Mara Santangelo si svela,
tra fornelli e tennis.
“Ho ancora problemi al piede,
rinuncio all’Australia”.
Per il doppio sceglie la Molik.

 
9 Gennaio 2008 Articolo di Egizio Trombetta
Author mug

L’azzurra dà forfait al primo Slam dell’anno, ma è ottimista sulla stagione. “Nessun obiettivo specifico, voglio solo trovare in me la consapevolezza di poter battere chiunque”. Intanto racconta la sua vita privata, tra casa e passerelle.

Mara Santangelo - @Gianni Ciaccia
Mara Santangelo, foto Gianni Ciaccia

La prima volta che ti capita di parlare con Mara, tennista con la voce da nobil corte, puoi avere l’idea di trovarti di fronte ad una persona un po’ snob. Diciamocelo! Quando la settimana successiva alla vittoria di Fed Cup in Belgio, nel 2006, la contattai telefonicamente mi sentii parecchio in imbarazzo. Sensazioni svanite in pochi attimi. Perchè la principessa Santangelo mi diede appuntamento in un noto stabilimento balneare del litorale romano. L’intervista si fece lì, acqua e sapone. Una scelta dettata principalmente dalla necessità di scattare qualche foto mentre si esibiva in una partita di Beach Tennis. Foto a parte, carine, quell’intervista me la ricorderò per tutta la vita. Si parlò di Fed Cup, di Coppa Davis, ma anche di sensazioni ed emozioni lontane dai campi da tennis. Lei se ne stava comodamente sdraiata sul lettino a prendere il sole. Affascinante, sensuale. Nei mesi successivi più volte è capitato di sentirci per altre interviste. Ma molto brevi. E più ho modo parlare con Mara e più mi accorgo di quanto impegno ci metta per farsi considerare una di noi. Una acqua e sapone. Ogni volta, la bionda fiemmese, cerca di far emergere una parte delle proprie emozioni. Sensazioni vere, belle o brutte che siano, riferite alla sua carriera, ma anche alla quotidianità. E questa intervista non fa eccezione.
Mara, parliamo di questo 2007?
“Il 2007 è stato un anno incredibile. Ho raggiunto obiettivi che non mi ero prefissata. Il ricordo più bello è sicuramente la seconda finale consecutiva di Fed Cup. E’ stata una conferma che nessuno si aspettava. Poi le tante vittorie in doppio. Successi che hanno lasciato il segno in questo anno fantastico”.
Che cosa ha fatto a Natale?
“Sono andata in Trentino. Ho scelto di passare le feste con i parenti nell’hotel gestito dalla mia famiglia”.
Raccontaci le tradizioni dei Santangelo.
“Teniamo molto di più al pranzo di Natale rispetto alla sera della vigilia. Ci riuniamo con tutti i miei fratelli, i miei cugini e miei zii. Tutti all’hotel. Durante il pranzo di Natale i clienti non ci sono, preferiscono le piste da sci. Così iniziamo a scartare regali, facciamo la nostra festa. La sera della vigilia, invece, festeggiamo insieme agli ospiti dell’albergo”.
Che si mangia durante il pranzo di Natale in casa vostra? Canederli in brodo per caso?
“No, i Canederli è una specialità trentina ma non si usa mangiarla il giorno di Natale. Facciamo un pranzo molto tradizionale. Per me è una gioia. Sono una buona forchetta, ma durante l’anno, in giro per il mondo, non ho l’occasione di cucinare”.
Cosa hai chiesto al Natale.
“La salute principalmente. Poi la felicità…”
E per la befana… hai fatto recapitare un po’ di carbone?
“No… Diciamo che dimentico in fretta i litigi. Non porto mai rancore, sono più concentrata a seguire la mia strada. E poi non è mai bello essere negativi nei confronti di qualcuno”
Cosa ti senti di dire a quelle ragazze e alle loro famiglie, che fanno tanti sacrifici per “arrivare” attraverso il tennis? Mi riferisco anche a quelli che viaggiano in giro per il mondo nella speranza di acciuffare il primo punto WTA o ATP…
