MINI-RASSEGNA STAMPA MENSILE (Ottobre 2007): Scommesse…scommesse ed ancora scommesse…..Intervista alla grande Martina. Il tennis visto dall’arbitro Grillotti.

Author mug

Rubrica curata da DANIELE FLAVI

Visti dal seggiolone. “Federer è un ufo mai una lamentela”

(“Il grillo” racconta di quella volta che Safin lo voleva buttare giù dal seggiolone chiamandolo amore mio”)

Vincenzo Martucci, la gazzetta dello sport del 30-10-07

Anche all’ultima partita, la finale di Lione di domenica, Romano Grillotti è rimasto fedele al personaggio dell’arbitro antipatico, rotondetto, ma di talento e di carattere: «Grosjean e’ Gicquel, i due francesi della finale, dicevano che certe palle erano fuori di… mezzo metro e mi avevano sfidato a rivederle poi al videotape: Alla fine le ho ricontrollate tutte, quando li ho chiamati per mostrargliele non sono più venuti. Che differenza con Federer e Nadal: due esempi, due signori in campo, senza di loro come farebbe il tennis che ha perso Sampras e Agassi? A parte che Roger secondo me. è un Ufo, molto meglio di Sampras: tennis facile, serietà, mai una scusa, una lamentela gratuita». …..Romano il romano è stato per 23 anni giudice di sedia professionista, gli ultimi da 10 a tempo pieno, unico italiano del poker Armstrong, Graff, Christ (pagati circa 4000 dollari al mese per 28-30 settimane di lavoro). Eppure non ha mai avuto peli sulla lingua, fors’anche perché ha le spalle coperte, economicamente, dall’azienda di tubi per raffinerie che ha a Monza. Tennista amatoriale, ha cominciato ad arbitrare per ripicca con l’ex collega Luigi Brambilla che aveva riso delle sue intenzioni al torneo di Milano del 1984. «Gli dissi: “Se puoi arbitrare tu, lo può fare chiunque e nell’88 facevo l’esame al Roland Garros». Ha espulso almeno un paio di giocatori dal campo: «Perez Roldan a San Marino mi ripeteva: “Mi stai rubando la partita”, fui costretto a mandarlo fuori. Con Arazi ad Amsterdam dovetti applicare la regola del “best effort” (massimo impegno), sbagliava cose strane, come è successo a Davydenko a San Pietroburgo, solo che li l’hanno solo ammonito. Ho sentito che ha assoldato degli avvocati per far causa all’Atp. certo che le segnalazioni su certe partite e certi atleti ci sono sempre state, è capitato anche a me, di segnalare qualcosa di sospetto al supervisor»….. Nella Sua hit-parade degli arbitri ogni-epoca, Grillotti mette Ings, Armstrong e Berger, la numero uno di oggi, la De Jenken? «E’ la prima donna che passa alla grande il test Roland Garros, è brava, ma al di là del sesso e della nazionalità, il migliore, oggi, secondo me è Lahyani». «Grillo».è il prototipo dell’arbitro che dialoga coi giocatori. «Safin mi è simpatico, ma a Mosca gli ho dato ammonizione e poi punto di penalizzazione per aver buttato in tribuna una palla con violenza, prima m’ha detto: “Ma l’ho già fatto ieri…” Poi è salito minaccioso sul seggiolone, mi ha guadato e ha detto: “Ti amo, comunque”. E, a fine match, al ristorante, s’è alzato per sallutarmil». E con Jim Courier, allora numero uno del mondo? «E’forse la chiamata di cui vado più fiero, a Dubai, contro Berasategui Jim stava recuperando da 3-6 a 5-6 al tie-break, quando durante uno scambio da fondo, feci l’over-rule: “game, set, match, Berasategui”. Tutti fermi, pubblico gelato, il supervisor chiese: “Chi ha chiamato out?”. E fini lì. Beh, a distanza di tempo, anche quando commenta in tv, dice: “Quello è un arbitro che vorrei in campo nei miei match”»:

Chang si mette al servizio della “sua” Cina

(Il cinesino delle mille sorprese alla guida di un’accademia a Pechino con ben 52 campi)

Teo Betti, il messaggero del 29-10-2007

Michael Chang, indimenticabile campione, è stato chiamato a far parte del Comitato olimpico di Pechino 2008. Il suo compito è di far crescere i giovani a livelli internazionali. Il progetto è una Accademia che sorgerà nel Mission Country Club di Pechino con ben 52 campi da tennis. Il Gran Maestro ha già avviato la sua attività di trainer. Sta lavorando con energia e competenza. Chang ha tutti i requisiti per riuscire. Ha doti caratteriali e tecniche. Allenatore all’esordio, ha deciso di puntare su Shuai Peng, ed ha visto bene. Infatti la ragazza ha scalato la classifica mondiale. Attualmente è 21 del mondo, ma non è detto che anche giocatrici di classifica più alta possono non vincere i tornei. La posta in palio è alta. La Cina è una potenza emergente in tutti i sensi e punta molto sul tennis e sulle atlete in particolar modo. Miche Chang è nato a Hokhen (NewJersey) il 22 febbraio 1972. Residente a Mercer Island. Ovviamente, il cognome tradisce l’origine cinese della sua famiglia, cultura alla quale è molto legato. In occasione dello scorso Masters di Shangai, ha provato sulla sua pelle il fatto di essere considerato con una certa diffidenza dalla Madre Cina. Da qui, evidentemente, anche la scelta di rinunciare nei rapporti con la patria di origine in favore di quello cinese. Chang giocatore. E che giocatore. Nel 1989, il ragazzo aveva 17 anni basso di statura (1 74 centimetri al di sotto della media oltre 180), stupiva il mondo del tennis. Quel ragazzo bassino dominava i tornei giovanili. Nel 1987, a 15 anni e sei mesi passava un turno agli Open Usa. Professionista dal 1988, festeggia l’avvenimento vincendo il suo primo torneo: San Francisco. Ne seguiranno altri 33. Stupisce di Chang la mobilità fisica e solidità mentale. Ma l’evento, l’impresa storica, si manifesta a fine maggio 1989. Roland Garros, torneo del GrandeSlam. Fiordi campioni tra i 64 del tabellone. Ivan Lendl il più temuto: eppoi Brughiera, Wilander. Chesnokov, Edberg, Ivanisevic, insomma il ghota del tennis. Chang, testa di serie n. 30, a sorpresa arriva in finale battendo lo svedese Stefan Edberg. Il ragazzo lotta per 4 ore e 37 minuti fissando il punteggio sul 6-1 3-6 4-6 6-4 6-2 Quell’edizione vide Michael protagonista di un emozionante ottavo di finale. Chang chiuse la carriera agli Open Usa 2002.

Davydenko, arbitro mi ha accusato di non voler vincere ”mi ha ammonito per scarso impegno, sono scioccato”

(Tutte le dichiarazioni del russo nell’ultima “penosa” intervista)

Agenzia Adnkronos del 26-10-07


”Ho commesso un doppio fallo, ho perso un game e l’arbitro mi ha dato un warning: mi ha detto che stavo cercando di perdere”. Nikolay Davydenko ancora nei guai. Il
tennista russo, eliminato ieri nel torneo ATP di San Pietroburgo, e’ stato ammonito dal giudice di sedia per scarso impegno nel match che il croato Marin Cilic si e’ aggiudicato per 1-6, 7-5, 6-1. ”Quando ho sentito quelle parole, sono rimasto scioccato. E’ oltraggioso”, dice Davydenko. Il nome del russo e’ stato associato allo scandalo dei match truccati che sta scuotendo il mondo del tennis. In particolare, una quantita’ anomala di scommesse ha caratterizzato ad agosto un incontro che Davydenko ha perso contro l’argentino Martin Vassallo Arguello nel torneo ATP di Sopot, in Polonia. Ieri, nel corso del terzo set, a sollevare i dubbi e’ stato l’umpire belga umpire Jean-Philippe Dercq. Davydenko, dopo aver dominato la prima frazione, e’ progressivamente sparito dal campo e, complici 10 doppi falli, ha lasciato strada all’avversario. ”Come fa l’arbitro a sapere cosa cercavo di fare? La cosa mi ha dato talmente fastidio che mi sono messo a piangere”, racconta il 26enne di Severodonezk. Alla fine dell’incontro, Davydenko ha parlato con il supervisor del torneo: ”Volevo capire se mi avrebbero multato. Cos’e’ successo in campo? Mi sentivo stanco, nel terzo set non sentivo piu’ le gambe. Forse e’ un problema psicologico, forse e’ una questione di testa”.

Fish s’impone con 43 ace, ma il record è lontano: 51

(E se Karlovic si qualificasse per il master di Shangai?)

Piero Valesio, tuttosport del 26-10-07

Non si può dire. che sia bello, Ivo Karlovic. Ma il suo tennis invece sta palesando segni di miglioramento estetico, il che non è una buona notizia soprattutto per l’Italia che se lo ritroverà di fronte nel primo turno .della Davis 2008. E grazie ai suoi miglioramenti il prode Ivo si ritrova oggi a poter sperare in un posto per il Masters di
Shanghai. E’ il numero 25 della classifica mondiale e di posti liberi per il torneo conclusivo della stagione ce ne sono ancora tre anche se Ferrer e Gonzalez possono dormire sogni relativamente tranquilli. Per l’unico posto davvero restante sono in lizza in venti e fra i venti c’è anche Ivo. Il quale ieri ha messo a segno la miseria di 24 ace (raggiungendo quota 1234 in stagione) nel match che lo ha visto imporsi su James Blake a Basilea. Poca roba per lui che è il detentore del record assoluto di ace messi a segno nel corso di un solo match: 51, stabilito a Wimbledon nel 2005 contro Daniele Bracciali. Il suo coequipier in vetta a:tale classifica è Joaquim Johansson che qualche mese prima, all’Australilian Open, aveva annichilito Andre Agassi. Ma il pericolo a tale leadership è arrivato ieri dall’americano Mardy Fish che a Lione ha battuto il belga Olivier Rochus sparando 43 ace: un numero comunque invidiabilissimo. Chissà a chi toccherà l’onore e l’onere di superare tale. record che, a bene pensare, rappresenta un po’ l’anti tennis nel senso che è il raggiungimento del punto con un solo gesto, per quanto armonioso. Ma perfettamente simbolico dello spirito dei tempi.

Eschauer su scommesse; “C’è un’organizzazione alle spalle”

(Ci mancavano solo le accuse degli austriaci…..adesso si che gli italiani devono iniziare a preoccuparsi?!!!!!!!)

La gazzetta.it

MILANO - C’e’ un’organizzazione che gestisce le scommesse illegali nel tennis ed e’ “gestita dagli italiani e dal blocco dei paesi dell’Est”. Ad affermato e’ il tennista austriaco Werner Eschauer, numero 67 del mondo, in una intervista concessa al magazine Sport Bild. “Sono a conoscenza di diverse partite ‘aggiustate’ - ha detto Eschauer - Non si tratta di voci, ma e’ la realtà dei fatti”. L’austriaco ha poi raccontato di essere stato contattato prima di un match contro Nadal ma di aver respinto qualsiasi offerta al mittente.

