Tanti cambiamenti per lasciare
le cose come stanno

TANTO per cominciare, i provvedimenti si attueranno dalla prossima legislatura.
In secondo luogo, si prevedono cose ovvie come la possibilità di maturare un vitalizio dopo che la legislatura è durata il tempo previsto e cioè cinque anni, impedendo il riscatto del periodo non maturato. Per un comune mortale, il diritto alla pensione coincide strettamente con il lavoro svolto. E guai se manca un giorno.

PER I PARLAMENTARI non era così. Inoltre, a partire dal 2007 gli onorevoli non riceveranno circa 3 mila euro all’anno per i viaggi internazionali e di aggiornamento. Infine, si vieta una cosa che se non è illegale, è certamente indecente e cioè il cumulo del vitalizio con altre indennità elettive. Per esempio, nell’attuale governo in questa condizione sono in tanti.
Di significativo, oltre ad un lieve ritocco degli importi delle pensioni (sempre dalla prossima legislatura in poi, non c’è neanche bisogno di scriverlo), mi sembra non sia scaturito altro dall’incontro congiunto tra gli uffici di Presidenza della Camera e del Senato per affrontare il tema dei costi della politica. Argomento che è stato regolato dal Consiglio dei Ministri pochi giorni fa con un provvedimento che dovrebbe essere studiato nelle scuole per dimostrare come lasciare sostanzialmente le cose come stanno.

INOLTRE, si preannunciano indagini conoscitive, un modo come un altro per diluire la questione, in modo da sfiancare gli italiani, banalizzando la questione. Certamente loro sanno bene come fare. Eppure, nonostante la debolezza dei provvedimenti annunciati, si cominciano a registrare i primi maldipancia degli interessati. Se ne fa, coraggiosamente, portatore il capogruppo dell’Udeur a Palazzo Madama, Tommaso Barbato, che dichiara: «E’ giusto razionalizzare i costi della politica, ma nel decidere non bisogna lasciarsi influenzare dalle strumentalizzazioni qualunquistiche e demagogiche dell’antipolitica».

ARRIVATI a questo punto dobbiamo però chiarire le cose. Chi è che rappresenta l’antipolitica?
Chi non rinuncia ai propri privilegi pagati da tutti gli altri o chi lo evidenzia? E siamo ancora costretti a ricordare per l’ennesima volta su questo giornale che i trattamenti pensionistici dei nostri parlamentari costano ogni anno 187 milioni. Vi ricordate quanti ne versano? 14. Il resto lo paghiamo noi.

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6 Commenti a “Tanti cambiamenti per lasciare
le cose come stanno”

  1. Sandra Soldano scrive:

    Da parte di NESSUNA forza politica ho mai sentito parlare di PEREQUAZIONE delle pensioni.Forse è una parola difficile. Dodici anni fa avevo conosciutoun Direttore della Banca d’Italia che di pensione prendeva 14 milioni dellevecchie lire.
    IL MESE. io non arrivavo a 12 milioni IN UN ANNO. Non credo
    che la forbice sia diminuita, semmai si sia ampliata da allora. Per non
    parlare di quanto prendono parlamentari ed altri politici vari, dopo pochi
    anni di presenza sulla scena politica. Dei costi della politica si inizia a
    parlare, intanto che se ne parla…la giunta Toscana è aumentata a 14
    assessori. Anni addietro, con uno “scivolino” molti funzionari di partito
    andarono in pensione anticipata, ma non la riscuotono: siedono nelle Publi e
    Consorzi vari. Dato che trenta anni di contributi versati sembrano pochi
    anche per una pensione minima, ho chiesto il ricongiungimento del periodo
    universitario. Devo pagare 30.000 ? di contributi volontari. Ma io le tasse
    universitarie le avevo pagate, mica come questi signori che giocavano al
    calcio o chiacchieravano in politichese, non avendo mai studiato nè
    lavorato. Venticinque anni fa ho conosciuto un consigliere di
    Circoscrizione, ha fatto una brillante carriera, peraltro meritata, ma tutta
    all’interno delle cariche elettive. Attualmente, è direttore generale,
    tenuto conto che non avrebbe avuto nemmeno i titoli per partecipare ad un
    pubblico concorso per ragioniere. Mi pare che il conflitto di interessi sia
    tra i lavoratori ed una classe politica di mestiere che riproduce se stessa.
    Certo, la mia antipolitica è dettata dall’invidia. Attualmente, la mia busta
    paga è di 1.050 ?, al di sotto della soglia di povertà. Per non parlare
    della vedova del Maresciallo dei Vigili, che non ce la fa a pagare
    l’affitto. Al di sotto della soglia di dignità.

