Australian Open Day 12:
Ha vinto Nadal, viva Verdasco

 
30 Gennaio 2009 Articolo di Andrea Scanzi
Author mug

Virtual Tour 2009: final day!

Epica sfida vinta 6-4 al quinto dal numero 1 al mondo. Incredibile la solidità dello sfavorito, che cede soltanto dopo 5 ore di fronte alla “immortalità” del Duracell Mutandato. Domenica sarà ancora showdown tra i primi della classe.

Doveva essere l’unica semifinale elettrizzante del torneo, lo è stata. Ampiamente. Ha vinto, come previsto e prevedibile, Rafael Nadal. Ma non è stata mattanza, non c’è stato vassallismo.
Al numero uno del mondo sono serviti cinque set e cinque ore per piegare un Fernando Verdasco che assurge definitivamente a vero protagonista di questo Slam.
Se dell’ex fidanzato di Ana Ivanovic (che dopo la rottura non ne becca più una, al contrario di Nando) erano note le capacità di accelerazione e le sontuose sbracciate di dritto, non lo era certo la tenuta mentale. Ebbene, oggi ha retto il confronto con il tennista più solido del circuito.
Per Verdasco, che nei precedenti scontri diretti non aveva mai minimamente impensierito Nadal (se non quattro anni fa al Queens), non c’è spazio per il rimpianto. E’ vero, si è fatto breakkare al decimo gioco del secondo set avanti 40-15, e sul 4-4 del quinto era 0-30 sul servizio Nadal (lì ha sbagliato due dritti non impossibili, subendo un parziale di sette a zero e smarrendo il match), ma dall’altra parte c’era il solito Nadal. Quello che riprende tutto, quello che lo scambio non è mai finito, quello che il punto lo devi fare cinque volte. E nel frattempo lui non si stanca mai.
Verdasco era tennista non dalla lunga ma breve distanza. Ora, spero per molto, è diventato grande. Dopo aver vinto il primo set al tie e perso il secondo 4-6 dopo uno scambio chilometrico (vinto ovviamente da Nadal), era naturale immaginarlo anzitempo sconfitto. E infatti nel terzo si è subito fatto breakkare.
Qui, incredibile, la rimonta. Verdasco teneva, faceva il controbreak, si portava al tie. Lo perdeva male, 2-7, e nuovamente ti aspettavi la fine dei giochi. Nulla da fare. Nando rimaneva attaccato alla partita, cercava costantemente lo sguardo dell’angolo, lanciava messaggi da allievo in cerca del Maestro Jedi che lo Illumini. Picchiava, arrotava, remava. Feriva e squarciava. Che meraviglia, quei magli lungolinea di dritto.
Se con Tsonga aveva vinto giocando “alla Nadal”, insistendo sui topponi in diagonale e attendendo piuttosto che badilare (col risultato che Tsonga ci è caduto mani e piedi), oggi ha capito che non poteva inseguire l’allungamento dello scambio con uno che di vive (e come vive) di resistenza. Ne ha guadagnato in resa, come pure in spettacolo. Di più non poteva fare.
La sua tenuta è stata encomiabile. Atleticamente straripante, nonostante un infortunio (o qualcosa di simile) al piede nel terzo set, Verdasco non mollava. Mai. Inseguiva la concentrazione masticando nervosamente tra un punto e l’altro, ruminando il nulla. C’era, sempre. Dal servizio trovava una banca decisiva per cancellare le troppe palle break, spesso con prime centrali a 21o chilometri orari o con lo slice esterno che mandava fuori campo - persino - Nadal.
Nessuno, se non Tsonga un anno fa, proprio qui in semi, ha mai umiliato e devastato Nadal in un proscenio importante come ha fatto Verdasco oggi nel tiebreak del quarto: piena trance agonistica, entrava tutto, ed ogni volta erano urla e il pubblico in delirio. Così si gioca solo in Paradiso.
Verdasco ha retto fino al nono game del quinto set. Non solo: sullo 0-30 servizio Nadal è sembrato - l’unica volta nel match, per quanto mi riguarda - quasi favorito. Forse lo ha pensato anche lui, che ha abbassato fatalmente la concentrazione inciampando in due dritti. Il treno ha fischiato e non si è più fermato.
