Genitori & figli 2
Capitolo Decimo
Essere o non essere (campioni)

 
11 Marzo 2009 Articolo di Stefano Grazia
Author mug

 Virtual Tour:   inizia la seconda fase!

Se uno il fire inside non ce l’ha, non se lo puo’ dare
(Don Abbondio, nella prima versione de I Promessi Sposi)

Non volevo farne un professionista, volevo solo farne un agonista
(Kill Bill)

Cause Tramps like us, baby, we were born to run!
(Bruce Springstern)

L’orrore…l’orrore …
(Il Colonello Kurtz )

Cinque-sei anni fa mi trovavo a Luanda e al Sabato Mattina i Genitori Espatriati portavano I bambini al campo della International School e giocavano con loro a calcio. A quello che si era preso la briga di organizzare il tutto, uno scozzese della Total,  avevo chiesto se da ragazzo aveva giocato come me a rugby e lui mi confessò che il suo sport era in realtà proprio il soccer. “ci ho anche provato a fare sul serio e mi ricordo ancora quando mio padre mi porto’ a un provino per il Celtic e dopo mi disse: Son, you’re good but not enough …Ogni tanto ci penso a questa cosa, a questa frase terribile, a quando un genitore deve dire al proprio figlio: sei bravo, ma non abbastanza …  e il fatto e’ che in ogni altra professione essere ‘abbastanza’ bravi e’ sufficiente per avere una vita normale e felice mentre nello sport professionistico no, devi essere per forza il migliore. Specialmente in uno sport individuale: almeno in uno sport di squadra il mediocre, ma perfino Baggio!, puo’ sempre prendersela con l’allenatore che non lo capisce e non lo fa giocare … Ma nel tennis, come diceva Pancho Segura, non importa se sei ricco o povero, bello o brutto, simpatico o antipatico:  it’s just you and me, baby, just you and me … A un certo punto ti trovi davanti a un fosso e devi decidere se saltarlo e rischiare di caderci dentro oppure se tirarti indietro e prendere una strada più sicura o comunque più divertente. Pensavo a queste cose e riflettevo che questo potrebbe essere l’ideale ultimo articolo di questa Seconda Stagione di Genitori & Figli anche perchè mi pare che questa versione intimista non sia gradita a tutti, in particolare a quelli che ne vorrebbero fare una Palestra d’Informazioni. Pertanto potrebbe essere giusto cedere il bastone del (sub)comando e rientrare nei ranghi per la seconda volta, partecipando eventualmente solo con i posts.

La Differenza fra Commitment (dedizione, impegno, metterci del proprio)

e Involvment (semplice coinvolgimento) nella colazione con uova e pancetta:

il porco e’ committed mentre la gallina e’ solo coinvolta
(Martina Navratilova)

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487 Commenti a “Genitori & figli 2
Capitolo Decimo
Essere o non essere (campioni)”

  1. Avec Double Cordage scrive:

    Forza Stefano non mollare! Per entrarenel topic, io trovo che il compito di questo sub-blog non debba principalmente essere quello di fornire un elenco di come creare un campione ma più quello di offrire una piattaforma dove informarsi per fare i primi passi (vedendo dove si può andare a finire) e confrontarsi con chi fa sul serio

    perché il campione è praticamente un “predestinato” che però può uscire molto più facilmete da una base larga di aspiranti campioni.

    Aumentare, connettere ed informare questa base deve essere il compito del sub-blog G&F

  2. madmax scrive:

    ennò stefano di la mi fai capire di aver raggiunto l’obbiettivo (quello di averti fatto venire il dubbio e quindi ricotrollareil tutto per eventualmente ripartire più forte di prima) e qui mi dici di voler lasciare oltre aver cambiato argomento perchè a me non piace? mio unico caro amico lo sai come sono fatto.. eppoi scusa mi preoccupo del compagno di mia figlia per il doppio misto a wimbledon….

    per il resto ringrazio il prof buzzelli per gli auguri mentre a gus rispondo riallacciandomi al nuovo capitolo…

    normalmente avrebbe ragione gus riguardo al fatto che il talento è fondamentale, nel tennis però è molto diverso e lo posso garantire perchè lo vivo giornalmente…

    perchè dico normalmente.. per il semplice fatto che negli sport di squadra tutti (chi vuole) si possono allenare nello stesso modo e al meglio, ma anche nel nuoto ad esempio (come tra l’altro ci ha raccontato anderloni a roma) se uno vuole provarci ci sono alcune strutture che hanno programmi che annualmente portano atleti ai mondiali e ogni quadriennio alle olimpiadi e perciò considerati infallibili al di la di ogni ragionevole dubbio…

    è fin troppo evidente che in situazioni così chiare e certe, spazio per le invenzioni non ce n’è e a parità allenamento vince sempre il più portato e talentuoso..

    nel tennis come abbiamo visto ancora oggi si discute sull’ abc ma abc nel vero senso della parola in quanto come abbiamo visto non c’è convergenza nemmeno su come prendere in mano l’attrezzo che è la primissima cosa che si fa nel tennis.. ancora oggi come abbiamo visto c’è chi dice che non bisogna esagerare con gli allenamenti da giovanissimi chi non fa fare preparazione atletica chi al suo posto fa nuotare etc etc… ma anche quando convergenza esiste c’è l’assoluta impossibilità di metterla in pratica, basta vedere cosa sono stato e cosa sono costretto a fare io giornalmente per attuare la strategia che reputo migliore (mi sono dovuto trasferire, prendere in affitto il palazzetto dello sport, io e mia moglie dobbiamo far fare a nostra figlia atletica, videoanalisi, test, fare da tramite tra accademia e preparatore atletico) e tutto appunto dopo aver affidato mia figlia ad una delle migliori accademie italiane.. figuriamoci cosa dovrebbe fare chi in accademia non ci va…

    è normale che in questo marasma il primo che c’azzecca diventa il numero 1, che è poi quello che ha fatto bollettieri quando per primo ha trasformato i tennisti da dilettanti in lavoratori…

    lo stesso accade poi per il discorso della grinta e del carattere, infatti come abbiamo visto esistono pareri diametralmente opposti anche su questo, nonostante che alcuni dei migliori, affermati e aggiornati professionisti del campo le indicazioni le abbiano date…

    infatti ripensando e discutendo proprio oggi riguardo al menthal di mia figlia nella partita di ieri sera e confrontandola con il test di oggi venivano fuori due alessie … la prima quella apatica spaurita e ammutolita di ieri sera l’altra il leone di oggi che nonstante giovanni le avesse detto (stamattina) che ulteriori test non sono necessari almeno fino alla fine di agosto ha risposto: “ma io voglio farli finchè non batto la kourinkova!!”

    la domanda è allora è un’agonista o no? ha il fire inside o no? la risposta l’hanno data identica due persone diverse… “certo che ce l’ha la differenza è che il test è stato fatto tra le “quattro mura domestiche” in una specialità che non ha nessuna attinenza con il tennis (ed ecco perchè mi sembravano strane le giornate storte di nicky) il match lei sa che è lì che deve vincere e perciò il fattore emotivo incide al 100%… certo se tua figlia avesse 14 anni e negll’ultimo anno avesse giocato tornei regolarmente ci sarebbe da preoccuparsi ma a 10 anni dopo che per oltre un anno non ha giocato match sarebbe strano il contrario e quello che conta non è cosa esterna ma cosa ha dentro veramente, poi eventualmente si dovrà pensare a come farglielo tirare fuori (anche se una così aspettati che da un giorno all’altro esploda) ma se dentro non ha nulla il massimo che potrà far uscire saranno urla e ed un po’ di lacrime..

    ma il tennis purtroppo (o per fortuna) è così, al di fuori la gente non si sognerebbe mai di mettere in dubbio cosa dice l’idraulico o l’elettricista dentro il circolo chi ha portato un’emerito sconosciuto e poco talentuoso al nr 3 delle classifiche mondiali non sa nemmeno riconoscere una presa eastern da una western e chi invece ha contribuito a far diventare parecchie volte campioni gruppi di atleti del mondo non sa nemmeno leggerli dentro… mah misteri del mondo..

    cmq tornando alla storia del talento.. proviamo a riflettere.. fermo restando che mia figlia ovviamente non è allo stato assolutamente NESSUNO però le certezze che abbiamo sono i risultati buonissimi di svariati test atletici (carta canta) più l’oggettivo alto tasso tecnico a livello tennistico (che non ha nulla a che fare con il vince perchè si allena molto ed anzi lei può perdere da chiunque ma con chiunque gioca tecnicamente è di un pianeta diverso e dovunque è stata ha ricevuto complimenti da avversarie genitori e maestri).. allora mi domando io è possibile che tutto questo io lo sapessi quando ancora mia moglie era incinta (ovviamente dissi anche altre cose ma per sapere se avrò azzeccato anche quelle dovremo aspettare ancora un po’)?? per la legge dei grandi numeri è possibile che io sia stato così fortunato da averci azzeccato solo perchè mia figlia è un talento naturale?? dato che non sono ne frate indovino ne gastone il fotunato cugino di paperino tenderei ad escluderlo nella maniera più assoluta e perciò per tutte queste motivazioni credo che ancora per un po’ di tempo (molto poco) nel tennis sarà possibile creare un campione partendo da un normodotato a patto ovviamente di fare tutti i sacrifici che sono richiesti…

  3. Mauro scrive:

    Stefano, il blog va benone così com’è, perchè così è sempre piaciuto ai più, un mix di anedottica, informazioni ed opinioni personali.
    Disquisire sul talento invece, è molto difficile, uno perchè lo si confonde con l’estro, due perchè la sua espressione deriva in massima parte dall’ambiente dove vivi, ovvero da che tipo di genitori hai e che tipo di percorso ti fanno fare o come spesso accade, possono farti fare.

  4. Mauro scrive:

    Il percorso tennistico che Max propugna, non fa una grinza ed è quello che dovrebbe, portare applicato ad un numero tot di atleti, all’eccellenza.
    Ma se il primo problema è stato risolto, (chiamiamolo percorso Max), non si è risolto il secondo ovvero come aiutare quegli atleti che non avendo disponibilità economica di un certo tipo ma avendo doti fisiche, tecniche mentali e caratteriali, non riescono ad emergere.
    Un certo tipo di soluzione, l’avevo più volte proposta, ovvero la creazione in ogni regione di centri agonistici dedicati a coloro che vorrebbero provarci, nel modello per esempio di ciò che succede oggi in Liguria o dando contributi alle accademie private.. Ma la Fit da questo orecchio pare non sentirci.

  5. Gus scrive:

    Caro Stefano, l’autore del blog sei tu. A me piace sia la versione intimista che la versione tecnica. Gli argomenti che sono stati affrontati qui, i moltissimi argomenti, che spesso non abbiamo neppure approfondito e sviscerato, io li trovo tutti interessanti e mi stanno aiutando molto.

    Ho già in passato fatto altri esempi, ma ne aggiungo uno: ho comprato una videocamera Full-HD (ma visto che non sono ricco, la migliore come qualità prezzo) e inizierò a riprendere mia figlia e le sue compagne e portare un po’ di video analisi (da dilettante e in un campo nuovo, da esplorare) nella pallavolo U13.

    Poi mi riprenderò mentre mi alleno a tennis e farò video analisi su di me, per capirci qualcosa in più.

    Mi piace leggere delle vostre giornate sul campo, appena ripristino completamente il ginocchio mi recherò da qualcuno che mi ospiterà un giorno per scoprire e respirare l’aria del professionismo. Ma per formare un campione, e se mi permettete anche una “bella” persona, ci sono altre cose da condividere.Confrontarsi tra genitori sui problemi quotidiani, la scuola, l’adolescenza e tutto il resto io lo trovo interessante. Se siamo qui a scriverci non ci sono argomenti di serie A e di serie B.

    Quindi non sei autorizzato a tirarti indietro, ma solo a venire in Italia e magari organizzare da qualche parte un bel week-end dedicato al blog Genitori & Figli.

    Gus.

  6. madmax scrive:

    mauro ma appunto perchè (dopo averne cmq disquisito svariate volte e per svariati mesi) la fit non ci sente che è inutile parlarne tutti i gg… ogni tanto lo ricordiamo…

    detto questo io ho sempre cercato di impostare il discorso propronendo sistemi il più risparmiosi possibile (che poi è come fa stefano il problema è che lui porta nicky alla bollettieri che è carissima)…

    perciò fare stage di 15-30 gg in un accedemia più i vari raduni per poi rpirodurre il programma a casa con un maestro (o con noi per chi è in grado) compiacente.. stesso metodo per il la parte fisica comprando cioè i vari programmi… per quanto invece riguarda i tornei tu ad esempio ricordo che l’anno scorso eri andato a genova. beh non credo che andare in corsica ti costi molto di più così come viaggiando con la ryanair nemeno in molti altri paesi dove però il livello è ben più alto ma soprattutto è diverso l’atteggiamento con cui quelle giocatrici stanno in campo..

    inoltre converrai con me che se in due anni il sistema alternativo tanto richiesto non è stato ancora trovato significa che non esiste (e l’avevo detto purtroppo) ed ecco perchè poi vengono create ad arte le varie leggende metropolitane per cui sarebbe meglio aspettare, sarebbe meglio non esagerare, tanto c’è tempo e tutte queste belle storielle che si sentono in giro..

    stefano infatti l’ha detto più volte: “se non fossi in africa non so se mio figlio avrebbe continuato a giocare a tennis”… beh se l’ha detto forse un motivo ci sarà…

    chiaro che poi se uno è un talento straordinario emerge ugualmente (anche perchè se è così talentuoso presto se ne va altrimenti o si perde o non arriva dove avrebbe potuto, magari anche solo per mentalità), ma in quanti sono questi talenti? eppoi qualcuno crede veramente che in questi trent’anni in italia non siano cresciuti talenti?

    come si vede anche questo non è un metodo ma solo una casualità che tra l’altro dal momento che questo talento si perde viene ancor di più da arrabbiarsi perchè appunto il talento c’era eccome…

    oltretutto conoscendo i costi, gli gli introiti del tennis, l’aiuto della fit, la mentalità e la cultura sportiva italiana ed il lavoro che ci sarebbe da fare è praticamente impossibile creare un sistema tennis italiano valido, tant’è che quali sono le critiche che normalmente vengono mosse alle accademie? soprattutto quello di fare un lavoro più di quantità che di qualità per poi proseguire con lo sfruttamente della massa a vantaggio di pochi? e perchè secondo voi accade questo? elementare watson perchè altrimenti quei pochi dovrebbero pagare cifre iperboliche per un buon allenamento e spesso fatte da un maestro/coach di dubbio valore e certamente non di fama…

    facciamo l’esempio di ceragioli con quinzi… da quello che si è sentito in giro la famiglia del ragazzo pagava sui 5.000 euro mensili… ceragioli lavorava alla vavassori ed era l’ultimo dei maestri, questo secondo il parere di tutti (vavassori in testa ma gli altri coach, i giocatori ed i genitori) nemmeno paragonabile ad esempio a ronzoni o pezzi, eppure per averlo a disposizione i costi erano quelli… certo c’era la supervisione di piatti ma io quando ho cominciato a portare mia figlia in accademia pagavo 50 euro a mezza giornata o 200 a settimana (sempre per la mezza giornata) fino ad arrivare a 550 euro al mese compreso di qualsiasi supervisione vavassori e supporti vari completi (e ci sarebbe compresa anche la preparazione atletica).. volendo anche all’interno dell’accademia si può avere il personal coach (che però viene sconsigliata per i giovanissimi) ma i costi non arrivano mai a quei livelli..

    in più almeno nel nord italia una qualsiasi agonistica con atletica non costa mai meno di 2/300 euro al mese ai quali poi tutti cmq aggiugono ore pvt ore in più con i genitori campus etc etc che in accademia invece è tutto già compreso in quantità e qualità molto superiore, perciò in cosa si dovrebbe risparmiare..

    se qualcuno qui immagina un percorso di alto livello a 100 euro al mese o a carico di qualcun altro che non sia la famiglia ha sbagliato sport oppure deve avere in mano la hingis degli anni 2020!!! ma anche lì c’è da pensarci perchè cmq i problemi ed i doveri esistono…

  7. nicoxia scrive:

    Ragazzi ci provo.Dopo aver rilevato tutte le misure dell’allievo ed aver individuato il movimento del colpo,si crea con parametri perfetti un canale biomeccanico chiuso che invece si libera nelle personalizzazioni.I marcher applicati al corpo,dovranno essere dotati di rilevatori acustici sensoriali,che nell’esecuzione,dovranno entrare nel canale,tanto più non ci riusciranno più sarà elevata la sensazzione e il suono.Il canale si potrà allargare o stringere in base all’esigenza fino ad arrivare alla perfezzione,del colpo o movimento,è chiaro che si potrà adottare per qulsiasi cosa, dalla testa ai piedi,polso anche gomito aperture ampiezza del passo ed adattarlo alle varie dinamiche di gioco.Questo è il succo potrei dilungarmi nell’evoluzione o insieme a voi potremmo ampliarlo.Capisco che non deve essere molto divertente ma se parlimo di campioni il sacrificio è imperante.

  8. Gus scrive:

    max dobbiamo intenderci.

    Se una bambina di 10 anni ha i risultati atletici di Alessia (e mi pare che su quelli una qualche componente genetica la dovrai pur accettare :-) ) e una capacità di lavoro che è quella che ci racconti, una ottima performance scolastica il che dovrebbe dimostrare anche una certa intelligenza, dubito fortemente che non si debba parlare di talento.

    Il talento non è quella roba “artistica”, esotrosa, per cui c’è chi riesce a fare i numeri con la racchetta e con quella campa, quasi magari da circense. Il mondo è pieno di gente che fa migliaia di palleggi con la palla e non sa giocare a calcio, che è un’altra cosa.

    Alessia ha talento di sicuro e ha avuto la fortuna di trovare dei genitori e un ambiente che assecondano i suoi talenti. Ma tutto questo è un bene, assolutamente un bene e speriamo che un giorno il vostro bene coincida con il nostro godimento e commozione nel vederla vincere e giocare o se preferisci giocare e vincere.

    Max anche nello sport di squadra ormai ci sono allenamenti specializzati per ruolo, per caratteristiche fisiche, capacità individuali di carico. Al Milan Lab mi risulterebbero frequenti prelievi di sangue per monitorare e tarare gli allenamenti sul singolo giocatore e singolo momento.

    Nella NFL esiste una iper specializzazione anche tra gli allenatori. Esistono addirittura gli allenatori delle linee. Nella pallavolo, appena si introducono i ruoli, ci sono allenamenti specifici per palleggiatrici, ricettori-attaccanti, opposti, centrali e libero. Poi si assembla.

    “è fin troppo evidente che in situazioni così chiare e certe, spazio per le invenzioni non ce n’è e a parità allenamento vince sempre il più portato e talentuoso.”

    E’ esattamente quello che succederà anche nel tennis e che dicevo nell’altro post. L’Italia dovrà solo decidere se attaccarsi al treno, oppure vivere di semi-casualità.

    “è normale che in questo marasma il primo che c’azzecca diventa il numero 1, che è poi quello che ha fatto bollettieri quando per primo ha trasformato i tennisti da dilettanti in lavoratori…”

    E’ vero, ma non esisterà mai un solo metodo per arrivare al successo. Io credo sia possibile che esistano metodi diversi ugualmente validi. Ovviamente alcuni presupposti di base devono essere accettati da tutti, altrimenti non sei una struttura di eccellenza e non tirerai fuori nulla di buono.

    Sull’aspetto psicologico sarà anche più difficile l’uniformità che cerchi.
    “cmq tornando alla storia del talento……..”

    Non è una questione di fortuna. Mi pare di aver capito che voi avevate già deciso di fare così a prescindere e questo, vada come vada, è un vostro merito che io ti riconosco appieno. La fortuna, al limite, è nell’aver trovato una ragazza che in parte guidata da genitori in gamba in parte per divertimento, vi ha assecondato. Il talento (+ il lavoro alla Vava, ma questo è ormai un fatto) le servirà per arrivare all’obiettivo, perché lei non si dovrà confrontare con le altre ragazze dell’accademia (poi mi spiegherai se “tutte” quelle che si allenano alla Vava diventeranno tutte top ten oppure se e come mai invece più probabilmente sarà un “miracolo” vederne una) ma con quelle che lavorano e vivono di tennis esattamente come lei.

    Detto questo, è ovvio e concordo con te, che oggi esistono ancora margini per arrivare al vertice con molto lavoro e meno talento. Tra 10/15 anni sarà molto più difficile, per tutti i motivi che ci siamo già detti.

    Le fasi storiche potrebbero essere così riassunte:

    Tanto talento poco lavoro (Epoca di Nastase e poi Panatta ad esempio)
    Poi qualcuno ha cominciato a capire che con molto lavoro si poteva riuscire addirittura meglio del tanto talento. (Ad esempio il Vilas della situazione, ma potrei dire anche Lendl).

    Borg fu il primo a indicare il persorso, tanto lavoro tanto talento.

    Ora il processo è cambiato. Nel maschile siamo già verso il tanto lavoro e tanto talento e la strada è ormai questa.

    Nel femminile la strada c’è, ma ci arriveranno meglio tra qualche anno.

    Forse hanno cominciato dopo.

    Gus.

  9. nicoxia scrive:

    Ho dimenticato di dirvi che la tecnologia già c’è per l’analisi del movimento compiuterizzato bisognerà solo adattarla per l’allenamento,penso che però non sia un problema.

  10. madmax scrive:

    @ francesco…

    di dove sei?

    @ gus

    rileggendoti..

    certo che sno molti gli aspetti che determinano se uno diventa o meno un campione considera però che già lei deve cmbattere contro i suo fisico… in più lei giocherà nel tennis che conta tra qualche anno e la palla viaggerà ancora più veloce di oggi perciò colpire la palla dopo e quindi più dietro (perchè per veloce che sia il suo dritto cmq deve fare più strada e senza decontrazione la leva è più corta) sarà un grosso handicap.. il problema ora è meno evidente perchè gioca ancora a livello di 10.0000 ma salterà fuori man mano che che al salire di livello coinciderà anche un aumento di velocità e complessità della palla che dovrà gestire… poi certamente potrà trovare un suo adattamento che però le può permettere al massimo di arrivare nelle prime 20/30 forse 50 se il livello nei prossimi anni sale molto, limite oltre il quale con quei difetti è impossibile andare con continuità… è chiaro poi che una posizione del genere sarebbe già di tutto rispetto ma come abbiamo sempre sostenuto noi dopo tanti anni vorremmo provare a volare alto (tra l’altro sognare non costa nulla, almeno questo!!)…

  11. federico di carlo scrive:

    Ciao Madmax,
    ci si risente dopo un po di tempo. Sono stato all’estero per lavoro.
    Vedi, ti ho fatto contento: sono venuto a scrivere anche su genitori e figli!!!
    Il tennis femminile si dirigerà verso gli standard del tennis maschile. Ti basti soltanto verificare l’altezza media delle prime giocatrici del ranking mondiale. Ciò porterà ad una sempre maggiore importanza dei primi tre colpi di inizio gioco (che nel tennis maschile ad alti livelli determinano circa l’80% dei punti). Tutto ciò comporta che il corredo cromosomico dei nostri figli sarà fondamentale per il successo nel tennis. In campo maschile è sempre più raro vedere giocatori sotto 1,85 cm. Sono fermamente convinto che l’apprendistato del tennis dovrebbe avere un coach per ciascuno delle seguenti tre aree: 1)Tecnico-tattica; 2) atletica 3)psico-attitudinale. A parità delle sopracitate condizioni, che possono essere apprese, i match vengono vinti (vantaggio competitivo) da chi ha più talento (inclinazione naturale)e soprattutto da chi ha più fame di vincere (motivazione).

  12. something blue scrive:

    Questo capitolo del blog ha effettivamente chiuso il cerchio aperto da Stefano: essere o non essere campioni. Max dice che date certe condizioni ottimali si può costruire un campione partendo da un atleta normalmente dotato (almeno per qualche anno ancora), Mauro dice che disquisire sul talento è inutile. Io sarei più dubitosa. Forse con la filosofia di Max (che però andrebbe estesa anche a quanti vorrebbero ma non possono spendere determinate cifre) si possono allevare buoni top 100 ma non campioni che stiano stabilmente nei top 10. Di conseguenza, il talento gioca la sua parte e riconoscerlo implica una determinata professionalità che sarebbe richiesta ad un buon coach ed ad un buon agente. Anche il genitore, se ne capisce abbastanza di sport può dare una valutazione che deve poi essere supportata da parametri tecnici, che può anche autoapprendere, come molti di voi hanno fatto.

  13. Alex scrive:

    Anch’io ho una bimbetta che gioca a tennis. Ha da qualche mese passato i 12 anni e ama il tennis alla follia. Si allena tutti i giorni (almeno 2 ore) in un piccolo circolo ed è seguita da 2 maestri (con uno dei 2 fa anche atletica). Ha un carattere tosto, testarda, ama il sacrificio non è mai contenta dei miglioramenti e non lascerebbe mai il campo. Certamente ogniuno di noi sogna un qualcosa, ma per arrivarci…………

  14. Gus scrive:

    @max: non c’è nessun percorso di alto livello che costi quella cifra è ovvio.

    L’altro giorno, per curiosità personale sono andato a vedermi i prezzi della Sanchez-Casal. A me sembrano costosi (non mi permetto di dire cari), ma avevo già deciso che se avessi vinto al superenalotto avrei dedicato un paio di anni (non continuativi, ovviamente) in questa accademia per migliorare :-).

    Mia moglie continua a pensare di aver sposato un vero pazzo. Mia figlia non te lo dico cosa pensa :-), ma tanto al superenalotto non vinco. Sono salve.

    @nicoxia:
    scusa ma temo veramente di non aver capito.
    Canale biomeccanico chiuso…..? Ma come fate a “inputare” un sistema di colpi biomeccanicamente perfetto?
    Cioè è più perfetto Nadal o Federer, oppure si parte da un modello teorico assoluto (ma esiste?).
    I sensori delle parti del corpo funzioneranno indipendentemente una dall’altra?

    @stefano: oggi è un grande giorno per me. Siamo passati dal “pochi che mi avrebbero letto per la mia eccessiva lunghezza”, al fatto che max è andato addirittura a rileggermi.
    Seguirò sempre di più i tuoi consigli :-)
    Autostima a palla . Stupendo :-)

    Spero si intuisca l’autoironia.

    @ gus

    “rileggendoti”

    Grazie.

    “…….poi certamente potrà trovare un suo adattamento che però le può permettere al massimo di arrivare nelle prime 20/30 forse 50 se il livello nei prossimi anni sale molto”

    Si è vero, è possibile e anche probabile. Ma io una ragazza nelle prime venti/30 non la butto via mai, anzi, me la tengo stretta per come sarà il tennis femminile tra 4/5 anni. Spero comunque, ma questa è una ovvia banalità, che lei ci smentisca e sia talmente forte da farci sognare. Peraltro a me la classifica ormai dice anche un po’ poco. Magari su questo un giorno ci faremo anche un ragionamento. Prendiamo in considerazione il ranking femminile, cosa mi rappresenta una n° 1 che non ha ancora vinto e forse mai vincerà i tornei che contano. Ma non è meglio una Venus che magari scende anche oltre il n° 10, ma che se arriva preparata ad un torneo del GS può anche vincerlo? L’importante non potrebbe essere avere una che invece che giocare per la classifica abbia le potenzialità per vincerlo un torneo?

    Alla fine è importante vincere o partecipare?

    Che ne dici Stefano, potrebbe essere un tema futuro? L’iper-specializzazione, la programmazione solo di alcuni tornei?

    “(tra l’altro sognare non costa nulla, almeno questo!!)…”

    Vedi Max, io seguo il tennis da quando ero bambino, ero innamorato di Borg, ma non avevamo i soldi per giocare. Io e mio fratello più piccolo tiravamo un filo da un lato all’altro di una strada chiusa asfaltata, ci mettevamo sopra dei giornali (era la rete), un campo con due segni di gesso, una pallina che sembrava un Chinese Crested Dog e ci passavamo i pomeriggi. Si imparava, male, dalla tv. Poi a 39 anni, finalmente, quando la mia situazione me lo ha consentito ho finalmente “cominciato” a giocare: un po’ tardi per essere bravo, ma la passione c’è e aumenta sempre di più. Il tennis mi piace anche se non sono un genitore di una tennista (e non sai quanto mi “dispiace”), Il regalo più grande per tutti noi non potrebbe essere altro che vedere una ragazza o un ragazzo arrivare a vincere un torneo del GS. Questo è un grande sogno, ma lo sarebbe ancora di più se fosse qualcuno di Voi, qualcuno con cui abbiamo condiviso tutto questo e magari essere lì sul campo, un po’ come se fossimo degli zii.

    Gus

  15. stefano grazia scrive:

    Come dice giustamente Mad Max, Repetita Iuvant…
    Mentre cominciano a trapelare a piccoli frammenti anche dai racconti di Mad Max alcune inquietanti (scherzo) similitudini nel comportamento di Alessia e Nicholas (da qui l’importanza dell’aneddotica), visto che si e’ ripreso a parlare di talento, vi faccio un copia e incolla del QUINTO RIASSUNTONE anche per capire ai Nuovi Aficionados che esiste un Archivio che non e’ un archivio ma un forziere ricco di preziosi….A parte cio’ di queste cose abbiamo parlato spesso in passato ma come e’ logico, e per la natura del format, e’ normale ritornarci sopra. Senza pero’,se possibile, dimenticare di recuperare quanto si e’ gia’ detto sull’argomento. Certo di farvi cosa gradita, eccovi dunque una vestigia del nostro passato:

    Stefano Grazia scrive il 11 Aprile 2007 alle 00:40
    … ecco il riassunto dei 250 post precedenti…
    E DUNQUE PREVIOUSLY ON GENITORI&FIGLI:
    Molto succintamente possiamo sintetizzare asetticamente che nel corso del Blog sono emerse, come naturale, posizioni diverse con i Sostenitori della Teoria del Lasciare che il Talento Emerga da Solo e i Sostenitori che il Talento debba essere alimentato. In entrambe le fazioni abbiamo integralisti e moderati con correnti trasversali che pescano nell’una e nell’altra teoria.Fra le Teorie che si sono imposte per originalità o profondità dobbiamo citare senz’altro :
    1)la TEORIA DEL PRECOCISMO NATURALE e DEL PRECOCISMO INNATURALE, dottamente nonché brillantemente esposta da QUINZI Padre nel Post Nº 98
    2)LA TEORIA DELL’OVERACHIEVEMENT riportata da GRAZIA, il noto settimanale femminile, riportata nel Post Nª 115
    3)LA TEORIA DEL CHI VIVE SPERANDO,MUORE CAGANDO rilanciata da GRAZIA, Stefano, espressa in diversi post dal Chairman per acclamazione (c’era solo Francesco che per di piú è un collega) di questo blog
    4)E soprattutto LA TEORIA DELLA MIELINA, secondo cui la Mappa del Talento altro non sarebbe che la Mappa della Mielina, teoria scientificamente riconosciuta e riportata in questi giorni da un eccellente articolo sul NY TIMES indicatoci dall’ancora più eccellente Angelica nel blog 126, e tradotta piú o meno letteralmente da STGR nei Post Nª129
    DUNQUE:
    1)La Teoria del Precocismo dice che se un Genitore si trova oggettivamente di fronte a un Figlio Fenomeno Vero è piú giustificato di altri a investire tempo e denaro pur essendo ben consapevole che “del doman non v’è certezza”
    2) LA TEORIA DELL’OVERACHIEVEMENT dice che non è vero che a sovraccaricare di impegni bambini e adolescenti si creino dei disadattati, ANZI gli si evita di diventare dei drogati, se non altro di TV e Play Station.
    3)LA TEORIA DEL CHI VIVE SPERANDO,MUORE CAGANDO recita che si, va bene tutto, ma non sta mica scritto che chi ha talento improvvisamente si svegli ed abbia un epifania del tipo IN HOC SIGNO VINCIS
    4)Cosa dice invece la Teoria della Mielina? Che stimulando ripetutamente un nervo (facendo per esempio ripetere e ripetere un dritto perfettamente impostato si sviluppa intorno a quel dato nervo una sostanza che lo isola, come un nastro da elettricista, e così facendo migliora la qualità e la velocità dell’impulso. Da cui la Formula secondo cui il TALENTO sarebbe: Deliberate Practice+Time=Myelin=TALENT
    dove il Deliberate practice sarebbe l’allenamento impostato sulla tecnica concentrandosi senza posa sul migliorare le proprie debolezze. Lo stesso articolo individuava anche un’altra formula, complementare e basata sull’osservazione di quella fucina di campioni russi che è lo Spartak Club di Mosca e cioè:Genitori Motivati + Bambini presi in età precoce + Insegnamento Rigoroso della Tecnica + Disciplina Spartana = Talento

  16. francesco scrive:

    @ MAX

    Sono di Latina , e vi seguo con interesse , quando c’è la partecipazione personale , come noto in tutti voi , il livello della discussione è destinato a crescere
    Riguardo i miei due gemelli , il mio principale interesse è quello di farli appassionare a questo sport per poi iniziare un percorso di allenamento
    Come ho già detto che per arrivare all’eccellenza , in base agli studi sul talento in tutti i settori musica politica sport ect ci voglioni questi requisiti MINIMI

    10 anni per modificare i collegamenti nervosi , teoria della mielina ( lo stimolo nervoso usa dei cavi a fibre ottiche e non il doppino di rame ,quindi tempi di reazione più veloci )

    10000 ore minimo di pratica con istruttori che devono cambiare sempre in base al livello raggiunto ( per acquisire gli automatismi )

    La partecipanzione ( l’attenzione , volontà dell’allievo ) , cioe la concentrazione sull’obbiettivo da raggiungere e la volontà di arrivarci , l’allievo deve sorridere quando finisce l’allenamento non può considerato un lavoro la sua attività

  17. stefano grazia scrive:

    Cio’ detto, l’argomento introduttivo piu’ che il talento o la sua mancanza, voleva esplorare anche il retroterra di emozioni e sensazioni che attraversano il Genitore Folle & Appassionato che piu’ o meno consapevolmente ha intrapreso questa long and winding road…

    La competitivita’…Nicholas preferisce battere qualcuno in un testa a testa OPPURE sapere che uno che lui conosce ha fatto quel tempo…Vedi similitudine di Alessia con il tempo della Kournikova. Soprattutto fare il test magari da solo sotto un capannone in un pomeriggio afoso senza riferimenti forse non e’ il massimo … farlo insieme ad altri 30-40 autostimolandosi e motivandosi (a egregie cose l’animo accendon l’urne dei forti,o pindemonte) tutt’altra, soprattutto se in una bella giornata di sole e su una pista di atletica come si deve (Concordo pero’ che siccome si gioca a tennis, quasi tutti i test andrebbero fatti sul campo da tennis, a parte i 1200,il miglio o il test di Cooper …

    Nicoxia: non e’ che non sia interessato ma non ho capito un accidente, a differenza del Prof Buzzelli, e siccome i tuoi interventi a smozziconi non hanno forse aiutato, credo sia questo l’unico motivo per cui non hai trovato una audience adeguata: ti suggerirei di rifare la storia (What, Who, Where, When and Why). Confesso che io , nonostante sia medico,e quindi in teoria Uomo di Scienza, ho una sorta d’idiosincrasia per biomeccanica e affini e quindi probabilmente mi terro’ in disparte (il che non significa che non ti leggero’ attentamente) ma sono convinto che altri saranno interessati…Pero’va bene creare l’attesa e la souspence ma o io mi son perso qualcosa o nel gioco fra te, Max e Prof Buzz(What’s the buzz? tell me what’s happening…)elli rischiate di perderci … spiegati meglio, riprendi il discorso tutto dall’inizio … Repetita Iuvant!

  18. madmax scrive:

    gus io alle coincidenze credo poco…

    hai poi ragione quando dici che ora anche negli sport di squadra gli allenamenti sono diventati super professionali ma tutte queste tecnologie le pagano la società mentre nel tennis quei poveri disgraziati dei padri!!! con ciò è evidente che mentre nello sport di squadra dei migliori allenamenti ne possono usufruire almeno tutti i migliori nel tennis solo chi ha i soldi per pagarseli o chi come me è un pazzo…

    infatti alla vavassori di quelle che ho visto escludo che possa esserci una futura top ten e proprio per quello che dice il mio “amico” federico di carlo che ha detto un sacco di verità e con cui mi trovo assolutamente d’accordo su tutto…. purtroppo….ma infatti lavora all’estero e caso strano dice le stesse cose dette l’altra sera da ronzoni…

    anzi federico tu potresti portare riferimenti atletici dall’australia (o anche da altri paesi), sarebbero utilissimi vista la diversa cultura sportiva ed anche perchè essere meglio delle italiane è come giocare a calcio meglio di un bambino di un anno!!! non vale niente… e poi finalmente si comincierebbe a rincorrere riferimenti validi e non quelli della provincia il quaritere o la via…

    gus la posizione nel ranking vale nel senso che una che è numero 1 magari non varrà quella posizione ma vale certamente le prime cinque soprattutto se nelle top five è ormai fissa da un po’ di tempo..

    d’accordo con something anche se per ora è verissimo per i maschi meno nelle donne..

    gus la biomeccanica studia i colpi e ti dice quale tra i colpi esaminati è quello potenzialmente il migliore…

  19. nicoxia scrive:

    Il colpo biomeccanico può essere inserito come uno vuole,le angolazioni saranno inserite in base a come uno vuole correggere il proprio difetto,per esempio gomito più alto,i marcher sono indipendenti e si fanno funzionare in base alle proprie esigenze,solo gomito ,gomito polso,apertura gomito polso,o anche tutti insieme.Certo che se li mettete tutti in funzione su di me otterrete un orchestra sinfonica.

  20. valeria scrive:

    STEFANO……a me la versione intimista piace molto. Mi ero offerta di mandarti i risultati dei test atletici di mio figlio, ma dovrai avere un po’ di pazienza…Mi hanno detto che i risultati dei test ( fatti al raduno regionale di ottobre) non sono ancora arrivati al circolo) e io che pensavo servissero x rendere piu’ mirato l’ allenamento……Comunque,se verrai in Italia questa estate sarebbe bello organizzare un “raduno atletico”per i ragazzi e una “seduta psicoanalitica”per i genitori( non credere di essere l’unico che si fa 1000 domande)

  21. stefano grazia scrive:

    Sempre sul talento:
    E’ nato prima l’uovo o la gallina? In pratica si sta discutendo di questo: bisogna quindi distinguere se uno certi risultati (a tennis ma anche nei test atletici) li raggiunge perche’ si sta allenando o perche’ gli viene naturale…E poi e’ importante vedere se il naturale ha dei margini di miglioramento perche’ uno potrebbe essere un ‘natural’ ma non avere nessuna voglia di lavorare…
    Seconda considerazione: alla fine non dimenticare mai l’immortale frase di Safin chericordandoci che la differenza fra un top 100 e un top 20 sta tutta nel MENTAL ‘because, tennis … everybody has’. Cioe’ a quel livello a tennis sanno giocare tutti e se il fisico conta il 40%, il Mental il 50%.

  22. stefano grazia scrive:

    Il Mini Raduno in stile Woodstock nella campagna intorno alla mia casa e’ sempre in ballo: una decina di posti letto li posso garantire (sfruttando anche mia sorella) ma nel giuardino recintato per tener fuori i cinghiali che scendono talora dal bosco (mai visti ma spesso sentiti) si possono montare le tende (io stesso ci dormo spesso con Nicholas per fargli provare l’ebbrezza del Wild!) e per i piu’ borghesi tipo Archipedro ci sono diversi alberghi in zona…Soprattutto ci sono ristorantini dove poter mangiare le crescentine e le tigelle ma anche i ravioli al tartufo… Di la’ dalla strada le mie cugine hanno perfino un maneggio (molto rustico) e magari Mad Max si commuove … Siccome non ci hanno mai dato il permesso di costruire un campo in cemento, ci si dovra’ per forza appoggiare ai campi in zona ma sono certo che il Prof Buzzelli e Coach Albertini ci potranno ospitare da qualche parte… C’e’ anche uno spelacchiatissimo campo comunale con le crepe a 6 km che credo si possa affittare (dal barbiere) per tutto il giorno just in case…Poi si puo’ correre per i sentieri in collina e lungo il fiume e/o fare mountain bike in tutta sicurezza intorno a casa … Certo,era uno degli obiettivi della stagione…si deve scegliere un week end senza tornei e mettersi d’accordo con il Prof What’stheBuzz che al modico prezzo di (ce lo dira’ lui) potra’ fare i tests a tutti… Pero’ poi facciamo anche le gare testa a testa sui miei percorsi preferiti!!!

  23. federico di carlo scrive:

    x Stefano
    Sarebbe interessente applicare la teoria della mielina con quella della biomeccanica. Posto che dall’analisi biomeccanica il/la tennista non compia il gesto corretto, mielinicamente parlando quante ore e quante ripetizioni occorrebbe al nervo per riprogrammarsi? Esiste una memoria mielinica? E se si, può una riprogrammazione resettare la memoria pre-esistente oppure vecchio e nuovo vanno in conflitto? Come procede la strutturazione mielinica in parallelo all’evoluzione e sviluppo fisico percettivo?

    x Mad Max
    Purtroppo non ho il piacere di conoscere il sig Ronzoni, mi fa piacere comunque sapere, insieme a te, di non essere la sola vox clamat in deserto. Per ciò che riguarda l’aspetto dell’allenamento nel tennis voglio farti riflettere su due soli aspetti del tennis: molti tra i 10 top ten sono atleti che hanno praticato con buoni risultati molti sport sin da piccoli prima di scegliere ed eccellere nel tennis. Il 60% delle capacità motorie generali si sviluppano entro i 14 anni per gli uomini ed i 12 anni per le donne. Purtroppo invece in Italia si inizia a lavorare sugli aspetti fisico atletici soprattutto dai 14 anni in su, solamente dopo che gli atleti hanno raggiunto qualche risultato e che però, purtroppo, hanno già delle lacune incolmabili a livello motorio. La nostra società di bambini cresciuti davanti ad un computer e ristorati al Mc Donald hanno un bel peso …………….

  24. campos48 scrive:

    scusate…perdonatemi..lo so che non dovrei dire certe cose…però…voi siete mattacchioni tanto. Quando facevo sport io,il bello erano le trasferte colla squadra,il rapporto cogli allenatori,gli allenamenti in gruppo cogli amici,sognare insieme ad altri che so,le olimpiadi.
    Mio padre non mi ha mai visto correre(correvo) nè tantomeno mia madre.
    E il bello era quello,che era una cosa mia,un sogno mio,uno dei modi di stare fuori dal controllo dei miei, di provare a crescere.
    Poi c’era chi andava piano,chi andava forte,chi fortissimo e i destini sportivi si sono giocati su questo,non sulle seghe mentali dei nostri genitori.
    E quando ci incontriamo,un po’diversi da allora ci diciamo “ti ricordi…?”
    Quello che succede ora ai nostri ragazzi e che appare dai vostri commenti mi sembra un pò….mostruoso.
    Ma forse sono solo rincoglionito. Comunque so per certo che se mio padre avesse affittato per me un palazzetto dello sport credo che sarei fuggito (di corsa),che mi sarei imbarcato in una baleniera o simili

  25. Mauro scrive:

    Dogna ranti arribara callincuno de conca nobili che ci boiri fai biri cumenti si biviri.

  26. pete sampras scrive:

    x campos 48

    - La corsa e il tennis sono due sport profondamente diversi.

    - Non esiste campione di tennis senza genitori “impegnati” alle spalle.

    - Siamo nel 2009 con tutto ciò che ne consegue nel bene e nel male.

    - Indi non sei rincoglionito, semplicemente non hai chiaro il mondo del
    tennis agonistico e i sacrifici che bisogna fare per arrivare ai livelli professionistici.

  27. madmax scrive:

    alex.. sognare non costa nulla perciò già che ci sei fallo in grande!!

    francesco sei un grandissimo!!! per ora ti basterà acquistare i dvd che troverai a questo link

    http://www.tennisservices.it/

    troerai un sacco di giochi che iniziano al tennis i bambini poi ovviamente rileggiti tutti i 5000 post degli ultimi due anni e cercati secondo quello che troverai scritto il maestro giusto… ovviamente in bocca al lupo

    federico di carlo… sei il mio mito e sto pensando di assumerti come personal coach di mia figlia!!! per portarci avanti noi con l’atletica abbiamo cominciato a 6 anni che dici siamo in tempo?? :)

    campos48.. lo so che siamo un po’ mattacchioni però la risposta al tuo post me l’hai servita su un piatto d’argento… sei diventato un campione?

    nicoxia… ho capito e dobbiamo assolutamente organizzare…

    stefano.. non vedo l’ora di abbracciarti però non dire che trovi similitudini caratteriali tra i due altrimenti stanotte non dormo!!! :)

    visto che piace torniamo allora un po’ all’annedotica proseguendo nel racconto del primo torneo di alessia dopo oltre un anno di assenza…

    subito parto con il dirvi che per nessuna ragione al mondo dovrete mai far stare vostro figlio/a per così tanto tempo lontano dai match..

    senza tenervi troppo sulle spine vi dico subito che ha vinto 36 63 10-3 e sabato mattina giocherà la semi contro la tds nr 2

    cominciavo con le note positive (che non è certo la vittoria di per se stessa).. devo dire che aveva perfettamente ragione ronzoni ed anche le mie sensazioni erano esatte, nel senso che alessia è certamente una combatttente ed i problemi sono solo tecnici…

    dopo quello che era successo martedì sera, ieri (che sarebbe stato il giorno di riposo ma oggi doveva giocare) dopo il test ed un po’ di atletica l’ho fatta giocare un’oretta con me.. prima di cominciare però le ho ribadito che per i suoi errori lei non aveva avuto nessunissima colpa e ciò accade solo perchè è in una fase di variazione tecnica dove dal cesto ha già recepito i cambiamenti all’85% in palleggio al 60% ma purtroppo per il match è ancora troppo presto (infatti domani ho una riunione tecnica in accademia per definire l’inserimento per breve un periodo di tempo il personal coach almeno quattro volte la settimana).

    già dopo questa mia precisazione ho notato in lei un’impennata pazzesca di attenzione anche su queste cose molto tecniche che solitamente le rimangono abbastanza noiose per non dire poi che in quest’ora ha colpito correttamente la palla parecchie più volte che nell’ultimo mese…

    ed oggi come per incanto è entrata in campo un’altra giocatrice sempre a testa alta e sicura di sè anche quando dopo essere andata sul 2-0 per lei (e senza far toccare palla all’avversaria) per tutto un set non ha più tenuto in campo una palla perdendo il primo 63…
    intendiamoci l’avversaria era abbastanza scarsa ma cmq lei ha avuto il grosso merito di capireo che avrebbe dovuto cambiar gioco per portare a casa la vittoria e continuando cmq a comandare il gioco ha un filo rallentato cominciando a sbagliare meno mentre quando doveva scendere a rete l’ha fatto e di conseguenza in breve la partita è finita… in più nonostante abbia fatto parecchi doppi falli è rimasta sempre aggressiva e spesso dopo un doppio fallo arrivava un ace o un servizio vincente… non vi dico alla fine la sua felicità che le è poi rimasta stampata negli occhi e nel sorriso per tutta la sera.. da tanto tempo non la vedevo così…

    ovvimanete ci sono state anche le cose negative…

    in primis il paio di problemi tecnici legati al dritto ed ai suoi appoggi e poi quando per tutto il primo set lei non ha giocato un match ma una serie di colpi come se stesse facendo cesto.. in pratica non aveva nessun tipo di adattamento alle palle che le arrivavano, ovunque fosse a qualsiasi distanza fosse dalla palla voleva fare il punto al primo tiro.. forse questo anche “aiutata” dal fatto che i primi due game aveva giocato solo vincenti..

    come già detto poi ha cambiato registro ma chiaramente è riuscita ad uscirne perchè l’avversaria era modesta mentre già in semi questo a mio parere non le consentirebbe di portare a casa il risultato…

    intendiamoci non che questo mi crei problemi anzi forse una sconfitta la spingerebbe a lavorare ancora meglio al discorso tecnico che passando da due a 4/5 volte la settimana potrebbe risultarle altrimenti molto noioso..

    il proseguio sabato sera..

  28. madmax scrive:

    nota di non poco conto…

    al blog è arrivata nuova linfa, soprattutto tecnici e donne.. credo che questo sia un grande risultato alla faccia di chi ci voleva morti già da parecchio tempo.. ed io i nuovi arrivati li ringrazio tutti..

    tempo fa dissi che forse i tempi potevano esserre maturi per una pulizia generale e per fare un significativo passo avanti.. chissà che gli ultimi avvenimenti ci portino delle buone novelle…

  29. madmax scrive:

    mauro io ho provato con traduci ma non è uscito nulla..:)

  30. marcos scrive:

    io mi fermo a guardare i ragazzini che tirano appena possono, per chiudere il punto o per andare a chiudere a rete. se vedo uno scambio di 30 colpi, cambio campo.

    non è detto, però, che diventerà campione colui che chiude in quattro colpi a diecianni: bisogna che non assecondi tale naturale inclinazione, addormentandosi sugli allori, ma che lavori esattamente come lavorano i robotini: ore su ore di preparazione fisica. è molto più difficile convincere un bimbo naturalmente portato ad impegnarsi fisicamente come s’impegna il compagno meno dotato, ma più tignoso, gran difensore, più concentrato. è molto più difficile convincere un bimbo naturalmente portato a lavorare sulla concentrazione, sull’aggressività agonistica, sul concetto del non mollare manco un quindici. è più difficile, ma ne vale la pena: crescere un talentuoso come si cresce un robotino è garanzia di successo, a prescindere dal livello massimo che toccherà.

    riconoscere il talentuoso è incredibilmente complicato: come distinguere, a diecianni, un gabashvili da un gasquet, un davydenko da un safin? immagino che tutti e quattro, a quell’età, cercassero di chiudere i punti in due o tre scambi e non si producessero in estenuanti palleggi, anche sostenuti.

    i robotini, invece, si riconoscono immediatamente: qualcuno di questi, riuscirà a costruirsi una carriera, esattamente come riuscirà a costruirsela il talentuoso. molti dei robotini finiranno per riempire i campi dei circoli, impegnati in infinite battaglie, fino a settantanni. molti dei talentuosi finiranno per illuminare i campi dei circoli, cesellando palle corte imprendibili, stupendo con attacchi in controtempo e strappando gli applausi con nobilissime volée. fino a settantanni.

    il bello di questo sport è che consente a tutti di sperare in una carriera professionistica o in una carriera da circolo: sia a quelli naturalmente dotati, sia a quelli a cui, vedendoli giocare, si consiglierebbe piuttosto il ramino, altra attività da circolo.

    in questo spazio, pare che si racconti di figli non portati per il ramino: sarà divertente, tra diecianni, scoprire d’aver cresciuto un campione, o, almeno, un buon seconda categoria, prossimo coach. sarà altrettanto divertente, tra diecianni, scoprire se il campione è costato alla famiglia il triplo di quello che è costato il seconda categoria, oppure, se sarà il contrario. infine, sarà divertente scoprire se sarà diventato campione un robotino o un talentuoso. a meno che, per tutti noi, i nostri figli non siano dei grandi talentuosi!

  31. Mauro scrive:

    Traduzione:

    Ogni tanto arriva qualcuno dalla nobile testa che vuole insegnarci come vivere.

  32. something blue scrive:

    le cronache do Max dal torneo sono molto interessanti perchè finalmente seguiamo la figlia alle prese con il confronto con altre ragazzine della sua età o quasi. Sarebbe utile al Blog, credo, se d’ora in poi genitori e coach postassero anche le loro impressioni e riflessioni tecniche dal vivo dei match che seguono, potremmo così ragionare di più attorno a risultati concreti anche se ottenuti da ragazzi molto giovani.

  33. nicoxia scrive:

    Faccio un esempio,partiamo dal servizio,dopo aver misurato le gambe e i piedi dell’allievo(NEI TORNEI I PIEDI VANNO DAPPERTUTTO)in base se foot up o foot in si calcola la misura e il movimento esatto che essi devono compiere si crea nel compiuter ilcanale,che ripeto può essere largo a nostro piacimento per comprendere un margine di errore da noi scelto per poi stingerlo fino ad arrivare alla perfezione del movimento(che è soggettiva e potrebbe cambiare nel tempo),il marcher fissato sul piede sinistro dovrà rimanere fermo,fino all’arrivo dell’altro,ilmarcher fissato sul piede destro dovrà percorrere il canale fino ad andarsi a posizionare nel punto esatto,è chiaro che se il piede uscirà dalla linea corretta del movimento il marcher suonerà e vibrerà.Così per tutti gli altri movimenti del servizio,i marcher verranno inseriti man mano che l’allievo miglora.Se un professionista ha problemi su dove portare il gomito non deve aspettare la videoanalisi per vedere dove sbaglia(ad occhio nudo è difficile)il marcher lo segnalerà immediatamente e lui potrà continuare il movimento correggendosi all’istante,secondo me con vantaggi enormi.Praticamente è una videoanalisi precisissima istantanea.

  34. federico di carlo scrive:

    X Madmax
    un giorno spero di vedere giocare tua figlia e magari le posso dare qualche consiglio. Ricorda sempre che in qualsiasi campo il “come” viene sempre prima del “che cosa”. I coaches hanno spesso tutti ottime conoscenze. La differenza la fa il COME insegnano. Per farti un esempio vorrei farti riflettere su un passaggio del tuo intervento: “prima di cominciare però le ho ribadito…………” e “già dopo questa mia precisazione ho notato in lei un’impennata pazzesca di attenzione anche su queste cose molto tecniche che solitamente le rimangono abbastanza noiose per non dire poi che in quest’ora ha colpito correttamente la palla parecchie più volte che nell’ultimo mese…”
    Sembra che tua figlia recepisca il tennis al meglio in due modi: 1) prima di iniziare le si deve spiegare esattamente quale è lo scopo del lavoro che andremo a fare 2) Bisogna farla lavorare senza essere troppo pedanti durante il lavoro.
    Un altro consiglio, il cesto serve a poco e non aiuto nello sviluppo della visione tridimensionale. Meglio sempre le situazioni di gioco reale al cesto. 5 anni sarebbe il massimo per l’inizio dell’allenamento (sotto forma ludico, ovviamente) delle attività motorie (soprattutto per ciò che concerne l’equilibrio).

    X Marcos
    Bel post complimenti. Noto dalle tue parole un grande entusiasmo nell’educazione tennistica dei ragazzi/e e questo mi fa sempre enorme piacere. A prescindere dal talento o meno, ciascuno di noi a lavoro, a scuola, su un campo da tennis ci portiamo le nostre diverse personalità. A mio modo di vedere il compito dell’educatore di tennis è di riconoscere la personalità del discente e di tirar fuori il massimo da essa. Spesso gli educatori cercano di ovviare ai punti deboli dimenticandosi di valorizzare i punti forti. La valorizzazione dei punti forti ha i vantaggi collaterali di aumentare la determinazione e l’autostima che sono aspetti caratteriali fondamentali in un tennista e nella persona.

  35. stefano grazia scrive:

    La risposta fulminante a Campos l’ha data Mad Max ma non e’ che mi sento di condannare a priori il suo intervento: in fondo ci ha dato solo dei mattacchioni e in fondo non ha tutti i torti nel chiedersi se sia meglio per i nostri figli una vita di duro sacrificio e grandi delusioni (frammiste a gioie) per raggiungere un sogno che forse non e’ nemmeno il loro o un’adolescenza spensierata in compagnia di amici per praticare sport di seconda categoria (il calcio in promozione, il basket in serie C, il rugby dei miei tempi, l’atletica della polisportiva e della maratona di New York dei centomila che partono mezzora dopo i primi,etc etc…) A volte, anche ai livelli piu’ alti, mi chiedo se non sia piu’ felice un Thomas Johannson o un Petr Korda che han fatto una onorata carriera e vinto uno Slam di un Federer che invece che provar gioia quando vincono provan sollievo, che dopo una stagione con una semi, due finali e una vittoria in uno Slam, la devono considerare un fallimento … Invece che la solitudine dei numeri primi, la solitudine del numero Uno…

    Max, pur partendo da caratteri opposti dovuti in parte anche al diverso sesso, e pur essendo ovviamente Alessia-al contrario di Nicky-il paradigma dell’allenabilita’, non mi meraviglierei se fra un anno o due anche tu ti troverai ad affrontare certi temi (poi a 14-15 ne avrai altri, da affontare…eheheh!) … E anche certi comportamenti in partita o in allenamento trovano riscontro nelle mie esperienze… Ma al momento devo dire che Nicholas e’ impegnato nella lettura di due libri, uno in Italiano (Breve Storia del Mondo di e. gombrich) e uno in inglese (dato dalla scuola) che si trascinava dietro da tempo… Finche’ non li finisce, non gioca…E quando li avra’ finiti, avra’ un nuovo libro da leggere: tot pagine in tot giorni…Lo finisce nelle date prestabilite, ok. Se non lo finisce, si interrompe il tennis FINCHE’ non ha finito il libro.
    Cosa spero di ottenere in questo modo?
    Che lui mi dimostri che ha davvero voglia di giocare: non solo a parole ma coi fatti.Cioe’ lui puo’ anche metterci tre mesi a leggere sti due libri: finche’ non li finisce non gioca. Vuoi giocare, leggi … invece di guardarti un film, in macchina, a sera …Fammi vedere che sei disposto a fare dei sacrifici …
    Lui si lamenta che e’ lento a leggere in italiano e noi gli rispondiamo: e’ una questione di allenamento…piu’ leggi piu’ diventi veloce…Sei nato veloce o bravo a giocare a tennis/ No, lo sei diventato con la pratica…
    Poi sta a lui organizzarsi, scegliere le sue priorita’: ovviamente deve cavarsela anche coi compiti a casa ma sara’ interessante vedere come scende a compromessi con la sua mania perfezionista…Ieri per esempio da un lato ero compiaciuto e ammirato dal suo entusiasmo in cui mi descriveva la Commedia su Nerone che sta scrivendo per la Scuola e che dovra’ recitare per la Classe e mi chiedeva suggerimenti e ci siamo divertiti a far vedere, creando un ardito parallelismo con lui, come uno stesso personaggio puo’ essere descritto dagli storiografi di due secoli dopo condizionati dalla propaganda cristiana come un folle criminale-immagine che ci e’ stata propagandata fino ai tempi nostri- quando in realta’ per la maggior parte del suo lungo regno, cosa insolita tra l’altro a quei tempi,fu molto amato e fu anche un buon amministratore. E non fu lui a incendiare Roma. Quindi, molto bene, si vede che gli piace studiare e fare bene le cose…ma dall’altra parte non puoi fare a meno di chiederti: ok, ma perche’ perde tempo in queste cose (che poteva fare invece che da A+ da B e quindi in meno tempo) invece di leggere in modo da poter ritornare al piu’ presto a giocare? Sono paranoie di genitore o messaggi subliminali? Possibile che a un bambino iperattivo e selvaggio come la Canaglia di Lagos piaccia piu’ la storia di Nerone che andare a giocare a tennis (che comunque lui a parole continua a sostenere essere la cosa che gli piace piu’ fare…Bene, dimostramelo, gli dico. Leggi.)
    Ovviamente deve anche comportarsi bene a Scuola (dove gli han fatto firmare un Contratto) e sul Campo.
    Ma al momento paradossalmente l’esperienza col Temporary Personal Coach e’ stata utile solo perche’ ha portato alla luce quel che covava sotto le ceneri… Se e quando riprendera’ a giocare, e non ho dubbi che lo fara’, sara’ comunque un giocatore da ricostruire dal punto di vista della confidence e in un certo senso tecnicamente (conto di rifargli il cleaning in stile Strategy Zone…ma qui a Lagos non c’e’ Margie Zesinger, ahime’!)Tecnicamente infatti il Coach italiano aveva le sue idee e puo’ essere che alcune di queste contrastassero con la Scuola Americana … Ma ero abbastanza convinto che comunque dopo un mese di cleaning e di ‘assorbimento’ tutti i pezzi sarebbero andati ad incastro … Per esempio sicuramente il Servizio era migliorato: si trattava di continuare ad eseguirlo anche in partita senza ‘cagarsi addosso’ se non entrano le prime … In questi 2-3 restanti mesi il mio programma era fargli fare solo partite e Basics con palle morte al cesto un paio di volte a settimana … Contavo di ripetere l’esperimento col Temporary Personal Coach magari a maggio e di andare a giugno 2 sett in Florida e di passare l’estate alla Vavassori …
    adesso sto anche contemplando la possibilita’ di fare davvero il Coast to Coast sulla Route 66 ma fra questi due estremi ci sono diverse possibilita’ e del resto come scrivevo nell’altro articolo riportando le parole di Lennon, la vita e’ quel che ti succede mentre passi il tempo a far progetti.
    Uno dei progetti e’ un altro libro (oltre a Men Abroad): La Canaglia di L:agos. Sottotitolo: The Road to Hell (cancellato con una sbarra e sostituito con Herr. Eddie Herr)

  36. NIPA scrive:

    x campus 48

    probabilmente peter sampras non ha volutamente usato un tono esagerato…..ma credo che tu non abbia capito che qui ci sono genitori che, probabilmente, hanno avuto un’infanzia diversa, fatta di sport, studio e di valori connessi al sacrificio…..ed io (credo noi) questo PATRIMONIO lo sto (stiamo) semplicemente rendendolo “disponibile” ai miei (nostri) figli…..poi tra un po’ di anni potranno anche mandarmi a quel paese ma io sarà a posto con la coscienza. Il mio vecchio genitore usa ricordarmi che “…..ricordati che tu non sei coperto da nessuno e che alle tue SPALLE CE NE SARANNO SEMPRE MOLTI che tenteranno di in@#l[art1….”

    QUINDI CHE LE INFORMAZIONI TECNICHE E NON, GIRINO PURE IN QUESTO BLOG……che almeno cerco, per quanto possibile, di coprirmi la parte posteriore……
    L’unica differenza che stavolta (oggi 2009 rispetto ad allora anni 70….) lo stiamo attuando cercando di essere scientifici (per quanto possibile) scambiandoci le INFORMAZIONI (allora - anni 70 - in mano a pochissimi) e ciò per essere COMPLETAMENTE LIBERI da chi cerca di vincolarci………

    Per quanto attiene al tema, sono sincero: non so ANCORA se mia figlia ha la stoffa o meno per diventare una ottima giocatrice….devo ancora convincermi……….so soltanto che ogni volta che le “tocco” il tennis (specialmente quello giocato, almeno dal vivo….non le piacciono molto i match in TV) addirittura minaccia lo SCIOPERO dello STUDIO AD OLTRANZA…….

    @ Mauro eh eh eh…ho chiesto la traduzione di un tuo conterraneo….

  37. Alex scrive:

    si MadMax come giustamente dici, sognare non costa nulla. La Helena ha tanta voglia e per questo vuole sempre migliorarsi; è seguita principalmente dal maestro Salvati (ex marito della Perez Roldan ed ex coach di Zapaleta, non so se vi ricordate) e proprio come dice lui, a 12 anni si può dire tutto e il contrario di tutto. Ha un gran bel fisico (1.65 m x 55 kg) di conseguenza buona potenza di braccio, ma usa poco il polso e nella corsa in avanti e laterale deve migliorare tantissimo. Dalla sua ha una voglia matta di imparare e sembra inquadrata al lavoro e alla fatica. Si allena con un maschietto pari età (e nei test atletici lo demolisce) e spesso con maschi piu grandi (dove le prende, invece, di santa ragione). Per ora lavora e anche molto(a carnevale per esempio ha voluto allenarsi al posto di andarsene in giro con le amichette) ma a 12 anni NON si possono fare previsioni su niente, nè in positivo e nemmeno in negativo, ma solo aspettare…

  38. gio92la scrive:

    Raccolgo l’invito di “something blue” quindi ecco le impressioni sugli ultimi match di mio figlio (97). Prestazioni fortemente altalenanti anche all’interno dello stesso match, la cosa positiva è che quasi sempre è lui a condurre il gioco, quella negativa è che sbaglia troppo. Mi consolo perchè la tendenza generale è quella di apprezzare il gioco aggressivo, nel momento in cui riuscirà anche a finalizzare come si deve tante partite ora perse si potranno vincere. Il gioco a volo è ancora tutto da costruire e quindi anche questo è un handicap. Ieri, però, è arrivata l’ammissione “in campo sono teso” ! L’avevo intuito , ma adesso cosa gli dico ?! Ho detto dal prossimo match di pensare solo al suo gioco , di concentrarsi sui colpi e di giocare punto x punto senza pensare al risultato. Pensa a vincere il punto giocando bene , se lo vinci passa a quello successivo, se lo perdi , pure ! E voi cosa dite quando si presenta il famigerato “braccino” ?!! I talentuosi avranno mai provato questa sensazione ?!

  39. nicoxia scrive:

    Stefano,la disciplina in un agonista è una priorità,senza di essa difficilmente si può trovare un coach che creda in te(al di là dei soldi)si può avere un carattere esuberante ma nell’allenamento si deve essere disciplinati e come ti ho scritto l’anno scorso non è difficile,basta far capire a tuo figlio che tu per primo ci credi gli spieghi che senza di essa nessun coach potrà dare tutto se stesso, perchè dopo poco tireranno a campare.Lo metti in campo dicendogli che non ci sarà il secondo avvertimento perchè si andrà immediatamente a studiare,il rischio è che non si allenerà più,se non diventerà disciplinato,ma a questo punto,visto che è essenziale per diventare proff non ci sarà il problema e diventerà un bravo giocatore di club.I discorsi delle varie esuberanze di Federer, Borg,(Borg fù allontanato sei mesi dal club ma tu non ti puoi permettere di perdere sei mesi)o avevano così tanto talento da trovare lo stesso qualcuno o in allenamento erano disciplinati.

