Nadal vs. Davidenko è la finale a Miami
Stesso punteggio, 7-6,6-2, nelle semifinali

 
5 Aprile 2008 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

Sono il n.2 e il n.4 del mondo ma pochi avrebbero… scommesso su questa finale all’inizio del torneo. E anche durante. Ieri stando ai confronti diretti avrebbero dovuto perdere… E ora lo spagnolo sogna il sorpasso a Federer.

Nell’International Press Clipps:

- Andy Roddick lays Roger Federer hoodoo to rest , Barry Flatman, The Times (Andy Roddick costringe Roger Federe a lasciare la cima)
- Despite losing streak, Roddick never stopped believing in himself , Bonnie D. Ford, ESPN.com (Nonostante la striscia di sconfitte Roddick non ha mai smesso di credere in se stesso)

E molto altro ancora (nel pomeriggio nuovi articoli).

In finale arrivano il n.2 e il n.4 del mondo, dopo che Nadal ha regolato Berdych con un 7-6,6-2 (prima sconfitta del ceco con Nadal sul “duro”) e Davydenko ha inflitto identico punteggio a Roddick che pure era stato avanti di un break all’inizio del secondo set.
Hanno vinto i due migliori classificati, il n.2 suil n.10 e il n.4 sul n.6 nelle prime semifinali di Miami disputate da 4 topten, eppure si tratta di una mezza sorpresa. E perchè alla vigilia del torneo si pensava che i favoriti fossero Djokovic e Federer, e poi quando Roger si è arreso al miglior Roddick degli ultimi anni, pareva che nei panni del favorito potesse calarsi l’americano, ma soprattutto per via di quei precedenti favorevoli nei confronti diretti ai tennisti poi sconfitti. Non alludo nemmeno tanto, per la verità, a Berdych (sempre imprevedibile…e difatti ha mollato di testa nel secondo set una volta perso il primo dopo aver avuto anche più d’una occasione per strappare la battuta a Nadal) quanto a Roddick che con Davuydenko aveva precedenti superfavorevoli: l’aveva battuto 5 volte su cinque (una volta perfino sulla terra rossa…) cedendogli appena un set. Probabilmente Roddick non si è ripreso dalla “sbornia” legata alla vittoria su Federer, sospirata così a lungo. L’avrà mica festeggiata all’eccesso con la nuova fidanzata Brooklyn Decker? Quando si è giovani ed innamorati certi entusiasmi si controllano male. A volte perfino quando si è meno giovani…Gli è piombata addosso, comunque, la prima sconfitta da…fidanzato. Ma sono certo che Brooklyn saprà consolarlo. Forse a lui premeva di più davvero sconfiggere l’incubo Federer.
Va detto che Davydenko ha ampiamente meritato la vittoria. Il match l’ha fatto lui, il pallino non l’ha mai ceduto. E nel complesso ha servito perfino meglio di Roddick, molto fragile nel palleggio quando è stato costretto a ricorrere alla seconda palla.
Un Davydenko ritrovato, forse sollevato dalla prossima felice conclusione dell’incubo giudiziario pendente su lui _ l’ATP come era quasi scontato non è riuscita a procurarsi uno straccio di prova e ora dovrà sperare che davydenko, stufo di pagare gli avvocati, non abbia voglia di portargli via un sacco di milioni con una bella causa (quella che il suo manager Ronnie Leitgeb di sicuor vorrebbe intentare _ ha dimostrato ancora una volta che l’opinione pubblica lo sottovaluta, ma lui è invece un signor giocatore, rapido come pochi, capace di anticipare soprattutto di rovescio con un’efficacia incredibile, e migliorato sia nel servizio sia nel dritto (colpo del quale però ogni tanto perde ancora un po’ il controllo…ma mai il coraggio di tirarlo).
Nadal, n.2 del mondo da 140 settimane consecutive, era già stato finalista a Miami nel 2005, quando arrivò ad un soffio dal battere Federer, avanti due set e a un paio di punti dal match. Ma ora Rafa non può certo sottovalutare Davydenko che contro di lui ha perso due partite su due, una di poco significato nel round robin di Shanghai due anni fa(comunque risoltasi al terzo set: 5-7,6-4,6-4 quando il match serviva a Rafa per qualificarsi per le semifinali), ma l’altra dopo una spettacolare sfida in semifinale l’anno scorso a Roma, 7-6,6-7,6-4 miglior incontro del torneo _ e uno dei migliori dell’anno _ quando Nadal acciuffò la vittoria finale per i capelli, finendo così stravolto che molti all’indomani reputavano favorito Gonzalez nella finale che invece lo spagnolo dominò in 87 minuti.
Nessuno spagnolo ha mai vinto a Miami (Bruguera perse la finale del ‘97 da Muster sotto i miei occhi, Moya cedette a Agassi quella del 2003 (idem), di Nadal con Federer nel 2005 ho appena detto) e nemmeno nessuno russo. Anzi Davydenko era già il primo russo ad essersi mai qualificato per le semifinali. Nè Kafelnikov nè Safin (pur vittoriosi in 2 Slam ciascuno) ce l’avevano mai fatta. Quest’anno Nadal ha disputato una finale (persa con Youzhny a Chennai il giorno della Befana perchè si era…ammazzato il giorno prima per battere Moya) e le semifinali sia in Australia sia a Indian Wells, mentre Davydenko aveva raggiunto soltanto due semifinali in Medio Oriente, a Doha e a Dubai. Insomma…chiunque vinca festeggerà il suo primo titolo del 2008. Certo che se Nadal dovesse vincere il torneo per Federer…beh, perchè non andate a leggervi l’eccellente articolo di Giorgio Spalluto che subito dopo il tonfo di Federer con Roddick ha fatto tutti i calcoli dei punti ATP per darvi un’idea di come si potrebbe verificare il sorpasso che Nadal attende da 140 settimane?