Nadal, nelle sue precedenti apparizioni agli Australian Open, era sempre stato spazzato via dal Miracolato del Torneo. Aveva perso (due volte) con Hewitt, una con Gonzalez e una con Tsonga: tutti poi finalisti inattesi, tutti lì sconfitti. E anche nell’anno di Baghdatis, all’atto finale non c’era andato lui ma la Sorpresa.
Stavolta Nadal ha sconfitto l’uomo (la cui identità cambia ogni anno) che a Melbourne gioca su una nuvola. Si è definitivamente liberato dalla Maledizione della Meteora (di lusso) a Melbourne. Non aveva ancora perso un set, non aveva mai giocato nemmeno un tie: dati che riverberano la grandezza di Nando in queste due settimane.
Verdasco, a questo punto, deve solo evitare di cadere nell’errore più facile: credere di essere già arrivato. Gli ultimi anni sono stati terribili per il tennis, i numeri quattro e cinque (e a volte persino tre) si chiamavano Davydenko, Roddick, Ferrer (no, dico: Ferrer). Gente che con Federer e Nadal neanche la vedeva. Inaccettabile.
Ora che esistono due numeri 3 e 4 certi, c’è - quantomeno - una quinta piazza in attesa di legittimo proprietario. Prima si diceva che quello era il posto di Berdych (ahahahahahah) o Gasquet (seeeee, buonanotte). I più ottimisti ritengono che Tsonga ce la potrebbe fare (per me no). I più pessimisti sostenfono che Del Potro non toglierà presto il disturbo (ahi). I più utopici attendono - per quanto ancora? - il gradevole viziatello Gulbis.
Verdasco deve avere la chiara percezione che, se gioca così, in un contesto simile nulla o quasi gli è precluso. Oltretutto è uomo da tutte le superfici. Speriamo di vederlo al Masters di Londra.
Domenica si avrà la finale che tutti, amanti degli outsiders a parte, volevano: Nadal-Federer. Il partigiano Rafa contro il Re Piccoso. Ammetto che avrei preferito qualche nome nuovo, anche solo uno dei due, ma è storia arcinota. Nuova dittatura di Duracell Il Mutandato o colpo di coda - decisivo, tanto per eguagliare Sampras e superarlo a Wimbledon - di Frigidaire? Più la seconda, azzarderei.
Federer è a mio avviso favorito, non tanto per la stanchezza che Nadal potrebbe patire dopo la maratona di oggi (poteva valere per Verdasco, ma Rafa stanco devo ancora vederlo mezza volta). Più semplicemente, Federer sul veloce è più forte.
I precedenti dicono 12 a 6 Nadal. Federer, che contro di lui si incaponisce - da narciso incurabile qual è - a voler vincere giocando sullo stesso piano dello spagnolo, non lo batte dalla semifinale del Masters 2007. Per quanto Nadal sia riuscito a sconfiggerlo - terba di Wimbledon a parte - anche sul rapido (solo a Miami 2004 e Dubai 2006), dico Federer.
Speriamo di vedere, se non altro, la solita contrapposizione di stili, caratteri e psiche. Che è poi il senso ultimo del tennis.
Pronostici finali (stiamo andando alla grande, 4 su 4 nelle semi maschili e femminili). Voto - ehm - Serena Williams e Federer. Nel doppio avevo pubblicamente vaticinato Bryans (sono in finale), sorelle Williams (hanno vinto stanotte) e Mirza/Bhupathi (sono in finale). Non mi lamento: potrei quasi scommettere anche io, ma non so usare BWin e neanche conosco Trinca e Cruciani (questa arriva tardi ma arriva, e se non arriva c’è Wikipedia).
Lo so, lo so. Come vincente finale maschile avevo detto Murray, Djokovic, Federer e Nadal solo quarto. Ebbene, rifarei lo stesso. Murray, se avesse avuto la fortuna di evitare Verdasco in ottavi, con un tabellone à la Djokovic avrebbe vinto in carrozza (non è detto, ma tanto la controprova non l’avremo mai, quindi si può sostenere tutto, anche che Pashanski sia il nuovo Rafter). Novak mi ha deluso su tutta la linea (non se la prenda, Barbadillo). Federer è Federer e prima delle semi in Slam non perde mai: o trovava Djokovic deluxe, o un super Murray in finale, o non poteva che essere il naturale Vincitore.
E Nadal? Non smette mai di stupire. E’ alla sua prima finale in Australia. Che se la giochi bene, conscio di non aver nulla da perdere.

