Dopo la vittoria su Nadal, Roddick
annuncia il divorzio da Jimmy Connors.
Il prossimo coach? Non sarà Brad Gilbert

 
7 Marzo 2008 Articolo di Giorgio Spalluto
Author mug

Nel giorno della sua vittoria più importante degli ultimi tempi, Roddick annuncia a sorpresa la fine del sodalizio col grande Jimmy, iniziato nel luglio 2006.
Leggi, tra i commenti, lo scetticismo di Ubaldo all’inizio del loro rapporto, tratto da “Match point” dell’agosto 2006

Nell’ International Press Clipps trovate le reazioni dei media britannici dopo la sconfitta di Murray con Davydenko, le opinioni di T. Perrotta e J. Wertheim sul momento di crisi di Federer e molto altro ancora.

Click here to read “Davydenko sees light at the end of the tunnel” by Barry Flatman, “What’s wrong, Roger?” by John Wertheim, ” Relax, Federer fans-it’s early” by Tom Perrotta and more news.

Click here to read our February’s best quotes.

La conferenza stampa in cui ci si accingeva a festeggiare la vittoria di Roddick ai danni della seconda testa di serie del torneo, è stata teatro dell’annuncio choc del divorzio tra il “kid” del Nebraska ed il grande Jimbo. La partnership ebbe inizio nel luglio del 2006, subito dopo la grande delusione patita qualche settimana prima a Wimbledon, in cui fu eliminato al terzo turno dall’astro nascente scozzese Andy Murray. Per l’americano, reduce da due finali ed una semifinale sull’erba londinese, quella sconfitta fu uno smacco incredibile che lo portò fuori dai Top 10 per la prima volta dopo quattro anni. L’inizio del loro rapporto fu molto positivo per Roddick, autore di un parziale di 18 vittorie e 2 sconfitte, che gli consentì di tornare in finale agli Open degli Stati Uniti dopo ben 3 anni.
“Jimmy si è dimesso una settimana fa” ha detto Roddick con nonchalance agli attoniti giornalisti presenti in sala stampa, che effettivamente si chiedevano il perché dell’assenza di Connors negli ultimi tempi. Andy ha spiegato di essere rimasto in ottimi rapporti con Jimmy e lo ha ringraziato per il tempo dedicatogli. Ha spiegato come era diventato abbastanza difficile il suo ruolo di consigliere a distanza, visto che non sempre Connors aveva modo di seguirlo in giro per il mondo.
Quest’anno, infatti, Jimbo lo aveva accompagnato solo nella trasferta australiana.
Alla domanda sui miglioramenti apportati da Connors al suo gioco, Andy ha fatto riferimento ai progressi del suo colpo storicamente più debole, il rovescio, ed allo spirito combattivo instillatogli dal grande “fighter” dell’Illinois.
Il bilancio di Roddick, sotto la gestione Connors fu di 23 vittorie e 8 sconfitte nel 2006, 54-16 nel 2007, e 8-1 nel 2008 (compreso il 24° titolo ATP vinto a San Jose) per un computo totale di 85 vittorie e 25 sconfitte, che gli ha consentito di risalire fino alla terza posizione del ranking, prima dell’esplosione di Novak Djokovic. In questi 2 anni Andy ha portato a casa 4 titoli, sulle 7 finali giocate.
Durante la conferenza stampa, il “kid” del Nebraska ha anche scherzato sul suo rapporto con Connors, dicendo di averlo, per un po’, tenuto lontano dai campi da golf, e di averlo visto felice di portare a spasso il suo cane ogni mattina.
Sollecitato dai giornalisti sul prossimo coach, Roddick ha fatto capire di non avere intenzione, a breve, di trovare un sostituto di Connors. Ha tenuto a specificare come adesso il suo team rimanga composto da suo fratello John e dal preparatore atletico Doug Spreen, rispondendo seccamente (“Absolutely not!”) a chi gli prospettava un ritorno di Brad Gilbert, da poco separatosi da Andy Murray.
Rimane comunque abbastanza curioso come nel momento in cui si fa un gran parlare dei presunti effetti negativi causati dalla mancanza dell’allenatore per quello che riguarda Roger Federer, un altro Top 10 pensi di poter fare a meno del coach.

