il vuoto lasciato da Benazir

30 Dicembre 2007

E’ difficile riempire il grande vuoto lasciato da Benazir. Formalmente il suo partito ha già ricoperto il suo ruolo affidandolo al marito Asif Alì Zardari e all’acerbo figlio Bilawal, che ha appena 19 anni, è una freschissima matricola di Oxford e si è lasciato scappare un significativo: < Mio padre si occuperà del partito finché sono all’università, anche se sono intenzionato a tornare…>. Asif Alì lo ha interrotto subito. Il vedovo vorrebbe votare alla data prevista, l’8 gennaio, come voleva Benazir. Padre e figlio sono stati nominati copresidenti del Ppp (Pakistan People Party), il partito che assomiglia molto a una proprietà privata dei Bhutto da sempre. La commissione elettorale si riunirà domani. Zardari conta sull’ondata di commozione popolare che ha provocato già 47 morti. Continua »

Il gioco d’azzardo di Musharraf

10 Novembre 2007

Il golpe a singhiozzo del generale pachistano Pervez Musharraf continua a scrivere pagine contraddittorie. Ieri ha imposto gli arresti domiciliari a tempo a Benazir Bhutto. L’icona dell’opposizione democratica non ha potuto arringare i suoi fan in un grande parco di Rawalpindi. La Cnn e la Bbc vanno e vengono sugli schermi. Sono tornate in onda per riferire puntualmente la rassicurazione del presidente che sta a cuore agli americani: Continua »

Iraq: violenza in calo dopo il bagno di sangue

9 Novembre 2007

E’ la prima volta che i miei due interpreti iracheni, entrambi sunniti di Baghdad, si concedono un filo di ottimismo. Emad sostiene che “le cose vanno un pochino meglio”. Mohammed, un ingegnere, ha infranto gli arresti domiciliari che si era autoimposto dalla fine del 2003 per il timore dei kamikaze, dei rapimenti - lampo e dei posti di blocco delle milizie sciite. Lavora con Emad a Mansour, sulla sponda opposta del Tigri rispetto al suo quartiere, l’elegante Zaiuna, ex isola felice abitata dai militari di Saddam e da una borghesia che ha perso di colpo il suo status. Tutti i giorni percorre più di tre chilometri per raggiungere l’ufficio. E non pensa più, come quattro anni fa, che gli americani siano la causa di ogni male. Continua »

L’ultima scommessa di Musharraf

4 Novembre 2007

Il Pakistan è la nuova prima linea della guerra al terrorismo. Dopo aver tergiversato a lungo il presidente Pervez Musharraf ha passato il Rubicone quando ha deciso, in luglio, l’assalto alla “moschea rossa” di Islamabad. Ora i suoi soldati e i paramilitari dei Corpi di Frontiera hanno messo nel mirino il Maulana Qazi Fazlullah nella provincia di Swat, un talebano autoctono noto al pubblico con il nomignolo di Mullah Radio. Lo Swat appartiene alle aree tribali autonome della Regione della Frontiera Nordovest e confina con l’Afganistan. La popolazione è di etnia pashtun, come la stragrande maggioranza degli afgani che vivono sull’altro lato del confine e in genere nella parte centro meridionale del Paese. Continua »

La sfida coraggiosa di Benazir

19 Ottobre 2007

Di Lorenzo Bianchi
Quel suo velo bianco appoggiato con noncuranza sulla nuvola di capelli corvini è un confine invalicabile. Segna lo spazio massimo che Benazir Bhutto concede agli invasati mullah integralisti, ai fabbricanti di uomini bomba, ai talebani incistati nella vasta area pashtun a cavallo fra il Pakistan e l’Afghanistan. Il colore vermiglio dei suoi rossetti li provoca. Loro lo sanno e l’hanno accolta con un kamikaze e almeno 130 morti. La lacerazione di un Paese cruciale per la lotta al terrorismo è tracciata con il sangue. Continua »