Foot Fault: Fed Cup, un evento sottovalutato? L’esempio dei cugini francesi. Tennis femminile: perchè non piace?

 
10 Novembre 2009 Articolo di Luigi Ansaloni
Author mug

La vittoria delle azzure ha suscitato entusiasmo, ma l’atmosfera a Reggio Calabria non era delle più elettrizzanti. Antico vizio italico: eccezionali nell’esaltare i grandi risultati una volta acquisiti, pessimi quando si tratta si creare attese e speranze affinchè questo avvenga. I cugini D’Oltralpe in questo campo sono migliori di noi.

Francia - Russia, finale Fed Cup 2005. Per una settimana nelle tv D’Oltralpe non si parlava d’altro. Un famoso spot recitava: “Se non siete qui, non siete da nessuna altra parte”. La due giorni fu trasmessa TUTTA IN DIRETTA dalla seconda rete nazionale dalle 10 alle 20 (immaginatevi Raidue che interrompe per 10 ore i programmi per la fed cup…). Interruzioni solo per il telegiornale. La premiazione fu ripresa in diretta alle 20 di sera, prima notizia del tg nazionale. E il pubblico come reagì? Per tutte e due i giorni il Centrale del ROLAND GARROS (Si, del Roland Garros…) tutto esaurito. Parigi come cornice. Con tutto il rispetto possibile, in Italia solo Roma può concorrere con la capitale francese. E se andate in Francia ancora oggi e chiedete della finale di Fed Cup 2005, se la ricordano tutti. Ah, per la cronaca: la Francia perse.

Il punto è questo. Noi italiani siamo bravi, bravissimi, eccezionali a festeggiare una vittoria (da noi ogni vittoria ha cento padri, si dice), ma siamo davvero scarsi, scarsissimi, desolanti, quando si tratta di costruire un evento. Al contrario dei cugini francesi, ahimè, abilissimi a far apparire i tesori di casa loro splendidi quando magari sono “solo” belli. Un mio amico di Marsiglia, vedendo giocare Baggio contro il Cile al mondiale nel 1998, mi disse “Se questo qui fosse francese, avrebbe una statua in ogni quartiere e quattro Palloni D’oro in cascina”. Come dargli torto? Prendere l’esempio dei cugini vicini, forse, in alcune cose non farebbe male. Altro difetto italico: siamo bravi ad imitare chi è meglio di noi in molte cose. Ma non nelle cose più importanti.

Avendo avuto l’opportunità di seguire la finale di Reggio Calabria sul posto, e di Ubitennis, come avrete notato, eravamo proprio uno squadrone mica male, ( la nostra fotografa Monique ha immortalato un momento, quello della Schiavone alle prese col colpo Federer, ripreso da tutti i quotidiani nazionali), la sensazione diffusa nell’aria, e non ero il solo a provarla, era che l’entusiasmo generale, voluto e desiderato, non esisteva. Da parte dei tifosi? Si, un po’, certo, visto che l’atteso pienone non c’è stato (e non si è nemmeno sfiorato, a dire il vero). Il presidente del circolo Ct Rocco Polimeni ha detto nell’intervista rilasciata al sito che molto è dipeso anche dal maltempo (che ha colpito duro la finale), ma che un colpo decisivo alla vendita dei biglietti (non scarsa di certo, ma nemmeno da tutto esaurito) l’ha certamente data l’assenza delle Williams.
Ma i tifosi non dovevano venire a vedere le nostre giocatrici, piuttosto che le sorellone americane? Certo, stiamo parlando di fenomeni assoluti, che attirano appassionati e non. Una maggiore considerazione per le azzurre, però, non avrebbe fatto di certo male. Una piccolo foot fault i tifosi, dunque, lo hanno fatto.

Cos’è mancato dunque alla costruzione del Grande Evento? Capiamoci, sul campo e come risultato nulla da eccepire. Brave, bravissime, di più. Le ragazze che hanno conquistato questa Fed Cup 2009 sono state stupende da ogni punto di vista. Da prendere come esempio. Pennetta, Schiavone, Vinci, Errani: un quartetto che può forse (sottolineo il forse) essere paragonato a robe tipo il dream team del fioretto storico, cioè Vezzali, Trillini, Bianchedi e Granbassi (anche se forse Margherita è arrivata un po’ dopo, ma la sostanza non cambia). Per un giorno il tennis è stato l’orgoglio dell’Italia (come dimostrano le pagine di tutti i giornali, anche quelli non specializzati), e per chi è a contatto con il movimento della racchetta ogni giorno, è una cosa che fa davvero piacere.

Dunque, tennis non più sport di nicchia? Purtroppo (dipende dai punti di vista, certo) ancora lo è. Eccome. La vittoria della Fed Cup delle donne di Barazzutti avrà temo lo stesso effetto di quelle medaglie vinte all’Olimpiade dalla carabina, dalla canoa o dal judo. Prime pagine per un giorno, qualche richiamino alla fine dei giochi. Poi ti saluto e grazie.
Si deve appunto lavorare su questo, ovvero rendere il tennis ITALIANO un evento. A Genova lo è stato, ma c’era Federer. Troppo facile. Probabilmente a Reggio Calabria lo sarebbe stato con Serena Williams in campo, forse bastava anche Venus. Ma anche in quel caso, troppo facile. Qualcuno obietterà “Beh, ma con i tennisti che ci ritroviamo, cosa si deve pretendere”? Sbagliato anche questa volta: Flavia Pennetta ha raggiunto il numero 10 in classifica mondiale, ha vinto un torneo importantissimo, è arrivata ai quarti agli Us Open e altri risultati importanti. Eppure, ahimè, come si sottolineava in sala stampa, agli occhi del profano è ricordata più per l’intervista rilasciata alle “Iene”, quella in cui parlava dei posti in cui aveva fatto sesso e della bottarella a Safin, che per i suoi risultati sportivi. Della tennista Pennetta se n’è parlato poco e niente. Anche perché Flavia ha la “sfortuna” di essere una bellissima ragazza. Dunque, più facile per i giornalisti non specializzati parlare delle sue curve piuttosto che delle traiettorie dei suoi colpi. Molti, quasi tutti, conoscono il bacino della Sharapova, le forme della Ivanovic e la bellezza della Kirilenko, ma in pochi sanno analizzare il loro gioco. Ma questo è un altro discorso.

