Australian Open Day 4:
Suarez Navarro, la Salvatrice

Virtual Tour 2009: day 6, giorno di taglio!
Tsonga sconfigge un ottimo Ljubicic, annullando 4 set ed elettrizzando la folla. Facili Nadal e Murray. Delude ancora Gulbis. L”Italtennis maschile è già tutta fuori prima del terzo turno (per il decimo anno di fila). Finalmente qualcosa di bello dalla Wta: il rovescio della Suarez Navarro (che ha eliminato Venus), le volèe della Martinez Sanchez.
Qualche lettore ha accusato me e Federico Ferrero di scarsa attenzione per la Wta. Vero, almeno per me (lui un po’ ne ha parlato), ma nel mio caso c’è una spiegazione.
Per chi ricorda bene le Navratilova, Novotna e Mandlikova, il circuito femminile appare oggi di desolante bruttezza. Uno sparapallismo ottuso e insensato, senza Regine vere (la Henin si è ritirata) e con troppe nevrasteniche (non solo la Chakvedatze).
Quando tenniste come Ivanovic e Jankovic arrivano in vetta alla classifica, si ha il chiaro segno della decadenza dei tempi. Un po’ come Irene Grandi prima nella hit parade con le nenie di Natale.
Qualche anno fa mi ero interessato con piacere alle stranezze tattiche di Romina Oprandi, tennista dal bizzarro feticismo per il drop shot, presto sconfitta da infortuni assortiti. E seguo con piacere, quando ne ha voglia, il serve and volley di Roberta Vinci.
Non ho mai avuto i cromosomi per apprezzare Francesca Schiavone, impropriamente soprannominata “Leonessa” (la sua capacità primaria è casomai sperecare occasioni e ciccare finali). Ho stima per l’abnegazione della “maestrina” Flavia Pennetta, in grado di fare uno straordinario finale di 2008, la sola degli italici - con la Errani - in questo torneo ad essersi issata al terzo turno (con possibilità di fare strada, è lo spot orfano di Venus). Mi piaceva la migliore Schnyder.
E mi prende tristezza quando vedo che i pochi esegeti della Wta devono esaltarsi per Elena Dementieva, non certo per il (non) gioco, quanto per le indubbie grazie di gambe e visino.
Carla Suarez Navarro (46 al mondo) non è graziosa, qualcuno nei forum di tennis l’ha definita “la sorella di Tevez”. Spagnola atipica, si palesò un anno fa al Roland Garros raggiungendo i quarti. Stamani si è ripetuta. Ha saputo sconfiggere in tre set, dopo aver perso il primo ed essere stata sotto 2-5 nel terzo, la superfavorita Venus Williams, che qui ha sì deluso non di rado, ma resta pur sempre (con la sorella) la migliore tennista del mondo. Perlomeno quando ne ha (hanno) voglia.
Ecco: la Suarez Navarro è un’apparizione nel deserto asfittico della Wta. Ha un rovescio a una mano che ammalia. E coraggio, e mano gentile. Poche volte si è visto Venus così tramortita, travolta. In quel movimento fluido e ampio, Carla racchiude una bellezza che non sembra più essere appannaggio delle tenniste di oggi. Sia lode.
Per un gradevole intreccio del destino, in terzo turno troverà un’altra panda della Wta, ancora spagnola atipica. Maria Josè Martinez Sanchez (92 al mondo), sorta di Feliciano Lopez al femminile: non per i lineamenti da tronista, ma per quel suo meravigliosamente anacronistico serve and volley. Sia nuovamente lode.
Il tennis femminile questo offre. Tutto il resto è quasi sempre noia (semi-cit).
Sul fronte maschile non ci saranno mai abbastanza parole per lodare quel totem di maestosità e carisma che è Jo-Wilfried Tsonga, sempre più sosia di Muhammad Ali anche nella capacità di trascinare la folla. Aveva di fronte, il buon Cassius, un Ljubicic tramontante eppur in forma come forse non vedevo dagli Australian Open 2006 (quando incrociò un Baghdatis Deluxe) o dalla sua inattesa vittoria su Davydenko agli ultimi Internazionali di Francia.
Sinossi: Ljubo vince il primo al tie, Tsonga salva un set point nel secondo e vince (ancora al tie) 10-8. Nel terzo, di nuovo tiebreak. I break una chimera o quasi. Tsonga sembra spacciato, è sotto 3-6 e Ljubo ha due servizi. Una partita così, un giocatore leggero ed egoriferito come Gasquet l’avrebbe persa beccando 1-6 al quarto.