  2. Francesco Iagher scrive:

    Egregio Caligiuri,
    Pensare che quella farsa di DDL, dagli annunci roboanti avesse valenza, bè anche il più sprovveduto degli elettori avrebbe fatto fatica a digerire tali panzane, non dimentichiamo al querrelle tra i due “presidenti” nel voler essere il –primi pilo- all’annuncio.
    Tanto, è tutto rinviato alla prossima alla prossima “incollatura di poltrone”, al momento prebende e poltrone ben salde ; un bel fumus di politichese per far contento il popolo ciuco e tutto resta come prima, alla vecchia e cara maniera di prima repubblica, e per fortuna non sono una “casta”…
    Vede, quando ormai la rappresentanza politica non è eletta, quando da uno pseudo programma di 281 pagine se ne stralcia l’integralità, quando vengono enunciati dodici punti per restare al timone e non se ne mantiene punto ! antipolitica ? ma sarebbe il minimo.
    Quel rappresentante dell’Udeur, Tommaso Barbato, che ha dichiarato : «E’ giusto razionalizzare i costi della politica, ma nel decidere non bisogna lasciarsi influenzare dalle strumentalizzazioni qualunquistiche e demagogiche dell’antipolitica» è la conferma del potere politico !
    I suoi costi sono ormai, quasi tutti alla luce del sole, ma questi “pannicelli caldi”, di dire che stanno razionalizzando e riportare al giusto spendere, ma chi ci crede più !
    Su questo argomento, gli “inciuciamenti” sono stati all’ordine del giorno, e chi scrive per far sapere cosa stia accadendo a palazzo, è definito uno sfaccendato da un certo ministro ; ovvio vorrebbero che si suoni sempre la loro musica con il loro spartito, altrimenti si è fuori dal coro.
    L’ultima speranza sarà quella del referendum per vedere una sfrondata seria, l’ultima spiaggia per gli elettori.

  3. Luciano Patroncini scrive:

    Con piacere leggo i suoi articoli riguardanti i “nostri disgraziati
    governanti” per usare un eufemismo, ma sarebbe più giusto catalogarli
    come ladri, incompetenti e capaci solamente di pensare ai propri
    interessi compromettendo quelli dei cittadini e della nazione intera.
    Condivido pienamente quanto riporta e spero che tutti si rendano conto
    che la cosa migliore per l’Italia sarebbe di cacciarli in blocco, ma si
    sono ampiamente tutelati con apposite leggi e penso che per cacciarli lo
    si dovrebbe fare solo con la forza.
    L’unico che sembra meno compromesso degli altri (perché non è nato
    politico è Di Pietro).
    Cordiali saluti
    Luciano Patroncini

  4. Giuseppe Mattino scrive:

    Gentilissimo professore, ho letto oggi il suo commento sulla Nazione, e la
    cosa che mi ha dato più fastidio è vedere sotto il suo articolo la
    foto della faccia di tolla della signora Bindi che solo a guardarla ti
    rovina la giornata. Non è per questo che le scrivo ma per dirLe complimenti vada avanti credo che è vergognoso sapere che moltissimi nostri parlamentari sono pensionati d’oro (vedi ex ENI, ex UNIVERSITA’, ex MAGISTRATURA, ex SINDACALISTI ecc. ecc….)
    e con l’incarico politico percepiscono tanti di quei soldi che io forse
    non ho visto in quarant’anni di lavoro. Ma nessun magistrato ha il
    coraggio di entrare nel merito?
    Mi scuso se mi son permesso inportunarLa ma non se ne puo più.
    Grazie per la sua onestà intellettuale.
    Giuseppe Mattino

  5. Michele scrive:

    Spett.le Sig. Mario Caligiuri

    ho letto ieri il suo articolo a pag 11 del giorno, come vede non cambia niente,sono dei contentini,sono ridicoli. Ho sentito un commento di un parlamentare dell’UDEUR,che si è risentito,chissà cosa avrebbe detto se facevano qualche cosa di più CONCRETO. Questo fà capire ancora una volta (anche se non cè nè più bisogno ) quali sono gli interessi che stanno a cuore ai nostri politici. Poi ci sono i pesci piccoli che cambiano ad ogni legislatura,quindi hanno paura di non portare a casa niente per un loro futuro, mentre i professionisti della politica li troviamo sempre li ( purtoppo ).
    Ho letto anche nell’inserto di Milano Metropoli,il fatto che la moglie del presidente della Francia,la Sig.ra Sarkozy, ha usato una carta di credito governattiva per 2 cene in 2 ristoranti divers: ha restituito la tessera ( più i soldi,260 euro ) per non avere problemi.
    A volte cè qualcuno che lò fà solo per avere giudizi positivi ( e voti in futuro ). Sono cose studiate a tavolino.
    Come le avevo scritto qualche giorno fà, in Svezia succede la stessa cosa, più le dimissioni. Da noi quando??
    C’è possibilità che ci sia qualche altro taglio,oppure la discussione in
    consiglio dei ministri è già finita?
    Raccolta di firme per questo argomento è possibile.
    Chi avrà il coraggio di farlo?

    Michele

  6. manlia scrive:

    tommaso barbato? chi è.

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