La delusione di Volandri è la nostra
“Non siamo partiti alla pari”.
Era il nono “ottavo” per Robredo.
Lo spagnolo:”Contro Federer correrò molto”.
Tax: “Punteggio troppo severo”
Telespettatori inferociti

 
3 Giugno 2007 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

La delusione di Filippo Volandri è quella di tutti noi. Anzi, lui tutto sommato resta giustamente fiero del suo Roland Garros, quando ti dice “Ho perso dal n.9 del mondo, non dal primo che passava di qui…ho fatto un buon torneo, battuto gli avversari che dovevo, vinto un match al quinto e rimontando contro un Ljubicic che è n.7 e un ex semifinalista qui. La differenza con Santander (dove a Robredo aveva lasciato 7 games…e oggi è stato lui a farne solo otto, perdendo nove volte il servizio e mettendo a segno appena 3 dritti e 3 rovesci vincenti, quando con Ljubo aveva messo a segno 32 vincenti…;nota di UBS), è che lì eravamo partiti alla pari, mentre qui io avevo sulle gambe le quattro ore con Ljubicic e lui aveva giocato un’ora e mezzo con Tipsarevic…Mi spiace, perché non si arriva sempre negli ottavi e magari non ti capitano troppe volte certe opportunità”.
Appena finisco queste righe e se ci riesco, vi metterò anche l’audio esclusivo registrato con Filippo, ma se Volandri alla fine è forse relativamente dispiaciuto, io invece sono proprio stufo di non avere nemmeno quest’anno un italiano nella seconda settimana d’uno Slam, quando ci avevo fatto la bocca. Rino Tommasi, scendendo le scale del Suzanne Lenglen, vedendomi sconsolato, mi ha detto: Caro Ubaldo, abbiamo sbagliato sport!
Premesso che capisco bene anche la delusione dei telespettatori italiani che non hanno potuto vedere un solo punto, una sola palla degli incontri degli italiani in ottavi perché la programmazione di Eurosport non l’ha consentito _ ma non è colpa di Eurosport, canale pan-europeo, ma semmai di Sky che ormai avendo acchiappato gli appassionati di tennis fra i suoi abbonati, non se ne cura come dovrebbe (e come farà invece per la F1 alla faccia del superato discorso “per noi o esclusive o niente”) _ osservo anche che quella gran banalità che sembrano dire spesso i tennisti quando rispondono alle nostra domande “Ogni partita fa storia a sé”, corrisponde alla verità.
Io che avevo visto Volandri a Santander oggi mi stropicciavo gli occhi a vedere l’esatto rovescio, con Filippo sotto 6-1,4-0 con Robredo, poi 5-1 fino a quell’unica reazione che mi ha fatto sperare in un rovesciamento della situazione, cioè fino al 5 pari. Ma lì, e spesso accade purtroppo quando si realizza una rimonta, Filippo si è rilassato quel tanto che basta: un doppio fallo all’avvio, tre dritti buttati via, tanta fatica sprecata, 7-5 per Robredo e altri quattro games di fila per lo spagnolo per il 6-2,7-5,6-1 finale.
Aggiungo, infine, che però mentre per Volandri questo era il primo ottavo di finale di uno Slam, il suo coetaneo spagnolo di ottavi di finale ne aveva già giocati 8 e due volte era già giunto nei quarti qui a Parigi. Forse allora, influenzato anche dalle tre precedenti vittorie di Filippo con Robredo, ho peccato anch’io di entusiasmo…patriottico. Negli Slam, per andare avanti, bisogna avere gran fisico, gran solidità di testa e un po’ di fortuna(intendo come tabellone, come avversari). Robredo ha tutte e due le cose e ha avuto anche la terza. Volandri forse pian piano se le farà. Oggi in comune avevano solo lo sponsor, Tacchini (ahinoi venduto ai cinesi, non so se per intero o meno), la maglietta con quella spallina arancione e l’orribile striscia orizzontale storta, i pantaloni neri, la bandana bianca, le scarpe azzurre.
Mentre di Volandri-Robredo non ho perso un solo punto, di tax Garbin, confesso, non ho visto nulla. Per farlo avrei dovuto fare come Gianni Clerici che ha preferito vedere i due match in tv (non è uno scoop-denuncia, perché lui stesso mi ha già detto che lo scriverà nel suo pezzo per Repubblica…), ma onestamente sul match di Tax non mi facevo nessuna illusione. La Vaidisova, sia detto senza offesa, è di un’altra categoria, in condizioni normali. Piuttosto ho saputo, e da Rino Tommasi, e dal prof.Laser che per Tax nutre un affetto particolare, che Tax era nervosissima e non ha fatto che smoccolare fin dall’inizio. “Incomprensibile” mi ha detto Parra, stamani era così calma.

