Tutto quel che vorreste
sapere sui Challenger;
il migliore, il peggiore,
l’exploit di un italiano.

 
7 Marzo 2008 Articolo di Remo Borgatti
Author mug

Sono 16 per il momento le prove disputate in questo 2008, con altrettanti vincitori diversi; Cipolla è il tennista che vanta più successi, con un trionfo in singolare e due in doppio. Nell’Europa dell’Est i tornei più ricchi.

Nell’ International Press Clipps il dossier sul momento di crisi di Roger Federer con le opinioni di Jon Wertheim, Tom Perrotta e Simon Barnes.


…Probably the worst match point ever. Il match point più brutto della storia…

Click here to read “Dossier: Federer’s crisis situation”: you can find articles by Jon Wertheim, Tom Perrotta and Simon Barnes.

I tornei Challenger sono porti di mare, più o meno grandi, sulle cui banchine non di rado si incontrano giocatori approdati lì per i più disparati motivi: campioni di consolidata fama, caduti temporaneamente in disgrazia a causa di infortuni o reduci da una serie di prestazioni negative; puledri scalpitanti, provenienti dai Futures o dalle competizioni juniores; “mestieranti” della racchetta che non hanno le qualità per restare a lungo nell’elite e cercano punti preziosi per non allontanarsi troppo dalla Top 100. Anticamera naturale del circuito maggiore, quello dei Challenger è un magma in continuo fermento capace di fornire indicazioni utili e interessanti, e talvolta pure anticipazioni importanti, su quanto succede o succederà nel tennis dei grandi.

Dall’inizio del 2008, sono stati sedici i tornei disputati in ogni parte del mondo: 1 in Oceania, 3 in Sudamerica, 3 in Nord America, 1 in Africa, 1 in Asia e 7 in Europa. Per quanto riguarda invece le superfici, si è giocato dieci volte sul cemento e tre volte a testa su terra e tappeto sintetico.

Il più famoso – Trionfando a East London, in quel Sudafrica che manca da troppo tempo nel circuito principale ATP pur vantando una tradizione decennale (i doppisti Hewitt e McMillan, i Ferreira, la Coetzer, Liezel Huber, etc…), Ivan Ljubicic ha centrato il suo primo successo stagionale in un appuntamento che raccoglieva altri nomi eccellenti (gli svedesi Thomas Johansson e Jonas Bjorkman, quest’ultimo vincitore del doppio in coppia con Ullyett, l’austriaco Koubek) oltre a trovare la condizione che gli ha poi permesso di raggiungere la finale a Zagabria, in cui è stato sconfitto dal lucky-looser Stakhovsky. Ljubicic è stato numero 3 della classifica mondiale per alcuni mesi nel 2006, anno in cui aveva raggiunto la finale a Miami e la semifinale al Roland Garros.

Il pluri-vincitore – Premesso che, a livello di singolare, ci sono stati sedici vincitori in altrettanti tornei, è un italiano il tennista che ha alzato più trofei: tre, per la precisione. Si tratta di Flavio Cipolla, che ha concesso il bis (singolare e doppio, con il connazionale Vagnozzi) a Noumea, nella Nuova Caledonia, onorando al meglio la testa di serie numero 2. Il romano si è poi ripetuto, ancora in doppio, a Belgrado, stavolta accompagnato dal greco Economidis.

Il “master” di Bergamo – Il torneo lombardo, che aveva nel magico Fabrice Santoro la sua punta di diamante, ha raggruppato tra gli altri alcuni vincitori di Challenger di questo primo scorcio di stagione: Gicquel, Seppi, Ascione, Cipolla e Rehnquist. In un campo di partecipazione piuttosto interessante (che comprendeva pure Benneteau, Schuettler e Mahut) il nostro Seppi ha fatto il pieno: singolare (battendo in finale proprio Benneteau) e doppio (con Bolelli). Anche Andreas, come Ljubicic, ha dato un seguito significativo alla sua impresa mettendosi poi in luce a Rotterdam, dove ha battuto Hewitt e Nadal prima di perdere con Soderling.

