Seppi, un buon 2008 ma…
si poteva fare di più.

 
29 Ottobre 2008 Articolo di Roberto Commentucci
Author mug

Virtual Tour: Rules for the master!  

Il nostro numero 1 ha chiuso lunedì scorso la sua miglior stagione: tante ottime prestazioni, progressi tecnici e un best ranking al n. 27 Atp. Ma anche un brutto calo di forma nel finale. Programmazione errata? E voi, che voto date al 2008 di Andreas?

Con la brutta sconfitta subita lo scorso lunedì a Parigi da un non irresistibile Cilic, si è conclusa la stagione 2008 del nostro n. 1 Andreas Seppi.  Una stagione sicuramente positiva: le ultime deludenti prestazioni nei tornei indoor europei non devono far dimenticare le tante eccellenti prove offerte dall’altoatesino in questo 2008, il suo primo anno da top 50. Andreas aveva infatti iniziato l’anno proprio alla posizione n. 50 e chiuderà intorno al 36-37° posto della classifica, dopo aver toccato, lo scorso luglio, il suo best ranking al n. 27. Questa è stata quindi finora la sua stagione migliore.

Tuttavia, il dibattito sulle future prospettive di carriera dell’altoatesino è come sempre vivace, e Andreas conferma la sua capacità di dividere gli appassionati in spietati detrattori e fedelissimi sostenitori. C’è chi sostiene che Seppi, non dotato di particolare talento naturale, abbia ormai raggiunto il massimo del suo potenziale: “Ha fatto anche troppo, non avrei mai creduto di vederlo fra i primi 30…”. Chi continua a pensare che il ragazzo abbia le carte in regola per salire ancora più su: “Se si convince dei suoi mezzi, e inizia a giocare bene i punti importanti, può stare tranquillamente nei 20…”. E infine, c’è chi recrimina sulle tante occasioni perse quest’anno, sulle ricorrenti, dolorose sconfitte contro carneadi di bassa classifica (De Voest, Maffert, Gregorc, Mannarino) e ritiene che il ragazzo abbia limiti caratteriali ben precisi: “Ma dove vuole andare se non vince mai un tie break! Avrebbe potuto chiudere molto più su in classifica…” Insomma, come sempre c’è chi vede il bicchiere mezzo pieno, e chi lo vede mezzo vuoto. Ma cosa ha significato veramente questo 2008 per la crescita di Andreas? Analizziamolo nel dettaglio, con l’aiuto di qualche numero, cercando di capire come sta evolvendo il percorso di carriera dell’altoatesino.

L’attività.

Andreas giocato complessivamente 60 incontri, con un bilancio in perfetta parità: 30 vittorie e 30 sconfitte. Ha battuto 2 top 10 (Nadal a Rotterdam e Gasquet ad Amburgo) e 5 top 20 (Robredo, Hewitt, Monaco, Berdych, Feliciano Lopez). Dopo una tournèe australiana discreta (nella quale spicca la vittoria sull’eccellente Tsonga di inizio anno), ha giocato molto bene negli indoor primaverili, vincendo il suo primo challenger a Bergamo e centrando i quarti a Rotterdam. In primavera, sulla terra, ha colto il miglior risultato della stagione (e finora della carriera) raggiungendo la semifinale nel Masters Series di Amburgo. Dopo un ottimo torneo a Wimbledon, culminato nel grande match di terzo turno perso in 4 combattutissimi set da un eccellente Safin, ha mostrato una buona continuità di rendimento nell’estate americana, dove ha ottenuto un buon piazzamento nel durissimo Masters Series di Cincinnati e il terzo turno allo US Open.