  40. stefano grazia scrive:

    Something, e’ quello che ho sempre fatto io (beccandomi anche certe critiche) ed e’ quello che io chiamo aneddotica e che credo sia molto importante… Purtroppo gli unici a farlo siamo stati io, Max, Andrew e Enzo Lo Iacono … PURTROPPO LA MAGGIOR PARTE DI VOI SCRIVE SOTTO NICKNAME per paura di essere riconosciuta dai maestri del circolo, dai coach, dagli amici…semplicemente per ‘non creare dei permali’-e lo capisco!,o ancor piu’ correttamente per proteggere la privacy del proprio pargolo…Altri semplicemente per una sorta di pudore personale, comunque apprezzabile…Ogni tanto rimpiango di non aver fatto lo stesso anch’io ma e’ ovvio che tramps like us, baby we were born to run! … No, la scelta intimista e’ una scelta personale,questo lo capisco, ma raccontare le esperienze di torneo credo sia comunque importante… L’importante e’ farlo con onesta’, sia nella vittoria che nella sconfitta… Giorgio Giorgio mi aveva accusato piu’ o meno bonariamente di scrivere cose che non interessavano a nessuno (tipo di quando a 10 anni Nicky -ma ancora l’anno scorso-non riusciva a concentrarsi per via delle mutandine sudate che s’infilavano nel culetto…In realta’ e’ anche proprio da questi particolari, venendo a conoscenza che altri hanno dovuto fronteggiare gli stessi problemi e non solo un’apertura di dritto troppo ampia, che ti rendi conto di non essere un’anomalia e ti puoi rilassare e goderti il momento…)

  41. Elettra scrive:

    Stabilire cosa sia il talento non è cosa da poco, perchè ognuno di noi tende ad avere una sua idea personale di cosa debba essere prioritario in un giocatore.
    Io credo che il talento sia quella particolare abilità che ti consente di bilanciare una tua debolezza o di risultare assolutamente inarrivabile per un qualche aspetto del tuo gioco.
    Il problema è quello dell’allenamento, quello che intendeva dire mia figlia è che se il 99% dei ragazzi non si allenano in modo adeguato e solo 1% lo fa, si rischia di scambiare per talento ciò che in realtà è il furtto di una buona scuola e di una normale capacità di mettere in pratica quanto ti viene insegnato.
    Ci sono ragazzini che hanno attitudini particolari e che compensano almeno fino ad un certo punto la mancanza di allenamento, proviamo ad immaginare se questi ragazzi fossero allenati del modo giusto, forse cambierebbero i nostri punti di riferimento.
    Una ragazza che si allenava con mia figlia pur facendo una preparazione atletica assolutamente inadeguata aveva doti di velocità, elasticità e mobilità notevoli, che ora arrivati ad un buon terza si sono livellate, pensate se avesse lavorato nel modo giusto che cosa ne sarebbe potuto venir fuori.
    Altrettanto vale per alcune mancate attitudini, noi abbiamo sempre pensato che Marta avesse problemi atletici, vedendo i progressi fatti in accademia ci siamo resi conto che così non è, ma ora forse alcune abilità saranno precluse da un lavoro iniziato troppo tardi.
    Leggendo il prof. Buzzelli, madmax, Stefano etc. mi sono resa conto che tutta l’atletica fatta da mia figlia finora, è assolutamente in contrasto con la preparazione richiesta dal tennis, avendo allenato sin da piccola solo la resistenza senza alcun accenno alla mobilità, alla velocità ed alla reattività.
    Ne consegue, che non era una sua incapacità ma il frutto di un lavoro completamente sbagliato, che moltiplicato per il centinaio di ragazzini che bene o male passano da quei due circoli diventa un numero decisamente consistente.
    Per valutare il talento di quanti arrivano sarebbe opportuno farne partitre almeno un centinaio e non una decina a voler essere generosi.
    Sarà interessante vedere quanto e cosa riuscirà a recuperare Marta, con un lavoro iniziato dai 14 anni sia dal punto di vista atletico che da quello tecnico, considerando che è una che si spacca ed è molto dterminata e testarda.
    Quanto ai costi, rispetto a quanto spendevamo prima tra affitto dei campi, lezioni private, settimane in Trentino, avanti indietro dal circolo lontano dalla nostra città, tornei e palle varie, non c’è grande differenza, ma si allena il dieci volte di più.

  42. stefano grazia scrive:

    DELLA SERIE: DA CALDARO A CALDERINO …Appproposito del Mini Raduno alla woodstock, un Aficionado mi scrive via email proponendo:
    Perchè non proviamo/proponiamo di organizzare (a pagamento), magari in giugno/luglio/agosto, una settimana di full immersion tennistica per i vari pargoli del Blog (Tu io Mauro Andrew Max Nipa Kill e tutti gli altri che eventualmente volessero/potessero portare i ragazzi) a Caldaro(Paesino molto bello) e/o Vavassori; naturalmente gestita e concordata con la supervisione dei vari Sartori (Seppi permettendo), Vavassori etc;
    sarebbe divertente ed utile per i ns. figli ed anche per noi, per ottenere, credo, molte indicazioni da questi coach ; nel caso di Sartori per esempio 1-2 anni fa aveva cercato di organizzare qualcosa di simile a Caldaro…ma poi i soliti maestri (quelli dell’orticello) ma anche per la
    concomitanza di ferie, tornei etc… non si fece piu’ nulla .
    Nel caso si dovrebbe organizzare in anticipo per molte ovvie
    ragioni…anch’io devo vedere eventualmente che settinìmana… e tu volendo poi hai vari tornei ETA U12 e Nike da fine giugno a fine Luglio in zona TriVeneto Austria e Svizzera .Se fatta bene poi ognuno (non tu che hai gia frequentato varie Accademie)
    POTREBBE TIRARE LE CONCLUSIONI DEL CASO…

  43. Alex scrive:

    gio92, dal tuo racconto mi sembra di rivivere lo scorso anno di Helena. Attaccante nata, ma palle spesso out. Addirittura dopo la vittoria di un torneo U12, la piccola accellerò l colpi, in nome di non so cosa, con il risultato di mandarle ancora di piu fuori. Il maestro le ha fatto capire che non si vince solo attaccando ma mettendo la palla dentro e angolando e ha iniziato un lavoro piu specifico con il polso…
    Per quanto riguarda il “braccino” crescerà anche in quel campo, ha bisogno solo di fiducia che acquisterà non sbagliando…Stai tranqui migliorerà…!!!

  44. federico di carlo scrive:

    x Gio 92
    Practise makes perfection. Qualsiasi aspetto che si verifica in una partita può essere simulato in allenamento. In partita non deve essere provato niente che non sia stato simulato in allenamento. La partita non è il momento per improvvisare. E’ in allenamento che si vincono le partite. E’ in allenamento che si costruiscono quegli automatismi vincenti che diventano routine in partita.
    Se tuo figlio è teso in partita aiutalo in allenamento con esercizi di visualizzazione e di respirazione. Tu ti sei accorto (senza che lui te lo dicesse) che lui è teso da alcuni movimenti del suo corpo (linguaggio non verbale) o da sue reazioni (linguaggio verbale e paraverbale) . Ricorda che mente e corpo si influenzano vicendevolmente. Se la mente cambia pensieri muteranno le reazioni del corpo. E se le reazioni del corpo muteranno, muterà contestualmente l’atteggiamento mentale.
    Buon fine settimana a tutti

  45. federico di carlo scrive:

    X Elettra,
    purtroppo Marta non potrà riuscire a recuperare ganche in termini di agilità, velocità ed equilibrio.

  46. stefano grazia scrive:

    Nicoxia: si, tutto vero, ma son quasi convinto che il 50 % dei top 100 in allenamento da piccoli era inallenabile…E l’80% dei top 20! Federer era inallenabile anche molto dopo i 12 anni…lo si evince leggendo le sue due biografie …mi ricordo anche di aver letto (non ricordo pero’ chi fosse) di uno che chiese a Carter come mai potesse sopportare una testa di c…simile al che lui rispose che era un genio, e da un genio si deve sopportare di tutto, bisogna essere piu’ flessibili ed elastici che con una persona normale. lo stesso fece Bollettieri con agassi ammettendo di aver aggirato per lui le regole che per gli altri erano rigidissime… Entrambi, Agassi e Federer, sono poi maturati diventando splendide persone…Nadal magari lo era gia’ fin da piccolo, ma teniamo presente che fra i 10 e i 16 anni sei ancora un work in progress… Non fraintendetemi:non ho nulla contro il carattere personalita’ di mio figlio e anzi li ritengo essenziali per vincere domani (non oggi, oggi col quel carattere si complica le cose) ma voglio essere sicuro delle motivazioni, voglio essere sicuro che lui davvero lo voglia diventare, un campione, che ci voglia davvero provare…Una volta sicuri di questo, affronteremo anche il Lato Oscuro della Forza …

  47. gio92la scrive:

    @ Federico di Carlo
    Riguardo al linguaggio del corpo, se Rocky era famoso per “the eye of the tiger” , l’occhio della tigre, io e mia moglie iniziamo a capire come finirà il match quando in mio figlio vediamo “the eye of the bunny” , ovvero l’occhio del coniglietto …….
    Trattasi di quell’espressione che è un mix di cattiveria e grinta allo stato puro che si ritrova per la precisione nel coniglietto dei Teletubbies….

    Passando ad altro ecco le date di alcuni tornei di giugno/luglio per eventuale concomitanza con reduno G&F (ricordo che resta sempre valida l’idea di vedersi tutti a Genova la prima settimana di settembre per il Nike concomitante con il Genoa Open) :

    22 giugno TennisEurope U12 a verona
    27 giugno Nike a Trento
    04 luglio Nike a Brunico
    11 luglio Nike a Cornaiano (alto adige)
    18 luglio Nike a Merano

  48. Edipo scrive:

    Federico
    per curiosità cosa potrebbe recuperare e cosa no, posto che non ha terminato lo sviluppo ed anzi risulta piuttosto acerba?
    Il suo preparatore atletico è piuttosto ottimista, non nel senso del recupero totale, in considerazione delle sue particolari caratteristiche fisiche.
    Giova considerare che è nata prematura e fino ai 10 anni non ha potuto giocare a tennis su controindicazione medica pur praticando altri sport come la ginnastica artistica, la scherma. il nuoto e lo sci?

  49. Elettra scrive:

    Federico scusa ho mandato il post dal computer di mio marito senza cambiare il nome.

  50. nicoxia scrive:

    Stefano puoi essere sicuro che dopo la quarta o quinta volta,che lo manderai a studiare inizierà a comportarsi meglio,però tu dovrai essere inflessibile.Poi quando si accorgerà che con un certo tipo di allenamento,i suoi risultati miglioreranno sensibilmente,prenderà coscienza e potrà volare.Poi se è cosi testa dura ci metterai un po di più,ma ne varra sicuramente la pena.Come potrebbe Max seguire il suo programma,se Alessia non avesse disciplina.

  51. nicoxia scrive:

    Per parafrasare Max,pensa a cosa sarebbe Federer se si fosse allenato da piccolo al 100%,oppure se è tutto frutto di una serie di casualità,Max, ma un po tutti noi,stiamo perdendo tempo.

  52. stefano grazia scrive:

    Allora, Nicoxia, capisco che tu abbia una venerazione per Hulk ma devi saper leggere anche fra le righe: non dimenticare che Nicholas ad un certo livello tecnico ci e’ comunque arrivato e questo tramite comunque un solo modo: tanto lavoro sul campo e tanto sacrificio …
    Io ho solo la pretesa che si sacrifichi sorridendo…
    per esempio max ogni tanto si lascia sfuggire che Alessia gli chiede un extra giorno di riposo (il che e’ normalissimo), da me senti sempre che Nicholas ha fatto ammattire tutti… forse e’ solo un modo diverso di raccontare la stessa storia … Come ha sempre ripetuto Max, Alessia e’ prima di tutto una bambina e si allena comunque in Academy, insieme ad altri bambini… Nicholas, che ha sicuramente un carattere ribelle, e’ costretto ad allenarsi per 10 mesi all’anno praticamente da solo coi suoi genitori…
    Insomma, magari non ha nemmeno tutti i torti: Due maroni cosi’!
    Ok, voglio farvi capire il carattere di mio figlio: dopo aver dovuto firmare, a causa di certi episodi verificatisi a scuola, un contratto di Buon Comportamento e blahblahblah con la Preside e quindi dovendo comportarsi in un certo modo (stare attento alle mosche che volano, insomma), come vi ho raccontato aveva preparato questa commedia su Roma e col mio aiuto avevamo fatto due parti: una seria in cui viene raccontato Nerone come probabilmente fu veramente e una comica in cui veniva rappresentato Nerone come il folle sanguinario che brucia Roma tramandato dalla storiografia cristiana.
    Senza aver letto il libro di Massimo Fini su Nerone, e’ ormai assodato che una certa storiografia e’ propensa a rivalutare l’Imperatore Romano che per una gran parte del suo tempo al comando fu ottimo amministratore (teniamo conto dei tempi: le congiure e gli amazzamenti erano all’ordine del giuorno e il pio Augusto non fu certo il santo che ci facevano studiare a scuola, anzi…). Queste cosde gliele abbiamo spiegate noi e le ha lette anche su Storia Illustrata e/o su Internet.
    Questa commedia doveva essere prersentata lunedi’ al ritorno degli alunni che sono andati in gita a Roma e a Pompei e in Italia, insomma…
    Bene, Nicholas e’ arrivato in Clinica tutto deluso e incazzato perche’ era stato cacciato fuorti dalla supplente indiana (che tra l’altro e’ una mia paziente e che appena avra’ bisogno dei miei servigi mi sentira’ eccome…sutura senza anestesia! punti larghi! SCHERZO…). Cosa era successo? Che quando Nicholas stava spiegando che Nerone non era quel cattivone che tutti pensano e che fu raffigurato cosi’ dagli storici di 2-3 secoli dopo anche per political reasons, l’insegnante si sarebbe inalberata dicendo che non era vero, che la politica non c’entrava niente,… Nicholas avrebbe dovuto fare marcia indiertro subito, prevedere che una discussione l’avrebbe portato nei guai e invece ha insistito in modo molto ‘polite’ (educato, dice lui) sulla sua versione…Chi ti ha detto che fu per political reasons? This is not true!, Gli avrebbe chiesto l’insegnante. My Dad, la sua risposta, al che l’insegnante avrebbe sostenuto che se io avevo detto cosi’ era sicuramente perche’ non sapevo l’inglese essendo italiano. La discussione continua e a un certo punto Nicholas dice: Ma insomma, io sarei molto contento di ascoltarti sulla Storia dell’Asia e dell’India, ma sulla Storia di Roma e d’Italia penso che ne sappia di piu’ mio padre che e’ colto, letterato,(bello, buono, simpatico e anche un gran coach di tennis…no, scherzo!) …
    Insomma, avete capito come e’ andata a finire, ma cosa posso dirgli io? Cosa puo’ dire un Genitore a un Figlio che si caccia nei guai per difendere la Reputazione di suo Padre?Che deve certo imparare a capire che una situazione sta per diventare pericolosa e a tirarsi indietro, a prevedere i rischi di mettersi nei guai e ad evitarli…Che l’insegnante si sara’ sentita umiliata ad essere messa in discussione da un bambino di 12 anni cosi’ come magari qualche coach …Certo, gliele ho dette tutte, queste cose qui, ma onestamente volete sapere come la penso? O meglio cosa avrei fatto?
    No, credetemi,non volete saperlo…
    Mia regola e’ dare sempre ragione all’Insegnante (e al Coach) perche’ l’ASllievo deve imparare a relazionarsi con lui…Ma stavolta ho davvero dovuto trattenermi dall’andare a Scuola … C’e’ andata mia moglie e solo per spiegare che davvero su Nerone e’ in corso una certa opera di rivalutazione.
    Che mi dici Daniela?
    Io dico che il rispetto uno deve guadagnarselo, sia un insegnante sia un coach.
    Che poi Nicholas debba imparare ad evitare i guai in generale, e’ un’altra storia e prima lo impara, meglio sara’ per lui.E per noi. E che questa possa essere anche una lezione di vita certo lo capisco…E non gli cambierei scuola anche se ce ne fossero delle altre dello stesso livello (qui non ce ne sono …) perche’ deve imparare … Ma ho l’amaro in bocca e mi sento di merda perche’ ormai Nicholas e’ come Fort Apache e forse la colpa e’ tutta nostra, dei suoi genitori.

  53. Atti scrive:

    Visto che Stefano ha fatto un piccolo riassunto (un po’ “moscio” come forse il suo umore tennistico attuale che solo una Woodstock estiva potrebbe risvegliare), dopo 5000 e passa Posts, in maniera un po’ ironica, provo a riassumere (si fa per dire) :

    APPURATO che la federazione non ha come scopo principale la creazione di futuri campioni, cosa che non le compete direttamente visto che è emanazione diretta di Club (amatoriali) e non di associazioni sportive; ma che al massimo puo’ e vuole aiutare i migliori che emergono (da soli ?), con l’obbiettivo principale (e reale) di diffondere lo sport tennis in Italia a tutte le età e a tutti i ceti (meglio se abbienti… noblesse obblige)….

    TEORIZZATO dai preparatori atletici che le stigmate del futuro campione sono ben visibili fin da piccolissimi con semplici Test attitudinali… e che fare test fai da te.. devia i giudizi…(o forse è solo colpa della ns. miopia… e/o anche di come giungono preparati per quantità e qualità di ore sciroppate prima dei test… oltre ai cromosomi ereditati)

    RISULTATO che vincere fin da piccoli SERVE ? SI o NO questo è un dubbio che mi rimane… pero’…. se giocano bene.. hanno gli appoggi giusti e la mano fatata… poi anche se non ne capiscono un cavolo di tattica… magari perché nessuno glielà insegnata…. oppure perdono perché spesso vanno fuori di cabeza e/o perché della partita non gliene frega un pippio..altro che grinta… Comunque… non importa … CREDIAMOCI.. perchè un miracolo puo’ sempre accadere….e magari sarà il ns. caso…

    DIMOSTRATO che, al giorno d’oggi, per diventare campioni, oltre alla qualità del ragazzo/a, è indispensabile il vil denaro in dosi crescenti ( e non decrescenti come negli altri sport) in base al livello man mano raggiunto… e che non esiste, rispetto al 730 dei genitori, un alternativa percorribile in tal senso…

    VERIFICATO che le accademie rappresentano l’unica alternativa “agonisticamente al Top” per chi vuole provare (o far provare) di diventare un giocatore professionista (la migliore mi sembra sia in Lombardia…) e che i circoli, pur in alcuni casi con mastri bravi e volonterosi, quasi mai possono e riescono ad applicare gli standard massimi, tecnici e atletici. indispensabili al giorno d’oggi (anche se ci vogliono far credere il contrario… )

    CERTIFICATO che la situazione attuale dei circoli non permette di creare le basi per una scuola tennis “totalmente” finalizzata alla crescita agonistica del singolo e non solo delle squadre del circolo e degli immediatamente predisposti……altro che Guida Michelin…..e che le Associazioni Sportive trovano spazio, per ora, solo su Marte o Saturno…

    EMERSO che la scuola non da assolutamente nessun supporto in tal senso ed anzi meglio non parlarne troppo… (ad una ragazzina del ns. circolo il prof in classe le ha fatto svolgere un tema “ I DANNI DELL’ATTTIVITA’ AGONISTICA DURANTE L’ETA’ SCOLASTICA”)……

    TESTIMONIATO che senza il sostegno morale, logistico ed economico delle famiglie il ragazzino/a non và da nessuna parte (forse è anche per questo che tocca al genitore farsi avanti… non essendoci in giro molti Carlos Rodriguez)

    CHIARITO che, la maggior parte di noi genitori del BLOG non pensa di spingere il proprio figlio/a oltre certi limiti e tantomeno controvoglia…. Ma che al massimo è costretta, a volte, a sceglierne il percorso migliore, barcamenandosi nel mare magnum attuale …. Cercando di interpretarne il pensiero e ben consci che lo stesso pensiero cambia di ora in ora…e crescendo di minuto in minuto…

    PRESO ATTO… che a parte un paio di ragazzini/e che scrivono o hanno scritto nel Blog .. il loro pensiero su come la pensano dell’argomento… è noto solo a Freud e pochi altri eletti (Nikolik, GirgioGiorgio etc)….

    …. TUTTO CIO’ PREMESSO…

    …Rimane per ora un UNICA CERTEZZA … la testa e la voglia (loro) di giocare e divertirsi comunque vada…non si comprano al supermercato…..

    SCHERZO… è iniziata una nuova stagione di tornei… Buon tennis a tutti… bando alle ciance… e vinca il migliore…

  54. valeria scrive:

    Io preferirei il raduno “tende ,tigelle e cinghiali( vivi off course!!) Sul discorso dell’ infanzia “da cattivoni” dei campioni io penso che non si riferisca alla inallenabilita’ (perche’ per diventare perfetti tecnicamente bisogna allenarsi molto e bene….)ma al comportamento in partita ,dove la frustrazione del giovane talentuoso( che ricerca la perfezione e gioca pericolosamente…)si puo’ manifestare in molti modi diversi (rabbia,apatia,autolesionismo) ma tutti molto spiacevoli……

  55. Mauro scrive:

    Nicoxia, ma esiste sto macchinario od è in fase di progettazione o cosa.

  56. daniela scrive:

    @stefano grazia

    Che cosa ne penso della storia di Nerone, mi chiedi? che hai lasciato Nicholas un po’ indifeso di fronte all’insegnante: invece di rispondere che la fonte eri tu, avresti dovuto fornirgli una seria bibliografia a sostegno della sua tesi a meno che, scusa, ma io non ti conosco, tu sia un docente universitario di storia romana. La mia piena solidarietà intellettuale a te e a tuo figlio, comunque,naturalmente.

    Invece volevo proporvi una frase che il giornalista marco mazzoni riporta oggi sul forum mymag: si tratta di una dichiarazione di un noto maestro di tennis, dice lui. Cito:”Una volta un noto maestro di tennis mi disse al tel una frase che mi ha fatto molto riflettere: - I genitori dei futuri campioni di tennis sono quasi tutti da telefono azzurro, e i figli finiscono per diventare spesso uomini soli e frustrati, la competizione è diventata disumana, mentalmente e fisicamente”.
    Che cosa ne pensate?

  57. madmax scrive:

    federico…. quando passi da milano/bergamo ma anche un po’ più lontano faccelo sapere e se poi vorrai partecipare a qualche raduno sarai il super benvenuto–

    something… l’avrei anche fatto purtroppo era da dal novembre 2007 che non giocava..

    stefano in generale concordo con te ma infatti più di una volta (e non solo io) avevamo caldeggiato il suo inserimento in pianta stabile nel gruppo e perciò nicky ha davvero molte scusanti che però malauguratamente quando le partite conteranno sul serio non serviranno come giustifica…

    dopodichè per onore della verità alessia il giorno extra di riposo l’ha chiesto una sola volta in cinque anni e dopo aver giocato male il match (pur se vinto) mi ha detto che non lo farà mai più..

    semmai sono stato poi io a dirle (e non avrei dovuto ma conoscendo la sua determinazione non me ne sono preoccupato troppo) che il giorno di mezzo stop non ha minimamente inciso e che i problemi ora sono altri..

    atti…. ora ti dimostro perchè non conta nulla vincere subito o almeno non conta se ciò non è corredato da una corretta impostazione tecnica..

    come sto raccontando da un po’ di tempo da quando alessia ha ricominciato a giocare abbiamo deciso di focalizzarci su un programma prettamente tecnico (cambio del dritto e appoggi con annessi e connessi) anche perchè essendo in fase di recupero questo programma ben si sposava con una ripres soft..

    come ho già avuto modo di spiegare attualmente sono più o meno tre i dritti biomeccanicamente corretti (chi più chi meno) anche se poi hanno difficoltà d’apprendimento e di esecuzione molto diverse tra loro…

    tant’è che in accademia dopo aver provato per una settimana il dritto “top” mi avevano consigliato di ripiegare verso quello intermedio ed infatti questa via di mezzo in breve tempo l’aveva assimilata.. stavamo passando già al consolidamento quando un giorno mi hanno detto: “secondo noi ora (forse perchè intanto la soluzione intermedia l’aveva avvicinata cmq al movimento che dovrà essere poi quello definitivo) è pronta per passare al dritto “alla federer”..

    “sappi però continuavano, che se decidi di intraprendere questo percorso ci vorrà parecchio tempo prima che lo faccia suo, perchè è un colpo molto complesso soprattuto per una ragazza (difatti nessuna che io ricordi gioca il dritto in questo modo)..” fedele al mio modo di essere ed alle nostre ambizioni non ho avuto nessun dubbio e abbiamo deciso di scalare l’everest..

    perchè scalare l’everst? semplice perchè un colpo così complicato la obbliga ad aperture anticipate da fare in movimento (ed è questo il vero problema perchè poi quando si accorge di essere in ritardo taglia il colpo che arrivando da dove non dovrebbe, difficilmente riesce ad andare sopra la palla per il top). a questo ovviamente aggiungiamoci i tempi degli appoggi e la ricerca della palla che dovendo pensare al movimento del dritto spesso dimentica di fare…

    questo problema non dovrebbe esistere nel senso che normalmente in una situazione del genere non si dovrebbe fare nessun match e bisognerebbe allenarsi un’oretta al giorno (oltre diventa difficile perchè con questo nuovo movimento sente un po’ di dolore a spalla e polso) solamente su questo aspetto . (ed infatti quando torneremo da riga aumenteremo un po’il tempo da dedicare a questo problema)

    lei però purtroppo non giocando da oltre un anno deve anche ritrovare un po’ gli adattamenti ai colpi degli avversari ed alle situazioni di gioco visto che poi il tutto dovrà essere inserito in questo contesto..

    è evidente perciò che ora in partita (ma anche a palleggio ad alto ritmo) non fa il movimento corretto (ed anzi tagliandolo fa proprio una schifezza a cui poi bisogna aggiungerci la disabitudine al match) e di conseguenza vincere in queste condizioni non ha nessun significato (ma ne avrebbe ancora meno se non stesse lavorando sui sopra citati problemi che in quel caso continuerebbero a persistere senza nessuna possibilità per il futuro) ma non farà altrettanto testo quando perderà poichè è evidente che vincere o perdere dipende solo dall’avversario, in quanto se è scarso basterà (ed è bastato) diminuire la velocità mentre se è forte ed è quindi necessario metterlo sempre in difficoltà pena le sassate di ritorno risulterà tecnicamente impossibile…

    tutto questo ovviamente se si vuole volare alto perchè l’alternativa sarebbe stata l’accontentarsi di un discreto dritto che avrebbe portato si buoni risultati nell’immediato ma in ottica futura sarebbe stato molto penalizzante…

    infatti sono in molti che fanno di questi errori non rendendosi conto che tra qualche anno senza dritto servizio e risposta sarà impossibile perfino entrare nei 100… e nonostante questo sia evidente a tutti gli illuminati questi sono proprio i tre colpi che mancano maggiormente ai giovani tennisti italiani

    infine dunque vincere va benissimo (anche se assolutamente non indispensabile) se il tutto è accompagnato da un programma tecnico di spessore altrimenti la morte (e la fine dei soldi) sarà lenta ma certa…

    tant’è che proprio qui ultimamente abbiamo fatto i nomi di almeno tre under super vincenti di cui però tutti i migliori tecnici e scouts (e non i genitori di altri bambini) non solo hanno storto il naso ma ne hanno anche enfatizzato i loro grossi difetti… e questo nonostante i personal coach..

  58. madmax scrive:

    daniela…

    cominciamo con il dire che la frase comincia con: “una volta un noto maestro……”

    perciò chissà quando questa frase è stata detta..

    dopodichè nel passato certamente è stato così (e probabilmente in qualche paese ancora oggi lo è) perchè è chiaro che essendo il tennis inteso come un professione ancora agli albori, tutto nasceva da “progetti”individuali dove la grande mole di lavoro e la spinta verso l’uscita da situazioni critiche erano gli unici saperi a disposizione, saperi che oltretutto bastavano ed avanzavano per arrivare in alto…

    oggi mi sembra che le cose siano parecchio cambiate nel senso che soprattutto all’estero nonostante gli imput siano certamente rimasti gli stessi si è creata un’organizzazione (anche se a scopo di lucro ma d’altronde nessuno fa niente per niente nemmeno da noi al massimo non fanno proprio nulla a prescindere) che recluta i migliori maestri (che non hanno il circolo dove poter guadagnare 5.000 euro al mese per parlare al telefono metà dell’ora..) ed i migliori ragazzi con unico obbiettivo la scalata al vertice atp/wta…

    in italia dove un’organizzazione del genere non esiste (forse anche perchè gli eventuali investitori conoscono bene i loro compatrioti) i pochi temerari (dovendo investire del loro in qualche modo li avranno dovuti cmq guadagnare questi denari che investono e perciò un minimo di sale in zucca in teoria ce l’hanno) sono comunque persone equilibrate e soprattutto padri innamorati quindi basano le loro speranze/teorie/progetti su altre idee e concetti…

    se poi questo basterà e se queste basi si riveleranno corrette lo sapremo solo tra una decina d’anni per il momento godiamo e andiamo fieri del fatto che i nostri pargoli non cresceranno come tanti incontrando il proprio padre solo di sfuggita nel fine settimana!!

  59. Mauro scrive:

    Daniela, è vero, la competizione sportiva può a volte sembrare disumana, ma vogliamo parlare della competizione disumana della vita di tutti i giorni? Insegnanti (spero sempre meno) che non sanno fare il loro mestiere e giudicano gli alunni in base alla simpatia (quando va bene) oppure in base alle idee politiche e sociali che collimano o meno con quelle degli studenti.
    Medici introvabili nel servizio sanitario che poi a pagamento sono fulminei e sembrano delle multinazionali (spero anche qui sempre meno). Oppure vogliamo parlare del mondo universitario, dei baronati, del mondo del lavoro dove i più preparati lavorano nei call center (quando lavorano) e chi ha i contatti giusti ma zero o quasi capacità, si accaparra i posti migliori.
    In questa schifezza quasi totale, lo sport agonistico con tutte le sue pecche, è il meno peggio cara Daniela.

  60. Mauro scrive:

    Per quello che può valere, Max, lo dico in amicizia, ma non sono d’accordo sul cambiare continuamente l’impostazione tecnica di Ale per farla assomigliare sempre più a quella dei campioni anche se col fine di renderla più efficace perchè:
    1) Pensare al futuro va bene, ma non lo si può ipotecare, nel senso che magari fra 5/6 anni, possono cambiare regolamenti, superfici, materiali di racchette e palline etc.
    2) Va bene la biomeccanica, ma deve essere comunque rapportata all’atleta, prova a controllare il tuo avambraccio e quello di tuo figlio con il palmo della rivolto all’insù e poi controlla quello di tua figlia e di tua moglie, troverai una netta deviazione in quello delle femmine verso l’esterno, in queste condizioni come può un movimento biomeccanico essere identico?
    3) Terzo motivo, ma non ultimo e lo dico proprio a te che sei giustamente ambizioso (nel senso positivo del termine) ed hai le idee chiare, i veramente grandi uomini e grandi donne non hanno quasi mai seguito una strada ma ne hanno tracciata una nuova. Con affetto.

  61. Mauro scrive:

    Stefano, per tornare un attimo sul discorso di Nerone o comunque sulla scuola, anche noi dobbiamo spesso combattere con gli insegnanti su certi temi e su certe impostazioni perchè a mio avviso non si è capito o non si vuole capire che la cultura non è più come un tempo un esclusiva degli insegnanti (nella maggioranza della popolazione infatti sino a 30 40 anni fa erano gli attori quasi unici che potevano somministrare cultura), ma oggi con la culturizzazione globale e globalizzata deve essere condivisa ed somministrata con l’ausilio dei genitori ma soprattutto degli stessi allievi.

  62. stefano grazia scrive:

    Daniela, io non ho lasciato solo nessuno: credevo fosse cosa acquisita…senza citare la documentatissima biografia del noto polemista Massimo Fini, anche su Internet si legge che la cattiva fama di Nerone è dovuta al fatto che la storia fu scritta anni secoli dopo quando la propaganda cristiana gli attribuiva la colpa (grave, ovviamente) delle crocefissioni…Ma per gran parte del suo regno Nerone fu amato dal suo popolo, fu buon amministratore e soprattutto approffittò dell’incendio (di cui si sa che non fu il responsabile) per ricostruire ‘meglio’ la città eterna.
    Ciò detto in realtà io ero intervenuto proprio per fargli notare che su ogni personaggio e situazione (con alcune eccezioni tipo che so Hitler e Pol Pot) vi sono sempre due diverse angolazioni…Nicky era partito in tromba dicendo che Nero era stato in realtaà un gran impoeratore…io gli ho detto: attenzione, c’è differenza fra dire che era stato un GRANDE e dire che non era stato poi COSI’ MALACCIO…fai due versioni, una seria e una comica (alla Petrolini)… Ma non è questo il punto: il punto è che l’insegnante indiana ha contestato il fatto che ‘per political reasons’ Nerone nei secoli a venire fu dipinto in un certo modo escludendo assolutamente che mio figlio potesse avere in minima parte ragione e cacciandolo fuori dall’aula perchè rappresentava in maniera inappropriata Nerone (nella parte comica Tigellino offriva a Nerone una corsa di bighe, un party danzante, una lotta di gladiatori e Nicholas-Nerone guardava prima interessato e poi faceva il pollice verso gridando: nyah, I’m bored…fino a che Tigellino gli offriva di bruciare Roma e nicky balzava in piedi con la chitarra cantando COME’N BABY LIGHT MY FIRE!… Ora l’insegnante Indiana appena ha visto che Nicky sdraiato in modo annoiato agitava il pollice verso ha forse inteso che fosse qualcosa come il dito medio …e l’ha cacciato fuori!!! O forse perchè Nicky sosteneva che se da un lato sarebbe stato felice di ascoltare la storia indiana o asiatica da lei, se permetteva sulla storia italiana si fidava più dei suoi genitori (che non sono docenti di storia, ma sono entrambi laureati, il papà ha fatto il classico e qualche libro l’hanno letto e anzi hanno una casa sommersa dai libri, molti anche di storia).
    No, non sono andato io a scuola: c’è tornata mia moglie con mio figlio ma non per fare polemica ma solo per evitare guai maggiori e spiegare al Principal cosa era successo…E i tre Direttori dopo aver ascoltato attentamente (40′…)non hanno in effetti trovato alcunchè di sconveniente e anzi, tutto sommato, hanno forse scoperto un lato che non conoscevano della Canaglia (che pare abbia detto che forse l’Insegnante si è sentita humiliated di fronte alla classe ma che lui non voleva, lui voleva solo spiegare che la commedia era lasua, che voleva scriverla lui, che si basava su quanto aveva letto e su ciò che gli avevano raccontato i suoie blahblahblah e che a volte quando parla sembra che luistia bossing bossing (comandando) ma che in realtà quello è ilo suo modo di parlare etc etc…
    Fermo restando che lui deve imparare a riconoscere quando è il momento di tirarsi indietro ed evitare i guai, honestly questa volta 1-0 for Nicky. Your move.
    Ritornando al tennis: signori, si gira spesso intorno a questo argomento del fatto che Nicky dovrebbe allenarsi NON da solo ma in gruppo ma vi dimenticate che io non ho scelta e sicuramente non mi volete dire che i figli debbano essere mandati da soli in Academy prima dei 12-14 anni … Io infatti non sono molo d’accordo qui con Carlo della Thailandia… se posso fino ai 13-14 anni cerco di non separarci, poi vedremo…Ricordatevi inoltre che io sono sempre stato il Paladino delle Academies e che ho portato Nicky ogni anno da Bollettieri prima una volta, poi due, poi anche tre volte all’anno …l’anno scorso ha fatto un totale di 8-9 settimane fra l’estate e dicembre … Se potessi, adesso lo porterei per 2 settimane a fare ‘cleaning’ con Margie, siccome non posso me ne sto qui a dissertare del bene e del male. E di Nerone. Del resto anche Caligola è un personaggio che mi intriga…a noi ci insegnano fin da piccoli che era pazzo perchè nominò senatore il suo cavallo ma in realtà, visto da un’altra ottica, quale magnifico gesto di sprezzo nei confronti dell’oligarchia aristocratica del senato che voleva comandare attraverso di lui? Chissà come andarono veramente le cose…Ed è quello che io raccomando sempre prima di criticare yuri sharapov, il Dr Bartoli, Jim Pierce o Mike Agassi,’quei genitori da telefono azzurro’…Daniela, su questo argomento, nel nostro archivio, ci sono decine e decine di posts… Io spesso citavo quel che avrebbe potuto pensare di me l’occasionale viandante che si trovasse a passare per caso nei pressi di un campo da tennis mentre stavo allenando mio figlio … Magari avrebbe potuto pensare che le mie urla erano dovute a un dritto sbagliato e non a un comportamento errato, a uno sbattimento di racchetta, a un non impegnarsi (ben sapendo che nessuno lo costringe)… E allora io dico a certi maestri e a certi coaches che farebbero bene a preoccuparsi non solo dei genitori ma anche della maggior parte dei loro colleghi e anche a farsi un esamino di coscienza perchè a volte quando il dito indica la luna, il cretino guarda niente altro che il dito…
    Ci sono genitori e genitori, coaches e coaches, insegnanti e insegnanti…
    E ai bambini buoni la Dolce Euchessina.
    E quelli cattivi?
    Che spingano!!!

  63. stefano grazia scrive:

    CALDERINO vs CALDARO:
    Il miniraduno in Woodstock style (Da venerdì a Domenica?) non esclude il raduno a Caldaro …
    Nell’elenco dei Tornei manca l’ETA di Porto S.Giorgio… E ovvio che ogni settimana un torneo ci sarà…Ed è ovvio che non tutti andranno in finale e giocheranno nel week end … Comunque non appena ho le MIE date sicure, vi faccio delle proposte (calcolate comunque che se noi andiamo in Italia, prenderemo in affitto qualcosa a Sarnico7Palazzolo … ma il Raduno woodstock si farà comunque a Calderino … Come ho detto, ci sono diversi posti letto, una gran terrazza per dormire in sacco a pelo sotto le stelle, un grande giardino recintato che può ospitare una decina di tende, parcheggio per i camper…fra me emia sorella almeno 6 bagni e 6 doccie… Possiamo cominciare con un po’ di jogging al mattino su percorsi di campagna, fare colazione, e poi recarci in uno dei circoli di Bologna … Non so se il Prof Buzzelli (r il Coach Albertini)è d’accordo ma d’estate magari i tre campi di Rastignano con Albertini potrebbero essere l’ideale (ci vuole mezzora e passa per arrivarci, esattamente dall’altra parte di Bologna, ma poi si va al ristorantino a Pianoro e poi si riprende nel pomeriggio … Altrimenti posso tentare un accordo col TCA, un bellissimo circolo ma che potrebbe essere affollato… All’ordine del giorno i test atletici col SensoTouch in prima fila, partitelle, Guest Stars (Albertini, qualche Coach del Bolognese invitato dal Prof?che ne so…Scala?Magari il Prof riesce ad invitare Palumbo…)
    Certo, l’esperienza a Caldaro sarebbe diversa, più basata sul ‘vedere come lavorano li altri’ mentre a Calderino prevarrà l’aspetto intimista:
    a sera crescentine a volontà e mentre i genitori spaparazzati in terrazza o in giardino si raccontano (nel senso che raccontano di se stessi per conoscersi meglio) i bambini giocano e si divertono in giardino e si preparano per la notte in tenda… Così uniranno l’utile al dilettevole: tecnica e avventura!

  64. madmax scrive:

    sospiro di sollievo…

    stamattina alessia s’è destata e finalmente (aiutata anche da un’avversaria non fortissima ma comunque decente) ha sciorinato una prestazione maiuscola ma soprattutto sicura (a parte un di calo di concentrazione sul 5/1 del secondo set quando è andata a servire per il match e dove invece è riuscita nelll’impresa di fare quattro doppi falli) e molto ordinata… in tutto una cinquantina di minuti di partita finita 61 62 dove in qualsiasi colpo e in qualsiasi zona del campo è stata nettamente superiore alla sua avversaria… con il servizio (a parte il game di cui sopra) è stata devastante con parecchi ace e servizi vincenti sia sulla prima che sulla seconda ed ottimo anche l’approccio mentale e udite udite pure il dritto.. domani quindi la finale dove certamente partirà con i favori del pronostico…

    confermato poi (se ce ne fosse stato ancora bisogno) che qualcuno ci segue poichè un paio di persone sono entrate chiedendo chi delle due fosse alessia… bastava guardare!!! (scherzo ovviamente)….

  65. nicoxia scrive:

    Stefano,per me Nicholas non avrebbe potuto avere padre migliore,sotto tutti i punti di vista e Nicholas diventerà sicuramente un grande uomo,l’unica cosa è ,secondo me gli manca la disciplina per diventare un professionista,ma solo nel tennis.Spero vivamente di sbagliarmi.

  66. something blue scrive:

    un brava ad Alessia ed al papà!!!

  67. nicoxia scrive:

    Mauro,il colpo biomeccanico perfetto,per me puo essere servire con la capriola oppure posso fidarmi di esperti,sicuramente varierà nel tempo,tutto sta in quello che tu vorrai fare.

  68. Gus scrive:

    anche io sono per il “professore ha sempre ragione”, ma non è vero e quindi siccome non riesco sempre a starmene zitto mi lamento. E che diamine, mica sono perfetto. Ho però il problema di una figlia molto “particolare” che se la vuole sempre cavare da sola e quindi io non posso parlare con i suoi professori, anche quando è evidedente che hanno torto. Vorrei parlarci da solo, ma non voglio tradire la sua fiducia e fino a quando lei non è d’accordo che se la sfanghi da sola. Alla fine ogni cosa ha il suo rovescio della medaglia positivo.

    Cmq, per quanto vale la mia opinione, in questo caso se è vero che Nicholas non gli ha alzato il dito, la prof doveva starlo a sentire e dico di più, doveva persino essere interessata ad una ricerca storiografica un pò “anticonformista”.

    Quindi appoggio 1-0.

    Ribadisco che è solo un ragazzo vivace come se ne vedono tanti che ogni tanto bisogna rimettere a posto, ma nulla di che. L’intelligenza non è mai pericolosa. Leggete Cipolla :-)

    Per il raduno woodstock. Io verrò quasi sicuramente da solo, perchè la piccola gioca a volley e quindi credo si annoierebbe e diventerebbe noiosa.

    Il mio tennis sarà ai minimi storici visto che non ho ripreso neppure a correre (il 16/3 ultima visita poi speriamo di avere l’OK per rimettersi in moto), ma non conterà nulla, vengo lì per conoscervi e stare in compagnia.

    Ripeto che il 15/4 sono a Montecarlo e il 1/2/3-5 a Roma per gli Internazionali.

    Gus.

  69. daniela scrive:

    @gus

    Ma perchè il professore deve avere sempre ragione? io cerco di fare del mio meglio, di aggiornarmi, ma se mi si prova che ho dato un’informazione non corretta chiedo scusa, ammetto di aver sbagliato. Oppure dico di non saperla e che mi documenterò.Ma non per questo si perde di credibilità quando si è costruito comunque un rapporto di fiducia con gli studenti.

  70. stefano grazia scrive:

    nicoxia, hai sicuramente ragione… ma avresti avuto ragione anche con safin, federer, probabilmente murray e anche l’80% dei top 00 attuali quando avevano 12-14 anni … Diciamo quindi che hai ragione ’solo’ al 99%. Fermo restando che esseri indisciplinati non è una garanzia e che la maggior parte degli indisciplinati non va da nessuna parte, io non credo molto neanche ai robottini, agli automi…Credo che il campione sia invece un ex indisciplinato che a un certo punto viene folgorato sulla via di Damasco (dove sembra che faranno un challenger…)

  71. madmax scrive:

    cominciamo con il dire che alessia ha preso “l’influenza e non giocherà la finale… poco male anche se lei ovviamente ci teneva…

    mauro….

    il punto è uno….mi fido di vavassori e della sua accademia (ma anche della la videoanalisi e di chi gestisce quella da cui mi reco)? io si ed allora per forza devo credere a loro quando mi dicono che è giuisto fare in questo modo e quando dicono che mia figlia non solo non avrà roblemi ma assimilerà il tutto alla perfezione in meno tempo di quello che pensavano (nonostante che io fino a ieri ci credevo poco)…

    d’altronde sarebbe come voler insegnare il mestiere all’idraulico o all’elettricista.. noi non siamo degli esperti e dobbiamo fidarci di loro soprattuto se sono riconosciuti tra i migliori e quando è grazie a loro che mia figlia ora gioca così… in più anche in questo caso stiamo parlando se non dell’abc del bcd perciò è fantascenza il solo pensare che possano sbagliarsi.. come ho sempre detto la mia esperienza nello sport mi ha portato a credere di dover fare da collante tra le parti e da “controllore” sempre però nel rispetto dei ruoli… ovviamente se avrò ragione lo sapremo tra un po’

    grazie something, fermo restando che l’unico dato positivo è il progresso fatto registrare a livello tecnico, di adattamento e di atteggiamento mentre la vittoria ovviamente non conta nulla se non forse per la sua confidence..

  72. stefano grazia scrive:

    Max, scusa se mi è sfuggito, ma di che torneo si tratta? E quando andresti in Lettonia?
    Qui a Lagos oggi mentre mio figlio finiva ‘La Breve Storia del Mondo’(breve per modo di dire, sempre 300 e passa pagine…) di Gombrich (dove si dice peste e corna di Nerone…siamo giunti a un compromesso e gli ho dato il finale: lunedì lui spiegherà ai Professori che avrebbe voluto presentare le due parti facendo poi dire in conclusione al Narratore che The Truth lies in the middle…) e riprendeva il libro in inglese datogli dalla scuola, me ne sono andato a giocare io, come ai vecchi tempi … A un tristo come me ma trentenne della Trevi, una compagnia di Cesena, ho dato 61 nel primo set per poi boccheggiare per tutto il secondo e finir sconfitto 6/7 dopo aver recuperato un break ed essere stato a 2 punti dal match point… Però ho scoperto che nella loro compagnia c’è un elettricista bravissimo e così in settimana gli porto le due ball machine che non funzionano più e chissà che qualcosa non riprenda a girare per il verso giusto in questo 2009 del cavolo…

  73. Mauro scrive:

    Max, anch’io sono convinto che alla Vavassori lavorino molto bene, tanto è vero che non vedo l’ora come sai, quando ci sarà l’opportunità di portarci mia figlia.
    Questo però non significa che mi devo bere tutto ciò che si dice e che si propone tanto è vero che anche tu dici che la tua esperienza nello sport ti ha portato a fare da “controllore” e collante fra le parti.
    Ne avevamo già parlato tanti posts fa, quando si parlava di video analisi, non si può copiare ogni minimo dettaglio. Ho un filmato della federazione tedesca ai tempi di Becker, dove mostrano con dei tracciati colorati la preparazione, l’impatto ed il finale del colpo, ebbene tutti i campioni analizzati, hanno una sola cosa in comune, l’impatto, il resto del colpo è diverso, molto diverso nei vari campioni analizzati.

  74. Mauro scrive:

    Nicoxia, per cortesia, spiegati meglio.

  75. nicoxia scrive:

    Stefano,Nicholas è un bambino inteligente e sicuramente diventerà disciplinato ,quando prenderà consapevolezza dell’utilità.Sarà solo una questione di tempo,se riuscirai con il tuo aiuto a fargli anticipare i tempi,sarà per lui un vantaggio.

  76. nicoxia scrive:

    Mauro,i maestri sono tanti,ed ognuno ha un suo metodo,Bollettieri Pierino,sta a te inserire il colpo che insegna Pierino o Bollettieri,Federer o Nadal o chi vuoi se vuoi essere lungimirante puoi inserire un colpo nuovo tu.

  77. andrew scrive:

    Atti….per un attimo mi sono preoccupato…la tua “mozione congressuale” sembrava volesse finire con un “aboliamo la FIT”….

    siccome non l’hai detto tu, allora lo dico io (e in seconda battuta, Pistolesi)…ABOLIAMO LA FIT!!!

    Le ultime novità sulle “prodezze” FIT:
    Pare, si mormora, sembra che Matteo Trevisan non abbia partecipato a un Challenger a Caltanisetta perché I RESPONSABILI DI TIRRENIA NON LO HANNO CANCELLATO DAL FUTURE IN TURCHIA…la fonte è un tale Roberto Commentucci su Tennisteen, che ogni tanto vado a spiare…

    Sono cose che capitano…

    Capita inoltre che sia andato a vedere le statistiche al servizio dei giocatori italiani nel Challenger di Caltanisetta. Risultato: non pervengono ACE neppure in partite che durano 4 ore con più di 150 servizi a giocatore.

    Io credo che questa storia del SERVIZIO sia ormai imbarazzante. E tutto deriva dal CIRCOLO VIZIOSO (un circolo non può essere che vizioso):
    - Circolo non associazione sportiva QUINDI bisogna vincere da junior per il prestigio del circolo e la scuola tennis del maestro QUINDI si insegnano i colpi per vincere a 12 anni sulla terra QUINDI il servizio serve a iniziare il gioco QUINDI ….

  78. campos48 scrive:

    Mauro (Dogna ranti arribara callincuno de conca nobili che ci boiri fai biri cumenti si biviri),per una risposta così sarei disposto a scriverti un’altro messaggio ancora più mieloso e buonista.
    Pete,Stefano,Mad anche a voi grazie per i vostri commenti.
    Però Daniela,che è molto femminilmente più cattiva di me
    (cito:”:”Una volta un noto maestro di tennis mi disse al tel una frase che mi ha fatto molto riflettere: - I genitori dei futuri campioni di tennis sono quasi tutti da telefono azzurro, e i figli finiscono per diventare spesso uomini soli e frustrati, la competizione è diventata disumana, mentalmente e fisicamente”. la avete trattata molto meglio

  79. madmax scrive:

    mauro….

    appunto ai tempi di becker, qualche anno fa…

    poi nell’ambito della biomeccanica non è vero che siano tanti tipi di dritto, ce ne sono solo tre!!!!

    eppoi secondo te cosa avrei dovuto fare, dopo aver sentito tutti quelli che oggettivamente sono i migliori (e per quanto riguarda la vavassori che oltretutto ce l’hanno sotto gli occhi tutti i giorni)? dirgli grazie ma io non me la bevo e facciamo come voglio io o come se lo sente lei?

    aggiungiamoci poi che ovviamente loro sono i primi ad avere interesse che alessia diventi forte perciò…

    oltretutto visti i vari dritti è stato evidente fin da subito che fosse quello migliore ed il dubbio eventualmente era solo quello se per lei fosse possibile eseguirlo… ora anche questo dubbio non esiste più in quanto dal cesto ed anche un po’ con il palleggio lo fa discretamente (e non ci abbiamo lavorato più di due tre volte la settimana) e quindi… purtroppo poi sappiamo molto bene che tutto nasce da un problema tecnico pregresso (oltre ovviamente ai sei mesi di stop) e quindi un po’ di pazienza non guasta… ma già ad esempio nel suo ultimo match i colpi migliori arrivavano proprio dal dritto ed il problema si presenterà solo quando al cospetto di avversrie molto forti avrà a disposizione tempi minori per effettuare l’apertura…

    detto questo come ben sai a me di vincere le partite ora poco importa, vorrà dire che in questo momento faremo più match del tipo da vincere facile (ed infatti fino ad ora da quando ha ripreso ha fatto praticamente solo questo vncendo 10 partite su 11 giocate tra tornei e coppa delle province.. anzi adesso avrebbe bisogno anche di un paio di stangate che conto di farle prendere tra riga maglie ed un quarta categoria per poi tornare decisamente ad una fase prettamente tecnica ed a match sulla carta facili in modo da poter provare i colpi…

    comunque il vostro inviato speciale da riga in settimana vi dirà come funzionano le cose oltre cortina…

  80. stefano grazia scrive:

    Daniela, Gus (credo) ed io intendevamo che il Prof ha sempre ragione nel senso che non si devono dare appigli e scuse ai figli specie se già ribelli per natura…ci sono regole, le regole vannorispettate e lo studente, a scuola e sul campo,deve imparare a muoversi dentro le regole e a ottenere il massimo anche da e per chi non ti è simpatico,anche da e per quello con cui non ha affinità elettive … Poi ne discutiamo. Poi risolviamo il problema. Ma non esiste che tu non dai il massimo che puoi perchè il Prof o il Coach non ti è simpatico o tu non sei simpatico a lui.

    Giornata fiacca di commenti: immagino che siate tutti impegnati in tornei… Nicholas hapassato il week end a leggere e a rifinire la Commedia mentre noi genitori ce ne andavamo al Club a farci il nostro doppietto come ai vecchi tempi…Ha finito i due libri, da lunedì si ricomincia…Stay Tuned, Folks!

  81. Roberto Commentucci scrive:

    L’episodio di Trevisan, riportato dal sempre attento andrew, è effettivamente sgradevole, se confermato (non sono sicurissimo della mia fonte).

    Credo che a Tirrenia debbano darsi una svegliata.

    Trevisan sappiamo tutti la jella che ha avuto. Però lo scorso anno è stato anche gestito maluccio, sia perché si è cercato di recuperarlo troppo presto dalla mononucleosi, sia perché è stato fatto giocare troppo a livello challenger e troppo poco a livello future. Il ragazzo ha obiettivamente un livello di gioco già alto, ma nel tentativo di fargli prendere in fretta qualche punto si è ottenuto il risultato di non fargli vincere praticamente una sola partita.

    Ha un bisogno dannato di giocare, ora che finalmente ha riacquistato la salute fisica. Finora ha giocato le quali a Bergamo (grosso challenger), e ha perso al secondo turno contro lo svedese Prpic, top 250.

    Questa settimana in un primo momento avrebbe dovuto giocare in Turchia, poi ha cambiato idea e sembrava venisse a fare le qualificazioni al future del Real (come mi aveva anticipato sua sorella).

    Infine, è uscita fuori la wild card al challenger di Caltanissetta (qualificazioni). Matteo parte, arriva in Sicilia, ma dimentica di cancellarsi dal future in Turchia. Risultato: a termini di regolamento non può giocare, e la sua wild card non può essere accettata dal giudice arbitro del torneo.

    E’ una leggerezza capitata a parecchi giocatori, come si sa nell’ambiente.

    Ma in nessun modo deve capitare al tennista su cui maggiormente punta, da più di due anni, la nostra Federazione.
    Credo che una solenne lavata di testa, a lui e a chi lo gestisce, sia il minimo dovuto.

  82. giogas scrive:

    E’ sempre un piacere condividere le esperienze, le gioie dei figli, confrontarsi e rapportarsi agli altri. Purtroppo intervengo raramente un po’ per scelta personale ed un po’ per pigrizia, ma confesso che negli ultimi tempi sono stato un assiduo frequentatore del blog e avevo scritto anche qualcosa che poi mi è “rimasto nel cassetto”: si trattava di un post sulla scuola, problematica a me cara in quanto insegnante e allo stesso tempo genitore di aspiranti tennisti, tema che è stato poi sviscerato, analizzato, discusso in numerosi interventi. La formula delle tematiche a cadenza quindicinale mi sembra azzeccata. Mi auguro che Stefano possa continuare nell’impresa di tenere vivo quello che è un vera e propria guida del “genitore smarrito” perso tra circoli, accademie, maestri e allenatori blasonati e meno famosi, tornei e quant’altro. E’ vero che si fanno tanti discorsi, (qualcuno ultimamente ha anche aggiunto che adesso è il momento di far parlare le racchette), ma è anche vero che il non sentirsi soli aiuta. Non sono il solo genitore che fa enormi sacrifici, non sono il “solo mattacchione” che per un ora e mezzo di lezione parte alla mattina alle nove e rientra alle 16 del pomeriggio. Non sono solo quando, per far quadrare gli impegni scolastici alleno i miei figli dalle 20 alle 22 di due o tre giorni infrasettimanali, non sono solo quando in Italia decido di fare centinaia di km per un torneo che molti possono considerare di secondaria importanza. L’obbiettivo da raggiungere comune a tutti è quello di creare le condizioni migliori, necessarie per far crescere e migliorare un futuro tennista: scegliere il maestro giusto, le attività complementari adeguate, i ritmi, i tempi di allenamento, curare l’equilibrio mentale, decidere i tornei da svolgere e lasciare anche spazio alle attività personali (amicizie, hobby ecc.). Tra l’altro sono un genitore anomalo nel panorama globale: non ho mai praticato sport e neppure ho avuto interesse a seguirlo, due calci al pallone da ragazzo, una racchetta di legno con la quale ribattevo al muro una palla di gomma sgonfia. e niente di più. Il tennis l’ho scoperto con i figli e molti aiuti “pratici” li ricevo proprio dal blog. La mia poi è una passione “distaccata” perché il fulcro dei miei interessi non ruota intorno al tennis e questo forse è un vantaggio (senza voler offendere nessuno), perché mi permette di fare scelte “non emozionali”. Una di queste fu il rinunciare al maestro per più di un anno e mezzo in concomitanza del mio trasferimento all’estero. I miei figli erano stati bene impostati in Italia e l’effimero tentativo di utilizzare un reputato maestro locale fu un fallimento; da qui la scelta. L’estate scorsa la partecipazione ai tornei estivi regionali e nazionali mi ha confermato che il gap con i coetanei rimasti in patria non era incolmabile . Un mio amico, maestro di elevata esperienza che segue un discreto gruppo di agonisti, mi disse che: “quando si interviene su un atleta è più facile fare dei danni che riceverne dei benefici”. L’esperienza all’estero è di per sé di grande crescita culturale ma il contesto in cui vivo è privo di tradizioni tennistiche favorevoli e gli stimoli sportivi sono solo unidirezionali: è il calcio a farla da padrone. In questo contesto è difficile operare e mantenere i livelli raggiunti. Per fortuna, come sottolineai in un mio precedente intervento, attualmente i gemelli hanno una guida tecnica per 1 ora e mezzo la settimana che sembra insignificante ma che è sufficiente ed è comunque la sola conciliabile con i duri spostamenti da un capo all’altro della città (il buon maestro che avevo cercato con impegno per un anno e mezzo, lo trovai casualmente ad una festa di compleanno di amici dei miei figli). Per il resto del tempo continua il “fai da te”: sei ore di attività fisica nella scuola che frequentano, ripartite in tre sedute settimanali, almeno 8 max 10 ore settimanali di tennis in un campo coperto di una struttura alberghiera a pochi km da casa con a volte orari impossibili da rispettare. Nessun torneo nell’attesa del rientro in Italia ma tanti micro- incontri con gli adulti di passaggio o più o meno “stanziali”, qualche doppio quando capita. Siamo ben lontani dalle metodologie “scientifiche”, dai supporti tecnici che vengono discussi nel blog, qui siamo all’età della pietra! Eppure i gemelli hanno elaborato una loro tecnica sulla quale il maestro francese sta lavorando, affinando senza grandi sconvolgimenti dritti, rovesci e servizi.

  83. kill bill '' il tranvato '' scrive:

    Roberto Commentucci,
    Matteo Trevisan si allena ancora con Infantino ?

  84. something blue scrive:

    molto interessante Giogas, vorrei sapere come mai tu o i gemelli avete scelto il tennis, visto che non ci sono tradizioni familiari a supporto e come gestisci le loro differenze, perchè scommetto che i due hanno una differente attitudine..a proposito quanti anni hanno? grazie e saluti.

  85. federico di carlo scrive:

    X Mad Max
    Grazie per l’invito. Se dovessi capitare nelle zone di Milano Bergamo te lo farò sapere certamente e mi farebbe anche molto piacere partecipare ai vostri raduni. Anche tu sei il benvenuto e sei invitato se sei dalle mie parti in Abruzzo. C’è un aspetto che contesto a molti coach di tennis. Ritengono che la biomeccanica e l’uso della racchetta siano i primi aspetti da insegnare in questo sport. Personalmente ai miei allievi prima insegno la posizione da tenere dentro al campo ed il movimento delle gambe e poi insegno la biomeccanica dei colpi. L’ideale è sempre colpire la palla da fermo. Mi spiego meglio. Il nostro cervello non è in grado di eseguire movimenti a due velocità diverse. Se supponiamo che la velocità di movimento in cui ci spostiamo per colpire una palla angolata sia di 25 Km/h ed invece la velocità ottimale di esecuzione di un colpo sia della metà, il nostro cervello non può compiere questa differenza ed esegue il colpo esattamente alla stessa velocità in cui corriamo, a 25 Km/h, risultando in mancata coordinazione ed equilibrio. E’ ciò che si suol definire andare “fuori giri”. Il livello dei giocatori si vede benissimo da come riescono a colpire i colpi in corsa perchè sono in assoluto quelli più difficili da fare e richiedono più coordinazione, equilibrio e controllo. Ciò che bisogna fare è passare da 25 Km/h a 0 e da zero arrivare a 12,5 Km/h. E’ per questo motivo che capire la posizione nel campo ed essere reattivi con le gambe è fondamentale. E’ per questo che l’allenamento del tennis è concentrato sull’alternarsi di sprint, arresti, ripartenze e sullo sviluppo sistematico della forza esplosiva.
    Il passaggio da un tipo di esecuzione ad un altro deve essere estremamente graduale e richiede molto tempo. Deve essere condiviso e programmato attentamente. A livello giovanile va fatto tra un’attività agonostica e l’altra. Richiede almeno sei mesi di tempo. Non sono mai parco nel dare ai miei allievi una giornata di riposo almeno una volta al mese per due motivi. 1) Se lavorano bene è giusto gratificarli; 2) Il cervello ha comunque bisogno di riposo e di divagare per assimilare al meglio sia le vittorie che le sconfitte.

  86. Roberto Commentucci scrive:

    Si Kill bill, Trevisan si allena con Infantino.

    Riporto dal sito FIT (blog di Baccini) uno spunto interessante:

    CAMPI DA TENNIS GRATUITI NEI PARCHI
    di Marco Imperioso
    navigando nella rete ho visto che in Inghilterra in alcuni parchi è possibile giocare a tennis gratutitamente su campi pubblici,ed hanno in progetto di crearne molti a breve.
    tennisfoundation.org
    é un’utopia pensare di avviare un progetto simile anche in Italia?

  87. Mauro scrive:

    Si Federico, mi trovi completamente d’accordo, ed è infatti questo tipo di test che manca a mio avviso, nel misurare l’atletismo tennistico.
    Un conto è infatti per esempio effettuare i 10m in 1,80 e tagliare il traguardo in corsa, un conto è stopparsi alla riga dei 10m. Ancora più difficile nel tennis se si pensa che i metri da percorrere normalmente non sono mai 10 ma 2, 3 ,4. Quindi l’importanza dell’accelerazione ma forse anche di più della decelerazione.

  88. nicoxia scrive:

    Stefano,mi sai dire qualche nome che non essendo un genio da piccolo senza disciplina ha trovato un coach che credesse in lui,ed è diventato grande (senza strapagarlo).Siccome io credo che per le doti che ha Nicolas lui possa diventare proff è altrettanto vero che dopo tutte le accademie che ha frequentato se fosse stato un genio gli avrebbero già proposto qualcosa.Per quanto riguarda Max,l’anno scorso,quando scrissi della disciplina di Nichoas scrissi anche la mia opinione sugl’ infortuni di alessia e il linguaggio del corpo,o lui ha risolto il problema,o mi sbagliavo io,visto che adesso Alessia ha una grossa continuità.Umilmente dico la mia come ad un amico,se non interessa puoi fare come l’anno scorso non rispondermi,io capirò subito.La mia filosofia di vita è più vicina alla tua che a quella di Max,ma non c’è dubbio ce per quanto riguarda la crescita di un campione sportivo abbia ragione lui,anche se io continuo per la mia strada.

  89. andrew scrive:

    Si Roberto….era solo una nota di colore…

    Diciamo che se sei uno dei migliori prospetti del tennis italiano, sei seguito in una struttura dedicata, hai a fianco un coach rinomato importato dall’argentina, ecc.ecc….il massimo che ti può capitare è di saltare qualche torneo per disattenzioni, cosa vuoi che sia…

    chissa quelli che non sono i migliori prospetti…

  90. Agatone scrive:

    x Stefano Grazia

    Per quanto riguarda Nerone posso aggiungere che studiando Seneca, suo tutore per qualche anno, non ne viene fuori un gran personaggio. Inizialmente benvoluto ed equilibrato proprio perché sotto la tutela (anche) di Seneca, poi se ne libera e dà via libera al proprio estro. Pare che il suo vero desiderio fosse di essere un cantante e poeta e partecipava a diversi festival dove sempre vinceva (essendo imperatore), lasciò alcuni versi di non grande importanza e soprattutto lasciò molti morti dietro di sé, tra cui sua madre, le sue due mogli, diversi avversari politici, Seneca stesso e Petronio. E lasciò le casse di Roma esangui per la costruzione della Domus Aurea, imponente area abitativa dell’imperatore.
    Pare che in effetti l’incendio non fu opera sua.

    Con questo naturalmente non intendo entrare nella questione insegnante-allievo ma solo chiarire che il personaggio anche se non così come descritto nei film ma proprio un benefattore non era..
    Saluti

  91. stefano grazia scrive:

    Roberto, e cosa ha risposto Baccini?

    Mauro: d’accordissimo con te e infatti tutti i Circuit Training che faccio fare a Nicholas (e nei quali eccelle a differenza di quelli di Buzzelli & Catizone…SCHERZO!!!!) sono costituiti da balzi, sprint, arresti, cambi di direzione, slalom fra i coni…
    Certo per costruire la resistenza facevamo anche Circuiti di qualche minuto e poi di 40-20″ ma la parte succosa sono gli sprints sui 7-8″ e le variazioni ai Reaction Time Drills… Pero’ questi test Standard sono appunto…Standard e servono per identificare nella massa quei ragazzi con caratteristiche atletiche superiori alla media…E’ semplicemente un primo screening. Certo, fare un buon test di Cooper (o i 1200 metri) non sara’ il primo dato da ricercare ma puo’ dare comunque delle indicazioni.
    E comunque adesso che mi ci fai pensare: Nicholas sta facendo atletica a scuola e proprio ieri mi chiedeva che gare dovrebbe fare per la scuola: i 100, i 200, i 400, i 1500, i 10.000 … Domanda interessante…in effetti non ci sono gare adatte ad un tennista…mi racconta che quando fanno le prove sui 100 e lui corre contro ragazzi di 2-3 anni piu’ grandi,e piu’ alti e grossi, lui parte in tersta e fino ai 20-30 metri e’ davanti a tutti e poi viene superato…I 100 metri, per uno che fa tennis ma anche calcio, basket, rugby…Mi ricordo che quando ogni tanto l’allenatore ci faceva fare una prova sui 100 metri noi scherzando protestavamo che era una gara di fondo, una gara tattica in cui si partiva piano per poi negli ultimi 10 metri piazzare lo spunto vincente!

  92. daniela scrive:

    @campos

    Dici che mi hanno trattata meglio; io avevo riportato un’osservazione del giornalista Marco Mazzoni, non mia. Sul rapporto genitori e figli di campioni io so solo quello che ho letto dei noti casi di padri padroni di figlie illustri tipo Dokic, Pierce e compagne russe. Qui mi sembrate tutti molto attenti alla crescita tennistica, culturale e umana dei vostri figli. Non mi permetterei mai di accusare qualcuno di voi di questo.

    @stefano grazia
    Leggo solo ora del fatto che tuo figlio debba prima finire un libro di 300 pagine, immagino scelto da te, e poi giocare. Non c’è il rischio che non ami più leggere se lo si costringe a farlo? è un ragazzo che si entusiasma a ciò che lo interessa, e allora, perchè non lo lasci gestirsi nelle letture, anche nel tempo che vuole dedicarvi?

  93. something blue scrive:

    interessante Agatone, è quello che sapevo anche io, poi di revisionisti è pieno in cielo e in terra….

  94. Mauro scrive:

    Ora che mi viene in mente, forse lo speed test potrebbe essere un buon test per il tennis.
    Max, mi puoi e ci puoi dire quali sono i tre tipi di dritto?
    Stefano, se mi chiedesse un consiglio, gli direi i 400m ovvero il giro della morte, velocità resistente, tanta forza mentale e spirito di sacrificio.

  95. federico di carlo scrive:

    X stefano
    La gara ideale per l’allenamento di un tennista dai 16 anni in su è i 3000 siepi

  96. Gus scrive:

    @daniela:

    Esattamente come dice Stefano.

    Come alcuni di voi forse ricordano sono un seguace di Velasco che ha molto da insegnare a prescindere dallo sport.

    Io sento spesso i ragazzi lamentarsi del prof che non spiega bene, dei compiti troppo difficili, ecc.ecc. Sia chiaro io poi indago “segretamente” e purtroppo alcune di queste cose sono vere.
    Ma per lei non deve rappresentare un alibi.

