L’armata russa adesso comanda.
Ma tutto iniziò con la Kournikova.
La star che a 9 anni era già fenomeno.

 
8 Marzo 2008 Articolo di Cino Marchese
Author mug

Fu il marchio italiano Ellesse a portare al successo quella bambina dalla grande personalità. La tennista-vip ha fatto breccia nel tennis femminile russo e scelse gli Stati Uniti per diventare “grande”. La storia di “Poppy” Vinti

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La Maya Desnuda? Roba da ridere al confronto!

A vedere tutte queste russe vincenti, molte di loro carine e sofisticate, pochi si ricordano che, forse, la prima campionessa annunciata è stata Anna Kournikova, che mai si è completamente consacrata e che è diventata più famosa per il suo essere attraente che per il suo tennis. Anche se ha raggiunto la semifinale a Wimbledon e, per un certo periodo, sembrava che dovesse veramente diventare una grande giocatrice (i numeri li aveva tutti), trovò più semplice diventare una star del jet set internazionale che aveva giocato a tennis ad un livello superlativo. Le veniva più naturale frequentare i grandi alberghi e le località alla moda, accompagnata da qualche bellimbusto, magari un campione dello sport, un attore o un cantante.

La vera storia di Anna incomincia un giorno, quando Rodolfo Vinti, da tutti conosciuto come “Poppy”, mi telefona e mi dice, in stretto perugino: “ A Ci…me devi da’ na mano perché sono negli impicci “. Poppy, a quei tempi, lavorava per l’Ellesse e girava il mondo gestendo i rapporti con i giocatori, vestiti dal famoso marchio umbro, e le sponsorizzazioni con Club, tornei o Federazioni.
A Perugia, con la sua famiglia, aveva creato e gestiva il circolo Junior ed era molto noto nell’ambiente anche per essere stato l’organizzatore degli Open d’Italia Femminili, che Galgani gli aveva affidato con una decisione alquanto discutibile, di cui ho parlato in un altro pezzo. Poppy aveva preso al balzo l’occasione e, con l’aiuto dell’Ellesse, ne fece un successo con partecipazioni eccellenti: basta vedere l’albo d’oro di quegli anni, per rendersene conto. Eravamo negli anni 80 ed il tennis femminile ancora stentava, ma Poppy aveva visto lungo e costruì la sua credibilità e la sua fama attraverso quell’evento ed in quegli anni.

Tra le varie sponsorizzazioni che Poppy curava, c’era quella del torneo di Mosca, la famosa Kremlin Cup, della cui organizzazione si curava il mio compianto amico Gene Scott, in un momento storico alquanto difficile in un paese che incominciava ad aprirsi, ma che era ancora terribilmente chiuso: era difficile fare qualunque cosa. Il tennis, però, con Chesnokov, Cherkasov ed altri, bussava forte ed alti papaveri politici lo praticavano; fu così possibile rompere certe barriere ed incominciare a pensare in grande. Poppy fu uno dei primi a credere nell’esplosione del tennis da quelle parti e fu, dunque, uno dei primi sponsor a seguire Gene Scott. Ormai da qualche anno, era lo sponsor tecnico del torneo e, soddisfatto, andava tutti gli anni a Mosca perché riteneva intrigante scoprire quel nuovo mondo.

L’anno in cui mi fece quella famosa telefonata, qualcuno gli aveva parlato di una ragazzina di 9 anni, che giocava come nessuno mai aveva fatto prima: venne invitato a vederla giocare. Poppy rimase folgorato davanti a quello scricciolo che, a soli nove anni, già era in grado, con una enorme personalità, di condurre le danze. La piccola era lì ad allenarsi con la sua anziana maestra e la madre Alla, giovanissima anche lei e piuttosto carina. Anna, già al corrente di quanto poteva succedere, parlava già un inglese più che decente mentre sua madre e la vecchia maestra non spiccicavano una parola. Poppy, estasiato da come si muoveva e giocava Anna, in un impeto di generosità e come si fa in quelle occasioni, nelle quali si spera che l’invito non venga raccolto, si offrì di ospitare il gruppo a Perugia a casa sua, dal momento che, alcune settimane dopo, si sarebbe giocato il “Lemon Bowl” a Roma: contava di farla giocare. Ovviamente, Poppy aveva lanciato questa proposta, mosso da uno slancio di circostanza: sapeva che, poi, avrebbe dovuto spiegare a sua moglie Anna che si sarebbe riempita la casa di gente e, sotto sotto, ragionando un po’, sperava che gli dicessero di no. Invece, appena pronunciata l’offerta, la piccola corse a casa a fare le valigie e, il giorno della partenza di Poppy da Mosca, si presentarono tutte e tre al gate di imbarco. A quel punto, Poppy era come si suol dire “del gatto” e, rassegnato, incominciò a pensare come poteva presentare la novità a sua moglie, notoriamente un tipo non facile, che aveva rappresentato il suo punto di riferimento ed il centro di tutte le sue attività. Sicuramente, dopo un primo momento di generosità, sarebbero subentrati gli aspetti pratici della vicenda ed, in maniera decisa, avrebbe detto loro che per più di una settimana non li avrebbe voluti tra i piedi. Successe tutto come Poppy aveva previsto ed è lì che entrai in scena io.

