Non è la tecnica
che manca ai nostri

 
17 Aprile 2009 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

La verità è che manca a loro la testa. Cioè la capacità di giocar bene i punti importanti. Fognini avanti 5-0 smette di spingere, Bolelli fa un break a Ljubicic e perde subito il servizio nel game successivo. Un problema di maturità? “Gioca come uno junior” dice un inglese di Fognini. Sarà mica in malafede?

Hanno perso tutti e due negli ottavi , Fognini e Bolelli, ed entrambi hanno motivo di rimpiangere l’occasione perduta. Anche se ovviamente l’aver raggiunto gli ottavi, a questi chiari di luna, resta un bel titolo di merito.

Non si sa chi più dei due, in verità, abbia perso un’opportunità _ comunque sfumata in due set, seppur ravvicinati _ perché se alla vigilia dei due incontri Fognini non sembrava avere troppe chances contro il n.4 del mondo fresco campione di Miami _ e ciò sebbene lo scozzese sulla terra battuta non valga forse quel ranking _ invece Bolelli _ e non solo per motivi di classifica, n.41 contro n.66 _ partiva se non favorito almeno alla pari con Ljubicic. Almeno secondo me che, evidentemente mi illudo sempre un po’ sul conto dei nostri, salvo magari venirne ripagato dagli stessi giocatori con mille lamentationes: mi considerano sempre troppo critico nei loro confronti.

Per seguire Fognini e Bolelli insieme la soluzione era una sola, purtroppo. Stare in sala stampa e guardare tre monitor. Perché tre? Perché la partita di Bolelli sul campo 9 la si vedeva malissimo su un monitor con telecamera fissa ma senza che si potesse leggere il punteggio: bastava dare un’occhiata a Fognini per perdersi lo score. Era giocoforza tenere quindi sott’occhio un terzo monitor con i risultati live.

La situazione francamente faceva rabbia: non abbiamo mai (o quasi) due giocatori negli ottavi di un Masters e li mettono entrambi in campo alla stessa ora! Bolelli per di più su un campo infelice, il n.9, dove perfino cinque minuti prima che scendessero in campo non si riusciva a entrare, tanto era piccola la tribunetta prospiciente. L’organizzazione del torneo è stata davvero deficitaria e nessuno riuscirà mai a spiegarmi perché mai abbiano messo Davydenko-Nalbandian _ se non per un omaggio alla loro condizione di testa di serie, n.8 e n.12 _ sul campo dei Principi dove a vederli sono andati quattro gatti, mentre fuori dal 9 la gente era – ed era più che prevedibile _ appollaiata sulle scalette. E molti erano costretti a seguire il punteggio dalla voce dell’arbitro senza vedere un tubo. Mica potevano venire in sala stampa anche loro.

Quando Fognini ha perso il suo match _ sbagliando il matchpoint in un modo che sottolineava tutta la sua frustrazione _ ho provato invano, con il collega Martucci della Gazzetta, ad andare sul campo n.9. Respinti con perdite. Giusto il tempo di captare l’entusiasmo degli italiani più fortunati che hanno visto Bolelli strappare il servizio a Ljiubicic sul 4-3 nel secondo set e la loro delusione quando Simone ha immediatamente ceduto la battuta nel game successivo, con Simone che faceva volare la sua racchetta per la seconda volta nel match: sentivo l’arbitro dargli l’ammonizione e il penalty point e tornavo in sala stampa per vedere le fasi finali del secondo set quando, lì sul campo di Bolelli, arrivava papà Fognini ancora in preda alla rabbia per le diverse occasioni sprecate per il 4-1 nel secondo set da Fabio. Ce l’aveva, Fulvio, anche con chi commenta su Ubitennis.com criticando il figlio: “Quando vince dicono che l’avversario giocava male, quando perde dicono che è lui a giocare male”. Ovviamente erano sensazioni a caldo e vanno prese con beneficio d’inventario. Io stesso ho cercato di spiegargli, a) che nessuno ce l’ha con Fabio b) che se lui stesso sottolinea che, ad esempio, Fabio non ha messo quasi mai la “prima” contro Cilic e poi vince ugualmente 6-2,6-0 non si può ragionevolmente pensare che al di là di un’ottima prestazione di Fabio, non ci sia stata anche contemporaneamente una modesta performance di uno che è il n.18 del mondo. Domandarsi se Cilic potesse avere qualche problema, come hanno fatto Golarsa e Pero, e ci dimandavamo tutti in sala stampa, era non solo più che legittimo, ma direi quasi dovuto per chi fa questo mestiere. E non ha nulla a che vedere con la malignità.

Tornando a Bolelli ho appena sentito la sua intervista, di cui ascolterete anche l’audio su questo sito. Ebbene niente di inatteso: Bolelli che ti dice che è abbastanza soddisfatto del suo torneo _ gli ho sempre sentito dire così, anche quando aveva perso al secondo turno _ che ha giocato abbastanza bene, che il bilancio è positivo, che gli dispiace aver perso qualche buona occasione, alcune palle break nel primo game del match, qualche punto importante a fine primo set e anche a fine secondo, “dopo aver sbagliato il game successivo a quello nel quale avevo fatto il break”.

Niente di inedito per la carta stampata.

Poco prima Fognini non si era espresso meglio, quando aveva negato di avere alti e bassi: “E’ stato lui a salire, dallo 0-5 in poi”.

Insomma nihil novi sub sole. La verità vera è che i nostri due giocatori non sono tecnicamente tanto inferiori agli altri, ma sono _ al momento almeno _ meno forti di testa. Mentalmente. Vedi Murray palleggiare con Fognini _ che ha messo a segno molti più vincenti, e anche più errori _ e vedi che lo scozzese gioca tranquillo punto dopo punto, senza avere mai fretta. Invece il nostro a un certo punto veniva preso dall’angoscia di tentare qualcosa di diverso. Era come se tu gli sentissi salire l’ansia. Murray palleggia di dritto (il suo colpo meno sicuro) con souplesse, anche il polso sembra meno rigido più capace di ammortizzare i colpi avversari, più capace di modularlo. Invece Fognini ha meno mezze misure, ha più bisogno di tirare la frustata, anche quando la palla è molto bassa perchè choppata, quindi più spesso ne perde il controllo. Qui non è solo un problema mentale, ma un tantino anche tecnico. Se è tranquillo,certo, riesce ad ammorbidire un po’ di più l’impatto, se è rigido meno.

La sua palla, in genere, passa più vicino alla rete di quando non passi quella di Murray, resta meno sul piatto corde, e così non di rado o la mette in rete o la stecca. Più di dritto, direi, che non di rovescio, colpo magari meno incisivo (anche perché tende a giocarlo più spesso in diagonale, salvo che sul 40-0 quando allora prende il rischio di rispondere lungolinea) ma alla fine anche più regolare.

Stesse cose, in soldoni, si potrebbero scrivere anche per Bolelli. Ljubicic è pericoloso quando serve _ e difatti ha fatto 14 aces, tanti per un match sulla terra battuta, anche se il vento aveva spazzato via la terra rossa velocizzando il campo: si sa, peraltro, che purtroppo Bolelli non è un fenomeno di reattività e spesso i suoi avversari mettono a segno più servizi vincenti che non abitualmente contro altri avversari; questa è la prova di quanto dico _ ma quando si scambia Bolelli nei confronti di Ljubicic tecnicamente dovrebbe avere più spesso il sopravvento. “Comandavo quasi sempre io…” _ avrebbe detto infatti Simone.

Però troppo spesso, soprattutto nel finale dei due set _quando guarda caso… la tensione sale _ veniva preso dalla fretta (proprio come Fognini!) e l’errore arrivava magari già al secondo scambio. Sui colpi di rimbalzo, soprattutto scambiando sul dritto di Ljubicic che è quasi sempre soltanto un colpo di contenimento, Bolelli non dovrebbe quasi mai perdere un punto. Invece ne ha persi tanti.

Pistolesi _ maestro anche nella “protezione delle sconfitte dei suoi poulain” …fa parte dei suoi compiti peraltro _ dirà, e sentirete anche il suo audio, che Ljubicic è un ottimo giocatore di terra battuta, ricordando la semifinale che raggiunse anni fa al Roland Garros, ma io _ che faccio l’avvocato del diavolo così come Pistolesi fa l’avvocato di Bolelli _ ricordo che Ivan battè tutti giocatori classificati più vicini alla centesima posizione che alle prime, negli ottavi Ruben Ramirez Hidalgo, nei quarti Benneteau…e anche che se è arrivato ad essere n.3 del mondo, dei 20 tornei in cui è stato finalista (e vincitore) non ce n’è uno giocato sulla terra rossa all’aperto.

Insomma secondo me, anche se Ljubicic vale più dell’attuale n.66 Atp _ ma certo meno che n.3 (“Valgo n.30…”_ aveva detto lui stesso a Ubitennis l’altra sera dopo la sua vittoria su Del Potro)_ rappresentava comunque un’occasione abbastanza favorevole per il nostro giocatore che purtroppo non ha saputo approfittarne.

Certo, direte voi, Ljubicic aveva battuto anche Del Potro, ma l’argentino avreste dovuto vederlo!. Perdeva 3-0 anche il primo set, perdeva ancor più nettamente il terzo set e lo stesso Simone ha sottolineato che “Del Potro l’altro giorno sembrava quasi svogliato”.

Avevo detto alla vigilia dei due ottavi dei nostri che avrei sottoscritto il pareggio, pensando che Fognini fosse più probabilmente perdente e Bolelli invece vincente. Alla prova dei fatti ha avuto più occasioni di portare a casa almeno un set _ non dico vincere, perché quando si perde in due set non si può…_ Fognini che Bolelli. Però segnalo che appena rientrato in sala stampa dopo la sconfitta di Fognini il collega del Guardian Steve Bierley mi ha detto: “Il vostro Fognini gioca bene ma gioca ancora come uno junior!”.

