Sidney esalta Elena Pero…
e il bombardiere Chris Guccione
La Reggi non arricchisce il commento

 
12 Gennaio 2008 Articolo di Marcos
Author mug

Nell’ International Press Clipps Newman (Independent) su Nadal, Harman (The Times) su Nalbandian e la Davis, Tebbutt (Toronto Globe and Mail) su Federer, Pearce (The Age) sullo “showman” Djokovic, Gleeson (The Age) sul terribile tabellone di Baghdatis, Aubert (Sport24.com) sulla Mauresmo e sul record di Santoro, Dubecki (The Age) su Serena in…bikini e altro ancora.

Tempo di voti per la troupe femminile di Sky. In occasione del torneo di Sidney sono loro a dettare ritmi e passione.

Pero/Reggi: Tursunov/Grosjean

“Si può anche ammazzare qualcuno, in questa maniera!”. “E’ un pazzo scatenato”

Elena chiude l’ottima sintesi di presentazione del match, indicando Tursunov come favorito. Raffaella presenta il tema principale: “Partita intrigante: bisogna vedere se Grosjean riuscirà a tenere la potenza del russo, che tira tutto a trecento all’ora”.
Ottimo inizio per entrambe. “E’ bene”, continua Reggi, “che Grosjean metta un’alta percentuale di prime, per evitare l’aggressività in risposta del suo avversario. Certo, il francese è uno dei più vecchi del circuito…”. Pero entra a tempo: “Santoro, la prossima settimana, supera Agassi: 62 partecipazioni ai tornei dello slam”. Straordinario vecchietto!

“E questo?!”, sbotta Raffaella, ammirando un’azione di Dmitry; “E questo è un Tursunov inedito: risposta seguita a rete con volée vincente!”, le spiega Elena. “Ed eccoci qua: seconda di servizio e giù un’altra bombardata!”. Dopo 16 punti e 9 minuti di gioco, Grosjean riesce a tenere il servizio: 1 a 0. Pero riassume i risultati degli altri tornei e, con un paio di sassate (termine usato da Reggi), il russo pareggia i conti. Mentre la compagna di cronaca racconta che “Melbourne è la città famosa per avere le quattro stagioni in un giorno solo”, Raffaella commenta un’altra splendida giocata: “Aveva già fatto un miracolo Grosjean; bravissimo Tursunov in volèe bassa: giocando in doppio con Safin, qualcosa si impara! A tutto braccio, ora!!”. 2 pari. Elena, poco dopo, sintetizza il motivo del break a favore del russo: “E’ entrato in partita in maniera prorompente: risposta profonda di Tursunov e break. Se si mette a rispondere anche alle prime…”. Nel sesto gioco, Reggi commette un errore: “Campo aperto…e Dmitry mette a segno il rovescio lungolinea!”, era incrociato, ma poco male! Con un ace centrale al fulmicotone ed un altro rovescio vincente lungolinea, Tursunov conferma il break. 4 a 2. Quando colpisce male, il russo rischia di combinare guai e Raffaella lo sa: “Qui ha fatto scendere un po’ troppo la palla; c’ha pensato un po’ troppo…lui non deve pensare!”, un dritto scagliato con violenza inaudita rischia di ferire due incolpevoli spettatori. Rivolgendosi ad Elena, sul 4 a 3 e risposta francese: “L’hai detto prima tu: può succedere che Tursunov abbia un passaggio a vuoto. Attenzione: 0040!”; un attimo dopo, ridendo stupita e compiaciuta, ascolta la sua collega: “Cos’è riuscito a fare Tursunov! Riesce a tirar su con una volée bassa una palla tra i piedi!”, fenomenale Dmitry, oggi, che, con un paio di ace ed un servizio vincente, si porta sul 5 a 3. Anche nel suo successivo turno di servizio, Tursunov deve fronteggiare due palle break: “La volée di dritto richiede altre qualità, che Dmitry non ha”; in realtà, Grosjean aveva cercato di salvarsi dalla disfatta, mirando con un drittone devastante all’ombelico del russo. Le salva benissimo entrambe: “Tursunov nelle palle break prende dei rischi incredibili: tira tutto a due dita dalla riga di fondo”, si sorprende Raffaella. E’ proprio lì il suo bello! Con l’ennesimo rovescio profondo, il russo si aggiudica il primo set. Elena lo applaude: “Gran set, Dmitry!”. Parte la pubblicità dell’ultima opera di Brian De Palma, che inizia con una voce cavernosa: “Fantasmi, cadaveri…”, e finisce col profilo di una donna, dalle cui labbra sgorga uno scuro rigagnolo di sangue. Meno male che i bambini sono a scuola.