    Se ha un prof. insufficiente e io ho qualche elemento per capirlo, la aiuterò io, al limite ci facciamo il mazzo, ma lei deve imparare che è molto più importante ciò che quella persona rappresenta piuttosto che ciò che è.

    Con quella “istituzione” deve imparare a convivere e deve soprattutto rispettarla.

    Tutti possono essere discussi e anche discutibili, ma nelle sedi e nei modi opportuni.

    Mia figlia è la prima della classe da quando va a scuola (ora è in seconda media) e io non ho mai fatto un appunto su uno dei suoi professori in presenza di altri genitori, nelle famose riunioni di classe.

    Figurarsi non voglio creare alibi a mia figlia, figuriamoci ad alcuni degli altri ragazzi, che non vedono l’ora di giustificare le insufficienze dei propri figli con un bel, ma tanto quel prof. non capisce nulla.

    Tutto questo può sembrare anche “duro”, ma ti assicuro che il rapporto con mia figlia, per ora, è stupendo anche se spesso molto conflittuale. Poi però si addormenta insieme a me, abbracciata e la accompagno nel suo letto.

    Io non ho avuto un coach per saper fare il padre e spero di fare pochi errori. Il tempo sarà il mio giudice.

    @stefano:ieri sono stato in palestra praticamente tutto il pomeriggio, perché mia figlia sta facendo una fase due con raggruppamenti di due partite. (3 set obbligatori x 2, perché la classifica tiene conto anche dei set).

    @federico:

    3000 siepi, interessante. Personalmente non lo avrei detto (scusa se posso sembrare immodesto), ma se ci spieghi perché, credo sarebbe un buon contributo.

    Grazie

    Gus.

  97. stefano grazia scrive:

    Federico: mio figlio ha appena compiuto i 12 anni e comunque temo che con questa risposta tu ti sia giocato l’amicizia con Mad Max (…scherzo,eh!). Si, anch’io ho sempre pensato che una campestre con diversi saliscendi (in campagna da me a Calderino, per esempio) sarebbe un ottimo allenamento ogni mattina prima di cominciare
    A proposito, oggi a scuola avrebbe corso il miglio in 6′27 il che potrebbe significare,a 1′40 al giro, i 1200 in 4′40-4′50 circa … Ma ripeto, dove io credevo lui fosse forte, fortissimo, e’ nei Circuit training di 6-7-8 ” con molti cambi di direzione, slalom, ostacoli e non nei 10 o 20 metri piani… Qualche dubbio ora ce l’ho ma insomma, vedremo di scioglierli quest’estate …

    Daniela: la scuola gli da un libro da leggere, 20 pagine al giorno: puo’ sceglierlo lui in libreria o fra quelli che ha a casa. Di solito non c’e’ tutto sto antagonismo: sceglie lui, chiede a me cosa puo’ leggere…L’importante e’ che poi lo legga…Per esempio aveva scelto tempo fa un libro della Saga di Harry Potter e ci ha messo secoli a finirlo. Allora gli avevo suggerito di stare per un po’ sul piu’ breve per aumentare la confidence(un po’ come fare un ETA o alcuni tornei in Florida) e si e’ letto 3-4 libri di un certo GARY PAULSEN, che e’ nel mondo anglosassone un acclamato autore di letteratura per ragazzi. Io non faccio altro che dargli proposte: dai fumetti ai libri della mia infanzia (Salgari, Verne, Jack London).Degli ultimi due uno-in inglese- era quello della scuola, l’altro, in italiano,(La Storia del Mondo) l’avevo scelto io perche’ lui faceva sempre domande di storia senza avere la minima idea della collocazione spaziotemporale degli avvenimenti…L’obiettivo era di dargli una base visto anche che fa un tipo di scuola diverso da quella italiana.E’ partito ad inizio dicembre per la Florida… due settimane fa non aveva ancora letto 100 pagine… Non tutti i libri devono essere letti per puro piacere: quando vai a scuola devi leggere molti libri che non avresti mai letto, tipo i Promessi Sposi o la Divina Commedia … Io credo di dargli delle opzioni piu’ allettanti ma alla fine non ci devono essere troppe scuse, sono stufo delle scusanti…Vuoi giocare a tennis? Devi leggere. Period. Punto. Fine. Se poi fosse come me, leggere non gli costerebbe nulla…Ovviamente gli avrei dato un’altra task. Lui poi dice che leggere gli piace: in realta’ gli piace l’idea di se stesso che legge ma non gli piace fare la fatica di leggere…Io credo sia un a questione di allenamento e che sia il male comune di una generazione abituata alla passivita’: preferiscono vedere (cinema, TV, PS…). Non credo che gli fara’ male leggere anche qualche libro scelto da me… Per il prossimo gli ho dato la scelta: The River (l’ultimo di Gary Paulsen), la biografia di Peter Sampras (in inglese)o I got your back di Brad Gilbert, Zanna Bianca di J.London (in inglese) o un libro scelto dalla scuola. Poi dovra’ leggerne uno in italiano (L’Isola Misteriosa di J.Verne, una riduzione a fumetti dell’Iliade e Odissea,La Ballata del Mare Salato di Hugo Pratt, Cacciatori di Mammouth,un racconto di uomini preistorici…Insomma c’e’ liberta’ di scelta …). Capisco il tuo punto e l’ho sempre avuto presente ma non credo di poter essere ritenuto colpevole. Non di questo, almeno.

    Something: credo di averti gia’ risposto, rispondendo ad Agatone.E senza alcuna volonta’ di polemica, sia ben chiaro.

  98. federico di carlo scrive:

    x Elettra,
    il fatto che Marta abbia fatto molti sport da bambina tra i quali soprattutto ginnastica artistica e scherma potrebbe aver ovviato all’allenamento specifico che viene fatto nel tennis dai 5 anni ai 12 anni (con differenze tra ragazzi e ragazze) in cui si sviluppano capacita motorie anaerobiche quali velocità, agilità. equilibrio e coordinazione. Dai 12 anni in su, recuperare quanto è stato perso nelle sopracitate capacità motorie è pressochè impossibile dal punto di vista evolutivo (sia fisico che percettorio-sensoriale). Dai dodici anni in su inizia lo sviluppo sistemico di altre capacita motorie come l’ aerobica, il tono e volume muscolare, l’esplosività e via discorrendo. Purtroppo il treno della crescita e sviluppo fisico passa una volta sola ed ogni stadio evolutivo ha le sue caratteristiche e sue peculiarità che devono essere allenate “tempestivamente”.

  99. stefano grazia scrive:

    No, scusate: mi sembra che manchi un mio post in cui rispondevo ad Agatone in cui ritornavo su Nerone e sul libro scritto da Massimo Fini che adotta tecniche giornalistiche moderne sulle fonti del tempo che cita e discute…Riconoscevo anche che Massimo Fini e’ un noto bastian contrario e non e’ certo uno storico e ammettevo che questo libro, letto tanto tempo fa, mi ha forse influenzato ma comunque mi ha confermato allora che la storia e’ spesso quella di chi interpreta, ovvero quella dei vincitori in quel determinato periodo… …magari e’ rimasto perso….

    Purtroppo il tuo commento non è arrivato Stefano, spero che tu lo abbia salvato (Rob. Comm.).

  100. federico di carlo scrive:

    x Stefano,
    forse ti è scappato un piccolissimo particolare del mio post. Ho specificato “dai 16 anni in su” ;-)

  101. federico di carlo scrive:

    x Gus
    Stabilito che dai 16 anni in poi (per gli uomini)inizia la fase di allenamento che porta al peak aerobico, se dobbiamo proprio scegliere una disciplina olimpica di corsa, i 3000 siepi è un tipo di corsa che mescola aerobicità (i 3000 metri) con l’anaerobicità (il valicamento delle siepi). Agassi, per esempio ha fatto molto cross nella sua preparazione fisica. Detto questo, per ciò che mi riguarda, la corsa è soltanto uno degli strumenti (quello più semplice ed alla portata di tutti) per raggiungere gli adeguati standard di cardio fitness. Non è però l’optimum secondo me. Io, per esempio preferisco che i miei atleti facciano nuoto invece che la corsa perchè sollecita meno l’apparato scheletrico e soprattutto rinforza i dorsali che sono assai importanti nel movimento del servizio.

  102. madmax scrive:

    miracolo a riga….

    alessia ha passato il primo turno battendo una discreta estone del ‘97 per 61 63.

    domani sotto con una lituana ed anche con il doppio che giocherà in coppia con una finlandese..

    cmq benissimo quasi tutti gli italiani (anche se tutti del 97) con quattro vittorie femminili (compresa alessia) ed una maschile.. unico sconfitto un maschio piemontese…

    tornando ad alessia primo set da incorniciare giocato ad livello altissimo cercando sempre il punto dal servizio in poi… il punto è che si è accorta subito di non poter mai abbassare il ritmo pena la sconfitta…

    proprio per questo motivo nel secondo ha tirato il fiato un momento andando subito sotto ma poi ha ripreso velocemente il comando delle operazioni chiudendo al quarto match point…

    a mio avviso i problemi verranno fuori quando capiterà di dover spingere dall’inizio alla fine per magari far partita pari (o nemmeno) , cmq per ora va benissimo così…

    detto questo ho seguito un po’ le avversarie e qualche scarsona c’era anche qui (un paio incontrate dalle altre italiane ed altre ancora soprattutto alcune atlete di casa entrate grazie a delle wc) come invece ce ne sono alcune anche molto buone… peccato per i sorteggi ad estrazione totale perchè qualche match che valeva molto di più del primo turno c’è stato…
    mi è infatti dispiaciuto molto per una ‘98 lituana fortissima che si è scontrata contro un carro armato tedesco soccombendo solo 64 al terzo dopo aver vinto il primo (ecco la mia paura..)

    per il resto torneo stupendo dove tutti dovrebbero andare… strutture bellissime con otto campi coperti a disposizione, hotel ottimo cibo altrettanto e massima gentilezza e disponibilità da parte di tutti… non bastasse prezzi modici (100 euro a testa a/r con ryanair, hotel 100 euro al giorno per quattro nella miglior stanza a disposizione e 6/7 euro a ersona per mangiare) ma bisogna svegliarsi in quanto alcuni andando in agenzia hanno speso 350 a testa..

    ovviamente il racconto continua…

  103. andrew scrive:

    Insomma…sta venendo fuori che passare qualche ora in un campo di atletica leggera non è poi una cattiva idea….Archipedro non ha tutti i torti…

    Allora, riassumendo:

    Giavellotto (anche artigianale) per il servizio
    3000 Siepi (dai 16 anni) per la parte atletica
    400m

    Io aggiungo IL LANCIO DEL DISCO. Se eseguito senza piroetta finale ma con il blocco delle anche, è un grandissimo esercizio di miglioramento del diritto odierno (che io considero né più né meno come il LANCIO della testa della racchetta sulla palla in arrivo o ferma (servizio)).

    Tutti al campo di atletica!!

  104. madmax scrive:

    mauro descriverli scrivendo non è per nulla facile soprattutto per chi come me non è un tecnico..

    potrebbe forse provarci federico..

    cmq ci provo…a spanne diciamo quello alla federer che parte con l’uni turn portando indietro e alzando leggermente il gomito, poi simile ma un po’ più semplice che dopo l’uni turn parte subito con il “cerchio” cercando di evitare la racchetta “a scudo” ed il gomito troppo alto finendo con il più semplice spesso e volentieri usato dalle donne e che parte subito con l’apertura “dritta per dritta” della racchetta..

    nico… non era tanto un discorso di sbagliarsi o meno… cominciamo con il dire intanto che esistono esercizi migliori per alcuni e non altrettanto per altri oppure parti più delicate da rinforzare per qualche atleta continuando poi con una fase di forte crescita nel momento specifico.. aggiungiamoci poi anche la casualità…

    noi abbiamo preso in onsiderazione tutte queste possibilità in quanto abbiamo cambiato qualche esercizio, siamo andati a rinforzate le parti in questione (cmq mai lese) ed in quel momento con lo stop prolungato si è attesa anche la crescita…. d’altronde poi quando vai sempre al massimo i rischi si corrono e gli infortuni ci sono e sono la regola, l’importante è non sottovalutare mai neanche il più piccolo segnale…

    cmq poi i risultati si vedono perchè anche oggi in tutti campi bambine che volavano ne ho viste solo due o tre ed una di queste era proprio alessia.. dopo il match mi ha detto: “almeno un paio di punti li ha fatti giovanni non io perchè non so come ma le gambe continuavano ad andare!!”

  105. stefano grazia scrive:

    Federico: si, infatti l’avevo notato e per questo ti specificavo che mio figlio, al centro di una vibrante affettuosa polemica nel penultimo capitolo sul fatto che sia o non sia atleta e sul fatto che io gli abbia imposto una preparazione sbagliata, ha 12 anni. D’accordissimo su quanto scrivi: per noi non e’ una novita’ perche’ da due anni batto il chiodo sul fatto che allo Strategy Zone alla Bollettieri academy gia’ anni fa dicevano che tutto quello che devi imparare nel tennis lo impari prima dei 12 anni. Toh, arriviamo pure fino ai 14, ci vogliamo rovinare … Ovviamente parliamo di coordinazione neuromuscolare e tecnica basata sul timing … Poi sai comincera’ a lavorare sulla tattica, sul mental e soprattutto, gradualmente, sul fisico … All’inizio mi dava manforte solo Mad Max, poi abbiamo trovato e tradotto l’articolo del New York Times sulla mielina e a poco a poco abbiamo trovato sempre piu’ supporter a questa tesi che comunque in Italia e’ ancora salutata, nell’80% dei Circoli e degli Addetti ai Lavori, come pura eresia.

    AAAAGH!!!! Roberto, qual cattiva notizia mi dai…un pezzo bellissimo sulla Storia scritta dai vincitori, su Nerone interpretato da quel fine polemista che e’ Massimo Fini, sulla necessita’ di distinguere certi comportamenti collocandoli nel loro tempo…Nerone fece uccidere la madre e Seneca che volevano comandare per interposta persona e fece crocifiggere migliaia di cristiani? Non crediate che il pio Augusto fosse da meno quanto a intrighi e porcherie…E che dire di Tito, pur noto La Delizia del Genere Umano, che per riportare l’ordine a Gerusalemme massacro’ un milione di ebrei … Questo era il senso del mio intervento sull’asrgomento, con la suddivisione della play in due parti, una seriosa e una in cui Nerone viene dipinto come nelle interpretazioni di Peter ustinov, Albertone Sordi o Petrolini… Ammetto che il ricordo del libro di Fini mi possa aver influenzato e riconosco che l’ottimo giornalista e’ un bastian contrario avvocato del diavolo alla Nikolic, ma a parte che ,se ricordo bene, le fonti erano le stesse di tutti e cambiavas solo l’interpretazione (facendoti capire che spesso le cose possono apparire diverse ad una piu’ seria riflessione), il mio voleva essere anche una interessata similitudine con l’umana e miseranda vicenda (sto pigliandomi per i fondelli) di mio figlio Nicholas, considerato spesso a ragione una Canaglia ma altrettanto spesso forse a torto … E allora mi sembra di vedere scendere tutto vestito di bianco Judas dal cielo in Jesus Christ Superstar the movie (ma bellissima anche la prima versione, rock opera con Jan Gillan dei Deep Purple a fare GC(che non e’ Giovanni Catizone) e Murray Head a fare Judas):
    Tell me what you think about your friends at the top.
    Who’d you think besides yourself’s the pick of the crop?
    Buddha, was he where it’s at? Is he where you are?
    Could Mohammed move a mountain, or was that just PR?
    Did you mean to die like that? Was that a mistake, or
    Did you know your messy death would be a record breaker?
    Don’t you get me wrong.
    I only want to know.
    Insomma, avevo scritto un pezzo bellissimo, mica come quello qua sopra, e invece per vostra somma fortuna ‘tutto questo perduto / come lacrime nella pioggia …’

  106. conforto scrive:

    Se un bambino (nova anni) vive la partita con troppa tensione (si dispera al primo game perso, parla ogni punto, in sostanza la vive come una specie di dramma), che fare? ipotesi 1: non dirgli mai nulla e lasciarlo fare.2:cercare di fargli capire che se stesse più tranquillo renderebbe di più.3:rimproverarlo.Io le ho provate tutte con scarsi risultati. Tra l’altro non capisco l’origine di questo atteggiamento; semplicemente carattere? troppa pressione?(sicuramente non da parte mia che sono costretto a sdrammatizzare in continuazione). HELP

  107. something blue scrive:

    Conforto, ci sono circa 5000 post più o meno sullo stesso tema……prova a rileggere qualcosa.

  108. Mauro scrive:

    Conforto, devi assolutamente cercare di capire se il bambino ha rabbia o grinta. Se si tratta di rabbia, c’è qualcosa nel suo vissuto di bambino che non è andata per il verso giusto, se è grinta e voglia di non perdere allora ci può stare.

  109. madmax scrive:

    -miracolo a riga….

    alessia ha passato il primo turno battendo una discreta estone del ‘97 per 61 63.

    domani sotto con una lituana ed anche con il doppio che giocherà in coppia con una finlandese..

    cmq benissimo quasi tutti gli italiani (anche se tutti del 97) con quattro vittorie femminili (compresa alessia) ed una maschile.. unico sconfitto un maschio piemontese…

    tornando ad alessia primo set da incorniciare giocato ad livello altissimo cercando sempre il punto dal servizio in poi… il punto è che si è accorta subito di non poter mai abbassare il ritmo pena la sconfitta…

    proprio per questo motivo nel secondo ha tirato il fiato un momento andando subito sotto ma poi ha ripreso velocemente il comando delle operazioni chiudendo al quarto match point…

    a mio avviso i problemi verranno fuori quando capiterà di dover spingere dall’inizio alla fine per magari far partita pari (o nemmeno) , cmq per ora va benissimo così…

    detto questo ho seguito un po’ le avversarie e qualche scarsona c’era anche qui (un paio incontrate dalle altre italiane ed altre ancora soprattutto alcune atlete di casa entrate grazie a delle wc) come invece ce ne sono alcune anche molto buone… peccato per i sorteggi ad estrazione totale perchè qualche match che valeva molto di più del primo turno c’è stato…
    mi è infatti dispiaciuto molto per una ‘98 lituana fortissima che si è scontrata contro un carro armato tedesco soccombendo solo 64 al terzo dopo aver vinto il primo (ecco la mia paura..)

    per il resto torneo stupendo dove tutti dovrebbero andare… strutture bellissime con otto campi coperti a disposizione, hotel ottimo cibo altrettanto e massima gentilezza e disponibilità da parte di tutti… non bastasse prezzi modici (100 euro a testa a/r con ryanair, hotel 100 euro al giorno per quattro nella miglior stanza a disposizione e 6/7 euro a ersona per mangiare) ma bisogna svegliarsi in quanto alcuni andando in agenzia hanno speso 350 a testa..

    ovviamente il racconto continua…

  110. madmax scrive:

    oltretutto guardavo ora su internet (si perchè anche in questo i TE sono tutto un altro mondo nel senso che finisce il match vado a mangiare poi in albergo o dove mi pare e la sera dal web vengo informato su che ora la mattina seguente avrò il campo per il practice con chi sarò in campo e a che ora si giocherà il match oltre al numero di campo dove accadrà il tutto… devo dire che così a caldo mi viene da pensare che sarà molto difficile tornare indietro…) e sulle sette ‘98 iscritte sono rimaste solo in due: alessia e la sua avversaria di domani che però è una delle poche che non ho visto… vabbè vorrà dire che una della generazione per forza approderà al terzo turno…

  111. stefano grazia scrive:

    FEDERICO ‘Non è però l’optimum secondo me. Io, per esempio preferisco che i miei atleti facciano nuoto invece che la corsa perchè sollecita meno l’apparato scheletrico e soprattutto rinforza i dorsali che sono assai importanti nel movimento del servizio.’
    Adesso si che Mad max ti toglierà il saluto…

    Conforto: Welcome to the Club … non c’è niente da fare, qualunque sia la decisione presa, a posteriori la tua sarà sicuramente quella sbagliata …
    E potrebbe anche andar peggio. Potrebbe anche piovere. (Sometimes you win.Sometimes you lose. sometimes it rains. Think about that-Tim Robbins in Bull Durham)

  112. stefano grazia scrive:

    Non ricordo se era già stato riportato ma sentite cosa dice Piatti in un servizio non ricordo se su Tennis o Match Point o 0 15 (mia moglie lo aveva fotocopiato e me lo sono ritrovato sotto gli occhi stasera): Tutti lavorano davvero sodo, allora cos’è che può fare la differenza? Semplice: la mentalità. Il modo di pensare e di approcciare le cose. Si pensi a cos’è un tennista e a ciò che deve fare sul campo.Per avere esiti positivi deve prendere in continuazione decisioni importanti e per poterlo fare deve avere la mente sgombra: deve essere un individuo indipendente e sicuro di sè.Ecco perchè la crescita sportiva non può essere asettica, non può essere disgiunta dalla formazione dell’uomo.Il mio obiettivo primario da allenatore deve essere quindi quello di creare non solo un tennista ma soprattutto una persona che abbia la ‘forma mentis’ per arrivare ad eccellere nel campo in cui ha più talento. E lo sport è un mezzo straordinario per far emergere il talento che uno ha.Ma senza una educazione completa, senza una scuola adeguata si rischia di portare a galla certe doti in modo del tutto parziale, senza l’opportuna consapevolezza. La mentalità la si crea conoscendosi a fondo, capendo quali sono i margini e gli ambiti operativi:scoprendo ogni giorno come tutto concorra arealizzare il progetto grande della vita Per crescere in modo ottimale occorrono tre cose:
    1. obiettivi certi
    2. conoscenze per raggiungerli
    3. metodo e ordine nel lavoro

    ANCORA CONFORTO:Se ti può far sentir meglio almeno 2000 posts dei 3000 scritti da me raccontano che quello che sta succedendo a tuo figlio è già successo al mio…

  113. federico di carlo scrive:

    X Stefano,
    per quanto mi sia simpatico ed amico Max, a prescindere di quanto condividiamo nel tennis, come puoi ben vedere apporto sempre delle spiegazioni tecniche alle mie scelte. E siccome sono scelte comprobate dai risultati ed esito di errori che si commettono sulla strada (nessuno è perfetto) a dispetto di quanto ne possa pensare Max io seguo la mia strada.
    Ieri sera avevo scritto un bel post che a causa di problemi avuti con il computer non sono riuscito a postare.
    Non conosco la teoria mielinica e mi farebbe piacere leggere una copia dell’articolo. In un mio post avevo posto delle domande sulla teoria mielinica applicata alla biomeccanica dei colpi ma non è stata raccolta e quindi mi piacerebbe entrare in contatto con i redattori del servizio giornalistico.
    A mio modo di vedere, e qui riapro un vespaio grosso, nei paesi anglofoni la cultura sportiva è parte integrante della cultura di una persona e perciò ha uno status paritario SCOLASTICO con la preparazione umanistica e scientifica. In Italia purtroppo ciò non avviene e si ha sempre più l’impressione che le ore di educazione fisica non siano altro che un palliativo per la crescente obesità delle nuove generazioni. E’ da qualche anno che nel sistema produttivo Italia non si parla altro che mancanza di “competitività”. Ora io mi e vi chiedo: quale scuola ed educazione migliore esiste per i ragazzi alla competitività se non in ambito sportivo?
    Per rimanere in campo di eresie, e qui apro un altro vespaio (a che serve un blog se non per discutere?) di carattere tecnico (e qui mi aspetto la partecipazione di Mauro), ai miei bambini insegno prima i colpi di volo e poi quelli di fondo campo. Nell’evoluzione della specie viene prima afferrare o tirare?
    Per ciò che riguarda il diritto sono perfettamente d’accordo con Mauro. Se dividiamo il colpo nelle tre fasi classiche (apertura, impatto, accompagnamento), la fase dell’impatto è pressochè uguale per tutti i colpi ma per ciò che riguarda le altre due fasi ci sono tantissime personalizzazioni del gesto che dipendono dalle scuole tennistiche (quella cieca, quella argentina, quella australiana, quella americana, quella spagnola), senza considerare le “ibridazioni”. Gia facendo un’analisi biomeccanica del diritto mancino di Nadal, vedrete che dal punto di vista dell’accompagnamento usa tre tipi diversi di movimento: 1) quello classico con racchetta a terminare sopra la spalla destra; 2) quello a ventaglio con racchetta a fianco della spalla destra 3) quello di “salvataggio” con la racchetta sopra la spalla sinistra.
    Stefano, se consideri l’educazione media degli sportivi ti renderai conto che è veramente bassa (ovviamente è una generalizzazione. Se non ricordo male Stich, e correggetemi se sbaglio, era persino laureato). I campioni del tennis sono coloro che a livello psicologico riescono ad esprimere e spingere al massimo la loro personalità (e la personalità prescinde da ciascuna educazione o cultura) ed il loro ego al di la delle varie problematiche tecniche, tattiche e psicologiche che possono incontrare neglle partite e nei diversi avversari

  114. federico di carlo scrive:

    X Conforto,
    non conosco tuo figlio ma scommetto che in allenamento non si comporta così. Cerca di parlare (se tuo figlio è un uditivo) con lui usando un tono medio della voce, senza nessuna enfasi. Fagli capire che un allenamento e la partita sono esattamente la stessa cosa e che in entrambi casi ogni sua esternazione va a suo sfavore. E’ come quando va a scuola. Lui studia ed in ricompensa, naturalmente, riceve buoni voti. Allo stesso modo si allena e vincere una partita è naturalmente ciò che ottiene in cambio dei suoi sacrifici. Fagli capire che le sue esternazioni sono una spetto più importante di quello che crede nel raggiungimento dell’obbiettivo. Vedete (se tuo figlio è un visivo) assieme una partita in televisione e poni la sua attenzione su come reagiscono i pro quando sbagliano o si trovano in cattive situazioni. Portalo al campo e magari fagli vedere come si comportano i suoi pari età che non hanno questi problemi. Organizza (se tuo figlio è un cenestesico) una partita e mettiti in fondo al campo dalla parte di tuo figlio. Ad ogni punto che perde intervieni alla fine dello scambio, tranquillizzalo ed indirizza la sua attenzione sul prossimo punto da giocare. Ricorda: dal punto di vista dei genitori quello che diciamo ai figli ha sempre senso. Non ci rendiamo però conto che spesso i figli non lo recepiscono a causa di COME glielo diciamo.

  115. Roberto Commentucci scrive:

    A Federico Di Carlo.

    In questa pagina trovi i contatti della redazione (c’è anche il mio).

    http://www.blogquotidiani.net/tennis/?page_id=1228

    Ti ringrazio per il contributo che dai al nostro blog.

  116. stefano grazia scrive:

    E poi d’improvviso mi e’ venuto in mente un pensiero stupendo, di quelli alla Patti Pravo,un po’ perverso, sicuramente blasfemo:Non sara’ che uno dei motivi per cui non ci sono piu’ stati campioni italiani negli ultimi anni e’ che i nostri Coaches sono fin dall’inizio troppo preoccupati di crescere l’Uomo prima del Campione?

  117. nicoxia scrive:

    federico di carlo ,ottimo consiglio per conforto,c’è sempre un modo per risolvere i problemi sta a noi trovare quello giusto è chiaro che non è facile,ma un genitore non può mollare mai.

  118. something blue scrive:

    Federico, davvero interessanti le cose che dici da un punto di vista educativo, dimostrano una profonda comprensione dei diversi meccanismi dell’apprendimento (non siamo tutti uguali, per fortuna). Sono convinta che se si è costretti ad alzare frequentemente la voce si ha già fallito i proprio compito educativo e tu offri ai genitori che ne avessero bisogno strade nuove su cui muoversi. Purtroppo, impegnati come siamo a considerare il lato agonistico, pur fondamentale, solo raramente siamo riusciti ad approfondire quello educativo sulla base di serie pratiche scientifiche. Si mette tanto impegno nell’ottimizzare gli allenamenti, perchè non metterne altrettanto nel diventare bravi pedagoghi? In particolare quando la scuola, come spesso accade, mostra le sue lacune.
    Purtroppo se si continua a pensare che l’educazione, paradossalmente, tolga tempo e spontaneità alla naturalità dello svolgersi della personalità del campione (teoria un po’ fantasiosa, senza basi scientifiche e che non condivido), i risultati negativi della mancata ricerca educativa (mentre si fa tanta ricerca tecnico-tennistica) continueranno a rivoltarcisi contro e a determinare, con ogni probabilità, anche i fallimenti tennistici dei nostri figli.
    Insomma, mi sembra che Federico ci indichi una strada che non sarebbe male seguire nella discussione senza timore di star perdendo tempo. Penso sarebbe invece tempo guadagnato.

  119. nicoxia scrive:

    Conforto,dopo che avrai scelto la cosa,per te,giusta da fare,dovrai essere duro,dolce e comprensivo,gratificarlo,fargli capire che è un percorso che state facendo insieme,mettiti al suo pari,fai scegliere a lui il metodo per migliorare il suo comportamento,magari imbeccandolo facendolelo credere.

  120. Elettra scrive:

    Federico
    grazie, per il momento la parte atletica è la più pesante, ma lo sviluppo fisico ed atletico è anche quello su cui si conta di più perchè dovrebbe consentirle di fare un deciso balzo in avanti.
    Dal punto di vista tecnico è riuscita a cambiare tutti i movimenti sbagliati, diritto e servizio, e dovendo costruire i due colpi ex novo come hai detto tu ha fatto tre mesi di costruzione ed ora farà tre mesi di consolidamento e condizionamento.
    Naturalmente questo implica che sul servizio ci si concentri su movimento e lancio di palla senza forzare, ma già solo la fluidità del movimento le ha fatto guadagnare in velocità ed avendo introdotto anche lo slice (che esiguiva già ma con un movimento sbagliato) tutto sommato non è così male.
    Hanno introdotto anche le volee ex novo perchè in quattro anni non aveva mai fatto una lezione, a parte suo padre, naturalmente ora scende anche a rete ed è stata recentemente soprannominata Kamikaze ma lei è convinta di imparare in fretta e che faccia parte del suo gioco.
    Per la verità è sempre scesa d’istinto è che poi non conoscendo la tecnica e la posizione era costretta a tornare su, perchè il maestro le ha detto che era troppo bassa ed era inutile insegnargliele.
    Per il momento tutti i punti vengono giocati con avversarie sotto ritmo e la cosa le risulta oltremodo difficile perchè fatica a concentrarsi e non le piace metterle troppo in difficoltà perchè sono sue amiche o sono più piccole.
    Ora finalmente pare abbia capito il senso della partita come lavoro (nel senso tecnico e tattico) e forse ha anche smesso di farsi scrupoli inutili che sono la brutta eredità del modo di pensare di alcuni circoli.
    Il ritmo viene fatto solo con il maestro che così controlla che non torni istintivamente al vecchio movimento.
    Ora incomincerà a fare i tornei che per i prossimi tre mesi saranno considerati solo un ritorno all’attività agonistica, senza alcuna aspettativa posto che ancora non si può contare nè sui colpi nè sull’atletica e l’unica cosa che funziona è il rovescio.
    La parte per lei più difficile è quella di accettare l’errore, perchè pur avendo sempre tirato ed essendo un giocatore d’attacco non sopporta di sbagliare lo vive come un suo limite, ora sta capendo che l’errore fa parte della costruzione e del progresso e che è inevitabile quando si vuole progredire.
    In buona sostanza lei pensava che se uno ha talento certe cose gli devono venire naturali e se sbaglia vuol dire che non ha determinate caratteristiche, per cui ogni errore era un dramma perchè influiva sul suo futuro, sia in allenamento che in partita.
    Per farti capire il soggetto venerdì pomeriggio ha fatto un lavoro atletico molto pesante e poi ha giocato ed ovviamente non si muoveva e per la prima volta in vita sua invece di disperarsi è uscita tranquillamente alla fine dell’ora prendendo atto del fatto che le sue gambe non erano in grado di funzionare e quindi fosse normale giocare male.
    Normalmente sarebbero state due ore di pianti e recriminazioni sul fatto che aveva buttato via un’ora e quando recuperava e non si può fare così schifo e via dicendo, un sogno.

  121. andrew scrive:

    Roberto…

    ottimo il tuo intervento sul sito FederCircoli a proposito dei campi pubblici…come vedi, tuttavia, su questo tema non ricevi risposte dalla federazione…
    Io, con pazienza e con fiducia, ti attendo nel vaffantennis quando ti renderai conto che non sono delle misere operazioni di “vernissage” che possono aiutare il tennis a diventare uno SPORT in Italia…

    La via è quella della LIBERALIZZAZIONE: bisogna rompere il monopolio dei circoli (non interessati agli atleti) e il monopolio dei maestri (preoccupati dalla concorrenza dei loro stessi allievi)….

    Una volta depurato l’ambiente, allora tutte le preoccupazioni e i problemi di noi genitori, ma specialmente di LORO ATLETI, saranno sicuramente minori e non ci sarà bisogno di blog sovversivi per lo scambio di informazioni liberamente fruibili….

  122. nicoxia scrive:

    Max,ci dici quali sono i nomi delle altre italiane.

  123. stefano grazia scrive:

    ROBERTO, stavo per scrivere questo post (vedi sotto) in risposta a Federico ma poi, andato io stesso in Archivio per copiargli l’articolo sulla Mielina, ho scoperto-CON ORRORE!scherzo…- che non ci sono piu’ i commenti ma solo i Riassuntoni. E’ possibile? Che fine hanno fatto tutti i Commenti? Cancellati per questione di spazio? In pratica dopo ogni Riassuntone ci dovevano essere i commenti…invece non ci sono piu’… O forse sono tutti insieme in un solo posto a parte?
    RISPOSTA A FEDERICO:
    Federico, io ti avevo invitato a venire a trovarci, ricordi? Mi sembrava infatti che gli argomenti da noi trattati ti potessero interessare e che quello che tu avevi da dire poteva interessare noi… Non ti posso certo chiedere di fare come Avec double cordage che si ando’ a leggere tutti gli articoli e tutti i post di Genitori & Figli (li trovi cliccando sotto Junior World,nella colonna di scritte azzurre a destra nell’Home Pagein Junior World, alla voce G&F, ovviamente) ma almeno qualche riassunto e qualche altro articolo ti potrebbe stuzzicare…Per esempio proprio nell’articolo precedente dissertavamo anche abbastanza gagliardamente di scuola e mi avrebbe fatto piacere avere dalla mia parte qualcuno che mi sostenesse nella mia preoclamazione della superiorita’ delle scuole Internazionali IBO e in genere anglosassoni (come sai mio figlio ha sempre frequentato questo tipo di scuole e a un certo punto stavo quasi per trasferire moglie e figlio in australia, alla Pat Cash e alla St stephen episcopal School…)! G&F e’ nato come discussione ad un articolo di Semeraro su Match Point su Jan Buda e poi ha preso forma propria arrivando ad accumulare circa 4000 posts: ogni TOT post facevamo(mi piace il plurale…) un RIASSUNTONE. Dopo 11 Riassuntoni e diverse crisi d’identita’, abbiamo pensato a una Formula Nuoca e siamo ripartiti con la New Season : ogni 2 settimane un articolo introduttivo (ma solo come spunto che poi tanto si parla lo stesso di quel che si vuole). Da piu’ parti si invoca la compilazione delle SCHEDE di G&F: cioe’ ragguppare tutte le info che sono state date (su Academies, su Prep Atletica, su regolamenti, su tornei, su Circoli…) e metterle insieme anche per facilitare la consultazione…Sono d’accordo e non appena Ubaldo mi fornira’ due segretari/e mi mettero’ all’opera.
    Per il momento quindi consiglio di andare ogni tanto a leggersi almeno i Riassuntoni e gli Articoli della New Season per scorrere poi i Commenti piu’ interessanti ma siccome sono buono, l’articolo sulla Mielina (che apparve su NYT e ci fu indicato da Angelica) te lo copio e incollo io, ma di esso avevo dato un riassunto proprio in seguito a quest’articolo, il 12 marzo, e proprio perche’ ne avevi accennato tu (non dirmi che leggi solo i post di max e non i miei …perche’ ti direi che fai bene!). IN REALTA’ NON POSSO COPIARTI L’ARTICOLO SULLA MIELINA PERCHE’…NON C’E’ PIU’!!!
    SENTIAMO COSA CI DICE LA REDAZIONE. I Riassuntoni invece ci sono ancora.

    Sul nuoto comunque avrei anch’io qualche dubbio: intendiamoci, io ho messo sott’acqua Nicholas a 3 mesi e fino all’anno scorso ho fatto sempre fare 5-6 mesi all’anno un’ora di nuoto due volte a settimana e inoltre lo faceva anche a scuola…Lo ritengo importantissimo come sport collaterale nella crescita (e infatti nelle scuole internazionali, americane, australiane… e’ obbligatorio, fa parte del programma …) Ma esagerare col nuoto non mi sembra l’ideale per i riflessi e quindi escluderei di fargli fare un’oretta di nuoto prima dell’allenamento…mentre 10 vasche DOPO potrebbero essere rilassanti…

  124. federico di carlo scrive:

    x Stefano,
    il nuoto fa parte del cardio fitness ma non è la sola attività che è inclusa nel mio programma. Non vedo grosse controindicazioni tecniche con il nuoto anche perchè un massimo di due ore alla settimana non intaccano assolutamente il lavoro tennistico specifico di diverse ore. Non esagero però con il nuoto per i seguenti 2 motivi: 1) è uno sport che risulta noioso ai praticanti; 2) un’ora di nuoto richede almeno 2 ore e mezza a disposizione e delle strutture che non sono spesso disponibili a breve distanza. Il mio programma di allenamento aerobico include una partita settimanale a testa di basket e calcetto. Chiedo ai ragazzi di fare nuoto nei giorni in cui non hanno impegni tennistici (ed è un ulteriore impegno per quei genitori che devono accompagnare i figli :( . Basket e calcetto sono invece attività che facciamo tutti assieme per rinforzare lo spirito di gruppo ed anche perchè è fondamentale non farsi male!!!!!!!
    Se riesci a recuperare l’articolo o il link sulla mielina (l’originale in inglese va benissimo) puoi inviarmelo privatamente all’indirizzo: infoattheolivehill.com

  125. federico di carlo scrive:

    x Elettra,
    un assunto assai inveritiero di molti giocatori e di molti genitori è che gli errori fatti su un campo da tennis dipendano da un’errato uso della racchetta o da sbagli nella tecnica tennistica. Ti posso garantire che la maggior parte dei colpi viene sbagliata a causa di problemi concernenti gli spostamenti sul campo e di percezione (che impedisce di leggere correttamente effetti e traiettorie della palla). Tua figlia molto probabilmente è una buona incontrista; ha un buon occhio sulla palla e sfrutta al meglio la velocità della palla delle avversarie. Però il cambiamento di impostazione tecnica che sta affrontando le procura molte noie che vengono fuori quando deve colpire palle senza peso. E’ nel colpire le palle lente, in cui il tennista deve spingere e mettere di suo, che si misura la preparazione tecnica ed anche atletica del tennista. Nelle palle lente infatti la velocità degli spostamenti è inversamente proporzionale alla velocità della palla.

  126. Roberto Commentucci scrive:

    Ho ritrovato l’articolo del NY Times sulla teoria della mielina, a beneficio di Federico di Carlo e dei nuovi lettori (i commenti ci sono ancora tutti, Stefano, guarda bene :) ).

    Ecco il link al pezzo in inglese:

    http://www.nytimes.com/2007/03/04/sports/playmagazine/04play-talent.html?_r=1

    Ed eccone il riassunto ragionato che ne fece Stefano Grazia, la bellezza di due anni fa, era il febbraio 2007.

    L’articolo si chiede cosa sia il talento e la ricerca della risposta porta l’autore in giro per il mondo:dalla Corea del Sud dove la percentuale di donne campionesse di golf é superiore a quella in qualunque altro paese ad un Istituto di Ricerca specializzato in Neurobiologia negli Us fino ad un piccolo e decadente in senso di austero e spartano club sperduto nella periferia di Mosca, lo Spartak, dove la concentrazione di top ten nel tennis é stata ridicolmente alta negli ultimi 10 anni.
    Prima considerazione:É come vedere uno dei tre film XMEN (che come genitori siamo stati costretti tutti a vedere) nel momento in cui Xavier, il Professore, col potere della mente, tenta di localizzare tutti i Mutanti esistenti sul pianeta e sullo schermo con la Mappa si accendono le lucine nelle varie regioni…Insomma, nel Tennis, la concentrazione di luci sarebbe molto scarsa in Africa o se é per questo anche in Italia ma incredibilmente densa in questa porzione di Mosca.
    Comunque Coyle si reca a Mosca, vaga per ore prima di riuscire a raggiungere il mitico club Spartak e se la prima impressione è quella che conta, bé, la prima impressione non è granché bensí di un qualcosa di fatiscente, certo non solare ma anzi,da panorama apocalittico postnucleare. Magari,e qui non sto piú traducendo, a qualcuno perso nel mito di Rocky Balboa che per battere ‘Ti spiezzo in due’ si allena nella dacia russa in mezzo alla neve a pane, acqua e ruggine puó anche piacere (soprattutto se ci devono andare gli altri), ma insomma… Eppure è da qui che son saltati fuori Dementieva,Safina, Myskina ed anche la Kournikova oltre ovviamente anche a Marat Safin. Qual è dunque il link, la traccia, quel quid che trasforma il mediocre in genio, o che permette di scoprire la grandezza?
    Se da un punto di vista scientifico i Neurobiologi puntano il dito sulla produzione di Mielina da parte dei nostro oligodendrociti (cellule cerebrali) e chi piú ne ha, piú sarebbe talentuoso, dall’altro l’autore arriva anche a formulare una sorta di formula a giustificare il successo dello Spartak:
    Intense Parents+Young Kids+Rigorous Technique+Toughness=TALENT
    Ma anche:
    Deliberate Practice+Time=Myelin=TALENT
    Vediamo di spiegare meglio :
    1)Driven Parents (o Intense Parents) nel senso di Genitori intensi e piú che appassionati, interessati: vedono nel tennis un mezzo per uscire dal grigiore, diventare ricchi e famosi come Anna K)+
    2)Young Kids nel senso di Early Starts (bisogna cominciare da piccoli: viene anche la Teoria formula dei 10 anni: per raggiungere un World Class Level ci vogliono 10 anni di Committed Practice, di allenamento continuo e indirizzato: le Donne raggiungono il picco a 17 anni, quindi bisogna cominciare almeno a 6-7 anni…gli uomini raggiungono il picco psicofisico a 18-19, quindi si può cominciare più tardi
    3)Powerful,Consistent Coaches ovvero Rigourous Technique:cioè Allenatori seri, solidi, preparati MA SOPRATTUTTO RISPETTATI che vengano anche considerati e trattati come tali . Nel senso che in Russia (o nei paesi excomunisti) tutti gli allenatori sono ancora visti con un ottica diversa dalla nostra, piú che delle rock star (quando va bene) alla Sacchi o alla Capello, o alla Brad Gilbert, sono visti come Professori Universitari, specializzatio in Biomeccanica, e la qualitá del loro allenamento è definita soprattutto dalla passione, dal rigore, dalla uniformitá del metodo con cui il coaching è servito all’utente. In contrapposizione col sistema imprenditoriale occidentale in cui, in virtú della competizione, spesso l’allenatore deve basarsi sulla sua capacitá di vendere la propria saponetta allo spesso iperansioso genitore. Scrive l’Autore:American coaches have to be unique to survive; Russian coaches are mostly the same. (I coach Americani devono essere unici per sopravvivere; I Coaches Russi sono per lo piú Uguali)
    4)Cultural Toughness o quell che una volta si intendeva come contrapposta all’intrinseca mollezza della vita occidentale. La Decadenza dell’Impero Occidentale. Storicamente (ma qui magari Di liberto avrebbe da ridire) dovrebbe aver a che fare oltre che col clima soprattutto con le difficoltá della vita sotto il Regime Comunista ma qualunque sia la causa, Coyle descrive come innegabili gli effetti di una tangibile soliditá mentale e etica di After all, at Spartak, they don’t speak of “playing” tennis. The verb they like to use is borot’sya — to struggle. Dopo tutto, dice, allo Spartak non parlano di Giocare a tennis ma usano una parola che in inglese viene tradotta con struggle e in italiano suonerebbe come…LOTTARE (con sofferenza, con difficoltá).
    QUINDI:Intense Parents+Young Kids+Rigorous Technique+Toughness=TALENT
    La seconda formula (Deliberate Practice+Time=Myelin=TALENT) si riferisce di piú al concetto di produzione di mielina. Ciascun talento, second oil Prof Ericson, é il risultato di un Singolo Processo: DELIBERATE PRACTICE, appunto, che egli definisce come “ l’individuale attendimento ad un’attivitá di allenamento specificamente disegnata dall’istruttore con massima concentrazione esul miglioramento di alcuni aspetti della prestazione “Every talent, according to Ericsson, is the result of a single process: deliberate practice, which he defines as “individuals engaging in a practice activity (typically designed by teachers) with full concentration on improving some aspect of their performance). In parole povere,Deliberate practice significa LAVORARE SULLA TECNICA, ricercando costante feedback (ritorno,controllo) critico e concentrandosi senza posa sul migliorare le proprie debolezze. Prima che Freddo insorga, aggiungo subito che lo stesso Autore riporta il caso di Connors famoso perché si allenava solo un’ora al giorno mentre i suoi rivali colpivano migliaia din palline. Ma come faceva notare Mary Carillo l’intensitá dell’ora di Jimbo era quella della “most intense hour of your life.”
    Dove si inserisca la mielina in tutto questo discorso è un po’ piú complicato da capire e non voglio farla troppo lunga. La mielina è una sostanza la cui mancanza è alla base di malattie come la Sclerosi Multipla, l’Alzeheimer e anche schizofrenia,dislessia, autismo, tutte malattie che potrebbero essere anche vagamente descritte come disorders of impulse timing (disordini della conduzione nervosa)
    La mielina viene prodotta dalle cellule cerebrali e la si ritrova intorno ai nervi: è stata paragonata come a Nastro da Elettricista che si avvolge intorno ai cavi per proteggerli ed isolarli. È stato anche scoperto che piú il nervo è ripetutamente stimolato, piú lo strato di mielina diventa spesso. Piú spessa è la mielinas,meglio il nervo è isolato e meglio e piú veloce viaggia lo stimolo nervoso, anche nel senso dell’accuratezza.: La mielinizzazione, dice un altro neurobiologo, Prof Fields, è la maniera con cui il Cervello controlla la velocitá degli impulsi nervosi. Wow!Darwin ne sarebbe felice: la mielina controlla la velocitá dell’impulso, e la velocitá dell’impulso è cruciale. Meglio la controlliamo, meglio possiamo controllare il ritmo/cronometraggio/scelta dei nostri pensieri e movimenti sia che stiamo correndo,leggendo o,appunto, colpendo un maligno rovescio in top spin (The better we can control it, the better we can control the timing of our thoughts and movements, whether we’re running, reading, singing or, perhaps more to the point, hitting a wicked topspin backhand)Spiega l’ennesimo prof di Neurologia, Gorge Bartzokys: Cosa fa un buon atleta quando si allena? Invia un preciso impulso lungo dei cavi che danno il segnale di mielinizzare quel cavo. Alla fine di tutto quell’allenamento si ritrovano con un cavo super protetto, specializzato, con trasmissione ad alta velocitá (super-duper wire — lots of bandwidth, high-speed T-1 line) ed è quello che li differenzia dal resto di noi.
    Adesso memore delle esperienze passate chiudo il post per non appesantirlo ma sull’argomento conto di ritornarci presto con altre considerazioni e la conclusione, provocatoria forse, che anticipo nel prossimo post fra 15 secondi esatti:
    # stefano grazia scrive:
    14 Marzo 2007 alle 12:03 (Modifica)

    potendo disporre di 50.000$, e solo di 50.000$ per buttarli su un anno in una importante Academy Americana o con un importante Coach, quando li vorreste spendere? A 10-12 anni o a 13/14 o a 16/18? Insomma, quando é il momento d’investire? Secondo l’articolo, e secondo Langsdorf, sembrerebbe che tutto quello che impari tecnicamente lo impari prima dei 12 anni. Voi cosa ne pensate?
    (Nel timore che il Post precedentemente fosse troppo lungo, la conclusione magari provocatoria l’ho ‘postata’ a parte, nel timore che si perdesse: ovviamente, se siete interessati, dovreste leggervi il post precedente che altro non é che la traduzione dell’ottimo interessante articolo suggeritoci da Angelica che ancora ringrazio. L’articolo lo suggerisco anche a Freddo e BicioMac e un po’,forse, anche a Marcos che sono i fautori un po’ utopistici che il tennis per i bambini debba rimanere essenzialmente un gioco. Certo, anch’io lo vorrei, ma mentre noi giochiamo gli altri diventano top 100. Scherzi a parte: il gioco,probabilmente,diventa il colpire la pallina, l’allenarsi, il ‘far finta di essere Agassi’…trovare magari sistemi giocosi per far ripetere cento, mille volte lo stesso colpo… Ma togliamoci un illusione: i giochini SAT e Munchkin Tennis sono una cosa, e van bene per il tennista che diventerá il Tennista che gioca una volta o due a settimana,il bambino che ambisce a diventare qualcosa di piú segue un altro percorso, ahimé obbligato…Anch’io pensavo, prima di cominciare, che avrei giocato con mio figlio fino a 12 anni e poi a 13/14 l’avrei portato da Bollettieri e se era cosí forte mi avrebbe pagato lui per farlo stare nell’Academy…Bé, la realtá é un’altra. Magari molta gente pensa che accada cosí.Come disse Safin (a chi gli diceva: La gente dopo la tua vittoria negli US OPEN pensava che tu avresti dominato l’ATP per 5-6 anni): People. They were wrong.

  127. madmax scrive:

    alessia è sopravvisssuta ed è approdata ai quarti dopo un match durissimo a dispetto del risultato finale di 62 63

    è l’unica italiana ad essere arrivata nei quarti su otto e l’unica 98… non male direi…

    intendiamoci un po’ di fortuna ìnei sorteggi c’è stata poichè se avesse incontrato ad esempio l’avversaria odierna della perrone (sconfitta 61 61) la sorte sarebbe stata ben diversa intanto però quello che doveva fare l’ha fatto… e soprattutto ha dimostrato di essere un grande combattente perchè queste non mollano mai… in più l’avversaria di oggi oltre ad essere molto discreta era un toro tirava fortee serviva per nulla male con una seconda tra l’altro poco attaccabile.. dopo un primo set vinto lottando ma bene alessia è andata sul 2-0 anche nel secondo ma a questo punto ha avuto un calo fisico (oltretutto primo match alle 9.00 practice alle 8.00 sveglia alle 6.15). in un amen l’altra le è passata sulla testa ed è andata 2-3. fortunatamente a questo punto alessia ha ricominciato a spingere ed aiutata anche dal servizio ha chiuso 63 il secondo ma con parecchi game finiti dopo molti vantaggi int/ext..

    domani cmq tutto finirà perchè la prox avversaria sarà una russa alta 1.70 che è una delle pretendenti al titolo… la mia unica aspettativa è che anche sul 60 50 sotto continui a giocare…

    cmq dopo questa esperienza saranno pochi i tornei che mia figlia giocherà in italia (gli internazionali più qualcuno vicino a casa che servirà per monitorare il lavoro tecnico potendo giocare in scioltezza) poichè la differenza è enorme…

    come dicevo già dal primo turno si possono trovare dei fenomeni e giocando il consolation idem perchè anche un giocatore buono può aver perso avendo incocciato con uno di quelli.. in più il doppio che qui molti sanno giocare bene..

    ma come già detto è la mentalità che fa la differenza e già dopo ieri avevo ben chiaro il perchè in italia non abbiamo un giocatore di vertice e ben difficilmente ne avremo uno a breve..

    ed i nostri oggi hanno perso principalemte per questo (non tutti, ma quelli che potevano vincere).. c’è stato addirittura chi era superiore ed ha passeggiato nel primo set ma poi sotto la pressione ed il ritorno “dell’est” si sono sciolti come neve al sole…
    non parliamo dei consigli degli allenatori azzurri: palleggia. alza…etc un vero schifo….

    dall’altra parte un non tecnico neofita che continuava ad urlare: “spingi mettila in difficoltà, attacca per prima, cerca il servizio vincente…. un eretico insomma… beh quello scricciolo che ribatteva colpo su colpo è ancora lì a giocarsi la semi….

    dopo il match la stessa frase di due anni fa quando si allenò per la prima volta alla vavassori: “papà io è con queste che voglio giocare”. ed io: “e tu con queste giocherai, sempre ma toglimi una curiosità perchè vuoi giocare questi ronei?” lei..” perchè mi sono emozionata e perchè qui non hai mai un attimo di pace, qui vince solo il più forte…” beh devo dire che a questo punto mi sono emozionato anch’io….

  128. madmax scrive:

    per la cronaca già da stamattina più di un russo (inteso come l’insieme della vecchia urss) ha chiesto a mia moglie l’indirizzo di dove si allena mia figlia soprattutto a livello fisico..

    nico… le altre femmine erano come già detto la perrone (lecce), la procacci (torino sporting) e la gardella (torino sporting)..

    cmq ti metto il link così leggi quello che ti serve risultati compresi.. (vai su pavlieki open u12)

    http://www.tennislatvia.lv/index.php

    no non dirò nulla a federico fermo restando che eventualmente (ma non ho approfondito e non voglio nemmeno farlo) sarebbe giovanni a non essere d’accordo visto che è il suo di lavoro… dopodiche io mi preoccuperei parecchio se parlando di aspetto fisico giovanni non fosse d’accordo con me ma questa è un’altra storia…. la mia? no quella del vertice mondiale quella cioè che nessuno nel tennis italiano conosce…

    ah un bell’aiuto al tennis italiano cmq l’ho dato è specificatamente alla perrone… ieri le due ragaze di torino mi dicono che la perrone cercava una compagna di doppio.. io ovviamente ho detto ok e le abbiamo mandato un sms.. lei però aveva lasciato il telefono a casa e perciò non ha risposto.. oltrettutto lei giocava tardi e non c’era.. allora per paura di rimanere senza compagna ho preso una bambina finlandese conosciuta in albergo, discretina ma nulla più (ha perso al primo turno).. quando poi la perrone è arrivata ha trovato libera una lettona che è tra le favorite in singolare… la disdetta è che ce la siamo trovata contro al primo turno ed infatti hanno vinto 61 62 con discrete chances di andare anche molto avanti

    cmq sono contento per lei essendo stata davvero sfortunata nel trovare al secondo turno il carro armato che ha trovato…

  129. andrew scrive:

    congratulazioni ad Alessia!! Adesso portala da McDonalds’…

  130. federico di carlo scrive:

    Grazie Roberto per aver postato il link dell’articolo.
    L’ho letto tutto e secondo me serve solo ad evidenziare solo alcuni punti ma ne lascia molti altri in sospeso. Nel tennis femminile avere una grossa FAME di vittoria (motivazione) è una caratteristica distintiva per raggiungere ottimi risultati. C’è poi da registrare che l’altezza (corredo genetico) e la struttura fisica delle tenniste di lingua russa (e delle donne dei paesi russofoni in generale; molto alte e snelle) gioca un ruolo non di poco conto nel tennis moderno in cui il servizio è un aspetto determinante del gioco e la mobilità premia chi è più leggero. E vi scrive uno che va almeno 4 volte a Mosca e a Kiev……….Le Williams che quanto a continuità di applicazione nel tennis non sono il massimo, come mai salgono e scendono dalle classifiche a piacimento? Come mai in campo maschile questi risultati non producono (a parte Kafelnikov, Safin e Davidenko che pure sono emersi in stagioni diverse) una dominazione anche nel campo maschile? La teoria mielinica non fa altro che assecondare la teoria dell’evoluzione per cui nel periodo dell’infanzia e della pubertà il cervello umano si sviluppa per la maggior parte delle sue intere potenzialità. Non mi sembra una teoria cosi rivoluzionaria………..

  131. Elettra scrive:

    Federico
    Infatti, i problemi principali riguardano il timing lei prima esguiva un’apertura con ovalizzazione all’altezza della spalla (dovuta alla bssa statura da piccola) perdipiù in open, giocando il diritto di piatto spinto dai dorsali e dalla spalla ed aggiustato di polso.
    Il colpo risultava molto forte, avendo una buona spinta, ma con margine di errore enorme che lei riduceva con una buona sensibilità, ma questo le ha procurato fastidi alla schiena ed in più aumentando la velocità di palla dell’avversaria era sempre più problematico perchè la palla veniva colpita sempre indietro.
    Problemi che non aveva sul rovescio, dove il timing ed il top erano a posto ed in effetti colpiva sempre avanti.
    Ora colpendo la palla più forte e avanti, cambiando l’apertura, dando top e coolpendo con un movimento più fluido e continuo, le misure del campo sono assolutamente relative perchè sono cambiati tutti i riferimenti ed occorrerà metabolizzarli.
    Ma il problema era anche psicologico perchè le dava fastidio spingere con avversarie più deboli, le sembrava di umiliarle.
    Il tutto nacse dal fatto che lei ha incominciato a fare i tornei sapendo fare solo il diritto e quando qualcuno la pigliava a pallate ci rimaneva male perchè lo riteneva superfluo.
    Nei tornei dove la conoscono la usano spesso in pre turno con quelle scarse perchè le lascia giocare, solo che a volte quando era più piccola esagerava.

  132. Elettra scrive:

    madmax
    Bravissima !!!

  133. nicoxia scrive:

    Grazie Max,Alexia fa il tifo.

  134. gio92la scrive:

    @madmax
    Grazie per la “webcronaca” , complimenti ad Alessia, per essere la prima esperienza internazionale mi sembra le stia cavando niente male…..
    Max goditi questi momenti , te li meriti !
    Noi restiamo sintonizzati…..

  135. Alex scrive:

    X Madmax…un bravo a te e alla tua bambina. Ho fatto leggere alla mia Helena il dialogo che avete avuto a fine match…very beautiful!

  136. Gus scrive:

    @max: che forza leggere le tue cronache . Intanto vorrei che trasmettessi i miei/nostri complimenti ad Alessia per tutto ma in particolare per il suo atteggiamento estremamente positivo.

    Veramente un grande bocca in lupo e buon divertimento.

    Gus.

  137. Mauro scrive:

    Max, bene, continuate così. Mi raccomando i palchetti per wimbledon che mi avevi promesso………..
    Federico, grazie per avermi chiamato in causa e non mi faccio pregare. Nell’evoluzione della specie, probabilmente viene prima l’atto di afferrare, poichè la razza umana è stata prima raccoglitrice di bache erbe e frutti vari e poi è passata alla caccia e quindi ha imparato a tirare. Esiste una spiegazione evoluzionista anche per il fatto che le femmine scendano poco a rete in quanto hanno sviluppato una visione orizzontale e di prossimità occuparsi dei figli, cucinare e praticare l’allevamento, gi maschi dovendo cacciare e combattere con altri uomini hanno anche sviluppato la vista nel senso verticale.
    Per quanto riguarda l’insegnamento delle volee che anticipa i colpi da fondo, intuitivamente posso pensare che la volee assomigli di più all’atto di afferrare e i colpi da fondo a tirare, ma probabilmente sto dicendo una castroneria. Quello che mi ricordo con certezza è che da bambini eravamo molto bravi a giocare con i tamburelli al volo (qualcuno se li ricorda?) arrivavamo al punto di fare oltre 500 palleggi senza sbagliare.

  138. Mauro scrive:

    Sfogo genitoriale con domanda:

    E’ normale che mia figlia faccia una partita con il 90% del suo potenziale e poi altre due con il 50%? Questo a prescindere dalla vittoria o dalla sconfitta perchè spesso e questo è un altro dubbio che mi assilla la migliore prestazione non coincide con la vittoria e viceversa. E’ un problema suo o è successo anche ai professionisti o succede anche ai vostri bambini? Grazie a tutti per il contributo.

  139. federico di carlo scrive:

    X Madmax,
    complimenti ad Alessia. Il saluto latino “ad maiora” racchiude il desiderio espresso da tua figlia o, per dirla con Ulisse: “considerate la vostra semenza/fatti non foste a viver come bruti/ ma per seguir virtute et conoscenzia”

  140. federico di carlo scrive:

    Elettra,
    c’è qualche cosa che non torna nella descrizione della problematica del timing di tua figlia. Non riuscire a fronteggiare una velocità maggiore di palla da fondo campo nella maggior parte dei casi può vuol dire che 1) tua figlia gioca troppo dentro al campo 2) ha un recupero del campo non ottimale tra un colpo e l’altro e non è rettiva negli spostamenti (ha mai giocato contro una giocatrice mancina? Se è come penso, contro una giocatrice mancina potrbbe evidenziare problemi di “ritardo” anche sul rovescio) .
    Il problema dell’apertura e del ritardo è un problema che riguarda di più la risposta al servizio. Un maggiore controllo della palla si ha con l’aggiunta degli spin ed usando traiettorie. Sensibilità e controllo sono strettamente legati quando si gioca nei pressi della rete.
    Cambiare il tipo di apertura è una cosa che non consiglio mai ai coaches e che non faccio quasi mai con i miei giocatori. Semmai cerco di ottimizzare il movimento esistente. Apertura e timing sono strettamente connessi. Se l’apertura permette a tua figlia di impattare la palla in modo che la racchetta è nella sua fase di massima accelerazione non vedo nessun motivo per cui dovrebbe cambiare il suo movimento di apertura.

  141. federico di carlo scrive:

    X Madmax,
    quanto ho scritto è riferito all’allenamento metodico aerobico ed ho espressamente spiegato che riguarda giocatori dai 16 anni in su. Niente che abbia a che vedere con Alessia.

  142. gio92la scrive:

    Mauro , dicono che il 40% dipenda dalla testa , il 40% dal fisico e solo il 20% dalla tecnica. Ebbene sono sempre più convinto che sia proprio vero, quel 40% di testa è fondamentale e lo sto vedendo con i miei figli. Giocare bene un incontro o meno soprattutto per il grande che ormai un po’ di tecnica la ha è solo un fatto di testa. Lui , per esempio, in questa fase gioca meglio con i più grandi mentre si “blocca” con quelli più piccoli. Altri suoi coetanei fanno l’opposto, ma credo siano , appunto, fasi.

  143. federico di carlo scrive:

    X Mauro,
    grazie per aver raccolto il mio invito.
    Hai capito esattamente quale era la mia provocazione. Se l’atto di afferrare “viene prima” dell’atto del tirare, 1) perchè chi si avvicina al tennis dovrebbe iniziare prima a “scagliare” colpi da fondo campo e poi ad “afferrare” colpi a rete? 2) Furthermore, i colpi a rete richiedono delle micro aperture che sono quanto di meglio per un avvicinamento graduale a quelle macro dei colpi a fondo campo; 3) Nell’esecuzione delle “prese” al volo chi si avvicina al tennis apprende al meglio il timing ed il punto di contatto; 4)Nell’eseguire colpi al volo i tennisti imparano ad avere un atteggiamento aggressivo piuttosto che remissivo; 5) nel colpire la palla al volo i bambini hanno da subito la cognizione che nel tennis è vincente l’atteggiamneto di colpire la palla in anticipo e comunque al di sopra del livello del nastro; 6) I bambini colpendo al volo si rendono conto il tennis percentage è basato nell’indirizzare la palla nello scorcio del campo visivo che possono inquadrare scevro dell’ingombro della rete. 7) I bambini hanno subito l’impressione che la conquista di un punto nel tennis equivale alla conquista di terreno o del campo. Mi sembra che ce ne sia abbastanza……………

  144. federico di carlo scrive:

    X Mauro,
    se tua figlia ottiene il massimo risultato con il minimo sforzo direi che ha delle ottime potenzialità. I grandi campioni non fanno altro che questo……..

  145. stefano grazia scrive:

    Se ricordo bene anche Brad Gilbert circa 10anni fa in Winning ugly (ma ripeto: I got your back, il suo secondo libro, e’ piu’ interessante perche’ riguarda il mestiere del Coach ed e’ pieno di aneddoti ) consigliava di iniziare il riscaldamento con le volley per poi allontanarsi e colpire al rimbalzo dalla linea di servizio e infine retrocedere alla Baseline. Per la semplice ragione, credo, che colpire (piano) da vicino e mandarla vicino e’ piu’ facile che colpire da lontano e mandarla lontano.

    Max: da quel che ho capito tu sostieni che il livello dei miniatleti e’ superiore in questi tornei all’estero di quello in Italia (anche se ammetti che qualche scarsone in giro c’era e che in fondo e’ anche una questione di sorteggio). Ma io avevo sempre sentito che i Tornei In Italia in realta’ (ETA ma anche i Nike e qualche altro torneo almeno in certe regioni) erano tutto sommato abbastanza impegnativi e ‘piu’ difficili’ dei corrispondenti all’estero (per esempio in Francia o appunto in Florida). Leggevo anche su Tennis Italiano che Della Vida spara a zero sull’Orange Bowl in Florida e che il prossimo anno andra’ a vedere il Lemon Bowl.In effetti in Florida Nicholas raggiungeva l’anno scorso (primo anno U12) semifinali o finali quando non vinceva, anche se pero’ bisogna considerare che anche li’ esistono tornei piu’ difficili e comunque che spesso i tornei fra Tampa e Sarasota raccolgono anche, d’estate, gli occasionali ragazzini stranieri che si stanno allenando nelle varie Academies (Bollettieri, Hopman, etc) cosi’ come sull’Atlantico nei dintorni di Miami e intorno a Boca Raton probabilmente raggruppano tutti i ragazzini delle varie Evert e Macci -e ce ne sono decine d’altre, sia a Est che a Ovest) e quindi qualche buon incontro-anche qui, non avendo un ranking potrebbe capitarti al primo turno anziche’ in finale-ci puo’ scappare).
    Alla base di tutto questo io scherzando e provocando in un post non mi ricordo se su G&F o se in altra aerea chiedevo provocatoriamente come mai se il livello di tornei junior in Italia e’ qualitativamente piu’ elevato, alla fine sono gli altri a entrare nei Top 30 da Adulti. Gli stranieri vengono tutti a giocare in Italia? Ci saran pure anche degli italiani … Comunque non credo sia la mancanza di tornei o la mancanza di competizione quel che manca in Italia: in fondo non e’ terra di conquista di ‘genti diverse venute dall’est’? Io insisto nel dire che ci dovrebbero essere piu’ tornei nel week end (soprattutto per il discorso piu’ volte ripetuto fino alla nausea dell’allenarsi da lun a ven e poi avere il ‘premio’ del torneo cosi’ come chi gioca a basket, calcio, rugby, pallavolo ha quello della partita) e poi a pasqua e d’estate i tornei importanti da una settimana.

  146. stefano grazia scrive:

    Gio92: Lui , per esempio, in questa fase gioca meglio con i più grandi mentre si “blocca” con quelli più piccoli.

    Jose’ Lambert (uno dei migliori Coaches della Bollettieri, co-autore del Cofanetto DVD The strategy Zone) a mio figlio:

  147. stefano grazia scrive:

    Ci deve essere qualcosa che non funziona nel mio computer: invio un post e l’ultima parte mi salta?

    Gio92: Lui , per esempio, in questa fase gioca meglio con i più grandi mentre si “blocca” con quelli più piccoli.

