SCHUMI, SENNA E I BOLLITI

Prima di partire per l’Asia, dove presumibilmente il titolo mondiale di F1 verrà assegnato ( o quantomeno la lotta per l’iride riceverà una svolta decisiva), affronto volentieri le questioni sollevate sul tema che, genericamente, definiremo ‘Schumi, Senna e i bolliti’.
Partiamo dal fondo, cioè dal carrello dei bolliti. Io credo che, nel Circo, ci sia troppa tolleranza per un principio sbagliato. In sintesi: quasi tutte le scuderie privilegiano il pilota che ‘porta a casa’ la macchina. Cioè il mestierante che non sfascia la vettura di qua e di là. Così si spiegano carriere inspiegabilmente lunghissime. Prendiamo Coulthard: sostituì il povero Senna nel 1994 alla Williams, vincendo un bizzarro duello con il vecchio leone Mansell. Già quello era un segno del destino: tra il Leone, ancora ruggente sia pure con fauci indebolite, e un play boy scozzese, beh, Frank Williams e Patrick Head preferirono il play boy. Dopo di che, Coulthard ha avuto il privilegio di guidare, per quasi dieci anni, o la Williams o la McLaren. Ha anche vinto qualche corsa, ma senza mai uscire da una dimensione di aurea mediocrità. Domanda: possibile sia ancora in circolazione? Possibile che la Red Bull non trovi un giovane di talento sul quale puntare, anche in prospettiva?
Non sono qui a dire che in F1 andrebbe introdotto il criterio del prepensionamento, ci mancherebbe: abbiamo appena finito di dire che Schumi (Michelone, mica Ralf) ci mancherà, perbacco. Però, se guidi da una vita e non hai combinato nulla di eccezionale, dovresti essere accompagnato all’uscita. Logica, questa, che io applicherei immediatamente anche all’amico Barrichello e a Schumi 2, tanto per capirci.
Ancora. La tendenza a favorire il mediocre ‘che porta a casa la macchina’ spiega, secondo me, anche l’eclisse di Montoya. Il quale Montoya senz’altro non ha mantenuto le promesse e ha tradito le attese: ma ha pagato, in termini di licenziamento precoce, anche la sua incapacità di adattarsi a linee di comportamento remissive, prudentissime e ‘risparmiose’. Io non penso che Juancho sia più scarso di Ralf o meno competitivo di Rubinho: però gli ultimi due sono ancora lì e lui invece deve cercarsi un volante nella Nascar.
In parte, il ragiionamento vale anche per Jacques Villeneuve. Io c’ero quando arrivò in F1: la potenza evocativa del cognome fu straordinaria. ha ragione Lewis quando scrive che è dura dare del bollito ad un tizio che ha vinto il mondiale e anche la 500 Miglia di Indianapolis. Però non c’è dubbio che l’uomo non abbia giustificato i tanti entusiasmi dell’esordio. Perchè? Perchè non era così buono, dico io. E però, anche qui, tra un Villeneuve e un Coulthard mi piglio il figlio di Gilles tutta la vita. E non per effetto del cognome.
A me, di Villeneuve hanno deluso due cose. La prima: mi risultava incomprensibile la sua ostilità nei confronti del mito del padre. Una volta lo accompagnai (era il 1996) in visita ad una azienda che lo sponsorizzava in Williams. Gli operai, convinti di fargli cosa gradita, avevano preparato un doppio poster per l’accoglienza. Una foto gigante: di qua Gilles sulla Rossa, di là Jacques sulla Williams. Beh, lui quasi si arrabbiò, come se essere amato (l’azienda sorgeva nel modenese, a pochi chilometri dalla sede della Ferrari) ‘anche’ in nome del padre gli procurasse fastidio.
L’altra cosa di Jacques che non ho apprezzato è stata l’assurda insistenza con la quale, per troppi anni, è rimasto ancorato alla Bar. Dopo due stagioni, capito che lì non c’era il potenziale per essere competitivo, avrebbe dovuto salutare la compagnia. Cioè pensare meno ai soldi (ne prendeva tantissimi) e più ai risultati. Non ha avuto il coraggio di farlo, purtroppo.
Infine, su Schumi (quello vero) e Senna. Ho scritto che non sapremo mai chi sia stato il migliore, il più forte. Ma ha ragione chi mi ha scritto che nel 1993, quando entrambi avevano a disposizione un motore otto cilindri contro la straripante Williams di Prost, Ayrton di Gp ne vinse 5 e Michael uno solo. Però, all’epoca, Schumi era quasi un novellino, mentre il brasiliano era al top della carriera. Era un confronto impari.
Se mi chiedete un parere ultimo e definitivo, non meditato ma proveniente direttamente dal cuore, ecco qua: a casa mia c’è la foto assieme a Senna, con la sua dedica personale. Non c’è, invece, una foto con Schumi.
Che voglia dire qualcosa?…