Intanto l’americano non farà a tempo a godersi la grande vittoria su Nadal (la prima, dopo 4 anni, su un giocatore classificato ai primi 2 posti del ranking), che dovrà subito vedersela in semifinale con quello che rimane il giocatore più accreditato per la vittoria finale del torneo di Dubai, Novak Djokovic. Ecco i risultati della scorsa giornata ed il programma odierno.

RESULTS - THURSDAY, MARCH 6, 2008

Singles - Quarterfinals
[6] A Roddick (USA) d [2] R Nadal (ESP) 76(5) 62
[3] N Djokovic (SRB) d I Andreev (RUS) 62 61
F Lopez (ESP) d [4] D Ferrer (ESP) 64 63
[5] N Davydenko (RUS) d A Murray (GBR) 75 64

Doubles Quarterfinals
[1] D Nestor (CAN) / N Zimonjic (SRB) d [WC] R Bopanna (IND) / A Qureshi (PAK) 26 76(5) 10-6
[3] M Damm (CZE) / P Vizner (CZE) d P Kohlschreiber (GER) / M Youzhny (RUS) 64 75
[4] M Bhupathi (IND) / M Knowles (BAH) d F Lopez (ESP) / R Nadal (ESP) 61 61

ORDER OF PLAY - FRIDAY, MARCH 7, 2008

CENTRE COURT start 11.00 italiane
[5] N Davydenko (RUS) vs F Lopez (ESP)
[1] D Nestor (CAN) / N Zimonjic (SRB) vs [3] M Damm (CZE) / P Vizner (CZE)

Non prima delle 16:00
[3] N Djokovic (SRB) vs [6] A Roddick (USA)
[4] M Bhupathi (IND) / M Knowles (BAH) vs [2] S Aspelin (SWE) / J Knowle (AUT)

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23 Commenti a “Dopo la vittoria su Nadal, Roddick
annuncia il divorzio da Jimmy Connors.
Il prossimo coach? Non sarà Brad Gilbert”

  1. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Un matrimonio che io prevedo destinato ad un rapido divorzio

    di Ubaldo Scanagatta (tratto da “Match Point”, agosto 2006)

    Il vizio di credere che la colpa di quanto ti accade sia sempre di qualcun altro, anche e soprattutto quando sono sconfitte sportive, è comune a parecchi. Certo anche a Andy Roddick che pure si nasconde beatamente dietro l’aria dell’americano cuor contento.

    Il kid del Nebrasks, ex n.1 del mondo uscito dai top-ten, poi rientrato ma restandone ai margini, uno Slam vinto ad illuderlo di poter essere un grande e poi più niente, continua a passare da un allenatore all’altro, avvicendandoli con la frequenza con cui Liz Taylor cambiava mariti. L’ultimo, roba di questo mese dopo lo schivo franco-algerinoTarik Benhabiles, il logorroico Brad Gilbert (che però lo aiutò a vincere 27 incontir di fila nell’estate 2003!), il noioso Dean Goldfine e il fratello maggiore John Roddick (ex All-American dell’Università della Georgia Tech), è nientemeno che Jimbo Connors, classe ’52, eterno rivale di Bjorn Borg prima (“Inseguirò quel “son of a bitch” …svedese fino a che non lo sopravanzerò di nuovo”), di John McEnroe poi (“John è un tal bastardo che comportandosi così male a Wimbledon è riuscito a farmi rimpiangere e a farmi ricordare come un bravo ragazzo”).

    Jimbo è il quinto allenatore che Roddick cambia in tre anni. Liz Taylor aveva più pazienza.

    Chissà, magari la partnership fra i due ex n.1 Roddick (sul trono Atp per 13 settimane) e Connors (268 settimane, terzo dietro Lendl, 270, e Sampras, 286) funzionerà, ma io francamente ci credo poco. Molto poco. Mi sembra più un’operazione di marketing _ condotta da un’australiana, Karen Happer moglie di quel Marshall Happer III che fu a suo tempo chairman del Pro Council: è lei che ha cercato di imporlo anche come commentatore televisivo, mestiere nel quale Jimbo non è brillante _ a tutto vantaggio di Connors che in questo periodo sta cercando anche di vendere una serie di dvd con le sue lezioni di tennis, che altro.

    Andy e Jimbo sono due tipi di forte personalità, ma per il resto non si assomigliano per niente. Tecnicamente, tanto per cominciare, non hanno quasi niente in comune, se non una certa idiosincrasia per i tornei sulla terra battuta.