Tornando all’italica capacità di creare l’evento al femminile, dobbiamo dire che non è un fatto isolato, ma riguarda anche gli internazionali di Roma, dove troviamo il pienone la settimana degli uomini e la desolazione quando giocano le donne. Il vero problema, direte voi, sta allora nel poco interesse che riesce a suscitare il tennis femminile? No. Il problema vero, dico io, è che in Italia manca la cultura ad apprezzare il tennis femminile. E la colpa non è delle ragazze, a quanto pare. Perché se la nazionale in quattro anni ha vinto la massima competizione mondiale per due volte e un’altra volta è arrivata in finale, vuol dire che i risultati ci sono. Eccome.

Si poteva scegliere una location migliore (Reggio Calabria non è Parigi o Mosca, anche se un plauso va fatta a chi ha organizzato questa finale nel migliore dei modi), si poteva far filtrare il messaggio che la Fed Cup è una manifestazione che conta per davvero (quindi da bandire certe frasi tipo “mancano le migliori, non conta niente”, ritornelli sentiti più volte), si poteva dar più spazio in tv (perché il tennis si “nasconde” sul satellite?), si poteva, si poteva. Sarà per la prossima volta. Nella speranza che ce ne sia una.
E qualcuno dirà “Ma il tennis femminile fa schifo”? Troppo facile. E non vero. Anche lì ci sono storie, c’è sangue e sudore, e ci sono le belle partite. Certo, se si fa passare, come succede spesso, il messaggio “da snob” che il tennis è solo maschile, allora non esiste e non esisterà mai una cultura a favore delle ragazze. Che non sono solo belle, ma anche brave. Con o senza Fed Cup di mezzo.

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41 Commenti a “Foot Fault: Fed Cup, un evento sottovalutato? L’esempio dei cugini francesi. Tennis femminile: perchè non piace?”

  1. lorenzo2 scrive:

    Di chi è la colpa? La “colpa” è della Klijsters che rientra e in tre settimane vince uno Slam. Della Date che rientra dopo 10 anni e vince un torneo; della Navratilova che vince qualche partita a 50 anni.
    Borg quando rientrò collezionò solo una serie di figuracce, ed era Borg…
    Il tennis femminile è inferiore, punto e basta. Poi che ci siano incontri belli da vedere è tutto un altro discorso, ma è comunque uno sport lontano anni luce dal fratello maggiore “tennis maschiule”

  2. enio scrive:

    abbiamo tanto da imparare dell’estero noi ! Le donne sono state fantastiche a quando gli uomini ?

  3. Lorenzo scrive:

    Articolo a dir poco desolante. Quindi il patetico trionfalismo dispensato a piene mani sui media da tifosi della domenica ed espertoni in trance nazionalistica per Ansaloni non è stato sufficiente? Voleva il delirio, le torme di folle plaudenti, magari Schiavone e Pennetta a sfilare lungo i Fori Imperiali esibendo la coppa?? E per cosa, per una finale ridicola (proprio così, Ansaloni, RIDICOLA, altro che “bandire” chi dice la verità) vinta contro due ragazzine con un ranking che fa tenerezza? Talmente tragicamente impellente è la voglia di parata, di uomini al balcone, di parossistici eroi della patria in questo paese di buffoni da scambiare per evento epocale la conquista di una fed cup? Non oso immaginare cosa Ansaloni pretenderebbe che facessero gli italiani se la Pennetta vincesse qualcosa di serio come uno Slam. Magari che la eleggessero primo ministro, sbarrando la strada al genio in ascesa della Carfagna.

  4. Otello Lorenzi scrive:

    Ho spesso trovato inutilmente irritanti i commenti di Lorenzo, pur riconoscendone l’intelligenza. Ma questo suo ultimo intervento è assolutamente geniale per precisione nella descrizione dei fatti e dell’idea che una persona con un minimo di buon senso può farsene. Complimenti, Lorenzo.

  5. Paolo v. scrive:

    Splendido articolo, complimenti all’autore, lo condivido in toto. In particolare è incredibilmente vera l’abilità dei cugini francesi, cosi come noi siamo invece dei dilettanti nel promuovere gli eventi tennistici.
    Non mi stupisco di apprendere quello che fecero nel 2005 e di sapere che il centrale del roland garros era stracolmo. In effetti non si può gestire cosi male a livello propagandistico un evento dell’importanza della finale della fed cup.
    Innanzitutto avremmo dovuto copiare i francesi e scegliere una sede in una grande città (se fosse stata ancora disputata a settembre avremmo dovuto giocare sul centrale del foro italico) vista la stagione o Il forum di Milano oppure il Palaeur natulamente con una bella camionata di terra rossa.
    Dopo di che andava pubblicizzata sulle reti rai e anche sui giornali con spot e servizi nei tg nei giorni precedenti, e partite andavano trasmesse su rai tre o rai due.
    Mi permetto di dire che anche le riprese andrebbero fatte meglio e pure il commento, per esempio se fabbretti, sbagliando dice 4 volte che la pennetta quest’anno ha giocato 130 partite (numero assolutamente fuori dal mondo) non posso pensare che la spalla tecnica Rita Grande (che peraltro mi è simpatica) che ha giocato fino a ieri non lo corregga e anzi dopo un po ripeta lei stessa che “Flavia ha giocato 130 partite nel 2009″
    E’ chiaro che scegliendo sempre location di provincia si assume la sembianza del torneo minore e poi ci si tira dietro la critica ironica di chi non capisce tutto l’entusiasmo per una vittoria annunciata ed in un contesto provinciale (non per colpa di reggio calabria che ha fatto un buon lavoro) tra salamelle e alberi della cuccagna.
    Ma i francesi non avrebbero mai scelto Carcassonne o mentone ma avrebbero scelto Parigi e solo Parigi.
    La propaganda tra i circoli va bene per il primo turno ma non per una finale.
    Inoltre la gente deve essere educata che non deve andare allo stadio per vedere le williams ma per applaudire la pennetta!!!
    In francia non vanno a vedere la finale della fed cup perchè arrivano le williams o le belghe o le russe, ma perchè ci sono “les bleu” da tifare.
    D’altra parte ricordo che negli anni 80/90 in francia a capo dei servizi sportivi della antenne 2 c’era Cristian Quidet che è un grande esperto di tennis (un po come se a capo di rai sport ci fosse Scannagatta o Tommasi per intenderci.
    Le nostre televisioni invece hanno a capo dei servizi sportivi gente che apprezza solo calcio e ciclismo. Il tennis non sanno neppure cosa sia e poi leggono che la pennetta ha battuto la oudin settantacinque a sessantadue.

