Schumacher, 16 anni da Re

di Leo Turrini

NON FAREMO a Michael Schumacher il torto di proclamarlo il più grande pilota di tutti i tempi, anche se questo dicono le statistiche. Non gli faremo questo torto perché ricordiamo la sua reazione quando gli misero sotto il naso le macchine con le quali Ciccio Ascari e Manuel Fangio vincevano corse e mondiali. Io, disse il tedesco con un filo di voce, non sarei mai stato capace di rischiare la vita ad ogni gara, come invece facevano loro.

L’ONESTÀ intellettuale dell’uomo lo ha reso, invece, il Migliore per l’era della modernità. Davvero: nell’epoca dell’elettronica, dei computer, delle gomme, delle strategie sofisticate e della esasperazione tecnologica, Schumi è diventato il Campionissimo. Nessuno come lui sa creare la differenza, miscelando e reinterpretando le leggi della telematica applicate alla automobile. Il marito di Corinna ha firmato imprese enormi, sulla pioggia come sull’asciutto, degne della leggenda dei predecessori antichi, non quando ha avuto in mano la Ferrari dei record, con la quale se la cavava Barrichello e se la cava, nel presente, il piccolo Massa. No: Schumacher si è imposto come Lider Maximo nei momenti in cui guidava vetture non irresistibili. Sembra un controsenso, eppure non lo è: chi scrive lo ha visto conquistare mondiali con una Benetton che andava più piano della Williams e con una Rossa che non valeva la McLaren di Hakkinen. Di più: sbalordiscano pure gli ingenui, ma il Michelone supremo è stato quello del 1997, l’anno della famigerata collisione di Jerez con Villeneuve. Perché aveva una monoposto troppo inferiore però, fino alla curva fatale, stava davanti. Così come, nel 1998, vinse sei Gp e lottò fino all’ultimo per il titolo a dispetto di una cronica mancanza di competitività della Rossa.

LO DICIAMO? Lo diciamo e al diavolo le prudenze da sagrestia: senza di lui, a Maranello aspetterebbero e aspetteremmo tuttora la fine del digiuno lungo 21 anni, un digiuno da lui spezzato nell’anno del Signore 2000, a Suzuka. Beninteso, Montezemolo è stato grande, Todt è stato bravissimo e la squadra è eccezionale: ma l’anima della rinascita, il motore umano di una resurrezione sportiva ed industriale, aveva la faccia, la carne e le ossa, i nervi e la mascella sghemba del figlio di Rolf e di Elizabeth.

MERITO di una competenza da rabdomante della tecnica: di una macchina appena uscita dalla officina, il fratello di Ralf sapeva individuare dopo pochi giri pregi e difetti, limiti e prospettive. A questo talento ha aggiunto la qualità umana: con chi gli sta accanto, Michael è diversissimo da come appare in pubblico. Non è scostante, distaccato, algido, presuntuoso, inavvicinabile. Ci occupassimo di calcio, disciplina da lui amatissima, diremmo che è il classico «uomo da spogliatoio»: affidabile, mai disposto a scaricare su altri le responsabilità. Nel 1999 un errore del team lo ha quasi ammazzato, a Silverstone: mai se ne è lamentato. Da fuori, lo abbiamo ammirato e rispettato, senza riuscire a venerarlo. Colpa di una identità rigorosamente estranea a qualunque forma di popolarità gratuita. Il signor Schumacher ha difeso il mondo privato con tenacia: non avete mai visto una foto dei due figli, Gina Maria e Mick. Non è mai stato pizzicato in discoteche alla moda o su barche frequentate da paraculi da rotocalco. Una riservatezza totale. Un alieno, anche per la Formula Uno dei giorni nostri: Raikkonen, il successore designato, ha sposato Miss Scandinavia mentre Alonso flirta con una cantante iberica. Ha ragione chi sostiene che Michelone non è entrato nel cuore della gente come invece aveva saputo fare Ayrton Senna, che pure non si calò nell’abitacolo della Ferrari. Non c’entra il lato oscuro della forza, che a Jerez e altre volte ha spinto Schumi verso comportamenti poco brillanti o sleali. Anche il brasiliano non risparmiava scorrettezze. Ma era, a suo modo, un mostro delle pubbliche relazioni e aveva tratti di espansività molto ‘latini’. Schumi si è confrontato con lui per l’intera carriera, senza pretendere di copiarlo. Da bambino, un bambino cresciuto in una famiglia povera, Michael era ossessionato dal demone della velocità. Installato su un kart, era capace di prodezze mirabolanti. Si innamorò del mito di Ayrton vedendolo gareggiare in Belgio: ne diventò aspro rivale una volta approdato in F1 a Spa, nel 1991. L’anno dopo fecero quasi a cazzotti: perché Senna intuiva il rischio rappresentato dall’arrembante tedesco, che nel duello metteva la furia del demolitore.