I “galletti” ruspanti – La Francia ha calato il tris: Eric Prodon, Marc Gicquel e Thierry Ascione. Il primo, terraiolo convinto che non è mai salito oltre la centotrentesima posizione ATP, si è imposto a Miami dove il giapponese Nishikori (altra bomba esplosa di lì a poco nel circuito principale) ha battuto Gaudio e Delgado prima di ritirarsi in semifinale. Gicquel invece, numero 54 del mondo (ma è stato anche 38, meno di un anno fa), ha vinto non senza patemi a Besancon mentre Ascione ha legittimato la prima testa di serie in quel di Cherbourg, in cui ha ceduto appena un set e battuto in finale il danese Pless.

La terra del Cile – Due i tornei nel paese andino, entrambi sulla terra. A La Serena è tornato al successo lo spagnolo Ruben Ramirez Hidalgo (non accadeva da maggio 2005, nel challenger sloveno di Lubjana) mentre a Santiago è stata la volta del brasiliano Bellucci, che nei quarti si è imposto proprio a Ramirez-Hidalgo e in finale all’argentino Schwank.

Il russo d’Italia e l’irlandese – Sono Andrei Golubev e Louk Sorensen, vincitori delle due tappe disputate in Germania. Golubev, nato a Volzhskij ma residente a Bra, si è imposto sul sintetico di Heilbronn mettendo in riga clienti scomodi come Mayer, De Voest, Beck e Petzschner; il ventiduenne Sorensen invece ha vinto a Wolfsburg, dopo aver battuto anch’egli Beck, il giovane Evans, due russi e l’uzbeko Dustov in finale.

I ricchi piatti dell’Est – Due tornei con montepremi sopra i centomila euro in Polonia e Serbia. A Wroclaw è tornato a sorridere il belga Vliegen, uno che nel 2007 aveva perso la bellezza di sessantotto posizioni (da numero 31 a numero 98) in classifica mondiale. Kristof si è aperto la strada verso la finale eliminando Eschauer, de Voest, Garcia Lopez e il nostro Bolelli; qui, anziché il numero 1 del seeding Stepanek, ha trovato l’austriaco Melzer e l’ha sconfitto in tre set. Belgrado invece ha incoronato il croato Karanusic, che sul suo cammino ha incontrato anche due serbi (Bozoljac e Troicki) prima di imporsi in finale al tedesco Petzschner.

Il resto del programma – Carrellata finale sull’andamento degli altri quattro tornei. A San Paolo, che ha inaugurato la stagione, vittoria del beniamino locale Alves: Thiago, dopo aver eliminato quattro connazionali, ha dato un dispiacere in finale alla testa di serie numero 1, l’argentino Berlocq. Negli Stati Uniti si è giocato alle Hawaii e in Texas. A Waikoloa successo di Yen-Hsun Lu, cinese di Taipei bravo a legittimare con una grande finale (6-2, 6-0 a Spadea) la buona sorte di un tabellone non irresistibile. A Dallas lo statunitense Amer Delic ha sentito aria di casa e ha disposto in finale dello svizzero Bohli, che in semifinale aveva beneficiato del ritiro del numero 1 del seeding Kendrick. Infine ci spostiamo in Cina, precisamente a Guangzhou, dove il numero 1 era l’australiano Chris Guccione ma la vittoria è andata a sorpresa allo svedese Rehnquist, un trentenne con dieci anni di professionismo alle spalle e mai un successo di questo livello.

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7 Commenti a “Tutto quel che vorreste
sapere sui Challenger;
il migliore, il peggiore,
l’exploit di un italiano.”

  1. Monique Filippella scrive:

    Che dire: già si parla tanto poco del tennis “maggiore” sui giornali. Di questi tornei proprio non si sa quasi nulla, e si finisce per dare ai ragazzi che si avvicinano alle competizioni l’illusione di un mondo di successi eclatanti, bella vita e ricchezza facile. Ma il tennis, come tutti gli altri sport, è anche il mondo sommerso di questi atleti che lottano per guadagnarsi la possibilità di esibirsi con continuità su palcoscenici più importanti. Grande merito ai reporters appassionati e competenti che ce ne parlano. Grazie Remo!

  2. Roberto Commentucci scrive:

    In Italia ne organizziamo tantissimi, di challenger.
    Ragazzi, sicuramente ne avrete uno a portata di mano.
    Un consiglio: se potete, andate a vedere.
    Altro che circuito minore.
    Il livello di gioco è spesso elevatissimo, ci sono partite all’ultimo sangue, e sicuramente, come scrive l’ottimo Remo, vi capiterà di vedere all’opera giovani campioni che di lì a poco ritroverete nel circuito maggiore.