Tsonga, no: lui si esalta quando è nel baratro. E così annullava eroicamente tutti i set point, vincendo il terzo tie 9-7 e chiudendo 6-2 al quarto.
Emblematico il secondo set point annullato nel terzo set, sul 4-6: prima una palla corta, poi un lob a scavalcare l’avversario, quindi lo smash a chiudere. Ed era apoteosi: il pubblico che si alza in piedi, Jo che lo trascina. Dopo cinque anni di dittatura anestetizzante di Federer, tanto talentuoso quanto dotato di un carisma pari (forse) a quello di Franceschini, c’era bisogno come il pane di una Epifania così.
Con Tsonga si torna a Kinshasa, si torna Re. Ed è bellissimo. Lo è quel suo presidiare monumentalmente la rete, quegli uppercut di dritto, quel rovescio bruttino ma capace di drop shot e lob come se ne vedono pochi: se ne facciano una ragione, i simpaticoni che vogliono dipingerlo come mano quadra.
Purtroppo le buone notizie finiscono qui, perché Tsonga per tutto il match si è toccato schiena (il suo grande problema) e inguine. Tra un match e l’altro continua a fare fisioterapia. Viste le condizioni in cui versa, issarsi ai quarti di finale per ricevere onorevole mattanza col campione annunciato Murray, sarebbe un grande successo. E la “cambialona” della finale di un anno fa, in classifica, minimamente controbilanciata.
Tsonga ha ora Dudi Sela, israeliano tascabile di buona mano e rovescio sontuoso, ma privo di potenza. Sela ha battuto con agio Hanescu: fa piacere rivedere “l’israeliano da Davis” a questi livelli, ma il pronostico è tutto dalla parte del francese.
Altre notizie sparse. Delude ancora il lettone Gulbis, che se volesse sarebbe il più accreditato come quinto incomodo, ma che continua a stare in campo senza furia agonistica. Il viziatello dell’Atp. Aveva rimontato due set all’ostico russo Igor Andreev, era avanti 4-2 al quinto contro un avversario debilitato agli addominali (leggi: al servizio). E’ riuscito a perder 4-6, facendosi rimontare da 40-0 nell’ultimo game. Sta a lui decidere se diventare uno dei primi 5 o rinforzare la lista delle next big thing che non esplodono mai (leggi: Berdych, ma pure Gasquet).
Oh ecco: Gasquet. Non poteva non vincere contro Istomin, ma ora pare destinato a una punizione esemplare in terzo turno con Fernando Mano de Piedra Gonzalez, che non è più quello di due anni fa (quando fece finale a Melbourne) ma in questi campi si esalta. E del resto contro Gasquet si esalterebbe anche Munoz de la Nava.
Vincono facile Nadal, Murray e Verdasco. Vincono un po’ meno facile Simon, Monfils (oddio no), Stepanek e Melzer.
Nadal giocherà sabato con Tommy Haas, l’Ariano, che qua ha già fatto tre semifinali e che sa giocare benissimo, ma non sai mai come stia fisicamente. La sorpresa è possibile non più che al 10%, ma dovrebbe nascerne un bel match.
Da segnalare la vittoria al quinto di Mario Ancic, il Gran Sopravvalutato del circuito (nonché perenne infortunato), nel derby croato con Karlovic. Ivone ha un talento radicato nel perdere sempre al quinto set, se lo ricorderà anche Daniele Bracciali. Stamani ne ha dato conferma.
Uh, ho citato un italiano. Quindi mi tocca parlare di nuovo dell’Italtennis. Tranquilli: i maschietti sono già usciti tutti, quindi per questo Diario è l’ultima volta. Togliamoci il dente e via. La faccio breve: Cipolla prevedibilmente martirizzato da Haas, Fognini un po’ meno prevedibilmente travolto da Almagro, che è più forte di lui ma che tennista da campi rapidi proprio non è.
L’adorabile Cipolla ha già vinto il suo torneo, passando quali e battendo Tursunov. Fognini ha fatto il compitino. Veniva da una lunga assenza (tre mesi), quindi la sconfitta ci sta. Un po’ meno le dimensioni (6-2 7-5 6-0).
