Dopo la Davis, la Serie A.
Quante spine per Binaghi.
Ubaldo: “Macchè Ponzio Pilato”

 
17 Marzo 2009 Articolo di Roberto Commentucci
Author mug


 Virtual Tour:   day 4! E’ guerra tra la FIT e il Capri Sports Academy, il club campione d’Italia. Motivo: la riforma della Serie A. Ma forse c’è anche dell’altro. Tra i commenti, gli interventi del Presidente del Capri Sports Academy in persona, Roberto Russo.

Nel clima di generale delusione per i risultati poco soddisfacenti dei nostri giocatori in questo scorcio d’anno, tengono banco le polemiche e le dispute sull’assetto organizzativo del nostro tennis.

 

Da alcune settimane è in atto uno scontro frontale fra la nostra Federazione e il Club Capri Sports Academy, guidato da Roberto Russo, che si è  aggiudicato il Campionato di Serie A negli ultimi 3 anni. Russo ha effettuato pesanti investimenti nella sua squadra, ed è riuscito a costruire una autentica corazzata. Dal prossimo anno avrà in rosa, oltre a Filippo Volandri e a Potito Starace, anche Fabio Fognini e Andreas Seppi, oltre al solido francese Marc Giquel e a Simone Bolelli, che non può prendere parte alla competizione per i noti motivi disciplinari, ma che è socio onorario del club. Una squadra imbattibile, anche se probabilmente non tutti questi giocatori potranno essere schierati, a causa degli impegni agonistici internazionali.

 

L’oggetto del contendere pare essere la modifica apportata dalla Federazione al format del Campionato. Dal prossimo anno, il numero di giocatori tesserabili diminuirà da 10 a 6 (per passare poi a 5 e infine a 4 negli anni successivi) mentre è stato previsto l’obbligo di schierare in squadra almeno un elemento proveniente dal settore giovanile del Club. La riforma ha fatto infuriare il Presidente Russo, che vede l’appeal della manifestazione messa a rischio dalla decisione della Federazione.

 

Effettivamente, la Serie A sembrava aver riscontrato, nell’ultima edizione, un buon successo organizzativo e mediatico, anche per merito della diretta integrale delle fasi finali di Bra, assicurata dal canale televisivo Supertennis. L’iniziativa ha mostrato un discreto potenziale in termini di promozione del nostro sport, specie in provincia, e inoltre ha consentito a parecchi tennisti italiani di seconda schiera, frequentatori abituali dei tornei minori, di finanziare una parte della loro attività internazionale, grazie agli ingaggi loro garantiti dai club partecipanti. E proprio questi giocatori di seconda schiera paiono essere quelli maggiormente danneggiati dal nuovo assetto regolamentare.

 

Come avevamo sostenuto qualche mese fa in questo articolo (link: http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2469 l’aspetto negativo della manifestazione è costituito, sin qui, dallo scarso apporto che essa ha dato, salvo sporadici casi, alla crescita e alla valorizzazione dei nostri giovani. Sono state molto poche le squadre che hanno avuto il coraggio di puntare sulle nostre promesse in erba, mentre ingaggi cospicui sono stati garantiti a tennisti già affermati, e per giunta spesso stranieri. Il tutto mentre i nostri ragazzi con ambizioni fanno una gran fatica a reperire degli sponsor che possano contribuire a finanziare la loro crescita tecnica.

 

Dal canto suo, il Presidente Binaghi, in una sua recente apparizione su Supertennis, ha dichiarato che, nella strategia  federale, il Campionato di serie A deve essere uno strumento per incentivare i nostri club ad investire sul settore giovanile. A questo intento, probabilmente rispondono, nella visione del Presidente, le innovazioni normative da ultimo varate.

 

Nelle ultime settimane, la polemica si è fatta più aspra. Il Presidente Russo ha rilasciato dichiarazioni di fuoco, lamentando il fatto che i Presidenti di Circolo non siano stati minimamente consultati dalla Federazione in merito al cambio delle regole. Nello stesso tempo, il sito Tennisbest, che fa capo a Lorenzo Cazzaniga, ha realizzato un’inchiesta sulla vicenda, http://www.tennisbest.com/index.php?option=com_content&task=view&id=609&Itemid=65 proponendo l’istituzione di una vera e propria Lega dei Circoli (omologa alle leghe delle società degli sport a squadre, come calcio, basket, etc.) con l’obiettivo di incrementare il potere contrattuale delle società nei confronti della Federazione e di rilanciare il Campionato. Ovviamente, i giocatori italiani e i loro staff sarebbero favorevoli al potenziamento della manifestazione, che garantisce loro cospicui introiti.

 

La vicenda, insomma, sembra costituire uno dei tanti punti di attrito fra i nostri team privati e la FIT, insieme con la gestione della squadra di Coppa Davis, con la destinazione dei fondi investiti nel settore tecnico e con il progetto di coinvolgimento delle Accademie private nel sistema federale, sul quale non si riesce a trovare un accordo.

 

In breve, si tratta di questo. Le Accademie private, che fanno capo principalmente ai coach dei nostri tennisti di punta (Sartori a Caldaro, Fanucci a Firenze, Rianna ad Arezzo, Palpacelli e Cinà a Palermo, etc.), potrebbero costituire una “rete” di centri tecnici di eccellenza, sparsi sul territorio, dove concentrare, con il contributo e il supporto economico della Federazione, i migliori agonisti della regione circostante. Ciò consentirebbe di potenziare il settore tecnico e di seguire molti più giovani giocatori, sull’esempio di quanto avviene in Francia, dove oltre al centro tecnico nazionale del Roland Garros esistono anche molti centri tecnici regionali.

 

A quanto se ne sa, non si è ancora trovato un accordo, anche perché la Federazione ritiene che non tutte le strutture dei team privati abbiano la necessaria qualità, e vorrebbe individuare dei criteri di valutazione oggettivi prima di conferire loro lo status di “accademia riconosciuta”. Un terreno difficile, e inevitabilmente foriero di nuovi contrasti.

 

Da ultimo, i casi Bolelli e Seppi in Davis hanno ulteriormente inasprito il clima.

 

Per tutti questi motivi, in Fit il ventilato progetto di costituzione di una Lega dei Circoli è stato preso molto male. Si teme che l’iniziativa abbia un connotato “eversivo”, e che miri a creare un centro di potere alternativo a quello della Federazione, coagulando un dissenso che invece, a guardare i numeri dell’ultima elezione del Presidente Binaghi, pare essere insignificante.

 

E si è deciso ancora una volta per la linea dura, con l’invio di una ispezione federale presso il Capri Sports Academy, per valutare la condotta amministrativa del Club. E questo nonostante il Presidente Russo ritenga di fatto tale Lega difficilmente realizzabile, stanti i rapporti molto stretti fra la maggior parte dei circoli e la stessa Federazione.

 

Guardando all’estero, peraltro, parrebbe che chi si oppone ad un eccessivo potenziamento del campionato di Serie A possa avere le sue ragioni. In Messico, ad esempio, dove da anni il campionato a squadre ha grande successo, sembra che sia diventato molto difficile costruire dei giocatori di livello internazionale perché i giovani guadagnano a sufficienza con questa competizione, si accontentano e preferiscono non rischiare l’ingresso nel tennis professionistico.

 

Difficile dire, in questa contorta vicenda, dove stiano i torti e dove le ragioni, né se esista, come si vocifera, un legame tra questa polemica e il presunto “ammutinamento” di Andreas Seppi in Coppa Davis, con relativo regista occulto.

 

In ogni caso, la Federazione, nell’affrontare il problema, dovrebbe privilegiare l’uso del dialogo e della capacità di ascolto, pur salvaguardando, in ogni caso, le finalità istituzionali, di interesse collettivo, nell’uso dei fondi federali, forse il principale oggetto del contendere.

 

Sia i nostri dirigenti, sia i nostri team privati, dovrebbero mettere da parte i personalismi e sedersi serenamente intorno a un tavolo, affrontando ad una ad una tutte le questioni sul tappeto con apertura mentale e rispetto dei reciproci ruoli. Un salto di qualità nel rapporto fra pubblico e privato appare l’unica strada percorribile per rilanciare il nostro movimento.

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124 Commenti a “Dopo la Davis, la Serie A.
Quante spine per Binaghi.
Ubaldo: “Macchè Ponzio Pilato””

  1. Andros scrive:

    Caro Commentucci, complimenti per la completezza dell’articolo
    (fatto eccezione il fatto che non c’è al momento alcun obbligo di schierare giocatori del vivaio; bensì la regola secondo la quale si possono schierare , oltre ai 6 giocatori della lista 2009, un 7°, 8° ecc. se risulta tesserato almeno per due stagioni da under 18 nel circolo di riferimento; oltre a non essere considerati “trasferiti” o “mutè” se rientrano all’ovile da un altro circolo).

    Condivido in particolare un punto: quello della fine del tuo articolo: il DIALOGO.

    Conosco molto bene la vicenda, sia serie A che Russo/Capri.

    Sono anni che il Presidente Russo chiede appuntamenti a Binaghi che sono stati rifiutati e/o concessi solo su pressioni politiche MOLTO forti. E, quando concessi, ti raccomando i toni di Binaghi e Verdina.

    Questo, purtroppo, dimostra ancora una volta la scarsa attitudine della Fit al dialogo. Vedi i casi Bolelli e Seppi. Per esempio.

    Il punto è che, secondo me, Binaghi reagisce senza riflettere ed irrigidendosi. Non ha le capacità di generare e gestire relazioni che un presidente DEVE avere.

    Per fare delle valutazioni serie, dobbiamo valutare i fatti alla luce degli obiettivi che la seria A si pone. O, meglio, che la Fit deve porre. Com’è giusto che sia.
    (fermo restando che DEVE esistere una LEGA dei circoli che abbia un ruolo CONSULTIVO e NON decisionale; sono i circoli che raccolgono i soldi degli sponsor e fanno promozione al tennis a loro spese: vogliamo almeno sentirne il parere? magari hanno anche buone idee..! sempre che NON si contrapponga alla Fit e che dia un REALE contributo)

    Se l’obiettivo della serie A è di favorire il vivaio, non solo è sbagliato ma è anche perseguito male dalla Fit.

    Sbagliato perchè non è con la serie A che si incentiva il vivaio.

    Ritengo infatti che un buon giovane promettente non debba neanche giocarla se non marginalmente la serie A.
    Perchè spesso non è al livello di giocarla (nessun under 18 ha il livello per essere schierato, fidatevi) e perchè, se anche lo fosse, in quel periodo deve pensare alla preparazione invernale ed essere pronto a partire per l’Australia dove si giocano in quel periodo i tornei importanti per la sua crescita: altro che serie A!

    Perseguito male perchè i soldi gli sponsor li danno se c’è un nome di richiamo e noto e NON se si danno i suoi soldi ad un sedicenne sconosciuto (sebbene promettente).
    Quindi, in definitiva, con le nuove regole saranno soldi tolti al tennis italiano. Gli sponsor daranno meno soldi. NON ne daranno ai giovani anzichè ai giocatori noti!! Semplicemente NON ne daranno più. O ne daranno meno se va bene.

    Il vero obiettivo della serie, A, secondo me, e dirigo da anni una squadra e credo di saperne (sorry per la presunzione), è la promozione del tennis.

    Avete mai assistito ad un match di serie A in provincia? veniteci! in posti dove, altrimenti, quel livello di tennis non arriverebbe mai? io si. Pieno di gente. Altro che come al Parioli (che, peraltro è un ottimo circolo che grazie al cielo investe da sempre sui giovani).

    Che poi la serie A debba comunque, ma non come obiettivo prioritario!!, in qualche modo aiutare i giovani ed incentivare i circoli a farlo è sacrosanto.(e quindi riconoscendo dei vantaggi alle squadre che hanno cresciuto i giovani nel loro vivaio, come per esempio anche le attuali regole ma NON
    riducendo le rose delle squadre com’è stato fatto..! 4 giocatori nel 2011!!).

    Dipende come lo si fa! Il modo in cui è stato fatto con le nuove regole è un evidente muro contro muro contro il Capri. Che non fa certo il bene del tennis (fossi Binaghi, mi metterei seduto con Russo: è un grande appassionato e sono SICURO che, se ci si dialogasse, aiuterebbe molto il vivaio nazionale e che, per tutta risposta alla rigidità di Binaghi si compra anche Seppi e Fognini dopo Poto, Volandri, Bolelli, ecc….Che si parlino! ma non con una sorta di processo/inquisizione come quella del 27 marzo a Capri a spese nostre!! in Hotel a 5 stelle extra lusso! cavolo!!)

    L’altro vero obiettivo della serie A, dopo la promozione del tennis, è il finanziamento dei giocatori.

    Eccetto i primissimi, è un FONDAMENTALE mezzo di fiinanziamento dell’attività. Aumenta il livello medio dei giocatori italiani e favorisce quindi anche la crescita dei giovani.
    NON sono d’accordo col discorso del Messico: non conosco nessuno dei giocatori (ne conosco molti..) che si accontenta eccetto, forse, quelli intorno ai trent’anni. Cioè senza prospettive di crescita. Per gli altri è un REALE mezzo per finanziare coach, aerei ed attività internazionale. E provarci veramente. Non sono tutti ricchi come Fognini!!

    Ha ragione quindi Russo quando dice chela Fit, riducendo le liste a 6 giocatori, e poi a 4 nel 2011, ha creato una massa di disoccupati. Vi garantisco che conosco i giocatori ed é VERO! Avete parlato con i giocatori? io si!

    In ultimo, consentitemi una considerazione delicata.

    Quando pensiamo che ci sia dell’altro, non so dire se vale il discorso di Commentucci del conflitto tra coach privati. Forse, ma qui non saprei dire. Non conosco l’argomento bene per pronunciarmi.

    Di sicuro NON è possibile che la Fit continui a fare muro contro muro, alle volte anche con arroganza.

    Il suo ruolo è mediare per il bene del tennis. Arrivo a dire anche se l’interlocutore, come purtroppo è accaduto anche al buon Russo, esageri e vada un po’ fuori dalle righe. Ripeto, è parte del suo ruolo MEDIARE.

    In ultimo, per cercare di essere propositivo, farei tutto il possibile perchè Binaghi capisca che deve relazionarsi, parlare. Evitare lo scontro. Che ascoltare gli altri non è debolezza. E’ la forza dell’autorevolezza. Saper ascoltare, mediare. Non necessariamente deve fare il 100% che gli si chiede. In questo caso Russo del Capri. Perchè è lui e la Fit che devono avere una visione più alta dei rispettivi pollai, a 360° per il bene del tennis. Deve ascoltare, prendere il buono e filtrare per il bene del tennis.

    Mi auguro che questa discussione possa proseguire in modo costruttivo. Senza interventi polemici e facili bordate qua e là.

    Spero di essere riuscito perlomeno a spiegare le mie idee. E, magari, a dare un seppur piccolo contributo. Ne sarei sinceramente felice.

    Scusate la lunghezza del’intervento.

  2. andrew scrive:

    adesso vi dico io dove potete mettervi i circoli….

  3. anto scrive:

    E se uno come Russo si candidasse come Presidente Fit……..secondo me potrebbe anche vincere…..

  4. Andros scrive:

    @andrew
    perdonami ma non apprezzo nè la forma nè la sostanza.