Intervista a Tathiana Garbin
Tathiana Garbin non è riuscita a ribaltare il pronostico che la vedeva sfavorita contro Nicole Vaidisova, numero 10 del ranking Wta. La ceca ha vinto in due set: 63 61. “Onestamente mi aspettavo una Vaidisova più forte - racconta - nonostante il punteggio finale i game sono stati tutti combattuti. E’ un punteggio tropo severo”. Come all’inizio del secondo set, quando ha ceduto due giochi, il secondo e terzo, in cui era in vanaggio 40-15. “Il problema è che ho commesso troppi errori non forzati - ammette la veneta - probabilmente sono stanca. Negli ultimi tornei ho giocato tantissimo arrivando in fondo anche nel doppio”. Resta comunque il bilancio positivo: è numero uno d’Italia, a un passo dalle top venti, ha centrato al Roland Garros i primi ottavi di finale in carriera in un torneo dello Slam. Una stagione sinora da protagonista: “Intanto ho sfatato il tabù che mi vedeva sempre fuori al terzo turno negli Slam - sottolinea - ora mi fermo qualche giorno e riposo. Poi inizia la stagione sull’erba, vado prima a Eastbourne e poi a Wimbledon. Non è la mia superficie preferita ma proverò a fare qualcosa di buono”.

Ecco le fasi salienti della conferenza stampa di Tommy Robredo (trad. a cura di Riccardo Bisti)

Vorrei sapere se sei già proiettato verso il tuo prossimo match, che ti vedrà impegnato con Federer.
Adesso ho bisogno di pranzare, poi inizierò a pensare al prossimo incontro. Attualmente ciò che conta è godersi questa bella vittoria, poi si penserà al resto.

Farai qualcosa di particolare per contrastare Federer?

Federer non è l’unico ragazzo del circuito. Ma quando ci devi giocare, beh, è normale avere in mente un piano di gioco. Però bisogna fare una cosa alla volta. Ora voglio stare in pace e godermi quello che ho fatto. Domani o dopodomani inizierò a pensare al match con Roger.

Che dici della vittoria di oggi? Oggi è stato simile a vincere un match di Coppa Davis.

E’ stata una vittoria molto importante, come è sempre importante raggiungere i quarti di finale in una prova del Grande Slam. Volandri mi aveva battuto in Coppa Davis, ed era stato molto doloroso perchè è stato in Spagna, in casa. Oggi ho giocato un gran tennis, sono contento di aver raggiunto i quarti e del modo in cui ci sono riuscito.

Anche il risultato fa capire che hai giocato bene. Che dici invece del tuo avversario? Come ha giocato?
Potrei dire che tatticamente è stata una buona partita. Ha giocato bene fin dall’inizio, ma io giocavo meglio. Nel secondo set gli ho concesso molte più chance. Forse all’inizio non era al massimo, ma è vero che veniva da un duro match di 5 set. Tuttavia io sono proprio contento di come ho giocato.

Non è strano che in un match i due avversari siano vestiti nello stesso modo?
E’ stata una coincidenza. Un completo è blu, l’altro è arancione…abbiamo optato per lo stesso. E’ stato divertente, ma la gente sapeva distinguerci.