    A parte il fatto che uno è destro e l’altro era mancino, Connors ha vinto i suoi 8 Slam e 109 tornei (record assoluto) grazie a un formidabile rovescio _ ma ne ha mai sbagliato uno? _ nonostante un servizio così così e un dritto quasi insufficiente. Proprio il contrario di Roddick. Inoltre era leggero e agilissimo, tanto quanto Roddick è pesante e possente. Roddick, un US Open conquistato nel 2003 e due finali perdute a Wimbledon con Federer, di tornei ne ha vinti meno di un quinto di quelli di Jimbo (21) soprattutto grazie al suo cannonball di servizio (239,7 km orari il record di velocità) e a un dritto terrificante.

    Ricordati i contrasti tecnici (e in sintesi i diversi traguardi raggiunti), gli allenatori al giorno d’oggi finiscono spesso per essere maggiordomi dei propri datori di lavoro, se non proprio portaborse.

    Ecco, Jimbo Connors, re degli individualisti, tipo egocentrico se ce n’è uno (non meno di McEnroe per intendersi), non mi sembra proprio adatto a…portare le valigie a Roddick. Tantomeno a fissargli il programma degli allenamenti, il calendario dei tornei (giocherebbe sempre in America…), gli sparring-partner, a studiare le caratteristiche tecniche degli avversari.

    Per anni, dacchè nel ’91 aveva smesso di giocare fra i “pro”, di Connors si erano quasi perse le tracce. Qualche sporadica esibizione fra i “senior” e poco più. Quando Jimbo si è accorto che contro SuperMac non riusciva a spuntarla (anche per via dei 7 anni in più che fra i senior si sentono, eccome, lui è classe 1952, Mac classe 1959) si è defilato. Lui non è mai stato un perdente predestinato.

    Così come Jimbo non è mai andato d’accordo con l’establishment, con l’Atp (dacchè l’ex fidanzato di Chris Evert firmò per il circuito rivale di Riordan e poi per il Team Tennis venendo di conseguenza bandito dal Roland Garros nel ’74, l’anno in cui dominò gli altri tre Slam), con gli altri tennisti, soprattutto con SuperMac che gli ha sottratto la ribalta ed ha poi saputo riciclarsi molto meglio di lui come commentatore televisivo, come autore di libri, come “personaggio” dello star-system americano. Connors, sposato ad una ex coniglietta di Playboy, Patty McGuire, un matrimonio che ha retto più di ogni aspettativa, non è mai stato diplomatico, non ha mai chiesto scusa a nessuno. La chiederà a Roddick se dovesse suggerirgli una tattica sbagliata, lui che di tattiche ne aveva una sola, aggredire, aggredire, non mollare mai? Figuriamoci.

    E’ chiaro che il rapporto Roddick-Connors non potrà che essere part-time, magari limitato ai tornei dello Slam e a qualche Masters Series. Un po’ come quello fra Roger Federer e Tony Roche. Ma la differenza è sostanziale. Roche ha allenato tanti giocatori, dal metodico Lendl che dal vecchio Tony voleva imparare soprattutto a volleare sull’erba per imporsi a Wimbledon _ ma oltre due finali e cinque semifinali non è riuscito ad andare _ all’ingestibile e disordinato playboy Mark Philippoussis, all’attaccante talentuoso e al contempo disciplinato Pat Rafter.

    “Rochie” _come lo chiama il suo più grande amico. John Newcombe, “Newc” _ è un tipo umile, disponibile, tranquillo, lavoratore, capace di andar d’accordo con tutti (perfino papà Philippoussis e suo figlio!).

    Roche, più debole in assoluto forse di Connors (ma ha dovuto pagare lo scotto della contemporaneità con campioni come Laver e Newcombe) era però più completo. E’ stato capace, infatti, di vincere anche sulla terra rossa di Parigi. E come giocatore sotto il profilo tecnico e tattico era più duttile di Connors: poteva giocare da fondocampo come a rete, era grande singolarista ma anche formidabile doppista. Il vecchio Tony sapeva tagliare e liftare.