Ero a capo della struttura IMG in Italia e mi occupavo anche di reclutare i giovani talenti. A tal proposito, avevamo definito, qualche mese prima, l’acquisizione dell’Accademia di Nick Bollettieri. Poppy, al corrente di tutto ciò, mi fece la telefonata di cui sopra, aggiungendo che, se non avessi trovato una soluzione, era la volta buona che sua moglie Anna lo avrebbe cacciato di casa. Poppy era uno strano tipo, con un fisico massiccio, ma molto atletico. Era stato un buon seconda categoria ed ora, lavorando per l’Ellesse, aveva trovato la sua dimensione. Si vestiva in maniera molto personale con degli abiti sportivi e delle camicie variopinte di pura seta, e portava i capelli lunghi, un po’ abboccolati sui fianchi, stile play boy, ma con molta peruginità. Amava la sua città ed alternava ad un italiano corretto e quasi forbito delle frasi tipicamente della sua amatissima terra. La mia prima reazione alla telefonata fu negativa perché dissi a Poppy che non sapevo proprio come fare, ma lui insistette perché io la vedessi giocare e, poi, avremmo deciso qualcosa.

Eravamo sotto le feste di Natale e Poppy mi disse che aveva sistemato il gruppo a Roma per il torneo del Lemon Bowl, ma che bisognava trovare una soluzione prima della fine perché Anna, sua moglie, era stata categorica: a casa sua non ce li voleva più. Accettai di occuparmi della cosa, senza ancora aver visto la piccola giocare, e, subito, telefonai a Parigi a Virginia Ruzici, che lavorava con noi: la convocai a Roma, per vedere questo “fenomeno”. Virginia, che era stata un’ottima giocatrice ed una delle stelle di Poppy al suo torneo, fu piuttosto riluttante a venire proprio in mezzo alle Feste di Natale, ma, alla fine, la convinsi e ci trovammo tutti a Roma alla Pisana, sede storica del torneo.

Anna era già diventata una star e tutti parlavano di lei. Insieme a Poppy, assistemmo alla sua partita di semifinale nella categoria under 12: la piccola Kournikova letteralmente ci incantò, soprattutto, per la sua grandissima personalità e per come mostrava di sentirsi a suo agio, in tutto e per tutto. Mi convinsi, ed immediatamente mi adoperai per fare ottenere ad Anna ed al suo gruppo una specie di borsa di studio all’Accademia di Bollettieri. Poppy si sarebbe occupato del viaggio con l’Ellesse, che era anche suo sponsor. Non fu facile convincere i miei ad ospitare tutti e tre, ma, di fronte alla mia garanzia che si trattava di un vero fenomeno, anche Bob Kain, il nostro Direttore, accettò e mi autorizzò a procedere. Alla fine, perfino Virginia si era convinta ed appoggiò l’operazione anche in virtù della sua amicizia con Poppy, che, finalmente, potè tirare un gran sospiro di sollievo e passare una buona Befana a casa con i suoi.