Hai giocato contro Federer in Australia. Gicoare qui, sulla terra rossa, cambierà le cose?

Cambia un bel pò. Vedremo sul campo. Ma gioco contro il numero 1 del mondo e dovremo pensare al mio gioco, alla mia strategia. Quando gioco contro di lui devo essere al 100%. Sarà un match fisico e dovrò fare di tutto. Correrò da una parte all’altra del campo.

Quest’anno c’è qualche differenza rispetto al passato, come la velocità della palla, i campi più duri, la variabile atmosferica. Che puoi dire in merito?

E’ vero che la palla è molto vivace, e quando c’è il sole prende molto spin. Questo è qualcosa che mi piace. Ma posso dire che oggi il campo era veloce perchè bollente. C’era il sole. Due giorni fa era molto diverso. Non piove proprio da due giorni. Mi piacevano le condizioni di oggi. Poi ho vinto, e questo è positivo.

Ed ecco le prime dichiarazioni di Nicole Vaidisova:(traduzione a cura di Gianluca Comuniello)Q. Oggi sembrava di essere in Florida, doveva essere gradevole. Probabilmente preferiresti tenere le tue percentuali di servizio un po’ più alte, ma sembri molto a tuo agio con il nuovo movimento del servizio. E’ un’impressione giusta?
NICOLE VAIDISOVA: Sì è così. Lo scorso anno ho avuto qualche problema alla spalla, così con il mio team abbiamo studiato la maniera migliore per rendere il movimento meno stressante. Penso stia funzionando: ho la stessa velocità, le stesse percentuali e non ho più avuto guai alla spalla.

Q. Che tipo di programma ha ideato David Hogarth, uno dei migliori allenatori nel circuito femminile, per migliorare la tua velocità laterale?
NICOLE VAIDISOVA: Conosce il mio fisico meglio di chiunque altro. Sa di cosa ho bisogno e conosce i metodi giusti per rendere l’allenamento interessante oltre che utile.

Q. Ti senti più veloce nei movimenti laterali adesso?
NICOLE VAIDISOVA: Penso di non aver problemi, in particolar modo oggi. Penso di essere stata più veloce della mia avversaria, anche nelle scivolate. Mi sembra di migliorare sulla terra battuta: per alcuni è una superficie dura da digerire, ma a me piace.

Q. Hai un anno di più rispetto alle semifinali dello scorso anni. Il tuo gioco sembra più saggio. E’ tutto dovuto al fatto di aver raggiunto i 18 anni?
NICOLE VAIDISOVA: Cerco di imparare qualcosa ogni anno. Di solito cerco il colpo definitivo. Ma sulla terra sto cercando di aspettare un po’ di più, di tenere la palla in gioco ed evitare l’errore. Ci sto lavorando e credo il lavoro stia pagando.

Q. C’è un modo per descrivere la meticolosità di tuo padre nell’allenarti?
NICOLE VAIDISOVA: Il vantaggio con lui è proprio che è mio padre: mi conosce meglio di quanto chiunque potrà mai fare. Ed è molto paziente, che con me è una dote importante. Ci mette tutto l’impegno possibile, ho molta fiducia in lui.

Q. A volte capita che queste relazioni sportive fra genitore e figlio non funzionino, perché c’è bisogno di una distinzione fra la figura di genitore e quella di allenatore. Come fate a trovare un equilibrio?
NICOLE VAIDISOVA: Non stiamo tutto il tempo insieme. Fuori dal campo, ognuno ha le sue cose. Lui è molto differente da me, non parla molto, mentre a me piacer fare casino. Quindi ci bilanciamo, abbiamo affinato il nostro rapporto in modo da evitare grossi contrasti.

