Beati gli ultimi…se i primi si fan male
La missione impossibile di Federer e Nadal

 
1 Novembre 2008 Articolo di Piero Pardini
Author mug

Come sempre a Parigi Bercy i tennisti si scoprono “forzati della racchetta” e gli infortuni di un anno durissimo vengono a galla. Il 2009 avrà un nuovo calendario ma anche Federer, Nadal e Djokovic impegnati al contempo come tennisti e dirigenti. Una missione impossibile la loro? I colleghi continueranno a rispettarli?

Parigi Bercy come Roma? Sì, sembra proprio di così. Qua sotto la Torre Eiffel, pardon sotto il palazzetto dello sport di Bercy si è consumato il piccolo dramma dei primi due campioni del tennis mondiale (un dramma soprattutto per gli organizzatori salvati dagli exploit di …Tsonga): ritiro per infortunio. Non una vera novità, peraltro. E’ da sempre che il torneo di Parigi-Bercy soffre per la sua cattiva settimana nel calendario. E le cose non cambieranno l’anno prossimo, perché con Madrid spostato a maggio e Shanghai al posto di Madrid in autunno , la sola differenza a favore sarà _ almeno per i giocatori europei _ che la Masters Cup si disputerà a Londra (che anche per gli americani è più facilmente raggiungibile rispetto alla Cina).

Roger Federer non è entrato neppure in campo. Rafael Nadal è entrato giusto il tempo di un set, per poi cedere ad un dolore acuto, così l’ha chiamato in conferenza con l’aiuto nella traduzione di Nicola Arzani dell’ATP.

Dalle parole dei due giocatori la sintesi del loro infortunio:

NADAL: “Ho sentito un dolore avuto al ginocchio che mi impediva di muovermi come volevo. Così è impossibile vincere partite importanti. Con un rivale come Davydenko se non sei al 100% non puoi vincere. Spero di esserci a Shanghai ma non farò nessuna pazzia. Se non mi sentirò bene non andrò. In ogni partita diamo il massimo e la stagione è lunga. L’ATP dovrebbe riflettere e vedere cosa succede in questa parte di stagione. La pallina va sempre più veloce ed è sempre più difficile per i giocatori. Mi dispiace per il pubblico. Capisco che la gente sia dispiaciuta ma lo sono di più io”.

FEDERER: “Per un problema alla schiena ho deciso di non giocare. In questi giorni la schiena mi ha dato dei problemi. Stamattina mi sono alzato con molto dolore e a nulla è servito il trattamento che ho fatto ieri sera. Mi ritiro per precauzione perché non sarei in grado di giocare al 100%. Ringrazio gli organizzatori e il pubblico per avermi sostenuto”.

Forse Roma non ha insegnato niente, o forse questi eventi ci stanno facendo capire che i giocatori non sono dei robot, che i loro tempi di recupero non possono essere ridotti per compiacere sponsor e pubblico.

Certo sono personaggi che non se la passano affatto male, i loro ingaggi sono più che buoni, ma al contrario di altri colleghi di altri sport, qui se si gioca si guadagna e se stai fermo no. Non che Federer, il giocatore più ricco del mondo (perfino di Sampras) quanto a guadagni accumulati, o Nadal, rischino di fare la fame, però assieme al discorso soldi (per loro ormai secondario) c’è il discorso punti e classifica (per loro meno secondario…non foss’altro che per una questione di orgoglio).

Gli infortuni di oggi metteranno in forse i prossimi appuntamenti dei due campioni? Proprio stamattina scrivevo del problema al piede di Del Potro, adesso a distanza di qualche ora la lista degli infortunati si è arricchita di altri due nomi illustri. E’ chiaro, qualcosa non va come deve andare.

