Archivio della Categoria 'esteri'

Gas serra, la Cina sorpassa gli Usa

Mercoledì 20 Giugno 2007

Secondo una agenzia governativa olandese _ Netherlands Environmental Assessment Agency _ la Cina avrebbe superato gli Stati Uniti come maggiore emettitore di anidride carbonica. E di ben l’8%: 6,2 miliardi di tonnellate contro 5.2. Nonostante le emissioni cinesi pro capita siano incommensurabilmente più basse di quelle americane (gli Stati Uniti hanno 300 milioni di abitanti, la Cina viaggia sul miliardo e 300 milioni) questo pone con ancora più forza la necessità di coinvolgere _ salvaguardando il principio di equità _ la Cina, ma anche l’India, il Brasile, il Messico e gli altri grandi paesi in via di sviluppo nell’accordo che verrà dopo Kyoto. Ed è inutile fingere che il problema non sia questo. Perchè se non ci si riuscirà, la battaglia contro il cambiamento climatico sarà persa. Chiaro il concetto?

Dietro la crisi del Darfur, anche i cambiamenti climatici

Domenica 17 Giugno 2007

A sostenerlo è stato il segretario generale delle Nazioni Unite, in occasone della giornata mondiale della lotta alla desertificazione.
La tesi è netta: i cambiamenti climatici sono all’origine del conflitto in atto da oltre quattro anni nella regione sudanese del Darfur.
“Ogni volta che si discute di Darfur se ne parla in termini militari e politici, come di un conflitto etnico che contrappone le milizie arabe ai ribelli neri e ai contadini - ha scritto il Segretario generale dell’Onu, Ban Ki Moon, in un articolo apparso sul Washington
Post - guardate invece alle cause scatenanti e scoprirete una dinamica più complessa”.
Negli ultimi 20 anni, ricorda Ban Ki Moon, il Sudan ha registrato un calo nelle precipitazioni, dovuto “in parte al riscaldamento lobale causato dalle attività umane”. Gli agricoltori stanziali e i pastori nomadi che abitano il Darfur hanno convissuto pacificamente fino a quando siccità e mancanza di cibo hanno scatenato “una tragedia di cui oggi siamo testimoni”.
I cambiamenti climatici che innescano tragedie umanitarie e politiche, autentiche minacce per la sicurezza, è una prospettiva che dovrebbe preoccupare i potenti della Terra, anche i più distratti verso le emergenze ambientali.
E forse sta iniziando a farlo.

G8. Sul clima un compromesso piccolo piccolo…quasi inesistente

Giovedì 7 Giugno 2007

Un accordo andava raggiunto. L’opinione pubblica ha scoperto la gravità del cambiamento climatico, è preoccupata e aveva troppe aspettative: deluderla sarebbe stato spiacevole. E così è stato cercato un mimimo comun denominatore, lo si è trovato e poi si è dato fiato alle trombe per rivenderlo come grande passo in avanti.
In realtà quello partorito ad Heiligendamm è un compromesso piccolo piccolo. Praticamente inesistente.
I leader riunti al G8 in Germania hanno infatti trovato una intesa su di un testo nel quale gli otto paesi più sviluppati ritengono che vanno attuati “tagli sostanziali” delle emissioni e auspicano che a partire da Bali si avvii il processo di trattativa per il post Kyoto, che, “che porti ad un accordo globale entro il 2009″ e che dovrà avvenire “nell’ambito della Convenzione Onu sui cambiamenti climatici”. Ed è proprio quest’ultimo _ la conferma della sede Onu _ il piccolo passo in avanti fatti ad Helingedamm.
Nel complesso l’accordo, va sottolineato, resta largamente di facciata e non è per nulla incisivo dato che manca dei due cardini essenziali: la fissazione di un target quantitativo (i paesi del G8 hanno solo detto che “considereranno seriamente” l’obiettivo sostenuto da Eu, Giappone e Canada di tagliare del 50% le emissioni entro il 2050, il che sono parole e basta) e la natura vincolante dello stesso.
Ma un piccolo passo in avanti c’è, e realisticamente, volendo coinvolgere tutti i membri del G8, non era possibile ottenere di più. Nel 2009, con un diverso presidente americano la musica potrà cambiare e allora anche i paesi in via di sviluppo, davanti all’impegno del più grande inquinatore e ben supportati dal trasferimento di tecnologie pulite, potranno e forse dovranno considerare l’ingresso in una Kyoto 2 che preveda per loro responsabilità comuni ancorchè differenziate.
La morale è: qualcosa si muove ma incommensurabilmente più lentamente di quanto sarebbe necessario.

CLIMA: ECCO LE NUOVE ANTICIPAZIONI DELL’IPCC

Venerdì 27 Aprile 2007

VINCERE LA SFIDA CLIMATICA E’ UN OBIETTIVO ANCORA POSSIBILE

La sfida climatica non solo deve, ma può essere vinta. E’ importante il rapporto del WGIII, il terzo gruppo di lavoro dell’IPCC, quello che si occupa degli impatti. Il documento sarà approvato a Bangkok nei prossimi giorni e verrà presentato al mondo il 4 maggio. Noi, al solito, lo anticipiamo a livello di documento portato all’approvazione finale, fornendo integralmente sia la “Bozza per i decisori politici” che il “Sommario tecnico”. In questo modo il processo di approvazione - che come si è visto in occasione dei lavori del secondo gruppo di lavoro è soggetto a forti pressioni politiche - sarà in una casa di vetro. E a noi la trasparenza piace moltissimo. Quindi, buona lettura. (more…)

DANIELE E’ LIBERO

Martedì 20 Marzo 2007

Libero, finalmente. E’ un buon giorno oggi che Daniele Mastrogiacomo è stato rimesso in libertà. Per lui, per la sua famiglia, per noi che siamo suoi amici, per chi solo ora l’ha conosciuto e per chi crede ancora che la stampa libera - e i giornalisti liberi - siano un fattore importante nella dialettica democratica. Daniele è un giornalista senza che risponde solo alla sua coscienza, intelligente, capace. E faceva solo il suo lavoro. Il che è sempre più un problema nell’anno di grazia 2007, ma quel che gli è capitato per quanto terribile sia stato non gli impedirà di continuare a farlo. A lui e a quelli come lui.
Alessandro Farruggia

P.S. Ai tanti moralisti che accusano Daniele - e quelli come lui _ di eccesso di protagonismo, di aver messo in pericolo la vita dei due accompagnatori afghani (uno effettivamente poi morto), di aver costretto lo stato italiano e quello afghano a pesanti compromessi con i talebani, a chi dice che avrebbe fatto meglio a restare a casa, o al massimo a Kabul, io replico: l’informazione è essenziale per la democrazia. Non vivendo in Afghanistan, tutto quello che sappiamo di quel che succede in un teatro delicatissimo come quello lo sappiamo solo ed esclusivamente grazie alle notizie che ci giungono. (more…)