“Mi viene una battuta – ridacchia Mara – ma… seriamente, la prima cosa che posso dire è che senza sacrifici non si arriva da nessuna parte. E a volte anche con tanti sacrifici non è detto che i risultati arrivino. Serve tenacia. Bisogna credere in ciò che si sta facendo. Tornando alla battuta cattiva… certo, se sono cinque anni che continui a giocare i tornei mondiali nella speranza di ottenere di fare un punto e ancora non ci riesci, allora e meglio che appendi la racchetta al chiodo e ti metti a fare qualche cosa d’altro…”
Hai risolto i problemi fisici che ti hanno condizionato nell’ultima parte della stagione?
“Purtroppo no. Il problema al piede sinistro continua a darmi fastidio. Anche per questo motivo in Australia non andrò”.
E i famosi plantari?
“Ne ho parlato più di una volta, sono dei plantari molto particolari. Per i dettagli tecnici dovresti parlarne con Luca Avagnina di Sanremo, che oltre ad essere il dottore che mi segue al 100% è anche un amico. In passato diversi dottori mi dissero che avrei dovuto rinunciare al tennis ad alti livelli. Con la forza di volontà, con alcune terapie, con i plantari e con altri mille accorgimenti non è stato così. Col mio tipo di problema abbiamo dovuto cercare dei materiali particolari e perfezionarli”.
Quindi devi sottoporti costantemente a baropodometria e analizzare l’appoggio del tuo piede?
“Sì, ma non ogni volta. Il piede bene o male è quello, oramai non sono più in crescita. I plantari comunque vanno cambiati ogni sei mesi”.
Su cosa dovresti migliorare dal punto di vista tecnico?
“Io penso che si possa migliorare sempre, anche nelle piccole cose. Il mio obiettivo per il 2008 è quello di arrivare ad avere nel singolo la stessa consapevolezza raggiunta quest’anno nel doppio. Sai cosa intendo no? Io nel doppio entro in campo con la consapevolezza interiore di poter affrontare chiunque. Nel singolare, invece, queste sensazioni le ho avute solo a sprazzi. Non sono sempre convinta di poter battere qualsiasi avversaria. Mi viene in mente la partita che ho fatto contro la Mauresmo a Castellaneta. Quindi devo riuscire a crescere nell’emotività. Voglio raggiungere questa sicurezza interiore”.
Sulla rivista di tennis per cui scrivi, raccontando dell’esperienza di Mosca, ti sei fermata a parlare della vigilia degli incontri… Potresti farci partecipi anche delle emozioni che hai vissuto durante il week-end di gara?
“Se mi sono fermata alla vigilia è stato solo un discorso di tempo. Dovevo consegnare il pezzo entro una certa data. La pagina doveva andare in stampa. Ecco perché non ho potuto parlare dei giorni delle gare. Se ripenso a Mosca mi ricordo di un gran freddo, del traffico e di un divario sociale incredibile. Intendo che puoi trovare il miliardario, e ne puoi trovare tanti a Mosca, che si può permettere di spendere ventimila euro al giorno senza intaccare il proprio patrimonio. Sono anche tre-quattro milioni le persone così in Russia, poi giri l’angolo e trovi tanta gente che non può permettersi di mangiare. Mi ha colpito molto. Non immaginavo di trovare una ricchezza simile. L’aspetto sportivo, invece, è stato vissuto in gruppo. Abbiamo cercato di aiutarci a vicenda per raggiungere la miglior condizione possibile, fisica e mentale. Peccato per il risultato, ma secondo me siamo arrivate a Mosca un po’ fuori condizione. Francesca a parte le altre erano tutte acciaccate. Tathiana ha rinunciato per un problema al piede, io avevo i noti fastidi, Flavia aveva vissuto un momento molto negativo e non stava bene. Roberta aveva male al ginocchio (che poi ha operato a Roma)… Quindi non è stato facile. Tutto qui”.
Quanto hai pagato emotivamente i giorni di Mosca?
“Non ho avuto contraccolpi per la sconfitta. Siamo professioniste. Ero consapevole di non poter dare il meglio di me stessa. Sono scesa in campo perchè in quel momento stavo meglio delle altre”.
Mara, forse non era meglio dare spazio a Flavia. In fondo era in ripresa.