Purtroppo, dopo il match di Davis contro la Lettonia, il rendimento di Seppi è visibilmente peggiorato. Negli ultimi 5 tornei dell’anno, giocati sulle predilette superfici indoor, ha messo insieme una sola vittoria, con il modesto francese Guez, e 5 sconfitte, pur giocando a tratti bene contro Robredo a Madrid e contro Simon a Lione. Nella seconda parte dell’anno, inoltre, sono tornate a riaffiorare alcune vecchie cattive abitudini, come la tendenza a giocare male i punti importanti e a perdere i tie break: nei primi 6 mesi, fino a Wimbledon, Andy ne aveva vinti 6 e persi 12; da luglio in poi, ha inanellato una disastrosa serie di 1 tie break vinto (contro il modesto Juska in Davis) e 8 persi. Purtroppo, questo calo di livello (e di classifica) non gli consentirà, con ogni probabilità, di essere ricompreso fra le 32 teste di serie a Melbourne, il prossimo gennaio.

Il “best 18”, un indicatore prezioso.

Con i migliori 18 risultati che concorrono a formare la classifica Atp, Andreas quest’anno ha totalizzato 910 punti, contro i 659 del 2007. Seppi ha confermato anche in questo 2008 la sua capacità di fare risultato su tutte le superfici. Il 37% dei suoi punti (340 su 910) è stato conquistato sulla terra rossa (44% nel 2007), mentre sul cemento all’aperto ne ha ottenuti 280, pari al 31% (contro il 20% dell’anno precedente). Andreas ha migliorato anche sull’erba, dove ha totalizzato 115 punti (il 13% del totale) contro i 50 del 2007. Sul sintetico indoor, invece, ha conquistato 175 punti, contro i 190 dell’anno precedente. Il contributo dell’indoor al “best 18″ è così passato dal 29% al 19%. Per riassumere, rispetto al 2007 Andy ha migliorato il suo bottino sulla terra, lo ha addirittura raddoppiato sull’erba e sul cemento, ma è leggermente regredito nel rendimento indoor, a causa della flessione registrata negli ultimi 2 mesi dell’anno.

Molto consolante, invece, per le prospettive di permanenza nelle posizioni di vertice, è la ripartizione dei punti fra quelli ottenuti nei tornei che i giocatori top 50 debbono obbligatoriamente disputare (i 4 Slam e i 9 Master Series) e gli altri 5 tornei “liberi”. Andy ha ricavato da questi ultimi, i più facili “International Series”, solo 295 punti, pari al 32% del totale. Questo dato conferma da un lato che Andreas è ampiamente competitivo nelle occasioni che contano, e che quindi la sua classifica poggia su basi solide, ma evidenzia anche il fatto che l’altoatesino, con il livello di gioco che ha mostrato, avrebbe potuto ottenere molto di più in qualche evento minore.

Il livello di gioco e l’evoluzione tecnica.

A inizio stagione Seppi e il suo allenatore, Sartori, avevano dichiarato di aver lavorato moltissimo sul servizio durante la pausa invernale, sia sulla prima palla (dove Andreas, un tempo troppo magro, può ora beneficiare dell’incremento di massa muscolare ottenuto in anni di paziente lavoro), sia soprattutto sulla seconda palla, che resta il punto più vulnerabile del repertorio tecnico dell’altoatesino. Dai numeri emerge come, rispetto all’anno precedente, Seppi abbia messo a segno un maggior numero di aces e abbia alzato la % di punti vinti con la prima palla. Questo progresso si è riflesso, come abbiamo visto, in un deciso incremento del livello di gioco sul cemento e sull’erba. Purtroppo, il rendimento della seconda palla è parso molto altalenante. Se nelle prime uscite dell’anno (in Australia e nella stagione indoor primaverile) Seppi aveva mostrato un inedito secondo servizio giocato in kick, profondo ed affidabile, a partire dalla stagione sulla terra si è assistito ad una progressiva involuzione, e il colpo è tornato più o meno sui livelli consueti, insufficienti. Lo scorsa primavera, su una domanda precisa, Sartori ci dichiarò che questo rendimento altalenante dipende da un difetto congenito e antico di Andy, che a volte “dimentica” di spingere con la gamba sinistra. E’ questa la prima priorità da affrontare nella pausa.  Una seconda di servizio più solida, tra l’altro, porterebbe probabilmente l’azzurro ad affrontare con maggiore serenità i momenti “caldi” dei match (come quando va a servire per chiudere un set, o deve affrontare un tie break) momenti che spesso non gestisce al meglio. Come spesso succede, infatti, dietro i presunti problemi psicologici ci sono precisi limiti tecnici.