Non credo che Steve l’abbia detto solamente perché mal impressionato dagli ultimi due lanci di racchetta di Fabio nell’ultimo game.

Beh, io credo che Steve se avesse visto giocare Bolelli _ e non solo per i suoi lanci di racchetta: i nostri, come sottolineava Martucci, sembrano con Marat Safin i più inclini a prendersela con il loro strumento di lavoro più che con se stessi _ avrebbe probabilmente detto la stessa cosa.

Il sospetto allora _ anche se papà Fognini non lo gradirà e Pistolesi neppure _ è che forse è vero che i giocatori italiani, per qualche misterioso motivo, maturano davvero più tardi. Sarà mica perché, altro sospetto, l’ambiente che li circonda è troppo iperprotettivo e non sufficientemente critico quando sono giovani?

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63 Commenti a “Non è la tecnica
che manca ai nostri”

  1. Gus scrive:

    Ciao Ubaldo,

    forse è troppo semplice dire che c’è sempre un problema mentale dietro alle nostre sconfitte. Può anche darsi, ma è anche quello più facile da sostenere e meno facile da dimostrare. Un pò come lo stress per i medici. Io, invece, penso che ci sia anche un problema tecnico diffuso e da più anni. Il servizio. Questo fondamentale da diverse generazioni (forse potremmo salvare Camporese) nei nostri giocatori non è all’altezza dei migliori. Bolelli ha una buona prima, ma la seconda? Fognini, mi sembra di poterlo dire salvo smentite, è praticamente una rimessa in gioco. Ero dietro di te con Cilic e credo si possa dire che quello non è stato un incontro probante, senza nulla togliere a Fabio, chiaramente. Ma Fognini ha servito con il 40% di prime e vinto 6-2/6-0.

    C’è quindi, a mio modo di vedere un problema tecnico che riguarda probabilmente un lavoro svolto a livello juniores (dove il servizio serve a poco) che non tenga sufficientemente conto di quanto conti poi il servizio a livello senior.

    Non arrivano punti facili dal servizio. Se Fognini avesse un servizio da primi 25/30 del mondo non c’è santo che dal 5-0 porta a casa almeno il set.

    Gus

  2. federico scrive:

    Nalbandian-Davydenko è un match più brutto di Bolelli-Ljubicic… mah, questa volta qualcuno si è fatto prendere da allucinazioni.

  3. Fas scrive:

    Vergognoso comportamento in campo dei nostri 2 giocatori. Mi vergogno di essere Italiano.

  4. antonio scrive:

    ma il padre di fognini un lavoro non ce l’ha che è sempre attaccato al figlio?

  5. siglomane scrive:

    Ubaldo, non è che i nostri maturano tardi, è che non maturano mai…
    Non sarebbe molto più semplice e onesto dire che nello sport vince sempre il più forte? E che, quindi, nel tennis ci sono 70-80 Paesi al mondo più forti di noi?
    Come? Dite che ho esagerato? Ma nient’affatto… Andate a vedere la nazionalità di tutti coloro che negli ultimi 30 anni (30 ANNI, perdio, non 30 mesi) hanno vinto almeno un torneo importante (rango Master Series) o che hanno piazzato almeno una volta un semifinalista Slam… Troverete “cani e porci di tutto il mondo”, tranne ovviamente… un italiano.
    Però in fondo… ecco sì, è vero, c’è chi sta peggio di noi… il Bangladesh e il Congo, per esempio, oppure Haiti e l’Albania.
    E allora diciamolo: siamo forti, perdio, siamo forti. E soprattutto crediamoci…

  6. SALVATORE scrive:

    HO 33 ANNI…SPERO DI VEDERE UN GIOCATORE NEI PRIMI DIECI NEI PROSSIMI 30 ANNI…CI RIUSCIRO’?…..FOGNINI BAMBINO VIZIATO!!!!

  7. portobadino scrive:

    Ciao Ubaldo,

    sono perfettamente d’accordo con la tua disamina….il problema è la testa, e quella, purtroppo, è difficilmente allenabile….e questo problema è comune a tutti i giocatori italiani….insomma, fognini ha perso il break di vantaggio nel secondo, a zero, con 4 errori gratuiti….bolelli, di cui però non si è visto il match, ha fatto una gran fatica a conquistarsi un break, salvo poi perderlo immediatamente…..la verità è che il tennis italiano è questo, ossia buoni giocatori, ma di media classifica, intorno alla 50ma posizione….l’auspicio di vedere un top 20 (top 10 sarebbe chiedere troppo) mi sembra irrealizzabile.

  8. max scrive:

    I nostri tennisti sono dei bamboccioni immaturi, assolutamente incapaci di giocare ad alto livello dove ci vuole una mentalità diversa. Ripeto, a livello tecnico magari saremo anche all’altezza, a livello fisico a mio avviso si dovrebbe fare molto di più, ma ciò che manca totalmente e la mentalità vincente e se non ce l’hai non c’è nulla da fare. A mio avviso, bisogna fare tabula rasa nella FIT cacciando i dirigenti e i tecnici incapaci e mettendo al loro posto persone che siano capaci di ricostruire un movimento. Ma siccome siamo in Italia è assolutamente impossibile che questo avvenga.

  9. ubaldo scrive:

    caro federico, mi spiace che tu _ forse conoscendomi poco _ tu possa avermi così male intepretato. Io non ho mai detto che tecnicamente Bolelli-Ljubicic valga più di Nalbandian-Davydenko, certo che no, però per il pubblico all’80 per cento italiano della Costa Azzurra e della vicina riviera ligure, non ci poteva essere dubbio su quale potesse essere il campo sul quale il pubblico sarebbe andato più numeroso (potendo scegliere…). Tutto qui. Nessuna allucinazione. C’eri a Montecarlo sul campo dove hanno giocato Nalbandian e Davydenko? ciao
    ubaldo

  10. Roberto Commentucci scrive:

    Ubaldo ha scritto secondo me un articolo molto bello, di quelli che ti vengono spontanei, dal cuore.

    Io però devo dire che sono d’accordo solo in parte. A mio avviso nei nostri tennisti, parlando in generale, i limiti mentali e psicologici sono spesse volte figli dei limiti tecnici e/o fisici.

    Prendiamo Volandri, o Starace, con i loro problemi tecnici rispettivamente nel servizio e nel rovescio.

    Quanti match lottati hanno perso, per l’affanno di dover proteggere il loro colpo più debole?

    O prendiamo ad esempio Seppi, da sempre alle prese con una seconda di servizio che sul veloce (dove lui gioca più spesso) è impresentabile contro i primi 30 del mondo?

    Nessun tennista piazzato nei primi 30-40 ha lacune tecniche così evidenti in un colpo fondamentale. E ciò influenza, a mio avviso, anche il lato mentale, la fiducia interiore dei nostri.

    Queste cose i giocatori le capiscono, le “sentono”. Chiunque abbia preso in mano una racchetta, anche a livello di circolo, si rende perfettamente conto dei propri punti deboli.
    Le lacune tecniche generano ansia e insicurezza, e quando i match sono tirati, contro gente magari più forte, alla lunga le partite si perdono, perché si è costretti a giocare ad una velocità superiore, o a fare cose diverse dal solito.

    Venendo a Bolelli e Fognini, io credo che la diagnosi di Ubaldo sia più giusta per Fognini che non per Bolelli.

    Fabio sul piano tecnico sulla terra rossa non ha particolari lacune, è il più completo dei nostri.
    Il suo problema è però una certa (non in assoluto, ma rispetto ai pesi massimi del tennis di oggi) mancanza di potenza nel servizio e in generale nel peso della palla. Fabio si è irrobustito, ha fatto tanti pesi in palestra, ma sarà sempre, per costituzione fisica, più rapido che potente.
    Questo lo ha portato a sviluppare un gioco fatto di grandi variazioni, cambi di ritmo, tocchi. Un gioco complesso e dispendioso sul piano mentale. Bisogna scegliere la soluzione giusta in un ventaglio ampio, a seconda delle circostanze, cercando di non sbagliare scelta e/o di non sbagliare il colpo.

    E quindi, al di là dei limiti comportamentali e caratteriali, dello stereotipo del ricco ragazzino viziato (io vedendolo allenare così duramente, non credo affatto che sia così) penso che Fognini sia uno di quei giocatori di assemblaggio complesso, che prima di trovare equilibrio tecnico e psicologico e rendere al massimo potenziale (che a mio avviso è ben dentro i primi 30) ha bisogno ancora di un po’ di tempo.

    Diverso il discorso per Bolelli. Il potente bolognese non manca di freddezza nei momenti importanti: lo confermano i numeri, con buone % nelle palle break annullate, nei punti vinti con la seconda di servizio, nel bilancio dei tie break vinti o persi.

    il problema di Bolelli è sempre e solo lo stesso: la scarsa reattività in risposta e la scarsa capacità difensiva fanno sì che per lui sia molto difficile ottenere dei break, anche contro avversari con cui domina nello scambio.
    Anche qui a Montecarlo con Tipsarevic, che serve bene ma non è Ljubicic, nel primo set ha subito 8 aces in 5 turni di battuta.
    Quindi, avendo grandi difficoltà a brekkare, Bolelli si gioca molto spesso il match su pochi punti. E siccome è un freddo e non ha paura, spesso gli va bene.
    Ma quando la posta in palio è più importante, o quando l’avversario serve particolarmente bene (come Llodra a Parigi l’anno scorso e Ljubicic oggi) finisce per uscirne sconfitto.

    Bolelli ha un solo modo per entrare nei primi 20 del mondo, posizione che vale sul piano tecnico: migliorare la risposta e la capacità di entrare nello scambio anche quando non è al servizio.

    La tenuta mentale secondo me lui ce l’ha, eccome.