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32 Commenti a “SCHUMI, SENNA E I BOLLITI”

  1. gigi scrive:

    A proposito di Montoya. Forse sarebbe il caso di ricordare che nel 2003 avrebbe sicuramente conquistato il mondiale, se il potere politico della ferrari non avesse spinto la fia a modificare le norme sulle gomme in corso d’opera, cioè subito dopo il Gran premio di Ungheria. Un po’ la stessa cosa del mass damper di Alonso, non vi pare?

  2. enzo scrive:

    Villeneuve non è mai stato ‘bollito’: in fin dei conti anche nella sua ultima gara, quest’anno in Germania con la Bmw, è andato a sbattere perchè stava tentando di compensare i limiti della monoposto con il suo coraggio. Schumi a parte, jacques è stato uno dei migliori ‘manici’ dell’ultimo decennio

  3. Pino scrive:

    Analisi condivisa. Anche circa gli atteggiamenti di Villeneuve nei confronti dell’immagine del padre.
    Schumi-Senna? Vero, nel ‘93 Senna era all’apice. Ma nel ‘94, con una Williams inguidabile, Ayrton fece tre pole di fila. Quanto a velocità pura è stato il più grande!!
    Sul bagnato, forse Schumi ha raggiunto le qualità di Senna, specie nei primi anni in Ferrari.
    Da notare che, sul giro secco, pure Hakkinen a volte riusciva a tirare fuori qualcosa in più di Michael.

  4. enzo scrive:

    Una cosa ancora, su Montoya. Fosse stato all’altezza delle aspettative, non sarebbe certo stato sostituito, in McLaren, dal bolso De La Rosa! Non credo che Ron Dennis mandi a casa un pilota di valore, se il valore ci fosse, soltanto per una questione di simpatia…

  5. pettegola scrive:

    A costo di sembrare anti patriottica, vorrei aggiungere un nome alla lista dei bolliti da Formula Uno: Giancarlo Fisichella! Purtroppo per noi italiani, il suo duello in famiglia renault con Alonso è stato a senso unico. Il Fisico ha accumulato solo figuracce, mentre lo spagnolo…
    Pettegola

  6. CHRISTIAN scrive:

    Prima di tutto un saluto a Leo ed un augurio di buon viaggio e buon divertimento in Asia.
    Secondariamente una considerazione sul post di Gigi: fino a prova contraria, la protesta contro il mass damper è partita dalla Mercedes, e Michelin non ha mai protestato dimostrando la sua verginità….

    Finisco poi con una considerazione su quanto scritto da Leo.
    Effettivamente la F1 dei Costruttori tende ad avere un alto coefficiente di affidabilità, anche perchè se io vendo uno spazio pubblicitario, lo vendo per 305km, non per 30metri…..
    E quindi, un ragazzotto (o un DeLaRosa oscillante tra la precarietà del testdriver e la sicurezza di un sedile titolare) è molto più condizionabile (Se non porti la macchina in fondo Ti licenzio!!!) di un Montoya che comunque, volenti o nolenti, in Europa è arrivato con i galloni del campione.

