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Archivio di Ottobre 2007

Zalayeta assolto in appello
I giudici sportivi sono peggio di Bergonzi

Mercoledì 31 Ottobre 2007

di ENZO BUCCHIONI

ZALAYETA è in piena crisi di identità. Nel giro di poche ore è passato dalla condizione di ignobile truffatore a quella di Santo. O quasi. Noi non sappiamo chi sia Zalayeta e sinceramente ci importa poco. Però, con una certezza ferrea simile a quella del giudice Tosel che ha condannato il giocatore del Napoli in primo grado, sappiamo che il calcio è in pieno stato confusionale. E non da oggi. Ma la sensazione che al peggio non ci sia davvero fine, diventa ogni giorno più fastidiosa. A quelli che invocano la moviola noi ribattiamo che forse sarebbe meglio la prova del palloncino.
L’arbitro Bergonzi l’ha fatta grossa. Inventarsi due rigori nel giro di nove minuti rischia di diventare un record mondiale difficilmente battibile. Ma in questa vicenda c’è anche chi è riuscito a rimediare una figura peggiore stando seduto sulla sua bella poltrona che non possiamo non immaginare di pelle umana. Il giudice Tosel guardando la televisione non solo ha squalificato Zalayeta bollandolo come un Chiarugi qualsiasi, ma ha pure calcato la mano sulla «mancata collaborazione» del giocatore. Insomma, il povero Marcelo si è buttato e non si è neppure pentito. Le convinzioni del giudice sportivo sono state smontate poche ore dopo dalla corte federale che forse ha televisori e filmati migliori, sicuramente qualche certezza in meno e qualche dubbio in più. Così va il calcio, Babele dei giorni nostri. Ma dal caos arriva anche una bella lezione. Se è vero che ci vogliono meno Bergonzi è altrettanto vero che troppe televisioni non servono. Meditate gente, meditate.


L’ultimo colpo di genio di Mancini
Suazo titolare e Cruz dentro a 7′ dalla fine

Lunedì 29 Ottobre 2007

di ELIO CORNO

E’ stato un week-end straordinario quello che ho vissuto, anche se l’Inter non ha vinto, ma soltanto pareggiato il match esterno con il Palermo. Straordinario perchè la Juve è stata beffata da un arbitraggio demenziale. E pensare che Bergonzi, dicono, sia uno dei fischietti più promettenti e il Milan è caduto di fronte ad una sola testata di Vucinic, il sostituto di Totti. Risultati che riempiono il cuore di gioia e che invitano a riflettere, soprattutto devono riflettere gli juventini che per anni, che dico, decenni hanno usufruito di trattamenti arbitrali ben diversi dagli attuali: chi di arbitro colpisce, di arbitro…beh, lasciamo perdere. Il problema, aldilà degli sfottò, è serio, molto serio: ora le giacchette nere per non far vedere che sono condizionati dalla Juventus la castigano oltre ogni logica. Così non va bene. Collina deve essere sollevato dall’incarico perchè non è in grado di ricoprire questa carica. I suoi arbitri sono i peggiori del mondo e questo campionato rischia davvero di venire snaturato dalle decisioni di questi incompetenti, tecnicamente parlando. La classifica, ahinoi, viene mossa non dai valori espressi in campo dalle squadre, ma bensì da questi sciagurati direttori di gara che ne combinano, ogni volta, peggio di Bertoldo. Ci vuole la moviola in campo se vogliamo salvare la credibilità del campionato. L’Inter? Non ha vinto ed ha perso per infortunio Stankovic, un colpo duro per il centrocampo interista che deve ancora fare a meno del francese Vieira. Un guaio che non ci voleva. Comunque il signor Mancini, il genio della panchina, ci ha regalato ancora uno spaccata della sua incompetenza tecnica tenendo in campo un Suazo evanescente e mandando in campo a 7′ dalla fine un Cruz brillantissimo che ha creato tra occasioni da gol per Ibra e soci. Complimenti, Genio.

