Le pagelle di Marcos
US Open V° round

 
5 Settembre 2008 Articolo di Marcos
Author mug

Virtual Tour day12!

Tocca alla coppia Ferrero/Canè commentare una delle partite più divertenti di questa edizione degli Usopen. Murray e Del Potro lottano punto dopo punto, mettendo in mostra il meglio del loro repertorio.


Ferrero/Canè – Murray/Del Potro “Appena Del Potro perde un metro di campo, Murray subito: traaac…smorzatina!”

“Scambio straordinario: l’intelligenza di Murray ha avuto la meglio sulla potenza di Del Potro. 3 pari nel secondo set. Come si rompe questo equilibrio, Paolo?”. “Si gioca tutto mentalmente: il primo che molla non si riprende più. È un bellissimo incontro: ogni scambio si studiano sempre un po’ di più”. Sembra anche a me. Il primo set l’ha vinto Andy al tie break, dopo essersi fatto recuperare dal 4 a 1 iniziale. Ho l’impressione che lo scozzese non chiuda alla prima palla utile, ma che il suo intento sia quello di colpire ai fianchi il rivale, fiero d’una tattica impostata sul picchiare ogni palla, per vedere l’effetto che fa. Nella lettura del match, sono in sintonia con Canè: “Murray è lì che aspetta e gli fa tirare i colpi, come fa il pugile nell’angolo: lo aspetta e, appena accorcia, spinge…oppure, aspetta il suo errore, facendolo giocare ancora. Per giocare così, devi essere in una grande condizione fisica, sennò ti battono. È il massimo del tennis, per me: giocare in difesa, giocare lungo, cambiare il ritmo, muovere l’avversario. Ogni tanto, infatti, devi far respirare il braccio: non puoi far solo a manate, come fa Del Potro. Ecco…guarda: lungolinea, back e smorzata! Non c’è tennis migliore di questo. L’altro, quando deve tirare il vincente, sembra che debba spostare un camion: a Murray le palle scorrono via apparentemente senza fatica”. Gli vorrei mandare una mail, ricordandogli gattone Mecir, ma, quando m’incollo al divano, con difficoltà riesco ad alzarmi.

A fatica, l’argentino tiene il servizio e si porta sul 4 a 3. “Ha capito tutto, Murray: ogni tanto, Del Potro non usa a sufficienza la testa”, Ferrero commenta così un’ottima intuizione di Andy, che si butta sul lato giusto e passa il rivale con un gran dritto. Lo scozzese insiste con palla corta e pallonetto vincente: “L’ha fatto arrabbiare, adesso: è la quinta volta che glielo fa!”, divertito Paolino. Con una stupenda accelerazione di rovescio lungolinea, Murray pareggia i conti: 4 pari. “Appena Del Potro perde un metro di campo, Murray subito: traaac…smorzatina!”, Canè utilizza tutto il suo vocabolario, ed anche più, per spiegare l’estro britannico. Juan Martin non si commuove e, a furia di bordate, conquista il 5 a 4. Tra palle break salvate, palle corte e fiondate, HawkEye e calici amari, break scozzese e controbreak argentino, i duellanti, come nel primo set, si presentano sulla linea di partenza del tiebreak. Federico inizia: “Inversione dei ruoli: Del Potro in difesa, con Murray che attacca. 2 a 0 per lo scozzese”. Paolino continua e sfida il destino: “Che due pallate che ha tirato Murray! Guarda che ho scritto sul bigliettino come va a finire…dopo te lo dico”. L’argentino cerca di abbattere la rete con due legnate un po’ troppo basse, poi, schianta la racchetta a terra, disgustato: 4 a 0 sotto. Finalmente mette a segno un gran punto: “Ehi!! Prodezza di Del Potro!”, che recupera l’ennesima corta e chiude con un passantino rovescio in diagonale: 5 a 1. “Altro regalo! 7 punti a 1, il tie break. Andy Murray è due set a zero su Juan Martin Del Potro”. Paolino aveva scritto sul bigliettino che lo scozzese avrebbe vinto per 7 a 3: non ha sbagliato di molto. “Il campione…”, spiega, “…deve reagire subito, dopo aver subito il break al dodicesimo gioco”.

