Madrid: una “Caja”
poco magica.

 
19 Maggio 2009 Articolo di Roberto Commentucci
Author mug

Virtual Tour: ranking updated!  

Si chiude tra luci e ombre la prima edizione del torneo “1000” di Madrid, fortissimamente voluto da Ion Tiriac. E Roma ora ha meno paura.

Il potentissimo Ion Tiriac è una figura davvero controversa: novello Ulisse (“polyteknos”, ci dissero al Liceo) Ion il rumeno è l’uomo dai tanti ingegni, dai mille mestieri, dalle competenze diversificate, dalle amicizie potenti. In 70 anni di tumultuosa esistenza, ha già vissuto almeno 10 vite, tutte di gran successo. E’ stato giocatore, allenatore, coach, manager, talent scout, procuratore, organizzatore, banchiere, politico, in un turbinoso crescendo di ricchezza, successo e potere.

Solo lui poteva causare questo autentico terremoto nel mondo sostanzialmente ovattato del tennis contemporaneo.

In nome del suo faraonico progetto – trasformare il Master “1000” di Madrid, ormai tradizionale evento indoor autunnale, nella più importante tappa di avvicinamento al Roland Garros – si sono scatenate lotte furibonde fra gli organizzatori del vecchio continente, è stato degradato a torneino di seconda fascia il vetusto ma prestigioso evento teutonico di Amburgo (il cui albo d’oro, giova ricordarlo, risale ai tempi del Kaiser Guglielmo II), si è rischiato di buttare a mare il torneo di MonteCarlo, con grande sdegno di teste coronate. E soprattutto, si è andati molto vicini alla bancarotta dell’Atp.

Se infatti, qualche mese fa, il tribunale americano incaricato di dirimere la controversia avesse dato ragione ai furibondi organizzatori arabo-tedeschi, che avevano intentato causa di risarcimento dei danni all’Associazione dei Giocatori per il declassamento subito dal loro torneo, l’Atp, per ammissione dei suoi stessi vertici, avrebbe dovuto dichiarare fallimento.

Ma alla fine, come sempre, l’abile Ion l’ha spuntata. Il “suo” torneo si è giocato, ha registrato una memorabile semifinale tra Rafa e Djoko, ed è culminato in un finale a sorpresa, la sconfitta dell’enfant du pais Nadal per mano del risorgente Roger Federer.
Ora, posatasi la polvere dell’ultima palla, con l’ace che ha dato il titolo allo svizzero, è tempo di bilanci. Vediamo insieme come si può valutare la riuscita del torneo spagnolo e, soprattutto, se davvero il suo affermarsi può cambiare gli equilibri fra gli eventi primaverili europei, mettendo in ombra, come si teme da tempo, il nostro caro vecchio Foro Italico.

Un impianto moderno si, ma non esente da pecche.

Gran parte del battage pubblicitario per promuovere l’evento madrileno è stato legato, giustamente, all’avveniristico impianto della “Caja Magica”, una modernissima infrastruttura polifunzionale, dotata ben 3 campi “Stadium” con il tetto mobile (da 12.500 spettatori, da 3.500, da 2.500), più 4 altri campi “gara” e 9 campi per gli allenamenti, realizzato nell’ambito della candidatura che la citta di Madrid ha lanciato per l’organizzazione dei Giochi Olimpici del 2016. Un sogno, per chi, come noialtri, cerca vanamente da 30 anni di dotarsi di uno stadio per il tennis.

Tuttavia, va detto che l’impianto non ha convinto del tutto. In primo luogo, sul piano estetico. L’impressione, a vederlo dalla tv, non era quella rilassata, rassicurante e “a misura d’uomo” che si ricava dalle panoramiche dei tanti campi centrali, pur di stile moderno, che siamo abituati a vedere (Miami, Cincinnati, Indian Wells). Al contrario, l’utilizzo prevalente del grigio acciaio e la progettazione squadrata del complesso infondevano nello spettatore un inquietante senso di claustrofobia, e quasi pareva di stare in un film di fantascienza tipo “The Cube”. Insomma, sarà anche funzionale, la Caja Magica, ma è bruttina anzichenò, diciamolo.

Ma soprattutto, il problema maggiore è stato quello della qualità dell’immagine televisiva, risultata davvero scadente. Le ombre diffuse dalle strutture, l’abbacinante sole madrileno e il posizionamento delle telecamere rispetto alla luce hanno creato un mix micidiale, che ha messo a dura prova gli occhi dei telespettatori, in quasi tutti gli incontri giocati durante il giorno.

Un altro punto dolente è stato la qualità dei campi. Certo, si trattava di fondi nuovi, ma l’impressione, sia pure da lontano, non era particolarmente positiva. La terra, stranamente, era in alcuni punti più chiara, in altri più scura, e non aveva quel bel colore omogeneo che siamo abituati a vedere al ad esempio al Roland Garros: il numero di rimbalzi irregolari è stato davvero imbarazzante, e molti giocatori si sono lamentati con l’organizzazione.

Da rivedere, poi, anche l’orario di inizio degli incontri. Gli spagnoli, si sa, sanno vivere: mangiano tardi, vanno a letto tardi, si alzano tardi. Collocare i primi match della giornata alle 10 del mattino, non è stata esattamente una grande idea. Alcuni primi turni femminili, eroicamente trasmessi da Eurosport, sono stati giocati davanti ad una compagine di pubblico così esigua che quasi faceva rimpiangere la cornice (invero mesta) vista al Foro Italico una settimana prima, combined o non combined.

Il diavolo poi ci ha messo la coda in qualche altro piccolo particolare, come il livescore ufficiale dell’Atp, che per tutti gli incontri di qualificazione e anche per alcuni match di primo turno, si bloccava di continuo.

Il dilemma dell’altitudine.