    Ricorda che i circoli sono la base, quelli che consentono di giovare e di raccogliere soldi che servono principalmente per l’atività alta ed i progetti per il futuro

    @anto

    non so. Se si presentasse Russo. Magari!
    Ho esperienza di votazioni ma, confesso, di averci capito sempre molto poco. Il sistema delle deleghe, a ciò che ho capito, consente sempre ai forti di confermarsi. Pochi circoli hanno soldi e tempo di andare a votare e delegano ai furbi che hanno il potere di raccogliere le deleghe. Mgari qualcuno ci sa spiegare meglio.
    Questa è la storia degli ultimi 30 anni circa

  5. ROBERTO RUSSO scrive:

    Gentile Signor Commentucci,
    ho letto con molta attenzione il Suo articolo: “Dopo la Davis, la serie A. Quante spine per Binaghi”.
    La Sua analisi come la risposta di Andros sono impeccabili.
    L’oggetto del contendere non è solo la modifica apportata dalla Federazione al format del Campionato.
    La nostra irritazione, gentile Signor Commentucci nasce dal principio del rispetto e della buona educazione.
    Il Signor Binaghi non conosce nessuno di questi due elementi.
    La riforma sulle nuove regole della serie A1 non ha fatto infuriare solo il Capri, ma anche tanti altri Club .
    Le riforme vanno accettate e rispettate solo se concordate tra tutti i diretti interessati ai lavori.
    I Club sono l’anima della serie A1.
    ‘E fondamentale ascoltare un parere preventivo dei Presidenti, dei Capitani, dei Giocatori prima di inventarsi una riforma.
    La Federazione Italiana Tennis non è CASA BINAGHI.
    La Federazione Italiana Tennis è la casa di tutti gli Italiani che praticano e si appassionano al gioco del tennis.
    La serie A1 aveva riscontrato, in particolar modo nell’ultima edizione di Brà, un buon successo tra il pubblico, soprattutto grazie anche alla diretta televisiva di Super Tennis.
    La promozione del tennis, secondo un mio modestissimo parere, va fatta come un’operazione di marketing.
    Un prodotto che vuole essere venduto, va pubblicizzato nel migliore dei modi, ma per essere venduto deve essere, soprattutto, un buon prodotto.
    Mi perdoni gentile Signor Commentucci, provi ad immagginare a Brà una Finale tra due squadre giovanili di tennis di serie D.
    Il canale televisivo Super Tennis, tanto caro al Signor Binaghi, quanta pubblicità avrebbe raccolto?
    ZERO!
    Quanti spettatori avrebbe incollato ai televisori?
    Probabilmente qualche migliaio contando anche gli amici ed i parenti, con tutto il rispetto della serie D
    La serie A1 serve al tennis in quanto promozione del nostro sport, serve al tennis in quanto permette a molti giocatori di seconda fascia di finanziarsi una parte delle loro attvità internazionali, grazie agli ingaggi e premi dei Club partecipanti.
    La serie A1 serve al tennis perchè finalmente il tennis quello vero, quello con i veri campioni, arriva anche nelle provincie.
    Il signor Binaghi con la sua riforma, di fatto, ha licenziato e messo in mezzo ad una strada 56 giocatori!
    Quanti di questi saranno costretti a rinunciare, per mancanza di fondi, a Tornei in giro per il mondo!
    Questa riforma ha fatto infuriare, non solo il Capri ma anche tanti giocatori, soprattutto di seconda fascia, che si sono visti azzerare gli introiti annuali dei Club.
    Chi doveva difendere in seno al Consiglio Federale questi ragazzi?
    Il Capri?
    Il suo Presidente?
    O qualcuno che siede, immeritatamente, ancora, nello stesso Consiglio Federale?
    Non ci sono aspetti negativi in questa serie A1.
    La crescita e la valorizzazione dei nostri giovani non va fatta con la serie A1, ma con serie inferiori, come nel calcio.
    Una giovane promessa, a meno che non sia realmente un campione, difficilmente trova spazio in una squadra di serie A1.
    Non conosco sponsor disposti ad investire tanto denaro su una giovane promessa del tennis italiano.
    La nostra società grazie agli sponsor della prima squadra, di riflesso ha sempre rinvestito sulle nostre squadre giovanili, con ottimi risultati.
    Grazie alla riforma del signor Binaghi, l’unica cosa certa sarà il calo di interesse della serie A1 ed il calo di finanziamenti sulle squadre giovanili.
    Era questo che voleva il signor Binaghi, bene lo abbiamo accontentato, nostro malgrado.
    Infine gentile Signor Commentucci non è stato il ventilato progetto di una Lega a far indispettire i vertici federali ed in particolare il signor Binaghi.
    Il vero problema dell’accanimento spietato contro il Capri è stata la nostra discesa in campo a favore di Bolelli, Pistolesi e poi Seppi.
    Al signor Binaghi non piacciono le opposizioni.
    Al signor Binaghi piace governare come un tempo qualcuno governava in altri continenti.
    Morale?
    La Federazione il giorno 14 marzo, ha rimesso all’attenzione di tutti i componenti del nostro Consiglio Direttivo, e del personale del Circolo un telegramma-convocazione per un “audizione disposta dai Procuratori Federali presso una sala dell’Hotel Quisisana di Capri il giorno 27 e 28 marzo, in merito ad alcuni procedimenti aperti presso gli uffici federali”
    I Procuratori che giungeranno nella nostra isola saranno nel numero di 4 più una segretaria a seguito.
    I Procuratori hanno prenotazione presso il Grand Hotel Quisisana di Capri, un albergo 5 stelle extra lusso.
    Una camera al Quisisana costa praticamente 420 euro al giorno, ovviamente con sola colazione.
    Moltiplichi 5 camere per 3 giorni, provveda ad inserire in questo conteggio anche una sala conferenze al costo di 500 euro al giorno, spese di vitto per pranzi e cene ed eventuali extra alberghieri e non , inserisca tutte le spese di trasferte, , inserisca anche un compenso per le prestazioni professionali dei Procuratori e della segretaria, e vedrà che la spesa finale si aggira intorno ai 10.000 euro!
    Dimenticavo di informarLa che il nostro Circolo dista 5 metri dal Grand Hotel Quisisana.
    Dimenticavo di informarLa che tutte le spese sono a carico della Federazione Italiana Tennis.
    Il signor Binaghi si lamenta che paghiamo troppo “i mercenari”- così ama definirli, il signor Binaghi, i giocatori che partecipano al Campionato di serie A1.
    I cosidetti “mercenari” sono pagati esclsusivamente con fondi della nostra società.
    Le trasferte dei Procuratori Federali e segretaria al seguito, il loro pernottamento in alberghi a 5 stelle con tutti gli annessi e connessi da chi sono pagati?
    Dal signor Binaghi in persona o dalla Federazione Italiana Tennis, cioè da tutti noi?
    Ci hanno obbligato a pagare 2.500 euro per iscrivere una squadra al Campionato di serie A1, quasi il doppio rispetto all’anno precedente.
    Hanno aumentato quote e tasse in tutte le categorie ed a tutti i Circoli.
    Hanno argomentato gli aumenti in quanto il Coni aveva tagliato finanziamenti su tutte le Federazioni per l’anno 2009.
    Noto con piacere che di spese folli ed incontrollate continuano a farne, nonostante il periodo di crisi.
    Abbiamo richiesto copia degli ultimi bilanci della Federazione approvati e firmati dal signor Binaghi.
    Abbiamo dato mandato a noti Professionisti di verificare gli stessi bilanci e di relazionarci quanto prima possibile sul contenuto degli stessi.
    Il Capri rimetterà nelle mani di Sua Eccellenza On. Rocco Crimi Ministro dello Sport un’ampia documentazione su quanto i nostri Tecnici andranno ad individuare, verificando in particolare le voci su: spesa di rappresentanza, spese legali, consulenze.
    Nel ringraziarLa della cortese attenzione e dello spazio concesso, La saluto cordialmente

    CAPRI SPORTS ACADEMY
    I l P r e s i d e n t e
    R o b e r t o R u s s o

  6. andrew scrive:

    Andros…

    non hai soldi e tempo per andare a votare chi ti governerà? allora è meglio se lasci stare e metti su una friggitoria…
    I circoli devono smettere di lamentarsi e poi quando si va a votare non ci sono altre candidature, voti contrari ma nemmeno voci contrarie o lamentele…veramente patetico e quindi siete parte del problema…

    Poi, non essendo i circoli delle associazioni sportive reali, non vedo neppure perché dovreste essere degli attori nel tennis come sport….chiudete pure i circoli che non cambierebbe assolutamente niente, così come siete organizzati non servite a nulla, se non ad ostacolare la crescita di un movimento tennistico…

    Guarda, nel mio ex-circolo, glorioso simbolo del non-tennis per 75 anni, nel consiglio direttivo non siede una persona che abbia praticato il tennis, non vi è una figura che si occupi del tennis agonistico (tranne che per la serie A come giocattolino novembrino), tutto è affidato alla buona volontà dei maestri, in assemblea non si discute di alcunché di agonistico o di sportivo.

    NON SIETE ASSOCIAZIONI SPORTIVE REALI MA SOLO NOMINALI!!!

  7. andrew scrive:

    Adesso vi dico dove … la serie A…

  8. pedrinho&luvanor scrive:

    Tre interventi super che mi dato quasi l’orgasmo.
    Poche considerazioni:
    A) Anche per il Capri solita trafila:
    1) Audizione
    2)Processo
    3)Provvedimento disciplinare;
    B) Russo, se hai chiesto i bilanci sei finito , se te li daranno (cosa di cui dubito) sarà una sorpresa per te sapere quanto soldi dei Club se ne sono andati in consulenze, spese legali, spese di rappresentanza ecc.
    Infine,chiedi al tuo Consigliere Nazionale Fabrizio Gasparini che almeno una volta nella vita si opponga al Presidente.
    In ogni caso ti ammiro, vai alla guerra contro una corazzata armato di baionetta e passione. Auguri.

  9. Francesco Rossi scrive:

    Nell’ultima settimana prima Seppi, poi Starace, poi il Presidente Russo sono venuti allo scoperto, rompendo quel velo di silenzio che aleggiava intorno a Binaghi ed alla nostra Federazione.
    Io ho sospetti su Binaghi da quando si è insediato al primo mandato. Ha un atteggiamento despotico, non si può criticarlo perchè si incorre subito in sanzioni, non ammette contraddittori, il suo ufficio stampa non pubblica mai un articolo obiettivo sul sito della Federazione, che loda Binaghi & C. ed è pronto a sparlare dei vari giornalisti presunti “anti-italiani” e censura tutti gli interventi ritenuti “pericolosi” per il bene federale.

    Mi domando allora chi vota Binaghi e chi lo elegge, se il Presidente ha così tanti nemici. O forse dobbiamo parlare anche delle elezioni, di come vengono indette e di come si svolgono?

    L’invito che ho fatto anche a Barazzutti sul suo blog è quello di dire la verità perchè il tesserato italiano e l’opinione pubblica devono conoscere cosa c’è dietro questo comportamento, a mio dire molto criticabile, di Binaghi.

  10. andrew scrive:

    “Sua Eccellenza l’On. Rocco Crimi ministro dello sport”?

    Ma come parlate? Ma chi siete? Ma dove siete?… ma siete ancora in età borbonica…

    L’On. Rocco Crimi è un deputato della repubblica italiana nominato sottosegretario con delega allo sport….”Sua Eccellenza” è un rappresentante dei cittadini….

    Ma con tutti gli accidenti di sport che ci sono, proprio nel tennis dovete mettervi a sprecare non solo il vostro tempo, ma sopratutto il mio tempo?

  11. Andros scrive:

    @ Presidente Russo

    grazie Presidente, sei una delle pochissime persone chiare e competenti di questo nostro tennis: “in bocca al lupo”. Complimenti per la chiarezza ed il coraggio. Il tennis ha bisogno di persone appassionate, coraggiose e competenti come te

    @ Francesco Rossi

    sono felice intervenga un’altra persona esperta e competente che giustamente mette in discussione e solleva il discorso del metodo elettorale.
    Invito Commentucci ad aprire una parentesi specifica su questo. In realtà troppe poche persone conoscono bene il metodo (o non metodo) che di fatto è quello che disincentiva altri a presentarsi e conseguentemente a far si che Binaghi sia solo e vinca con maggioranze bulgare. Aggiungo che succede anche a livello di Comitati Regionali

    @ andrew

    scusa, i tuoi toni oltre che la tua incompetenza non meritano neanche una risposta. Il tennis italiano non ha bisogno di gente come te. Ti dico solo che non siamo noi che ti facciamo perder tempo. Eventualmente sei tu di tua sponte che ne perdi nel leggerci

  12. RN 2009 scrive:

    @ Francesco Rossi
    Potrebbe essere interessante anche chiedere referenze di Binaghi anche nella sua città, ovvero Cagliari; questo con l’obiettivo di dare il maggior numero di informazioni possibili, beninteso documentate e attendibili, sulla persona di Binaghi e suo suo entourage.
    Ritengo sia un modo per avere maggiore conoscenza del personaggio e del suo ambiente di provenienza.
    Perchè le elezioni FIT non avvengono per e mail, e dunque senza deleghe di sorta ??????
    E’ possibile quantificare le possibilità di Binaghi di essere confermato con questo semplicissimo metodo ??????

  13. andrew scrive:

    andros… la prendo come un complimento e quindi ti ringrazio… effettivamente non sono interessato al tennis italiano così com’è…io pratico il vaffantennis…

    continuate pure nel vostro feticismo circolocentrico…

  14. Jack Burton scrive:

    Un incontro tra junior nella serie A dovrebbe essere obbligatorio.
    Credo che nessuno pensi di poter far giocare uno junior contro un pro solo per farlo prendere a mazzate, ma un incontro tra junior dello stesso club può invece essere interessante e utile per la crescita del movimento e dei nostri ragazzi.
    Essere al seguito di grandi giocatori è molto importante, anche se solo in occasioni sporadiche. Ricordo quando in Italia, diversi anni fa, si giocava la junior league di pallavolo. Prima della consueta partita di campionato si giocava la partita tra le rispettive squadre junior. Grande successo e grandi giovani che poi sono diventati giocatori importanti della nazionale. Progetto abbandonato ed ora se ne vedono le tristi conseguenze.

  15. mafort98 scrive:

    Cari signori io qui sto dalla parte di Binaghi e della FIT. Ho due figli che frequentano un’academy e a loro dire loro non giocherebbero mai a tennis per fare la A1. Il campionato a squadre e’ dei rincalzi e dei falliti del tennis professionistico. Bravo Binagh ad averlo capito. “Papa’ ma io mi allena per diventare un tennista non per giocare il campionato a squadre! Se volevo fare un campionato a squadre facevo un altro sport!!!”, frase detta da chi ha anni 12 e 8. Loro ci arrivano. Poi un giorno un loro compagno di academy di anni 18 mi dice “ma tu che credi io vado a fare il campionato a squadre solo per l’ingaggio ma a me non ne frega niente, ma se punti a diventare un tennista non ti fare ingaggiare mai!”. Allora ma di cosa parliamo?

  16. Roberto Commentucci scrive:

    Caro Andros, sul funzionamento delle elezioni della Fit francamente non ne so abbastanza per poterci scrivere un articolo minimamente oggettivo ed esauriente.

    Tuttavia, mi pare che la discussione abbia preso un andazzo eccessivamente unilaterale, e sento il bisogno di mettere alcuni paletti.

    Da quanto può averne capito un “esterno” come me, questa presidenza ha sicuramente delle pecche sul piano relazionale e su quello della comunicazione, come la gestione della squadra di Davis ha fatto rumorosamente emergere.

    Tuttavia, non riesco ad aderire ad una visione del mondo del tennis nostrano in cui i poveri circoli sono l’agnello sacrificale e vittime predestinate della federazione centrale.

    Per quanto posso capire io, da modesto economista, i Circoli sono dei piccoli monopolisti, su base territoriale, nell’offerta di campi da tennis, e su tale base massimizzano il profitto, come fanno tutti gli agenti economici razionali. E infatti, maggiore è la loro presa sul territorio (come nei piccoli centri), e maggiori sono i prezzi.

    Nel confronto internazionale, il costo di affitto dei nostri campi da tennis è più elevato della media delle nazioni evolute, come ben sa chiunque si reca all’estero.

    I circoli pertanto non hanno alcun incentivo ad investire sull’allargamento del movimento, ma ritengono sufficiente tirare fuori il massimo che possono dalla base di praticanti esistente.
    Non sarà così in tutte le realtà, ma questo è l’orientamento prevalente, Andros, sia nei circoli di natura associativa (che mantengono una perniciosa vocazione spiccatamente elitaria), sia in quelli di natura imprenditoriale.