    E qui lancio una mia considerazione.
    Una volta c’erano Bianca&Bernie.
    Oggi B&B ci sono sempre, ma Bianca è stata sostituita dal nostro Flavione nazionale.
    E le loro idee sul vendere il prodotto F1 stanno trasformando questo sport (?) in qualcosa di molto remunerativo, ma poco divertente.
    Il concetto vendere spazi pubblicitari per 300Km, quindi vedi di non fare casini e arriva in fondo, nasce da loro, almeno penso.
    Così come la politica low cost legata agli investimenti su motori, test e quant’altro legato alla macchina.
    Meglio investire quello che si risparmia in ingegneri ed ingegneria in batterie di hostess e hospitality a 3/4 piani.
    Certo, meglio qualche gnocca che cento Ross Brawn, però le donne e gli sponsor una volta c’erano e non si castravano le macchine.
    Non è che si sta sbagliando qualcosa?

    Vorrei tanto sapere voi cosa ne pensate!

    Saluti
    CHRISTIAN

  7. Pino scrive:

    Ormai la F1 non è più uno sport, è chiaro. Dell’avvenimento in pista ormai non se ne frega nessuno. Quello che conta è l’ordine d’arrivo e la classifica del Mondiale per poter sfruttare il ritorno pubblicitario delle vittorie.

    Per questo dobbiamo sorbirci

    1) Piloti anonimi in pista e fuori
    2) GP dominati dalla tattica ai box

    Come restituire al mondo dello Sport la F1. L’esasperazione commerciale è irreversibile, temo. Ma trovare qualche soluzione tecnica per favorire i sorpassi si potrebbe trovare. Tipo allungare gli spazi di frenata riducendo la potenza degli impianti di frenata. L’aerodinamica credo (da ingegnere aeronautico) che sia un falso problema: infatti le auto entrano in scia ma non hanno lo spunto per il sorpasso. E questi di solito si effettuano alla fine di un rettilineo, in staccata, non in curva.

  8. pettegola scrive:

    Sono d’accordo con Christian e con Pino: nella F1 di oggi l’aspetto commerciale è drammaticamente eccessivo. Questo però pone una domanda: Schumi è stato sì il più grande, ma nell’era delle strategie, dei pit stop radiocomandati, dei sorpassi in corsia box. Come se la sarebbe cavata in una F1 meno…robotizzata?

  9. Pino scrive:

    Avrebbe vinto comunque, perchè, tanto per fare un esempio, emergeva nelle condizioni critiche. Come sul bagnato, dove era secondi più veloce degli altri piloti. Per me, sotto la pioggia, è stato paragonabile al sommo Ayrton Senna.

  10. bruno scrive:

    Sul bagnato effettivamente Schumi è sempre stato un demonio, ma io ricordo un particolare. A Donington, nel 1993, sotto un diluvio terribile, Senna inpartì una lezione di guida a tutti. Anche al tedesco, che uscì ridimensionato dal confronto sull’acqua.

  11. pettegola scrive:

    Per Bruno. ma Donington, nel 1993, Senna, che era un campione collaudato, fece, per sua stessa ammissione, la miglior gara della vita! Schumi, invece, era appena alla seconda stagione intera di F1,aveva sì e non disputato venti gare! E sul bagnato, nel 1995 a Spa contro damon Hill, avrebbe dimostrato di che pasta era fatto…

  12. bill scrive:

    Lasciando perdere i bolliti, penso che il confronto tra due campioni è sempre difficile. Meglio Pelè o Maradona? Meglio Rocky Marciano o Cassius Clay? Solo se c’è un confronto diretto e continuativo penso si possa decidere chi è il più bravo ( anche se poi subentra l’animo del “tifoso”: meglio Bartali o Coppi , per me Bartali ma ero tifoso di Bartali ). Che Senna è stato un grane campione nessuno lo discute, che Schumacher è un grande campione qualcuno ancora oggi non lo ammette ( basta leggere alcuni commenti sui giornali ). Un giornalista famoso di mia conoscenza quando arrivò Schumacher a Maranello disse che oltre ai disegni dei motori Renault portava almeno un secondo risparmiato sul giro dei vari circuiti; lo stesso giornalista mi disse che ridicolizzò Patrese, allora suo compagno di squadra , salendo sulla stessa macchina in una qualifica dandogli un distacco abissale. Potrei proseguire ma annoierei con qusti anneddoti il buon Leo. In conclusione, forse perchè sono sempre stato tifoso Ferrari ( e non abbiamo avuto il tempo di vedere Senna sulla Ferrari ) voto Schumacher, ma per questo chiedo perdono a Senna.