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32 Commenti a “Australian Open Day 12:
Ha vinto Nadal, viva Verdasco”

  1. drin scrive:

    Scanzi ha scritto quello che penso da sempre: Federer si incaponisce a voler vincere giocando sullo stesso piano dello spagnolo. Speriamo che domenica la musica cambi.

  2. patroclo scrive:

    Devo ammettere che sui pronostici mi batti sempre (di poco eh!), però su una cosa sono totalmente d’accordo: se Murray non avesse incrociato questo Verdasco questo slam se lo portava a casa. Anzi, dirò di più: se Verdasco oggi avesse superato Nadal (magari in 3 ore di partita) era in grado di sconfiggere anche sua maestà. Questo è per dire quanto mi ha impressionato Nando, speriamo effettivamente che sia in grado di tenere nel tempo, non dico come un Barolo, ma almeno come un buon Verdicchio!
    Pronostico per la finale di domenica? Avrei detto Nadal tutta la vita, senza la maratona di oggi, così sono piuttosto indeciso e preferisco sottrarmi alla sfida.

  3. pibla scrive:

    “Federer sul veloce è più forte.”

    In linea di massima concordo, il problema è che l’unico Slam che si gioca sul veloce sono gli US Open, il resto è tutta più o meno la stessa melassa composta da cemento lento, terra veloce ed erba battuta….ma davvero siamo contenti così???

  4. carlo scrive:

    bravissimo verdasco tantissimi complimenti spero che posso proseguire a questi livelli

  5. roby68 scrive:

    Nadal già lo conoscevamo, Verdasco spero continui su questi livelli, potrebbe diventare il terzo incomodo, più scomodo forse degli altri due, perchè questo sulla terra non scherza

  6. Nikolik scrive:

    Noto, ancora una volta, che non c’è nemmeno un briciolo di riflessione, né una piccola perplessità, sulla durata della partita, 5 ore e 14 minuti.
    Poi non lagnatevi se il tennis è uno sport che non ha grossa presa televisiva, né grande ascendente sui giovani.
    Nessuno, proprio nessuno, che dica anche un solo ma?
    Non è che, dopo 100 anni, qualcosa, qualcosa di molto piccolo e per nulla rivoluzionario, si potrebbe cambiare, per evitare evidenti distorsioni?
    Nessuno sport fa durare così tanto una singola partita, un singolo incontro, un singolo match.
    E ci sarà un perché, se è così, non è possibile che solo quelli che giocano a tennis abbiano capito tutto mentre quelli degli altri sport non hanno capito nulla.

  7. Skorpion scrive:

    Sono convinto che Nadal non abbia smesso di stupire e sarà ancora grande in finale. Sento che vincerà. Tra la donne forse la Safina ha le sue chance, limitate ma ne ha. S. Williams trova sempre stimoli nuovi, è mentalmente gioiosa e trae forza da questa luce che è dentro di lei. Gli Open Australiani sono i miei preferiti, mi piacciono per lo scenario naturale dell’ Australia in cui sono inseriti che lo rendono un evento fantastico ed unico lontano dai rumori di Flushing Meadows, dal fracasso del pubblico del Roland Garros e dalla sacralità del Tempio :-)

  8. Pete Agassi scrive:

    Oggi ho visto veramente un grande Verdasco, una grande partita in cui, da una parte, il mancino “arrotino” terraiolo, e dall’altra il mancino piattone Fernando, il quale penso che, se continui a giocare su questi livelli, nella stagione estiva statunistente e il proseguo in Europa, possa veramente svolgere la parte di comprimario assieme ai soliti Roger e Rafa, e agli “outsiders” Nole e Andy.
    Stupendo vedere Nadal che cercava di effettare sempre più la palla col diritto, e dall’altra parte del campo un Fernando esaltato straripare con i suoi colpi piatti e imprendibili (strano a dirsi ma anche per quella belva chiamata Rafa). Uno spettacolo che, lo dico qui e lo riaffermerei 100 altre volte il tennis in “rosa”, purtroppo, non può regalare.
    Ciao a tutti

  9. Armando scrive:

    @Pete Agassi - In realtà qualche partita memorabile ed altamente spettacolare é arrivata anche dal tennis femminile, tipo Henin - Sharapova Masters 2007 o Henin - Capriati SF US Open mi sembra del 2003. Certo, pienamente d’accordo con te che sono molte di meno.