    E non sono affatto sicuro che il bene del tennis nostrano passi per un eccessivo potenziamento del campionato di Serie A, che può disincentivare i giovani a provarci, sul sero, nel circuito.

    Credo che la priorità assoluta del nostro movimento sia quella di allargare la base, di investire sui giovani, di migliorare il settore tecnico e la qualità dell’addestramento di base.

    E i circoli tradizionali, per la maggior parte, non sono affatto in grado di dare un contributo in questa direzione.

    L’anima ricreativa dei nostri circoli è di ostacolo al progresso dell’anima agonistica.

    Non si possono costruire dei giocatori professionisti nel sistema dei circoli.

    Il più banale dei contrasti è quello sulle superfici di gioco, ad esempio. Oggigiorno, per avere una piccola speranza di diventare dei tennisti di livello, i giovani devono imparare a giocare e a competere in primo luogo sul veloce, superficie regina del circuito Pro, e poi sulla terra. A Roma, Andros, la nostra città, ciò è impossibile, lo sai benissimo. Perché campi in veloce praticamente non ce ne sono. Perché nessun circolo avrebbe il coraggio di cambiare la superficie dei campi. I soci, loro finanziatori, se ne andrebbero, temendo per le loro ottuagenarie articolazioni.

    Inoltre il circolo con la scuola di agonistica di fatto perde soldi, mentre li guadagna con i soci e con le attività parasociali (fitness, danza, beauty farm, annessi e connessi).

    Quindi, se devo dire la mia su questa diatriba, devo anche dire che questa presidenza, pur con i grossi difetti relazionali e comunicativi che dicevamo prima, ci sta quantomeno provando, a percorrere delle strade nuove.

    Ha sottratto risorse ai comitati regionali, che non riusciva a controllare, e ha combattuto la corruzione, che prima imperava sovrana, a tutti i livelli, sia al centro che in periferia.

    Ha risanato finanziariamente la Federazione e ha rilanciato gli Internazionali d’Italia, portando a conclusione (prevista l’anno prossimo) la costruzione del nuovo campo centrale su base definitiva, nonostante le polemiche e gli ostacoli di natura politica. Un risultato atteso da 30 anni, se mi permettete.

    Ha ammodernato il settore tecnico, ha avviato finalmente un processo di miglioramento della preparazione dei maestri di base e ha destinato quote crescenti del bilancio federale al supporto dei giovani agonisti e alla promozione del nostro sport (Supertennis).

    Questi sono fatti.
    Poi, che i risultati ancora non arrivino, che ci siano molte cose da migliorare (in primis l’organizzazione di Tirrenia, e probabilmente lo spostamento del Centro Tecnico in una grande città) sono d’accordo con voi. Come pure sono d’accordo che la gestione della squadra di Davis è stata un disastro.

    Ma non sono sicuro che una Champions League dei club europei, (ovvero ciò che il presidente Russo, a quanto ho capito, voleva proporre) potesse essere una buona idea, stanti i problemi enormi del calendario internazionale.

    E in generale, come ho detto, io credo che un eccessivo peso del campionato a squadre sia e resti un ostacolo alla costruzione di giovani agonisti, come insegna l’esperienza messicana.

    A mio avviso, il format dello scorso anno andava benissimo, e la FIT ha probabilmente sbagliato a voler cambiare le regole, andando allo scontro frontale e coagulando un dissenso trasversale.

    Ma cerchiamo di non far passare questa presidenza, che dei meriti li ha, e non piccoli, per peggiore di quella che è.

    Al signor Russo, rivolgo a titolo personale un appello, da appassionato e tifoso del nostro tennis:

    visto che lei ha passione, ha competenza e risorse economiche, oltre a sponsorizzare la sua squadra, perché non investe davvero sulla crescita dei giovani italiani, creando una accademia di grande qualità a Napoli, magari ingaggiando tecnici (anche stranieri) di grande valore?

    Ci pensi signor Russo: visto che è così difficile, in Italia, costruire un top 10, e che la nostra struttura pubblica, pur con tutta la buona volontà, pare essere impari al compito, perché non convogliare in questa direzione i capitali e le energie del settore privato? Sarebbe per lei un grande motivo di orgoglio, sarebbe chiamato il Lagardere italiano, e tutti gli appassionati italiani, come me, le sarebbero riconoscenti.

    Altro che vincere lo scudetto 3 anni di fila!

    In conclusione, io credo che siano maturi i tempi per una profonda revisione della “costituzione” della Federazione.

    Il suo vertice, il Consiglio Federale, non deve essere espresso solo dai circoli ricreativi, che non hanno alcun incentivo a proporre le riforme strutturali necessarie a migliorare il nostro sistema tennis; le componenti agonistiche e professionistiche debbono essere adeguatamente rappresentate negli organi che esprimono la politica federale. O non riusciremo mai a rilanciare il nostro movimento.

    Forse all’onorevole Rocco Crimi, Sottosegretario con Delega allo Sport, andrebbe presentato un serio progetto in questa direzione, anziché mortificanti azioni legali, che non porteranno a nulla di buono.

    Scusate la lunghezza.

  17. kerumich scrive:

    Pur condividendo gran parte del discorso fatto dal presidente Russo, ho bisogno che qualcuno mi spieghi un aspetto sull’appeal che la competizione del Campionato A1 può avere nel momento in cui da una parte trovo schierati Volandri, Starace, Fognini, Seppi, Giquel e Bolelli, e dall’altra …. ehm … dall’altra ….. (con tutto il rispetto per i bravissimi Santopadre & C.).
    Fatemi capire se una qualche misura in un sistema che consenta questo non vada posta. Poi si può sindacare il metodo, la soluzione (quella della FIT è ridicola) .. ma una regola è necessaria.
    Non per fare un parellelo calcistico (Dio ce ne scampi e liberi) ma è come avere l’Inter (con 3 squadre in una) che fa strage in patria e scompare all’estero. Sbaglio?

  18. Godzilla scrive:

    Mi trovo spesso a commentare Commentucci, e in fondo mi dispiace, perché non vorrei dargli la sensazione di pedinarlo. Mettiamola così… commento Commentucci perché trovo interessanti le sue riflessioni, e su di esse, a tempo perso, mi capita di confrontare le mie…
    Però…
    1. La corruzione. Hai prove di ciò che dici? Intendo prove vere… E non rispondermi per favore tirando in ballo la giustizia sportiva, che non conta una ceppa.
    2. Il risanamento economico. Se lo spunto di Russo (i costi dei pernottamenti caprensi) è giusto, non ti viene in mente che si poteva fare di più e di meglio?
    3. Il settore tecnico. Esiste davvero un settore tecnico? Ah sì, nei tornei dello Slam ogni tanto qualcuno capita… E’ quello il settore? Scusa, non lo avevo capito
    4. Il Centrale. Bè, diciamo che l’ultima parte della vicenda, fra baruffe, possibili spostamenti e ritardi, non è stata così incoraggiante.
    5. I giovani agonisti. Intendi Trevisan, o quelli che verranno? Da otto anni c’è il deserto nel maschile, e quel che è peggio non se ne vede una nemmeno dove eravamo forti, tra le ragazze.
    6. Tirrenia. La critichi anche tu. Interessante l’acquisto dei campi in rebound ace, opportuna e fatta nei tempi giusti, poco prima che in Australia li congedassero per sempre
    7. La Davis. Ne vogliamo parlare?
    8. Supertennis. La voce del padrone.
    9. Aspetti comunicativi. Anche questi da te criticati. Non solo, si mischiano spesso con l’autoritarismo. E quello davvero è insopportabile.

  19. Andros scrive:

    @ Commenucci

    Sono in parte d’accordo ed in parte meno.

    Non sono a priori contro la Fit. Anzi.

    Sono una persona sensibile ai fatti concreti. Ed è vero che questa gestione ha fatto delle cose e cerca dei cambiamenti. In parte.
    Binaghi é lì da circa 10 anni e di tempo per risultati concreti, ancora troppo pochi, ne ha avuto.

    Denuncio inoltre il fatto che per essere Presidente della Fit occorrono anche qualità che Binaghi non ha. Gli incidenti, tanti!, dei quali è stato ed é protagonista Binaghi sono troppi.
    Non ha capacità di relazione e quindi, sebbene abbia di sicuro altre buone doti tra le quali la passione, NON è la persona giusta al posto giusto.

    Cito tra tutti gli incidenti quelli di relazione con i migliori giocatori italiani (ma ce ne sono molti altri..vogliamo parlare dei suoi rapporti con gli alti dirigenti mondiali? Quelli di nazionalità italiana per capirci..). Ha esordito con le brutte parole alla Farina oggi siamo a Seppi.
    Ma è mai possibile che litiga con tutti?

    Ha portato avanti anche buoni progetti, ha allontanato persone ambigue e che hanno rubato soldi al nostro tennis (a buon intenditor..), bisogna riconoscere che ha trovato una situazione molto difficile dovuta alle precedenti gestioni incapaci e dilettantistiche per non dire altro (con particolare riferimento a Galgani).

    Purtroppo non basta.

    Gli ultimi episodi di Seppi (Binaghi è stato smentito anche da Starace) e dell’inquisizione al Capri sono solo gli ultimi di una lunga serie che dimostrano che Binaghi NON è all’altezza. Forse solo per limiti caratteriali. Chissà.

    In ultimo su Binaghi e dirigenza.

    Abbiamo chiaro il fatto che è anche un problema di persone e competenze? Chi sono i manager che oltre a Binaghi gestiscono il tennis? Eccetto Palmieri che ha competenza, di chi stiamo parlando? Del nulla!, di dilettanti incompetenti! Basta vedere qualche puntata di Supertennis. I rari competenti, vedi Bucciero, sono isolati.

    Cosa sta facendo Binaghi per creare cultura manageriale nel tennis? Ha investito in uomini nuovi per il futuro? O andiamo avanti con mezzi ex giocatori riciclati che non parlano l’italiano e che fanno i presunti giornalisti in TV?

    O vogliamo andare avanti con Baccini?

    O vogliamo andare avanti, premesso il dovutissimo rispetto e la convinzione che SOLO come rappresentanza possano ancora far del bene al tennis, con Lea e Nicola?

    Sui CIRCOLI.

    In parte hai ragione. NON sono certo qui a salvare in toto i circoli. Certo che ci sono i furbi e che in parte ostacolano, non sempre!, lo sviluppo del tennis.

    Occorre però ragionare non in assoluto ma sempre in termini di alternative possibili.

    Premesso che i circoli raccolgono i soldi della Fit e che fanno di fatto il movimento di oggi, è la Fit che deve individuare le alternative e renderle concrete: giusto?

    Allora, dimmi in concreto quali sono i progetti alternativi ai circoli che ha lanciato Binaghi. I PIA? No, sempre circoli sono. Tirrenia? Ci mancherebbe che non si abbia un centro decoroso (lo è? Funziona? Io non vedo risultati! Furlan, dove sei? Quali risultati a fronte dei soldi che diamo ad Infantino?)

    Commentucci, forse dimentico qualcosa. Sinceramente, aiutami tu. Io non vedo nessun progetto alternativo ai circoli degno di nota.

    Magari ci fosse!!

    La Fit deve salvare il buono dei circoli e rilanciare il movimento, se necessario anche con delle alternative forti. Sono dei monopolisti come dici tu? Benissimo, ti voglio credere: qual è l’alternativa che Binaghi ha portato avanti in 10 anni?

    Che Binaghi la presenti e la attui!in questo senso non ha fatto nulla in 10 anni. I circoli gli sono comodi per prendere risorse ma non vedo agli stessi nessuna alternativa. Sbaglio?

    Giustamente dici che bisogna allargare la base.
    Binaghi cosa ha fatto? Sa solo sbandierare i numeri delle tessere. E grazie!, chi le raccoglie? I circoli! andate a vedere i balzelli ed i metodi usati. Quello non è allargare la base. E’ prendere più soldi per la Fit (che comunque va benissimo se fossero ben investiti..).

    Ma come gli servono i circoli a Binaghi per prendere soldi!

    Roberto, scusa, credimi, te lo dico con stima, sulla serie A non hai il quadro completo.

    In sintesi, continuo a sostenere che la serie A deve SOLO essere un mezzo di promozione. Come stava diventando nel 2008.
    Credimi NON è un ostacolo, è un’opportunità. Ti prego di prendere più informazioni presso le persone che ci lavorano.
    NON siamo nella casistica che citi del Messico.

    Sono d’accordo che la gara a squadre possa anche essere d’ostacolo per i giovani se mal utilizzata; infatti la devono fare solo marginalmente e, ricorda!, nessun under 18 e pochissimi under 20 sono al livello di poter essere schierati in una delle 14 squadre di A.

    Questo è il problema che la FIT deve risolvere: possibile che non c’è un under 18 decente? Altro che ostacolare e minimizzare uno strumento di propaganda che è pure gratis (per la Fit, visto che pagano circoli e sponsor ed anzi consentono alla Fit anche introiti pubblicitari sulla TV supertennis!).

    Capri/Russo.

    Scusa Commentucci, non ritengo l’intervento di Russo polemico. Viva se c’è ancora qualcuno che dice cosa pensa. Anzi, credo che Russo sia stato un signore: vorrei vedere altri presidenti attaccati dalla santa Inquisizione come avrebbero reagito.

    Commentucci, condividi questa pagliacciata dell’inquisizione a Capri a spese dei circoli? Io no.
    Staremo a vedere cosa ne esce fuori.

    Credo molto nella proposta che fai al presidente Russo di creare un’Accademia. E’ un’ottima proposta e spero che Russo ti risponderà su questo.

    Un caro saluto

  20. anto scrive:

    Sinceramente non riesco a capire perchè persone come il mecenate Russo, non vengano messe nelle condizioni di poter lavorare tranquillamente, senza doversi guardar le spalle da pseudo iniziative federali che hanno il compito di controllare situazioni amministrative che alla fine portano zero risultati………..e come se si multasse un cittadino partenopeo perchè non fà la raccolta differenziata…..quando da un mese la municipalizzata non fà uscire i camion per la raccolta dei rifiuti…..credo che persone come Russo, siano solo da applaudire…..riuscire a vincere per tre anni di fila lo scudetto non è condizione da poco….e poi creare un movimento tennistico come quello di Capri, non è cosa semplice….non stiamo parlando del nord-est, zona tra le più ricche d’Italia ma del sud…….Mi piacerebbe chiedere al Signor Russo, perchè non si è candidato alle ultime elezioni per la Presidenza Fit…………..Binaghi sta creando una fortissima frattura tra i dirigenti fit e il movimento…………..ho appena rinnovato la tessera fit, 28 euro….più ogni torneo quota minimo di 20 euro……se si vuole andare avanti per questa strada benissimo……..vorrà dire che mi converrà giocare a golf in qulache circolo pubblico……….la spesa è la stessa ma almeno li respiro aria pura per sei - sette ore………

  21. Francesco Rossi scrive:

    Quando leggo gli articoli di Commentucci ho sempre paura del conflitto d’interesse. Lui e’ sicuramente uno dei migliori conoscitori delle vicende tennistiche italiche ma talvolta traspare che la linea editoriale di questo sito non gli permetta di criticare a fondo la nostra Federazione.
    Sappiamo che Scanagatta,dei top journalists tennistici italiani, e’ quello più vicino alla Federazione anche per motivi non strettamente editoriali e bibliografici.
    Nonostante questo vorrei un Commentucci più critico nei confronti della Federazione, il cui operato e’ obiettivamente scorretto oltre che discutibile dal punto di vista economico e strettamente tennistico.

  22. Agatone scrive:

    Scusate se entro in una discussione di cui conosco poco o nulla, ma comprare i migliori italiani sulla piazza e vincere a mani basse uno scudetto, che è un fatto che, nonostante quello che qualcuno sostiene, interessa pochi appassionati non mi pare il modo migliore d’investire risorse se si parla di incentivare il tennis e avvicinare i giovani, neanche quelli di Capri e dintorni, forse.