Non vorrei disturbare i voli pindarici di Supertennis e Roberto Commentucci, valido Tonino Guerra delle racchette patrie, ma duole ricordare a entrambi che l’Italtennis maschile non raggiunge il terzo turno - ho detto terzo turno, non quarti - degli Australian Open da dieci anni. Dieci anni. Un’impresa vera, a ben pensarci: nazioni-colosso come Lussemburgo e Cipro non ci sono riuscite.
A ben pensarci, forti di tali Risultati, come faccia qualcuno a criticare il tennis italiano non è dato sapere. Evidentemente ha ragione il Premier quando ci ricorda che è questo il paese dei disfattisti (oltre che dei comunisti).
Si sa, l’ottimismo è il sale della vita. Anche se l’Italtennis resta un piatto insipido, sciapo: sciocco.
Questione tds: il draw (parola che fa molto figo) si allinea al terzo turno orfano di 8 teste di serie: Tursunov (29, al suo posto Haas), Karlovic (25, al suo posto Ancic), Schuettler (30, Sela), Kohlschreiber (32, Santoro), Nalbandian (10, Lu), Soderling (16, Baghdatis), Mathieu (28, Delic), Lopez (27, Muller). Perdite per cui il tennis sopravviverà senza problemi.
Pronostici: ieri presi 10 su 11 (l’anello mancante è Gulbis), Ferrero inseguiva lo zero ma ne ha beccate suo malgrado 4. Sarà dispiaciutissimo.
Ecco quelli di oggi:
Roddick–Santoro 1
Robredo–Lu 1
Baghdatis–Fish 1 (mah)
Djokovic–Delic 1
DelPotro–Muller 1
Cilic–Ferrer 1 (mah al quadrato)
Wawrinka–Berdych 2 (mah al cubo)
Federer–Safin 1 (agile)
22 Gennaio 2009 alle 14:56
Scanzi sei letale come il serpente Mamba!
22 Gennaio 2009 alle 14:57
Ma la povera Errani? perchè nessuno se la ricorda?
22 Gennaio 2009 alle 16:20
Ennesimo divertente articolo di Scanzi, complimenti!
Unico appunto: non credo proprio che la Jankovic sia paragonabile neanche lontanamente alla Ivanovic…
Jelena se lo sogna di notte il talento della sua più bella compatriota!!
22 Gennaio 2009 alle 16:38
@ Filippo
Esatto. Menzionata neppure dai telecronisti di Eurosport in sede di riepilogo dei risultati (davvero incredibile), Sara Errani rimane la migliore conferma del nostro tennis.
22 Gennaio 2009 alle 16:53
Non mi piace per nulla il tennis femminile. Gioco banale, bordate a go-go senza un minimo di tattica, donne dalle spalle schwarzeneggeriane (vero Safina? Mamma mia…). Infatti lo guardo pochissimo.
Oggi ho (casualmente) visto la partita Williams-Suarez Navarro. Non ci volevo credere. Questa spagnola sarà anche bruttina ma gioca un tennis magistrale. Al decimo rovescio vincente il mio televisore si è spento da solo, nemmeno lui ci credeva. Lode alla buona Carla (e, tutto sommato, lode alle ammirevoli Pennetta ed Errani).
Quanto al maschile…non so perchè ma sono certo che Gasquet batterà Gonzalez. In passato ho sempre denigrato Richard (e non mi tiro indietro) ma credo che stavolta il francese vincerà. Per poi liquefarsi contro Nadal.
22 Gennaio 2009 alle 17:16
Troppo onore, Andrea. Addirittura citato in un tuo pezzo. Grazie di cuore, davvero.
Tuttavia, vedo che continuiamo a non capirci. Non farmi passare per quello che non sono. Un aprioristico difensore d’ufficio, una roba da MinCulPop. Io non dico che non bisogna criticare i mancati risultati del nostro tennis. Tutt’altro.
Dico solo che non si può pretendere chissà cosa da giocatori che hanno limiti ben precisi.
Come ti scrissi qualche mese fa su mymag, io non mi aspetto magnifiche sorti e progressive, o prossime Epifanie, come dici tu, dai nostri tennisti. Nessuno dei nostri ragazzi può ragionevolmente ambire ad un posto fra i primi 10, a mio avviso.
Quello che io credo, tuttavia, è che Bolelli, Seppi e Fognini potrebbero, forse, se lavoreranno bene, arrivare fra i primi 20. Ma non saranno loro a cambiarci la vita, come dice Tommasi.
