Clima e coste: è l’ora delle scelte
Giovedì 28 Giugno 2007dall’inviato
ALESSANDRO FARRUGGIA
_ PALERMO _
L’erosione delle nostre coste avanza da decenni e i cambiamenti climatici aggravano il fenomeno che rischia di giungere ad un punto di non ritorno. A rischio particolare ci sono tutto l’alto Adriatico da Riccione a Monfalcone (e in particolare dai lidi ferraresi fino a Grado), la Versilia e la costa grossetana da Castiglione della Pescaia ad Orbetello e, a Sud, il Garigliano, la zona di Fondi, la costa tra il Garigliano e il Volturno, in Puglia la zona dei laghi di Lesina, di Manfredonia, e del tarantino, e ancora Metaponto, Oristano. E la notizia più importante che emerge dal workshop su “Cambiamenti climatici e ambiente marino” organizzato dall’Agenzia nazionale per l’ambiente (Apat) al castello Utveggio di Palermo in vista della Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici di settembre è che difendere tutte le spiagge non sarà possibile. Occorrerà scegliere. “Le spiagge in erosione sono il 42,1% delle coste basse del nostro Paese _ spiega il professor Umberto Simeoni dell’università di Ferrara _ e ammontano a 1661 chilometri. Per il loro semplice ripascimento artificiale, senza contare le difese a mare, servirebbero 166 milioni di metri cubi di sabbie idonee, che a 10 euro al metro cubo verrebbero a costare 1.660 milioni di euro. Tenendo presente che il trasporto della sabbia dovrebbe essere ripetuto ogni circa 5 anni è evidente che non si potrà disporre di risorse sufficienti per proteggere tutta la costa”. (more…)