Negli altri settori del gioco l’altoatesino ha confermato le sue qualità: la risposta resta di buon livello e sullo scambio di puro ritmo può giocare alla pari con tutti i migliori, o quasi. Ha poi mostrato di aver irrobustito ulteriormente il diritto (che tuttavia spesso ancora lo tradisce nei momenti importanti) e di aver migliorato alquanto nel gioco al volo (grazie anche ai doppi disputati in coppia con Bolelli) ma di non aver ancora acquisito sufficiente fiducia nelle sue doti offensive: troppo spesso, infatti, l’azzurro, con il campo aperto, perde l’attimo giusto per andare a chiudere a rete, resta dietro, oppure si muove in avanti con troppo ritardo, e finisce per perdere punti già fatti.

La programmazione.

E’ proprio questo, probabilmente, il punto dolente della stagione. Seppi e il suo staff si erano sempre distinti, in passato, per scelte di programmazione impeccabili ma quest’anno, il primo da top 50, non è stato così: Andreas ha giocato la bellezza di 31 tornei, è uno dei tennisti che ne ha giocati di più. E per giunta proprio nell’anno “olimpico”, contraddistinto da un calendario massacrante. Troppo, per un giocatore con ambizioni, che deve mirare a fare bene nei 13 tornei maggiori e poi cercare qualche exploit di qualità nei 5 eventi residui.

Molte sono state le scelte che non hanno convinto: da quella di andare a Zagabria dopo il dispendioso torneo di Rotterdam (e un Andy esausto fu sconfitto da De Voest, n. 135 Atp); a quella di giocare a tutti i costi, dopo Wimbledon e prima del cemento americano, e nonostante alcuni acciacchi, sulla terra di casa di Gstaad e Kitzbuehel (con il risultato di perdere da Maffert - n. 162 - nel primo caso e di doversi ritirare a tabellone compilato nel secondo); fino alla decisione di rientrare nel circuito, dopo la faticosa parentesi di Davis a Montecatini, già nel piccolo torneo di Metz (perdendo da Mannarino, un emergente, ma pur sempre il n. 181 Atp). Almeno 4 tornei di troppo, insomma: un mese perso, che sarebbe stato meglio dedicare ad allenamento e a riposo.

Conclusioni

Seppi ha disputato una buona stagione, mostrando progressi consistenti sia nella continuità di rendimento, sia nel repertorio tecnico. Sullo sfondo, resta il grande rammarico per la partita con Safin a Wimbledon, che se vinta ci avrebbe ora portato, forse, a fare discorsi del tutto diversi. In seguito, l’altoatesino ha pagato la programmazione troppo dispersiva: Andy è sembrato non credere, lui per primo, alle proprie capacità di difendere la sua classifica nel tornei più importanti, ha giocato troppi eventi minori ed è arrivato a fine stagione mentalmente esausto. E’ probabile che un Seppi più fresco, specie sotto il profilo psichico, non avrebbe perduto da Canas a Vienna, da Robredo a Madrid, e forse neppure da un esausto Simon a Lione e da un Cilic solo discreto a Parigi. E ora sarebbe ancora intorno alla 30° posizione, il che era poi l’obiettivo stagionale dell’altoatesino.

Insomma, tanto per dare un voto, in una annata buona, che poteva essere eccellente, l’azzurro non va oltre un 7-. Ma Seppi sicuramente ha compreso la lezione, è un atleta di ammirabile serietà e di grande integrità fisica. Il prossimo febbraio compirà 25 anni ed entrerà nel suo periodo di massimo rendimento: con qualche piccolo aggiustamento tecnico e un po’ più di convinzione nei propri mezzi, sia nella scelta dei tornei, sia soprattutto nei momenti palpitanti dei match, può disputare un grande 2009.

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24 Commenti a “Seppi, un buon 2008 ma…
si poteva fare di più.”