Peraltro, nel raccontare le loro vicende, cerco costantemente, nel mio piccolo, di dare un contributo che mi illudo possa essere costruttivo, tentando di aiutare a capire cosa c’è che non va, e come e dove migliorare.
Migliorare, si. Sia nel bagaglio tecnico dei giocatori, sia soprattutto nel sistema che li ha prodotti, che è evidentemente la causa ultima delle nostre magagne.
E’ che sono tifoso, Andrea, e tanto. Per questo, anziché irridere, cerco, mi illudo, di costruire.
Grazie ancora.
Per il resto, concordo con tutto quello che hai scritto oggi. Adoro Tsonga, il suo gioco e il suo modo di stare in campo. Trasuda energia positiva. E la sua distruzione di Nadal un anno fa di questi tempi è stata per me la più forte emozione tennistica degli ultimi anni. Non capisco come si possa affermare che sia ruvido nel tocco. E il rovescio bimane, colpo che visibilmente gli è stato costruito, perlomeno gli consente, nello scambio da dietro, di non fare la fine di Mahut. Ennesimo grande merito della scuola francese. Quella che noi non abbiamo.
22 Gennaio 2009 alle 17:32
Commentucci, perchè invece non dici che difendi gli italiani per qualche accredito in più o per qualche invitata a Supertennis? Oppure perchè ti stanno simpatici Binaghi e Baccini? Sarebbe più sincero.
22 Gennaio 2009 alle 18:40
BUONASERA A TUTTI, CI TROVIAMO NELLA CONCRETA POSSIBILITA’ DI VEDERE SE IL GIOCO DELLA PENNETTA SARA’ ALL’ALTEZZA DELLE SUE PARTITE MIGLIORI DI TROVARE FRA 10GG UNA DONNA ITALIANA DENTRO LE 10 DEL MONDO. Non è più un sogno………la medina è tosta flavia la soffre non poco, l’eventuale suarez navarro, con cui se non erro ci ha perso agli ottavi agli us open a settembre 08 sarà una prova del nove e poi………………..si può sognare………….e allora fuori le bandiere per che c’è ne sarebbe da esserne fieri………dobbiamo battere la spagna!
22 Gennaio 2009 alle 18:57
stendo il solito velo pietoso sugli uomini e non commento, siamo sempre nella speranza di vedere bolelli……..ma quando perdi seccamente così con fish siamo sempre li……..duriamo 50 minuti e alla quarta volta non rimandiamo mai la palla………….fish a dire il vero e un pesciaccio serve benissimo ed è un ottimo attaccante ma un bolelli in partite del genere deve aggrapparsi al suo di servizio e dopo due set giocati deve uscire fuori…..poichè questo è un tipo di avversario che tende alla distanza a perdere in potenza e aggressività per stanchezza fisiologica ed è inesorabile che se tu sei li…………e che noi lì non ci siamo mai………mi ricordo di un roddick bracciali a wimbledon dopo due set persi il nostro approffittava di un normale appannamento e calo fisico dell’americano vinceva il terzo e cominciava a rispondere…li venne il buio……….e sappiamo chi vinse………
la schiavone……….sarò di parte nel senso che nohn mi è mai piaciuta..leziosa farraginosa inconcludente altri miei post…….non infierisco…presto fuori dalle 50 seccamente………
22 Gennaio 2009 alle 19:10
“..anziché irridere, cerco, mi illudo, di costruire….”
Caro Roberto…distruggere riesce a tutti.
E’ partorire qualcosa di “positivo” e non forzatamente denigratorio che sembra essere un’ impresa per qualcuno…
22 Gennaio 2009 alle 19:11
…”E la sua distruzione di Nadal un anno fa di questi tempi è stata per me la più forte emozione tennistica degli ultimi anni”… caro Commentucci, ti avviso che rimarrà l’ultima del genere. Nadal se lo mangia a colazione il tuo “pugile” la prossima volta…
22 Gennaio 2009 alle 19:49
Egregio Dottore
vorrei ricordarle che per scrivere quello che scrive non deve dare conto dei suoi titoli e pertanto, come del resto faccio io, può permettersi di dire, e sono arciconvinto che è cosa buona e giusta, quello che pensa. Cio’ premesso, vorrei dirle che non sempre si ottiene quello che ci piace!!!!!!!