Prove di Slam

(Arriva il freddo!!! Ecco come prepararsi al meglio per evitare di farsi male)

Claudio Tedesco*, la repubblica salute del 25-10-07

Chi ama. giocare a tennis lo fa tutto l’anno, in inverno forse ancora più volentieri, le basse temperature non sono un handicap, anzi le prestazioni possono essere più brillanti, i giocatori sembrano avere più lucidità ed energia. Particolare attenzione va però rivolta alla forma fisica ed al riscaldamento. Le caratteristiche del tennis pretendono infatti una buona preparazione fisica per evitare infortuni Inoltre portare alla giusta temperatura di esercizio i muscoli prima di una partita o un allenamento è buona garanzia per giocare e divertirsi senza farsi male. Scatti, cambi di velocità, accelerazioni, scambi prolungati richiedono un riscaldamento di almeno 10-15; minuti di esercizi specifìci per il braccio, la schiena, il busto le spalle e le gambe. Con qualche minuto in più a disposizione sarebbe opportuno fare anche un po’ di corsa leggera senza forzare troppo l’andatura. I più esperti e previdenti conoscono bene il ruolo importantissimo del gioco di gambe la velocità negli spostamenti in campo può fare la differenza…. Arrivare in tempo su una palla vuol dire essere più stabili al momento dell’impatto con la racchetta, poter giocare con un movimento fluido, senza affanno e con precisione. Insomma giocarla al meglio, con la giusta potenza o con il tocco risolutivo e con il tempo necessario per indirizzarla nel giusto angolo del campo avversario. Un tennista scrupoloso non può fare a meno di una preparazione atletica di base. L’ideale è dedicare almeno un paio di ore a settimana agli allenamenti che coinvolgono capacità di resistenza, coordinazione, forza esplosiva, velocità e rapidità. L’inverno è perfetto per una simile messa a punto, fa meno caldo, non si è a rischio di colpi e di calore di sole e si possono passare più ore di preparazione fuori e dentro il campo. Si corre e si fanno esercizi a corpo libero più volentieri e sul campo si può dare più spazio alla tecnica di gioco con esercitazioni analitiche sui vari colpi e sulle situazioni di gioco più frequenti o probabili. Una caratteristica infatti che rende questo sport affascinante è l’imprevedibilità del gioco, la sorpresa nei colpi, la variabilità delle situazioni, l’adattamento alla superficie di gioco, lo studio dell’avversario e la ricerca nel proprio bagaglio tecnico delle risorse più appropriate per concludere al meg1io l’incontro. Si tratta, non solo di muscoli e fiato per correre e colpire una palla in campo ci sono due intelligenze a confronto, con le loro strategie, la tattica, la tecnica, con punti deboli e colpi vincenti Per conseguire buone abilità motorie è necessario che l’atleta sviluppi con scrupolo le sue capacità condizionali e coordinative L’impegno fisico è notevole per tutto l’organismo. Si tratta di una disciplina con metabolismo energetico principalmente anaerobico lattacido e alattacido, quindi. sforzi fisici abbastanza brevi e di grande intensità, che interessano tutti i muscoli del corpo cuore incluso. Dallo studio delle frequenze cardiache durante il gioco, emerge la necessità di una buona efficienza cardiovascolare anche in regime aerobico per favorire il recupero e velocizzare il ripristino delle fonti energetiche.E’ quindi consigliabile durante l’inverno dedicare almeno due allena menti a settimana alla corsa di resistenza di circa 40-50 minuti….. L’alto contenuto tecnico richiede un’elevata coordinazione neuromuscolare per la perfetta esecuzione dei movimenti. La coordinazione si effettua attraverso due meccanismi: una esatta percezione della posizione del corpo e dei segmenti corporei nello spazio e la possibilità di correggere l’esecuzione del movimento durante la sua realizzazione. La coordinazione neuromuscolare rispecchia il molo integratore del cervelletto, che gioca un ruolo predominante nella funzione di apprendimento ed esecuzione di un gesto, lavora come un correttore di errore. La correzione avviene attraverso ripetuti tentativi tenendo conto degli errori commessi Un allenamento meticoloso che tenga conto della giusta coordinazione tra arti superiori ed inferiori e della corretta scelta di tempo nell’esecuzione dei colpi è di fondamentale importanza per il raggiungimento della perfetta forma fisica del tennista…..Parlare di velocità nel tennis è improprio sia per le caratteristiche degli spostamenti, sia per le ridotte misure del campo di gara. Con spazi cosi ridotti è più corretto parlare di “capacità dì accelerazione e decelerazione”. Nell’allenamento infatti devono essere privilegiate le prove di esplosività ed accelerazione dai 5; ai 15 metri. E’ una qualità che, se bene sviluppata, rende il gioco del tennista efficace ed incisivo. L’aspetto esplosivo è più richiesto in partite su terreni veloci ma questo non esclude che le doti di esplosività vadano migliorate anche dai tennisti regolaristi che fanno del ritmo il loro punto forte. Nella preparazione fisica devono essere raggiunti anche buoni livelli di rapidità che si ottengono muovendosi in allenamento con il massimo dell’equilibrio dinamico in spazi molto ristretti. Si ritiene che il miglioramento della rapidità possa favorire gli spostamenti del giocatore, riuscire ad escludere le grandi oscillazioni del baricentro sia nella fase di impatto con la palla che nel successivo rientro in posizione di attesa. Opzione Indoor. È molto più diffuso al nord che al centro e al sud per le ovvie differenze di temperatura e piovosità. Al coperto il tennis perde un po’ del suo fascino, ma consente un’importante continuità di gioco e di allenamento. Solitamente l’attività indoor si pratica in pressostrutture e raramente all’interno di coperture più belle realizzate con strutture portanti in legno lamellare. Le pressostrutture sinora realizzate hanno una sola unità di gonfiaggio (con portata d’aria costante) che provvede sia al riscaldamento sia al sostentamento della struttura, il tennis all’interno ha sempre le stesse regole ed il campo le stesse misure ma gli scambi risultano più rapidi e bisogna seme pre calcolare bene la giusta altezza prima di effettuare un pallonetto. Le superfici calpestabili variano a seconda degli impianti ma solitamente vengono realizzati con mariale sintetico e con linee di gioco disegnate. La pallina rimbalza più veloce rispetto al classico campo in terra ed ha una traiettoria più rettilinea. Questo costringe ad un veloce gioco di gambe che non consente tra l’altro di colpire la pallina in scivolata.

* Specialista in scienze motorie e sportive, Roma


Se il “nuovo” del tennis è Nalbandian… Azzurri avanti c’è’ posto

(In una classifica cosi operaia potrebbero trovare posto tra i primi dieci anche i nostri cari giocatori italiani)

Massimo Rossi, libero del 24-10-07

Eppur si muove. Il granitico duo di vertice Federer-Nadal comincia a generare qualche scricchiolio e cosi alle loro spalle qualcosa di nuovo, e di meno nuovo, comincia timidamente a muoversi. Quando sembrava che il serbo Djokovic si fosse guadagnato i galloni di terzo incomodo e futuro pretendente al trono, è spuntato dalle retrovie un giocatore anomalo come l’argentino David Nalbandian, vecchio di esperienza ma ancora giovane di età (25). Il simpatico David ha sempre gestito la carriera in modo ondivago, forse in questo risentendo anche di qualche origine italiana per parte di nonna. E’ passato da successi clamorosi e classifiche di vertice a tonfi inspiegabili e classifiche poco rispettose del suo talento, da ultimo assestandosi intorno alla 25esima posizione mondiale dopo esser stato anche numero tre. Il tipo mi sembra assomigli un po’ a Safin: come il divino russo è capace di colpi di testa ma anche di grandi indolenze. Certo di Marat non ha l’estro e il gioco anche d’attacco, ma tant’è, ormai gli ottimi difensori dal contrattacco tattico vanno di moda in tutti gli sport, rugby compreso a giudicare dalla maschia ma poco frizzante finale mondiale tra Sudafrica e Inghilterra: figuriamoci nel tennis, dove di pallettari nobili si parla da più di trent’anni. E’ stato un Federer deconcentrato dopo un primo set vinto facilmente a far le spese del talento intermittente di Nabaldian nella finale del master di Madrid. Ma quella dello svizzero non è stata l’unica testa blasonata a cadere sotto i colpi del biondo argentino che ha sconfitto con merito sia Nadal che Djokovic. Vero che a fine stagione stanchezza o distrazione influiscono sui risultati, ma il ritorno alla ribalta di Nalbandian sottolinea il fragile tasso di qualità del gruppo degli inseguitori dietro la coppia regina. A parte Djokovic, che però deve confermarsi, e in attesa di un recupero di Murray, gli altri top 10 non sembrano granchè. Insomma in una classifica cosi “operaia” potrebbe starci anche qualche italiano specie se continueranno a crescere le nostre due giovanissime speranze Bolelli e Fognini. La Federazione dovrebbe cogliere l’attimo concentrando ogni energia, anche economica, su questi due ragazzi e sull’altrettanto giovanissima Karin Knapp. E cosi facendo chissà che il panorama mondiale non accolga finalmente anche un po’ di azzurri.

Berdych: “le scommesse? Un orrore” 

(A Torino per un’esibizione davanti ai più forti under 12 e 14, il numero 11 del mondo non vuole sentir parlare di “corruzione” nel mondo del tennis)

Piero Valesio, tuttosport del 23-10-07

Metti una domenica mattina al Circolo della Stampa-Sporting a parlare con Tomas Berdych e Juan Martin Del Potro, il numero 11 ancora affetto dalla speranza di prendere parte al Masters e il numero 49 di fatto ma capace, una settimana fa a Madrid, di buttare fuori dal torneo di casa Tommy Robredo che al mondo è numero 9. Berdych e Del Potro hanno fatto tappa a Torino per inaugurare il Nike Junior Tour che ha richiamato nel circolo torinese da ieri e fino a venerdì, i migliori under 12 e under 14 del pianeta: un’esibizione coraggiosa vista la temperatura e poi un lungo palleggio, dispensatore di grande felicità, con i ragazzi del torneo. Li guardi, questi ragazzi ed è inevitabile pensare che per loro lo sport è ancora una realtà pulitissima e foriera di sola gioia. E per te Tomas? Il tennis è malato di scommettite acuta o è solo un’influenza passeggera? Anche solo il fatto che si parli di questo caso è una cosa orrenda per il tennis. Qualora anche solo uno e due giocatori si fossero resi complici di una prassi del genere sarebbe una botta tremenda per lo sport e per tutti noi. A me non è mai successo di essere sfiorato dal sospetto e tanto meno di essere avvicinato da qualcuno che avesse intenzione di propormi qualcosa di losco… E a vederlo giocare con i ragazzini non si fa fatica alcuna nel credergli. E Del Potro? Il suo sguardo spazia verso lo Stadio Olimpico: io sono un tennista ma soprattutto un grande tifoso della Juve che qui ci gioca: mia madre mi ha trasmesso questa passione.
Sono grande amico di Trezéguet e Camoranesi. Essere qui dove giocano loro è un’emozione per me. Emozione destinata a ripetersi visto che il suo coach Eduardo Infantino, già torinese d’adozione quando si occupava di Camporese, potrebbe decidere di lavorare da queste parti con i suoi pupilli durante la stagione sul rosso.

Nemesi Nalbandian castiga un’altra volta sua maestà Federer

(sarà forse stata l’interruzione dell’innaffiatore impazzito a far deconcentrare sua Maesta?)

Stefano Semeraro, la stampa del 22-10-07
Se lo conosci, sai come batterlo. E’ quello che si deve essere detto David Nalbandian entrando in campo ieri a Madrid . (2 milioni di euro di montepremi) per la finale del penultimo Masters series della stagione contro Roger Federer. Il numero uno del mondo che il gaucho, più giovane di appena pochi mesi, tennista a volte deludente come grinta ma di grande sapienza tattica, a livello juniores batteva spesso e volentieri. “La prima volta, nella finale degli Us Open under 18 del 1998. Il passato ieri è tornato: David, ex n. 4 del mondo precipitato al n. 25 (ma ora rientrerà fra i top-20) ha lasciato nettamente il primo set a Federer (1-6) poi, dopo una curiosa interruzione per un innaffiatore impazzito che ha irritato non poco lo svizzero; si è preso gli altri due 6-3 6-3. Rovesci tattici e beffardi, discese a rete, palle corte. Federer, in confusione e, come spesso gli accade, in sofferenza psicologica contro gli avversari da cui sa di poter perdere (è stata la 7 volta per Nalbandian in 15 scontri diretti). Per Roger, che comunque non rischia di perdere il primato in classifica grazie alle eliminazioni precoci di Nadal e Djokovic, è la settima sconfitta della stagione. Nalbandian era stato l’ultimo a batterlo, nella finale del Masters di Shanghai del 2005, in un torneo indoor. L’argentino ha invece completato un’impresa - battere i primi tre giocatori del mondo nello stesso torneo - che nella storia del tennis Open era riuscita solo a Becker a Stoccolma nel ‘94 (Sampras, Ivanisevic e Stich) e a Novak Djokovic in Canada quest’èstate (Federer, Nadal e Roddick). Federer non ha giocato male, ma nei momenti decisivi (due volte Nalbandian è stato sotto 0-30 nel terzo set) ha lasciato la presa. Colpa anche della scarsa tensione agonistica: Federer non giocava un torneo dalla vittoria agli Us Open a inizio settembre.