  1. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Seppi ha limiti precisi. Ma deve stare tra il n°20 e il n°40.
    Quello è il suo posto.
    Se ci resta per più di 5 anni, potrà guardarsi indietro con soddisfazione.
    Quindi, il 2008 (come il 2007, mi pare) è stato un buon anno.
    I proclami di grandezza futura lasciamoli fare alle riviste e alle Federazioni.
    Ma siccome, in definitiva, questa è una “rivista” on line, vanno bene anche gli auspici di Commentucci.
    Dagli US Open in poi, Davis o non Davis, critiche o non critiche (e lasciando da parte l’esaltazione de “Il tennis Italiano” per i risultati degli italiani nei challenger, davvero mortificante per l’appassionato), l’unico ad aver vinto qualche partita è stato Bolelli.
    Però, onestamente, e limitandoci alla disamina tecnica, che cosa può fare Seppi, più di quanto ha già fatto nelle ultime due stagioni?
    Bravo, Andreas. Che continui così.

  2. Giord scrive:

    Ogni volta che leggo Commentucci ne so qualcosa di più. Grazie.

  3. Matteo_Rinaldi scrive:

    Con Roberto abbiamo già discusso del futuro di Andreas.

    Il problema è che, tennisticamente parlando, io non vedo grossi margini. Il giocatore tecnicamente è quello, buone doti da incontrista, ottima condizione fisica, giocatore molto insidioso sul ritmo, se il palleggio da fondo si fa sostenuto può tenere lo scambio praticamente con tutti. L’unico miglioramento da un punto di vista tecnico che può fare è sul servizio, un giocatore con la sua altezza non può servire la seconda così piano, e anche con la prima è ancora troppo discontinuo, alterna ottime prestazioni ad altre piuttosto opache. Però basta che qualcosa si inceppi nel meccanismo e va in difficoltà

    Seppi quest’anno ha giocato tantissimo(Tommasi lunedì parlava di 33-34 tornei disputati)ed è arrivato a fine stagione davvero esausto, fisicamente ma soprattutto mentalmente, in uno sport nel quale le energie nervose sono fondamentali.

    Io penso che il suo territorio di classifica sia tra il 30° e il 40° del mondo, magari con qualche momento di gloria qualche posizione più avanti. Resterà comunque n.1 ancora per poco, verrà giustamente prima o poi scavalcato da Bolelli, che in prospettiva è più forte.

  4. madmax scrive:

    non è semplicissimo da spiegare poichè nn conoscendo esattamente i programmi di alllenamento di seppi a livello fisico si rischia di dire cose inesatte ma che il suo problema di sia la tenuta è evidente a tutti e questo lo dissi mesi fa in tempi non sospetti. andreas molto spesso verso la fine dei match, dei tornei, dell’anno cala e se poi il suo sia un problema congenito (ho però molti dubbi) o di programma a livello fisico non lo so…. in italia per quanto riguarda il tennis purtroppo o ci si allena per la maratona o per fare culturismo o solo sulla rapidità e sul consolidare appoggi e movimenti corretti di spalle e anche (che sono basilari intendiamoci, ma non bastano essendo questi ultimi più un lavoro tecnico complementare che un lavoro prettamente fisico) dimenticandosi poi che un giocatore deve essere anche preparato a molte ore di allenamento, al fatto che la fatica dei vari match, dei vari tornei, dei vari mesi di attività si accumula e così via… qualcuno penserà che questo tipo di problematiche nn possano riguardare un professionista della racchetta ed invece purtroppo è il minimo che possa accadere ad un tennista con la sua classifica poichè nonostante tutti possano pensare che quando si arriva nei 30 del mondo si diventi milionari con quella classifica non ci si può permettere di pagare un preparatore atletico di alto livello che tra l’altro di specifici per il tennis ce ne sono già pochissimi… un preparatore atletico di alto livello (sia con il tennis ma anche al di fuori) guadagna dai 100.000 euro in su all’anno perciò è facilissimo tirare le conclusioni….. oltretutto penso che da noi la cultura della perparazione fisica nel tennis sia ancora considerata secondaria a quella classica del campo (che già a parte poche eccezioni è antiquata, figuriamoci quindi quella ritenuta meno importante!) mentre per eseguire completamente un programma al meglio ci vuole tantissimo tempo.. si pensi che ad un lavoro completo di alto livello per un bambino di 9/10 anni servono 8 ore la settimana (ripeto solo di preparazione fisica) immaginiamoci per un top 20/30 maschio di 20 anni…. considerato poi che comunque ora un po’ di lavoro fisico lo fanno tutti si può facilmente intuire il livello medio di quelli che girano nell’ambiente che quando gli va bene di euro mensili ne prendono 2/3.000 lavorando in più posti..
    un altro problema potrebbe esere quello mentale e purtroppo da questo punto di vista siamo messi ancora peggio poichè la maggior parte degli “psicologi” sportivi sono solo dei “maghi” riconosciuti…