Q. Se tu dovessi incontrare la Jankovic al prossimo turno, per ipotesi, cosa faresti per evitare che vada come agli US Open?
NICOLE VAIDISOVA: Beh, qui non ho grandi pressioni, perchè è un pò che non gioco. Sono i miei primi match importanti da almeno un mese, quindi mi godo semplicemente il fatto di essere in campo, di colpire la palla senza sentire dolore. Mi godo la sensazione di non dovermi preoccupare del mio polso. Jelena sta giocando alla grande. Ha vinto a Roma, è sotto l’attenzione di tutti. E’ una grande giocatrice e se giocherò contro di lei spero sia un bel match, nel quale cercherò di divertirmi.

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16 Commenti a “La delusione di Volandri è la nostra
“Non siamo partiti alla pari”.
Era il nono “ottavo” per Robredo.
Lo spagnolo:”Contro Federer correrò molto”.
Tax: “Punteggio troppo severo”
Telespettatori inferociti”

  1. Stefano Grazia scrive:

    io credo sia semplicemente una questione di when the going gests tough, the tough gets going ovvero quando il gioco si fa duro,i duri cominciano a giocare…

  2. Stefano Grazia scrive:

    E preciso, prima di prendermi gli insulti di Freddo,Torzillo,Roberto & Co: lo dico senza minima intenzione di offesa e con grande rispetto (per es, quando i nostri campanilisti insultavano i nostri eroi di Davis Cup io li difendevo e non solo perchè son bastian contrario: è che ognuno fa quello che può, ha la cilindrata che ha…io credo che Volandri & Co debbano essere apprezzati per quello che sono, magari averne altri 4 o 5…Il problema è che per entrare nei top 20 (e fare molti quarti negli Slams) forse ci vuole qualcosa di più che non puoi darmi tu,(citando Battisti: ma come un aquila può diventare aquilone….)

  3. Luigi scrive:

    Non capisco tutta questa sorpresa, detto senza offesa. Diciamocela tutta: Volandri a Roma è stato bravo, ma anche molto, molto, molto fortunato. Infatti, quando ha incontrato un giocatore che non aveva la luna storta (Federer, Berdych) o malesseri fisici (Gasquet) le ha prese sonoramente (Gonzales in semifinale). A Parigi tutti esaltati dalla vittoria contro un Ljubo che quest’anno, sopratutto sulla terra, sta ampiamente deludendo. Quindi la sconfitta contro un giocatore come Robredo non mi sorprende per nulla.

  4. Enrico86 scrive:

    Caro Ubaldo, fa bene a dare risalto al vergognoso trattamento che la nostra pay-tv riserva al tennis e ai suoi abbonati che pagano 50 Euro al mese di abbonamento. Da semplici abbonati non si può far altro che telefonare, mandare e-mail, minacciare disdette, ottendendo però in risposta promesse che puntualmente si trasformano in menzogne.

    Leggendo il suo articolo si vede che è scritto di getto poco dopo il termine dell’incontro di Volandri: in effetti a caldo i pensieri suoi e di Tommasi sono stati gli stessi che sono balenati nelle menti di tutti gli appassionati italiani. Le premesse per arrivare presto a questa benedetta seconda settimana ci sono tutte: intendo che gli altri anni quando ci trovavamo a fare il bilancio una volta usciti tutti gli italiani, non era facile trovare motivi di consolazione. Quest’anno per la prima volta ce ne torniamo da Parigi carichi di speranze per Bolelli, Fognini, Knapp e, più a lunga scadenza, Trevisan e Fabbiano: finalmente non più un solo giocatore su cui riversare tutte le nostre speranze. Sono sicuro che stavolta non avremo soltanto dei Tieleman o degli Sciortino, con tutto il rispetto.

