Australian Open Day 5:
E’ morta la Wta, viva la Dokic

 
23 Gennaio 2009 Articolo di Andrea Scanzi
Author mug

L’australiana (naturalizzata), dopo un lungo dramma familiare, continua la sua rinascita battendo la Wozniacki. Nessuna sorpresa sul fronte maschile, vincono tutti i favoriti. Prosegue il cammino di Baghdatis.

Due buone notizie per quel che resta della Wta: ha vinto ancora Jelena Dokic, ha perso ancora Ana Ivanovic.
La Dokic, numero 4 al mondo sette anni fa, si è finalmente liberata della ingombrante presenza del padre, violento e alcolizzato. Per farlo, ha dovuto buttare alle ortiche quattro anni (2005-8).
Dieci anni fa, a 16 anni, raggiunse qui a Melbourne il terzo turno. Era una predestinata graziosa e non troppo simpatica, in grado di fare - tra le altre cose - semifinale a Wimbledon nel 2000.
Quando è ricomparsa, nessuno credeva in lei, australiana naturalizzata. E’ ripartita da capo, dai tornei minori, con umiltà. Per giocare questo torneo ha dovuto ricevere una wildcard. Ampiamente meritata. Dopo aver battuto Paszek e Chakvedatze, ha sconfitto stamani - ancora in tre set, ancora contro pronostico - la danese Caroline Wozniacki, 11 del seeding.
La Wta è messa così male che molti osservatori, da anni, celebrano la Wozniacki quale gentil donzella salvatrice. Se è così, auguri e figli maschi. Chi l’ha vista oggi, si è reso conto che la danese è una sorta di Monfils del circuito femminile, non per somiglianza fisica (menomale) ma per un gioco che se gli togli i moonball e il palleggio catacombale, ci resta giusto il biondo candore del dorato crine.
La Dokic ha ora la concreta possibilità di andare avanti, perché nel suo spot (altra parola che fa molto cool) non c’è più Ana Ivanovic.
La serba, ex numero 1 (oh mamma mia), vaga somiglianza con Happy Hippo, ha elargito il consueto spettacolo di nervi a fior di pelle. Irrisa e travolta dalla monumentale Kleybanova, una che 20 anni fa non sarebbe entrata neanche nelle quali di uno Slam, la Ivanovic si è abbandonata a un campionario odioso e francamente inaccettabile di esultanze isteriche, “Ajde!” stizziti e pugnetti - con tanto di ginocchietto alzato - su cui Freud avrebbe probabilmente scritto trattati interi.
Sembrava impossibile apparire più sgradevoli (lineamenti a parte) di Maria Sharapova e padre annesso, ma Ana ci sta riuscendo con gran profusione di mezzi e grantoli.
La naturale maleducazione in campo della Ivanovic, accentuata dalla frustrazione (dopo aver vinto il Roland Garros non ne ha più indovinata mezza), ha raggiunto invalicabili vette comiche (?) quando, sotto 2-4 al terzo, è stata capace di lamentarsi perché l’avversaria aveva osato esultare una volta dopo un suo errore. Considerato che la Ivanovic lo fa sempre, anche se avanti 6-0 5-0, un po’ come Inzaghi quando realizza un gol al 94esimo sul 5-1 per il Milan, ce n’è in abbondanza per non dolersi della sua giusta e prematura uscita.
Un anno fa la Ivanovic aveva fatto finale, adesso crollerà in classifica. Sopravviveremo. Va però aggiunto che, considerato il livello-rasoterra della Wta, la Ivanovic appariva forse - e paradossalmente - quale “migliore” regina del lotto.
Onore, dal canto suo, alla Kleybanova, che di bello ha solo il rovescio lungolinea, ma che una volta tanto è stata capace di sconfiggere il braccino. Dopo il suicidio nel secondo set era arduo immaginarla vincitrice, e invece ce l’ha fatta. Ajde!, come urlerebbe malamente qualcuno.
In ottavi sarà proprio Dokic-Kleybanova. Naturale sperare che la favola prosegua, per quello strano fascino che suscitano le rinascite . Oltretutto, quasi sempre le “seconde vite” sono più simpatiche delle prime. Accadde con Monica Seles, è (quasi) accaduto con Martina Hingis, sta accadendo con Jelena. E pazienza se questi ritorni dimostrano una volta di più che la Wta è così smandruppata che un trionfo non si nega a nessuno.
Lo sapevamo già.