Infine, il problema forse più grosso, e insieme il più insolubile: l’altitudine. Si è tanto parlato, in questi giorni, di come le condizioni di gioco in altura (Madrid è a 667 m.s.l.m.) siano sensibilmente diverse di quelle che si incontrano al livello del mare. Può sembrare, a prima vista, che 700 metri scarsi di altezza non siano sufficienti ad influenzare significativamente le condizioni di gioco. “E’ Madrid, mica hanno giocato sull’Everest” hanno scritto in tanti, specie i tifosi di Federer.

Ebbene, non è così. A questa quota la rarefazione dell’aria, pur non elevata, influenza il gioco in modo già marcato: la pallina cammina più velocemente ed è più difficile da tenere dentro le righe, il rimbalzo è più alto, è più complicato difendersi, controllare il passante e la risposta. Infine, il servizio in kick, ad alto rimbalzo, sulla terra in altura può diventare un’arma micidiale, a basso rischio (è più facile mettere in campo una traiettoria kick che una piatta) e ad altissimo rendimento. Federer ha giocato bene, ma probabilmente a livello del mare non sarebbe mai riuscito a vincere il 68% dei punti con la seconda di servizio, contro Nadal, sulla terra battuta. Nel suo piccolo, lo sa bene il nostro Potito Starace, che grazie al suo solido servizio in kick vanta una finale e una semifinale in un torneo importante come Kitzbuehel.
Lo stesso Nadal lo ha detto a chiare note. Sarà stato anche furibondo per la sconfitta subita davanti al proprio pubblico, ma in conferenza stampa ci è andato giù pesante: “Per me, questo torneo non ha niente a che vedere con Parigi. E’ praticamente un’altra superficie, le condizioni di gioco sono troppo diverse.”

Questa dichiarazione di Rafa, peraltro condivisa dalla gran parte dei giocatori e delle giocatrici, per Ion Tiriac deve essere stata peggio di un pugno in faccia.
E’ noto infatti che ormai da tempo i tennisti fanno pressione sugli organizzatori perché uniformino il più possibile le condizioni di gioco degli eventi preparatori ad un torneo dello Slam. I dirigenti più lungimiranti hanno raccolto la  sfida e l’hanno trasformata in una opportunità, come nel caso della “long hot summer” nordamericana sul cemento, trasformata negli “US Open Series” (una sorta di corsa a tappe in cui il tennista che mette insieme i migliori piazzamenti nella “series” ha diritto ad un premio aggiuntivo.
Da alcuni anni, tutti i tornei estivi americani e canadesi, da Indianapolis in luglio, fino agli US Open in settembre, si giocano sulla stessa superficie (mutuata da Flushing Meadow) e con le medesime palline.
L’idea è piaciuta talmente tanto, che hanno fatto la stessa cosa anche nell’emisfero australe, dove da quest’anno è stata creata la “Australian Open Series”.
Nella vecchia Europa, invece, si giocano tre Masters Series sul rosso su campi di velocità diversa (Montecarlo è un po’ più lento di Roma e di Madrid) e addirittura si piazza la “prova generale” ad una altimetria diversa!
Una follia, in nome del dio denaro.
Non stupisce, quindi, che la gran parte dei giocatori abbia preteso che a partire dal 2011 la prova di Madrid venga posizionata in calendario tra Montecarlo e gli Internazionali d’Italia.

Conclusioni.
A Roma siamo anni luce indietro rispetto a Madrid, con il nostro povero vecchio, angusto Foro Italico, tanto bello quanto scomodo. Occorre assolutamente terminare al più presto il nuovo centrale da 10.500 posti e risolvere il problema della copertura, la cui realizzazione resta in dubbio a causa dei veti politico-nostalgico-ambientalisti. Eppure il nostro torneo, nonostante le sue ataviche debolezze, e più per demeriti altrui che per meriti propri, non pare avere troppo da temere dalla rutilante giostra messa a punto dallo zigano baffuto. I giocatori di vertice andranno sempre a Madrid, è ovvio. Pecunia non olet. Ma non potranno mai rinunciare a Roma, insostituibile palestra e fucina per affilare le armi, in vista del Bois de Boulogne.

Perché, con buona pace di Tiriac e delle sue manovre, è all’ombra della torre Eiffel che si conquista l’immortalità. Quella dei moschettieri.

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45 Commenti a “Madrid: una “Caja”
poco magica.”

  1. laura scrive:

    ma scusa Roberto perchè allora non far disputare tutti i tornei e lepartite isempre indoor e rigorosamente a 0° gradi di altitudine ?ma state scherzando o fate sul serio? Come se le gare di sci si decidesse di farle solo quando il tempo è bello , ad una temperatura della neve sempre uguale ed assolutamente guai alle gare in notturna o che ne so….in america perchè la neve è diversa. per me sono discorsi demenziali anche e soprattutto nel tennis !Ogni giocatore si prepara per giocare partite che assolutamete possono avere esiti differenti anche per la diversa superficie ed è poprio questo che rende il tennis mai scontato.questo è quello che penso ecomunque le condizioni di gioco sono uguali per i due giocatori in campo sempre!!!!

  2. Nicola1985 scrive:

    condivido anche io le tue perplessità sull’impianto in generale…soprattutto a me nn sono piaciuti i due campi secondari coperti dalla tv,davvero claustrofobici come dici…cioè di qst tempi con qst bel sole(e madrid è pure una città calda mica amburgo per dire)a mio avviso un bell’impianto arioso,aperto,soleggiato si farebbe di gran lunga preferire rispetto a qst enormi container col tetto…il centrale invece non mi è del tutto dispiaciuto,sarei stato curioso di vederlo una volta chiuso per la pioggia(la copertura io cmq la reputo uno spreco di denaro,così come per roma…le due capitali,madrid soprattutto, non sono proprio londra o parigi quanto a precipitazioni)…detto ciò per valutare meglio bisognerebbe cmq prezenziare ad una edizione della giostra di tiriac,a 1000km di distanza i giudizi possono(sono)essere falsati

  3. Mauro Cappiello scrive:

    Sono d’accordo soprattutto con le perplessità sulla resa televisiva degli incontri. Specialmente sui campi secondari molto spesso era difficile vedere uno dei giocatori perché si muoveva completamente all’ombra. Penso anch’io che costruire una struttura così imponente per la copertura di tre campi a Madrid in un torneo che si svolge di questi tempi sia stato un grande spreco di denaro e un’inutile manifestazione di “potenza economica”.