  5. Giovanni scrive:

    Peccato per entrambi…in compenso io mi posso ritenere fortunato:sono riuscito a vedere gli ultimi 2 game del secondo set su cctv 5…benedetto streaming…

  6. Freddo scrive:

    Garzia nei 20 Filippo ci puo’ andare tranquillamente, basta dare un’occhiata al suo ranking e ai suoi 18 best results. Ha ancora un paio di mesi in cui no gli escono punti poi ha da difendere due semifinali Atp, una vittoria ed una finale. Sono buoni risultati ma visto il livello attuale di Filippo c’e’ da sperare in qualcosa di meglio nei prosimi mesi e considerando che fra 8 giorni sara’ 27 del mondo…Insomma Stefano al di la’ di tutto mi sa che i calcoli li stai sbagliando…
    Sul fato che poi Robredo sia in assoluto piu’ forte, lo dicono le classifiche quindi c’e’ poco da dire…Io comunque ho visto il match in streaming non era il miglior Filippo mentre Robredo ha giocato benissimo insoma non baserei al giudizio su un giocatore su un solo match anche se importante…perche’ ci sono buoni risultati e cattivi in una stagione e tutto sommato io direi che c’e’ da essere sodisfatti da gli ultimi risultati di Filippo ed in assoluto dei nostri tennisti…basta pensare solo a 5 o 6 anni fa….per capire che stiamo crescendo!

  7. Enzo Cherici scrive:

    Sono d’accordo con Stefano Grazia: “quando il gioco si fa duro,i duri cominciano a giocare…”. E se il buon Filo non è mai arrivato ai quarti di uno slam un motivo ci sarà…(tra l’altro credo sia anche la prima volta in ottavi).
    Ha fatto un buon torneo, ma niente di eccezionale. Ha superato i primi due turni bene (e volevo vedere che riusciva a perdere), ha fatto una splendida partita con Lijubicic, che pero’ non scordiamolo, non è uno specialista. Lo scorso anno è arrivato in semi, sfruttando l’ecatombe che gli si era aperta nel tabellone. Ho sentito Bertolucci su Sky dire che Volandri è tra i primi 5 del mondo su terra. Non sono d’accordo. Uno che non ha mai (mai!) superato il quarto turno a Parigi non può essere considerato tra i massimi specialisti. Nadal, Federer, Nalbandian, Davydenko, Robredo (come s’è visto oggi), Acasuso (come s’è sempre visto), Moya, Ferrer, Ferrero, Andreev, Nieminem…secondo me sono migliori. Più costanti. Poi nella singola partita batti anche Federer, ma i valori assoluti sono un’altra cosa. Mi spiace scrivere queste cose, ma ahimé è quello che penso.
    Buon tennis a tutti!

  8. roberto scrive:

    Rassicuro Stefano. Non ho alcuna intenzione di insultarlo. Mi limito a dire che anche questo torneo ha confermato che il tennis italiano è in ripresa. lo dicono i 18 giocatori che avevamo nel main draw, i due giocatori arrivati in ottavi di finale, lo dice il gran torneo della Knapp e lo confermano le buone prestazioni di Mara Santangelo, di Simone Bolelli, di Fabio Fognini e di Flavio Cipolla. Lo ripete infine, tiepida e dolce speranza, Matteo Trevisan da Pontedera, testa di serie n. 1 del torneo juniores.
    Filippo lo conosciamo, con i suoi pregi e con i suoi limiti. Ha fatto un’ottima figura e battuto un giocatore per lui molto difficile come Ljubicic. Il suo spessore complessivo ormai è questo, e va apprezzato e rispettato, poiché vale un posto tra i primi 30-40 del mondo (di più, non facendo punti sulle superfici veloci, non può fare). Credo che Filo la vera occasione per entrare nel grande giro la abbia perduta quando, 4 anni fa, entrato nei primi 50 del mondo con un servizio ancora più tenero dell’attuale, non ha avuto il coraggio di recidere il cordone ombelicale che lo lega al suo coach-pigmalione Fanucci. Non so cosa avrebbe potuto fare con una diversa guida tecnica, non so. Ma vedendo che oggi, sul campo a fianco, la prima di battuta di Tax Garbin aveva una velocità media di 10 km/h più elevata di quella di Filo, resto pensoso.
    Peccato.