Per un tennis femminile che stupisce, un torneo maschile insolitamente avaro di sorprese.
Hanno infatti vinto tutti gli attesi. Segnalo l’ottavo Cilic-Del Potro, rendez-vous tra i più credibili “quinti incomodi” (con Tsonga, ma solo se Cassius non ha la bua). Cilic ha travolto quel che resta di David Ferrer, Del Potro ha sofferto più del previsto (quattro set) con il lussemburghese da Slam Gilles Muller.
Purtroppo per loro, ad attenderli c’è già Roger Federer (a meno che Berdych non indovini il jolly: sì, buonanotte). Quindi corsa finita, anche se un Del Potro al 120 percento potrebbe creare grattacapi.
C’era chi attendeva con ingiustificata ansia l’ennesima riedizione della sfida Federer-Safin. Si sono sprecati paragoni con l’incontro, quello sì storico, del 2005, quando il russo annullò un match point in semifinale prima di vincere partita e torneo.
In questi quattro anni è però cambiato tutto. Safin è da quel giorno un tennista postumo in vita, al di là di una estemporanea semifinale Slam (sull’erba, la superficie che più odia). Garantisce che il 2009 sarà il suo ultimo anno: ci mancherà, ma manca già adesso. Nel senso che il “vero” Safin, se era quello che nel 2000 tramortì Sampras a Flushung Meadows, latita da un bel pezzo (e neanche è mai stato troppo costante).
E’ stato, come ovvio, one man show. Federer era così rilassato che ha pure scherzato due o tre volte , cosa che - immagino - non gli capitava dai tempi della comunione.
Per capire lo strapotere (su Safin, non su Murray) di Federer, basta citare un episodio. E’ avanti 6-3 4-2, serve Safin. Il russo chiama due challenge di fila, lo svizzero azzarda un mezzo siparietto. Pensi: avrà perso la concentrazione? Fosse stato Safin, forse. Non certo Federer: tre punti di fila, secondo break e 6-2 in un amen. Mattanza.
Segnalo, non senza un certo odioso autocompiacimento, che al momento del sorteggio avevo scritto che Federer avrebbe giocato “da solo” fino a Del Potro, fatto salvo l’insidioso primo turno con Andreas Seppi. Così è stato: fin qui lo svizzero ha “sofferto” un po’ solo con l’altoatesino. Questa notazione dovrebbe bastare a far capire la differenza che passa tra il non apprezzare esteticamente un giocatore e il negarne le doti. Eccome se Seppi ha doti, altrimenti non sarebbe lì (e crescerà): su tutte, la capacità (uhm) di giocare così deliberatamente “male” da imbrigliare e condurre nell’abisso anche l’avversario. Qualsiasi avversario. Persino (un po’) Federer.
Safin, sempre più lento e paonazzo, ha fatto quello che ha potuto: limitato i danni. Si è persino issato a un tiebreak, naturalmente perso. Qui c’è stata l’unica variazione sul tema: sull’1-3, Safin si è visto chiamare un fallo di piede sulla seconda, quindi doppio fallo. La decisione, discutibile, ha finito col mandare momentaneamente fuori giri non lui ma Federer, che in quanto robotico non gradisce sussulti inattesi. Smarriti tre punti, l’elvetico ha velocemente ripristinato i microchip dittatoriali, chiudendo tie e partita con messe di prime vincenti e passante finale da Extraterrestre.
La solita storia.
Ha vinto anche Novak Djokovic, sempre più Lendl 2 La Vendetta. Impegnato più del previsto da Amer Delic, bosniaco naturalizzato americano che con un po’ più di testa (e integrità fisica) non uscirebbe mai dai primi 50-70, il campione in carica ha annullato due set point nel quarto set grazie a un nastro fortunoso e la benedizione dell’Occhio di Falco.
