Davydenko: quanti rischi fino alla finale.
Nadal: sul cemento solo 5 titoli su 23

 
5 Aprile 2008 Articolo di Rino Tommasi
Author mug

Virtual Tour: day 11!

Il russo poteva perdere da Gulbis, Bolelli e Ancic. Davydenko e Nadal (ore 19 su Sky domani, dopo mezz’ora di studio con Meloccaro, Tommasi e Bertolucci; stasera ore 18 finale donne su Eurosport Serena Williams-Jankovic; Ubaldo su Radio Rai 2 stasera ore 22,25 con Emanuele Dotto e domani sera Radio Rai 1 con Filippo Corsini ore 22,25) disputarono un match memorabile a Roma un anno fa. Per la copertura tv e radio di Croazia-Italia di Coppa Davis…sintonizzatevi sul blog!. Ci sono le elezioni, le linee sono intasate, Galeazzi forse commenterà da Roma…ma tutto è ancora in alto mare.


Waiting for the final match, let’s taste the semi-final’s highlights. Aspettando la finale, gustiamoci i colpi migliori delle semifinali

Una finale tra Rafael Nadal e Nikolay Davydenko nel Masters Series di Miami non era facile da pronosticare ma è pur sempre una sfida tra il secondo ed il quarto giocatore del mondo quindi un incontro con le carte perfettamente in regola con l’eccellente tradizione del torneo.
La sorpresa (relativa) di una soluzione del genere è motivata da due considerazioni: la superficie in cemento non è la più gradita dal giovane fenomeno spagnolo che infatti vi ha vinto solo 5 dei 23 titoli conquistati in carriera, inoltre Davydenko, il miglior prodotto del tennis operaio dell’ultima generazione, aveva dato l’impressione di essersi un po’ consumato per le fatiche sopportate per raggiungere e difendere il quarto posto nella classifica mondiale.
Quest’ultima impressione era stata confermata dalle difficoltà che Davydenko (classe 1981) aveva incontrato per superare i primi due turni. Contro Gulbis, un lituano classe 1988 che è forse la miglior promessa under 20, aveva dovuto salvare un match point, dopo di che era stato graziato dal nostro Bolelli che ha sciupato banalmente la palla che lo avrebbe portato a servire per il match. Dopo di che Davydenko ha ugualmente faticato per battere il croato Ancic (7-5 al terzo set) ma poi ha battuto in due set il serbo Tipsarevic e soprattutto quel Roddick che aveva appena spezzato l’incantesimo negativo contro Roger Federer.
In quanto a Nadal, che in questo torneo era stato finalista già quattro anni fa (perse in finale da Federer dopo aver vinto i primi due set ed essere stato 5 a 3 nel tie-break del terzo) qui ha lasciato per strada solo un set, contro Blake, battuto però per k.o. tecnico (6-1) al terzo set.
Mi piace anche ricordare che l’anno scorso una sfida tra Nadal e Davydenko era stata la miglior partita degli Internazionali d’Italia al Foro Italico dove lo spagnolo vinse in semifinale per 7-6, 6-7, 6-4.
In precedenza Nadal aveva battuto Davydenko anche al Masters di Shanghai nel 2006 ma con un punteggio (5-7, 6-4, 6-4) che conferma l’equilibrio di questo confronto.
I due giocatori giungono in finale senza avere ancora vinto un torneo nel 2008. Il loro record stagionale è di 21 vittorie e 5 sconfitte per Nadal, di 18 vittorie e 6 sconfitte per Davydenko.
Eliminati Djokovic, caduto al primo turno dopo aver conquistato i due titoli più importanti d’inizio stagione (Australian Open ed Indian Wells) e Federer, a pensarci bene questa è la migliore finale possibile che Key Biscayne potesse offrire. (diretta Sky 3 alle 19).

Rino Tommasi

Collegamenti sponsorizzati


29 Commenti a “Davydenko: quanti rischi fino alla finale.
Nadal: sul cemento solo 5 titoli su 23”

  1. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Se non aveste nulla di meglio da fare, sintonizzatevi su radio rai 2 stasera (fra le 20,05 e le 20 e 25 nel caso la finale femminile sia finita prima delle 20, altrimenti dalle 22,25 alle 23) per un mio commento sul torneo di Miami in ping pong con Emanuele Dotto. Collegamento invece alle 22,25 su Radio Rai Uno domani sera con Filippo Corsini commento della finale maschile.