    Jose’ Lambert (uno dei migliori Coaches della Bollettieri, co-autore del Cofanetto DVD The strategy Zone) a mio figlio:
    “QUALI SONO LE DUE SITUAZIONI DI MAGGIOR PRESSURE?
    Giocare con una GIRL (bambina, femmina) e giocare con uno piu’ giovane”

  148. madmax scrive:

    comincio intanto con il ringraziarvi tutti per i complimenti…

    dopodichè stamttina come ampiamente previsto si è concluso il torneo di alessia avendo perso contro la russa rodina per 61 62.

    il torneo così avrà le due semifinali migliori con le quattro migliori giocatrici viste in questi giorni…(una russa una lituana una lettone ed una tedesca)

    oggi alessia ha giocato nettamente la sua miglior partita contro una non solo fortissima ma di ben 15 cm più alta.. forse per la prima volta nella sua vita non ha mai mollato fino alla fine nonostante il punteggio che la vedeva sotto, provane sia che il gioco più lungo dell’incontro è stato l’ultimo con ben 14 punti giocati (e se andavano 5-3 mah…)..
    detto questo molti game sono finiti ai vantaggi ed in ben tre game alessia ha avuto palle break… questa infatti è un altra delle cose che certamente imparerà da questo torneo e cioè che con quelle buone bisogna sfruttare le poche occasioni che ti danno..

    le cose che però mi sono piaciute di più sono due: prima di tutto il servizio con il quale ha avuto una percentuale molto alta di prime (cercando sempre l’ace) ma dove spesso era con la seconda che si procurava il punto tirando alla stessa velocità solo con un po’più di slice.. oltretutto nonostante questo rischio che aveva capito di essere obbligata a prendersi ha fatto solo quattro doppi falli in tutto il match.. seconda nota positiva che verso la fine si è forse resa conto che l’avversaria non era poi così ingiocabile per lei ed allora ha cominciato a ribattere colpo su colpo non arretrando e non fermandosi mai mettendo molto spesso alle corde l’avversaria..

    che dire con oggi penso che abbia cominciato a prendere coscienza della sua forza oltre ad aver certamente preso ancor maggiore confidenza con i match…

    oggi pomeriggio e domani riposo, libera uscita e shopping prima di riprendere l’aereo domani sera per l’italia…

  149. madmax scrive:

    mauro…

    portala a giocare uno di questi tornei e vedrai che o smette o si metterà a dare il massimo..

    stefano..

    in italia solo i tornei under 10 nike sono di buon livello…

    per quanto riguarda gli under 12 sono validi solo i TE perchè sono gli stessi di riga…. ma ad esempio mi dicono che a maglie giochino normalmente quasi esclusivamente gli italiani…
    cmq la differenza maggiore sta nel fatto che in italia le partite vere sono una a torneo (per i più forti) qui sono tutte dalla prima in poi che è poi quello che bisognerà fare nel circuito maggiore

    gli altri tornei del circuito tennis europe sono tutti uguali con la differenza che mentre gli atleti dell’est europa viaggiano parecchio non sono molti invece gli europei che vanno nell’est.. in questo modo accade che a riga magari ci sono 4/5 fortissime e le altre sono più giocabili mentre in europa le ingiocabili sono di più perchè oltre alle est europee ci sono anche le migliori europee…. al contrario però nell’est qualunque avversario ha la tigre negli occhi..

    detto questo però considera che qui c’erano le squadre nazionali di estonia russia lettonia e lituania che soprattutto a livello femminile mi sembra possano bastare come pietra di paragone..

  150. madmax scrive:

    ovviamente sono buoni anche tutti gli altri tornei internazionali ma non i regionali e nazionali

  151. federico di carlo scrive:

    x Madmax,
    hai registrato l’incontro per farglielo rivedere?

  152. stefano grazia scrive:

    Grande Alessia: Infatti, Max, secondo me e’ proprio dal comportamento di alessia nella sua prima secca sconfitta che puoi trovare motivo di orgoglio e motivo di soddisfazione: se le cose sono andate come le descrivi in pratica tu hai registrato quella prova di maturita’ che io da anni sto ancora attendendo. Ti diro’ di piu’: spero che per 5-10′ Alessia dopo il match fosse incavolata nera e non t’abbia voluto parlare, magari abbia anche versato due lacrime (a dimostrare che comunque perdere gli rode) e che solo dopo abbia potuto capire che avendo fatto il possibile (e avendo un anno e 15 cm in meno) la sconfitta non era un disonore e anzi, tutta l’esperienza era stata positiva. Ma se fossi un coach e’ il non mollare mai in campo NONOSTANTE la superiorita’ dell’avversario che mi farebbe piacere vedere in un mio atleta: alla superiorita’ dell’avversario possiamo trovare diverse giustificazioni (l’eta’, la stazza, il periodo di forma, la preparazione atletica che ti fa andare in forma piu’ avanti, il rientro da infortunio o malattia…se vogliamo, ne possiamo sempre trovare una), ma il tanking piu’ o meno inconscio giustificazioni non ne avra’ mai.
    Purtroppo io, Alessia, non l’ho ancora mai vista giocare e mi dispiace perche’ mi sarebbe piaciuto poterla comparare a quelle ragazzine che visto seminare il panico da bollettieri … A pari eta’ e fino a 12-13 aa mi sa che le Bimbe (quelle forti) massacrino i maschietti (come fsi narra facesse Steffi Graf con Boris) … Invece mia moglie ha assistito a un 6/0 rifilato dal’allora forse non quindicenne Miccini alla Vaidisova che allora era appena entrata nei Top 10 (pare che poi il set successivo l’abbia vinto lei, ma insomma …)
    E dopo la Lettonia, Max, che succede? Quale sara’ il prossimo torneo?

  153. Mauro scrive:

    Federico, ti ringrazio per aver colto il lato positivo della situazione, ma hai trascurato il fatto che gioca secondo i suoi standard solo una partita su tre.

  154. madmax scrive:

    cmq tanto per rendere ancora più chiaro il concetto riguardo a questo torneo in italia attualmente non esiste nessuna 97 che possa vincere un set al cospetto delle quattro semifinaliste di questo torneo…

    ma anche riguardo ai maschi parlavo ieri con il maestro venuto da torino che era il responsabile del team italia per questo torneo e mi diceva che uno dei suoi ragazzi pur essendo considerato forte ha perso al primo turno 60 60 da uno che poi ha perso subito al secondo (anche se da uno forte che però in spagna è solo il numero perciò figuriamoci se avesse giocato con il nr 1!!!)

  155. madmax scrive:

    volevo poi rispondere pubblicamente (qui non ho la sua mail e poi è un discorso che può interessare tutti) a nipa che mi aveva mandato una mail pvt riguardo alle racchette per una under 12..

    ribadisco la risposta che ti diedi qualche settimana fa…

    è vero qui ci sono “bambine” che giocano già con racchette importanti il punto è che a parte qualcuna la più piccola è 1.55 x 45 mentre molte superano l’1.60 ede alcune anche l’1.70…

    tanto per farti un esempio che conosco per certo mia figlia una racchetta oltre i 300 gr non riuscireb be nemmeno a tenerla in mano!!! e quando a zanchi (maschio ‘98 vincitore del master nike) gli hanno dato un mano una racchetta da 280 gr l’ha buttata via e usa la pro kennek da 260 gr di alessia…

    poi certo se gl i/le dai in mano un a racchetta pesante dopo un po’ ci giocano ma i problemi sono fisici sempre dietro l’angolo non è assolutamente detto che giochino meglio e per finire quando gli altri useranno lo stesso peso l’eventuale divario svanirà…

    perciò come sempre ti dico, lavora in prospettiva futura…

  156. federico di carlo scrive:

    Mauro,
    tua figlia deve giocare per superare i suoi standard o per battere quelli degli avversari? L’allenamento è un work in progress che richiede massima applicazione e lavoro per andare oltre i propri limiti ed i propri standards; la partita è un processo in cui bisogna andare soltanto al di la dell’avversario.
    Posto in altri termini il problema è: tua figlia è in grado di vincere le partite in cui non raggiunge i suoi standard qualitativi? Se la risposta è si, non ti preoccupare, se la risposta è no bisogna allora analizzare la situazione ed individuare la causa.

  157. Elettra scrive:

    Federico
    partiamo dal presupposto che temo che le parti oscure derivino dalla mia inadeguatezza e che cercherò di riportarti nel modo più chiaro e preciso (sempre per quanto mi è dato di comprendere) ciò che mi hanno spiegato mia figlia ed il suo coach, certo ci fosse mio marito sarebbe tutto più semplice.
    Marta è stata messa in campo senza alcuna preparazione tecnica in modo che fosse semplicemente in grado di giocare, secondo la filosofia del circolo le correzioni tecniche sarebbero intervenute dopo i 16 anni e le donne comunque devono solo spingere da fondo e devono essere alte e grosse.
    Da principio mia figlia era stata impostata dal padre (che è un ex agonista di buon livello) con una eastern e colpendo in closed, quando è stata affidata al maestro le ha cambiato l’impugnatura portandola ad una semiwestern, cambiando la posizione dei piedi ma non le linee e passando in open, poichè a suo dire la vecchia impostazione era superata.
    Ciò ha comporatato una serie di difetti perchè la bambina non era convinta ed ha fatto una via di mezzo mantenendo il punto di impatto della eastern, aprendo all’altezza della vita e ricercando la palla in modo sbagliato.
    Alla fine ha alzato l’apertura all’altezza della spalla per poter spingere, ma ha mantenuto la linea della eastern.
    Quindi si trattava di mettere in ordine in questo macello.
    Sul rovescio il problema non sussiste perchè per ovvi motivi non ha mai colpito in open per cui la misura è giusta ed il timing pure, lo gioca sempre dentro il campo, apre tempestivamente con una buona velocità di braccio e va sotto la palla in modo corretto, per cui anche il top funziona.
    Tieni presente che Marta ha chiesto di essere completamente reimpostata e che le vengano dati tutti i colpi, perchè ritiene che il suo gioco sia all court e vuole eseguire correttamente tutti i colpi.
    Il suo maestro la obbligava a giocare solo da fondocampo pena punizioni (500 canguri o cacciata dal campo) per cui in allenamento faceva una cosa ed in partita un’altra, tanto non la seguiva nessuno.
    Sinora lei ha sempre giocato per emulazione back, drop, slice, lob e smash che esegue anche da fondocampo dal momento che per motivi di altezza non riusciva a colpire le palle alte se non arrampicandosi sulla ret, quel colpo le è rimasto e lo usa abitualmnete per cui attualmente è più sicuro del suo diritto.
    Quando era piccola andava anche a rete, ma il maestro si arrabbiava perchè era bassa e le volee le avrebbero fatte più avanti, per cui la obbligava a tornare su, per cui la prima lezione la ha fatta in accademia.
    In tre mesi di accademia ha imparato il movimento corretto del back e del drop che esegue sia ad una che a due mani, anche lo slice lo ha metabolizzato in fretta.
    In realtà la cosa che sta creando più problemi è un lancio di palla sbagliato sul servizio, perchè anche l’uso delle gambe e la linea del movimento sono state metabolizzate velocemente, ed il top sul diritto perchè apertura, ricerca della palla e timing ora funzionano abbastanza.
    La parte vincente di Marta è la visione di gioco, la capacità di leggere e rompere gli schemi delle avversarie e per fare ciò utilizza tutti i colpi e normalmente sceglie sempre quello giusto, il non saperlo eseguire in modo corretto comporta una limitazione ed una insicurezza, questo è il motivo per cui lei ci tiene così tanto a diventare brava tecnicamente, non le basta metterla là vuole che là ci arrivi giusta per avere sempre il controllo.
    Forse tutto questo deriva dal fatto che ha sempre giocato con maschi o è la sua natura non so, ma lei vuole fare il suo tennis, poi segue ed ascolta ed è anche molto disciplinata e sgobbona, ma ha una sua idea che è quella di un giocatore completo.
    Ora il suo coach finalmente condivide il suo progetto, la stima e le da fiducia e lei si taglierebbe una gamba pur di non perdere questa occasione.
    Poi arriverà dove potrà ed i dubbi riguardano come ti ho già detto crescita fisica ed atletica (a 15 anni è alta 1,60 ed ha ancora il fisico di una bimba tutta gambe e niente busto), ma avrà fatto la cosa giusta per lei e considera che se ci fosse il campionato mondiale dell’amore e del rispetto per questo gioco lei sarebbe sicuramente un top ten..

  158. Jho scrive:

    Mi unisco ai complimenti x Alessia ,
    al contrario di Stefano io mi auguro che alla fine della partita si sia aperta in un grande sorriso consapevole e fiduciosa per i progressi che sta’ facendo e contenta per aver fatto qualcosa che le piace fare.

    I pianti lasciamoli per altre cose (purtroppo) della vita.

    Saluti

  159. madmax scrive:

    intanto questo è il link per le date di nascita ed i ranking nazionali..

    http://www.tennislatvia.lv/post/file/1055418619.pdf

    cmq stefano si per circa dieci minuti effettivamente non ha voluto parlare con nessuno però non ha pianto ed aveva con lo sguardo assente…

    quello che però mi è piaciuto maggiormante è che a pranzo mi diceva che più di una volta ha pensato di poter ribaltare il match (io sinceramente mai a parte per un secondo nell’ultimo game quando poteva andare 5-3 e soprattutto perchè vedevo l’avversaria che cominciava ad innervosirsi)..

    la spiegazione è stata che la sua avversaria cominciava su ogni punto fatto a gridare sempre più forte il c’mon con tanto di pugno cosa che non aveva mai fatto prima e nemmeno ieri quando siamo andati a seguirla nel suo match di ottavi.. in più mi ha detto che il c’mon non le dava per nulla fastidio ed anzi era la dimostrazione che l’avversaria non la stava prendendo sotto gamba ma che anzi cominciava a temerla.. devo dire che un alessia così determinata e lucida non l’avevo mai vista e non vedo l’ora di vederla nel prox torneo per testarne la confidence e la nuova presunta maturità …

    il prox torneo cmq arriva subito in quanto mi ha chiesto di farle giocare un rodeo di quarta categoria il prox week end….(almeno dovrebbe perchè essendo ancora nc se ci fossero troppe iscritte le prime escluse sarebbero chi ha la classifica più bassa).

    in realtà non avevo tanto l’idea di farla giocare ma l’accademia aveva inserito nel suo programma un quarta la settimana successiva che nn potrà fare ed anche giovanni cmq mi dice che questo è il momento di lasciarle fare quello che vuole (giocare o meno dei tornei)… oltretutto poi avrà quindici gg dove si allenerà solamente in vista dell’altro TE che si giocherà a maglie dal 6 aprile in poi…

    da lì si vedrà se continuare con i tornei (ed allora prenderei in considerazione tutti i TE all’estero) o fare un periodo full time sulla tecnica e riprendere i tornei più avanti ma questo ovviamente lo decideranno i tecnici…

    uomini e donne….per quello che ho visto nessun maschio di quelli veramente forti già nell’under 12 può perdere dalle femmine e cmq per quanto riguarda oggi, gli under 12 hanno 10, 11 e solo alcuni 12 anni come puoi ben vedere nel link di cui sopra…

  160. madmax scrive:

    jho grazie anche a te…

    no lei sinceramente non ha riso per nulla ma questo fa parte del suo carattere… infatti la mia felicità sta soprattutto nel fatto che ora finalmente riconosco mia figlia che normalmente si arrabbia se a scuola prende 9 e non 10.. lei da sempre non ci sta a perdere nemmeno a correre con mennea e quando in precedenza o vinceva facile o mollava non è che mi facesse impazzire anche se ho sempre scritto che molti specialisti mi dicevano che era meglio così e di non preoccuparmi che tanto da un giorno all’altro sarebbe cambiato tutto… certo è un po’ presto per dirlo però almeno siamo sulla buona strada..

    tornando invece ad un discorso più generale volevo rimarcare quanto sia sbagliata l’idea sulle ragazze dell’est che sarebbero cattive affamate etc…

    il punto è solo un’immensa cultura sportiva..

    in questi gg ci saranno state non più di due o tre discussioni per i punti di cui due almeno generate dai genitori altrimenti zero… addirittura ho visto una bambina mandare a quel paese il padre che chiamava fuori una palla dell’avversaria invece buona.. e quanti applausi sui punti delle avversarie..

    il punto è questo loro sul campo danno la vita spingono, urlano, piangono (continuando a tirare forte però) poi però finito il match grandi sorrisi..

    oggi pomeriggio tanto per dire alessia mentre aspettava la gardella e la procacci (con cui stasera insieme al maestro andranno in un parco divertimenti a mangiare ed a pattinare sul ghiaccio) che stavano giocando il doppio (vinto) si è messa al pc con l’avversaria battuta ieri e con quella da cui è stata battuta oggi che le rinfrescavano il russo e le domandavano se sarebbe tornata a fine giugno per l’altro TE di riga…. altro che nel tennis sono tutte nemiche, forse dopo ma per ora sono tutte bambine uguali cui spesso il loro unico problema è il proprio genitore…

    e questa “cattiveria” agonistica nonostante che molte si siano presentate in porsche cayenne, vestite adidas o nike da capo a piedi e assolutamente equipaggiate di psp (play station portable)

  161. federico di carlo scrive:

    Elettra,
    mi rimane assolutamente difficile comprendere quei coaches che snaturano i giocatori. In nome di che cosa? Ricorda che nel tennis, come nella vita è tutto relativo e non esiste una verità ma soltanto tanti punti di vista. La closed stance nei suoi principi non è assolutamente absoleta, tanto è che la maggior parte dei giocatori la ha rielaborata soprattutto nel colpire le palle in avanzamento usando la semi closed o semi open stance (tutto sta nel considerare se il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto). Il 95% dei colpi da fondocampo moderni vengono eseguiti con open e semiclosed stances. Se le sorelle Williams non avessero avuto modo di colpire dalla parte del rovescio con l’open stance, ti posso garantire che non sarebbero mai arrivate dove sono arrivate…………Uno dei vantaggi nel colpire il rovescio a due mani è proprio che la open stance è quasi naturale………..Ascolta, tu ce lo vedi un pianista che ha iniziato a suonare il piano all’età di 6 anni a cambiare la sua tecnica esecutiva a 16 anni? Perchè dovrebbe farlo un tennista? E’ vero si che le impugnature semiwestern sono oramai predominanti ed è per questo forse che tua figlia preferisce il gioco di rete ove la eastern è assai redditizia. Secondo il coach di tua figlia che cosa dovrebbe fare una giocatrice come la Vinci?
    L’amore e la dedizione di tua figlia per il tennis sono ammirevoli. Ce ne fossero come tua figlia in giro!!!!! e proprio per questo mi auguro che sia affidata alle cure di tecnici che la seguano veramente in allenamento come in partita e che soprattutto la valorizzino invece di applicare teorie tecniche standard come se fossero la panacea di tutti i mali e potessero essere applicate a tutti a prescindere.

  162. federico di carlo scrive:

    X Madmax,
    sarebbe utilissimo con tua figlia rivedere la sua partita ed analizzarla insieme. L’analisi dei video permette di individuare, isolare e discutere situazioni tecniche, tattiche e psico-fisiche.

  163. madmax scrive:

    lo so federico ed infatti prossimamanete lo faremo (ed in verità l’avrei già fatto figlio pemettendo) anche se forse (ma questa è solo una mia opinione personale che non conta) forse è ancora un filo presto nel senso che dopo essere stata ferma sei mesi non aver fatto match per oltre un anno ed essere in fase si cambiamento tecnico (anche se ormai la primissima fase l’abbiamo superata) ora più che altro la stiamo facendo giocare libera e di istinto per ritrovare i colpi le misure etc etc (poi certo noi sugli errori che fa ci lavoreremo).. d’altro canto con l’infortunio dell’anno scorso è saltato tutto il programma che comprendeva anche un periodo dedicato principalmente alla tattica programma che recupereremo una volta terminato (o almeno quando ci saremo vicini) il discorso tecnico…

  164. Pinot scrive:

    …non ci si può distrarre un attimo…

    Complimenti ad Alessia…

  165. Rik scrive:

    TE, Nike, Ouatt, TTK, personal coach e academy: di andare a scuola a 10-12 anni non se ne parla proprio ? Vabbè, spero che mio figlio diventi il primo laureato a vincere The Championship

  166. capatennis scrive:

    madmax:
    cmq tanto per rendere ancora più chiaro il concetto riguardo a questo torneo in italia attualmente non esiste nessuna 97 che possa vincere un set al cospetto delle quattro semifinaliste di questo torneo.
    se pensi che procacci , gardella e perrone siano il top in italia per le 97′ ok, ma ce ne sono minimo 15 superiori per fortuna. pieri jessica,chinellato,sartori, meliss, brancato, anfosso, cavalli etc.

  167. Mauro scrive:

    Federico, la risposta è a volte si ed a volte no ed è in queste no che non riesco a capire il perchè. Domenica, ha giocato e perso con una 4.4 di 29 anni in un torneo di quarta (precedentemente aveva battuto un’altra 26enne 4.5), ebbene, a detta di molti osservatori sarebbe bastato che mia figlia tenesse il palleggio per vincere la partita, ma io mi sono ben guardato nel dargli quel consiglio. Ha 10 anni, deve tirare, forse sto sbagliando ma la penso così. Piatti ci disse che quando meno lo aspettiamo li vedremo sbocciare, aspettiamo…

  168. madmax scrive:

    capatennis no no hai ragione ma è ben di loro che parlavo…

  169. madmax scrive:

    nel senso che tutte quelle che hai citato (tranne la sartori che non saprei perchè è troppo tempo che non la vedo) non avrebbero vinto le semi…

  170. federico di carlo scrive:

    Mauro,
    Io non credo assolutamente alle categorie. Sono assai false. Non tengono conto se i giocatori/ci sono in fase ascendente o discendente, non tengono conto delle superfici. In poche parole, al 70% dei casi non rispettano i veri valori tennistici. Ammesso, e come spiegato, per la maggior parte dei casi non è così, e concesso che si incontrino giocatori di uguale categoria, ciascun avversario pone temi tennistici diversi da affrontare. I risultati altalenanti di tua figlia possono dipendere (e questa è solo una delle mille ipotesi) che si trovi ad affrontare meglio certi avversari invece che altri perche si confanno al suo gioco ed alle sue caratteristiche. Criticare le presunte mancanze di continuità di rendimento di tua figlia non servirà a risolvere il problema ma semmai ad ingigantirlo. In qualsiasi contesto è fondamentale SEMPRE separare la persona dal problema. Ti faccio un esempio. Se un mio giocatore commette un grave errore e io lo riprendessi in questo modo “sei uno stupido e di tennis non capisci niente”, lo stupido sono io perche invece di fare un commento sul colpo avrei fatto un commento sull’intera persona e sulle sue intere capacità tennistiche. Ed in questo modo non solo non risolverei il problema ma offenderei anche la persona gratuitamente logorando il nostro rapporto. La critica corretta è questa: IL COLPO tal dei tali è stato sprovveduto perche………….Il colpo ideale sarebbe stato………..lavoriamoci. I problemi bisogna analizzarli e lavorarci insieme mantenendo inalterato il rapporto di fiducia e di stima reciproca.

  171. Elettra scrive:

    Federico
    grazie hai centrato il problema.
    I motivi per cui si snaturano i giocatori sono molti, il primo è la leggerezza con cui tanti si improvvisano coach e dopo aver visto o sentito due cose, badandosi bene dall’approfondirle stabiliscono degli assoluti senza personalizzare.
    Il secondo è che spesso si tratta di ex giocatori che sono arrivati ad un discreto livello e ritengo di avere un gran talento inespresso, sempre per colpa di altri e ricercano giocatori con le loro stesse caratteristiche perchè sono le miglior in assoluto.
    Il terzo e peggiore, è che giocatori come mia figlia sono ingestibili in una dinamica di gruppo e loro non hanno la struttura per seguirli, ma piuttosto che dirlo e mandarlo altrove affossano il ragazzo.
    Il discorso è devastante fatto su un bamnino, non è che noi non possiamo è che tu non hai il talento per farlo.
    Tutti vorrebbero un giocatore come la Mauresmo, la Henin o la Vinci, ma a condizione che nascano già “imparati” è il motivo per cui Marta era convinta che chi ha il talento non avesse bisogno di impararli i colpi.
    Il campione nasce già confezionato, poi mia figlia non ha mai sostenuto di essere una campionessa ha sempre e solo chiesto di imparare a giocare e basta.
    La filosofia del circolo e di tanti maestri, come ha detto madmax, non è spingi e prendi l’iniziativa, ma tirala di là una volta in più del tuo avversario, è chiaro che se hai una mezza idea alla fine diventi insicuro ti danno della testa di c…ogni mezzo minuto.
    Tralasciando le capacità di Marta che potrebbero essere pari a zero ma non cambierebbero i termini del discorso, di ragazzini con la sua indole ed attitudine ne abbiamo visti molti e tutti con problemi enormi col maestro.
    Allora non è che non ci siano questi giocatori è che sono i rpimi ad essere scartati per la difficoltà di gestione che comportano.
    Di fatto saliti di livello, in accademia, le sue caratteristiche sono molto apprezzate e ripeto a prescindere dal risultato che date le premesse non è preventivabile.
    Ora è seguita molto bene sia tecnicamente, sia umanamente ed è felicissima.

  172. federico di carlo scrive:

    Mauro, e qui completo il post precedente,
    ripeto, lo scopo della partita è quello di battere l’avversario e non quello di verificare le proprie capacità. I giocatori in partita non devono altro che ripetersi “COSA devo fare per batterlo/la?”.
    Se tua figlia si comportasse allo stesso modo in allenamento, in quel contesto è che non la devi riprendere perchè è giustamente l’allenamento la fase in cui si prova a superare i propri limiti. Ma se lo fa in partita deve assolutamente cambiare atteggiamento perchè è cotroproducente e soprattutto perdente.
    La prima cosa che insegno ai miei ragazzi è che in partita “you never change a winning game but you always change a loosing game”. Ricorda che il successo crea confidence, autostima, gratifica la persona e la stimola. Incaponirsi nella propria tattica inproducente non arreca nessun tipo di beneficio ne psicologico ne tattico ne tennistico allo sviluppo di tua figlia. E le sconfitte la butteranno giù moralmente. Success begets success. La maggior parte dei campioni è tale perchè anche quando non giocano al meglio fanno quel minimo che li fa battere gli avversari. E’ così che funziona la mentalità vincente in partita.
    Il mio consiglio pratico è quello di lavorare con tua figlia sugli aspetti tattici di una partita di tennis e “contestualizzarlo” nel tempo tra uno scambio e l’altro.

  173. stefano grazia scrive:

    Rik:Auguri! ma abbiamo parlato di scuola uno o due articoli fa, potevi scrivere qualcosa allora …

    Jho:non prendermi alla lettera perche’ si, e’ vero, i pianti lasciamoli per altre cose, ma se piange Federer non puo’ versare due lacrimuccie un bambino/a? Poi cerchiamo di capirci ed evitiamo il buonismo e il politically correct a tutti i costi…Da Bollettieri preferiscono che uno quando perde sia arrabbiato piuttosto che sia tutto sorridente perche’, dicono, at least he cares. Senza esagerare, tutti capiamo che c’e’ del vero in questa affermazione: certo, ci deve essere il rispetto dell’avversario, il buon comportamento, il saluto a rete… E poi mezzora dopo il match, sbollita la rabbia e/o la delusione, si puo’ cominciare a intravederegli aspetti positivi dell’esperienza.
    Era questo che intendevo.Poi ci sono le eccezioni ed anche i protagonisti delle fiabe che sono sempre belli e sorridenti, non si arrabbiano mai e alla fine del racconto (o del film) vincono sempre e qualche volta scoprono anche di essere il figlio scambiato alla nascita e quindi legittimo erede al trono del Re di Gergovia, un ricchissimo principato nella mitteleuropa, il che gli permette di convolare a nozze con una bellissima ragazza che lavora come commessa da Harrods senza sapere che anche lei ha sangue blu nelle vene essendo la figlia segreta del nipote miliardario del Sultano del Brunei che temendo per la sua vita le ha tenuto nascosto le sue origini.
    Cio’ detto, mio figlio non ha mai pianto ma ha fatto capire in altri modi che non era contento. Allo stesso modo anche lui dopo aver perso 67 57 la finale di un torneo a Sarasota il Dicembre scorso con un mezzo russo che si allena in UK, si sono scambiate le email e sono rimasti in contatto.

    Elettra: ’se ci fosse il campionato mondiale dell’amore e del rispetto per questo gioco lei sarebbe sicuramente un top ten…’
    E quindi, almeno lei, ha gia’ vinto il premio piu’ importante nella vita: fare quello che piu’ ti piace e avere dei genitori che ti sostengono nel tuo sogno

  174. stefano grazia scrive:

    Scusate non voglio fare il pedante(capisco che a volte si tratta di errori di battitura-io ne faccio moltissimi e avreste il diritto di farmi le punte tutte le volte perche’ raramente mi rileggo- e in questo caso poi e’ il concetto che conta, comunque vorrei fare un paio di correzioni unicamente per nostra conoscenza generale:
    CLOSE STANCE, e non closed stance (altrimenti si direbbe opened stance). In realta’ poi gli americani parlano di
    CLOSE STANCE
    NEUTRAL STANCE
    OPEN STANCE
    Quel che noi intendiamo per Close gli americani la chiamano pero’ Neutral Stance intendendo per Close Stance qualcosa di ppiu’ esasperato con la gamba davanti che incrocia (cioe’ nel dritto la gamba sinistra che incrocia) e quindi non la considerano neanche.

    “you never change a winning game but you always change a loosing game”. LOSING game e non loosing: to get loose e’ un’altra cosa, vuol dire rilassarsi,divertirsi, sciogliersi un po’…

  175. federico di carlo scrive:

    Elettra,
    la cosa importante è che tua figlia, a prescindere dei risultati, sia felice, tennisticamente ed umanamente. Il lavoro dell’insegnante, come quello del medico è una vocazione. Puoi essere tecnicamente un mostro ma se non hai passione ed entusiasmo, se non lo fai con animo altruista e con amore non sarai mai in grado di trasmettere, comunicare ed insegnare efficacemente.

  176. federico di carlo scrive:

    X Stefano
    grazie per le correzioni ortografice e per la precisazione sulle stances. Si tratta nel primo caso di lapsus linguae ed errori di battitura. I professori sia all’università di Sydney che a Birmingham non si prendevano neppure più la briga di correggere gli errori di ortografia e mis-spelling ai mother tongue, figuriamoci agli overseas……..
    Nel secondo caso invece ciascuna scuola tennistica ha i suoi diversi modi di chiamare le stances che poi alla fine coincidono, basta intendersi. In Australia la maggior parte dei coaches fa riferimento a .
    CLOSE STANCE
    SEMI OPEN/SEMI CLOSE STANCE
    OPEN STANCE
    anche se poi la terminologia americana è quella internazionalmente più adottata

  177. something blue scrive:

    Federico hai superato anche l’esame di snobismo…

  178. madmax scrive:

    ultimo post da quel di riga dopo aver visto la semi (l’altra non c’è stata per il ritiro della tedesca cosicchè la vincitrice di alessia è già in finale), essere andati a visitare un po’ la città e fatto incetta di souvenirs (e un po’ di caviale)…

    cominciamo con la semi… faccio una rettifica a quanto scritto ieri : le migliori italiane in questa semi non solo non avrebbero vinto un set ma molto difficilmente avrebbero fatto tre/quattro game.. dopodichè ho visto le liste di maglie e partecipano solo tre straniere tra cui la nr 1 di non so dove (c’è scritto ALG ma non credo sia algerina altrimenti cadremmo nel grottesco) del 1999… ovviamente torneo su terra all’aperto dopodichè la vincitrice secondo noi sarebbe forte a livello globale….

    ma proprio non fanno apposta ed infatti anche stamattina l’alibi più gettonato alla debacle italiana era che i nostri non sono abituati a giocare sul veloce al contrario dei russi… peccato che poi dovremo giocare contro di noi nello stesso sport che non è quello dei castelli di sabbia.

    ed il perchè queste cose accadono si capisce anche da questo fatto che riporto e che è accaduto ieri.. una volta trovata la compagna di doppio per mia figlia (la finlandese conosciuta in hotel) arriviamo al “circolo” e la perrone essendo noi impegnati segna il suo nome al fianco di una lettone, la emulina… avendo fatto varie conoscenze e parlando mia moglie russo veniamo informati che avremmo dovuto giocare con lei perchè è una delle più forti di tutto l’est europa (per via dei dubbi sulla qualità del torneo) e che sta vincendo praticamente tutto (ed infatti è qella che ha vinto la semi di stamattina 64 62 contro quella che ha dato 61 61 alla perrone)…

    arrivo stamattina e mi dicono che la emulina è su tutte le furie perchè la sua compagna di doppio si è ritirata per infortunio (io non so se sia vero certo è che quando ha finito l’incontro stava benissimo). ho mandato mia moglie a tranquillizzarla e facendole dire che se fosse stata mia figlia a dover giocare il doppio con lei ci sarebbe andata anche con una gamba rotta solo per poter stare al fianco di una come lei… alla lettone le sono brillati gli occhi e sorridendo ha detto: “dovunque ci incontreremo giocherò solo con vostra figlia”.. eh già ma noi italiani non abbiamo nulla da imparare….poveretti

    gus… io mi appassiono alle cose che faccio soprattutto quando vedo che ci sono persone corrette e che danno l’anima per emergere… questa gente quando raggiunge un obbiettivo se lo merita davvero…. noi invece ci crediamo belli alti e forti, parliamo male degli altri e usiamo mezzucci che non portano da nessuna parte… se non succede un miracolo i trent’anni senza un campione vero sono destinati ad allungarsi di parecchio…

    altra cosa certa (maglie esclusa perchè straniere ce ne sono pochissime, ma ci proverò ugualmente) che i doppi mia figlia li giocherà solo con bambine straniere…

  179. andrew scrive:

    …diamoci dentro con il pedantismo…

    a me invece capita di sentir parlare molto più spesso di Closed Stance vs. Open Stance…

    Ossia, l’uso del participio passato di “to close” con funzione aggettivale è preferito all’aggettivo Close, anche perché l’aggettivo Close ha diversi significati, molto più accomunabili alla “vicinanza”.
    Compare:
    A close match = un incontro serrato
    A closed match = un incontro chiuso in partenza

    Lesson nr. 1 Listen and repeat…

  180. federico di carlo scrive:

    x Something blue
    Ti auguro di vivere e lavorare all’estero per un po di tempo. Ti accorgerai che essere snob, fussy, è un lusso che non ti puoi permettere………….

  181. federico di carlo scrive:

    x Andrew,
    penso che in questa sede non sia il caso di essere pedanti ne caustici riguardo alla lingua inglese e neppure, come sostiene something blue snobisti. Mi sembra che l’idea che stia dietro al blog sia quella di scambiare le opinioni sul tennis civilmente e di far circolare le informazioni. L’idea compartecipativa, something blue, è il contrario esatto dello snobismo. Se pensate che sto scrivendo delle corbellerie allora vuol dire che non ho capito niente di questo blog e che sia meglio tornarmene nell’anonimato (allora si che sarei veramente snob, something blue…… )

  182. andrew scrive:

    x Federico…credo tu abbia mis-interpretato ciò che ho scritto e il modo in cui l’ho scritto…

    capita in un blog… :-)

  183. federico di carlo scrive:

    x madmax,
    importare caviale nero è reato. Puoi riportare soltanto quello rosso. Fai attenzione perchè rischi di andare in galera per una cosa del genere!!!!!

  184. something blue scrive:

    Federico, hai male interpretato quello che ho scritto, si riferiva chiaramente e scherzosamente a chi è subito intervenuto per correggere il tuo inglese, quasi tu stessi rimasticando termini di cui non avessi proprietà. Ma tu hai risposto per le rime, accennando au tuoi studi all’estero e così questa piccola disfida sotto traccia è diventata divertente, ho solo voluto commentarla, ma come capita a chi dice cose un pochino scomode, anche se verosimili, ho attratto la riprovazione di tutti… e vabbè!!

  185. Gus scrive:

    @max:
    “gus… io mi appassiono alle cose che faccio soprattutto quando vedo che ci sono persone corrette e che danno l’anima per emergere… questa gente quando raggiunge un obbiettivo se lo merita davvero….”

    max a parte che io sono d’accordo con te al 100%, però non ho capito esattamente a quale mio intervento fai riferimento. Oppure volevi coinvolgermi nella discussione senza riferimenti.

    Cmq io ti credo e sono felicissimo per la vostra esperienza.

    “noi invece ci crediamo belli alti e forti, parliamo male degli altri e usiamo mezzucci che non portano da nessuna parte… se non succede un miracolo i trent’anni senza un campione vero sono destinati ad allungarsi di parecchio…”

    Io invece spero che il campione o la campionessa sia molto vicina a noi, anzi che sia tra noi. :-)

    Gus.

  186. Elettra scrive:

    Stefano
    si lei ha già vinto.
    Poi standoci in mezzo sono certa che troverà la sua strada, che sia il professionismo oppure qualcosa di collegato.
    Ora è intrippatissima con la psicologia grazie alla mind room e l’anatomia grazie agli infortuni.
    Per quanto riguarda il mio inglese fai bene a correggermi sono un somaro.

    Federico
    Hai ragione, per lei al momento è importante imparare e poi parte dal presupposto che se sei forte inevitabilmente vincerai, ma se non hai le qualità avrai avuto almeno il coraggio di scoprirlo e non vivrai di rimpianti.
    Lei è molto contenta perchè è circondata da persone molto positive ed appassionate, ma che soprattutto apprezzano il suo impegno.

  187. federico di carlo scrive:

    x Andrew,
    le incomprensioni nello scrivere sono molto più frequenti che nel parlato, può darsi effettivamente che io non abbia capito il tuo messaggio e le tue intenzioni e me ne scuso :-).
    Il mio post precedente è dovuto al fatto che avrei molte, moltissime cose da dire sull’uso dell’inglese ma non lo faccio primo perchè non mi va di fare lo “sborone” (come si dice a Bologna) e poi perchè un blog di tennis, secondo me, non è il luogo adatto per lezioni di glottologia.

  188. stefano grazia scrive:

    ma voi siete tutti suonati e dietrologi a prescindere…io ho notato un errore (o meglio quel che credevo un errore!) in una parola tecnica di inglese e l’ho fatto notare pensando di fare cosa giusta non per fare lo sborone visto che son di Bologna (anche tu Federico?) e pensando che su un Blog siam al di sopra di queste cose…l’appunto di Andrew anziche’ offendermi mi ha fatto pensare e sono andato a controllare e con mio grande stupore ho scoperto che sul Bollettieri Handbook si parla proprio di CLOSED STANCE e quindi…ho perso una ottima occasione di star zitto? no, ho pisciato sicuramente fuori dal vaso ma in realta’ il mio errore ha permesso a chi di voi e’ come me di correggermi…Confermo invece che quel che in italia viene chiamata closeD Bollettieri la chiama Neutral (ma questo era semplicemente un sofismo)…
    QUINDI CHIEDO SCUSA A TUTTI,soprattutto a Federico che comunque mi sembrava avesse colto il senso del mio intervento, HO DETTO IN BUONA FEDE UNA SOLENNE CAPRATA (e dire che mi vanto di scrivere inglese, dieci volte meglio di come lo parlo, cento volte meglio che pronunciarlo …grazie alla mia cadenza bolognese) tanto e’ che spesso chi mi sente parlare si meraviglia invece delle mie lettere … ma niente scuse: Che penitenza mi tocca? (Su lose e loose invece avevo ragione io) … Per esempio, ogni tanto vedo scritto Menthal…In realta’ si scrive Mental… Ora se uno fa questo errore in italiano e’ evidente che e’ un errore di battitura, se lo fa per una parola inglese ‘potrebbe’ essere un errore e basta…Perche’ non farglielo notare? Per paura che si offenda? Ma se io faccio un errore mi offendo se non me lo fate notare perche’ potreste pensare che io mi offenda…
    E se io correggo sbagliando, ditemi pure che secondo voi io sto dicendo una stronzata… Certo, un po’ di credibilita’ l’ho persa, ma come diceva Andrea Mingardi ‘nessuno siam perfetti, ciascuno abbiamo i suoi difetti’

  189. andrew scrive:

    nah…secondo me Federico ancora non ha capito quello che, almeno io, intendo lo spirito del blog o di questo blog in particolare.

    Siamo tutti SBORONI o FENOMENI: per convenzione, per gioco, perché i veri fenomeni ti danno del fenomeno, perché un po’ sboroni lo siamo in fondo un po’ tutti.

    Però, questo è il punto, CHI SA QUALCOSA O HA QUALCOSA DA DIRE, LO DICA, sarà sempre ben accetto.

    ad esempio, si dice “pedanteria” e non “pedantismo”…capito andrew…

  190. Federico Di Carlo scrive:

    x Something blue,
    come ho gia scritto ad Andrew, non è facile capire le intenzioni da un post. Ed è ancora più facile fraintendere. Ironia e sarcasmo non sono facili da decifrare in un post lungo 7 parole. Credo comunque nella tua buona fede.
    X Stefano
    Non sono di Bologna, tu non ci crederai eppure, guarda un po il caso, illo tempore ho conseguito i miei studi in Lingue proprio all’università di Bologna…….
    x madmax
    Sei passato indenne al controllo della Guarduia di Finanza all’aeroporto con il caviale nero o dobbiamo pagare la cauzione per farti uscire di galera? ;-)

  191. Federico Di Carlo scrive:

    Ho capito Andrew, il tuo è un invito a leggere i vari post ed interagire nel blog con un po di autoironia. In linea di principio sono d’accordo con te. C’è però un ma. Io sono un tecnico ed i post a cui rispondo di tanto in tanto mi sembrano essere scritti da persone accorate che tengono veramente al tennis ed hai propri figli e vogliono fare le cose sul serio. Non fa parte di me rispondere a quesiti seri con superficialità e leggerezza. E’ più forte di me.

  192. Federico Di Carlo scrive:

    X Elettra,
    quello che scrivi va nella direzione giusta. Sei adesso giunta in una fase cruciale: devi cercare di capire 2 cose: 1) chiedi ad un tecnico capace ed onesto a quali risultati può ambire realisticamente tua figlia; 2)Se la risposta del tecnico è che le possibilità sono buone devi sederti e parlare seriamente con lei e capire esattamente quali sono le sue aspettative nel tennis e verificare a quali sacrifici è disposta pur di arrivare. A quel punto sta anche a te, come mamma, prendere la decisione se sei disposta a far sacrifici pur di assecondare tua figlia nelle sue aspirazioni tennistiche. E’ un onere grande, lo so. E’ la croce (ma anche la delizia, vero?) dei genitori che hanno i figli che giocano seriamente a tennis.

  193. Mauro scrive:

    Federico, sono abbastanza d’accordo con te sull’importanza nel match di porsi continuamente la domanda, come posso batterlo? a 10 anni, primo anno under 12, non credi che debba prima sviluppare con continuità un gioco aggresivo a prescindere dal risultato?
    Per esempio, mia figlia tira una seconda palla che considerata l’età è molto buona, però ciò gli comporta qualche doppio fallo di troppo, cerca di chiudere il punto appena vede una palla da attaccare, ma anche questo gli fa fare qualche errore di troppo, scende a rete quando è possibile, ma basta mezzo pallonetto per saltarla è alta solo 1,42. non è forse meglio continuare con queste attitudini anche se gli faranno perdere qualche partita? Crediimi è una vera domanda , ho molti dubbi in merito.
    Per quanto riguarda le classifiche invece credo siano molto indicative, certo esistono le eccezioni, ne abbiamo anche una qui nel blog, la figlia di Max probabilmente vale gia una classifica da 4,3 ed è una nc per gli infortuni che già conosciamo. infatti, credo che con il sistema del più o meno uno siano attendibili, ovvero una 4,4 può essere realmente una 4,5 od una 4.3, un 3,2 puo essere un 3.1 o un 3,4, ma siamo lì.

  194. madmax scrive:

    ciao ragazzi sono tornato…

    federico tutto tranquillo ma a me hanno detto che ogni persona può portarne un tot (non ricordo se 100 o 200 gr) e noi eravamo in quattro con solo un paio di barattolini… perciò niente cauzione

    ma cos’è visto che io sono felice e quindi tranquillo volete per forza fare cagnare?? vogliamoci bene…

    gus.. al fatto che ti sono piaciuti i miei racconti da riga… per il resto invece è u po’ presto anche solo per pensarlo però grazie lo stesso per il pensiero che ovviamente estendiamo a tutti gli altri “figli” del blog..

    le ultime da riga sono che reitano (un ragazzo di torino) ha vinto il consolation e la coppia gardella/procacci (anche loro dello sporting di torino) il torneo di doppio femminile…

  195. madmax scrive:

    mauro mettiti in testa che le classifiche non contano proprio nulla.. lascia stare il caso specifico di mia figlia che non ha giocato ma basta che uno al posto di fare attività nazionale segue il circuito ET e punti non ne prende.. e poi c’è anche il discorso delle regioni e dei tornei che fai come ad esempio la differenza di punti che danno un torneo under ed uno di quarta dove ci sono gli adulti…

    per quanto riguarda il gioco offensivo hai perfettamente ragione il punto è che il gioco aggressivo è più difficile e dispendioso per cui per attuarlo devi essere più bravo e meglio preparato… infatti quando si dice che con il giocando in modo aggressivo si perde è si vero solo in parte e questo accade proprio perchè è più difficile ma se sei bravo vinci lo stesso… a riga tutte le quattro semifinaliste spingevano su ogni palla il fatto è che non sbagliavano nel al terzo ne al quarto colpo…
    infatti il giocare match con atlete di alto livello serve soprattutto a capire che se aspetti l’errore dell’avversario fai tempo a morire e l’unica arma che si ha è l’attaccare per primo fin dai primi colpi (siano il servizio che la risposta) ed alla prima occasione che l’avversario ti da.. è evidente perciò che devi in primis avere un gran servizio, un’ottima seconda (per non farsi aggredire), una risposta aggressiva ed un gioco valido d’attacco, in poche parole quello che pochi dei nostri giocatori hanno…

  196. something blue scrive:

    Grazie Federico, sono contenta che ci siamo chiariti, Il tuo contributo è un interessante arricchimento anche per chi non ha figli che giocano ma, semplicemente, amano il gioco, come me.

  197. Elettra scrive:

    Mauro
    per esperienza personale vale la pena assecondarla nel suo gioco ed avere la pazienza di costruirle quei colpi che sbaglia curando bene anche l’atletica. .
    Nei tornei che gioca tua figlia rendono molto di più quelle che la tirano di là e basta, ma è un fatto momentaneo poi spariscono.
    Se gioca nei tornei di IV acon adulte che magari non hanno scuola ma sono abituate a quelle eterne partite tra donne al circolo è facile che si annoi e sbagli per quello, per lei il tennis è un’altra cosa e deve imparare a giocarci, oltre al fatto che dovrà imparare a leggere i rimbalzi di palle sporchissime come quei bei rovesci da salumiere.
    Le classifiche sono assolutamente relative, dipensono da che tornei hai fatto e con chi hai giocato, oltre che dalle regioni.
    L’anno scorso ad un open mia figlia ha giocato con una 4.2 che ha vinto il torneo dei III e perso al terzo turno di quello dei II.

  198. federico di carlo scrive:

    Mauro,
    i giocatori di tennis devono essere in grado di fare tutto: attaccare, difendere, parare ed offendere (usando un gergo schermistico). Queste cose però si apprendono e ci si lavora su in allenamento. In partita quello che conta è il risultato. Una caratteristica fondamentale dei grandi campioni è che sanno adattare il proprio gioco a quello degli avversari. Devi anche pensare che non sempre tutte le cose vanno per il verso giusto durante una partita. Se non sei in giornata buona che fai? I campioni alla fine della partita parlano non a caso di “sensazioni” che hanno sentito quando sono scesi in campo. I pro giocano e si considerano come i vecchi motori diesel aspirati. Badano a tenere i propri turni di servizio nei primi tre o 4 giochi. Cercano di entrare a regime gradualmente. Se i pro hanno bisogno di farlo gradatamente, un bambino di 10 anni, a maggior ragione deve capire che la partita di tennis è come una partita di scacchi. Non è che conoscendo lo scacco al barbiere ti fa vincere tutte le partite di scacchi. Perdere una partita di tennis, quando avresti potuta vincere sortisce un effetto molto peggiore che non essere in grado -a prescindere- di effettuare il proprio gioco. Sei sicuro che tuo figlio a 10 anni è in grado di poter capire che sta perdendo una partita perchè in futuro ne potrebbe avere dei vantaggi? Io penso che a lui interessi vincere subito e non perdere in prospettiva di….. I bambini/e sono per natura egoisti e sono assai demotivati dalle sconfitte.
    Perdere la partita ci sta. Uno vince e l’altro perde. Ma perdere quando si potrebbe -o si ha le potenzialita per- vincere è dis-educativo e controproducente.

    X madmax
    ti hanno informato male. Lo storione è considerato da circa un anno animale protetto. E’ proibito portare a casa anche 1 solo grammo di caviale nero. Sei stato fortunato che non ti ha fermato la finanza all’arrivo. E’ anche probabile che invece del caviale ti abbiano venduto quello che in russo si chiama “icrà”. E’ una specie di caviale che fanno con pesci di allevamento ed in cui mettono conservanti.
    Se avrai notato, nel duty free vendono soltanto caviale rosso.

  199. Gus scrive:

    Ciao Max, grazie per averci raccontato la tua esperienza in terra straniera. Sarebbe interessante leggerne altre anche da altri compagni di avventura.

    Per il futuro: ho già detto che sarebbe bellissimo avere un italiano/a nei primi dieci giocatori del mondo. Ma, come ho già detto, sarei ancora più contento se fosse uno di voi (di “noi” non posso dirlo perché mia figlia gioca a pallavolo) perché insomma mi sentirei più coinvolto, là sugli spalti a fare il tifo mi sentirei quasi uno “zio”. Io mi permetto di dire comunque che qualsiasi cosa sarà dei vostri figli (non so della mia) saranno ragazzi e ragazze fieri di aver avuto dei genitori che hanno creduto e investito nelle loro potenzialità, che hanno condiviso molto in termini di relazione sia qualitativa che quantitativa e alla fine tutto questo è molto più importante del resto.

    Gus.

  200. Mauro scrive:

    Grazie per i consigli Elettra.

  201. Mauro scrive:

    In effetti l’ultima ragazza che ha incontrato, aveva un rovescio ad una mano che era un misto tra essere piatto e tagliato, lei era destra e partiva verso la sinistra, una sorta di rovescio anomalo (non come il back che esce frontale e poi nel rimbalzo gira, questo usciva subito dalla racchetta a sinistra) se si riesce a standardizzarlo ed insegnarlo, diventa un colpo micidiale, almeno a certi livelli.
    Riflessione: siamo sicuri che i colpi siano già stati tutti inventati?

  202. Elettra scrive:

    Federico
    Normalmente chi arriva in accademia all’età di mia figlia ha già dei punti fermi avendo lavorato molto prima,noi no.
    Nel senso che chi ha visto mia figlia non è in grado di esprimere un giudizio sul livello raggiungibile, ha dei difetti tecnici applichi una correzione e lei lo fa e cresce velocemente anche dal punto di vista atletico, non sono valutabili i margini.
    In tre mesi con uno stop di tre settimane è un altro giocatore, ma fino a quando potrà crecere fisicamente, atleticamente e tecnicamente?
    Da Mouratoglou ci hanno detto che con quel carattere e quelle caratteristiche se lei vuole può farlo, perchè non ha limiti evidenti.
    E’ molto detrminata e molto dedicata e le piace molto giocare a tennis, ma in realtà non sappiamo se le piacerà fare quel tipo di vita perchè non ha idea di come possa funzionare sul serio.
    Per noi non è stata una decisione semplice perchè il fatto che non viva più con me è un grosso sacrificio e mio marito si è trasferito con il lavoro per non lasciarla da sola, per cui al momento la famiglia è divisa e si riunisce solo il fine settimana.
    E’ difficile capire il nostro punto di vista non lo abbiamo cercato ci è capitato ed abbiamo deciso così solo perchè era molto infelice e non siamo riusciti a distoglierla, l’accordo è quello di provarci seriamente fino al punto di avere le idee chiare e poi trarre le conclusioni senza trascurare lo studio.
    Per cui come vedi Marta è un caso unico.

  203. federico di carlo scrive:

    x Gus
    “Io mi permetto di dire comunque che qualsiasi cosa sarà dei vostri figli (non so della mia) saranno ragazzi e ragazze fieri di aver avuto dei genitori che hanno creduto e investito nelle loro potenzialità, che hanno condiviso molto in termini di relazione sia qualitativa che quantitativa e alla fine tutto questo è molto più importante del resto.”
    Condivido al 100%

    x Mauro
    I cambiamenti di superficie, attrezzi, palline, materiale umano (maggiore altezza e forza) e finanche le regole, impongono un aggiornamento costante e continuo da tutti i punti di vista. Sicuramente nuovi modi di colpire la pallina verranno fuori, come è già avvenuto in passato e come sempre accadrà in futuro. Qui, per esempio, butto una pietra: potresti immaginare che effetto devastante se un tipo come Karlovic eseguisse dall’alto dei suoi 2 metri un servizio al salto (come lo si esegue nella pallavolo)?

  204. federico di carlo scrive:

    X Elettra,
    un coach di tennis vede ed ha a che fare con giocatori di tennis ogni giorno. Deve essere comunque in grado di poter fare valutazioni e previsioni. Se non è in grado di farlo è come un guidatore che si mette al volante ma non sa quanta benzina ha in serbatoio e neppure quale meta può raggiungere. In questo modo non è in grado ne di programmare ne di organizzare. E’ comunque, se non altro, un atto dovuto verso i genitori(che fanno sacrifici e spendono soldi) e verso tua figlia (che potrebbe andare incontro a delusioni).
    Ti consiglio anche di farla parlare con qualche altra giovane tennista che questo tipo di vita lo sta già facendo per verificare quale sia la sua motivazione e se è decisa a portarla avanti. Come reagisce al fatto che non vede i suoi genitori e che per questo motivo anche i genitori non vivono insieme per parte della settimana?

  205. Pinot scrive:

    x federico
    * giocatori di tennis devono essere in grado di fare tutto: attaccare, difendere, parare ed offendere (usando un gergo schermistico). Queste cose però si apprendono e ci si lavora su in allenamento*

    Da due mesi partecipa, con discreto profitto, a campionati provinciali e regionali under 10.
    A 9 anni, tra un mese, è corretto introdurre elementi di strategie e di tattica di gioco?

  206. stefano grazia scrive:

    Domanda Trabocchetto per Federico Di Carlo: Come vedi i rapporti fra Genitori Appassionati e Coaches? (e’ un argomento ovviamente a lungo dibattuto ed e’ anzi la scintilla che diede il via al tutto, il Big Bang del nostro subblog…La conclusione a cui noi siamo arrivati, banale finche’ si vuole ma solo fino a un certo punto e comunque non sempre compresa appieno dai nostri critici, e’ che ci sono Coaches e Coaches e Genitori e Genitori)

  207. federico di carlo scrive:

    x Pinot,
    io sono uno di quelli che non crede all’utilità del cesto se non limitata ai primissimi passi nel tennis. In partita non ci sarà nessun giocatore a tirare palle da un cesto……… L’allenamento deve simulare situazioni di gioco reali il più possibile. Una partita di tennis è fatta di strategia e di tattica. Se tuo figlio deve fare campionati regionali e provinciali perchè dare al suo avversario il vantaggio di esserne digiuno?

  208. nicoxia scrive:

    Un mini raduno per pasqua alla vavassori,c’è qualcuno interessato.

  209. federico di carlo scrive:

    X Stefano,
    mi sembra già di aver risposto a questa domanda in uno dei primi post che ho scritto su questo blog. Io ho la possibilità di vedere le cose da entrambi i lati perchè sono sia genitore che coach. E questo non mi rende cieco ai diritti ed ai doveri di entrambi.
    Mi chiedi un’impresa titanica che in un post non è assolutamente facile assolvere pena la non completezza dell’informazione. Mi sembrano che ci siano dei diritti e dei doveri da parte di entrambi e che il processo funzioni sempre a patto che ci sia un processo di COMUNICAZIONE continua da entrambe le parti. Una cosa è sicura: i coaches hanno bisogno dei genitori ed i genitori hanno bisogno dei coaches.
    In un ipotetico lavoro di preagonistica io la vedo così: i genitori sono coloro che danno lavoro, pagano i coaches ed in quanto tali hanno il diritto di: conoscere le spese a cui andranno incontro; avere almeno un’idea dei risultati che ci si può attendere; avere una spiegazione chiara del percorso (programma) che verrà perseguito e dei tempi di attuazione; possibilità di verificare in ogni momento che quanto pattuito sia effettivamente rispettato e portato avanti;
    Convenuto ciò, i genitori hanno il dovere di non interferire nelle scelte tecniche dei coaches e di farli lavorare almeno per il tempo necessario all’ottenimento dei risultati come da programma.
    I coaches hanno il dovere di: elaborare, organizzare e svolgere per ciascun atleta un programma; hanno il dovere di seguire i ragazzi al loro meglio dedicando tempo ed attenzione ad ognuno di essi; hanno il dovere di lavorare con i ragazzi usando metodi rispettosi della persona e non trattandoli come numeri.
    I coach hanno il diritto di perseguire i loro obiettivi secondo le metodologie tecniche che ritengono più opportune ed avendo a disposizione il tempo per l’ottenimento dei risultati programmati.
    Avrai notato che in questo elenco sono più i doveri dei coaches che non i loro diritti. Mi sembra normale che chi acquista ha più diritti ad essere tutelato rispetto a chi vende.

  210. Mauro scrive:

    Federico, è vero che non c’è nessuno in partita che tira palle dal cesto, però molti coaches intervistati sull’argomento la pensano diversamente, uno tra tutti è Emilio Sanchez che somministrava e somministra migliaia di palline al cesto ai suoi allievi e dicendo che gli italiani non hanno voglia di farne aggiungendo che è uno dei motivi della supremazia spagnola.
    Castellani invece considera il cesto un ottimo ausilio ma lontano dalle partite ufficiali.
    Ma poi scusa, è più facile colpire una palla molle (tipo cesto) o appoggiarsi ad una palla tesa dell’avversario?
    Io credo sia più facile appoggiarsi, in una palla che rimbalza lenta devi fare tutto tu il lavoro essere tecnicamente ben impostato e velocizzare molto bene la testa della racchetta.
    Sul servizio al salto, per ora non è concesso dai regolamenti.

  211. Mauro scrive:

    Nicoxia, in quel periodo non c’e Max.

  212. Jho scrive:

    Federico

    considerando che trovo molto interessante quello che dici e non ho il piacere di sapere chi sei (forse l’hai gia’ detto o magari lo sanno tutti meno io) posso saperne di piu’ su di te ?
    Ho capito che sei un coach se non sbaglio .. (sempre se ti va’ ovviamente)

    Saluti

  213. federico di carlo scrive:

    Mauro,
    in una partita le palline che dovrai rimandare dall’altra parte non ti arrivano dal centro di quella che di solito si suole definire “T”, quella che una volta si chiamava “la terra di nessuno”. Le palline devono essere colpite dal “feeder” o dai feeders dal fondo del campo ed ancora meglio se diagonalmente. In questo modo il coach ha il modo anche di poter dare alle palle spin diversi. Infatti nel tennis moderno troverai sempre meno avversari che ti tirano palle lente o tese senza spin (in breve, che giocano piatto). Colpendo le palle da fondo campo l’allenatore riesce a rendersi conto meglio dei tempi di riposizionamento nel campo del tennista tra un colpo e l’altro. Un giocatore quando colpisce la pallina in verità osserva anche la posizione dell’avversario (visione tridimensionale)e ne tiene conto nell’indirizzare il suo colpo. La posizione fissa dell’insegnante sulla T non permette lo sviluppo ideale di questa capacità che è molto importante. Ripeto: più le condizioni di allenamento riproducono le situazioni di gioco reale e meglio è. E’ fondamentale invece, a mio parere: 1) spiegare preventivamente lo scopo dell’esercizio ai tennisti; 2) strutturare l’esercizio come una tattica di gioco ad una situazione reale; 3) ripetere l’esercizio fino a quando non diventa un’abitudine motoria eseguita perfettamente; 4) rivedere l’esercizio su video; 5)visualizzare l’esercizio come uno schema di gioco ed immagazzinarlo nella memoria

  214. nicoxia scrive:

    Max dovrebbe tornare il 12,augurandogli la finale,pasqua finisce il15.Federico,secondo me il cesto serve moltissimo per far propri i micromovimenti di ogni singolo colpo,è chiaro che se dai per scontato che l’allievo li abbia già assimilati tutti,hai ragione a proseguire il lavoro sulle situazioni,ma penso che il cervello dei ragazzi ha un tempo per ogni cosa,nei vari studi effetuati hanno anche dato delle date dei vari apprendimenti,poi tutto è possibile.

  215. stefano grazia scrive:

    Forse bisognerebbe sempre distinguere l’uso del cesto prima e dopo i 12-14 anni e lo scopo che se ne fa. Negli stessi video di Sartori si fa uso di ‘palle morte’ dal cesto con handfeeding per Seppi & Co, lo stesso Todd Martin dice di aver usato l’handfeeding per correggere il dritto di Mardi Fish e Robert Langsdorp usa sempre il cesto e lo ha usato con la Austin, con sampras, con la Myskina e con la Sharapova e infine lo usano da Bollettieri…Ovviamente est modus in rebus e dipende dagli obiettivi (handfeeding e palle morte,cesto dalla T e dal fondo, ball machine, palle vive)finalità e credo che le cose possano e debbano essere utilizzate a seconda di quel che si vuol fare e che dipenda dalla tua intelligenza l’essere un’integralista dell’una o dell’altra corrente di pensiero.

  216. madmax scrive:

    ciao nico… io il ritorno l’ho fissato il 9 poi vedremo….

    come ben sai il sorteggio è totale e perciò al primo turno (anche di quali) ti può capitare chiunque cosideriamo sempre che alessia è un fine ottobre ‘98…

    oltretutto a maglie si gioca outdoor sulla terra che per chi gioca sempre ricercando il punto (e soprattutto quando gli avversari non faranno lo stesso) non è certo un vantaggio perciò … in accademia poi tutto l’inverno si sono allenati sul veloce al coperto ed a riga lo stesso..

    speriamo nel bel tempo così potrà allenearsi un po’ all’aperto e sulla terra, anche se come ben sai il nostro obbiettivo non è certo maglie (e nessun altro torneo giovanile) ma una sua crescita costante la quale passa certamente anche da allenamenti e match su superfici e con giocatrici differenti.. infatti questo è l’unico vero motivo della partecipazione al torneo..

    a dirla tutta con il senno del poi (ma ormai ho gia prenotato tutto) non sarei nemmeno andato perchè tra le quali che cominiciano il 4, il dover firmare il 3 o il 4 mattina con conseguente partenza la sera tardi o la mattina presto (i voli erano la sera all 9 o la mattina alle 6 perciò parto il 2) e l’auto a noleggio, il costo che ne è venuto fuori è enorme e sproporzionato se si considera la relativa importanza di un torneo a questa età .. in più avendo dovuto cambiare la data del volo ed avendo dovuto portare con noi l’altro figlio (quindi un’altra camera) il prezzo è lievitato ancora, perciò… in pratica spendo il doppio di quello che ho speso per andare a riga, immagina se mi devo fermare oltre il 9… speriamo almeno nel bel tempo così andremo al mare e la faremo diventare una vacanza…

    detto questo questo voglio dire che potrebbe benissimo esserci il tempo per una full immersion di una settimana soprattutto considerando che se anche arrivassi uno o due giorni dopo cambierebbe poco, l’importante è che i vs figli si allenino e comunque vi fareste compagnia..

  217. madmax scrive:

    riguardo al cesto…

    effettivamente se prima si è lavorato bene oltre i 12 anni il cesto (a meno che venga usato come diceva federico simulando situazioni di gioco) comincia a perdere un po’ di senso ma visto che chi ha lavorato bene prima sono in pochi, almeno fino ai 14 può servire.. dopodichè come dice giustamente stefano è fondamentale l’uso che se ne fa poichè ritengo basilare l’obbiettivo ed il contenuto di un esercizio e non tanto il come… anzi più variazioni ci sono è più attenzione si riceverà dai ragazzi fermo restando che poi per alcune cose è indispensabile la palla viva…

    ma alla fine si torna sempre sullo stesso discorso e cioè che tutto fa brodo perciò più si riempie il serbatoio e più si arriva lontano… sembra banale ma non lo è…

  218. Elettra scrive:

    Federico
    forse ho capito male quello che mi chiedevi.
    Marta può aspirare al professionismo altrimenti non la avremmo lasciata in accademia, ma non è possibile, per il momento, stabilire a che livello.
    Lei è un caso un po’ atipico, a novembre aveva la testa ed il modo di interpretare il match di un seconda pur non avendo nessuna nozione di tattica, la tecnica di un 4.3 e le gambe di un 4.5.
    Arrivati in Accademia abbiamo fatto presente quello che pensavamo, ma la cosa poteva risultare sospetta, nel senso che spesso i genitori tendono a nascondere i limiti sostenendo che il figlio gioca da poco.
    Nella settimana di test si sono accorti che effettivamente le cose stavano come avevamo detto e che aveva dei buoni margini di miglioramento.
    Non avendo però ultimato lo sviluppo, non era possibile stabilire quale sarebbe statala sua crescita fisica e muscolare, la cosa buona è che partiva praticamente da zero.
    Dal punto di vista tecnico pare in grado di migliorare molto velocemente e sta eliminando i difetti.
    Dal mese di aprile dell’anno scorso non gioca un torneo per cui anche da quel punto di vista dovrà essere valutata, posto che aveva smesso perchè a causa dei problemi personali con il suo coach era diventata insicura e troppo ansiosa.
    Le altre sono preoccupazioni da mamma, nel senso che lei per ora è molto determinata, contenta e disposta a lavorare duro, ma vedendola sempre come la mia bambina faccio fatica a pensare che abbia una visione da adulta della cosa, piuttosto che romantica.
    E’ a contatto con molti giocatori, alcuni anche molto forti ed in particolare c’è una ragazza di 19 anni che è un pò il suo punto di riferimento, sia per la qualità del suo gioco, sia per la serietà, ed è molto carina con lei.
    Il fatto di stare fuori casa è una nostra preoccupazione non sua, lei è contenta ed è anche molto affettuosa, figurati che il padre è stato via tre giorni per lavoro e lei è stata in casa da sola cucinando ed andando a scuola.

  219. giogas scrive:

    x something blue. Puoi avere risposta se hai la possibilità di leggere il mio contributo presente nella seconda puntata del blog. Ti ringrazio.