I nostri tennisti non sono tra i migliori del mondo, ma il nostro paese ha una estensione ed una organizzazione che non è da prima del mondo!!!!!
Anche noi che scriviamo su questo blog non occupiamo pagine dell’EQUIPE.
Ad maiora
22 Gennaio 2009 alle 20:00
Sottoscrivo totalmente Supermad. Ho avuto la stessa reazione. I rovesci della Suarez Navarro avevano qualcosa di commovente. Era la prima volta da più di un anno che non mi fermavo a guardare con interesse un match femminile. E, a proposti di rovesci che fanno fare “oh” io pure spero che Gsquet ci sorprenda tutti
22 Gennaio 2009 alle 20:30
ma scanzi pensa ke x avere carisma bisogna necessariamnete urlare?
sia ben chiaro, tsonga ha carisma,tanto carisma, è un lottatore, trascina le folle, è un personaggio..mi piace un sacco..
ma tutto questo implica forse che avere carisma significa x forza essere come lui? che se stai piu calmo in campo vuol dire che nn ne hai?
x fare un esempio calcistico, del piero sa essere al tempo stesso uno dei giocatori piu carismatici e più pacati al tempo stesso..ma forse scanzi non sarà daccordo, xkè non urla..
se proprio dobbiamo parlare di mancanza di carisma,magari lo si può dire di seppi,che sembra dimesso,che abbassa la testa dopo aver fatto un gran punto..ma non direi proprio che federer non abbia carisma,anzi..lo esprime in modo diverso..ok, ne ha meno di tsonga,non significa sia apatico come scanzi lo bolla..
mi auguro che la forzatura del suo commento sia dettata dal fatto di dover scrivere un articolo su queste tonalità, peraltro articolo divertentissimo..caso contrario mi sembrerebbe più che altro un attacco nei confronti di un giocatore a scanzi non gradito
22 Gennaio 2009 alle 20:33
Sempre meglio ogni giorno questi resoconti tennistici.
22 Gennaio 2009 alle 20:43
Troppo simpatico il commento di Scanzi !
Si può anche non essere d’accordo con quello che scrive, soprattutto quando picchia duro, ma il suo stile è veramente irresistibile ! E ogni tanto, come spesso capita, nella sua crudezza si trova più di uno scampolo di verità !
Grazie
22 Gennaio 2009 alle 22:09
si scanzi é davero geniale…
lo devo riconoscere……..
23 Gennaio 2009 alle 00:11
Complimenti ad Andrea Scanzi. Confermo, giornata di gloria per noi vecchi aficionados della Wta. Oggi si sorride, tronfi e conquistatori. Precisiamo: gli aficionados della Wta sono come quegli uomini che si innamorano solo di certe dichiarate, limpide bastarde. Non ci possiamo fare niente. Ci lasciamo affascinare passivamente da queste irresistibili -ova. Formuliamo con loro un patto implicito, come se dicessimo: guarda ciccia, non siamo mica scemi. Lo sappiamo che sai sparare pallate e poco altro, chiarissime pallate a destra e manca, mica tennis, però sei bona e ci divertiamo ‘na cifra a vederti. Tu continua a sparare pallate con quel piglio da star credibile e convinta e noi in cambio ti tifiamo, a tratti ti applaudiamo, fingiamo pure sia gran tennis. E’ nella nostra natura, almeno fino a quando arriva un’inaspettata quanto “meravigliosa” creatura, che a tennis ci sa giocare per davvero. Carla Suarez Navarro, sarebbe piaciuta a mia nonna con quel nome da attrice di soap opera messicana… oddio, non distraetela dai campi da tennis, please. Per il momento, con quello scintillante rovescio piace tennisticamente a me e a noi vecchi aficionados della Wta. Tanto basta. Si sorride, tronfi e conquistatori, per una volta.
23 Gennaio 2009 alle 02:43
Si, diciamo con Orazio, che SPESSO non siamo d’accordo.
Il giudizio sul tennis femminile, per esempio, è sprezzante e non condivisibile. Dare della perdente alla Schiavone e soprattutto della “maestrina” a Flavia, si commenta da solo….
Infine, se Scanzi amava solo chi fa serve and volley, avendo nominato Navratilova, Novotna e Mandlikova, cosa ne pensa del tennis maschile di oggi dove non va più a rete nessuno?