    Il tennis di Connors, invece, è stato sempre più monocorde, quasi sempre piatto. Straordinariamente aggressivo, sempre molto anticipato, ma senza grandi variazioni. Un Connors grande suggeritore di tattiche innovative (salvo magari dirgli: “Non sparare sempre la prima, cerca anche qualche angolo, qualche variazione…ormai il tuo servizio gli avversari hanno imparato a leggerlo”) io non riesco ad immaginarmelo. Così come non riuscivo ad immaginarmi Barazzutti stratega e riuscivo invece ad immaginarmi Panatta. Ma magari sono io che mi sbaglio.

    Connors, a differenza di Roche, non ha mai allenato nessuno. E lui stesso, salvo che da Pancho Segura e mamma Gloria (due coach sui generis), non si era mai fatto allenare da nessuno perché non avrebbe sopportato… nessuno (e nessuno avrebbe sopportato lui). Connors seduto in un box a incitare un altro giocatore, a dirgli bravo, a gridargli come-on!, let’s go!, roll him over!, play on his backhand!, non riesco nemmeno ad immaginarmelo.

    A differenza di Roche, poi, Connors è stato capace di litigare con tutto il mondo. E più spesso per colpa sua che per colpa degli altri. Ogni tanto ha manifestato l’idea di “rientrare” nel mondo del tennis, come quando si parlò di un suo incarico come consulente presso la federazione inglese, la LTA (Lawn Tennis Association) ma poi non se n’è mai fatto di nulla.

    Se McEnroe è la quint’essenza dell’egocentrismo, beh _ come accennavo più su _ Connors non gli è da meno. A tutti e due è sempre importato soltanto di loro stessi. Ecco, Connors assomiglia più a McEnroe di quanto assomigli a Roche, questo è sicuro. Né Connors né McEnroe hanno mai chiesto scusa per le loro malefatte. E di malefatte sono stati protagonisti più volte, ve l’assicuro, a cominciare da quella finale di Coppa Davis persa con gli svedesi Wilander, Sundstrom, Jarryd e Edberg a Goteborg nell’84 dove fecero vergognare il loro capitano Arthur Ashe e l’America intera, beccando multe e squalifiche inferiori a quel che avrebbero meritato per la loro spaventosa maleducazione.

    Solo che McEnroe oggi, per via dei suoi commenti televisivi certo originali ed acuti, si è creato un’altra immagine, un’immagine di cui _ quasi certamente _ Jimbo è a dir poco geloso.

    Tornando al rapporto Connors-Roddick va aggiunto che mentre Connors era _ un po’ come il nostro Barazzutti _ sempre incavolato con qualcuno e spesso astioso, e di conseguenza animato da una grande, inesauribile voglia di sopraffare l’avversario… quasi disumana, un po’ alla Hewitt direi…, invece Roddick _ salvo che nei momenti immediatamente successivi ad una sconfitta, momenti nei quali può diventare anche arrogante e sprezzante _ è il classico americanone dal buon carattere, magari poco “sottile”, un po’ grezzone insomma, ma più incline al sorriso e alla pacca sulla spalla che al mugugno, al lamento continuo, o anche quegli occhi iniettati di sangue che certe volte Connors non si vergognava di mostrare all’avversario, quasi che volesse sbranarlo. Connors era capace di cancellare un segno pur di accaparrarsi un punto (lo fece con Barazzutti), Roddick va lì, controlla dove ha rimbalzato la palla e poi magari dà il punto all’avversario prima che intervenga l’arbitro (l’ha fatto a Roma contro Verdasco sul matchpoint…e poi ha perso la partita! Lo facesse con Connors coach verrebbe fortemente cazziato…!

    Quella di Roddick è una personalità che rispecchia il suo tennis, aggressivo e violento sì, ma con poca …”finesse”, scarsa eleganza. Tanta potenza innestata in una tecnica abbastanza approssimativa. Che può fare allora Connors per dargli quel che Andy non ha? Boh. Certo non quella leggerezza da ballerina che aveva lui, quel foot-work che era stato parte fondamentale nei suoi exploits.

    Forse si può pensare che Jimbo riuscirà a trasferire _ oltre a quella determinazione nel rispondere in maniera aggressiva alle battute altrui _ la memorabile grinta…feroce, un’intensità simil-Nadal, straordinarie motivazioni?

