Dietro la crisi del Darfur, anche i cambiamenti climatici

A sostenerlo è stato il segretario generale delle Nazioni Unite, in occasone della giornata mondiale della lotta alla desertificazione.
La tesi è netta: i cambiamenti climatici sono all’origine del conflitto in atto da oltre quattro anni nella regione sudanese del Darfur.
“Ogni volta che si discute di Darfur se ne parla in termini militari e politici, come di un conflitto etnico che contrappone le milizie arabe ai ribelli neri e ai contadini - ha scritto il Segretario generale dell’Onu, Ban Ki Moon, in un articolo apparso sul Washington
Post - guardate invece alle cause scatenanti e scoprirete una dinamica più complessa”.
Negli ultimi 20 anni, ricorda Ban Ki Moon, il Sudan ha registrato un calo nelle precipitazioni, dovuto “in parte al riscaldamento lobale causato dalle attività umane”. Gli agricoltori stanziali e i pastori nomadi che abitano il Darfur hanno convissuto pacificamente fino a quando siccità e mancanza di cibo hanno scatenato “una tragedia di cui oggi siamo testimoni”.
I cambiamenti climatici che innescano tragedie umanitarie e politiche, autentiche minacce per la sicurezza, è una prospettiva che dovrebbe preoccupare i potenti della Terra, anche i più distratti verso le emergenze ambientali.
E forse sta iniziando a farlo.

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