  13. Luca scrive:

    Bel paragone quello tra Senna e Schumi.Confronto tra giganti.Personalmente credo sia impossibile dire quali dei due sia stato il più grande.Avrebbero dovuto gareggiare insieme giocandosi il titolo per almeno 3 o 4 stagioni.Nel 93 Senna era il Re e Michael il giovane di belle speranze che stava crescendo alla grande.Nel 94 Senna si trovò tra le mani una Williams con molti problemi poi sappiamo tutti cosa successe,purtroppo.L’unica cosa che posso dire è che entrambi hanno infiammato le folle entusiasmandole col loro talento,il loro innato istinto alla velocità pura ed alla vittoria ad ogni costo dimostrando di essere sempre i numeri 1.Un’altra cosa che li accomuna è la loro straordinaria capacità di riuscire a rendere un buon team un grandissimo team.Questo non solo per le loro impressionanti doti in pista ma anche per la loro personalità,carisma e competenze brillanti competenze tecniche.Alla fine dei giochi penso che si possano porre tranquillamente sullo stesso piano,senza pensare molto a chi avrebbe prevalso credo sia stata una gran fortuna godersi le gesta di questi due miti.Da ferrarista non ringrazierò mai abbastanza Michael per quello che ci ha e ci sta ancora regalando,e davvero mi auguro riesca a portare a casa il suo ottavo mondiale da chiudere così una fantastica favola iniziata 10 anni fa non senza tanti anzi troppi problemi all’inizio,poi finalmente esplosa nel 2000.D’ammiratore del mondo dell’automobilismo non maledirò mai abbastanza quel maledetto 1 maggio 94 che ci privò non solo di un campionissimo in pista ma anche di un ragazzo d’oro che tanto negli anni bui di fine anni 80 inizio 90 mi sarebbe piaciuto vedere alla guida della rossa.

  14. Pino scrive:

    E nel 1996 a Barcellona…una cosa incredibile!!! C’è da dire che, a Donington nel 93, magari Schumi non aveva l’assetto adatto o preferì guidare con cautela all’inizio del GP…

    Pertanto credo che Schumacher avrebbe vinto anche in una F1 meno robotica. Anzi, penso che si sarebbe apprezzata ancor di più la sua bravura.

    Ma, ribadisco, Senna era un pelo più veloce, sul giro.

  15. americano scrive:

    I bolliti sono tantissimi, le meteore ancora di più. Meglio Senna anche perchè era più simpatico. Dall’America seguo le gare di f1 a fatica, ma che noia, non un sorpasso poco di spettacolo ,ma come fate ancora a seguire queste gare ? Ciao Italia

  16. Cristina scrive:

    Se avessi una foto di Senna anche io la metterei in casa.
    Di Schumy ne ho parecchie, ma non ne ho mai appeso una.
    Senna era il pilota del cuore, Schumacher è quello a cui dobbiamo molto…fa differenza!
    Rimane il fatto che mi mancherà l’anno prossimo…

  17. gigi scrive:

    Vorrei dire all’amico americano che ha proprio ragione: i Gp sono di una noia assoluta. Ma ei: se non altro, ha reso sopportabile la noia vincendo spessissimo con la Rossa!

  18. pettegola scrive:

    Certo che i Gran Premi sono noiosi, ma non so se li cambierei con le corse americane: negli Usa danno troppa importanza all’elemento carnevalesco, lo spettacolo viene comunque prima dello sport e della tecnica. In F1 forse si esagera, ma al contrario. Infatti in America vincevano anche Montoya e Villeneuve junior…

  19. bruno scrive:

    Anche io mi annoio guardando i Gran Premi in tv, ma credo che Schumi non c’entri niente. Mi spiego: avendo qualche annetto, ricordo quanto fossero noiosi i Gp dell’era Senna. La stessa zuppa di oggi: la McLaren dominava dall’;inizio alla fine e stop. Idem quando a dominare fu la Williams di Mansell e Prost. La F1 si e’ sempre retta sui duelli: quando ci sono, vedi la lotta attuale fra Schumi e Alonso o le sfide del passato tra Senna e Prost, viene giustificata anche la noia.
    Che pero’, a livello spettacolare, c’era prima. E c’e’ anche adesso!

