I 70 anni di Ion Tiriac auguri da un coetaneo
Ma chi ha scoperto Ivanisevic?

 
14 Maggio 2009 Articolo di Cino Marchese
Author mug

Virtual Tour: final day!  

Anche lui finalmente ha compiuto 70 anni. Auguri !!! Goran, però, l’ho scoperto io e non Ion…

Conosco Ion da sempre, da quando veniva a giocare per conto suo tutto il circuito Italiano di primavera per finire in Versilia a Viareggio dove era di casa. Da grande appassionato ne seguivo le sue prestazioni non impazzendo per il suo gioco, piuttosto rustico, ma sempre molto intelligente. Erano i tempi di quando passava molto del suo tempo libero da impegni nei tornei, al CT Parioli dove contava molti amici con cui spesso e volentieri organizzava scommesse o sfide.
Il suo sponsor era Francesco D’Alessio, che da buon doppista e re delle scommesse ne aveva intuito il talento e con suo padre Carlo lo supportavano e lo ospitavano a casa loro e con lui passavano moltissimo tempo. Famose erano le sue scommesse con Emanuele Scarfiotti, quelle dei bicchieri, le risse a Trastevere e le sue avventure galanti con attricette e gran signore. Ion era già allora un grande protagonista e si capiva che sarebbe diventato qualcuno. Un giorno al solito Parioli disse ai più intimi “ l’anno prossimo porto con me un ragazzino rumeno che diventerà il numero uno del mondo !”. Tutti si misero a ridere anche conoscendo la tendenza di Ion ad esagerare, ma quella volta era vero perché l’anno successivo si presentò al classico circuito di primavera in Italia con un certo Ilie Nastase. Ion aveva capito che ormai aveva fatto il suo tempo come giocatore, ma nello stesso tempo aveva iniziato la sua carriera di manager. Tutti quelli che seguivano il tennis allora furono fulminati dal talento e dalla fantasia di Nastase e Ion, che giocava ancora, andava in solluchero a vederlo e se lo mangiava con gli occhi. I D’Alessio erano fieri ed orgogliosi di avere dato la loro amicizia a questa coppia di rumeni e se ne facevano vanto con tutti. Ion comunque aveva capito subito dove poteva arrivare e l’anno successivo, pur mantenendo il suo amore e la sua riconoscenza all’Italia, puntò dritto agli Stati Uniti dove il tennis stava diventando un vero sport professionistico e dove parecchi avevano investito molti soldi. Mark Mc Cormack era il manager per eccellenza e controllava tutti i grandi australiani ed era da tutti considerato il numero uno del suo mestiere e di conseguenza diventò l’obiettivo di Ion che gli mise su di un piatto d’argento il suo gioiello. Mark, come tutti i grandi, cercò di approfittarsi della situazione e pose delle condizioni che mettevano Ion piuttosto fuori dai giochi e lo confinavano ai margini della operazione. Ion non rifiutò subito, ma volle riflettere e dopo un po’ di tempo su di un aereo in un trasferimento scrisse una lettera di suo pugno in cui rifiutò l’offerta di IMG e comunicò a Mark che avrebbe fatto lui il manager ad Ilie perché si era reso conto di poterlo fare. Sono a conoscenza di questo episodio perché dopo alcuni anni cambiai il mio mestiere di gioielliere e cominciai ad interessarmi di sport ed in particolare di tennis e nei miei primi viaggi in giro per il mondo andavo sempre a cercare Ion per farmi spiegare come funzionavano le cose e per carpire da quel bestione rumeno che nel frattempo aveva lasciato Nastase e si occupava di Vilas ed era diventato come era facile prevedere un uomo di grande successo. Passarono alcuni anni ed io diventai il rappresentante italiano di Mc Cormack e suo amico personale. Quando Mark venne a conoscenza della mia amicizia con Ion, che nel frattempo era diventato un temutissimo concorrente, mi incaricò di organizzare una cena con “baffone Tiriac”. Eravamo a New York in occasione degli US Open e da lì diventò un classico che si ripetè per molti anni a Parigi, Londra ed in tutti i luoghi più disparati. Io ero felice di sedermi al tavolo con queste due grandi icone dello sport e lo facevo con grande entusiasmo anche se queste cene erano degne di un film di Antonioni, perché i due seguitavano a studiarsi e a temersi e non si parlava mai di nulla. Una sera però Mark, uomo meticoloso e preciso all’inverosimile, tirò fuori dal portafoglio quella famosa lettera del rifiuto di Ion a diventare suo cliente e gli confessò che quello era stato forse uno dei pochi errori la lui compiuti, perché avrebbe dovuto capire che Ion non poteva diventare un comprimario e gli avrebbe dovuto offrire un ruolo diverso ed in questa maniera avrebbe evitato di farlo diventare un pericoloso concorrente. Ion aveva un’ammirazione sconfinata per il grande Mark che era sempre stato un suo modello di riferimento ed io capii che era stato fulminato da quel gesto che dimostrava tutta la stima che nel frattempo Mark aveva messo insieme per lui e capii anche che era sulla strada giusta perché se era così temuto dal più grande poteva aspirare a qualcosa di molto importante. E così fu ! Nella sua carriera manageriale Tiriac passò da un successo ad un altro. Da Vilas arrivò a Becker , Ivanisevic , Safin, ma capì anche che a controllare gli eventi dove il tennis “tira” è un grande affare e così passò dalla Germania alla Spagna con estrema disinvoltura e capacità. Nelle attività di Tiriac oggi il tennis è piccola cosa, ma rimane ed è una grande cosa che gli ha permesso di diventare uno degli uomini più potenti del mondo. Il suo amore per il tennis lo ha portato a fare sempre le scelte giuste e quando ha sbagliato da uomo intelligente e scaltro lo ha capito ed ha rimediato forse con un po’ di arroganza che gli viene dal potere, ma chi lo conosce bene come me sa che quando vuole una cosa sempre la ottiene.Tanti auguri per i tuoi settanta amico mio e vedrai che non sono così male e se telo dico io credici perche anche io li ho già fatti.