In un’intervista a Pier Francesco Parra (medico della Davis e Fed Cup) avevo chiesto il nome di un giocatore che non si infortuna mai. Lui segnalò proprio Roger Federer: il giocatore che non si era mai ritirato durante un torneo. La medicina è una scienza, i giocatori sono degli essere umani, straordinari (perchè …non ordinari!) e anche un tantino fortunati, ma pur sempre esseri umani. Forse è arrivato il momento di rivedere qualcosa. Difatti Federer, Nadal e Djokovic si stanno impegnando in prima persona a rivedere qualcosa, assumendosi responsabilità anche dirigenziali in seno all’Atp. Così facendo si renderanno conto però che è molto più facile criticare chi fa _ incluso Mickey Mouse de Villiers _ che fare senza essere criticati. Per esempio il fatto che in questi giorni si siano espressi per l’abolizione dei tappeti ultrraveloci, e che l’Atp abbia annunciato l’idea di affidarsi a terreni in cemento tutti uguali indoor per combattere anche la piaga degli infortuni, ha suscitato qualche critica da parte di quei giocatori _ pensate a un Karlovic…_ che dalla scomparsa dei terreni iperveloci non avrà certo vantaggi. Insomma è difficile fare allo stesso tempo il tennista e il dirigente…dei colleghi. Voi credete che sia possibile senza che i tre bigs ci rimettano in concentrazione e serenità? Senza che si attirino, prima o poi, critiche anche severe da parte di un mondo che finora li aveva additati (più i primi due che il serbo) ad esempio?

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5 Commenti a “Beati gli ultimi…se i primi si fan male
La missione impossibile di Federer e Nadal”

  1. Karlovic 80 scrive:

    Riguardo l’Atp di abolire i tappeti dai tornei indoor, erano anni che ci davano segnali. Ormai erano tutti hard, e quindi cambia davvero molto poco. La colpa è dei giocatori, e Federer e Nadal, pare che siano stati loro a suggerirlo. In generale sono i tennisti stessi che vogliono omologare, rallentare e uniformare tutto, per potersi meglio adattare ai tornei successivi. Quindi condizioni standard tutto l’anno.
    Già che ci siamo facciamo la “monosuperficie”: tutti i tornei indoor e outdoor si giocheranno sul DecoTurf!!!!
    Sai che schifezza. Monoracchetta, monopallina, monogiocatore, monotutto.
    Come in Formula 1, monogomma e monomotore tra qualche anno.
    Che tristezza. Forse smetto di guardare il tennis.
    Se a Bercy e Lione si sono dovuti “piegare” alla volontà dei vertici Atp, allora il cambiamento avverrà certamente.
    Questi 2 tornei erano i cardine dei carpet,con il Gerflor Taraflex,ormai usato da quasi 20 anni.
    Peccato, perchè sono cresciuto “a pane e GreenSet Trophy”.
    Ma, io, contunuerò a giocare sui tappeti!

  2. Andrea scrive:

    Ecco appunto.. Quando ho visto quell’articolo, con quel titolo.. Ho subito pensato all’ultime parole famose.. “Vi possino…!! ;)

  3. Andrea scrive:

    Ovviamente mi riferisco all’articolo: “Tennis e Salute: Federer, l’unico
    che non si fa mai male”…

  4. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    @ Karlovic ‘80
    A volte sono talmente d’accordo con alcuni di voi, come in questo caso, che non ho niente da aggiungere.
    Se non sostegno e simpatia. A te, ai tappeti e alla varietà.
    Peace, serve, volley and love a te, come sempre.

  5. Giovanni da Roussillon scrive:

    Sposo l’atteggiamento di Karlovic 80.
    Mi chiedo tuttavia: se Roger Federer non si è infortunato nel passato, perché mai dovrebbe volgere tanta attenzione al fondo da chiedere il tappeto standard?
    Mi pare più verosimile il desiderio più o meno inconfessato degli organizzatori, teso al risparmio in adattamento dei giocatori, da “spendere” nello sforzo richiestogli lungo un calendario troppo fitto di impegni.
    La discussione dovrebbe allora vergere sul senso di obbligare i giocatori di vertice ad un numero così elevato di eventi, quindi sul modo attuale di indirli, quindi ancora sul modo di attribuzione dei punti necessari a primeggiare.

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