“Il mio dopo carriera e tutto una scommessa”.

(parla l’ex numero d’Italia Andrea Gaudenzi, diventato dirigente di Bwin)

Lorenzo Cazzaniga, sport week del 20-10-07

Nel tennis impazza il problema delle scommesse. Giocatori e coach parlano di società criminali che affollano le Players Lounge dei tornei a caccia di informazioni o di tennisti disposti a vendersi una partita. Ma c’è anche chi il tennis l’ha vissuto da protagonista e ora vive il mondo delle scommesse dalla parte dei bookmaaker. Andrea Gaudenzi, classe :1973, ex numero 18 del Mondo, è diventato il responsabile internazionale delle sponsorizzazioni e degli eventi di BWin, società leader in questo settore. Il mondo delle scommesse è sotto inchiesta soprattutto nel suo sport che cosa ne pensa? «Che c’è molta confusione. Addirittura qualcuno crede che ad approfittare dei match truccati siano le società di scommesse. Invece i primi a rimetterei siamo proprio noi Se gli scommettitori sanno già chi vince un match…” E allora che cosa si può fare per frenare questa piaga? «Insieme alle più importanti società di scommeesse online, abbiamo creato un’agenzia che monitora tutti i movimenti e tutti i nomi degli scommettitori Infatti, noi di situazioni anomale ne abbiamo pochissime. E comunque basta limitare la puntata massima chi si mette a truccare una partita se al massimo ci puoi scommettere mille euro? Da noi la scommessa media non arriva a 10 euro” perché allora tanti sospetti? «Perché ci sono società [vedi Betfair, ndr] che utilizzano un sistema diverso, simile a quello della Borsa. Si tratta di mercati aperti dove si può giocare tutto il denaro disponibile. E parliamo di milioni di euro. Se ci fosse la nostra limitazione, il problema sarebbe risolto” Pareri saggi di chi ha studiato tanto. Che cosa l’ha spinta a conseguire una laurea ed a frequentare un Master? “La voglia di confrontarmi con il mondo del lavoro. Mentre . giocavo ho sempre dato un paio di esami all’anno e in dieci anni ho portato a casa la laurea. Poi per un anno ho fatto otto ore al giorno di economia, statistica e fìnanza All’inizio ero nel panico, poi sono uscito con 4,9 su un massimo di 5 punti”. È subito stato facile integrarsi nel mondo del lavoro? «Per niente. Quando facevo il tennista venivano a prendermi in Mercedes; appena ho cominciato a lavorare, invece, sono andato a Roma per un appuntamento e, mentre ero sul taxi, il tizio mi ha chiamato dicendomi: “Senti oggi non ho tempo, torna un’altra volta!”. Prima ero un top 20 nella mia professione, poi ero tornato a essere uno tra venti milioni”. Ora però va decisamente meglio. “Ho cominciato come consulente per BWin, poi mi son fatto strada. E’ una società che mi affascina: tutti vedono un sito Internet e non immaginano che dietro ci lavorano più di mille persone. Da tennista il risultato più importante è stata la finale di Davis del 1998. E da manager? “Finalizzare il contratto di sponsorizzazione del Real Madrid Sette mesi di trattativa e 75 pagine di accordo. Però, col Milan, abbiamo le due squadre di calcio più titolate d’Europa”.

Storico Parioli-Empire tra passato e futuro

(Il primo derby capitolino in serie A…..vinto 4 a 2 dall’Empire con due punti messi a segno proprio da Ghedin che ha sconfitto l’ex davisman Pescosolido)

Francesca Paoletti, la gazzetta dello sport del 21-10-07
La storia del tennis, contro chi in quella storia vuole entrare. L’orgoglio del circolo tennistico più antico e titolato, contro l’ambizione delle matricole. Quello tra Tennis Club Parioli ed Empire SSD, match valido per la terza giornata del campionato di serie A-l, sarà il primo derby romano della storia della competizione… Dopo una vita da «figlio unico», il Parioli in questo campionato è stato affiancato da due «fratellini» più giovani (nell’altro girone è impegnato, infatti, il Canottieri Aniene). Una vittoria, a prescindere da quello che accadrà, per il tennis di Roma e del Lazio, che con il Tc Viterbo e il Tc Parioli femminile, si è assicurato il titolo di regione più rappresentata. Ma torniamo al derby. Anzi, al derby nel derby: il Parioli, infatti, schiera il passato del tennis laziale, il veterano di Sora Stefano Pescosolido; l’Empire, invece, punta al futuro, con il 21enne della Balduina Riccardo Ghedin…….. Pronostico? Si deciderà “tutto ai doppi”. …..In questa specialità Ghedin ha perso l’unica partita della sua avventura con l’Empire, iniziata lo scorso anno in A-2. «In singolare sono imbattuto - racconta il giovane che ama il serve&volley e i completi old style rigorosamente bianchi - giocare contro i big del Parioli (che oltre a Pescosolido schiera l’ex top 100 Federico Luzzi, ndr) sarà un’emozione. Quando hai a che fare con giocatori di questa classe, la differenza la fanno la continuità e il cinismo nei punti che contano”. Ghedin è figlio d’arte, il padre Pietro è stato colonna difensiva della Lazio anni ‘70 e attuale c.t. della nazionale femminile. «Ho provato a giocare a calcio- racconta - ma stavo sempre in panchina… Il tennis l’ho conosciuto tardi, a 12 anni, per puro caso». Ma oggi dovrà mostrare l’esperienza di un veterano.

Figlia di Becker sfila a 7 anni . Azienda accusata di lavoro minorile

(Ancora “problemi familiari” per il campione tedesco)

La gazzetta dello sport del 19-10-07

Una sfilata in passerella della figlia di sette anni di Boris Becker è costata all’ex campione di tennis non poco imbarazzo, mentre la piccola Anna dovrà presentarsi in tribunale come testimone in una causa per sfruttamento del lavoro minorile. La sua foto è sul quotidiano popolare tedesco sotto Il titolo “Kinderarbeit!”, che significa “lavoro minorile”. Sembra che il debutto della piccola nell’alta moda sia stato voluto dalla mamma. l’ex modella russa Angela Ermakowa. Anna, racconta la testata, era stata ingaggiata da una società di cosmetici per fare pubblicità a una linea di prodotti per i più piccoli durante la fiera del settore a Dusseldorf. Lo spettacolo non è piaciuto all’ufficio di Dusseldorf per la protezione della salute sul lavoro e degli standard di sicurezza. La presenza della bimba alla sfilata “non era stata approvata”, ha commentato il responsabile del dipartimento, Manfred Finken. Per questo, l’autorità ha recapitato all’azienda cosmetica una multa da 1.315,95 euro, accusandola di avere violato la legge sul lavoro minorile. La società ha già fatto ricorso e si difenderà in tribunale, dove dovranno presentarsi come testimoni anche Anna e sua madre. Becker, scrive la testata, si era lamentato di recente dell’eccessiva commercializzazione di sua figlia che ha già sfilato altre volte, anche in Italia.

Davydenko, “Murray? di scommesse ne sa molto più di me …”

(La risposta piccante, a distanza di giorni, del russo allo scozzese riguardo il mondo delle scommesse)

Agenzia Adnkronos del 18-10-07

“Murray ha dimostrato che di scommesse ne sa molto più di me”. Il russo Nikolay Davydenko commenta così le recenti dichiarazioni del britannico Andy Murray sulla
vicenda delle scommesse nel mondo del tennis. “Molte persone, compreso Murray, farebbero qualsiasi cosa per diventare famose”, e’ la replica del russo Davydenko. Murray ha poi fatto marcia indietro, dicendo che le sue parole sono state male interpretate: “non si può dire una cosa così grave e il giorno dopo ritrattare. E’ stato stupido da parte sua. Se hai le prove, poi mostrale”, afferma il n.4 del mondo alla stampa spagnola. “Murray ha detto di sapere molte cose, forse voleva dire che lui sì che ha scommesso qualche volta o che qualcuno lo ha chiamato per combinare un incontro”. Il nome di Davydenko, che ha dato forfait al Masters Series in corso di svolgimento a Madrid, quest’estate e’ stato al centro di un caso ritenuto molto sospetto dall’Atp: durante il match contro l’argentino Martin Vasallo Arguello nel torneo di Sopot, le puntate sull’incontro sono lievitate in modo anomalo durante il primo set e quelle sulla vittoria del russo sono cominciate a scendere proprio dopo che l’attuale n.4 del mondo aveva conquistato il primo set. L’incontro se lo e’ aggiudicato Arguello, che ha beneficiato del ritiro dell’avversario per un infortunio al terzo set e Betfair, il bookmaker on line che ha rilevato l’anomalia, ha fermato le puntate per oltre 10 milioni di euro su quella partita. Su quel caso, l’Atp sta ancora indagando: “ho già detto all’Atp che vorrei stare tranquillo fino alla fine dell’anno”, sottolinea Davydenko. “Sarebbe normale parlarne a Shanghai (sede della Masters Cup conclusiva della stagione, ndr), se di qualcosa dobbiamo parlare. Prima assolutamente
no”.

Colpo Schiavone, eliminata la Dementieva

(La seconda top-ten eliminata da un’italiana nel giro di pochi giorni)

Piero Valesio, tuttosport del 18-10-07

Mentre dai maschietti continuano ad arrivare risultati contrastanti (a Madrid i nostri migliori giocatori, Volandri e Starace, sono usciti al primo turno e senza colpo ferire: evidentemente per entrambi ci sono grossi problemi di gestione della stagione che prima o poi qualcuno dovrà affrontare) le ragazze continuano a offrire segnali positivi e anche qualcosa di più. Ieri a Zurigo, ad esempio, Francesca Schiavone ha eliminato, al termine di una partita valida per il primo turno, la russa Elena Dementieva che è la decima giocatrice al mondo, alle soglie del gruppo che a metà novembre darà vita al Master femminile di Madrid e che domenica scorsa ha vinto il torneo di Mosca. Il referto sul match dice che la Dementieva si è ritirata quando il risultato era di 4-2 per Francesca nel terzo set: ma il ritiro ha suscitato più di una perplessità visto che fino a quel momento la russa non aveva palesato guai fisici cosi gravi da impedirle di portare a termine il match. In ogni caso Francesca ha giocato. una grande partita perdendo il primo set a causa di un break nel nono game ma vincendo il secondo lottando come è suo solito e elevando parecchio la qualità del proprio gioco. Nel giro di una settimana è la seconda volta che un’italiana supera una top ten dopo che Flavia Pennetta…….; qualcosa vorrà pur dire. Nel secondo turno Francesca affronterà Patty Schnyder contro la quale ha un score positivo (4-3) e un precedente confortante: quello di quest’anno a New Haven.


Ci mancava solo la commissione per i match truccati

(“In ogni delitto il responsabile lo prendi entro le 48 ore oppure l’ipotesi che la faccia franca è pressoché certa”)

Massimo Rossi, libero del 17-10-07

Alla fine naturalmente è nata una commissione; con poltrone, poteri, rimborsi spese e quant’altro si portano dietro questi carrozzoni inutili. Tutto perché qualcuno ha finalmente denunciato che anche nel tennis forse c’è chi bara co nle scommesse. Non bastasse la commissione - formata tra le due associazioni dei giocatori, la federazione internazionale e il comitato degli slam - si è anche pensato bene di pagare un ex mafioso oggi pentito, tale Michael Franzese, pare esperto di scommesse clandestine, per avere la sua preziosa consulenza in materia. Insomma. ogni volta bisogna inventarsi qualcosa invece di far lavorare quelli che già ci sono e sono per quello. C’è la polizia che indaga se qualcuno fa denunce circostanziate, c’è la magistratura che giudica, ma soprattutto ci sono gli organismi preposti al tennis professionistico - quelli già sopra citati - che se non si occupano di queste cose di cosa si occupano? Di premiazioni e di trasferte pagate per seguire in tribuna le gare che altri organizzano? La verità è che nulla di certo o quantomeno di concreto è saltato ancora fuori, e probabilmente mai salterà fuori. leggo che l’ATP (Associazione dei giocatori) sta esaminando una lista di 150 match sospetti giocati dal 2002 in poi a oggi senza nessun risultato. La cosa mi sembra francamente ridicola, considerato che dai tempi di Caino e Abele tutti sanno che in ogni delitto il responsabile lo prendi entro le 48 ore oppure l’ipotesi che la faccia franca è pressoché certa. Staremo a vedere, ma il sospetto è che nessuno abbia davvero voglia di turbare il meccanismo di una macchina da soldi - troppi - come il tennis moderno. Passiamo ad altro rallegrandoci con il tennis pulito di una delle nostre ragazze più amate Flavia Pennetta si è buttata alle spalle mesi di dolori vissuti con grandissima dignità e, battendo addirittura Venus in semifinale, si è aggiudicata a Bangkok il suo quarto torneo in carriera. Un segnale importante per una ripresa che sembrava ormai troppo lontana. Tra i maschi in netta ripresa anche Andreas Seppi che ritrova finalmente una classifica decorosa (55) e promette un grande finale di stagione. In casa d’altri mi piace segnalare la crescita costante, negli ultimi mesi, di, un giocatore che ho sempre apprezzato fin da quando, giovanissimo e simpatico spilungone, allenato da quel matto di Alberto Castellani Ivo Karlovic, il giocatore più alto del circuito con i suoi due metri e otto, non è più solo servizio ma vince tornei e scala la classifica (25) in allegria. Peccato che con Ancic e Ljubicic ce lo troveremo di fronte a primavera in Coppa Davis in terra croata.