  9. giorgio s. scrive:

    Per consolare Ubaldo (e un pò anche Rino), riguardo la cronica mancanza italica nelle seconde settimane degli slam, vorrei ricordargli che può consolarsi col fatto che lui, a differenza del sottoscritto e di molti dei partecipanti al blog, è riuscito nella sua vita a vedere qualche azzurro vincere uno slam o comunque essere protagonista nei grandi tornei.

    Per la mia generazione l’emozione più grande, provata per un azzurro, è stato il terzo turno di Starace 3 anni fa contro Safin.

    Insomma, se lei e Rino avete sbagliato sport, noi cosa dovremmo fare??

    Siamo così messi male che continuamo a illuderci che Volandri sia tra i primi 5 sulla terra!!! Spero che gli 8 games racimolati contro il peggior Robredo degli ultimi anni, facciano riflettere qualche inguaribile ottimista

  10. Stefano Grazia scrive:

    D’accordo con Enzo e Roberto, non con Freddo nel senso che Volandri fino ad ora ha dimostrato (unica eccezione: Roma) di non valere i più forti nelle grandi occasioni…I punti li fa soprattutto nei tornei minori quando gli altri che lo batterebbero giocano sul veloce. Ciò detto, quest’anno è da incorniciare rispetto agli anni passati e magari avene altri come lui. Temo però che questo sia il suo massimo avendo già fallito per sfortuna o per scelta diverse occasioni in passato. Passando da Battisti a Vecchioni: l’orologio dei 30 anni batte colpi che non lascian segni e non ne ha lasciati il tuo fucile…” Per dire che ormai di tempo non ne rimane più tanto…Certo, Volandri potrebbe anche entrare nei 20, agguantare un Best Seeding a 17, 18…E poi? Cambierebbe qualcosa? Safin è fuori dai 20 ma sappiamo che se gli gira può vincere anche contro Federer…Malisse non è mai entrato nei 20 forse ma ha il gioco per battere chiunque …Ci sono giocatori che raggranellano punti come formichine e magari raggiungono un seeding più alto di altri ma non vinceranno mai un torneo che conta, altri che magari non arriveranno mai nei top 10 ma potrebbero vincere uno Slam (Philipoussis, ai suoi tempi…che nei top 10 se c’è stato,c’è stato per poco)…Era questo il senso del mio discorso. Degli italiani, da quello che leggo, credo che l’unica che al momento abbia IL POTENZIALE sia la Knapp che mi ricorda una volta ancora l’inutilit del campanilismo (GRANDE TRIONFO ITALIANO IN VAL D’ISERE: 1)Thoeni-Italia 2)Stricker-Italia 3)Eberard Schmalz-Italia 4)Helmut Schmalzl -Italia 5)Girardelli—Lussemburgo!!!!)

  11. roberto scrive:

    Freddo, vorrei tanto sbagliarmi ma secondo me è impossibile che Filo a fine anno sia nei 20. Con gli ottavi a Parigi avrà, negli ultimi 12 mesi, 987 punti, che equivalgono, come hai giustamente scritto tu, alla 27a-28a posizione. Però se si vanno a vedere i best 18, si scopre che dei 987 punti complessivi Filo ne ha fatti, da inizio anno, 545. Attualmente il n. 20 Atp, Ferrero, ha 1355 punti. Quindi, per arrivare nei primi venti, da qui a fine anno, Filo, oltre a difendere i residui 442, ne deve fare altri 350-400. Vuol dire fare 800-850 punti nei tornei su terra che mancano alla fine della stagione (Bastad, Stoccarda, Umag, Sopot e Bucarest, visto che Palermo non è più in calendario). Dovrebbe fare 4 vittorie e una finale. Ma Filo non è Nadal. Diciamo che potrebbe difendere i punti dell’anno scorso, che sono tanti, e sarebbe già un ottimo risultato Quindi, come vedi, dovrebbe prendere i 400 punti che mancano sul cemento. E torniamo al punto di partenza. Vincendo solo sulla terra, oggi come oggi, se sta nei 30 a fine anno vuol dire che ha fatto una grande stagione. al massimo, facendo un ulteriore exploit nei tornei estivi, potrebbe arrivare a 25-24, e sarebbe un risultato eccezionale. Spero di non aver troppo confuso le idee.