Lì si è vista tutta quella che Leonardo Caperchi, coach col gusto per la trovata linguistica, chiama “fisiologia prepotente”. Novak, l’Alighiero Noschese dell’Atp per la sua capacità di simlare infortuni e recitare un oliatissimo chiagnefottismo, non ha eguali in quel suo fare marziale e ducesco. Una supponenza - in larga parte giustificata, per carità - che non può non rimandare al Cannibale Lendl, con cui Djokovic condivide propensione al dominio e fisiognomica da “Dux” del 2000.
Se vi piacciono i despoti, il “simpatico” Novak - simpatico nel senso che, per darsi una bella verniciata massmediatica, è solito raccontare barzellette ed esibirsi nelle imitazioni dei colleghi - fa al caso vostro.
Djokovic, che non può perdere prima della semi annunciata con Federer, incrocia adesso Baghdatis. Il cipriota, finalista nel 2006 e poi impigliato in un vortice di infortuni e insicurezze, sembra sulla via della guarigione: bene. Spazzato via con agio Mardy Fish, che con Bolelli - due giorni fa, non nel pleistocene - era parso un satanasso.
Bravo Baghdatis, meno bravo Bolelli. Ma per Marcos gli ottavi saranno il capolinea.
Chi manca? Ah sì, uno che si riaffaccia dopo un po’ a un ottavo di finale Slam, anche se ne avremmo fatto a meno. Il rutilante Tommy Robredo, bravo a sfruttare un tabellone da challenger. Gli va dato atto di non aver smarrito neanche un set, ma nulla potrà contro Roddick, che ha facilmente disposto di quel che restava dello stanchissimo Magicien Santoro.
Merita infine qualche parola il sedicesimo più equilibrato della giornata, Berdych-Wawrinka. Ha vinto il primo, in quattro set.
Berdych è la quintessenza della sopravvalutazione. Per anni i più dotti opinionisti hanno garantito sulle sue magnifiche sorti e progressive, dimenticando per strada qualche particolare. Ad esempio la mobilità. Negli spostamenti, soprattutto laterali, Berdych ha la scaltrezza dei bradipi colpiti a morte. Arriva sempre in ritardo. E’ lento perfino nelle esultanze.
Sguardo e carnato efebico, tatticamente sta a Murray come Centofanti a Garrincha. Si dirà: però è un bel vedere. Eh, come no. Solo se avete un fascino irresistibile (e poco spiegabile) per gli sparapalle e i bazooka, attrezzi tanto appariscenti quanto poco pensanti.
Se il futuro del tennis è Berdych, torniamo al Medioevo.
E’ però vero che dall’altra parte c’era il tennista più antipatico del circuito, come ben sa Cipolla, ovvero Stanislas Wawrinka. Quindi meglio Berdych. Wawrinka, chiamato una volta “Warwick” da Ivana Vaccari (forse pensava di commentare una gara di Formula 1 dell’81, o una puntata di CSI mal tradotta), avrebbe pure un gran rovescio a una mano. Il fatto è che proprio non si tollera: troppo, troppo antisportivo. Anche oggi ha inscenato un infortunio (al collo) per chiamare il medical time out e togliere il ritmo al ceco. E basta, su.
Nell’ecosistema dell’Atp, l’angelico Wawrinka ha solo tre funzioni: fungere da vassallo di lusso il giorno (prossimo) in cui Federer si abbasserà al livello degli umani, accettando di giocare seriamente (non solo gli spareggi) quella competizione per lui troppo plebea che è la Davis. Rivalutare in simpatia financo Crazy Koellerer. Soprattutto, garantire al mondo un’istantanea tanto indelebile fino a quel giorno inimmaginabile: Federer che esulta come un invasato per una vittoria olimpica in doppio, la Mitropa Cup del tennis, eccitato al punto da simulare una raffazzonata mossa kamasutrica ai Giochi Olimici di Pechino.
Bei momenti.