LASCEREMO ai tromboni stabilire chi, tra i due, sia stato più forte e più grande. Di sicuro Schumi, nella fase terminale della carriera del brasiliano, si poneva come il candidato alla successione. Mica poco, se si pensa che Ayrton aveva mandato in pensione Prost, liquidato Piquet e contenuto gli slanci picareschi di Mansell. Nel giorno crudele di Imola ’94, in scia all’idolo rimosso che andava a morire c’era lui, c’era Michelone, unico testimone oculare della tragedia. Una tragedia mai dimenticata. E per completare il discorso sul dualismo che svanì davanti all’orrido muro del Tamburello, risponderemo qui ad una contestazione che ha perseguitato il Fenomeno dei record. Bella fatica, è stato detto: contro di lui, non c’era più nessuno, dopo l’addio di Senna e le rinunce dei suoi contemporanei. Beh, non è vero. In quindici anni, i rivali del dittatore tedesco si sono esposti a dolorose figuracce. Chi ricorda più gli entusiasmi suscitati dal figlio di Gilles o da Montoya? Chi ha memoria dei proclami di Giovannino Alesi o di Rubens Barrichello? E Hakkinen, il più tosto tra gli sfidanti, ha alzato bandiera bianca con largo anticipo, logorato dall’irriducibile di Kerpen. Forse solo Alonso, aiutato dal gap generazionale, ha creato problemi, anche psicologici, ad uno Schumacher nel frattempo inevitabilmente invecchiato. Nato nel 1969, iridato per la prima volta con la Benetton dello scopritore Briatore nel 1994, padrone del mondo con la Ferrari ininterrottamente dal 2000 al 2004, Michelone ci mancherà perché è un privilegio essere coevi di un fuoriclasse unico. Monomaniacale nella dedizione al lavoro, sempre felice di guidare un’auto da corsa, capace di resistere per undici anni alle pesantezze di noi italiani (ma si può rompere le scatole al crucco perché non sa parlare la lingua di Dante? Si può, si può…), Schumi ha riscritto la storia non per i moltissimi miliardi che ha guadagnato, bensì per il piacere puro di sentirsi inimitabile. Date retta: uno così, non nasce più.

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28 Commenti a “Schumacher, 16 anni da Re”

  1. enzo scrive:

    E’ il miglior pezzo su Schumi apparso oggi sulla stampa italiana. Davvero complimenti!
    ENZO

  2. hiaghi scrive:

    é vero,forse è stata proprio questa grande umiltà che ha reso Michael uno dei più grandi(o forse il più grande )di tutti i piloti nella storia della formula uno,michael che con grande modestia e semplicità ci ha fatto gioire e godere di tante soddisfazioni e di tanti onori con il nostro cavallino rampante,che prima di lui non fu mai cosi tante volte vincente.Così nei prossimi anni quando ci troveremo la domenica davanti ai nostri modernissimi ultrapiatti,con un filo di malinconia rimpiangeremo i tempi in cui solo lui sapeva darci così tante emozioni,i tempinei quali i semafori della griglia si accendevano e lui volava,volava davanti a tutti e a tutto fino alla fine,fino al momento del podio con l’inno e gli occhi lucidi dall’emozione.adesso però è arrivata anche per lui l’ora del riposo, il tempo di godersi tutte le sue vittorie guadagnate,adesso sta ad un altro a prendere il suo posto,tutti noi sappiamo a chi;un giovane finlandese,con un talento formidabile,straordinario,che fino ad asesso tutti noi forse un pò per orgoglio o forse perchè italiani evitavamo;ma ora è lui che deve prendere il posto,quello d’onore,è lui adesso che ci deve regalare emozioni e orgoglio,vittorie e trionfi.E’ Kimi.Io ci credo.