  10. Giovanni scrive:

    Nikolik scrive:
    30 Gennaio 2009 alle 22:16
    Noto, ancora una volta, che non c’è nemmeno un briciolo di riflessione, né una piccola perplessità, sulla durata della partita, 5 ore e 14 minuti.Poi non lagnatevi se il tennis è uno sport che non ha grossa presa televisiva, né grande ascendente sui giovani.Nessuno, proprio nessuno, che dica anche un solo ma?Non è che, dopo 100 anni, qualcosa, qualcosa di molto piccolo e per nulla rivoluzionario, si potrebbe cambiare, per evitare evidenti distorsioni?Nessuno sport fa durare così tanto una singola partita, un singolo incontro, un singolo match.E ci sarà un perché, se è così, non è possibile che solo quelli che giocano a tennis abbiano capito tutto mentre quelli degli altri sport non hanno capito nulla.

    caro nikolik, ecchisenefrega se

    nessuno-sport-fa-durare-così-tanto-una-singola-partita-un-singolo-incontro-un-singolo-match!?

    il tennis è bello, bellissimo così: federer che in un’ora e mezza regola delpotro o nadal che ci mette più di 5 ore a battere verdasco, se a te non garba puoi sempre cambiare canale e guardare altri sport.

  11. Nikolik scrive:

    Esatto, Giovanni, hai colto nel segno.
    Infatti, quello che tu suggerisci, e cioè cambiare canale e guardare altri sport, è proprio quello che fa la gente.
    Non c’è bisogno, Giovanni, del tuo invito: la gente lo fa già da sola, i ragazzini lo fanno già da soli, i bambini lo fanno già da soli, gli sponsor lo fanno già da soli: cambiano canale, infatti.

    E non crediate che il tennis sia bello così: una volta non c’era il tie break e le partite duravano molto meno. Non c’era l’intervallo ogni due giochi, si cambiava campo in fretta e basta e, soprattutto, non si aspettava 15-20 secondi, o più, tra la prima palla di servizio e la seconda.
    Alla fine, per rendere il tennis uno sport tollerabile non solo agli appassionati, ma a tutti, basterebbe tornare alle regole di un tempo.
    Ora, proprio, non è tollerabile.
    E lo dice un appassionato.

  12. albi scrive:

    Caro Nikolik, direi che, a giudicare dall’entusiasmo dei 15/20mila spettatori della MC arena di melbourne, quello che asserisci non trova molti adepti, poi se quello che vuoi dire è che le televisioni generaliste non possono permettersi di programmare un evento che non abbia un inizio e una fine certa allora sono d’accordo e infatti il presente e futuro è sui canali tematici o dello streaming, ma i record di presenze che ogni anno vengono battuti nei tornei dello slam proprio non suggeriscono l’idea di uno sport da cambiare.

  13. Andrej R. 78 scrive:

    Raramente vittoria fu così immeritata.
    Ancora un trionfo dell’osceno rozzo attendismo dell’antiestestico e antitennistico Nadal, tutto solo corsa e ‘rimandala di là’.
    Anche le superfici dette ‘rapide’ oramai non premiano più talento, classe, braccio, sensibilità di tocco e Gesto.
    Ribadisco : ogni vittoria di Nadal è una sconfitta per il tennis.
    Bravo Verdasco, maturato campione dotato d’autentico talento.
    L’ennesimo trionfo della volgarità terraiola sulla Poesia di Federer si avvicina.
    Non è algido, Roger. Se gli scanzi e i troppi come lui aprissero gli occhi si accorgerebbero che Il Genio Regale è un anche un uomo passionale e fin troppo emotivo (vedere le non poche finali perse al tiebreak decisivo, ad esempio, o il braccino sulle palle-break, o ancora le viscerali esultanze dopo l’ultimo scambio d’ogni Slam vinto).

  14. Tommaso scrive:

    @ Nikolik: Bella storia quella dell’unico sport con le partite lunghe anche 5 ore. Riguardati un po’ le durate delle partite di Cricket e Baseball, due degli sport più popolari del mondo.