    della serie…VIVIAMO IN UN MONDO DIFFICILE….

  5. siglomane scrive:

    Seppi ha dei limiti precisi, sì. Ma sono limiti quasi esclusivamente mentali, come spesso accade ai giocatori italiani.
    Se tutti i match che Seppi ha perso sul filo di lana al 3° set fossero state vittorie, ora avremmo un Top 15.

  6. Avec Double Cordage scrive:

    Andy basta mozzarelle per secondo, ci siamo stufati, cambia menù ;)

  7. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Il problema non è di tenuta nel tempo: se Seppi tiene così, a questo livello, per cinque o sei anni, va benissimo.
    Il problema (che è il problema del nostro tennis in generale) è quello opposto: quello dei picchi di forma (e di risultati).
    Non me ne fregherebbe niente del calo di fine anno di Seppi, se arrivasse ai quarti agli US Open e agli ottavi al Roland Garros (come Flavia Pennetta), mantenendo comunque a fine anno, che ne so, la ventisettesima o la trentesima posizione (ma chissenefrega della posizione, serve solo per entrare nei tabelloni).
    Purtroppo, Seppi ha come picco………. una semifinale ad Amburgo.
    La continuità serve per stare con i grandi più a lungo possibile. Seppi, secondo me, ce l’ha. E’ uno che lavora.
    Per battere i grandi dove conta di più, invece, anche a scapito della continuità, ci vuole un determinato livello tecnico. Molto alto. Che Seppi mi pare non abbia.
    Quindi, accontentiamoci di exploit (ha battuto Nadal, no?), fino a prova contraria.

  8. hollywood scrive:

    guardo dove è arrivato Simon e penso che potrebbe fare molte bene anche lui

  9. pibla scrive:

    A me la stagione di Andreas è piaciuta, poi naturalmente è sempre una questione di quello che ci si aspetta da un giocatore, non dimentichiamo che a Primavera 2007 Andreas galleggiava intorno alla centesima posizione e sembrava perduto per il tennis di alto livello, io gli darei un bel 7,5, certo può fare ancora qualcosina in più, credo che in futuro possa arrivare in una posizione tra il 15 ed il 25.

    L’appunto più grosso a lui ed al suo staff: IL SERVIZIO.
    Non è ammissibile che un ragazzo della sua statura serva a quel modo, non è davvero possibile e, mi spiace tanto per lo staff di Caldaro, nemmeno il servizio della Knapp mi piace ed anche lei avrebbe una mole che potrebbe far pensare a ben altro servizio…..e siamo già a due indizi che fanno quasi una prova che a Caldaro sul servizio sono debolucci…

  10. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    @ Pibla
    Esattamente. Lo dico dal due gennaio (o era il primo gennaio?). Prima partita dell’anno. Seppi-Santoro. Si parte. Al servizio Seppi. Et voilà. 0-30 con due doppi falli.
    Mi è rimasto fisso in testa e non me lo scorderò più. E infatti, da logorroico quale sono, l’ho scritto su questo blog tipo otto volte.
    Hai tutte le sacrosante ragioni.

  11. marcos scrive:

    ottimo riassunto stagionale, robbi!

    voto al seppi 2008: 7 e mezzo.