  20. matteo scrive:

    Salve. Scrivo dalla Cina, dove vivo per ragioni di lavoro. QUi sono tutti eccitati per il duello tra Schumi ed Alonso! I mass media locali sostengono che la Ferrari e’ superiore alla Renault, ma a me ha destato preoccupazione la rottura del motore di Massa nelle prove libere del venerdi’. Sarebbe una beffa se a Shangai facesse si’ festa un italiano, ma un italiano che di cognome fa Briatore!
    Spero proprio di no.
    MATTEO

  21. macio scrive:

    Scrivo poco prima della partenza del Gp della Cina. C’e’ una cosa che non riesco a capire: ieri, in tv, hanno detto che la Ferrari sul bagnato non e’ competitiva. Questione di gomme. Ma com’e’ possibile che Bridgestone abbia questo gravissimo limite? Mica e’ la prima volta nella storia della F1 che piove!

  22. bila56 scrive:

    Scrivo durante il Gp della Cina.
    Purtroppo ormai sono i Gp delle gomme; ascolto Mazzoni e rido per i commenti entusiastici per la Ferrari e Schumacher.
    Con la pioggia vanno le Michelin, con l’asciutto le Bridgestone…..
    E le gare cambiano…..
    Molto meglio i Gp della moto, almeno in questi casi c’è più equilibrio.

  23. Ciccio Montoya scrive:

    Io prenderei l’argomento di spunto per capire se esiste qualche manico che meriterebbe un volante più dei noti bolliti. Poi comincerei col chiedermi perché si insista a voler creare una formula alla portata di chiunque. Ok, i brocchi ci sono sempre stati, come ci sono sempre stati quelli così e così e i fuoriclasse, però il fatto che chichessia, talentuoso o meno, possa permettersi di salire su una monoposto e, siapur in condizioni ottimali (vedi gomme, benzina ecc ecc) dare la paga a tutti nonostante la scarsa esperienza. Penso a Vettel che seguo da tempo e che ritengo un gran potenziale ma che ha fatto troppa poca fatica per farsi notare. I bolliti dalla loro hanno un’esperienza con monoposto da corsa e non sulle macchinine della play station (quali sono le odierne F1). Un Coulthard qualsiasi non sarà mai un fenomeno ne, tanto meno, lo è mai stato, però “fortino” ha sempre saputo andare, sin dagli esordi con vetture ben più difficili da guidare delle loro eredi moderne. Facile fare la figura del bollito quando per guidare una F1 non si fanno grandi sforzi, non serve un grande controllo e lo stile di guida è sempre più omologato, tanto da vedere Montoya dal camera car e stentare a distinguerlo da Raikkonen o De La Rosa. Ancora più facile fare la parte dei fenomeni quando l’assetto viene stabilito quasi in toto dai software e non dalle sensazioni del pilota e dalle sue indicazioni. Margini d’errore ridotti quindi sia per la guida in pista, sia per la messa a punto. Se Vettel (e ribadisco che non ce l’ho con lui, ma con chi si è reinventato una F1 semiridicola) si fosse trovato su vetture vere i bolliti oggi potrebbero sembrare al massimo appena scottati al vapore!
    Detto questo auspico un bel ricambio generazionale, perchè i piloti della vecchia guardia stridono col concetto attuale di corse, ovvero: pilota pedestre che obbedisce ai comandi del team manager (insomma, senza attributi) e macchine che bisogna solo accompagnare al traguardo.

    Ma forse più auspicabile sarebbe vedere delle vere macchine da corsa anche in F1. Fossi un pilota di F1 mi vergognerei a guardare i ragazzi della GP2 che la macchina la devono pilotare sul serio (tutti tranne Hamilton che guidava una GP1) e dimostrare dove stanno i veri attributi. Sono certo che è più difficile guidare una GP2 che una F1. Allora che senso ha parlare di piloti bolliti, fritti, cotti al vapore o crudi come il sushi?