Arrivata a Bradenton, Anna subito conquistò tutti e, per primo, Nick Bollettieri, che ogni settimana mi telefonava, per mettemi al corrente dei progressi della piccola: fu in quegli anni, prima del debutto professionistico, che, forse, Anna, troppo spremuta, perse di vista il suo tennis, imparando ad accettare i vantaggi, senza preoccuparsi di dare delle solide basi a quella che sarebbe dovuta diventare la sua professione. Per questi motivi, Anna è più famosa per le sue “curve” che per le sue volée. La sua carriera si è arenata sulle spiaggie di Miami, ma, sicuramente, avrebbe avuto la possibilità di essere una grande campionessa: non si arriva in semifinale a Wimbledon per raccomandazione o altro.
Forse, Anna ha pagato la necessità di fare delle cose che si fanno da adulto, quando invece era ancora bambina. Non ha potuto vivere il suo periodo di spensieratezza, ma ha dovuto seriamente occuparsi di se stessa e della sua famiglia, in un periodo in cui, normalmente, si gioca con le bambole. Comunque, la sua carriera, seppur incompiuta, si è realizzata perché Poppy, quel giorno, mi telefonò ed io mi adoprai per tirarlo fuori dagli impicci.

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29 Commenti a “L’armata russa adesso comanda.
Ma tutto iniziò con la Kournikova.
La star che a 9 anni era già fenomeno.”

  1. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Amici…posso dire quel che penso? Io (grazie a Cino naturalmente), con queste storie vi vizio!

  2. stefano grazia scrive:

    OFF TOPIC: sul DSTV sudafricano le due Williams in semi a Bangalore: 3/3 al TB del terzo…gran tennis da parte di tutte e due, da quel che ho visto (distrattamente,lo ammetto…)…Venus era sotto 4/5,match point annullato,va 6/5,match point a favore…adesso invece è 3/6 nel TB e vincerà Serena…7/4…

  3. federico scrive:

    Roddick ha vinto contro Feliciano Lopez a Dubai…
    Le sorelle Williams sono al Tiebreak del terzo in semifinale a Bangalore..Qual’è il bilancio nelle sfide tra Serena e Venus?

  4. michele laurenzi scrive:

    sarà mica stato il fatto che la moglie di Vinti era gelosa della bella mamma della Kournikova ad aver creato l’impiccio che ha fatto mettere in moto Cino e dato il la alla carriera di Anna…

  5. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Roddick ha vinto 6-7,6-4,6-2 dopo aver perso il primo set del suo eccellente torneo. Vinceva, fra l’altro, 5-3 nel tiebreak del primo set quando è andato ingenuamente a rete sul servizio di Feliciano Lopez finendone infilzato. Ha avuto anche un setpoint, ma sul servizio del mancino spagnolo. Nel secondo set Roddick ha trasformato sul 4 pari il primo breakpoint del set _ dominato com’era previsto dai servizi _ grazie ad un doppio fallo, appena il secondo, di Lopez proprio in quel frangente. Nel terzo set Roddick ha dominato strappando la battuta subito a Lopez nel primo game: insomma in questo torneo Andy orfano di Jimbo ha battuto il n.2 e il n.3 del mondo, due top 20…mica male no?

  6. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Mi sa che Michele Laurenzi…abbia avuto naso. L’ho pensato anch’io…ma non so nulla, lo giuro.

  7. angelica scrive:

    off topic
    per federico
    12 a 7 per Serena…
    se consideriamo anche il ‘famoso’ ritiro di Venus ad Indian Wells del 2001(e da quell’anno se non sbaglio non hanno piu’ giocato quel torneo per i fischi del pubblico a Serena durante la finale)

  8. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Serena ha battuto Venus 7-6 al terzo. I orimi due set 6-3 per ciascuna dlele due sorellone. Non ho visto il match, magari hanno giocato benissimo (ma ne dubito…), però il punteggio è di quelli che sarebbe piaciuto tanto…progettare a papà Williams.

  9. stefano grazia scrive:

    Serea 8,Venus 7 (almeno dicevano così i commentatori sudafricani: 7/7 prima di oggi).
    Ho visto anche in Hi-lites Dementieva-Kuznetsova,vinto al terzo dalla Dementieva, bellissima e superba nei groundstrokes e poi fuori di sè dalla gioia (Hi MOM!!!!)…oh, ma che belli i suoi vincenti…se Elena vincesse solo un po’ di più e sostenesse il mio tifo con qualche risultato, farei fatica a decidere fra lei e la Henin… Purtroppo è ed è stata una eterna seconda,stupenda e bellissima (se la sogna Starace, che esce solo con le donne di classe,una così… l’unica (o fra le poche)ad essere vista leggereun libro o girar per musei… Però, per fortuna, l’ho scoperta dopo…altrimenti ha ragione Angelica: sai che sofferenza…
    La Kournikova (che ho visto bambina negli anni 90 a radenton) non sono mai riuscita a farmela simpatica…da un lato,col raziocinio, rispetto il suo professionismo: se il tennis è un mestiere,una professione in cui si deve insomma far soldi, non c’è dubbio che lei ha fatto il massimo e per gli sponsors è stata una mana…certo che preferivano lei a una Davenport o a una Navratilova… E non c’è dubbio che lei sapesse giocare, ma proprio per questo allafine mi rimane qualcosa che stride, che dio non è giusto, che almeno nello sport dovrebbe guadagnare di pi chi vince, non hi è pi bella…

