Australian Open Day 11:
L’autunno del patriarca

 
30 Gennaio 2009 Articolo di Andrea Scanzi
Author mug

Virtual Tour 2009: day 13!   

Federer compie una buona azione, estromettendo (tardivamente) il Diversamente Karlovic (Roddick). Sagra del braccino e dell’antitennis per Zvonareva e Dementieva, che confermano una volta di più di non meritare uno Slam. Domattina l’unica semi (forse) meritevole, Nadal-Verdasco. Ma l’ennesimo showdown tra il Re Piccoso e il Partigiano Rafa sembra scontato.

Chiedo scusa per il ritardo, ma ho la giustificazione. Me l’ha firmata Daniela Santanchè, con cui ho romanticamente passato la mattinata a La7, discorrendo di Antonio Di Pietro, Desperate Housewives e il back di rovescio di Philip Petzschner.
Ne consegue che, criminosamente, non ho assistito ai match di stamani. Non in diretta, almeno.
Fortuna che c’è MySky, come insegna il simpaticissimo Fabio Caressa. Gli intenti erano buoni, volevo realmente visionare in differita (e sapendo pure il risultato) Dementieva-Serenona e Lacrimareva-Safina. Un proposito quasi stoico, ma non ce l’ho fatta. Ho trovato lo spettacolo intollerabile.
Non c’era niente da guardare, né da stupirsi. Molti bookmakers e addetti ai lavori puntavano su una finale Slam inedita, Lacrimareva (Zvonareva per i didascalici) - Dementieva. La cosa aveva un suo senso: entrambe stavano giocando molto bene, meglio delle avversarie.
C’è però il piccolo particolare che la Wta è prima crisi di nervi e poi quasi sport. Non vince la più forte: vince la meno stralunata. Da qui i previsti (da me, almeno) successi di Dinara Safina, che chissà come ha fatto a crearsi una carriera da campionessa non essendo una campionessa e avendo pure l’ombra lunga di un fratello tennista/bello/maledetto/adorato (cioè l’esatto suo opposto), e di Serena Williams, che qua in Australia vince sempre negli anni dispari.
Sabato mattina la finale. Difficile che si riveli indimenticabile. Speriamo se non altro che non sia una riedizione postuma di uno dei martiri più indicibili che abbia mai visto in un campo da tennis: Graf-Zvereva, Roland Garros 1988. Chi c’era, non può dimenticare. Ci mancava solo che la Teteska-Dalla-Nappa-Inutilmente-Generosa le passasse sopra con un tir.
Il programma giornaliero si è chiuso con un match dalla trama più scontata di un cinepanettone: Federer-Roddick. Chi maledice Nadal, dovrebbe ricordarsi di quel tempo terrificante in cui gli avversari (ahahhahahahah) di Federer più insidiosi (ahahahahah) si chiamavano Roddick e Hewitt. Come se al Premio Nobel, 11 anni fa, José Saramago (che NON sto paragonando a Federer, sia chiaro) fosse stato messo nella stessa lizza di contendenti accanto ad Andrea De Carlo e Ivan Zazzaroni.
Per motivi insondabili, forse per un complotto ordito da Federico Ferrero, che su Tennis Italiano ci ha raccontato per anni che la Terra prima di Federer non girava attorno al Sole e solo grazie allo svizzero l’Universo mondo è tornato in asse, corre voce che io non doni i giusti peana al Re Piccoso. Quante sciocchezze, suvvia. E’ uno dei Campioni più grandi di questo sport. Chi può negarlo, a parte Cicchitto (che immagino neanche sappia chi sia Federer, e forse nemmeno cosa sia il tennis)?
E’ un dato di fatto. Tennista straordinario e straripante. Senza se e con qualche ma. Certo, c’è chi nasce Senna e chi Schumacher, e quelli che nascono Ayrton e diventano successivamente Schumi possono alla lunga tendere all’algido, in altre parole passionalmente stitici, ma son dettagli impalpabili per chi vive di sostanza. E Federer, come i suoi tifosi, vive di contenuto più che di forma. Vive di bulimiche vittorie, feticismo da record, cannibalismo da trionfo. Possibilmente martirizzando l’avversario, relegandolo a quieto suddito con overdose di 6-0. Cosicché, la volta successiva, egli si prostri totalmente al Despota.