Gli ottavi nella parte bassa, ora allineati, saranno questi: Roddick (7)-Robredo (21), Baghdatis-Djokovic (3), Del Potro (8)-Cilic (19), Federer (2)-Berdych (20). Una sola non testa di serie, Baghdatis, che però se sano vale tutta la vita (almeno) i primi 20.
Stanotte i sedicesimi della parte alta, quelli di Nadal e Murray. Praticamente scontato il calvario, l’ennesimo, di Richard Gasquet.
Pronostici: ieri ne ho presi 8 su 8. Evidentemente erano facili, come conferma il vaticinio al contrario di Federico Ferrero, che voleva fare zero su 8 ed ha sfiorato l’impresa (ha sbagliato, cioè preso, la vittoria di Berdych). A proposito, Federico posterà il suo blog - dove magari ci dirà che Simon è Rod Laver - a tarda serata.
Ecco quelli per stanotte.

Nadal–Haas 1
Gasquet–Gonzalez 2 (tutta la vita)
Monfils–Almagro 1
Ancic–Simon 2 (mah)
Murray–Melzer 1 (mattanza)
Stepanek–Verdasco 2 (mah)
Blake-Andreev 1 (non ne son convinto per niente)
Sela–Tsonga 2 (se Jo sta bene)

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22 Commenti a “Australian Open Day 5:
E’ morta la Wta, viva la Dokic”

  1. jonsi scrive:

    Come avevo preventivato, inesorabile martirio per Marat di fronte al replicante elvetico. E dispiace, visti i lampi estemporanei e sporadici di genio con cui ha irriso inutlimente (per le sorti dell’incontro) l’avversario, che sia stato abbattuto in questo modo. Dispiace pensando al talento indicibile fino a 3 anni or sono, persosi tra il suo fisico accidentato e la sua psiche poeticamente labile. Dispiace perchè si poteva davvero avere una via d’uscita mentre si soffoca nella noisità e l’apatia suscitata dai dominatori contemporanei. Dispiace perchè chi dovrebbe ricalcarne le orme, in quanto follia talentuosa,è tramontanto tennisticamente ancor prima di sorgere (Gasquet e Seppi, giusto per fare due nomi). Rinuncerà alla racchetta a fine anno è mi mancherà. Anche solo quel suo sorridere durante le ultime umiliazioni subite. Ignorando cosa sia successo il resto della giornata e avendo riufiutato di seguire anche per un solo istante bagdathis fish (credo abbia vinto il primo, poi guarderò il tg4 per la conferma)della giornata di oggi voglio conservare un momento di gioia: l’eliminazione dell’Ivanovic da parte della Kleybanova. Irritante a tal punto da farmi rivalutare la Prestigiacomo. Raccapricciant e nel suo esultare da majorette isterica ad ogni errore dell’avversaria, fastidiosa nel suo agitarsi e stizzirsi per i punti sbagliati nemmeno si fosse spezzata un unghia bevendo un martini, inguardabile anche nel sorseggiare dalla bottiglietta a bordo campo. Ogni tanto un Dio si accorge di esistere.

  2. Supermad scrive:

    L’ho detto anche ieri, mi ripeto: credo che Gasquet batterà Gonzalez, poi in ottavi verrà sfinterizzato da Nadal. Per il resto sono d’accordo con gli altri pronostici.

    Su Safin…poco da dire, di più non poteva fare. Tuttavia l’ho visto meglio rispetto al 2008, credo che potrà fare un’annata (l’ultima) decorosa.