  11. anto scrive:

    Leggo dei commenti acidissimi su Fognini che non merita…..mi sembrate tutti dei professorini falliti con le tasche buche (ndr Ubaldo non viene considerato in questa classifica)
    @ Antonio .. anche oggi hai sprecato un’occasione per far bella figura……invece di pensare al papà di fognini………rifletti con attenzione su quello che scrivi…….forse il papà di fognini sa far bene sia il genitore che l’imprenditore……contemporaneamente………………certo ma tu non lo puoi sapere……

  12. patroclo scrive:

    A mio parere Fognini e Bolelli non sono scarsi tecnicamente ma neppure due fenomeni. Mi spiego meglio, hanno dei colpi davvero molto buoni ma hanno tutti e due delle carenze tecniche (non mentali) piuttosto evidenti a questi livelli. Bolelli possiede un ottimo dritto, buon rovescio e buon servizio, basta tutto ciò a farne un giocatore dalla buona tecnica? a mio parere no. La risposta e la mobilità sul campo sono due elementi in cui è carente e non sono cose da poco dal punto di vista tecnico. Ritengo perciò l’atteggiamento mentale sbagliato di Bolelli sia figlio di precise carenze tecniche, su sui non ha lavorato molto per migliorare. Ricordo bene le prime partite di Bolelli, m’impressionava la facilità di esecuzione di alcuni colpi, ebbene da allora gioca esattamente allo stesso modo. Andiamo su Fognini: dritto davvero molto buono, discreto rovescio, servizio non all’altezza, anche lui non è proprio un fenomeno in risposta (un po’ meglio di Bolelli). Mentalmente lui è davvero più fragile di Bolelli. Aggiungiamo poi la guida tecnica, per quanto riguarda Bolelli mi sono già espresso chiaramente: ritengo Pistolesi il principale limite di Bolelli,a) Perchè lo assolve quando perde e lo osanna oltre i suoi meriti quando vince; b) nessuna propensione a stimolare il suo pupillo a migliorare le carenze tecniche. Dare 8 come voto a un giocatore che battuto Tipsarevic e Soderling (non proprio due terraioli) e perso contro Ljubicic è emblematico, soprattutto se il bilancio dall’inizio dell’anno è di 7 vittorie e 9 sconfitte. Ma se lui si ritiene soddisfatto così è evidente che ritiene di aver raggiunto la velocitàdi crociera. Paraddosalmente qualche speranza in più nei miglioramenti la vedo in Fognini, che comunque ha disputato un torneo migliore di Bolelli, perchè è partito dalle qualificazione, perchè ha battuto degli avversari importanti (sarà stata anche storta la giornata di Cilic) ed ha perso giocando (quasi) alla pari contro il numero 4 (potremmo dire 3 di fatto) del mondo. E’ chiaro che se anche Fognini inizia ad autoassolversi per sconfitte così inopinate come quella di oggi, allora tutto cambia e diventa più difficile scalare la classifica.

  13. Drasko scrive:

    Sottoscrivo pienamente le considerazioni di Ubaldo, in particolare il fatto che i coachs, pronti in ogni corcostanza a giustificare le defaillances dei loro assistiti e l’ ambiente iperprotettivo rappresentano un freno alla crescita dei nostri tennisti.
    Bisognerebbe invece essere consci delle criticita’ dei nostri e lacvorare su quelle. Ad esempio la scarsa reattivita’ di Bolelli negli spostamenti e nella risposta al servizio, la seconda palla deficitaria di Seppi e l’ incapacita’ di giocare serenamente i punti importanti che accomuna i nostri xdue migliori azzurri.

  14. pascal scrive:

    Beh leggendo un pò di commenti è emerso che ci sono molte critiche a Fognini….D’accordissimo. Ma non sul tennista ma sull’uomo, che è molto piccolo perchè sbruffone e maleducato (non è safin e non può permetterselo). Sul tennista non mi taglierei le vene anche se è un discreto giocatore che può fare bene in alcuni tornei. Per quanto riguarda Bolelli il suo problema principale è il coach. Pistolesi è troppo poco serio e poco professionista per poter dare insegnamenti a simone. Oggi gli ha dato 8….azzzz, il loro obiettivo è arrivare agli ottavi in un torneo dove perdono e già si ritengono soddisfatti. Mi chiedo se arrivava in semi o in finale che gli regalavano il bacio accademico??? Mah….io non li capisco proprio. Infine si è cancellato da Barcellona e mi richiedo: perchè mai? la stagione sul rosso è appena iniziata, ha bisogno di partite in un torneo molto competitivo e lui che fa, ci rinuncia. Ahhhhhhhh scusate avevo dimenticato che deve preparare al meglio Roma dove deve difendere un altro ottavo. Roba da matti!!!

  15. patroclo scrive:

    @ Roberto Commentucci: leggo solo ora il tuo post, ti assicuro che non ti ho copiato (non ne avrei avuto il tempo), anzi l’avessi letto prima avrei evitato di ripetere concetti da te ben espressi. Abbiamo evidentemene la stessa impressione sui nostri due bravi giocatori

  16. Marco11 scrive:

    parole sante quelle di Ubaldo…
    Ritengo fastidioso e controproducente l’atteggiamento iperprotettivo di genitori ed allenatori nei confronti del proprio pargolo…nel nostro caso papà Fognini e zio Pistolesi…
    Mi ricordano molto la tendenza degli ultimi anni in cui i genitori invece di dar fiducia agli insegnanti e magari prendere provvedimenti nei confronti dei propri figlioletti, non trovano di meglio che contestare e dubitare l’autorità dei professori.
    L’Italia va in questo modo, quindi è logico che anche in campo tennistico si assista allo stucchevole e controproducente vittimismo cui ormai ci hanno abituato i nostri giovani tennisti e soprattutto i maestri che li seguono.
    La verità è evidente…manca la testa. punto.
    Si vede da tante piccole (e macroscopiche) cose:
    sindromi da rilassamento in corso di partita, atteggiamenti da prima donna e da bambino viziato in campo, mancanza di lucidità nei punti importanti, cattiveria agonistica e voglia di raggiungere traguardi ambiziosi.
    E’ deprimente vedere giocare Fognini…
    ha buone potenzialità, ma se non cambia atteggiamento in campo non arriverà in alto.
    Troppi sproloqui, scatti di nervi, crema sulle labbra, lanci di racchetta.
    Ridimensioni la sua voglia di fare il personaggio e si concentri più sulla gestione mentale dei match, che la partita contro Murray era davvero possibile portarla a casa.
    Per Bolelli, al solito, dispiace dover leggere ogni volta che nelle dichiarazioni post partita persa si ritiene soddisfatto.
    Chi vuole sfondare non si accontenta di PERDERE dal vecchio LJUBICIC negli OTTAVI sulla TERRA ROSSA di MONTECARLO.

  17. Cesare scrive:

    Faccio i complimenti a Ubaldo Scanagatta per la disamina, estremamente lucida, dei “mali” atavici che affliggono il nostro tennis.
    Vorrei essere ancora più drastico e affermare che tutto ha origine dai metodi di preparazione seguiti già a livello giovanile nei circoli fit, nei quali si cura solo superficialmente la tecnica di base e si trascura in modo direi dilettantistico sia l’aspetto atletico che quello psicologico.
    Faccio alcuni esempi: giocatori come Wawrinka o Simon, sono forse dei fenomeni? Niente affatto, eppure riescono a colmare le evidenti lacune tecniche con un’ottima condizione atletica e con la giusta concentrazione mentale (nel caso di Simon è più corretto parlare di sana “ferocia” agonistica su tutte le palle).
    Mi chiedo come sia possibile che ragazzi di discreto talento come Bolelli e Seppi non riescano a fare un vero salto di qualità.
    Ricordo addirittura un Seppi battere Murray piuttosto nettamente al torneo di Nottingham nel 2006, ma da allora nessun miglioramento…
    Sarebbe così vergognoso affiancare i nostri giocatori con figure professionali tipo psicologi dello sport?
    I nostri possono migliorare, pensate a Gaudenzi, che da giovanissimo non brillava certo per tranquillità in campo; allenandosi in Austria ha fatto dei progressi prima impensabili!
    Come dice il mitico Rino Tommasi, la federazione italiana dovrebbe imparare a “costruire” buoni giocatori con grande umiltà, invece di sperare sempre che il primo giovane che passa un turno in un torneo di media difficoltà possa diventare il nuovo Panatta.

  18. Leo scrive:

    Anto è un grande, o di cognome fa Fognini o fa di tutto per farsi adottare e spero che ci riesca.

    @Commentucci
    Scusi tanto Sig.Commentucci ma è ora che anche lei capisca che ogni volta stiamo qui a parlare e a fare disamine tecniche sempre e solo su sconfitte. Due giorni fa si leggevano titoli trionfalistici davvero fuori luogo per quella che era la sostanza delle cose, vale a dire due qualificati agli ottavi. Le ricordo che addirittura Sam Querrey l’anno scorso è arrivato ai quarti di questo torneo, così come quest’anno Beck il che significa che il primo torneo su terra rossa dell’anno crea sempre qualche sorpresa e da opportunità anche a tennisti di livello più basso di avanzare in tabellone. Mi perdoni ma lei fa analisi tecniche su un Bolelli che ha 24 anni e che oggi con Ljubicic al terzo turno su questo terreno aveva un’opportunità irripetibile di arrivare ai quarti. Se Bolelli non ha vinto oggi mi dice quando lo farà? Fognini era avanti 5 a 0 nel primo e 3 a 1 nel secondo e non ne ha vinto uno e c’è da essere soddisfatti? Perchè? Perchè davanti aveva il numero 4 al mondo? Ma questo non significa niente se non che se i giocatori di livello non li batti quando sono in giornata no non lo farai mai. Vuole scommettere che nei prossimi tornei con i giocatori più rodati sul rosso i nostri non ne azzeccheranno una? Lei mi insegna che una partita di tennis si gioca su pochi determinanti punti ma aggiungo io una carriera si gioca su pochi treni e se non ne riesci mai a prendere uno la mediocrità diventa routine. Come diceva il grande allenatore di Green Bay Vince Lombardi “La vittoria è una abitudine, sfortunatamente lo è anche la sconfitta”, e troppe sono le sconfitte onorevoli targate Italia per avere voglia di fare ancora disamine tecniche sempre sugli stessi giocatori e sempre per i medesimi risultati.