Tale aspetto non è gradevolissimo, e ha un che di junghiano, ma certe volte dona gioia. Accade quando a scontare la pena è Roddick, che Federer ha avuto il merito di assaltare più volte, ricordandogli la sua natura di campione (ahahahahah) incompleto, senza rovescio e con una mano sensibile come un messaggio di condoglianze del Dottor House.
Gli scontri diretti tra Federer e Roddick dicono 16 a 2. Dal Masters del Canada 2003 a Miami 2008 lo Yankee-Dalla-Visiera-Sudata ha sempre perso. Anzi straperso. La vittoria estemporanea di un anno fa, caduta in un periodo ameno nel corso del quale il Dittatore Vegano perdeva financo con Fish, doveva essere oggi vendicata con sperpero di sadismo. Da qui l’assoluta scontatezza dei 3 set a zero Federer. E infatti.
Roddick ha però resistito sin troppo, ottenendo due long set (ah, quale onta). Niente tiebreak, ma è probabile che questa vittoria non sia stata sufficientemente marziale per Federer, che sarà entrato nello spogliatoio con quella “griccina” da primo della classe a cui la professoressa di chimica ha dato 8 e non 12 (non alludo a una ipotetica professoressa di psicologia, con cui Roger avrebbe qualche impiccio, ignorando com’è noto l’esistenza di un certo Freud).
L’auspicio è che questa ennesima semi-bastonata tolga pigolo postumo al Diversamente Karlovic americano, perennemente inchiodato a metà strada tra un pallettarismo strabico (dall’angolo destro la sua racchetta ci vede, dal sinistro no) e il cannonamento stordente.
Va poi sottolineato come un Roddick che nel 2009 riesce ancora a raggiungere - e con merito - una semifinale in uno Slam, sia un accadimento da interpretare quale ennesima bocciatura per tutti quegli eterni pargoli che dovevano bonificare il circuito, alfine abbellendolo, e che invece sono tutti lì, nei loro nidi, nei loro limbi: nei loro narcisistici nulla (ti fischiano le orecchie, Monsieur Richard?).
Ribadito tutto questo, che è poi margine e dettaglio, rispondo a Roby68, lettore intuisco federeriano (facile intuizione), che - momentaneamente sotterrata l’ascia da guerra - mi ha chiesto come userei comportarmi con Nadal se anche lui diventasse Dittatore.
E’ una buona domanda, caro Roby, dalla risposta in fondo facile. Io, nelle Dittature, ho sempre tifato per Fenoglio. E Beppe non sarebbe mai diventato dittatore.
Senza farla cadere dall’alto: chiamo Nadal “partigiano” con l’ironia che è da sempre salvifica, in ogni campo, ben sapendo che partigiano non è. Rafa, di cui non sono tifoso, non è un partigiano. Ha “solo” avuto il merito di liberare il tennis da un oscurantismo algido, coinvolgente come un intervento televisivo di Paolo Casarin. Probabilmente è colpa mia, troppo poco attratto dalla collezione di coppe, sta di fatto che quelli che vincono sempre finiscono con l’ammazzare quella cosa meravigliosa che si chiama Stupore. Ancor più se hanno il carisma di un battipanni (nella foto che ho scelto è anzi particolarmente comunicativo).
In definitiva: meglio una nuova dittatura arrotata o gli stizziti colpi di coda dell’autunno del patriarca? Aiuto. Mi astengo. Se è questa la scelta, “mi sa che mi troverò sempre bene con una minoranza di persone”, come diceva Nanni Moretti quando era ancora Nanni Moretti.
Nel frattempo, e qualcosa vorrà dire, noto che il disinteresse dei non nadaliani e non federeriani (che esistono, e non sono neanche Adepti del Vampiro o Esegeti di Noschese) è tale da indurli a interessarsi al challenger ora in atto ad Heilbronn. Curioso.
Ho visto gente appassionarsi allo streaming di Petzschner-Mannarino (ha vinto l’amico di Seppi in tre, per la cronaca). Li ho vist, e mi hanno fatto sorridere. Sembravano sinceri, divertiti. Quasi utopici. Molto meno orteghiano di costoro, nel mio piccolo mi ostino a sperare che, prima o poi, qualcuno finalmente ci stupirà. E sul serio, in un torneo vero, non allo Slam di Bergamo. Un non atteso, una splendida apparizione. Una Pentecoste. Sarà un bel giorno. O sarà anche solo bello attenderlo.
Nel frattempo, a scanso e scanzi di equivoci, lode, gloria, inni celestiali e un Duplo per Rafa Nadal e Roger Federer,campioni veri e indimenticabili.