  12. pibla scrive:

    Ragazzi, Volandri è questo, nel bene e nel male, io non sono d’accordo né quando lo massacrano, né quando lo esaltano.
    Lui è un buonissimo giocatore, con un gioco brillante e con un handicap enorme (ovviamente il servizio) che, come dice Roberto, negli anni non ha voluto/saputo colmare.
    Bisogna accettarlo così come è perché questo attualmente passa il convento e perché comunque da svariati anni è complessivamente il nostro miglior giocatore, il tutto ovviamente sperando che nel minor tempo possibile arrivi qualcuno più forte e che faccia risultati migliori.
    Io personalmente, considerata la trentennale penuria di risultati dei nostri tennisti, le emozioni che Filo ci ha regalato a Roma me le tengo belle strette, senza però poi farmi troppe illusioni sulle sue future possibilità.
    Ciao a tutti

  13. roberto scrive:

    Stefano non ti seguo. Non capisco la tua ironia sul tifare per gli altoatesini. Qui non si tratta di inutilità del campanilismo, ma di sano e genuino supporto per i nostri colori. Ok, Karin ha cromosomi asburgici (e come ho detto io, scherzando, ha colpi fondamentali di acciaio Krupp). Ma è italiana da 4 generazioni. La sua guida tecnica, la sua formazione tennistica, è interamente italiana. Seguendo il tuo ragionamento, i francesi non avrebbero dovuto tifare per Yannick Noah, (e oggi non dovrebbero tifare per Monfils), gli americani per il cinese Chang, per il greco Sampras, perfino per il tuo amato Agassi, oriundo iraniano. A me sembra che Karin sia molto più italiana di quanto non fosse inglese Rusedski. Ma che discorso è? E poi, scusa, il nostro paese, qualche generazione fa, per quelle terre ha dissipato 650.000 morti (tra cui il padre di mio nonno, alpino) e un milione di mutilati… Scherzo! Ma non del tutto… Anni fa è stato calcolato che con quello che ci è costata la 1a guerra mondiale, se invece di fare la guerra avessimo proposto all’impero austriaco di venderci quei territori, avremmo potuto offrire un prezzo pari a 15 volte il loro valore di mercato calcolato ai prezzi del 1915. Per non parlare, ai nostri giorni, dei trasferimenti di bilancio alle province autonome, che costituiscono il costo dell’integrazione etnica e linguistica e, nello stesso tempo, del rispetto delle minoranze e della loro lingua e cultura.
    E perciò, legittimamente, forza Karin!

  14. Stefano Grazia scrive:

    ERA UNA BATTUTA E ANCHE INNOCENTE!!! Solo per sottolineare che il tifo non ha confini (appunto come per Noah!) Io per esempio sono interessato alla Knapp non perchè italiana,altoatesina o cecoslovacca ma perchè probabilmente gioca bene e ha grinta e carattere e potenziale…probabilmente non fosse italiana me ne accorgerei fra un anno o due perchè ce ne sono probabilmente tante come lei…MA SIETE TROPPO PERMALOSI TUTTI!!!!In effetti citi bene Rusedski: ha senso se sei inglese tifare per Rusedski perchè è inglese? No, tifi Rusedski perchè è Rusedski, quel simpaticone (chiedere a Cash per la conferma).
    Poi io ero un tifosissimo della Valanga azzurra, incollato allo schermo nel mitico parallelo della Val Gardena…purtroppo non ho mai potuto apprezzare Stenmark proprio perchè era stato il nemico di Thoeni…E pensa un po’, ho sempre amato più Gustav del mio compaesano Tomba… QUINDI DAI, MANTENIAMO LA CALMA: altre volte mi hai convinto e ti ho dato ragione, qui non mi meritavo la reprimenda…Poi per esempio a me piaceva anche la Oprandi…si vede che ce l’ho nei geni, se è italiano al 100% non mi piace, almeno deve essere un po’ annacquato o risiedere all’estero come Miccini…SCHERZO!!!!!!!!

