sulla terra merita attenuanti generiche

  9. KingBM scrive:

    A me i suoi articoli piacciono molto…sono fantasiosi,simpatici e spesso c’è la “cruda verità” (specie quando si parla degli italiani)…però non sempre si limita alla “cruda verità” e certe volte esagera.

    però globalmente mi piacciono,non condivido alcune cose,altre si…pace!

    tornado in argomento,è vero che safin ormai non ne vince più una,ma più che patetico a me fa un pò pena…perchè lui è un campione che però si comporta da giocatore da circolo che pensa “sono bravo,bravissimo…ma non c’ho la testa!”.a sto punto meglio ritirarsi,nonostante la perdita è grande!

  10. fausto1985 scrive:

    a scanzi, c’hai rotto co’ stà storia del vassallismo, cambia disco! e si sono permessi di farti scrivere l’articolo su federer su tennisbest(unica macchia di una splendida rivista), come far scrivere un articolo su berlusconi a di pietro…noioso

  11. roitman scrive:

    a tutti quelli che criticano gli articoli di scanzi..sempre meglio leggere un suo articolo che i vostri commenti…statene certi.. ;-)

  12. Mark scrive:

    Scanzi che mito! Hai perfettamente ragione.. I match di Seppi, a mio parere, sono inguardabili….se li si segue dal live score, appena si scorge una possibile palla break per l’italiano, si possono scommettere milioni che non la trasformerà…. Ha un gioco letargico (si può dire?), ha un’espressione del volto che lo fa sembrare distrutto dopo due games. Meno male che conosce l’umiltà…altrimenti… Quanto a Roger, è vero, ha un tabellone ridicolo, ma ogni anno è così….gli danno l’opportunità di provare a vincere sto benedetto slam rosso..e lui ovviamente si fa travolgere da Rafa (4 games nel 2008)… Forse sarà Novak a fargli vivere un po’ di adrenalina in campo e probabilmente a fargli subire una sana sconfitta…

  13. car61 scrive:

    Questo desiderio di sparare a zero sugli italiani è patetico e ……….noioso.
    Se non siamo numeri uno in qualsiasi specialità siamo delle m……de.
    E questo modo di fare ha prodotto qualche risultato?
    Si, quello di non aver il coraggio di capire perchè non riusciamo a modificare il ns. DNA perdente.
    Finchè ci saranno degli Scanzi, che sparano a zero con l’alibi di aver la verità in mano, questo paese in nessun sport e ripeto nessun sport riuscirà ad emergere con continuità ad avere una “scuola”. E’ chiaro che la situazione in cui siamo non è tutta colpa dei giornalisti, ma questo modo di fare giornalismo , secondo me, blocca qualsiasi idea di cambiamento, perchè purtroppo il partito dei no è superiore al partito rimbocchiamoci le maniche e vediamo che si può fare.
    Io ho sempre pensato che il giornalista sia colui che da notizie in modo oggettivo e veritiero, troppo facile mettersi a scrivere dicendo peste e corna di tutto e di tutti, a proposito come era il detto…………aah si, ” ne uccide più la penna che la sciabola”.

  14. cancellotti scrive:

    Questo articolo è di una retorica e di una banalità sconcertante. Per quanto brillante e interessante il battutismo: “marion ballo di san Vito Bartoli”e la dimostrazione di una cultura non piatta come spesso capita ai giornalisti sportivi, non basta a dare spessore a un ragionamento che è lo status quo del tennis e del giornalismo in materia. Conformista e opportunista perchè sale sul carro dei vincitori parlandone bene e tratta i perdenti come pezzenti. Io ci vedo saccenza col senno di poi (risultati alla mano) e finto giornalismo d’autore…Poi certo se mi trovo a scrivere queste cose vuol dire che almeno l’articolo provoca interesse, il che non è poco.

  15. KingBM scrive:

    ragazzi,le vostre idee sono,per certi versi,giuste e condivisibili,ma non ditemi che pensate sul serio che la stampa possa influire in qualche modo il tennis italiano!
    il tennis italiano non va per moltissimi altri (e mooooooooooolto più gravi) motivi…la stampa a volte critica a volte appoggia,fa riflettere sulla situazione ma non la cambia…i problemi sono altri!