  10. roberto commentucci scrive:

    C’ero anch’io alla Pisana, quando arrivò quella bambina di 9 anni che pareva una star.

    Era davvero impressionante, sia come gioco, sia come atteggiamento, in campo e fuori.

    E la mamma era davvero una gran bella donna, la gelosia della moglie di Poppy era perfettamente giustificata, direi.

  11. Nikolik scrive:

    Alla fine, direi che quella della Kournikova è una bellissima storia.
    Alla fine, conta realizzarsi nella vita, non questo orribile culto della vittoria.
    Ha fatto benissimo le sue scelte, perché continuare ad allenarsi ossessivamente e sacrificare tutta la propria giovinezza?
    Per diventare come la Hingis o la Capriati? Ma prego, si accomodino pure loro, vincano pure loro.
    Si sta divertendo, ha successo comunque e vive una vita normale.
    Scelta, francamente, da condividere umanamente, in pieno, scelta decisamente lucida e molto intelligente.
    In specie paragonando le sue scelte a certe recenti psico-tragedie per una partita a tennis perduta.
    Fuori dalla linee del campo, c’è la vita vera.

  12. angelica scrive:

    ma da dove mi e’ uscito fuori quel 12 a 7 per Serena ?! Boh!!!
    Errore mio clamoroso!!!! Ha ragione Stefano 8 a 7 dopo l’incontro di oggi.

    Stefano, per l’ulitma frase del tuo post, ci parli tu con “l’impigato del catasto” Davidenko ? ;)
    Ovviamente sono d’accordo con te. Ma la Kournikova e’ stata un ‘oggetto’ ben sfruttato dagli sponsor ( e che lei ha altrettanto intelligentemente sfruttato) ma anche dalla WTA.
    Negli ultimi anni, se guardi il modo con cui la WTA promuove il tour, “l’aspetto fisico” e’ di primissima importanza.
    E infatti si parla e si ‘promuove’ di più un torneo con una Ivanovic (che deve ancora dimostrare tutto) che con una Henin (che non ha piu’ nulla da dimostrare).
    Le giocatrici devono essere personaggi in campo (non solo con il loro tennis) e fuori.
    E allora escono fuori i completini che non si possono guardare di Serena Williams (tipo le caloche nere agli US Open di qualche anno fa, con il giubottino di pelle, o simile). La Diva Sharapova. La Vamp Jankovic, la Ragazza della Porta Accanto Ivanovic (che pero’ a 15-16 anni faceva foto poco da ‘ragazza della porta accanto’ ) Il Fenicottero Hantucova.
    E le altre top ten? Be’ alcuni casi, visto che sono decisamente meno attraenti a volte si mette in dubbio che la loro classifica sia meritata (tipo Kuznetsova)
    Poi ci sono i casi come Dementieva, che potrebbe essere molto piu’ personaggio. E che invece preferisce tenere un profilo più basso. Per questo mi diverto a definirla ‘La Nuora Ideale’
    Ma tu pensa solo la Henin con un fisico come quello della Russa.

    (Tu probabilmente avresti fatto il tifo per un altra perche’ troppi ad esaltare la belga e per un bastian come te… :P Scherzo!! )

  13. lallo scrive:

    Io non biasimo mai le scelte alternative di potenziali campioni. La Kournikova ha dimostrato di essere una grandissima giocatrice di tennis poi ha scoperto che si divertiva di più (guadagnando altrettanto bene) a gestire la propria immagine…
    Morale: ha fatto bene!!
    BisMorale: se poi pensiamo che così si è evitata l’assunzione di chissà quali sostanze per rimanere al vertice….