  220. Federico Di Carlo scrive:

    X Nicoxia e per Mauro,
    l’uso o non uso del cesto è una questione di dinamica evolutiva dell’apprendimento. Non si tratta di essere integralisti, possibilisti etc…….
    Nick Bollettieri, citato da Stefano, sostiene che tutto si apprende nel tennis entro l’età di 12 anni. Il nostro cervello funziona in questo modo: fino ad i dodici anni apprendiamo (o meglio “assorbiamo”) per esempio (e non parlo solo di tennis). Dai dodici anni in poi impariamo ( o tentiamo di farlo al meglio) per logica. Tutto ciò va di pari passo con lo sviluppo psico percettivo. Quanto più si è giovani e tanto più si apprende per istinto. Quanto più si va avanti con l’età e tanto più si apprende per ragionamento. Può aver senso far fare il cesto anche ad un pro per fargli analizzare e correggere la sua biomeccanica; farlo fare ad un under 12 non ha senso. E’ meglio dare situazioni complesse, di gioco reale in cui si mette a fuoco il “cosa”, il risultato ultimo dell’esercizio, e non il “come” ossia l’analisi del processo.
    X Elettra
    adesso ho più chiara la situazione. Le premesse ci sono tutte affinchè tua figlia possa giocare le sue carte per tentare l’accesso al tennis pro. Se è ciò che vuole, mi auguro veramente che ci possa riuscire. Il lavoro paga nella maggior parte dei casi. Ti consiglio di vivere la situazione con più relax e meno apprensione. I figli devono prendere la loro strada e mi sembra proprio di poter dire, da quanto scrivi, che tua figlia è una persona estremamente responsabile, dedicata e con la testa sopra alle spalle. Complimenti per l’educazione ed i valori che le avete dato.
    x Jho
    mi fa piacere che i miei commenti suscitino il tuo interesse. A dire la verità ciò che si sa di me nel blog può essere stato intuito da alcuni per alcune mie frasi ma nessuno sa esattamente cosa io faccia. Allo stesso modo io ho potuto intuire chi sono gli altri componenti del blog attraverso i loro post ma non so esattamente chi siano e di cosa si occupino. Un blog è anche bello per questo, no? Ti dirò semplicemente che partecipo al blog in qualità di coach e che mi sono fatto molta esperienza di insegnamento del tennis a tutti i livelli all’estero.

  221. Gus scrive:

    Un minimo di tennis reale. Federer è ulteriormente ingrassato (e quindi a supporto delle tesi che ormai anche lui senza voglia di allenarsi, di sacrificarsi e di mettersi ancora in gioco non è più al livello degli anni scorsi.

    Il punteggio potrebbe sembrare discreto, ma il primo 6-3 è cmq con doppio break e poi 6-1 al terzo.

    Testa, testa, testa.

    Gus.

  222. Roberto Commentucci scrive:

    Posto anche qua una cosa che ho scritto nel topic di politica federale:

    A proposito di campionati a squadre, di circoli e della loro inadeguatezza a crescere giocatori professionisti.

    Oggi ho scoperto due fattarelli che vi voglio raccontare:

    amo molto girare per i tornei future e guardare i nostri giovani.

    Al Real Sporting Club questa settimana si sta giocando un ITF da 10.000 dollari. Nella prima semifinale era impegnato il napoletano Enrico Fioravante, classe ‘90, classificato 1100 e rotti del mondo, che ha superato tre turni di qualificazione, tre di main draw ed è arrivato stanco al match di oggi, cedendo nettamente ad un coetaneo argentino di buona tecnica, Federico Del Bonis. Ho pensato, va beh, bel torneo, e poi con la semi si è guadagnato lo special exempt del successivo ITF romano da 10.000 dollari, organizzato dal CT Eur (oggi sono iniziate le qualificazioni).
    Magari senza la fatica delle quali il ragazzo, che è in crescita, centra un altro buon piazzamento, e raggranella punti preziosi.

    Nemmeno per idea. Fioravante non aveva potuto iscriversi al torneo del CT Eur, perché domani sarà impegnato nella serie B con il suo club. E quindi niente special exempt (che si era guadagnato sul campo). Settimana persa, si riparte (dalle quali) dal prossimo torneo ITF, quello di Viterbo.

    Poche ore dopo, al CT Eur, il romano Andrea Stucchi, classe ‘91, ex vicecampione europeo under 16, ancora senza punti Atp, ma sicuro talento, nel secondo turno di quali gioca un match leonino e si impone 64 al terzo, dopo 3 ore di lotta in un clima polare, contro il francese Frayssinoux, n. 900 del mondo. Domani si giocherà l’accesso al main draw. Parlando con il padre, scopro che Andrea, che gioca la B per il Parioli, ha potuto giocare il torneo grazie alla comprensione dei tecnici del Parioli, che hanno deciso di non convocarlo per il match a squadre. La cosa fa onore al circolo romano, che storicamente dedica attenzione ai giovani, ma è il sistema nel suo complesso che non funziona.

    Come fanno i nostri giovani a crescere in classifica e a fare esperienza se devono programmarsi a tozzi e a bocconi, fra una qualificazione da superare e una tirannica gara a squadre da giocare?

    Viene quasi invidia per quell’argentino che ho visto oggi dominare Fioravante: è già 600 del mondo, ha già vinto un future in carriera, non ha un soldo in tasca, ma fa il professionista a tutti gli effetti. Nel suo paese i club non hanno i soldi per le coppe a squadre. Ma almeno i giocatori non hanno né alibi, né fastidi. Si buttano nell’arena, e spesso domano le belve.

    Insomma, io non riesco a capire per quale motivo i giovani spagnoli e i loro coach trovano degli sponsor che consentono loro di tentare la scalata al ranking mondiale mentre i nostri per rimediare due lire e finanziare quel po’ di attività internazionale sono costretti a fare queste autentiche marchette (scusate il termine) nelle gare a squadre, che sono deleterie per il loro sviluppo tecnico. In questo modo, bruciamo decine di talenti. E tra un paio d’anni… via, tutti a giocare gli Open, per la felicità dei circoli organizzatori.

    Altro che scegliere tra Russo e Binaghi.

    Stasera sono molto vicino alle posizioni di andrew, signori miei. Bisogna separare, all’interno della Federazione, l’anima ricreativa, incentrata sui circoli, da quella agonistica. E dare peso politico alla seconda.

  223. Diego1 scrive:

    @Elettra
    Scusami ma con le caratteristiche che hai descritto di tua figlia ,che e’sicuramente una brava ragazza, ma che abbia delle possibilita’ di arrivare pro e’ come vincere all’enalotto. Tutti i ragazzi e le ragazze che fanno piu’ o meno agonismo sognano di diventare dei campioni ma la realta’ e’ sempre molto diversa.
    All’eta’ di tua figlia (se non sbaglio 15 anni) devi essere almeno tra le prime italiane ed a livello europeo (tipo la Trevisan che qui qualcuno ha avuto addirittura il coraggio di criticare) per avere qualche possibilita’di arrivare pro.
    Il fatto di avere una buona visione di gioco e dei buoni margini di miglioramento non sono assolutamente sufficienti , tanto meno il fatto che abbia iniziato ad allenarsi bene in accademia solo da poco tempo.
    Il gap (in termini di partite,tornei internazionali e quindi bagaglio di esperienza) con le sue coetanee e’ ormai incolmabile e mi meraviglio che nessun addetto ai lavori ti dica questo.
    E’ ovvio che con le sue caratteristiche possa diventare una brava seconda categoria , sta a lei e a voi giudicare se per raggiungere questo obbiettivo valga la pena di fare questi sacrifici.

  224. stefano grazia scrive:

    Diego1: quali sacrifici? Per Marta/Clitennestra è evidente che non sono sacrifici: sta facendo quello che più le piace e sta perfino crescendo come persona … Mi ricorda un campione sportivo, purtroppo non mi ricordo più chi, un olimpionico di ginnastica (Chechi, forse?) a cui chiedevano se non gli era costato rinunciare all’infanzia, fare tutti queisacrifici …E lui appunto rispondeva: quali sacrifici? Io facevo quel che mi piaceva…

  225. nicoxia scrive:

    Diego,se vale dentro 10 volte più di altri 8 volte le ha perse,per me vale sempre il doppio.Non svilupperà il massimo del suo genio,ma sempre genio rimane.Federico è possibile, fare entrambe le cose.Max,organizza anche solo 3 giorni,tennis vavassori se possibile un giorno Catizzone.

  226. stefano grazia scrive:

    Federico: partendo dalla tua premessa,corretta,che Bollettieri (attaverso i guru dello Strategy Zone Lance luciani e Josè Lambert) dice che tutto quello che devi imparare lo impari prima dei 12 anni, mi aspettavo una conclusione diversa, perchè credimi da Bollettieri il Cesto lo si usa ancora parecchio. E l’hanno usato parecchio anche con Nicholas che dal 2004 ha frequentato l’Academy 2 volte all’anno per periodi di 2-3 settimane, l’estate scorsa anche 6. Per imparare i colpi e il footwork descritti nel DVD Box The Strategy zone e per fare il cosiddetto ‘cleaning’ ogni volta che si ritornava. Poi è vero che vengono introdotti precocemente i patterns con la palla viva e i punti con drills agli 11 e con la messa in campo della pallina da parte del coach.
    Io il Cesto l’ho dovuto usare PER CAUSE DI FORZA MAGGIORE non essendo, nè io nè mia moglie,così bravi da poter sostenere sempre il palleggio come potrebbe farlo un bravo coach ed è anche per questo che io mi ero inventato molti esercizi con le palle morte scoprendo poi che anche altri, alla stessa Bollettieri, li facevano e scoprendo poi nel video di Sartori e Ceragioli,che li usavano anche con i Pro. Per due anni, gli ultimi due in Angola, abbiamo iniziato quasi tutti gli allenamenti con una o due ore di cesti spesso handfeeding, completando una routine certo noiosa che però ha portato,credo, ad ottimi risultati. Ovviamente poi passavamo alle palle vive, ai patterns, al match play. Ora che ha 12 anni il cesto lo usiamo (usavamo?) solo una volta o due a settimana per fare il cleaning: angoli stretti dalla T,rovescio con la sinistra, a una mano, a due mani, slice, alternando, etc etc e poi da fondo, 12 balls drills, avanti-indietro, e blahblahblah). Credo che si possa parlare di ‘Richiami’ e che comunque devono poi essere seguiti da palle vive.
    Comunque capisco il concetto espresso da Federico (ed era lo stesso espresso da Enzo Lo Iacono) ma ribadisco che secondo me l’integralismo assoluto è sbagliato di per sè: io comunque ho dovuto arrangiarmi in un certo modo e ho sempre cercato di alternare trovandomi poi dei palleggiatori locali per fargli fare consistency.

  227. Mauro scrive:

    Diego1, Edipo il papà di Marta aveva detto, mia figlia non sta inseguendo un sogno, lo sta vivendo.
    Credo che questo sia esaustivo e spieghi tutto, io sono concorde, nella vita è vero che devi avere degli obiettivi, ma quello che poi conta alla fine è la strada che hai percorso, quella è la vita.

  228. Mauro scrive:

    Nicoxia, potrebbe andare bene anche tutta la settimana. Vediamo se qialcun altro vorrebbe partecipare e se alla Vavassori possono organizzare mattina e sera. Max che dici?

  229. stefano grazia scrive:

    Ancora sui tests, sul fatto che bisogna interpretare e sul fatto che ci sono tests e test per dire che sei un grande atleta e test e test per dire che sei un grande tennista (della serie chi fa triathlon o pentathlon moderno o decathlon potrebbe essere un atleta superiore ma potrebbe anche non essere considerato perfetto per il tennis). Dall’intervista a Murray dopo aver sconfitto Federer a Indian wells:

    Q. When you were a kid, were you the fastest kid in your school?

    ANDY MURRAY: In a straight line, no. (Laughter.) But, I mean, since I played tennis, that was one of the things that I’ve always done very well, is have good anticipation and felt like I could chase a lot of balls down. That’s just gotten better now that I’ve got stronger. Like over 100 meters I’m okay; not great.

    Come dire che ha ragione Mad Max a dire che i 100 metri (ma anche i 20) non sono molto probanti,cosi’ come la maratona, ma ho ragione anch’io a fare quei minicircuit sui 6-7″con change of directions, ostacoli, slalom e a fare sprints sui 5-7 metri. I 10 metri li facciamo solo perche’ ci avete detto che al PIA fanno i tests su quella distanza e con le cellule fotoelettriche (mercoledi’ scorso facendolo partire un po’ lanciato, cioe’ un metro prima, il tempo manuale e’ stato di 1″76). Mentre a scuola avrebbe fatto il miglio in 6′26.

  230. Federico Di Carlo scrive:

    x Nicoxia,
    certo che che è possibile fare entrambe le cose. Tutto si può fare. Bisogna vedere però se è proficuo in termini di risultato……..

  231. madmax scrive:

    mauro e nico..

    voi ditemi cosa volete fare ed io ve la organizzo…

    mauro e stefano…

    tranquilli su tutto quello che vi accade è normale…

    oggi alessia arriva per giocare il primo quarta della sua vita e si trova una svizzera di 17 anni con il fisico tipo oprandi.. era una 4.5 ma che evidentemente valeva di più..

    cmq parte baldanzosa e va 2-0 senza mai farla vedere all’avversaria.. poi dal 2-1 40-15 fa tre doppi falli di seguito e finisce la partita.. 4-2 4-2 per l’avvversaria facendo circa una ventina di doppi falli e vincendo solo i game dove non serviva… uno si domanda com’è possibile? semplice lei aveva deciso che visto che a riga faceva ace sulla seconda doveva farlo anche qui… tutto sommato come mentalità (aggressiva, pensando cioè di uscire dal fosso affidandosi al suo colpo migliore che però deve usare stando tranquilla) mi va anche bene e credo che siano proprio quest tipo di sconfitte che per come si sviluppano possano risultare molto utili, visto che poi non ha pianto ma gli occhi lucidi li aveva… infatti voglio sperare che la prossima volta riesca ad accorgersi che scambiando vinceva quasi tutti gli scambi e quindi ok la seconda aggressiva ma non alla ivanisevic!!!

    detto questo nel primo game e quando non ha servito ha giocato molto bene comandando sempre il gioco e facendo quasi sempre il punto.. è evidente che poi andando avant,i i continui doppi falli l’hanno molto innervosita fino a che nell’ultimo game (è qui che oggi ha mollato) non chiamava più nemmeno palle fuori mezzo metro mentre si fermava dopo aver giocato un vincente sostenendo che la prima dell’avversaria era fuori mentre al contrario era buonissima tanto che l’avversaria aveva già cambiato campo…

    con questo voglio dire che a seconda dei tornei si incontrano difficoltà diverse (io l’avevo ammonita stamattina ma si sa che poi sul campo oltre ad essere diverso ci sono loro) per cui come abbiamo sempre detto i tornei bisogna giocarne di tutti i tipi..

    quelli internazionali per innalzare il proprio livello di gioco, i quarta per imparare a risolvere problematiche che normalmente non si incontrano e per capire che con la testa si possono vincere anche partite che tecnicamente non si potrebbe (come la sua avversaria di oggi) ed i tornei vicino a casa per giocare in scioltezza e provare le cose su cui si è lavorato in settimana…

    meglio se tornei come quello di oggi e cioè dei rodeo dove vincere o perdere stasera cmq sarebbe terminato e domani quindi si sarebbe potuto ricominciare con gli allenamenti.. perdendo l’abbiamo fatto già da oggi con una bella seduta di atletica…

  232. Diego1 scrive:

    @Stefano Grazia
    Al posto del cesto si puo’ usare benissimo la “sparapalle” o ball machine
    che posizionandola in diverse parti del campo allena benissimo quasi tutti i colpi a qualunque velocita’ l’unico inconveniente che dopo un po’ ci si annoia.
    Se non sbaglio tu ne hai qualcuna in possesso che pero’non funziona se mi dici la marca ed il modello vedo se posso darti qualche informazione
    visto che anch’io ne posseggo una.

  233. something blue scrive:

    Commentucci è tornato sulle note dolenti, come dargli torto? Potrebbe Ubitennis fare qualcosa di più per sostenere scelte chiare in tal senso dalla federazione?

  234. madmax scrive:

    ora le nuove sparapalle (anche le portatili che vendono su http://www.tennisservices.it/PDF/TennisCat_08.pdf) hanno la funzione del colpo a sorpresa e le più evolute anche dei lanci che simulano le varie situazioni di gioco.. Le più costose portatili (quindi a batteria) costano sui 2.500 euro… su interneto le ho trovate anche a meno ma arrivano dall’estero e può essere problematico nel momento che hanno qualche problema (e spesso accade infatti meglio se usate sul veloce sempre con palle abbastanza nuove) mentre acquistandole in italia hanno la garanzia totale..

  235. madmax scrive:

    something, ricordiamoci sempre quello che ci ha detto piatti (ma non solo lui) a roma.. qualsiasi cosa volete fare fatela al di fuori della fit..

    dopodichè più di una volta mi sono imbattuto in dirigenti (sia provinciali regionali o centrali) validi e per bene che per quello che gli è possibile a volte ti danno anche una mano ma purtroppo sono casi rari e e non soo la regoal del sistema.. oltretutto possono arrivare fino ad un certo punto dopodichè hanno le mani legate perciò…

    se hai letto la questione fit/capri academy, (meglio se vai sul sito del tennis capri) ti renderai conto di come funzionano le cose nella realtà (io già mesi fa dissi qui cose simili anche se più inerenti alla crescita agonistica dei ragazzi), quindi difficile che la fit possa cambiare metodi.. l’unica speranza è che cambiano le cose ma non solo a livello dirigenziale, bensì a livello di input che devono arrivare dal ministero dello sport e magari anche dal governo centrale… vanno benissimo il computer e l’inglese ma lo sport non può essere messo assolutamente in secondo piano altrimenti se non ritenuto fondamentale e di conseguenza non monitorato sarà continuamente preso d’assalto dai vari assetati di potere che gestiranno il tutto perseguendo i propri interessi..

  236. Elettra scrive:

    Diego 1
    ti aveva risposto mio marito ma il commento è sparito, si vede che era destino così.
    Sottoscrivo in pieno quello che hanno detto Mauro e Stefano, che credo abbiano centrato il punto, certe scelte si fanno per passione e non per utilitarismo.
    Mi chiedo come sia possibile che tutti siano così certi di cosa occorra fare per creare un campione, eppure in giro non se ne vedono, forse siete tutti molto sfortunati o forse non avete incominciato a fare i coach ed i dirigenti all’età giusta ed ora è troppo tardi diventarlo con le vostre caratteristiche?
    Forse non avete il talento per riconoscere il talento e non parlo di mia figlia, parlo in generale.
    Come è possibile che tutti non abbiano alcun dubbio senza aver mai partorito una certezza, vi ammiro veramente.
    Un sacco di gente ha detto a mia figlia che non valeva nulla, anche prima che incominciasse, un geometra ed un ingegnere hanno detto che non aveva le qualità.
    Vavassori, Mouratoglou ed ISP pensano il contrario, perchè lei ha qualcosa che in pochi hanno, passione, determinazione, rabbia per i torti subiti e tanta, tanta voglia di giocare a tennis, ma in modo sano combattendo per il gusto di farlo.
    Ti posso assicurare che se è ancora lì dopo tutto quello che ha passato, lei si è una di quelle che potrebbero recuperare e qua abbiamo raccontato solo 1/100 di quello che ha visto e sentito, cose che dovrebbero far vergognare molta gente anche solo di esistere.
    Poi io ho detto che poteva aspirare al professionismo e se non sono cambiate le cose vanno dall’1 al 1000, non ho mai detto che sarebbe diventata un top ten.
    Quanto dura la carriera di un tennista? Se non esci a 15 non esci più?
    Federer ha incominciato a vincere a 16, gli avresti consigliato di smettere?
    O forse lui no era tra i primi della Svizzera, mia figlia l’anno scorso sarebbe stata tra le prime della Valle d’Aosta che come dimensione e numero dei praticanti siamo lì, allora siamo in linea?
    E del precocismo della Capriati ne vogliamo parlare?
    Questa precisazione basta a rimetterla in corsa?

  237. Edipo scrive:

    @Diego1

    Intanto ringrazio Mauro e Stefano che sono tra i pochi che sanno che lo sport si fa anche per amore e non solo per utilità.
    Poi, non ho parole, per la sicurezza con cui si affrontano queste discussioni.
    Nei piani alti del sapere tennistico io non sono ammesso e non sai quanto la cosa mi renda felice.
    Infine, Elettra ha detto quello che andava, va, e andrà detto.
    Sempre.

  238. Edipo scrive:

    ….. e per dare ragione a mia moglie, devi averla fatta grossa Diego1…

  239. Elettra scrive:

    Se gli fai questo effetto scrivimi più spesso diego1….

  240. Nikolik scrive:

    Non è assolutamente vero quello che ha detto Madmax sulle macchine sparapalle, che secondo lui ora avrebbero il colpo a sorpresa.

    Infatti, la prima macchina sparapalle con il colpo a sorpresa l’ho vista nel 1977, altro che ora, fiiguriamoci, io l’ho vista più di trent’anni fa.

    Successe, infatti, che la macchina sparapalle del mio Maestro, Pierino, si guastò, per cui, ogni 3-4 colpi regolari, ne usciva uno assolutamente a sorpresa ed imprevedibile: poteva essere una palla corta micidiale, o un tiro fortissimo (io stesso sono stato colpito in fronte diverse volte dal “colpo a sorpresa”).
    Dopo innumerevoli tentativi di riparazione, Pierino, genialmente, rifiutò ogni altro intervento tecnico, tenendo a specificare che il colpo a sorpresa avrebbe stimolato la nostra attenzione e riprodotto le possibilità della vera partita.

    Pierino ha veramente precorso i tempi, è stato il Maestro n. 1 di tutti.

    Peccato non abbia potuto allenare i vostri figli, sarebbero divenuti tutti campioni.
    Mi dispiace, per voi.

  241. Clitemnestra scrive:

    buona sera… ciao diego1
    comunque ero stata io a criticare non la Trevisan, quanto le dichiarazioni rilasciate dal suo coach, che enfatizza e racconta non necessariamente la verità… dato che tu sei un maestro ti chiedo: è possibile avere le stesse caratteristiche tecniche, atletiche e tattiche della Remondina (ora numero 700, ma ex 300 al mondo, perché ferma per motivi di salute ) senza lavorare? perché leggendo Commentucci notavo, nel suo articolo, che non si allena da un anno, ha problemi alla schiena e non fa palestra… io questo ho criticato.
    che alla fine se non te ne intendi, e sei un giovane di poca esperienza, ti fai domande e rispondi appendendo la racchetta al chiodo.
    e se ti può consolare molta gente mi ha detto di lasciare perdere, ma nessuna con grandi promesse sfornate. tutti circoli di poca importanza. le accademie sono tutte dalla mia parte sino ad ora, e io sono a posto così.
    non che io ogni tanto non me lo sia chiesta; me lo sono chiesta leggendo interviste come quella che ho criticato.
    il messaggio che sto cercando di far recepire è il seguente: io non sapevo come bisognava allenarsi per diventare qualcuno, o nel mio caso qualcosa, e pensavo che fosse solo frutto del talento e non del lavoro. per questo vedendo anche solo la Sharapova, che stimo profondamente, mi sono resa conto che c’è più di un modo per arrivare: gli esempi sono infiniti… uno per ogni giocatore sulla faccia della terra.
    inoltre mi spiace che tu non creda nelle mie possibilità; non sei il primo e, credo, nemmeno l’ultimo. ma se ho imparato una cosa, quale testa calda che sono, è che se ci credi tutto è possibile. Mouratoglu diceva “never give up! If you want, you can…” a me, quando mi allenavo. “if you want you can, but you must change your coach…”….. ho detto tutto.

  242. andrew scrive:

    …non sembra che i micidiali tiri a sorpresa in fronte ti abbiano fatto molto bene, Nikolik…

    Pierino poteva almeno insegnarti a evitarli…

  243. stefano grazia scrive:

    Il mio parco ‘Sparapalle’ è costituito da una antediluviana macchina lanciapalle di cui non ricordo lamarca comprata usata (ha una specie di tubo da cui escono le palle) nel 94-95 e parcheggiata nel sottoscala a Calderino e due Little Tutor Prince, portatili, uguali (anche nel non funzionare) una comprata nel 99-2000, una acquistata usata l’anno scorso dal Preside della Scuola Italiana, ed entrambe importate da quel Godwin Kienka, coach giornalista faccendiere il cui figlio si allenava con Nicholas. Godwin ha poi una lanciapalle nuova della Prince ed è forse per quello che non riesce ad aggiustarm le due vecchie: perchè mi vuole vendere la nuova. Il problema sta probabilmente nella batteria manessun elettricista locale (della Manutenzione Agippina ma anche di altre compagnie e di un paio di negozi locali) è mai riuscito a risolvere la cosa o semplicemente non ne ha mai avuo voglia. Finalmente giocando ho trovato un ragazzo italiano della Trevi appassionato di tennis che, nonostante esser stato brutalizzato in due sets, dopo il match se le è caricate tutte e due e le ha portate dal loro elettricista, italiano e pare che abbia già risolto il problema.
    La Ball Machine l’ho spesso usata in passato soprattutto perchè era più efficace di me come consistency nel feeding ma anch’io come il Maestro Pierino di Nikolic ho sempre sfruttato l’effetto sorpresa dovuto alle palle di diversa età e diversa marca. Avendo poi l’oscillatore pensavo con due di riuscire a creare, alternando il feeding time, un buon gruppo di combinazioni utilissime per allenare l’anaerobica e la consistency nello stesso tempo. Ovviamente anche qui non bisogna esagerare e infatti conterei di fare un paio di volte a settimana delle sessioni di due ore in cui si comincia con l’handfeeding e le palle morte, si passa poi alla Ball Machine, si continua con i Patterns con le palle vive e magari si finisce con un set.
    Adesso è tardi ma vi darò poi qualche notizia sulla Rivoluzione Interna che è avvenuta alla Bollettieri, rivoluzione sicuramente indotta anche dalla crisi economica ma anche da certe riconsiderazioni tecniche. Gabe Jaramillo non è più il Direttore del Junior Program, il suo posto è stato preso da Chip Brooks, uno dei collaboratori della prima ora di Nick Bollettieri. Si, quel Chip Brooks, di cui vi ho parlato spesso e che noi conosciamo molto molto bene, diciamo che è sempre stato negli ultimi 15 anni il nostro contatto (e molto di più). Mai come ora per noi l’opzione Florida è stata così allettante. Fra i nuovi collaboratori c’è anche il nome di Brad Gilbert (ma bisogna vedere se presta solo il nome o ci sarà veramente…credo suo figlio Zach sia o sia stato uno studente dell’Academy). Comunque vi farò sapere qualcosina di più appena possibile…

  244. something blue scrive:

    interessanti ma non dirimenti, le questioni sull’uso della macchina sparapalle. Più interessante mi sembra tornare sulle esperienze concrete dei genitori, anche perchè ci parlano di metodologie e tecniche differenti e in generale studiate sul bambino.
    Io so che il blog è fuori dalla fit, mi rivolgevo a Commentucci come giornalista che spesso scrive sulla trestata Ubitennis affinchè spingesse la testata a fare una battaglia nel senso che lui stesso invocava.

  245. federico di carlo scrive:

    X madmax,
    il fatto che tua figlia abbia commesso molti doppi falli è una cosa estremamente ricorrente tra i junior italiani. Questa tendenza è imputabile a molti fattori. Il primo è senza dubbio che i tennisti che commettono molti doppi falli non hanno un movimento di servizio sicuro. Secondo, dal momento che il servizio è un gesto tecnico autoprodotto, spesso gli errori dipendono dalla poca sicurezza personale e dalla cattiva autogestione. Ti puoi accorgere di queste cose spesso analizzando il linguaggio non verbale e dai movimenti del tennista: 1) poco tempo tra il primo servizio e la seconda; 2) colpo eseguito in apnea; 3) biomeccanica diversa rispetto a quella standard (spesso contratto); 4) lancio della pallina approssimato.
    Rino Tommasi ripete giustamente che la qualità del servizio di un tennista si evince dalla qualità della seconda palla. Come ben sai sono perfettamente consapevole che al giorno d’oggi il servizio è un’arma indispensabile per vincere le partite e sono d’accordo sul fatto che bisogna eseguirlo in modo aggressivo. Una regola del tennis percentage dice che quando la prima non entra con una percentuale pari o al di sopra del 60% e quando non si vince almeno il 75% dei punti con la prima allora conviene servire più prudentemente e giocarsela tatticamente. Considera anche che un servizio vario nelle velocità, angolazioni e spin minano la sicurezza degli avversari alla risposta e permette comunque di poter rimanere aggressivi e dettare lo scambio. Sampras e Federer quando sono in palla hanno delle percentuiali di punti vinti con il secondo servizio che superano l’80%. Siccome le partite, e qui mi ripeto, è sempre meglio vincerle che perderle, vale un po la pena riflettere su come e quando essere aggressivi. Ti consiglio di farle giocare dei games di servizio a 10 punti con un partner. Alla fine dei 10 punti analizzate le percentuali di prima, di seconda e dei doppi falli. Poi fate la statistica dei punti vinti con prima e seconda. Poi fate l’analisi dei punti vinti o persi con la prima e la seconda palla. Facendo questo esercizio e discutendone vedrai che tua figlia apprenderà al meglio come usare il servizio in partita.

  246. federico di carlo scrive:

    x Clitemnestra,
    Personalmente scelgo di lavorare con un tennista (in cui vedo potenzialità) solo quando posso condividere con lui/lei i seguenti:
    1) Il professionismo a tutti i livelli richiede iper specializzazione. Senza il duro lavoro e senza il sacrificio di entrambi non si va da nessuna parte 2) avere chiari ed accettare gli obiettivi minimi che possono essere realisticamente raggiunti (io spesso li metto per iscritto, indicando anche le date, affinche rileggerli di tanto in tanto sia da sprone per entrambi); 3) la metodologia ed il programma necessari per raggiungerli 4) Il tempo necessario per ottenere i risultati; 5) le eventuali correzioni che devono essere apportate al programma.

  247. Mauro scrive:

    Federico, Federer nel 2008 ha avuto una percentuale di punti vincenti sulla seconda del 58% contro il 77% della prima. Ha servito il 64% di prime.

  248. madmax scrive:

    something..

    è vero le esperienze sono fondamentali ma ancor più fondamentale è comprenderle ed accettarle..

    faccio un esempio.. come ormai molti sanno mia moglie è nata in russia ed è stata una ex atleta della squadra russa jr. dove è cresciuta lei la sconfitta non è ammessa e questo già a partire da quando uno è in fasce..

    questo non permette loro di capire e di ragionare sulle cose ed è all’opposto delle nuove metodologie che puntano si su lavoro e convinzione ma passando dalla consapevolezza..

    e che questo non sia corretto è risultato evidente nel match perso ieri da mia figlia ed infatti le ho dimostrato (a mia moglie) quanto sia lontana dalla realtà.. se si ragionasse come ha fatto lei (ma come fanno molti) si dovrebbe pensare che alessia ha problemi al servizio… peccato che sia il suo colpo migliore…
    i bambini soprattutto quando si allenano molto devono essere allenati su tutto compreso il “colpo” torneo/partita il/la quale a seconda del tipo li mette di fronte a problematiche diverse.. è evidente che se per tanto tempo non alleni questo “colpo” quando andranno ed effettuarlo avranno dei problemi così come se non allenano il dritto i problemi li avranno in questo colpo. in più poichè il match è una cosa a cui i ragazzi tengono subentra il fattore mentale che quando non sei più abituato a conviverci fa si che non sei più nemmeno in grado di effettuare i colpi su cui sei preparato..

    come del resto però è sbagliatissimo allenare solo i match perchè poi sarai in grado si di adattarti ma solo solo nel modo da te “trovato” (e solo quello) e non nella maniera corretta adeguandoti poi al livello dei tuoi avversari che per forza di cose dovrà essere simile al tuo altrimenti non hai i colpi per far partita..

    perciò ok alle esperienze ma ancor più attenzione all’interpretazione..

  249. madmax scrive:

    federico..

    ma il punto è appunto questo.. normalmente (come da “reportage” dalla lettonia) lei qunado mette dentro la prima (mai sotto il 60%) vince (ovviamente se gioca con un’avversaria alla portata) certamente il 75% dei punti.. e come scritto la sua seconda è un’arma micidiale ma in questo caso è stata la nuova problematica incontrata a farla decidere autonomamente di prendere rischi assolutamente da non prendere anche perchè una volta mandata di là la palla il punto spesso lo faceva lei..

    il suo servizio biomeccanicamente è quasi perfetto (non sempre unisce i piedi) mentre effettivamente ora in tensione ha qualche problema poichè la stiamo obbligando a lanciarsi la palla dentro il campo anche sulla seconda eliminando il kick per privilegiare lo slice che da meno riferimenti all’avversaria..

    detto questo consideriamo sempre che ha 10 anni ed essendo io andato ai vari tornei internazionali in italia croazia e russia altre bambine della sua età (’98 e lei è della fine di ottobre) con il suo servizio (soprattutto la seconda) non ne ho ancora viste… alla sua età io preferisco formarle la mentalità di come deve giocare e di come deve uscire dai guai (cioè essendo lei a doversi prendere tutti i rischi) dopodichè saremo noi a doverla mettere in condizione di poter giocare rischiando molto ma tenendo sempre alte le percentuali.. ora a queste cose non deve assolutamente pensarci ed anzi trovo che sarebbe una tragedia enorme se si dovesse accorgere che spesso basta tirarla di la per vincere!!

    al contrario deve invece continuare a migliorare i suoi colpi (compreso “il match”), poi tra un paio di anni penseremo a vincere le partite fermo restando che lei è una di quelle che vince molte più partite rispetto a quelle che perde nonostante partecipi quasi esclusivamente a tornei di alto livello e che abbia gareggiato esclusivamente quando era al primo anno di categoria poichè l’anno scorso che sarebbe stata al secondo anno under 10 non ha mai giocato…

  250. Gus scrive:

    @Roberto Commentucci
    Continuiamo a girare intorno al problema e le parole del Presidente del Circolo Capri me lo confermano ogni volta di più. Sicuramente, nel caso specifico, sono d’accordo più con lui che con la Federazione, ma è solo il fenomeno a valle di un sistema che ha tutte le pecche che vengono denunciate da più parti. Il sistema dei Circoli non è un sistema orientato all’attività agonistica dei giovani, ma nemmeno degli adulti. Per la verità nemmeno le accademie lo sono. Non essendo uno sport a squadre il problema andrebbe risolto “clonando” sistemi di sport individuali che in Italia stanno producendo ottimi risultati quali il nuoto o buoni come lo sci. Almeno fino ad una certà età credo sarebbero almeno da studiare. Chiaro che per fare ciò si dovrebbe andare ad incidere sul monopolio della gestione dei campi da parte dei circoli e del sistema di potere che si regge proprio su questo. Io non so Binaghi da quanti anni si sia insidiato ma è sempre molto difficile trovare un “grande” uomo disposto a segare il ramo su cui è seduto. Allo stato attuale delle cose non mi pare che si sia nemmeno cominciato ad incidere su questo sistema, ma può darsi che vada anche bene così.

    Gus.

  251. Mauro scrive:

    Ci sono delle partite nelle quali è più conveniente (a saperlo prima!) tirare solo prime.
    Per esempio un giocatore che ha realizzato il 70% di prime e il 30% di seconde, ottenendo con le prime il 75% di punti vinti (quindi 52,5) e con le seconde il 40% di punti vinti (quindi 12).
    Se avesse tirato solo prime, avrebbe ottenuto 15,75 punti invece che 12.
    Infatti delle 30 palline di seconde tir te come prime ne avrebbe messe in campo 21 ottenendone il 75% di punti vincenti ovvero 15,75.

  252. madmax scrive:

    mauro..

    come dico sempre è fondamentale comprendere le cose e non fare l’errore di giustificare sempre i nostri figli..

    è fin troppo evidente che servire molte prime ed evitare i doppi falli (a parte qualche giornata storta che può capitare) dipenda spesso anche dall’avversario.. a riga mia figlia ha servito perfettamente nel primo e nel terzo match… il primo l’ha vinto facile e l’ultimo l’ha perso altrettanto facile mentre ha fatto più doppi falli dove la partita è stata più tirata… allo stesso modo ha servito male ieri dove era proprio con quel colpo che voleva uscire dai guai (anche se poi erano solo nella sua testa perchè nello scambio era lei spesso a uscirne vincente).. a riga poi a fronte dei molti doppi falli erano arrivati anche degli ace ieri no… forse era anche infastidita dal fisico e dal gioco dell’avversaria (che aveva capito tutto) che oltre a palle arrotate e alte ogni tanto steccava anche la palla (ma non si sa come non uscivano mai!!) e perciò….

  253. federico di carlo scrive:

    X madmax,
    Che senso ha confrontarsi in un torneo ufficiale se lo scopo non è vincere? Se vogliamo testare le possibilità di un giocatore contro qualcuno più forte giusto per verificare, allora non è meglio organizzare un incontro amichevole? Quando il tennista gioca in torneo, in una partita ufficiale, il giocatore deve competere e fare il possibile per vincere. Leggete l’intervista di Nadal dopo la finale con Murray ha ripetuto diverse volte “a bit betther than……”. Vincere vuol dire spostare il proprio limite quanto basta per superare il limite dell’avversario. Questo vuol dire avere “mentalità vincente”. E’ una mentalità che si consolida di vittoria in vittoria. Ripeto: la sconfitta è controproducente dal punto di vista dell’autostima e di convinzione nei propri mezzi.

  254. nicoxia scrive:

    Max, se lavorano si può fare 11 12 13 così viene anche mia moglie.Mattina tennis pomeriggio atletica.

  255. federico di carlo scrive:

    x Mauro
    “Federico, Federer nel 2008 ha avuto una percentuale di punti vincenti sulla seconda del 58% “………non a caso il 2008 non è stato il suo anno migliore………….

  256. Gus scrive:

    @Diego1:
    E’ sempre molto difficile, per me, comprendere cosa voglia esprimere un post di questa natura. Tu, in base alla caratteristiche descritte con dei post dei suoi genitori hai già emesso la tua sentenza, a dire che essere tra i “pro” sarà come vincere al superenalotto. Peraltro ti contraddici subito dopo dicendo che potrebbe diventare una brava seconda categoria, che significa sempre e comunque una professionista, cioè una che campa di tennis e probabilmente ci camperà, se lo vorrà, per il resto della sua vita.

    Le convinzioni, più delle bugie, sono nemiche pericolose della verità. (Friedrich Nietzsche)

    Sappiamo della sua storia e sono convinto che per prima lei e i suoi genitori sanno che sarà difficile. Ma è lì a lavorare duro, a mettersi in gioco, guidata dai suoi genitori e i suoi allenatori. Per quanto banale, invece, a Clitemnestra voglio esprimere tutta la mia stima per il suo impegno e la sua forza di volontà, che ti assicuro è di stimolo anche per me come padre per trovare dei modelli di riferimento e un corretto percorso educativo per mia figlia (che ha appena compiuto 13 anni). Hai tutto il mio supporto psicologico e se giri da queste parti anche sul campo :-)

    Gus

  257. Gus scrive:

    @stefano:
    “…E lui appunto rispondeva: quali sacrifici? Io facevo quel che mi piaceva…”.

    Ma quando lo dicevo io che i sacrifici li fanno i minatori :-)

    Banale demagogia da strapazzo, lo so. Diciamo che, come cerco sempre di spiegare a mia figlia, le giornate sono di 24 ore e difficilmente si riesce a vivere in universi paralleli e quindi se si gioca a tennis volentieri e ci si allena volentieri e questa è la cosa che vuoi fare, allora necessariamente stai “sacrificando” qualcosa. Ma quando poi vinci e giochi bene, che emozioni, che scarica di adrenalina. :-)

    Gus.

  258. Elettra scrive:

    Federico
    rispondo io per clitemnestra che è tornata in accademia e non ha il computer, anche se le ho letto il tuo post, è perfettamente d’accordo con te.
    E’ esattamente quello che si auspicapva di trovare sin dall’inizio in un coach.
    Chiarezza, lavoro e senso della responsabilità, perchè lei non sta giocando si sta mettendo in discussione in qualcosa a cui tiene moltissimo e ripeto è consapevole del fatto che sia difficile e per lei lo sia il triplo, date le premesse.

  259. Mauro scrive:

    Max, ti chiedo pubblicamente le seguenti informazioni anche a beneficio degli altri amici del blog che vorrebbero accodarsi, saremmo intenzionati ad andare alla Vavassori la settimana di pasqua, ovvero iniziare lunedì 6 e terminare venerdì 10 o sabato 11 con allenamenti mattina e sera.
    Potresti farci sapere:
    Disponibiltà della Vavassori, orari e programmi di allenamento (se è possibile per esempio fare videoanalisi etc) e naturalmente i costi, inoltre la segnalazione di alberghi o pensioni in zona convenzionate o meno.
    Grazie anticipatamente.

  260. Gus scrive:

    @Mauro scrive
    “ma quello che poi conta alla fine è la strada che hai percorso, quella è la vita”

    Concordo con te e se posso integrerei dicendo che quel che conta è soprattutto “come” l’hai percorsa e se nel percorso c’è una vita piena di relazioni,di intense emozioni, impegno nel fare ciò che più ti piace, credo che non camminerai mai con la testa girata all’indietro.

    Non è poco.

    Gus.

  261. Gus scrive:

    @stefano:

    “…minicircuit sui 6-7″con change of directions, ostacoli, slalom e a fare sprints sui 5-7 metri…..”

    A me piace. Non starei tanto a sofisticare tra 6/7 mt e 10 mt, se posso esprimermi così, e proverei anche degli scatti continui sulle diagonali A/R, se possibile sul campo.

    Potrebbe essere interessante, ma sono sicuro che li facciate già, dall’angolo sx della linea di fondo diagonale a rete angolo dx, step laterale sx per tutta la lunghezza della rete, ritorno in scatto all’indietro verso angolo dx e step laterale fino all’angolo sx della linea di fondo. In pratica si disegna una clessidra. Poi volendo si possono aggiungere scatti dagli angoli verso la rete dritti, ripetendo gli esercizi in serie, così facendo alla fine dovrebbe essere una specie di rettangolo con le diagonali.

    Questi esercizi a me piacciono perché simulano situazioni di gioco e quindi poi sono replicabili con la palla.
    Si potrebbe cominciare(per i destri) con dritto a sventaglio, scatto verso rete sulla diagonale (come esercizio scatti), volée spostandosi verso sx, sul pallonetto rientro nell’angolo destro e recupero, movimento lungo la linea di fondo a sx e rovescio dall’angolo sx.

    Avevo anche fatto il disegnino ma non si vede :-)

    Gus.

  262. Gus scrive:

    @madmax:
    dal più ignorante di tutti a me piace l’idea che si giochino “anche” tornei con ragazze più grandi e sicuramente meno dotate (quarta, per ora), che come appunto dici tu, la sottoporranno a difficoltà diverse rispetto alle sue coetanee. Continuano a piacermi le cronache :-)

    Gus.

  263. Gus scrive:

    @Elettra e Edipo: concordo in tutto e per tutto e vi offro tutto il mio sostegno, che forse vale poco, ma è sincero.

    @Clitemnestra:
    Vai avanti per la tua strada, serena e forte, non c’è nulla di sbagliato in quello che stai facendo e qualsiasi sarà il livello che raggiungerai, saranno talmente tante le cose positive che avrai vissuto che ne sarà comunque valsa la pena.

    Un tuo fan.

    Gus.

  264. federico di carlo scrive:

    x madmax
    “faccio un esempio.. come ormai molti sanno mia moglie è nata in russia ed è stata una ex atleta della squadra russa jr. dove è cresciuta lei la sconfitta non è ammessa e questo già a partire da quando uno è in fasce..
    questo non permette loro di capire e di ragionare sulle cose ed è all’opposto delle nuove metodologie che puntano si su lavoro e convinzione ma passando dalla consapevolezza..
    e che questo non sia corretto è risultato evidente nel match perso ieri da mia figlia ed infatti le ho dimostrato (a mia moglie) quanto sia lontana dalla realtà…….”

    La situazione del tennis femminile mondiale, però, danno ragione a tua moglie…………… Le nuove metodologie potranno essere anche moderne ma bisogna poi vedere i risultati e le classifiche che, a proposito di tenniste di lingua russa, parlano chiaro.

  265. madmax scrive:

    federico ma nadal non ha 10 anni e vincere significa guadagnare… proprio lo zio tony raccontava che per la finale di un torneo under aveva obbligato rafa a giocare serve and volley (e ovviamente ha perso..) perchè appunto un fatto è farlo in allenamento altro durante un match vero.. poi certo come abbiamo molte volte detto si devono giocare anche tornei “facili” per l’autostima e per poter giocare rilassati ma ad esempio piatti preferiva far giocare quinzi contro gli under 14 dove con i migliori buscava 61 61..

    oltretutto un pro può sempre progredire anche allenandosi in giro per tornei con il suo team, che imposterà il lavoro sempre solo ed esclusivamente per lui… a 10 anni questo difficilmente accade..

    completamente diverso poi è giocare una partita in accademia ed una in torneo non essendoci nella prima lo stesso coinvolgimento emotivo che rende le cose maledettamente complicate… e alla fine quello che conta è vincere nei tornei (quelli dove c’è in palio il prize money però) perciò è con quelli che bisogna allenarsi..

    dopodichè che senso avrebbe lavorare in allenamento su una cosa per poi farne un’altra durante il match!! certo il match bisogna assolutamente provare a vincerlo ed a volte anche inventando e adattandosi ma se uno usa armi diverse da quelle che gli vengono insegnate significa che queste o sono sbagliate o non sono state ancora metabolizzate…

    no federico non ci siamo, sto ripensando seriamente sulla possibiltà di assumerti!! :)

    nico stasera chiedo se in quei giorni sono aperti.. voi fatemi sapere in quanti siete…

  266. madmax scrive:

    mauro videoanalisi sicuramente no..

    per il resto quando sono aperti (oggi chiedo) gli orari sono lun-ven 8.30-20.30 sab 8.30 17.30 dom solo mattina 8.30-12..

    problemi per hotel ristoranti convenzionati non ce ne sono..

    federico…

    come dico sempre mia figlia giocherà tra dieci anni perciò quello che hanno fatto 10/15 anni fa per me è obsoleto.. quando dissi a mio padre (ma non solo) cosa avrei fatto da adulto per vivere mi volevano far ricoverare… ora loro lavorano dalle 6 del mattino in poi week end compreso e guadagnano quasi tutti un decimo pochi la metà alcuni uguale pochissimi più di me che lavoro quando va bene una settimana al mese…

    oltretutto se anche avessero ragione loro (e lo escludo a priori) i nostri pargoli non potrebbero mai avere le loro stesse motivazioni perciò l’unica chances sarebbe comunque quella di percorrere una strada differente… tra l’altro conoscendo la strada percorsa dai giocatori italiani visto e considerato che cmq non lontano dai primi sono arrivati non credo assolutamente che sia così difficoltoso raggiungere la vetta.. anzi a dirla tutta se un programma serio (comprensivo dell’impegno di ragazzi e famiglie) fosse condiviso e messo in pratica a livello nazionale in breve avremmo dei campioni come è sempre accaduto e come accade sistematicamente (più o meno poichè non è solo la fit ad essere gestita come sappiamo..) in tutti gli altri sport..

  267. Elettra scrive:

    Gus
    grazie anche a nome di mio marito e mia figlia, il tuo sostegno non è poco vuol dire molto, soprattutto perchè sapere che esistono altre persone in grado di capire ci rimette in pace con il mondo.
    Marta rivendica solo il suo diritto di provarci e non accetta che altri siano artefici del suo destino se non sè stessa ed il suo destino potrebbe essere serenamente anche quello di non farcela.
    Tradotto in soldoni. mia figlia non è disposta ad accettare che un problema fisico ed un incontro sbagliato le precludano ogni possibilità, perchè a torto od a ragione lei è certa che partendo nel modo giusto oggi parleremmo di altro.
    Come ha scritto, lei non vuole diventare qualcuno ma qualcosa ed è certa che questa sia la strada giusta per trovare la sua dimensione, in fin dei conti quanti di noi hanno realizzato le proprie aspettative e perchè mai dovrebbe esserne delusa, lei fa ciò che le piace.
    Alla fine dovremmo accettare oltre al danno anche la beffa, Marta aveva delle caratteristiche e delle attitudini che sono state deliberatamente ignorate per questioni di natura extrasportiva oltre che di incompetenza ed ora dovremmo anche sentirci dire e spiegare ad una di 15 anni che è troppo tardi.
    E’ nata contro ogni aspettativa, è cresciuta in altezza contro ogni aspettativa, l’unica cosa che sa fare bene è lottare ed io dovrei spiegarle che per paura di perdere è meglio non giocare.

  268. valeria scrive:

    Sarei curiosa anch’io di fare un salto alla Vavassori ,dopo averne sentito tanto parlare da voi. Mio figlio sara’ a Maglie……quindi sarebbe possibile organizzare all’ultimo momento? A CHI MI DOVREI RIVOLGERE? Grazie!!

  269. nicoxia scrive:

    Mauro,le festività sono dal 9 al 15 Max torna il 9,non sarebbe meglio dal 9 al 15.

  270. Federico Di Carlo scrive:

    x Madmax,
    “si devono giocare anche tornei “facili” per l’autostima e per poter giocare rilassati…….”
    amico mio, e qui scrivo alcune cose che non sono forse mai state scritte su questo blog, lo stato psicologico dei giocatori di tennis può essere di due tipi: associato o dissociato. Ci sono delle tecniche assai particolari (e qui entra in gioco la PNL) per entrare in/uscire da questi stati di coscienza a piacimento e soprattutto usarli al meglio in partita. Conflittualità tra questi due stati sia in partita che in allenamento possono creare dei danni ingenti all’atleta che deve imparare a dominare se stesso. L’apprendimento migliore dai 12 anni in su avviene nello stato associato. L’apprendimento sotto i 12 anni ed il raggiungimento della peak performance a tutti i livelli ed a tutte le età si ha in uno stato mentale dissociato.
    Forse ti sono scappati alcuni particolari di un mio post precedente ma ho scritto che il momento per un tennista di provare è l’allenamento e che in partita NON dovrebbero mai essere eseguiti colpi non ottimizzati e contestualizzati in allenamento.
    Se ti può interessare è uscito recentemente (ho visto l’edizione in lingua olandese) un libro intitolato “come diventare ricchi lavorando 4 ore alla settimana” :-)
    Siamo dunque arrivati al bivio: premettendo che sono comunque entrambi aspetti importanti, sulla formazione di un professionista incide di più il metodo o la motivazione? A mio modo di vedere è la seconda che condiziona maggiormente il comportamento degli esseri umani. La verità è che grazie al cielo i nostri figli hanno delle alternative al tennis; nei paesi di lingua russa il tennis è spesso l’unica alternativa al grigiore esistenziale. E tu lo sai benissimo dato che tua moglie è di origini russe. Io l’ho imparato viaggiando da dieci anni nei paesi di lingua russa. Un bambino italiano vince per desiderio di primeggiare, di sentirsi appagato, alcune volte per far felici i loro genitori; un bambino di lingua russa vince per uscire dalla povertà, dalla fame, spesso per dare un futuro migliore alla propria famiglia. (C’è poi da affrontare il tema delle mancate opportunità tra uomini e donne e questo è uno dei maggiori motivi secondo me per cui le donne primeggiano nel tennis molto più di quanto non facciano gli uomini). Per uno il tennis è un’alternativa, per l’altro è questione di vita o di morte……… E questo a livello di risultati fa la differenza……Ovviamente Nadal non è nato in Russia e quanto a fame di vittoria non è secondo a nessuno……..

  271. Federico Di Carlo scrive:

    x Madmax,
    “ma se uno usa armi diverse da quelle che gli vengono insegnate significa che queste o sono sbagliate o non sono state ancora metabolizzate…”
    1) se il tennista deve usare armi che ancora non sono state metabolizzate è colpa del coach che non è stato tempestivo nella preparazione; 2) nessuna arma è azzeccata o sbagliata a priori; è l’uso proprio o improrio che se ne fa a determinarne l’efficacia.
    Mi piacerebbe venire al raduno per conoscervi finalmente. Nella settimana pre e post pasquale sono però in medio oriente……

  272. madmax scrive:

    allora… l’accademia chiude venerdì 10 alle 12.00 e riapre mercoledì 14 alle 8.30..

    le chiavi dell’accademia me le danno e potrei provare a domandare se è possibile avere a disposizione un coach ma a mio avviso non sarebbe la stessa cosa.. vi consiglio caldamente di andarci quando io non ci sono (ed i prezzi li avevo già scritti cmq sono 50 per la mezza giornata 100 per il full time 200 e 400 per la settimana atletica compresa e forse è possibile provare anche la mind room). se poi torno il 9 dal 10 le nostre figlie possono giocare insieme e possiamo fare un salto anche da catizone..

    per l’hotel ci sono varie alternative che vanno dai 70 ai 120 euro per le triple colazione compresa… ristoranti self service nel centro commerciale sui 7/8 euro o in albergo dai 15 ai 35 a seconda di cosa si mangia e cosa si beve (la sera) mentre di giorno menù fisso a 10/11 euro..

  273. Federico Di Carlo scrive:

    X Elettra e per Clitemnestra,
    ho scritto in un altro post che l’equazione campione-ottimo insegnante non è verosimile nella maggior parte dei casi. Ill tennista molto spesso sa più del maestro ma non è in grado di comunicare la sua competenza. La buona comunicazione non dipende tanto dalle nozioni di chi la fa ma molto più dalla conoscenza di chi la deve ricevere. Da quello che ho potuto capire, Marta è una ragazza già molto inquadrata che vuole avere indicazioni precise e spiegazioni molto dettagliate su quello che deve fare. Se non è così va per la sua strada giusta o sbagliata che sia. Presupponendo ciò, il mio post era molto schematico e dettagliato, assecondava il SUO modo di recepire le cose al meglio. Da quanto ho potuto capire dai tuoi post e quelli di tuo marito voi cercate di assecondarla nel migliore dei modi e lei sta ricambiando i Vostri sforzi impegnandosi al massimo. Direi che è una situazione ottimale. Adesso bisogna iniziare a vedere i risultati……….

  274. madmax scrive:

    federico..

    ma infatti in partita non deve provare i colpi (questo lo deve fare in allenamento) ma il modo di stare in campo e di conseguenza il tipo di gioco da adottare..

    per il discorso mentale invece non è esattamente il mio campo perciò non so esattamente cosa rispondere posso dirti solo che tutti i ragazzi della vavassori sono in mano a de michelis il direttore di milan lab e nello specifico uno dei massimi esperti in circolazione che oltretutto beneficia di forti investimenti per la ricerca da parte del cavaliere in persona…non ha caso insieme hanno creato gli invincibili anche senza aver troppa fame…

    per il discorso della non metabolizzazione devi esserti perso qualcosa in quanto purtroppo mia figlia ha perso un paio di anni con il primo maestro ed altri sei mesi per un infortunio e perciò che sia in ritardo su qualcosa è normale e la colpa non è di nessuno… ma quando parlo di aspetti non ancora perfettamente metabolizzati mi riferisco all’eccellenza che non si raggiunge certo a 10 anni e dove anche a riga per esempio solo una ragazza su tutte le partecipanti era già ad un discreto punto ed infatti oltre ad essere la vincitrice è anche la migliore di tutta la vecchia urss….. non bastasse è anche di un anno più grande…

    valeria se vuoi aggregarti non ci sono problemi, anzi.. io sarò a maglie da giovedì 2 (nel pomeriggio), se vuoi mandami una mail a dreamtennis@alice.it

  275. Diego1 scrive:

    @Elettra e famiglia
    Alcune precisazioni : i veri professionisti nel tennis si considerano i primi 150 maschi e le prime 100 femmine cioe’ coloro che riescono a mantenersi o a guadagnare soldi con la loro attivita’.
    Ovviamente e’ difficile stabilire se un ragazzo/a che comunque fa’ attivita’ agonistica di alto livello potra’ arrivare pro (primi cento) ma e’ altrettanto facile capire chi non ci arrivera’ e per fare questo e’ sufficiente essere un buon conoscitore del tennis giovanile.
    Comunque anche arrivare anche nei primi 1000 non e’ facile bisogna gia’ possedere qualita’ allenarsi molto e spendere altrettanto.
    Nell’articolo di Commentucci sulla Trevisan a me era sembrato che il suo coach avesse detto che Martina non faceva attivita’atletica pesante non che non si allenasse . Sono due cose molto diverse.
    Nelle Accademie prendono tutti , bravi e meno bravi l’importante che paghino poi ogniuno ha i suoi obbiettivi e a me sembra assurdo, che per arrivare 999 al mondo o una buona seconda categoria ,allenarsi quattro o cinque ore al giorno lasciare o quasi la scuola spendere un sacco di soldi. Certo se uno si diverte libero di farlo.
    Diverso e’ allenarsi due o tre volte la settimana fare una buona scuola una discreta attivita’ agonistica che per chi ha un minimo di qualita’ puo’ benissimo diventare un discreto/a seconda categoria.

    @Gus
    Forse non conosci bene il mondo del tennis . Che le seconda categoria riescono a vivere di tennis mi e’ nuova forse quelle che fanno le maestre ma le altre proprio non credo anzi per mantenersi spendono e molto.
    Se tu pensi che vincendo un torneo Open con montepremi di 4000 euro (cosa non molto facile) porti a casa circa 800 euro levando le spese di viaggio,albergo,vitto ecc. te ne rimangono ben pochi.
    Lo stesso se vinci un 10000 dollari (cosa ancora piu’ difficile) ne guadagni poco piu’di 1000 togli le spese e fai i conti.
    Ci sono alcuni 2.1 che con 100 euro a partita negli Open piu’ i premi facendosi ospitare dagli amici durante il torneo piu le gare a squadre riescono a sbarcare il lunario.
    Nel tennis cominci a essere in pari nei primi 100 e a guadagnare nei primi 50 altrimenti paga papa’ o qualcun altro.

  276. Clitemnestra scrive:

    buonasera…
    innanzitutto vorrei ringraziare Gus, il mio fan, e comunicargli che con lui gli iscritti al mio fan club sono ormai cinque :-) se conto anche me, ovvio…
    Poi ci tengo a eliminare gli eventuali dubbi di Federico Di Carlo… I risultati arriveranno, sono d’accordo con te, ma ci tenevo a precisare che adesso, che sono nella situazione ottimale, i miei risultati li vedo giorno per giorno, mentre prima “sapevo” che i maestri che mi insegnavano non ci capivano un granché… Tu mi fai molta simpatia, sia a me che ad Edipo che ad Elettra.
    Grazie, ritorno nel mio angolo felice. :-D

  277. Pinot scrive:

    federico
    *lo stato psicologico dei giocatori di tennis può essere di due tipi: associato o dissociato. Ci sono delle tecniche assai particolari (e qui entra in gioco la PNL) per entrare in/uscire da questi stati di coscienza a piacimento e soprattutto usarli al meglio in partita.*

    Si sostiene che il 40% sia mental. Qui si entra nel merito.
    Puoi spiegare, per favore, associato dissociato PNL?

  278. federico di carlo scrive:

    x Clitemnestra
    “Simpatia” è una parla di origine greca che letteralmente vuol dire “soffrire insieme”. E’ quello che fanno i coaches insieme agli allievi ed i loro genitori per riuscire.
    x madmax
    I ragazzi a 12 anni devono aver raggiunto la conoscenza biomeccanica totale di tutti i colpi di base (che poi verrà avviamente aggiustata con il tempo; come faccio ad impostare il movimento del servizio definitivo se il tennista non ha ancora completato la sua piena crescita in altezza?) e devono aver raggiunto il massimo potenziamento concernente l’equilibrio, la coordinazione e le capacità motorie anaerobiche. Ciascun passaggio della crescita contiene lo sviluppo ottimale delle capacità psico motorie. Se passa il treno, non ritorna…….. La programmazione tennistica dunque va di pari passo con lo sviluppo motorio, percettivo e psico attitudinale. Quando in campo si incontrano atleti che sono ad un livello paritario di tecnica, tattica e preparazione atletica, vince chi ha più capacità psico attitudinali come volitività, carattere e motivazione, chi sa spingere più al limite la propria potenzialità. Siccome a livello professionistico-competitivo tecnica, tattica ed allenamento sono pressochè standard, le caratteristiche psicologiche fanno la differenza o per meglio dire, usando una terminologia a te cara, costituiscono un “vantaggio competitivo”. E’ per questo motivo che a prescindere da come si comportano tennisticamente, ai ragazzi bisogna insegnare sin da piccoli a lottare in partita e far diventare la vittoria sportiva un abito mentale. Se si riesce ad inculcare questo abito entro i 12 anni, dopo diventa un fatto oserei dire “meccanico”.
    x Mauro
    mi spieghi quale comma del regolamento sul servizio vieta espressamente il servizio al salto? (come nella pallavolo, per intenderci). Posto che io stacchi non toccando la linea di fondo e che colpisca la palla in sospensione, quale parte del regolamento avrei infranto?

  279. stefano grazia scrive:

    Io saro’ felice se e quando mio figlio arrivera’ ad avere la stessa voglia, motivazione, committment di Clitemnestra nel tennis o in una qualunque altra attivita’, sport o non sport (possibilmente, un attivita’ legale … )

    GUS: si, la clessidra la facciamo, insieme con tutti i pliometrics del Dr Cho, con i ’suicide’ (avanti e indietro da tutte le linee del campo), lo sprint ‘n shuffle, la stella, etc etc Importantissima anche la Ladder … Comunque ieri Nicholas ‘avrebbe’ corso i 1500 a scuola, cronometrato dall’insegnante di atletica, in 5′30″ …Mentre Domenica sui 10 metri in linea retta era assesatato sull’1″85-1′90…facendolo partire lanciato (un metro prima) come quando fai i 10 m con la fotocellula, ha sparato un 1″70. Ma essendo io a cronometrare non so quanto abbia valore (per questo mi baso sempre di piu’ sui testa a testa con ragazzi piu’ grandi …contro di me ormai non c’e’ piu’ storia da un anno a questa parte)

    Mi sembrava di aver gia’ mandato un post sul Servizio ma non vedendolo faccio un copia e incolla (questa volta l’avevo scritto su word):
    Un vecchio allenatore di college, famoso negli Us e amico di Bollettieri,ma di cui ahime’ non ricordo il nome, che ascoltai ad una piccola conferenza fra una sessione e l’altra dell’Adult Program di Bollettieri (nel 93 o 94) alla domanda se dovevi allenare la seconda, rispose: macche’ seconda, chi allena la seconda e’ un loser, sa gia’ che sbagliera’ la prima…
    Vabbe’, era una provocazione ma con un fondo di vero.
    Sempre secondo quell’allenatore le tre regole fondamentali del servizio sono:
    Toss, toss and toss! (lancio della pallina)

  280. madmax scrive:

    nico e mauro..

    riguardando il programma dei tornei potrebbe essere carino che voi andiate in accademia dal 4 (o 6) al 10 mentre dall’11 potreste iscrivere le bambine al nike di parma (alessia lo farà), così la mattina o il pomeriggio si riscalderebbero/allenerebbero (anche atleticamente) insieme in ottica match.. dando poi l’indisponibilità il sabato o la domenica si potrebbe organizzare con il cat.. in più al momento dell’iscrizione si potrebbe far presente che le tre bambine viaggiano insieme così (nel limite del possibile) da farle giocare almeno lo stesso giorno..

  281. nicoxia scrive:

    Federico,l’apprendimento associato avviene a 12 anni sempre o varia con l’età biologica,se è così quali sono i segnali.Varia da maschio a femmina? So che le date sono indicative,ma se si potessero avere degli esempi come segnali, si potrebbe essere più tempestivi.Per quelli che non hanno un coach che sposi questa filosofia.

  282. nicoxia scrive:

    Federico,i cesti nel dissociato servono?

  283. federico di carlo scrive:

    x Nicoxia,
    come ben sai lo sviluppo psico somatico di uomini e donne è diverso. Le donne hanno uno sviluppo preceoce rispetto agli uomini. Io riporto per convenienza 12 anni perchè è l’eta media.
    L’apprendimento associato inizia di solito a scuola quando i bambini cominciano a riflettere sulle strutture linguistiche e sulle unità matematiche più complesse. E’ un momento in cui la persona inizia a riflettere sui processi invece che vivere le situazioni istintivamente. E’ il momento in cui finisce l’infanzia ed inizia l’adolescenza con tutti gli stravolgimenti fisici ed ormonali che essa comporta.
    Nel dissociato i cesti servono a poco (ed è questo il motivo, come ho gia scritto, che ai bambini bisogna fare imparare dando situazioni di gioco complesse). L’alto ritmo del cesto rinforza il loro stato di dissociazione mentale e ciò crea enormi problemi quando dalla pratica passano poi alla partita, ossia nello stato in cui c’è conflitto tra stato di associazione e dissociazione (soprattutto nel momento della partita in cui si crea pathos).

    X Pinot
    PNL (NLP in inglese) è un acronimo che sta per Programmazione Neuro Linguistica. Basta che fai una ricerca su qualsiasi motore di ricerca e troverai una bibliografia sterminata sull’argomento (adesso va molto di moda :-). Se vuoi un mio parere personale per capire esattamente di cosa si tratta ti consiglio di leggere direttamente i testi di Richard Bandler (che è uno dei fondatori della PNL).
    Semplificando e generalizzando per ciò che è possibile in un post:
    Gli stati associati sono quelli in cui la persona è presente ed è coinvolta emotivamente in una situazione. Gli ormoni e le ghiandole sono iper/ipo funzionali, i muscoli sono contratti.
    Gli stati dissociati sono quelli……aspetta, più che descriverli ti faccio un esempio………è quando sei al volante sulla tua macchina ed immerso nei tuoi pensieri arrivi a casa e non sai neppure come ci sei arrivato…….. Rino Tommasi ha secondo me coniato l’espressione più felice per descivere questo stato negli atleti quando usa il termine di “trance agonistica”. Buon approfondimento.

  284. federico di carlo scrive:

    X Nicoxia
    per tornare al discorso del cesto. Un’esecuzione ad alto ritmo come scritto sopra, induce ad uno stato mentale di dissociazione. La disamina dei colpi, dei movimenti e del risultato invece induce all’associazione. Se si intrecciano i 2 processi indiscriminatamente si corre il rischio di creare solo confusione nell’atleta.

  285. Gus scrive:

    @Elettra & famiglia:
    Inutile dire che ho detto quello che sentivo. Io non sono nessuno, non sono un coach, non sono un maestro. Mi mettono in seria difficoltà gli uomini certi, quelli che per dono divino hanno la certezza di essere nel giusto e che non sbagliano mai. Io, invece, soprattutto sui temi che mi coinvolgono come educatore e padre ho sempre il dubbio di sbagliare, di non trovare il canale di comunicazione corretto, di non trasmettere al meglio i valori in cui credo. Ma credo nella relazione, anzi è l’unica cosa in cui credo. Vivere emozioni e condividerle ed è per questo che amo lo sport, perché non c’è nulla come lo sport che mi trasmetta contemporaneamente valori ed emozioni, con tutti i limiti e le contraddizioni del caso, sia chiaro, ma io la sento così. Adoro i ragazzi e mi da fastidio chi tenta in qualche modo di frustrarne le ambizioni senza averne gli elementi, in una selva di luoghi comuni stupidi espressi spesso e volentieri a titolo gratutito, così solo per annunciare al mondo che quando era giovane lui era sicuramente meglio. Per cui da un signor nessuno tutto il supporto che meritate.

    Gus.