“Mah, evidentemente Barazzutti ha preferito mettere in campo me, non lo so. Considera che contro giocatrici di quel tipo se non sei al 100% non ci puoi vincere. Con il senno del poi, sai…non so che dirti…”.
Hai timore di non poter eguagliare i risultati raggiunti nel 2007 e anche nel 2006?
“Timori ce ne sono sempre. Tutti conviviamo con le paure, ma non solo nel tennis. Io so solo che ce la metterò tutta, non solo per eguagliarmi ma anche per fare di meglio. I timori, se ci sono, dobbiamo riuscire ad affrontarli e a superarli. Un vero campione non è quello che non ha le paure, ma è quello che riesce ad affrontarle e a superarle nel miglior modo possibile”.
A proposito di paure, cosa temi maggiormente nella tua vita?
“Pensando a quello che mi è successo quando ero piccola, penso alla tragedia della morte di mia madre. Mi ha lasciato un segno forte. Ecco, ho la paura che possa ripetersi e perdere un’altra persona cara dall’oggi al domani. Questo è un timore che non sono riuscita ancora a superare pur essendo passati dieci anni dalla sua morte”.
Parliamo un po’ delle vostre fan francesi? Perché vi vengono dietro?
“Allora, originariamente loro erano tutte mie fan. Mi seguivano da diversi anni e successivamente hanno deciso di seguire i nostri incontri di Fed Cup. Per due anni di fila hanno tifato Italia. Anche contro la Francia, pur essendo francesi. Questo dimostra quanto ci vogliano bene e tengano a noi come persone. C’è anche da dire che noi, io in primis, abbiamo fatto tanto per coltivare questo bellissimo rapporto. Appena possibile le rendiamo partecipi, le consideriamo parte di noi, parte del gruppo. Fanno parte della nostra vita, sono parte dei nostri successi. Sono state grandiose per i loro incoraggiamenti fino all’ultimo. Ricordo che a Castellaneta Francesca perdeva 5 a 2 contro la Golovin eppure loro continuavano ad incitarci. Credevano alla rimonta più di noi”.
Ma come si possono permettere di affrontare trasferte così costose? Sono persone molto ricche?
“No, non sono assolutamente persone ricche. Sono persone che fanno tanti sacrifici e fanno tutto questo per pura passione e per la voglia di condividere insieme a me e a noi questo sport. Quando sono venute a Castellaneta, ad esempio, hanno fatto tanti sacrifici dormendo in posti dove costa poco. Sono persone che amano tanto il tennis e fanno di tutto per passare due giorni vedendo le nostre competizioni. Ti assicuro che hanno veramente una grandissima passione”.
Mi togli una curiosità? Per quale motivo rinunciasti a giocare il doppio a Castellaneta? Più che malore ho avuto l’impressione che eri soprattutto molto stanca, praticamente sfinita.
“Sì è vero, è stata quella la motivazione. Come avrai visto neanche la Mauresmo è riuscita ad entrare in campo. Sono contenta di aver contribuito almeno in quel modo, indebolendo le nostre avversarie”.
Torniamo al rapporto che hai coi tuoi tifosi. Se ti chiedono autografi per strada ti imbarazzi?
“No, tuttaltro. Cerco di dare importanza ai tifosi. Ricevo tantissime e-mail con richieste di autografi o di regali tramite il mio sito e mi piace sempre rispondere personalmente. Se riesco cerco anche di far recapitare ciò che mi chiedono. Ti faccio un esempio: ora per Natale, un circolo di tennis di Terni, per festeggiare i suoi vent’anni di attività mi aveva chiesto di andare per la cena. Purtroppo non sono potuta andare, ma ho fatto recapitare loro con grosso piacere dei gadget e delle cartoline. Per me il contatto col pubblico e coi fan è molto importante. Solo coltivandoli puoi raggiungerli e mantenerli”.
Se incontri un tuo fan al mare durante una partita di Beach Tennis e ti chiede di fare due scambi con te e magari una foto, come pensi di comportarti?
“Ma sai mi è capitato più di una volta dato che come sai, a Beach Tennis, ci gioco parecchio. Questa estate ho vinto un altro torneo di misto. Certo, accetterei volentieri a meno che non sia impegnata in altre cose. Mi sento abbastanza disponibile in questo e mi piace esserlo”.