Nel primo gioco del terzo set, sul 4000 per lui, Murray chiede un improbabile HawkEye. Gli servono due trenette al pesto: forse, poteva evitare. I tennisti non smettono di giocare ad altissimo livello, ciascuno col suo stile: Andy sembra trovare l’allungo definitivo. “E se ne va il dritto di Del Potro: break per Murray. 3 a 1!”. “Se ne va anche la racchetta…”, aggiunge Canè, commentando un gestaccio argentino. Andy gioca il quinto gioco come peggio non si può e restituisce immediatamente il break al rivale, che approfitta subito per portarsi in parità: “Il controbreak gli ha fatto molto bene: 3 pari!”, conferma Ferrero. Canè commenta il settimo: “Qui, è Del Potro che fa il tergicristallo…”. Murray trova geometrie perfette e si porta sul 4 a 3. Durante la pausa dei dispari, mentre il medico lo sta massaggiando alla rotula sinistra, l’argentino mangia con gusto una banana e ridacchia divertito: sta pensando, probabilmente, all’incredibile striscia vincente, che non lo vede sconfitto da ventitré incontri consecutivi. La musica di Joe Jackson incanta lo stadio: rispetto al sirtaki dell’altro giorno, così godibile sulle spiagge di Milos, così assurdo a Flushin’ Meadows, il dj ha fatto passi da gigante. “Arriva scarico Del Potro…e si mangia la pallina!”. Poi, si mangia le unghie per un doppiofallo. Poi, i gomiti, per un cross rovescio uscito di un paio di metri: 1540. Con gran coraggio, tirando le seconde come s’usa tirare le prime, Juan Martin raggiunge il 4 pari.

“Il passante di Del Potro: straordinario!”. Murray butta un rovescio in corridoio: 0040. “Partita che sembrava finita…”, considera Paolino. E, invece, no: break argentino, 5 a 4 e servizio. Dopo tre ore di gioco, Juan Martin chiude col dritto e s’aggiudica il terzo set per 64. Per evitare fastidiose piaghe da decubito, mi alzo dal divano, vado a bere, spengo il pc in studio perché sento che sto per addormentarmi, cambio la piastrina della zanzara, non entro in altri particolari, torno al posto e trovo i campioni sul due pari, ma con break argentino, subito restituito. “Bisogna mettere il contachilometri ai piedi di questi due: ne han fatta di strada, eh?”, Paolino inizia a stupirsi della forza fisica dei due contendenti. E insiste: “Mammamia…ne avranno fatti quaranta di punti così, da quindici scambi ciascuno!”. Il quinto, al servizio Murray, è un game lunghissimo, pieno di palle break annullate: “Game straordinario, questo!”, Ferrero non sta nella pelle. “Ogni punto sembra un match point!!”, s’esalta Canè. Non riesco ad addormentarmi: i due giocano come se avessero appena iniziato! Finalmente, Andy tiene il servizio, ma, nel game successivo, Del Potro lo raggiunge: “Intensità massima! Nessuno dei due ha mai mollato!”, sbotta Paolino, certificando il 3 pari.

“Sta perdendo un po’ di colpi Murray, eh?”. “Scappa il rovescio allo scozzese: 0040, tre palle break!”, avverte Ferrero. Juan Martin non si lascia scappare l’occasione: 4 a 3 e servizio. “Se vanno al quinto…”, penso tra me medesimo, “…la registro: è troppo bello questo match!”. Macchè: “Straordinaria difesa di Murray…e arriva l’errore di Del Potro: per la seconda volta nel quarto set, Andy ottiene il controbreak…4 pari!”, Federico è molto divertito e ne ha ben donde! “Ha avuto ancora la forza fisica di giocare scambi senza fretta”, commenta Paolino, molto ammirato. Andy, sull’onda dell’entusiasmo, tiene il servizio a zero: Juan Martin sembra stravolto, ma, dopo la pausa, inizia il decimo game menando colpi precisi e potenti. Io, che, francamente, faccio fatica ormai a prendere appunti, mi domando dove diavolo prendano le energie, questi diavoli. “Nel momento difficile, Del Potro gioca l’uno-due senza pensare”: e stanno tutte dentro, Paolino! Anche l’argentino, così, tiene il servizio a zero: 5 pari. L’undicesimo game regala ancora vantaggi: ormai sono quasi solo righe e, con l’ace, Murray si porta sul 6 a 5. “Più di così non si può tirar forte; più di così non si può giocare con le variazioni. Gran match, veramente!”, Canè si complimenta ancora. Juan Martin inizia a cedere: “A due punti dal match, Murray!”, esclama Ferrero. E continua: “Bravo, bravo, bravo! Come s’è salvato Del Potro!”, con un pallonetto meraviglioso, respinge un attacco aggressivo del rivale, poi, spinge col dritto fino ad ottenere il punto. “Sarebbe stato un diagonale vincente…e, invece, s’è fermato sul nastro: 2 match point per Andy Murray!”. Con un ottimo slice esterno, Juan Martin salva il primo. Nel punto successivo, però, deve capitolare: “E’ largo…è largo il passante rovescio di Del Potro: la porta a casa Andy Murray! Partita straordinaria! Lo scozzese si conferma un grandissimo lottatore”. Paolino riconosce anche i meriti dell’argentino: “Abbiamo scoperto un altro campione: sicuramente torneremo a parlare di Del Potro. Adesso, Murray si deve riposare. Tra due giorni è in campo per la semifinale”. Il tennis è una cosa meravigliosa!