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12 Commenti a “Nadal vs. Davidenko è la finale a Miami
Stesso punteggio, 7-6,6-2, nelle semifinali”

  1. Marco scrive:

    Personalmente credo che il sorpasso non avverrà a breve, per una semplice motivazione chiamata Novak Djokovic, premesso e concesso che Roger sia in parabola discendente (anche se è ancora tutto da verificare), il Nadal visto aa Key Biscane è in gran forma, ma a parer mio non deve sorprendere, è abbastanza scontato che la sua programmazione lo porti ad arrivare in questo periodo ad una forma eccellente, visto l’imminente inizio del suo “regno rosso”, nonostante questo credo che paradossalmente Nole potrà fare comodo a Roger per qualche mese, perchè il serbo penso toglierà punticini a entrambi, permettendo così di mantenere le posizioni invariate ancora un pochino… se il “ricambio generazionale” tanto acclamato dovrà esserci sarà sancito da Wimbledon 2008, il re da li in poi è chiamato a difendere un’enormità di punti, nel caso dovesse arrivare in questa condizione all’estate allora a fine anno vedremo un nuovo numero uno… e se sarà, nonostante forse lo meriti di più, non sarà Rafael

  2. lallo scrive:

    Davydenko contro Bolelli ha fatto di tutto e di più per perdere (naturalmente evitando di ripetere la sceneggiata dei doppi falli per evitare nuovi guai. Anche se sarebbe stato l’unico modo per far vincere l’italiano ). O è uno schizofrenico oppure ci sono motivi a noi sconosciuti. Sta di fatto che persa l’occasione di perdere (sigh!) col carneade ha triturato gli avversari di rango che gli si sono successivamente opposti giocando da Davidenko e non da Da..vendenko…
    All’ATP si consiglia vivamente un supplemento di indagini.

  3. Voortrekker Boer scrive:

    Battere Federer fa sempre male…Gonzalez e Murray insegnano.

  4. marcos scrive:

    se la finale tra i due ci darà le stesse emozioni dell’ultimo loro incontro a roma, ci sarà da divertirsi!!

  5. giampiero scrive:

    La cosa più importante è che questa stagione si sta confermando più imprevedibile e varia dal punto di vista dei risultati.
    Credo che Nadal si meriterebbe la soddisfazione di diventare n° 1 per tutto quello che ha fatto negli ultimi anni, soprattutto per il fatto di essere stato l’unico anti Federer; certo la stagione sul rosso è un’arma a doppio taglio, i punti da difendere sono tanti e bisogna vedere se tutti gli anni è in grado di vincere tutto.

  6. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Mi ero scordato Davidenko, tra i “ritornanti” post-Federer.
    Grave errore, specie perchè lo avevo già visto triturare finemente il povero Tipsarevic, nel corso di un match (per lui) perfetto.

  7. Karlovic 80 scrive:

    Vero,Nadal sul duro è migliorato molto,sia come risultati che come gioco,però sia in Australia,Indian Wells,e in questo torneo,è stato molto aiutato da campi lenti.Infatti come ha trovato campi più veloci della norma(Rotterdam,Dubai)è stato letteralmente preso a pallate da Seppi e Roddick.
    Anche ieri il povero Berdych costretto a tirare dritti a 100 mph,e sistematicamente la palla gli ritornava indietro come se dall’altra parte ci fosse stata la macchina sparapalline.Complice la lentezza e rimbalzo altissimo della palla,unita ad una condizione atletica strepitosa del Maiorchino,il Ceco ha potuto fare ben poco.Se il campo fosse stato un filino più veloce allora Nadal sarebbe stato soverchiato.
    La finale con l’altra macchinetta sparapalline Russa,sarà una gara ha chi tira più forte e chi fa più km.Nessun contenuto tecnico interessante,e vincerà chi sarà più regolare.Questo è boring tennis.

  8. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Se non aveste nulla di meglio da fare, sintonizzatevi su radio rai 2 stasera (fra le 20,05 e le 20 e 25 nel caso la finale femminile sia finita prima delle 20, altrimenti dalle 22,25 alle 23) per un mio commento sul torneo di Miami. Collegamento invece alle 22,25 su Radio Rai Uno domani sera commento della finale maschile.