Ti rifiuti di essere considerata una semplice doppista, ma forse proprio grazie al doppio sarai ricordata a lungo…
“Sì certo, quest’anno è stato fondamentale a livello di doppio. Un anno fa ero intorno alla sessantesima posizione ora sono numero cinque al mondo. Ovvio che a seguito di questi risultati mi senta più una doppista che una singolarista. Un anno fa, però, sarebbe stato tutto diverso. Di doppio non avremmo parlato. In realtà non mi sento affatto una doppista e spero di lasciare il segno soprattutto come singolarista. In singolare dipende tutto da te. Quello che mi ha fatto piacere quest’anno è aver vinto cinque titoli di doppio con cinque compagne diverse. Questo mi dà la sensazione di essere proprio io a fare la differenza. Se vinci una volta può essere un caso, due anche, però se vinci cinque volte con cinque compagne diverse non è più un caso. Soprattutto se poi vinci tornei come Roland Garros, Roma, New Haven”.
Hai deciso quale sarà la tua compagnia di doppio per il 2008?
“Sarà la Molik”.
Che caratteristiche deve avere la tua compagna di doppio, quella ideale intendo?
“Innanzi tutto mi ci devo trovare bene come persona. Non riuscirei a giocare in doppio, ad esempio, con una Sharapova, che non conosco ma con la quale non ho proprio feeling. Non che sia particolarmente antipatica, non sono nelle condizioni di poterla giudicare, ma per giocare in doppio ho bisogno di aver al fianco un’amica. Una ragazza con cui condivido tutto, anche al di fuori del tennis. A livello tecnico, invece, preferisco una compagna con gioco aggressivo che faccia anche serve and volley”.
A proposito di Sharapova, sei mai entrata in confidenza con lei? Che tipo è?
“No al massimo ci saluta negli spogliatoi, ma nulla di più. L’impressione che ho di lei, anche da quello che sento negli spogliatoi è che cerchi di vivere la sua vita, il suo mondo, senza dare molta confidenza alle sue colleghe. Non ha molte amiche nel circuito”
Mi capita spesso di leggere alcuni tuoi articoli… stai già pensando alla tua vita dopo il tennis?
“Ho tante strade quando finirò di fare la tennista. Quando sarò il momento sceglierò quella che mi piacerà di più. Questo è per me solo un hobby”
A proposito di hobby, a Linz ti sei dedicata all’arte culinaria ed hai già detto che ti piace stare ai fornelli
“Mi piace ma non ho il tempo per farlo. Però mi piace imparare. Il cuoco dell’Hotel della mia famiglia spesso mi insegna i trucchi del mestiere”
E se qualcuno cucinasse per te, ti piacerebbe?
“Sì, ma devo trovare l’uomo giusto che cucini per me”
Hai delle “manie” quando stai all’opera fra i fornelli?
“Mi piace mangiare molto semplice, evito i soffritti ed i cibi pesanti o grassi. Amo il cibo sano”.
Siete personaggi pubblici, trovi giusto che dobbiate rendere partecipe il pubblico della vostra vita sentimentale?
“Ognuno risponde in base anche a come è caratterialmente ed giusto che dica quello che si sente. Se altre mie colleghe non espongono il loro privato è segno evidente che non si sentono a loro agio. Il pubblico è giusto che accetti determinate scelte del personaggio che ama. Io non ho particolari problemi a parlare della mia vita privata. Momentaneamente non sono fidanzata per una scelta mia perché non c’è spazio in questo momento per una relazione stabile e duratura. Voglio cercare di dare in questi anni tutta me stessa al tennis e non mi lascio molti spazi per impegnarmi seriamente e innamorarmi”
Hai mai pensato di fare la modella? Ti saresti sentita a tuo agio?
