Parigi, 30 aprile 2007 - Clamorosa svolta nel tira e molla fra Deschamps e la Juve. Il settimanale France Football, in edicola il 3 maggio, annuncia: “Didier sarà il nuovo allenatore del Lione nella prossima stagione e David Trezeguet è pronto a seguirlo”. Secondo il giornale francese, il presidente dei Campioni di Francia per la sesta volta consecutiva ha contattato e ha già raggiunto un accordo sulla parola con Deschamps che, dal 1° luglio, potrebbe succedere a Gerard Houllier sulla panchina del Lione.

di Laura Alari

INVECE di ringraziarli per la pazienza e i sacrifici degli ultimi 18 anni, l’Inter ha deciso di far pagare ai suoi tifosi lo scudetto: e non in senso figurato, purtroppo, si tratta proprio di dover mettere mano al portafoglio. Da 12 a 157 euro per gli abbonati, da 23 a 195 per tutti gli altri. Sono le cifre che sarà costretto a sborsare chiunque voglia assistere alla grande festa in programma il 22 maggio a San Siro, dal titolo che suona come sinistra provocazione per i bilanci familiari del popolo nerazzurro: «Notte stellare». L’organizzazione dell’evento è stata affidata a Rcs Sport, che da alcuni giorni lo sta pubblicizzando con una locandina on-line dove si invita la gente ad accorrere in massa: «Non mancare, ci saranno artisti, cantanti e attori tutti nerazzurri come te». Quali, per il momento non è dato saperlo. IL CARTELLONE dovrebbe essere reso noto entro la prossima settimana, in coincidenza con l’inizio della prevendita. “Ma di sicuro tutti gli artisti che interverranno avranno in comune la loro fede nerazzurra” conferma Matteo Pastore, direttore marketing di Rcs (gruppo Rizzoli-Corriere della Sera). Spiegando poi che la serata scorrerà come un grande show su un palinsesto di musiche, cabaret e interventi di ospiti. La cosa ha suscitato forte malumore fra i tifosi, che in questi anni hanno sopportato di tutto e di più senza mai far mancare il loro appoggio alla squadra, e che adesso si sentono traditi.
TANTO CHE in molti stanno pensando di disertare la serata per protesta. In effetti si tratta della prima festa scudetto a pagamento che la storia del calcio ricordi, improntata su uno spirito ben diverso da quello che aveva raccolto decina di migliaia di persone al Circo Massimo per l’ultimo scudetto della Roma, o per l’omaggio agli azzurri di Lippi dopo il trionfo al Mondiale.
«LA ROMA ha potuto usufruire gratuitamente di un grande spazio pubblico e dell’organizzazione del Comune. Allestire uno spettacolo come quello che abbiamo in mente a San Siro comporta dei costi paragonabili a quelli di un grande concerto” si giustifica Pastore, che in realtà non avrebbe nemmeno bisogno di giustificarsi perché fa solo il suo mestiere. Casomai toccherebbe all’Inter dare delle spiegazioni, ma per ora tutto tace.

di Xavier Jacobelli

Intervistata da Enzo Bucchioni per il nostro giornale, Giovanna Melandri, ministro dello Sport, il 27 aprile ha testualmente affermato: «Il 7 maggio andrò a Brescia per inaugurare la palestra dove finalmente potrà allenarsi Vanessa Ferrari. I fondi per il Coni? Petrucci avrà ciò che gli è stato promesso. Il ministro Padoa Schioppa sta cercando di trovare una soluzione per concedere i finanziamenti necessari». Bene. Speriamo che Padoa Schioppa faccia alla svelta e, soprattutto, non faccia scherzi perchè c’è poco da ridere. Dei 450 milioni di euro all’anno garantiti dal Governo al Coni per finanziare l’intero sport italiano, cento milioni risultanto ufficialmente congelati a causa della legge Bersani. Vi risparmiamo la spiegazione tecnico-politica-burocratica alla base di questo taglio che non sta né in cielo né in terra, tant’è vero che la stessa Melandri ha immediatamente preso le parti del Coni anche perchè lei stessa si è impegnata in prima persona e non le va di fare la figura dell’inaffidabile, sebbene non per colpa sua. (more…)

di Enzo Bucchioni

Donadoni ha giocato una vita e vinto tutto con il Milan, ma non è solo una questione di cuore quella che alimenta il suo ottimismo. Ha ragione il Ct, i rossoneri hanno più classe del Manchester. Non basta: nei momenti difficili questa squadra sa esaltarsi come nessun’altra. Questione di carattere, esperienza e valori morali. Anche noi ci iscriviamo al partito degli ottimisti per queste, ma anche per altre ragioni.
Il Manchester fuori casa rende meno, senza l’apporto del suo straordinario pubblico e il clima dall’Old Trafford non è mai la stessa squadra. Tanto per dirne una, la Roma che poi avrebbe perso per 7 a 1, nella gara d’andata all’Olimpico riuscì a vincere 2 a 1. I giallorossi aggredirono con un pressing alto e giocarono la palla a terra in velocità. Ecco, il Milan dovrà fare più o meno così. Molto, naturalmente, dipenderà dal recupero di uomini chiave come Maldini, Gattuso e Inzaghi. I leader dei tre reparti sono importanti per aumentare il tasso di carisma e di esperienza. Con Maldini cresce il rendimento di tutta la difesa, Gattuso è l’unico in grado di recuperare palla e limitare il raggio d’azione di Scholes, mentre Inzaghi sembra l’attaccante ideale per mettere in crisi una difesa macchinosa come quella dei Red.
Fondamentale sarà l’atteggiamento di Ancelotti che ancora una volta dovrà far finta di non sentire i consigli di Berlusconi. Questa è una partita da vincere e se il presidente fosse ancora in panchina come ai tempi dell’Edilnord, con Inzaghi manderebbe in campo anche Gilardino consegnando così il centrocampo all’avversario. Sarebbe un errore fatale. Il Milan dovrà invece cercare sempre la superiorità numerica in mezzo al campo per raddoppiare Cristiano Ronaldo quando la palla è al Manchester. Quando poi attacca potrà liberare un giocatore per dettare il triangolo agli inserimenti di Kakà e Seedorf . Il brasiliano sarà marcato meglio rispetto all’andata e allora proprio l’olandese potrebbe diventare decisivo. L’ottimismo, come direbbe Tonino Guerra. L’ottimismo della ragione.