Davis, delude la copertura della Rai.
Manca la grinta di Giampiero Galeazzi.
Fabretti sotto la sufficienza.

 
14 Aprile 2008 Articolo di Marcos
Author mug

Senza la voce storica del tennis azzurro la partita è meno “invitante”. E Pescosolido nei panni dell’opinionista non brilla. Serve una rivoluzione.

Nelle prime due giornate, Alessandro Fabretti, cronista sportivo della Rai, è stato affiancato da Stefano Pescosolido, ex davisman azzurro, capace di vincere un paio di tornei all’inizio degli anni ’90. Mi aspettavo che la cronaca di questi tre giorni, ben giocati dai nostri, fosse affidata al capo dei cronisti Rai, sezione tennis: Giampiero Galeazzi. Il quale, da qualcuno criticato per alcuni aspetti, nei momenti culminanti delle partite giocate in Davis, a mio parere, riesce ancora a trasmettere al pubblico la sua straordinaria passione per questo sport. Per il fine palato dell’appassionato di tennis moderno, Giampiero non sarebbe più adatto alla telecronaca tennistica, essendo egli portatore di uno stile ormai superato, fin troppo compagnone, quasi casereccio, raramente tecnico e statistico, poco aggiornato.

Ne ho sentito la mancanza, lo ammetto. Avendo compreso che la Rai non intende rinnovare il settore dei telecronisti sportivi dedicati al tennis (settore che, molto probabilmente, non esiste), ammetto che la sostituzione di Galeazzi con Fabretti, di cui non conosco i motivi, mi è particolarmente dispiaciuta: anche in questi tre giorni, infatti, ho avuto conferma che solo Giampiero, nell’attuale scuderia della televisione nazionale, è in grado di svolgere il compito dignitosamente, magari non piacendo a tutti. Per altro, le nostre critiche, spesso, colpiscono anche i cronisti specializzati, che assicurano le loro prestazioni a network privati. Se non vi fossero particolari impedimenti contrattuali o sindacali, suggerirei alla Rai, comunque, di guardarsi in giro: avendo acquisito i diritti per trasmettere la Coppa Davis, potrebbe anche curarsi delle telecronache, quando decide di inviarci le immagini. Sarebbe sufficiente prendere a contratto temporaneo uno dei molti cronisti impegnati da Sky solo per la copertura di Wimbledon, per garantire al telespettatore un servizio più soddisfacente.

Ho avuto l’impressione che Pescosolido, a tratti, fosse imbarazzato ad intervenire in ausilio al cronista, che, evidentemente, poco portato per la cronaca tennistica (e non gliene faccio assolutamente una colpa, ci mancherebbe!), non riusciva a proporre un racconto del match organico ed interessante, preferendo esaltarsi nei punti a nostro favore e, non di rado, scadendo in quel tipo di tifo impulsivo e poco decoroso, che gli appassionati di tennis difficilmente riescono a sopportare, essendo cresciuti con un paio di postulati inderogabili, tra cui quello di non esultare all’errore del rivale, soprattutto se clamoroso. Nel tennis, si vince con maggior soddisfazione se si gioca contro un avversario al meglio delle sue condizioni. L’ex tennista, per l’occasione prestato al microfono, preferiva non intervenire a correggere gli errori del cronista: Stefano è sempre stato un ragazzo mite e ben educato.

Non volendo muovere alcuna critica personale a Fabretti (gli si chiede di svolgere un compito che non gli si confà – come se Ubaldo mi chiedesse di commentare la cronaca rosa di Firenze, per esempio), rivolgo una preghiera alla Rai: è assolutamente inutile che si assicuri i diritti per trasmettere la Coppa Davis, se, poi, non è in grado di offrire un servizio adeguato. Mi rendo conto che non v’è quasi settore (pubblico e privato) nel paese che non sia in qualche modo affidato alla superficialità o alla trascuratezza: proprio per questo, preferirei che nel nostro caso, così poco strategico, per altro, per una volta si riconoscessero le inadeguatezze e le competenze. Nessuno ordina al servizio pubblico di garantire un’eccellente copertura degli eventi tennistici, rivoluzionando i palinsesti e gli organici, ma molti sperano che il servizio pubblico non intralci le competenze di eventuali altri media interessati.