  19. drein scrive:

    Ciao,
    mi piacciono molto i messaggi cosi’ lunghi che danno l’idea dell’atmosfera che si vive durante un torneo.
    Personalmente ho seguito su bet365 il match di Fognini e su un comunissimo livescore Bolelli, di più non si poteva fare.
    Rimpianti?
    Ma, per Fognini a volte credo che il vecchio metodo di contare fino a 10 non sarebbe stato tanto male.
    Voglio dire, vinci 5 a 0, e il numero 4 del mondo comincia ad arrabbiarsi un tantinello. Ok, durante i suoi servizi puoi anche pensare ai cavoli tuoi, ma durante i tuoi di servizi, aspettare un attimo prima di tirare… cioe’ ieri a un certo punto tirava la prima prima che il pubblico finisse di fare 3 battiti di mani in croce dopo un errore gratuito! Se davvero il problema e’ mentale, e di questo bisogna esserne certi, dicevo, se il problema e’ mentale, bisogna iniziare ad adottare delle contromisure serie, senza vergognarsi piu’ di tanto, perche’ siamo esseri umani.
    Non c’e’ niente di male se un giocatore perde la testa perche’ si rende conto di star sciupando un vantaggio enorme, però bisogna iniziare a creare delle contromisure automatiche. Contromisure che non risolveranno il problema, ma lo attenuano. Che ne so, ritardare il più possibile il gioco senza chiaramente infrangere i regolamenti, cercare i colpi piu’ semplici senza strafare, perche’ in un momento no, l’unica soluzione e’ aggrapparsi a poche cose, ma che siano sicure, certe.
    E poi ripartire da quelle.
    Ognuno per forza ha i propri punti dove si sente più sicuro, Fabio li dovrebbe già conoscere e se non li conosce si deve sbrigare a cercarli e a contare su quelli quando e’ in difficoltà.
    Scusate il post tendente al paranoico ma funziona cosi’ secondo me. O uno ha una tecnica mostruosa e anche se con la testa ripensa ai fatti suoi il braccio va da solo, oppure se non sei cosi’, devi integrare le due cose.
    Io non sono un tennista, ma suono, e quando suono posso permettermi di chiacchierare, scherzare, affrontare anche una discussione seria, tanto le mie mani vanno da sole, s’arrangiano loro. Ma ci sono persone che mentre suonano le distrai, vanno in panico, e mica e’ colpa loro, avranno altre doti! Io credo che per il tennis sia la stessa cosa, o sei un tuttuno con la racchetta, altrimenti te ne fai una ragione e inizi a imparare un po’ di tecniche per cambiare la tua mentalità e il tuo cervello ti verrà in aiuto anche nei momenti difficili.
    Basta sennò mi uccidete :-p
    Vediamo a Barcellona come se la caveranno i nostri, Bolelli e Seppi ci sono, gli altri alle qualificazioni.

  20. Roberto Commentucci scrive:

    Caro Leo, mi deve scusare ma non capisco cosa c’entra il suo commento con il mio…

    Io non ho detto che sono soddisfatto del risultato di questo torneo, nè che non sono soddisfatto. Non ho fatto alcun bilancio.

    Qui si stava dibattendo, sulla base dell’articolo di Ubaldo, su una diversa questione: se cioè i limiti dei nostri tennisti siano soprattutto di natura mentale più che tecnica.

    Io ho scritto che non sono d’accordo, e che a mio avviso i problemi sono prima tecnici e fisici, e poi anche mentali.

    Non mi pare di aver scritto che sono soddisfatto.

    Quanto alle analisi tecniche, mi spiace se l’ho annoiata.

    Ma vede, secondo me se le analisi tecniche non le facciamo, e continuiamo a prendercela con i soliti luoghi comuni degli italiani mammoni (come se gli italiani fossero mammoni solo nel tennis, visto che negli altri sport qualche risultato si porta a casa) e non individuiamo con precisione le vere cause dei problemi, continueremo a prendere batoste per molti anni ancora.

  21. mafort98 scrive:

    Sul 5-0 il set lo porti a casa con i denti! A certi livelli se hai un vantaggio di un break porti a casa il set, ma se ne hai tre di break …… allora non sei abituato a vincere. Tecnicamente il divario era evidente, nel servizio sopratutto, ma Fabio mostrava un’ottima aggressività, era spesso dentro il campo, chiudeva da fondo. Murray era da stordire. Fabio si ostinava a giocare sul rovescio dell’inglese e poi non ho visto un drop shot. Doveva variare il gioco, muovere Murray, servire meglio e avrebbe vinto.

  22. drein scrive:

    scusate, devo fare una precisazione.
    Leggo ora che Bolelli ha dato forfait per Barcellona, quindi non vi parteciperà.
    ironia della sorte, questo permette a Starace di entrare nel tabellone principale.

  23. federico scrive:

    No non c’ero, ma tifo il Tonno. Che ha perso, ovviamente. Sarà stato sicuramente vuoto il campo in cui giocavano però secondo me era un match interessante, dato che Nalbandian un minimo di seguito ce l’ha e Davydenko è pur sempre uno stabile top ten. Scherzavo quando parlavo di allucinazioni.
    Quanto all’articolo non sono totalmente d’accordo perchè Bolelli, cui riconosco ottimi fondamentali, è carente in risposta, Fognini nel servizio e non solo. E parlo di tecnica, tralasciando limiti caratteriali, fisici e mentali.

  24. anto scrive:

    Non riesco a capire tutte queste critiche sia a Fognini e a Bolelli, Bolelli ha fatto il suo compitino e Fognini il suo compitone…..due turni di quali alla stragrande, e poi lo scoglio Murray dove avrebbe potuto vincere con un pò di fortuna…….però purtroppo ha perso e giù critiche, sia sul giocatore, sia sull’uomo, sia sul papà (tra l’altro chi lo ha conosciuto persona splendida), noi italiani siamo i campioni del mondo in fatto di critiche, ed anche certi commenti dei media spesso lasciano un pochino interdetti, c’è anche da capirli, dove c’è polemica, c’è interesse, dove c’è interesse, c’è visibilità, dove c’è visibilità, c’è anche più credibilità, però, cerchiamo ogni tanto di non fare come tommasi che asserisce che i francesi hanno Gasquet e noi italiani fognini, andiamo più avanti e non facciamo i soliti provinciali.

  25. federico scrive:

    Aggiungo che io non li ho in grande simpatia per un paio di episodi, ammettendo che non si dovrebbe giudicare chi non si conosce di persona, ma SARANNO ANCHE C…I SUOI se il padre di Fognini lo segue ovunque, che lavori o meno.
    Cioè smettiamola di attaccare la gente sul piano umano e concentriamoci sul tennis. Voglio un giocatore!!!!!!!!!!!!!!

  26. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Voglio solo aggiungere una cosa, però: e cioè che se mi avessero detto che prima del match Fognini avrebbe perso 7-6,6-4, avrei detto: beh, però, il ragazzo c’è. poi c’è stato un match cos’ strano, così pieno di alti e bassi dell’uno e dell’altro _ e mi ha dato fastidio, confesso, il fatto che Fabio Fognini non li abbia visti, non se ne sia reso conto…ascoltate quel che mi ha risposto…perchè se un giocatore non riesce ad essere lucido nell’analisi di un match dopo la partita, un’ora dopo la partuta, come fa ad esserlo durante? _ che forse anch’io mi sono fatto influenzare più da certe circostanze negative che da quelle positive. Rob. commentucci non è d’accordo con me, ma nelle partite di oggi l’aspetto mentale è stato così preponderante che può anche essere che in generale abbia ragione lui, ma oggi sono abbastanza convinto di quel che ho visto, sentito e scritto io.

  27. andrew scrive:

    …purtroppo, nella maggior parte dei casi, un atleta italiano deve passare per l’ambiente dei circoli. Ciò è sufficiente affinché un eventuale talento-desiderio di diventare giocatore di tennis venga piombato dalla mentalità che ivi si respira.

  28. pibla scrive:

    Concordo in pieno con Roberto (anche se a volte un filino di spavalderia in più in Simone non mi dispiacerebbe, anche a me, come ad Ubaldo e ad altri, dà un pò l’impressione di accontentarsi, a cominciare dal coach che si ritrova, buon lavoro iniziale ma ora di progressi non se ne vedono da più di un anno…) e con Patroclo e da ultimo anche con Federico; è davvero di chi ha pochi argomenti cominciare ad attaccare sul piano personale ed umano, qui si parla di tennis, astenersi perditempo!!! (SCHERZO EH!!)

  29. anto scrive:

    Mi piace che Commentucci non sia totalmente d’accordo con l’editore, dimostra di non essere uno yes man…….però sinceramente vorrei chiedere ad Ubaldo una cosa……….per gli italiani Montecarlo ha sempre rappresentato una tappa importantissima della stagione sul rosso, abbiamo avuto Cipolla, Seppi, Fognini e Bolelli nel main draw, con l’exploit di Fognini e il buon risultato di Bolelli, due italiani agli ottavi……..dovremmo essere contenti dopo un periodo opaco del tennis italico……ma perchè così tante polemiche e non solo qui ma anche su altri siti per i risultati di Montecarlo………che forse gli italiani senza polemiche non sanno vivere………

  30. drein scrive:

    visto l’ironia?
    murray batte davidenko 76 64, esattamente il punteggio di Fognini.
    inoltre, davidenko sul 4 a 1 per lui ha perso 5 giochi di fila, proprio come Fabio.
    Carino come a volte il destino si diverta a proporre situazioni paradossali.