“Uh!! Miodio!!”, “Ahahahah!! Ci vuole l’elmetto!!”, “Ma si può anche ammazzare qualcuno, in questa maniera!”, “E’ un pazzo scatenato”. Così inizia il secondo set: Tursunov, ingolosito da un pallonetto angolato mal riuscito, mentalmente scosso dalla sua stessa potenza, s’avventa sulla palla come Sandokan sulla tigre, schiantandola, con violenza mai vista su un campo da tennis, nel rettangolo del servizio destro e proiettandola sui malcapitati della prima tribuna arancio (per chi conosce sansiro). La folla, preoccupata, ammutolisce per qualche istante; poi, confortata dalla mancanza di feriti gravi, esplode in un grido, misto d’ammirazione e spavento. Grosjean, con la coda dell’occhio, guarda il suo avversario, per mantenere una certa distanza. Tursunov, a capo chino, torna verso la linea del servizio come se nulla fosse stato. Terrorizzato, il francese commette un doppio fallo e concede una palla break. Quando lo squalo sente l’odore della paura, si avventa sulla preda: con una fiondata di dritto anomalo, Dmitry mette fine ad un game molto pericoloso. 1 a 0 e servizio. Potendo, finalmente, complimentarsi col francese, Raffaella approfitta di un suo dritto: “E’ di più facile lettura il dritto di Tursunov, rispetto a quello di Grosjean”. “Il problema è prenderlo! Provaci ora, per esempio!”, le risponde Elena: Dmitry, con l’ennesimo dritto vincente conferma il break: 2 a 0. Il russo è ingiocabile: conquista il doppio break, tirando perfino un rovescio a tutto braccio con una mano sola. “Dura per Grosjean, eh?”. “Durissima!”, chiude Elena. Non del tutto soddisfatta sulla precedente lettura dei dritti, Reggi insiste: “Il cambio di ritmo non fa parte del suo vocabolario tennistico”. Il boomerang è dietro l’angolo: non passa un secondo dalla sentenza di Raffaella, che Tursunov vince il punto con una palla corta rovescia e conquista quello successivo con uno splendido attacco in back, seguito da volée conclusiva. Grosjean è sotto 4 a 0 e prova a mettere una prima alla sua massima potenza: “Ohohoh!! Non ha fatto a tempo a finire il movimento del servizio che s’è trovato la palla nei piedi!”, Raffaella, divertita, non crede ai suoi occhi e ride a crepapelle. La velocità della risposta di dritto ha superato quella del servizio: mai visto una cosa simile. 5 a 0. Sembra finita, ma lo spirito dei galli non si deve sottovalutare: Grosjean, punto dall’orgoglio, dando tutto se stesso, riesce a conquistare due games. “Poteva regalare meno all’inizio del secondo set”, Reggi riflette. No, a mio parere, non si tratta di regali: tutti i punti russi sono stati ampiamente meritati. Con uno smash, Dmitry chiude un incontro perfetto: un’ora e tredici di raffiche chirurgiche.

Pero: 7 e mezzo
Reggi: 6
Tursunov: 9
Grosjean: 6

Reggi/Boschetto: Santoro/Korolev

“Era lì che l’aspettava!! Gli ha detto: tirala qui, che te la prendo!!”