  12. wik scrive:

    Partiamo dai pregi visti quest’anno.
    Seppi sul piano del palleggio se la gioca con tutti, é in grado di gestire qualunque tipo di giocatore, accettarne ritmo o imporlo. Geometrie tattiche davvero degne di un top ten, strategie intelligenti, mai l’ho visto in difficoltá sulle pressioni avversarie eccetto con Federer.
    E questa é una base non indifferente, vuol dire che é in grado di stare in campo con tutti, vuol dire che il giocatore c’é.
    Altro pregio non da poco é come riesca a far giocare male l’avversario, non ti dá palle buone, difficilmente é attaccabile se non assumendosi molti rischi, non ti mette in palla con delle gran belle variazioni e angoli che trova al momento giusto, bella la visione di gioco.
    Professionalitá, Seppi ha lavorato sodo e con sacrificio, é un professionista serio che ha saputo migliorare il proprio tennis anche se non dotato di un talento da fortunello predestinato.

    Passiamo ai difetti.
    Questa bendetta seconda di servizio é una mannaia sulla testa. Curioso davvero il dichiarato da Sartori, ma come si fa a dimenticarsi di spingere con la sinistra ? Ieri dopo aver letto l’articolo me ne vó in campo e ci provo, e con sorpresa scopro che il kick lo puoi fare benissimo anche senza sinistra che spinge, mi viene in mente pure che c’é un utilissimo drill per imparare il kick che prevede l’inginocchiarsi sulla sinistra proprio per evitarne la spinta e lavorare sulle torsioni. A me tutta ’sta storia convince poco. Che sia davvero come qualcuno diceva poco sopra che a Caldaro il servizio non lo sappiano insegnare ? Mahh !!!
    Altra mannaia i punti chiave di una partita. Seppi li perde ! O per lo meno a fine stagione li ha persi, perché ? Sbizzariamoci pure con mille congetture, ma il dato di fatto é che se avesse vinto la metá degli incontri giocati in quei pochi punti sul filo del rasoio, magari avanti di un break, magari col 30-0 e servizio avrebbe almeno 10-15 posizioni in piú e avrebbe portato a casa scalpi davvero degni di nota.
    Sapete che me penso io in proposito ? che gli manchi cattiveria, si perché quanto gliel’ho letta in faccia quei punti importanti gleli ho anche visti vincere.
    E alla cattiveria, alla sua mancanza mi ricollego anche parlando di vincenti che gli mancano. Tanto é vero che le sue geometrie son davvero belle e come mi ricordava un caro amico rammnetano tanto Mecir, tanto gli manca di Mecir quel vincente che concretizzava la supremazia tattica. Ma io i vincenti al nostro Seppi li ho visti tirare! Vi ricordate la partita con Nadal ? Vabbé, era un Nadal in tono minore, ma vuol dire che in canna li ha.

    Scommesse sul 2009.
    Visto che la base del giocatore é solida, si pigli un guru del servizio, ammesso e non concesso che il limite sia puramente tecnico, e forniamolo di questa bendetta seconda !!!!!
    Visto che i vincenti in canna li ha si lavori su quelli, si alzi la percentuale di riuscita del colpo visto che il campo lo sá tenere e sá aprirselo, fornendolo pure cosí facendo di convinzione e cattiveria. Concetto del non accontentarsi dell’ottimo schema di gioco e rompere il gioco avversario, ma del riuscire a concretizzare le situazioni favorevoli con piú frequenza. Ma ve lo immaginate un Seppi che tira i vincenti quasi come Mecir ? Riuscirebbe a creare impagabili pressioni. Ma ci vuol cattiveria.

    Voto 7- concordo col buon Commentucci, voto che sarebbe stato diverso con una programmazione piú accurata e se quella partita con Safin (per la veritá un’ottimo Safin in quel frangente) l’avesse portata casa. A quest’anno si é chiesto troppo, il finale di stagione in netto calo é dovuto a questo. Niente di male, capita.