  15. Andrej R. 78 scrive:

    Non solo sconfitte al tiebreak decisivo ma pure nelle oltranze, e/o per 7-5 al terzo set (nei match 2 su 3).

  16. marcos scrive:

    qualche mese fa, scrivevo qui delle mie speranze sulla leva tennistica del 1983: verdasco non ha tradito le mie aspettative. ora mi attendo netti progressi in classifica da andreev e kohlschreiber.

    tutti e tre giocano un tennis senza particolari punti deboli: lo spagnolo ed il russo hanno nel dritto il loro miglior colpo. il tedesco porta un rovescio meraviglioso.

    tra i tre, kohlschreiber sembra quello più incline a sbandamenti, durante le partite. anche verdasco lo era. i cali di concentrazione sono il vero nemico per coloro che sanno giocare bene a tennis.

    andreev ha un gioco meno esplosivo di verdasco, ma ha un ritmo a cui pochi possono resistere: appena prenderà coscienza di poter sfiancare anche i migliori, con l’aiuto di uno dei migliori kick del circuito, farà tremare i favoriti.

    nel tennis, quelli che maturano più tardi danno il massimo tra i 25 ed i 28 anni: la classe 1983 sta iniziando a mostrare le sue notevoli qualità.

  17. renatovio scrive:

    la partita tra nadal e verdasco mette finalmente e completamente a tacere chi vede nel tennis attuale uno sport soltanto muscolare.La partita è stata bellissima,intensa con i giocatori che cercavano di cambiare ritmo,traiettorie,che usavano la clava ma al contempo rasoiavano con il back.forza mentale e tenuta nervosa mostruose per ambedue gli”eroi”.Partita memorabile! W il tennis

  18. Nikolik scrive:

    Albi, non guardare al pubblico dei tornei, quelli sono appassionati, talmente appassionati che lo spettacolo, per loro, se dura di più, tanto meglio, si divertono di più.
    Ma, se vuoi far crescere uno sport, non ti devi rivolgere agli appassionati, a quelli che appassionati già sono, quelli a cui tutto va bene, comunque. Ti devi rivolgere agli altri.
    A questo modo, non si cresce.

    Albi, sono un uomo del 2000, non sono un conte latifondista del 1920. Le regole sono rimaste quelle del 1920, quando il tennis era uno sport di elite seguito da persone che potevano permettersi di perdere giornate intere a vedere uno spettacolo sportivo.
    Io, uomo del 2000, vivo in un mondo forsennato, con orari forsennati, la società è cambiata, ho una famiglia, un lavoro, delle occupazioni di vita, degli interessi di vita.
    Ti posso dedicare, al tuo sport, solo un paio d’orette, non di più.
    Gli altri sport se ne sono accorti e si sono dati, tutti, una regolata.
    Il tennis no.
    Anche i giocatori dovrebbero fare la loro parte, solo questo chiedo: a Nadal, che si gratta tra un punto e l’altro, fa una passeggiatina, rifiata, guarda verso le tribune e poi si degna di servire dopo un minuto buono dalla fine del punto precedente, io gli direi: mi scusi sig. Nadal, lei ora è 0-15, il tempo massimo è scaduto, questo è uno sport, un po’ di dinamismo, e, oltretutto, ricordi che si cambia campo senza fermarsi, come una volta, come le regole della sportività impongono.
    E anche la regolamentazione del punteggio dovrebbe un po’ cambiare. Del resto, vedo che si sta andando, pur lentamente, in questa direzione.

    Qualcosa bisogna fare: noi uomini del 2000 non abbiamo 5 ore e un quarto da stare davanti alla televisione.

  19. Supermad scrive:

    Mi ripeto ancora una volta (devo ammettere che sono noioso ;) ):
    Nadal, a mio parere, ieri ha giocato molto male. Rispondeva 3 metri dietro senza provare mai ad anticipare (peraltro sbagliando tanto), remava vicino ai teloni di fondo campo, tirava pallettoni arrotati dentro la metà campo avversaria, sui quali Verdasco si avventava subito.

    Il Nadal di ieri non mi ha convinto per niente, sembrava il Nadal versione 2005 (quando era un mero pallettaro): se domani gioca così Federer se lo mangia. E non c’entra niente la stanchezza o il giorno in meno di riposo: io parlo di tattica di gioco.