  23. Roberto Commentucci scrive:

    Caro signor Rossi, mi dispiace ma la devo contraddire.

    Ubaldo non mi ha assolutamente dettato alcuna linea editoriale, anche perché lui personalmente non è particolarmente interessato alle vicende di politica federale, ai regolamenti, agli assetti delle competizioni, ai PIA, eccetera, materia che gran parte dei giornalisti non ritiene (con ragione, sul piano giornalistico e della risonanza mediatica, oggettivamente bassa) meritevole di particolare approfondimento.

    Tra l’altro, se davvero qui esistesse la linea filofederale che lei dice, non sarebbe certo uscito da questo sito il primo articolo che cercava di fare luce sui problemi di gestione della nostra squadra di Davis, pubblicato addirittura il giorno del sorteggio di Italia - Slovacchia.

    Io poi sono un completo outsider, e davvero, non ho alcun conflitto di interessi.

    Solo solo un appassionato, e scrivo per puro hobby, senza alcun padrone. Ciò mi consente di scrivere al 100% ciò che penso, con la mia testa, sulla base degli elementi conoscitivi in mio possesso (che spesso, riconosco, sono limitati).

    Riconosco i limiti caratteriali, relazionali e comunicativi dell’attuale vertice federale, posso essere d’accordo sul fatto che i provvedimenti disciplinari presi tanto nella vicenda Bolelli quanto ora nei confronti del Capri sono eccessivi e in fondo controproducenti.

    Però, la mia onestà intellettuale mi impone anche di ricordare gli aspetti positivi di questa gestione, che sono tanti. E’ da questi che bisogna ripartire, per risolvere i problemi.

    In tema di conflitto di interessi, mi creda, i problemi sono altri, e riguardano altre persone, altre testate. E più imparo a conoscere questo ambiente, più mi accorgo di quanti sono coloro che ne hanno.

    Ritengo, in conclusione, che all’origine di tutte queste vicende ci sia una situazione nella quale nessuno ha avuto rispetto dei reciproci ruoli.

  24. Angelo scrive:

    Io sono un super tifoso di Poto e pur essendo molto d’accordo con il Presidente del Capri circolo per cui tifo da anni, causa la presenza di Potito, volevo porgere una domanda ai due Roberto, Commentucci e Russo.
    Se in occasione dello spareggio di Montecatini Potito avesse detto io devo fare punti per la classifica e vado a giocare a Szczecin 125.000$+H; se Andreas avesse detto io mi preparo fisicamente e tecnicamente per 2 settimane in vista della stagione indoor per dare l’assalto ai top20 e quindi da dopo lo USOpen vedo solo veloce e niente terra; se Simone come ha fatto è andato a Bengkok e Tokio; se Volandri non fosse stato disponibile causa ginocchio ed idem Fognini; allora io chiedo chi l’avrebbe giocata questa rompiscatole della Coppa Davis?.
    Se a prevalere sono sempre gli interessi personali ed economici allora basta dirlo chiaro e forte io in Coppa Davis non ci gioco ma poi non ci gioca mai più per davvero e non per finta.
    Io non so se la FIT deve ancora onorare gli emonumenti per le trasferte Davis ai giocatori e a chi altri ancora ma se così fosse sarebbe ora che cali definitivamente il velo di omertà che avvolge tutte le parti.
    Su Bolelli io su LiveTennis.it ho espresso chiaramente tutto il mio disappunto sulla scelta puramente egoistica di Simone che non ha recato danno all’Italia visto che i 2 cojones di turno, (sono sempre gli stessi di Alghero, Poto e Andreas), sono scesi in campo invece di andare a Szczecin o a Caldaro a preparare la stagione indoor.
    Simone ha sbagliato e come hanno chiesto Sartori e Seppi una punizione andava data poi Binaghi sbagliando ha applicato la pena capitale cosa che si è ben visto di dare pure ad Andreas per un comportamento stante alla ricostruzione Binaghi peggio di quello di Simone, roba da ammutinati del Bounty.
    A mio avviso o la Davis la giocano tutti e le convocazioni si rispettano sempre o lasciamo che siano i giocatori ad autoconvocarsi a seconda del momento psicofisico, del guadagno da prendere e dalla classifica da salvare.
    Gradirei una risposta da entrambi i Roberto.

    PS Forza Poto!.

  25. madmax scrive:

    è perfino superfluo discutere sul fatto che la fit abbia sbagliato i modi tanto è evidente, ma per loro è la regola dunque…

    il punto però è un altro… il presidente russo ad un certo punto dice: “non conosco sponsor che investirebbero sui giovani”.

    è verissimo ed è appunto per questo che non abbiamo giocatori di vertice da oltre trent’anni… purtroppo la serie A paga per un tennis che non è quello dei campioni ma quello della parrocchia che però all’occhio di soci e appassionati è il massimo… sono stato a bra… che desolazione….

    inoltre allo stato la serie a è la rovina dei giocatori che vanno a giocare una finale quando dovrebbero prepararsi per l’australia mentre le seconde linee non interessano a nessuno…(meno dei giovani perchè non hanno più alcuna speranza, poi è vero a qualcuno piace la laurito perciò va bene anche santopadre ma io quando giocava il 37 enne mia figlia l’ho mandata al bar!!)

    l’unico modo per fare promozione vera è creare campioni con la c maiuscola di casa nostra allora si che si allargherebbe la base.. dopodichè a base allargata ognuno potrà trovare la propria dimensione anche quella della serie a…ma non che questa sia la base di partenza per favore….

  26. Riccardo Bisti scrive:

    Volevo provare a dire la mia sulla questione Serie A. Fino a qualche tempo fa (finali di Brà comprese), la ritenevo una manifestazione superflua, buona regalare ai club un pò di (effimera) gloria e un pò di denaro extra ai giocatori professionisti. In altre parole, la pensavo come Rino Tommasi, il quale dice da anni che la serie A andrebbe abolita.
    Poi è arrivata la riforma FIT (riduzione da 10 a 6 dei giocatori “stranieri”, ove per stranieri si intendono non cresciuti nei club di appartenenza), che ha fatto imbufalire la maggioranza dei club. Preso atto del clima di tensione che si era creato, Lorenzo mi ha chiesto di realizzare questa inchiesta tra i Club più importanti. Inizialmente, lo ammetto, ero scettico.
    Poi ho parlato con Presidenti, direttori sportivi, persone che vivono la realtà da dentro. Lasciando perdere gli aspetti economici (che ci sono, inutile negarlo), ho gradualmente cambiato idea.
    La serie A fa bene, funziona, ed è un’importante veicolo di promozione per il nostro sport. Chiaro che funziona meglio in realtà piccole come Trento, Casale, Viterbo (giusto per citarne alcune) che in club importanti come il Parioli, laddove mi dicono che la maggioranza dei soci è poco interessata alle vicende agonistiche. In questo senso ha detto bene Zibi Boniek (DS del Parioli), il quale mi ha detto che loro dicono più o meno così ai loro giocatori: “Se vieni a giocare in serie A va bene, ma privilegia sempre la carriera individuale”.
    Discorso meritorio per un club come il Parioli, mentre è diverso per circoli più piccoli che vedono la serie A come l’evento top. Proprio per questo la riforma FIT non convince: perchè ha messo in difficoltà i club.
    E, sebbene abbia letto tra i commenti di qualcuno che ce l’ha con i circoli (e in alcuni casi potrebbe anche avere ragione), sono i circoli stessi la base umana ed economica che dà linfa al tennis nazionale.

    A chi critica la serie A direi di assistere a un match del Capri, alle belle domeniche di sport ad Alba, al palazzetto (sempre gremito) dove gioca l’ATA Battisti Trento e ai 200 spettatori che gremiscono ogni match della Società Canottieri Casale. Spesso ci si lamenta dell’assenza di grande tennis nel nostro territorio. “Roma a parte non c’è niente”, si dice.
    In realtà siamo il paese che organizza più tornei challenger dopo gli Stati Uniti (22 nel solo 2008), e abbiamo un sacco di Futures ed eventi ITF. Ma un conto sono i tornei, un conto è avere il top-100 che viene a giocare nel tuo circolo. Lo puoi vedere gratis, lo puoi avvicinare…è uno spettacolo.
    Quando mai a Trento, come mi diceva il presidente Monegaglia, è venuto a giocare un top-30 come Kohlschreiber? E senza la Serie A, un prospetto interessante come Robin Haase avrebbe mai messo piede a Casale Monferrato?

    Si potrebbe dire: “Ok, ma il pubblico arriva al campo e poi chiede: ma chi è il nostro?”. Può darsi che all’inizio fosse così, ma intanto si crea curiosità intorno all’evento, e il pubblico si affeziona alle sorti della propria squadra (siamo o no in Italia, il paese degli sport di squadra?) e decreta il successo della manifestazione. Il presidente del Casale dice che gli sponsor investono sulla serie A anche perchè attratti dal concetto di “Massima Competizione Nazionale a squadre”. Adesso che il livello dell competizione si abbasserà sensibilmente, è ovvio che gli sponsor si allontaneranno, o quantomeno abbasseranno gli investimenti.

    I Club sono poi stati costretti a licenziare diversi giocatori e a modificare strategie già stabilite (essì che la notizia è arrivata quando le squadre si stavano già formando), e il discorso secondo cui si vorrebbero coinvolgere i giovani non regge per almeno due motivi:
    - Gli sponsor non sono interessati a dei 16enni sconosciuti.
    - I giovani possono essere lanciati in tutte le categorie, dalla A2 in giù. Dai pareri che ho ascoltato, tra l’altro, mi pare di capire che i club sarebbero ben contenti di lanciare in serie A un giovane veramente competitivo. Ma se non ce ne sono….La Serie A1, in altre parole, dovrebbe garantire l’eccellenza. E con la riforma non ci sarà alcuna eccellenza.

    Per chiudere, segnalo un aspetto che se fossi un presidente non mi sarebbe piaciuto: le finali di Brà sono state utilizzate come veicolo promozionale per il neonato “SuperTennis”. Il weekend è stato coperto nel migliore dei modi, sia in termini di produzione (telecamera anche sul secondo campo) che giornalistici (c’era addirittura Jacopo Lo Monaco). Insomma, SuperTennis (canale indissolubilmente legato alla FIT) ha tratto giovamento dalle finali di serie A, peraltro allora pubblicizzate come “La prima grande diretta di SuperTennis”, poi un mese dopo va a ridimensionare la stessa serie A. Come a dire: ti uso come veicolo promozionale, poi ora che non mi servi più ti abbandono al tuo destino (ma continuo a chiederti 2.500 euro per l’iscrizione). E’ un pensiero troppo cattivo?

  27. andrew scrive:

    Riccardo…

    hai fatto un’ottima inchiesta e hai giustamente sentito la voce degli addetti ai lavori, ossia i presidenti dei circoli e i soci dei circoli. Già qua ci sarebbe da discutere su quanto un presidente di circolo e i soci dei circoli siano addetti ai lavori ma comunque diamola per buona…

    Tuttavia, vedi, un’inchiesta di questo tipo ha molto in comune con l’andare a chiedere a Gheddafi se spenderà bene i soldi degli aiuti economici. Egli risponderà di sì. Allo stesso modo, tutti i presidenti di circolo ti hanno risposto sulla falsariga del “competizione importante, attira sponsor, promuove il tennis, esempio per i giovani, nostri ragazzi sono fiore all’occhiello, bla bla ecc. ecc.”.

    Sono tante belle parole. A mio giudizio dietro c’è essenzialmente quello che Roberto Commentucci chiama “Circoli sono dei piccoli monopolisti, su base territoriale, nell’offerta di campi da tennis, e su tale base massimizzano il profitto, come fanno tutti gli agenti economici razionali.” Io inoltre aggiungo che la maggior parte dei circoli erano e sono il parcheggio per figli di benestanti che non gradiscono la confusione e l’affollamento. Credo persino che vivranno anche buoni momenti nel loro mercatino di nicchia, specie che ora e in futuro, per evitare contaminazioni maghrebine, rumene e altro, le richieste di rifugio per i pargoletti saranno sempre abbastanza numerose.

    Benefici di tutto ciò per il tennis italiano: NESSUNO…

    La conosco anch’io la serie A. Sono di Bassano del Grappa. Conosco i circoli della mia città da 30 anni. Ne sono stato socio. Conosco uno a uno i dirigenti e i soci (4 cats).

    Quello che ti posso dire è che, secondo me, se la serie A consente di avvicinare o interessare 20-30 persone (dai, seriamente, non di più: quando conti le persone considera atleti, dirigenti, mogli e amanti dei dirigenti, 3 curiosi, 2 ubriachi, Lea Pericoli), INVECE, la politica di chiusura dei circoli comporta l’abbandono, la non-entrata o l’allontanamento di 100 persone. Insomma il rapporto è comunque in perdita.

    Sono pertanto d’accordissimo con Madmax quando afferma che prima di parlare di serie A e altre iniziative, PUR PREGEVOLI E UTILI, sia necessario far diventare prioritariamente il tennis uno sport.

    Pertanto, viva il vaffantennis!

  28. Francesco Rossi scrive:

    Dottor Commentucci, prendo atto della sua affermazione. Ho sempre paura, quando si parla di tennis italiano, che gli organi di informazione si schierino o dalla parte della Federazione o dalla parte dei tesserati.

    Sono d’accordo con Bisti, al quale faccio i complimenti per l’inchiesta. Prima di discutere sulla formula della serie A bisogna discutere sul se la serie A può avere senso in un tennis che come pochi sport ha una dimensione totalmente internazionale.

    Io credo che la serie A non avrà mai un appeal elevato presso l’audience nazionale, ma può essere un ottimo veicolo per creare un movimento tennistico attorno ad alcuni circoli del nostro Paese. Questa è l’intenzione della gran parte dei soci dei circoli, ed in primis dell’Academy di Capri.
    L’attenzione (sempre locale) verso questa competizione la danno i grandi giocatori, quelli che ti portano la gente al campo. Purtroppo l’Italia è un Paese un pò provinciale e quindi da noi Starace e Volandri ti portano più gente di Gulbis e Simon (per fare due nomi).

    Il Presidente del Capri è forse il più fortunato dei Presidenti perchè opera nel posto più bello del Pianeta ed ha a disposizione delle risorse economiche fornite dagli sponsor superiori a quelle degli altri circoli. Chiaro che porterà a Capri i giocatori con maggiore appeal dalle nostre parti (ecco spiegati gli acquisti di Seppi e Fognini).

    La mossa di Binaghi è chiara e precisa. La Federazione non vuole che il Capri vinca altri scudetti perchè ci sono dei circoli politicamente forti che non stanno vincendo nulla. Da qui le nuove regole della serie A, che provano, con la discussa clausola dei giovani cresciuti nel vivaio, a rendere più equilibrata la competizione.

    Il problema è che in questo modo i circoli incasseranno meno soldi dagli sponsor, meno gente andrà al circolo a vedere le partite, e la serie A perderà anche il minimo appeal che si è conquistata.

    Io invece non mi preoccuperei della promozione fatta da Supertennis alle finali della serie A. Supertennis è seguito quando compra gli eventi e non è seguito quando non li compra. L’appassionato tennistico, come Bisti ben sa, ad inizio settimana va a vedere i broadcasters che trasmettono l’evento tennistico della settimana. Indipendentemente dal proprietario dell’emittente ed indipendentemente dalla pubblicità fatta dall’emittente stessa.

    Ci sono altri modi per valorizzare i giovani. Primo tra tutti mandarli all’estero non appena nati. Il tempo sarà il giudice incontestabile dei guai o dei successi portati dal ventennio di legislatura Binaghi che ci apprestiamo a vivere.