  2. Karlovic 80 scrive:

    Vero,Nadal sul duro è migliorato molto,sia come risultati che come gioco,però sia in Australia,Indian Wells,e in questo torneo,è stato molto aiutato da campi lenti.Infatti come ha trovato campi più veloci della norma(Rotterdam,Dubai)è stato letteralmente preso a pallate da Seppi e Roddick.
    Anche ieri il povero Berdych costretto a tirare dritti a 100 mph,e sistematicamente la palla gli ritornava indietro come se dall’altra parte ci fosse stata la macchina sparapalline.Complice la lentezza e rimbalzo altissimo della palla,unita ad una condizione atletica strepitosa del Maiorchino,il Ceco ha potuto fare ben poco.Se il campo fosse stato un filino più veloce allora Nadal sarebbe stato soverchiato.
    La finale con l’altra macchinetta sparapalline Russa,sarà una gara ha chi tira più forte e chi fa più km.Nessun contenuto tecnico interessante,e vincerà chi sarà più regolare.Questo è boring tennis.
    Concordo sul fatto che Davydenko è l’incarnazione del tennista medio e operaio(infatti è un miracolo già il n°4).Lo è anche Nadal,ma con un pochino di talento e fisico in più(infatti è n°2).

  3. max scrive:

    sincermente dalla semi di roma lo scorso anno in poi (a parte il periodo in cui è stato frenato dal dubbio squalifica) più del giocatore medio davydenko mi sembra la reincarnazione del giocatore moderno (preparato in maniera eccezionale atleticamente, gioco in forcing continuo con colpi piatti ed in grande anticipo) che se migliorasse ancora un po’ al servizio ed a rete potrebbe far paura a molti (e sinceramente la fa già..), tenendo presente che parlare del nr 4 al mondo come un operaio mi sembra puro eufemismo…
    n.b. e tutto questo senza fisico…..

  4. Roberto Commentucci scrive:

    Nessuno lo vuole veder giocare, Davydenko. Non interessa a nessuno. Prototipo dell’antipersonaggio, ha giocato per anni senza alcuno sponsor disposto a griffare le sue magliette, intrise di sudore operaio.
    Quando gioca, i suoi match di primo e secondo turno vengono programmati sui campi più improbabili. E sempre, in tutti i suoi match, su tutti i campi del mondo, il pubblico trova una qualche ragione per tifare per il suo avversario. Se gioca con uno di classifica inferiore, la gente tifa per lo sfavorito, l’underdog. Se gioca contro uno dei primissimi, il pubblico si schiera per gli altri, più personaggi, più spettacolari, più tentuosi, più bravi nel marketing e nelle pubbliche relazioni. Davydenko, silenzioso, taciturno, enormemente determinato, gioca sempre fuori casa, ha sempre tutti contro.
    Solo in una circostanza le cose andarono diversamente. Lo scorso anno al Foro, fu il pubblico romano, il tanto bistrattato pubblico romano, che seppe riconoscerne il valore. Davydenko, incredibilmente, stava mostrando al mondo che è possibile sfidare il Minotauro Nadal anche all’interno del Labirinto di Cnosso, sulla terra rossa, sul suo terreno: da fondo campo, senza paura. Giocò un match incredibile il russo, con degli anticipi di diritto e rovescio che sul clay li avevano mostrati solo Agassi e Rios nelle loro giornate di grazia. Il Toro era alle corde.
    La gente non ci credeva, si scambiava occhiate di stupore e meraviglia.
    Poi, a metà del terzo set, dopo l’ennesimo scambio incredibile, mozzafiato, ecco che succede l’inesplicabile: prima sommesso, poi sempre più forte, inizia a rumoreggiare un coro, che si diffonde per lo stadio:
    Da-vy-de-nko, Da-vi-de-nko, Da-vy-de-nko…
    I bicipiti luccicanti di Rafa, il fascino della bandana e dei pantaloni da pirata, dimenticati. Il marketing scientifico della Nike, inutile…
    Da-vy-de-nko, Da-vy-de-nko, Da-vy-de-nko…
    Ora è tutto il Foro, che urla la sua ammirazione, e sembra di essere al Colosseo: il popolo romano rende omaggio al gladiatore slavo, che sfida il terribile, imbattibile fromboliere balearico.
    Kolya sembra non credere alle sue orecchie. Non ci è abituato, non gli capita mai, forse nemmeno in Russia, dove nel cuore hanno Marat, e poi semmai Misha Youzny, il talentuoso.
    Con un lieve sorriso, Davydenko colpisce in anticipo l’ennesimo rovescio bimane, impatta sopra la spalla, per non far salire il micidiale liftone mancino del balearico… e ancora, e ancora, e ancora…
    Uscirà sconfitto, il coraggioso slavo.
    Ma la folla del Foro, il pollice rivolto verso l’alto, come a chiedere una metaforica grazia all’imperatore, riscatta in un solo attimo, con il suo omaggio, tutta l’esistenza di un campione gregario, e pone per una volta rimedio alle ingiustizie della Civiltà dell’Apparenza.