  3. luigivis scrive:

    …e un grazie a Leo Turrini per averci fatto vivere, in itinere, questa carriera leggendaria con i suoi (imperdibili, per quanto mi riguarda) articoli.
    Comunque ci sono ancora tre gare per il Mondiale ed Alonso è bello tosto e Flavione nero, come sempre. Non sarà facile.
    Però una domanda io l’avrei.
    La Ferrari sembra non aver preso troppo in considerazione proprio l’alternativa a Kimi (che quando vince, e per la prima volta!, “ha la faccia di uno che è appena andato a pagare le tasse”) rappresentata da Fernando. E’ una mia semplice impressione o c’è del gossip nelle segrete stanze del paddock?

  4. Otelma scrive:

    Beato te, hiaghi, che ci credi.
    Io no.
    Io credo solo alla noia, mortale, delle domeniche 2007 senza GP.
    Eh lo so, è sempre stato il mio difetto più grave: appassionato alla F1 fin da bambino, io mi sono sempre innamorato dei piloti, non delle macchine, delle squadre.
    Ho sofferto quando lasciò Lauda, ma trovai Piquet.
    Ho sofferto quando il brasilero più simpatico della F1 ha lasciato, malinconicamente la F1.
    E adesso…. il tedesco.
    certo che di soddisfazioni me ne ha date.
    Io l’ho difeso anche nei momenti difficili, ho cercato di capirlo anche quando usciva il suo “lato oscuro della forza”.
    Ho sofferto nel leggere tutte le critiche, spesso ingiuste, sempre esagerate che la stampa gli ha sempre riservato, eccezzion fatta per il titolare di questo blog, che in questi anni ha avuto il merito di non affondare mai il coltello nella ferita quando il Nostro sbagliava.
    Insomma, il buon Turrini non ha mai infierito, cosa che tanti, troppi suoi colleghi hanno fatto, cercando di infondere un sentimento ostile nei confronti del redesco.
    Non ne capirò mai il perchè, ma così stanno i fatti: basta pensare all’ultimo (in senso cronologico) “fattaccio”, Montecarlo 2006.
    E’ evidente che qualcuno GODE davanti al lato oscuro della forza di Michael, non vede l’ora di dire: “eccolo lì, è sempre il solito”.
    Hanno cercato di farlo passare per un baro, un imbroglione.
    Beh, a lor signori dico che non si vincono 7 titoli mondiali di F1, non vincono 90 GP, non si fanno 65 pole con l’imbroglio.
    E se quest’anno si dovesse vincere il mondiale, nessuno ci ha regalato niente, semplicemente la Ferrari e la Bridgestone hanno lavorato di più e meglio della Renault e della Michelin.
    Con buona pace di Flavione Briatore e del suo pupillo spagnolo, che da sempre brilla per simpatia e gentilezza (ricordo ancora le magliette celebrative del suo titolo mondiale con su scritto “Schumache…chi?”.
    Deve ancora mangiarne dei panini il duca delle asturie…..
    Addio Michael, mi manchi già.