  29. pedrinho&luvanor scrive:

    Roberto il tuo secondo intervento non e’ condivisibile. Sei l’unico che parla di risanamento della Fit.
    Di quale risanamento parli ? economico? morale? tecnico?
    Economico sicuramente no. Non conosci le cifre del bilancio e le voci di spesa sia del periodo galganiano sia del periodo Binaghiano, quindi non puoi fare nessun paragone ne azzardare giudizi.
    Morale? Ma dai. Ha cacciato Panatta e chi non l’ha votato. Che Panatta fosse un professionista costoso lo sapevano tutti ed il primo a saperlo era Binaghi. Sia chiaro un concetto: Panatta ha fatto eleggere Binaghi per proprio tornaconto. Il suo errore e’ stato quello di sottovalutare il sardo stipulando un contratto di breve durata. I vari processi hanno stabilito che Panatta era inadempiente contrattualmente e non corrotto come vuol fare credere il moralizztore.
    Certo, poi sono arrivati i benefattori: Palmieri, Verdina ecc., tanti personaggi che spillano alla Fit compensi da manager aziendale.
    Capitolo Internazionali d’Italia. Risanati? Quest’anno hanno chiuso con la miseria di un milione di utile diviso in parti uguali con il CONI.
    Binaghi dice che e’ il quinto torneo del mondo. Con un milione di utile?
    Ridicolo. I primi quattro tornei del mondo fanno utili stratosferici.
    Per ultimo lo stadio del tennis. Calma. Aspettiamo di vedere l’opera completata . Visto che sei informato puoi dirci chi paga l’opera? La Coni servizi e’ piena di debiti , il Comune di Roma idem e allora?
    Risamento tecnico: 3 miliardi di vecchie lire costa ogni anno il progetto Pia. Hai raccolto il giudizio degli addetti ai lavori sui risultati di questo progetto? Binaghi dice che per la costruzione del campione siamo ancora in sala parto. Tradotto in numeri ci vogliono almeno 20 anni per avere un top ten.
    Scuola Nazionale Maestri: Cacciato Rasicci dentro Lombardi. Ok va bene, Rasicci era antiquato.
    Ti prego …dimmi la verità…sei mai riuscito a capire fino in fondo una lezione di Lombardi su Super Tennis? Io no.
    Ha trasformato il diritto in un serie di equazioni a 5 incognite
    per far vedere quanto è bravo. Utilità : Zero.
    Per ultimo dai al presidente dell’Inter Moratti lo stesso consiglio che hai dato a Russo: Costruzione di talenti al posto di una squadra che vince scudetti in serie. Mah…..forza Russo…. metti su un’accademia a Napoli, se non ti squalificano sei la nostra unica speranza.

  30. andrew scrive:

    Capitolo Sponsor-SerieA:

    Adesso, tutti sappiamo che la sponsorizzazione nello sport e anche nel tennis è una sottrazione di ricchezza nazionale pagata da tutti i cittadini in forma indiretta in quanto comporta un aumento o non-diminuzione delle tasse per tutti.

    Ecco, mi chiedo se non sia preferibile per un cittadino piegarsi a questo “dovere civico” a fronte di investimenti per un accesso meno oneroso al tennis, per aiutare l’ingresso nell’agonismo per i giovani e altro ancora INVECE che pagare le vacanze di atleti 30enni in posti esotici o incoraggiare le esaltazioni orgasmiche novembrine di dirigenti di circolo alle prese con il loro giocattolino privato di nome “Serie A”.

    Infine, capisco le aspirazioni personali, i campanilismi, la difesa corporativistica, ecc… ma cerchiamo di raggranellare soldi per diffondere il tennis e non per restringerlo.

  31. Andros scrive:

    @ Riccardo Bisti

    Grazie per l’inchiesta e complimenti per l’articolo. Condivido pienamente.

    @ andrew

    Se lei è così critico con i circoli, ed in parte ha ragione, ci proponga delle alternative concrete e praticabili. Fattibili.

    Si, presidenti e direttori sportivi sono addetti ai lavori.
    Si ricordi che sono i circoli e le associazioni sportive ed appassionati che NON guadagnano ai quali l’Italia deve quasi tutto lo sport di base e non solo il tennis.
    Quasi sempre non remunerati, devono necessariamente conoscere l’ambiente tennis altrimenti non avrebbero potuto portare e/o mantenere la squadra in seire A.
    Che poi ci siano anche personaggi “pittoreschi” è sicuro. Normale, ci sono ovunque, basta dare un’occhiata ai parlamentari ed ai top manager italiani: si renda conte del paese nel quale viviamo.

    Mi dispiace, lei dimostra di NON conoscere la serie A.
    Non può certo pretendere di conoscerla avendo la conoscenza di un solo circolo. Mille interventi su questo blog le continuano a dire che ci sono MOLTI appassionati a vedere i match e non solo 30 come, purtoppo, avviente al suo circolo.
    Provi a farsi un’idea allargando i suoi orizzonti.

    Il suo atteggiamento non costruttivo non serve al tennis. sarebbe opportuno che tutti si fosse più concreti.

    Quindi, con tutto il rispetto e senza offesa alcuna, vaffa al vaffantennis!

  32. Roberto Commentucci scrive:

    A Pedrinho e a Godzilla: come ho già detto, io, da esterno, da outsider, posso basare i miei giudizi solo sull’informazione pubblicamente disponibile.

    Preciso che non intendo in nessun modo fare l’avvocato difensore della FIT. Cerco di analizzare le cose, serenamente, con approccio critico (nei miei articoli ho sempre cercato di evidenziare le cause dei problemi del nostro tennis) ma costruttivo.

    Le cifre fornite dalla Federazione riguardo ai bilanci federali, per lo più contenute in discorsi di Binaghi, parlano di un forte risanamento finanziario, negli ultimi 8-9 anni. Io devo credere a queste cifre, fino a prova contraria di tipo processuale. Se fossero errate, vorrebbe dire che il presidente ha commesso un reato di falso. Aggiungo che secondo me addirittura la Federazione dovrebbe pubblicarli, i suoi bilanci, senza paura di speculazioni. Mostrando come vengono spesi i soldi delle quote federali, forse la base brontolerebbe meno sugli aumenti.

    Sul discorso del risanamento etico, la cui spia sono stati i tanti contenziosi giuridici con personaggi “sospetti”, praticamente tutti conclusi con la vittoria processuale della Federazione, vedo che anche Andros, un dirigente di un importante Circolo, e quindi sicuramente più informato di me su quanto accade dietro le quinte, concorda con me, dove dice che Binaghi “ha allontanato persone ambigue e che hanno rubato soldi al nostro tennis (a buon intenditor..)”.

    Su Panatta dirigente il mio personale giudizio resta critico, altro che “professionista costoso”. E una delle basi del mio giudizio è costituita dalla sua fallimentare (anche in senso contabile) esperienza come direttore del torneo di Roma. Oggi il torneo ha “solo” un milione di utile (il paragone con gli slam non ha senso, lo sappiamo benissimo) ma quando il Direttore era Panatta ha rischiato di fallire. Cerchiamo di essere obiettivi. Inoltre, la collaborazione con il CONI ha portato al torneo il premio di “Venue of the year”, da parte dell’Atp, mentre tre anni fa e due anni fa è stato “Event of the year”.

    Sul nuovo Centrale del Foro, il progetto originario prevedeva un costo di 25 mln. di euro, già stanziati dal CONI, iscritti a bilancio. Il nuovo progetto, reso necessario dai paletti “ambientalistico-nostalgici” messi dalla giunta Alemanno, costa 12 mln. di euro in più, che dovrebbero essere a carico del Comune, il quale ha più volte rassicurato i Romani, per bocca dell’Assessore allo sport Alessandro Cochi, che la città non perderà il torneo. Non ne so di più, ma i lavori sono ripartiti, l’ho visto di persona.

    Sui PIA posso essere in parte d’accordo, i risultati sono inferiori alle attese, però se si vanno a confrontare i tabelloni dei tornei junires ed ETA attuali con quelli di qualche anno fa si vede che la presenza italiana è diventata molto più importante sul piano numerico. Manca ancora la forte qualità, le punte, e questo dipende da tanti fattori, i principali essendo, probabilmente, i limiti del Centro di Tirrenia e la nostra cronica incapacità di guidare con sicurezza i giovani talenti nella delicata fase del passaggio al professionismo.
    Ma disconoscere i passi avanti che sono stati fatti nel settore tecnico e nella formazione dei maestri di base credo che non sia giusto. E tra Rasicci e Lombardi, prendo Lombardi, pur con tutti i suoi difetti nella divulgazione. Basando il mio giudizio sulla lettura, da profano, dei manuali didattici dell’era Rasicci e confrontandola con quelli di oggi. I frutti di tale lavoro, ovviamente si vedranno più avanti, quando inizieranno a competere i ragazzini formati dalla nuova generazione dei maestri.
    Domanda concusiva, su Lombardi: c’è di meglio oggi, in Italia, in quel ruolo? Non ne sono sicuro.

    Infine, sul paragone Russo-Moratti: non è vero che Moratti non investe anche nel settore giovanile, anzi è vero il contrario: l’Inter è una delle società che spende di più per il vivaio. Non a caso, dal settore giovanile dell’Inter escono anche giovani campioni, come Balotelli e Santon.
    Spero, da appassionato che Russo abbia la voglia di fare altrettanto.

  33. pibla scrive:

    Ho sempre letto con piacere gli interventi diPedrinho&Luvanor, divertendomi molto a partire dal nick che ha scelto, ma se poi di Panatta si limita a dirmi che era “un professionista costoso” allora mi casca tutto, per me questa rappresenta proprio la classica scivolata sulla buccia di banana e dare un giudizi “critico” sull’operato del Panatta dirigente, come fa Roberto, mi sembra davvero, ma davvero il minimo che si possa dire…..sennò qui di che stiamo parlando???? di criticare l’attuale dirigenza FIT, Binaghi e Baccini da nostalgici di Panatta???????
    Beh, se è così io scelgo volentieri una terza via, che al momento nemmeno si vede chiaramente ma che comunque mi allontani , sia dal presente, sia dall’immediato passato….

  34. Andros scrive:

    @ pibla

    sono d’accordo, Panatta è fuori definitivamente e non contribuisce al dibattito.

    Forse l’unica cosa interessante è ricordare che che Binaghi lo ha utilizzato per diventare Presidente. Io a Fiuggi c’ero (prima elezione di Binaghi).
    Questo fatto mi ha fatto “pensare” molto sull’ambizione, forse al limite del lecito, di Binaghi stesso.

    Aggiungo che non sono solo sensazioni, esistono provvedimenti della giustizia (se non ricordo male solo sportiva) che parlano chiaro su Panatta.

    Peccato che qualcuno si sia permesso di “riciclarlo” addirittura come Assessore allo Sport (provincia di Roma, la scorsa legislatura) oltre ad averlo inserito nel CdA di aziende pubbliche orientate allo sport: una classica storia italiana..

  35. Andros scrive:

    @ Commentucci

    sui Bilanci Fit sono pienamente d’accordo: la Fit dovrebbe pubblicarli.

    Il fatto stesso che la Fit non lo faccia è emblematico del fatto che hanno qualcosa da nascondere.

    Altrimenti perchè non li rendono noti? per quale motivo?

  36. Godzilla scrive:

    Si parlava di Serie A, di Capri Sports Academy, ora si parla di Internazionali, di Panatta…
    Sto dalla parte del presidente Russo, per tornare all’argomento iniziale, e ci sto, ben oltre le questioni strettamente tennistiche, per il fastidio che mi procura certo uso della giustizia, sia pure di una giustizia esclusivamente sportiva, dunque del tutto priva di valore al di fuori dell’ambito in cui opera.
    Fossi Commentucci definirei quella giustizia “corrotta”, vista la disinvoltura con cui si usano certi termini. O forse “corruttibile”, a voler mitigare l’accusa e indicare invece certi elementi di debolezza, direi strutturali, di una giustizia siffatta.
    Ma non uso né un termine né l’altro, perché cerco di essere garantista, anche, magari, con le giustizie che non garantiscono nulla. Ciò non mi impedisce però di avvertire un campanello di allarme, quando mi imbatto in notizie come l’avvio del procedimento nei confronti di Russo e della sua Capri Sports. Vedremo che cosa ne uscirà fuori. Se volete, aspettiamo pure che le carte siano rese pubbliche. Ma quel campanello fa chiasso, disturba il mio senso democratico e mi indirizza verso lo sdegno. Per quel che serve…
    Così, visto che avete parlato di Panatta, mi tornano in mente alcune tappe del giudizio di cui è stato oggetto. Da garantista dico che è stato condannato dalla giustizia sportiva in ultima istanza. Sempre da garantista aggiungo quel che so: i processi di giustizia ordinaria non mi risultano ancora completati, tranne uno, svolto però in sede di arbitrato; dalla giustizia sportiva, invece, il Panatta è stato condannato alla squalifica a vita per articoli 1, 6 e 9 dalla commissione giustizia federale, guidata dal presidente del Tc Cagliari, con la presenza in essa di una parente dell’attuale presidente (nella commissione non figurano magistrati); quindi è stato condannato a 5 anni in appello per articolo 1, mentre sono caduti gli articoli 6 e 9, riguardanti truffa e illecito sportivo (l’appello è in mano a magistrati che prestano servizio nella giustizia sportiva); infine la condanna è stata ribadita dalla camera di conciliazione del Coni, 5 anni per articolo uno, con una sentenza (disponibile, almeno fino a qualche tempo fa sul sito Coni) in cui 2 magistrati si sono espressi a favore e 1 contro. La sentenza è stata infatti pubblicata con l’integrazione di 27 pagine del magistrato “sfavorevole”, che non mi sono sembrate tenere nei confronti dell’operato degli altri due. Questi i fatti in mio possesso, sui quali io un giudizio me lo sono fatto, nel rispetto però del mio garantismo. A voi farvi il vostro.
    Sul caso in questione, l’ultima cosa che mi sembra opportuno aggiungere è che Panatta ha subito una seconda condanna, a 5 anni, poi ridotti a 9 mesi, per essersi espresso su organi di stampa circa la caduta della nostra squadra di Davis nella cosiddetta Serie C. Non so dire se Panatta si sia o meno appellato, ma forse non gliene importava più un fico secco.
    E veniamo agli Internazionali. Quinto torneo al mondo? Credo che ognuno di voi che segua il tennis (e mi date sempre modo di pensare che lo seguiate davvero, passo passo) possa ritenere in cuor suo che il quinto posto degli Internazionali sia auspicabile, ma ancora un po’ lontano dal prendere forma. A parte i quattro Slam, credo si possano mettere prima degli Internazionali i tornei di Indian Wells e di Miami, la Masters Cup, e quest’anno c’è l’incognita Madrid. Altri tornei, come i Masters americani estivi, se visti con ottica meno nazionale, non credo siano da ritenere distanti dagli Internazionali. Anzi, sono convinto che, visti da laggiù (fra Montreal, Toronto e Cincinnati), qualcuno li consideri superiori o più importanti.
    Questo per dire che la strada è lunga. Il torneo di Roma è apparso comunque in crescita, e questo fa piacere a tutti noi. Facendo un passo indietro, però, vorrei ricordare a Commentucci che lo stesso Panatta (dio, ma si torna sempre a lui?) ha dovuto gestire gli Internazionali in due momenti di difficoltà, il primo derivato dalla decisione di anteporre la data del maschile a quella del femminile (decisione presa da Ricci Bitti, non certo da Panatta, che non è mai stato nel consiglio federale), il secondo dal fallimento, avvenuto venti giorni prima dell’inizio del torneo di Roma, della società che gestiva i diritti pubblicitari e televisivi di tutti i tornei allora ribattezzati supernine. E fu un crac che rischiò di spazzare via più di un torneo. Inoltre, anche il torneo diretto da Panatta ha ricevuto la lettera d’encomio dell’Atp.
    Conosco Adriano, non sono suo amico e ritengo che il suo più terribile errore sia stato quello di sdoganare una simile dirigenza federale. Ma ritengo che le storie del tennis, le storie in generale, vadano raccontate con i dovuti particolari, se proprio le vogliamo raccontare. Perché dentro c’è la dignità delle persone, vi sono fatti e azioni che magari non conosciamo bene. Dire che Panatta ha affossato il torneo di Roma, prima di tutto non è vero, ma dirlo senza aggiungere le condizioni storiche in cui certe situazioni hanno preso corpo, davvero non è bello. Poi, ognuno, in cuor suo, è libero di esprimere il proprio giudizio sulle persone. Su Panatta, su Commentucci e sul macilento Godzilla. Come sempre…

  37. ettore Barbolini scrive:

    Caro Russo se ti interessa fare ancora il presidente di club smettila di fare la guerra alla fit.
    L’intero apparato della giustizia sportiva e’ nominato dal Consiglio federale Fit
    Vai incontro a un processo simile a quelli subiti da Ceaucescu e da Saddam.
    La sentenza è già scritta.

