DANIELE E’ LIBERO

Libero, finalmente. E’ un buon giorno oggi che Daniele Mastrogiacomo è stato rimesso in libertà. Per lui, per la sua famiglia, per noi che siamo suoi amici, per chi solo ora l’ha conosciuto e per chi crede ancora che la stampa libera - e i giornalisti liberi - siano un fattore importante nella dialettica democratica. Daniele è un giornalista senza che risponde solo alla sua coscienza, intelligente, capace. E faceva solo il suo lavoro. Il che è sempre più un problema nell’anno di grazia 2007, ma quel che gli è capitato per quanto terribile sia stato non gli impedirà di continuare a farlo. A lui e a quelli come lui.
Alessandro Farruggia

P.S. Ai tanti moralisti che accusano Daniele - e quelli come lui _ di eccesso di protagonismo, di aver messo in pericolo la vita dei due accompagnatori afghani (uno effettivamente poi morto), di aver costretto lo stato italiano e quello afghano a pesanti compromessi con i talebani, a chi dice che avrebbe fatto meglio a restare a casa, o al massimo a Kabul, io replico: l’informazione è essenziale per la democrazia. Non vivendo in Afghanistan, tutto quello che sappiamo di quel che succede in un teatro delicatissimo come quello lo sappiamo solo ed esclusivamente grazie alle notizie che ci giungono.

E allora delle due una: o accettiamo le notizie filtrate _ da parte della coalizione o da parte dei talebani _ oppure mandiamo giornalisti sul posto per verificare cosa succede e raccontarcelo. La seconda è a mio avviso la sola accettabile.
E non solo: servono molti giornalisti, di più media. Se infatti i giornalisti, pur indipendenti e qualificati, sono solo di agenzia (anglosassoni o francofoni perlopiù) si ha fatalmente una omogeizzazione dell’informazione, se invece sul campo ci sono anche quotidiani, tv, radio, periodici si ha una moltiplicazione delle fonti, delle notizie e quindi un arricchimento del panorama informativo. Più sappiamo, meglio possiamo farci una idea e decidere il da farsi: se è bene restare o è meglio tornarsene a casa.

Ecco perchè Daniele, e quelli come lui, fanno un servizio al paese. Ed ecco perchè è stato giusto trattare, anche probabilmente se si è ecceduto nella contropartita.

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