    E’ una bella scommessa che io credo sia più facile perdere che vincere. Per la mancanza di umiltà, in fondo, dei due protagonisti di questo strano matrimonio. E di colui che dovrebbe dare… e di colui che dovrebbe ricevere. E’ un aspetto molto più importante, a parer mio del fatto che siano ormai parecchi i giocatori che hanno un dritto non meno efficace e non meno prevedibile di quello di Roddick, e molti di più quelli che hanno migliore di lui sia il rovescio sia le volee e il tocco di palla.

  2. Stefano scrive:

    Bel pezzo di Ubaldo.
    Ricordo anche Tommasi sottolineare con molto scetticismo il nascente rapporto collaborativo Roddick - Connors. Anche Rino non vedeva come la personalità di Jimbo, potesse dimostrarsi dedita a seguire un gicoatore professionistico che non fosse lui stesso :-)
    Ancora una volta ci aveva visto giusto.

  3. anto scrive:

    Ubaldo che dire, sei stato lungimirante!

  4. stefano grazia scrive:

    sara’ contento Wertheim che su si.com si lamentava un paio di sett fa di come Andy Roddick da quando era passato con jimbo fosse diventato un bullo maleducato come lo era stato il suo mentore … L’esperimento Roddick/Connors era basato sulle motivazioni piu’ che sulla tecnica/strategia e comunque subito dopo il matrimonio Roddick mi sembra (se non sbaglio) vinceva un torneo in US (dopo aver rischiato di uscire al primo turno contro Bracciali) e soprattutto giungeva contro ogni previsione in finale agli US OPEN (e poi batteva Federer al Kooyong dando origine alla Grande Illusione prima del successivo massacro all’Aussie Open 07) e tutti dicevano che si,incredibile, Connors gli aveva dato non solo fiducia (che era prevedibile almeno a breve termine) ma anche migliorato il rovescio … quindi forse e’ andata meglio di come ipotizzava Ubaldo. Poi si sa, ci sono giocatori che cambiano coaches ogni anno (come Roddick anche Becker…),altri che non lo cambierebbero mai (per es Agassi) e altri che possono farne a meno… E a un certo livello e a una certa eta’ bisognerebbe definire piu’ propriamente il termine Coach…puo’ darsi che Roddick finira’ col chiedere consulenze ma come coach itinerante ha gia’ la sua squadra…la stessa cosa mi sembra la fa Murray…un tempo nessuno aveva il coach, poi ce l’avevano tutti e i Vecchi Saggi si lamentavano della mancanza di autonomia e indipendenza dei giocatori d’oggiu…mi sembra si stia tornando ad un giusto equilibrio col coach padre/padrone alla Bergelin o alla hopman sostituito da un team…poi se hai bisogno di migliorare il servizio vai dal migliore (Ivanisevic? Sampras?), se hai bisogno di migliorare il gioco al volo vai da Rafter o da Henman…etc etc etc

  5. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Chi vince oggi tra Djokovic e Roddick? Su chi dei due puntereste un paio di sterline?
    Secondo me, tra Roddick e Connors è durata anche troppo.
    E comunque, Andy si è incattivito mica da ridere…..

  6. Andrea Nizzero scrive:

    Chi volesse leggere uno stralcio del pezzo di Jon Wertheim su Roddick citato da Stefano Grazia, lo trovate nella rassegna internazionale a questo link:
    http://www.blogquotidiani.net/tennis/?page_id=1217#ibt
    Ovviamente trovate anche il link per risalire al pezzo completo, in inglese.

    Marcelus, io dico che oggi Roddick fa 6 games. :D

  7. pibla scrive:

    Che mi dici Andrea!!!!…..io avevo pensato ne facesse otto…..

  8. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    @ Stefano Grazia
    No, per migliorare la voleè vai da Edberg, se no la terza parte del mio nickname ti cita in giudizio.

  9. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    @ Andrea Nizzero
    Me lo gioco.

  10. marco scrive:

    intano F. Lopez vs Davydenko 64 46 11, senza break nel terzo..sfida equlibrata anche se Davydenko nel secondo set è salito..Forze Felix Lopez!!!:D

  11. marco scrive:

    F. Lopez b Davydenko 64 46 75 in 2h e 23′…era sotto 5-2 al terzo ma poi lieve calo del russo e lo spagnolo incamera 5 games consecutivi e il match…:D

  12. jules scrive:

    saro’ stupida io ma penso che un giocatore debba avere un allenatore con se’.e’ una figura fondamentale.pare che anche la jankovic se ne sia accorta:

    World No.4 Jelena Jankovic admitted she really needs a good full-time coach who would help her realize her full potential.

