La guerra dei 6 giorni 40 anni dopo. Parla la figlia di Dayan

8 Giugno 2007

Di Lorenzo Bianchi

“DOPO L’OCCUPAZIONE mio padre Moshe sperava molto nella pace. Tentò in tutti i modi di aiutare i sindaci palestinesi dei territori conquistati durante la guerra dei sei giorni. Voleva avviare un dialogo con loro e con re Hussein di Giordania. L’atteggiamento del sovrano hashemita lo deluse. Gli dispiacque che non avesse offerto ai suoi sudditi della Cisgiordania l’opportunità dell’indipendenza. Hussein semplicemente se ne liberò e si dissociò da loro. Continua »

Italiani più protetti, ma la Nato ha una strategia?

17 Maggio 2007

I 780 soldati italiani di Herat ora sono “tecnicamente”più sicuri. Cinque elicotteri di attacco Mangusta, otto cingolati Dardo e dieci Veicoli Tattici Multiruolo Leggeri “Lince” significano sicuramente più protezione negli spostamenti, maggiore controllo del territorio e anche una superiore capacità di deterrenza. E’ un passo in avanti, il minimo richiesto. Riconosciuta a Parisi la coerenza con le sue promesse di aiuto, resta il problema dei problemi. In Afghanistan la missione Isaf della Nato ha almeno due strategie, se non addirittura tre. Il blocco continentale, Germania, Francia, Italia e Spagna, continua a insistere sulla necessità di affiancare a una cornice generale di sicurezza gli strumenti della politica e del dialogo. Lo sbocco finale dovrebbe essere una conferenza internazionale di pace. Continua »

Corsa all’oro nero nell’Iraq insanguinato

26 Aprile 2007

Di Lorenzo Bianchi
Nell’Iraq insanguinato è cominciata la corsa all’oro nero. Il disegno di legge che apre le porte agli investimenti stranieri nel settore sta per essere presentato al Parlamento. Il ministro competente, lo sciita Hussain Al Shahristani, ha comunicato che è pronto dopo mesi di gestazione oscura. Il consiglio dei ministri l’aveva approvato in febbraio. I quattro fondamentali allegati al testo principale sono ancora segreti. Quindici grandi compagnie internazionali, in sostanza tutti i maggiori gruppi petroliferi del mondo, sono state invitate a “perforazioni produttive” nei campi già noti del sud. Per le riserve dell’Ovest, i giacimenti tutti da scoprire vicino ai confini con la Giordania e l’Arabia Saudita, verrebbe adottata la formula Psa, Continua »

Ma il tempo del «non attacco» sta per scadere

2 Aprile 2007

LA TEORIA più articolata sul contingente militare italiano in Afganistan l’ha elaborata il sottosegretario alla difesa Lorenzo Forcieri. La regola di ingaggio numero uno è il “non attacco”. Né carne, né pesce, come al solito. Un limbo che rischia di finire presto. I talebani hanno alzato il tiro. I numeri, purtroppo, hanno il pessimo vizio di ribellarsi alle teorie. Nel solo 2006 le vittime del conflitto sempre meno strisciante sono state quattromila. Mille erano civili inermi.
Nel sud e nell’est americani, canadesi, olandesi e britannici sono impegnati ormai quasi ogni giorno in scontri a fuoco con gli studenti coranici. Continua »

Il calcolo sbagliato degli ayatollah

1 Aprile 2007

A OGNI difficoltà il regime teocratico di Teheran reagisce seguendo un copione standard. Alza la posta e si infila in una spirale sempre più stretta. Sta accadendo anche in queste ore segnate dal profluvio di lettere e di immagini dei quindici militari britannici sequestrati sullo Shatt El Arab. Gli ostaggi occidentali sembrano ogni giorno di più una risorsa strategica nelle mani dei nemici della nostra civiltà. Continua »