    Poi è chiaro, parlare è sempre facile eheh…

  20. Skorpion scrive:

    Esiste un tempo regolamentare entro cui servire ma non viene fatto rispettare tassativamente. A parte la perdita di tempo, l’infrazione consente di giocare ad un ritmo superiore alle proprie possibilità perchè si rifiata più tempo del consentito.

  21. flexible scrive:

    a scuola mi hanno insegnato a non mescolare mele e pere. Ogni sport ha il suo spirito. La sua musica. La musica del calcio è un ritmo costante, un braccio di ferro continuo che esplode nel gol. I tempi morti si verificano per imperfezioni: palla fuori, falo eccetera. Il tennis è sospesione. E’ scacchi più box. La tensione tra un punto e un altro è il caricamento dell’emozione che espode nei poche secondi dello scambio. Il silenzio strategico ed emotivo prima di un setpoint, di una palla imortante fa parte del gioco, è il gioco, è la pagina bianca sulla quale si scatena la prosa, o meglio, la firma del campione.
    Non si possono mescolare le musiche dei vari sport. Sarebbe oltraggioso.
    credetemi.
    Poi.
    Sulla finale.
    Premesso che odio chi straparla e chi lo fa dovrebbe avere memoria, ho letto quì, su questo blog, non più di 6 mesi fa, che nadal era un mezzo paralitico, che federer si sarebbe ritirato, che Nole era ormai il nuovo numero 1, che Murray era invincibile eccetera. La regola è: ascoltare il grande ritmo del tennis prima di parlare e non fare giudizi proiettivi sulla base di un torneo, o dei ritmi frenetici della società e perché non di un blog. Chi li fa, aggiungo con arroganza da ultrà, abbia la cortesia di azzittirsi se vede che quello che dice è completamente sballato.
    Dicevo la finale:
    Godo davanti a federer e se fossi lui avrei paura. Ah, godo ancora di più davanti a Federer versus nadal, ragazzi, questi due sono poco più di due ragazzi che stanno scrivendo le pagine della storia di questo sport. Anzi hanno bucato la storia e stanno veleggiando verso una dimensione epica. Di questi tempi gli eroi sono merce rara. Applausi e silenzio.
    Dicevo
    abbiamo sempre detto che Federer davanti a Nadal invece di crescere, scende di livello. Una volta gli bastava per vincere. da un po’ non più. Quel demoni ha le chiavi per mettere in crisi la sua sicurezza.
    Ho però la sensazione che da Parigi abbia cambiato tattica. E ha pagato dazio. Quella partita è stato sì un’esecuzione ma ha accettato il prezzo da pagare. E’ morto il federer, diciamo scanziano, e ne è nato un’altro, Uno che accetta la sua non immortalità in cambio dei privilegi emotivi della mortalità.
    Mi sa che questa sarà la volta in cui comincia ad incassare.
    ma nadal fa davvero paura. Mi sa che la sua vera storia sia ancora da scrivere..

  22. albi scrive:

    Caro Nikolik ma di cosa stai parlando? Il 99% delle partite di tennis si gioca 2 set su 3 e difficilmente i tempi delle suddette superano le 2/3 ore di durata, tu per una partita che rappresenta un’eccezione, ti ricordo che ha battuto un record che durava da quasi 20 anni, pensi di cambiare le regole di questo sport? Certo si può chiedere agli atleti di rispettare certi tempi e, magari, una partita come questa durerebbe 20 minuti di meno, ma nulla più.
    P.S. ti ringrazio per avermi fatto notare che siamo nel terzo millenio…

  23. Pete Agassi scrive:

    Come sempre ci sono personaggi come Andrej R. 78 che devono sminuire questo sport bellissimo, bellissimo poichè è fatto di “caratteristiche”, non solo di geni vestiti di velluto che col polsino magico fanno qualsiasi cosa. Ci sono i giocatori più tecnici, i giocatori più fisici, i “cerebral assassins”, peculiarità che vanno ad amalgamarsi e creare quello sport magnifico che ammiriamo e adoriamo, in ogni sua varietà. Non riesco a concerpire questa miopia assillante dell’antitennis, del Nadal identificatosi col “bad”, col grezzo, col niente. Tentiamo di essere più elastici, e non di ragionare esclusivamente con la simpatia per uno o per l’altro.
    “Ogni vittoria di Nadal è una sconfitta per il tennis”: francamente la sconfitta per il tennis è dover leggere tali assurdità, prive di senso e di giustificazione.
    Ps. scusate la mia ostentata irritazione, ma non riesco ad ingoiare cose del genere, con tutto il rispetto.
    Ciao a tutti