  4. anto scrive:

    Sono d’accordo con te Rob…..e poi giocare in un campo tra coni d0ombra non è il massimo per i giocatori e nemmeno per il pubblico,.

  5. Giord scrive:

    Molto ma molto meglio Roma televisivamente! Si vedeva veramente male. E poi sono contro il combined. Diminuisce il livello medio dello spettacolo.

  6. Nikolik scrive:

    Ben detto, Roberto, Roma, come ho sempre sostenuto, non ha nulla da temere.
    Anzi, lo spostamento in avanti del torneo gioverà climaticamente a Roma: quest’anno è stato freddino e piovoso.

  7. Elisa88 scrive:

    L’impianto non mi è piaciuto nenche un po’, sarà nuovo e avrà tutte le comodità possibili, ma mi è sembrato freddo, angusto, non ti dava alcuna bella senzazione, non so bene come spiegarlo… Per esempio non ti trasmette di sicuro quell’emozione che a me dà per esempio il centrale di Wimbledon… Spero proprio che non creino una struttura simile a Roma, va bene che siamo nel 2009 ma comincio a pensare che un simile centrale al foro italico sarebbe proprio un pugno in un occhio…
    Poi non ho capito una cosa: per quale motivo il torneo di Madrid, alla sua prima edizione in queste vesti in sostanza è più importante di Roma??? Nel femminile per esempio giocarlo è obbligatorio per le prime, Roma no e a Madrid vengono assegnati più punti…
    Tiriac ha inoltre detto che in futuro il torneo di Madrid verrà giocato su una terra blu, chissà come sarà…

  8. Agostino scrive:

    La cosa più negativa e sorprendente è stata l’assenza del pubblico. Capisco che per il barboso spettacolo femminile qualche spalto vuoto pure potesse starci, ma quando hai i primi 9 del mondo mi devi fare tutto esaurito dal martedì. Invece ampi spazi (oltretutto grigi) che a Roma non si vedevano di certo.
    Era così anche per il torneo indoor? A me non sembra…

  9. SpanishWarrior#1 scrive:

    Sono pienamente d’accordo con le “critiche” portate alla struttura del centrale madrileno. Troppo squadrato, troppe ombre strane sul pubblico per non parlare di quelle in campo: davvero brutto. Mi spiace dirlo ma è così che appare la struttura e non bastano gli abbellimenti vari e l’evidente fatto che siano stati spesi tanti, tanti, tanti soldi per mettere su il torneo.

  10. marcos scrive:

    a prescindere dal giudizio sulla forma degli stadi (dovrei andarci per esprimermi), quanto alla funzionalità, siamo ai minimi termini. il taglio delle ombre sul campo, in specie sul campo uno, è la chiara dimostrazione che chi ha disegnato quello stadio non ha tenuto conto delle attività che al suo interno si sarebbero tenute. come discoteca, a mio parere, andrebbe benissimo…oppure come campetto da minigolf.

    sul centrale, la decisione di separare i box con le lamiere dev’esser stata presa in un momento di poca lucidità: io credo che qualcuno si sia ustionato, nelle ore calde del primo pomeriggio. per questo, le prime file degli spalti andrebbero convertite in serre tropicali.

    su sky sport extra (manco a farlo a posta, correvano le immagini dei due centralini, pieni di ombre), durante la settimana, hanno trasmesso i migliori incontri: tommasi, infatti, era quasi sempre lì, lasciando il centrale (sky sport 3) ai colleghi più giovani: purtroppo, si vedeva quasi niente. tra la definizione più scarsa del canale extra e le ombre proiettate in campo, si indovinava la palla, cercando di interpretare il termine dei gesti dei tennisti: mai visti tanti contropiede come a madrid sul campo uno e sul campo due. contropiede per i telespettatori, oltre che per i giocatori: uno era convinto che murray avesse tirato un lungolinea e, invece, la palla compariva magicamente in diagonale, sul dritto dell’avversario.

    preferivo di gran lunga amburgo e madrid al coperto, che ricordo con spalti sempre gremiti.

    la ricchezza ed il potere non sempre partoriscono buoni frutti.

    prima di dire che siamo di fronte ad uno dei peggiori master series, aspetto ancora un paio di edizioni: altro che sogno del quinto torneo dello slam, caro tiriac!

  11. Quaiomic scrive:

    Ma come fai Comentucci a paragonare la caja magica con impianti come miami, indian wells (che sono senza tetto!), casomai bisognerebbe fare un confronto + calzante con il centrale dell”Australian Open, tra l’altro dare dei giudizi estetici senza avere visto l’impianto dal vivo mi sembra assurdo.
    Ho trascorso tutta la settimana a Madrid e posso dire che l’impianto è sontuoso con un centrale che al completo è memorabile.
    I rimbalzi irregolari ci sono stati, ma se paragoniamo quel campo a quello del foro degli ultimi 2 anni (pieno di buche e di accumoli di terra) potrebbe sembrare un biliardo.

  12. marcos scrive:

    quaiomic, è sbagliata la mia impressione sui separatori in lamiera? scottano, oppure la loro verticalità ne attutitisce l’assorbimento del calore solare?

  13. pedrinho&luvanor scrive:

    Caro Rob, si dice che il nostro nuovo centrale sarà una struttura leggera in vetro e acciaio.
    Si dice che sarà una struttura avveniristica.
    Si dice che il nostro stadio sarà uguale all’Arena di Amsterdam.
    Si dice che l’Arena è costata 450 milioni di Euro e il nostro Centrale costerà 30 milioni di euro.
    Si dice che sarà una struttura temporanea.
    Si dice che sarà smontabile.
    Si dice che sarà polivalente.
    Si dice che sarà con il tetto mobile.
    C’e’ una certezza: Non c’e’ in giro una sola foto del nuovo Centrale.
    Fai lo scoop: pubblica per primo una foto del nuovo centrale.

