Archivio di Settembre 2006

SCHUMI, SENNA E I BOLLITI

Lunedì 25 Settembre 2006

Prima di partire per l’Asia, dove presumibilmente il titolo mondiale di F1 verrà assegnato ( o quantomeno la lotta per l’iride riceverà una svolta decisiva), affronto volentieri le questioni sollevate sul tema che, genericamente, definiremo ‘Schumi, Senna e i bolliti’.
Partiamo dal fondo, cioè dal carrello dei bolliti. Io credo che, nel Circo, ci sia troppa tolleranza per un principio sbagliato. In sintesi: quasi tutte le scuderie privilegiano il pilota che ‘porta a casa’ la macchina. Cioè il mestierante che non sfascia la vettura di qua e di là. Così si spiegano carriere inspiegabilmente lunghissime. (more…)

Le mie risposte su Schumi

Giovedì 14 Settembre 2006

Anzitutto, grazie a quanti hanno voluto commentare le mie parole su Schumi e sul suo addio annunciato. L’argomento merita, come dimostrano le vostre riflessioni, una postilla. O meglio: una serie di postille.
Numero uno. Personalmente ritengo definitivo il congedo del tedesco. Mi posso sbagliare, ma le parole di Monza erano parole di un uomo che dà l’impressione di aver a lungo meditato. Michelone, insomma, non mi ha ricordato il Lauda di fine anni Settanta: Niki decise di smettere all’improvviso e pochi si pentirono quando, un paio di anni più tardi, scelse di tornare al volante. (more…)

Schumacher, 16 anni da Re

Lunedì 11 Settembre 2006

di Leo Turrini

NON FAREMO a Michael Schumacher il torto di proclamarlo il più grande pilota di tutti i tempi, anche se questo dicono le statistiche. Non gli faremo questo torto perché ricordiamo la sua reazione quando gli misero sotto il naso le macchine con le quali Ciccio Ascari e Manuel Fangio vincevano corse e mondiali. Io, disse il tedesco con un filo di voce, non sarei mai stato capace di rischiare la vita ad ogni gara, come invece facevano loro. (more…)

L’addio di Schumi: tra veleni e nostalgia

Lunedì 11 Settembre 2006

di Leo Turrini

ABBIAMO GIÀ NOSTALGIA. Schumi si congeda trionfando: gli restano tre gare per completare una incredibile rincorsa iridata e una stupefacente carriera. Il Gran Premio d’Italia somma l’addio annunciato e la vittoria più bella, in un delirio di popolo. Ed è un è peccato che il novantesimo capolavoro del tedesco venga a coincidere con la trasformazione della Formula Uno in una succursale di Moggiopoli. Michelone ci lascia sotto un diluvio di veleni. Lui non c’entra, se non indirettamente. Esplode la santabarbara dei sospetti e delle accuse. Flavio Briatore dimentica le risse verbali con il governatore sardo Soru e dalla tassa sul lusso passa alla tassa sulla sconfitta: Alonso rompe il motore, ma il proprietario del Billionaire considera ormai truccata la volata mondiale. E lo spagnolo, che è un fuoriclasse autentico, scomoda il Tour de France e il doping. Per spiegare che i Gran Premi sono pure peggio. (more…)