  14. andrew scrive:

    Grazie Poppy…

  15. Nikolik scrive:

    L’analisi di Angelica è assolutamente corretta e concordo in pieno con lei.
    Tranne che per un piccolo particolare: la Kuznetsova.
    Angelica, non è assolutamente vero che, poiché è decisamente meno attraente, a volte si mette in dubbio che la sua classifica sia meritata, come sostieni tu.
    Realmente la classifica della Kuznetsova non è meritata, visto che si tratta di una ragazza che non riesce mai, mai a vincere un torneo, è da 2 anni che non vince e che regolarmente, ogni settimana, trova qualcuna che la batte. Non vince mai.
    Cerco di ricordarmi, ma non mi viene in mente una n. 2 del mondo meno forte di lei.
    Non c’entra nulla l’avvenenza: nessuno si è mai sognato, ad esempio, di contestare la superiorità della Henin, che non è più avvenente di lei.
    Ma il tempo sta facendo giustizia: infatti, ora è già n. 3.
    Scenderà ancora, ovviamente, visto che sono in molte ad essere più forti di lei.

  16. Enzo Cherici scrive:

    Nikolik ma lo Us Open lo hai vinto tu o la Kutzentsova? La finale dello Us Open dello scorso anno l’hai giocata tu? A Parigi nella finale del Roland Garros chi c’era in campo? Sempre tu? Hai scritto bellissimi e condivisibillissimi commenti sulla “cultura della sconfitta” (o della vittoria, secondo l’ottica), poi screditi una che ha vinto “soltanto” uno Slam ed è stata finalista “soltanto” in altri due. Un minimo di coerenza proprio no?

  17. andrew scrive:

    Diamo a Poppy ciò che è di Poppy…

  18. Nikolik scrive:

    Enzo, non c’è alcuna incoerenza, invece.
    Lo US Open la Kuznetsova lo ha vinto, infatti, nel 2004.
    Nel 2004 la sua classifica sarà stata meritata, chi dice di no?
    Io, semplicemente, sostengo che la sua classifica attuale, e quella del 2007, sono bugiarde, assolutamente non meritate, non quella del 2004, e ho detto che il fatto che non sia avvenente non c’entra nulla, è una classifica non meritata oggettivamente, senza nulla a che vedere con la bellezza.
    Certo che è arrivata in finale al Roland Garros, Enzo, appunto, in finale: guarda i suoi risultati e vedrai che sono due anni che non vince mai un torneo.
    I suoi sono bei piazzamenti, ma, ogni settimana, trova una che la batte, sempre, magari ogni volta è una diversa, ma trova sempre una che la batte.
    E’ oggettivo dire che, attualmente, ci sono almeno 7-8 ragazze (ma, a parer mio, sono anche di più, ma non voglio esagerare) che sono più forti di lei, e lo erano anche l’anno scorso.
    Nessuna incoerenza con la cultura della sconfitta o della vittoria.
    Quella cultura, a cui mi ribello, significa ribellarsi al concetto che se non vinci sei un fallito, che conta solo chi vince, conta solo chi vince prima, che se perdi è perché hai comunque sbagliato qualcosa e non perché l’altro era più forte, che se perdi sei una nullità, sei finita, non hai fatto nulla di buono nella tua vita.
    Cultura cattiva che, nel mondo dello sport, è fin troppo radicata, salvo poi assistere a delle tragedie, infatti.
    Ma con la Kuznetsova questo concetto non c’entra nulla: si stava analizzando i risultati e dicendo che non merita per nulla la classifica che ha, non si stava filosofando, si guardava semplicemente la classifica.
    E, infatti, vedrai che calerà parecchio, non ti preoccupare. Una classifica che non meriti la puoi tenere solo per un anno, poi torni al posto che ti compete.
    Vuoi scommettere un altro cappello che, a fine anno, la tua amica Kuznetsova te la ritrovi n. 8-10 se le va bene?
    Attento a non fare indigestione, però…ne hai già scommessi tanti…

  19. angelica scrive:

    Kutzy non ha vinto molto negli ultimi 2 anni, è vero. Ma e’ sempre li’. Fra finali e semifinali. E infatti e’ stata numero 2 ed adesso numero 3.
    E’ quella che si chiama una giocatrice ‘consistente’.
    Che poi pesi molto nella sua testa aver perso, lo scorso anno, le cinque finali (e una era US Open) e 4 seminifinali non c’e dubbio.

    Ma tu pensa solo se la Anna Kournikova avesse avuto un anno come quello di
    Svetlana, credi veramente che sarebbe stata criticata in maniera cosi’ dura?
    La mia impressione è no, ma potrei sbagliarmi.