  14. Agassi71 scrive:

    La Spagna, il sole, il caldo… ma quando ho acceso la tv la prima volta mi sembrava trasmettessero gli Open della Transilvania…
    Per gli spettatori sul posto l’impianto sarà anche stato confortevole, ma al giorno d’oggi la resa televisiva non può essere ignorata.
    Un impianto che trasmette claustrofobia, un contrasto pazzesco tra la parte in ombra e il piccolo rettangolino bianco di sole.
    A quel punto meglio chiudere il tetto e giocare indoor…

  15. tore scrive:

    Volevo solo darti alcune precisazioni sulla “Caja Magica” essendoci stato tre giorni, partiamo dall’inizio , vedendolo da fuori ti sembra un centro commerciale tutto in acciaio disperso nella periferia di Madrid senza verde intorno senza alberi e con un viale d’ingresso inquietante.
    Finiti i lati negativi!
    Entri all’interno della scatola e ti sembra di entrare in un mondo nuovo ,tutto dedicato al tennis e ad attività colletareli (sponsor ristotazione divertimenti concerti ecc…) ascensori che ti portano su e giu megaschermi con risultati in diretta,e tutto e dico veramente tutto cio che un appassionato di tennis può desiderare.
    La mia sensazione è stata incredibile sei all’interno di una scatola(caja) guardi a destra lo stadio centrale ,guardi a sinistra il campo e davanti lo stadio due senza mai uscire dalla caja.
    Passiamo ai campi lo stadio 2 e 3 sono fantastici piccolini ( 3500 e 2500 posti ma belli seggiolini comodi e visuale ottima da qualsiasi angolo).
    Lo stadio centrale bellissimo però…e arriviamo ai pero appena entri ti prende un pugno nell’ occhio sono i palchi in acciaio ..terribili, e poi quanti ce ne sono?????un altra cosa che non mi è piaciuta avevo un cavo audio che dal campo saliva all’altoparlante sulla copertura, quindi il campo lo vedevo con una striscia nera! con tutti i soldi che hanno speso non potevano farlo passare da fuori, qulache metro di cavo in più…
    Per finire credo che fra un paio di anni quando gli alberi appena piantati saranno cresciuti il prato inglese folto e i trasporti più regolari sara il miglior impianto d’Europa per il tennis dopo Wimbledon veramente una chicca!

  16. Voortrekker Boer scrive:

    Mah come al solito si tende a voler dare giudizi spesso affrettati un po’ da bar sport. Ricordiamoci cmq che il torneo è alla sua prima edizione e che la Caja Magica non è ancora del tutto completa. Per quanto riguarda il tetto resta comunque una scelta vincente in ogni caso. Che la struttura sia brutta, bè queste sono opinioni del tutto personali, architetti come Renzo Piano, Forster etc..hanno fatto grandissimi complimenti alla struttura.
    Poi vabbè gli italiani sono bravi a criticare tutto e tutti ma quando si passa ai fatti: “zero tituli” anche perchè il nuovo centrale di Roma non si vede da ormai un paio d’anni e probabilmente non si vedrà nemmeno nel 2010.
    La rettorica anti-Tiriac se la poteva pure risparmiare il sig.Commentucci, meglio un Tiriac che 10 Binaghi o Palmieri.

  17. Feanor scrive:

    Allora, visto che questa storia dell’altura è ormai una vexata quaestio, dicevano gli antenati, buttiamoci dentro un po’ di oggettività matematica.

    La formula per calcolare la pressione media a una quota z è P(z)= P(s.l.m)x exp(-z/H), dove H è l’altezza di scala (7.000 metri), P(s.l.m) è la pressione standard sul livello del mare, pari a circa 1013 hPa. Per chi non è pratico, exp(-z/H) equivale al numero di Nepero e= 2,718.. elevato alla -z/H.

    Dunque la pressione a Madrid è P(z)= 1013hPa x 0,909= 920 hPa circa. Un valore che non si discosta molto da quelli che si hanno in pianura quando c’è bassa pressione e brutto tempo. Se poi consideriamo che a Madrid splendeva sempre il sole..

  18. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Ragazzi, è la PRIMA edizione del torneo, in quello stadio.
    Non attacchiamo il nuovo degli altri, noi che le cose non le sappiamo costruire, non le sappiamo fare.
    Aspettiamo il nostro, di nuovo stadio: aspettiamo il nostro, di nuovo torneo. Poi riparleremo della Spagna e di Madrid.
    Per il resto, l’altura non è un vero problema. I coni d’ombra si.