  6. madmax scrive:

    se avessero giocato a milano o a roma senza le williams ci sarebbero stati solo i carabinieri!!
    in francia la gente ci va perchè il fatto di avere tutti gli anni grandi giocatori (ed il roland garros) ha creato una cultura tennistica… Qui da noi che quando ha vinto panatta cantava ancora la wanda osiris il tennis lo conoscono solo nei circoli..

  7. Paolo v. scrive:

    Scusa lorenzo2 ma proprio non ti capisco.
    L’articolista dice che in francia hanno riempito il centrale del RG e le trasmissioni per una settimana hanno pompato l’evento, e che alla fine nonostante la sconfitta i tg hanno aperto con quella notizia. E’ tennis femminile anche per loro ti pare?
    Allora il problema non è tennis maschile = divertimento. Tennis femminile = noia. Questa equazione IO NON LA CONDIVIDO AFFATTO ma non è questo il punto in discussione.
    Poi se vuoi una risposta sui tuoi quesiti ti accontento col mio modesto parere.
    Il ritorno della Klijsters cosi come quello della Henin Ovviamente è vincente si tratta di atlete ancora giovani ed integre che rientrano a 27 anni dopo 1/2 anni di stop. Praticamente tornano ai livelli di vertice che avevano prima dove è la sorpresa?
    La navratilova a 50 anni (ma anche a 45) non ha vinto nessun torneo di singolo (al massimo 1 partita) era forte ancora in doppio questo si, ma che centra il livello del tennis femminile? Anche MC Enroe ha vinto il torneo di san diego 3 anni fa in doppio ed aveva circa 47 anni. (non vorrei sbagliare ma addirittura ha vinto l’unico torneo di doppio a cui ha partecipato)
    Capitolo Borg, Borg è rientrato, si fa per dire, alla veneranda eta di 36 anni, senza adeguata preparazione, direttamente al tornao di montecarlo, si è presentato in campo con la racchetta di legno che usava 10 anni prima!!! ha trovato Leconte, cosa poteva fare se non perdere!!!
    Il ritorno di Borg lo puoi paragonare a quello dalla date che ha piu o meno la stessa eta ma la date è iperallenata ha una costanza da samurai è rientrata partendo dai Challenger e per tutto il 2008 ha giocato solo challenger. Quest anno ha giocato anche tornei maggiori ma ha sempre perso al primo turno tranne l’icredibile e fantastico torneo asiatico che ha incredibilmente vinto. La date sta facendo ne più ne meno quello che avrebbe potuto fare borg se avesse avuto la sua costanza di restare nei challenger per 1 anno di di allenarsi come un ossesso, invece mi sembra che stava con la bertè ed il suo ritorno era dettato solo da motivi economici e di sponsor. E poi la racchetta di legno dai!!!!
    Ma la Date è pur sempre solo n. 100, ti ricordo che Connors alla sua età faceva semifinale agli us open!!!
    Allora non puoi prendere questi esempi e dire che il tennis femminile è più facile perchè non è vero!!!

  8. vicio scrive:

    secondo me un evento del genere con o senza le sorelle Williams doveva essere giocato a Roma al foro italico in diretta tv rai.Non capita tutti gli anni di disputare una finale e per giunta in casa .Io ho avuto la fortuna di seguirla sul satellitE su raisport piu’ mentre la maggior parte dei tifosi l’ha seguita sporadicamente su radiorai.La federazione doveva imporre una maggiore visibilità sia televisiva ke ambientale tutto il rispetto x la bella cornice del circolo di RC .

  9. Pedrinho&Luvanor scrive:

    Lo scandalo della Fed: Americane in finale con due pippe di giocatrici.

  10. macno scrive:

    Condivido in pieno il commento di Lorenzo. Avremmo potuto scegliere come campo di gioco il colosseo di Roma, avremmo potuto tappezzare tutto lo stivale di cartelloni pubblicitari con una Pennetta in versione osè, si sarebbe potuto trasmettere l’evento a reti unificate come il messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica. Ma a quale scopo? Cosa avrebbero visti i non appassionati di tennis? Una finale mai in discussione. Uno spettacolo mediocre e non solo per colpa delle americane (non mi si dica che Pennetta e Schiavone hanno espresso il loro migliore tennis). Il tutto condito da un commento non di primo livello, che non ti coinvolge. Gli Italiani non sono come i francesi che si illudono che Mary Pierce e Mauresmo valgono quanto Graf e Navratilova.

  11. andrew scrive:

    disinformati…

    il circolo Rocco Polimeni di Reggio Calabria è stato messo in vendita dallo stato e dietro infinite pressioni, non ultima quella derivante dall’ospitare un evento di “portata internazionale”, è stato salvato.

    Quelli del Circolo Rocco Polimeni sono voti sicuri…

  12. andrea scrive:

    Ennesima occasione persa, ma cosa pretendiamo dai nostri dirigenti? Abbiamo fatto giocare Roger Federer a Valletta Cambiaso! Senza le Williams lo spettacolo era modesto, ma che importa, se non sfruttiamo le poche positive oppurtunità del nostro tennis, cosa ci resta da sperare? Tanto prima o poi il Padre Eterno manderà anche a noi un numero uno; l’ha detto persino il professor Lombardi! Non ci resta che attendere. Quanto? Speriamo non in eterno! Comunque sul mio sito, caro Ubaldo, avevo scritto un articolo simile sull’incontro di Davis Italia-Svizzera.

  13. Luigi Ansaloni scrive:

    Andrea, non ho letto il tuo articolo sulla Davis, se me lo linki sarò ben lieto di farlo.