Tennis: assoluti regionali, sabato a Roma al via XXVII edizione

(Nel Lazio nell’ultimo anno il tennis ha avuto un grande sviluppo. Parola del presidente del comitato regionale)

Agenzia Adnkronos del 17-10-07

Da sabato 20 ottobre, al Circolo Canottieri Roma, si svolgeranno i XXVII Campionati Assoluti Regionali Franco Olivieri. Una manifestazione che ha sempre riscosso grande successo sia tra i partecipanti che tra il pubblico. Quest’anno ci sono due novita’ molto importanti, come spiega il presidente del Circolo Canottieri Roma, Gianni Battistoni: “Quest’anno ci sono due novità: il torneo di tennis in carrozzina, per giocatori diversamente abili, e la nuova tribuna del Campo Centrale, tra le piu’ belle e uniche che ci sono nei circoli sportivi romani. Ospitare nel nostro circolo i Campionati Assoluti Regionali -continua Battistoni- e’ un enorme soddisfazione oltre che per il nome che portano (Franco Olivieri, ndr) anche per la diffusione di questo magnifico sport”. Anche il consigliere al tennis del Circolo Canottieri Roma, Luigi Lanza, e’ intervenuto durante la conferenza di presentazione: “Ringrazio tutto il personale del circolo che con la loro professionalita’ e disponibilita’ contribuiscono al successo della manifestazione e un ringraziamento particolare lo faccio alla madrina del torneo Marisa Olivieri”. Lanza esprime tutta la sua soddisfazione per i successi che il Circolo Canottieri Roma ha ottenuto nell’attivita’ agonistica del 2007: “Intanto faccio i complimenti al Campione Italiano, nonche’ vice campione europeo under 16 Andrea Stucchi, visto che per la prima volta nella storia di questo circolo un nostro tesserato e’ riuscito a conquistare questo trofeo. Quest’anno ci siamo tolti molte soddisfazioni in questo sport e cio’ mi rende particolarmente orgoglioso”. Il Presidente del comitato Regionale del Lazio FIT, Fabrizio Tropiano si e’ detto molto soddisfatto dello sviluppo che il tennis ha avuto nell’ultimo anno nel Lazio: “Siamo molto contenti di come stanno andando le cose. Intanto siamo l’unica federazione tennistica che in Italia ha il bilancio in attivo. Siamo la terza regione come numero di iscritti a livello nazionale. Inoltre la vittoria di Stucchi nel campionato italiano Under 16 e’ stata una grande soddisfazione per la nostra regione. Lui e’ un grande campione
ma nonostante cio’ continua a lavorare seriamente e con umilta’ per riuscire in futuro a raggiungere grandi traguardi”. Nonostante lo sport della sua vita sia stato il calcio, il
Consulente allo sport per il Comune di Roma, Gianni Rivera ha voluto manifestare la sua grande passione per il tennis: “E’ uno sport che mi e’ sempre piaciuto. Sono felice di essere qui alla presentazione di uno dei tornei di tennis piu’ importanti della nostra citta’ e la mia soddisfazione deriva anche dal fatto che tanti giovani sono iscritti a questo torneo, il che vuol dire che il tennis sta tornando ad essere uno sport di grande interesse nel nostro Paese, e questo non puo’ che farmi piacere”.

Basta lacrime, Flavia è tornata

(il vecio scriba: “Da una ragazza tanto affascinante e risanata, si può aspettarsi tutto……”

Gianni Clerici, la repubblica del 15-10-07)

La videata internet mi offre l’affascinante sorriso di Flavia Pennetta, le belle spalle scoperte dal vestitino sul quale lo stilista Giordano Maioli ha diviso il bianco dal rosso con il segno del Tao. A ben pensarci, lo stesso segno, quella sinuosa Esse. percorre anche le palle da tennis gli oggetti della diurna fatica di Piccola Penna, come mi è accaduto di ribattezzarla, non appena la vidi, e la trovai irresistibile. Parrebbe il caso, avessi mai seguito una scuola di giornalismo di informare anche, di passaggio, che Flavia ha vinto il torneo di Banglcok, il quarto, della sua giovane vita: farà infatti ventisei anni il prossimo venticinque febbraio. Chissà che roba commenterà il lettore non aficionado, leggendo distratto il nome dell’avversaria, che riterrà una qualsiasi tailandese. Non è invece tailandese quella Yun Jang Chan battuta ieri da Piccola Penna, sebbene cinese di Taipei, e non è nemmeno un fenomeno, col suo numero quarantanove. E allora è forse il caso di ricordare che, a quella ricca competizione, partecipava la seconda giocatrice del mondo, Jelena Jankovic, ma non solo. C’erano anche, sul cemento che ha purtroppo sostituito l’ erbetta dei miei tempi, al Royal Tennis Club, Venus Williams, di fatto numero otto ma vincitrice di quel Wimbledon, che conta ben più dei numeri, e la soldatessa israeliana Shaar Peer, numero quindici in continuo progresso. Ebbene. Flavia le ha battute entrambe, l’israeliana sei a due al terzo. Venus in due set, sei quattro sette sei, salvando, credo di aver letto, un set point. Dalla stessa Venus, Piccola Penna aveva subito una piccola umiliazione. la settimana precedente. a Tokyo. Raccattando solo quattro games. Cosa sarà mai successo? In questa mia disinformazione mediatica, non sono assolutamente in grado di spiegarvelo, ma posso solo annotare che Piccola Penna è ritornata, psicologicamente una tennista a pieno tempo. Dopo che l’amore l’aveva più che giustamente distratta dalla preparazione. Fossi un bieco scriba da tabloid imbastirei una telenovela, a proposito dell’amore, e addirittura della promessa di matrimonio tra la nostra ragazza e un bellone. Un vero seduttore tipo bagnino quale Carlos Moya lo spagnolo che indossa le canottiere per meglio mostrare i tatuaggi che adornano i ben sviluppati bicipiti. Tanto innamorata, la Flavia, da far vela verso Barcellona dalla natia Brindisi per allenarsi alla premiata Accademia Sanchez Casal con un nanetto a nome Gabriel Urpi. E’ ovvio che un mancato matrimonio, un cuore infranto unito ad un polso sinistro anch’esso sofferente, non poteva essere ideale per l’attività tennistica. E infatti. dal suo onorevole numero sedici del primo semestre dell’anno passato, Piccola Penna era precipitata oltre il Cinquanta. Ma ora la nostra eroina sembra ritrovata. In tre settimane ha centrato due semifinali e una finale. E, se è vero quello che immagino, la storia non finisce qui. Da una ragazza tanto affascinante. e risanata, si può aspettarsi tutto……

“Ora sono guarita e sogno uno Slam”

(“Sto in una stato di forma psico-fisica che si raggiunge solo un paio di volte l’anno. Dopo le 13 sconfitte al primo turno pensavo di non poter battere neanche mia nonna”)

Vincenzo Martucci, la Gazzetta dello Sport del 15-10-07

Brava, Flavia Pennetta: dopo due anni ha battuto un’altra top ten, Venus Williams (dopo Justine Henin a Filderstadt 2005), e ha vinto il quarto titolo wta, a Bangkok, il primo lontano dalla terra Perché ce l’ha fatta solo ora? «Forse perché da due mesi, per la prima volta dall’operazione di settembre, non sento più fastidio al polso sinistro. Forse perché mi sento più piena di energie e più forte delle avversarie. E poi sono entrata in forma, ho raggiunto cioè quella condizione perfetta, che un atleta trova 2-3 volte l’anno, ma di cui non sa il perché. Comunque, gli ultimi due anni non sono stati proprio da buttar via, vincere tornei non è così facile e scontato» Come si batte Venus? “In semifinale sono stata sempre subito molto aggressiva su servizio e risposta. E, con l’andar del match, ho cominciato a credere di poterla battere” In finale temeva più la giovane di Taiwan, Chan, o Il pronostico favorevole? «Chan è promettente, ha la palla pesante. Non ho giocato il mio miglior tennis, ma ho fatto le cose giuste per portare a casa il match. Tutti si aspettavano che vincessi e, sul 6-1, la pioggia ci ha fermate tre ore” Altre volte la Pennetta aveva avuto paura di vincere: cos’ha cambiato? «Le corde della racchetta sono miste: in budello e sintetico insieme… No, dentro mi sento più forte, con ancora tanto da dare”E pensare che quest’anno ha perso 13 volte al primo turno «Che situazione strana, pensavo di non poter battere nemmeno mia nonna… ho perso la fiducia, le avversarie hanno perso il rispetto di me. Dopo il Roland Garros è stata nera: chi mi vuole davvero bene mi ha spedito a Barcellona. E li pian piano, è ricominciata la rinascita” Le hanno fatto più male il polso o la fine dell’amore con il collega Carlos Moya? «Sono guarita: tutto passa col tempo. Ho imparato che a volte bisogna pensare di più a se stessi. Ringrazio la famiglia e gli amici”Lascerà la Spagna dove s’è trasferita due anni fa? «Sono andata a Barcellona per Urpi (l’ex pro Gabriel Urpi, che l’allena, n.d.r.), e continuo con lui: fra Spagna e Svizzera, dove ho la residenza”. Dopo Il primo successo sul cemento, alternerà di più terra e superfici dure? «Ho vinto sul mio campo “incomodo”, il cemento, che non mi piace perché devo pensare più in fretta che sulla terra. Strano: a Wimbledon invece gioco meglio. Però stavolta ho battuto cinesi e giapponesi, che in genere trovo ostiche. Quindi qualcosa è cambiato: sono cresciuta”. Ma quant’è felice la Pennetta? «Ho battuto Venus Williams, ho vinto il torneo, e non sono euforica… Forse so che posso aspirare a qualcosa di più: a Babbo Natale chiederò di vincere uno Slam, uno qualunque”.