“Mah, in questo periodo che sono stata ferma per problemi fisici ho avuto modo di propormi come modella. Ho fatto dei servizi per dei settimanali importanti come Chi e Gente che usciranno nel 2008. Ti posso dire che mi trovo bene in questi panni, mi piace. Anche se poi non vedo l’ora di tornare sul campo da tennis dove mi sento sicuramente più a mio agio. Me l’avevano proposto tanti anni fa a dire il vero, ma non ho mai preso con serietà questa possibilità. Ho già in famiglia una cugina che fa la modella, va benissimo così, lasciamo spazio a lei”
Hai indossato abiti da sposa come modella per la stilista Nina Voluta. Ma hai detto che quel giorno è ancora lontano. Pensi di sposarti un giorno?
“Sì sicuramente, mettere su famiglia è una cosa a cui penso. E poi, indossare quegli abiti è stata un’esperienza bellissima… Vi vorrei far vedere le foto ma non posso. Sono state acquistate dal settimanale Chi e Gente. Vi assicuro che sono degli scatti veramente fantastici!”
Dici di essere esigente con il tuo partner in doppio, lo saresti anche nella vita privata?
“Sono esigente su tante cose, non solo una. La principale è che mi deve fare sentire amata. Ogni giorno. Per lui devo essere la cosa più importante. E questo non è facile. Sono importanti anche le piccole cose nella vita di coppia. Se mi riferisco alla vita di coppia sai a cosa mi riferisco no?”
Quando ti affacciasti nel mondo professionistico ti sarai certamente presa qualche bella cotta per qualcuno. Ci sveli qualche tua passione segreta?
“A livello di bellezza mi piaceva molto David Wheaton, che fece anche semifinale a Wimbledon. Poi mi piaceva Pat Rafter. Questi due erano quelli che a livello fisico mi piacevano di più”
Dicesti di aver intrapreso la carriera di tennista grazie alla Navratilova. Ma ti sei mai resa conto che questa dichiarazione poteva far intendere qualcosa sul tuo orientamento sessuale?
“No, non ci ho mai pensato. D’altronde quando io avevo nove anni e guardavo la Navratilova in tv non pensavo di certo che fosse lesbica. La seguivo in televisione e mi appassionava guardarla per il suo modo di esprimersi dentro il campo. Non ho mai pensato a questo te l’assicuro. Io giudico una persona per quello che è non per chi frequenta”
L’anno scorso non volesti parlare di obiettivi, dicesti di provare a fare il tuo meglio per l’anno nuovo che era alle porte. Per il 2008? Stessa ricetta? Meglio non porsi obiettivi?
“La mia ricetta non è dire “vediamo” e prenderla alla leggera, la mia ricetta è non porsi obiettivi a livello di risultati. Non voglio dire, ad esempio, il mio obiettivo per il 2008 sarà quello di vincere una medaglia alle olimpiadi. Voglio solo dare il meglio di me stessa in più tornei possibili. Sappiamo benissimo che non è possibile tutto l’anno. Il nostro sport non ci consente di essere tutte le settimane al 100%”.
Hai lo stesso atteggiamento per la vita privata? Oppure hai degli obiettivi ben precisi?
“Il mio obiettivo principale è rimanere me stessa in ogni situazione. Credo che sia importante la semplicità in una persona. Anche se dovessi arrivare fra le prime 10 al mondo voglio rimanere la stessa persona che sono adesso e la stessa di cinque anni fa, quando non ero proprio nessuno”.
Hai dei rituali, prima di scendere in campo?
“Rituali no, cerco di focalizzare la tattica da seguire in campo. Spesso discuto la tecnica e gli obiettivi del match col mio allenatore, cerco di stare tranquilla. Un quarto d’ora prima dell’incontro mi scaldo a livello fisico per essere pronta sia mentalmente che fisicamente a dare il meglio”
Per concludere in bellezza… parliamo di scommesse e di corruzione. Siamo proprio sicuri che le maligne “ali” delle scommesse e della corruzione non abbiano mai sfiorato minimamente il tennis nel circuito femminile?
“Quello di cui sono sicura è che il fenomeno è inferiore rispetto al tennis maschile. Ma io non sono pronta a metterci la mano sul fuoco… Credo anche io comunque che nel circuito femminile ci sia un ambiente più sano rispetto a quello maschile. A me, ad ogni modo, non è mai stato chiesto di perdere o di vincere”.