  286. madmax scrive:

    federico infatti lo so.. ed è vero ho ancora un paio di anni di tempo ma io preferisco portarmi avanti e cercare di arrivare in anticipo piuttosto che in ritardo..

    dopodichè ribadisco che trovo differenza tra il vincere ed il provarci sempre e comunque cosa che trovo ben più fondamentale anche perchè la vittoria dipende soprattutto da con chi la fai competere..

    in italia ad esempio difficilmente si fanno competere i ragazzi (soprattutto le femmine) con i più grandi (ed infatti da under sono tutti fenomeni), addirittura ora hanno inventato anche le categorie intermedie (u 11 13).

    beh questa filosofia non mi sembra abbia portato negli anni grossi risultati, al contrario del resto del mondo dove appena possibile li buttano nella fossa dei leoni..

    ovviamente all’inizio arriveranno le batoste ma son ben queste che dovrebbero tirar fuori il carattere (almeno a quelli che vogliono emergere mentre gli altri abbandonano)..

    poi ovviamente ognuno libero di avere le proprie idee..

  287. Gus scrive:

    @Diego1:

    “Forse non conosci bene il mondo del tennis . Che le seconda categoria riescono a vivere di tennis mi e’ nuova forse quelle che fanno le maestre ma le altre proprio non credo anzi per mantenersi spendono e molto. ….”

    E’ possibile, sicuramente non lo conosco come te. Mi rimane solo difficile capire come sia possibile per un buon seconda categoria (così hai detto tu), quindi direi 2.1-2.2-2.3 al massimo riuscire a fare open una settimana dietro l’altra e riuscire allo stesso tempo a lavorare in fabbrica, ad esempio. Nel mio circolo i miei due maestri sono stati entrambi 2.5 e hanno sempre vissuto di tennis. Il nuovo istruttore è un ragazzo di 27 anni, 2.3 in classifica attuale e fa tornei e insegna tennis. A Beinasco ha vinto Ianni che la settimana prima era a Miami a giocare un 10.000, ma possiamo parlare di Gramaglia, Bramanti, Ansaldo. Nel femminile la Chieppa, Pioppo, Confalonieri, l’anno scorso la Gatto Monticone, queste ragazze a qualcuno risulta che lavorino da qualche parte?
    Rimane il fatto incontestabile che io non conosco bene il mondo del tennis e lo dico senza alcuna vena sarcastica.

    Gus.

  288. francesco scrive:

    @ Max
    Grazie per il consiglio , ho visto che ci sono alcuni DVD molto interessanti per i miei due gemelli che faranno 3 anni a Ottobre ,
    Oggi ho visto le ragazze che giocavano al mio circolo Nascosa a Latina , più che giocatrici di tennis mi sembravano tutte giocatrici di volley , altezza media 180 , la Martina Trevisan nel campo di allenamento a stento si vedeva
    Il tennis femminile del futuro sarà solo di SUPERWOMAN , super allenate con fisico da gladiatore

  289. federico di carlo scrive:

    X madmax,
    nel mondo del tennis, in corrispondenza allo sviluppo della persona, c’è una grossa frattura: ante 12 anni/post 12 anni. I valori, i limiti, gli standards, gli obiettivi tra queste due categorie sono per certi versi diametralmente opposti e comunque assai diversi. Se vuoi dare un target verosimile a tua figlia, mettila in condizione di giocare in tornei in cui ci sono le più brave ( e questo, con tuo grande merito, lo stai gia facendo) della sua stessa età. In Australia è questo che si fa in ambito giovanile: ti mettono in campo con i tuoi pari e verificano la capacità di competere e di riuscire. Per non farla sedere sugli allori può servire farle capire la differenza che passa tra una categoria e l’altra. Ma se vuoi fare ciò organizzale una partita amichevole. Risparmiale in torneo il trauma e l’umiliazione di perder contro avversari che hanno una maturità e consapevolezza tennistica maggiore derivante dal solo essere di età più adulta. Dai tempo al tempo Max, Roma non fu costruita in un giorno; non cercare di spostare il limite di Alessia costituito solo dalla sua età troppo in avanti. Corri il rischio di bruciarla.
    Nel resto del mondo ti buttano nella fossa dei leoni dai 14 anni in su………

  290. mirmidone scrive:

    @ federico

    “x Mauro
    mi spieghi quale comma del regolamento sul servizio vieta espressamente il servizio al salto? (come nella pallavolo, per intenderci). Posto che io stacchi non toccando la linea di fondo e che colpisca la palla in sospensione, quale parte del regolamento avrei infranto?”

    Secondo l’art. 18 del Regolamento “Regole del Tennis” :

    “Durante il movimento della battuta, il battitore non deve:

    a) cambiare di posizione camminando o correndo, benché leggeri movimenti dei piedi siano consentiti; oppure…..”

    Credo sia questa la regola interessata.

    Ciao

  291. stefano grazia scrive:

    FEDERICO:Siccome a livello professionistico-competitivo tecnica, tattica ed allenamento sono pressochè standard, le caratteristiche psicologiche fanno la differenza o per meglio dire, usando una terminologia a te cara, costituiscono un “vantaggio competitivo”. E’ per questo motivo che a prescindere da come si comportano tennisticamente, ai ragazzi bisogna insegnare sin da piccoli a lottare in partita e far diventare la vittoria sportiva un abito mentale. Se si riesce ad inculcare questo abito entro i 12 anni, dopo diventa un fatto oserei dire “meccanico”.

    Mi piace. E’ quello che in fondo sto tentando di dire piu’ terra a terra da due anni. Ed e’ per questo che ogni tanto ritengo che l’80% dei top 100 abbia avuto una infanzia da bambini iperattivi supercompetitivi quasi paranoici(si fa per dire)con storie di aggressivita’ e perfino bullismo e comunque di piu’ o meno simpatiche canaglie. E’ questo un lasciapaasare per il successo? No, la maggior parte se non matura finisce in galera o a fare l’attore e comunque poi devi sempre saper giocare a tennis e avere un gran fisico. Ma storie di infanzia e adolescenze non dico difficili ma ribelli o complesse sembrano la norma. Purtroppo a 10-14 anni e’ difficile separare il comportamento in campo da quello fuori dal campo … Chi non ci riuscira’ mai, finira’ in un istituto di correzione o a fare il frustrato in banca o come Maestro al Circolo Pierino, chi ci riesce invece potrebbe avere un’arma in piu’… Vale la pena? NO. Meglio avere come figli col carattere di Clitennestra o Alessia , questo e’ sicuro.
    Bella,anzi bellissima anche la distinzione fra associati e dissociati. Ma continuo a non fare l’integralista e ad usare cesti,ball machine, palleggiatori, patterns e partite.

  292. federico di carlo scrive:

    X Mirmidone
    mi sembra una regola assai soggetta a libera interpretazione. Nel foot up serve, per esempio, i movimenti dei piedi sono certamente leggeri……
    Sul che cosa si intenda poi per “cambiare di posizione” c’è parecchio da discutere. Fatto sta, comunque che la maggior parte dei pro colpisce la palla in sospensione con la linea del corpo ben al di la della linea di fondo campo. Colpendo in sospensione avviene già “un cambiamento di posizione” Perchè dunque non dovrebbe essere considerato regolamentare il movimento al salto? Mi saprebbe qualcuno dire se le regole del servizio nella pallavolo indicano esattamente le stesse parole che in quello del tennis?

  293. nicoxia scrive:

    Federico,mi sa che non ho capito cosa intendi per cesto.Per me ,coach con cesto tira 10 palle allievo parte da un zona e torna nella zona di competenza,si applica in varie zone,poi si mette in pratica col palleggio.

  294. mirmidone scrive:

    @ Federico

    Premetto di non essere un profondo conoscitore della pallavolo….. (credo che Gus potrebbe dirci qualcosa di più …..)

    Dal sito federvolley.it

    Regole di gioco e casistica - Indoor

    Regola 12 : Servizio (casistica)

    “PER ESEGUIRE IL SERVIZIO, IL GIOCATORE PUÒ MUOVERSI LIBERAMENTE?

    Sì,
    il 1° arbitro deve fischiare l’autorizzazione al servizio, senza perdita di tempo, quando il giocatore che serve si trova in possesso della palla dentro o nei pressi della zona di servizio, pronto a servire.

    Questi successivamente si può muovere liberamente sia dentro che fuori di essa, ma al momento del colpo sulla palla o del salto per colpirla deve essere con i piedi all’interno della zona di servizio.”

    Mi sembra di capire che nel volley vi sia ampia libertà di movimento nella preparazione ed esecuzione della battuta.

    Le regole tennistiche sembrano vietare il “camminare” od il “correre” durante l’esecuzione del servizio.

    Anche perchè, se si permettesse ai professionisti il servizio al salto, credo che vedremmo parecchi tie-breaks…….

    Saluti

  295. federico di carlo scrive:

    Nicoxia,
    se è possibile eseguire l’esercizio con il palleggio, situazione che riproduce una situazione di gioco reale in cui c’è un avversario che tira dall’altra parte della rete ad una distanza ed una posizione di campo verosimile, perche usare il cesto?

  296. Gus scrive:

    12.4.3 Nel momento in cui colpisce la palla o dello slancio per un servizio al salto, il giocatore non deve toccare il terreno di gioco (linea di fondo inclusa) o il suolo all’esterno della zona di servizio.

    In pratica, come avrete certo potuto vedere. nella pallavolo c’è un area dietro la linea del campo che consente di rimettere la palla in gioco. In questa area si può prendere la rincorsa, ma se si effettua una battuta al salto nel momento in cui si colpisce la palla non si può toccare con i piedi questa zona e neppure calpestare la riga di fondo.

    Nel tennis invece si può saltare al momento della battuta ma non è possibile prendere la rincorsa, sostanzialmente si deve servire da “fermi”.

    Gus

  297. Roberto Commentucci scrive:

    Già che ne abbiamo parlato a lungo, vi riporto un autentico exploit di Martina Trevisan. Nel primo turno di un ITF 10.000 che si gica a Latina, la piccola toscana ha fatto fuori la testa di serie n. 1, la russa Ivanova, n. 153 Wta, con il punteggio di 63 63. La russa lo scorso mese di settembre si era aggiudicata il 50.000 di Mestre, battendo fra le altre la Sprem, la Garbin e la Oprandi in finale.
    Era entrata in tabellone grazie a una WC (in genere le tenniste di classifica così alta non giocano i 10.000) e probabilmente la sua concentrazione non era al massimo.

    Tuttavia l’impresa della toscana resta. Staremo a vedere.

  298. Elettra scrive:

    Diego 1
    Temo che frequentiamo due sport diversi
    Partiamo dai costi dell’accademia, mia figlia spende tanto quanto la figlia di una mia amica che gioca 4 ore la settimana 1 ora in gruppo più una da sola con il maestro nel circolo della nostra città.
    Evidentemente i costi proibitivi non sono le accademie, dove con la stessa somma si allena sei ore al giorno da sola, ma piuttosto i circoli.
    Mio figlio per giocare sabato e domenica in accademia (circa dieci ore in tutto) spende come due ore 1/2 con il maestro, visto che il campo si paga a parte.
    Non ho mai visto nessuno arrivare in seconda giocando due o tre volte la settimana, altrimenti ti salterebbe il motivo per cui mia figlia non potrebbe ambire al professionismo.
    Per come giocano oggi i ragazzini non arrivi nemmeno in III con due volte la settimana.
    Il fatto che tu abbia stabilito che i professionisti siano solo i primi 100 è una tua interpretazione personale, c’è un sacco di gente che non ha nemmeno mai preso punti ATP o WTA che vive di campionati a squadre ed open.
    Le accademie prendono tutti ed essendo prezzolate non sono attendibili nei loro giudizi sui ragazzini che le frenquetano.
    Bene, se togliamo le accademie che sono le uniche ad aver sfornato dei giocatori chi resta?
    Perchè faccio una certa difficoltà ad individuare la figura di esperto nel settore giovanile a cui tu facevi riferimento.
    Nella mia inesperienza mi aspetto che un esperto abbia sperimentato con un qualche successo qualcosa, io non vedo giocatori e di conseguenza non vedo esperti.
    Purtroppo, mia figlia non è l’unica a dover dare risultati, ci si aspetta che chi debba stabilire chi può e chi no abbia una qualche credenziale ed io vedo solo, da Panatta in poi, generazioni perse.
    Infatti, tu sei l’emblema del sistema, hai espresso un giudizio senza aver nemmeno visto di chi stai parlando, che non è grave perchè puoi serenamente non esserti perso nulla, il problema è che il giudizio positivo sarà stato emesso seguendo la stessa logica.
    Il che spiega anche come si diventa esperti di tennis giovanile.

  299. Mauro scrive:

    Federico, la norma seguente non lascia spazio ad interpretazioni:
    REGOLA 16. La battuta
    1. Immediatamente prima di cominciare il movimento di battuta, il battitore deve stare in posizione di riposo
    con entrambi i piedi fuori dal campo dietro la linea di fondo e tra i prolungamenti immaginari del segno centrale
    e della linea laterale.
    E poi segue la norma che ha citato Mirmidone:
    REGOLA 18. Fallo di piede
    1. Durante il movimento della battuta, il battitore non deve:
    a) cambiare di posizione camminando o correndo, benché leggeri movimenti dei piedi siano consentiti.

  300. Edipo scrive:

    @Gus
    non bisogna essere necessariamente qualcosa nel tennis per avere buon senso ed essere capaci di esprimere concetti validi.
    Le persone intelligenti hanno sempre e solo dubbi.
    Ti ringrazio per il sostegno.

    @Diego1
    Quello che è difficile digerire, non solo da te, ma da tutti quelli che fanno del tennis una professione a qualsiasi livello è la capacità di avere ricette incontestabili.
    Premetto che io sono un ex agonista ed ero C1 a 13 anni, indicato come promessa, poi mancata per questioni logistiche, per cui qualcosa ne so.
    Se mia figlia ha iniziato a giocare a 11 anni è perchè iniziare prima per lei sarebbe stato dannoso, dato il fatto che biologicamente è sempre stata tre anni buoni indietro rispetto alla sua età anagrafica.
    Adesso ha 15 anni ma il fisico di una di 12 e neanche di quelle stangone dal momento che è alta circa 163/165 centimetri.
    Ma non è ancora una donna, per niente, è una bimba con genitori alti uno 188 cm e l’altra 170 cm.
    Mio figlio, per capirci ha 11 anni è alto 170cm ed ha il 45 di piede.
    Per cui, come la mettiamo?
    Crescerà sicuramente, ma lo farà con ritmi diversi.
    Vogliamo per forza far passare l’equazione precocismo uguale possibilità?
    La Capriati che a 14 anni era in vetta alle classifiche, per questo è o è stata meglio di una Mauresmo che invece è maturata più tardi?
    Devono essere per forza questi i modelli?
    Il tennis è uno di quegli sport dove fare un pronostico anche su atleti fatti è difficile e vogliamo farli con dei bambini?
    Quali campioni sono stati sfornati dalla vostra filosofia?
    Quello mi fa inc…are è che comunque chi fa il maestro di tennis ha un ascendente verso i propri allievi che spessissimo mette fuori gioco i genitori.
    Sai quante volte ho cercato di dire a mia figlia che le indicazioni sul presunto tennis moderno dei suoi maestri e sulle caratteristiche che bisognava avere erano tutte stronzate, perchè nel tennis non si inventa niente nessuno, e lei però finiva per affidarsi al suo maestro salvo alla fine accorgersi che avevo ragione io?
    E la conferma l’ha avuta quando dal circolo si è spostata per accademie ed ha scoperto che tutti dicevano le mie stesse cose.
    Quanti danni fate con le vostre ricette?
    Ma davvero credi che un giocatore che abbia delle capacità se non ha vinto niente a 15 anni non va da nessuna parte?
    E che dire di Blake?
    Che ha iniziato a 13?
    In 35 anni di tennis ho visto arrivare qualcuno come Blake e nessuno che a 10 anni era un fenomeno.
    Quali campioni hanno sfornato i circoli?
    Ma possibile che non vi accorgete che il lavoro duro, lo spirito di sacrificio, la determinazione, il crederci fermamente, insieme a capacità atletiche e tecniche possono permettere qualsiasi recupero?
    Se hai talento e ce la metti tutta ce la fai, se non hai talento e ce la metti tutta ce la puoi fare lo stesso, perchè nei top cinquanta di scarponi ce n’è diversi.
    E’ questo che un buon maestro dovrebbe vedere nei suoi allievi, non stereotipi di atleti fenomeni solo perchè sembrano avere determinate caratteristiche che spesso sono quelle che voi maestri credevate di avere da tennisti o ancora più spesso perchè vi rifate a modelli vincenti in quella data epoca.
    Nella tua scuola Federer e Nadal non ci sarebbero potuti stare, uno dei due non era buono, nella mia sarebbero cresciuti tutti e due.
    Concludo, le variabili che fanno di un giocatore un fenomeno od un campione sono talmente tante che voi maestri dovreste imparare a limitarvi a trasferire quello che sapete non quello che non sapete o credete di sapere.
    In riferimento alla Trevisan non si discuteva il suo valore, ma il fatto che gente esperta ne parlasse come di uno scricciolino imbelle che per grazia ricevuta, per prodigio (quindi il talento era stato superato) gioca e fa sfracelli, addirittura con il diritto alla Sampras!!!!
    Come faccia con una western lo sa solo chi l’ha detto.
    Ma avete idea come può prenderla un’altra ragazzina che legge quelle righe e ci sta provando?
    Appende la racchetta al chiodo, maledizione.
    La Trevisan è senz’altro un ottimo atleta e tennista, ma non è l’unico esempio.
    In Italia, purtroppo, siamo talmente a corto di campioni e di idee che appena vediamo qualcosa di buono tutti a buttarci da quella parte.
    Siamo messi male, ma male male.

  301. Mauro scrive:

    Clitemnestra, spero tu mi abbia inserito nel gruppo dei tuoi fans?

  302. Edipo scrive:

    @Federico

    ti ribadisco la mia simpatia.
    Fa bene al cuore sentire parlare persone che oltre alla competenza per il mestiere che fanno, hanno anche una preparazione umana che gli consente di districarsi in una professione difficilissima come quella di un maestro di tennis.
    Credimi, raramente ho sentito tante cose buone tutte insieme da chi si occupa di questo sport e sarei stato felicissimo se fossi stato tu il primo maestro di mia figlia.
    Senza volerti mettere in imbarazzo, penso davvero che il tuo modo di vivere questo sport sia quello giusto.
    Cresci e moltiplicati. :-)

  303. Mauro scrive:

    Max, grazie per le informazioni, mi dici che l’accademia riapre il 14 mercoledì, ma il 14 è martedì…quando quindi riapre?
    Io sarei anche disponibile ad andare la settimana dopo Pasqua (prima e dopo è impossibile), l’importante è che ci siano i coaches migliori, non per avere la puzza sotto il naso, ma prendendo degli aerei, vorrei avere la possibilità che la bambina sia allenata, giudicata e possibilmente avere delle indicazioni circa il programma da seguire in futuro.

  304. Mauro scrive:

    Federico, si può essere d’accordo o meno ma i tuoi interventi sono sempre molto, molto interessanti.

  305. Mauro scrive:

    Gus, i tuoi interventi sono sempre molto positivi ed umani spero voglia essere anche zio di mia figlia.

  306. Mauro scrive:

    Non è che sperassi venisse giù il blog (o forse si…scherzo), ma la rilevazione statistica dei servizi incentrata sul fatto che a volte è meglio tirare due prime poteva avere qualche commento particolare, almeno dagli addetti ai lavori…..sigh, dovevo brevettarlo…….

  307. madmax scrive:

    federico vai tranquillo non si brucerà…

    mauro riapre martedì 14 e ci sarà vavassori ed in accademia i giudizi li emette solo lui..

    mauro scusa ma che commenti avresti voluto sentire dai tecnici quando la maggior parte di loro dice di tirare due seconde!!

  308. Mauro scrive:

    Allora, se non ci sono problemi con le ferie, io conto di essere alla Vavassori dal 14 al 18 mattina compreso. Partirò dunque domenica 12 mattina e rientrerò sabato sera.
    Spero oggi di sciogliere la riserva, dovrebbero comunque esserci possibilità al 90%.
    Quindi, se qualcuno vuole e può esserci non ha che da dirlo.

  309. federico di carlo scrive:

    X Edipo,
    troppo buono……. Quello che scrivo è frutto di anni di esperienza nel settore dell’insegnamento del tennis (nel cammin di nostra vita sono ormai vicino ai 40……) e dalla consapevolezza metodologica che è il maestro che si deve adattare alle caratteristiche del tennista e non viceversa……….
    Insegnare tennis non mi da da vivere; è soltanto una delle mie molteplici attività lavorative. Sarebbe molto più proficuo e remunerativo per me se dedicassi il mio tempo alle altre attività. Continuo ad insegnare tennis per vocazione (vengo da una famiglia di insegnanti), per passione e per capacità. E’ per questo motivo che sono assai più vicino a figli e genitori rispetto ai miei colleghi di categoria che lo fanno di professione e da cui dipende il loro introito (ed a volte, pur di monetizzare, si fanno pochi scrupoli con studenti e genitori).
    Riterrei vero privilegio se fossi stato il primo maestro di una ragazza capace, appassionata, decisa e responsabile come Marta. Vorrebbe dire che avrei fatto un buon lavoro.

    x Mauro
    cos’è, hai mangiato “buonismo” per cena? :-)
    Quello che scrivo è interessante perchè vedo le cose da una prospettiva diversa. O meglio perchè il mio metodo parte da presupposti particolare (un misto di scuola australiana e teorie moderne della psico-percettività) e quindi nel suo dirimersi assume delle caratteristiche diverse dalla metodologia tradizionale. Accetto ovviamente che molti di questi concetti siano reputati interessanti anche se non condivisi. Ed il blog serve proprio per questo: a confrontarsi civilmente anche quando non si è d’accordo.

  310. federico di carlo scrive:

    X Mirmidone e Gus,
    grazie per aver fatto chiarezza sul regolamento della battuta nel tennis evidenziandone le differenze con la palla a volo.

  311. jan scrive:

    Ognuno dà al proprio figlio quello che può dare e quello che crede opportuno dargli. A volte meglio condividere un sogno con un bambino o con un adolescente, invece di immergerlo in una realtà grigia e rassegnata. Però i fatti sono fatti. E forse è meglio evitare d’aggrapparsi a esempi inesistenti.
    Nessuno degli attuali top 100 ha cominciato a giocare dopo i 12 anni. Blake ha iniziato a giocare a 5 anni. Sua madre era la segretaria del locale tennis club. A 12 anni anni James aveva già come coach Brian Barker. A 13 anni gli è stata diagnosticata una severa scoliosi e è stato costretto a portare il busto per 18 ore al giorno, togliendolo nelle ore che dedicava al tennis. Come bambino era piccolo di costituzione. Così fu costretto a supplire con qualche strategia alla sua mancanza di potenza, ma ciò non gli ha impedito d’essere a 16 anni campione statunitense under 18 indoors.

  312. Gus scrive:

    @Roberto Commentucci:

    Benissimo. Trasmettile, se puoi, il nostro supporto.

    @Elettra:
    piena condivisione

    @Edipo:

    Piena condivisione anche con te.
    In primis vi ringrazio.
    Secondo continuo a segnalare di leggere “Allegro ma non troppo” di Cipolla, la parte inerente la stupidità. E’ ironico e divertente e si legge in un’ora (è brevissimo).
    Quando un giorno ci incontreremo a cena o magari altrove racconterò di come questo tema mi abbia sempre appassionato e di come, mentre scrivevo un mini-saggio sul tema per gli amici più intimi abbia scoperto che un generale tedesco (Von Hammerstein) aveva classificato gli uomini nelle mie stesse identiche categorie costringendomi ad abbandonarlo o in futuro a rivederlo. Non era più l’originale. :-)

    @Mauro:
    Grazie, non sono retorico e nemmeno buono, ma credo nei giovani. A questo punto mi consentirete una divagazione, ma nemmeno tanto, così condividiamo un mio percorso. Come sapete mia figlia gioca a pallavolo. Ovviamente io la seguo. Ho giocato a pallavolo nella rappresentativa delle superiori, ma insomma nulla di che. Ho cominciato a studiare, ho comprato dei DVD di allenamento specifico per le squadre Under, ecc.ecc. Naturalmente parlo spesso con l’allenatrice delle ragazze e con il Presidente. Insomma mi hanno chiesto se ero interessato a fare qualcosa di più e siamo d’accordo che da uomo di campo dovrei fare il corso di allievo allenatore per poi prendere in mano vedremo, quale squadra, e di quanti anni. E’ la concreta applicazione di come in altri sport una società sportiva orientata all’attività agonistica “sfrutti” le competenze e la passione di un terzo senza troppi formalismi. Parliamo ovviamente di “base”. Quanto gli costa? Nulla, sfrutta la mia voglia di fare qualcosa per i ragazzi. Sarò capace? Verrò valutato da persone che hanno una società di pallavolo da 20 anni, se non vado bene, saluti e baci. Questo allarga la base perché abbatte i costi. Farò dei danni? E’ possibile che sbagli, ma non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. Non sono sicuro cmq di fare più danni di un maestro di 50 anni che in un’ora di palleggi dice una parola una.
    Scusate se OT, ma aiuta a capire qual è la differenza tra società sportiva e circolo.

    “Gus, i tuoi interventi sono sempre molto positivi ed umani spero voglia essere anche zio di mia figlia.”

    Certamente e come ho già detto, se venite a giocare dalle parti di Torino avvertitemi e se posso verrò volentieri a condividere con voi e a fare il tifo.

    Gus.

  313. andrew scrive:

    x Mauro e Madmax e Mirmidone e altri vavassoriani pasquali…

    Dai, un salto potrei farlo con Alessandro…Ci sarà il Cat o il Buzz? Sarebbe interessante rifare qualche test…

  314. federico di carlo scrive:

    x madmax
    “federico vai tranquillo non si brucerà… ”
    Hai chiesto ad Alessia? Lei cosa ne pensa?

  315. Gus scrive:

    jan dipende da cosa intendi per cominciare a giocare.

    Prendere la racchetta in mano è una cosa, allenarsi in accademia un’altra.

    Gus

  316. federico di carlo scrive:

    x Mauro
    Sul servizio io parto da questo assioma: se un giocatore ha un’ottima percentuale di primo servizio e di punti vinti con esso allora il discorso su una eventuale seconda è completamente inutile. Se un giocatore deve far ricorso alla seconda allora vuol dire che la sua prima non è così poi tanto buona………..
    Il movimento del servizio di un atleta viene studiato in laboratorio e viene elaborato analizzando le caratteristiche soggettive tra cui altezza, esplosività (degli arti inferiori e superiori), coordinazione etc . E’ l’unico movimento nel tennis completamente auto-prodotto. E’ l’unico movimento in cui il gesto del lancio avviene contemporaneamente e simmeticamente con le due braccia. E’ il colpo in cui i due lobi cerebrali devono interagire più dinamicamente nella realizzazione del movimento ottimale. E’ un colpo in cui l’apprendimento viene segmentato ALMENO in tre fasi che contengono due movimenti del corpo contemporanei.
    Premesso dunque che il servizio è uno dei colpi biomecanicamente più complessi nel tennis e che comunque l’altezza dell’atleta determina un aggiustamento del movimento continuo nell’arco della sua crescita, una seconda di servizio richiede un’elaborazione di movimento semplificato della prima ed è dunque uno step di avviamento evolutivo precedente alla prima di servizio. I giocatori che non hanno una buona seconda, nella maggior parte dei casi non hanno i fondamentali tecnici per servire la prima.
    Dal punto di vista psicologico, avere una buona seconda è un grandissimo vantaggio mentale: ti permette di servire la prima con molta più aggressività e con molta più rilassatezza.

  317. gio92la scrive:

    Ieri sera ho visto la puntata di Supertennis visto che si parlava dei “nuovi” centri estivi della federazione. Un grazie a Roberto Commentucci che ha vivacizzato la discussione con spunti interessanti , speriamo solo che ti invitino di nuovo ! Certo che si vede che era preparato sull’argomento , ti credo a forza di leggere il sub-blog “genitori e figli” !
    Le mie considerazioni partono dalle esperienze che ho fatto con i miei figli l’anno scorso e quello ancora precedente. Ebbene , se veramente il livello tennistico da quest’anno è stato elevato a me farebbe molto piacere mandarli in un centro federale perchè al contrario di tante “academy” private non è necessaria la presenza di un genitore (parlo soprattutto del piccolo di neanche 9 anni) visto che sono seguiti in maniera esemplare anche (soprattutto) fuori dai campi da tennis. Una domanda che mi sarebbe piaciuto Roberto avvesse posto è per esempio nel nuovo corso di quest’anno quante ore sono destinate al tennis. Insomma , Roberto, che mi dici , c’è da fidarsi di questa nuova impostazione ? Funzionerà così solo a Sestola (nel centro di eccellenza) ? Mah quasi quasi li mando alla peggio avranno fatto SOLO una bellissima vacanza con un po’ di tennis (e ad un ottimo prezzo).

  318. stefano grazia scrive:

    EDIPO rivolgendosi a Diego1: Nella tua scuola Federer e Nadal non ci sarebbero potuti stare, uno dei due non era buono, nella mia sarebbero cresciuti tutti e due.

    Questo e’ un argomento che spesso abbiamo ripetuto agli albori del Blog e che era sempre stato il credo del primo Bollettieri : Non esiste un metdodo di allenamento perfettp per tutti ma esistye un metodo di allenamento perfetto PER TE.

  319. andrew scrive:

    mandali Gio…stanno aspettando solo te!!!

  320. Elettra scrive:

    Jan
    continuiamo a non capirci, nessuno si aggrappa a nulla e nessuno pensa che Marta sia la Henin o Blake.
    Il discorso su Blake era che come hai detto tu per questioni di salute ha dovuto fare un percorso diverso, poi aveva un buon coach ed una serie di vantaggi che molti ragazzini in Italia non hanno ed ha anche subito successivamente un grave incidente che lo ha nuovamente allontanato per molto tempo.
    Si dava per presupposto che non avesse preso in mano la racchetta la prima volta a 13 anni, ma che avesse incominciato a fare sul serio dopo una certa età ed in questo senso si intende giocare.
    Mia figlia pascolava a 4 anni in campo, ma non giocava e non si allenava per motivi di salute fino ai 10 quando ha avuto OK dal medico, poi ha preso la mononucleosi dopo un mese di corso ed ha fatto un anno di stop perchè lei le cose le deve fare sempre bene, ma questo non vuol dire che abbia iniziato a quattro anni.
    Il senso è, a prescindere da mia figlia, che se le premesse e le qualità ci sono prima o dopo vieni fuori.
    E’ inutile stabilire degli assoluti, perchè le variabili sono infinite e per scoprire quali sono le tue potenzialità devi per forza provarci.
    Il discorso riguarda Marta solo per una questione di principio e perchè la sua esperienza è comune a quella di tanti altri ragazzini che sono capitati nel posto sbagliato, la sua riuscita od il suo fallimento non cambiano i termini del discorso.
    Da qualche parte oggi in Italia ci sono ragazzi con qualità eccezionali(e non mi riferisco a mia figlia) che sono stati gestiti malissimo, questi con una buona guida e tanto lavoro possono recuperare perchè hanno attitudini fisiche, tecniche e mentali nettamente al di sopra della norma ed ovviamente non hanno giocato ai videogiochi fino ai 14 anni.
    Mi raccontava un noto coach che ultimamente pare di essere in una clinica per il recupero di ragazzi traumatizzati, chi ha avuto troppe pressioni dal coach, chi dai genitori, chi non regge di suo le aspettative, un disastro e parliamo di gente forte non di mia figlia.
    Poi ci si domanda come mai i risultati dei test psicologici degli stranieri nella gestione dell’ansia siano strabilianti rispetto ai nostri.
    Non puoi avere degli step prestabiliti e non personalizzati, che non tengono conto dello sviluppo psico fisico di ognuno, stabilendo a priori che devi aver fatto detrminati risultati ad una certa età senza guardare il fisico, la tecnica, la tattica o la testa.
    E soprattutto non si può giocare con l’ansia di dover fare il risultato perchè solo in quel modo tiviene riconosciuto un qualche valore, la vittoria deve essere cercata in modo sano, perdere una partita vuol dire essere meno bravo tennisticamnete ma non valere di meno come persona.

  321. Gus scrive:

    Ciao a tutti,

    avendo comprato una splendida videocamera full-hd e volendo videoanalizzarmi (sempre per imparare) dove mettereste la videocamera?

    Io pensavo a due posizioni:

    di fianco alla rete a sx, poi di fianco la rete a dx.

    Qualcuno può darmi dei consigli?

    Grazie

    Gus.

  322. madmax scrive:

    federico…

    io ascolto e parlo molto con mia figlia e lei ha ben chiaro cosa vuol fare e dove vuole arrivare (almeno per ora) e questo in modo inequivocabile..

    perciò quando mi ha chiesto (un paio di volte) il giorno extra di riposo l’ha avuto, quando ha preferito l’accademia al circolo l’ho accontentata ora ad esempio mi chiede di farla giocare nei tornei ed io lo farò (tra l’altro ne aveva parecchio bisogno).. anche a livello atletico mi ha detto ad esempio che in questo momento si diverte molto di più a correre e a fare i vari test perciò per quanto è possibile l’accontento (in questo ambito ovviamente e purtroppo però un po’ meno essendo ora troppo importanti rapidità e capacità coordinative)..

    ovviamente avendo già cominciato ad inserire anche qualcosa d’altro un po’ di spazio ce l’ha, senza però esagerare..

    mauro nico andrew..

    voi decidete cosa volete fare ed io organizzerò.. ovviamente venendo mauro da lontano mi sembra giusto organizzare nei giorni in cui sarà qui perciò ditemi se in quelle date siete disponibili e ditemi pure cosa volete fare con il cat… se il prof buzzelli potesse essere qui in quei giorni ce lo faccia sapere…

    valeria durante questi giorni maglie sarà già terminato perciò facci sapere se intendi aggregarti..

  323. nicoxia scrive:

    Federico, nel palleggio devono fare step,primo passo,appoggi e calcolare dove arriva la palla,poi eseguire il movimento,secondo me se non sai fare bene il movimento è più difficile,col cesto diminuisce la difficoltà,certo che se sai fare già tutto bene il cesto non serve più.

  324. madmax scrive:

    roberto ho visto la trasmissione…

    è come parlare con il muro poichè loro pensano di sapere.. peccato però che parlano dei tempi che furono..

    in più non capiscono che l’avere il centro federale a tirrenia va benissimo finchè serve per i raduni (ed allora per due gg uno ci va, ovunque è situato) ma tutto cambia quando si vuole entrare in concorrenza con le accademie (e quindi dare un servizio, in poche parole è come aprire un ristorante sul cucuzzolo della montagna e sperare nella ressa.. o dai un servizio al super top o rimarrai vuoto!!) e perciò sarebbe fondamentale che fossero in molti a frequentarla (oltre alla qualità ed alla stabilità del personale)…

    allo stato però meglio così altrimenti sai che danni…

    e quando hanno detto che ormai quasi tutti i maestri seguono lo stesso protocollo non ti è venutà voglia di alzarti ed andartene? a me sarebbe venuta…

    e la storia di trevisan nr 2 al mondo jr che non sarebbe l’ultimo dei peones?

    dietro la fit c’è il nulla assoluto e non c’è un progetto

  325. nicoxia scrive:

    Edipo,visto che avevi esperienza,quale è stato il meccanismo che ti ha fatto perdere tempo nell’effettuare la scelta giusta per tua figlia.Conoscerlo potrebbe essere molto utile.

  326. Gus scrive:

    “Questo e’ un argomento che spesso abbiamo ripetuto agli albori del Blog e che era sempre stato il credo del primo Bollettieri : Non esiste un metdodo di allenamento perfettp per tutti ma esiste un metodo di allenamento perfetto PER TE.”

    Interessante: infatti poco tempo fa si parlava di Milan Lab e della iper-specializzazione. In alcuni sport, io portavo ad esempio il football americano o la pallavolo, dove si è già arrivati alla specializzazione, significa allenatori ed allenamenti specifici per tipologia di ruolo. Nella NFL esistono ormai decine di allenatori che allenano le linee, attacco e difesa, il coach è una specie di supervisore. Nella pallavolo ho già detto, ricettore-attaccante, alzatore, libero, attaccante, con relativi schemi ecc.ecc. In più c’è il Milan Lab che ad esempio costruisce allenamenti ad hoc per i singoli atleti in funzione “anche” di parametri fisiologici tempo per tempo. Io chiesi al blog, se ad esempio, nel futuro del tennis non ci saranno, ad esempio iper-specializzazioni per superficie. Esiste già, ad esempio, la specializzazione nel doppio e io non sono così convinto che mettendo insieme n°1 e n°2 del mondo sia così facile battere la coppia n°1 di doppio che gioca solo ed esclusivamente quello (ad esempio). Però questa cosa è caduta un po’ nel vuoto, evidentemente non si ritiene che nel futuro si possa/debba costruire un giocatore iper-specializzato per superficie che magari “salterà” tutti i tornei sul duro, ma se la giocherà su tornei sulla terra proprio in virtù della sua specializzazione. Immagino perché arrivati a certi livelli sempre più alti, tra qualche anno, occorrerà allenarsi specificatamente e con movimenti diversi a seconda delle superfici. E’ un ragionamento aperto, ovviamente.

    Gus.

  327. Roberto Commentucci scrive:

    Caro Gus, il tuo discorso sulla specializzazione in astratto è secondo me molto valido. L’esempio che fai sul doppio invece non mi trova, d’accrdo, semplicemente perché esiste una notevole differenza di montepremi, e quindi tutti i più forti giocano il singolo, mentre sono tennisti meno forti in termini assoluti, con particolari caratteristiche, che decidono di specializzarsi nel doppio.

    Insomma, se tu fai giocare Federer e Nadal contro i fratelli Bryan credo che difficilmente i gemelloni USA la spunterebbero.

    D’altronde, se Federer ha vinto il doppio olimpico in coppia con Wawrinka, che è un ottimo giocatore, e con buone caratteristiche di doppista, ma che non è Nadal…

  328. federico di carlo scrive:

    x Nicoxia,
    nel mio metodo prima vengono gli spostamenti e poi l’uso della racchetta. Quando i miei bambini (7 anni) prendono la racchetta in mano gia sanno fare split step, primo passo, spostamenti e passi di aggiustamento.
    Presupponendo che il bambino acquisisca (i coach erroneamente pretendono che i bambini “capiscano” logicamente a questa età) teoricamente la tecnica concernente l’esecuzione di un colpo, le sinapsi ed i muscoli hanno bisogno di circa 200 ripetizioni per fare proprio e memorizzare il movimento. Presupponendo che un cesto abbia 50 palline ne bastano soltanto 4 per fare un lavoro già adeguato. Ci sono maestri che fanno fare ai bambini settimane e stagioni di cesti (o ancora peggio pretendono di insegnare contemporaneamente spostamenti e tecnica facendo il cesto) prima di contestualizzare. A che cosa serve?

  329. federico di carlo scrive:

    X Gus,
    i professionisti di solito vengono seguiti da un’equipe che include un coach per gli aspetti tecnico tattici, un trainer per ciò che riguarda gli aspetti atletici, un mentor per ciò che riguarda gli aspetti psicologici.
    Spesso quei campioni che possono permettersi di puntare solo su alcuni tornei, ingaggiano coach specifici per quei tornei o per alcune superfici (ritornando indietro negli anni mi ricordo di Lendl, che cercava di vincere Wimbledon che assoldò Tony Roche per aiutarlo nel tennis di volo. Ma ce ne sarebbero molti di esempi in tal senso).
    La specializzazione di alcuni giocatori per determinate superfici gia c’è. Per la regola che tutti i giocatori devono forzatamente giocare un certo numero di tornei e di livello durante l’anno, ci sarà sempre più un fenomeno di adattamento ed alla poliedricità piuttosto che alla specializzazione. La maggior parte dei professionisti cerca di giocare su più superfici per ottimizzare le classifiche (giocando pochi tornei perderebbero molti punti e corrono il rischio nei loro tornei preferiti di giocare contro i più forti già dai primi turni) e monetizzare i buoni risultati.

  330. NIPA scrive:

    Roberto,

    complimenti vivissimi anche da parte mia.

    Finalmente in quel palco (è un teatrino o esagero?..mah) qualcuno si è degnato di parlare di ORGANIZZAZIONE in termini CONCRETI ovvero di PROCEDURE (comuni? mah?), PERSONALE (tutti preparati? mah?) e di MEZZI (come dice Max meglio il cocuzzolo o un grande centro dove è facile confrontarsi e assimilare dai più bravi?). Secondo me si sono inc@77a71 qunado hai asserito che un centro federale posto in un grande centro dia la possibilità anche di CAMBIARE SPESSO IL PERSONALE (spero che tu intendevi sia di giocatori sia di istruttori) …TROPPO GIUSTO…TROPPO FEELING ORGANIZZATORE….tutto ciò non combacia con la realtà e la mentalità nostrana……. Inolte, hai fatto notare cose talmente ovvie che NESSUNO ti ha risposto in maniera puntuale ma si sono aggrappati allo specchio ed al tempo che scadeva…mah! Io in quella trasmissione cerco risposte ma ottengo soltanto un incremento dei miei già tanti dubbi….

    Comunque bravo e acuto (ho notato che mentre tu portavi all’attenzione uno deigli aspetti a noi genitori cari, ti hanno interrotto e tu hai ascoltato l’interlocutore con garbo per poi riprendere la parola…mi stai divendando anche simpatico. Oltremodo, hai trattato argomenti a tutto tondo (aspetti economici, strategici e anche un pò tecnici).

  331. NIPA scrive:

    Federico,

    “… Quando i miei bambini (7 anni) prendono la racchetta in mano gia sanno fare split step, primo passo, spostamenti e passi di aggiustamento.” ………”Ci sono maestri che fanno fare ai bambini settimane e stagioni di cesti (o ancora peggio pretendono di insegnare contemporaneamente spostamenti e tecnica facendo il cesto) prima di contestualizzare. A che cosa serve?”

    Sono pienamente daccordo con te.

    uno dei motivi della mia scelta del maestro fu proprio questa. Quando capii che l’allora maestro pierino (cesti a morire con cellullare all’orecchcio e bambini che se non impegnati pascolavano….) non dava più del dovuto a mia figlia….andai ha “visionare” un giovane maestro durante le sue lezione SAT (o presunta tale) con un gruppo di ragazzini di 7-8 anni…ebbene non mi ricordo di aver visto cesti ma soltatno palleggi da parte sua e del suo “secondo” (lo so che è un termine cestistico ma non so come definirlo…aiutante?? primo istruttore??) per dare al ragazzino la sensazione del gioco…Si questo mi piacque….Poi osservai le lezioni fatte con mia figlia che furono improntate da subito sulle gambe e sui movimenti dei piedi (che poi ha impostato per almeno un anno a seguire) e…… fatto i confronti decisi di buttarmi in questa avventura….che oggi mi coinvolge al 101%!

    Max,

    giusto per avere un’idea ma quante U12 (in %) a riga impiegavano racchette da almeno 300g? sarebbe interessnte semmai confrontare il dato con le U12 che incontrerai a maglie, potrebbe essere una informazione interessante sul rapporto (o differenza?) che esiste già tra livello di potenza fisica e tecnica da loro acquisita e la nostra….

  332. valeria scrive:

    X Madmax ho deciso di venire anch’io a Maglie. Arriveremo lunedi’ 6. Avremo quindi modo di conoscerci!! Mi aggregherei molto volentieri il 14,sarei particolarmente interessata ai test atletici e molto curiosa circa la mind room. Si puo’ fare? Grazie..

  333. madmax scrive:

    nipa..

    non sono stato li a guardarle tutte ma certamente erano la grande maggioranza, il punto è che tutte erano il doppio delle nostre (e se non tutte lo erano in altezza certamente lo erano per stazza)…. devo dire però che le raccchette pesanti le aveva sia chi ha vinto con mia figlia ma anche chi ha perso perciòn non credo assolutamente sia questa la cosa che fa la differenza.. la racchetta è una cosa troppo personale per determinare che se va bene per una allora va bene per tutte… come spesso ti ho scritto è fondamentale concentrarsi sulle cose rilevanti… il tipo di racchette che usano le altre certamente non lo è…

    cmq per trovare la racchetta giusta è abbastanza semplice: tu ne fai provare a tua figlia una decina (ognuna la deve usare almeno tre o quattro gg) e se quella con cui lei si trova meglio è anche quella con cui il maestro vede che le esce meglio la palla allora hai fatto bingo…

    ciao valeria..

    mandami una mail così ci scambiamo il telefono…. dreamtennis@alice.it

    per il resto non ci sono problemi nel senso che in accademia ti faranno certamente provare la mind room (lo psicologo c’è il mercoledì ed il venerdì) mentre per i test atletici fermandoti qualche giorno organizzeremo…. il problema è che non essendo festa il due prof tra università e lezioni varie non sarà facile beccarli… normalmente i giorni migliori sono il sabato e la domenica e qualche pomeriggio durante la settimana.. quando avrò ben chiaro in quanti sarete ed i giorni che avete intenzione di fermarvi cercherò di organizzare il tutto nel migliore dei modi…

  334. Edipo scrive:

    @Federico

    I complimenti e gli elogi non li faccio mai a caso, a quanto pare.
    Anch’io vengo da una famiglia di insegnanti e per questo ho riconosciuto la capacità nell’approccio e la qualità del pensiero.
    La pedagogia è nell’imprinting e fa la differenza.
    Credo che Marta, al di là del punto di arrivo per il quale non c’è certezza,
    ti avrebbe dato un sacco di soddisfazioni, come sempre le dà me.

  335. Edipo scrive:

    @Gus

    lo leggerò volentieri :-)

  336. Edipo scrive:

    @Jan

    Su Blake, il mio post era già troppo lungo e non era il caso di spiegare oltre.
    Quello che più precisamente hai riportato dà forza al mio pensiero, se ce l’ha fatta lui, vuol dire che si può, sempre avendone le caratteristiche.
    Magari con buon pace i tutti.

  337. Edipo scrive:

    @Nicoxia

    Non è facile.
    Io ho un amore sfrenato per questo accidenti di sport, ma non ho più giocato regolarmente da quando ho smesso.
    Lo facevo al mare, in vacanza nei luoghi natii, con quelli che con me avevano condiviso l’agonistica da ragazzi.
    Mia figlia a 3 anni ha voluto la sua prima racchetta, ma si sa che l’amore verso papà spesso sviluppa passioni indotte piuttosto che spontanee.
    Per questo prima c’era da stabilire se la passione era vera, poi il resto.
    Ha iniziato la sua attività tardi per motivi che abbiamo già detto, messa in campo da me con i rudimenti dei tre fondamentali, poi ci siamo recati nel circolo della nostra città per la SAT.
    Volevo che facesse semplicemente quello ma i “nuovi metodi” non lo prevedevano, date le sue caratteristiche è stata inserita subito nell’agonistica.
    I danni sono stati immediatamente evidenti ma io non potevo darle una scuola diversa, impegni di lavoro non me lo permettevano.
    A 40 km ci hanno fatto promesse migliori e intanto non sindacavo sul “tennis moderno” perchè mi hanno insegnato a essere rispettoso dei ruoli, salvo decidere di andare a vedere qualche accademia, per capire se il coglione ero io o i millantatori che avevo incontrato.
    Mi sono accorto che nelle Accademie (ISP in Francia, Mouratouglou, Altur Alvarinho a Valencia), invece insegnavano il tennis che conoscevo io.
    A quel punto sono andato in Vavassori, ho scoperto che anche in Italia era possibile, ho dovuto spostare il mio lavoro per poterci mandare Marta e finalmente eccoci qua.
    Mia moglie e mio figlio stanno a Novara io e Marta a Palazzolo Sull’Oglio - BG, il fine settimana ci riuniamo.
    Questo è stato ed è il problema maggiore.
    A questo mondo non basta essere esperti per risolvere queste cose.
    :-)

  338. federico di carlo scrive:

    x Edipo,
    un qualsiasi rapporto con gli altri è uno scambio. Ciascuno di noi ha i propri limiti ed i propri difetti. Bisogna convenire a priori un punto di incontro e poi bisogna lavorare duro, insieme per raggiungere i targets. L’unica cosa che chiedo ai miei ragazzi è l’impegno. Se danno tutto in allenamento come in partita di che cosa li posso rimproverare? E’ in quel momento, quando non arrivano i risultati prefissati, che sono chiamato ad assumermi le mie responsabilità. Se c’è qualcosa che non va la colpa è sicuramente mia. In Italia la colpa ricade sempre sugli atleti, sui genitori, sui vari accidenti, sugli avversari e su mille altre scusanti……..mai sui coaches………..

  339. Gus scrive:

    @Roberto Commentucci scrive:

    “Caro Gus, il tuo discorso sulla specializzazione in astratto è secondo me molto valido. L’esempio che fai sul doppio invece non mi trova, d’accrdo, semplicemente perché esiste una notevole differenza di montepremi, e quindi tutti i più forti giocano il singolo, mentre sono tennisti meno forti in termini assoluti, con particolari caratteristiche, che decidono di specializzarsi nel doppio.
    Insomma, se tu fai giocare Federer e Nadal contro i fratelli Bryan credo che difficilmente i gemelloni USA la spunterebbero.”

    Mi spiego meglio così vedrai che ci incontriamo. Ad un certo punto i giocatori di seconda fascia, quei famosi buoni seconda categoria di cui si parla ogni tanto, hanno trovato una soluzione pratica per guadagnare soldi; specializzarsi nel doppio Perché specializzarsi? Perché essendo più scarsi anche di quei doppisti “occasionali” ma ottimi singolaristi dovevano portare il livello tattico della specialità fuori dalla casualità e dall’occasionalità. E’ possibile, quindi, che Nadal e Federer vincano il doppio contro i gemelloni (anche se non così facilmente come qualcuno potrebbe immaginare, anzi sarebbe una bella sfida non trovi?), ma considerando la differenza in termini tecnici la specializzazione ha ridotto significativamente il gap. Il gap verrebbe ripristinato facilmente se anche Federer e Nadal si specializzassero. Questo ragionamento mi serviva a introdurre, come dice sempre Max, se nel futuro del tennis ci sarà la specializzazione per superficie oppure si continuerà con la polivalenza. Ad esempio nello sci è rarissimo che esistano dei polivalenti in grado di vincere in tutte le discipline, e se invece di suddividerle tra speciale, gigante, superg e discesa dicessimo:
    lento, medio, medio-veloce e veloce?
    Siamo sicuri che un Volandri (faccio un esempio solo per capirci) allenato “solo” sulla terra, che fa richiami continui di preparazione solo per la “terra” mentre gli altri fanno le stagioni sul duro, non avrebbe avuto qualche chance in più di vincere tornei importanti?
    Come dicevo è un’idea per aprire un dibattito, non certo un affermazione avallata da certezze assolute.

    Gus.

  340. andrew scrive:

    Gus…

    Volandri era già allenato solo sulla terra…Il 90% degli italiani sono già specializzati…

  341. andrew scrive:

    Specializzati nel diventare “giocatori da circolo”…. di modo che dirigenti e maestri possano esibirsi con/tramite loro…

  342. Mauro scrive:

    Gus, per le mie esigenze lo sistemavo nel seggiolone dell’arbitro, ma per completare va bene anche come hai fatto tu, in alternativa obblighi tua figlia a riprenderti…..scherzo.

  343. Gus scrive:

    @federico:
    Ma certo oggi il tennis spinge per la poliedricità per motivi economici, il sistema dei punteggi è questo, ecc.ecc.
    Io mi riferivo agli sviluppi futuri. Peraltro tu parli di team affiancato ai grandi campioni, invece io parlo di iper-specializzazione che ovviamente andrebbe fatta prima in funzione della predisposizione del ragazzo, del circuito maggiormente presente in determinate zone geografiche, poi nulla vieta ovviamente di andarsi a giocare i tornei del Grande Slam. Ma che senso aveva ha “obbligare” Henman a giocare ad Amburgo?
    Il mio era però un ragionamento generale. Ricordo perfettamente, ad esempio, Tommasi che sosteneva che andrebbero fatte non classifiche assolute, ma per superficie. Questo renderebbe assolutamente più coerenti i tabelloni dei tornei ed è una possibilità che mi vede assolutamente concorde. Questo porterebbe ad una maggiore possibilità di organizzare tornei in parallelo o in alternativa per i giocatori non interessati a giocare su quella superficie a fare i “richiami” e migliorarsi continuamente. Si tratta anche di capire come evolverà il tennis (in particolare il maschile che mi sembra già a livelli impressionanti) per migliorare la qualità ed alzare ulteriormente il livello. Io credo che questo ragionamento possa essere un semplice contributo.

    Classifiche per superficie
    Maggior possibilità di vedere tornei di alta qualità e organizzati anche in parallelo
    Iper-specializzazione

    Gus.

    Gus

  344. nicoxia scrive:

    Federico,ero convinto che per far proprio un colpo ci volessero minimo 10000 ripetizioni.Grazie Edipo.

  345. nicoxia scrive:

    Federico,a volte capita nei primi turni di giocare con bambine con tanta voglia di giocare,la tirano di la spesso non è che tu parli di quel movimento.

  346. nicoxia scrive:

    Max,martedi e mercoledi è ancora festa,per i proff,io confermo questi 2 giorni.

  347. francesco scrive:

    @ nicoxia

    In base alla teoria della Mielina , per modificare i circuiti nervosi , al fine di isolare il percorso dello stimolo nervoso , usare fibre ottiche al posto del doppino di rame , ci vogliono 10 anni di pratica con minimo 10000 ripetizioni
    Per imparare un movimento è molto più semplice
    Creare un campione nel tennis è un lavoro lungo , altro che talento ,
    Vedi o fratelli Safin o i fratelli Rochu , le sorelle Willams non penso che la natura li aveva dotati di talento entrambi , io penso che avevano la volontà di arrivare , sottoponendo a carichi di lavoro notevoli
    Per esempio Safin dopo l’allenamentio normale continuava con una sessioni di 500 battute

  348. federico di carlo scrive:

    x Nicoxia,
    io intendo 200 ripetizioni per l’apprendimento strettamente biomeccanico. La pratica di spostamenti+esecuzione richiede non 10.000 ripetizioni ma tutta la vita di un tennista. Raccomando vivamente di iniziare il più presto possibile con i palleggi e le contestualizzazione in partita perchè è nell’età dell’infanzia che si allenano al meglio velocità di spostamento ed abilità di coordinazione.

  349. federico di carlo scrive:

    x Nipa,
    i maestri devon essere assai bravi con i bambini a tenere alta la loro attenzione. Non è facile tenere un bambino di 6 anni su un campo da tennis senza far vedere ed usare la racchetta. Si annoia, perde di attenzione e motivazione. Bisogna coinvolgerli continuamente in attività, giochi e competizioni. Non ti nascondo che spesso è anche duro convincere i genitori della validità di questo metodo.

  350. stefano grazia scrive:

    Il 12 Febbraio 2009 alle 16:21 federico di carlo scriveva in altra area del sito:
    Ciao Madmax,
    non sono andato a vedere la sezione g&f un po per mancanza di tempo ed un po per nausea. E ti spiego il perchè. Ciò che mi piace dell’insegnamento ai bambini sono tre: 1) la necessità di dover continuamente rinnovare la motivazione 2) la necessità di dover proporre il tennis secondo le LORO MODALITA’ DI APPRENDIMENTO 3) per la capacità illimitata di apprendimento dei bambini.
    Ciò che odio dell’insegnamento ai bambini? avere a che fare con i genitori!!!!!
    (…)

    Si lo so, sono un po’ carogna…ma sembrerebbe che ti abbiam fatto cambiare un po’ idea!

  351. federico di carlo scrive:

    Ciao Stefano,
    Quando mi esprimevo con le parole che hai citato è perchè l’insegnante fa il suo lavoro per vocazione, per altruismo, e mette sempre i destinatari dell’insegnamento al primo posto. Avere a che fare con i genitori e tutte le altre mille cose cose è si necessario e spesso fondamentale per il raggiungimento dei risultati ma per l’educatore è un contorno, è marginale. La cosa importante è il rapporto con gli allievi. Fai una statistica: chiedi a 100 insegnanti se del lavoro di insegnamento preferiscono a-insegnare; b-compilare i registri, c-fare le riunioni e poi ne riparleremo………

  352. federico di carlo scrive:

    Gus
    al momento non la vedo una cosa probabile dal punto di vista commerciale.
    Gli specialisti della terra rossa giocherebbero per la maggior parte in Europa, nord africa e Sud America. Gli specialisti dell’erba in Inghilterra e Germania, quelli del cemento un po avunque ma soprattutto in America ed Australia.
    In questo modo gli atleti avrebbero una risonanza limitata ad alcune aree e mercati. Gli sponsor preferiscono puntare su atleti che hanno visibilità planetaria.

  353. Gus scrive:

    “al momento non la vedo una cosa probabile dal punto di vista commerciale. Gli specialisti della terra rossa giocherebbero per la maggior parte in Europa, Nord Africa e Sud America. Gli specialisti dell’erba in Inghilterra e Germania, quelli del cemento un po avunque ma soprattutto in America ed Australia.
    In questo modo gli atleti avrebbero una risonanza limitata ad alcune aree e mercati. Gli sponsor preferiscono puntare su atleti che hanno visibilità planetaria”

    Premetto nuovamente che è un ragionamento “aperto” che è nato così spontaneamente da un mio pensiero e su cui naturalmente sto ancora riflettendo, come mi capita sempre, peraltro.

    Oggi è così e naturalmente è evidente a tutti.

    Sono però convinto che nel tennis maschile i margini di ulteriore miglioramento con le attuali componenti si completeranno nel giro di qualche anno. Con ciò cosa voglio dire?

    Qual’ è stata l’ultima grande rivoluzione nel tennis? Il cambio dei materiali. Prima le racchette, poi ultimamente le corde. Ciò ha comportato una maggiore velocità del gioco e come conseguenza doversi allenare di più e meglio per corrergli dietro. Sintetizzo, ma penso che così ci capiamo.

    Matematicamente nel tempo i successivi miglioramenti a parità di condizioni date si misureranno sempre più difficilmente e si andrà verso una standardizzazione del livello, cioè più o meno si giocherà sempre nello stesso modo, a livelli molto alti, ma più o meno nello stesso modo. Non so quanti anni mancheranno, ma prima o poi sarà così. Quindi qualcuno, anche e soprattutto per i motivi che citavi, dovrà inventarsi qualcosa di nuovo che ovviamente dovrà essere una evoluzione, altrimenti dopo un po’ il già visto è “noia”.

    Mi viene da sorridere quando sento parlare di tornare alle racchette di legno. A parte che probabilmente qualcuno si ingegnerebbe per costruirne qualcuna che funzioni come le attuali, ma ammesso e non concesso che si tornasse a giocare con le “vecchie”, ma chi lo guarderebbe più un tennis lento, fatto da scambi infiniti se “pallettaro” e da miriadi di errori non forzati se “attaccante”. Vedi Supertennis e incontri”old style”.

    Potrebbe esserci una nuova rivoluzione dei materiali? Può darsi, ma a quel punto diventerebbe difficile rispondere ai servizi (perché un minimo di tempo in millisecondi lo devi pure avere) e diventerebbe un problema.

    La rivoluzione più vicina che intravedo appunto è la specializzazione per superficie.

    Tu dici che questo comporterebbe una minor visibilità a livello mondiale. Può essere certo, ma allargheresti decisamente l’offerta, ad esempio. Potresti avere un torneo sul cemento Usa e contemporaneamente un pari livello sulla terra in Spagna.

    Un’altra possibilità potrebbe essere anche giocare solo su un tipo di superficie, standardizzando a livello mondiale.

    Scusa Stefano per la divagazione.

    Gus.