  19. Roberto Commentucci scrive:

    Grazie a tutti per i commenti. Inizio a rispondere alle vostre sollecitazioni.
    Sul tema dell’altitudine, iniziamo da Laura che mi contesta di voler far giocare il tennis solo indoor e al livello del mare. Credo che non ci siamo capiti. Ovviamente il risultato del campo è validissimo, perfettamente omologabile e non “falsato” dalle condizioni di gioco. Quel che io volevo rimarcare è che giocare in altura, con condizioni diverse da quelle di Parigi, non consente a Madrid di proporsi in maniera credibile come prova generale del Roland Garros, nonostante i grandi investimenti. Tutti questi tornei, infatti, pur vivendo di vita propria, continuano ad essere considerati dai giocatori e dai loro staff come delle tappe di avvicinamento alle prove dello Slam, che restano gli appuntamenti clou della stagione. Quindi nella competizione con Montecarlo e Roma, l’altura pone Madrid in condizioni di inferiorità.
    Rispondo poi al fisico Feanor, che ringrazio per il suo contributo scientifico. Che però mi pare non sia completo. Abbiamo assodato che mediamente fra Madrid e Parigi ci sono circa 90-100 millibar di pressione di differenza. Bisognerebbe ora completare l’analisi calcolando la differenza di attrito che questo comporta per la pallina. A mio avviso, sulla base di quanto ho visto in tv e di quanto ho sentito nelle interviste, è una differenza non certo elevatissima in assoluto, ma comunque non trascurabile e che soprattutto dà problemi di adattamento ai giocatori.
    A Quaiomic dico che ha ragione: avrei dovuto fare il raffronto tra Madrid e altri impianti coperti. Tuttavia, mi pare che, da quanto si vede in tv, il paragone estetico tra la Caja Magica e Flinder’s Park, ad esempio, è ancora perdente per Madrid. Non sono però d’accordo sul fatto che non si possano dare giudizi estetici se non si è stati sul posto. Viviamo nell’era delle telecomunicazioni e ciò che appare in tv è quasi più importante di ciò che è nella realtà. Quindi se una struttura ha poco appeal televisivo, ciò rappresenta un difetto intrinseco. Si vende peggio di una che invece sembra più accattivante, a prescindere di come stiano le cose in realtà.
    A Voortrekker: non intendevo certo fare paragoni tra Tiriac e i nostri dirigenti. Ho parlato di Roma più tranquilla più per demeriti altrui che per meriti propri.
    E ritengo che il nodo del campo centrale del Foro Italico e della relativa copertura debba essere sciolto il prima possibile, pena la nostra residua credibilità come sistema-Paese.
    Ma Tiriac, davvero, mi sta antipatico, e penso di avere il diritto di scriverlo.

  20. Quaiomic scrive:

    Caro Marcos: Ero posizionato proprio nei palchi e posso garantirti che anche esposti al sole non trasmettevano eccessivo calore ne riflesso.
    Devo però dire che l’organizzazione è notevolmente migliorabile, per esempio i risultati degli altri campi non erano visibili all’interno dei campi stessi ma bensì da un unico schermo posizionato nei pressi dell’ ufficio informazioni, non si vedevano i risultati dei match già giocati ed a fine giornata non era disponibile il programma del giorno dopo, ma questi sono dettagli migliorabili nel tempo.
    Quello che conta è che loro hanno un impianto (costruito in 3 anni) che ospita 3 campi coperti d’ avanguardia (hanno un cordone di vetri tra le tribune ed il tetto che favoriscono l’ afflusso di luce solare ed un impianto di illuminazione incorporato nella struttura che gli conferisce un pregevole effetto.
    Per quanto riguarda il foro italico per dirla alla Tommasi finchè non vedo non credo e ditemi voi se ci sono delle possibilità che quell’impianto possa essere pronto fra meno di un anno in un paese da presa per il c..o come il nostro (credo che a questo non creda nemmeno il cortigiano Comentucci).
    Un Saluto.
    Quaini Michele.

  21. Voortrekker Boer scrive:

    Che Tiriac sia antipatico sono io il primo a dirlo, ma non per questo cerco di sminuire quel che di grande ha fatto per il tennis negli ultimi anni.
    Mi aggrego volentieri a MEW che con i suoi toni pacati e gradevoli dice sommessamente quel che penso da una vita, capaci nel far nulla e bravi nel criticare tutto. Per quanto riguarda i coni d’ombra sono d’accordo. Insostenibili nei campi secondari, ma accettabili sul centrale (capita anche a Roma) e ad essere puntigliosi le cosiddette ombre sul lato corto ci sono anche a Melbourne Park e nello stadio di Tokyo.
    Caro Commentucci per quanto riguarda il centrale di Roma ne parliamo io e lei dal 2007, all’epoca si diceva (e lei stesso mi sembrava davvero molto convinto) che per il 2009 si sarebbe giocato in una struttura nuova e moderna, così non è stato e per 2010 presumo che sarà ancora così. Tiriac a fine del 2006 disse: nel 2009 si giocherà un combined a Madrid su terra rossa in uno stadio nuovo e dotato di coperture, molti gli risero in faccia dandogli del pazzo (un po’ lo è) e del visionario. Mi sono perso qualcosa oppure a Madrid è successo qualcosa la settimana scorsa?
    P.S. il discorso altitudine è giusto se visto in ottica pre-Parigi, ma irrilevante se lo si paragona a stravolgimenti di superfici ben più gravi avuti negli ultimi anni

  22. enzo cherici scrive:

    “Per quanto riguarda il foro italico per dirla alla Tommasi finchè non vedo non credo”

    Era Tommaso, non Tommasi ;-)

    (si gioca eh)

  23. pibla scrive:

    Peccato Quaiomic, avevi fatto un paio di interventi non malvagi e poi con un’affermazione, a fine secondo commento, che va inutilmente sul personale e quanto mai gratuita sei sprofondato al livello di commento più basso possibile…
    Saluti.

  24. Mauro Cappiello scrive:

    Al di là delle apprezzabili osservazioni delle persone presenti sul posto, rimane il fatto che per una settimana si è visto uno spettacolo indecente dal punto di vista televisivo, con campi tagliati in due dalle ombre e giocatori indistinguibili. Si può discutere finché si vuole, ma questa, secondo me, in un torneo nuovo e organizzato da un personaggio scaltro come Ion Tiriac, rimane una pecca gravissima e sulla quale non so fino a che punto si possa lavorare per rimediare in futuro.

  25. Mauro Cappiello scrive:

    E aggiungo, se posso, che io, spettatore unicamente televisivo, non baratterei per nulla al mondo la Caja magica di Madrid col Campo Pietrangeli di Roma.

