A caccia di talenti, ecco Fioravante.
L’Italia avrà un nuovo bombardiere.
E intanto arriva Miccini!

Il diciassettenne napoletano, superato un brutto infortunio, ha conquistato la settimana scorsa i primi punti Atp, raggiungendo la semifinale a Monterotondo. Al challenger di Napoli ha ben figurato contro Schukin. Fisico imponente, colpi pesanti. Intanto il sedicenne Miccini inizia a giocare i futures italiani!
di Alessandro Nizegorodcew
Enrico Fioravante è il nome nuovo del tennis giovanile italiano di queste settimane. Fioravante, classe 1990, al suo rientro agonostico dopo un lungo stop ha conquistato i quarti di finale nel torneo junior di Firenze (G2), e poi ha raggiunto le semifinali nel future di Monterotondo (10.000$). Questa settimana ha ricevuto una wc per il tabellone principale di Napoli dove è stato sconfitto dall’esperto e talentuoso Yuri Schukin. Ma andiamo con ordine. Fioravante si mise in mostra lo scorso anno proprio a Napoli quando, al secondo turno di qualificazioni, superò l’ex top-100 Marach 62 76, arrendendosi solo al turno decisivo a Gimeno-Traver. Poche settimane dopo conquistò anche il torneo junior di Prato, prima di un calo abbastanza vistoso. Il motivo di questo periodo scarno di risultati è però spiegabile con un infortunio. “Non ho avuto cali di gioco né mentali nell’ultimo periodo, semplicemente mi sono infortunato in maniera piuttosto seria all’inguine: uno strappo muscolare che mi ha costretto a restare lontano dai campi per alcuni mesi. Ho ripreso a giocare solo due settimane fa..” Appena rientrato in forma Fioravante ha disputato un grande torneo a Monterotondo, superando nell’ordine Zopp, il futuro campioncino francese Eysseric e l’esperto Pellerin, prima di perdere da Thomas Tenconi; tutti incontri molto tirati nei quali il fattore mentale ha giocato a favore di Enrico: “Ho vinto 4 tie-break su 4 disputati a Monterotondo. La mia caratteristica principale credo sia infatti la tenuta mentale; in più in questo periodo sto servendo benissimo”.
Il servizio potrà sicuramente essere un’arma in più per il ragazzo del Tc Napoli, che grazie ai suoi 193 centimetri di altezza può davvero costruire un colpo devastante; molto buono anche il diritto, particolarmente incisivo se giocato dal lato sinistro del campo, sia anomalo che a sventaglio. Il rovescio, bimane, non è male, ma può essere migliorato sensibilmente. Saranno da migliorare molto gli spostamenti e dovranno essere attuati alcuni accorgimenti tattici (a volte si sposta troppo sul diritto senza però tirare il vincente, lasciando quindi troppo spazio sulla propria destra), ma ci sono ottimi margini di miglioramento.
Enrico Fioravante compirà diciotto anni a settembre; testa e fisico sono già ad ottimo punto, se il suo tennis continuerà a crescere, potremmo ritrovarci tra le mani un altro buon giocatore.
2 Aprile 2008 alle 14:15
credevo che “dritto anomalo” e “a sventaglio” fossero sinonimi?
sbaglio?
2 Aprile 2008 alle 14:39
Il diritto anomalo è il diritto tirato in lungolinea dall’angolo sinistro. E’ considerato il colpo migliore di Roger Federer.
Il diritto “a sventaglio” è il diritto titato sempre dall’angolo sinistro, ma con traiettoria incrociata, a uscire sul rovescio dell’avversario. (Stiamo parlando di giocatori destri). Il migliore che io ricordi era forse quello di Omar Camporese, manche Arias, Clerc e Krickstein non scherzavano.
Secondo i sacri testi della biomeccanica, il diritto “a sventaglio” sembrerebbe essere il colpo di rimbalzo con il quale è teoricamente possibile imprimere la maggiore potenza alla palla.
2 Aprile 2008 alle 15:00
Riporto dal sito tennisoncourt la notizia che a Giacomo Miccini, la nostra giovane promessa classe ‘92 che si allena da Nick Bollettieri, è stata concessa una wild card (fra quelle a disposizione della Federazione) per il tabellone principale dei 3 Futures di Francavilla, Padova e Aosta che si terrano nella seconda metà di aprile e nella prima settimana di maggio.
E’ probabile che Giacomo intenda preparare il Roland Garros Junior (a livello juniores giocherà solo gli Slam) partecipando ai futures italiani sulla terra rossa.
Sarebbe molto interessante vedere Giacomo in un testa a testa con gli altri junior italiani, più grandi di lui di un paio d’anni.
Giacomo non ha ancora conquistato punti Atp, ma è già nei primi 25 del mondo nel ranking juniores, primo italiano a raggiungere una tale classifica alla sua età.