  31. federico scrive:

    Io dico che se siamo felici di questa settimana tennistica bisogna togliere la parola AMBIZIONE dal vocabolario della lingua italiana…cioè come cavolo si può essere contenti? Beck ha fatto meglio dei nostri.
    Le polemiche non è che ce le inventiamo, è che vorremmo vincere non dico spesso ma almeno ogni tanto. Non una partita, un torneo.
    I risultati del nostro tennis sono di livello insufficiente. Se ci accontentiamo, non critichiamo o addirittura gioiamo non c’è un futuro. Bisogna ambire quanto meno a tirare fuori un Top ten dico io. Non qualcuno che fa ottavi in un MS. Qualcuno che arriva in fondo in uno Slam, anche una sola volta. Che tristezza.
    Se poi dobbiamo difendere amici, parenti o conoscenti, quello è un altro discorso.

  32. Leo scrive:

    @Roberto Commentucci

    Mi perdoni ma quando ho scritto ero così infastidito da quello che ho visto oggi che non sono stato molto chiaro nel riferirmi al suo intervento. Non sono annoiato dalle sue disamine di natura tecnica ma mi chiedo se sia necessario continuare a farne ogni volta giochino i vari Bolelli, Seppi e Fognini. Purtroppo abbiamo letto e scritto valanghe di parole per analizzare le sconfitte e le qualità tecniche e caratteriali dei nostri giocatori ma nel frattempo questi cosa hanno fatto? Perso, quasi sempre perso. Allora dico: ha senso sperare ancora in questi giocatori? Se si continua ad analizzarli e vivisezionarli diventano più forti? Io credo di no ma capisco anche che di qualcosa bisogna pur parlare, solo che noi italiani siamo costretti ad arrovellarci sul niente e questo da un pò fastidio. Capisco Anto che è innamorato di Fognini e si infastidisce della famosa frase di Tommmasi riguardo al confronto Gasquet Fognini, ma nel male volete mettere chiedersi perchè Gasquet non diventa numero 1 o 2 al mondo piuttosto che chiedersi perchè Fognini tira mille volte a incontro la racchetta per terra? Io ho stima di lei Sig. Commentucci e a volte mi domando come una persona intelligente possa perdere il suo tempo a sperare in gente che non ci darà mai una soddisfazione e il mio amichevole consiglio è: continui ad esaminare ed analizzare perchè è cosa che sinceramente fa molto bene ma indirizzi le sue capacità su giocatori che meritano più attenzione in attesa di un italiano che abbia reali possibilità di arrivare in alto, perchè sono sicuro che intimamente lo sa anche lei che Bolelli, Seppi e Fognini non solo non vinceranno mai uno Slam o un Master 1000 ma non arriveranno mai neppure nei primi 10. La saluto con stima e simpatia.

  33. Roberto Commentucci scrive:

    Caro Leo, grazie per la sua risposta e per le sue belle parole. Capisco anche la sua delusione, che è la mia.

    Ma vede, io sono un illuminista. Credo nella conoscenza come base per il progresso. Io penso che la consapevolezza, anche dei propri limiti, sia la il primo presupposto per migliorare.

    E quindi, come nel buon vecchio giornalismo di inchiesta, che nelle democrazie mature è incentivo e ispirazione al miglioramento dell’azione politica, io credo che le analisi e gli studi, sui singoli e sul sistema che li produce, possano servire da stimolo.

    Bolelli Seppi e Fognini sono ancora giovani, possono ancora migliorare, limare i loro difetti ed entrare forse nei primi 20 (di più non oso sperare).

    E se non ci riusciranno loro, mi illudo che dallo studio di quello che non avrà funzionato nelle loro carriere, nei loro percorsi, nelle loro scelte, si possa partire per produrre, in un futuro vicino, giocatori migliori di quelli che siamo riusciti ad esprimere negli ultimi 30 anni e in grado di dare agli appassionati italiani (che sono tanti) le soddisfazioni che meritano.

  34. colin scrive:

    Bisogna avere le idee chiare…Mettiamoci in testa che nessuno dei nostri giocatori attuali vincerà mai uno Slam,o un 1000,al massimo se ci va di fortuna un 500…Detto questo,gli Ottavi a Montecarlo per lo stato attuale del Tennis Italiano(fino a questo torneo nn si era mai passato un turno,non solo negli Slam e nei 1000,ma in tutto i tornei ATP),non sono un cattivo risultato.Anzi.Il problema è un’altro…E che alcuni pseudo\tifosi vedono in questi 2 giocatori Bolelli e Fognini ciò che non è…Ovvero dei Buoni Giocatori.Dobbiamo metterci in testa che Fognini,Bolelli,Seppi sono dei normalissimi giocatori,che possono stare nei 50(x Fognini avrei qualche dubbio in +),ma + di questo non possono fare…Per una serie di ragioni lunghissima…Nel Tennis ci sono le Categorie…E sono tante…Un’esempio..Un Ljubicic che attualmente è oltre la 60° posizione mondiale,è assolutamente un giocatore migliore dei nostri Seppi,Bolelli e Fognini…Anche sulla sua superficie peggiore,e nonostante sia nella fase finale della carriera..E sapete perchè?Perchè Ljubicic è un vero giocatore di Tennis,inteso come giocatore in grado di scegliere il colpo giusto,il momento giusto,il giocare il “punteggio”….Bolelli è un bel colpitore,di dritto fa male,di rovescio non è male,ma al momento oltre alla limitata mobilità,nn sa giocare il punteggio,non “interpreta” bene le varie situazioni…Ed in partite tirate ed equilibrate,come quella con Ljubo,se manchi di lucidità in 2-3 punti,la partita la perdi…E la perdi nonostante ci sia una grossa differenza nel gioco da dietro,fondamentale su terra rossa.Fognini fisicamente ancora è inadeguato fisicamente e mentalmente…Safin le racchette le può spaccare…Lui no…Safin ha vinto qualcosa…Lui ancora no…Quindi come al solito..Mettiamo le cose nelle giusta prospettiva…Io nn chiedo di avere un Federer,un Nadal,un Murray ecc.ecc…Mi accontenterei di un Wawrinka..Ma alla grandissima…E noi il “Nostro Stan” ancora non ce l’abbiamo…E da come siamo messi nelle retroguardie,mi sa che anche x i prossimi 5 anni,non ce l’avremo…Saluti a Tutti!!!

  35. Avec Double Cordage scrive:

    beh confesso che sto iniziando a sentirmi poco a mio agio dovendo sempre dire che Commentucci ha ragione, perché se sono riuscito a trovare un qualcosa di “sbagliato” in quel che scrive mezza volta è già tanto e quindi sto iniziando a sentirmi un po’ “embedded” ma va beh non sono un giornalista e c’è poco da fare quando uno non è in conflitto di interesse, ha passione e anche cultura il suo output per forza di cose ha una certa qualità, ed è questo il caso di Commentucci…

    ad ogni modo, certo che si riuscisse ad assemblare un giocatore con il servizio e il diritto di Bolelli (anche l’unico dei nostri a non sciogliersi completamente appena si trova in vantaggio) la risposta e mobilità di Seppi uno che non si arrende mai o quasi mai (mentalmente è forte come pochi quando è in svantaggio cosa che spesso gli accade, e capace di fare rimonte quasi incredibili solo per sciogliersi appena si trova finalmente in vantaggio) l’atteggiamento da “mo arrivo io” di Fognini che può sembrare antipatico a qualcuno, ma ci vuole per battersi con gli altri “stronzetti” e tra i primi 10 o 15 sono tutti stronzetti chi più “Djokovic, Murray” chi meno “Nadal” e chi lo maschera più o meno bene “Federer, Tsonga” (Seppi pecca anche in questo perché è troppo buono, almeno penso potrebbe diventare un grande allenatore e chi sà che non gli scatti la molla mentale prima o poi perché il suo palleggio lo soffrono in molti, certo ci vuole una seconda vera…) e la seconda in kick di Starace allora magari avremmo un giocatore capace di vincere anche più di un torneo del grande slam, beh per il rovescio magari conviene prendere quello di Seppi solo per i punti che non siano big points altrimenti il nastro ne prende troppe di palle, peri big points quindi meglio il rovescio ad una mano di Bolelli con la sua testa e le gambe di Seppi o Fognini ;) …chi sa che questi tre non finiscano per vincere la world team cup quest anno

    meglio che affidarsi a dottor Frankenstein comunque sarebbe aprire il tennis italiano ai ceti medio bassi con associazioni sportive su campi pubblici sintetici, 2, 3 o 4 per ogni piccolo comune a seconda della dimensione

  36. marcos scrive:

    se scaraventare la racchetta a terra è un gesto che ci piace poco, a mio parere, ci deve piacer poco sia che lo faccia io, sia che lo faccia il padreterno. se iniziamo a concedere licenze solo a colui che ha fatto di più, ci abituiamo a considerar lecito tutto quel che fa, comprese le porcate più immonde: è diseducativo, poco dignitoso per noi stessi ed, in alcuni casi, assai pericoloso per la società.

    se la regola non fa distinguo (i penalty li piglia anche safin), il nostro giudizio non dovrebbe farne, a meno che non lo si voglia in partenza ritenere ininfluente. detto questo, adoro safin per come sa colpire la palla ed i suoi scatti di nervosismo non cambiano i miei sentimenti.

    tutti noi vorremmo che i nostri vincessero di più: i primi a volerlo sono proprio i nostri, i loro parenti ed i loro coach.

    ne abbiamo tre buoni e qualcuno di questi potrebbe in un futuro far meglio di quanto stia facendo ora: io non ne sento l’urgenza, non ho fretta. non c’è codice divino che obblighi un tennista italiano a stazionare nei primi venti, giusto per renderci più felici.

    se, limando i difetti, riusciranno a scrivere pagine ancor più belle di quelle che stanno già scrivendo, io sarò molto felice, soprattutto per loro, i loro parenti ed i loro coach. se non riusciranno a farlo, durante i weekend continuerò a gustarmi le finali giocate da tennisti di altri paesi.

    l’appassionato di tennis freme per un rovescio perfetto, per una palla colpita in controbalzo, per una corta improvvisa, a prescindere dalle bandiere.

    mcenroe, henman, mecir, leconte, arazi, verdasco, murray, safin, gasquet, tsonga e panatta. ho sofferto e gioito di più per adriano, ma, quando ha smesso di giocare, la mia passione per il tennis, grazie agli altri, ha continuato ad ardere senza tentennamenti.

    lunga vita al tennis, a tutti coloro che lo praticano, a quelli che eccellono ed a quelli che remano nelle retrovie!

    il mio sentito plauso a chi si impegna fino allo stremo per migliorarsi, a prescindere dai risultati.

