Archivio di Luglio 2007

E LA MCLAREN PASSO’ PER LA CRUNA DELL’AGO

Giovedì 26 Luglio 2007

Liberi tutti, adesso, di sostenere che tanto si sapeva, che era chiaro che la montagna avrebbe partorito il topolino, eccetera. E infatti qualcuno tra noi lo aveva detto. Io stesso (immagino si fosse capito) non ero tanto convinto che gli elementi in possesso di chi doveva giudicare potessero giustificare una sentenza drastica. Dunque, non mi stupisce più di tanto l’evangelico passaggio della McLaren per la classica cruna dell’ago. (more…)

ALONSO SORPASSA ANCHE LE SPIE

Domenica 22 Luglio 2007

Dopo questo sconcertante Gran Premio d’Europa, cerco di mettere in fila una serie di pensierini sgangherati, sui quali attendo la vostra interpretazione, nonchè le vostre risposte alle domande che seguono.
1) Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Alonso è stato straordinario. Io ho capito che pensava di poter vincere quando ha rischiato la collisione con il Fisico ai box, in occasione dell’ultimo cambio gomme. Spero che gli anti schumacheriani non si offendano per il paragone e spero che il divino Otelma mi perdoni: ma a voi non è parso, nel tumultuoso finale, che Fernando abbia corso come il Michael delle domeniche d’oro? (aargh…) (more…)

LE SPIE? FORSE LAVORAVANO PER KIMI!

Domenica 8 Luglio 2007

Mi vien voglia di buttarla sul ridere. Evidentemente sabotaggi e spioni fanno bene alla Ferrari! Da quando la fabbrica di Maranello si è involontariamente trasformata in una succursale di Sin City, la città del peccato nei fumetti e al cinema, beh, le Rosse sono guarite. E Kimi è tornato Kimi: in una settimana, il biondino ha recuperato otto punti su Hamilton. Soprattutto, Raikkonen si è messo a fare le cose per le quali si era meritato il consenso di Montezemolo e di Todt: come già in Francia, anche in Inghilterra il finlandese è stato il valore aggiunto di una macchina buonissima. Ha cioè contribuito in maniera decisiva al trionfo del Cavallino. (more…)

Spionaggio in Ferrari, c’è una gola profonda:
Come nel Watergate seguite i soldi

Giovedì 5 Luglio 2007

Ci mancava solo ‘Gola Profonda’. Il comunicato di ieri della Ferrari, che attribuisce a una persona ‘estranea alla Formula Uno’ la soffiata che ha messo nei guai un ingegnere della McLaren, rimanda direttamente alle atmosfere, reali e cinematografiche, del caso Watergate. Abbiamo pure un informatore occulto, un custode di segreti bravissimo a distillarli al momento opportuno. Uno sceneggiatore di Hollywood non avrebbe saputo cavarsela meglio.

EH SÌ: questo è il Watergate dell’automobilismo post moderno. In mezzo, tra vittime reali e presunti colpevoli, ci sono tutti i pezzi grossi. La Ferrari-Fiat. La McLaren-Mercedes. Colossi della comunicazione come Vodafone. Tabaccai come la Philip Morris. Ingegneri di fama.
Assi del volante. Manager da copertina. E chi più ne ha, più ne metta. Forse, però, non c’è un Richard Nixon. Non esiste cioè un Grande Vecchio cui addossare la responsabilità finale. Non per niente Bernie Ecclestone (che, ironia della sorte, nell’ambiente chiamano ‘Il Padrino) ha già detto che i punti di Hamilton e di Alonso non si toccano, perché i piloti non c’entrano. Quanto alla McLaren, all’estero il teorema del ‘non poteva non sapere’, molto popolare nell’Italia dei primi anni Novanta, ai tempi del cortocircuito tra giustizia e politica, beh, semplicemente non esiste. Provare che i grandi rivali anglosassoni delle Rosse erano al centro dell’intrigo, meglio dirlo subito, sarà quasi impossibile. Anche se il sospetto rimarrà. Per sempre.