    Io ricordo un challenger organizzato all’inizio degli anni ‘90 in un Circolo al quartiere romano del Torrino. C’erano quattro gatti a vedere le partite. Andai là per un giovane azzurro, che sembrava potesse diventare forte, e che invece fece di tutto per farmi rimpiangere il tempo perso. Era Galimberti, che a un certo punto si prese un penalty point per aver scagliato una palla verso uno spettatore colpevole di aver starnutito mentre lui batteva… Me ne andai disgustato.
    Poi, pochi metri più in là, vidi allenarsi un piccoletto, mancino, con i lineamenti mezzi asiatici. Avvicinandomi meglio mi accorsi che era un andino, e che aveva un braccio sciolto mica da ridere, e un anticipo che pareva Agassi.
    Restai mezz’ora a guardare, affascinato.
    Vicino a me c’era Vincenzo Bottone, il giudice arbitro, una vera istituzione per questi eventi. Gli chiesi chi fosse quel ragazzo.
    “Mah, un cileno, mezzo matto, sempre incazzato, si chiama mi pare Rios. Si, Rios.”
    “Ah, ok grazie, giudice”.
    Capito?

  3. Alessandro "Garro" Garlassi scrive:

    Io ho la fortuna di avere due Challenger vicino a casa (Sassuolo e Reggio Emilia) e posso dire che, quando vado a vedere questi due tornei (…sempre INGRESSO LIBERO…), riesco realmente a precepire la passione x questo sport; sia da parte degli organizzatori, sia da parte degli spettatori (…ogni tanto sei talmente vicino al campo che ti sembra di giocare o di essere l’ arbitro), sia da parte dei giocatori. EVVIVA I CHALLENGER!!!

    P.S.: Tra l’ altro Mantilla è rimasto talmente estasiato dall’ aver giocato a Reggio Emilia che ha dichiarato che in futuro vorrebbe formare un’ Academy proprio in Emilia.

  4. Pietro scrive:

    A conferma di quanto dice Roberto, a Frascati nel futures del 2003 (quindi meno di un challenger) abbiamo visto una semifinale tra Andreev e Berdych. (Per la cronaca, poi Andreev perse in finale dal francese Pujo). Magari per scoprire un talento bisogna “sorbirsi” decine di anonimi picchiatori, però è divertente star lì a cercare di scovare quello che potrebbe arrivare in alto. Complimenti a Remo per l’ottimo excursus.

  5. Avec Double Cordage scrive:

    bravo Remo! magari potresti aggiunger una lista dei challenger italiani e nei paesi limitrofi come slovenia e parti sud di francia, svizzera e austria cosi uno magari si organizze per vedersene qualcuno

    qui c’è una lista completa di totto il calendario

    http://www.atptennis.com/en/common/TrackIt.asp?file=http://www.atptennis.com/en/tournaments/fullcalendar/challengers2008.pdf

  6. Remo scrive:

    Per ora posso semplicemente rifarmi alle indicazioni del sito ATP che si fermano a tutto maggio. Dunque, nell’ordine: 24/03 Barletta, 31/03 Napoli, 7/04 Monza, 14/04 Chiasso, 21/04 Cremona, 28/04 Roma, 5/05 Rijeka (Fiume), 12/05 Sanremo e Zagabria, 26/05 Alessandria.

  7. filippo riccione scrive:

    MI SEMBRA UN PO’ ECCESSIVO NEI CONFRONTI DI GALIMBERTI…IO NON LO PASSO. VEDETE VOI. MICHELE

    Per fortuna caro roberto, quel pazzo di galimberti è sparito dal mondo del tennis e non lo vedremo mai più! la federazione lo ha scaricato troppo tardi. non avrebbero mai dovuto perdere tutto quel tempo dietro ad un ragazzino pieno di problemi mentali come lui. uno che fa quello che hai appena raccontato ora non dovrebbe mai più giocare in vita sua. e finalmente ce l’abbiamo fatta a farlo sparire. spero che la federazione né nessuno gli dia mai la possibilità di lavorare nel mondo del tennis perché di principio qui siamo decine e decine che ci rifiuteremmo di andare a vedere l’evento se ci fosse lui di mezzo. lui e luzzi andrebbero mandati via dal tennis. non sono persone serie.

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