Juve rapinata a Napoli
L’indecente Bergonzi inventa
due rigori che non esistono
O Collina lo ferma per un anno o si ferma Collina

Sabato 27 Ottobre 2007

di Xavier Jacobelli

Indecente. E’ il minimo che si possa dire dell’arbitraggio di Bergonzi. Stasera a Napoli ha letteralmente inventato due rigori per il Napoli, ha diretto come nemmeno l’ultimo dei dilettanti avrebbe potuto dirigere. O Collina lo ferma subito e almeno per un anno o si ferma il designatore. Non esiste nessuna giustificazione per una direzione tanto scandalosa, velleitaria, inadeguata, insopportabile. Non ci interessa se Bergonzi sia il cocco di Collina. Non ci interessano le solite, inutili parole dell’ex fischietto più bravo del mondo che ha mandato l’arbitro sbagliato nel posto sbagliato nel momento sbagliato. La Juve è stata rapinata, il bel Napoli di Reja non aveva bisogno di regali, la partita è stata falsata. Né a Lavezzi né tantomeno a Zalayeta (complimenti per il plastico tuffo in area: se esistesse un regolamento serio dovrebbe comportare la squalifica dei cascatori) il penalty doveva essere accordato. Nelle prime otto giornate di questo torneo, gli errori degli arbitri sono stati superiori rispetto allo stesso numero di giornate di un anno fa. Una volta c’era la sudditanza psicologica. Adesso c’è l’incapacità tecnica di una classe arbitrale incapace di uscire dalla mediocrità e pronta a sbagliare una partita sì e l’altra pure. Collina non può prendere 500 mila euro a stagione per dire in tv che tocca a un giocatore stabilire se un avversario sia in fuorigioco o no. Collina deve mandare in campo arbitri all’altezza della situazione. Se non ci riesce, passi la mano. E la Federazione spenda quei soldi per una campagna pubblicitaria che sturi le orecchie a Blatter. Slogan: moviola in campo subito, Bergonzi e tutti quelli come lui a casa.


L’era glaciale del calcio italiano

Venerdì 26 Ottobre 2007

di Xavier Jacobelli

Notizie dall’interno. A un anno, cinque mesi e venticinque giorni dallo scoppio di Calciopoli, è tutto come prima, peggio di prima. L’era glaciale non finisce mai, i mammuth sono vivi e lottano contro di noi. Ai vertici Uefa, la Figc continua a tenere Franco Carraro, costretto a dimettersi durante lo scandalo, condannato in primo grado a 4 anni e mezzo di squalifica e 80 mila euro di multa, graziato dalla vecchia Corte federale che gli ha lasciato soltanto la multa. A presiederla era lo stesso signore che ora è stato nominato presidente della seconda sezione della nuova Corte di giustizia della federazione di Abete. Il quale ha avallato il ritorno in sella negli organismi della giustizia sportiva di altri sei esponenti del regime a. C. (ante Calciopoli). C’è anche il giudice accusato di essersi scambiato con un collega i bigliettini che insultavano Preziosi durante il processo al Genoa. A otto mesi e venticinque giorni dall’omicidio di Filippo Raciti, il presidente della Lega, Antonio Matarese, dichiara: «Ci vogliono meno prefetti e più osservatori». Traduzione: basta con la linea dura contro la violenza. Dopo l’assassinio di Raciti, Matarese disse: «I morti fanno parte del sistema, lo spettacolo deve continuare». Non ha ancora chiesto scusa alla famiglia Raciti. A otto mesi e venticinque giorni dall’omicidio di Filippo Raciti, dopo che Galliani aveva fatto la voce grossa contro il divieto di vendita cumulativa dei biglietti di Milan-Roma, improvvisamente l’Osservatorio del Viminale ha sterzato. Dalla tolleranza zero a nessuna restrizione per Milan-Roma, Napoli-Juve, Roma-Lazio, Fiorentina-Napoli: come se nulla fosse successo e come se tutto fosse sempre stato normale. A tre giorni dalla riunione di Lega chiamata a pronunciarsi sulla ripartizione dei diritti tv, le Grandi capeggiate dal Milan si oppongono ad una redistribuzione che tuteli i club medi e piccoli contro la sproporzione attuale. Secondo Ruggeri, per ogni 15 euro alle Grandi alle altre ne va uno. Lo stesso Ruggeri confida: «C’è chi spera che cada il governo Prodi così il decreto Melandri sparisce». Sono i mammuth che non spariscono.