  5. nelson66 scrive:

    complimenti Leo………….. come sempre i tuoi pezzi sono illuminati

    voglio esprimere un mio sentimento: ieri dopo la gara non ero in grado di gioire pienamente per la bella vittoria e per il mondiale riaperto……….
    La tristezza datami dall’annuncio del tedesco aveva il sopravvento.
    Anche se ero convinto da tempo che la decisione sarebbe stata questa, averne avuto la certezza mi ha tolto quell’intima ultima speranza di vederlo ancora in pista il prossimo anno………..
    Perchè lui a guidare è ancora un demonio e vedere uno così che si ferma è dura per chi come me segue la F1 dal trent’anni
    Anche se è giusto che si fermi all’apice di una carriera straordinaria

  6. gigi scrive:

    Grazie Schumi! E grazie anche a Turrini per questo testo meraviglios.
    GIGI

  7. Pino scrive:

    Grande Leo! Davvero un bel commento. E’vero, è stato un grandissimo. Sono d’accordo sul fatto che lo Schumi più grande sia stato quello delle stagioni 1996-1998. Ma, tecnicamente parlando, il divino Ayrton ha rappresentato qualcosa di ineguagliato, specie sul giro singolo. Gerhard Berger, nella prefazione ad un libro ha affermato “…egli era qualcosa di soprannaturale, non c’è altro modo di esprimere questo.”. Ed è vero, a mio avviso. Ad ogni modo, grazie Michael !!

  8. Andrea da Modena scrive:

    Grande Leo! Ottimo pezzo su Schumi, il meno amato dei campionissimi di automobilismo, forse il più forte di sempre, certamente il più forte del dopo Senna. Gil (lo scrivo come fu scritto sul muro della parrocchia di San Faustino) però fu un’altra cosa. Nell’immaginario Gil era un mito. Schumi un gran bel monumento.

  9. beppe64 scrive:

    Non ho mai tifato per Michael, forse perchè rappresentava il rivale del mio AYRTON; non mi sono piacuti certi suoi atteggiamenti in pista; ha avuto possibilità tecnico-umane che nessuno ha mai avuto.
    Però, dico che collocarlo tra i grandissimi di ogni tempo è un dovere che ogni vero appassionato di automobilismo sportivo dovrebbe fare.

  10. renato scrive:

    Forse Schumacher è stato il più forte, ma in un periodo in cui la Formula 1 si è rivelata estremamente noiosa.
    Solo 1 o 2 gare belle a stagione, poche imprese da ricordare, zero sorpassi in pista, poche emozioni. La gente si ricorda i suoi 5 (7) campionati vinti, ma se vai nel dettaglio cosa rimane? L’incidente, qualche rimonta spettacolare, due o tre sorpassi in pista, qualche errore. Un po’ poco per 15 anni di carriera.
    Ma lui non ne ha colpa.
    E’ la Formula 1, che a partire da metà anni ‘90 ormai va presa per quello che è.
    A dispetto dei dati Auditel (che come è noto, non riesce a distinguere chi alle 14.20 dorme davanti alla TV e chi sta sveglio).

  11. Fabio Neri scrive:

    Sono un Italiano Romagnolo di 79 anni emigrato in Sud-America dal 1951, in Argentina prima poi approdato in Cile dall’ anno 1956. Seguo la formula uno fin dal suo inizio, in questi ultimi Anni, precisamente dall’ anno 1992, ho voluto incominciare a registrarle in cassatte, conservo tantissime corse, ho voluto conservare per i miei nipoti tutte le corse dall’anno 1999 ad oggi con grande dedicazione ed entusiasmo.
    rispondendo alla vostra domanda,Schumacher è e sarà il pilota che più avrà merito in riccordarlo, ciò non significa che i piloti del passato, senza destinzioni, sarebbe troppo lungo a ricordarli, non abbiano il loro merito, non condivido ciò che ha voluto dire Alonso, il quale sarà certamente un grande dell’ automovilismo, capisco quanto sia amaro ciò che sente, qualsiasi si sentirebbe amareggiato, Alonso è stato fortunato nel 2005, anno incui la Ferrari, le regole non hanno permesso di superarsi, le gomme ecc.ecc., nessuno a messo in questione la prodezza di Alonso, era il migliore, all’ inizio del campionato 2006, Alonso è stato favorito dalle circostanze ed è stato bravo, Schumacher lo è al finale di questo, con grinta e profesionalità, non possiamo nascondere qualche sua scorretezza, “chi non ha peccato tiri la prima pietra”. Concludo, scusandomi e vorrei sintettizare il mio pensiero.
    Schumacher è e sarà ricordato come un grande, la Ferrari della quale sono un tifoso accerimo, un binomio che ricorderemo con affetto, perchè entrambi anno dato tanta allegria a miglioni di tifosi in tutto il mondo.
    Vi ringrazio per avermi dato questo spazio per esprimere ciò che sento, grazie infinite.