  9. Gianluca Fg scrive:

    E meno male che sarà la GARA A CHI TIRA PIU’ FORTE….senza polemica Karlovic80, ma i tennisti che preferisci tu, in primis colui che è già contenuto nel tuo stesso nick, quali contenuti tecnici mettono in mostra??? Il servizio?? Boh…credo sia tutt’altro che boring, ovvio che il giudizio è del tutto personale, perchè io preferisco vedere dei punti lottati, e non un game che va avanti a suon di aces, che, ci possono stare, sia ben chiaro…però, ripeto, è lì che io non vedo contenuti tecnici, e non qui…
    Ciao a tutti.

  10. riccardo scrive:

    Se gli incontri di nadal con davidenko sono privi di contenuti tecnici chissà quali sono gli incontri pregni di cotanta ricchezza.
    Come al solito i puristi da gilettino con collo a V non riescono ad accettare le vittorie di chi mette in mostra grandi doti atletiche oltre che tecniche, perché caro Karlovic80 non si arriva dove é Nadal solo pedalando, devi avere anche la manina e ottimi fondamentali. Poi se vogliamo che la forza, la velocità, l’agilità, l’intelligenza, la solidità mentale e chissà cos’altro non contino nulla nel tennis proponiamo che ai tennisti venga fatta la lobotomia per vedere chi vince. Fino ad allora mi ripeto in questo blog per la millesima volta smettetela di trovare scuse e portate un pò più di rispetto a chi se lo è guadagnato sul campo.

  11. Agostino scrive:

    Nel tennis degli ultimi anni si dice che sia avvenuta un’involuzione tecnica. Io credo che in realtà si assista di continuo ad “evoluzioni” tecniche. Borg fu antesignano di un tennis atletico, Becker, quando apparve, fece gridare al miracolo per la potenza del servizio, Agassi per il fatto che colpiva la palla in risalita. Sono evoluzioni analoghe a quelle cui abbiamo assitito, ed alle quali inconsciamente assistiamo, ogni volta che un diciannovenne vince qualche partita di troppo e cui assisteremo ogni volta che un ricercatore troverà un nuovo polimero da mettere in forma di ovale. E’ stato il caso anche di Nadal, che ha elevato il tasso atletico del tennis attuale a livelli talmente alti, forse, da non poter essere di riferimento neanche alla generazione futura. Non ho mai visto nessuno sprintare come lui, avere la forza di tirare vincenti da dentro al campo dopo aver fatto il tergicristallo, e di farlo per quattro ore filate. Ciò non fa di Nadal (ed in piccolo di Davydenko) un giocatore privo di tecnica: colpire veloce nel tennis, lo sanno tutti, dipende dalla tecnica; riuscire a farlo in corsa, in difesa, è difficile quanto farlo in attacco. Quindi, Nadal e Davydenko hanno una tecnica mostruosa, eccellente: dal punto di vista di esecuzione superiore a quella di Edberg o di Rafter.
    Chi come me, però, gioca col gilettino con collo a V, non amerà la finale di Miami, non perché non ci sarà sfoggio di tecnica, ma perché la tecnica (eccellente!) che sarà messa in campo, non gli piace. E non gli piace neanche come essa viene utilizzata, al servizio di disegni tattici oramai speculari, di giocatori che si riconoscono non per le movenze ma per il timbro dei grugniti, in funzione di una creatività metalmeccanica (con massimo rispetto).
    Va anche detto che Nadal esula da quanto detto distinguendosi dai DavydenkoDjokovicFerrerBerdychNalbandianYouzhnyHewitteccecc, che io, personalmente, accomuno: ma se ne distingue, purtroppo, perché è quel passo avanti, compiuto verso una strada che non riesco ad apprezzare.

  12. riccaardo scrive:

    @Agostino:

    Per quanto la mia idea sul tennis sia diversa dalla tua (consentimi il tu, se vuoi), accetto le tue idee e apprezzo la tua esposizione che non sembra finalmente il manifesto di un estremista di Al Fatah.
    Ti vorrei solo portare ad una riflessione: da quanto ho letto mi sembra che non apprezzi questo tipo di tennis forse perché velocità e potenza ne nascondono quei valori tecnici che per forza i protagonisti devono avere per poterlo eseguire.
    Ti capisco, però é il nostro tempo ed é normale che gli atleti di oggi siano più forti, veloci e potenti di quelli del passato e magari più bravi, ma é prerogativa di ogni sport il superamento dei vecchi limiti solo che dove c’é un cronometro é indiscutibile il progresso mentre nel nostro sport si può obiettare su tutto perché tutto va talmente veloce che ciò che si vedeva una volta non c’é più e qualcuno teme una involuzione.
    Ma come hai detto anche tu gli atledi moderni sono migliori di quelli del passato, é così in ogni sport e credo non abbia senso rifiutare a prescindere un grande spettacolo come quello che ci può offrire Nadal perché é diverso da ciò che si era abituati a vedere o perché non ha nulla a che fare con quello che l’amatore di tennis mette in scena al proprio circolo.

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