  26. Nicola RF scrive:

    Ma… non è che mi interessano tanto i ragionamenti sui tornei. Credo che a bocce ferme visto l’impianto che gli spagnoli hanno messo in piedi, e data la solidità del loro movimento… beh meritassero questo master 1000. Mi dispiace per i tedeschi. Le superfici uniformi? Bene, ma non troppo! Mi spiego: credo che un professionista che prende un assegnone come quello che hanno preso i nostri eroi a Madrid… beh non è il caso che si lamenti troppo se la superficie è un pò più o un pò meno! Che giochi, punto! Eppoi in altura è premiato il kick? Tanto meglio per chi lo sa fare, tanto peggio per chi non lo sa fare. Mi sembra il mio compagno di squadra che sa solo buttare la palla di là e che si lamenta del cemento perchè aiuta gli avversari col servizio e con i vincenti. Credo insomma che uniformare un pò sia un bene, ma occorre anche che non si appiattiscano le caratteristiche di gioco. Per esempio credo che il finale di stagione sarebbe giusto concepirlo con superfici sintetiche indoor velocissime: chissà che riuscissimo a rivedere qualche volee!
    Saluti a tutti!

  27. Nicola RF scrive:

    Eppoi ragazzi attenti a criticare Madrid… dall’alto dei nostri tubi innocenti mi sa che non abbiamo molta voce in capitolo!

  28. +PSTN+ scrive:

    Voortrekker Boer
    “P.S. il discorso altitudine è giusto se visto in ottica pre-Parigi, ma irrilevante se lo si paragona a stravolgimenti di superfici ben più gravi avuti negli ultimi anni.”

    Ma se dal 2011 sarà posizionato (la pretesa è stata accettata?) tra Montecarlo e Roma il problema sarà ridimensionato cioè ci sarà ancora un solo anno (il 2010) con questa collocazione assai discutibile in ottica Parigi.

    Mentre per quanto concerne la festuca, siccome credo che VB si riferisse principalmente a questo, anch’essa verrà riseminata dal 2011 o magari dal 2012 per il torneo Olimpico?

    (Naturalmente sono ironico, meglio specificare)

  29. Nicola L. scrive:

    Non sono del tutto d’accordo con il però sempre pacato ed educato Roberto e pertanto non capisco perchè, di fronte ad un intervento opinabile ma corretto, si debba rispondere, come ha sottolineato Pibla, con offese che Roberto non merita. Quaiomic vuol farci pesare il fatto di essere stato tra i vip accomodatisi nei palchi tutto acciaio stile sala autopsie della Caja Magica? Felice per lui, ma ha perso un’occasione per essere elegante. E’ evidente che il baffone è arrivato un pò in apnea a questo torneo. Tutti condivisibili gli appunti sui tagli di luce, sulla freddezza dell’impianto, io aggiungo che se fossi uno dei main sponsor mi incazzerei per il modo in cui non si vedevano le scritte di fondo sui campi secondari….. Ma In tre anni Tiriac ha convinto Madrid a creare questa struttura, che, piaccia o no, è all’avanguardia. Certo, la periferia di Madrid e l’acciaio non valgono il Foro ed il travertino del Pietrangeli. Ma sopra il travertino ci sono tubi innocenti posticci ed osceni, per quanto il quadro sembri accettabile…e poi anche il Pietrangeli risente dei giochi ombra/luce…in questo il RG non teme paragoni. Concordo invece sul fatto che l’altura rappresenti un elemento anomalo in un torneo che vuole preparare Parigi…provate a giocare a 700 m di altitudine su una collina italiana e ve ne accorgerete subito!

  30. Quaiomic scrive:

    Nicola.L.
    Mentre tù (o lei forse è + elegante) hai perso un occasione per stare zitto visto che ero sotto i palchi nei disabili e non tra i reali con la corona.
    Per quello che riguarda Comentucci, sarebbe offensivo dargli del cortigiano?
    Beh, cerca sempre di difendere il tennis italiano ormai del tutto indifendibile ma quantomai criticabile e rifondabile ad ogni costo.
    Scrivere poi un articolo sminuendo e sottovalutando la caja magica proprio da un italiano che risiede in un paese che ha perso tutti i tornei atp e che nell’unico torneo rimasto non riesce a costruirci un campo con il tetto questo mi fà ridere.

  31. Giord scrive:

    “Per quello che riguarda Comentucci, sarebbe offensivo dargli del cortigiano?” Per come la vedo io: Si. Comentucci spesso ci regala ottimi articoli dai quali nascono belle discussioni. Non ha mai nascosto il suo tifo per i giocatori italiani. Ma non capisco come questo non gli permetta di fare delle interessanti e leggittime considerazioni sull’impianto della Caja Magica. Mica stiamo parlando di San Pietro…

  32. Mauro Cappiello scrive:

    @ Quaiomic
    Se l’Italia ha perso tutti i tornei e non riesce a costruire un centrale per gli Internazionali la colpa non è di Commentucci, mi pare. La Caja Magica tanto decantata ha presentato alla sua prima pubblica apparizione difetti innegabili e qualcuno doveva pur dirlo.

  33. MarcoR scrive:

    Anche io ero a Madrid per il torneo. Alcune delle critiche mosse (scarsa visibilità sul campo, soprattutto quello “Arantxa Sanchez”, e terreno un pò così e così) possono anche essere condivisibili. C’è da dire tuttavia che i problemi di visibilità risultano più evidenti in televisione che sul campo dal vivo.
    Detto questo, a mio parere l’opera è strabiliante (anch’io in televisione ero rimasto inizialmente inorridito dalla profusione di metallo freddo a bordo campo, ma è un dettaglio, credetemi!). Lo spettatore vede molto bene ovunque sieda (a differenza dei succitati tornei americani) e l’impressione finale è di essere in una struttura davvero avveniristica. Basti immaginare che il campo Santana, il campo Sanchez e il campo 3 sono inglobati in un’unica mega struttura a forma di cubo (tutt’altro che opprimente o claustrofobica), capace di ospitare migliaia di persone senza provocare alcun disagio vista l’efficienza dei servizi di ristoro e igienici (numerosissimi).
    Non mi soffermo poi sulla lunghissima struttura di campi d’allenamento al coperto visibili da parte degli spettatori passeggianti attraverso dei vetri.
    Ma la cosa più importante, dal mio punto di vista, è che di supporto alla Caja Magica c’è un’efficiente rete di trasporti. Solo un esempio: in prospettiva, già da tempo, ed in pochissimi anni, hanno allungato una linea della metropolitana con nuovissime stazioni, per raggiungere anche il quartiere ove è sorto il complesso.