“Santoro fa sempre giocare una palla in più, eh?”. “Eh sì, la strategia è questa: sfiancare Korolev, soprattutto sul dritto”. Luca risponde a Raffaella ed il francese inizia col break. Boschetto rimpiange i tempi d’oro: “Fa impressione pensare che il primo torneo di Sydney l’ha giocato nel ’91. Korolev dà già segni di impazienza: va bene tirare forte, ma non così!”. Eugenio, infastidito dalla ragnatela tattica di Fabrizio, spara un dritto liberatorio a trecento all’ora, che incrina il corridoio esattamente nella sua metà. Santoro prova la palla corta assassina direttamente in risposta, ma è ancora troppo presto: il giovane russo chiude il terzo gioco con una possente sventagliata di dritto anomalo: 2 a 1 e servizio transalpino. I commenti dei nostri alternano complimenti e rimproveri: Korolev, infatti, ne fa una giusta e una sbagliata. “Molto bravo! Palla corta e passante rovescio incrociato: qui ha usato anche la testa, oltre che la tecnica”, inizia Boschetto. “Ecco, questo, invece, è un brutto errore: non si tira un dritto in corridoio in questa maniera!”, continua Reggi, che insiste: “Se il russo prende rischi a fa spostare molto Santoro, può giocarsela: ecco, proprio così! Questo, invece, è un errore banale…non si può rispondere lungo sulla seconda di Santoro!”. 3 a 1. Poco dopo, il cronista ci rimane male: “Oh no!! Ma che coordinazione è? E’ un errore da juniores!”, “Guarda, guarda…coi piedi per aria non si può giocare la volée!”, rinforza la collega. Malgrado la tradizionale frittata moscovita, Korolev riesce ad aggiudicarsi il game: 3 a 2. Raffaella, nell’intervallo concesso al tennis solo dal secondo dispari, precisa che la fantasia, talvolta, viene gratificata: “Santoro in Francia è molto ricercato per giocare esibizioni ed è pagato profumatamente: d’altronde, è così divertente!”. Boschetto, al contrario di come si era presentato la settimana scorsa, è assai preparato sui risultati degli altri tornei; forte anche di questo, si lancia in un pronostico: “Chiunque vinca questo incontro, domani partirà da sfavorito contro Tursunov”. Giusto. “Bello!!”, esclama Raffaella ammirata; “Che passante! Punto della partita!”, salta sulla sedia Luca; “Hanno lavorato entrambi come matti e, poi, Korolev ha esploso questo straordinario passante lungolinea di rovescio. Santoro applaude, giustamente”, chiosa la prima. Con un altro passante rovescio, nell’ottavo gioco, il russo conquista una palla break: “C’era bisogno di una prima…ed è arrivata”, Reggi sottolinea l’importanza di giocar bene nei punti importanti. Seguono altre due buone prime palle di servizio: 5 a 3 per Santoro. Boschetto si fa serio: “Se c’è uno sport dove la testa fa la differenza, questo è il tennis”. Anche il biliardo non scherza. Poi,colmo d’emozione e di divertimento: “Era lì che l’aspettava!! Gli ha detto: tirala qui, che te la prendo!!”. E’ il punto di svolta del set: accelera, accorcia, taglia, pallonetta e chiude con un passante lungolinea rovescio da cineteca, rispondendo ad un furibondo smash, scagliatogli in bocca da Korolev: mica per niente viene pagato profumatamente! Il giovane Eugenio non crede ai suoi occhi e, nel punto successivo, esprime la sua disperazione, mortificando una palla corta in mezzo alla rete: 63.