  12. Gilles scrive:

    Questo articolo poteva scriverlo solo un giornalista con la passione delle corse e con la competenza di chi ha vissuto le corse dal di dentro.
    E’ magnifico.
    Se si dovesse scegliere un solo articolo per riassumere Schumacher, ora l’abbiamo.

  13. fefe67 scrive:

    sul pilota nulla da dire, ognuno ha le sue opinioni …. sull’uomo a me e’ bastata la partecipazione esagerata a casa mclaren con tanto di ubriacatura la sera del mondiale perso dalla ferrari e vinto da hakkinen quando in italia tutti i ferraristi stavano ancora bestemmiando per il modo con cui venne perso… caro shumi a me non convinci…

  14. Pino scrive:

    Guardate il risultato del sondaggio del Corriere.it. Nonostante siano passati 12 anni dalla sua morte, la gente proclama Senna come pilota più forte di tutti i tempi. Incredibile!!

  15. Massimo Ciacchini scrive:

    Grazie a Schumacher la leggenda Ferrari continua ad aleggiare nel mondo dello sport. Veramente insensati sono i pregiudizi nei confronti del campione tedesco che ha “sposato” la scuderia italiana: rilanciandola sulla vetta del mondo da 10 anni a questa parte, chiudendo la sua carriera, speriamo con altri due titoli mondiali, piloti e costruttori, proprio con la Ferari. Sarebbe stato impensabile vedere Schumacher correre con un’altra scuderia e così non è stato, grazie a Montezemolo a Todt ed a tutto il modno Ferrari che altro non è se non uno spaccato della nostra nazione, nei suoi pregi tantissimi e nei suoi difetti. L’Italia e la Ferrari sono una grande passione, un’emozione unica, praticamente universale che solo i grandi talenti come Schumacher sanno apprezzare e condividere, pur restando fedeli alle proprie radici. L’italianità è sinonimo di universalità. perché sappiamo accogliere e condividere, dare il giusto peso a chi, per esempio in questo affascinante sport, da Schumacher a Todt a Ross Brawn, dagli ingegneri ai meccanici al presidente Montezemolo, alla casa.madre Fiat ci proietta ad immagine vincente, forte e leale, nella durezza degli scontri in pista e sui regolamenti in ogni angolo del pianeta e nella storia dell’automobilismo, sport-regina della tecnologia e dell’umanità. Solo gli italiani-antiitaliani, spesso inculcati di una cultura marxista-pauperista, sanno far prevalere gli apstti negativi di un periodo unico, d’oro per i nostri colori nazionali, sinonimo di occupazione, di ingegno, di sapienza e di grande, insuperabile passione.

  16. Tano scrive:

    Complimenti per l’articolo, il migliore che ho letto in questi giorni su Schumacher, non potrà non mancare un campione come lui!

  17. enzo scrive:

    Vorrei sapere che fondamento hanno le voci secondo le quali il ritiro di Schumi non sarebbe definitivo: già Ecclestone parla di un passaggio di Michael alla Renault e in Germania raccontano di contatti tra il Campionissimo e la Bmw…
    Grazie

  18. g.b scrive:

    Secondo quanto è stato scritto sulla rivista “sport bild” il signor Ecclestone avrebbe dichiarato: La Renault prenderebbe schumacher anche adesso,michael ha le capacità e la forza per correre almeno altri 2 anni.Altra interessata sarebbe la red Bull..

  19. nelson66 scrive:

    altra interessata sarebbe la BMW…………..

    onestamente…….e quale tra i team che vogliono fare un salto di qualità verso l’alto non è interessato ad un pilota che è al momento ancora uno dei più forti in circolazione ………….

    senza contare il ritorno d’immagine che la sua stessa presenza automaticamente porterebbe

    il problema vero sarà quanto a Michael mancherà un volante tra le mani……..