  34. silvio scrive:

    stimolante la discussione, io ci sono andato a Madrid 4 giorni ce ne fossero di impianti del genere sia come struttura, esteticamente magari discutibile ma funzinalissima sia come organizazzione con qualche piccola pecca ma facilmente risolvibile, e noi a discutere degli intenazionali di Roma come migliore torneo dove i servizi igenici sono in un cantainer provvisorio (che di igenico non ha nienta), la spazzatura ammucchiata sotto il campo 1, il servizio di ristorazione da vomito. utilizzano come centrale da due anni il magnifico Pallacorda deturpandolo con strutture tubolari, per non parlare del’ex centrale detto “dei crampi”,bagarinaggio selvagggio e “servizio parcheggio abusivo” e fortuna che c’è la città di Roma unica al mondo per fascino perchè il torneo messo in un altro contesto sarebbe gia morto prima di nascere ah dimenticavo sicuramente la zona VIP sarà all’altezza dei master per chi la può frequentare

  35. Feanor scrive:

    @Commentucci: con un po’ di ritardo a causa di altri impegni personali, ho finito i calcoli sulla differenza di attrito prodotta sulla pallina da tennis dalla differenza di pressione. Chiedo solo a te e ad altri eventuali lettori di avere un po’ di pazienza, perchè la cosa è un attimino complicata.

    La quantità realmente importante per determinare l’attrito non è la pressione, ma la densità dell’aria, che viene indicata con p (idealmente una “rho”, ma sono sprovvisto di tastiera greca al momento!). Onde evitare confusione la pressione viene indicata con P maiuscola. Per determinare la pressione bisogna combinare la legge idrostatica

    dP= -gpdH, dove H è la quota

    con l’equazione di stato del gas perfetto, la cui forma normale è pV=nRT ma che si può scrivere comodamente anche P=pRT. R è una costante del gas che, nel caso dell’aria, è 287.053. Combinando queste due equazioni risulta

    dP/P= -g/RT x dH , che purtroppo è un’equazione differenziale, che non svolgo qui. Vi chiedo di fidarvi del fatto che la soluzione dell’equazione è

    p(densità)=P(mare)/RT x exp(-g/RT x h). Mettendo i numeri, p=1,2 x exp(-0.0001166 x h). Quindi alla quota di Madrid (667 m) la densità è
    p=1,11

    Ora possiamo passare a calcolare gli effetti sul moto della palla. La resistenza dell’aria è R=cpv², dove c è un coefficiente di poca importanza. Supponendo che questa sia l’unica forza che agisce sulla pallina (lasciamo perdere la gravità per non complicarci la vita), l’equazione del moto è dv/dt = cpv². Altra equazione differenziale, a soluzione

    v(velocità)= -1/(cps) La velocità va secondo 1/p, cioè 1/densità.

    Facendo il rapporto tra la densità al livello del mare (1.225) e a 667 m, questo risulta essere 1,10.

    PERTANTO, ALLA FINE DELLA GIOSTRA, A MADRID LA PALLINA E’ DEL 10% CIRCA PIU’ VELOCE RISPETTO A UNA PALLINA COLPITA CON LA STESSA FORZA AL LIVELLO DEL MARE (PARIGI).

  36. Nicola L. scrive:

    @Quaiomic: mi spiace per il suo problema, ma non essendone a conoscenza non vedo perchè avrei perso l’occasione per starmene zitto. Ha hatto pesare a tutti il fatto di essere stato in uno dei palchi della Caja Magica senza aggiungere altro. E poi la mia frase era espressa in forma dubitativa……Quanto al ribadire che Commentucci sarebbe un “cortigiano” è a mio modo di vedere offensivo. Si vada a prendere in mano un dizionario della lingua italiana e legga il significato di quell’aggettivo. Commentucci potrà essere accusato di essere un tifoso, di essere troppo indulgente verso i tennisti italiani….ma essere cortigiani vuol dire un’altra cosa e non mi pare si possa dire a Commentucci di essere nè un dipendente nè un leccobardo della nostra Federazione.
    Visto che Tiriac ha provocato un mezzo terremoto per promuovere il suo torneo, che lo ha strombazzato coemse fosse il non plus ultra dei tornei mondiali, ebbene, gli si può dire che ha fatto un gran bel lavoro, che hano costruito una struttura che da noi avercela, ma che la ciambella non è proprio riuscita con il buco….e personalmente sono sicuro che l’anno prossimo farà meglio, quest’anno ha pagato il fatto di essere arrivato proprio sul filo di lana….Tutto qui. Anche Andrea Scanzi non è mai tenero con Commentucci, ma le sue punture di spillo sono molto più argute, eleganti….e competenti.

  37. MarcoR scrive:

    Silvio concordo pienamente con te sul fatto che se gli “Internazionali” non fossero stati fatti nella cornice romana sarebbero morti e sepolti da tempo come è avvenuto con Amburgo quest’anno. Inoltre trovo anch’io orribile la scelta di “omologare” il Pallacorda facendo perdere al campo (soprattutto televisivamente) quella atmosfera che era unica fra i vari campi nel circuito. Il fatto è che mentre gli altri Paesi investono nel tennis (e non soltanto la Spagna che i giocatori ce li ha!) il nostro Paese rimane affannosamente indietro. Le critiche mosse a Madrid sono il tentativo tipicamente nostrano di screditare l’operato degli altri per convincerci che in fondo anche noi non siamo poi tanto male. Ma non è così!
    Il fatto che poi si muovano critiche puerili forzando il paragone fra la Caja Magica con i tornei americani o addirittura l’Australian è già indice del livello cui gli spagnoli possono ambire quando decidono di realizzare una grande opera per lo Sport. Quando capiterà a noi invece che qualcuno, anche solo dalle semplici immagini televisive, possa criticare il nuovo centrale di Roma perchè non all’altezza dei tornei dello Slam?