I gusti sono gusti però io in quegli anni preferivo Sabatini e Graf…
E oggi, del tennis femminile ammiro proprio quello che l’amico scanzi critica cioè l’equilibrio ed il fatto che non c’è una autentica dominatrice, meglio la “democrazia”.
Tra l’altro questo, per me, è un equilibrio verso l’alto più che verso il basso. Oggi, per esempio, la n. 20 della wta, è molto più forte della n.20 di qualche lustro fa.
Rispetto ovviamente chi ha idee differenti, però non ritengo sia giusto che chi, per lavoro, dovrebbe dare un servizio come una telecronaca o un articolo di giornale, si permetta di dire “siccome a me non piace allora non ne parlo”.
Oppure “se una certa cosa non piace a me allora è perchè fa schifo”
23 Gennaio 2009 alle 15:37
purtroppo la parola carisma è troppo spesso usata senza conoscerne il significato. un po come fa scanzi in questo articolo. tsonga non ha carisma per esempio. è uno che urla e cerca di portare il pubblico dalla sua parte per sentirsi un po più forte mentalmente visto che è uno fragile e debole che prende ripetutamente bastonate quasi quanto bolelli (nieminen,seppi,pavel,ancic,benneteau,simon a roma quando il ‘guerriero’ conduceva 5 2 al tie del terzo,soderling,robredo…questi solo nel 2008).
poi pazienza se uno si accontenta di un’ impresa contro il ritirato ljubicic…ognuno sceglie: c’è chi si accontenta di poco e chi vuole sempre il massimo. e il massimo è quell’ esempio debordante di carisma che risponde al nome di roger federer. uno che in questa folgorante carriera non ha mai avuto il bisogno di urlare. il suo carisma sta nel braccio e nell’ eleganza dei suoi passi. sta nei 13 slam. questo è carisma. non chi urla a vanvera. d’ altronde è il Papa l’ uomo con più carisma nel mondo. e non mi sembra che urli…
23 Gennaio 2009 alle 15:53
Ottimo articolo. Di quelli che si fanno leggere fino alla fine. Forse nemmeno io avrei fatto di meglio.
Quanto alla wta, si rischia di sembrare misogeni, ma guardare un incontro femminile è più deprimente che guardare un film introspettivo in lingua kazaka. Si fosse trovata in questi tempi, Maria Giovanna Fernandez, la bella cherokee dallo sguardo implorante ed angosciato, e dai colpi in linea col resto, avrebbe vinto una dozzina di slam. Forse Amanda Coetzer, la raccapricciante bionda argentina, avrebbe portato a casa un paio di slam. Concordo sulla Oprandi. A dispetto dei rivoli di cellulite debordanti sulla panzetta, ha un gioco gradevole, e tocco delizioso. Peccato sia sparita o quasi.
Non essendoci più il contorno dello straccio di un talento, a noi poveri ometti guardoni non rimane che soddisfare il nostro inevitabile voyerismo estetico. Il capezzolo della modella russa quì, la mutandina della francesina là, il rantolo sofferto con tanto di pugnetto della serbiatta, il tutù rosa shocking sudato dell’altra serba vagamente equina.
Anzi, dopo le ultime disposizioni sulla morigerazione, ci leveranno pure quella soddisfazione. Saluti.
23 Gennaio 2009 alle 16:09
Quanto al tennis italiano, poi…beh. Da dieci anni non si arriva al terzo turno in Australia, ma c’è un’attenuante: la squalifica di Volandri. Il buon Pippo, con un pò di fortuna, un par di game li avrebbe portati a casa. Poi, sono solo un semplice guardone da streaming arabo, per poter commentare questioni di siffatta delicatezza. Ma mi chiedo: Che crudeltà gratuita dell’atp, nel voler schiaffeggiare chi già ci pensa benissimo da solo a fare il tafazzi.
Sul “Supermac” definito bello e perdente nel post precedente, non ci sto. sono assai fazioso su di lui. Mi si spezza il cuore. La difinizione la troverei più azzeccata per “Riton” Leconte, vero spreco sciagurato di talento. Quanto a Mac, sette slam nell’epoca di Borg, Connors, Vilas, Lendl , Wilander, non sono da perdente. Non saranno quindici vinti contro Ferrero, Hewitt, Corja e gli altri argentini trotterellanti, e contro quel suicidio del tennis che risponde al nome di Roddick, ma sette slam non sono male. Il finale di carriera non fa testo, ma solo statistica (tanto Tommasi non legge). Il cambio di materiali e l’esplosione della generazione bim-bum-bam-spatapummete lo ha mazzuolato, ma era inevitabile.
