Esclusiva con Daniela Hantuchova.
La tennista modella: “Italia mon amour”

 
12 Gennaio 2008 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

“Senza l’aiuto della famiglia non mi sarei ripresa. La nostaglia di casa e’ l’avversario piu’ duro da battere”

“Nella vita ci sono ups and downs (su e giù), io ho superato i momenti
down, il mio periodo più brutto l’ho messo dietro le spalle (quando non era
più nemmeno fra le prime 50; n.di UBS), ora tutto va più che bene.
Everything works well, tutto funziona bene”.
A parlarmi, al telefono, è Daniela Hantuchova, la bella ragazza slovacca
che con un superbo fine stagione ha centrato l’obiettivo di partecipare al
Masters WTA a Madrid ed è rientrata tra le top-10, di nuovo n.9 del mondo
dopo essere stata anche n.5 nel 2002 alle spalle delle sorelle Williams e
delle due belghe Henin e Clijsters, l’anno della rivelazione, quando aveva
18 anni e vinse a sorpresa _ da n.20 del mondo _ il torneo di Indian Wells
superando nei quarti Justine Henin e in finale il suo idolo d’adolescente,
Martina Hingis, “una mezza slovacca come me.”.
Devo premettere che questa “esclusiva” la devo principalmente a 3
persone. In primis all’amico Marco Ruiz, direttore Promozione Eventi di
Mercedes-Benz in Italia (primo sponsor del mio tradizionale libro sulla
storia degli Internazionali d’Italia) che aveva avuto occasione di incontrare
Daniela e di farle provare l’ultima Mercedes durante un suo periodo di tre
settimane di preparazione atletica a Roma _ “E’ già il secondo anno.” _
con Marco Panichi, lo stesso supervisore della preparazione atletica al C.T.
Villa Aurelia del “gruppo Pistolesi” capeggiato da Simone Bolelli. Panichi, il
secondo da ringraziare perché l’intervista l’ho fatta coordinando
l’appuntamento con lui e con il suo telefonino. _ e gliel’avrò probabilmente
scaricato! _ si occupa anche di Roberta Vinci, di Mara Santangelo (allenata
come sapete dopo l’ottima intervista di Egizio Trombetta da Giampaolo
Coppo, peccato quel benedetto piede l’abbia tradita ancora alla vigilia
dell’Australian Open!), ed è coadiuvato dalla sua equipe, Walter Casenghi
e Giampaolo Duregon.

La terza persona da ringraziare è naturalmente Daniela, disponibilissima,
carina come sempre e, dopo un’iniziale timida reticenza, anche più sciolta
di altre occasioni. Eh sì che nelle interviste al telefono non è sempre facile.
Ma lei non gioca solo bene a tennis, un tennis anche stilisticamente
elegante come la sua linea da mannequine, non è soltanto bella, ha anche
un bel cervello in quella graziosa testolina quasi piccina a confronto con le
gambe infinite. E un talento che non si esprime soltanto con la racchetta.
Suona il piano, infatti, e pare pure bene, Beethoven, Bach (”Le solite cose
classiche.”), parla quattro lingue (e naturalmente sta imparando anche
l’italiano, fra Montecarlo e Roma).
La ragazza allenata dal mio vecchio piccolo amico Angel Gimenez, un
Rochus spagnolo che al “mio” torneo di Firenze un anno giunse in
semifinale, 5 anni dopo i suoi primi exploit e finalmente rassicurata dagli
ultimi, dopo aver premesso che “non vorrei parlare dei problemi personali”
si apre invece con la dichiarazione sopra riferita e prosegue: “Il mio tennis
è tornato sui livelli che potevo raggiungere, ho dovuto lottare, ho superato
dei problemi fisici e psicologici: ho cominciato a vivere troppo giovane, non
ero preparata a far fronte a tanta pressione, ogni sconfitta la vivevo come
un dramma, non mi perdonavo nulla, pretendevo troppo da me stessa.e
solo più tardi mi sarei come resa conto che.nessuno è perfetto. Sono
talmente tante le cose che devono essere tutte al loro posto.”.
_Ma ora hai provato nuovamente a te stessa che sei forte.Quando ti sei
resa conto che eri tornata quella di cinque anni fa?