  13. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    E intanto l’ineffabile Simon è a un millimetro dalla Masters Cup.
    “Era previsto? Vi sembra giusto?” direbbe l’Antonio Albanese/Frengo degli anni ‘90.
    A me sembra giusto. Lo vedo molto più talentuoso di quanto non sembri a prima vista.
    E purtroppo, il paragone con Seppi, che qualcuno ha fatto, non regge……

  14. Avec Double Cordage scrive:

    wik la penso esattamente come hai scritto, sottoscrivo in pieno,

    secondo me sta tutto nel servizio, migliorando il servizio particolarmente la seconda ma anche la percentuale di prime vincerà anche più punti importanti sarà più sciolto ne momenti clou e sarà più cattivo, l’unica soluzione è trovare un guru del servizio (sempre che non ci siano problemi alla schiena o spalla come avevi già suggerito) ma chi potrebbe essere, probabilmente dovrebbe essere uno straniero

    …forse uno tipo Boris Breskvar (che venne dalla Iugoslavia, non so se sia ancora in giro e se sia rimasto sempre al tennis giovanile) il coach che insegnò il servizio a Boris Becker che a 14 anni aveva ancora una battuta tutta sbilenca, fino a quando Breskvar lo ebbe nel suo team lo vide e gli disse, ragazzo mio devi fare tutto in un altro modo, lancia su la palla e poi pesta ci sopra… beh sicuramente poi glielo ha spiegato anche nel dettaglio :)

  15. wik scrive:

    @Marcelus
    Davvero onore al merito a Simon, è migliorato in maniera esponenziale.
    Se qualcuno avesse affermato a inizio anno che sarebbe entrato al Masters mi sarei fatto una sonora risata.

  16. Biciomac scrive:

    Grande Wik, tu si che ne capisci, non quei sapientoni pseudoscriventi che girano cianciando di estetica e di gesti bianchi! ;-)

  17. ugo one scrive:

    gli do un bel 2+++ per incoraggiarlo ma lo volete capire o no ke gli italiani fanno tutti kagare,da vedere alla tele sono tutti ignobili…guardo più volentieri karlovic
    cciao barabba

  18. Fabrizio Scalzi scrive:

    Sono d’accordo con te Roberto…Seppi e Bolelli,comunque vanno premiati a pieni voti solo perchè hanno partecipato a TUTTI i masters series,a differenza dei giocatori che preferivano la terra come:in passato Gaudenzi, ed ora Volandri,Starace…giocavano torneini in sudamerica per racimolare punti.Seppi ha fatto enormi progressi;mentalmente deve riuscire però a gestire meglio i punti importanti ed il servizio,che in alcune fasi cruciali trema un pò.Andreas comunque è un ragazzo serio ed un gran lavoratore.Sono sicuro che l’anno prossimo colmerà queste lacune.Per Simone,anche lui dovrebbe gestire meglio la partita.Sono sicuro che ci riuscirà…ha un gioco esplosivo,e riuscirà spesso a giocarsela con i più forti.diamogli tempo….

  19. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    @ Wik
    Intanto, grazie a Tsonga e a Roddick, il millimetro di distanza di Simon dalla Masters Cup forse è diventato un decimetro…….ma su Simon ribadisco quanto già scritto.

  20. anto scrive:

    Coach Sartori è da annoverare tra i migliori allenatori degli ultimi 15 anni, perchè riuscire a portare nei top 30 un giocatore come Seppi, non dotato di colpi killer, vuol dire che il lavoro certosino e meticoloso nonchè l’elevata professionalità, alla fine paga. Non credo che Seppi entrerà mai nei top 15, ma se fossi in lui sarei contento di quello che è riuscito a fare fino ad oggi.

  21. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Off Topic
    E allora ritiriamoci tutti! Il MS di Parigi è sfigatissimo per collocazione.
    Mi sa che Simon rosica parecchio, perchè tra Tsonga, Blake, e soprattutto la Nalba furiosa, qualcuno lo fregherà……Sempre che i malati non si ritirino anche dalla Masters Cup, alla qual cosa non crederò finchè non vedrò.