  24. nelson66 scrive:

    per fortuna il prossimo anno torneremo alla monogomma……………..

  25. Ciccio Montoya scrive:

    Ciao Nelsone! Ti voglio bene!
    Comunque il monogomma secondo me rischia di causare la sindrome dei figli e dei figliastri, ma sono decisamente contento del cambio!

  26. Laterza rossella scrive:

    Bolliti, arrosti, lessati…SChumy ha una personalità diversa da altri campioni, la foto se gliela chiedi te la darà, lui è schivo, grandioso, concreto, e la Ferrari lo ha un po’ cambiato, è apparso il suo lato passionale che rimuove pubblicamente e …fa bene.
    Lui mi ricorda un novellino della pallavolo che paga questa scontrosità con il non accesso al gradino finale, quello di CT della Nazionale:Vincenzo Dipunto, conterraneo di Massa

  27. sara scrive:

    Io ho avuto la fortuna di conoscere Ayrton Senna, la famiglia, la sua casa a Montecarlo, suo nipote ecc. Senna era una persona molto dolce, riservato e semplicissimo, vicino al suo letto c’era un comodino in vimini con sopra una biella e due modellini piccoli piccoli di auto.
    Ho conosciuto Schumacher una sera che passeggiava con il suo cagnolino bianco, abbiamo parlato un poco era più timido e riservato.
    Fra i due penso che Schumacher sia il migliore, perchè non è di origine latina, perchè la sua indole germanica lo porta ad andare sempre avanti costi quel che costi mentre Senna era disposto (vedi Prost) per uno scatto di nervi anche a perdere una corsa. Essere campioni è anche questione di controllo e di testardaggine oltre che di valore e di intelligenza

  28. antoniomizzanu scrive:

    La F1, fin dalle origini, ha sempre proposto dei grandi campioni. Per parlare della F1 moderna, penso che non si possa continuare a fare confronti tra il compianto campione brasiliano Ayrton Senna e Michael Schumacher. Entrambi sono stati dei grandi piloti, dei grandi campioni. Si sono distinti entrambi per delle grandi vittorie e dei gloriosi mondiali ma anche in situazioni più o meno discutibili. Per mia considerazione personale è stato un grande campione Schumi, in passato avrà commesso qualche ingenuità ma - al contrario di quello che combinò Ayrton a Suzuka 90 - a suon di squalifiche e penalizzazioni varie ha saputo risalire la china regalando delle grandi e leggendarie imprese oramai note a tutti i tifosi della Rossa.
    Non so se in futuro qualche altro pilota riuscirà a raggiungerlo.

  29. 130R scrive:

    Chi è più forte tra Senna e Schumacher? Non lo sapremo mai.
    Io però voterei per Schumi. I numeri sono dalla sua parte, tutti.
    Certo, Senna ha ottenuto più pole (in relazione ai Gp disputati), ma ha anche guidato vetture (vedi la Lotus) progettate espressamente per il raggiungimento della miglior prestazione sul giro, mentre Michael, a parte che nella stagione 2001 e forse la 2000, ha guidato vetture più finalizzate alla gara. Del resto Senna ha ottenuto, a fronte delle 65 poles, “solo” 19 giri più veloci, mentre Schumi ha ottenuto numeri più bilanciati (68 poles, 76 gpv). Volendo comunque tirare le somme, direi Senna leggermente più forte sul giro in qualifica, Schumacher più forte sul giro in gara. In quanto a costanza di tempi in gara, su ritmi forsennati, Schumacher è, a mio parere, di un altro pianeta, rispetto a chiunque, anche a Senna (vedi Brasile 1994). E veniamo all’abilità sul bagnato. Qui i due credo si equivalgano. Certo, Senna a Donington 93 batté Schumi (anche se mi risulta che la Mclaren, quell’anno, seppur meno dotata fino a metà stagione di motore della Benetton, fosse molto meglio equipaggiata dal punto di vista elettronico, e sull’acqua…), ma a Spa 92 Schumi vinse il primo Gp proprio sul bagnato (e Senna, in quell’occasione, anche se sbagliò la scelta delle gomme per una buona parte di gara, fu alquanto altalenante nei propri tempi, e poco competitivo). Insomma, direi che sul bagnato il match finisce in parità.