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13 Commenti a “Davis, delude la copertura della Rai.
Manca la grinta di Giampiero Galeazzi.
Fabretti sotto la sufficienza.”

  1. Avec Double Cordage scrive:

    Fabretti mi ha battuto 6:0 6:0 retired

    il terzo set per le telecronache di domenica gliel’ho dato vinto senza presentarmi all’appuntamento.

    Inutile dire che spero di non dover affrontarlo mai più questo avversario insormontabile, gli auguro tuttavia ogni successo possibile nel suo mestiere, che però non può essere il telecronista di tennis.
    Caro Fabretti mi, o ci venga incontro non lo faccia più ci sono molti altri sport con molto più futuro del tennis, che ne dice delle ciaspole? Basta mettersi due racchette ai piedi e si va, anche in cinquemila, spettacolarissimo!

    Marcos, bravissimo, mai letta una bocciatura più gentile e rispettosa verso la persona stroncata :) ti dirò per i miei gusti anche troppo gentile

    Sarebbero dovute delle spiegazioni da parte di Rai (impossibile) Galeazzi (non ci credo) o direttamente da Fabretti (gli farebbe onore, anche se non cambierebbe quello che ha combinato)

  2. massimo.lon scrive:

    Ma come si fa a dare la telecronaca di un’incontro di coppa davis a Fabretti,va bene x una telecronaca di ciclismo…ma con il tennis, con tutto il rispetto non c’entra nulla.

    saluti max

  3. Filippo scrive:

    Pesco sembrava Neri Marcoré impegnato nell’imitazione di Gasparri :-)

  4. Francesco Rossi scrive:

    A mio parere la specializzazione di Fabretti è la telecronaca del ciclismo dalla motocronaca 4.

    Marcos, tra i giornalisti Rai prestati al tennis dimentichi Lollobrigida e Cerboni, che nella loro mediocrità sono meglio di Fabretti.

  5. anto scrive:

    Marcos, questa volta sei stato troppo piacione….

  6. daniela scrive:

    Bisogna fra l’altro ricordare a Fabretti, mentre dava i risultati dei quarti di finale, che la Repubblica Ceca e la Germania non dovranno giocare a settembre per restare nel world group:))

  7. marcos scrive:

    sapete bene che io preferisco rivolgere critiche aspre solo a chi se le va a cercare. è la rai ad aver maggiori responsabilità, in questo caso.

    con tutto il rispetto che porto per il duo pino/lea, le loro recenti cronache non mi hanno particolarmente appassionato.

    a neri marcorè…l’affiderei volentieri una telecronaca di davis!

    anto…dici che mi son letto troppo mentre scrivevo, o che sono stato, al solito, troppo buono?

  8. anto scrive:

    @ Marcos La seconda ipotesi, sei godibilissimo ma ti vorrei un pò più cattivello. Ogni tanto spara sulla croce rossa………

  9. Stefano scrive:

    Fabretti e RAI indifendibili, telecronaca terrificante, di una incompetenza che poche volte mi è capitato di dover affrontare. Ha ragione Avec Double Cordage, dopo due set di patemi si faceva fatica a rimanere seduti sul divano, la tentazione di scappare era troppo forte. Se il servizio televisivo nazionale intende affrontare in questo modo anche le nostre future performance in Coppa Davis c’è da strapparsi le vesti. Voglio dare un consiglio alla RAI; inventatevi dei fantomatici problemi tecnici e trasmettete solo il segnale audio dal campo, risparmiate voi i soldi del telecronista e risparmiate a noi un supplizio purgatoriale.
    Ma cosa abbiamo fatto noi appassionati di tennis per meritarci tutto ciò? :-(