  14. Luigi Ansaloni scrive:

    Lorenzo, forse non hai letto bene il pezzo. Non parlavo del DOPO, ma parlavo del PRIMA della finale. A mio modo di vedere una finale di Federation Cup, massimo evento mondiale del tennis femminile a squadre, era da pubblicizzare in altro modo. Magari facendo percepire agli italiani l’evento stesso. Se per te la fed cup è una mainfetazione inutile, non posso certo farti cambiare idea. Ma permettimi di dissentire. Possiamo stare qui ore a parlare, ma nè io nè tu cambieremo idea. Per lo sport italico era comunque una occasione, per il tennis italico era una bellissima occasione. Non c’erano le Williams, le nostr vincono perchè le altre mancano ecc ecc ecc…tutte robe già vist e sentite. In parte vere, può anche darsi. Non metto in dubbio. tutto qui. Ad ognuno il suo.

  15. madmax scrive:

    Scusi Ansaloni se avessero fatto quello che dice lei e le Williams non fossero venute (e non sarebbero venute) sarebbero andati gli stessi di Reggio Calabria a vedere la finale (e se lo immagina che tristezza vedere un Palazzetto vuoto per il Campionato del mondo di Monopoli?) e sarebbe risultato chiaro anche al mondo esterno al tennis che la Fed Cup non se la fila nessuno, cosa che la dirigenza assolutamente non vuole che accada..

  16. andrea scrive:

    @ Luigi
    Ecco il link che mi hai chiesto!
    http://www.puramentecasuale.com/il-bavaglio-3-millenovecentoventi/

  17. daniela scrive:

    Ma come si fa a comparare la finale del 2005 di federation cup in Francia con la nostra? e lo dice una come me che segue con entusiasmo la coppa Davis e la federation cup, anche se non c’è paragone fra la storia e il prestigio della prima e quelli della seconda.
    La finale Francia-Russia del 2005, che seguii interamente, e fu molto emozionante, era la rivincita della grande sfida a Mosca nel dicembre dell’anno prima, e c’erano in campo le 2 finaliste di Parigi del 2004, Dementieva e Myskina, con due altre vincitrici di slam, Mauresmo e Pierce. Ma quest’anno, ben felice per le ragazze italiane che nelle sfide precedenti si sono meritate la vittoria, ma pretendere che ci si esaltasse ancor di più per quanto si è fatto per avere battuto una promettente teen ager, e una comprimaria, ma vogliamo scherzare? Senza le Williams questa finale se fosse stata giocata in un grande stadio, come si è già detto, non ci sarebbe andato quasi nessuno, tranne gli invitati e i giornalisti al seguito.
    La tv francese di stato non segue mai la federation cup, la affida totalmente al canale a pagamento sport plus; fece eccezione solo quella volta, ma escludo che l’abbia seguita tutta un canale: se la passarono come sempre, a seconda delle fasce orarie, il 2 e il 3 canale, come fanno per i turni di Davis.
    Dare più spazio a questa scampagnata? se penso a tutti gli articoli che avete scritto qui su due partitelle (di cui ho visto solo cinque minuti in 2 giorni perchè non ne valeva la pena), mi viene solo da commentare: tanto rumore per nulla, e concordo pienamente con Lorenzo.
    Ma capisco lo sguardo di Ansaloni sul tennis, anche se desolante: l’ho capito da quando nell’articolo di Baghdatis si domandava che cosa resterà di lui negli Annali del tennis. Già, la vittoria dell’Italia nella Fed cup rimarrà, ed è questo credo che conti per Ansaloni. Ma non sa che già gli antichi Romani conoscevano la differenza fra gli annalisti e gli storici? Non sa che il compito dei giornalisti dovrebbe essere quello di “illuminarci”? di mostrare quello che noi non “vediamo”? di dare anima al puro dato?
    Di raccontarci, per esempio, che di Baghdatis resterà anche quella sua aria felice, meravigliata di trovarsi lì, in quel momento, fra la gente che faceva la ola in piena notte, dopo 5 ore di battaglia con Hewitt nel centrale di Melbourne? I risultati li sappiamo leggere da soli…Ma per tutta la vita ricorderò l’intensità di ogni punto con cui Dementieva conquistò la vittoria per la sua squadra,nonostante l’orgoglio e la grinta della Pierce, ma domenica scorsa ho appreso dal telegiornale che la formalità a Reggio Calabria era terminata, pronta a godermi invece un buon Federer-Djokovic a Basilea.

  18. Alex Irene scrive:

    Se il Padreterno ci manderà mai un campione questo giocherà a calcio, correrà in bici, al più scierà, nuoterà o giocherà a pallavolo, magari a rugby. Tra le ragazze non c’è il calcio a raccogliere i migliori talenti atletici e agonistici (ci pensate se Materazzi o Buffon avessero giocato a tennis?) e le cose vanno un meglio. Comunque continueremo a non attirare talenti finché il tennis resterà uno sport di nicchia e poco visibile, confinato in pay TV e con i maggiori eventi affidati ai circoli per ragioni di partito.

  19. Luigi Ansaloni scrive:

    Fatemi capire allora…se ai mondiali di calcio il Brasile gioca la finale contro l’Italia senza Kakà, Ronaldinho, Pato, Felipe Melo, Lucio, Luis Fabiano e compagnia bella…non la guardate? E se,mettiamo caso, per combinazioni cosmiche incredibili, in finale contro gli azzurri ci arriva il Giappone, dato che non c’è una storia tra le due squadre (come Russia Francia nel 2005), la partita non la guardate? C’è forse qualcosa che mi sfugge?

  20. Luigi Ansaloni scrive:

    Per rispondere a Daniela: non è possibile parlare in tutti gli articoli dello sguardo, delle sensazioni o di altro. Esistono diversi tipi di scritti. Potevo anche parlare della gioia sincera delle ragazze quando hanno alzato l’inutile coppetta della fed cup, come dici tu. Ma ho analizzato altro. Tutto qui.

  21. madmax scrive:

    Caro Luigi c’è una piccola differenza e cioè che anche se accadesse quello che dici (cosa tra l’altro impossibile e se invece ne mancassero solo un paio verrebbero egregiamente sostituiti) per arrivare ad una finale del mondiale di calcio ci sei arrivato dopo aver battuto le squadre migliori del mondo e che erano quattro anni che preparavano quell’evento, mentre nel nostro caso invece si battono squadre che schierano i giocatori che in quel dato momento non hanno nulla di meglio da fare e perciò non sempre possono schierare le migliori formazioni possibili. Non bastasse, il calcio lo seguono svariati milioni di persone e quindi in ogni caso gli appassionati che seguirebbero il match sarebbero milioni, nel tennis invece senza le Williams a far da traino lo vedrebbero forse qualche migliaio di persone.. Se a te sembra uguale..