  16. laura scrive:

    invece secondo me ha ragionecar 61,la cultura sportiva purtroppo la determinano non i bravi giornalisti ma quelli che approfittano della penna per soffiare su fuoco del tifo più becero,come fa Scanzi,che ,essendo un giornalista (almeno così si identifica) dovrebbe conoscere il mondo degli atleti per passione e per capacità ,e rispettare (come d’altronde si cerca di insegnare nelle scuole)ogni forma di talento ,da quello dei nostri italianiche non si esprime su alti livelli ma che c’è(altrimenti non sarebbro arrivati dove sono) fino a quello eccellente di Federer e Nadal, Djokovich e altri.Finchè ci saranno persoaggi come l’articolista che rema contro la corretta visione dello sport e dello sportivo ,l’Italia si ritroverà sempre fanalino di coda nell’educazione sportiva.Infatti non sei nessuno se non odi il tuo avversario di turno e non ti senti forte se non distruggi qualcuno (in questo caso verbalmente).Non è vero che la carta stampata non ha effetti sul pubblico sportivo, secondo me ne determina molto l’educazione e l’orientamento soprattutto nei giovani.Da come scrive e sbeffeggia Scanzi ho la certezza che non abbia mai praticato sport se non dagli spalti di qualche curva o dal divano di casa

  17. Andrea scrive:

    Sottoscrivo quanto scritto da cancellotti. Un articolo infarcito di battute (più o meno felici) e sarcasmo per apparire “figo” ed originale, ma che in realtà esprime uno dei luoghi comuni più diffusi: i giocatori italiani fanno tutti schifo…
    Nessuna, pur approssimativa, analisi o notazione tecnica o tattica sugli incontri. Insomma, Scanzi, non sei noioso, ma sei superficiale. Le tue sono più sarcastiche battute da bar sport che articoli sportivi interessenti.

  18. Plague scrive:

    Ma voi state ancora a prendervela con Scanzi sul tennis giocato?

    Maddài, suvvia Scanzi è il cazzaro da bar sport di provincia viterbese, quello che tra una scorreggia e un rutto le spara grosse per far ridere gli amici. Di tennis magari ne capisce quanto una casalinga disperata, ma è pur sempre gradevolissimo da leggere.

    La sua è un’ironia da cabaret applicata ad uno stile eccelso, quindi non state a prendervela troppo, sorridete che la vita è bella e magari offrite una birretta allo Scanzi che è in tutti i bar sport di Italia così le spara ancora più grosse!

    W Scanzi

  19. KingBM scrive:

    ahahahahahahahah…bravo plague!!!

  20. stefano grazia scrive:

    Quello che ha scritto Plague lo sottoscrivo in pieno (e l’ho anche scritto almeno un paio di volte a commento di precedenti articoli di Scanzi). Confesso pero’ che la reiterazione dello stesso stile sarcastico-buffoncello da cazzaro se all’inizio e’ una ventata d’aria fresca nel sacrario tetro e pomposo di chi prende troppo sul serio il mondo dello sport, alla fine un po’ stanca … E ti fa venire anche il dubbio che Scanzi a tennis non sappia nemmeno giocare. Altrimenti ,sapesse di cosa si tratta, forse sarebbe meno crudele e irriverente.

  21. Luciano scrive:

    Non prendetevela, davvero… non ne vale la pena.
    Questo è Rui Scanzi, lo è dai tempi del Mucchio Selvaggio e del Mucchio Extra. Come ci capiva poco di musica adesso ci capisce poco di tennis.
    E’ simpatico, scrive bene, è arguto.
    Basta questo… i suoi articoli sono come acqua fresca, sono infarciti di battute, di pseudo ironia… ma di tennis non c’è nulla.
    Se cerco scritti seri non lo leggo di certo; lui va bene - come dice Plague - come cabaret.
    Davvero, W Scanzi.

  22. daniele scrive:

    a parte tutto… si scrive choker…

  23. laura scrive:

    Mi scuso con Scanzi per l’acidità del mio post ma non potevo immaginare che per i suoi articoli si facesse ispirare dalle chiacchiere da bar,siccome non ne ho mai frequentati non ho colto lo spirito goliardico e un po’”"euforico”" dovuto penso ai bicchierini di buon vino.Mi scuso ancora per aver preso l’articolo per uno scritto giornalistico.Sorrido sempre alla vita e soprattutto alla bellezza che si esprime in essa ,sia quando ad esprimerla è una ragazza cicciotta”Marion,ballo di san Vito”sia quando ad esprimerla è un atleta che rispetta i canoni estetici puri.Dato che mi ritengo una persona onesta intellettualmente mi sono chiesta se le mie reazioni di insofferenza verso i suoi articoli fossero diverse se invece che Nadal il suo campione di riferimento fosse federer,e per essere onesta fino in fondo devo confessarvi che probabilmente mi urterebbero meno,ma rimarrebbe sempre una disapprovazione di fondo dovuta proprio all’approccio dell’articolista verso chiunque non esca vincitore dall’agone ,come se lo sport si esprimesse solo nella vittoria finale.Ma già ,che stupida,le sue sono solo parole alterate dal tifo e dai fumi del bar.

  24. Soderlin scrive:

    Già….solo un meteorite! ahahah

    E’ quindi dimostrata la mia tesi:
    Scanzi sta al tennis come un parrucchiere sta all’allevamento di bestiame!

