Archivio della Categoria 'giornalismo'

DANIELE E’ LIBERO

Martedì 20 Marzo 2007

Libero, finalmente. E’ un buon giorno oggi che Daniele Mastrogiacomo è stato rimesso in libertà. Per lui, per la sua famiglia, per noi che siamo suoi amici, per chi solo ora l’ha conosciuto e per chi crede ancora che la stampa libera - e i giornalisti liberi - siano un fattore importante nella dialettica democratica. Daniele è un giornalista senza che risponde solo alla sua coscienza, intelligente, capace. E faceva solo il suo lavoro. Il che è sempre più un problema nell’anno di grazia 2007, ma quel che gli è capitato per quanto terribile sia stato non gli impedirà di continuare a farlo. A lui e a quelli come lui.
Alessandro Farruggia

P.S. Ai tanti moralisti che accusano Daniele - e quelli come lui _ di eccesso di protagonismo, di aver messo in pericolo la vita dei due accompagnatori afghani (uno effettivamente poi morto), di aver costretto lo stato italiano e quello afghano a pesanti compromessi con i talebani, a chi dice che avrebbe fatto meglio a restare a casa, o al massimo a Kabul, io replico: l’informazione è essenziale per la democrazia. Non vivendo in Afghanistan, tutto quello che sappiamo di quel che succede in un teatro delicatissimo come quello lo sappiamo solo ed esclusivamente grazie alle notizie che ci giungono. (more…)

Liberate Daniele

Domenica 11 Marzo 2007

Una settimana è passata e Daniele Mastrogiacomo è ancora prigionero dei Talebani. Lo conosco dai primi anni novanta: assieme seguivamo a palazzo di giustizia di Roma le vicende della tangentopoli romana. Cronista vero, attento e sensibile, era un giornalista che usava i piedi: poco telefono e molti contatti diretti con le fonti. Come ai bei tempi. (more…)

Afghanistan, Torsello rapito scomodo

Mercoledì 25 Ottobre 2006

Gabriele Torsello era scomodo da fotogiornalista, ed è scomodo anche da rapito. A suscitare imbarazzo in molti è il fatto che per la sua liberazione sia intervenuto anche Quari Yousaf Ahmadi, un portavoce talebano. Evidentemente la fede musulmana del trentaseienne fotoreporter leccese ha pesato, e hanno pesato il lavoro di testimone degli orrori della guerra da lui svolto. E forse ancor di più hanno pesato i molti appelli a suo favore di eminenti personalità musulmane, in Afghanistan e in Europa. I talebani, per una volta, non solo se ne sono lavati le mani ma hanno anche preso posizione a suo favore. (more…)

dall’Antartide al Quirinale

Giovedì 28 Settembre 2006

Ho avuto la grande opportunità di viaggiare due volte in Antartide. La prima nel 2001, con la diciassettesima spedizione del Pnra, il Programma nazonale di ricerche in Antartide. La seconda nel 2005, con la ventesima spedizione del Pnra. Due lunghe ed appassionanti avventure, umane prima di tutto, in compagnia di ricercatori e “logistici” che credono in quello che fanno e che, grazie all’opera di uomini come l’indimenticato Mario Zucchelli, hanno ritagliato per il nostro paese una presenza nel continente bianco e uno spazio di credibilità nel mondo scientifico che in Antartide opera. Non era per nulla facile.
In occasione del mio ultimo viaggio in Antartide, oltre a scrivere articoli per i nostri quotidiani, ho avuto il piacere di affidare a Quotidiano.net un diario quotidiano della mia avventura. Quei reportage, ben valorizzati dalla redazione che vi costruì attorno un sito che potete vedere ancora oggi nel link di questo blog, mi hanno consentito di risultare tra i vincitori della 41a edizione del premio di giornalismo Saint Vincent. Oggi al Quirinale siamo stati accolti dal Presidente della Repubblica che nel premiarci ha colto l’occasione per parlare di giornalismo. Sia per richiamare la necessità che si trovi una soluzione alla vertenza contrattuale, irrisolta da 578 giorni, sia per avvertire che “nessuno che conosca le tradizione più alte delle democrazie occidentali, nessuno che conosca la discriminante tra sistemi democratici e sistemi autoritari può sottovalutare il ruolo dell’informazione libera, indipendente, critica, per garantire la saldezza delle istituizoione repubblicane e il consenso su cui si poggiano”. “La libertà di chi fa informazione _ ha ammonito Napolitano _ può trovare un limite solo nel comune impegno contro l’illegalità in tutte le sue espressioni, compresa quella della violazione del diritto alla privacy e alla difesa. E’ un impegno che spetta innanzitutto ai giornalisti stessi, come spetta loro mondarsi di quei peccati dei quali il vicepresidente dell’ordine dei giornalisti, Lorenzo Del Boca (”i giornalisti a volte si fanno del male da soli, ad esempio quando accettano rapporti incestuosi con le fonti”), ha voluto compilare una lista così puntuale e pungente”.
Parole sulle quali meditare. Non tanto per i servizi dall’Antartide, facili pur se scomodi, quanto per quelli da casa nostra o dai mille angoli problematici del pianeta, nei quali il percorso di ogni giornalista che voglia fare davvero il suo lavoro è costellato di ostacoli, irto di trabocchetti. Per farcela serve la massima determinazione, la più grande umiltà, e la consapevolezza del proprio ruolo. E serve tenere sempre presente quella che dovrebbe essere la nostra stella polare: la pervicace ricerca della verità, per scomoda che sia.
Alessandro Farruggia