p.s. Il Duplo è per Mirka.

Collegamenti sponsorizzati


11 Commenti a “Australian Open Day 11:
L’autunno del patriarca”

  1. Supermad scrive:

    E’ ufficiale, Federer ha vinto il suo 14 slam. E non lo dico per gufare o che altro.

    Verdasco ha appena vinto un estenuante primo set contro Nadal (eppure in tanti dicevano che Rafa avrebbe asfaltato facilmente il connazionale…). Nadal ha giocato davvero male. Se riuscirà a portare a casa il match, non vedo come in finale possa infastidire lo svizzero. Se vincerà Verdasco, domenica assisteremo ad un soliloquio elvetico: Fernando, dopo lo sforzo di oggi, farebbe la fine del Baghdatis 2006 e il Gonzalez 2007.

    La parte del tifoso piangente mi calza a pennello :)

  2. EBFed scrive:

    ahaha da Federeriano dico che questo è il tuo miglior articolo. Splendido. Comunque, prima o poi arriveranno le sorprese nel circuito. Ancora non si vede chi possa battere Nadal sulla terra ad esempio. Ma fra 2 anni ci sarà, si spera. Federer vabbè, fra due anni sarà battuto da tutti i top 20 probabilmente.

  3. benux scrive:

    a me questi articolo fanno sempre morire, riescono a spaziare dalla letteratura al gossip dalla politica alla storia in un attimo. complimenti

  4. pibla scrive:

    Ok, quando mi dici che Rafa e Roger sono campioni veri ed indimenticabili andiamo d’accordo….
    Un saluto.

  5. roby68 scrive:

    Grazie della risposta, ho sempre tifato pure io Fenoglio, ma nello stesso tempo apprezzo Federer, sia chiaro, come tennista, visto che non lo conosco minimamente, e ti confesso che ci sono rimasto male quando ho saputo che non sapeva manco chi fosse Freud. Nello sport, le dittature non mi infastidiscono, al limite mi annoiano, ma, ammetto sono un tifoso di Roger e nella sua dittatura innocua ci ho sguazzato piacevolmente, anche se ora è indubbiamente è più incerto e appassionante il tennis.

  6. Gianpaolo scrive:

    1) “Federer vive più di contenuto che di forma”. Cacchio, non ho mai sentito una cavolata più grande.
    2) “Federer non conosce Freud”. Mi gioco i gioielli di famiglia che invece Nadal, Murray e Verdasco conoscono a menadito “Psicopatologia della vita quotidiana”.
    3) Nadal salva il tennis dal regno algido di Federer; per questo Scanzi lo chiama, sia pure ironicamente (lui infatti usa l’ironia come alibi, a posteriori), “partigiano”. E’ come se nel calcio Gattuso ci avesse salvati da Zidane.
    Ci vuole o n e s t à i n t e l l e t t u a l e

  7. Valentina scrive:

    “when you find yourself on the side of the majority, it is time to stop and reconsider” Mark Twain
    io ho nel portafoglio questa frase scritta su un foglietto (e condivido il tuo spirito filorivoluzionario) però Federer mi piace assai..

    sono peraltro attonita dalla situazione del tennis femminile, giuro nn ce l’ho fatta nemmeno a vedere l’ennesima battaglia di russe, rimpiango (ahime) Henin, Hingis, Seles per non parlare di Graf e Sabatini, sigh!!
    Ho sperato nella Mirza, il mio spirito multietnico mi ha spinto tanto in là, ma nulla! Ovvio che Serena STRAMERITA la vittoria

  8. Pete Agassi scrive:

    Noto che non sono l’unico ad essere “schifato” dal tennis femminile: poca fantasia, pochi colpi, poco tutto, solamente un universo piatto privo di consistenze.
    E ci lamentiamo che nel maschile ci siano “dittatori” come Roger, e pallettari come Rafa. Io senza patemi d’animo dico: menomale!
    Ciao a tutti

  9. Simone scrive:

    LO TROVO ECCESSIVO…IO NON LO MODERO. MICHELE

    A colui che ha scritto questo articolo vorrei scrivere che è abbastanza stupido, e comunque sia se ad abbellire il tennis dovrebbe esserci Gasquet, allora tanto vale mandarci Platinette oppure Luxuria.

  10. Simone scrive:

    Riformulo…
    1:Diversamente Karlovic è veramente una cosa maligna ed ingiusta, perchè Roddick è stato numero 1 del mondo cosa mai riuscita ad un giocatore italiano, quindi sciacquarsi la bocca prima di parlare.
    2:Il tennis ha bisogno di personaggi oltre che di bravi tennisti per il suo sviluppo, io pesonalmente un tennis con una rivalità Gasquet-Murray lo vedrei in fase calante, soprattutto a livello di audience andremmo anche sotto il periodo di Hewitt.
    3:I commenti del signor Scanzi a livello di tennis sono abbastanza scadenti e dimostrano una quasi totale assenza dalla visione delle partite.
    4:Non capisco ne mai capirò tutto questo accanimento di tutti contro Andy Roddick.
    Ok, Federer lo ha mazzolato ripetutamente, ok pur essendo migliorato di rovescio è molto peggiorato di dritto (ed è quello che ha fatto la differenza contro Roger, IO la partita l’ho vista) ok non sarà Samras, ma che venga sempre criticato mi sembra una cosa un pò ingiusta…..

  11. Benny scrive:

    Criticare continuamente Andy Roddick non mi sembra proprio giusto, sono il primo ad ammettere che è un giocatore non particolamente dotato tecnicamente, non particolarmente inteligente tatticamente, ma nonostante tutti questi limiti A-Rod è stato n1 al mondo, ha vinto 1 slam(disputando 4 finali e 9 semi negli slam), 5 master series e 27 titoli atp in totale, è stabilmente nella top 10 dal 2002…..per un “diversamente Karlovic” non mi sembra proprio male!!!
    Invece di criticarlo bisognerebbe apprezzare Roddick per la sua abnegazione e per la sua combattività., un esempio di professionismo e serietà, anche ultime idchiarazionio in cui il giornalista lg faceva notare di aver notato miglioramenti nel suo gioco dimostra tutto cio:”ho 26 anni cosa dovrei fare se non cercare di migliorarmi???vivere guardando il passato e trascinarmi sino a fine carriera??”!
    Io invece di criticarlo farei un plauso ad Andy Roddick, un grande sportico e anche un gran Signore in tutte le sue dichiarazioni!!!!

Scrivi un commento