  24. stefano scrive:

    Tecnicamente la prova di Verdasco non mi stupisce e avevo scritto che ce la poteva fare. Resto convinto che se fosse stato meno stanco (vedi torneo più duro con le batteglie contro Murray e Tsonga) avrebbe vinto.
    Tecnicamente la prestazione si spiega così: tolta a Nadal la sua arma paralizzante (il dritto mancino sul rovescio altrui), che andava a sbattere sul terribile dritto di Fernando, al maiorchino rimane poco altro…

    Non ha caso Nadal (ad esclusione della terra battuta dove é, per ora ingiocabile) soffre tutti i giocatori forti sulla parte sinistra (Davydenko, Djokovic e lo stesso Murray)

  25. matteo78 scrive:

    Onestamente non capisco questa pseudo polemica/critica a riguardo della lunghezza di una partita di tennis. In merito a chi scrive che vivendo in una società moderna non si ha il tempo di guardare simili eventi e che in base a questo il tennis dovrebbe cambiare…Io francamente rispetto il pensiero ma la trovo una follia. Non vedo perchè i ritmi frenetici dovrebbero far cambiare uno sport e a mio avviso non è certo questo che fa allontanare gli appassionati in italia:in italia il tennis non sarà mai lo sport più seguito perchè mancano grandi tornei , il solo Roma non può bastare, rispetto ad altri paesi costa troppo giocare a tennis e il calcio è troppo seguito da piccoli che non vogliono certo imitare le gesta di un federer ma sognano sicuramente una carriera alla del Piero anche perchè già in società piccole piccole iragazzi riescono a guadagnare bei soldini, cose che in piccoli tornei di tennis non si vede mai ,al massimo c’è una coppa. Detto questo il tennis non è certo l’unico sport con partite lunghe: si è citato giustamente il baseball, ma aggiungo lo stesso football americano solo per citarne un altro. Secondo l’utente gli sponsor si allontanano dal tennis, ma avviene l’esatto contrario:le tv e gli sponsor si azzannano per avere i diritto degli slam, le partite vengono programate inprime time negli usa, addirittura le partite olimpiche di federer e nadal sono state giocate ad ore impossibili di notte affinche l’europa e gli usa le potessero vedere, gli impianti si alargano sempre di più per ospeitare più persone, record su record di presenze vengono battuti ogni anno e non ci vanno solo appassionati ma ci va chiunque se può a vedere un evento come uno slam. io sto seguendo la seconda settimana degli australian open qui dall’australia in diretta sul campo e c’è un entusiasmo pazzesco.Quindi secondo me la durata di un incontro non allontana nessun, in passato le partite duravano lo stesso senza le regole attuali. poi possiamo discutere se sia lecito che un giocatore perda un minuto tra la prima e sla seconda, sul cambio campo senza sedersi ecc, ma questo è il tennis lo sport e qui non lo dico io ma lo dice gente come tommasi in primis che è il più praticato nel mondo. Se poi a uno non piace come giustamente è stato detto può cambiare canale, ma a mio avviso in italia non ci sarà mai la cultura per seguire un evnto come il tennis anche perchè nessuna tv lo trasmette mai, in passsato la Rai a un ecrto punto interrompeva una finale di wimbledon per trasmettere una replica di sanremo (tanto per fare un esempio estremo) lo farebbe mai con uan finale di calcio?Io credo di no…detto questo io mi auguro che di partire da 6 ore ce ne siano tutti i tornei e se potrò le seguirò da casa o dallo stadio, ma di certo nom credo che il tennis si porrà mai il problema di diminuire la durata per adeguarsi all’uomo del 2000…i dati sono contro non si possono sovvertire per ora…in futuro si vedrà…detto questo buon tennis a tutti

  26. Orlando scrive:

    Voglio ricordare un appunto che dopo la semifinale di ieri ha fatto Rino Tommasi, cioè che lui non aveva mai visto un tennista che avesse superato la soglia dei 25 anni migliorare così vistosamente in così poco tempo.
    E io aggiungerei che Verdasco è spagnolo…
    Intanto l’altro protagonista della maratona sovraumana, il sig. Nadal, se ne esce con dichiarazioni contrarie al nuovo sistema di controlli anti-doping, che finalmente sarà senza preavviso, adducendo strampalate scuse sulle privacy…
    Speriamo che non accada, ma se dovessero beccarlo, per l’intero mondo del tennis sarebbe un disastro, dalle conseguenze incalcolabili.