  20. paolo v. scrive:

    La Kournikova era un talento indiscutibile, ha vinto a 14 anni non ancora compiuti il Bonfiglio, che per i pochi che non lo sapessero, è un torneo under 18 tra i più importanti, ed a quell’età lo aveva vinto solo un altra giocatrice che si chiamava Gabriela Sabatini, scusate se è poco.
    Fino a 18/19 anni è andata sempre in crescendo, lì secondo me si è trovata dinnanzi ad un bivio, o continuare a dedicarsi totalmente al tennis, con allenamenti intensi che avrebbero comportato molta fatica e sacrifici ed anche un certo imbruttimento estetico, perchè per salire ancora avrebbe avuto bisogno di mettere su massa muscolare facendo molta palestra e ciò avrebbe gonfiato il suo fisico oltre i canoni della bellezza femminile da passerella. (non che sarebbe diventata brutta, ma certo avrebbe avuto un fisico differente da quelli che sono i canoni della bellezza femminile da passerella appunto).
    Lei ha scelto la strada più comoda e meno faticosa. per me è stato un peccato…
    Sulla Kutnetzova, la penso come Cherici ed Angelica. Se una è numero due per tanto tempo non può essere un caso. il computer non si fa influenzare dal lato estetico, a parte che personalmente non la ritengo così brutta come la si vuole spesso dipingere. Tra le prime 50 del mondo per me ci sono almeno 10 ragazze meno attraenti (o più brutte se volete) di lei ma questi sono gusti. Piuttosto, sulla Kutnetzova, se non ricordo male, dopo la grande stagione del 2004, qualcuno parlò di doping, io le ritenni voci infondate fino a prova contraria e visto che la prova non è mai arrivata…. Tuttavia devo ammettere che da allora Svetlana ha palesato spesse volte limiti di tenuta alla distanza che prima del sopraggingere di quelle voci non aveva. Non vorrei che quei sospetti avessero un fondamento. E sono sincero quando dico non vorrei anche perchè Svetlana mi è simpatica ed è una delle giocatrici che ammiro di più.

  21. Voortrekker Boer scrive:

    Ma che foto faceva Ana Ivanovic ha 15-16 anni?

    Non era troppo impegnata ad allaenarsi nella piscina senz’acqua di Belgrado?

  22. stefano grazia scrive:

    Paolo: “Lei ha scelto la strada più comoda e meno faticosa. per me è stato un peccato…” Anche per me…io probabilmente avrei fatto lo stesso (ANZI, forse ho fatto lo tesso nella mia di vita) ma ciò non toglie che mi riman epidermicamente una sensazione stonata di non aver fatto la cosa giusta… sarà finto moralismo,oppure è la sensazione che in fondo ha giocato bene, nella vita, ma non ha dato il 100%, oppure la sensazione che fare l’equivalente della velina,della cubista o dell’accompagnatrice (una cena con lei, 30.000$,se era vero…),tutto sommato non la considero una carriera… così come a mio parere c’è una differenza fra le varie manuela arcuri o exfidanzate di bobo vieri(manco mi ricordo il cognome)e Meryl Streep o Natalie Portman…io sarei orgoglioso di avere una figlia attrice come Jody Foster o Natalie Portman, il padre orgoglioso di avere una figlia velina va fucilato all’istante (non glielo impedirei,sia ben chiaro, maesserne orgoglioso proprio no)… Quel che dice Nikolic, insomma, qui nonlo condivido, lo trovo semplicemente sbagliato. E non sono affatto un bacchettone. Il fatto è che io avrei davvero preferito 10,100, 1000 volte uscire con Steffi Graf o con Elena Dementieva piuttosto che con la Kournikova.

  23. angelica scrive:

    Voortrekker Boer, non pensare troppo male :D
    I photoshoot che faceva, erano semplicemente improntati piu’ all’aspetto sensuale (di una sedicenne) che non quel’ immagine stile acqua e sapone che ha invece ora (e che si contrappone perfettamente all’immagine della Jankovic)
    Tutto qua.
    Basta andare sul suo sito e vedere le foto del 2004, quando ancora non era il la tennista da top 5 che dopo qualche anno e’ diventata.