Ferrero: 7/8
Canè: 7/8
Murray: 9
Del Potro: 8

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12 Commenti a “Le pagelle di Marcos
US Open V° round”

  1. chinaski scrive:

    Uh. Ed io che mi perdo simili gemme. Sagaci e competenti. Seguo le partite per metà tra urletti di esaltazione di vezzose (posseggo una fervidissima immaginazione) fanciulle cinesi, e per metà tra cantilene inespressive di competentissimi (immagino pure qui) commentatori arabi. Mi accontento del suono delle pallina, e certe volte non è un male. Se penso all’accoppiata magica Tommasi-Clerici, mi vien da piangere per la malinconia. Domanda seria per Marcos. Sarà possibile risentirli ancora in coppa?

  2. Roberto P. scrive:

    Sinceramente, ultimamente, apprezzo di più le telecronache di Federico Ferrero e Jacopo lo Monaco che quelle della storica coppia Tommasi - Clerici, che ormai sono diventati abbastanza ripetitivi, e hanno perso un po di verve.

  3. marcos scrive:

    credo che tommasi e clerici si ritroveranno a montecarlo, l’anno prossimo.
    a meno che gianni non voglia fare un salto a parigi per il prossimo master series.

    rino potrebbe rispondere con maggior sicurezza…ma credo sia molto indaffarato, in questo momento!

  4. chinaski scrive:

    Grazie Marcos lo chiamerò appena possibile per sapere (va beh). Roberto.P, ognuno ha le sue preferenze. “De gustibus…” disse uno che poi ricoverarono in un centro di igiene mentale.

  5. Alex da Livorno scrive:

    @ chinasky

    Io credo non sia giusto osannare la coppia Tommasi-Clerici come la migliore del presente:
    ai tempi (io li seguo da 20 e passa anni..) erano grandissimi,
    ma adesso quello che dovevano dire l’hanno detto, e con le storielle dei baroni e di Federer non sa giocare il passante di rovescio (si vadano a vedere gli ultimi match dello svizzero!) hanno anche un pelino rotto…
    O con la storia che non si possano paragonare i campioni del passato: ma se loro si sono fossilizzati a Kramer, Lever, Van Cramm…?

    Oltretutto conta i minuti di cronaca dove non si ode parola…

    Roberto P. ha perfettamente ragione, almeno su Jacopo Lo Monaco: attualmente è il più bravo, tecnicamente preparato, simpatico, attento al match, dà il giusto spazio al “gossip” e risponde di PERSONA alle mail!

    Tutto questo senza nulla togliere a 2 storici personaggi della telecronaca del tennis, che io ho amato e continuerò ad amare e stimare.

    Caro Chinasky, io credo che tu veda in loro l’ombra degli antichi fasti, e ti capisco, perchè come coppia resterà insuperabile, ma l’età ha scalfito anche loro, amico mio!

  6. chinaski scrive:

    @ Alex

    Ciao Aex. Non volevo farne una polemica. E nemmeno dare le mie opinioni per verità assoluta. Anche io li seguo da vent’anni, e mi attaccavo all’antenna per poter captare capodistria, all’epoca. Semplicemente continuo a preferire Clerici e Tommasi. Forse non sono al passo coi tempi, e sicuramente, dal punto di vista tecnio avrai ragione. Ma ripeto, è solo una mia preferenza, da nostalgico ed osservatore. Nulla più.
    Poi io non faccio molto testo. Sono anche pazzo, tra le altre cose. Vado a vedermi la semifinale, sperando che o svizzero mi faccia “erigere” tra le volgari mutande, come un tempo. Ciao.

  7. Alex da Livorno scrive:

    @ Chinasky

    Lo so che non volevi essere polemico, e se fai caso avevo capito della tua nostalgia, perchè la condivido!

    La tua opinione non solo è rispettabilissima, come devono esserlo tutte, ma è anche fondata sulla reale “grandezza” della coppia di… fatto (Clerici l’ha definita semi-gay con la disapprovazione di Rino!).

    Devo poi dirti che li ho visti di persona al TCL di Livorno anni fa per la Davis, e ne ho notato il reale ‘invecchiamento’… La cosa mi ha turbato non poco, perchè dà la misura dell’intransigente scorrere del tempo…

    Io comunque mi diverto tutt’ora mltissimo ad ascoltarne aneddoti e battute, e fino ad un paio d’anni fa ero come te!
    Semplicemente adesso preferisco ascoltare Jacopo, mi piace la sua obiettività sui vari campioni ed il suo equilibrio.