  5. +PSTN+ scrive:

    Grandissimo intervento di Commentucci.
    Piena solidarietà al buon Nikolay Davydenko sebbene temo che domani sera debba soccombere….

  6. Gianluca Fg scrive:

    E meno male che questa sarà la gara A CHI TIRERA’ PIU’ FORTE…Karlovic, senza alcuna polemica, tu dici che questa sarà una finale priva di alcun contenuto tecnico…vorrei sapere quali contenuti tecnici ritrovi nei giocatori per i quali ”fai il tifo”, primo fra tutti colui che è già riportato nel tuo stesso nick…ovvio, che è un qualcosa di puramente soggettivo, ma io, personalmente, trovo più interessanti dei punti combattutti e non dei games che scivolano veloci a suon di aces, e privi, comunque, di alcun contenuto tecnico, dunque, very very very boring :)
    (i very erano per ridere).
    Un saluto a tutti.

  7. Pat scrive:

    Non sono d’ accordo, personaggi come Davydenko contribuiscono a far diventare il nostro sport sempre più noioso e standardizzato. Se i bambini prendessero esempio da lui, tra 10 anni avremo degli sparapalle senza un briciolo di tattica e di intelligenza tennistica…e temo che questi materiali folli e la miopia dei maestri a livello giovanile ci porterà a questa triste situazione.

  8. vale scrive:

    grandissimo intervento quello di roberto commentucci, bravo bravo

  9. marco.napo scrive:

    finalmente sento paralre del toro isapnico,il furore ,la potenza del minotauro.
    bravi nelal vita si vuole dimenticare la morte,il male,il furore ,la rabbia e l’odio ,ma senza queste cose non ci sarebbe vita nessun succo esistenziale nessun gioco vero.
    nadal è esattamente questo e federer impersona il suo angelico opposto.
    un angelico che pero non sento come veramente e comiutamente umano e in quanto tale distante e non raggiungibile.
    d’altra parte roger con il suo distacco e il non sfruttare appieno il suo talento impersona un angelico piu vicino a lucifero che a dio perche sommamente narcisista e arrogante………..
    in poche parole viva nadal e il suo dionisiaco temperamento terrestre.
    saludos :)

  10. Voortrekker Boer scrive:

    Sulla scia di Roberto Commentucci riporto quel che scrisse Thomas Yancey:

    # thomas yancey scrive:
    6 Settembre 2007 alle 08:34

    Nikolaj Davydenko è una figura estremamente interessante. In un mondo fatto sostanzialmente di parole ed immagini, lui è silenzioso e invisibile. In una realtà che richiede talento e robustezza, Davidenko è un uomo mingherlino che non mostra qualità particolari. Parrebbe un essere anonimo, votato ad una esistenza desolata e disperante.
    Eppure questa persona così insignificante vive e agisce con profonda umiltà e ferrea tenacia, che gli consentono di essere un professionista di grande rilievo nel suo ambito. Ma nessuno sembra mai accorgersi della sua esistenza.
    Davidenko è la dimostrazione che giustificare la propria abiezione dichiarandosi vittime delle circostanze è una teoria assolutamente falsa, nonostante sia la filosofia di vita più diffusa.
    Ecco perché dunque si evita di accorgersi di Nikolaj Davidenko. Quest’uomo è come il tempo: è temibile soprattutto perché smaschera.

    Niente di più vero.