“All’inizio dell’anno. Mi ero unita all’Academia di Sanchez e Casal nel giugno
2006, ho lavorato duramente con Marco Panichi per una quindicina di mesi.
Sono più forte di cinque anni fa, ho più esperienza, capisco meglio il gioco
che devo fare, ho meno tensione addosso.”
_Ma la più grossa differenza?
“E’ che adesso è tutto ok anche se perdo un match.e con questa
mentalità finisco per giocare più libera, per lasciare andare i colpi.”
_Così sai anche che puoi battere chiunque quando sei in vena.
“Proprio così. Di quello, per la verità, mi resi conto in quel torneo vinto a
Indian Wells, la svolta chiave.ma poi non mi riusciva più giocare allo
stesso livello e me ne angosciavo.In questi anni non semplici mi è stata di
grande aiuto la mamma, mio fratello.sì la famiglia ha giocato un ruolo
decisivo”.
_In una scala di valori che posto occupa per te il tennis, quanto conta su
100, e quanto è il piacere di vivere al di fuori del tennis?

“La mia priorità n.1, durante l’anno agonistico, è il tennis al 100 per 100.
Penso sempre al prossimo torneo, mi alleno al 100 per 100 delle mie
possibilità, cerco di curare anche i più piccoli dettagli.è il prezzo che devi
pagare, ripeto senza l’aiuto e la comprensione della mia famiglia sarebbe
stato tutto molto difficile.A fine stagione (ma dura poco.) è diverso, mi
rilasso, cerco di divertirmi. So di essere molto fortunata (blessed).”.
_Hai la residenza a Monaco.perché ti piace? E in Slovacchia torni mai?
“A Monaco è più facile allenarsi, c’è sempre un bel clima, tutto è più
semplice.e in Slovacchia torno per non più di 10 giorni l’anno.”
_E Roma, l’Italia?
“Oh è il mio Paese preferito, e di gran lunga (by far.) qui mi piace tutto.
Non escludo davvero di venire a vivere qui un giorno. A Roma venni la
prima volta che avevo 12 anni e mi piacque subito. Allora nacque il mio
amore per il posto, la gente, la storia.”
_ Una bella ragazza a Roma. Fino a che punto si riesce a non distrarsi?
Come si fa a conciliare la vita d’atleta con i piacere della vita?
“Bisogna trovare il giusto equilibrio, non dimenticare che siamo persone
normali, fare tanta attenzione.da giovane, quando ti cade un po’ tutto
addosso è difficile da gestire.”
_Una domanda banale banale: qual è il tuo miglior ricordo da tennista?
“Probabilmente esser riuscita a battere Martina Hingis nella finale di Indian
Wells 2002. Lei, mezza slovacca, n.1 del mondo per 3 anni.era il mio
idolo”.

Quest’intervista l’ho fatta prima che la svizzera venisse ufficialmente
squalificata, quindi non le ho potuto chiedere nulla al proposito, ma
apparentemente per Daniela riuscire ad allenarsi con Martina e giocarci il
doppio, è stata una delle sue più grandi soddisfazioni.
“Solo a giocare ho provato certe sensazioni. A Miami una volta si siamo
allenate con le racchette di legno, perché volevano farcele provare, e la
palla veniva fuori così netta, pulita, perfetta, dalla sua racchetta che era
una cosa straordinaria. Per questo sono stata così contenta quando lei è
tornata a giocare nel gennaio 2006.il tennis non è solo potenza, è anche
ritmo, tempo, e lei l’ha provato più di chiunque altro”.