  37. madmax scrive:

    concordo con roberto ma dico di più..

    i problemi sono prima di tutto di mentalità che conseguentemente influiscono sulla tecnica e che per finire diventano mentali..

    se io ai bambini insegno che è sempre e solo importante vincere gli insegnerò (e lui cercherà di imparare) principalmente i colpi che servono per vincerei e che ovviamente a quell’età non sono i colpi vincenti (servizio risposta e chiusure) essendo questi molto più rischiosi soprattutto da bambini (ed anche i più dispendiosi e qui subentra anche il problema atletico). di conseguenza essendo questi colpi meno abituati e meno sicuri saranno anche i meno usati.. quando poi si diventa adulti e si capisce che è necessario spingere nonostante a quel punto lo si sappia fare i dubbi (soprattutto dopo degli errori) verranno sempre ed ecco che nei momenti decisivi si torna a fare quello che da piccoli ti hanno insegnato: aspettare… ma anche se non aspetti avrai sempre quella frazione di secondo di ritardo in cui starai pensando a cosa devi fare (perchè attaccare nei momenti topici non ti è automatico) ed è proprio quello il momento in cui sbagli. non bastasse ormai sapendolo che è necessario attaccare sarai preso anche dalla paura visto che come abbiamo detto non è quello che ti è stato insegnato e le paure verranno sempre di più a galla maggiore sarà l’importanza del punto..

    nonostante questo però penso che soprattutto bolelli e fognini (andreas è certamente meno talentuoso) se ben guidati (e fabio lo è di certo) in un paio di anni possano arrivare al cambiamento di mentalità e di conseguenza al salto di qualità. dire poi dove potranno arrivare è difficile ma penso che ipotizzare un loro ingresso nei top 20 non è un’eresia.. (ripeto se ben indirizzati)… visti i sacrifici (perchè ora loro li fanno veramente) me lo auguro per loro ed anche per fulvio che con il denaro tirato fuori ci mancherebbe che non abbia il sacrosanto diritto di seguire il proprio figlio!!

  38. leo scrive:

    @Marcos

    Tutto giusto e tutto bello e condivisibile quello che scrivi, solo che non è normale che un paese come l’Italia non abbia tennisti di vertice da 30 anni. Stai pur tranquillo che ogni paese che non vince mai certe domande se le pone e cerca di trovare soluzioni e non si accontenta di vedere sempre finali con atleti di altri paesi. Vai a chiedere agli inglesi se sono contenti di non avere un tennista che possa vincere Wimbledon, e ti ricordi le scene di delirio per quello che loro chiamavano Timbledon? E’ normale che noi appassionati ci gustiamo con piacere le finali Nadal Federer ma è altrettanto normale non essere contenti dei giocatori italiani. Ammirare poi chi si impegna per migliorarsi è un discorso inutile perchè l’impegno e la dedizione dovrebbero essere la base di ogni lavoro e sport e onestamente do per scontato che uno segui questi principi come “minimo sindacale” altrimenti che ci sta a fare?

  39. fabio scrive:

    Un saluto particolare a Scannagatta e Commentucci di cui non mi perdo un articolo. Devo dire che Roberto questa volta “ha rubato” all’amico una sua tesi espressa in un famoso articolo sulla rivalità Federer-Nadal, in cui Ubaldo sosteneva (trovandomi d’accordo) che molte delle difficoltà psicologiche ,attribuite dai più allo svizzero, hanno una radice profonda nelle difficoltà tecniche che lo spgnolo crea allo svizzero, minandone successivamente la solidità mentale. Però nello specifico del match di Fognini vorrei riproporre la sequenza del game finale (fognini serve per rimanere nella partita): errore gratuito-errore gratuito-racchetta per terra-errore gratuito-racchetta per terra-punto vincente-errore iper gratuito (smash a due metri dalla rete)-fredda stretta di mano all’avversario e uscita dal campo imbronciata. E’ difficile non scorgere in questa sequenza delle macroscopiche “lacune mentali”, di cui si sospettava già nel fatto che nel primo set si fosse fatto riprendere dal 5-0. Attenzione che ho parlato volutamente e genericamente di “lacune mentali” non volendo dire che si tratti di deficit caratteriale irrimediabile oppure di atteggiamento sbagliato correggibile o ancora semplicemente di mancanza di esperienza ad alti livelli. Detto questo io sono “un guardone” di tennis da quasi trent’anni e devo dire che mi sta bene l’atteggiamento illuminista-positivista di Commentucci o di Lombardi, ma trovo assolutamente irritante la “politica dell’annuncio”. Sento sempre più spesso annunciare che Bolelli è un potenziale top 10 (=flop 10), Fognini un potenziale top 15 (=flop 15) e Seppi un potenziale top 20 (=flop 20). Ma basta ragazzi, non è per non credervi, ma le stesse cose le abbiamo sentite di Canè, Nargiso,…Quando l’Italia avrà un campione vero (cioè riconosciuto dal computer) vi assicuro che gliene renderemo atto, finora come Giovanni Drogo abbiamo speso i nostri anni migliori sulle mure della fortezza a scrutare l’orizzonte. Ora “siamo un pò stanchini” (citazione più recente). Un saluto a tutti e continuate a deliziarci con i vostri articoli.

  40. anto scrive:

    ** Nota alla Redazione: per cortesia mi continuano ad arrivare commenti del blog sulla mia e mail personale intasandomela…..per favore probabilmente il mio indirizzo è stato inserito in automatico nell’elenco delle e-mail a cui mandare gli ultimi commenti del blog….toglietemi questa opzione. Grazie mille

  41. Gus scrive:

    Io concordo con Roberto Commentucci in tutto. Peraltro, ma senza particolare onore, già nel primo post avevo dichiarato il mio punto di vista che privilegia un problema tecnico rispetto ad un problema mentale. Ma è un problema tecnico diffuso. Non ho letto invece risposte per quanto riguarda la mia analisi e cioè:

    (1) allenamento del servizio tra gli juniores visto che tranne Camporese (vado a memoria) nel tennis post Panatta non ne ricordo uno con un servizio tra i primi 10/15.
    (2) Bolelli: prima ok, ma io onestamente questa gran seconda non la vedo. Ed ero a Montecarlo a 5 mt da lui.

    Quindi è possibile che ci sia un problema tecnico generalizzato sul fondamentale del servizio (che poi ha come altra faccia della medaglia dei ribattitori alla risposta così così)?

    Gus.

  42. Fabrizio Scalzi scrive:

    Fiumi di parole…..i due match dei nostri giocatori,sono stati in parte sfortunati:da un lato contro Bolelli,c’era un Ljubicic ispirato dalla vittoria con Del Potro,reduce anche da buoni piazzamenti nei tornei americani sul cemento,ma successivamente ieri, ridimensionato da Nadal.Simone comunque ha ottenuto le sue vittorie con Soderling e Tipsarevic con grande autorità,speriamo che faccia tesoro di questa esperienza,perchè come abbiamo detto le potenzialità ci sono.Fognini è stato bravissimo nel passare quali e un paio di turni in questo master series,i limiti caratteriali si superano con l’esperienza,quelli tecnici con un adeguato perfezionamento in allenamento,che arriverà.Fabio è un ragazzo acuto, è farà sicuramente dei grossi miglioramenti quest’anno.

  43. leo scrive:

    @Fabio

    Hai scritto esattamente quello che scrivo da giorni, solo che è tanta la fame di vedere un italiano forte che a volte ci scordiamo che lo stesso film lo abbiamo visto già con altri attori. Sai qual’è la cosa che più mi preoccupa? Che Bolelli, Seppi e Fognini non si avvicinano nemmeno al talento di Cané e Camporese solo che qualcuno di loro ha pensato bene di prenderne la sregolatezza ma senza averne il genio.

  44. leo scrive:

    @ Fabio
    Dimenticavo un’ulteriore elemento di preoccupazione: a differenza di Camporese e Canè gli attuali giocatori si allenano pure seriamente e hanno tra coach,supervisori, preparatori atletici, manager degli staffi di livello altissimo, sicuramente da primi del mondo che non lasciano nulla al caso e nulla di intentato.