    Un saluto affettuoso da uno che è pazzo almeno quanto te…

    PS: per la semi sono fiducioso, ma non so se avrò il coraggio di guardarla live…

  8. marcos scrive:

    la pregiatissima tommasi/clerici interpreta il modo di far telecronaca in modo assai diverso, rispetto alle altre coppie. è difficile paragonare il loro commento, ricco di aneddoti e di rimandi, a quello dei loro colleghi di sky o di eurosport. l’antico feeling tra i due regala alla cronaca un sapore irripetibile: per loro è un gioco stare insieme a chiacchierare di tennis.
    possono permettersi pause e ricordi e non è necessario che siano sempre ben aggiornati sul tennis che si gioca nei tornei minori. la tommasi/clerici continua il suo romanzo, senza vincoli: a quattromani hanno scritto e continuano a scrivere le pagine più belle del tennis televisivo. talvolta sono fuori forma, altre volte, soprattutto quando i grandi tornei sono nelle fasi più calde, ritrovano la verve dei tempi migliori.

    per gli altri, commentare il tennis è una professione: lo monaco è uno dei migliori, quanto ad applicazione, a conoscenza dell’attualità ed a conoscenza del gioco del tennis. è in grado di reggere la cronaca da solo, senza necessità di spalla tecnica: non è da tutti.

  9. Alex da Livorno scrive:

    @ Marcos

    Ciao Marcos.

    Io condivido in pieno le tue affermazioni, infatti, come già scritto, ritengo Rino e Gianni la migliore coppia della storia del tennis commentato…

    Jacopo invece è un grandissimo anche singolarmente, ma una spalla adeguata, che costruisca una leggenda come quella del mitico duo, non gli è ancora stata trovata (e forse mai lo sarà…).

    Dico solo che attualmente le pause ed i ricordi eccedono, e talvolta anche il commento tecnico si distorce un pò, diventando immotivatamente intranigente nei confronti soprattutto di Roger.
    Pensa a quando si ostinano a dire che non sa giocar di volo, che non ha posizione a rete… e soprattutto che NON SA GIOCARE il passante di rovescio!

    Assurdo, perchè si sono fossilizzati sul match di Roma con Stepanek, dove non aveva di gambe!
    Dopo aver visto le ultime esibizioni si dovrebbero ricredere, non credi?

    Cmq non voglio essere frainteso: io vorrei fossero eterni, e risentire per sempre perle di Gianni come quella di voler essere una pallina per essere “accarezzata” dalla volè di McEnroe….
    Ma eterno non è nessuno, nè John, ne Roger, nè il barone Van Cramm, nè tantomeno io, tu o loro due…

    Saluti.

  10. chinaski scrive:

    @Alex

    Ciao Alex e Marcos, quella sulla volè di Mac è stata una gemma. Una delle tante. Comunque “nessuno è eterno”, fino ad un certo punto. McEnroe continua a sgambettare ed accarezzare la palla, giocando una dozzina di tornei l’anno. Ad Aprile, al champions series di Boston, ha messo in riga Sampras. Courier, e Kriekstein in finale. Purtoppo a Newport è stato squalificato per ingiurie. Scherzi a parte, questo blog, riesce a far vivere bene il tennis a chi non ha sky, e riesce a raccapezzarsi a tratti, con esotici ed avventutosi streaming. Visto che c’è tutto, ma davvero tutto il tennis mondiale, un “linkino” sul circuito dei vecchi campioni della racchetta, non ci starebbe male. Anche perchè, ogni tanto riescono a divertire più di un Karlovic-Monfils.
    Saluti

  11. Roberto Commentucci scrive:

    Certo, Tommasi e Clerici hanno i loro begli anni. Però hanno ancora una notevole, forse ineguagliabile, capacità di valutare sul campo i rapporti di forza, le prospettive future, le potenzialità e le possibilità di carriera dei giocatori. Insomma, nonostante siano ormai quasi “il passato” di questo sport, hanno una notevole capacità di predire il futuro.

    Se non ci credete, leggete qua, e avrete la prova delle attitudini di veggente del Vecchio Scriba.

    http://www.federtennis.it/upload/81987276.pdf

    Historia magistra vitae.

  12. Alex da Livorno scrive:

    @ Roberto Commentucci

    Ribadisco anche a te il mio “amore eterno” per la grande accoppiata, ma….

    predire Serenona vincente contro la “regina senza regno” Jankovic sul cemento non è poi questa grande impresa, caro Roberto!

    Io, nella mia umile dimensione di appassionato, dopo la semi contro Hewitt nelle ATP finals 2002, ho predetto Federer n°1 nell’arco di un anno e mezzo più relativa distruzione dell’australiano negli scontri diretti…

    E, sebbene neanche questa fosse chissa quale “oracolizzazione”, era senz’altro meglio di quest’ultima sulla vittoria della Williams ‘cicciona’.

    Sono anni che Gianni le adora entrambe, era ovvio elucubrasse così!

    Cmq, lunga vita ai ‘pax’ Gianni e Rino!

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