Nel secondo set, il moscovita continua ad alternare ottimi colpi ad errori grossolani. I due cronisti lo riprendono quand’è il caso, ma sanno esaltarne le qualità, quando necessario. Il vecchio tahitiano continua a stupire per la sua bravura. Boschetto insegna, un po’ sgrammaticato: “Questo è come non si gioca una volée, con il corpo indietro”, poi, si complimenta con l’altro giocatore: “Precisione chirurgica di Santoro: come ha disegnato il campo, eh?”, e continua, imprecando: “No, no, no! Non si deve sbagliare uno smash al rimbalzo da quella posizione!”. Reggi riesce ad entrare: “Non molto lucido, qui, Korolev”. Lui riparte: “Bravo! Rischia il dritto e lo mette sulla riga: annulla due palle break” e lei, sottovoce: “Anche con un po’ di rabbia…”. Ma lui insiste: “Ooh! Che passante del russo: gran rovescio incrociato! 1 pari, dopo la sciocchezza dello smash, s’è ripreso”. Traspare nel commento di Boschetto una sincera emozione: i due, a tratti, giocano davvero bene. Tra stupendi passanti di entrambi e buone sortite a rete, il punteggio si ferma sul 3 a 2 per il francese e parte la pubblicità: sette giorni su sette, ventiquattro ore su ventiquattro, wrestling a volontà! Sullo schermo si avvicendano immagini di sconsiderati energumeni che fingono di menarsi come fabbri: menomale che i bambini sono a scuola. E meno male che c’è Santoro: “Beh! Fantastica!! Insomma, rispondere con un drop-shot non è male, eh?”, chiede Luca; Raffaella risponde: “Non si vede quasi mai un colpo del genere”. Tranne quando gioca lui. Korolev, questa volta, non ci rimane troppo male e, con l’ennesimo lungolinea di rovescio vincente, s’aggiudica il sesto game: 3 pari. Il francese vince facilmente il gioco successivo, s’accorge di essere particolarmente hot, si siede e decide di raffreddare i bollenti spiriti, premendosi sulla nuca un’enorme borsa di ghiaccio. L’ottavo game è molto teso: entrambi i giocatori sanno che la vicenda sta per chiudersi e, sul 3040…“E sul più bello, il segnale, purtroppo, ci ha abbandonati. Che beffa!”. Fortunatamente, i due hanno a disposizione un livescore e segnalano, pochi secondi dopo, l’avvenuto break. Al rientro dalla pubblicità, Boschetto parte di slancio: “E’ tornato il segnale, ma c’è una palla break per Korolev…parità! il russo sbaglia un dritto facile”. E continua, esaltato: “Bellissimo!! Questo è il punto della partita! Abbiamo tenuto il fiato, Raffaella…” E lei, emozionata: “Insomma, ragazzi: Santoro ha ancora un fisico eccezionale!”. Korolev, invece, è ancora gambe all’aria, scivolato nell’estremo tentativo di raggiungere uno straordinario lungolinea contropiede rovescio, tirato al termine d’uno scambio mozzafiato. “E chiude con un ace: dominatore assoluto!”, termina il divertimento di Luca, che concede l’ultima alla sua compagna di cronaca: “A me diverte questo giocatore: sono molto contenta che ha passato il turno”. Anche a me diverte moltissimo!

Reggi: 6 e mezzo
Boschetto: 7
Santoro: 9
Korolev: 5

Reggi/Boschetto: Stepanek/Guccione

“Non è poi ‘sta gran bellezza, in effetti”

“L’ex Mr. Hingis è pronto a rispondere a Mr. Ace, Chris Guccione. E qui comincia la conta, Raffaella: ace! Inizio io?”. “Vai, vai…”. Grandi servizi, qualche tocco sotto rete e molte volées: i due giocano bene un tennis sempre più raro. Boschetto presenta l’australiano: “Guccione ha papà italiano: Santo. Fisicamente, però, ha preso tutto dalla mamma”. Spiritualmente no. Raffaella presenta il tema dell’incontro: “Stepanek risponde meglio di Guccione: la chiave dell’incontro è qui”. Mica tanto vero: col rovescio, l’australiano contiene molto bene il servizio di Radek e, con la risposta di dritto, vincerà l’incontro. Sul 2 a 1 per Chris, figlio di Santo, parte la pubblicità del wrestling: meno male che i bambini, in piena notte, sono a letto. Reggi sottolinea le difficoltà di Stepanek nel portare il dritto, “ma, quando è messo bene sulle gambe, può anche far male”. Luca, meravigliato dall’ottimo torneo giocato da Guccione, ricorda che la sua programmazione dell’anno scorso era quasi del tutto incentrata sulla terra: “Se avesse giocato di più sul duro, sarebbe più avanti in classifica”. Il cronista, poi, si tinge di rosa: “Un quotidiano della Florida scrive che Stepanek e Vaidisova avrebbero chiesto una licenza matrimoniale. Beh! Mica male la Vaidisova!”. Che gli farà alle donne! Raffaella, alla notizia, nel ricordo dei bei tempi che furono, lascia parlare il cuore: “Era molto divertente giocare nei tornei in cui c’erano anche i maschi”. Furbetta! Guccione abbozza un difficile chip & charge, ma Radek lo fulmina con un preciso lungolinea di dritto: 5 pari. Reggi, considerato l’orario (sono quasi le 4 del mattino) ed il fatto che avrebbe dovuto raccontare in diretta anche l’incontro successivo, si dispiace per non averlo suggerito prima: “Si poteva andare direttamente al tie break, senza giocarlo…questo set!”. Tie break sarà. Chris è il primo, con un buon attacco in controtempo e volée decisiva, a conquistare un mini break, ma sul 4 a 3, rompe le corde della racchetta con la prima di servizio; sulla seconda, prova a scendere a rete con la racchetta nuova: Stepanek lo passa inesorabilmente. Sul 5 pari, Boschetto si supera: “Da adesso in poi, solo set point”. “Non ci credo!! Come lo vogliamo chiamare…un po’ di fortuna?”, chiede lui; e lei: “Per non dire altro!”; “Direi che è stata una scelta molto o-culata!”, aggiunge Luca, sghignazzando. Guccione aveva appena vinto un punto con l’ausilio del nastro più beffardo. Primo set all’australiano.

