Archivio della Categoria 'Medio Oriente'

L’ombra dell’Iran sulla lotta fratricida

Martedì 12 Giugno 2007

NEPPURE il solenne giuramento sul Corano alla Mecca ha potuto evitare il divampare della guerra intestina. La chiave di lettura di una lotta fratricida che pare senza senso è racchiusa nell’insulto che gli uomini del presidente Abu Mazen scagliano contro gli avversari, gli integralisti di Hamas. Li accusano di essere (more…)

I nuovi fuochi in Libano e a Gaza accrescono i rischi per la nostra missione di pace

Mercoledì 22 Novembre 2006

L’ITALIA HA MANDATO duemilacento uomini (e progetta di inviarne altri quattrocento) in un braciere che continua a bruciare. Quel braciere si chiama Libano e si trova al centro di una faglia in perenne movimento sismico, il Medio Oriente. Il contingente militare del Bel Paese ha avuto nella prima fase di intervento la lodevole funzione di imporre l’alt ai 34 giorni di combattimenti fra Israele e gli Hezbollah, i miliziani libanesi che l’Iran ha creato e rifornito successivamente di razzi di varia gittata e comunque in grado di portare morte e distruzione anche a Tel Aviv.
MA I FATTI DI IERI hanno dimostrato quello che tutti temevano. (more…)

Miracolo a Gaza, Israele se ne accorgerà?

Mercoledì 16 Agosto 2006

Di Lorenzo Bianchi
La guerra in Libano ha avuto un singolare effetto collaterale. Hamas, gli integralisti palestinesi che controllano il governo dei territori occupati, e il moderatissimo presidente Abu Mazen ora hanno riscoperto una singolare pulsione ad andare d’amore e d’accordo. Ieri hanno annunciato l’apertura di un negoziato per la costituzione di un governo di unità nazionale. Il cardine dell’intesa dovrebbe essere il “documento dei detenuti” siglato dai carcerati di tutte le fazioni armate con l’isolatissima eccezione della Jihad Islamica, il gruppuscolo fondamentalista troppo legato all’Iran e alla Siria per concedersi distrazioni pacifiste. (more…)

Libano, un accordo fragile. Ma ora il conflitto riguarda tutti noi

Sabato 12 Agosto 2006

di Lorenzo Bianchi
E’ PROPRIO il caso di incrociare le dita. Troppe volte nel Palazzo di Vetro si è gridato all’accordo, all’intesa che avrebbe potuto fermare la guerra nel Vicino Oriente. Dopo 1023 morti libanesi e 123 israeliani l’idea che lo spargimento di sangue si interrompa è una sorta di liberazione collettiva. Naturalmente occorre essere prudenti. I dettagli sono importantissimi. Come si sa, nei particolari possono affogare le migliori intenzioni. Pare di capire che Israele abbia rinunciato a uno dei suoi obiettivi strategici, il disarmo degli hezbollah. (more…)

Magdi Allam: ‘Ma oggi il Medio Oriente è più maturo’

Sabato 12 Agosto 2006

di Lorenzo Bianchi
25 luglio 2006 - DUE CRISI a distanza di mezzo secolo. Nel ’56 la guerra per la nazionalizzazione del Canale di Suez e la stella nascente di Gamal Abdel Nasser, campione del panarabismo. Oggi l’integralismo pugnace degli Hezbollah libanesi alimentato dall’Iran e dalla Siria. (more…)