    Si vedeva che nadal non era al top; non ha mai giocato bene sulla terra quest’anno.
    Le dichiarazioni che ha fatto poi……
    Tutto lasciava presagire ad un evento particolare..

  25. ueilà scrive:

    ueilà !!..ma ancor il tennis è rifugio di nostalgici monarchici che si dimenano al soffiar del vento sinistroide.
    A sensazione pare che tal Scanzi sia in antipatia non per quel che dice ma per quel che ha detto.
    Ve divertite ad assistere alle gesta di sti macellai armati di mazza da baseboll e magari vi indignate della mancata impresa del rappresentante dello scudo Italico.
    Io guardo il Tennis solo ed esclusivamente perchè capita che ci punto sopra.
    Poi magari ci scappa una Magia del Magician..un colpo del funambolo scozzese..un cioccolatino al bacio svizzero..ma nulla più.
    Questi Robot senza stile offrono spettacoli di una oscenità racrapicciante.
    Italici e Oltre.
    Scanzi almeno fa ride.
    Questi non fanno i turni di notte e non attirano alcuna tenerezza.

  26. car61 scrive:

    Ho letto le varie risposte su Scanzi.
    C’è chi si indegna (mister T, Laura etc.) chi invece lo disprezza soltanto, parlando di un poverino alterato dai fumi da bar.
    Ho letto l’intervento di Cancellotti (spero sia proprio lui, e non qualcuno con il suo pseudonimo), partito in quarta frenando infine in curva.
    Ma Scanzi non risponde, cosa vuol dire questo?
    Lancia il sasso e nasconde la mano, o proprio dei vari commenti neanche li legge?
    Signori stiamo attenti a definire insignificanti i suoi articoli, e vero li leggono in pochi, ma fanno danni.
    Questo è un paese che se non fai sei un parassita, ma se fai sei un rivoluzionario e uno come Scanzi fa male ma male sul serio.
    Tommasi o Clerici hanno penne avvelenate, ma mai gratuite, criticano, ma non il giocatore in se stesso ma il sistema.
    Signori non giochi nel circuito se non la cacci di là, non entri nei tabelloni dei 1000 per raccomandazione, perciò tutto sto vomito che viene gettato adosso ai nostri atleti e gratuito.
    In altre nazioni sono orgogliosi se hanno un giocatore in tabellone principale, a noi ci fa schifo.
    Ma è proprio così normale?
    Ho letto “Seppi fa dormire, Bolelli non la caccia di là per colpa di Pistolesi, Nadal gioca male, Federer fa il pugnetto…………” si rasenta la follia pura.
    E’ chiaro e normale, che non vorrei articoli esaltanti per una sconfitta al 2° turno, è normale che si recrimina perchè non raggiungiamo mai la seconda settimana di uno Slam, ma siamo sicuri che sparare a zero ci faccia sentire meglio?

  27. KingBM scrive:

    sono d’accordo sul fatto che possono avere una ripercussione,ma non sugli atleti…al massimo sul pubblico,che legge e “si scandalizza”.

    un atleta non muterà il suo rendimento in base ad articoli di giornale,può essere uno dei tanti fattori ma proprio se sei debole psicologicamente.

    quindi,come ho detto molte volte prima,i problemi del tennis italiano non sono questi articoli,ma altri…

  28. car61 scrive:

    Sicuro KingBM, sono d’accordo con te, i problemi del tennis italiano sono altri.
    Ma quello che voglio evidenziare è la gratuità con cui i vari Scanzi scrivono.

    Spiegami che gusto c’è a sparare a zero sui giocatori su tutti i giocatori, compresi il n°1 e il n°2 del mondo, ma ti rendi conto?

    Commentucci ha appena scritto della cultura sportiva sul blog.

    Perchè Commentucci non gli fa leggere a Scanzi l’articolo? Forse capirebbe cos’è la cultura sportiva.

  29. KingBM scrive:

    questo è vero…però io penso che tanto alla fine a lui rimane…a me fa divertire (proprio come avete detto voi) come un discorso da bar…lo leggo e finisce li,sicuramente se voglio qualcosa di “serio” non leggo sicuramente scanzi!

  30. Skorpion scrive:

    Ancora con il vassallismo! Quello che ha fatto vincere a Nadal 4 Roland Garros di fila con gente che prende 60 e 61 a raffica? :-)

  31. JIMBA scrive:

    Lo Scalzacani in questione confonde tennis e politica, probabilmente perchè non capisce un c. di entrambe. E’ il tipico giacobino alle vongole all’italiana, che chiagne e fotte, è una specie che in Italia prolifera da decenni.
    Quindi lunga vita allo Scalzacani, scrittore immaginario, finto brillante, noioso doc. Del resto uno se ha testa fa l’ingegnere, se è un mediocre poco dotato finisce per aprire un blog dove chiudercisi dentro.

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