E vorrei ricordare, che nel 2008, a 49 anni, Mac ha vinto a Boston, Lussemburgo (!), e Neaples, nel senior tour. Randellando giovani virgulti come Courier, Sampras (si, lui), Kriekstein, Ivanisevic, Martin, e persino Pernfors.
Scusate se è poco.
Saluti e complimenti ancora.
23 Gennaio 2009 alle 16:13
Errore grave. La Coetzer era Sud Africana, ma ero in Argentina con la mente. Succede. Era così bella Amanda, che ho immaginato scene indicibili nella pampa argentina.
Statemi bene, e guidate piano.
23 Gennaio 2009 alle 16:14
Quando scrive così, anche se non si è d’accordo su tutto, è un vero piacere leggerlo.
23 Gennaio 2009 alle 16:23
Amanda Coetzer argentina….continuiamo a farci del male…..
23 Gennaio 2009 alle 17:47
Si faccia pure del male Cherici, mi sono corretto con un messaggio, due ore prima della sua argutissima osservazione da unico competente del tennis. Leggere e comprendere gli errori e le rettifiche, nel mio paese, non è reato. E continui a martellarsi pure. Non comprendo questo astio supponente per un semplce commento.
La saluto con garbo, Cherici martellante. Visto che non la conosco.
23 Gennaio 2009 alle 21:23
Sig. Chinaski, rispetto la sua opinione, ma non sono affatto d’accordo.
Il livello medio del tennis femminile è più alto oggi di quando giocava MJ Fernandez, mi creda.
Seguivo tantissimo il tennis femminile negli anni ottanta. La n 10 di oggi strapazzerebbe la 10 di allora. la 20 di oggi idem sulla 20 di allora, ecc ecc.
Concordo invece sul fatto che le prime 5 di allora fossero MOLTO MOLTO più forti delle prime 5 di oggi.
In questo senso è vero che una come MJ che veniva sempre “chiusa” da autentiche fuoriclasse che oggi non ci sono, un paio di slam li vincerebbe, ma certo non una dozzina, perchè a differenza di allora, MJ avrebbe vita meno facile ad arrivare nei quarti.
La prova di quello che dico sta nella statistica che è imparziale. All’epoca le prime 4 era garantito che arrivavano ameno in quarti anche se giocavano con un occhio bendato e il torneo vero iniziava lì. Oggi, al contrario c’è più incertezza a pronosticare le semifinaliste di quanta non ci sia a pronosticare i semifinalisti. Questo significa che le prime sono mediamente scarsine e dietro il livello è salito. Ed è salito perchè sono arrivate tutte queste varie stangone dell’est che giocheranno come boscaiole ma hanno doti atletiche e forza da vendere.
24 Gennaio 2009 alle 11:08
Salve Paolo V. Non ho la pretesa di avere la verità in tasca. Ho solo espresso un’opinione, magari enfatizzando un pò. Sicuramente c’è stata un’inversione. Oggi si rischia di prendere (quasi sempre) i semifinalisti. 15-20 anni fa si azzeccavano le semifinaliste. Prima di quarti i tornei femminili non avevano molto senso. Sevivano solo alle top drivers per scaldare i muscoli. Oggi, non ha molto senso dall’inizio alla fine, purtroppo. la mia era una esagerazione voluta, per rimarcare l’orrendo appiattimento che si è avuto in questi anni, niente di più. Al di là della forza energumena di una numero 12 russa di oggi (è tutto da vedere se darebbe la paga alla 12 di allora, calata nella realtà di vent’anni fa - materiali e metodi di allenamento-), non c’è uno straccio di talento, una personalità che spicchi sulle altre, qualcuna che giustifichi due ore di attenzione da sottrarre ad un rubamazzetto solitario, magari anche una piacevole perdente (il fantasma depresso della Mauremo non fa più testo). Tutto lì.
Stanotte ho visto il derby spagnolo è mi è piaciuta tantissimo la Suarez Navarro. Se continua così, pur non avendo fisico da pin up, potrebbe fare grandi cose. La trovo inversamente proporzionale alla Ivanovic, dunque meravigliosa. Un rovescio che riconcilia col gusto estetico (e non solo voyeristico) di questo sport. Era da tempo che non vedevo una donna giocare così.
Un saluto.