E ALLORA? Allora ‘Deep Throat’, cioè Gola Profonda, diede un consiglio perfetto a Woodward e Bernstein, i giornalisti che indagavano sul Watergate. Questo: follow the money, seguite il denaro. Qualunque sia il grado di coinvolgimento di Nigel Stepney, l’ex leader del box Ferrari, e di Marc Coughlan, ormai ex progettista della McLaren, la spiegazione del mistero sta nei quattrini. Questa, volgarmente parlando, è una faccenda di soldi. Trovate chi pagava chi e il giallo sarà risolto.

SE KIMI FA COME SCHUMI

Domenica 1 Luglio 2007

Qualcosa dobbiamo, a questo Gran Premio di Francia, presumibilmente l’ultimo nel contesto agricolo di Magny Cours. In attesa di andare ad EuroDisney o a Versailles, la Formula Uno si è regalata uno spettacolino mica male. Ecco le mie considerazioni.
La prima riguarda Kimi. Non ho mai accettato la tesi, in verità bizzarra, di un suo improvviso imbrocchimento. L’uomo aveva dimostrato talento, negli anni McLaren. Poi, se si pretende di giudicarlo con il parametro Schumi, meglio lasciar perdere. Il tedesco era inimitabile, nel bene come nel male. In compenso, in Francia il biondino ha vinto con una mossa in stile Michelone, districandosi perfettamente nel traffico e sfruttando alla perfezione il meccanismo delle soste. Inoltre, finalmente ha azzeccato una partenza. Non male, per un presunto ubriacone.
La seconda riflessione si lega alla prima. Forse non è vero che Massa abbia imparato tutto da Schumi. Il modo in cui il brasiliano è riuscito a perdere il Gran Premio, lasciandosi imbottigliare nel traffico dei doppiati manco fosse un taxista alle prime armi, grida vendetta. La Ferrari non ci ha rimesso, ma la credibilità di Felipe come candidato al titolo direi di sì.
Terzo elemento. Anche Hamilton è umano. Voi obietterete che il Diavolo Nero ha comunque sfruttato l’occasione, incrementando il vantaggio aritmetico su Alonso. Osservazione ineccepibile, ma per la prima volta il Golden Boy ha cannato la partenza. E aggiungo che, accettando supinamente le demenziali strategie della McLaren, Lewis ha segnalato una tendenza all’appiattimento, quanto meno psicologico.
Quarto argomento. Invece di andare a cercare piste ad EuroDisney o a Versailles, i Paperoni della Formula Uno dovrebbero trovare il modo di valorizzare il talento dei piloti. A mio parere Alonso a Magny Cours è stato fantastico e però alla fine, dipendendo i risultati dalla griglia di partenza e dalle diavolerie dei geniacci addetti ai computer, è stato compensato, si fa per dire, con un patetico settimo posto. Questa è una autentica assurdità.
Infine, a livello tecnico la rimonta Ferrari ci restituisce nella sua validità una affermazione del magno Schumi. Costui, quando noi pennivendoli ci lamentavamo della noia padrona dei Gp, inesorabilmente rispondeva ricordandoci che nelle corse le cose possono cambiare totalmente nel giro di un paio di settimane. A Magny Cours è successo. Brava la gente di Maranello, adesso aspettiamo una controreplica McLaren: essendo le gomme uguali per tutti, i giochi di prestigio semplicemente non esistono.
P.S. Vedendo Kubica in pista e quasi sul podio, mi sono vergognosamente intenerito. Che ci volete fare, sarà l’età. Robert io lo chiamerei Lazzaro mentre Vettel, sostituto per una gara, mi fa venire in mente Paolo Villaggio nel film Superfantozzi. Dove l’attore interpretava l’unico erede del risorto…