“Mmmm…è stata dentro. Ma cosa ha giocato Guccione! Recupero straordinario e punto col rovescio sul pallonetto di Stepanek!”, Boschetto si eccita. Raffaella sgrida Radek, che proprio non immaginava che il suo avversario riuscisse a recuperare la sua palla: “Sì…ma Stepanek era a metà campo: doveva avvicinarsi di più a rete”. Non solo Laura sente l’istinto della maestra! I servizi e le volées portano i contendenti sul 4 a 3 per il ceco: serve Guccione, che sbaglia tre facili rovesci a rete. Reggi annota: “Primo vero passaggio a vuoto dell’australiano, che, alla terza palla break, concede il servizio all’avversario”, il quale, per sottolineare l’enorme difficoltà di strappare il servizio all’australiano, lancia un urlo disumano, svegliandomi metà condominio. Saltellando per il campo come uno stambecco in amore, per mostrare strafottente la sua baldanza al contendente, Stepanek chiude la seconda frazione, empio di gioia e colmo d’emozione.

Radek, nel terzo, fa pesare la sua esperienza e Chris pare soffrirla. Tutti e tre siamo convinti che il ceco, alla fine, vincerà l’incontro. “Terzo passante lungolinea!”, Luca esalta il recupero di Stepanek, che, da 4000 per il suo avversario, si porta in parità. “E va bene…ma gioca la prima volée e poi si ferma!”, critica Raffaella. Col dodicesimo ace, comunque, Guccione porta a casa il primo game. Il set procede rapidamente: nel nono gioco, Stepanek prende due nastri fortunati, ma non bastano. 5 a 4 per l’australiano. Nel game successivo, Radek colpisce al volo una palla destinata ad uscire di un metro e perde il punto: è una leggerezza che gli costerà il match. Raffaella è d’accordo: “Forse andava fuori quella palla…”. Un primo piano esasperato spinge al commento Boschetto: “Stepanek ha sempre un po’ quell’aria esasperata…”, Raffaella sospira: “Non è poi ‘sta gran bellezza, in effetti”. Siamo alla fine. L’esperienza tradisce il ceco: “E’ il primo doppio fallo della partita, Raffaella: match point! Chissà cosa starà pensando Santo Guccione…”. Il Santo non pensa, il Santo intercede: sulla prima esterna di Stepanek, il cielo arma il braccio di Chris, che lascia partire una risposta di dritto fenomenale: 67 63 64. Raffaella dice la sua ultima: “Bravo! Dopo quel secondo set perso, eravamo convinti che vincesse Radek” e concede la chiosa a Boschetto: “Qualcuno glielo dica: non devi andare a giocare sulla terra….Guccione!”. Se l’australiano ha tenuto col rovescio per l’intero incontro, forse, la stagione sulla terra gli è servita più di quanto si pensi.

