E adesso il Governo restituisca
allo sport italiano i fondi che gli ha tolto
di Xavier Jacobelli
Intervistata da Enzo Bucchioni per il nostro giornale, Giovanna Melandri, ministro dello Sport, il 27 aprile ha testualmente affermato: «Il 7 maggio andrò a Brescia per inaugurare la palestra dove finalmente potrà allenarsi Vanessa Ferrari. I fondi per il Coni? Petrucci avrà ciò che gli è stato promesso. Il ministro Padoa Schioppa sta cercando di trovare una soluzione per concedere i finanziamenti necessari». Bene. Speriamo che Padoa Schioppa faccia alla svelta e, soprattutto, non faccia scherzi perchè c’è poco da ridere. Dei 450 milioni di euro all’anno garantiti dal Governo al Coni per finanziare l’intero sport italiano, cento milioni risultanto ufficialmente congelati a causa della legge Bersani. Vi risparmiamo la spiegazione tecnico-politica-burocratica alla base di questo taglio che non sta né in cielo né in terra, tant’è vero che la stessa Melandri ha immediatamente preso le parti del Coni anche perchè lei stessa si è impegnata in prima persona e non le va di fare la figura dell’inaffidabile, sebbene non per colpa sua. I Giochi di Pechino scatteranno alle ore 8.08 dell’8 agosto 2008 in omaggio alla tradizione cinese che individua nell’8 un numero fortunato. Quindici mesi volano via in un soffio: è il caso che il Governo si svegli, dopo la figuraccia di Cardiff con la mancata assegnazione degli Europei 2012 di calcio e dopo gli strepitosi europei di ginnastica sotto il segno di Vanessa e Carlotta, le sorelle d’Italia. Dietro i loro successi ci sono straordinarie storie di passione e di sacrifici, di abnegazione e di grinta, di gente capace di essere più forte di tutto. Anche di palestre con il soffitto troppo basso o senza l’aria condizionata, come ha candidamente ricordato la Giovannini a proposito dell’impianto Biancoverde Imola. Perchè qui sta il punto: salvo rare eccezioni, il mondo politico italiano se ne frega dello sport e lo fa in perfetto stile bipartisan. Nel senso che destra, sinistra e centro si ricordano come il nostro Paese sia incredibilmente fra le prime tre potenze sportive del mondo solo quando la Nazionale di Lippi trionfa a Berlino e c’è la Coppa da sollevare a Palazzo Chigi o quando Magnini e i ragazzi del nuoto spopolano ai mondiali o Ferrari e Giovannini incantano l’Europa della ginnastica o tutti gli altri atleti, ciascuno nella rispettiva disciplina, arrivano sul gradino più alto del podio e stupiscono il pianeta. Poi, con implacabile puntualità, cala il silenzio degli indecenti. La Federcalcio di Carraro, per esempio, due anni fa ha aumentato in media dell’80 per cento le tasse d’iscrizione ai campionati giovanili: una stangata che ha colpito 550 mila ragazzi in età fra i 5 e i 15 anni. Secondo voi, Abete, presidente dal 2 aprile scorso, ha tolto questo ignobile balzello? Macchè. Per ora, dopo la stangata in Galles, il problema più importante è la ripartizione delle poltrone fra i vicepresidenti. E ancora: ispirandosi al modello anglosassone, sempre la Melandri ha proposto in consiglio dei ministri di varare sgravi fiscali per tutti quelli che fanno sport. La prima risposta è stata positiva, anche se bisogna valutare l’impatto sulle finanze, eccetera eccetera. L’importante è non rinviare. Per vincere a Pechino 2008 l’Italia ha bisogno di campioni, di dirigenti e di finanziamenti all’altezza della situazione. I primi due li ha, gli altri no. Non c’è più tempo da perdere.
30 Aprile 2007 alle 11:06
direttore non c’entra niente questo discorso con i soldi del governo al calcio
“Non abbiamo nulla contro la società bianconera. A volte certi giornalisti e certe testate creano problemi e dicono tante stupidaggini. Così si rischia che Inter-Juventus del prossimo anno diventi una gara pericolosa. Nella Juventus ci sono delle persone che hanno fatto cose incredibili per tanti anni, si dovrebbe essere arrabbiati con loro. I giocatori non c’entrano nulla, hanno fatto sempre del loro meglio ed è giusto che si sentano di aver vinto i due scudetti passati che poi sono stati revocati”. queste sono le dichiarazioni di mancini ieri sera, riferite chiaramente a padovan e alla linea editoriale del suo giornale. mancini ha un brutto carattere, spesso si lancia in guerre personali con chi lo contraddice. viene in mente il medico dell’inter e la polemica per la testata di ibra oppure i battibecchi continui con trefoloni. anche in questo caso con le sue dichiarazioni mancini dice una cosa (diamoci una calmata) ma implicitamente ne fa un altra, buttando benzina sul fuoco della polemica con tuttosport. cosa si potrebbe fare per rendere il prossimo juve - inter un incontro non a rischio schiaffoni?
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Bella domanda, caro krypton. Forse pensare solo al calcio, discutere di calcio, occuparsi di calcio, aspettando che la magistratura ordinaria e quella sportiva finiscano il loro lavoro.
1 Maggio 2007 alle 09:30
Ma Abete non era quello che approvava tutto quello che Carraro faceva? In tanti anni trascorsi, non ho mai sentito Abete o Petrucci opporsi a Carraro, allora che si pretende? Le cose sono come prima, c´e´solo da sperare non peggio di prima.
2 Maggio 2007 alle 09:47
Come si fa a ripulire lo sport e sopratutto il calcio,se alla guida sono trent’anni che c’è sempre la stessa gente,si scambiano le poltrone,se sbagliano non si dimettono e, ci fanno fare delle figuracce all’estero,vedi Cardiff,vorrei fare una domanda:perchè Della Valle condannato dalla giustizia sportiva è stato assolto dal Coni mantre la Fiorentina condannata ? Forse c’è troppa politica?
3 Agosto 2007 alle 11:10
MA CI SIAMO o CI FACCIAMO? Non esiste un giudizio positivo tra tutti quelli che quotidianamente esprimiamo su questa putrida “CASTA” che da decenni esercita il potere dello sport e continuiamo a sollecitare il Governo (cioè noi stessi) a elagire ancora danaro verso costoro? Mi pare proprio una scriteriata contraddizione di termini, che poi, in fondo restituisce la realtà che viviamo.