  30. Dada scrive:

    Il confronto tra Ayrton e Schumacher neanche esiste..
    A quelli di memoria breve: riguardate le gare del Brasiliano, in cui si guidava e in cui c’erano avversari, e quelle di Schumacher, di tattica da ingegneri ai box.
    Sul bagnato? Non scherziamo, Donington è stata la lezione per tutti.. Schumacher era ancora agli inizi? Anche Senna lo era quando a Montecarlo ‘84 (sua prima stagione in F1) aveva messo in riga alcuni piloti tipo Lauda, Piquet..
    Per fare vincere Prost i francesi dovettero bloccare la gara. Senna guidava una Toleman.
    Vogliamo parlare delle pole position? Schumacher non ha mai raggiunto i numeri di Senna: in primis perchè ha corso quasi il doppio dei Gp di Ayrton quindi in percentuale non c’è paragone; in secundis perchè come si fa a valutare alla stessa maniera pole ottenute in modo completamente differente come quelle degli ultimi anni con strategie da carburante? Poi, se è vero che la lotus è stata creata per ottenere la pole, c’è da chiedersi come mai i compagni di squadra di Ayrton fossero sempre nettamente dietro(e non è solo il caso della lotus).
    Si parla di giri più veloci..una volta i piloti dovevano stare attenti a tutto, non c’era chi dai dai box controllava ogni dettaglio di funzionamento della macchina. Non stressare il motore faceva parte del gioco. In più forse era anche più difficile tenere ad alti livelli una macchina senza sistemi elettronici da play station.
    La freddezza in pista.. nessuno ha mai fatto tante idiozie come Schumacher quando si è trovato sotto pressione.Davvero non è il caso di elencarle. Il fatto che fuori dalla pista sembrasse sempre serio o antipatico(cosa che tra l’altro per me non è affatto), non vuol dire che fosse freddo in pista. Per altro gli riconosco una buona dose di concentrazione quando si trovava al comando, ma è un pò diverso.
    Come ultimo punto: GLI AVVERSARI. Siccome non è il caso di paragonare Mansell A Hill, Prost a J. Villeneuve, Lauda a Coulthard ecc. Tralasciando anche tutte le volte in cui a cercato di buttare tutti fuori pista quando era in difficoltà (e non facciate l’errore di pensare a Senna nel ‘91, in cui si vendicò, episodio spiacevole anche per lui, per quello che era successo l’anno prima); Schumacher ha conosciuto la forza e la velocità di Alonso e Raikkonen che sono un gradino più in alto di lui. Ha avuto tutto da imparare da Hakkinen che era veloce quanto Senna, ma era poco personaggio, molto sfortunato e non guidava una Ferrari. Sì, ha vinto i suoi mondiali con un McLaren velocissima; ma perchè Schumacher quando ha vinto i suoi di mondiali guidava una 500????
    Davvero vi manca la F1 dei numeri e delle statistiche!?
    Io finalmente ricomincio ad emozionarmi davanti ad un Gran Premio.

  31. Xavier scrive:

    All’epoca in cui correva Senna i giri più veloci in gara non contavano.
    Vorrei ricordare infatti che i rifornimenti di carburante non c’erano, per cui si partiva con 220kg di benzina. I giri veloci venivano alla fine del gran premio, quando Senna la gara l’aveva già bell’e vinta e amministrava il vantaggio, mentre nei primi giri annichiliva tutti.
    “Pesava” invece la pole, quando sul giro secco senza carburante e con le gomme fresche non potevi barare, perchè eri sullo stesso livello degli altri.
    La mia personale opinione è che se Senna non fosse morto ed Hakkinen non fosse finito in coma alla fine del 95, Schumacher di mondiali ne avrebbe vinti al massimo un paio.

  32. Senninha scrive:

    Bello il tuo blog…ma ti dico solo Senna, Senna, Senna…i duelli con Mansell e Prost, le staccate con le scintille, la lotta a chi tiene il piede più giù, Patrese che impenna all’uscita della galleria di montecarlo, quella era la formula1…ma quando mai si rivedranno simili spettacoli?!?

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