2 Aprile 2008 alle 15:24
grazie Roberto!…ora aggiorno il glossario…
2 Aprile 2008 alle 15:37
Chiedendo venia per la facile ironia…
“…un altro buon giocatore…”
chi mi sono perso?
2 Aprile 2008 alle 15:49
Fioravante a me pare giocatore di modesto potenziale, oltre che di somma antipatia, in campo e fuori. Mi auguro di aver preso un granchio.
2 Aprile 2008 alle 16:03
x Bruce: sinceramente non ho avuto modo di approfondire il rapporto interpersonale con Fioravante, ma non mi sembrava antipatico, comunque non saprei che dirti
x Agostino: un altro buon giocatore = giocatore che ha un potenziale tale da poter raggiungere i primi 100-200 giocatori del mondo (io quelli che orbitano in quella zona di classifica li considero comunque dei fenomeni di questo sport, perché i praticanti nel mondo sono veramente tantissimi; ma questo è un altro discorso). Per entrare e rimanere nei 100 ci sono altre caratteristiche che bisogna possere e non posso sapere se il ragazzo le ha o le avrà. La facile ironia però non ho capito se è riferita al fatto che non abbiamo dei buoni giocatori in generale o se non abbiamo dei giovani di livello..
2 Aprile 2008 alle 16:20
Grazie a Roberto, che mi ha evitato la spiegazione sui diritti da destra. Aggiungo solo che il problema di Fioravante con Schukin era che si spostava per giocare il diritto a sventaglio senza perdere imprimere la giusta forza e Schukin riusciva quindi a spostarsi anch’egli sul diritto, chiudendolo “anomalo” lì dove Fioravante, neanche fosse stato Nadal poteva arrivare. A me comunque di Fioravante è piaicuto più il diritto a sventaglio, ma è un giudizio rivedibile, dato che ho seguito solo la prosucuzione di un match in cui è sembrato molto teso
2 Aprile 2008 alle 16:52
Sono andato a vedere il tabellone del challenger di Napoli… ottimo livello per un challenger, ma leggo anche che Fioravante ha fatto 3 games contro Schukin…
Concordo pienamente nel ritenere uno che arriva nei 100 un fenomeno: ma la definizione di buon giocatore per i non addetti ai lavori, per i non fanatici come noi che leggiamo e commentiamo questo sito, insomma la definizione “giornalistica” (senza voler dare lezioni!) di buon giocatore, è altra.
Il Volandri di Roma ‘07, i Cané di Cagliari e i Camporese di Milano ‘92 (nonché della Coppa Davis di quegli anni) riescono a farsi spazio nell’immaginario collettivo come “buoni giocatori”.
Purtroppo un Bolelli (BRAVO!) che vince due partite in un torneo, anche importante, in America, non passa nell’opinione pubblica come “buon giocatore”. Che poi noi appassionati conosciamo i progressi compiuti, ed il livello che comunque ha raggiunto, è un’altra storia.
2 Aprile 2008 alle 18:13
Ok Agostino, allora diciamo che ha le carte in regola per fare il professionista (vivere di questo sport); per diventare “buon giocatore” come intendi… non so ancora risponderti, bisogna vederlo e rivederlo e rivederlo e aspettare..
2 Aprile 2008 alle 18:37
non ho mai visto questo Fioravante,Gioca davvero bene?Staremo a vedere.Lasciamo al campo il verdetto….
2 Aprile 2008 alle 23:55
@Alessandro
sono stato molesto, lo ammetto… Il fatto è che ho smesso di crederci ad un tennista italiano, non dico che ti vince Wimbledon, ma che sia almeno seriamente competitivo e magari appena gradevole da vedere.
Credo dipenda da fattori culturali, dalla scarsa tendenza ad autoresponsabilizzarci che abbiamo in Italia, noi “civili” e loro sportivi.
Aggiungici un po’ di provincialismo (che nel tennis è veleno), un po’ di attaccamento alla mamma ed alla Coppa Italia per circoli, ed ecco che il tredicenne che il braccio ce l’ha, si spreca…
Ma sono cose dette e ridette, e credo di scoprire l’acqua tiepida
3 Aprile 2008 alle 01:17
Roberto…
però ieri contro Blake, Nadal ha giocato un diritto anomalo (parole di Tommasi) che invece avrebbe dovuto essere “a sventaglio” secondo quanto da te descritto…(considerando che Nadal è mancino)…
bisogna fare chiarezza….
3 Aprile 2008 alle 09:13
@ Andrew
Sinceramente non ho seguita attentamente la telecronaca dell’incontro; ma probabilmente si è sbagliato Tommasi. Il diritto anomalo è quello spiegato in precedenza da Roberto;
3 Aprile 2008 alle 14:49
Io ho sempre chiamato diritto anomalo il diritto giocato da sinistra in lungolinea…