Collegamenti sponsorizzati


18 Commenti a “Mara Santangelo si svela,
tra fornelli e tennis.
“Ho ancora problemi al piede,
rinuncio all’Australia”.
Per il doppio sceglie la Molik.”

  1. Nikolik scrive:

    Fantastica intervista, che ho gradito molto, molto densa di riferimenti personali e di interessanti curiosità, che ci fanno conoscere questa campiuonessa veramente da vicino.
    Interessante ciò che ha detto sulla sua famiglia, sulla Sharapova, sui suoi progetti, sullo stato di salute del suo piede, sul fatto che farà coppia fissa in doppio con la Molik.

  2. marcos scrive:

    egizio trombetta è intervistatore di alto lignaggio.

    mara è una persona molto preziosa.

  3. luca scrive:

    Bella intervista.
    De gustibus non disputandum est, ma la Santangelo è la front woman del tennis italiano. Evito confronti extratennistici con altre sue colleghe italiane : improponibili.
    Non so se abbia la voce da nobildonna, come riferito nel post, ma l’aspetto lo ha di sicuro.

  4. davide82 scrive:

    Intervista fantastica per una persona stupenda come Mara,
    grazie di cuore Egizio e sempre:

    Forza Mara!!

    Davide82 (Mara Santangelo forum)

  5. Stéphanie scrive:

    Great interview! Grazie Mara e grazie Egizio!
    Good luck for 2008 Mara! We’ll be there supporting you as always! Come back strong!

    From una tifosa francese

  6. Francesco da Lugano scrive:

    Complimenti Egizio, intervista di alto livello!

    Certo che, tennisticamente parlando, dobbiamo molto al Trentino Alto-Adige. Dopo Seppi, ecco la Santangelo.

    Dovremmo fare un po’ di revisionismo storico, a questo punto: dopo la prima guerra mondiale avremmo dovuto pretendere anche il Tirolo dall’Austria. Hai visto mai che quella parte alpina (da trento a Innsbruck) è una vera e propria fucina di talenti…. :)

  7. Francesco da Lugano scrive:

    Correggo

    La Santangelo è nata a Latina, ma vive a Cavalese (TN) :)

    Evidentemente la montagna fa bene….

  8. roberto commentucci scrive:

    Lo scorso anno al Foro Italico ho potuto constatare da vicino di cosa sono capaci le tifose francesi delle nostre azzure, Stéphanie e le sue amiche. Stavo assistendo, su un campo secondario, ad un match di doppio fra Sugiyama-Srebotnik, coppia collaudata, e le nostre Vinci-Garbin. Beh, sembrava non esserci storia, le nostre avevano ceduto netto il primo set, il pubblico assisteva distratto, rassegnato ad una sconfitta che pareva inevitabile. Il match è in dirittura d’arrivo, con le italiane che servono sull’1 a 5. Le nostre, ormai spacciate, lasciano andare il braccio, tirano a occhi chiusi, si aggiudicano qualche bel punto, le ragazze francesi continuano a fare un tifo d’inferno, le azzurre vincono qualche altro scambio spettacolare, recuperano un break, la gente si coinvolge, arriva sempre più pubblico dal centrale dove era finito il programma… In pochi minuti il campo 6 si riempie, diventa una bolgia, mentre le nostre tentano la rimonta.
    Per farla breve, la partita cambia completamente, il livello di gioco sale tantissimo, le nostre si gasano, la Vinci a rete inizia chiudere tutto, la Tax, fin lì deficitaria, si mette a tirare vincenti persino con il rovescio lungolinea. Si arriva al tie-break, le azzurre annullano un match point e portano la partita al long tiebreak decisivo, con le avversarie praticamente sotto shock. E le azzurre finiscono per spuntarla, tra il tripudio del pubblico, che guarda stupito quel gruppo di ragazze francesi, vere artefici dell’accaduto.
    Raramente mi sono divertito tanto in vita mia.