  45. Stefano Bolotta scrive:

    Sono d’accordo a metà tra Ubaldo e Commentucci. E’ vero, i limiti mentali dei nostri sono piuttosto evidenti, altrimenti le racchette non volerebbero; e tra l’altro, spesso volano quando l’avversario risponde bene o costringe il nostro all’errore. Come a dire: non solo esagerano nella reazione, ma sbagliano anche nei tempi… Comunque, il limite mentale non è poca cosa e spesso è figlio di un limite tecnico, come giustamente sottolinea Roberto. Ma perché tutti i nostri ultimi 5 giocatori Top 50 hanno almeno una grossa falla nel proprio bagaglio tecnico (Bolelli è un caso a parte, ma la mobilità è comunque un handicap)? Forse bisogna interrogarsi su questo. Ed è vero che i nostri godono di troppo protezionismo da parte dei loro clan; è sbagliato, e l’illuminista Commentucci la pensa esattamente come me. Se non si prende atto degli errori, difficilmente si va avanti. Sembra la classica storia dello studente bullo che distrugge la scuola, e quando arrivano i genitori chiamati dal preside, questi si mettono a litigare con tutti sostenendo che la colpa è degli insegnanti o del sistema (è una similitudine, coglietela per ciò che rappresenta).
    Ma, va da sé, viviamo in un Paese che non vuole aprire gli occhi sulla propria situazione sociale inquinata in ciascuno strato, per cui… ogni cosa, Qui, è diversa che altrove.

  46. king of swing scrive:

    per me sia Bolelli sia Fognini sono forti mentalmente…poi Fabio da questo punto vista è il più solido dei nostri a mio parere…scagliare la racchetta a terra non è necessario…ed è sicuramente una cosa sbagliata…però non indica che mentalmente non è solido…Davydenko era avanti 4-1 con Murray..Nadal era avanti 5-2 con Murray…uno è stato rimontato e sconfitto per 6-4..l’altro ha vinto al tie-break…

    Davydenko ha giocato meglio nel primo set rispetto a Murray ma il set l’ha perso al tie break…diciamo che mentalmente Murray è stato superiore al russo…ma non si può certo dire che il russo non sia solido mentalmente…visto quello che è riuscito a fare in carriera..

    Murray a livello mentale è superiore a Fabio..altrimenti non sarebbe tra i primissimi giocatori al mondo…e ha fatto valere questo nei confronti del nostro giocatore..ha anche più esperienza di fabio in questo genere di partite..

    Fabio a mio parere nel match con Murray ha mostrato i suoi pregi e suoi attuali limiti…Fisicamente sta bene ma ancora può migliorare…tecnicamente è completo..ma pure Murray lo è…anzi direi che tra i due c’è differenza soprattutto nel gioco di rete…Fabio ha sbagliato due e tre cose a rete che Murray non avrebbe sbagliato a mio parere…la mano è buonissima…ma non sempre scende bene il tempo per scendere a rete…al contrario di un Davydenko ad esempio…

    poi fabio deve migliorare ancora un pò nel servizio…secondo me ha fatto un gran torneo…e sono molto soddisfatto di quello che ha fatto…e sono convinto che potrà fare ancora di meglio in queste settimane…

    sono soddisfatto pure per il gioco espresso da Simone a Montecarlo…io ho visto la partita di Del Potro con Ljubicic e non sarà stato il miglior Del Potro ma Ljubicic ha giocato molto ma molto bene…era in gran forma il croato…e l’aveva dimostrato già contro Vliegen il giorno prima…

    che poi Simone possa fare di meglio sono d’accordo..ma considerando che l’annata non è iniziata nel migliore dei modi per lui..questo ottavo di finale può essergli molto utile per riprendere fiducia…

    i nostri giocatori devono lavorare molto soprattutto sull’aspetto fisico…è questa la chiave del successo…ma ci vuole tempo…quindi che si perfezionino pure su alcuni aspetti del loro gioco…che tra un pò ci sarà da divertirsi sul serio…altro che deboli mentalmente…vedrete vedrete…

  47. drein scrive:

    lo scrivo qui, magari non tutti vanno a guardarsi i risultati ogni giorno.
    Fognini ha superato il primo turno delle qualificazioni a Barcellona, battendo l’algerino Lamine Ouahab, 16 62 76, annullando 3 match point.
    Certo, viene da sorridere considerando che l’algerino e’ 142 nel mondo, tuttavia e’ anche vero che giusto venerdi’ Fabio ha giocato contro Murray, sabato era già a Barcellona a giocare.
    Credo che almeno sulla volontà e sull’impegno non si possa dir molto!

    Oggi incontra il belga Kristof Vliegen PER ACCEDERE AL TABELLONE principale.
    Sia lui che Cipolla, speriam bene.

  48. anto scrive:

    Complimenti a Fabio per il turno di quali di barcellona, questo dimostra come volontà e spirito di sacrificio, accompagnino questo giocatore.

  49. Karlovic 80 scrive:

    Sono d’accordo con Gus, il problema è il servizio. A me meraviglia, in negativo Seppi, uno alto 190 cm come lui, dovrebbe servire moooolto meglio. E’ inutile nasconderlo, anche Karlovic ha costruito una grande classifica (n° 14) solo sulla battuta. Gente molto più forte di lui tecnicamente e mentalmente, non è arrivata a tali risultati, penso a F.Lopez o Santoro.
    Penso che dopo Camporese ci sono altri 2 ottimi battitori in Italia: Bracciali e Dell’Acqua. Poi mi ricordo un altro tennista Siciliano alto 193 cm di cui ora mi sfugge il nome, altro giocatore adatto al veloce e ottimo battitore.
    Bolelli e Fognini potranno anche entrare nei top 20, ma a mio avviso faranno molta fatica a rimanere, dato che non hanno un colpo finale determinante.

  50. Cath scrive:

    Io non ho mai visto giocare Fognini ma l’ho visto riscaldare a Monte-Carlo. Mi ha fatto pena. Veramente un’atteggiamento da “cazzone”. Guardava se c’erano ragazze in giro che gli piacevano. Colpiva la palla contro i cartelloni attoro al campo. Direi che gli conviene andare a guardare un riscaldamento di Nadal. Ogni palla che Nadal colpisce in allenamento è come se fosse una palla break contro Federer. Forse capirebbe che cosa ci vuole veramente per essere un campione. Non penso che lui ne abbia il desiderio. Leggendo tutti i commenti direi che il problema vero è che è troppo ricco e figlio di papà! Peccato! (Scusate l’italiano da straniera)

  51. Avec Double Cordage scrive:

    @Karlovic 80

    ti riferisci forse a Naso? comunque Bolelli i colpi finali determinanti li ha sia di dritto che di rovescio, anzi il suo dritto è sicuramente da mettere subito dietro a quelli di primissima categoria e sinceramente anche Seppi quando lascia partire il braccio di dritto tira delle bordate piatte mica male

    il servizio comunque non è solo una cosa determinata dalla statura, che facilita sicuramente ma sono più importanti tecnica e spinta di gambe che la statura, più che l’altezza e la lunghezza delle leve che può avvantaggiare un giocatore alto nel servizio facilitando la ricerca della cosiddetta “racket head speed” che si traduce in velocità di palla

    sul servizio di Seppi ci sarebbe da lavorare per un intera pausa invernale partendo probabilmente dalla fase di concentrazione e dal lancio palla, peccato non si sia fatto, è impossibile stravolgerlo perché ormai troppo tardi ma qualche cosa va cambiata sicuramente in modo radicale e ci vogliono sicuramente mesi

    non riesco a capire perché non venga assunto un trainer per il lato mentale, roba tipo training autogeno… perché quando deve rimontare tutto funziona e sembra abbia delle zanne e invece appena si tratta di mordere i denti diventano di latte?
    solo un bravo psicologo dello sport può aiutare e dare delle risposte, a parte quella che il tutto parte da un problema tecnico al servizio e il fatto che il suo gioco normalmente usa pochissimo top spin e la palla viaggia vicinissimi alla rete, tanto che basta la differenza tra altezza centrale e laterale della rete a creare dei problemi

  52. Milena f scrive:

    Non ci rendiamo conto che il tennis è stato negli ultimi anni roba per chi ha un sacco di soldi?

    Come fanno a nascere campioni se solo per entrare in un campo da tennis devi sborsare più di 15 euro nei campacci di periferia? Per non dire della spocchia in cui ti guardano se non sai mandare la palla di là come se fossero nati da esseri superiori?

    Non voglio nemmeno pensare, invece, agli esborsi che devono subire padri e madri che solo pensano di poter proiettare il pargolo in qualcosa di decentemente competitivo.

    Non è possibile, in questo contesto, far nascere campioni sportivi.

    Il tennis dovrebbe essere alla portata di tutti, ma invece tutti non lo possono giocare. Molti non lo possono nemmeno vedere.

    Si torni ai campi comunali e magari un campione salta fuori. Perchè faticare non è dote di tutti e dubito forte che chi i soldi li ha già ci possa mettere lacrime e sangue. Con tutti i dovuti inchini al padreterno…

  53. andrew scrive:

    brava Milena f…

    ti scrivo per farti sapere che non sei l’unica a pensarla così…

  54. anto scrive:

    E intanto Fognini si qualifica per il main draw di barcellona….chapeau!

  55. drein scrive:

    finisco il resoconto statistico con una bella notizia.
    Fognini batte Vliegen 26 63 64 e approda al tabellone principale dove si incontrerà con un altro qualificato di cui purtroppo mi scuso ma mi son scordato di segnarmi il nome, mai sentito cmq :-p
    quindi ottime possibilità di approdare al secondo turno.

  56. Gus scrive:

    @milena e c:

    ci sarebbe da chiedersi come mai, ad esempio con il primo nome che mi viene in mente, Massimiliano Rosolino sia un campione nel nuoto pur essendo di famiglia ssolutamente benestante. Nadal ha alle spalle una famiglia ricca eppure vince, eccome se vince. E ha fame di vittoria. Queste di solito sono motivazioni difficilmente verificabili e quindi affidiamoci di più alla capacità tecnica, che poi significa fiducia ecc.ecc. Di ricchi nel tennis ce ne sono molti e vincenti.