  354. stefano grazia scrive:

    mmm, insegnare a scuola e’ una cosa, fare il coach di tennis a mio parere e’ un’altra perche’ spesso si tratta di far parte di un team dove a differenza di quanto in onore del politically correct viene spesso predicato e cioe’ a ognuno il suo posto, in realta’ i ruoli spesso sono sfumati … E comunque soprattutto in quell’eta’ fra i 3 e i 12, in quell’eta’ cioe’ dove inutile menarcela ma sono i genitori a scegliere per i figli, noi abbiamo spesso sostenuto che il ruolo del Genitore (Appassionato) si rivela centrale e fondamentale nella costruzione non del tennista o del seconda categoria ma del campione … Certo, ci sono molte casualties lungo il percorso, ma che sia giusto o meno, il 90% dei campioni (e non solo del tennis) sono piu’ il frutto di almeno un genitore alla Mad Max che di un Coach tipo Lupo de Lupis (il lupo tanto buonino…)
    D’accordissimo comunque con Federico quando scrive (in piena adesione alla filosofia IBO):Il compito del docente è quello di tirar fuori il meglio dal bambino. Secondo me la scuola italiota (e anche quella americana di Lagos!) e’ troppo tesa a vedere quello che non va piuttosto che quello in cui il bambino eccelle … Puo’ darsi che sia un problema comune anche alle scuole di tennis (Nella tua scuola,diceva Edipo a Diego1, Federer e Nadal non ci sarebbero potuti stare, uno dei due non era buono, nella mia sarebbero cresciuti tutti e due)

    PER CORRETTEZZA NEI CONFRONTI DELL’OTTIMO FEDERICO COMPLETO LA SERIE DI POSTS SCAMBIATI IN ALTRA SEDE:

    Continuava Federico nel post che io ho tagliato per necessita’ di sceneggiatura (il colpo di scena, sapete…):I genitori non si rendono conto che i bambini hanno bisogno di equilibrio educativo e spesso non riescono ad assecondare ciò che i figli realmente vogliono e sanno fare. E questo può anche NON essere il tennis ma può essere la musica, la danza, il disegno, lo studio e/o tante altre cose. Un detto australiano dice che “you can bring a horse to water but you can’t make him drink”. Non nascondo che la parte più difficile dell’insegnare ai bambini è proprio quella di avere a che fare con i genitori invadenti che ostacolano le naturali inclinazioni dei figli. A me bastano 10 minuti di colloquio per capire le inclinazioni di un bambino e vederlo solamente camminare per rilevarne le capacità psico motorie.
    Sono perfettamente d’accordo con te: chi non è in grado di imparare, chi non ha voglia di aggiornarsi e mettere in discussione i propri metodi ha un tipo di insegnamento incompleto e spesso lacunoso. Tutti i docenti di ogni genere e grado dovrebbero essere grati della possibilità di aggiornamento che vengono offerte gratuitamente anche se costano sacrificio.
    madmax scrive il 13 Febbraio 2009 alle 00:03:
    federico so benissimo che ci sono genitori insopportabili (e spero di non essere uno di questi) come però alla stessa stregua ci sono maestri che oltre ad essere incapaci scostanti e svogliati sono anche loro insopprotabili..
    dopodichè come in ogni attività bisogna anche saper abbozzare non dimenticatevi mai che i genitori spesso sono anche loro clienti dei maestri, soci e sponsor dei circoli… capisci bene che senza di loro dovreste cambiare lavoro come ho fatto io che non ne potevo più di dover ascoltare i miei clienti e se c’è chi ne è capace tanto di cappello ma pretendere che un genitore prima diventi socio del circolo, che di tanto in tanto dia anche un aiutino economico, qualche lezioncina pvt sia per lui che per il figlio oltre alla sat/agonistica e poi debba stare anche zitto, sinceramente mi sembra un po’ esagerato!!!
    oltretutto i figli sono nostri il progetto (quando c’è altrimenti sono d’accordo con te, io ad esempio quando una volta all’anno porto mia figlia per il corso di nuoto non vado nemmeno a vederla, ma qui come detto il progetto non c’è) è nostro (e i soldi pure) e a voi se il progetto piace siete i benvenuti a bordo altrimenti ce ne sarano altri che condivideranno…
    poi dici che noi non ci renderemmo conto di cosa vogliono i nostri figli avendoli sott’occhio tutto il giorno e tu lo capisci in dieci minuti… mah a me sinceramente sembra un’affermazione un po’ forte e vorrebbe dire che noi siamo tutti dei dementi…
    considerando che molto spesso i genitori dei tennisti sono nella vita di tutti i giorni professionisti affermati in svariati campi tra l’altro a volte anche in ambito medico mi pare poco realistico… io dico sempre che dal momento che si vuole percorrere la strada del provarci seriamente si entra nell’ambito dell’imprenditoria dove cioè ci sono si vari specialisiti per i vari ambiti ma alla fine a decidere è sempre uno solo che tra l’altro ha anche il diritto sacrosanto di chiedere lumi, controllare costantemente come procede il lavoro ed anche eventualmente se lo ritiene opportuno dare un indirizzo a seconda degli obbiettvi che l’azienda si prefigge….
    spero di non averti fatto aumentare la nausea ma penso che se in futuro non si arriverà alla separazione delle carriere anche per i maestri difficilmente si potrà migliorare perchè accadrà sempre più spesso che genitori con un progetto incrocino maestri che invece sono perfetti per chi non ce l’ha..
    Stefano Grazia scriveva invece il 13 Febbraio 2009 alle 09:18
    Federico, avevi cominciato bene ma con l’ultimo post secondo me ti sei squalificato da solo: che delusione, anche tu superficiale, qualunquista e specializzato nel generalizzare…prima accusi i maestri che non sanno cos’e’ l’NLP, poi i Genitori dei bambini…Insomma, l’unico che sa tutto sei tu…E senza nemmeno venire a leggere quello che scriviamo su G&F…Complimenti, sei un genio, frequenti solo geni ma secondo me, come disse Woody Allen a Diane Keaton in Manhatthan, a frequentare qualche cretino ogni tanto ti farebbe solo bene…
    federico di carlo scrive il 13 Febbraio 2009 alle 10:39:
    x Mad Max
    purtroppo in un breve post si corre il rischio di fare sprovvedute generalizzazioni. E certo non era ciò che volevo fare con il mio post. Da genitore so quanta fatica e sacrifici si fanno per assecondare i desideri dei figli………..
    Facciamo un po di chiarezza sui diversi argomenti. Una cosa è il tennis dal punto di vista ricreativo e cosa completamente diversa è il tennis dal punto di vista competitivo.
    Quando lavoriamo con i bambini all’inizio lavoriamo su una tabula rasa. dobbiamo capire che cosa vogliono e dove vogliono andare. Io da loro non mi aspetto niente. Cerco di capire che cosa LORO si aspettano da me. Di bambini ne dobbiamo seguire tanti e per noi ciascuno vale l’altro. Abbiamo come insegnanti il DOVERE MORALE di fare il meglio per ciascuno di essi. Per il genitore invece “lo scarrafone è bello a mamma sua”. Il compito del docente è quello di tirar fuori il meglio dal bambino. Il termine educazione viene dal latino “ex-ducere” che vuol dire letteralmente “tirar fuori”. Se il bambino non ha il tennis nelle sue corde e se non è interessato per questo sport ma ha dall’altra parte genitori che lo spronano invece in tal senso, il bambino ne può ricevere una menomazione. Ed io non mi sento proprio di condannare quei bambini che non si sentono di fare ciò che i genitori credono il meglio per essi. La motivazione è il motore dell’apprendimento, tocca poi al maestro capire tecnicamente quali siano i massimi risultati auspicabili in campo tennistico e spiegarli senza fraintendimenti ai genitori. Spetta poi al genitore l’ultima parola.
    Passiamo ora all’aspetto agonistico. Un giocatore di buon livello ha bisogno di: 1) Un manager che organizzi tutti gli aspetti pratici di un giocatore nel tour: rapporto con gli organizzatori dei tornei, spostamenti aerei, rapporto con gli sponsor e la stampa e via discorrendo in base ad unday/week/month plan; 2) Un coach tecnico che organizzi il calendario tennistico, individui i momenti per alternare i momenti di preparazione a quelli di gioco effettivo e si occupi dell’evoluzione tecnico tattica del giocatore; 3) Un preparatore atletico che si occupi dell’aspetto concernente l’adeguato e particolare allenamento fisico del giocatore di tennis; 4) Un coach psicologico che aiuti il tennista a raggiungere la peak performance sul campo e a mantenere un giusto equilibrio psico somatico durante tutta la carriera sportiva.
    federico di carlo scrive il 13 Febbraio 2009 alle 11:16
    Per Stefano Grazia,
    Purtroppo Stefano, la lunghezza di un post e la parola scritta portano di per se a delle generalizzazioni. Se però non ci esprimessimo per niente si cadrebbe nell’oscurantismo e giusto o sbagliato che sia a me piacciono le persone che prendono posizione sugli argomenti e non rimangono equivoche. 2 cose solamente: 1) i maestri vengono pagati per il lavoro che fanno ed è giusto che i genitori chiedano il massimo sforzo e la massima competenza da loro. E come si suol dire: lavoro guadagno, pago pretendo. A me se non sono capace di fare il mio lavoro come si deve, mi fanno un c…… I maestri hanno l’obbligo morale di fare AGGIORNAMENTO PERENNE. L’insegnamento di per se è una vocazione. E se i genitori ritengono che il maestro non svolga adeguatamente il proprio lavoro hanno il diritto di lamentarsi o di cambiare maestro.
    Il fatto che i maestri debbano saper fare il loro lavoro non mi rende cieco al fatto che 2) i genitori non devono forzare i figli a fare cose che non vogliono e/o sono portati. Se da genitore pretendo che mio figlio arrivi a certi risultati ed il maestro mi dice (ha il dovere di farlo) chiaramente che mio figlio secondo lui non ha le potenzialità per farlo ho due possibilità: A) pretendo che mio figlio sia forzato a fare una cosa per le quali non è portato; B)proseguo pervicacemente con la mia idea egoistica di far fare a mio figlio quello che penso sia il meglio per lui e non quello che lui è realmente capace di fare. Se permetti io sono dalla parte di mio figlio anche se questo vuol dire ridimensionare il mio ego e che non diventerà un giocatore di tennis.
    Non sono un genio; è solo questione di buon senso. Da genitore e maestro sono in grado di vedere le cose da ambedue le parti. Reputo sempre e comunque che la felicità e la formazione di mio figlio venga prima di qualsiasi successo nel tennis.
    madmax scrive il 13 Febbraio 2009 alle 12:17
    sono d’accordo con te… ma tu inquadreresti il genitore nella figura nr 1 o non lo vedresti proprio? te lo chiedo perchè a mio avviso il genitore potrebbe si occupare quella posizione ma credo che esitano persone che quel ruolo lo possano svolgere ancora meglio mentre sono dell’idea che ci sia una quinta figura fondamentale che è quella che forse meglio si addice al genitore e cioè quella di collante e “controllore osservatore” di tutte le altre quattro figure..
    federico di carlo scrive il 13 Febbraio 2009 alle 13:19
    x Mad Max 2 (completo il post che non mi è stato possibile terminare nel primo intervento): l’aspetto agonistico.
    Ti renderai conto da quanto scrivo nella parte prima che nel tennis agonistico si richiedono conoscenze e competenze estremamente specializzate. La gestione agonistica di un tennista richiede un lavoro di equipe concertato di almeno 4 persone. Ti faccio un’analogia con il mondo imprenditoriale a cui mi sembra di capire tu sia legato. Chiedere ad un maestro di poter seguire i 4 contesti sopra citati contemporaneamente è come chiedere ad un direttore delle vendite di occuparsi anche della produzione e dell’amministrazione. Ti posso dire che un maestro “coscienzioso” già fa fatica a seguire dal punto di vista tecnico tattico 4 under 14 contemporaneamente. Il rapporto tra il maestro ed i genitori deve essere una sinergia. Lo scopo finale è quello di raggiungere il massimo potenziale dei ragazzi.
    Buona giornata
    federico di carlo scrive il 13 Febbraio 2009 alle 14:17:
    ciao Mad Max,
    nella posizione 1 occorre una persona esperta di management. Se il genitore ha questa competenza non vedo alcuna preclusione. Io penso che il ruolo del genitore (e non solo nel settore del tennis) sia quello di incoraggiare e motivare i figli a trovare con tutta la loro energia la loro strada. Quando i nostri figli danno il loro meglio in qualsiasi campo a noi genitori non resta altro che seguirli, guardarli e sorridere. Abbiamo fatto il nostro buon lavoro.
    stefano grazia scrive il 13 Febbraio 2009 alle 15:07
    Federico:
    No problem, la mia era una reazione da agente provocatore (di post). Mi pagano (tseh,magari…) per questo.
    Appunto perche’ non sei mai andato su G&F (ogni 15gg un nuovo articolo e una nuova discussione; in archivio oltre 5000 posts) non puoi sapere che per esempio mio figlio ha fatto scuole solo all’estero e se ora e’ ina buona scuola americana a Lagos, per 5 aa a Luanda e’ stato alunno in una scuola IBO che adottava metodi completamente differenti da quelli in auge in Italia, che l’ultima sua insegnante in Angola, ancora rimpianta, era australiana,non puoi sapere che per qualche tempo ci siamo baloccati con l’idea di iscriverlo a una scuola (e ad una tennis academy) in Australia, che molte delle cose da te dette sono condivisibili ma partendo dal presupposto che cosi’ come ci sono genitori e genitori, ci sono coaches e coaches e insegnanti e insegnanti e che partire dal presupposto che tutti i genitori sono delle merdazze e’ un po’ come dire che tutti gli inbsegnanti e tutti i coaches non sanno insegnare o allenare che e’ proprio qwuerllo che rimproveri ai Genitori.
    Noi partiamo invece dal presupposto che ci debba essere DA SUBITO collaborazione e comunicazione …
    federico di carlo scrive il13 Febbraio 2009 alle 17:39
    x Stefano
    ovviamente ci sono coaches che non fanno debitamente il loro lavoro e genitori che non trattano adeguatamente i loro figli. Purtroppo il mondo non è perfetto come vorremmo………Sono d’accordo al 100% che tra genitori ed insegnanti ci debba essere un continuo scambio ed aiuto. Tu le hai chiamate collaborazione e comunicazione. Io l’ho definita in un precedente post sinergia.
    Siamo partiti da due punti diversi ma siamo arrivati alla medesima conclusione. Ti posso garantire che la formazione nelle scuole tennis australiane è veramente molto particolare. Cio è anche dovuto al fatto che gli australiani hanno un loro particolare spirito battagliero (derivante dalle origini storiche-culturali di essere considerati “down trotten”) che li fa essere estremamente competitivi nel tennis. In Australia non apprendi soltanto la metodologia del tennis ma sei permeato da un tipo di mentalità che non ti può insegnare nessuna scuola. Li invece la respiri ovunque e ne sei preso. L’idea di portare tuo figlio in Australia non era mica tanto balsana…………

  355. bogar67 scrive:

    Salve, innanzitutto, questa parte del blog è un’opera d’arte, non leggo un libro da tanto, sto cercando di cominciare dall’inizio ma non trovo il bandolo della matassa, qualcuno sa dirmi come posso partire dall’origine? fare copia ed incolla su una pagina word passo dopo passo e leggere tutti i commenti fin da quando sono inziati?? Ovviamente mi pare scontato che anche io ho sono un genitore, ho una bimba classe 2004 che si diverte a tennis da un anno. Mia figlia è iscrittta al ranking program della Fit, due volte a settimana la porto a scuola tennis dove è seguita da un maestro federale nazionale. Gli altri giorni della settimana mi costringe a portarla in un altro circolo vicino casa dove si diverte a giocare con me. Non so se è portata per questo sport, sta di fatto che non sono io che la costringo ad andare ma è lei che quando torno da lavoro mi aspetta sull’uscio di casa per essere portata a giocare. Ecco io volevo seguire dall’inizio quello che tutti hanno scritto perchè alcune cose mi interessano da vicino altre le trovo cmq interessanti, vorrei raccogliere tutte le vostre impressioni e leggermele con calma. Non so se leggendo tutti i capitoli capirò se mia figlia ha la stoffa, di sicuro mi sembra di aver capito due cose importanti a prescindere dai vostri interventi: il tennis come tutti gli sport contribuisce ad allontanare i giovani dai mali che affliggono la società di oggi (droghe, alcool etc) e questo già mi soddisfa; il tennis per farlo fare ai figli ad alti livelli ha bisogno di investimenti economici (soldi per scuola tennis, stage in Italia o all’estero, lezioni maestro, spese per affrontare tornei, etc) che non tutti si possono permettere. Per me come padre genitore bi-reddito statale di cui uno di mia moglie da precario insegnante il sogno è poter far fare a mia figlia se lo desidera e se ha stoffa dopo i 13 anni (come consiglia Flavia Pennetta) un percorso professionistico come quello che ha inziato ad esempio Martina Caregaro. Siccome i sogni diventano realtà poche volte, intanto mi accontento che cresca con di quello che gli possiamo dare (un maestro federale, la frequenza di una scuola tennis, la frequenza di un centro estivo fit, abbigliamento, racchette, incontri PIA, etc) chissà che poi la provvidenza (un 14 da 100000 euro al totocalcio credo andrebbe bene eh eh eh) ci permetta qualcosa di altro (sempre che stoffa e risultati siano visibili già nei tornei giovanili). Grazie di una cortese risposta
    bogar67

    Ciao bogar, benvenuto. Vai qua e trovi l’archivio.

    http://www.blogquotidiani.net/tennis/?cat=205

    Ci metterai qualche mese, ma ti auguro buona lettura. (Rob. Comm.)

  356. bogar67 scrive:

    Grazie, ho inziato dal 27 novembre 2006. Bambini prodigio con racchetta. Cercansi fenomeni di 4 anni. Una parte che avevo già inziato a leggere qualche mese fa. Credo anche che nel periodo un paio di volte ho scritto commenti. Ogni sera mi prometto di stampare e leggermi almeno 10 pagine in maniera di arrivare all’inizio del prossimo anno scolastico e di scuola tennis con le idee più chiare, nel frattempo continuo a giocare la schedina del totocalcio eh eh eh cmq qui in sardegna il movimento funziona (del resto il presidente della FIT e di Cagliari) solo che dopo i 10/11 anni (ma anche prima) o fai confrontare tuo figlio/a con giovani di altre regioni spendendo soldi e tempo tra un aereo all’altro o ti fermi portando magari un titolo nazionale (matteo cannavera campione nazionale 2008 under 14 circolo sporting club quartu sant’elena) e nulla più. Mi incoraggia il fatto che tale Rafael Nadal sia di Majorca (isola anche più piccola della sardegna delle baleari). bogar67

  357. federico di carlo scrive:

    X Bogar,
    da quello che scrivi mi pare di intuire che comunque già ti sei fatto una buona idea dell’organizzazione del tennis giovanile in Italia e che hai gia fissato in mente alcuni concetti basilari.
    Purtroppo, quanto scrivi mette in luce un aspetto un po buoio del movimento tennistico italiano e più in particolare del settore giovanile. Sono purtroppo i genitori a doversi far carico di valorizzare il talento tennistico dei figli. Il lavoro di scouting tennistico è molto superficiale e purtroppo non inizia da quella base naturale e risorsa senza fondo che è la scuola. In altri paesi c’è molta più apertura. Avevo degli amici coach in Australia che non facevano altro che viaggiare per Australia per visionare anche i campetti da tennis pubblici sperduti in campagna per cercare i talenti migliori. Individuati tre o 4 fanno un discorso a tavolino con i genitori in cui evidenziano programma tennistico, programma scolastico, obbiettivi e costi. Voglio sottolineare che i costi in Australia non vengono sostenuti soltanto dalle famiglie. Il coach investe di tasca sua ed è anche nel suo interesse raggiungere determinati obbiettivi. In Italia purtroppo è una politica portata avanti da pochissimo tempo e da pochissime accademie su una potenziale base di tennisti esigua per non dire striminzita. E i risultati si vedono…… :-(

  358. andrew scrive:

    X Bogar…

    sei hai letto il blog ed hai maturato l’intenzione di mandare la piccola ai centri estivi, secondo me non hai letto bene il blog…

  359. stefano grazia scrive:

    Welcome on Board, bogar 67 (se hai gia’ scritto dovevi avere un nickname diverso…io ci sono dal post 37, quello classificato come il Post Piu’ Lungo Della Storia Dei Blog Di Tennis, e non mi ricordo di un bogar, ma ovviamente potrebbe essere l’Alzeheimer…)

    Gus, visto che l’argomento ti piace: tu vorresti che accadesse qualcosa tipo quello che e’ successo nello sci con l’avvento di Stenmark e poi Tomba, i Superspecialisti…Poi la Coppa finisce talvolta che la vince il Polivalente che a volte e’ un Mediocre Aureo (ovviamente ci sono le eccezioni come Marc Girardelli o Phil Mahre e anche Bode Miller). Non so, non credo sia una bella cosa favorire lo sviluppo dello Specialista… Avere i Tabelloni fatti in base al Ranking di Specialita’, vecchio pallino di Tommasi, invece si ma le ultime due volte che l’ho proposto (scrissi anche un Articolo) in altre aree del Blog sono stato crocefisso e comunque non e’ questa la sede per riaprire la discussione, qui semmai ci siamo sempre battuti per avere in Italia piu’ campi in cemento, specialmente PUBBLICI visto che la maintenance sarebbe zero…Possiamo menarla finche’ vogliamo, ma la propaganda per un dato sport la si fa mettendo i bambini nelle condizioni di praticare quel dato sport GRATIS.
    Campetti di calcio, di basket, di beach volleys…una bicicletta…il triathlon … in fondo anche gli sport velici, una volta fatto il primo investimento, visto che il vento e’ gratis… In Utopia ci sarebbero Campi Comunali GRATIS in Centri Sportivi di Quartiere con campo da basket, da pallavolo, pista in atletica,etc magari mantenuti dai campi di calcetto o calciotto …Il Calcio dovrebbe pagare in italia per gli altri sports, ingiusto finche’ si vuole, ma dovrebbe essere cosi’… Comunque non siamo in Utopia e questi argomenti sono materia ormai per la nuova generazione di G&F, quella di Francesco coi suoi gemelli di 3 anni o di bogar67 o per un appassionato super partes come Gus (visto che sua figlia gioca a pallavolo), noi-mi dispiace-abbiamo ormai ben altro a cui pensare…Guardavo ieri sera un DVD, 21, in cui un genio matematico finisce per giocare a Black Jack a Las vegas nel tentativo di pagarsi la retta per Harvard: 300.000$…. Costa molto di piu’ giocare a tennis…

  360. Mauro scrive:

    Federico, secondo te che ci sei stato e che comunque consci quella realtà, come mai anche l’australia nonostante le metodologie che hai descritto non riesce più a sfornare giocatori/e da primi 20 al mondo?

  361. kill bill '' il tranvato '' scrive:

    lo so, sono in ritardo ma solo ieri ho visto la replica del programma ” oh quanto siamo bravi” di supertennis sui centri estivi.

    che dire ? ho visto un grandissimo Roberto Commentucci !

    un giorno , magari a quattr’occhi, ci racconterai i fuori-onda.

    Bravissimo.

  362. federico di carlo scrive:

    Mauro
    le ragioni per cui l’Australia non riesce a primeggiare più nel tennis come una volta sono molteplici e cercherò di fare una sintesi per quanto possibile.
    1) L’Australia, innanzi tutto è un paese immenso ma che ha una popolazione scarsa di appena 21 milioni di persone.
    2) l’Australia è una nazione fortemente multi etnica. Il tennis è pero considerato socialmente uno sport per i WASP (white. anglo, saxon, protestants). In qualche modo c’è una discriminazione sociale ed un forte sessismo. Nei pochi casi in cui ci sono stati tennisti oriundi australiani (Philippousis, Dokic, Dell’Acqua) sono stati comunque abbastanza osteggiati. Non parliamo poi degli aborigeni; molti australiani avrebbero preferito che Ivonne Goulagong non avesse mai giocato a tennis. Per l’australiano medio (ohkar) tennis=Lever, Newcombe, Roche, Cash, Rafter, Hewitt. Punto.
    3) E’ un paese in cui, anche se ha un’ottima tradizione tennistica, gli sport più praticati a livello professionistico oggi giorno sono diventati rugby, cricket, australian rules e calcio che gli australiani considerano più redditivi del tennis.

  363. bogar67 scrive:

    Salve, grazie per le vostre risposte e faccio osservare:
    a Federico: la cultura per l’organizzazione del tennis giovanile me la sono cominciata a fare quando ho deciso di portare la mia bimba in una scuola tennis. Ho cominciato a chiedere in giro in primis ai circolo di tennis che frequento, poi ai genitori di figli che al momento sono al top della regione, al negozio di tennis specializzato dove porto ad accordare le racchette. Ho chiesto per una scuola attrezzata (anche con campi coperti) ed un maestro con dei requisiti importanti: 1° che non fosse assetato di denari ma svolgesse il suo compito più per passione che per professione. 2° che abbia la franchezza di dirmi tra tre/quattro anni se su mia figlia si può investire o meno tempo e denaro o pensare solo farla solo a divertire. 3° che sia giovane, ambizioso e che abbia ottenuto in passato risultati importanti con altri bambini. Mi pare (spero di non sbagliarmi)di averlo trovato!!! Dopo aver trovato il maestro-scuola tennis adeguata, e nel frattempo che mia figlia cresca insieme a lui (ma anche a me) ho provato a vedere oltre, ho comiciato a girare il web per farmi una cultura sull’attività giovanile e sui circoli in Italia, tra web e ancora breve lettura di questo blog ho cominciato a conoscere realtà che prima non conoscevo. Ho scoperto che fine hanno fatto Silvia Farina e Laura Golarsa che seguivo qualche hanno fa in tv quando giocavano, ho comiciato ad acquisire notizie sempre sui a conoscere i circoli più importanti (se per importanti si intende quelli che sfornano più atletiti di livello). Conoscevo di nome la scuola di nick bollettieri ma mai avrei pensato che per essere top 100 wta, non per forza bisogna andare in Florida ma basta allenarsi con tale Francesco Cinà e Gabriele Palpicelli sotto il Monte Pellegrino a Palermo come fanno la Garbin e la Vinci ed in ultimo Federica di Sarra. Oltre al web ho cominciato a farmi cultura tennistica giovanile assistendo a qualche torneo giovanile o di 4^ categoria e li cari frequentatori di questo blog, ho cominciato ad avere dubbi se la scelta di portare mia figlia a Scuola Tennis sia stata davvero azzeccata. In particolare ho assistito impietrito alla gara di un ragazzino di appena 11 anni di cui preferisco non menzionare il cognome, (gli addetti ai lavori capiranno) una vera promessa essendo tra i primi 10 tennisti italiani della sua età. Ebbene questo ragazzino al momento del mio arrivo in campo (dovevo giocare partita successiva)stava vincendo con un cinquantenne 6/0 5/1 e malgrado questo, suo padre (facoltoso) ed ex serie c stava li a sbraitare perchè aveva inziato l’ennesimo gioco a suo dire partendo da uno 0/30. Ho chiesto info in giro, tra gli spettatori per sapere sia chi era questo talento ma anche per sapere se il padre fosse sempre cos’ assillante. La risposta è stata il bambino è uno fortissimo e ha già ottenuto risultati importanti anche a livello internazionale ma il padre lo pressa anche peggio. Mi sono messo a riflettere e mi chiedevo e vi chiedo, un genitore per avere risultati di livello da suo figlio deve essere per forza cos’ pscologicamente pressante? mi facevano notare che al genitore questo suo comportamento è ripagato dai risultati eccellenti del figlio. Io vi dirò, non sarei capace da genitore di sbraitare verso mia figlia, ne oggi, ne domani ne mai per ottenere risultati e poi vi dirò mia figlia mi menerebbe eh eh eh mi tirirebbe la racchetta in testa! Sempre a Federico sui costo del tennis in Italia rispondo che Cassano se avesse avuto lo stesso talento che ha nel calcio nel tennis non sarebbe entrato neanche nei primi mille della classifica mondiale. Secondo me una volta finita la scuola elementare a chi ha già un buon curriculum tennistico giovanile e sia talento puro bisogna dagli la possibilità di una borsa di studio che ripaghi tutto ma su questo aspetto devo approfondire come funziona il centro federale di Tirrenia. come si viene ammessi e se rispnde alle esigenze di chi vuole fare professionismo senza rovinare i suoi genitori.
    Rispondo ad andrew
    sui centri fit, non li conosco, non ho letto come vi ho già scritto il blog ma se in 15 giorni fanno divertire (a prescindere dagli insegnamenti puramente tecnici) una bimba di 7/9 anni che fa amicizia con altre bimbe/i di altre regioni mentre io e mia moglie ci godiamo la vacanza in un albergo vicino non vedo perchè non la dovrei portare. Cmq approfondirò quanto avete scritto a tal proposito. Per Stefano Grazia, probabile abbia scrritto con altro nick, di sicuro ho scritto sul post sul tennis femminile coach cercasi dove venivano elencate tutte le promesse femminili del tennis italiano e dove si stanno allenando. Per i costi non so esattamente come funziona una volta che è accertato che tua figlia ha talento e voglia di emergere. Non so se troverò sul blog man mano vado stampando e leggendo le pagine degli esempi concreti (ho letto però le lamentele del padre di Fognini), ma vorrei farvi questa domanda: mettiamo caso che ho una figlia che ha vinto i campionati italiani under 12 o 14(per cui si presume abbia talento e lavoro ben fatto nelle giovanili), quanto mi costa ad esempio portarla da Leo Capecchi a Genova oppure da Laura Golarsa o a Milano o ancora da Francesco Elia e Silvia Farina a Roma per farla diventare professionista? cosa devo pagare? affitto appartamento? la scuola in se stessa? e le trasferte per i tornei? se Elia ad esempio programma un torneo per mia figlia a Majorca da 10000 dollari chi paga la trasferta? l’hotel? un accompagnatore, etc? aspetto risposte sempre che non le trovi leggendo dall’inizio.

  364. Roberto Commentucci scrive:

    Volevo ringraziare max, Nipa e Kill Bill per i complimenti.

    Purtroppo, il fatto che mi abbiano già invitato 2 volte al talk show su Supertennis, oltre al fatto che nei miei articoli evito di attaccare pesantemente i giocatori italiani, cercando piuttosto di usare un approccio costruttivo, hanno fatto sì che da qualche parte - non ovunque per fortuna - il sottoscritto venga tacciato di essere “italianista” e filofederale.

    Posso dire che, da quanto ho capito, non è loro intenzione fare un programma autoreferenziale. Sono stato più volte invitato, prima dell’inizio della trasmissione, a vivacizzare il dibattito e a fornire un contraddittorio.

    E alla fine la Grande, Risi, Di Paolo e Caputi mi hanno fatto i complimenti, apprezzando (spero…) gli spunti di dibattito e riflessione che ho cercato di fornire.

    Poi, certo, cerco di essere pacato nelle mie argomentazioni ed evito di fare scenate stile “uomini e donne”.
    E’ il mio carattere.

    Però credo che chi ha visto la puntata debba riconoscere che il sottoscritto ha pienamente mantenuto la sua indipendenza critica e di giudizio.

  365. federico di carlo scrive:

    x Bogar,
    a meno che nella tua famiglia ci siano sportivi professionisti o campioni di tennis, temo che all’età di 7-8 anni, basandosi solo su pochi dati alla mano, pochi coaches potranno dirti dove potrà arrivare tua figlia verosimilmente. Sono previsioni che si possono iniziare a fare intorno agli undici anni. Poi è spesso la crescita fisica (che avviene ancora più in la nell’età) ad essere un altro fattore determinante nella riuscita.
    Avrai modo di poter leggere negli altri post che il tennis agonistico moderno richiede iper-specializzazione. In fondo iper-specializzazione (capacità tennistica) contro umanesimo (educazione) è un po il cuore di questo blog (vero Stefano?) E l’esempio di quel ragazzino ne è un caso esemplificativo. Ricordo una intervista a Chris Evert in cui dopo aver ridicolizzato una sua avversaria al primo turno il commentatore le chiedeva se considerava sportivo continuare a giocare al massimo (al limite dell’accanimento) anche dopo che non c’era più partita. Lei rispose placidamente che contro le “novizie” cercava di dare sempre una lezione tennistica in modo che quando le avrebbe reincontrate avrebbero avuto sudditanza psicologica verso di lei. Ovviamente questo è solo un lato della medagllia………….

  366. andrew scrive:

    mi aggiungo ai complimenti per i tuoi interventi televisivi: toni pacati e onesti, critiche ben imburrate, volontà di dialogo.

    L’altro giorno ti avevano preparato uno studio mica male (5 a 1), ma sei comunque riuscito a sollevare un minimo di dibattito.

    Tutto perfettamente inutile, se proprio si vuole trovare una pecca…

  367. stefano grazia scrive:

    Bogar67, mi sembri un misto fra Joe Cool e Alice in Wonderland…o fra Mad Max e Archipedro!
    Leggiti il Blog, c’e’ scritto tutto, e non solo una volta,diverse volte…Prima o poi faremo le schede informative …

    Roberto, e per chi non riceve SuperTennis non e’ che puoi fare un Post riassuntivo?

  368. Roberto Commentucci scrive:

    La scaletta della trasmissione era strutturata in due parti.

    Nella prima parte si è parlato di attualità (Indian Wells, Federer, Nadal, Murray e bla bla bla).

    Nella seconda parte un servizio molto dettagliato ha presentato i centri estivi della FIT, (per allievi tra i 6 e i 16 anni) che da quest’anno non sono più gestiti dall’associazione Luigi Orsini ma dalla FIT stessa.

    Lo slogan era: “un’estate da campioni”, e Risi ha detto che ai centri estivi ci è andato anche Volandri, mentre la Grande (molto simpatica e gentile) ha riferito di esserci stata anche lei da ragazzina.

    Ho fatto presente che a mio avviso lo slogan è misleading. Non si producono campioni mandandoli ai centri estivi, e quindi dovrebbe essere detto chiaramente che si tratta di una attività commerciale di massa e non d’elite, e che a quelli che ci vogliono provare sul serio i centri estivi non servono.

    Graziano Risi (consigliere addetto al settore tecnico) ha ribattuto che le due attività in realtà convivono, poiché al centro di Sestola (quello d’elite) convocano anche i più forti bimbi per annata per i raduni e organizzano lì le fasi finali di alcune competizioni, tipo la Coppa delle Provincie, la Coppa PIA etc.

    Secondo me è una buona cosa, se riusciranno ad usare quelle strutture, dove almeno possono far disputare ai ragazzi match ufficiali anche sul veloce. Ho però detto che a mio avviso l’aspetto tecnico deve essere chiaramente distinto da quello imprenditoriale.

    Poi ho sollevato il problema di Tirrenia e ho detto che a mio avviso il Centro finora è stato deludente nei risultati e che ha un vizio di origine che lo svantaggia: la collocazione geografica. Non a caso, francesi, (a Roland Garros) spagnoli (a Barcellona) e inglesi (a Londra) hanno fatto una scelta diversa, ponendo il loro centro nelle vicinanze di una grande città.

    Mi hanno fatto capire che esistevano vincoli relativi agli immobili del CONI e che comunque, secondo Dell’edera (che a mio avviso è molto bravo) è un falso problema perché i ragazzi sono in giro per i tornei per gran parte dell’anno.

    Ho fatto l’esempio di Roma (ah, le Tre Fontane…) dicendo che se Gaio e Colella fossero lì potrebbero allenarsi quasi ogni giorno con i molti professionisti di medio alto livello che vivono nella capitale (Cipolla, Bolelli, Viola, Di Meo, i fratelli Piccari, lo stesso Santopadre, etc.) e che ne benificierebbero molto perché sarebbe quasi come giocare un match di challenger/future ogni giorno.

    Dell’Edera ha detto che è appunto questa la forza del modello spagnolo: a Barcellona ci sono tantissime academies private oltre al centro tecnico e da lì emerge il confronto e lo stimolo a migliorare, e che non bisogna aver paura di confrontarsi.

    Insomma, credo che, forse non volendo, abbia finito per darmi ragione.

    Tutto qua.

  369. madmax scrive:

    piccola variazione…
    la vavassori riapre il 15 mattina e non il 14…..

  370. madmax scrive:

    ho letto anch’io la mail del signor russo non pubblicata qui e come già detto telefonicamente a roberto anche secondo me l’avrebbero dovuta pubblicare..

    fermo restando quindi il mio pensiero che sia arrivato finalmente il momento di dare una spallata definitiva a questo sistema, leggendo i vari scritti del signor russo mi sorge un dubbio..

    lui dice più volte che è esterefatto da come funziona il tennis italiano e che quanto accade in fit non potrebbe accadere in nessun altra federazione e settore..

    ma scusi signor russo lei ci è o ci fa?

    in italia funziona tutto solo in questo modo..

    il governo italiano è in causa con mezza europa per non aver quasi mai rispettato le varie norme comunitarie…

    nel settore delle scommesse ad esempio aams e lottomatica (con l’aiuto dei vari governi ma soprattutto con questo che è il mio) stanno agendo con dei modi che nemmeno la mafia usava… e di tutte le cause a cui andrà incontro e di cui non ne vincerà nemmeno una, tutti i soldi per i risarcimenti saranno pagati dagli italiani.. all’interno dell’unire (unione nazionale razze equine che dipende direttamente dal ministero dell’agricoltura) un paio di legislature fa ad un noto ministro (sempre di questo governo) hanno trovato ben 11 persone a lui collegate da vari gradi di parentela…

    perciò acclarato che il mio tifo (per quel che conta) va in questo caso dalla parte del capri (in quanto antagonista attuale di questo sistema e per nessun altro motivo) cerchiamo però di essere credibili altrimenti può venir da pensare che si può anche finire di male in peggio!!

  371. Pinot scrive:

    federico
    sì, PNL…
    pensi che sia superiore o più efficace del training autogeno e della terapia cognitivo comportamentale nella gestione dell’ansia?

  372. Edipo scrive:

    @Andrew

    “X Bogar…

    sei hai letto il blog ed hai maturato l’intenzione di mandare la piccola ai centri estivi, secondo me non hai letto bene il blog…”

    …grande Andrew.. ;-)

  373. Edipo scrive:

    Ciao ragazzi…
    Se fate post così lunghi non riesco a starvi dietro.
    Darei il permesso a Stefano, perchè sì, ma gli altri, vi prego, non fatelo….
    :-)

  374. Edipo scrive:

    @Mauro

    Clitemnestra non avuto il tempo di risponderti, magari lo farà nei prossimi giorni, ma senz’altro sei incluso nel fan club che a questo punto conta 6 soci ufficiali…. :-)

  375. Edipo scrive:

    @Bogar

    con un 14 al totocalcio e 100000 euro ti consiglio di evitare questo sport…
    .. i maestri, perlopiù, non hanno interesse per queste cifre, e se tutto va bene ci fai veramente poco…. a meno che tu non sia più fortunato di molti altri e incappi in più di una brava persona.
    Tuttavia se sembrerai uno in grado di spendere, troverai chi è capace di incassarli, se al contrario darai l’idea di essere uno che non spende quasi certamente quello è il talento che mancherà a tua figlia.
    Ti voglio già bene. :-)

  376. Mauro scrive:

    Sciolgo le riserve, ho fatto il biglietto aereo per raggiungere la Vavassori, Saremo a Palazzolo dal 12 apr al 19 apr compreso.

  377. anto scrive:

    Ho deciso di rivelare a tutti voi il centro estivo di mio figlio di anni sei: a circa 1.3 km dalla mia umilissima abitazione, si trovano due campi in cemento out-door, campi comunali ma gestiti da privati……esendo molto ma molto amico del custode ho stipulato con lui una convenzione………3 euro all’ora per giocare sia io che mio figlio……….di conseguenza da giuno ad agosto il suo campo estivo sarà il seguente:

    Lun ore 16,30-18,00
    Mar ore 17,00-18,30
    Merc piscina
    Giov ore 17,30-19,00
    Ven ore 17,30-19,00
    Sab ore 17,00-18,00
    Dom piscina

    Costo tennis ore 7 x 3,00 = 21
    Costo Piscina ore 4 x 5,00 = 20
    Palline decatlon n°50 x 0,90 = 45
    Vitto e alloggio –gratuiti

    TOTALE 86,00

    Che ne dite?

  378. Riky scrive:

    …….sei un grande!

  379. andrew scrive:

    Anto…

    Spendaccione!!!

  380. bogar67 scrive:

    Anto ottimo programma, è quello che faccio di solito in maniera similare con mia figlia, solo che ho il campo gratis e si smette quando dice lei. Per quando dice lei si intende quando fa buio e non vedendo più la palline si convince che è ora di smettere. Cmq per crescere tecnicamente non basta giocare da solo/a con il babbo o il maestro tante ore al giorno ma bisogna confrontarsi con altre realtà anche al solo scopo ludico per cui io sui centri estivi della FIT non sono così contrario. Certamente una cosa che farò il prossimo anno o tra due oltre alla frequenza della scuola Tennis ed a girare le domeniche per gli appuntamenti PIA è quello di andare a bussare una volta a settimana nei circoli della provincia per far giocare mia figlia con una coetana/o con un loro allievo sempre che mi venga permesso. Mia figlia poi per quanto riguarda i viaggi pur non essendo figlia di facoltosi imprenditori è abituata a viaggiare essendo io costretto spesso per lavoro a traslocare da un’isola all’altra e grazie a dei viaggi benefit ha già affrontato lunghi viaggi intercontinentali. Quello di viaggiare e affrontare situazioni nuove è cmq indispensabile per maturare soprattutto se si abita in un’isola come la Sardegna, qui i più bravi alla fine giocano tornei a Sassari o a Cagliari o a Nuoro e si incontrano tra sempre tra di loro poi magari grazie alla federazione fanno spesati un torneo fuori (per fuori si intende nella penisola) e quasi sempre ma non sempre le prendono di santa ragione.

  381. madmax scrive:

    bravo anto, queste si che sono info… ora però l’indirizzo!!! :)

    nico….

    oggi ero a parabiago dal cat e non c’eri, dove ti sei imboscato??

    mauro..

    oggi non te l’ho chiesto.. fammi sapere a che ora arrivi..

    claudio tn e mirmidone..

    leggendo le entry list nelle azzorre (mi hanno detto che è un posto bellissimo tra l’altro..) ho visto giada e maria grazia… spero che voi o chi le seguirà ci faccia un resoconto completo sia per quanto riguarda il livello del torneo sia riguardo alla location ed ai costi per raggiungerla… può essere utile a tutti per l’anno prossimo…

    eros cmq io arrivo a maglie giovedì con l’aereo delle 11.35 da orio.. fatti sentire che magari le facciamo allenare insieme…

  382. nicoxia scrive:

    Max,mia moglie era ad una semifinale con mia figlia, io ero ad Albenga meno male che ho vinto.Nicolas ha scambiato con Alessia e la vista vispa.Però se mi avessi avvisato sarei tornato prima.Mauro fino al 15 dove sei.Se organizzate qualcosa vengo lo stesso il 14.

  383. nicoxia scrive:

    Sono alle prese con i vari dolorini,possiamo avviare una discussione descrivendo sintomatologie ed eventuali rimedi,non per sostituirci ai dottori,ma solo per confrontarci.

  384. Mauro scrive:

    Max, ora arrivo ore 10.30/11.00 circa.
    Bogar, benvenuto anche da parte mia, ti devo però evidenziare che la Sardegna solo nell’ultimo anno, ha ottenuto come tu hai ricordato, un titolo nazionale under 13 (Cannavera), una finale all’ultimo lemon bowl 08 under 12 m (Defraia) battuto solo da uno straniero (fa parte della nazionale di categoria), semifinale del fratello al master TTK di Roma battuto da un’altro straniero, due under 10 f nelle prime 8 del master nazionale nike (il circuito più importante almeno per quella categoria) 5 tappe nazionali vinte.
    Vice-campionesse nazionali di doppio under 11 sempre nel 2008 Atzori e Mone. Per non parlare della finale mondiale a Parigi del circuito Topolino 2007 ottenuta da Carboni under 12. Purcu, Cannavera e Mone, convocati fra i migliori d’italia della loro categoria nel centro federale di tirrenia. E sicuramente qualcosa mi sta sfuggendo. Per essere una regione che conta tutta intera la metà degli abitanti dell’area metropolitana di Milano, non mi sembra che quasi sempre le prendiamo di santa ragione.

  385. Mauro scrive:

    Stefano, finalmente sono riuscito a procurarmi il film “searching for bobby fischer”, appena troverò il tempo di vederlo ti farò sapere.

  386. Federico Di Carlo scrive:

    X Pinot
    “sì, PNL…
    pensi che sia superiore o più efficace del training autogeno e della terapia cognitivo comportamentale nella gestione dell’ansia?”

    Penso che la PNL sia di gran lunga superiore. Il training autogeno aiuta a superare i momenti di ansia ma non è efficace in partita. La terapia cognitivo comportamentale è valida perchè ben strutturata ma è molto complessa e richiede un lavoro molto profondo. Entrambe le sopracitate poi non tengono conto che gli stato comportamentali incidono sulle attività fisiologiche e dunque anche sul rendimento tennistico.
    Le pratiche di PNL sono molto più semplici, applicabili gradatamente prima al contesto tennistico e susseguentemente e conseguentemente a quello mentale. Non può essere però autogestito dal tennista. E’ necessaria la collaborazione di un trainer di PNL

  387. Federico Di Carlo scrive:

    X Edipo,
    mi farebbe piacere leggere un tuo resoconto delle partite che Marta giocherà nei prossimi tornei.

  388. stefano grazia scrive:

    Se anche il mio unico contributo in questi due anni fosse stato quello di aver fatto conoscere a poche persone un film come “searching for bobby fischer”, sarei contento …una perla misconosciuta nel suo genere, un cult movie per iniziati, e soprattutto un tuffo dove l’acqua è più blu per una comunità come la nostra, sportivo-umanistica, che ha la pretesa intellettuale di voler considerare il tennis qualcosa di più di un dritto e un rovescio… Sostituite gli scacchi con il tennis e avrete uno spaccato agghiacciante nel senso di veritiero del nostro mondo così come traspare anche attraverso i nostri Posts…E’ un bellissimo film a prescindere, ma per noi ha anche un significato particolare…Ed è pure tratto da una storia vera (dal libro del padre di Josh, il bambino protagonista). Poi Gus può dire che è tutto edulcorato, che il bimbo è troppo buono per essere vero, etc etc …Sicuramente non assomiglia alla Canaglia di Lagos, ma non si può avere tutto dalla vita…

  389. mirmidone scrive:

    @ madmax

    Per il resoconto, farò il possibile (non aspettatevi interventi epici o romanzati; la mia “anima” di organizzatore mi permette al massimo un freddo racconto ….); lascerò a Claudio tn la parte più interessante.

    Vi anticipo che il costo del biglietto aereo andata e ritorno per le Azzorre per l’atleta ed un accompagnatore si aggira attorno ai 1.150/1.200 Euro (cifra che non mi sembra indifferente….).

    Per ora, con l’entusiasmo si sopperisce a tutto ……

    Per Maglie, mia moglie e Mariagrazia arriveranno venerdì; ti contatteranno al loro arrivo.

  390. bogar67 scrive:

    Mauro sui fratellini Defraia è una storia a parte, il padre è un ex serie c, con i figli è molto esigente (fin troppo), sono criesciuti a pane e tennis con il maestro che adesso è il referente della Fit in Sardegna e soprattutto è a quanto mi dicono facoltoso e libero da impegni strettamente professionali per cui ha la possibilità di partire quando gli pare e portare i figli negli stage anche oltre oceano. Per Cannavera è stato fatto un’ottimo lavoro dal suo circolo (Sporting Quartu) e da sul maestro che però ha avuto la possibilità di portare avanti un progetto ben definito di crescita di giovani già da quasi 10 anni. Non conosco Carboni ma ho visto giocare la Atzori e la Mone. Mentre la prima è minutina la seconda in particolare per avere soli 11 anni ha un fisico eccezzionale, ambe hanno cominciato cmq a giocare quando di anni ne avevano 5 con lo stesso maestro di mia figlia anche se adesso è seguita da un altro. Il problema di prenderne di santa ragione e cmq avevo detto non sempre, si verifica nel momento in cui bisognerebbe fare il saltino di qualità, si passa cioè da un tipo di programmazione prettamente impostata sull’attività giovanile a quella un pò più impegnativa. Anna Floris per poter arrivare a cavallo delle prime 200 wta è dovuta andare via dall’isola ma lo ha fatto tardi. La Mone come anche la Atzori non provengono poi a quanto mi dicono contrariamente ai Defraia da famiglie facoltose, fin quando la FIT paga le trasferte verranno i risultati ma poi? A Majorca dicono (anche se Nadal non è aveva certo bisogno visto la sua situazione economica iniziale) che ai giovani che si distingono nello sport paghino gli spostamenti ed anche il resto. Ecco queste son le solite difficoltà che hanno i sardi per emergere, voi che state nella penisola vi bastano 2/3 ore di macchina e potete far fare i vostri figli tutti i tornei dove si incontrano avversari nuovi e che meglio aiutano a crescere qui non è così. Del resto Roberto Commentucci faceva notare che Tirrenia per la sua situazione geografica non aiuta a far crescere i giovani che frequentano l’accademia perchè lontana da Roma, figuriamoci chi gioca a Cagliari.

  391. anto scrive:

    @Bogar 67 / Max….mi sono dimenticato di aggiungere che da ottobre a Maggio sta frequentando una scuola sat due ore la settimana…..assieme a tre bambine …..e la cosa assurda è che le bambine hanno un livello molto alto….una competitività incredibile…….mi verrebbe da dire che se il tennis in Italia è molto competitivo a livello pro per quanto concerne il settore femminile, lo si intuisce dalla base. Sarei veramente curioso di vedere giocare la bambina di mad max, per vedere una bambina così giovane e già così ben indirizzata, a che livello qualitativo è arrivata. Mi viene da sorridere perchè ogni tanto il maestro invece di riprendere mio figlio, riprende me, in quanto con la coda dell’occhio, mi vede dare consigli a mio figlio quando sbaglia un colpo, mimo dalle tribunette il gesto dell’apertura, della chiusura ecc. però come dicono i napoletani ogni scarrafone è bello a mamma sua!

  392. bogar67 scrive:

    Per Mauro, Carboni mi suonava strano come cognome Sardo.
    Carboni Elena – Nata il 17 aprile 1996 è in forza al Junior tennis club Arezzo.

  393. anto scrive:

    @Bogar 67….pensa solamente che a Barcellona ci sono 15 dico 15 academy private……..e per forza che prima o poi trovano i campioni…se nella sola Barcellona hanno un bacino di pescaggio di simili dimensioni, è impossibile non produrre risultati………chi è nato in Sardegna sicuramente parte svantaggiato……..però chi nasce in Sicilia……..Naso, Aldi, Di Mauro, qualcuno è riuscito ad emergere……..

  394. andrew scrive:

    Mauro and Madmax…

    una capatina alla vavvassori (con doppia vv alla “giorgiogiorgio”) la farò con Alessandro se mi dite una giornata utile. Se si riesce a far venire Catizone, sarei ancora più “motivato”.

    Quanto alle “Azzorre”, vi invidio profondamente, ma solo per le Azzorre. Ho visto gli iscritti e ci sono italiani contro cui Alessandro ha già giocato contro qui in Italia…Non vorrei fare dei derby in contumacia…

    Invece, ieri a Padova, in un torneo under12, preoccupante episodio Genitore-Figlio (Io genitore - Ale figlio): Alessandro stava vincendo con un 97 niente male come ribattitore ma oggettivamente ancora tecnicamente crudo. Tuttavia, Ale faceva tanti doppi falli (gli girava la testa, oggi ha un po’ di febbre) e perdeva molti turni di battuta. Insomma, stava male ed era nervoso. Verso la fine della partita (vinta 64 75), ho dovuto urlargli due volte che aveva una palllina dietro le gambe prima di servire. Lì, ha dato sfogo al nervosismo e ha buttato completamente via il punto per farmi dispetto. Sono andato via dal campo….
    Fine del rapporto idilliaco genitore-figlio?

  395. bogar67 scrive:

    Noi siciliani (perchè sono nato li e conto di tornarci) siamo molti di più e poi vuoi mettere 15 minuti di traghetto per arrivare in Calabria per fare un torneo under 10 di macroarea (Calabria sta con Sicilia) con 16 ore di nave per arrivare a Napoli? (Sardegna sta con Campania)? Le difficoltà sono maggiori, io spero un giorno di portare mia figlia se nel frattempo avrà dimostrato talento e voglia di giocare dove si allena Aldi. I circoli però sono fatti anche di persone e tranne quelli che riescono nel tempo a rinnovarsi come ad esempio il tc Bonacossa Milano mantenendo competività può capitare che in un periodo si cresce bene in un uno ed in un’altro periodo in un’altro circolo. Per le accademy, io le vedo bene se hanno dei costi accessibili e per costi intendo anche tutto il contorno della partecipazione ai vari tornei etc. Lavorare nella massa per poi fare uscire i migliori significa che si è reso accessibile questo sport a tutti, se no siamo sempre alle solite, hai talento ma i tuoi genitori non hanno un buon conto in banca per permetterti la retta all’accademia? allora cambia sport o fai dell’altro, questo è uno sport solo per ricchi.

  396. madmax scrive:

    nico…

    il 14 giocheranno insieme e potranno fare atletica mentre l’accademia è chiusa.. dal 15 invece se vuoi riapre..

    mauro ok ci sentiamo quando torrno..

    andrew…

    come ho scritto dal 15 in poi l’accademia è aperta e fino al 19 (domenica mattina) troverai anche mauro (e forse atti che ho incontrato oggi e di cui più sotto scriverò)..

    per catizone è più difficile nel senso che per trovarlo dovresti venire il sabato o la domenica e lo dovremmo avvisare prima.. cmq se vieni o giovedì o sabato o domenica abbiamo a disposizione la palestra perciò possiam fare il programma del cat oppure eseguire i test come a roma…

    mirmidone per una volta cerca di essere prolisso e non startene solo in spiaggia!!!

    tornando ad atti..

    bellissima giornata passata insieme (per caso) in quel di palazzolo alla vavassori grazie alla convocazione delle nostre figlie per un raduno di macroarea (femminile ‘97/98)…

    bella giornata soprattutto per la grande chiaccherata di tennis fatta ma anche per le ragazze che hanno potuto allenarsi per circa cinque ore a suon di set in singolare e doppio intervallate solo da 90 minuti dedicati al pranzo (e per alcune alla conoscenza). oltretutto la maggior parte di loro si ritroveranno a maglie per cui è stato un allenamento di livello elevato che se fosse fatto con frequenza maggiore porterebbe certamente vantaggi a tutti… intanto prendiamo quel che passa il convento..

    come dicevo forse anche atti e le sue donzelle saranno con noi dal 14 al 19… per chi vuole siamo qui..

  397. Mauro scrive:

    Bogar, non conosco l’origine del cognome Carboni, ma ti posso assicurare che in sardegna esistono migliaia di persone con quel cognome. La bambina che è stata vicecampione mondiale della sua età nel trofeo topolino, ti confermo che è sardissima, è di sassari e si chiama Chiara.

  398. Mauro scrive:

    Nico, sentiamoci il 12 aprile quando arriviamo, poi decidiamo che fare. Fatti dare il mio numero da max.

  399. bogar67 scrive:

    Per Mauro, Chiara Carboni è del 1995, TC Sassari F. Ciafardini 8 (io abito a Cagliari) e non mi è mai capitata di vederla giocare come invece la mone e la atzori, di sicuro fa parte di quella schiera di ragazze che vengono convocate ai raduni ma di più non sapevo. Qust’anno come referente regionale, colui che si occupa di convocare i ragazzi da portare fuori, la fit a scelto due maestri, uno per nord sardegna uno per sud, forse proprio per evitare svantaggi a chi sta al nord della sardegna e che magari è meno conosciuto di chi invece si allena nel cagliaritano.

  400. Enzo Lo Iacono scrive:

    Un salutone a tutti.
    Io ultimamente, purtroppo, sono impegnatissimo e non riesco ad avere materialmente il tempo per poter partecipare, anche perché dovrei rileggermi molti commenti indietro. Ormai da diversi mesi sono rientrato in campo full time e la sera, fino a notte fonda, mi occupo di tutto ciò che è programmazione degli allenamenti, dei tornei, degli accompagnamenti, ecc. ecc. Non parliamo poi dei week end, che sono pieni di tornei, squadre varie e chi più ne ha più ne metta. Prenderei volentieri ……… sei mesi di ferie!
    Cmq vi leggo spesso.
    Un abbraccio a tutti.

  401. Mauro scrive:

    Ciao Enzo.

  402. Mauro scrive:

    Comunque, ritornando alle statistiche sui servizi, kiefer nel primo set perso 64 contro federer, ha realizzato l’81% di punti con la prima ed il 28 con la seconda, se qualcuno lo avesse avvertito a metà set, di tirare solo prime, avrebbe fatto qualche punto in più e chissà………

  403. stefano grazia scrive:

    Enzo, ciao! se non puoi seguire il dibattito (e comunque qualche posts dei nuovi dovresti leggertelo: la famiglia Achea (Elettra, Pindaro & Clitennestra) e Federico Di Caro sicuramente ti sarebbero piaciuti) scrivici almeno di tanto in tanto dei progressi e dei tornei del Piccolo Seby…

  404. Archipedro scrive:

    AVVISO: le immagini contenute nel video sono riservate alle persone semplici…
    TITOLO: ecco il PISTOLERO, un anno dopo…
    DEDICA: ai genitori sportivi di bambini piccoli, perché evitando i “luoghi comuni”, si diano da fare in prima persona…

    http://www.youtube.com/watch?v=aYB8fW8Y-bQ

    continuate così…! :-)

  405. Atti scrive:

    In effetti bella giornata x le ragazze alla Vavassori (erano in 13 dal Piemonte al Trentino), cio’ a conferma della mia teoria che se potessero allenarsi spesso fra di loro (o almeno in 4-5) ne gioverebbe a tutte, con investimento per la FIT pari a zero o quasi….basterebbe solo abbattere qualche rete fra i vari orticelli… e per esempio… miniraduni di 6-7 ogni 15 gg. a rotazione nei vari circoli…con programmi di allenamento coordinati dal resp.le di Macroarea e svolti dal maestro del circolo di turno .. non è Fantascienza…basta parlarne e organizzarsi….

    Giornata di allenamento intenso e motivante, pero’ svolto con divertimento, passione e voglia di impegnarsi (compreso gran chiacchericcio nella pausa pranzo) …. consigliato vivamente ai ragazzi che tennisticamente sì allenano da “single”…..
    Ottime le strutture… spirito agonistico che si respira fin dall’entrata con il “museo delle racchette” per far capire che li si gioca a tennis seriamente…

    Per il resto Max il solito fiume in piena difficile da arginare… scherzo… gran bella chiaccherata….

  406. Mauro scrive:

    Archi, vedo che il tuo tendine sembra a posto. Il bambino cresce bene ed è molto alto, ha fatto molti miglioramenti ed ha un buon timing. Da migliorare secondo me è la tecnica esecutiva, che secondo me a quell’età necessiterebbe di dosi massicie di cesto (ciappa Federico), invece ho l’impressione che il bambino abbia palleggito tanto e quindi arrangiato i colpi per metterla dall’altra parte. Comunque complimenti ed un bocca al lupo per quello che state facendo, anche voi mi sembra che il sogno non lo state inseguendo ma lo state vivendo come direbbe Edipo, (non Pindaro eh Stefano?)

  407. anto scrive:

    Non c’è niente da fare, è la sezione più frequentata del blog, bisogna dare merito a Stefano Grazia che ci ha sempre creduto!

  408. anto scrive:

    @ Archipedro….emozionante….quando la passione supera le barriere….

  409. madmax scrive:

    archie, visto che non ti interessa ti darò il mio parere..

    i miglioramenti sono evidenti (e questo è fondamentale anche se si partiva praticamente da zero).. detto questo ovviamente di bambini che a 7 anni giocano molto meglio ce ne sono e parecchi.. questo però non è fondamentale considerando che a questa età recuperano molto in fretta…

    un paio di consigli gratuiti..

    falle fare molti esercizi anche in palleggio dove è obbligato a colpire di controbalzo, a questa età è fondamentale… dopodichè con il maestro comincia a lavorare sugli appoggi.. good look

  410. federico di carlo scrive:

    x Andrew
    “Tuttavia, Ale faceva tanti doppi falli (gli girava la testa, oggi ha un po’ di febbre) e perdeva molti turni di battuta. Insomma, stava male ed era nervoso. Verso la fine della partita (vinta 64 75), ho dovuto urlargli due volte che aveva una palllina dietro le gambe prima di servire. Lì, ha dato sfogo al nervosismo e ha buttato completamente via il punto per farmi dispetto. Sono andato via dal campo….
    Fine del rapporto idilliaco genitore-figlio?”

    Come rammentava saggiamente qualche post fa il buon Stefano “Se stai male non giochi; se giochi non stai male”.

    Ciò premesso, i figli sono in campo per loro stessi e buttare via un punto non risolve certo il rapporto con i loro genitori.
    Dal mio punto di vista hai fatto benissimo a far ravvedere tuo figlio sulle palline in campo (per evitare ogni possibile infortunio) ma la consapevolezza tennistica del competere è qualche cosa che deve essere simulata in allenamento, non in partita, e va assimilata gradatamente attraverso prove ed errori.
    La competizione tennistica è una specie di specchio per i ragazzi. Nel passaggio dall’infanzia all’adolescenza, quando ci si comincia a confrontare con gli altri, i ragazzi si vedono spesso brutti e con un sacco di difetti. I genitori devono avere pazienza e tatto da capire che la maturità è una conquista che avverrà più tardi nella vita dei figli e che non si può pretendere a quell’età. Se si riesce a gestire questo passaggio nel migliore dei modi la personalità del tennista ne esce tonificata e rinforzata.
    Ricorda, Andrew, che tuo figlio in questo momento ha bisogno di te e siccome sei tu quello maturo, sta a te trovare il modo migliore di aiutare tuo figlio e non viceversa

  411. federico di carlo scrive:

    x Mauro
    il palleggio, esattamente come il cesto e tutti gli altri esercizi, fatto senza uno scopo ed una finalità ben precisa è inutile.
    I miei ragazzi in palleggio simulano situazioni reali di gioco e vincono o perdono punti. E siccome hanno dei targets visivi da colpire nel campo, (se non lo fanno hanno handicap points e perdono comunque lo scambio) sviluppano ad alto ritmo le dimensioni della profondità e dell’angolazione dei colpi. E se non hanno doti tecniche non riusciranno mai a raggiungere questo scopo e questo fine. Quando il palleggio evidenzia dei problemi biomeccanici, di spostamento o di coordinazione motoria allora bisogna intervenire. Ma la filosofia del cesto è quella della microsegmentazione dell’atto biomeccanico; con il palleggio si fa una una microsegmentazione di una situazione tennistica con il vantaggio che include anche l’avversario.
    Ad undici anni io preferisco la seconda.
    Ti posso garantire che i miei ragazzi in partita non si limitano a spingere la palla di la, perchè, come in allenamento, perderebbero dei punti se non colpiscono i targets.

  412. madmax scrive:

    voglio invece tornare a bomba sul raduno di macroarea svoltosi ieri alla vavassori..

    dopo la lettonia vedevo per la prima volta le migliori (non tutte ma molte) delle migliori ‘97-’98 del nord italia e facevo un paragone..

    in realtà mi sono fatto un’idea chiarissima del perchè le nostre fino ad un certo punto sono competitive (non con le top ma cmq a buon livello) e poi da un giorno all’atro puff il sogno svanisce..

    quando incontri le ragazze dell’est se sei più forte vinci se sono più forti loro perdi altre soluzioni non ne esistono,, chi tira più forte e chi ha i colpi migliori alla fine è il vincitore e questo perchè se una è anche meno forte continua a tirare e basta (oltretutto le è stato insegnato solo quello per cui altro non possono fare)…

    da noi questo non può accadere.. a parte il fatto che nonostante fossero solo set di allenamento ho visto più palle chiamate fuori (ma buone di 10 cm) ieri in 5 ore che a riga in una settimana dopodichè sono stati quasi tutti punti/set giocati strategicamente per vincere.. è evidente chi gioca in questo modo appena troverà un’avversaria buona e con un’età sufficiente per capire che man mano che si spinge bisogna anche progressivamente guadagnare campo (e non continuare ad aspettare tirando da due mt dietro la riga) nessuna delle nostre potrà mai giocarci alla pari non avendone assolutamente le armi..

    perciò in risposta a qualcuno (non ricordo più chi) che al mio resoconto da riga diceva che anche le nostre sono forti rispondo che le nostre oggi giocando con una di pari livello ha molte più probabilità di vittoria ma mentre le altre continueranno a migliorare per le nostre sarà impossibile e nell’arco di un paio di anni al massimo con la medesima avversaria ci perderanno facilmente..

    ieri ho trovato bambine che due anni fa (negli ultimi match di mia figlia) tiravano molto più forte di alessia ieri alessia tirava molto più forte di tutte le altre (anche del ‘97)!!! nonstante questo immagino che ora perderà con molte di quelle viste ieri ma garantisco che se accadrà sarà per molto poco tempo ancora…

    fortunatamente l’unica altra bambina che faceva pochi conti era valentina la figlia di atti (da vera figlia del blog!!) e per quello che ricordo (sempre due anni or sono) giada la nipote di claudio tn faceva lo stesso…
    si vede che da qui è partito un virus..

    andiamo avanti così che tra qualche anno ci divertiremo!!!

  413. Archipedro scrive:

    Grazie Anto.
    Mauro, essendo alto e magro è una questione bio-meccanica… sui dritti, e con due racchette in mano in particolare, non ha la muscolatura sufficiente per l’esecuzione chiusa, fluida e composta del colpo… a volte non “tiene il polso” (p.s. mi sta bene così… m’importa poco dei dritti da cineteca… quelli verranno… l’importante è l’intensità degli allenamenti-gioco)…
    Il controllo del rovescio bimane, viceversa, è (a mio parere) già impressionante… pur tuttavia la video- ripresa è stata fatta con il campo scivoloso ed il vento (sono addirittura caduto per terra…): poco importa, perché tutti i suoi miglioramenti hanno un valore relativo e non assoluto… (i filmati servono per noi, poi li condividiamo…)
    Se gli facessi fare i cesti s’annoierebbe… e la motivazione, a sette anni, incide sul 90% della performance: ora quando gli prospetto il tennis (finalmente) non si lamenta… gradito quanto l’atletica…
    Stiamo forgiando un atleta-pallavolista di grande valore… grazie anche al tennis…

  414. Archipedro scrive:

    Max, grazie dei consigli… sicuramente ci saranno in giro bambini che giocano molto meglio… se lo faranno da ambidestri diventeranno dei fenomeni! Noi siamo appagati così… perchè il bilancio costi-benefici ci soddisfa… visti i costi tendenti a zero…
    In effetti trattasi di un’equazione del tipo y=k/x con k (benefici) valore intero ed x (costi) che tende a 0… y (soddisfazione) tende necessariamente a “+infinito”…
    il maestro? no, quello mi scombinerebbe l’algoritmo… :-)

  415. andrew scrive:

    Grazie di esistere, Archipedro!!

    mi piace, mi piace molto lo stile di tuo figlio. È il SUO stile!

    Già così può battere il 95% dei ragazzini delle SAT. Non è indicatore assoluto ma comunque corrobora la tesi del “meno-spendi-più-ottieni” che grazie al sistema dei circoli ci permette di ottenere risultati.

    Sei libero uno di questi sabati (4 o 11 aprile)? Ci troviamo per un allenamento-ritrovo del vaffantennis team nell’unico campo comunale di Bassano e se sei libero e disponibile…

  416. madmax scrive:

    archie..

    se non ricordo male eri stato proprio tu a dirci che eri stato affiancato (o avevi chiesto qualche consiglio) da un maestro (forse amico)…

    per il resto invece quadrunani eccellenti ce ne sono già stati (seles bartoli etc) mentre per quanto riguarda il giocare due dritti lo trovo difficile per il tempo che ci vuole a cambiare mano considerando anche il sempre minor tempo che si ha a disposizione.. non a caso la ricerca continua di strategie per arrivare (e di conseguenza colpire) in anticipo sulla palla..

    ad esempio si stanno rivalutando anche aperture leggermente più ampie (per sprigionare la massima potenza) cercando di sopperire con nuove tecniche di spostamento (e tempi di aperura ancor più anticipati) che garantirebbero il tempo necessario al completamento del movimento..

    cmq certo se l’obbiettivo REALE è l’equazione da te illustrata allora va benissimo ed anzi trovo il vostro percorso molto bello ed appagante (oltre ad essere molto più umano e questo a volte un po’ mi manca)..

    quando invece leggo che i colpi da cineteca poi verranno mi trovi molto meno d’accordo, ma questo è un altro discorso.

  417. Enzo Lo Iacono scrive:

    Ritengo un aspetto mentale importante del palleggio, anche preliminare o di riscaldamento agli allenamenti, quello di crearsi sempre e comunque un obbiettivo (es. banale: tiro sempre sul dritto del compagno o faccio rimbalzare la pallina in un determinato punto o dò una tale rotazione). Tale aspetto lo ritengo rilevante e lo pretendo sempre dai miei allievi perché abitua all’idea di tirare la palla avendo già qualcosa in mente, sin dal primo colpo. Troppo spesso vedo ragazzini che in palleggio “buttano” la palla dall’altra parte, senza una meta; E poi lo fanno anche in partita. Ecco! Quelli sono i veri pallettari (troppi), da non scambiare con chi invece ha un palleggio solido e gioca da fondo campo.

  418. Mauro scrive:

    Federico, sto leggendo un testo molto bello consigliato da Gomma, un utente di questo blog. Si chiama “Apprendimento motorio e prestazione” di Schmidt/Wrisberg.
    Da un lato avvalora le tue tesi circa le esercitazioni a blocchi “che potrebbero essere paragonate al cesto (anche se con delle varazioni si può randomizzare anche qui), e le esercitazioni randomizzate che potrebberro essere assimilate al palleggio. In sostanza nelle esercitazioni a blocchi, si impara prima ma l’abilità acquisita non si fissa efficacemente come in quelle randomizzate, anche se nei giovanissimi quelle a blocchi possono avere un senso.
    Mi vorrei soffermare però su un altro aspetto che sviscera il libro e cioè la velicità di esecuzione in relazione alla precisione. In pratica secondo vari studi, una volta acquisita una tecnica di base, i tennisti (fa proprio riferimento al tennis in questo caso), che sviluppano prima dei colpi veloci e poi passano alla precisione, sono più avantaggiati di chi si esercita prima alla precisione e poi passare al potenza.
    Nel palleggio oppure nella partita, per vari motivi, si tende a essere più precisi che potenti.
    Per il resto concordo con te.

  419. Mauro scrive:

    Ps Sto per dichiarare bancarotta, non consigliatemi più nulla.

    Dai film di Gio dai film e libri di Stefano, dai libri di Gomma, Trophy, alla propriocettiva di Max, alla Pnl di Federico, alla preparazione atletica di Beraldo e mi scuso con chi mi sono dimenticato.
    Ovviamente scherzo. Continuate così.

  420. Archipedro scrive:

    Max, ok, rinunciamo per sempre ai colpi da cineteca…
    Battute a parte è una questione di priorità… per me i risultati attuali di Mati nel complesso (min.1.52 sui m.400, m.0.85 nel salto in alto - stacco frontale a due piedi, m.2.70 nel lungo…) tracciano un percorso di crescita psicomotoria… ci indicano un orizzonte… il tennis è sicuramente una parte del tutto, ma sempre meno il nostro fine ultimo…

    Sui maestri: a Gennaio siamo ripassati da quell’ottimo maestro di cui all’utilissimo suggerimento “lavorate su balance e sulle catene cinetiche…” ed abbiamo osservato attentamente venti minuti in cui giocava con un adolescente da lui definito “una bestia, il terzo in Italia…” Il quale ha fatto in tempo a lanciare la racchetta tre volte contro la copertura del campo… con il povero maestro che cercava di farlo cortesemente “impegnare”… sono andato via salutando con un rispettoso cenno… ed ho pensato a questo blog… e m’è venuto da ridere…

    Andrew, forse si può fare questo Sabato, ma devo chiedere a chi di dovere… la trasferta a Bassano è comunque impegnativa… noi siamo veramente provinciali :-)

  421. Mauro scrive:

    Un altro aspetto del libro molto importante è quello che afferma di non cercare di anticipare i problemi che si pongono via via come per esempio nel provare degli schemi e tattiche, , ma di dare gli strumenti per risolvere tutti i problemi. Nel nostro caso potrebbe essere tradotto nel insegnare tutti ma proprio tutti i colpi ai ragazzi e poi fargli fare partite su partite ufficiali.

    Il fisiologo russo Bernshtein, noto soprattutto per aver contribuito a farci comprendere le basi neurologiche dell’apprendimento, a proposito di questo processo si è espresso così:
    Il processo di esercitazione diretto ad acquisire abilità motorie, essenzialmente consiste nel cercare di trovare soluzioni motorie ottimali per i problemi appropiati. Per questo motivo l’esercitazione, non consiste nell’applicare ripetutamente gli stessi modi di risolvere una dato problema, ma nel risolvere il problema più e più volte.

  422. Gus scrive:

    Una richiesta formale:
    mi piacerebbe poter seguire per curiosità, piacere, vicinanza, insomma metteteci quello che vi pare, le imprese dei figli di G&F nei vari tornei. Considerando tutto credo potrebbero essere delle importanti “tracce” per il percorso/processo da seguire anche in futuro.

    @stefano grazia:
    “…..Poi Gus può dire che è tutto edulcorato, che il bimbo è troppo buono per essere vero, etc etc …Sicuramente non assomiglia alla Canaglia di Lagos, ma non si può avere tutto dalla vita…”

    Sei fantastico a ricordarti veramente tutto, invidio fortemente chi ha una buona memoria.:-)
    Se è per questo nemmeno alla “superba di Beinasco”. Mi sa che come media il ragazzuolo del film corrisponde a pochi.:-)
    A me era piaciuto, anche parecchio, per la storia e per l’accostamento che viene facile tra il ragazzino scacchista e il ragazzino tennista.
    Da un punto di vista cinematografico, invece, visto che mi pare di aver capito che il cinema è un tuo hobby (anche mio) sai che io ho preferito “Il mio piccolo genio”, che mi sembrava un po’ più articolato e complesso, mi è sembrato più verosimile. Affrontando lo stesso argomento, pur essendo meno legato allo sport e maggiormente alla predisposizione naturale e alla difficoltà di gestione di un figlio “genio”.
    Ritengo comunque il film in questione godibilissimo.