  38. Arturo Mingazzi scrive:

    Buonasera a tutti, il mio nome è Arturo Mingazzi e forse i più attenti lettori delle pagine tennistiche nazionali si ricorderanno di me per qualche email inviata all’attenzione del noto e stimato Dott. Arthur Ash sul sempre aggiornato e colorito sito del Capri Sports Academy. Lo ringrazio nuovamente e pubblicamente per aver pubblicato l’opinione di un semplice appassionato tennista e spettatore incallito.
    Vorrei scrivere 2 righe su quello che è un tema che, spero, porti davvero a qualcosa di positivo, che sia (magari) un gesto da parte di Binaghi (le dimissioni???), o comunque una presa di posizione forte da parte di personaggi che fino ad oggi avrebbero dovuto fare ben altro rispetto alla scarsa concretezza dimostrate (Bracciali?..rappresentante dei giocatori…ma dove…mai visto un rappresentante dei giocatori che in silenzio vota una regola che penalizza soprattutto tale categoria senza che metta a conoscenza i giocatori di ciò che stava succedendo…).
    La prima cosa che mi ha colpito, dall’inizio della polemica Federazione (pardon, federazione) CSA è l’incomprensibile mutismo della maggior parte dei circoli impegnati nella Serie A dopo un cambio di regole tanto nopportuno quanto inaspettato, del quale, tutti, dal primo all’ultimo circolo sono venuti a conoscenza solo a giochi fatti. Ma chi ha portato il campionato di Serie A a crescere negli ultimi anni sia a livello tecnico che a livello d’immagine e spettacolarità? Binaghi? Baccini? Bracciali? Verdina? Bucciero? Oppure i presidenti (in primis il Sig. Russo) che hanno creduto nella formula promuovendola appieno con notevoli investimenti ed ingaggiando giocatori nei primi 50 del mondo e non solo italiani, facile citare Kohlschreiber…la federazione ha aperto un canale televisivo in grado di portare la manifestazione in tutte le case degli italiani…e cosa fa subito dopo? Il passo del gambero….ogni passo in avanti ne compie il triplo indietro…
    Ciò che è successo è lo specchio dell’attuale situazione nelle stanze che contano, chi è con Binaghi, vive, chi è contro (che lo sia con razionalità o meno)…muore…(Panatta, Pistolesi, Bolelli…Russo).
    Mi chiedo dove siano finiti in questa guerra (tutt’altro che fredda…) gli altri presidenti, in primis Malagò, cosa c’è che mantiene un imprenditore oltre che uomo di grande carisma in assoluto silenzio nonostante anche il suo circolo sia tra quelli colpiti dalle riforme, cosa c’è che assoggetta anche lui alla tirannia di Binaghi? Equilibri politici? Poltrone in ballo?
    Per il momento questi discorsi sono solo politici, se aprissimo i discorsi tecnici e settoriali, sarebbe davvero come sparare sulla croce rossa, ogni Federazione sportiva, come ogni società, dovrebbe essere guidata da manager in grado di gestire la parte amministrativa e di relazionalità con il mondo esterno e tecnici competenti. L’unico metro di giudizio dovrebbero essere i risultati, se così fosse, Anghelino (come lo chiama Ash) ora starebbe godendo una meritata (!?!?) pensione…
    Come può un presidente federale degno di questo nome, permettere che dei procuratori federali dilapidino migliaia di euro in un lussuoso quanto esclusivo hotel per una semplice audizione del direttivo del CSA? Perchè Binaghi non prende una posizione? Perchè non esce allo scoperto? Perchè prima di cambiare le regole, non si sono interpellati i rappresentanti dei club? Perchè una volta appurato che il tema fosse cmq caldo, non si è fatto un passo indietro verso il dialogo? Perchè nessuno ha ancora spiegato a Binaghi che il tennis in Italia non è un giocattolo del quale può fare ciò che vuole e quando vuole a proprio piacimento?
    Queste azioni sembrano vani ricordi di dittature delle quali sono rimaste solo gli orrori, fare le regole, ascoltare in silenzio il dissenso seppure forte, e colpire i dissidenti talmente forte che anche gli altri siano avvisati, puro giustizialismo dei giorni nostri. Con i soldi degli altri circoli.
    Sig. Binaghi, siamo allo sfascio e Lei dovrebbe guardarsi allo specchio e ripetere tante volte…mea culpa…

  39. ROBERTO RUSSO scrive:

    Gentile Barbolini,
    dopo la mia lettera al Signor Commentucci, preferivo non fare ulteriori commenti o dichiarazioni, ma la tua e-mail non può passare inosservata e degna di un’adeguata risposta.
    Il Capri ed in particolare il sottoscritto non hanno mai dichiarato guerra alla FIT, e la FIT che ci ha dichiarato guerra, e solo perchè il Capri ed i suoi dirigenti hanno espresso delle opinioni.
    Vorrei ricordarti che siamo in un paese libero e democratico e non sotto la dittatura di un “Ceaucescu o di un Saddam”!
    Caro Barbolini, non abbiamo mai dichiarato di non voler incontrare i Procuratori Federali, anzi è proprio il contrario, li aspettiamo con ansia.
    Incontrare i Procuratori, come giustamente sottolinei nella tua e-mail, è come incontrare Binaghi e l’intero Consiglio Federale.
    Il problema caro Barbolini è che noi, a differenza di quello che tu pensi, non siamo sotto processo, non siamo indagati, e non abbiamo ricevuto nessun avviso di garanzia.
    Il Capri in 9 anni, di seconda storia, non ha mai ricevuto una sanzione, una squalifica, un deferimento, un processo………….
    I Procuratori arriveranno a Capri al Grand Hotel Quisisana, albergo 5 stelle extra lusso, solo per “un’audizione al Capri su procedimenti aperti presso codesto ufficio”.
    Barbolini “codesto ufficio” è il loro ufficio non il nostro ed i procedimenti aperti, non sono a nostro carico.
    Non è detto che sia il sottoscritto a finire come Ceaucescu o Saddam…….
    Il tempo è galantuomo………………..
    Cordialmente

    CAPRI SPORTS ACADEMY
    Il Presidente
    Roberto Russo

  40. anto scrive:

    Sarebbe interessante se fosse possibile mandare on line l’interrogatorio dei Russiniani sotto torchio federale…..sono convinto che il sig Russo non si opporrebbe anzi…..ma la fit da bravo organo censorio non approverebbe assolutamente l’iniziativa…..

  41. Francesco Rossi scrive:

    Se questa vicenda porterà alle dimissioni di Binaghi (che potranno esserci solo se le persone che fanno muovere il tennis in Italia, ovvero i circoli, usciranno allo scoperto con decisione) allora il tennis italiano potrà uscire da questo brutto periodo.

    Se anche questa vicenda non genererà le dimissioni del Presidente, allora vorrà dire che il tennis italiano si merita di rimanere in crisi e che forse sarebbe stato meglio nascere in un altro Paese.

  42. Francesco Rossi scrive:

    Ubaldo Scanagatta non ha preso posizione sulla vicenda. Mi piacerebbe sentire come la pensa proprio perchè, come ha confermato il dottor Commentucci, questo sito ha come mission l’obiettività.

  43. andrew scrive:

    posso dirlo? Fate pena…

    siamo di fronte all’eterno alternarsi di “mafie” vincenti e “mafie” perdenti…

    Adesso il Presidente “Sua Eccellenza” Russo sarebbe l’alternativa a Binaghi? Ma in nome di cosa? Per fare che? Solo perché adesso il sistema gli si rivolta contro? Per cambiare cosa? Per diffondere quella tristissima competizione che è la serie A?

    Vogliamo parlare di accesso al tennis, di tasse di trasferimento, di vincoli, di liberalizzazione, di associazioni sportive, di tornei nel week-end, di far giocare di più e meglio i giovani (magari non solo il 5% sugli iscritti alle scuole tennis).

    Per me, il PROBLEMA sono i circoli: sia quelli che hanno votato Binaghi e sia quelli che non lo hanno votato.

  44. costance scrive:

    Il problema non sono i circoli, anzi i circoli sono la base di ogni passo verso il futuro, permettimi di aggiungere che forse ALCUNI circoli sono il problema…
    Il Presidente Russo non sarebbe un’alternativa a Binaghi, sarebbe anzi il naturale candidato affinchè la Federazione muova quei passi in avanti che solo con un impronta moderna e manageriale si possono ipotizzare.
    Non certo per diffondere solo la Serie A (io non l’ho trovata
    tristissima…) ma per cercare di gestire il mondo del tennis italiano diversamente.

  45. W Russo scrive:

    Sarebbe un’iniziativa interessante se proprio da questo sito partisse la rincorsa di Russo verso la Presidenza Federale.

  46. pedrinho&luvanor scrive:

    Roberto uno meglio di Lombardi c’e’ in Italia: Alberto Castellani.

  47. Francesco Rossi scrive:

    Caro Costance, Binaghi farebbe di tutto per mettere fuori Russo qualora si proponesse come suo avversario alla Presidenza Federale.

  48. costance scrive:

    A questo punto la candidatura del Presidente del CSA, sig. Russo, sarebbe probabilmente l’unica in grado di far terminare l’era Binaghi prima del dovuto con elezioni anticipate in caso di dimissioni da parte dello stesso, sicuramente avrebbe un vasto consenso non solo politico ed un pacchetto di novità da presentare in tutti i settori per la riforma tanto attesa e sperata.

  49. Andros scrive:

    @ Francesco Rossi

    relativamente alle POTENZIALI DIMISSIONI di Binaghi

    Sono d’accordo con Lei sul fatto che i circoli si dovrebbero muovere ma non ritengo che sia possibile.

    Semplicemente perchè i circoli NON vanno a votare MA DELEGANO ALTRI, gli scagnozzi del Binaghi di turno che raccolgono i voti/delega per eleggerlo. Si figuri se si prendono la briga o si organizzano per chiedere le dimissioni a Binaghi!

    Non è un caso che Binaghi (ed altri prima di lui) abbia vinto di recente con una maggoranza bulgara.
    Come Lei sa, Binaghi mente quando dice che “poteva candidarsi qualcun altro”.
    Nel senso che si, certo, altri si possono candidare ma di fatto non lo fanno perchè sanno benissimo che è tutto già deciso e controllato.

    In conclusione quindi, purtroppo!, è secondo me quasi utopico che i circoli abbiano la forza e le energie per chiedere le dimissioni di Binaghi.

    Forse però abbiamo qualche speranza comunque. Se ricordo bene Petrucci è in scadenza di mandato.
    Quindi il santo protettore potrebbe mancare a breve (per cortesia qualcuno mi confermi o smentisca, non sono sicuro..).
    Unito questo fatto agli autogol che Binaghi si sta facendo ed al movimento di protesta che si sta creando tra tutti gli addetti ai lavori (giocatori di vertice, alcuni circoli, addetti ai lavori, ecc…) forse qualche speranza ce l’abbiamo.

    Conseguentemente il punto è: qual’è l’alternativa? in uttte le decisioni NON si può ragionare in termini assoluti ma relativi. In termini di alternative possibili.
    Russo? magari!, bisogna vedere se si rende disponibile. Altri? onestamente non saprei.

    Scusate se insisto, chiedo ancora che qualcuno faccia in modo sintetico e chiaro LUCE sul sistema elettivo.
    Così possiamo provare a ragionare meglio.

    relativamente alla richiesta di coinvolgimento di SCANAGATTA

    Anche io auspico di trovare su questa discussione, peraltro interessante e costruttiva sino ad ora, il parere di UBALDO.

  50. costance scrive:

    Credo che il Presidente del CSA non sia certo facile da eliminare nonostante con ogni probabilità questo sia il modus operandi di Binaghi piuttosto che il dialogo costruttivo e positivo. Fatto sta che purtroppo queste sono solo voci e che parlare di una candidatura è alquanto prematuro.
    Ovviamente si tratta di uomo di grande spessore ed un imprenditore di successo, l’uomo ideale, non certo per portare avanti gli interessi del proprio club ma per il bene del tennis italiano in generale, non è un caso che sia l’unica voce che con coraggio e fermezza si sia schierato contro Binaghi nonostante la contestazione ed i malumori fossero presenti ben prima delle recent polemiche.

  51. giancarlo scrive:

    sembra che esista solo il campionato di serie A1 - ma perchè non applicare nuove regole alla A2, alla B e alla C incentivando la partecipazione dei giovani del vivaio? e anche la Serie D andrebbe regolamentata meglio, per evitare incontri tra un 2^ cat. e un 4.1.
    la serie A1 serve moltissimo alla FIT per la raccolta pubblicitaria della propria TV, allora la FIt è come Tafazzi!!!!
    La FIT deve ricordarsi che la maggior parte dei Circoli (ovvero chi la finanzia) investe tantissimo su questi campionati, ormai assunti ad un ruolo troppo marginale, dopo aver subito il salasso delle tasse federali.
    E che ritorno hanno dalla FIT i Circoli partecipanti? ZERO, anzi da quest’anno dovranno arrangiarsi a pagare anche il GA per le gare minori (serie D, vet. e giovanili) e per chi non lo fa, MULTA di € 50 per volta!!!

    Per quanto riguarda la querelle FIT-Capri, chiedete a quei dirigenti di piccoli circoli che hanno ricevuto la convocazione a Roma e che, spaventati, si sono sobbarcati le spese di trasferta, per sentirsi poi dire che avevano fatto un numero di tessere insufficiente (secondo le valutazioni della FIT) rispetto ai campi dichiarati-roba da repubblica delle banane!

    Bilanci- i Circoli che pagano fior di quattrini per l’attività federale hanno il DIRITTO di consultare il bilancio della federazione e la federazione ha il DOVERE di pubblicarlo sul sito in modo chiaro e leggibile da tutti-chi ha provato a chiederlo ha sicuramente bruttiricordi - credo che un invio massiccio di mail alla FIT ed al CONI con questa richiesta potrà dare i suoi frutti.

    Da ultimo, al Presidente Russo esprimo tutta la mia solidarietà, conoscendo bene i metodi inquisitori federali-ci si ritrova imputati e condannati senza accorgersene, privati del diritto di difesa, con una sentenza già scritta- mi auguro di sbagliarmi

  52. kerumich scrive:

    In tutto questo bel disquisire sulle malefatte della FIT e dei suoi rappresentanti, non ho letto alcuna idea concreta su quello che per me è il problema reale del tennis nel nostro paese. Crediamo che davvero la promozione di un servizio/bene possa favorirne la diffusione senza essere accompagnato da concrete politiche che ne agevolino l’accesso?
    A parte Commentucci che denuncia l’oligarchia dei circoli ed i costi vergognosamente alti per l’affitto dei campi, da nessuno giunge un cenno a tale argomento. Una proposta. Per non parlare dei costi delle scuole SAT.
    E questo avvicinerebbe il tennis a chiunque volesse provarci? Ad un operaio che magari vorrebbe far divertire il proprio figlio su un campetto da tennis invece che su uno di calcio? Con i tempi che corrono?
    E qui si parla di politica, di elezioni, di Binaghi vs. Russo, di manovre di spionaggio degne del KGB.
    Vogliamo un popolo di spettatori del tennis? O uno di praticanti? Vogliamo dare la possibilità a chi nutre la passione verso questo sport di riuscire anche a praticarlo? O vogliamo che diventi tutt’uno col divano mentre guarda la tv?
    Questo dovrebbe fare la FIT, altro che Supertennis!
    Supertennis, oltre che autocelebrativo, rimpingua il popolo degli uomini a forma di divano!