    Federer se la vedrà con Berdych…meno male, Roger vincerà ma almeno non sarà una parata trionfale. Se oggi avesse vinto Wawrinka, la sfida di ottavi con Rog sarebbe divenuta un’esibizione teatrale, con Federer che gigioneggia facile e che nemmeno prova a giocare, solerte nell’allungare il tappeto rosso e nel dire che Roger . Almeno Berdych qualche pallata pesante la tirerà.

    La Ivanovic…l’ho vista un po’ oggi, in attesa di Federer-Safin. Chi dice che la Ivanovic è una campionessa è meglio che cambi sport, il torneo di bocce è più adatto. La serba gioca male, inoltre, come dice Scanzi, ha un atteggiamento super fastidioso. Evviva la Suarez Navarro ;)

  3. Supermad scrive:

    Federer che gigioneggia facile e Stan il forroso che nemmeno prova a giocare - nel dire che Roger è il migliore della storia.

    Maledette virgolette :)

  4. giuseppe scrive:

    Che tristezza vedere Marat ridotto a fare serve and volley come un cazzaro da erba qualunque.

  5. maxgarros scrive:

    Scanzi sei diabolico, ho letto 15 minuti fa l’articolo e sto ancora ridendo (vertice toccato col paragrafo di Berdych……ma come ti è vento in mente Centofanti? nemmeno Gene Gnocchi arriverebbe a tanto!!)

    Condivido in pieno l’irritazione suscitata dal pugnetto della prosciuttona (capace di farlo anche sul doppio fallo dell’avversaria) e la grande ammirazione verso Cassius anche se sei troppo critico col Gasquet.

    In tredipa attesa per il day 6.

  6. androp scrive:

    ….”credo che Gasquet batterà Gonzalez, poi in ottavi verrà sfinterizzato da Nadal”
    Questa è bellissima Supermad……ancora rido.
    Grazie ancora.

  7. haiv scrive:

    ahhahahahah..qst Scanzi mi fa morire!sbaglio oppure ho notato un COMPLIMENTO a federer?forse dopo parecchie esagerazioni scritte(che nemmeno lui pensa a mio parere)ha voluto fare marcia indietro dopo che ha visto la Bacheca zeppa di trofei a Basilea del ragazzotto svizzero?Bah chi lo sa..
    A mio parere Berdick dara molto filo da torcere a federer e Andreev vince su blake anche abbastanza facilmente…l unica incerta per me è stefanek verdasco(ma mi prendo verdasco)
    Ripeto occhio a berdick(a mio parere puo fare qualche sorpresina….)

  8. Quaiomic scrive:

    Articolo da circoletto rosso… o rosa visto che la parte migliore e la descrizione della Ivanovic che si fa tritare dalla tennista che usa il collo piu del braccio, la Kleymanovalova.
    Peccato per l OMISSIS sull- intervista di BARAZZUTI, che si macchia del reato di villipendio nel dire che i tennisti italiani tutto sommato hanno fatto un buon torneo, mah…..!!!!,
    VIVA LO SCANZI DAY.

  9. patroclo scrive:

    Provo a battere Scanzi (sui pronostici, perchè sul resto è imbattibile):
    Nadal-Haas 1
    Gasquet-Gonzalez 2
    Monfils-Almagro 1
    Ancic-Simon 1
    Murray-Melzer 1 (ma un set l’austriaco lo vince)
    Stepanek-Verdasco 2
    Blake-Andreev 2
    Sela-Tsonfa 2
    Sulle partite giocate, mi limito a esultare per la rediviva Dokic. Mentre qualche sprazzo di Safin mi lascia sperare in qualche acuto nel 2009 del russo (vivo nel mondo dei sogni lo so).

