International Club: la storia

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Di Marco Gilardelli, ex tennista e Presidente dell’International Club d’Italia.

Stimolato da Ubaldo Scanagatta, socio di questa associazione nonchè segretario onorario dell’IC Italia, utilizzo, per la presentazione di questo Club, parte del testo che Barry Weatherill, Presidente del Council mondiale del Club e Vice Presidente di Wimbledon ha inviato all’A.T.P. qualche tempo fa.

GLI INTERNATIONAL CLUBS

Avete mai notato, soprattutto durante i tornei dello Slam, persone che indossano una cravatta grigia con righe rosa? Tutte le cravatte si assomigliano, ma le strisce sono differenti le une dalle altre.

Coloro che indossano queste cravatte hanno, nella loro vita, giocato tennis a livello internazionale, e il numero e la configurazione delle righe rosa delle loro cravatte indicano da quale nazionalita’ queste persone vengano.

Sono tutti membri di uno dei 34 Intenational Clubs (I.C.), una associazione che riunisce giocatori internazionali sparsi nel mondo.

Il primo I.C., quello di Gran Bretagna e’ stato costituito nel 1924.

Negli anni moltissimi grandi giocatori di livello mondiale hanno giocato in matches amichevoli tha I.C.s e tra di loro si possono ricordare, nel tempo, Tilden, Borotra, Fred Perry, Cochet, Sedgman, Seixas, Borg, Rosewall, Courier, Sampras.

Moltissimi dei giocatori che sono sul Tour A.T.P. sono membri dei loro I.C. nazionali.

Per coloro che non fossero a conoscenza dell’esistenza di questo Club, ecco un po’ di storia.

L’I.C. deve la sua esistenza a Wallys Myers, un famosissimo giornalista di Tennis della sua epoca che, nel 1924, incoraggiato da Lord Balfour, Gia’ Primo Ministro Britannico, riuni’ tutti i piu’ forti giocatori Britannici dell’epoca, spiegando loro la sua visione dell’associazione con queste parole;

“Costituendo un I.C. cerchiamo di cementare il nostro legame con tutti i giocatori internazionali, scambiandoci di tanto in tanto saluti ed opinioni, offrendo loro ospitalita’ quando vengono nei nostri lidi. Mani che si stringono attraversando la rete significa anche mani che si stringono attraversando gli oceani.”

Il discorso di Myers ebbe molto successo perche’, a quei tempi, tutti i giocatori avevano sperimentato cosa volesse dire avere ospitalita’ quando si era all’estero.

L’I.C. non vuole usurpare nessuna prerogativa delle altre organizzazioni tennistiche, ma solo creare una associazione tra giocatori internazionali che, oltre all’intento sportivo (organizzazione di gare amichevoli tra i giocatori, siano essi ancora in attivita’ o abbiano smesso l’attivita’ stessa), abbia anche un intento di socialita’, solidarieta’, cameratismo, custodia delle tradizioni, avvicinamento e reciproca conoscenza delle varie generazioni di giocatori attraverso quanto sopra.

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Oggi gli I.C.s sono 34, sparsi per il mondo, e quello Italiano, fondato nel 1959, pur attraverso molte difficolta’ in quanto in Italia manca un po’ la cultura dello sport e della tradizione, si mantiene attivo partecipando ogni anno alle attivita’ organizzate a livello mondiale.

5 Commenti a “International Club: la storia”

  1. bruno scrive:

    non riesco a trovare da nessuna parte l’albo d’oro storico di tutti i vincitori del masters di tennis da quando e’ nato fino ad oggi:mi potete aiutare,ve ne sarei molto grato grazie ciao

  2. Avec Double Cordage scrive:

    http://en.wikipedia.org/wiki/Tennis_Masters_Cup

    http://www.masters-cup.com

    http://www.masters-cup.com/3/history/finals.asp

  3. Il_Gelataio scrive:

    http://www.atptennis.com/en/tournaments/profile/605.asp

  4. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Caro Bruno, ma anche Double Cordage e Il Gelataio, possibile che non vi siate accorti (invece di consigliare Wikipedia che in fatto di statistiche non è spesso attendibile) che nelle pagine di questo blog, sotto la voce Accadrà, rubrica di Remo Borgatti ci sono tutti gli albi d’oro del Masters, un sacco di altre notizie, la storia etcetera. Mi spiace molto perchè Remo fa un lavoro immenso e merita il vostro riconoscimento. Vi sarò grato se gli darete atto di tutto ciò in un vostro prox post, magari anche off-topic…inm modo da dare a Remo quel è di Remo, ok?

  5. Avec Double Cordage scrive:

    scusa Ubaldo hai naturalmente ragione, la voce Accadrà, curata da Remo Borgatti è ovviamente ottima, non mi dimenticerò mai più di menzionarla hai fatto bene a ricordarlo. Voglio spezzare una lancia a favore di wikipedia comunque, hai ragione che le statistiche spesso hanno delle pecche e non solo quelle, ma come ho gia scritto varie volte oggi giorno ci vuole scetticismo e spirito critico in tutto e bisogna sempre andare alle fonti, ed è proprio qui il bello di wikipedia che ti da delle notizie basilari e ti dice dove verificare e dove trovare le fonti di base e poi ci sono sempre molti altri link in modo da finire da borg a pasarell e poi puoi viaggiare da una lingua all’altra e fare ulteriori verifiche o trovare ulteriori spunti per viaggi e magari da pasarell vai a finire su axolotl

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