    “I don’t want to be alone anymore,” said Jankovic, who’s just turned 23. “I want somebody to help me improve my game. I want to listen to somebody who has better knowledge than I do.”

    Jankovic believes there are many areas of the game she can work on and improve herself, but she lacks guidance of a professional coach that would always be there for her.

    “I still have a lot of room for improvement, which is a good thing when I am No.4 in the world,” added Jankovic. “If I have the right coach who has a lot of knowledge and can raise my level by putting me on the right track, I can really reach my full potential and do great things in tennis.”

  13. jules scrive:

    be’ pero’,quasi a smentirmi,andy ha battuto 76 63 djokovic…dopo aver battuto nadal…in questa stagione pare che anche roddick dica presente!
    finale con lopez…e chi lo avrebbe detto!

  14. Daniele Bartolini scrive:

    Sono felice per Roddick! Gli basta ritrovare il suo gioco (quello del 2003) per ritornare agevolmente al 4° posto del ranking e per far partita almeno pari con chiunque. Ricordiamoci che il Roddick d’annata sul cemento era quasi imbattibile…

  15. alex scrive:

    E intanto roddick ha strapazzato anche djokovic

  16. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Andrea Nizzero,
    mio cugino Marsellus, noto mafioso e giustiziere di pugili infedeli, ha scommesso una fortuna su Djokovic in 18 games.
    Ti cercherà……..

  17. Monique Filippella scrive:

    Visto il post precedente di Andrea ed il risultato della partita Roddick Djokovic, posso affermare con una certa sicurezza che il Nizzero non sarà uno dei pretendenti al trono di Enzo nel prossimo turno del fantatennis! :-)

  18. Enzo Cherici scrive:

    Alla luce degli ultimi pronostici possiamo dire che ognuno ha la sua besia nera: la mia è Murray (mai indovinata una partita con lui in campo), quella di Andrea è da oggi Roddick (ma che più nera non si può ;-) ).

  19. pibla scrive:

    Continuo a pensare che questo 2008 tennistico finora sia parecchio imprevedibile, attendiamo con molta curiosità il cemento americano, comunque Nadal e The Djoker hanno da difendere una marea di punti.

  20. angelica scrive:

    mezzo off topic
    in risposata a jules su Jankovic e coach.
    Lei il coach lo aveva, uno nuovo da qualche mese. Lo ha licenziato perchè la faceva lavorare troppo. Non era abituata a lavorare cosi’ tanto (a detto lei) e spesso si sentiva stanca.
    Diciamo che il suo metodo di allenamento e’ sempre stato gioco tanto tanto tanto e mi alleno poco.

    fine off topic.

    Be’ Dubai anche in campo maschile si sta dimostrando un torneo difficile e interessante!
    Secondo me certi risultati posso solo che far bene al tennis maschile

  21. jules scrive:

    almeno pare ci stia ripensando…grazie per l’approfondimento,angelika.

  22. Giovanni da Roussillon scrive:

    Ma gli ultimi risultati inficiano un po’ tutti: i sostenitori di un coach a tutti i costi, ai giocatori che da due anni vanno dicendo che ormai i tempi sono passati (senza accorgersi che il tempo passa ma…), dagli esperti in pronostici agli scommettitori di professione.
    Gli esiti inattesi fanno bene: anche perché proverebbero, tra l’altro, quanto l’imprevedibilità nelle dinamiche del GIOCO sia un fattore essenziale di bellezza.
    Come lo stupore suscitato dall’opera d’arte!

  23. jules scrive:

    vorrei fare un altro off topic…al torneo di bangalore le williams ritornano a sfidarsi l’una contro l’altra…strano vederle in un torneo minore sebbene sia sempre un tier 2.la jankovic invcere si e’ fermata ai quarti perdendo per la seconda volta dalla yan.pare avesse un problema alla schiena.
    sempre ritornando a quello detto da angelica,quando capira che deve pur fermarsi un pochino e per allenarsi e per respirare sara’ troppo tardi.poi e’ da inizio dell’anno che dice di avere problemi fisici…un motivo in piu per fermarsi un pochino,no??

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