  10. Agostino scrive:

    Fabretti di tennis capisce poco: non si tratta di tempi di commento o di partigianeria (un Galeazzi imparziale è un ossimoro), ma, mi è sembrato, di uno che ha visto poco tennis nella sua vita e giocato ancora meno. Insomma, direi che Fabretti non ha un abbonamento Sky. Commenta bene il ciclismo (e, off topic, sarei lietissimo di vederlo al fianco di Cassani al posto del borioso Bulbarelli) e credo sia un valido professionista della sua azienda.
    La quale è il suo problema.
    Il tennis è in Italia, il secondo sport per numero di praticanti. Le politiche aziendali RAI di annullamento del tennis sui canali terrestri si specchiano nell’incuria con la quale vengono selezionati i commentatori. La Coppa Davis mi è sembrata essere per i dirigenti RAI più un peso che una risorsa: un dovere-piacere fatto alla FIT e un “meno male che siamo stati eliminati se no chi ci mettevamo a commentare la prossima”?
    In genere è però lo sport ad essere scomparso dalla terza rete, mentre l’offerta fatta dai RaiSat incorre nella concorrenza dei canali Sky ed Eurosport: chi ha la parabola, nell’80% dei casi ha anche un abbonamento alla Pay-Tv e fa bene ad ignorare un servizio sportivo così mal realizzato come quello di cui si discute qui. Avrebbe più senso trasmettere sul terrestre, nella certezza di poter raccogliere un miglior ascolto, magari di bocca meno buona.

  11. marcos scrive:

    no…sulla crocerossa, mai!!

  12. Lydian scrive:

    In realtà non bisogna avere competenze specifiche di tennis per chiamare Karlovic “Karlovic” (appunto) e non “Markovic” o “Malkovic” (come ha fatto Fabretti almeno 35mila volte in 3 giorni): basta saper leggere.
    E a parte un paio di eccezioni, in RAI è così da sempre: 5 giornalisti sportivi che coprono dal calcio al badminton, spesso senza conoscere né quei due né qualsiasi altra disciplina (vogliamo parlare della Vaccari? Della Scarnati? Di Stella Bruno? E personalmente, con tutta la simpatia che provo per lui, anche Galeazzi non so quanto tennis segua regolarmente nella sua vita al di fuori del Foro Italico).
    Il problema, insomma, è aziendale e Fabretti è la punta dell’Iceberg, ma sappiamo tutti piuttosto bene che, al di là del disinteresse della RAI per il tennis, se anche di colpo diventasse il primo sport in palinsesto verrebbe affidato all’amico di un amico di un cugino di un fratello di un cognato di un amico di un politico, anziché a qualche telecronista competente selezionato per meriti attraverso un concorso pubblico.
    Quanto a Pescosolido, più che un tecnico sembrava un opinionista. Va bene che Bertolucci, la Golarsa e la Reggi sono (egregiamente) a Sky e Canè è (simpaticamente) a Eurosport, ma non c’era proprio nessun altro “ex” disponibile quel weekend?

  13. Stefano Bolotta scrive:

    Non è la prima volta che Fabretti commenta il tennis, e onestamente questo è stato uno dei punti più bassi della sua carriera di telecronista. E’ ovvio e stucchevole rimarcare che non è il suo pane, il tennis, ma cosa costa aggiornarsi qualche giorno prima, preparare la telecronaca?
    Per un giornalista i mezzi non mancano: internet è un frigorifero enorme cui attingere per riempire lo stomaco. Anche se il cibo che si prende può non piacere. Ma è necessario, a volte.
    Fabretti non conosceva bene Karlovic e lo trattava come fosse un attore del circo; non conosceva bene nemmeno Bolelli e lo trattava come fosse uno Junior di 16 anni che muove i primi passi nel circuito… Per non parlare di Cilic.
    Ma la cosa più triste è che troppo volte sbagliava il punteggio, anche su palle importanti. Non gli si chiede di commentare una demivolèè di rovescio giocata troppo vicino alla rete, no. Ma almeno una cronaca dignitosa, pulita, non faziosa. A volte basta il “compitino”.
    La Rai a volte non inserisce nemmeno il pilota automatico. Mah.
    Ci sono tanti giornalisti specializzati in tennis, in tv… quanto costa ingaggiarli solo per la Davis…?

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