    Fognini a mio modesto avviso deve lavorare ancora parecchio sul servizio per aspirare ai primi 30 posti e rimanerci per qualche tempo.

    Gus.

    Gus.

  57. Karlovic 80 scrive:

    @ Avec
    Si è Naso il Siciliano di cui parlavo. Certo, la statura non è la sola componente per servire forte e bene, penso a tennisti molto alti ma che non hanno una meccanica eccellente nel colpire la palla, tipo Alex Popp, Dick Norman, Kevin Anderson e lo stesso Daniel Brands ( che usa la stessa tecnica di Kohlshreiber). Cioè tennisti alti 2 metri ma con un servizio abbastanza scadente per la loro statura, lo stesso discorso vale in parte per Cilic, ma lui è giovane e deve migliorare.
    Su Seppi sono d’accordo, hai colto nel segno: il lancio di palla. Tra l’altro sia lui che Bolelli si lanciano la palla alla stessa maniera, se non erro.
    Ma mi sembra tardi poter migliorare questo fondamentale a 25 anni.
    Sarebbe interessante sapere il parere di un appassionato come Commentucci.

    Dicono in giro che ci sia un tennista Cinese di Taipei classe 91 e alto 173 cm,tale Tsung Hua Yang, capace di sparare autentici missili ad oltre 220 km/h. E addirittura l’anno scorso si è parlato che ha tenuto una media della 1° palla di oltre 210 km/h!? Come Karlovic!?
    Se Commentucci ne sa qualcosa.

  58. madmax scrive:

    gus, questo è un discorso già tratttato su g&f..

    ricchi vincenti (a livello di top player) per ora non ce ne sono e stop, se ricchi ovviamente intendiamo in relazione al tennis e cioè a quello che serve per potersi pagare gli 80.000 euro all’anno che sono indispensabili a provarci perchè è di questo che stiamo parlando e dove percio il fatto di essere benestanti assolutamente non è sufficiente.. ed è così a livello mondiale perchè hotel ristoranti e hotel costano uguale per tutti perciò o sei un fenomeno e accedi agli sponsor o devi essere molto ma molto ricco, non a caso nei paesi dell’est si punta solo ed esclusivamente ad arrivare nei top ten seguendo quindi programmi creati solo per raggiungere questo obbiettivo.

    è anche evidente che l’avere o non avere possibilità economiche poco dovrebbe incidere sulla tecnica o sulla voglia di riuscire ma questo sarebbe possibile solo in un paese di grande cultura sportiva e l’italia sicuramente non lo è.. in questo scenario è evidente che certe voglie e certe esigenze tecniche arrivano in età un po’ più matura quando però spesso è troppo tardi o cmq quando vanno a scontrarsi con altre esigenze che a quel punto sono principalmente legate alla ricerca di vittorie punti etc etc.. ecco spiegate alcune scelte contestate ai vari volandri starace etc

    detto questo cmq per onore della verità la famiglia rosolino che è benestante per il proprio figlio nel nuoto da quando ha cominciato ha speso quello che fulvio fognini ha speso nel primo anno under 12 per fabio!!

    per cui alla fine il problema del denaro nel tennis non solo influisce sul numero della base ma anche poi sulle scelte dei vari giocatori che una volta in difficoltà non essendo partiti con un unico progetto (quello di arriavare al top che passa anche da accurate scelte tecniche e di impegno) preferiscono scendere a più miti consigli nonchè a monetizzare il più possibile cercando magari di ritagliarsi un loro spazio all’interno del tennis nazionale..

  59. Avec Double Cordage scrive:

    si ho sentito di questo junior di taiwan ma mi sembra che sia alto intorno ai due metri e non basso ma posso sbagliarmi, se non sbaglio era in finale al torneo juniores all’australian open l’anno scorso perdendo solo da Tomic

  60. Gus scrive:

    @madmax:
    “ricchi vincenti (a livello di top player) per ora non ce ne sono e stop, se ricchi ovviamente intendiamo in relazione al tennis e cioè a quello che serve per potersi pagare gli 80.000 euro all’anno che sono indispensabili a provarci….”

    Ci sono un paio di cose che nel tuo ragionamento non mi quadrano, ma è possibile che capisca male io. Se ricchi e vincenti nei top ten non ne esistono, allora perché poi dici che devi avere almeno 80.000 dollari/euro l’anno che ritieni indispensabili per provarci?
    In ogni caso, ma solo per una lieve correzione, Nadal di sicuro non ha speso quelle cifre ma la sua famiglia è sicuramente ricca. Considerando che Nadal è l’agonista più forte in circolazione direi che smentisce clamorosamente l’idea che un ricco non abbia voglia di vincere.
    “detto questo cmq per onore della verità la famiglia rosolino che è benestante per il proprio figlio nel nuoto da quando ha cominciato ha speso quello che fulvio fognini ha speso nel primo anno under 12 per fabio!!”
    Certamente e io dico anche per fortuna. Significa che nel nuoto c’è qualcosa che funziona molto meglio che nel tennis. Io continuo a pensare, ma credo che tu sia d’accordo almeno in parte con me, che continuare a pensare che se sei italiano ricco e tennista non arrivi da nessuna parte perché sei un viziato sia ormai un alibi per il nostro sistema che peraltro fa ben poco per cambiare questo stato di cose. Oggi in Italia il tennis di vertice può essere affrontato come “minimo” da famiglie decisamente benestanti (e su questo non ci piove), ma questo è un enorme limite per trovare il famoso top player perché ne riduce drasticamente la base di selezione.

    Gus

  61. Milena f scrive:

    sono d’accordo con gus.

    non ho mai detto che tutti i benestanti non hanno voglia, nè che non sarebbero in grado di soffrire.

    io stessa non sono nata povera, ma ho lottato duramente per conquistarmi quello che ho. però ho anche una cultura alle spalle che ha evidenziato valori come il farsi da sè e il sacrificio. il che non è di per sè un dato di fatto di tutti.

    però il fatto che il tennis sia il regno di pochi, per ovvie ragioni economiche (al contrario di molti altri sport in cui andiamo molto ma molto meglio) riduce necessariamente il numero di praticanti. e il numero, come mi sembra di pensare logicamente, fa sempre la forza di uno sport nazionale.

    oltre, naturalmente, a un’ottima scuola, ma quella penso proprio che in italia ce l’abbiamo. in italia ci sono sicuramente ottimi tecnici.

    solo che devono convivere con gente perlopiù viziata che non si alza nemmeno per raccogliere un foglio per terra, figurati per inseguire una palla da tennis (te lo dico per esperienza).

    se di gente ne avessero di più e di tutte le estrazioni sociali, magari finanziati dalle tasse nazionali se non in grado di sostenersi, magari qualcuno che alza il sedere dalla sedia a correre sulla riga di fondo lo troveremmo.

    l’italia del tennis (maschile) mi sembra proprio la riedizione in piccolo del paesello: una ricca minoranza di gente con la puzza sotto il naso peccato che nella loro vita abbiano combinato poco o niente.

  62. Gus scrive:

    Milena f:

    di quello che dici tu si è parlato e si continua a parlare continuamente su Genitori&Figli, un blog a cui si arriva sempre dal sito Ubitennis. Detto che uno dei problemi è sicuramente la diffusione del tennis e i suoi costi attuali, io personalmente sono convinto che il sistema nel suo complesso abbia proprio dei difetti nelle strutture tecniche di alto livello. Tu dici che abbiamo ottimo tecnici e magari anche in abbondanza (almeno così capisco), ma fosse così non si capirebbero i risultati di alcuni giocatori medi stranieri rispetto ai nostri. Di spagnoli ce ne sono diversi, americani idem, francesi non ne parliamo. Io non credo molto alla mancanza di voglia. Conosco diversi ragazzi e famiglie che addirittura si sono spostate di residenza pur di tentare di trovare una struttura adeguata a salire di livello.

    In generale, penso, senza voler fare il sapientone, che stiamo invece proprio sottovalutando i problemi tecnici.

    Gus.

  63. madmax scrive:

    gus..

    lo dico perchè sono esattamente le cifre che ci vogliono se vuoi fare un programma di alto livello che poi li tiri fuori fulvio fognini max o la nike poco importa.. e poichè la gente che tira fuori queste cifre si contano sulle dita di una mano (e lo fanno ovviamente solo per i propri figli) è evidente che per farli tirare fuori alla nike devi essere un fenomeno…

    come detto più volte il fatto di avere denaro ti penalizza solo se non hai una grossa cultura sportiva alle spalle ma in italia che l’abbiano sarnno si e no l’uno per cento… infatti nadal è spagnolo e fa parte di una famiglia di grandi sportivi..

    che poi il nuoto funzioni meglio che del tennis è sacrosanto, ma i motivi sono molteplici non ultimo il fatto che il nuoto sia considerato uno sport che fa bene alla salute mentre il tennis no ed allora è chiaro che risulta più facile far costruire dai comuni una piscina invece che campi da tennis che tra l’altro non si avranno problemi a riempire.. di conseguenza i circoli sono costruzioni private ma anche quando sono comunali essendo difficili da gestire (economicamente) hanno sempre necessità dei soci che ovviamente e direi anche giustamente in cambio vogliono qualcosa…. questo qualcosa ad esempio è la priorità sui campi oppure il fatto che al ristorante non possano entrare esterni etc etc. ma ripeto visto che pagano ci mancherebbe che così non fosse…

    per quanto riguarda i tecnici invece l’ho già detto i tecnici validi ci sono il punto è che fino ad ora questi lavoravano solo con i ragazzi già grandicelli considerati delle speranze.. questi però spesso arrivavano a loro con moltoìi difetti spesso non più correggibili o cmq che per farlo ci sarebbe voluto troppo tempo, tempo che da una certa età in poi si deve usare per far altro.. non a caso piatti sartori e vavassori hanno cominciato a seguire i giovanissimi

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