La Pennetta vince da cattiva

(Papà Oronzo: “nella tranquillità ritrovata Flavia trova la forza per le sue vittorie…..Quando torna a Brindisi le faremo riprendere i chili persi)

Dario Torromeo, il corriere dello sport del 15-10-07

Dire che Flavia è diventata cattiva, potrebbe sembrare un paradosso. Ma è la verità. Parliamo, ovviamente, di tennis. Flavia Pennetta è andata a prendersi il quarto titolo. della carriera sul cemento di Bogotà. Ha messo via nei quarti l’israeliana Peer, in semifinale Venus Williams ed ha vinto la finale contro Yung-Jan Chan. Ha vinto nonostante fosse andata sotto di un break nel secondo set, nonostante la pioggia l’avesse fermata per quattro ore proprio mentre stava marciando a passo di carica. La brindisina è tornata. Nel 2006 era salita al numero 16 del mondo. Poi una serie di maledizioni l’avevano costretta a fare un brutto passo indietro. Un problema serio al polso sinistro le aveva fatto saltare estate-autunno 2006, periodo in cui aveva rinunciato a sette tornei. Aveva giocato la vittoriosa finale della Fed Cup ed era andata ad operarsi. Guai finiti? No, erano appena cominciati. Dieci eliminazioni al primo turno fino al Roland Garros. Un mese dopo, una rivelazione giornalistica segnava la fine dell’amore con Carlos Moya. Sulle riviste appariva la fotografia del tennista spagnolo che baciava Carolina Cerezuela, star della tv iberica. Flavia, giustamente, entrava in crisi. Ha perso sei chili, ha faticato a ritrovare un equilibrio, la serenità necessaria nella vita e nella professione. Un altro paio di eliminazioni al primo turno. Poi, la riscossa. Ci diceva ieri Oronzo, il papà di Flavia rintracciato a Zurigo: «Siamo contenti di averla vista nuovamente tranquilla. Anche se siamo un po’ preoccupati dal fatto che non abbia. ancora recuperato peso, ci penseremo noi quando tornerà a Brindisi. E’ più motivata, ha più rabbia dentro. Il tennis è diventato una priorità e lei ora si diverte. Forse il suo carattere si è incattivito. Viene da un periodo difficile. Ha saputo reagire con grande grinta. Cosa potrà fare nel 2008? Spero che stia bene in salute. Il resto si vedrà». Anche il capitano Corrado Barazzutti è sulla stessa linea di pensiero. «Cattiva nella giusta misura per vincere il tie break contro Venus Williams. Capace, come sempre, di esprimersi su ogni superficie. Grande voglia di rivincita. Ecco, credo siano queste le chiavi di lettura per capire come e perchè. sia riuscita a trionfare sul cemento di Bangkok». Flavia ha mantenuto come punti fermi della sua vita l’allenatore Gabriel Urpi e la città di residenza, Barcellona. Sono cambiate le priorità. La famiglia, come sempre, le è stata vicina. Decine le telefonate con cui la ragazza ha tenuto stretto il legame con casa. Flavia Pennetta è tornata e vuole riprendersi tutto quello che ha lasciato per strada. Oggi sarà a Zurigo, dove giocherà il doppio. Prima della fine dell’anno sarà in campo a Linz e (forse) a Milano. Poi, l’aspetta un 2008 pieno di promesse.

Nasce la squadra antitruffa

(Murray chiamato a rapporto dall’Atp. Basterà eliminare i computer portatili ed i palmari dalle tribune per risolvere scommesse?)

Dario Torromeo, il corriere dello sport del 12-10-07

Oggi a Londra è in programma il primo meeting ufficiale per stilare un piano con cui fare chiarezza sul caso match truccati/scommesse. Attorno al tavolo ci saranno rappresentati dell’ Atp, Wta, Itf e Bill Babcock, in qualità di coordinatore dei quattro Slam per l’lnternational Tennis Federation. Sarà creata quella che è stata già battezzata come “Integrity Union”. I provvedimenti che saranno decisi, andranno in vigore (per quanto riguarda il tennis maschile) dopo il consiglio che l’Atp terrà a novembre a Shanghai, in occasione del Masters. Tre finora i punti suggeriti da alcuni esperti: 1 qualsiasi tennista, accompagnatore, tecnico che venga a conoscenza di un tentativo di illecito deve comunicarlo entro 48 ore all’Atp, pena una severa sanzione. 2 sarà vietato l’uso dei computer portatili in tribuna, negli spogliatoi e nelle sale giocatori. 3 il divieto si estenderà ai palmari ed agli smartphone (un telefono-computer che permette gestione dati, e-mail, collegamento internet). Alla riunione di oggi parteciperanno anche rappresentanti della British Horseracing Autority e dell’lnternational Cricket Council. Uno scambio di informazioni da parte di alcuni sport che gestiscono da anni ed in modo ponderoso il gioco online. Continuano intanto le indagini sulle denunce fatte, attraverso la stampa, da alcuni giocatori. L’Atp ha chiesto ad Andy Murray una testimonianza diretta. Il giocatore incontrerà i dirigenti la prossima settimana a Madrid. L’inchiesta sul caso del match tra Vassallo Arguello e Davydenko è, dice Babcock, «a buon punto». Il coordinatore Itf aggiunge (lo riferisce il sito online del Telegraph). «Sappiamo che attorno al mondo delle scommesse si muovono grosse associazioni. Ma non abbiamo nulla che possa portare a qualche tennista. Tutti sanno che ci adoperiamo per il rispetto delle regole, ma c’è un limite alla nostra giurisdizione. Non possiamo arrestare nessuno». Per meglio muoversi nel mondo degli scommettitori (clandestini e non) l’Atp ha chiesto aiuto a Michael Franzese (un ex di Cosa Nostra, massimo esperto di scommesse illegali) e a due agenti di Scotland Yard. Agli US Open, l’Usta si era rivolta alla Safir Rossetti (un’agenzia di investigatori privati), incoraggiando anche la delazione: aveva infatti offerto la possibilità di fare una denuncia anonima attraverso un numero verde. Rafa Nadal ieri è entrato di forza nel dibattito e ha azzerato qualsiasi sospetto: «Non penso che ci siano match truccati. Sono il numero 2 del mondo, sono presente in tutti i meeting, vedo quello che accade nel circuito. Non sono così stupido da non sapere cosa c’è in giro». Oggi a Londra nasce il gruppo antitruffa. La speranza è che non sia un’azione di facciata, ma che entri di forza nel problema delle scommesse illecite e dei match truccati.

Tennis truccato

(Clerici: “vi consiglio un giro su betfair per testare con mano cosa vuol dire scommettere on-line)

Gianni Clerici, la repubblica del 10-10-09

E’ mai possibile che, superate le elementari, ci sia ancora gente che non conosce la celebre storia del lupo e dell’agnello? Ma sì. quella di Fedro resa in francese da Jean de la Fontaine. Tra chi non è al corrente sembra annoverarsi Andrew Murray detto Andy, ventenne giocatore scozzese - guai a chiamarlo inglese - di belle speranze, soprattutto per la -corte di cronisti britannici orbata di Henman. Dopo che il nostro giornale era stato il primo nel paese (7 maggio) ad affrontare una analisi -delle recenti scommesse del sistema Betfair, eccoci costretti a parlarne di nuovo. in seguito alle dichiarazioni di Andy alla BBC che riferisco, aiutato anche dal mio consulente per le scommesse. Carlino Zuccoli..«E’ molto scoraggiante per tutti i giocatori, ma ognuno sa che il problema esiste. È difficile provare che qualcuno ha buttato un match o non ci ha provato I tennisti possono dare il meglio sino a che mancano un paio di games al set, e poi commettere un qualche errore, un paio di doppi falli” E. sin qui, nihil sub sole. Continua Andy: «Ci sono dei tipi che devono affrontare un torneo alla settimana, e, con l’assegno di duemila cinquecento euro che tocca agli eliminati al primo turno, si devono addirittura pagare i biglietti aerei». Mi permetto un commento. Con tipi simili, non si vede cosa possa guadagnare il losco figuro che arrangia i match. Tutt’al più può tentare di aiutarli a vincere, come insinuano sia accaduto nel celebre match in cui Arguello batté un infortunato Davidenko. Match del quale parlammo e le cui scommesse sono state bloccate dalla stessa società Betfair: senza che né la Federazione Internazionale, né la Associazione Tennisti abbiano fatto sapere cosa ne pensano. Murray non giunge a suggerire di mettere a disposizione dei perdenti degli aerei blu, come accade ai nostri poveri ministri. Ma osserva che, poiché la carriera di un tennista non dura più di dodici anni, si possono capire le tentazioni. Pare quasi suggerire la pensione. come avviene per quei nostri sfortunati onorevoli che stanno a Montecitorio solo due anni. Mi cadono le braccia. nell’ascoltare dichiarazioni in cui si ritrae la mano dopo aver lanciato la racchetta. Mai che uno di questi rari esempi di integrità si spinga a fare il nome di uno dei complici dei misteriosi loschi individui. La vera verità è che l’avvento del sistema Exchanges ha mutato la struttura delle scommesse. L’inghippo che un tempo consisteva nello scommettere sul vincente, truccando il match. si è oggi infinitamente sviluppato poiché esistono possibilità di scommettere anche sul perdente: poiché una volta esisteva sol tanto la possibilità di scommettere presso un bookmaker mentre oggi esiste la possibilità di operare sugli exchanges quasi si fosse bookmakers. Mi rendo conto dato che scrivo per un pubblico di aficionados poco versati nelle scommesse, di apparire oscuro. Suggerisco dunque una esperienza diretta, consultando il sito www.betfair.com. Potreste anche non raggiungerlo poiché, essendo stato oscurato dal Ministero delle Finanze, e specificatamente dalla AAMS (Azienda Autonoma Monopoli di Stato) il sito cambia giornalmente non meno di Arlecchino. Ma, cercando li intorno forse riuscirete a capire meglio. E’ sicuro che un oscuramento propiziato dagli organi responsabili, ITF e ATP, porterebbe a risultati efficaci, ma nell’era di internet sembra difficile intervenire In questo modo non guasterebbe, certo che invece che di dare al lupo si procedesse al modo delle autorità giudiziarie britanniche, che vanno processando il famoso fantino Kieren Francio Fallon, vincitore dell’Arc de Triomphe, imputato di aver falsato i risultati di ventisette corse. Anche qui, il sistema funzionava scommettendo su cavalli perdenti. E’ mai possibile che nel tennis non sia mai avvenuto? Sospetto anch’io di no, ma, finché non ho una sicurezza, mi astengo dal gioco dell’agnello e del lupo. Si rischia di finir male.

Murray e il tennis sporco, “Basta un doppio fallo per truccare le partite”

(Si è forse creata una joint venture tra la mafia russa e le agenzie di scommesse inglesi?)

Stefano Semeraro, la stampa del 10-10-07

Che ci sia del marcio, in . Inghilterra? Dopo i moniti di Tim Henman (“il fenomeno delle scommesse illegali nel tennis è più diffuso di quanto si pensi”), dopo le rabbie postume di Arvind Parmar (“Un tipo mi ha avvicinato per chiedermi se ero disposto a truccare una partita, gli avrei dato un pugno in faccia”), dopo le rivelazioni in trasferta del belga Elseneer (“negli spogliatoi di Wimbledon nel 2005 mi offrirono 100.000 dollari per perdere”), è il turno di Andy Murray. Scozzese, va bene, non inglese, comunque suddito di Sua Maestà e anche lui pronto a puntare il ditino sui (presunti) aloni che macchiano i gesti bianchi. «È seccante per i giocatori», ha spiegato alla BBC il numero uno di Gran Bretagna. «Tutti però sanno che ci sono delle partite truccate». Come al solito, niente nomi e cognomi. Stavolta però c’è un indicazione di metodo. «È difficile dimostrare che qualcuno ha perso volontariamente un match», ha continuato Murray. «Loro (i cattivoni, ndr), fanno così: danno tutto fino agli ultimi game di ciascun set, poi sbagliano un paio di colpi. Commettono un doppio fallo; ed è fatta». L’avida Albione, del resto, delle scommesse è la culla. Lo sport moderno e la mania del record sono nati lì. È solo un’ idea, ma chissà che fra la mafia russa - che ha interessi nel ramo - e scommettitori british senza scrupoli non si sia creata una torbida joint venture. Per beccare i reprobi basta aguzzare la vista, o servono solutori più che abili, come gli ispettori di Scotland Yard ingaggiati dall’Atp? Gli Australian Open, per non sbagliare, hanno deciso di bandire la tenda delle scommesse dal prossimo torneo. Andy, la Pizia delle highland, qualche indizio lo fornisce. Le cifre offerte e rifiutate non possono certo interessare i top-players - uno come Federer guadagna 10 milioni di dollari l’anno in soli montepremi, Murray stesso in meno di due anni ne ha accumulati un paio. Ma non tutti sono coso bravi. Esistono anche gli (s) commessi viaggiatori del tennis. «Ci sono giocatori che devono spostarsi per il mondo ogni settimana, e dal loro premio per una sconfitta al primo turno (2500 euro) devono tirare fuori anche i soldi del biglietto aereo e altre spese». Facile, suggerisce Murray, cadere in tentazione. Una partita combinata, e il costo di una stagione intera è coperto. I possibili meccanismi della (sempre presunta) truffa sono molteplici. Si va dalla classica partita truccata, con il favorito che perde apposta e poi spartisce con l’inopinato vincitore il provento del gruzzolo moltiplicato dalla quota favorevole, all’«insider trading», che non coinvolge necessariamente i giocatori, ma grazie al quale un addetto. ai lavori che frequenta gli spogliatoi può venire a conoscenza di infortuni o situazioni personali che il giorno dopo mineranno la prestazione di un atleta, e passare la «soffiata» agli scommettitori che lo prezzolano. Il metodo più raffinato è però quello che consente di incassare anche senza alterare l’esito «naturale» di un match. Ci sono siti Internet (BetFair) dove sono i privati a tenere il banco, e non c’è limite alle scommesse. Il favorito deve solo perdere un set, magari rischiare anche nel secondo. A quel punto la sua quota, bassa, aumenterà, fatta lievitare anche da chi è al corrente della combine, e, aumenterà oltre il normale anche l’ammontare totale delle giocate. A quel punto qualche «gonzo» accetterà dai «furbi» puntate contro il favorito, e quest’ultimo risorgerà. Apparenza salva, malloppo al sicuro. Uno dei tanti match sospetti - il Daily Telegraph ha pubblicato un dossier dell’Atp che ne elencava 138 - è il famoso Davydenko- Vassallo Arguello dello scorso agosto a Sopot. su cui piovvero 7 milioni di puntate, 10 volte il normale. «La carriera di un tennista dura l0, 12 anni - ha concluso Murray -. E in quel periodo devi fare più soldi possibile, ma comportamenti del genere non sono accettabili». E quello che pensa anche l’Atp che ha chiesto un Incontro urgente con lo scozzese. Secondo la Bbc, in base alle normative in cantiere i tennisti avranno 48 ore di tempo per denunciare alle autorità tentativi di corruzione. Oh, yes, Mister Murray. Adesso, però, fuori i nomi; please…