  24. Enzo Cherici scrive:

    Nikolik, l’ottima Angelica t’ha risposto per me.
    Quanto ai cappelli, è vero che ne abbiamo scommessi tanti, ma ti ricordo anche l’oggetto delle nostre scommese: Volandri nei primi 15 a fine anno e Schiavone tra le prime 10. Proprio sicuro che sarò io quello a fare indigestione? ;-)

  25. marco scrive:

    una curiosità ke ho da tempo..ma safin e la kournikova sono mai stati fidanzati???

  26. Stefano scrive:

    Nikolik, ma cosa stai dicendo? :-)
    La Kuzt ha vinto 3 tornei nel 2006 (tra i quali Miami), ed un torneo minore nel 2007. Nel 2007, così per gradire, ha anche fatto finale in 4 Tier 1, oltre che agli Us Open. Se non sono risultati da n.2 del mondo saranno da n. 3 o 4, non vedo cosa cambi, a me pare che solo la Henin nel 2007 abbia ottenuto risultati palesemente migliori, tutte le altre se la sono giocata, e la Kutz è stata più costante ad altissimo livello.

  27. Cino Marchese scrive:

    Era meglio forse che il pezzo lo mandassi a qualche giornale pettegolo !!
    Tutti avete dimostrato interesse per gli aspetti boccacceschi della vicenda e quasi nessuno per gli aspetti delle adolescenze non vissute come si dovrebbe e per gli aspetti sociali di tutta la storia. Non dimenticatevi che quando si bruciano le tappe spesso si perde il vero senso di quello che si fa. I valori della famiglia ti proteggono e ti aiutano a crescere altrimenti si crede in certi valori falsi e che si dissolvono alla prima difficoltà. Lo sport dovrebbe aiutarti ad individuare certi valori e ti dovrebbe insegnare la sofferenza per le sconfitte e la gioia per le vittorie, ma sempre con molto senso della misura evitando depressioni o esaltazioni. Non esiste sentir dire che essendoci delle alternative è meglio fare qualcosa d’altro che invece faticare e sudare per consolidare il tuo gioco. Oggi forse tutte queste russe vincenti dovrebbero essere grate ad Anna che ha loro insegnato quello che non si deve fare ed invece alle più forti quello che si deve fare. Non dimenticatevi anche che la Russia veniva fuori da un periodo storico in cui il tennis era considerato uno sport borghese e quindi da non praticare. Anna non è stata aiutata nè dalla famiglia nè dai manager che hanno visto in lei solo uno strumento di guadagno e da essere sfruttato ad ogni costo. Anna è stata una delle prime a provocare una sorta di reazione ad un immagine di uno sport devastata da concetti femministi impregnati di omosessualità ed ha iniziato una sorta di rivoluzione, magari senza volerlo, ma finalmente la gente ha incominciato a vedere il tennis femminile in un altra maniera. Con delle premesse di questo genere è stato facile essere attratto da altri valori o meglio non valori e perdere di vista quelli sani. Non credo che Safin abbia avuto una storia con Anna, ma vedi a distanza di anni oggi è ancora un argomento che interessa a qualcuno come se la cosa possa cambiare qualcosa. Io purtroppo, che ero nell’ingranaggio a quei tempi, non ho fatto nulla per impedirlo ed anch’io sono tra i responsabili di non avere dato ad Anna quell’aiuto di cui avrebbe invece avuto bisogno. La realtà è che il tennis ha perso una grande occasione di avere una grande campionessa, ma forse la sua rinuncia ad esserlo ha insegnato molto ad altri ed oggi tutte le tenniste dell’est-europeo devono qualcosa a lei.

  28. jules scrive:

    dietro la henin,soprattutto considerando lo scorso anno,c’e’ stato il nulla.quindi,a mio avviso,numero due o tre,cambia veramente poco.kutzy nn ha ottenuto grandi risultati ma e’ stata costante,ma questo vale anche per le altre che magari hanno vinto qualche torneo in piu ma sono state meno constanti.oggi come oggi,tenendo conto,dell’inizio 2008 viene anche a me pensare che ad esempio,dietro la henin debba esserci la sharapova.ma il computer nn funziona cosi.secondo alla fine rispecchia quello che e’ l’andamento.ricordo la polemica che si fece quando sampras divenne numero uno e scavalco courier….si disse che aveva vinto solo uno slam e anni addietro!e che courier lo meritava di piu….detto fatto,sampras nn si e’ fermato piu….

  29. jules scrive:

    @marco: pare di no…sembra strano,vero?;)

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