  53. Roberto Commentucci scrive:

    Io non ho nulla, in linea di principio, contro il signor Russo.
    Mi pare però che qui si stia andando un pochino di fretta. Vedo che in molti di voi stanno tirando la volata a Russo come successore di Binaghi.
    A questo punto, sarebbe auspicabile che Russo stesso comunicasse cosa intenderebbe fare, se diventasse Presidente Federale.
    Esiste insomma un “programma di governo”?
    Se si, per favore, comunicatelo, e allora si potrà discutere con cognizione di causa.
    Procedendo in questo modo, cavalcando il malcontento antifederale e basta, proponendo come alternativa solo una persona, anziché un programma, una linea di azione, davvero non mi pare che le cose possano procedere in una direzione costruttiva e positiva per il nostro tennis.
    Cosa ha fatto e vuole fare Binaghi, può o meno lo abbiamo capito, nel bene e nel male.
    Ma di cosa vorrebbe fare questa opposizione trasversale che è venuta coagulandosi intorno alla figura del signor Russo, non se ne sa nulla, a parte il rilancio della Serie A.
    Signor Russo, ci faccia sapere cosa farebbe, se diventasse Presidente della FIT.
    E ciascuno potrà giudicare, in coscienza e in democrazia.

  54. andrew scrive:

    bravo Roberto….questo è parlare (non a vanvera)!!

    io auspicherei un candidato portatore di interessi non troppo particolari e specialmente non portatore degli interessi dei circoli, che, come noto, non coincidono con gli interessi di atleti, appassionati e tennis in generale.

    Come ripeto sempre, è necessario separare le associazioni sportive dai circoli (già adesso le due cose coincidono solo nominalmente), avere più associazioni sportive all’interno di uno stesso circolo. Circolo che deve diventare solo il contenitore fisico dei campi da tennis, visto che un centinaio di anni non sono bastati per farne anche un’associazione sportiva vera e propria. Tempo scaduto.

  55. anto scrive:

    Effettivamente è molto strano che Ubaldo non intervenga ..sarebbe interessante sapere che cosa ne pensa di tutta questa grottesca vicenda…..me la concedete una battutaccia……….che gli abbiano proposto di fare lo speaker agli internazionali di Roma…..

  56. Andros scrive:

    @ Commentucci

    Relativamente a Russo Presidente

    Sono d’accordo con Commentucci.

    Innanzituto è un discorso di programma. Prima ancora che di persone capaci di attuarlo. Sebbene LA persona sia anch’essa fondamentale.

    E’ vero, stiamo andando un po’ di fretta. Forse perchè dopo quasi 10 anni non siamo soddisfatti nè dei risultati nè dell’arroganza di Binaghi.

    In realtà nessuno tira la volata a Russo nè, tantomeno, il Presidente del Capri si è proposto. Anzi.

    Anche io invito il Presidente Russo a valutare la possibilità di presentare un programma e di lavorare per una sua Presidenza. Come minimo a scadenza del mandato Binaghi o, spero!, prima grazie a eventuali dimissioni anticipate.

    Considerate però che vista la delicatezza del momento, fossi Russo, non annuncerei la candidatura in questa fase. Per i mille motivi che certamente intuite.

    un saluto

  57. ROBERTO RUSSO scrive:

    Gentile Signor Commentucci,
    rispondo alle Sue domande.
    1)Non ho mai espresso il desiderio di pormi come una futura alternativa a Binaghi.

  58. ROBERTO RUSSO scrive:

    2) Non ho bisogno di farmi tirare “volate” da nessuno.
    3) Non esiste alcun programma di governo, perchè non è intenzione di chi scrive, candidarsi a future elezioni federali, il Capri è già un impegno.
    4) ‘E possibile creare, finalmente, un movimento alternativo a questa presidenza federale che somiglia sempre di più ad una monarchia africana.
    5) La serie A1, negli ultimi tre anni, soltanto grazie al lavoro e alla passione dei Circoli, ha avuto un rilancio straordinario; purtroppo Binaghi vuole riportare tutto all’età della pietra!
    6) In Italia c’è un evidente malcontento contro questa Federazione.
    ‘E necessario sviluppare un’azione comune per contrastare l’attuale sistema e “procedere in una direzione costruttiva e positiva per il bene del nostro tennis”
    Cordialmente

    CAPRI SPORTS ACADEMY
    Il Presidente
    Roberto Russo

  59. pibla scrive:

    Dalla discussione emerge con estrema chiarezza che più che non funzionare i singoli Presidenti Federali (Galgani piuttosto che Binaghi…ecc.) non funziona il sistema attraverso cui si arriva all’elezione del Presidente Federale perché è un sistema che non favorisce in alcun modo il possibile avvento di nuovi candidati ed il possibile cambio di Presidente e ciò porta ovviamente, come in tutti i sistemi in cui il ricambio non è possibile o è comunque molto difficile, ad una serie di storture tali che alla lunga finiscono per paralizzare il sistema stesso.
    La soluzione più ovvia sarebbe quindi quella di ricorrere ad un Commissario che contribuisca a riscrivere tutte le regole di elezione e rappresentanza.
    Da lì si parte perché sennò ad un Galgani dopo trent’anni segue un Binaghi e dopo altri venti trent’anni un altro personaggio che non sarà molto diverso dai suoi predecessori, proprio come avviene nei regimi autoritari….

  60. pedrinho&luvanor scrive:

    E’ praticamente impossibile vincere un’elezione contro un presidente federale .
    Per rendere meglio l’idea: io ho le stesse probabalità di battere Federer.
    Vi spiego come funziona così’ vi levate il pensiero .
    Faccio un paragone irriverente, senza malizia, solo per far capire il concetto a chi e’ fuori dal sistema federale.
    La Cupola è un’associazione a delinquere di stampo mafioso, la Fit è un’associazione di stampo legale.
    Entrambe hanno un capo , che chiameremo con nomi di fantasia Berny e Leon.
    Sotto il Capo ci sono i Capi mandamento : sono quelli che controllano il territorio.
    Nella Fit useremo il nome di fantasia: Presidenti di Comitato Regionale.
    Il Capo convoca singolarmente i Presidenti di Comitato ed assegna in base al numero dei voti regionali gli incarichi federali.
    Esempio: La Sicilia. E’ una grande regione. Il Capo concede :
    a) Un Consigliere Nazionale
    b) Un Revisore
    c) 4 dirigenti nelle varie Commissioni Nazionali
    d) eventuale assegnazione di un incontro di Davis o Fed Cup.
    Il Presidente del Comitato Regionale Sicilia se accetta la proposta diventa ufficialmente il collettore dei voti della sua regione.
    Cosa significa fare il collettore di voti?
    Nei quindici giorni che precedono l’Assemblea Nazionale elettiva il Presidente Regionale si fa rilasciare dai circoli la delega in bianco per votare in Assemblea.
    A questo punto, circa una settimana prima del voto il Capo convoca i Presidenti di Comitato Regionale per la “conta”.
    Tutti i Presidenti Regionali mettono sul tavolo le deleghe in bianco in loro possesso.
    Ovviamente, per fare bella figura con il Capo c’e’ chi ha in mano il 100 % dei voti regionali.
    Normalmente a una settimana dal voto il Capo e’ in possesso del 80% dei voti nazionali.
    Il giorno dell’assemblea , le deleghe in bianco vengono suddivise tra i delegati regionali .
    I delegati regionali sono : dirigenti di circolo, tecnici e atleti.
    Sono gli uomini di fiducia del Presidente Regionale.
    Si vota, il Capo viene eletto e ringrazia i suoi elettori che “spontaneamente” hanno rinnovato la fiducia al Consiglio per quattro anni.
    Cosa succede se non si obbedisce al Capo?
    Questa e’ un ‘altra storia……….

  61. anto scrive:

    @Pedrinho….sei pazzesco……che esempio………..darti del cristallino è un eufemismo….

  62. ROBERTO RUSSO scrive:

    Pedrinho hai espresso alla grande ed in parole semplici, l’attuale sistema elettivo della Federazione Italiana Tennis.
    I miei complimenti.

    Per cambiare questo meccanismo è necessario abolire le deleghe, che guarda caso vengono sempre consegnate in bianco; permettere ai Circoli di poter esprimere a scrutinio segreto il proprio voto presso i Comitati Regionali ; attivare dei rappresentanti di lista a secondo del numero delle liste presenti nella competizione; istituire dei Presidenti di seggio; nominare il Presidente ed il Vicepresidente dei Comitati Regionali quali scrutatori dello stesso seggio; determinare un’apertura e chiusura unica per tutti i seggi sull’intero territorio nazionale; obbligare i Comitati Regionali a pubblicare i risultati finali delle elezioni sui propri siti regionali e a trasmetterli in tempo reale alla FIT centrale di Roma.
    Forse, caro Pedrinho qualcosa può cambiare………….almeno in termini di reale presenza.
    Perchè per votare un nuovo Presidente Federale sono costretto a muovermi dalla mia Regione, percorrere centinaia di chilometri, e dover spendere tanti soldi per raggiungere la sede di votazione?
    Quanti se lo possono permettere?
    Quanti ne hanno il tempo?
    Vuoi mettere, raggiungere una sede di un Comitato Regionale?
    Ecco perchè la stragrande maggioranza dei Circoli consegnano le loro deleghe agli incaricati di zona, o semplicemente NON VOTANO.
    Noi che la Bulgaria l’abbiamo studiata a scuola, NON ABBIAMO VOTATO!

    CAPRI SPORTS ACADEMY
    Il Presidente
    Roberto Russo

  63. costance scrive:

    COSTANCE HA SCRITTO, riprndendo uno scritto di tale Kraus , tutta una serie di illazioni che lui stesso dice essere da confermare. Molte al condizionale, tizio è cugino di quello, fratello di quell’altro, caio rende questo da supertennis, sempronio è parente di questo che lavora qui e li.

    mi dispiace, ma queste sono cose assolutamente inpubblicabili. Soprattutto quando provengono da fonti anonime che si nascondono dietro il paravento: si dice che Tizio, si sussurra che Caio….saranno magari anche tutte vere. M aperchè dovrei prendermi io la responsabilità di darle per tali quando nemmeno l’autoree, anonimo, se la prende? Per favore costance non scriva più lettere così grazie
    ubaldo scanagatta

  64. Francesco Rossi scrive:

    E’ davvero triste dover leggere storie come quella di Pedrinho. La questione dello scandaloso sistema elettorale della Fit la conoscono da tempo coloro che seguono il tennis in Italia.
    Diventa tutto ancora più triste quando gli addetti ai lavori ti confermano che viviamo in una dittatura.
    Ho letto che qualcuno vuole portare alla Presidenza della Fit un candidato lontano dai circoli. Cosa non possibile, perché la Federazione e’ formata dai circoli, non dagli appassionati.
    Coloro che cedono le deleghe commettono un atto biasimabile quanto quelli dell’attuale Presidente.
    Russo fa parte di quei circoli lupo, quei circoli che hanno la forza economica ed il coraggio di denunciare le piaghe dell’attuale gestione. Quei circoli che dovranno coinvolgere i circoli pecora nella costruzione di un nuovo modello federale.
    Preoccupa a tanti l’assenza di interventi di Scanagatta. Il dott. Scanagatta e’, tra i giornalisti italiani indipendenti che si occupano di tennis, quello più vicino alla Federazione. Aumenta il sospetto che il conflitto d’interesse sia un elemento insito in questo sito. Sarebbe un peccato.
    Ho il sospetto che questa discussione sara’ presto rimossa dalla home page, penalizzando gli utenti che fino ad oggi non hanno letto queste beghe e facendo contento qualche dirigente Federale (che magari partecipa alla discussione senza apporre nome e cognome come fa il sottoscritto).
    Spero di sbagliarmi.

    Si sbaglia caro Ross. Per la’ppunto avevo appena finito di inserire il mio commento di cui sopra e ho trovato nell’elenco dei pezzi da moderare due commenti, un pezzo supercalunnioso che ho dovuto censurare e poi il suo. Sospetti pure quello che vuole, signor Rossi, 30 anni di professione parlano per me. Riguardo alla da lei ipotizzata rimossione dalla home page basterà che chi interviene lo faccia in modo civile. Ovvio che mi augurerei anche che questa non diventasse una discussione a senso unico, perchè solo dal confronto di posizioni contrapposte chi non sa può orizzontarsi. Ubaldo Scanagatta