  27. Nik scrive:

    Nikolik dice bene. Benissimo sul comportamento di nadal, djokovic ed altri che impiegano un minuto tra un punto e l’altro. Qualcosa si può cambiare. Io abolirei il net sul servizio. Più audace sarebbe eliminare la seconda. Eliminerei l’entrata dei fisioterapisti - spesso utilizzata per fini antisportivi - e come nota Nikolik il tempo al cambio campo. Forse eliminerei anche gli asciugamani imbevuti di sudore in mano ai poveri raccatapalle. A questo punto, sopprimiamo pure occhio di falco.
    Non sono ironico, con questi accorgimenti le partite si velocizzerebbero parecchio.

  28. Giovanna scrive:

    Andrej sono d’accordo con te: ogni vittoria di nadal è un colpo per il tennis. Lo schema è fare sbagliare l’avversario, sai che spettacolo! Penso con rimpianto alle sfide Evert-Navratilova e soprattutto Becker-Edberg, uno spettacolo, chiunque vincesse ero contenta, avevo visto qualcosa………

  29. Patty scrive:

    Se non vi garba Nadal fate come me quando sullo schermo appare lo svizzerotto: cambiate canale cosi evitere di dire idiozie - cosa praticamente impossibile per voi tifosi di Federer.

    Per quanto riguarda Nadal e l’antidoping:

    1) al Sig. Nadal solo nel 2008 sono stati effettuati più di 70 (settanta) controlli sangue-urine + parecchie visite a sorpresa a casa sua (una poco prima della stagione ufficiale). Pregasi leggere bene gli articoli/interviste prima di dire fregnate. Essendo voi tifosi di Federer il Magnifico non avrete difficoltà nel capire l’inglese

    2) ci sono una marea di sportivi di tutte le discipline e di tutte le nazioni che stanno firmando una petizione contro le nuove regole dell’antidoping ossia: niente hanno in contrario contro i controlli a sorpresa che già ci sono (e molto rigidi visto che i tennisti devono fare la pipì con il coso in mano davanti agli ispettori) ma non si può pretendere che un atleta sappia esattamente cosa farà nell’arco di 3 (tre) mesi per un’ora al giorno: ossia oggi devo dire che alle ore 21.10 del giorno 15 marzo sarò in quel dato luogo. E’ assurdo.

    Tanto che in un’intervista uno dei fratelli Bryan ha detto che ha già sgarrato due volte ed ha paura di essere squalificato se sgarra la terza.

    Tutto qui.

    Poi, se i tifosi di Federer non riescono ad ammettere che nel mondo non sono tutti venduti come Del Potro ma ci sono dei campioni - Dio ti ringrazio - come Rafa, beh è un problema loro non certo mio.

    Au revoir.

  30. zio tony scrive:

    Au revoir patty! ;-)

  31. renatovio scrive:

    mah, forse un domani anche nel singolare verranno adottate le regole del doppio(no ad,tie break al terzo set etc.),comunque direi che al momento dobbiamo essere soddisfatti della salute del nostro sport(è il secondo più praticato al mondo ed è diffuso in europa,nelle americhe,in asia con prospettive di penetrazione in diversi paesi africani ed arabi).Tra l’altro il livello medio del tennis professionistico maschile è cresciuto tantissimo ed è divenuto,grazie agli attrezzi ed ad una migliore preparazione atletica,sempre più spettacolare e pazienza se negli slam (e solo in quelli)le partite possono durare anche più di cinque ore(ma che spettacolo!). Ciao a tutti,in attesa della grandissima finale che mi auguro sia entusiasmante (non importa se lunga).

  32. stefano scrive:

    Fammi capire, Patty (Budge Patty???), Del Potro ha perso apposta secondo te????

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