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5 Commenti a “I 70 anni di Ion Tiriac auguri da un coetaneo
Ma chi ha scoperto Ivanisevic?”

  1. allihies scrive:

    tiriac merierebbe un monumento solo per aver scoperto Ivanisevic!!

  2. marcos scrive:

    ieri, durante un quarto di finale del nuovo torneo di madrid, la regia ha inquadrato una stupenda raccattapalle: sono belle e, considerato quel che si vede in giro per i tornei, sono anche brave. uno dei cronisti (non ricordo se bertolucci o lombardi) ha commentato: “certo che tiriac si cura di ogni particolare”.

    probabilmente il suo successo si deve proprio a questo: ha sempre gestito in prima persona i suoi affari, occupandosi anche dei minimi dettagli.

    dal canto suo, cino è un pozzo di ricordi, preziosissimo per gli appassionati di tennis!

  3. BB 1980 scrive:

    Sempre godibilissimi gli amarcord di Cino Marchese

  4. Cino Marchese scrive:

    Eh no caro Allhies Ivanisevic lo ho scoperto io !!!! Successe a Milano al Trofeo Avvenire. Eravamo nel 1986 ed io oltre che occuparmi di recruiting, reclutamento, per conto della IMG ne dirigevo anche la filiale italiana ed aiutavo il mio amico Erino Zanti,Presidente del C.T. Ambrosiano, nell’organizzazione del torneo una delle massime prove per under 16. Goran con il papà Serdjean e la madre Gorena erano arrivati a Milano con una piccola Citroen ed erano venuti anche perchè la sorella di Goran doveva vedere uno specialista di malattie linfatiche di cui soffriva. Succede che vengono derubati e la loro piccola auto seriamente danneggiata. Io avevo già notato questo mancino particolarmente dotato e me ne ero invaghito ed al suo esordio ne vidi tutto il match contro un certo Mantegazza. Ne rimasi fulminato ed aiutai i genitori sia a vedere il Professor Bonadonna sia a rientrare a casa e a riparare la loro vettura. Segui poi il ragazzo ed ero sempre più convinto che sarebbe diventato un giocatore. Lo misi sotto contratto e cercai di dargli tutto di cui necessitava ed un anno e mezzo dopo era pronto per giocare da professionista. Fece praticamente il suo debutto in Australia agli Open e vinse subito un paio di partite destando l’interesse di tutti. Gli mandai subito Fabio Della Vida che lavorava per noi a seguirlo ed a tenere lontani gli avvoltoi. Uno di questi però era Tiriac che con pazienza e determinazione fece a lui ed alla sua famiglia una corte spietata che alla fine però ebbe successo. Questo fatto suscitò in Goran molte discussioni famigliari perchè lui era molto, ed è, affezionato a me. Tiriac però devo dire che gli dedicò molte cure e lo ha plasmato anche come carattere però non è stato lui a scoprirlo.
    Con amicizia
    Cino Marchese

  5. allihies scrive:

    Wow, grazie Cino per il meraviglioso aneddoto!!

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