Daniela mi ha parlato di tante altre cose (della troppa enfasi messa sul
look nel tennis femminile, del suo diverso background rispetto a Maria
Sharapova, dell’esempio di Anna Kournikova, delle sue tenniste preferite
come “role-models”, di Martina Navratilova e .Giselle Bunchen, della Wta e
delle altre tenniste che curano di più la propria immagine, ma di questo
non mi pare corretto riferire ora perché è giusto che esca prima sulla rivista
Mercedes.soltanto poi la metterò anche sul blog).
Certo è che la figlia di un professore di matematica, di una laureata in
farmacia che ha lavorato per il Ministero della Salute, sorella di un
architetto.è consapevole del fatto che.”in fondo io so solo colpire bene
una pallina gialla.”. E che in pochi anni di carriera avrà guadagnato più di
tutti loro in una vita.
Però io non penso ai soldi.e poi, attenzione, quel che si guadagna sembra
tantissimo.però devi dedicarti solo al tennis e a nient’altro per una vita,
20 anni.. Non è un mestiere dalle 8 alle 16, devi dedicartici 24 ore al
giorno, sette giorni su sette. La gente non lo vede, vede che si va in
bellissimi posti, ma ti ritrovi in una camera da sola per 10 mesi l’anno.
Certo gli hotel sono belli, ma non sono casa. Sapeste quanta nostalgia
provo a volte, ma capisco anche che è un privilegio fare quello che ami, e io
amo giocare a tennis”.

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9 Commenti a “Esclusiva con Daniela Hantuchova.
La tennista modella: “Italia mon amour””

  1. Nikolik scrive:

    Donna di grandissima classe, campionessa di immenso fascino.
    Di gran lunga la mia preferita.
    Sono da sempre un suo grandissimo tifoso e il suo è sempre il primo risultato che guardo.
    Con tantissima personalità, ora sta veramente bene. Il suo successo ha molti significati.
    Grazie Ubaldo, aspettavo questa intervista. Tantissime ragazze giovani, sportive e non, dovrebbero leggerla.

  2. anto scrive:

    Bravo Ubaldo, anche se non è una delle mie tenniste preferite.

  3. marcos scrive:

    grazie.

    da oggi, seguirò hantuchova con ancor più interesse: animo di grande sensibilità.

  4. luca scrive:

    Beh, Darwin e la selezione naturale !!!
    Bella, brava e intelligente. Fa quasi arrabbiare !!

  5. Margherita scrive:

    Daniele Hantuchova: ho cominciato a seguirla con interesse quest’anno, e alla fine la sua bravura, il suo tennis pulito, senza fronzoli ma preciso, la sua capacità di stare in campo con grande classe, mi ha conquistato! la preferisco di gran lunga a tenniste forse più grintose in apparenza, ma poco umili e con molta meno classe…

  6. egizio scrive:

    a me della Hantuchova ha sempre fatto impazzire quel suo rovescio bimane ad uscire, ovviamente la sua femminilità, ma soprattutto la sua grande dignità. Riesce a perdere delle partite “assurde”, una per tutte ricordo quella dell’ultimo Wimbledon contro una Serena Williams letteralmente zoppa, e lei li che ragionava coi giornalisti in conferenza stampa con disinvoltura… Pensavo potesse far di più francamente in carriera. Quando qualche anno fa arrivò alle soglie dell’anoressia non avevo il coraggio di guardare le sue immagini trasmesse in tv, talmente mi dispiaceva vederla così ridotta. Penso anche io, come il mio caro amico Daniele, che lei sia un pò “debole” di polpaccio :-) e quindi abbia difficoltà nei rapidi spostamenti in avanti. Spero di vederla sempre più in alto nel ranking e magari anche…in qualche passarella, perchè no?

  7. Marco Lombardo scrive:

    Un bel regalino, Ubaldo. Confesso: è la mia tennista preferita. Bella, brava e intelligente: cosa volere di piu?…

  8. Elisabetta scrive:

    Adoro Daniela , è una bravissima ragazza, spero rimanga a lungo nelle prime 10 . Come ho detto anche durante il master femminile Daniela mi piace umanamente e tecnicamente , Justine tecnicamente tantissimo ma mi fermo lì e poi c’è la mitica supermamma per cui stravedo..mi dispiace solo per il pessimo sorteggio degli AO , primo turno sfigato della povera Saretta con Lindsay e poi 2o turno Lindsay-Maria..che rogna …come minimo era una semifinale di lusso..peccato

  9. Davide scrive:

    Ciao Ubaldo, sono un tifoso di Daniela e ho letto con piacere la tua intervista ed i commenti degli altri appassionati. Speriamo continui a giocare bene e possa raggiungere risultati di alto livello. Una domanda: quando sarà disponibile sul tuo blog l’intervista in versione integrale?
    Grazie, Ciao da Davide e forza Daniela!

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