Reggi: 6
Boschetto: 6
Guccione: 9
Stepanek: 6

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6 Commenti a “Sidney esalta Elena Pero…
e il bombardiere Chris Guccione
La Reggi non arricchisce il commento”

  1. roberto commentucci scrive:

    Sempre godibilissimo marcos…

    Io a Boschetto la sufficienza non gliela darei mai perché strilla troppo, troppo all’improvviso e spesso a sproposito. A volte uno può anche voler tentare una mezza pennichella mentre segue il tennis… è piacevole, alla sera, sprofondare in un lieve torpore sul comodo divano… ma con Boschetto è impossibile! Ogni tre-quattro punti spara delle accelerazioni vocali, si produce in urla belluine con una violenza degna di Tursunov.
    E poi di tennis non è che ci capisca poi molto, a mio avviso.

  2. karlovic 80 scrive:

    Bellissimo torneo giocato da Guccione e peccato per la sconfitta.Questo giocatore è figlio di una scuola tennistica che reputa ancora valida una tattica considerata antiquata e impraticabile.Non è un campione,ma almeno è un antidoto al conformismo tennistico imperante attualmente.A mio avviso è un giocatore molto divertente è ben vengano giocatori con queste caratteristiche.Ma avete visto il chip & charge che ha praticato per tutto il torneo?Mi ricorda Krajicek,ed è uno dei pochissimi a praticarlo attualmente.
    La Reggi….Lasciamo stare,ha criticato perfino la 2° palla di Guccione,reo di tirarla piano e alta.Se si critica questo colpo di Guccione(che è uno dei migliori battitori)altro che 6,qui ci vuole un 5!
    Marcos,sei stato bravo e abbastanza generoso.

  3. marcos scrive:

    se cambiamo marianella con boschetto, il discorso di roberto vale anche per me: il ritmo di marianella, consono per un contropiede dell’arsenal e prestato al commento di una palla break, a mio parere, funziona poco nel tennis. marianella, per altro, ha molti “figli” quanto a stile di cronaca: alcuni di questi sono utilizzati da sky per il tennis. bisogna farsene una ragione? non lo so…questi hanno buone qualità per il calcio, che si trasformano in difetti per il tennis.

    uno dei miei difetti connaturati, invece, da quanto scrive non solo karlovic80, è quello di non usare spesso voti bassi nelle mie pagelle: le insufficienze sono rare, lo so.

    è bene chiarire, però, che non tutti i 7 sono di egual valore: da boschetto, che ha avuto (durante una cronaca dell’anno scorso) l’umiltà e la correttezza di ammettere di essere stato per molto tempo lontano dal tennis, mi aspetto che non commetta errori grossolani e che sappia emozionarsi nei momenti giusti. una prestazione del genere, per lui, può valere un mio 7, che è il massimo che può prendere, a meno di un capolavoro inaspettato.

    lombardi, invece, non può permettersi alcun errore, deve saper spiegare tattiche e tecniche e far partecipare i telespettatori: lombardi è uno che può puntare al mio 9, così come pero, rino e gianni, che, a mio parere, sono una spanna sopra gli altri.

    quando kakà gioca bene, ma non incanta, spesso prende 5 e mezzo. se brocchi fa il suo compitino a centrocampo, prende 6 e mezzo. kakà, però, è in grado di saltare una difesa e fare una doppietta: in questo caso prende 9. se brocchi gioca da indemoniato e s’erge a diga a centrocampo, al massimo, prende 7.

    quest’anno, avvisandovi, ogni tanto, mi divertirò ad assegnare i voti senza essere condizionato dal giudizio generale che ho dei cronisti e senza tener conto di ciò che mi aspetto da loro: li giudicherò come se non li avessi mai sentiti prima. sarò lieto di avere un vostro commento, quando capiterà.

  4. Enzo Cherici scrive:

    Marcos eccellente anche nell’ultimo paragone Kakà-Gattuso. Impeccabile :-)

  5. Enzo Cherici scrive:

    Ops…Kakà-Brocchi ;-)

  6. Elisabetta scrive:

    Marscos mi ripeto ma grande , i tuoi articoli sono davvero molto piacevoli , complimenti !!

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