  11. max scrive:

    Sono due giocatori che per certi versi si assomigliano moltissimo,
    a me pare molto più adatto alla superficie il gioco del russo rispetto alle armi spagnole. Nadal ne i quarti e nelle semifinali l’ho visto dipendere in gran parte dal gioco avversario , che lo attaccavo con pochi frutti e subivano la rimessa e il contropide

    3set su5 domani si prospetta una guerra vera e propria , nadal più potente difensivo e affidabile, davydenko più rapido più offensivomeno affidabile ma più completo .
    Il russo è un avversario molto differente rispetto ai precedenti avversari dello spagnolo. Se nikolay difenderà la diagonale diritto mancino-rovescio non dovrebbe perdere a meno di suoi cali di lucidità . la diagonale diritto-rovescio mancino la comanda agevolemente, il servizio non avrà molta valenza perchè sono entrambi giocabili o al massimo portano poco più di un pnt a game, se il russo non si mette a sbagliare 3 su 5 è molto dura per Nadal prevalere , sarà un match molto equilibrato ma 3 su 5 battere davydenko a regime sul cemento non è roba da giocatori spagnoli,
    Davydenko ha una tenacia e una resistenza fisica pari a Nadal, ha un ritmo di palleggio che son sicuro rafa riuscira in parte a gestire ma prorpio per attitudine alla superficie non sia in grado di ottenere percentuali sufficenti di rendita , io credo che il russo sia molto più vicino al trofeo rispetto a Nadal

  12. Ubaldo Scanagatta scrive:

    voertrekker boer….ma come fai a ricordarti, e a ripescare un commento di Yancey del settembre 2007? Mi ci vorrebbe un archivista come te sempre a disposizione…

  13. Pablito scrive:

    @Roberto Commentucci

    Bellissimo intervento. Anche io domani sera intonerò, sia pure da solo tra le mura domestiche, un appassionato Da-vy-de-nko, Da-vy-de-nko, Da-vy-de-nko …

  14. albi scrive:

    Per distrazione Rino Tommasi ha scritto nell’articolo qui sopra “il lituano” Gulbis, invece che “il lettone”.
    Lo segnalo nel caso in cui magari domani venga pubblicato sul “Tempo”: sarebbe ancora in… tempo per essere corretto!

  15. Voortrekker Boer scrive:

    Eh eh come archivista non sarei niente male…

    Max credo che la finale si giocherà 2 set su 3, l’anno scorso Miami fu l’unica eccezione perchè c’era un contratto con FOX Sports che vincolava l’evento.

    Confermo, la finale si giocherà al meglio dei 3 set.

    Giorgio Spalluto

  16. nuto1970 scrive:

    Mi associo ai complimenti per l’ articolo di Roberto Commentucci!
    E’ da relativamente poco che frequento questo blog ma devo dire che è stata davvero una scoperta piacevole! Buon weekend a tutti e…forza Davidenko (se lo meriterebbe, dopo il brutto periodo dovuto all’inchiesta scommesse, no? Tanto rafa ne ha di tempo per vincere tornei…)!

  17. Sergio.C scrive:

    Mah! Leggere che il numero due ed il numero quattro del mondo sono a corto di talento fa specie, ma dire che Federer non sfrutta del tutto il suo, di talento… ma che doveva fà di più sto cristiano? Quando vince sempre è noioso, come gli arriva qualche (naturale) sconfitta è già finito…
    Mah!

  18. jan scrive:

    Dato che si cita un intervento di Yancey, che forse come tutti quelli che scompaiono è eccessivamente idealizzato, io cito un ritrattino del russo fatto da Andrea Scanzi.
    “Nikolay Davydenko. Il Chesnokov di oggi, l’omino grigio del Kgb, vitalità da Kruscev e allegrezza del grigio compagno del Pcus cresciuto all’ombra della Stasi.
    Alcuni lo amano come apologia del mediano (è stato 3 al mondo senza esibire talenti palesi), per me è un invito all’eutanasia dell’estetica”.

    Due modi diversi di vedere uno stesso tennista. A me diverte di più e sembra più penetrante il punto di vista di Scanzi.

  19. max scrive:

    visto che l’ultimo post di max è di un altro max preciso che io sono il mad..

    fantastico commento di roberto, quella famosa semifinale è stata l’ultima volta per cui mi sono emozionato guardando una partita di tennis e stasera anch’io tra le mie quattro mura gridarò sottovoce: da-vi-de-nko…

  20. +PSTN+ scrive:

    “Anche io domani sera intonerò, sia pure da solo tra le mura domestiche, un appassionato Da-vy-de-nko, Da-vy-de-nko, Da-vy-de-nko …

    anch’io tra le mie quattro mura gridarò sottovoce: da-vi-de-nko…”

    DA-VI-DE-NKO DA-VI-DE-NKO DA-VI-DE-NKO

    VAMOS NIKOLAY!