  20. Xena scrive:

    Sublime come sempre…confesso compro AS, solo, per i suoi articoli.
    Lei ha la capacità, rara, di farmi rivivere le senzazioni e le emozioni
    che ho provato, in questi anni, nel veder correre Schumacher.
    Su una cosa, però, si sbaglia…Schumacher nel mio cuore è entrato.
    Un pilota unico…speciale…mi mancherà…

  21. ennepi3 scrive:

    domenica 10 abbiamo assistito all’ultima esaltante cavalcata monzesca del nostro caro crucco, 10 anni fa ero sotto il podio a rischiare di essere schiacciato dalla folla mentre sto mangia patatate festeggiava la sua prima vittoria nel parco. il buon alesi era arrivato secondo con la benetton e veniva osannato pure lui, ovviamente perchè era arrivato secondo, non sia mai!

    dieci anni dopo sto mascellone è riuscito a riscrivere a suo favore, ed a favore della rossa, tutti i palmares della formula 1, l’unico primato che non riuscirà a battere è il numero di partenze che rimarrà a vita a riccardo patrese (256 contro 250 a fine anno credo). sarà difficile spiegare ai nostri nipotini come è riuscito a far ciò senza farsi amare come lo erano stati prima di lui i vari alesi, berger, alboreto, perfino irvine era più simpatico di lui, eppure il caro calzolaio ce l’ha fatta.

    come abbiamo detto più volte: ‘meno male che in questi anni ha corso per la ferrari, sai se fosse andato nella asettica mclaren oppure nella confusionaria williams? per l’amor di dio!’. in pratica lo abbiamo sempre vissuto come il minore dei mali.

    sinceramente del cosa farà dopo non me ne può fregar di meno, mancherà di lui l’onnipotenza che dava alle rosse, la certezza che era sempre in grado di volgere a suo favore con dei giri al limite le sorti dei gran premi, la certezza che era l’unico vero pilota in una marea di inchiodati che rispondevano al nome di coulthard, barrichello, verstappen, fisichella, jj lehto, herbert, tutta gente che ha vissuto e vive tuttora di rendita.

    che schifo, come entusiasmarsi per 10 anni di formula uno così? dopo aver vissuto 10 anni di senna, piquet, mansell, prost, di alboreto che vinceva con la tyrrell contro sti mostri, anni in cui i più scarsi si chiamavano berger, patrese, boutsen, nannini? un johnny dumfries durava al massimo un paio di stagioni, ora doornboos e albers con le loro valigie possono riempire le ultime due file per almeno un decennio, tanto chi li ammazza?

    la speranza, che è sempre l’ultima a morire, ci fa intravedere un 2007 in cui finalmente il wurstelone assieme a ross brawn si leveranno dai coglioni e lasceranno kimi e felipe a sputtanare 10 anni di storia ferrari come solo alesi e berger seppero fare ai loro tempi, il principino delle asturie forse si confronterà in mclaren col giovane hamilton, la renault con fisico e kovalainen tornerà ad essere quella che era fino a qualche anno fa, la toyota continuerà a buttare i suoi soldi col trullo e magari il buon kubica riporterà alla bmw quel mondiale che manca dai tempi del turbo di piquet.

    ricordo nitidamente due cose di 10 anni fa a monza: i carabinieri che fermavano i venditori ambulanti che vendevano magliette e cappellini NON autorizzati da mr 20% (allora ancora mr 10% perchè ralf era ancora a giocare con la polistyl) ed i modellini della ferrari del teutonico che non si trovavano nelle bancarelle in quanto i commercianti stessi si rifiutavano di commercializzarli in quanto erano costretti ad acquistarli ad un prezzo più alto dal merchandising ufficiale di michaelschumacher: ’speriamo che abbia un incidente e non ci rompa più i coglioni!’ gridò un tipo…..