  22. angelica scrive:

    per Daniela: la finale del 2005 fu seguita tutta dal France 2.
    Non ci furono passaggi fra France 2 e France 3. Per questo anche noi in Italia potemmo vederla.
    E in ogni caso, l’evento si crea a prescindere da chi ci sarà. E’ per questo che i francesi sono i migliori al mondo. Gli americani sono bravi a creare lo spettacolo (ma ci deve essere almeno un loro rappresentante).
    Se la finale dei mondiali di calcio la giocasse l’Italia contro le isole Galapagos, ci sarebbero comunque 56 milioni di italiani a guardar la tv.
    Perchè il calcio in Italia tira e non importa se vinci facile. basta che vinci,

    E tanto per dirla tutta, le tanto strombazzate Williams a meno di 10 giorni dall’inizio dicevano ancora che avrebbero fatto parte della squadra statunitense. Non è che i biglietti si vendano solo all’ultimo istante. E soprattutto quando crei un evento i biglietti li vendi prima, molto prima.
    E’ su questo che l’italia e’ carente. Ci piace tanto parlare male dei francese, ma 2 o 3 cose ce le possono insegnare (anche 4 o 5 a dir la verità)
    Concordo al 100% con quello scritto da Luigi e da Paolo V.

  23. Alberto Brumana scrive:

    Luigi, il paragone con i mondiali di calcio non credo possa reggere. Si tratta di un evento di portata talmente grande per cui il Brasile non si priverà mai di “Kakà, Ronaldinho, Pato, Felipe Melo, Lucio, Luis Fabiano e compagnia bella”. La Fed Cup non è certamente vista come un traguardo così importante per un tennista (e infatti le Williams rinunciano senza problemi alla Fed Cup ma ovviamente non farebbero mai lo stesso a Wimbledon). Al limite, se vogliamo fare un paragone col calcio, possiamo farlo con la Confederation Cup, un torneo internazionale a squadre, importante, ma non certo il punto di arrivo per un calciatore. E infatti il Brasile ha lasciato a casa alcuni giocatori, e quando l’Italia è andata fuori non si è sfiorato il dramma nazionale come se fosse successo ai mondiali.

  24. piero scrive:

    Il tennis femminile è molto molto distante dal tennis maschile x competitività , difficoltà , fisicità ecc. ecc., i primi turni dei tornei femminili sono delle passeggiate x le prime 10 giocatrici del mondo, cosa che non è invece nei tornei maschili. Fra le donne , la distanza fra le prime 8 e le altre giocatrici è abissale, mentre nel maschile non è così, xchè la componente fisica è sempre più importante. Quest’anno la Pennetta ha avuto un’ottima annata, però se andiamo a vedere i suoi risultati negli Slam e nel torneo di casa a Roma non sono poi così eclatanti ; se però i suoi risultati li avesse ottenuti un Bolelli o un Fognini sarebbe stato già diverso. Emergere nel tennis maschile è molto più difficile che emergere nel tennis femminile, con buona pace delle nostre ragazze, che hanno vinto la Fed Cup in finale contro chi ???….quanti si ricordano già adesso il nome delle loro avversarie ?? sarebbe come che i nostri avessere vinto la Davis in finale contro il n.110 e il n.150 del mondo !!

  25. andrea scrive:

    Secondo me anche se noi avessimo Federer e Nadal e giocassimo in Davis contro una squadra altrettanto forte, la Federazione organizzerebbe l’incontro a Castellaneta; comunque sabato gli All Blacks a San Siro fanno il tutto esaurito, mentre noi abbiamo fatto giocare “Re” Roger in un piccolo stadio di provincia, sotto la pioggia, e con tribune costruite apposta per quell’evento. La finale di Davis del 98 si è giocata al Forum di Assago, e il pubblico ha risposto alla grande, e non c’erano nella Svezia Edberg e Wilander.

  26. Danny scrive:

    Poco tempo fa, commentando con un mio amico il ritorno alla vittoria di kim clijsters, feci più o meno lo stesso discorso che ho letto più volte in queste pagine. Discorso che mette sicuramente in dubbio il valore del tennis femminile attuale. A mio modo di vedere, a differenza di quanto accade per i maschi, nel tennis femminile il divario fisico tra le atlete è spesso notevole e quasi sempre determinante per il risultato finale. Le Williams che sono super-donne, se sono in forma e motivate, batterebbero qualsiasi bravissima tennista di “medie dimensioni”. Tanto per dire, Serena al massimo è ingiocabile anche per una Henin in giornata. La clijsters ha affettato le sue avversarie grazie allo strapotere fisico. Per farla breve, c’è partita solo quando le contendenti sono della stessa taglia. Con qualche eccezione, ovviamente: quando il torneo non è di primaria importanza, quando la piccoletta in questione ha un tocco fenomenale (vedi Henin), ecc. Nel tennis maschile l’aspetto fisico ha un ruolo importante ma in misura minore. Verdasco può tranquillamente fare una partita combattuta con Del Potro e Federer o Nadal strapazzare Karlovic. Nel tennis femminile, quando il risultato conta, simili risultati sono quasi impensabili.
    Detto questo, non ritengo che il tennis femminile non debba essere seguito. Le partite non sono mediamente più noiose di quelle maschili. La Fed Cup non ha la stessa tradizione della Coppa Davis ma, in teoria, ha le stessa importanza. Certo, a differenza del calcio, le competizioni delle “nazionali” non hanno lo stesso valore. Un calciatore non rinuncerebbe mai ad un mondiale, un tennista di grande valore rinuncerebbe senza troppi problemi alla Davis o alla Fed Cup. Non si può negare che, per i grandi tennisti e tenniste, contino soprattutto gli Slam.
    Il relazione a tutto questo, non mi sembra così scandaloso lo scarso clamore che ha accompagnato la vittoria delle azzurre. Ottimo risultato (ma non fantastico) e, per una voltA, anche una certa sobrietà nell’accoglierlo.