    Anche se finora ha dimostrato di non avere quel qualcosa in più che gli permettesse di vincere le partite che più contano…speriamo sia la volta buona.

  21. Voortrekker Boer scrive:

    Il punto di vista di Scanzi riflette il suo modo di scrivere e la sua personalità: megalomania e snobismo da operetta.

    Non bisogna tralasciare il fatto che c’è un errore macroscopico a livello storico in questa “penetrante definizione”.

    I compagni del PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica) non crescevano all’ombra della polizia segreta della Germania Est, che non c’entra proprio un bel niente.

    Oltre che megalomane è anche impreciso (lo Scanzi). Che disgrazia.

  22. Agostino scrive:

    …e aggiungo, Kruscev era un uomo estremamente vitale! In un discorso all’assemblea delle Nazioni Unite, durante un discorso concitato, si tolse una scarpa (realizzata da un prestigioso calzolaio italiano… hai capito tovarisch Nikita?) e la sbatté più volte sul tavolo.
    Davydenko è più “brezneviano” se vogliamo dirla tutta…

  23. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Ragazzi, siamo appassionati di tennis…e allora volemose bene!

  24. remo scrive:

    Definire Nadal e Davydenko due tennisti privi di talento significa non saper leggere tra le pieghe tecniche di questo sport. Lo spagnolo di talento ne ha da vendere e sta continuando a lavorare su quei colpi che, finora, gli hanno impedito di essere imbattibile anche sulle altre superfici che non siano la terra battuta. Il servizio e la volee sono molto migliorati; forse l’unico colpo sul quale deve ancora progredire è la risposta. Poi, la storia che ogni volta che vince un match sul cemento è dovuto al fatto che si tratta di “cemento lento” mentre quando perde (magari sugli stessi campi) non sa giocare sul “veloce” lascia un po’ a desiderare. In questo torneo ha battuto due clienti solitamente ostici per lui (Blake e quel Berdych che, fino alle semifinali, aveva fatto polpette degli avversari) e in finale parte favorito. Lo sarebbe stato maggiormente nel 3 su 5 ma Davydenko dovrà giocare al meglio per batterlo. Il russo è un talento di mobilità e anticipo come se ne vedono pochi in giro. Non aggiungo altro perché l’ottimo Commentucci ha riassunto in maniera esemplare il mio pensiero su Nikolay. A Miami vanno in finale due tennisti che, nonostante la classifica, finora avevano parzialmente stentato (più il russo, perché comunque Nadal aveva centrato le semifinali sia a Melbourne che Indian Wells) e questo conferma il trend di questa stagione che sembra voler dare un’occasione a tutti. va a finire che prima o poi ne avrà una anche… Federer!

  25. Gianpaolo scrive:

    Per me chi sta in alto in classifica, e riesce per giunta a restarci parecchio, è sempre meritevole di attenzione e stima. Non a caso gli italiani, che non sanno coltivare il proprio talento, che non sanno programmarsi, non riescono ad abbattere il muro dei Primi Venti da anni…
    (Ha ragione vortrekker boer sulla stasi: se uno vuol infarcire i suoi pezzi di citazioni dotte - il che non è assolutamente necessario - che almeno le controlli… Vero Scanzi? Con internet siamo tutti professoroni… un clic e via!)

  26. max scrive:

    quoto in pieno il commento di remo

  27. pierpaolo scrive:

    magari i ragazzini italiani e non, avessero la voglia di allenarsi e soffrire che ha davydenko!!!
    magari avvessero meta’ della tecnica di nadal!!!

    grande finale…..per me iniziera’ alle 20.30 con my sky :-) (prima nn ci sono)

    VAMOSSSSS RAFAAAAAA

  28. +PSTN+ scrive:

    DA-VY-DE-NKO DA-VY-DE-NKO DA-VY-DE-NKO

    VAMOS NIKOLAY!

    Finalmente quel qualcosa in più!

  29. Sergio.C scrive:

    Che angolazioni! Che anticipo! Onore a Davydenko! Stasera ci sarebbe stato poco da fare per chiunque!

Scrivi un commento