Tennis: Murray, c’e’ corruzione e molti giocatori lo sanno

(Tutti aspettavano il primo reo-confesso…invece ancora si parla degli altri senza però dimostrare di avere le prove)

Agenzia Ansa, del 9-10-07 delle ore 12.38

LONDRA, 9 OTT - Alcuni match di tornei Atp sono truccati e i giocatori ne sono consapevoli: e’ questa la denuncia di Andy Murray, numero uno britannico, che conferma i sospetti che circolano ormai da mesi. ”E’ piuttosto triste per tutti i giocatori, ma queste cose si sanno - le parole di Murray in un’intervista alla Bbc -. E’
difficile dimostrare se un giocatore ha provato a vincere oppure no, perche’ basta sbagliare negli ultimi game del set per perdere un incontro”. Diverse agenzie di scommesse hanno espresso dubbi sull’esito di alcune partite di tennis. Sospetti confermati dallo stesso Murray. ”Ci sono giocatori che escono regolarmente al primo turno e devono comunque pagarsi le trasferte - la giustificazione di Murray -. Una carriera dura al massimo 12 anni e bisogna cercare di ottimizzare i guadagni. Anche se questo modo di fare e’ assolutamente inaccettabile”. Lo scorso mese un altro giocatore del Regno Unito, Tim Henman, aveva dichiarato di essere a conoscenza di proposte equivoche recapitate ad alcuni colleghi tennisti. ”Personalmente non mi e’ mai capitato, ma ascoltando altri giocatori pare che sia una pratica che succede non di rado”, aveva dichiarato l’ex numero uno inglese, ritiratosi dopo l’ultimo incontro di Coppa David della Gran Bretagna. Nel frattempo l’ATP Tour ha avviato un’inchiesta interna per far luce su alcuni casi sospetti gia’ segnalati dagli allibratori.

Martina Navratilova, la mia cattiva America Martina.

 (l’America di oggi non è un paese democratico… Per sconfiggere il problema degli incontri combinati bisogna cambiare il sistema del conteggi dei punti”)

Massimo Lopes Pegna, Sport Week del 6-10-07

Si è fatta inseguire per molte settimane. Impegni di ogni tipo in giro per il Mondo: commentatrice tv, motivational speaker nelle grandi aziende, conferenziera, scrittrice (ha un libro in uscita) e anche pittrice (una mostra a Parigi. assieme all’artista slovacco Jaraj Kralik: spara palline colorate contro una tela). Poi, agli Us Open di New York, si siede in poltrona e accetta di parlare. Lo fa alla sua maniera, senza peli sulla lingua: tennis, ma anche temi politici e sociali.
Martina, che cosa vogliono sapere da lei le grandi aziende quando la chiamano per motivare i propri dipendenti?
«Come si arriva al top e ci si rimane, come fare a essere sempre concentrati e determinati. Perché costanza, impegno e voglia di vincere sono concetti che si applicano alla vita di tutti i giorni, mica soltanto al tennis”.
È vero che lei è stata la prima a pensare che l’allenamento maniacale l’avrebbe aiutata a vincere?+
«In verità lo facevano già gli australiani negli Anni 50. Ai miei tempi, però, molti si affidavano solo al talento. Esempio, Panatta e Nastase: forse erano pigri. Diciamo che io ho portato il training a un livello superiore. Poi su questa strada era andato anche Lendl. Oggi senza allenamento non si va da nessuna parte».
Oggi, voltandosi indietro, che cosa pensa della lunghissima lista dei suoi successi?
«Ci penso soltanto quando qualcuno come lei me lo chiede. Però so che sono stata la miglior giocatrice di tutti i tempi. Il mio obiettivo era arrivare al livello di gente come Margaret Court, Billie Jean King, Steffi Graf Ma quando si mettono insieme numeri e record, credo di essere stata io la migliore».
Lei ha condotto una vita sempre all’arrembaggio. Primo atto di coraggio nell’1975: fuga negli Usa dalla Cecoslovacchia. Non aveva neppure 19 anni. Che cosa ricorda di quel giorno?
“Tutto, il momento in cui andai alla polizia, le emozioni che mi passarono per la testa. A quell’età siamo un po’ incoscienti però ero un’emigrante speciale: conoscevo l’inglese, sapevo che avrei giocato a tennis, guadagnato soldi e vissuto negli Stati Uniti facile così. La grande paura è stata quella di dover tagliare con il passato, di non poter tornare a casa mia”.
Erano altri tempi, ma ancora oggi molti Paesi in tema di democrazia devono fare passi avanti. Che cosa ne pensa?
«Credo che la maggior parte dell’Europa abbia ormai dei sistemi molto democratici. Sicuramente non l’America, noi non siamo un Paese democratico. Non lo siamo mai stati la gente non elegge il presidente, lo fanno i Grandi Elettori: puoi anche totalizzare più voti, ma non diventare presidente. Le democrazie non funzionano così. Siamo indietro rispetto all’Europa sul tema dei diritti umani: per le donne, per gay e lesbiche e sul sociale. Sotto l’amministrazione Bush ci sono tante persone che non vengono aiutate, non c’è assistenza sanitaria, la classe media si sta restringendo sempre di più. Una volta eletto un Presidente, per quattro anni c’è poco che tu possa fare. Si può dire che un Paese cosi sia una democrazia?
A proposito, ritiene che assegnare alla Cina i Giochi olimpici sia stata una buona idea?
«Non avremmo mai dovuto darglieli. Ho una serie di cattivi pensieri sulla Cina. La Wta ha incrementato laggiù il numero di tornei, ci faremo tra poco anche il master. Decisioni discutibili. Fra l’altro non so neppure se mi lasceranno entrare”.
Ha sentito? Ai Giochi ci andrà persino Bush…
“Lasciamo stare, noi americani siamo degli ipocriti: non abbiamo rapporti con Cuba e con molti altri Paesi, attacchiamo l’Iraq. ma con la Cina intratteniamo normali relazioni Per forza, economicamente parlando sono i nostri padroni Se i cinesi ritirassero i loro investimenti, gli Stati Uniti fallirebbero. Ok, mi può star bene, ma poi però con che diritto andiamo a ficcare il naso in altri posti perché non hanno diritti umani?”
Non è stata è stata una bella estate per lo sport: doping nel ciclismo e nel baseball; la Nba ha avuto uno scandalo con un arbitro corrotto; il football americano ha dovuto allontanare una delle sue stelle per atti di crudeltà verso animali; nel wrestling si muore per gli effetti dei prodotti dopanti. E l’intervista di Lopes Pegna è stata fatta prima che Marion Jones ammettesse di essersi dopata; nota di UBS) Martina, che cosa sta succedendo?
«Forse certe cose accadevano anche prima e facevamo finta di non vederle. Nel baseball gli steroidi c’erano. Si sapeva, ma si voltava la testa dall’altra parte, per via del successo che quello sport stava ottenendo. Alcuni chiedono di liberalizzare il doping. Io appartengo ad una vecchia scuola; sono totalmente contraria. Che esempio daremmo ai nostri figli? Senza contare gli effetti deleteri…..”
E il tennis?
“Qualcuno è stato trovato positivo. ma abbiamo un bel sistema di controlli ai quali è difficile sfuggire”.
Ora però c’è il problema delle scommesse?
“Fra le donne non ho mai sentito nulla del genere. Fra gli uomini forse c’è qualche caso. Si dovrà per forza fare pulizia e in fretta. Ma si deve cambiare il sistema delle classifiche: giochi 30 tornei ma te ne contano solo 15. In questo modo si possono fare più soldi uscendo al primo turno. E poi nel tennis perdere apposta senza farsi scoprire è facile”.
Secondo atto di coraggio: 1981. poco dopo essere diventata cittadina americana. fa outing, dichiara ufficialmente di essere omosessuale. Martina, perché nel 2007 le preferenze sessuali di un atleta hanno ancora tanta importanza per la gente?
“ Non lo so. Mi piacerebbe non doverne parlare, ma fino a quando noi gay non avremo raggiunto l’eguaglianza dei diritti con le persone etero, dobbiamo continuare a discuterne e a combattere. Non è una questione di diritti per i gay, ma di diritti civili. Che, soprattutto in questo Paese non abbiamo ancora conquistato del tutto. Però non mi sorprende. ti guardi intorno e vedi nazioni in cui le donne non possono votare e sono proprietà degli uomini. Ci sono alcuni Paesi che puniscono l’omosessualità con la pena di morte e altri con la prigione. Abbiamo ancora tanta strada da percorrere. Dobbiamo continuare a educare le persone: è l’unica via”.

La carica delle ova(Dalla Navratilova alle campionesse di oggi passando per la cura estrema del proprio fisico)

Lorenzo Cazzaniga, sport week del 6-10-07
Vi fosse giusta riconoscenza a questo Mondo, tutte le attuali giocatrici dell’Est Europa dovrebbero versare una qualche percentuale dei loro guadagni nelle tasche di Mattina Navratilova. È stata lei che ha mostrato come il tennis poteva essere una srtada verso l’affermazione sociale e la ricchezza, benché non la più semplice. È stata la prima a scappare dall’ex Cecoslovacchia, chiedere asilo politico agli Stati Uniti (1975) e tenersi per sé i premi che guadagnava invece di versarli nelle casse degli Stati come volevano le regole comuniste dell’epoca. Tecnicamente non ha fatto scuola. Il suo serve-volley non ha lasciato eredi perché l’arrivo delle sorelle Williams ha consigliato alle giovani discepole di rifugiarsi nel power tennis, più che nel classico gioco d’attacco degli Anni 70. Però i maestri della Repubblica Ceca sono universalmente riconosciuti tra i meglio preparati a livello tecnico, e la pulizia stilistica di Vaidisova & Co. ne è la più chiara dimostrazione, seppur sfruttando armi diverse da quella della mitica Martina. La quale ha comunque tracciato una linea guida indelebile sulla preparazione fuori campo di una giocatrice professionista. Partita grassoccia, è stata la prima a trascorrere giornate intere in palestra e ad affidarsi a una dieta personalizzata, fino a costruirsi un corpo scultoreo. Non è un caso che dalle russe alle ungheresi, dalle ceke alle slovacache. quasi tutte mostrano fisici da vere atlete, non solo da pin-up mancate. Quel che però ha sempre fatto difetto a questi Paesi sono stati i mezzi economici. In campo giovanile hanno concesso le briciole. ma poi si perdevano quando l’attività professionistica cominciava a richiedere investimenti. Ora, l’avvento di compagnie di management disposte a investire sui giovani talenti ha consentito di raccogliere sufficienti risorse e i risultati si vedono, visto che l’Europa Orientale non ha più smesso di sfumare campionesse, al punto da piazzare attualmente nove giocatrici tra le migliori venti. Ma chi può puntare a raccogliere la leadership della Navratilova? Su tutte, svettano i nomi di Svetlana Kuznetsova. e Nicole Vaidisova, anche se nemmeno a unire le fortune vinceranno mai 18 titoli dello Slam in singolare come lei.