  27. Daniele scrive:

    Mi sembra che alcuni qui dentro non si rendano conto della realtà. La realtà è che l’Italia ha vinto la Fed Cup perché nei turni precedenti ha battuto Francia (fuori casa) e Russia. La Francia schierava la ex-numero 1 del mondo e campionessa di Wimbledon e Aus Open Amelie Mauresmo e la Russia aveva tra le sue fila la campionessa del Roland Garros 2009 e numero 3 del mondo Svetlana Kuznetsova. Basta aver battuto queste giocatrici per meritare il titolo? Secondo me sì, ampiamente. Non importa che poi la finale fosse una formalità per manifesta inferiorità delle avversarie, che, però, non va dimenticato, non erano lì per caso, ma avevano superato due turni per arrivare a disputare la sfida di Reggio Calabria. La Oudin che tutti qui dipingono come una giocatrice mediocre, agli US Open qualche mese fa ha battuto Dementieva, Sharapova e Petrova una dietro l’altra, tutte giocatrici tra le prime 20. E’ giovane e sulla terra non ha ancora esperienza, ma non è una giocatrice di basso livello.
    Altro discorso è l’interesse per il tennis femminile in Italia. Questa finale non aveva molto appeal mediatico, sia per il risultato che appariva scontato sia per la caratura delle protagoniste, ma il disinteresse totale dei mezzi di comunicazione è stato davvero eccessivo. A me sembra semplicemente un discorso di cultura sportiva, molto scarsa nell’Italia calciocentrica e un po’ maschilista. E non raccontate la storia della scarsa importanza della Fed Cup o del basso livello del tennis femminile.
    La Russia, che è indiscutibilmente la prima potenza tennistica in campo femminile, partecipa quasi sempre con i suoi pezzi migliori alla competizione. Infatti negli ultimi 6 anni ha vinto 4 volte. Inoltre il tennis femminile non è più quello di qualche anno fa, nel quale tra le prime 10 e le altre c’era un abisso. Ora il livello medio si è molto alzato e quest’anno ci sono state molte più sorprese nei tabelloni femminili che in quelli maschili (tra i maschi vincono davvero sempre gli stessi..)

  28. andrea scrive:

    e’ stato trattato da evento minore perche’ e’ UN EVENTO MINORE ma figuriamoci

  29. madmax scrive:

    Caspita ma qui si travisa in continuazione la realtà!!

    Daniele i media danno spazio o meno ad una notizia a secondo dell’appeal e dell’interesse che può avere, sono dei professionisti non dei dilettanti come i dirigenti tennistici.. Figurati se programmi che possono aumentare tirature e share non li “montano” a dovere… Il punto è che (così si evita anche di dire sciocchezze riguardo al fatto che le donne vengano meno seguite) le vittorie di Federica Pellegrini che è una vera fuoriclasse a livello mondiale e che vince la manifestazione più importante per un nuotatore “tira” e per quindici giorni di fila l’hanno mandata sul teleschermo (io ero in quei giorni in Svizzera e le sue vittorie le mandavano in replica due volte al giorno), mentre la vittoria di buone atlete (perchè tutto il mondo sa che sono ottime atlete ma non fuoriclasse) in una competizione che non è la più importante per un tennista non interessa a nessuno… Elementare Watson

  30. andrea scrive:

    Dal mio punto di vista non è in discussione il livello delle nostre ragazze o quello delle avversarie. Piuttosto è ridicolo organizzare manifestazioni come questa in posti inadeguati e che sviliscono l’evento, con tutto il rispetto per i calabresi. La finale di Davis si gioca a Barcellona, qualcuno aveva dei dubbi? Perché non siamo capaci di prendere spunto dall’estero e vendere meglio un prodotto sportivo? Mi sorge il dubbio che certe scelte non siano frutto del caso; se Italia Svizzera fosse stata giocata a Milano non avrebbero riempito il Forum? Direi proprio di sì! Da tifoso non mi interessa se le Williams vengono o rinunciano, ma voglio partecipare ad una festa, non a una sagra di paese. Non penso che a livello mondiale la Fed Cup interessi poco, immagino se una nazione piccola e con scarsi risultati arrivasse in fiale contro pronostico, che cosa organizzerebbe! Diventerebbe qualcosa di storico, irripetibile, magnificato nel posto più bello e accogliente possibile. A Valletta Cambiaso gli svizzeri quanto a tifo ci hanno mangiato in testa, tutti muniti di maglietta rosso crociata; erano pochi, ma divertenti e colorati! Noi siamo provinciali, e ci meritiamo tutte le critiche che puntualmente attiriamo. C’è stato qualche quotidiano che si è domandato come mai la finale è stata fatta a Reggio Calabria?

  31. Daniele scrive:

    Caro Madmax, pur non volendo mi dai pienamente ragione. I media non hanno “montato” l’evento perché dietro c’è la scarsa cultura sportiva degli italiani, che seguono il calcio e poco altro (automobilismo e motociclismo). Per il resto tutto è sport minore, figuriamoci se è femminile poi. Le imprese della Pellegrini sono state molto seguite non solo perché la ragazza è forte, ma anche perché quei mondiali si svolgevano in Italia e poi lei ha la fortuna di essere anche bella. Perché lo stesso non succede con la Vezzali che non perde mai da anni nella scherma? Perché con tutto il rispetto per Valentina, lei non è altrettanto bella. Con questo non voglio dire che ciò non accada anche all’estero (una Sharapova avrà sempre più copertura mediatica di una Henin) ma in Italia incide in maniera molto superiore.
    Sul valore della competizione, i risultati parlano chiaro. La Fed Cup non varrà mai uno slam e l’Italia non è la squadra più forte del mondo perché l’ha vinta, ma è comunque una competizione di alto livello, a cui partecipano squadre molto forti, come Francia e Russia (entrambe battute dall’Italia quest’anno). Che poi la fortuna sia stata anche dalla nostra (due esempi: la Francia non aveva tra le sue fila la Bartoli che non va d’accordo con la Federazione e la Russia non ha usato appieno tutte le giocatrici più forti) non si può negare, ma quando si arriva 3 volte in finale in 4 anni, vuol dire che solo fortunati non si è…