  22. enio scrive:

    Seppi, signori miei, mettetevelo bene in testa: è un buon giocatore ma non è ne diventerà un campione. Ha tutto per poter essere un buon tennista, fisico, fondamentali ma ha poco talento rispetto a tennisti della sua generazione.Io credo invece che Bolelli possa fare meglio di lui alla lunga.

  23. Emiliano Faeti scrive:

    Riguardo i 4 tornei di troppo giocati, spezzo una lancia in favore di Andreas. A Gstaad doveva andarci per forza visto che aveva una cambiale importante in scadenza (la finale persa l’anno prima contro Mathieu) e comunque tra la partita persa a Wimbledon con Safin e il primo turno perso in Svizzera con Meffert, il nostro giocatore ha avuto un intervallo di 10 giorni. Il calo a fine stagione è stato evidente, ma tutto sommato il bicchiere lo vedo mezzo pieno perchè Seppi ha giocato bene e ha vinto il primo Challenger della carriera, ha battuto Nadal ed è entrato nei 30

  24. Roberto Commentucci scrive:

    Riporto dal sito tennisteen un’intervista rilasciata da Massimo Sartori, coach di Seppi, che parla della programmazione di Andreas nel 2008 e nel 2009.

    Ciao Massimo, parliamo degli ultimi tornei di Andreas. Andreas nei tornei indoor di Metz, Vienna, Madrid, Lione e Parigi non ha ottenuto i risultati previsti. Perché?
    Perché Andreas è arrivato più stanco di quello che pensavamo. Sarebbe stato meglio togliere Gstaad e Kitzbühel o almeno Toronto dal programma e farlo riposare di più. Forse nelle scelte tecniche di calendario abbiamo sbagliato. È arrivato stanco ai tornei indoor, più mentalmente che fisicamente, perché a tennis giocava bene, però faceva fatica a combattere nei momenti importanti e difficili della partita. Ci aspettavamo di più da questi tornei indoor, questo è sicuro. Ad Andreas piace giocare indoor, sono i campi che gli piacciono di più, si gioca al chiuso, non c’è vento, non c’è sole, a lui piace avere sotto controllo la struttura. Abbiamo raccolto troppo poco, adesso dobbiamo riflettere su questa cosa soprattutto per il calendario del 2009.

    Tra i primi cinquanta della classifica mondiale lui è quello che ha giocato più tornei.
    Si, già agli US Open abbiamo fatto un’analisi. Ci siamo accorti che c’erano pochissimi giocatori che hanno giocato più di trenta tornei, tra i quali Andreas e Simone Bolelli. Secondo me questo è un segnale chiaro. Perché se gli altri giocatori giocano meno tornei, significa che stanno più attenti alla qualità. Adesso che Andreas ha una classifica importante dobbiamo salvaguardare più la qualità che la quantità dei tornei. Sicuramente toglieremo dei tornei l’anno prossimo e metteremo dei blocchi più lunghi d’allenamento.

    Però per Andreas questo non è cosi facile, perché lui gioca bene su tutte le superfici. Per questo non puoi togliere una parte della stagione. Quelli che giocano bene soprattutto sulla terra possono benissimo togliere dei tornei sul veloce e viceversa i giocatori che preferiscono i campi veloci non fanna fatica a togliere dei tornei sulla terra.
    Questo è sicuramente vero. Inoltre ad Andreas piace giocare sull’erba, e sicuramente anche nel 2009 farà queste quattro settimane sull’erba. Questo è un periodo, nel quale tanti giocatori si riposano e riprendono energie per la seconda parte della stagione. Sicuramente cambieremo qualcosa l’anno prossimo, abbiamo già tolto due tornei indoor. Faremo delle scelte ben precise, parleremo con il capitano della Coppa Davis per organizzare bene il primo incontro. Poi faremo dei tagli anche ai tornei sulla terra rossa, prima del Roland Garros e anche dopo il Roland Garros.

    Intervista realizzata da Rudolf Meraner.

    Sartori a mio avviso conferma la sua lucidità di analisi e la capacità di rapportarsi con i media.

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