Milan e Juve contro gli arbitri
Gervasoni ha sbagliato, ma Banti no
Perchè Vieri e De Santis sono stati spiati?

Venerdì 26 Ottobre 2007

tratto da repubblica.it/spycalcio
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di Fulvio Bianchi

Il Milan ha tutte le ragioni per lamentarsi. Secondo Galliani il club ci ha rimesso sei punti in clasasifica. In questo inizio di stagione in effetti è stato “sfortunatissimo” con gli arbitri. Non di complotto si tratta, ma di errori in serie. A Siena (gol di Maccarone convalidato in chiaro fuorigioco), a Palermo (mani netto di Amauri) e domenica scorsa a San Siro. L’arbitro Andrea Gervasoni, impiegato di Mantova, ha sbagliato: c’era un mani chiaro in area da parte di Piccolo dell’Empoli.
Non si tratta di interpretazione della norma, in questo caso. Ma di errore. Perché? La commissione Can A-B (Collina commissario, Borriello, Capraro e Stevanato vice) ha stabilito che Gervasoni era in posizione sbagliata, coperto quindi da due giocatori. Non ha visto. Di conseguenza, è stato bocciato: niente stop tecnico, per Collina non esiste. Ma una pausa di riflessione, sì, ricominciando per grado, magari dalla B. E Luca Banti, agente di commercio di Livorno? “Collina vede e provvede”, ha detto il tecnico della Juve, Claudio Ranieri, espulso dall’arbitro toscano. “Si può discutere solo su un’ammonizione”, questo il pensiero dei vertici arbitrali. “Ma discutere appunto…”. Nel senso che Banti non ha fatto certo sfracelli, né commesso errori fatali. Non stato bocciato ma rimandato. Avrà presto una prova d’appello. Collina prosegue nella linea verde, sempre più convinto: nell’ultimo week end Damato e Celi sono andati bene. Il progetto quindi va avanti, un mix fra anziani di peso ed esperienza e giovanotti che si stanno facendo le ossa e dimostrano coraggio. Quello che vuole Collina. Poi, se sbagliano tutti a lezione. Questa settimana ripasso a Coverciano.

“Privatizzare gli stadi”, maxiconvegno a Bergamo

Alla Fiera di Bergamo convegno su un tema di strettissima attualità, la privatizzazione degli stadi. Apre il convegno un esperto di stadi, Andrea Valentini, ex n.1 del Credito Sportivo. Sicura la presenza di Giancarlo Abete, Antonio Matarrese e del sottosegretario Giovanni Lolli. Dovrebbero partecipare anche Pierfrancesco Guarguaglini, presidente di Finmeccanica, Marcello Lippi, Andrea Cardinaletti (presidente del Credito Sportivo) e Marcello Lippi. Coordinatore della giornata Luca Pancalli, che ha concluso il lavoro della task force sugli stadi per conto del Ministero dello sport. Privatizzare gli impianti è sempre più una necessità anche per combattere la violenza.

Vieri, De Santis e lo spionaggio…
Bobo Vieri ha chiesto i danni a Telecom e Inter. Ha chiesto dodici milioni di euro: l’attaccante fu spiato a lungo per conto del club interista che non si fidava certo di lui. “Uno schifo-ha detto il giocatore-ora siamo arrivati in tribunale e farò vedere di cosa sono stati capaci…”. Secondo un quotidiano milanese si tratta solo di fango gettato da Vieri nei confronti di Moratti. Non credo che sia una bella cosa quando un club si mette a frugare nella vita privata dei suoi giocatori, e l’Inter non l’ha fatto solo con Vieri ma con altri. Inoltre anche l’ex arbitro Massimo De Santis era stato spiato a lungo: non solo lui ma anche la sua ex moglie. Indagini sui conti bancari, sui proventi, su tutto. Erano andati a fargli le foto di casa e controllare anche negli alberghi dove soggiornava prima delle partite. Perché è stato spiato? Non si fidavano di lui?