  32. Paolo v. scrive:

    Ringrazio Angelica.
    A supporto di quanto hai sritto circa l’ipotetica finale dei mondiali di calcio italia-isole galapagos posso dire che nel 2006 è successo proprio questo.
    Abbiamo vinto il mondiale di calcio, ci vantiamo di essere i CAMPIONI DEL MONDO ma nessuno ricorda chi abbiamo affrontato?
    Negli 1/8 cioe nel primo turno dopo un round robin giocato peraltro malissimo, abbiamo affrontato l’australia (e si noti bene, l’australia l’abbiamo affrontata nonostante fossimo arrivati secondi nel round robin, cioè il massimo della fortuna), superata l’australia grazie ad un rigore eufemisticamente definibile molto dubbio, abbiamo spezzato le reni alla fortissima ucraina nei 1/4. Siamo cosi giunti in 1/2 senza affrontare nessuno. Lì in semi abbiamo affrontato i padroni di casa della germania che erano una squadra modesta anche se di caratura superiore rispetto alle due precedenti (e vorrei vedere) ma che era stanca perchè lei nei 1/4 aveva dovuto affrontare l’argentina ai suplementari e non l’ucraina!!!
    In finale poi la francia con l’episodio di materazzi che tutti conosciamo.
    Voglio dire se al posto di australia ed ucraina avessimo affrontato brasile e spagna per esempio credete che saremmo arrivati in semi? E se mai ci fossimo arrivati, credete che saremmo stati così freschi o magari avremmo avuto meno energie da spendere negli ultimi turni?
    domande retoriche per dire che la fortuna non l’hanno avuta solo le azzurre del tennis.
    E comunque come dice giustamente Daniele, aver affrontato la francia quando le nostre erano tra l’altro fuori forma, spazzandole via 5 a 0 e soprattutto aver eliminato la russia della Kutnezova, petrova e che avrebbe avuto anche la zvonareva fuori solo per infortunio, non è mica un impresa da poco.
    io sono fiero di queste ragazze e le ringrazio anche perchè sono consapevole che NON SONO FUORICLASSE ASSOLUTE ma delle buone, magari in un caso buonissime, giocatrici, che stanno dando IL 100 X 100 DEL LORO POTENZIALE!!!

  33. TCC'75 scrive:

    Sottoscrivo il pensiero di Daniela. La distinzione tra annalista e storico è infatti quasi impercettibile a sentire la retorica binaghiana!
    Ti faccio solo qualche esempio per rispondere al quesito su Baghdatis: Chris Lewis, Martin Verkerk, Nathalie Tauziat, Greg Rusedski…Questi sognori e moltissimi altri che come loro hanno in comune l’aver fatto finale nei tornei più importanti del mondo. Chi se li ricorda? Credo che così d’acchitto neanche uno mediamente appassionato di tennis riuscirebbe a ricordare con chi persero e dove. E la Majoli o la Myskina che addirittura uno Slam l’hanno vinto?
    La storia poi ha letture: probabilmente a Durban c’è una statua equestre di Curren, ma questo di sicuro non lo iscrive di diritto nella Storia (con la S maiuscola) del tennis.
    C’è a mio avviso un doppio giudizio da dare anche rispetto alla vittoria di domenica: sul piano interno, della propaganda, è legittimo anche qualche tono eccessivamente trionfalistico (del resto se la FIT non fa neanche questo…), ma c’è anche un giudizio complessivo o universale, su quanto realmente valga la Fed Cup. Se titolare ‘campioni del mondo’ può servire a mandare Pennetta & co. alla Domenica Sportivao a Quelli che…, ben venga. Ma non mi si venga a dire che il pezzo scritto da Giancarlo Baccini sul sito della FIT (dunque rivolto a noi tesserati e migliori conoscitori della realtà tennistica internazionale), poco dopo il successo di Reggio, andava in questa direzione. Si è fatto nuovamente riferimento alla figura, ormai mitologica, degli anti-italiani “che stanno male quando l’Italia vince” e tutta una serie di altre invettive contro chi non non ricosce il valore della manifestazione vinta e gli sforzi fatti dalla dirigenza federale.

  34. Gattone scrive:

    “C’è […] qualcosa che mi sfugge?” Sì, Anzaloni, ti sfugge che le tue sono ipotesi per assurdo, e assurde, mentre la pochezza tecnica della squadra americana è stato un fatto, peraltro facilmente ripetibile in una competizione come la Fed cup.
    Mi faccia il piacere, mi faccia!

  35. Paolo v. scrive:

    @ Piero,
    non sono affatto d’accordo, se dici che nel tennis femminile c’è troppo divario tra le prime 8 e le altre vuol dire che tu sei rimasto al tennis femminile di 20 anni fa. A quei tempi era proprio così, c’erano Graf, Seles, Navratilova, Sabatini, Sanchez, Martinez, Novotna Piu o meno nella stessa decade, e poi c’era il vuoto. Queste atlete, se non avevano 40 di febbre, i primi turni li vincevano 60 60. Adesso non è più così.
    All’epoca nei tornei dello slam era quasi impossibile che una di queste non arrivasse almeno dei 1/4, ricordo ancora oggi quando la ferrando ha battuto la seles al secondo turno degli us open 1990, pareva impossibile.
    Oggi, all’opposto, mi sembra che siano maggiori le vittorie contro pronostico nei primi turni del femminile che non nei primi turni del maschile.
    E’ più facile che arrivino nei 1/4 di uno slam quasi tutte le prime 8 teste di serie del maschile che non del femminile.
    Basta guardare i tabelloni!!!!
    Ripeto non dico che in passato non fosse vero, dico che non è più vero in questi anni e questo è dovuto a due motivi.
    Primo, oggi mancano campionesse veramente fenomenali come graf e navratilova.
    secondo, il livello medio del tennis femminile è salito tantissimo rispetto a 20 anni fa.
    La n. 10 / 20 / 30 / 40 / 50 ecc ecc di oggi è molto più forte della n. 10 / 20 / 30 / 40 / 50 di venti anni fa.