  15. roberto scrive:

    Caro Stefano, forse stamani ho scritto il post un po’ di getto, anche sulla scia della mia passione per la storia… In realtà anch’io volevo sostanzialmente scherzare, come al solito, sul duaalismo cittadino-del-mondo versus tifoso-nazionalista (spero mai becero), ma temo di non esserci riuscito granché bene…
    E quindi, sorry…
    Per farmi perdonare, ti dico la mia sulle differenze fra Oprandi e Knapp (ammesso che te ne freghi…): Romina ha un gran braccio, ma non è un’atleta naturale (ora purtropp è anche infortunata) e ha un tipo di gioco che paga ad alti livelli solo sulla terra rossa, mentre Karin ha tanta potenza, ma ha la mano un po’ quadrata e al volo è ancora tutta da costruire; però il vantaggio di Karin è che il suo gioco si adatta a tutte le superfici (anzi, forse la terra è quella che la svantaggia di più). In definitiva, Karin ha più potenziale, anche perché nel tennis moderno si va più lontano tirando grandi botte che non cercando di ricamare palle corte… And this is the sad part of the story, direbbe il buon Torzillo…

  16. Stefano Grazia scrive:

    Ma figurati,non c’è problema…Io resto convinto che è inutile tifare in base ai confini (cito Clerici da RASSEGNA DI STAMPA:”E’ curioso, mi vien da pensare, che grazie ad un trattato tanto ingiusto come quello di Versailles del 1919, ci troviamo in casa due ragazze, Santangelo e Knapp, che avrebbero diversamente difeso altri colori. Viva Diaz”) ma ovviamente seguo con simpatia gli Italiani perchè come tu spesso mi hai spiegato un paio di campioni farebbero da traino al movimento intero e chi ci guadagna sarebbero i nostri figli ma anche noi…Piuttosto io sarei più propenso a giudicare un giocatore non in base ai confini ma in base a dove s allena e con chi: per es Ljubcic sotto questo punto di vista è probabilmente più italiano che croato e Haas,Malisse e Tursunov più americani che tedeschi,belgi o russi…allenandosi la Knapp con Sartori, suppongo non vi siano dubbi…Ma non preoccuparti: mi piace pensare che i post dovrebbero suscitare altri commenti e opinioni e quindi meglio ogni tanto qualche vivace punzecchiatura che scrivere tutti le stesse cose…di solito mi trovo d’accordo con te su tutto o quasi tranne appunto la questione campanile (su cui ognuno comprende la posizione dell’altro) ma ho invece scoperto che dissentiamo sulla Henin….Che è l’eccezione alla sad part of the story e la conferma che il tifo segue regole tutte sue…COME SI PUO’ NON TIFARE PER LA HENIN CONTRO LE GOLIATH DEL TENNIS FEMMINILE? Perchè è scorretta? Perchè dice Allez! o ha tirato su il ditino per indicare la palla fuori (non era fuori,e allora? magari era in buona fede, non ci sono i giudici di linea? o perchè non ha concesso la sosta sul Servizio? Pare che l’abbia fatto anche la Sharapova con la Schneider ma nessuno ci ha fatto caso, forse perchè Masha è un gran pezzo di figliola e la Henin è un brutto anatroccolo? Eppoi,dai, le fanno tutti, le abbiamo fatte tutti almeno una volta, semmai lei è meno ipocrita: non ha mai avuto rimpianti e ha fatto sua le tre regole di Zeb Machane de la Storia del West: MAI FERMARSI,MAI VOLTARSI INDIETRO,MAI CHIEDERE SCUSA…Io chiedo spesso scusa, se mi accorgo di aver sbagliato, e infatti non ho mai giocato una finale di uno slam…Nè ho colonizzato il selvaggio west.

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