Archivio della Categoria 'Politica, quanto ci costi'

Investiamo in istruzione i costi della politica

Domenica 12 Agosto 2007

NON C’È PROGRAMMA elettorale che non affermi che occorre ripartire dall’istruzione. Però, nell’esercizio concreto del potere in Italia la scuola e l’università non sono certo priorità. Eppure sono l’investimento più redditizio per il futuro. La verità è che negli ultimi venti anni il sistema dell’istruzione è stato considerato, a torto, un ente inutile e le costanti proposte di riforma propongono solo inutili pannicelli caldi. (more…)

I politici vivono le vacanze
Gli italiani un Paese scassato

Mercoledì 8 Agosto 2007

I POLITICI italiani vanno in vacanza. Con quello che guadagnano non si priveranno di nulla. Tanto più che in quest’anno, grazie ad una legge del 1965 che equipara gli stipendi a quelli dei presidenti della Corte di Cassazione, i senatori percepiranno 8.500 euro in più e i deputati, poverini, si accontenteranno solo di 5.000.
A nulla vale, come ha puntualmente dimostrato venerdì scorso l’Ufficio Studi della Cgia di Mestre, che l’Italia presenti contemporaneamente la pressione tributaria più alta e la spesa sociale più bassa d’Europa. (more…)

Si sbranavano sulla giustizia
Ma ora i poli si spalleggiano
in nome dei comuni interessi

Giovedì 2 Agosto 2007

NON CI VOLEVA Nostradamus per prevederlo. Il rinvio a dopo le ferie della discussione sull’utilizzo delle intercettazioni dei parlamentari nelle scalate finanziarie dell’estate del 2005 non induce a benevole riflessioni. E dimostra che l’Italia è un Paese che riesce a coniugare disastrosamente gli opposti. Sgrossando, da un lato ci sono gli eredi del Pci che si attendevano di essere i beneficiari della rivoluzione giudiziaria che ha atterrato la cosiddetta Prima Repubblica. Dall’altro c’è il “nemico oggettivo” della sinistra Silvio Berlusconi (more…)

Il referendum? No, grazie
Meglio la disobbedienza

Giovedì 26 Luglio 2007

IL REFERENDUM è completamente inutile. Per disegnare il nostro futuro non è tanto un problema di regole elettorali. In un contesto in cui prevalgono i partiti personali, se c’è chi decide che una velina o uno stretto congiunto deve sedere in Parlamento, ci entra con qualunque meccanismo: col maggioritario, col proporzionale, con le liste bloccate, con quelle sbloccate, e addirittura con il triplo salto carpiato con avvitamento a destra e con il triplo salto carpiato con avvitamento a sinistra. Ovvero in ogni caso. E’ un bel dire che si semplificano gli schieramenti: nella sostanza tutto è destinato a rimanere com’è. Infatti, basta riflettere su quanto è accaduto dal primo referendum elettorale in poi, quello del 1991. (more…)

Tanti cambiamenti per lasciare
le cose come stanno

Martedì 24 Luglio 2007

TANTO per cominciare, i provvedimenti si attueranno dalla prossima legislatura.
In secondo luogo, si prevedono cose ovvie come la possibilità di maturare un vitalizio dopo che la legislatura è durata il tempo previsto e cioè cinque anni, impedendo il riscatto del periodo non maturato. Per un comune mortale, il diritto alla pensione coincide strettamente con il lavoro svolto. E guai se manca un giorno. (more…)