  38. Roberto Commentucci scrive:

    Caro MarcoR, se c’è qualcuno che ha cercato di porre in evidenza i problemi strutturali del Foro Italico, non facendo sconti a nessuno, quello è proprio il sottoscritto.
    Ti rimando a questi articoli, scritti nell’ultimo anno e mezzo sulla materia.

    In questo, fra i primi, laanciammo l’allarme sul rischio di perdere il torneo di Roma:

    http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2395

    Poi ci sono anche altri pezzi con cui abbiamo seguito attentamente la vicenda:

    http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2347

    http://ubitennis.quotidianonet.ilsole24ore.com/2008/09/15/118395-foro_italico.shtml

    http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2417

    e da ultimo, durante la pioggia del torneo romano:

    http://ubitennis.quotidianonet.ilsole24ore.com/2009/04/28/169921-centrale_coperto_chimera.shtml

    Non credo che da altre parti tu possa trovare lo stesso livello di approfondimento, caro MarcoR.

    Quindi, dopo aver tanto insistito sulla vicenda del Centrale del Foro, penso di avere pieno diritto di dire che la Caja Magica non ha rispettato in pieno le roboanti promesse.

    Ma senza che nessuno si senta, per questo, autorizzato ad abbassare la guardia qui a Roma.

    Saluti.

  39. gigi scrive:

    Beh non vedo perchè il sig. Commentucci non dovrebbe poter criticare una (discutibile,almeno in tv)struttura soltanto perchè italiano.Piuttosto trovo ottimistica la sua previsione favorevole a Roma,perchè Madrid ha un po’ toppato.Credo che Roma stia un po’ stufando tutti,col solito pressapochismo degli italiani,incapaci di fare.
    Feanor:il 10% vuol dire pur sempre una quindicina di km/h in più dal fondo e 20 sui servizi.E poi quando il tempo è umido e c’è bassa pressione,non si gioca a tennis.
    Aggiungo che è stata impressionante la pochezza dei giudici di linea.Due terzi dei giudizi contestati eran errati,senza contare i diretti overoules dell’arbitro.
    Altro che Miami o Indian wells,dove gli apparentemente spenti vecchietti ne sbagliavano una su venti,dimostrando alle volte(vedere Lijubicic)di vederci meglio del falco.E si che,sul cemento,con le velocità attuali di palla,il giudizio è molto,molto più difficile.Provare per credere!

  40. MarcoR scrive:

    Gentile Commentucci, effettivamente mi è difficile trovare approfondimenti maggiori sull’argomento, del resto è per questo che leggo sempre i suoi articoli. Le mie critiche tuttavia non muovono sulla base di una suo presunto e generalizzato atteggiamento filo-italico a prescindere, in quanto una simile impostazione non le è propria, e ne sono ben consapevole. Se le ho dato questa impressione non era mia intenzione e me ne scuso.
    Semplicemente non condivido nè l’ottimismo del periodo conclusivo del suo articolo, nè il fatto che le promesse roboanti della vigilia si siano spente fragorosamente al termine di questa edizione.
    Chi come me segue il tennis da anni, a volte sul posto, può testimoniare un evento fatto con tutti i crismi e in prospettiva di nuovi sviluppi.
    Saluti

  41. MANU scrive:

    certo che per affermare che roma non ha nulla da temere, innanzitutto dovevamo avere lo stadio nuovo quest’anno come ci avevano promesso… e poi sentendo le opinioni di Tommasi e Clerici sull’organizzazione del nostro torneo, avrei qualcosa da ridire… tubi metallici che intralciano la visuale dalla cabina commento, (definito in diretta anche da Massimo Marianella “una vergogna”), Clerici che deve pulire personalmente ilo vetro della cabina, che si deve portare una sedia da casa perchè lì non c’è, monitor distanti dai commentatori e contro luce… direi che prima di definire “più ombre che luci” la caja magica, dovremmo guardare a casa nostra

  42. theresa scrive:

    A parte la bruttezza asettica metallica della Caja che sembra una scatoletta simmenthal,quando vedo quelle ombre che falsano la visuale sul campo di Madrid,pastrocchi che facciamo anche qui da noi,mi chiedo gli ingegneri che ci stanno a fare?!Per quel poco che ne sò io certi problemi dovrebbero essere di loro competenza,e possono benissimo essere evitati. Mi vengono in mente i favolosi antichi egizi che centinaia di migliaia di anni fà innalzarono opere incredibili dimostrando una conoscenza spaziale della materia ingegneristica.In Egitto c’è una piramide,e adesso sò che stò per fare una figuraccia ma meglio non sò esporvi,questa meraviglia,vi dicevo,fù studiata da quei maghi per far si che la luce del sole penetrando all’interno,centrasse la tomba di un faraone precisamente sulla testa,componendo un cono di luce ma solo ad una determinata ora del giorno

  43. Emiliano Faeti scrive:

    L’impianto farà pure schifo ma mi spiegate perchè all’estero riescono, nel bene o nel male, a costruire qualcosa mentre da noi abbiamo sempre questa fatiscente struttura provissoria??? Negli ultimi 2 anni il Foro Italico è stato in condizioni vergognose per un “Masters 1000″.

  44. BNL Kazam scrive:

    Funzionale.. ma state scherzando? Zone d’ombra, riflessi di sole, suono della pallina attutito, per non parlare della disposizione delle panchine agli angoli dell’impianto. Una struttura decisamente sovradimensionata, pachidermica e mal progettata.

  45. Wendell Bullard scrive:

    If only I had a quarter for every time I came to http://www.blogquotidiani.net… Incredible writing.

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