  22. michael scrive:

    Ma se Schumi nel 2008 tornasse davvero alle corse, con una monoposto diversa dalla Ferrari, quanti ferraristi di oggi tiferebbero per lui e non per il Cavallino?…
    MICHAEL

  23. Pino scrive:

    Credo che se tornasse nel 2008, solo qualche fanatico tiferebbe per lui, pur mostrando grande affetto. Non parlerei di riconoscenza in quanto il tedesco in questi anni ha vinto principalmente per sè…la favola dei tifosi per cui vincere è solo show…

    Concordo con ennepi3, dopo aver visto gli anni 80 ed i primi anni 90, come si può pretendere di entusiasmarsi per questa F1 di mezze calzette??!!

    Senza Imola 94, i mondiali di Schumi sarebbero stati molti di meno…Solo l’inguidabile Williams di quelle prime gare hanno regalato a Michael le vittorie in Brasile e Pacifico. Tant’è che le pole le fece Senna. Come ad Imola. Niente da fare, Ayrton è stato un po’più forte e molto più amato!!!

  24. Nerone scrive:

    ho letto diverse cose interessanti..e altre che più che dati di fatto riportate dal Sig. Turrini non sono propriamente esatte come sembrerebbe farci intendere..ho trovato l’articolo molto fazioso e poco realistico..io tanto per cominciare ( am non citerò molti esempi) non sono assolutamente d’accordo con l’inferiorità netta della benetton…l’ho sempre sentito dire…ma di prove che nonn è che ho viste molte…inoltre quel fantomatico gp fatto tutto con la 5^ marcia…. il fatto che nel 94 montasse un 8 cilindri a discapito di un 10 non ha molto significato se poi il V10 non arriva o magari ha problemi di trazione perchè non “controllata” e cmq poi il titolo l’ha ottenuto con una scorrettezza da cineteca..poi chi lo vuole difendere a spada tratta lo può fare …il 97 sicuramente ha cominciato in una posizione di difetto rispetto al team di Williams, ma c’è da dire che se è arrivato a giocarsi il campionato all’ultima gara proprio una ciabatta non guidava..figuriamoci..il mito dell’auto lenta che vince se c’è lui sopra sembrerebbe intramontabile …nel 98 addirittura all’ultima gara fa sppegnere il motore in griglia ..errore camuffato da problema tecnico…anche li..a cosa serve un auto veloce (mclaren) all’inizio campionato se poi da metà in poi arriva e non arriva?(tra l’altro privata di un pedale)….è bene ricordare che nel 98 Mika ha subito alcuni sfavori dal compagno di squadra.
    nel 99 la rossa aveva il titolo in mano ma poi il tedesco si è infortunato e non hanno voluto che vincesse l’irlandese…chi lo spiegava agli sponsor che si poteva vincere anche senza Schumacher?…nel 2000 l’affidabilità della ferrari ha mostrato come si vincono i mondiali e così via fino al 2004…

    il fatto che manchi la sua presenza è un fatto puramente soggettivo..ovvio chce lui da campione manca come punto di riferimento..baterlo accresce il valore della vincita…e a proposito di questo..se tutti i suoi avversari sono stati mezze pippe o simili..mi spiegate che valore hanno avuto le innumerevoli vittorie del tedesco?

    chiudo altrimenti divento noioso più di quello che i molti lettori già pensano (dato che non osanno il sette volte campione del mondo (oppsss volevo dire ottovoltecampionedelmondo..dato che lo sappiamo tutti che vincerà anche questo)

    porgo cordialemente i miei saluti

    PS
    che Dio benedica l’amico Fabio Neri che è testimonianza della passione per questo sport

  25. angelo scrive:

    caro leo , ti leggo spessissimo su auto sprint , e mi trovo d ‘ accordo con te.
    per celebrare shumi si dimenticano due cose però:
    1) non ha mai corso in casa con un pilota di livello ( guarda barrichello con button che fine ha fatto)
    2) alonso ha vinto due mondiali , diciamolo senza nessna remora con una macchina palesemente inferiore ( vedi fisichella rispetto a massa) .
    queste cose andrebbero dette , perche se no si fa passare shumi come unico pilota della storia della f1 , e si dimentica di un certo alan prost . o di gilles villenuve , o di altri che secondo me non hanno nulla da invidiare al pilota tedesco.
    voglio chgiedervi a parità di condizioni ( stessa vettura) , siamo sicuri che shumi avrebbe battutoi kimi?? io credo di no