Tra rivoluzione e scandali

(Dopo tanto clamore “scommesse” è meglio consolarsi con il calendario delle prossime stagioni)

Dario Torromeo, il corriere dello sport del 5-10-07

Il tennis corre veloce tra rivoluzioni in atto e nuovi scandali in arrivo. Cominciamo dalle cose brutte. Finora il circuito femminile aveva destato minori sospetti, il dossier stilato da un bookmaker inglese parlava di 138 match dubbi dal 2003 a oggi. Solo in tre casi si trattava di partite della Wta. Adesso arriva la notizia che Betfair (il sito di scommesse online) ha bloccato i pagamenti sulla partita tra la bielorussa Tatiana Poutchek (96 del mondo) e l’ucraina Mariya Koryttseva (120). Un quarto di finale disputatosi a Calcutta due settimane fa. I pagamenti sono stati ritardati perchè «Ci sono ragioni sufficienti per investigare su quello che sembra un illecito andamento delle scommesse durante l’incontro» (come scrive il sito www.telegraph.co.uk). Insolito anche l’ammontare delle puntate: 1.5 milioni di euro. Non sembra al momento esserci alcun coinvolgimento delle giocatrici o del loro staff sull’intera vicenda. Per la cronaca, la partita è stata vinta dalla Koryttseva 6-4 6-2. Novità importanti arrivano dall’ Atp che proprio ieri ha annunciato la lista dei nuovi tornei 500. Saranno dieci: Rotterdam, Dubai, Acapulco, Memphis, Barcellona, Washington, Pechino, Tokyo, Basilea e Valencia. Con Amburgo come torneo aggiunto, mentre fino a quest’anno era tra i Masters. Un abbassamento di livello per il torneo che è in causa con la stessa Atp (Montecarlo ha invece raggiunto un accordo). Salgono di categoria Washington, Pechino, Basilea e Valencia. Il torneo spagnolo è l’unico a cambiare data e locazione. Da evento estivo sulla terra rossa, si trasforma in competizione indoor in autunno. Collocato subito. dopo gli US Open il trittico asiatico Pechino, Tokyo e Shanghai. La nuova struttura del calendario scatterà nel 2009 e avrà come maggiori tornei i 4 Grand Slam, 8+1 “1000″ (il numero indica i punti che il vincitore avrà nella classifica Atp), 10+1 “500″ ed il Masters finale che in quella data si disputerà alla “02 Arena” di Londra. Una vera e propria rivoluzione. Un miliardo di dollari in investimenti (tra stadi nuovi e rifatti, montepremi che crescono e supporti di marketing), tornei che cambiano di data e variano la superficie in cui si giocherà. Una rivoluzione che troverà la sua stesura ufficiale durante il Masters che si disputerà a Shanghai (11-18 novembre). Il tennis cresce. Sessantatre tornei in 30 Paesi. Coinvolte Australia, Europa, America ed Asia. Ed ora una valanga di soldi che movimenta il giro. Ma tutto questo non può far dimenticare cosa brucia sotto le ceneri. Lo scandalo delle scommesse cerca un reo confesso, la lotta al doping chiede maggiore decisione. I soldi non possono coprire una situazione che deve essere assolutamente più chiara

La Federtennis precisa

(la “stoccatina” della FIT a Ricci Bitti)

Giancarlo Baccini, la gazzetta dello sport del 5-10-07

Caro Direttore, nell’intervista al presidente dell’Itf Francesco Ricci Bitti apparsa sulla Gazzetta dello sport, l’intervistatore fa un’affermazione che non corrisponde al vero. Sul sito internet della Federazione italiana tennis, infatti, non compare e non è mai comparsa alcuna «pubblicità di scommesse on line». Il sito ha ospitato fino a qualche giorno fa una rubrica giornalistica di informazioni e consigli sulle scommesse (curata dalla redazione del periodico specializzato «TS»), sulla falsariga di ciò che fanno quasi tutti i quotidiani italiani, Gazzetta dello Sport compresa. Oltre ad essere di servizio per i visitatori del sito, la rubrica aveva lo scopo di incentivare le giocate sul tennis perché, come a tutti coloro che si occupano di sport dovrebbe essere ben noto, una percentuale. dei proventi delle scommesse viene retrocessa al Coni e da quest’ultimo ridistribuita alle Federazioni sportive nazionali in base ai volumi di gioco generati dalle rispettive discipline. La quota della Fit è molto elevata. La rubrica è stata messa off-line di recente, dopo che il Coni ha ufficialmente comunicato la decisione di modificare i criteri di calcolo dei contributi escludendo dal computo il valore delle scommesse. Colgo l’occasione per far notare che Francesco Ricci Bitti, in quanto membro della giunta Coni, dovrebbe sapere che quanto suggerisce di fare (“le società di scommesse dovrebbero avere il dovere morale e legislativo di restituire qualcosa allo sport da cui traggono guadagni”) in Italia è legge da anni. Di tali proventi, oltretutto, la Fit godeva già all’epoca in cui egli ne era presidente. .

Ombre sul tennis

Le scommesse? Peggio il doping

(L’apoteosi per il nostro Blog, citato, finalmente, anche dalla “Rosea”)

Vincenzo Martucci, la gazzetta dello sport del 04-10-07

Dopo la denuncia di Betfair, il sito di scommesse ondine più noto in Italia, l’Atp, che già aveva ingaggiato un ex mafioso americano, ha assoldato investigatori dell’ippica inglese, ed ha aperto un’inchiesta ufficiale. E così ogni giorno c’è un atleta che denuncia di aver rifiutato una proposta a perdere da fantomatici gaglioffi. Basandosi su un anonimo bookmaker, un giornale inglese ha sostenuto che dal 2003 sono stati truccati 138 partite ufficiali. Un giornale francese ipotizza che addirittura 11 tennisti professionisti italiani siano stati indagati perché hanno un conto su un sito di scommesse web o perché puntano denaro sulle partite di tennis. Come peraltro conferma in una lettera ufficiale Gayle Bradshaw, vicepresidente dell’Atp. Un sito Usa - come riportato dal blog www.ubaldoscanagatta.com -, indica 21 match specifici sospetti, puntando ancora il dito contro gli azzurri. Il presidente della Federazione internazionale (Itf) , Francesco Ricci Bitti, peraltro italiano, è preoccupato? “In partenza ero più preoccupato per il doping ed ero più certo della medicina, sulle scommesse sono meno preoccupato perché so cosa c’è nel Dna degli atleti ma sono meno tranquillo sulla medicina perché non tutto è in mano a noi, e moltissimo alla legislazione dei vari paesi. Le scommesse sullo sport ci sono, ci sono state e ci saranno, e non le possiamo fermare” Ma le scommesso, come il doping, non stanno minando la credibilità del tennis? “Sicuramente non fanno bene tutte queste auto-denunce dei giocatori che aumentano il sospetto e quindi la similitudine doping-scommesse. Perciò Atp e Wta (gestori dei circuiti pro), comitato di coppa Davis e Itf stanno lavorando insieme, nell’Integrity Working Group” per raffinare le regole e dissuadere giocatori ed entourage dalle tentazioni” Il campione non va mai in campo per perdere, ma che succede nel primi turni di tornei Atp Tour minori e nel Challenger? «Non credo nella deliberata predeterminazione del risultato dei giocatori (“match-fixing”), temo però la predeterminata intenzione di perdere un incontro - «tanking»: magari per . insoddisfacenti condizioni fisiche o infortuni - e so che soprattutto gli sport individuali, grazie alle modalità delle scommesse che sono sempre più ampie, si prestano a ogni tipo di puntata. Del resto i soldi accentuano tutto, e bisogna essere vigili, soprattutto nei tornei minori: 600, tanti». Non sono tanti anche tutti questi tennisti italiani “chiacchierati”? «Non sapevo niente. Comunque, non bisogna mai generalizzare casualmente possono figurare in queste vicende giocatori di uno stesso paese. Infatti io ho sempre difeso i paesi”. Ma come mai agli Australian Open 2008 elimineranno l’agenzia di scommesse nel torneo e nella home-page del sito della Federtennis Italiana c’è una pubblicità di puntate on line? «Gli australiani si sono mossi su istanza del gruppo dei 4 organi del tennis, l’iniziativa Fit non è il massimo dal punto di vista etico, ma, secondo me, le società di scommesse dovrebbero avere il dovere morale e legislativo di restituire qualcosa allo sport da cui traggono guadagni”.

Tennis e scommesse Scotland Yard a caccia di un pentito

(Come far prendere il posto dei giocatori russi a quelli italiani)

Paolo Brusorio, il giornale del 04-10-07

Un tennista italiano fuori al primo turno non è una notizia. Ma un italiano che scommette sulla propria eliminazione, invece. è solo uno dei tanti cerchi causati da chi ha buttato il sasso nello stagno: le scommesse illegali nel tennis. Voci, pettegolezzi. sospetti. Dimenticati da tempo i gesti bianchi, chiazzata dall’effetto doping (un paio di maxi squalifiche e ombre che si rincorrono) la racchetta finisce nel tritacarne. Ha cominciato il Sunday Telegraph pubblicando un elenco di 138 incontri che sarebbero stati truccati dal 2003 a oggi. Dai primi turni dei tornei dello Slam a incontri minori: ce n’è per tutti i gusti e per tutte le puntate. Esempio: il belga Elseneer ha rivelato di aver ricevuto un’offerta di 100mila dollari per perdere contro Starace a Wimbledon nel 2005. Oddio, che il tennis avesse perso la verginità lo sapevano tutti ma fino a poco tempo fa nomi e cognomi di sospetti e sospettati erano ignoti. Poi, agosto scorso, torneo di Sopot: il russo Nikolay Davidenko numero 4 del mondo, perde contro il carneade argentino Martin Vassallo Arguello. Il punteggio? 6-2, 3-6.1-2 e ritiro. Prima il russo è dato a 1.20 e Arguello a 5.75. A un’ora dal match le quote si ribaltano: su «Betfair» Davydenko sale a 3 e Arguello scende a l,51. Mica fessi, gli esperti del sito di scommesse on line avevano fiutato il marcio. Altalena di quote fino alla sirena d’allarme: quando Davydenkosi ritira, Arguello sta a 1,35. Ma soprattutto sono stati giocati sul match oltre 6,5 milioni di euro. Consultati gli investigatori, Betfair annulla tutte le scommesse. E qui si rompono gli argini. Un’altra spallata arriva dal Journal de dimanche che. si butta nel fango e, con il solito fare da amiconi tipico dei francesi, ci fa sapere che un ruolo centrale in questa vicenda delle scommesse ce l’avrebbero gli italiani. E fa anche i nomi: «Starace, Bracciali, Luzzi o Galimberti, Di Mauro». Per la stampa «amica» i tennisti azzurri avrebbero preso il posto dei russi al centro di questo mondo parallelo che manovrerebbe gli incontri di tennis. Gli italiani secondo il Journal de dimanche, avrebbero scommesso su molti incontri. I loro compresi Interwetten.com: gli azzurri avrebbero un conto aperto su questo sito. Alcuni di loro (Starace, Di Mauro, Luzzi) ammettono le puntate, ma non sul tennis. e tanto meno sui match che li riguardano, altri come Bracciali assicurano di aver smesso col vizietto. Come se non bastasse, poi, un sito americano tennis.com, avrebbe affidato. ad esperti bookmakers l’analisi di alcuni incontri sospetti. Dove per sentire puzza di bruciato non occorre il risultato a sorpresa. ma basta un andamento irregolare tale da movimentare un certo numero di giocate a partita in corso. I bookmakers avrebbero isolato 21 partite contagiate da due virus: il match fixing e il tankig. Ossia: la predeterminazione del risultato (con le sue variabili nei game) e l’intenzione di perdere da parte di un giocatore. Tra gli incontri discussi, quattro vedrebbero in campo Filippo Volandri. Prove? Zero…..