  36. Filus scrive:

    Mi sembra opportuno considerare la questione sotto un duplice profilo, oggettivo (tennis femminile e Fed Cup) e soggettivo (gli Italiani).
    Il tennis femminile non ha niente a che vedere con quello maschile per spettacolo troppo spesso modesto, con Jankovic e Safina numero 1 del mondo col braccino, atlete palesemente sovrappeso e assurdi ritorni che evocano tristemente la boxe. Mi sembra assurdo che i premi per i tornei siano uguali, come se lo spettacolo offerto fosse ugualmente appetibile agli spettatori. Inutile anche ricordare i 5 set contro i 3. FedCup: chi era costei? Difficile immaginare a Kakà e Ronaldo che rinunciano alla finale dei mondiali perché sono stanchi e svogliati; i mondiali di calcio femminile interessano a qualcuno? Non credo, forse neanche ci sono. La competizione non è importante e quindi non è seguita; lo sarebbe stata, probabilmente, con le Williams, nella speranza di un buono spettacolo.
    Per fortuna gli Italiani che seguono il tennis non hanno la mente offuscata dal tricolore, o almeno spero. A vedere gli uomini in Davis erano gli appassionati di tennis a tifare, o meglio ad ammirare, Roger Federer. Che il patriottismo esasperato sia un valore è tutto da dimostrare. Chiamiamolo col suo nome: nazionalismo. E cerchiamo di starne lontani. Complimenti a Lorenzo per l’intuizione sulla Carfagna, passata colpevolmente inosservata. Gran classe

  37. TCC'75 scrive:

    @Filus: non è passata inosservata. Grande Lorenzo ^_^

  38. madmax scrive:

    Daniele…

    Anche bugiardi!!

    Della Pellegrini hanno parlato non perchè sia bella (?!) o perchè il mondiale si è svolto in Italia ma perchè dei mondiali o delle olimpiadi di nuoto (come degli slam) si è sempre parlato moltissimo con Rosolino Galimberti, Filippi Magnini, Calligaris etc etc alla stessa stregua della scherma femminile di cui è anni ormai che se ne parla e del canottaggio ai tempi degli Abbagnale, quando bisteccone Galeazzi ha fatto conoscere agli italiani uno sport fino a quel giorno praticamente sconosciuto ai più e lo stesso è accaduto con Karolina Koestner..

    E perchè secondo te hanno sempre parlato molto di queste ragazze anche
    se praticano sport minori? Semplice perchè certamente sono delle campionesse che eccellono nelle competizioni più importanti del loro sport e vedrai che se un giorno una delle nostre (anche la Schiavone che non è propriamente una modella) arriverà in fondo in uno slam ne parleranno per almeno una settimana e tutti in quel periodo seguiranno il tennis, ma fino a che questo non accadrà scordatelo…

  39. TCC'75 scrive:

    Aggiungo due righe a quanto detto ottimamente da madmax: il fatto che la scherma, il tiro a volo, il canottaggio, lo sci e tutti gli altri sport dove l’Italia guadagna allori in tutte le manifestazioni non vanno in TV, non sono mai stati un alibi per i risultati che eventualmente non vengono. Queste federazioni si lamentano della scarsa visibilità per ragioni economiche: non è giusto che Fabbris, uno dei più grandi pattinatori del mondo, non se lo ricordi (anche economicamente) nessuno.

    Nel tennis non abbiamo MAI vinto granchè e perchè è successo un paio di volte non cambia che siamo un paese che in questo sport ha vinto molto poco e solo in terra. Se poi pensiamo che siamo uno dei paesi con più campi da tennis, dove ci sono i Clubs più antichi del mondo, dove si gioca da più di 100 anni, dove la rivista più vecchia è una di tennis e, nonostante tutta questa tradizione non abbiamo vinto mai fuori dalla terra, viene da dire: “ma che c’abbiamo da festeggiare?”

  40. angelica scrive:

    Dimostrazione di cosa significa creare un evento partita di rugby Italia-Nuova Zelanda. Stadio San Siro. 80 mila spettatori. Diretta tv e anche alla radio.
    E non venitemi a dire che il rugby e’ uno sport popolare in Italia.
    Gli 80 mila spettatori non sono solo tifosi di rugby e nemmeno gli spettatori a casa.

  41. daniela scrive:

    Non capisco come si possa paragonare il Mondiale di calcio, anche una finale con le isole Galapagos, alla finale di Federation cup. C’è tutta una storia, un’epica dietro a questa competizione, un torneo di qualificazione di quattro anni a cui partecipa tutto il mondo. Se in finale ci fossero le isole Galapagos ci sarebbe tutta una storia incredibile, divertente, ancora epica, di come la nazionale di queste isole abbia sconfitto, per arrivare là, squadre ben più titolate. La federation cup è una competizione nata negli anni 60, io non ne conosco la storia, lo confesso, ma non ho mai sentito commentatori tv o giornalisti evocare partite memorabili di questa o quella campionessa in tale sfida. Diciamo, non ha fatto la storia del tennis femminile. Ha contribuito a costruire la piccola storia di quello femminile italiano in questi anni. E’ una competizione a 8 squadre nel world group, la metà di quelle che giocano in coppa Davis, che ha una ben altra storia ed epica.
    Per Angelica, appassionata di tennis femminile, sembra che tutto dipenda da come creare l’evento: secondo me il tennis femminile in questo mesto periodo della sua storia non è in grado di creare l’evento, se non ancora in qualche partita degli slam o legato a ritorni post maternità o esilii volontari.
    E’ un tennis trattato da giornalisti anche celebri, come Clerici, in modo tale che avrei voluto segnalarlo al sito sulla violenza sulle donne: parlo dell’ignobile articolo sulla finale femminile al Roland Garros in cui si metteva in dubbio addirittura che la Safina fosse una ragazza, e nessuno ha protestato (cioè, almeno dal mio sito abbiamo spedito una lettera a Repubblica), solo perchè la numero uno del mondo non aveva le forme leggiadre di una Sharapova o di una Ivanovic.
    In quanto alla Francia, il tennis è comunque più seguito dal pubblico e dai telespettatori rispetto all’Italia, ma credo che nessuno possa negare che quando gli eroi di Davis tornarono dall’exploit delle finali in Svezia e in Australia e fu organizzata una passerella d’onore sugli Champs Elysèes, l’evento passò quasi inosservato rispetto al bagno di folla dei bleus di Zidane nel 1998.

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