  9. anto scrive:

    Complimenti all’intervistatore, denoto una grande personalità, non si fà problemi a porre domande a 360°. Bravo!

  10. federico scrive:

    Penso che Mara abbia scelto una ottima compagna di doppio…
    Una giocatrice che ho visto a livelli eccellenti qualche stagione fa… poi deve essersi infortunata e non si è più ripresa…
    A livello di singolare penso che non ci siano grandi margini di miglioramento… ma va bene così…è una buona giocatrice.

  11. Elisabetta scrive:

    Bell’intervista , complimenti Egizio !
    In bocca al lupo Mara ,abbiamo bisogno di te!!
    Pettegolezzo off topic :
    Vaidisova-Stepanek ufficialmente fidanzati!? Ma non era una bufala???
    oddio l’amore è ceko….
    Sono basita..

  12. Francesco da Lugano scrive:

    Non farti ingannare dal look, Elisabetta. Stepanek è un vecchio marpione, con le donne pare si trovi a suo agio come a rete in volée…. :)

  13. angelica scrive:

    Di Mara Santangelo ho un ricordo al torneo di New Haven nel 2004.

    Gioco’ l’ultima match della giornata. Un doppio. Lei in coppia con la Russell perse 46 64 36 contro Molik-Serra. Quasi 2 ore di gioco.
    La partita finì tardi, erano quasi le 22.
    Con lei c’era anche il fratellino Matteo (credo avesse una decina d’anni)
    Al ritorno sul shuttle che andava al hotel, c’era un gran silenzio.
    Mara, pensando non ci fossero itlaiani a bordo, chiese al fratello ‘Bè Matteo, che dici del match? Come abbiamo giocato?’
    Riposta ‘Tu hai giocato bene’
    Il fratellino forse aveva gia’ capito le potenzialita’ di Mara. E non solo perchè era la sorella maggiore.

  14. Elisabetta scrive:

    Hai ragione anche tu Francesco..ma sono sconvolta dai 18 anni ( quasi 19 va bè) della bambina…
    Bè ci sa fare davvero niente da dire!!!!

  15. Fabio scrive:

    Bravo Egizio !
    Sei er mejo de tutti ! :-)

  16. egizio scrive:

    non so che dire. grazie a tutti! vorrei però sottilineare il fatto che si, la qualità delle domande è importante, ma lo è ancora di più la disponibilità che ha l’intervistato. Mara, ad esempio, ha una gran voglia di comunicare con gli altri. Si possono fare delle belle cose con lei. Sono convinto che nel dopo carriera, se lei lo vorrà veramente, potrà essere anche una brava giornalista

  17. zorromancino scrive:

    Bella intervista!!
    Unico peccato l’infortunio di Mara, che dovrà saltare uno Slam. Speriamo che come obiettivo per il 2008 sia la conquista di un posto nel Master di Doppio!!! Magari anche la convocazione per le Olimpiadi di Pechino !!!
    Migliori auguri di un buon anno tennistico.

  18. fabio scrive:

    Splendida intervista, ma Mara è davvero speciale.
    Bravissimo anche l’intervistatore.

    Il tennis italiano ha bisogno di queste persone, brave atlete/i con la testa a posto e purtroppo ce ne sono pochi (seppi, knapp, spero fognini…poi?). Il talento lo consegna il destino, ma il resto si può costruire (il fisico fino a un certo punto…), come ha fatto e continuerà a fare la nostra Mara

    SEMPRE FORZA MARA!!!!!!!

Scrivi un commento