  26. massimo ciacchini scrive:

    Gentile Direttore,

    la clamorosa spy-story che vede la nostra squadra di Formula 1 vittima di un’azione degna di un film di altri tempi fa venire a mente le tante critiche autolesionistiche di nostri connazionali che vittime di un senso di inferiorità rispetto agli stranieri tutti dinnanzi ad una notizia del genere fanno finta di niente.
    Insomma un tecnico inglese da anni alla Ferrari ha venduto i segreti del bolide di Maranello ad uno dei più stretti collaboratori di Ron Dennis capo della Mc Laren Mercedes ed a casa sua sono stati ritrovati centinaia di pagine di questi segreti.
    La Ferrari licenzia il tecnico infedele, Dennis licenzia il suo collaboratore sperando che la cosa finisca così, in parità….. Ma che gentlemen questi inglesi, che sense of humour. Ve lo immaginate se la vicenda fosse a parti rovesciate: i media di tutto il pianeta avrebbero suonato la solita grancassa sull’Italietta, i furbi, la mafia connection, sole,spaghetti e mandolino, Italiani invidiosi della superiorità nordica e via dicendo.
    A questo punto speriamo che la giustizia ordinaria e quella sportiva facciano chiarezza e puniscano la Mc Laren-Mercedes già in questo campionato, evidentemente falsato a favore del team anglo-tedesco; e speriamo che il gruppo automobilistico italiano riprenda quota sul mercato domestico e su quello internazionale: non guasterebbe di certo se i primi a crederci fossimo proprio noi Italiani., anche con parco macchine di polizie , carabinieri, esercito, guardia di finanza e guardie costiere, aziende pubbliche , enti locali motorizzati made in Italy: non è tanto questione di orgoglio nazionalistico, ma una preoccupazione per dare lavoro alle imprese ed ai lavoratori italiani.

    Cordiali saluti.

    Massimo Ciacchini
    Consigliere comunale Forza Italia

  27. Scuderia Ferrari Club Caprino Bergamasco scrive:

    Che dire di una giornata trascorsa con il cuore in tumulto e dove la ragione imponeva di non credere alla conquista di un titolo che sembrava ormai assegnato? La tachicardia era regina della serata, le emozioni non finivano mai, i colpi di scena si susseguivano incalzanti anche nel dopo corsa mentre eravamo intenti nei festeggiamenti. Quell’uomo inglese che di nome fa RON si permetteva di spifferare ( per lui è normale fare la spia) che la benzina di alcuni concorrenti era leggermente più fredda …. ( sic) non accetta di aver perso un mondiale a favore del Team più forte e competitivo.
    Devo ammettere di essere fra quelli che nutriva molto scetticismo circa le possibilità di conquistare il titolo. 7 punti erano tanti, ma una gara perfetta e con l’aiutino di Alonso ci è stato restituito ciò che doveva essere nostro.
    Dopo la gara abbiamo organizzato l’invasione pacifica della città di BERGAMO con Ferrari e al seguito e rombanti vetture imbandierate in un corteo chiassoso ma composto e ordinato.
    Ora ci aspetta per domenica 28 il Ferrari day al Mugello dove saremo a stretto contatto con i nostri campioni in Rosso.

    Questa vittoria mete a tacere anche le malelingue che davano la Ferrari sfavorita in quanto orfana di tecnici di indubbio valore come Ross Brawn e Rory Byrne. Una Ferrari più Italiana ma ancora altrettanto vincente.

    Forza Ferrari

    Giulio Carissimi
    Scuderia Ferrari club Caprino Bergamasco

  28. THE MAGIC AYRTON scrive:

    AYRTON SENNA E’ STATO E SEMPRE SARA’ MIGLIORE DI MICHAEL SCHUMACHER (CON TUTTO IL RISPETTO E LA STIMA CHE HO PER MICHAEL)…

    W LA FERRARI E W SENNA

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