  10. smeraldo scrive:

    il tennis femminile lo vedo in crisi di identità, non ha padrona, fuori le belghe……..giocano a ciapa nò, la jankovic è tutto fuorchè la n°1 solo il computer gli da ragione d’altronde un ordine ci deve pur essere….secco il mio pronostico vera zvonareva la vedo in fondo….saluti

  11. alberto78 scrive:

    Andrea Scanzi sei un mito…competenza miscelata all’ironia, formano un cocktail micidiale ;questi interventi sull’australian open sono brevi,ma intensi mi piacciono troppo.
    P.S.Parli cosi di gasquet xche’ in fondo lo adori…si vede che ti ha deluso però è ancora giovane,ora a pure cambiato allenatore ha bisogno di un’altra chance

  12. alberto78 scrive:

    orrore “a pure” !!!si scrive “ha anche”

  13. simone scrive:

    @jonsi

    io sono felice al contrario di te che questo presunto genio del tennis a fine anno ci abbandonerà portando con sé il suo rovescio bimane e le sue mazzate di diritto rese ingiocabili da un servizio SEMPRE oltre i 200 all’ora. se doveva essere questo il salvatore del tennis allora ben venga la morte per quest’ultimo.

  14. Orazio scrive:

    Mi ha colpito molto il paragone fatto da Scanzi tra Djokovic e Lendl.
    Riguardava, questo paragone, il modo di comportarsi in campo (”il fare marziale e ducesco”). Tuttavia, se Djokovic ha qualcosa in comune con Ivan Lendl, che era il Buster Keaton del tennis degli anni ottanta, di sicuro non è la mimica. Qualche volta Djokovic in campo l’ho visto ridere !! Lendl non l’ho mai visto ridere, neanche quando era avanti di 100 punti a zero ! Sarà per questo che i risultati ottenuti dai due (per ora, Djokovic è molto giovane) sono così diversi ?

  15. Ros scrive:

    Soprassedendo su tutto il resto, la Kleybanova ha casomai un gran rovescio in diagonale,soprattutto in corsa. Il lungolinea è immaginario.

  16. robertop scrive:

    effettivamente Ana è happy hippo.
    fulminante.

  17. stefan scrive:

    JH, dove sei ? : (

  18. Safinator scrive:

    Però…che gran pezzo di ragazza è questo happy hippo!
    Che giochi un tennis imbarazzante ok…ma che sia happy hippo…

    Ho apprezzato la devastazione che si è abbattuta sulla Ivanovic (Bona in tutti i campi…escluso in quello da tennis) e su Wawrinka…ma questo non muta la mia opinione:disfare è semplice…troppo.Non dico di non leggere con fastidio misto a piacere i tuoi scritti…ma certe “frizzatine” oramai sono ripetitive…ridi la prima volta,la seconda gia stucca…

    E,in ogni caso…i rovesci “down the line” (faccio il figo anche io) della Kleybanova dovevano essere cosi incredibili da rendere non credibile il fatto che tu la partita l’ abbia vista: erano “cross court backhands”….

  19. Shigeru scrive:

    E’ vero meglio che inizi da 2°la classifica WTA. La tanta critica su atteggiamenti di Ivanovic, non sono d’accordo, è poverina autoincitamento che non funziona, non credo che fa per dare fastidio ai aversari. Confronti ai vari ururetti isterici o bestiali di vari Sharapova,Wiliams……..Chi la dice che non sa giocare,giocava bene il tennis adesso è momento no, troppi impegni commerciali? troppo chiaccherata? Hennin tu sei IL TENNIS!

  20. smeraldo scrive:

    deluso dalla pennetta ma pare che stava male, occasione veramente persa e gettata al vento per entrare nelle 10, al momento sarebbe n°11 se safina e serena williams, battono cornet e azarenka………….

  21. Supermad scrive:

    Androp
    perdonami ma non capisco se il tuo è un complimento od una burla verso il mio pronostico ;)

  22. BB 1980 scrive:

    La Dokic ha un viso che lascia senza parole; solo la Hantuchova le fa match pari.
    Chi aprla della Sharapova e della Ivanovic come delle due più belle giocatrici del circuito, vada dall’oculista.
    Della Pennetta, esteticamente nemmeno val la pena citarla

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