Finalmente il Blog di Ubaldo viene citato in un articolo

(Più in basso anche dal Blog Spysport)

Dario Torromeo, il corriere dello sport del 3-10-07

Milioni di euro. Migliaia di sospetti. Il tennis è uno sport tecnicamente facile da truccare. Basta mettersi d’accordo con un giocatore, al massimo due. Si può influenzare l’esito finale di un match o l’andamento della partita. L’arrivo delle quote variabili ondine, ha aumentato a dismisura le tentazioni……. Cinque giocatori italiani sono stati coinvolti dalla stampa francese nel dilagante scandalo delle scommesse; Il Journal de Dimanche e L’Equipe hanno chiamato in causa Potito Starace, Daniele Bracciali, Federico Luzzi, Giorgio Galimberti e Alessio Di Mauro accusandoli di avere un conto aperto sul sito online interwetten.com. Il Journal de Dimanche ha riportato anche la richiesta fatta dal vice presidente Atp, Gayle David Bradshaw all’ESSA (l’organizzazione dei siti di scommesse europei online): «Visto il gran numero di risultati positivi concernente i tennisti italiani che possiedono un conto-scommesse e scommettono sul tennis, desidererei che voi membri operaste delle verifiche su Navarra, Fognini Seppi Bolelli Galvani e Sanguinetti”. Le ricerche fatte hanno dimostrato l’estranieta dei nostri giocatori da qualsiasi coinvolgimento col mondo delle scommesse. Abbiamo sentito Starace e Bracciali. Dice il campano: «Ci hanno coinvolto in modo ridicolo. Gliel’ho detto personalmente: siete dei cialtroni. E’ vero, ho un tessera per scommettere su quel sito. Ma gioco al Casinò e sempre per cifre minime. Non credo sia una colpa». Deciso anche l’aretino:«Ero iscritto al sito fino al 2003, poi non ho più . giocato. Scommettevo 10 o 20 euro sul calcio, il basket, magari anche su un paio di match di tennis. Ma poca roba. Quando ho perso 600 euro, ho smesso. Non mi ricordavo neppure di essere ancora iscritto. Ma credete che uno di noi sia così scemo di voler scommettere sul tennis per guadagnare e lo faccia con il suo nome?». Di Mauro e Luzzi hanno risposto sul sito blogquotidiani.net/tennis del collega Ubaldo Scanagatta, ammettendo di possedere la tessera ma di giocare a poker o di scommettere sul calcio. Il presidente della Federtennis Angelo Binaghi ci ha detto: «Sono per la totale buonafede dei ragazzi. Creeremo un codice di comportamento. Ma il problema più grande non è in queste cose, quanto nell’assurdità di una situazione mondiale che vede i giocatori governare se stessi in un ambiente frequentato da individui che non dovrebbero mai entrare nel mondo sportivo». In Europa i principali siti online che accettano scommesse sul tennis sono 12 e sono raggruppati in un’organizzazione che si chiama ESSA (European Sports Security Association). L’Atp è in diretto contatto con l’associazione che gli trasmette riscontri oggettivi sulle scommesse fornendo e-mail, conti bancari e altre informazioni sui tennisti scommettitori (“Perchè l’Atp non ha chiesto ammontare e obiettivi delle nostre puntate? La cosa sarebbe finita lì” ci diceva ieri Daniele Bracciali). Il regolamento dell’Atp è chiaro. Recita l’articolo 705 comma C (corruption offense), paragrafo a): «Nessun giocatore e nessuna persona del suo staff può direttamente o indirettamente scommettere denaro o qualsiasi valore sull’evento». E al paragrafo b) completa: «Nessun giocatore e nessuna persona del suo staff può direttamente o indirettamente sollecitare/indurre, persuadere o incoraggiare qualsiasi altra persona a scommettere sull’evento» .La pena prevista è fino a 100.000 dollari di multa, più la confisca i ogni vincita illecita, e la squalifica fino a tre anni. Nel caso in cui il tennista-scommettitore abbia anche influenzato l’esito del match, truccandolo, la squalifica potrebbe essere a vita. Per capire meglio su quali dimensioni si muovano gli scommettitori, ricordiamo che su Federer-Nadal, finale di Wimbledon 2007, sono stati puntati 3.8 milioni di dollari attraverso i bookmaker tradizionali e 45 milioni sul sito online Betfair. Sul match Davidenko- Vassallo Arguello, disputato a Sopot quest’anno, erano stati scommessi 6.5 milioni di euro quando Betfair ha sospeso il gioco, annullandolo per chiari sospetti sulla regolarità della partita. Rino Tommasi ci ricordava che i Ladbrokes (che hanno 1′8% delle loro giocate online imperniate sul tennis) nel 2001 avevano addirittura aperto un Centro Scommesse a Gibilterra per aggirare le pressioni fiscali britanniche. Centro persone che parlavano tutte le lingue del mondo. I soldi girano. E sono tanti. C’ è un dossier stilato da un bookmaker britannico. Riporta nomi e date. Il Sunday Telegraph lo ha riassunto in un recente- servizio. In quel dossier sono: andati 138 (di cui tre femminili) match truccati dal 2003 a oggi. Un sito americano indica un’altra serie di incontri, ognuno dei quali ha subito commenti negativi da parte degli scommettitori. Non per questo, precisa il sito, i match in questione debbono essere considerati truccati. Ci sono nomi che ricorrono più volte, indicazioni di variazioni di quota, dubbi. Una partita ha visto un giocatore dato favorito a 1.50 (contro 1.63 dell’altro) nonostante fosse sotto di un set e un break (4-2). In un’altro incontro, il primo turno di un torneo Challenger su cui sono stati puntati addirittura 500.000 dollari, un tennista è passato (alla vigilia) da favorito a 1.40 a underdog a 4.50. E quel match lo ha vinto davvero. E’ citata anche la vittoria di un tennista che veniva da sette sconfitte consecutive e l’agenzia di scommesse offriva a 4.50. C’è poi un giocatore che era dato strafavorito (pagava 1.02), ma che si era ritrovato sotto 6-4 3-6 0-2 contro un rivale con una classifica largamente inferiore. La quota a quel punto era salita a 1.40. E lui aveva vinto gli ultimi sei game. Un altro giocatore affrontava un rivale nettamente inferiore in classifica. La quota per la vittoria del favorito in tre set scendeva però da 4.50 a 1.70 subito prima della sfida a causa dell’incredibile ammontare di scommesse su quel risultato. Che puntualmente si verificava. Questo e altro racconta il sito americano. Nel mondo del tennis, negli spogliatoi, nelle sale stampa, si fanno nomi e si citano esempi. Come quella dei ritiri improvvisi o delle uscite di scena subito dopo una vittoria dubbia. Le ombre sul tennis sono minacciose. Si parla di scommesse ad arte, match truccati. Fino ad oggi ci sono confessioni di giocatori che sono stati contattati, ma hanno rifiutato. Quando arriverà il primo reo confesso, il re rimarrà nudo e lo scandalo dilagherà. Quest’anno sul Centrale del Roland Garros si vedeva spesso un ragazzo italiano seduto nelle ultime file della tribuna. Aveva il computer perennemente acceso le informazioni online arrivano una frazione di secondo prima di quelle televisive e controllava le quote che cambiavano game dopo game, potendo così scommettere punto dopo punto. In occasione del torneo di Miami, l’Atp aveva vietato l’ingresso in tribuna di persone con il personal computer. Ma gli scommettitori non si sono certo fermati. Il ténnis, dopo calcio e ippica, è lo sport che nel mondo raccoglie il maggior numero di puntate. Basta fornire i dati della propria carta di credito per avere accesso diretto sul sito Internet che offre le quote delle varie partite. Come abbiamo già spiegato in un altra parte di questa pagina, potrebbe esserci la possibilità che i giocatori si mettano d’accordo per governare l’andamento del match. Come? Si fa salire la quota di uno dei due, magari mandando sotto nel punteggio il favorito, e si punta. Poi chi doveva vincere, vince e si può passare alla cassa. L’Atp ha ingaggiato un ex malavitoso (Michael Franzese), ha messo a libro paga gli ispettori della Safir Rossetti (un’agenzia di investigazioni private, gestita da un ex poliziotto) e due agenti di Scotland Yard. Il tutto per provare a scoprire il marcio del tennis. La mafia russa e un consorzio di quattro nazioni (Francia, Gran Bretagna, Germania e Italia) sono gli indiziati di reato. Ma finora nessun colpevole è stato scoperto e nessuna condanna è stata memessa. Gli ultimi a confessare di essere stati avvicinati da tipi sospetti che proponevano loro di truccare i match sono stati i belgi Giles Elseneer (100.000 dollari per perdere contro Potito Starace, inconsapevole dell’intera vicenda, a Wimbledon 2005) e Dick Norman. Entrambi hanno confessato di aver rifiutato le offerte. Anche Tommy Haas e Tim Henman hanno detto di essere a conoscenza di questo malcostume nel mondo del tennis, anche se non stati mai coinvolti personalmente nella vicenda. Nessuno ha finora ammesso di aver ceduto alla tentazione.

Scommesse e doping. Due ricette per limitarli

(Argomento di fine stagione…o argomento serio)

Massimo Rossi, libero quotidiano del 3-10-07
Può sembrare un argomento di fine stagione, buono a riempire gli spazi lasciati vuoti dalla cronaca agonistica, ma così non è. Molti giornali da un po’ di tempo introducono il tema delle scommesse nel tennis, riferendosi ovviamente a quelle illecite perché basate su risultati comprati. Sta aumentando il numero di giocatori che, a torto o a ragione, si trovano citati in argomento, magari solo per dire che loro si sono comportati bene rifiutando offerte interessanti per perdere un match, spesso contro pronostico. L’argomento è invece importante, non un riempitivo da dimenticare con l’inizio della nuova annata di tornei. Il problema c’è e va affrontato subito, prima che il tennis ne venga travolto. Così come non va trascurato il problema doping, che evidentemente esiste anche nel tennis se a dirlo, dandolo per scontato, è un personaggio come il capo esecutivo della Federtennis inglese. Al proposito non mi “sembra che i controlli dell’Itf abbiano portato a grandi scandali, e quindi c’è da chiedersi se si sbaglia il signor Roger Draper a dire quello che ha detto, oppure se c’è qualcosa che non va nella procedura di controllo. E vero però, come sempre, che è forse la volontà di fare qualcosa di serio che manca. Per entrambi i problemi esistono in realtà tentativi di soluzione che possono essere messi in atto. Da sempre, per esempio, suggerisco che venga definitivamente abolita la regola del tre su cinque, che rende i match troppo spesso infiniti - anche sopra le cinque ore - a discapito della programmazione televisiva e così di una maggiore diffusione mediatica dello sport del tennis. Ma la riduzione dell’impegno atletico del giocatore - a volte ripetuto e ravvicinato - giocherebbe anche a favore di una fisicità più sana e trasparente. Per quanto riguarda invece l’emergente fenomeno delle scommesse, considerato che gli episodi di cui si è saputo riguardano tutti, ovviamente, i match dei primi turni e non di grandissimo spessore, credo che un buon deterrente potrebbe essere costituito dall’aumento del premio partita riconosciuto al giocatore che, vincendo, passa al turno successivo. Con ciò andando marginalmente a ridurre il premio finale del torneo che, almeno negli slam e nei master, ha raggiunto vette imbarazzanti per qualunque società civile. Ecco allora che il prezzo da pagare per far perdere un giocatore sarebbe troppo elevato per il cattivo di turno, rendendo antieconomica la truffa. Come al solito chiudo con un breve cenno ai nostri…

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1 Commento a “MINI-RASSEGNA STAMPA MENSILE (Ottobre 2007): Scommesse…scommesse ed ancora scommesse…..Intervista alla grande Martina. Il tennis visto dall’arbitro Grillotti.”

  1. BENNY96 scrive:

    secondo (Celebritydeathmatch) è un gioco ganzissimo dato kè penzo kè il più forte è marilyn manson è molto belo quel gioco.Vi diro la classifica di quel gioco sempre (secondo me)
    MARILYN MANSON
    L’ ALIENO
    CARROT TOP
    FRANKESTAIN
    MUMMIA
    MR.T
    MAGO
    GLADIATORE
    E TUTTI VIA……….CIAO DA BENNI CHIRIACO

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