    @bogar67:
    Beh, la Sardegna è già il posto più bello del mondo, un minimo di disagio come contraltare e per un minimo senso di giustizia i sardi lo devono pur accettare (scherzo, ovviamente) :-)
    Aggiungo solo, qualcosa di personale, che Stefano mi perdonerà perché breve, che quando per interessi sentimentali e lavorativi (a 21 anni) mi sono trasferito a Torino, dal “mio” Lago Maggiore, ho fatto con lei un patto. Che comunque da pensionato, mi trasferirò qualche mese l’anno in Sardegna, per godermi il mare più bello del mondo, un circolo di tennis e invecchiare con gioia. :-)
    Lei che probabilmente lavorerà tutta la vita, me lo ha concesso. :-)

    @andrew:
    “Lì, ha dato sfogo al nervosismo e ha buttato completamente via il punto per farmi dispetto. Sono andato via dal campo….Fine del rapporto idilliaco genitore-figlio?”
    Qui non posso, perché OT, ma se ti raccontassi le partite di mia figlia (che vuol dire vedere anche le altre oltre la tua e quindi arrabbiature con potenza ennesima) altro che rapporto genitore figlio :-)

    Ieri però ho visto un’allenatrice dall’atteggiamento perfetto, positiva, correggeva ma con un tono adeguato, sempre vicina ed estremamente positiva sugli errori e questo si vedeva anche nell’atteggiamento della squadra, molto cooperativa tra le ragazze. E’ molto più facile trovare il fallito urlatore autoritario, ve lo assicuro.

    Se mi posso permettere, non hai fatto bene ad andare via.

    Gus.

  423. federico di carlo scrive:

    x Mauro
    se lo riesco a trovare, leggerò anch’io il libro che raccomandi.
    Ti dirò però che quanto scrivi non corrisponde ai miei metodi. Ai miei ragazzi insegno i colpi con un grediente di difficolta crescente: primo step Consistency; secondo step Accuracy; terzo step Power. Ricorda che evoluzione di capacità motoria, biomeccanica e sviluppo psico somatico devono procedere contemporaneamente e parallelamente.

  424. andrew scrive:

    Gus and Federico…

    sì, concordo: andare via, fare gesti eclatanti ha ripercussioni più negative che positive…Tranquilli però, c’era anche il CCV e quindi l’ho fatto in quanto non rimaneva comunque da solo.

    Alla fine, poverino poverello, aveva anche le sue ragioni: adesso è a casa con la febbre. Proseguo del torneo saltato. La partita di oggi non la vogliono spostare.

    Peccato, per la prima volta oggi si era preparato vestito e con le scarpe addosso e con il giubbotto e pettinato….Voleva convincerci a tutti i costi che era pronto per scendere in campo…Ma il termometro segnava invariabilmente 37.8….

  425. stefano grazia scrive:

    FDC:Ai miei ragazzi insegno i colpi con un grediente di difficolta crescente: primo step Consistency; secondo step Accuracy; terzo step Power.

    Che in effetti ha una logica ed e’[ quello che si leggeva una volta dovesse essere insegnato. Mi sembra invece che adesso si insista invece sul tirare piu’ forte che si puo’ perche’ poi tanto prima o dopo cominceranno a stare dentro. Da qui anche i discorsi sul fatto che vincere adesso conta poco perche’ a questa eta’ basta rimandarla di la’ ma fra due anni cosi’ non vai da nessuna parte e le contraddizioni che si generano da questi presupposti. Secondo Sampras le Williams non sapevano nemmeno loro dove volevano mandare la pallina (e in effetti il loro modo di giocare secondo me ha ucciso un po’ il tennis) ma e’ ovvio che un certo peso e una certa potenza sono requisiti indispensabili. Da Bollettieri da un lato insegnano il CONTROL, HURT and FINISH che si potrebbe sposare abbastanza con quanto dice FDC e spesso si sente urlare dal Coach NO MISS! NO MISS! che non significa niente signorine ma Niente errori, pero’ il marchio di fabbrica a Bradenton e’ sekmpre stato il Killer Forehand e rimango sempre col dubbio che un Coach quando valuta un 10-14enne rimanga in cuor suo piu’ impressionato dalla potenza che dalla precisione, poche balle… Io da parte mia sono combattuto: ho paura che ad insistere troppo sulla consistency finisca per inculcare la sindrome del braccino… E quindi ritorno al mio vecchio discorso: nessun integralismo.
    OFF TOPIC:ho postato in diversa area del blog: PIUTTOSTO: MA COME E’ POSSIBILE CHE FEDERER ABBIA LA PANZA??? Ho visto ieri un po’ del match con Kiefer, era imbarazzante, da non farmi piu’ tifar per lui o da farmi scrivere per G&F: Cosa farei io se fossi il papa’ di Federer…
    Altro che Cahill o Wilander o che ne so io chi altro…Federer ha bisogno di Gil Reyes o di quel prep atletico (mi sfugge il nome) che trasformo’ JH a Saddlebrook, ha bisogno di fare come Lendl o Navratilova, ma anche Agassi,che seppero dopo i 25 anni prendere la drammatica decisione di SCOLPIRE il proprio fisico trasformandolo in una nuova arma… Se io fossi Federer e NHadaol mi batte da un anno a questa parte su terra, erba e cemento o SMETTO come ha fatto Borg con Mac o ci provo, mi trasformo fisicamente, mi sottopongo a un durissimo regime: o la va o la spacca, ma almeno sapro’ di aver provato di tutto…
    Cosi’ sembra quasi che giochi per i soldi (nei quarti o in semi continuera’ ad arrivarci…) e invece e’ presunzione e educata arroganza, o meglio presupponenza …Secondo me Federer ha imboccato la parabola discendente quando ha iniziato a fare le sfide con Sampras (o gli dai 60 60 61 o non le fai…) e quelle buoniste con Nadal, illudendosi di poter fare iul campione buono…e invece ha perso la cattiveria, il killer instinct, illudendosi di poterne fare a meno…E adesso ritrovare quelle sensazioni diventa piu’ difficile…

  426. Riky scrive:

    x max

    Penso anch’io come te che il problema oggi sia più pensare a vincere nell’immediato che non guardare a “possibili” risultati futuri. Anche a me è capitato di assistere a raduni di macroarea in cui era presente mia figlia ( under 12 del 97 che tra l’altro sarà presente come la tua a Maglie ) e vedere interpretato il tennis nel modo da te descritto. Così secondo il mio modesto parere non si va da nessuna parte, al momento magari si riesce a sopravvivere giocando alla pari e magari vincendo ( vincendo poi cosa ? il terneo del circolo pinco palla ) con giocatrici di livello leggermente superiore ma si perde completamente di vista l’obiettivo primario del tennis a questa età.

  427. Mauro scrive:

    Quello che ho scritto, circa il privilegiare la potenza rispetto alla precisione, non lo scritto io ma Schimdt (che pare sia un autorità nel campo), citando numerosi studi. Tra l’altro, questo testo parla di insegnamento di apprendimento motorio e prestazione, si riferisce non solo allo sport ma alla riabilitazione soprattutto dopo ictus o similari. Nel caso da me segnalato, l’esempio era strano da dirsi proprio sul tennis.
    Per la verità anche Castellani parlando del cesto, dice che praticato in eccesso si rischia di creare un picchiatore (dando quindi ragione a Schimdt), e non un giocatore (dando ragione a Federico).

  428. federico di carlo scrive:

    X Mauro, Ricky e Stefano,
    quello di cui parlate è un problema psicologico e non un problema tecnico. Mi spiegate come fa un ragazzo/a a 11 anni a tirare con forza massima se non ha ancora sviluppato al meglio la massa muscolare? Tirare forte senza un minimo di criterio tattico e di uso del campo vuol dire agevolare l’avversario che può tranquillamente appoggiarsi al colpo.
    Se mi dite che ad 11 anni il giocatore /giocatrice deve giocare al meglio delle sue possibilità, non avere il braccino per l’incombenza del punteggio sono d’accordo con voi. Se mi dite però che a 11 anni i ragazzi/e devono privilegiare la forza sul piazzamento, sono completamente in disaccordo.

  429. federico di carlo scrive:

    x Stefano,
    “Mi sembra invece che adesso si insista invece sul tirare piu’ forte che si puo’ perche’ poi tanto prima o dopo cominceranno a stare dentro.”

    Il problema è che se i tennisti non apprendono come, le palle non cominceranno a stare dentro ne prima ne dopo.

    Dal momento che la struttura muscolo-scheletrica dei ragazzi/e ad 11 anni non permette l’uso migliore delle tre forze da applicare ai gesti tennistici per raggiungere la massima potenza, è consigliabile sviluppare al meglio le capacità psico percettive della balistica che a questa età raggiungono le vette più alte.
    Quando il sistema muscolo scheletrico si sviluppa (inizio dell’adolescenza)di pari passo le capacità balistiche (controllo) vengono combinate con la ricerca della esplosività (potenza). E’ per questo motivo che la maggior parte delle scuole tennistiche oggi insegnano prima a tirar piatto (con la sola esclusione del servizio) e dopo aggiungono gli effetti.

  430. madmax scrive:

    ciao riky…

    il problema però è più profondo di quanto possa sembrare in quanto è evidente che insegnare a giocare in un certo modo è più difficile (e non tutti ne hanno le competenze), più lungo e di conseguenza i risultati si faranno anche attendere un po’ di più (non molto ma non tutti lo sanno)…

    quanti genitori accettano questo senza cambiare maestro e circolo? nella realtà pochissimi ed è da qui che poi hanno inizio una serie di comportamenti contorti che portano diritti alla situazione di cui si sta discutendo..

    perchè poi purtroppo ogni tanto ci sono anche gli infortuni le pause di riflessione etc etc..

    basta prendere il caso di mia figlia.. prima cade giocando in giardino e perde un paio di mesi con la caviglia poi fa la spaccata e si infortuna agli adduttori, poi per riprendere velocemente si infortuna al quadricipite… morale in tutto uno stop di 8 mesi a cui si deve aggiungere il periodo di rimessa in forma..

    mettendoci anche i primi due anni buttati via al circolo (che oltretutto qualche piccolo danno l’ha fatto) che risultati si possono pretendere avendo perso tre anni? è evidente che se fin dall’inizio si fosse seguita la strada del palleggio e del non fare doppi falli anche con la metà delle ore di allenamento si sarebbero ottenuti subito grandissimi risultati..

    basti pensare che dopo nove mesi dalla ripresa non siamo ancora potuti passare all’aspetto tattico se non lavorando sui colpi inseriti nelle varie situazioni di gioco che è già qualcosa ma non è certo un lavoro specifico..

    e questo non si potrà fare finchè i vari aggiustamenti non saranno stati assimilati durante i punti prima e nei match poi.. ora siamo al 90% dal cesto al 50 in palleggio ma solo al 10 giocando i punti perciò nemmeno tanto vivini.. e meno male che ll dritto nonostante come detto in partita non sia stato ancora assimilato completamente a livello biomeccanico, funziona già egregiamente, il servizio pure e perciò bene o male riesce a stare a galla…

    proviamo ora per un attimo ad immaginare un/a bambino/a che si allena 4 volte la settimana un paio di ore al giorno (che non è cmq pochissimo).. certamente farebbe più fatica e certamente avrebbe bisogno di un po’ più di tempo degli/delle altri/e…

    dai genitori in primis che sarebbero scontenti ma anche dai vari responsabili di macroarea che non lo/a convocherebbero morale che avrebbe ancor più difficoltà rispetto ai prodotti del vivaio standard attuale..

    ecco perchè poi ogni tanto qualcuno che non accetta questo tipo di crescita tecnica si avventura nel fai da te che spesso però non porta molto lontano.. a questa stregua però molto meglio allora situazioni come andrew ed archie che quantomeno hanno certamente a cuore la crescita umana e sportiva (intesa come cultura) del proprio figlio.. e spesso cmq saranno tra i pochi ad andare avanti e se ne avranno le qualità ed il talento potranno ugualmente far molto bene a livello nazionale..

  431. nicoxia scrive:

    Scusate,ma non si dovrebbe tirare forte,quando si è nelle condizioni per farlo?Perchè passa un messaggio, basta che uno tiri forte punto.Non si dovrebbe giocare lungo e profondo,con accellerazioni quando si è messi bene e potenza quando l’altro accorcia?Mio figlio a volte fa a braccio di ferro con avversari che pesano 30 chili più di lui,si diverte, naturalmente perde.Il percorso è giusto?Io cerco di spiegargli che una volta ogni tanto ci sta ma che nel tennis certe partite si vincono a scacchi.Sbaglio io?Cerco di fargli capire che bisogna utilizzare tutti i mezzi a nostra disposizione,in base all’avversario che abbiamo davanti.In allenamento si provano le varie tipologie di gioco,in partita si dovrebbe provarle tutte.

  432. nicoxia scrive:

    Ieri parlando con amici,è sltato fuori che il tennis è uno sport aerobico,e anaerobico alternato non ho saputo argomentare chi mi può aiutare.

  433. something blue scrive:

    Stefano, perchè hai abbandonato i tranquilli lidi della tua esperienza per avventurarti a dar consigli a Federer? mi sembra discutibilissimo quanto dici (ma non è questa la sede). Ho forti dubbi su certi metodi di allenamento che aumentano le masse muscolari o le scolpiscono, ma se anche fossero leciti sono abbastanza certa che si risolverebbero in un nulla di fatto, perchè il tipo di tennis di Federer non è quello di Nadal, Agassi o Verdasco. Ma non pensi, inoltre, Stefano, che simili consigli gli siano stati dati di persona o che, vivendo nell’ambiente più di noi e da più tempo, l’idea non possa essergli venuta in mente? Se è stata scartata ci sono certamente delle ragioni tecnico-tennistiche, non credi?

  434. federico di carlo scrive:

    x Nicoxia,
    corretto: il tennis è contemporaneamente uno sport aerobico (resistenza = lunghezza di una partita) ed uno sport anaerobico (scatti, stop, accelerazioni= durata di uno scambio).

  435. stefano grazia scrive:

    Premesso che io preferisco (da vedere e praticare)un gioco alla Murray o Mecir o Agassi o Hewitt piuttosto che un gioco alla Sampras, Ivanisevic o perfino Federer (si, l’anomalia e’ che io tifo Federer ma in realrta’ come gioco forse preferisco quello di Nadal…), a volte mi sono chiesto se tutte queste lamentele di illustri Coach o exgiocatori (tipo Panatta) che si lamentano del fatto che al giorno d’oggi i giocatori non sanno piu’ giocare di tocco, non fanno piu’ le smorzate, non fanno piu’ questo o quell’altro, sanno solo tirare forte…Ora vabbe’ che e’ tutto relativo, ma il fatto e’ che EVIDENTEMENTE tirando solo forte si vince di piu’ che sapendo giocare bene … Vedi Scott Daper che sapeva fare tutto e di piu’ e infatti dicevano che il suo problema era che aveva troppe ‘options’ mentre gli altri avevano solo due schemi SERVIZIO E BANG!!! Ora: capisco il disappunto degli spettatori ma perche’ io dovrei giocare come Leconte se vinco (e guadagno )di piu’ a giocare come Courier? Certo, ognuno giochera’ come puo’ e come sa a seconda delle sue caratteristiche fisiche (Rochus giochera’ diversamente da Karlovic, ovviamente) ma un Allenatore cerchera’ di farti giocare nella maniera piu’ redditizia e cioe’ in quella che ha piu’ probabilita’ di essere vincente. Poi, come dice spesso Mad max, il genio di un Coach lo si intravede nella sua capacita’ di capire quale sara’ il tennis vincente del domani per cui mi fan ridere coloro che accusano Bollettieri di aver lobotomizzato il tennis insegnando a giocare solo col Lethal Forehand etc etc…Bollettieri ha semplicemente fatto il suo dovere, il suo lavoro … E piu’ di lui forse Mike agassi che per fortuna follia o puro genio intui’ che il tennis del domani sarebbe stato quello di picchiare a piu’ non posso…e per anni anche i miei amati guru (come Clerici)lo hanno ridicolizzato, preso in giro, gridato allo scandalo…ricordo un articolo di Clerici a proposito di un match fra Agassi e Courier in cui scriveva immaginando di essere la pallina … Tra l’altro Dennis VanDerMere, il Coach Sud africano trapiantato a Hilton head,inventore del PTR, confesso’ di aver visto Agassi da piccolo e averlo scartato dicendogli che se non imparava a tenere la palla dentro non avrebbe mai potuto diventare un buon giocatore…
    Ora voi mi direte: e infatti lo e’ diventato PERCHE’ HA IMPARATO a tenerla dentro.
    Ma il nocciolo della questione e’ che alcuni dicono che da piccoli devi tirare forte sempre e comunque e che poi la pallina comincera’ a starti dentro…Questo discorso io l’ho sentito fare spesso dai bollettieri coaches che non mi sembrano attirati da un bambino che vince coi suoi coetanei perche’ semplicemente la tiene dentro ma in chiave futura piu’ da un bambino che magari perde 61 ma solo perche’ attacca tutte le palle e magari dopo 3-4 scambi sbaglia per eccesso di entusiasmo dei rigori a porta vuota … che fra qualche anno non sbagliera’ piu’. Insomma il concetto che se non impari comunque a tirare forte fin da subito, dopo ti ritrovi col braccino e’ un concetto duro a morire… Io da un lato cerco di insegnare a nicholas la consistency e l’accuracy ma sicuramente sto molto attento a non fargli calare l’intensita’. Insisto molto sugli angoli che lui fa per esempio molto bene al cesto e nei patterns (con le palle vive) ma molto menbo in partita ma sto sempre molto attento ad applaudirlo, a dirgli bravo lo stesso anche quando sbaglia facendo pero’ la cosa giusta, andando per il ‘kill’ senza paura e magari tirandola fuori o sul nastro(meglio fuori che in rete)

  436. Agatone scrive:

    Vero. Però federer è (stato) numero 1 perché sa fare molte più cose degli altri. E nadal è numero 1 perché molte cose le ha imparate. Non tirano solo forte. Se no il numero 1 sarebbe Tursunov (che comunque già diventare come lui non sarebbe male…)

  437. something blue scrive:

    Bravo Agatone…

  438. stefano grazia scrive:

    Something: temo che tu non abbia capito (forse per idiosincrasia nei miei confronti) il senso delle mie righe su Federer … il mio e’ semplicemente un discorso ironico morale provocatorio … In pratica: chiacchere da Bar (Sport) … Nessun consiglio a Federer (ma figuriamoci se io posso permettermi di dare consigli a Federer …non mi permetterei di darli nemmeno a Mad Max o a Archipedro se non pour parler)
    Ma da un punto di vista di simpatia da tifoso, la mia andrebbe piu’ a quello che pur sconfitto prova a vincere… Un vecchio adagio del tennis recita che non si deve mai cambiare una tattica vincente mentre si deve sempre cambiare una tattica quando si perde … Siccome negli ultimi due anni Federer da Nadal le ha prese, mi piacerebbe vederlo prima di tutto riconoscere a se stesso la sua inferiorita’ attuale e una volta presone atto, cercare di fare qualcosa per modificare la attuale situazione… Anche a costo di esplodere. Non accontentarsi insomma del numero due o tre ma cercare di ritornare un candidato al THE GOAT. Non potra’ piu’ essere numero uno tutto l’anno, ma un fine carriera come quello di Agassi e’ sicuramente nelle sue possibilita’…Perche’ anche se giocava in modo diverso, non mi si venga a dire che Andre’ aveva meno talento di Roger…Andre’ ha saputo, pur con tutto il talento che aveva-e secondo Brad Gilbert we Courier ne aveva molto di piu’ di Sampras ma era meno forte mentalmente- rimettersi completamente in gioco e lo ha fatto diventando, lui, con tutto il suo talento!- il giocatore piu’ forte fisicamente del circuito…
    Da tifoso mi piacerebbe che Federer ci provasse … Poi magari si impalla e non vince piu’ una partita, ma almeno ci ha provato… Meglio scoppiare e arrivare quarto nei 10.000 alle olimpiadi come ha fatto Prefontaine piuttosto che correre per la medaglia d’argento o di bronzo che correndo altrimenti avrebbe sicuramente potuto ottenere…
    Era questo che volevo dire. Se non si era capito, colpa mia.

  439. andrew scrive:

    Comincio a credere che le tecniche di “dissociazione” di Federico siano già in atto nel circuito…

    Ieri ho visto Verdasco completamente “dissociato” da se stesso…Cammina e si muove come Agassi, compie le stesse routine di dissociazione…

    Patetico ma potente allo stesso tempo…

  440. Roberto Commentucci scrive:

    Ho postato oggi sul sito (e sul blog) un’intervista che mi ha rilasciato Roberto Lombardi sul tema dei coach, della formazione di base, delle Accademie.

    E parrebbe che ci si stia avviando verso la famosa “guida michelin” invocata da max.

    Lombardi mi ha detto infatti che presto ci saranno le Accademie riconosciute dalla FIT, finalizzate alla costruzione degli agonisti.

    Il link è questo:

    http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2526

  441. stefano grazia scrive:

    Roberto mi ha preceduto: infatti, dopo aver letto l’articolo su cui ho sentimenti ambivalenti: molta teoria, molte giustificazioni a prima vista corrette, molte considerazioni ragionevoli…o molto fumo e poco arrosto?, volevo appunto fare qui un copia e incolla dell’argomento che mi sembra piu’ interessante…Poi tornero’ a commentare di seguito all’articolo dell’autorevole (ma vi davate davvero del Lei?) ma la verita’ e’ che l’intervista mi ha lasciato un po’ freddo. A parte appunto l’ultimo botta e risposta:

    RC:Altri paesi, come la Francia, hanno costruito una rete periferica di centri tecnici che noi probabilmente non ci possiamo permettere per motivi finanziari. Ne risulta una certa difficoltà nella copertura del territorio, che forse i PIA non sono riusciti a risolvere completamente. In più, in questo modo la FIT non riesce a seguire più di 2-3 ragazzi per ciascuna annata, limitando lo spessore del movimento. Non crede che si potrebbero coinvolgere le strutture dei team privati sparse sul territorio, per creare una rete di centri di alta qualità con Tirrenia al vertice? Crede alla possibilità di instaurare sinergie con i team privati?

    RL:Ma vede, noi stiamo cercando di arrivare proprio a questo. Stiamo creando una nuova figura di centro tecnico riconosciuta dalla FIT: l’Accademia. Che non sarà una Sat, ma un centro di alto rendimento, riservato a coloro che hanno ambizioni di agonismo. Ovviamente, potranno fregiarsi del titolo di Accademia riconosciuta dalla Federazione solo quei centri che assicureranno determinati standard qualitativi. Non basterà cambiare il nome alla scuola esistente: occorreranno infrastrutture, persone, competenze. Ciò consentirà anche di orientare le scelte dei genitori dei bambini promettenti, permettendo loro di indirizzarli, dopo il primo avviamento, verso quei centri dove possono essere seguiti al meglio.

  442. Federico Di Carlo scrive:

    x Andrew,
    hai perfettamente ragione: patetico ma funziona!!!!!
    Spesso le tecniche usate dai campioni diventano note al grande pubblico soltanto dopo che sono diventate obsolete………….

  443. something blue scrive:

    ma sai, Stefano se io non ho capito si può anche dedurne che tu non sia stato chiaro….io ti ho risposto per quello che le tue frasi dicevano….ma capisco le difficoltà del comunicare su web, dove anche i punti esclamativi, i simboletti, i puntini dovrebbero aiutare a rendere il significato ma, ogni tanto, nella foga, ce li scordiamo

  444. Mauro scrive:

    Sarebbe un grande passo avanti se si dovessero incentivare le accademie private, a questo punto anche il vincolo diventa obsoleto, altrimenti come si potrebbe favorire la trasmigrazione verso queste scuole tennis.
    Tutto naturalmente dipende da come verrà posta in atto questa iniziativa, ma ripeto per il momento è quello che si chiedeva.

  445. Edipo scrive:

    @Federico dC

    scusami per il ritardo, ma il lavoro è tiranno.
    Marta rientrava da circa 8 mesi di non gara.
    In questa fase deve affrontare la gara portando in campo lo studio che ha compiuto in questi mesi da ottobre ad oggi.
    Dispone pertanto soltanto del rovescio, che è a posto, poichè servizio, diritto e volèe deve portarli con le correzioni applicate, non essendo ancora consolidati.
    Non è facile spiegare, spero sia sufficiente.
    In queste condizioni ha perso 46 67 con una pari classifica senza il suo problema.
    Ha tenuto bene il campo e non ha mai avuto cali, nonostante le facesse un pò rabbia non poter utilizzare i vecchi strumenti ha mantenuto fede allo studio ed al lavoro fatto finora.
    Diciamo che a 10 anni è più facile da accettare che a 15, ma deve farlo e lo fa.
    Sono molto soddisfatto.
    Quando farà match nelle giuste condizioni ti farò un’analisi più “tradizionale”, per il momento le considerazioni sono in rapporto alla particolare situazione.
    Cmq, qualsiasi cosa, chiedimi pure.

  446. madmax scrive:

    come scritto sotto l’intervista di roberto non sono affatto convinto che l’iniziativa andrà a buon fine..

    prima di tutto è necessario sapere i requisiti che verranno considerati necessari dopodichè interessante sarà vedere quanti soldi vorranno per essere “riconosciuti”..

    oltretutto la fit sta proponendo “incentivi” in denaro per chi indirizza i ragazzi ai loro centri estivi.. sarebbe interessante sapere come regoleranno le provvigioni a livello fiscale visto che in mancanza di ufficialità sarebbero da considerare delle volgari tangenti… oltretutto in un paese civile questa si chiamerebbe concorrenza sleale, ma ovviamente noi qui non lo siamo…

  447. marcos scrive:

    per consistenza, io intendo il gioco profondo, costantemente profondo.
    per accuratezza, io intendo saper arrivare sulla palla sempre nel modo migliore, quando possibile (piedi, gambe e busto), e saper indirizzare la palla sempre dov’è meglio, fin dal primo colpo.
    per potenza, io intendo usarla quando è il momento, commisurata all’accuratezza ed alla forza disponibile.

    a mio parere, sebbene siano passi ben distinti, consistenza, accuratezza e potenza si possono insegnare insieme, magari privilegiando l’una in alcuni esercizi e le altre in altri. solo con una di queste qualità, non si impara a chiudere il punto: al limite, s’impara a raccogliere i punti regalati dall’avversario.

    ci sono decenni molto consistenti ed abbastanza accurati che riescono a vincere con continuità, adesso. altri decenni già utilizzano la potenza: è raro che questi la spuntino contro i consistenti accurati, adesso. è importante, però, che i bimbi, che utilizzano la potenza a disposizione anche in partita, si accorgano, di mese in mese, di anno in anno, che si avvicinano sempre di più alla vittoria contro i consistenti. il bimbo che picchia alla prima palla utile e che progressivamente non si avvicina nel punteggio al consistente, è un bimbo a cui è stata solo insegnata la potenza. nel giro di un paio d’anni, se le tre qualità sono state insegnate insieme, il bimbo che per primo ha utilizzato anche la potenza, generalmente, riesce a spuntarla contro il bimbo contro cui regolarmente perdeva. a mio parere, i bimbi che picchiano alla prima utile, se istruiti anche alla consistenza ed all’accuratezza, all’inizio sono meno consistenti ed accurati solo per il fatto che spesso utilizzano la terza via, quella della potenza. intanto, però, ben assorbono anche le due altre qualità. arriverà il momento (12/13 anni), nel quale, mentre i consistenti accurati inizieranno a studiare la potenza, quelli che prima perdevano avranno imparato a gestire la potenza, insieme a consistenza ed accuratezza. quelli che perdono ora, più avanti, mediamente, vinceranno, perchè pronti ad usare tutte e tre le qualità come fosse una sola: la consaccutenza.

    io penso che la consaccutenza, alla fine, porterà i suoi frutti. tra questi, aggiungerei, una crescita netta anche in forza mentale. l’esercizio complesso, infatti, è un ottimo psicologo: se invece di insegnarti una lettera alla volta, t’insegno già le parole…all’inizio farai un pò più di fatica, poi diventerai poeta.

  448. GOMMA scrive:

    x Mauro
    sono stato al simposio con nadal e piatti.
    uno dei pochi concetti seri rivelati da nadal e proprio quello relativo a ciò che hai letto sul libro.
    ovvero lui in pratica sostiene che la diffrenza tra un professionista e un buon giocatore come è stato lui, sta proprio nel binomio potenza-precisione.questo è quello che ha sempre richiesto ai suoi allievi tra cui chiaramente suo nipote. finale lungo, braccio diritto, decontrazione muscolare.
    bè io sto con shmidt e nadal.
    la differenza tra un buon giocatore e un gran giocatore sta nel come esce la palla dalle corde, e sicuramente a molti altri aspetti.

  449. federico di carlo scrive:

    x Edipo,
    a 15 anni, soprattutto per le ragazze, la disciplina in partita, il rispetto di un game plan, è fondamentale. Dal fatto che Marta riesce a giocarsela con le sue pari pur non avendo tutte le armi a disposizione desumo che è una buona combattente e che comunque riesce a fare del suo rovescio un’arma tattica vincente. Questa è una buona notizia.
    Con Elettra avete già scritto dei problemi che ha incontrato Marta sulla strada e dei diversi ritardi nella sua maturazione tennistica. A 15 anni Marta si trova a competere con delle pari che hanno già raggiunto un buono sviluppo fisico e solidità e penetrazione in tutti i colpi di base. Lei per colmare il gap che la separano dalle sue coetanee dovrà fare un lavoro doppio, dare tutto quello che ha e mantenere la sua motivazione a livelli altissimi. Potrà farlo solo se ha molta fame di eccellere e disponibilità a lavorare instancabilmente e con rigore. Lo abbiamo spesso detto e ripetuto: l’agonismo ad alti livelli richiede iperspecializzazione.
    Raccomando a te ed Elettra di starle molto vicino perchè il cammino di Marta, tecnicamente parlando, non è semplice. La stima, l’affetto e la fiducia che avete in lei sono un ottimo punto di partenza affinchè creda in se stessa. Siatele da stimolo ma sempre con descrizione. Marta è una ragazza già responsabile di per se. Con lei bisogna intervenire nel momento giusto ed in maniera soft. Non smetto mai di ricordare che a tutti i livelli la convinzione nei propri mezzi, insieme alla motivazione sono tra i propellenti al miglioramento continuo ed al successo. A livello professionistico di eccellenza le partite non vengono vinte grazie a qualità tennistiche superiori (che sono pressochè di pari livello) ma dalla persona caratterialmente più forte e più solida.
    Per qualsiasi cosa possa esservi utile, blog a parte, potete raggiungermi in ogni momento a infoattheolivehill.com

  450. federico di carlo scrive:

    x Marcos
    Sono d’accordo con la spiegazione tecnica da te proposta, soprattutto sul fatto che “l’esercizio complesso è un ottimo psicologo”.
    Dal punto di vista lessicale ho invece un po di dubbi.
    Si intende di solito per consistency: capacità di rimandare “costantemente” la palla al di la del campo, meglio tradotto in italiano con “regolarità”;
    si intende per accuracy: capacità di direzionare la palla in modo “accurato” e “intensionale” in profondità ed angolazione;
    si intende per power la velocità che assume la pallina un metro dopo l’impatto con il piatto corde ed il numero di rotazioni che la palla compie a seguito dello spin.
    La capacità di equilibrio e coordinazione nel movimento e spostamento vengono generalmente definite come “footwork” o in italiano “gioco di gambe”

  451. federico di carlo scrive:

    X Marcos,
    “a mio parere, i bimbi che picchiano alla prima utile, se istruiti anche alla consistenza ed all’accuratezza, all’inizio sono meno consistenti ed accurati solo per il fatto che spesso utilizzano la terza via, quella della potenza. intanto, però, ben assorbono anche le due altre qualità”

    Scusa la mia ottusità. Che cosa intendi per “potenza” quando parli di un tennista di 10 anni?

  452. federico di carlo scrive:

    X Gomma
    “finale lungo, braccio diritto, decontrazione muscolare.”
    E’ esattamente la descrizione biomeccanica di uno swing classico nel golf. E dove sarebbe la novità? ;-)

  453. nicoxia scrive:

    Sono daccordo con Marcos,nel mio pensiero mi riferivo all’allievo modello poi so che i coach hanno a che fare con alievi,pigri,pigri con testa,generosi,generosi con testa.I coach dovrebbero adottare metodi diversi,spesso purtroppo,si adotta la stessa metodologia per tutti.

  454. federico di carlo scrive:

    x Marcos
    “a mio parere, sebbene siano passi ben distinti, consistenza, accuratezza e potenza si possono insegnare insieme, magari privilegiando l’una in alcuni esercizi e le altre in altri.”

    Senza includere gli spostamenti connessi, la cui didattica avviene sempre comunque prima della biomeccanica e poi contestualmente alla biomeccanica, metodologicamente ai ragazzi si insegna prima la regolarita’; poi l’accuratezza (precisione); poi regolarità ed accuratezza (precisione) insieme; poi la potenza; poi regolarità, accuratezza e potenza insieme.
    Per la disamina del successo competitivo nella evoluzione agonistica delle tre caratteristiche sono perfettamente d’accordo con te soprattutto da un punto di vista tecnico. Bisogna fare però molta attenzione dal punto di vista mentale perchè si corre il rischio, come scrive il buon Mauro, di creare un mero picchiatore e non un giocatore.

  455. andrew scrive:

    sì Marcos…sono d’accordo con il tuo approccio semantico…

    anch’io sono molto interessato alla “parola” e alle varie relazioni con il significato.

    Direi che l’aggregazione dei tre termini da te proposti, ossia Consistenza, Accuratezza, Potenza, non deve però generare il solo neologismo Consaccutenza, bensì 6 nuovi termini: Poteconsiratezza, Potaccusistenza, Accuconsitenza, Accupotesistenza, Conspotesistenza e Consaccutenza.

    Resta da stabilire la relazione soggetto - termine, ossia applicare il giusto neologismo al singolo atleta e alle sue caratteristiche.

    Ad esempio, Tsonga dovrebbe corrispondere a una Poteconsiratezza mentre Simon è un Accuconsistente o un Consaccutente.

  456. andrew scrive:

    Arriva la prima Accademia…(a seguito di riabilitazione Volandri)

    Dal mitico sito FIT - SuperGulpTennis - Tennis Promotion - “I giovani sono il nostro fiore all’occhiello”:

    MATCH BALL FIRENZE
    Dal 7 al 10 aprile Tennis Clinic con Volandri
    Quattro giorni di grandi emozioni da vivere con la racchetta in mano: lezioni e tornei di tennis, test atletici e video analisi personalizzati, ma anche sfide indimenticabili ai grandi campioni di questo sport, tra cui Filippo Volandri, azzurro di Coppa Davis. E’ questo il ricco programma che viene proposto dal Match Ball Firenze in occasione del Tennis Clinic di Pasqua, dal 7 al 10 aprile: una full immersion di 4 giorni aperta a tutti, sia ai tennisti meno esperti che a quanti ricercano occasioni di perfezionamento tecnico. Il Tennis Clinic con l’organizzazione curata dalla Florence Tennis School, l’accademia del tennis presso la quale si allenano alcuni dei grandi nomi del tennis italiano (Per info e costi: 055 631572, http://www.florencetennisschool.com). Oltre a Volandri, i partecipanti potranno giocare con i maestri Fabrizio Fanucci (già tecnico federale e coach di Starace, Luzzi e Galimberti), Antonio Padovani (vincitore di 4 titoli italiani da capitano), Marzia Grossi (per 6 volte campionessa italiana di serie A ed a segno in 60 Tornei Open).

  457. Enzo Lo Iacono scrive:

    Vengo fresco fresco da una riunione con i tecnici federali, ove è stato spiegato il sistema che molto probabilmente entrerà in operatività il prossimo anno.
    Tutto viene fuori dall’esperienza dei P.I.A., ma l’idea non mi sembra male.
    Infatti le scuole verranno qualificate secondo due parametri che ritengo i più importanti: la qualifica (FIT) che detengono gli insegnanti della scuola e il livello dei giocatori che già si allenano nella scuola. Per quanto riguarda quest’ultimo punto, il livello è così indicato: Atleta di interesse internazionale; atleta di interesse nazionale. E qui, si spera nella buona fede perché tali liste (giustamente dico io) non vengono dai risultati, ma da valutazioni che fanno i tecnici; valutazioni che dipendono dall’attività svolta, dalla potenzialità dell’atleta e in ultimo, dai risultati conseguiti.
    Perciò dovremmo avere: Accademie, scuole agonistiche; centri di perfezionamento; centri di minitennis.
    Il sistema mi sembra valido, perlomeno nell’idea!

    In ultimo voglio dire una cosa:
    Leggere, guardare filmati, partecipare agli stages va bene. Ma non bisogna mai perdere di vista che “ogni atleta è assolutamente geneticamente diverso dall’altro”. Quindi sicuramente bisogna conoscere, ma bisogna anche saper applicare il metodo idoneo e in maniera appropriata all’atleta. No copy!

  458. anto scrive:

    Con rammarico vi comunico che a causa delle continue critiche di Stefano Grazia e delle lamentele fatte alla direzione da parte di Mad Max nei miei confronti ho deciso di non scrivere più su questo blog………purtroppo Stefano Grazia si è dimostrato un dittatore autoritario e un gradino sotto mad max il quale ha fatto sì che perdessi i favori del dittatore……alla fine il bombardamento psicologico a cui sono stato sottoposto mi ha fatto riflettere….e l’unica soluzione è quella di lasciare e nascondere la testa nella sabbia………un saluto a tutti gli altri blogghisti e un arrivederci a mai più!

  459. Gus scrive:

    @stefano grazia:
    sono tre settimane che mando mail a Tommasi & C. per farglielo dire in diretta, ma non mi danno retta. :-)

    Federer, lo avevo già detto in precedenti post, (ricordi che era poi uscito fuori il discorso sugli addominali che non si riescono a “scolpire”, la “tartaruga” ecc.ecc.) è aumentato ancora di peso anche rispetto agli Australia Open e ormai, IMHO, è possibile sia una decina di Kg in più del peso forma.
    A quei livelli, con in aggiunta tutte le giuste considerazioni sulla motivazione che fai, non reggi più il Nadal di turno.

    In generale Consistenza/Accuratezza/Potenza:
    Io penso che fino ad una certa età (dipende ovviamente da quando si comincia) il verbo debba essere:
    “tecnica”, “tecnica”,”tecnica”. Un lavoro meticoloso sui fondamentali.
    Parliamo di tennis moderno quindi applicata ad un “ritmo”.
    Appena si raggiungono accuratezza e consistenza a quel ritmo, si aumenta il ritmo.
    Ma la base è lavorare sulla tecnica, perché solo quella ti consentirà di aumentare il ritmo e diventare accurati e consistenti.

    @nicoxia:
    “Scusate,ma non si dovrebbe tirare forte,quando si è nelle condizioni per farlo? Perchè passa un messaggio, basta che uno tiri forte punto. Non si dovrebbe giocare lungo e profondo,con accellerazioni quando si è messi bene e potenza quando l’altro accorcia?”

    Lungo e profondo come?
    Eviterei nei ragazzi un gioco “speculativo” che abbia come fine vincere la partita, ma privilegerei sempre un gioco tecnicamente “aggressivo”, possibilmente cercando un ritmo e palle vincenti quando appunto se ne presenta l’occasione. In ogni caso io preferirei un tentativo di vincente sbagliato piuttosto che un colpo “speculativo” nella ricerca del punto regalato. A un certo punto i regali si fanno più rari.

    @stefano grazia:
    “…..exgiocatori (tipo Panatta) che si lamentano del fatto che al giorno d’oggi i giocatori non sanno piu’ giocare di tocco”
    Detto che secondo me il futuro campionissimo alla Fed-Nadal come già detto in altre occasioni sarà un Nadal evoluto, cioè che si costruirà più occasioni per chiudere i punti “facili” a rete, piuttosto che a fondo campo, il problema è sempre quello di pensare che in fondo in fondo la tua gioventù è stata meglio di quella di qualcun altro. I poeti questo lo hanno spiegato meglio di tutti.
    Ho già detto che Clerici non mi piace. So con questo di attirarmi molte “antipatie” ma è così. Sono persone che vedono il cambiamento sempre in senso negativo e che vivono il tennis sempre con la testa girata all’indietro. Il tennis di oggi, per chi gioca a tennis e ama il tennis, è spettacolare e divertente. Dal vivo, come quasi tutti gli sport, ancora di più. Il tennis dei tempi di Panatta, lo vediamo su Supertennis. Sarebbe interessante tirar fuori delle statistiche degli “unforced error” in una partita. Per carità, ci sono cresciuto, sono personaggi che adoro, ma insomma un altro sport. Dei tempi di Pietrangeli e Pericoli nemmeno a parlarne. Questo dimostra anche quanto sia poco lungimirante stabilire che un maestro debba essere almeno, esempio, un 2.5 in un determinato periodo storico. Che senso ha? Su questo punto condivido le osservazioni di Lombardi nella sua intervista.

    Il mio primo maestro oggi ha 65 anni, è stato “B” qualcosa nel 1963(+/-). E se non si è aggiornato cosa ha da insegnare del tennis moderno?

    Sulle superfici e l’iper-specializzazione di gustaviana memoria. :-)

    Lombardi l’altra sera spiegava che lavorando sulle superfici e le palle si sta andando verso una standardizzazione, che era l’opzione 2 del discorso che facevo qualche post indietro. Evidentemente il problema se lo erano già posti e lo stanno risolvendo in questo senso.

    @Agatone
    “Vero. Però federer è (stato) numero 1 perché sa fare molte più cose degli altri. E Nadal è numero 1 perché molte cose le ha imparate. Non tirano solo forte. Se no il numero 1 sarebbe Tursunov (che comunque già diventare come lui non sarebbe male…)”

    Quest’anno a Roma spero di vederne diversi dei primi dieci, dal vivo. Ad esempio, Murray, non mi sembra si possa classificare come un giocatore di potenza e nemmeno uno che tira fortissimo, ma estremamente consistente.

    @stefano grazia:
    “Perche’ anche se giocava in modo diverso, non mi si venga a dire che Andre’ aveva meno talento di Roger”
    E chi ce l’ha il talentometro? :-)

    Per il resto lasciate(some) che si dica ogni tanto anche qualcosa di inutile (inutile?)

    Gus.

  460. marcos scrive:

    a diecianni già qualcuno sa chiudere il punto, accelerando notevolmente rispetto al ritmo del palleggio, profondo o meno che sia. in questo senso, i decenni sanno usare anche l’arma della potenza. per solito, si tratta di dritti (più facile) o rovesci (meno facile) in diagonale. quando chiudono in lungolinea (molto raramente) lo fanno utilizzando meno potenza e più accuratezza (non avendo a disposizione grandi rotazioni).

    coltivare solo la potenza, sperando che da grandi, poi, accuratezza e consistenza scendano dal cielo, significa affidare l’avvenire di un minitennista ai capricci del caso.

    insegnare ad utilizzare la potenza (come chiusura del punto in accelerazione, in base alla propria forza), solo intorno ai 12 anni, potrebbe già essere tardi.

    concordo sui sei nuovi termini coniati da andrew, ma non saprei ricordarmeli, se non ricostruendoli, di volta in volta, con estrema fatica!

  461. Edipo scrive:

    stavo dando un’occhiata ai post e mi ero perso quello di Commentucci dove dice che Lombardi dice che ci saranno Accademie riconosciute FIT!!!!!

    @Stefano

    mi sembra un argomentone per qualche prossimo capitolo del blog, e sono pronto a scatenarmi….
    In più non mi è sembrato di vedere post di Andrew a tal proposito :-)
    Secondo me ce n’è per tutti…

  462. Edipo scrive:

    lungo e profondo, forte e lento, corri e stai, picchia e fuggi, gioca di tocco, allenati bionicamente, dai fuori di testa, stai calmo, domina la tensione, diventa insensibile, aumenta la sensibilità…..
    tutte queste cose sono l’arredo, diciamo completo ma c’è dell’altro, di questo sport meraviglioso.
    Chi ne possiede molti è un talento, chi ne possiede meno è un lavoratore, chi ne possiede pochi gioca la domenica con la moglie.
    Possiamo decidere di lavorare su alcune cose per farcela lo stesso, possiamo standardizzare campi, palline, racchette, arbitri, cielo, terra e mare, ma ci sarà sempre un uomo che ci farà saltare tutti i piani, almeno in senso assoluto.
    Il tennis non si batte, si gioca.
    :-)

  463. Edipo scrive:

    … fermo restando l’impegno ed il duro lavoro che ci deve essere sia per il talento che per il lavoratore, ed a maggior ragione per chi gioca con la moglie, per il resto chi vuole esser lieto sia…

  464. Edipo scrive:

    @Federico

    a sostenere Marta c’è anche la sua facilità a correggere i difetti d’impostazione che aveva, che sostiene me, sua madre ed i suoi maestri.
    La scommessa è stata proprio questa, nel momento in cui si è presentata in Accademia era zero di atletica (paragonata in assoluto) con il rovescio buono ed il resto insufficiente, però ha battuto qualcuna che invece era decisamente a posto, rispetto a lei.
    A questo punto se non aveva problemi fisici e facilità nell’apprendere ci si poteva provare: “…. tu glielo dici e lei lo fa!…” Questa la sintesi.
    Se dovessi sostenerla io non credo ce la farei, è lei che sostiene tutti :-)
    Io sono raggiante intanto perchè questo voleva e questo ha ottenuto, imparare, il resto lo scopriremo solo vivendo.

  465. madmax scrive:

    anto mi sono perso qualcosa?

  466. claudiotn scrive:

    Acc… Max,
    ci hai scoperti! Pensavo di poter andare alle Azzorre quasi in incognito e fare una bella vacanza e invece ci avete sgamati due settimane prima. E mi toccherà pure tenervi aggiornati!
    Ma come facevi a sapere che l’accompagno io?

    Comunque farò quello che posso. Una cosa interessante del torneo è che i partecipanti faranno al minimo 5 match (3 nel round robin, 1 nel main/consolation draw e un doppio).
    Giada è molto contenta, soprattutto del fatto che a dormire staranno in 4 in stanza, tanto per far capire quali sono per ora le sue priorità. A parte questo credo sarà un’esperienza stimolante.

    E ovviamente, dopo mesi di latitanza, un saluto a tutto il blog!

  467. anto scrive:

    @ Mad Max / Stefano grazia….il mio ultimo post di ieri era uno scherzo del 1° Aprile…..ogni tanto bisogna sdrammatizzare………perchè se guardiamo ultimamente ai risultati del ns tennis italiano c’è solo da piangere………….

  468. stefano grazia scrive:

    PROVA TESTA DA UN ALTRO PROVIDER:
    HO MANDATO 5 POSTS E STRANAMENTE NON VENGONO REGISTRATI (non compare nemmeno : il tuo commento e’ in attesa di essere registrato). SICCOME VEDO CHE IN TUTTO IL BLOG I COMMENTI SONO FERMI MI CHIEDO SE E’ UN PROBLEMA MIO, DELLA NIGERIA O GENERALE DEL BLOG….

    1)Avevo mandato un paio di post interrogativi(ma non so se sono mai arrivati visto che qui internet e’ un incubo) riguardo al post di Anto e quotando anch’io Mad Max poi un SMS dall’Italia mi ha ricordato che non ho l’Alzheimer (non ancora) ma sono un beccaccione … Anto, ma vaffa…(ntennis,ovviamente), ho abboccato in pieno all’amo del pesce d’aprile … Be’, mi commuove in realta’ che tu abbia avuto questo pensiero, per me e per mad max … Lo prendo come un complimento e ti ringrazio … Per il resto, ragazzi, che invidia: per voi e’ gia’ iniziata la stagione mentre noi continuiamo a vivere nel Limbo …

    2)Non so, ieri avevo mandato due commenti di richiesta di spiegazioni ad Anto e un terzo da ‘beccaccione confesso’ ma non sono apparsi…qui in nigeria stan funzionando a corrente alternata tutti i providers e da un bel po’ di tempo email e internet non sono affidabili quindi non escludo sia un problema solo mio…ero’ vedo che non ci sono altri posts e il dubbio che sia un problema del blog mi e’ venuto….

    Guardavo il match Del Potro-Nadal e con mia moglie osservavo che mentre un Federer le sue partite le vince, Nadal invece rifiuta di perderle, te le succhia, te le strappa via… e mentre lo dicevo, ammirato, questa volta Rafa mi ha smentito… Adesso cominceranno a dire che ormai e’ finito, che continuando cosi’ fra due anni smette, e blah blah blah…Io dico solo che da tifoso di Federer e Murray, spero sempre che qualcuno mi batta Nadal prima … In un certo senso e’ il miglior complimento che gli si possa fare. Grande comunque Del Potro, non l’avrei mai detto… Comunque puoi giocare bene, benissimo, ma quel che piu’ conta e’ il MENTAL, non ci sono storie…

  469. Gus scrive:

    Ieri sera mi sono guardato Nadal-Del Potro.
    Mentre guardavo la partita riflettendo su Del Potro mi sono chiesto? Ma perché noi italiani non riusciamo ad aver e un giocatore come lui, ma soprattutto perché dei giovani promettenti poi non riescono ad arrivare al suo livello. In questo blog ci siamo già detto molto su questo e ci sono sicuramente molti spunti che personalmente approvo. Ma qui volevo fare proprio un discorso tecnico, del tipo: ma se Del Potro fosse nato e cresciuto in Italia avrebbe raggiunto lo stesso livello? Quindi a pari condizioni famigliari, stesso livello economico, ecc..ecc. Ma allora perché? Ho cercato quindi di vedere come gioca Del Potro e ricordarmi come giocano gli italiani (perché ormai per vederli è un po’ dura). In che cosa “i Del Potro” si differenziano decisamente dagli italiani, qual è la carenza comune agli italiani che probabilmente non dipende solo da loro ma dal sistema e magari come si direbbe in altre sedi “tempo per tempo vigente”. Magari posso essere smentito ma secondo me è il Servizio. Ricostruendo mentalmente le caratteristiche tecniche, anche storiche, dei giocatori italiani, magari potrei sbagliare sia chiaro, non trovo giocatori “importanti” italiani che avessero fra i propri colpi “dominanti” il servizio, da quando il servizio è un colpo dominante. Forse e dico forse il primo e ultimo è stato Camporese. Questo potrebbe significare che c’è un problema strutturale nell’insegnamento di questo fondamentale?
    So che ne abbiamo anche già parlato, ma è uno spunto di riflessione che butto lì nella mischia, magari con qualche addetto ai lavori si può avvalorare o smentire.

    Gus.

  470. andrew scrive:

    Gus…

    secondo me non è il servizio in sé. Il servizio è funzione del gioco che si vuole fare. I nostri giocatori, oltre a scontare il fatto di venire addestrati fin da piccoli prevalentemente per essere giocatori di club, per il club, con il club, giocano su una superficie (la terra rossa) in cui il servizio, specie negli anni giovanili (ossia quando interessa al club e ai maestri), è quasi un ostacolo alla vittoria e quindi alla propaganda del circolo e del maestro, pur divenendo una menomazione dell’atleta (ma, è ormai certo, a nessuno importa una mazza degli atleti).

    Leggevo su un altro sito, un commento di Commentucci che commentava il servizio di una nostra giovane speranza di 19 anni, Fioravante, lamentando che avesse solo il servizio Kick, alla Starace per intenderci. Ebbene questo ragazzo è alto 1.90 e serve solo in kick. Adesso, allenatelo pure tutti i giorni a servire piatto, obbligatelo a servire piatto in tutte le partite che gioca MA non riuscirà mai a trovare il coraggio o la sicurezza per farlo quando davvero conta. Non so da cosa mi derivi questa certezza ma…

    A propos., sei malato Roberto? Non si capisce più bene se si può commentare o meno…Il blog si aggiorna una volta al giorno…

  471. Mauro scrive:

    In attesa di notizie da Maglie, vorrei ritornare un attimo sul discorso su cosa insegnare prima ai ragazzi, ovvero tra regolarità, precisione e potenza.
    La fisica ci insegna che la forza è data dalla massa moltiplicata per la velocità di spostamento. Se si dà per scontato che l’età migliore per incrementare la velocità, va dai 6 ai 12 anni, e che la velocità si intende non solo quella delle gambe ma di tutti gli altri muscoli come tronco e braccia, è normale pensare che la potenza deve essere insegnata per prima, perlomeno nel fattore velocità di esecuzione. La regolarità e la precisione si possono anche apprendere più tardi e persino da adulti.

  472. Mauro scrive:

    Gus, qua nel blog, si è parlato di servizio quando il presidente della fit Lazio, scrisse una lettera anche criticataa vari maestri, ai circoli laziali, sostenendo che il servizio era un fondamentale trascurato.
    Da un lato, in un paese dove predominano fortemente i campi in terra, il servizio viene considerato una rimessa in gioco e non un arma a disposizione, da l’altro molti maestri dei ragazzi che devono rendere conto in termine di risultati immediati ai circoli, prediligono la frase “giocati il punto” piuttosto che rischia ma costruisciti un servizio, inteso come prima e seconda, degno di tal nome.
    Non credo però che nel caso di Del Potro si possa indicare un servizio particolarmente efficace, essendo alto 1,98, ci si aspetterebbe molto di più.

  473. francesco sansone scrive:

    ma arvchipedro si è fatto un suo blog ? intitolato sport e figli? http://archipedro.blogspot.com/2009/03/tennis-ambidestro-un-anno-dopo.html

  474. Edipo scrive:

    @Gus

    ci sono altro che no, è soltanto che non siamo mai stati in grado non di valorizzarne qualcuno, ma neanche di trovarli.
    Siamo troppo affaccendati ad accapigliarci ed a fare i guru del niente perchè il Dio del Tennis ci conceda di vederli.
    Poi c’è da dire che noi viviamo in un paese dove facciamo le cose per essere giudicati e di conseguenza ci guardiamo l’uno con l’altro, dove il giardino del vicino è sempre più verde, dove copiare è meglio che rischiare di fare qualcosa di nuovo, dove però copiamo male perchè ci piace essere originali con i format degli altri e lo facciamo come lo facciamo.
    E’ vero che se n’è parlato diffusamente anche nel blog dei problemi endemici del nostro sistema, ma parlarne non basta, e fino a quando gestiamo il problema ne possiamo attenuare gli effetti, ma non trovare la soluzione.
    Non c’è altra strada che la rivoluzione, prima che la FIT metta le mani anche sulle Accademie…. :-)

  475. anto scrive:

    E’ vero Stefano Grazia e Mad Max …io Vi Kokkolo!

  476. stefano grazia scrive:

    Ho avuto un intero pomeriggio di black out dalla nigeria all’italia: ero connesso,aprivo il blog ma non comparivano i miei posts …il problema invece del Moderatore secondo me è reale: se Roberto va a vedersi un challenger o anche va in bagno, siamo tutti a piedi…ho suggerito che dessero la chiave anche a Mad Max e ad Andrew, la responsabilità rende tutti più attenti e maturi tranne me, ma credo ci sia bisogno di carne frescain sala di moderazione … Mauro sarebbe perfetto … per esempio Elettra e Daniela…offritevi come moderatrici… Si tratta solo di inserire i posts e se ce n’è uno su cui avete dubbi perchè ha le scritte pipì e pupù o è inutilmente offensivo, chiedete aiuto a Roberto…
    Io sono contro ogni censura e passerei sempre tutto, compreso i miei posts e quindi fanno bene a tenermi fuori, ma voi che sapete contare fino a dieci e vi rileggete sempre prima di fare ‘invio’ potreste davvero offrirvi come collaboratori…

  477. madmax scrive:

    ciao ragazzi ecco in postazione il vs inviato da maglie.

    anto burlone anch’io ci ero caduto con tutte le scarpe!!

    claudio tn

    e chi se non il presidente di un circolo che ha sempre poco da fare e si diverte girare con i soldi degli andrew di turno? :) ah ah

    andrew stavolta mi sa che ci sei proprio cascato pensa con la tua quota hai contribuito alla trasferta della nipote del presidente!!!!

    meno male che almeno giada è una che se lo merita davvero..

    di maglie invece che dire..

    esperienza cominciata così così perchè alla mia prima richiesta di campi al circolo organizzatore mi sono sentito rispondere che servivano ai soci..

    meno male che poi industriandosi abbiamo trovato a pochi km un circolo comunale gestito da pesone squisite che si sono fatte in quattro per farci sentire a casa e per fornirci tutto l’indispensabile, il tutto per 4 euro l’ora!!

    per il resto paese e hotel carini cucina superba.. ieri mattina abbiamo avuto il tempo anche di andare al mare ad otranto dove poi ci siamo fermati a colazione..

    stamattina alle 10 abbiamo mezz’ora di metà campo a disposizione per il riscaldamento dopodichè intorno alle 10.30 renderanno noti i tabelloni delle quali..

    ah dalle prime indiscrezioni sembrerebbe che i campi siano molto lenti proprio per facilitare l’abitudine al tennis di…. qualche anno fa…

    proprio vero tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare..

  478. Mauro scrive:

    Stefano, grazie per la fiducia, Max, ma non eri a dieta? La settimana prossima vedrò se ti sei applicato.

  479. Pinot scrive:

    x madmax

    i campi sono lenti…
    in compenso la costa tra Otranto e S. Maria di Leuca è straordinaria.
    Consiglio di andare direttamente da Maglie a S. Maria di Leuca (la strada finisce al faro, finibus terrae) e di risalire verso Otranto.
    Il tutto in 2/3 ore.
    Imperdibile…

  480. Mauro scrive:

    Volevo invece condividere con tutti, quello che ho raccontato a Max per telefono, ovvero un incredibile partita di mia figlia. Dopo quache prestazione altalenante, ecco la partita quasi perfetta, sono state 2 ore giocate in maniera incredibile, diciamo che se il suo potenziale massimo in allenamento vale 10 in questa partita ha giocato da 15, non era mai successo, ci sono stati degli 8, molti 6 e mezzo qualche 4, ma mai una prestazione simile. Manovrava quando c’era da manovrare con palla comunque veloce, spingeva al massimo quando serviva, chiudeva quando bisognava farlo, prima e seconda di servizio veloce e precisa, pensavo di svegliarmi da un momento a l’altro. C’è da dire che è arrivata con una tennista di oltre 30 anni in un torneo di quarta dove probabilmente non avendo niente da perdere ha giocato in maniera molto fluida, aggiungo che precedentemente qualche ora prima si era allenata per 3 ore con il gruppo della macroarea.
    Avendo vinto ha giocato anche l’indomani, perdendo ma giocando bene diciamo da 9, non in valore assoluto come già detto, ma sempre considerando il suo potenziale massimo in allenamento. Vedremo in seguito cosa succederà.

  481. Gus scrive:

    Ciao a tutti, avevo in effetti già anticipato che ne avevamo già parlato. Ma in questo caso volevo soffermarmi su un altro aspetto e cioè quello dei coach/maestri/centri/accademie. Cioè noi continuiamo ad avere, anche in passato, ragazzi estremamente promettenti guardacaso quando il servizio serve a poco o a nulla, ma appena poi si cresce ….. Allo stesso tempo si continua ad affermare che abbiamo ottimi allenatori, che sono preparati, che le accademie importanti ci sono, ecc.ecc. Allora però se le cose stanno così, non capisco come sia possibile che i nostri giocatori di vertice sia femminile che maschile abbiano un servizio così così nella migliore delle ipotesi e che poi la Pennetta va in Spagna e in un anno (e poi ancora meglio il successivamente) migliora mi pare di poter dire decisamente proprio in questo fondamentale. Era un pò una provocazione “tecnica”.

    @edipo: quello che dici tu è vero e io lo condivido. Però io volevo porre l’accento su un aspetto diverso. Cioè noi abbiamo “creato” i Seppi, gli Starace, ecc.ecc.quindi qualcuno lo abbiamo “trovato”, fisicamente ben dotati e a quanto si dice i loro allenatori sono quanto di meglio ci sia anche a livello internazionale. Nulla da dire, allora però non capisco come sia possibile che nemmeno uno di questi abbia un rendimento al servizio di livello.

    Mi chiedevo se alla fine non ci sia per caso una sopravvalutazione di alcuni tecnici e che magari se a 14/15 anni, per quelli che ambiscono al top, non sia meglio migrare in Spagna, Francia, Usa.

    Era questo il senso.

    Gus.

  482. claudiotn scrive:

    tanto per discolparmi…
    investimento del circolo: 0 %
    investimento personale: 100 %
    quota tesseramento figlio andrew pagata direttamente al circolo (esclusa tassa fit) : euro 0,00

    diciamo che tutta la quota di andrew è stata trattenuta per la trasferta :)

    in bocca al lupo a Maglie

  483. stefano grazia scrive:

    Scusate: non riesco a capire se sono nel mezzo di un altro black out o se vi siete rotti improvvisamente tutti i co…pertoni o se semplicemente l’autorevole se ne è andato a vedere un altro future lasciandoci tutti nella po…lenta fumante…IL FATTO E’ CHE NON POSSIAMO OBBLIGARE COMMENTUCCI A STARSENE IN CASA DAVANTI AL COMPUTER E QUINDI FACCIO APPELLO A UBS: ci vogliono più MODERATORI…So che di me non vi fidate ma se fate il conto di tutti i post che vi ho inviato vi accorgerete che mi avrete censurato solo un paio di vaffa e più che altro deve essere stata quella puritana di Angelica… Se per voi dare la CHIAVE a Mad Max è un’eresia, in realtà così facendo gli date più responsabilità e non vi son dubbi che Mad Max sia uomo onesto e probo … Andrew ce l’avrà coi Circoli ma non è mai stato censurato… Insomma, di cosa avete paura? In più Mauro, Elettra,Daniela… Abbiamo bisogno di gente che sta davanti al computer per obbligo, per amore, per noia, per malattia… Questo settore del blog necessita un po’ di velocità per mantenere vivo il Dibattito…
    Se invece sono semplici questioni tecniche, chiedo scusa… In effetti io ieri ho inviato da due diversi computer e provider il Chapter 11 e non ho ricevuto riscontro quindi può darsi che l’intera rete stia vivendo momenti grami sotto gli attacchi dei soliti hackers (noi in ufficio siamo rimasti un paio di giorni tagliati fuori…)… Ma un paio di Moderatori in più farebbero comodo…

  484. anto scrive:

    @ Mad Max dov’è possibile reperire il tabellone di Maglie? Ciao Grazie
    @Archipedro…sei proprio convinto che un palleggio di diritto effettuato in questo modo possa portare un beneficio a tuo figlio? Per carità ogni metodo è lecito, Bartoli Docet…..
    @Stefano Grazia si penso che una donna moderatrice sia la soluzione più giusta…..di solito queste femmine per sembrare progressiste fanno passare sempre quasi tutto………..

  485. stefano grazia scrive:

    Ore20…dopo il mio post VEDO solo quello di Anto ma quando ho postato il mio precedente i 5-6 posts di Mauro,Gus,Pinot NON si leggevano: c’era solo quello di Mad Max… E io non ho mica tornei a cui andare, qualche post me lo sare lett volentieri!
    in più ieri ho inviato NUOVO articolo che secondo me era perfetto per essere inserito stamattina (o ieri notte) visto che da tre giorni circa più che dibattere siamo in fase chat line…il NUOVO ARTICOLO è in realtà su quanto scrive GUS e su quanto vorrebbe scrivere Edipo: academies targate FIT, perchè andare in un academy all’estero, e cose così … Ovviamente Roberto è incolpevole, è chiaro che da solo non ce la può fare, è anche ovvio che ci sono cose più importanti da fare e questa mia frustrazione è puerile e nemmeno adolescenziale, e che magari sto vivendo un periodo difficile e invece di darmi all’alcol mi son dato al blog, ditemi pure quel che volete sed fieri sentio et excrucior … Già che ci sono vi dico anche che ho scritto un paio di post sul caso Federer…secondo me non è solo come dice l’Autorevole, che cioè RF faceva violenza a se stesso per poter vincere ed ora sta pagando una crisi d’identità, ma forse semplicemente è che fare i signori è più facile quando ti va tutto bene e questo è quello che è successo: a un certo punto RF non ha più sentito il bisogno di sclerare perchè appunto non ce n’era più bisogno: vinceva sempre, gli riusciva tutto, 20 finali di seguito vinte o giù di lì, cosa vuoiche sia anche perdere il RG quando comunque puoi sempre credere di poterlo vincere il prossimo anno … Da tifoso di Federer quasi pentito (a favore del più ‘onesto’ Murray) però l’episodio della racchetta spezzata mi ha commosso…e fra i lacrimoni furtivi ho pensato che ha fatto bene, ogni tanto ci vuole, anche Panattone ne ruppe una quando era sotto di due sets con il Barazza agli ultimi campionati italiani giocati (e vinti al quinto)…Comunque tutto quello che serve per tirar fuori i wilanders, e se poi magari si fa dare il numero da Justine Henin del suo preparatore atletico di Saddlebrook (oh, non mi viene in mente, è il più famoso in US assieme a gil reyes…scusate l’alzeheimer e non ho voglia di andare su google) per tentare una trasformazione lendliana (a proposito, battutaccia di mcEnroe in un’intervista a Jon wertheim: chi l’avrebbe detto che a 50 anni sarei stato più io in forma fisica che Lendl (visto parecchio appesantito e un po’ bolso, da cui la conferma che il golf è una via di mezzo fra il biliardo e l’andar per funghi …)

    Caro Stefano, purtroppo evidentemente non riesci a ricevere le mail che ti sto mandando da ieri per spiegarti il perché e il percome… :)

    Stasera caricherò il pezzo sulle accademie. Rob. Comm.

  486. francesco sansone scrive:

    io credo che allenare bene i due diritti porta benefici poiche nel rovescio a due mani la mano non dominante e quella che controlla il movimento,per cui allenando singolarmente la mano dominante e quella non dominante il backhand a due mani ne beneficia in controllo ed ccellerazione. ad esempio la bartoli inizio a giocare a 6 anni con una mano di forehand e due mani di back hand ma ad 8 anni pur avendo un ottimo controllo di forehand mancava di potenza il padre penso allora di adattare alla figlia lo stile di monica seles e dopo un po anche il lato destro aumento in modo impressionate di forza. per cui credo che allenare i primi anni a colpire di forehand singolarmente con ciascuna mano portera a evidenti benefici come ho potuto notare su mia figlia che dall’eta di 2 anni e mezzo è abituata a colpire con due onehand forehand e ora a 5 anni dopo averle insegnato il top spin e passata ad utilizzare anche il double hand backhand gudagnando estrema potenza e cvontrollo

  487. bogar67 scrive:

    Scusa Francesco, io ho na bimba di 4 anni che porto da un maestro federale nazionale, laureato ISEF, uno molto quotato visto che in passato sue allieve sono arrivate al top regionale e nazionale. Il Maestro mi dice che la bimba a questa età deve pensare a giocare divertendosi, tu mi parli di una bimba che da quando aveva 2 anni e mezzo (usava ancora i pannolini) è abituata a colpire di onehand, forehhand double hand tutte cose che non solo non comprendo cosa significa tecnicamente ma neanche pedagocicamente. Sono convinto anche io che se si vuole far diventare figli campioni nel tennis bisogna che inizino presto ad imparare ma qui mi pare che da parte tua (senza offesa) si stia esagerando.