  65. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Molti mi rimproverano per non aver preso posizione. Il problema è che io non amo prendere posizione sulle cose che non conosco a fondo, o almeno che non credo di conoscere a fondo.
    Su queste materia io confesso la mia piena, manifesta ignoranza. Roberto Commentucci, forse perchè vive a Roma, dove si è sempre più sensibili ai problemi del palazzo, delle politiche federali, del Coni e delle federazioni, ne sa mille volte più di me. Per questo gli ho chiesto di seguire questa vicenda. E lui l’ha seguita con grande equilibrio e competenza.
    A me _ giusto …o più probablmente sbagliato che sia _ i problemi del palazzo non mi hanno mai appassionato. Da vent’anni mi sono reso conto quando ogni tanto sentivo Paolo Galgani parlare nel mio circolo a Firenze che lui raccontava certe cose che poi quando andavo fuori mi venivano smentite e sconfessate da altri. Alllora tornavo da Galgani per cercare di chiarire e capire e lui me ne raccontava altre ancora. L’ultima campana che sentivo mi pareva quasi sempre dotata di un suono più nitido.
    Alla fine mi resi conto che non riuscivo a raccapezzarmi abbastanza, che dietro a una scelta, a una storia, c’erano mille retroscena, a volte limpidi a volte a dir poco nebulosi, a volte puliti a volte sporchi. Quando vedevo che c’erano mille riunioni nello stesso tempo in cui si giocavano splendide partite, mi dicevo:”Io non potrei mai…”.
    La storia di quasi tutte le recenti elezioni federali (nel tennis e negli altri sport) dimostra che le percentuali a favore di chi le vince sono quasi sempre a stragrandissima maggioranza, elezioni quasi plebiscitarie. Sospetto che, andreotti docet, il potere logori chi non ce l’ha e si tenda a salire sul carro dei vincitori quando si è piccoli e si spera di ottenere favori.
    Devo dire che in tutti questi anni, anche prendendo parte come giornalista a quattro Olimpiadi, ho avuto modo di conoscere molti dirigenti di varie federazioni sportive.
    Ebbene devo dire che salvo pochissime eccezioni non sono rimasto entusiasti dei personaggi che ho incontrato. Nè dei leader, nè tantomeno dei loro supporter quasi sempre dotati di modesta personalità. Ma purtroppo quasi mai mi sono entusiasmato anche nel conoscere i loro oppositori. Non sto dicendo che siano cattive persone, leader, supporter e oppositori. Ma molto spesso mi hanno dato l’impressione di non essere all’altezza del ruolo che ricoprivano o che volevano ricoprire. Non c’è dubbio che gestire una federazione, da dilettante _ senza stipendio e quindi dedicando giornate intere, 22 giornii su 30 _ sia un impegno spaventoso e i problemi più di mille, verso l’interno, verso l’esterno, verso i dipendenti, verso gli atleti, verso i collaboratori, verso la stampa, verso l’opinione pubblica.
    Francamente spesso ci si domanda chi glielo faccia fare. Spirito del missionario, volontariato disinteressato, ambizione sfrenata, desiderio di apparire, vanità, interessi?
    E allora memore della batracomiomachia, della favola esopiana del re travicello _ che è come dire …non basta cambiare per avere un “re” migliore dl suo predecessore anche se il predecessore viene considerato pessimo _ non mi faccio illusioni sul fatto che buttato giù un sovrano l’erede sia necessariamente migliore di lui.
    Angelo Binaghi ha fatto alcune cose che io giudico buone e altre cose che invece giudico negativamente, ma credo di conoscere forse un ventesimo delel cose di cui da presidente si occupa:
    Ergermi qui a suo giudice _ al di là del fatto che non me la sento, nè voglio giudicare nessuno in toto, sarei troppo presuntuoso e arrogante _ sarebbe una dimostrazioen di grande superficialità da parte mia sulla base delle poche cose che conosco.
    Da giornalista, e quindi critico professionista, io mi posso sbilanciare sui singoli episodi, se almeno di quelli riesco ad approfondire la conoscenza.
    Se io conoscessi un dirigente certamente più bravo ed impegnato dell’attuale presidente, io non avrei il minimo problema in piena coscienza a spenderei delle parole, degli scritti per lui.
    Ma io che giro molto per tornei internazionali e sempre meno per circoli nazionali _ prima giocavo, ora non gioco praticamente più…maledetto computer! _ conosco ormai soltanto pochissimi dirigenti di tennis, una dozzina in tutto. Ed è più facile che sia entrato in contatto con quelli che vedo magari una volta lanno a Roma durante gli Internazionali o in qualche match di Coppa Davis che non con dirigenti di provincia che potrebbero essere anche straordinari ma non ho occasione di incontrare.
    Diversi di quelli che conosco siedono in consiglio federale, e _ salvo che me ne sia dimenticato qualcuno _ confesso di non conoscere serie alternative. Magari ci saranno, ma se io non le conosco, che dovrei fare, attaccare quotidianamente Binaghi per sostituirlo con qualcuno che non so chi sia? Il presidente del Tennis Capri Roberto Russo, ad esempio, mi sembra un tipo di sicura personalità _ da quel che leggo qui _ ma non ho la minima idea di che cosa faccia nella vita, se si occupi di serie A e basta oppure anche di tirar su dei giovani nel suo circolo, se abbia un tipo di sensibilità oppure un’altra. Se saprebbe gestire un problema benissimo e magari sarebbe invece fallimentare nella gestione di un altro problema. Chi interviene qu, ancorchè abbastanza schierato da una parte o da un’altra (e qui mi pare che prevalgano nettamente gli anti-binaghiani..ma forse anche perchè qui trovano uno sfogo che da altre parti non trovano, certo non sul sito Fit per ovvie ragioni…) dimostra di sapere molte più cose di me. Non si tratta quindi di fare il Ponzio Pilato ma di consapevolezza della propria ignoranza in materia. se poi mi chiedete se mi piacciono certi metodi punitivi, repressivi, beh, certo che no. E se una cosa ho spesso rimproverato a Binaghi è certo carenza nel dialogo con chi non la pensa come lui, a tutti i livelli (sebbene con me per la verità di solito accetti i confronti, anche se alla fine non cambia mai idea…e poco anch’io!). Non ho problemi a dire a voi, ad esempio, che una federazione che affida le sue principali relazioni di vertice a persone notoriamente tutt’altro che diplomatiche come sono lo stesso Binaghi, il suo direttore della comunicazione Baccini, il capitano di Coppa Davis Barazzutti e il direttore degli Internazionali Palmier _ loro stessi, i quattro succitati, sono i primi ad ammettere di non essere persone capaci di smussare gli angoli _ è inevitabilmente destinata a scontrarsi più di una federazione che abbia al suo vertice dirigenti e rappresentanti più soft, più portati ad ascoltare che ad ascoltarsi, più a confrontarsi che ad imporsi.

  66. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Ah mi spiace, il commento di cui sopra…era stato scritto prima che passassi quello di Rossi, però sivede che il suo è arrivato o prima o mentre scrivevo il mio, quindi adesso può sembrrae che io l’abbia scritto dopo, tirato per i capelli (che non ho…) dal sig.Rossi. Non è così.

  67. Francesco Rossi scrive:

    Gentile dott. Scanagatta, la ringrazio per il suo intervento, che ho trovato esaustivo. Come può’ leggere su questa pagina, e’ forte il desiderio di chiarezza sullo stile federale.
    Capisco che possa non conoscere certe beghe federali, ma ultimamente la politica federale e’ diventata un argomento di attualità, che il suo sito deve continuare a non trascurare.
    Lei ha creato un team straordinario, di cui conosco personalmente alcuni componenti. Sarebbe interessante se qualcuno facesse un’indagine su come realmente avvengono le elezioni federali.
    Rino Tommasi, il giornalista tennistico più competente in Italia, e’ sempre attento a queste vicende. Le monitori anche lei, per il bene del tennis in Italia.

  68. Andros scrive:

    E’ molto difficile mantenere alta e continua l’attenzone su questo argomento.

    Dopo un po’ ci si sente impotenti, disarmati di fronte ad una quasi sostanziale impossibilità di fare qualcosa di concreto.

    Il rischio è dopo un po’ di mollare persino la discussione.

    Su questo blog e su questo tema in particolare stanno intervenendo personaggi competenti ed autorevoli del nostro tennis.

    Commentucci, Scanagatta, Bisti, Russo, Francesco Rossi. Ed altri ancora.

    Questa mia solo per invitare tutti noi a continuare ad avere le energie e la passione per dibattere, scambiarci idee.

    Manteniamo viva la discussione e partecipiamo. Anche se la montagna da scalare è alta, fredda e piena d’insidie.

    E’ solo dal confronto e dalla discussione, anche su questo blog, che può nascere un nuovo tennis.

    Confronto, discussione, relazioni e dialogo: esattamente tutto ciò che i massimi rappresentati della Fit, Binaghi in testa, dimostrano di non avere.

    A presto

  69. Andros scrive:

    Andros, il Presidente Russo sul suo sito può scrivere ciò che vuole, e se ne assume le responsabilità. Noi queste illazioni, per giunta firmate con pseudonimi (Arthur Ashe e Karl Kraus), preferiamo non pubblicarle, come ha spiegato Ubaldo in un precedente post di costance. (Rob. Comm.)/strong>

  70. Angelo scrive:

    Noto con piacere che nessuno dei 2 Roberto mi ha risposto sulla questione Bolelli/Montecatini/Binaghi.
    Siete troppo occupati a discutere del futuro della Serie A1 e delle sorti del vertice FIT.
    Io mi chiamo Angelo e non sono nè il papà di Potito nè Binaghi mascherato ed infiltrato ma risiedo a Lecce.
    Io penso che non puo’ essere il Sig. Bolelli con Pistola a salve a decidere quando come e dove giocare per la Coppa Davis così come penso che la punizione sia stata spoporzionata alla colpa.
    Da quello che leggo sul sito del Capri mi sembra evidente che c’è aria di golpe nei confronti di Binaghi ed io penso che quel uomo mite, così ha definito Arthur Ashe Poto, dovrebbe ucire più allo scoperto ma siccome Roma sta arrivando e la WC serve al mio tennista preferito allora aspetta che passi Roma per la resa dei conti, suppongo io.
    Io dico a Poto che gli farebbe più onore giocare le qualificazioni e fare 1000 passi, invece di un piccolo passettino in punta di piedi, in difesa di Andreas.
    Abbiamo capito che le scarnissime dichiarazioni di Poto hanno sbuggiardato Binaghi ma la patata bollente che scotta rimane nell’aria e nessuno nemmeno su questo sito ha il coraggio di prenderla in mano.
    Cosa fare se si ripeteranno casi come quello di Bolelli?.
    Se il prossimo Bolelli sarà Trevisan come ci si dovrà comportare?.
    Cosa farà il neo presidente della FIT (Scannagatta nome a caso) insieme al neo Capitano della Coppa Davis Andrea Gaudenzi (altro nome a caso)?.
    Se i giocatori preferiscono come hanno fatto in Spagna eleggerlo loro il Capitano di Coppa Davis ben venga ma poi i giocatori tra di loro devono essere molto uniti, cosa che non mi sembra proprio in Italia.
    Allora sincerità per sincerità qual’era l’opinione di Andreas e Potito ad Alghero per l’assenza giustificata di Volandri?.
    Quale era l’opinione dei due citati prima per l’assenza non giustificata di Bolelli a Montecatini?.
    Una cosa mi sembra di aver capito, quello che unisce Simone, Andreas e Potito è l’antipatia verso Binaghi chi nè prova di più e chi di meno.
    Siete liberi di non rispondere anche questa volta ma a mio avviso la Coppa Davis è l’origine di tutto poi le modifche sulla Serie A1 una logica o illogica conseguenza ed alla fine di tutto le dimissioni di Binaghi che ci saranno nel momento in cui Andreas e Potito avranno i cojones per parlare più chiaro se ne avranno ancora voglia.

  71. Francesco Rossi scrive:

    Oggi pomeriggio anche il Telegiornale Regionale Campano della RAI ha dato spazio alla brutta storia dell’ispezione Federale presso la Capri Sports Academy.
    Il Presidente Russo, davanti a milioni di telespettatori, ha spiegato che la Federazione Italiana Tennis sta cercando di colpire il circolo caprese, quello più contrario all’atteggiamento dispotico di Binaghi.
    La Federazione ha accusato il circolo caprese senza avergli notificato la ratio dell’accusa. Russo prevede una squalifica del circolo simile a quella inflitta da Binaghi e dal Consiglio Federale per Simone Bolelli.
    Se si arrivasse all’aut aut, Capri o Binaghi, tutti devono schierarsi dalla parte di Russo e di Capri.

  72. andrew scrive:

    Andros…

    per una discussione franca e proficua, tuttavia, sarebbe anche il caso di intavolare un piano di discussione sgombro da ipocrisie di fondo…

    Cosa intendo per ipocrisie di fondo?

    Molti lamentano la mancanza di democrazia nelle elezioni FIT. Giusto. Tuttavia, io chiedo: un regime di gestione monopolistico dei campi e dell’insegnamento del tennis, che tipo di regime di governo richiede? Democratico o totalitario? La risposta è abbastanza semplice: Totalitario.

    Per cui, mi sembra abbastanza evidente che gli strilli sull’assenza di democrazia dei circoli siano abbastanza speciosi e ipocriti: si è barattata la democrazia di governo per il monopolio su campi e soci (circoli) e sull’insegnamento (maestri).

    Alla fine sapete tutti che Binaghi, Galgani o il prossimo presidente della FIT non sarà ALTRO che l’espressione dei circoli e non farà ALTRO che promettere monopolio e certezze di status quo ai circoli e ai maestri per poter essere eletto/rieletto.

    Le deleghe in bianco non è che siano prestampate ma sono fornite da dirigenti di circolo; come pure nessuno vieta di esporre le proprie idee alle assemblee. Certo nessuno parla per darsi poi la zappa sui piedi.

    Sulla partecipazione alle assemblee elettive FIT, poi, siamo all’apoteosi dell’ipocrisia. Vi sono dirigenti di circolo che viaggiano per un paio di mesi ogni anno pur di essere a fianco di un 2.1 o dei loro pupilli-giocattolini di serie A, MA NON RIESCONO A FARE UN CENTINAIO DI KILOMETRI per un’assemblea elettiva, direi di una certa importanza, che si svolge ogni 4 anni. Si commenta da solo.

    Cari circoli, la TASSA DI TRASFERIMENTO vi fa comodo però eh…. OK, non entra direttamente nelle vostre casse ma è un gran bel disincentivo al cambiamento di circolo (nonché gran bel disincentivo a fare qualcosa di più)…

    Fa comodo però il tesseramento tramite il circolo, perché così, una volta tesserato, un atleta o socio rimane con i 120 euro sul gobbo e ci pensa non una ma due volte prima di cambiare.

    Non parliamo del groviglio di interessi che si forma con l’esclusività dell’insegnamento da parte dei maestri certificati FIT per i circoli certificati FIT. Un groviglio che non viene dipanato perché va bene ai circoli e ai maestri, non sempre bene agli utenti.

    Cari circoli, rinunciate a qualche privilegio e vi sarà più facile ottenere un po’ più di democrazia e forse dare qualche risultato sportivo di maggiore spessore…

  73. Andros scrive:

    @ Commentucci

    sorry, sono tipo che rispetta le regole.

    Allora mi sia consentito almeno di segnalare che sul sito del tennis Capri c’è ancora un aggiornamento che dimostra come Binaghi abbia occupato illegalmente gli organi federali con parnenti ed amici.

    Uno scandalo! un classico esempio molto italiano. Purtroppo

  74. madmax scrive:

    tempo fa scrissi che ad un ministro (di un paio di legislature or sono) scoprirono 11 persone a lui collegate da legami di parentela in posizioni di rilievo all’interno del suo ministero.. non successe nulla ma i tempi non erano ancora maturi.. speriamo che ora lo siano..

    questo però purtroppo dimostra quanto il problema sia radicato in italia a tutti i livelli e perciò che accada in fit è quasi la normalità e non è altro che lo specchio della nostra società..

    come però diceva giustamente andrew non si può prima accettare tutto passivamente finchè non si viene toccati direttamente per poi gridare allo scandalo quando questo accade perchè come funzionava il sistema era sotto gli occhi di tutti e risaputo anche da mia figlia di dieci anni..

    ora la speranza è che se dovesse cambiare il timoniere questi non creda che la serie a sia la soluzione di tutti i mali altrimenti invece di trent’ anni senza un campione ne passerebbero ancora 70/80!!!

    anche per questo motivo non ho mai accettato alcun tipo di contestazione dai quattro (in realtà erano solo un paio con vari nick) cialtroni che qui hanno provato a difendere l’operato fit poichè trovo inaccettabile che queste po po’di personcine non solo non si accontentano di fare i loro porcacci comodi ma pretendono pure di dare lezioni di stile e comportamento.. a tutto c’è un limite…

  75. Roberto Commentucci scrive:

    A proposito di campionati a squadre, di circoli e della loro inadeguatezza a crescere giocatori professionisti.

    Oggi ho scoperto due fattarelli che vi voglio raccontare:

    amo molto girare per i tornei future e guardare i nostri giovani.

    Al Real Sporting Club questa settimana si sta giocando un ITF da 10.000 dollari. Nella prima semifinale era impegnato il napoletano Enrico Fioravante, classe ‘90, classificato 1100 e rotti del mondo, che ha superato tre turni di qualificazione, tre di main draw ed è arrivato stanco al match di oggi, cedendo nettamente ad un coetaneo argentino di buona tecnica, Federico Del Bonis. Ho pensato, va beh, bel torneo, e poi con la semi si è guadagnato lo special exempt del successivo ITF romano da 10.000 dollari, organizzato dal CT Eur (oggi sono iniziate le qualificazioni).
    Magari senza la fatica delle quali il ragazzo, che è in crescita, centra un altro buon piazzamento, e raggranella punti preziosi.

    Nemmeno per idea. Fioravante non aveva potuto iscriversi al torneo del CT Eur, perché domani sarà impegnato nella serie B con il suo club. E quindi niente special exempt (che si era guadagnato sul campo). Settimana persa, si riparte (dalle quali) dal prossimo torneo ITF, quello di Viterbo.

    Poche ore dopo, al CT Eur, il romano Andrea Stucchi, classe ‘91, ex vicecampione europeo under 16, ancora senza punti Atp, ma sicuro talento, nel secondo turno di quali gioca un match leonino e si impone 64 al terzo, dopo 3 ore di lotta in un clima polare, contro il francese Frayssinoux, n. 900 del mondo. Domani si giocherà l’accesso al main draw. Parlando con il padre, scopro che Andrea, che gioca la B per il Parioli, ha potuto giocare il torneo grazie alla comprensione dei tecnici del Parioli, che hanno deciso di non convocarlo per il match a squadre. La cosa fa onore al circolo romano, che storicamente dedica attenzione ai giovani, ma è il sistema nel suo complesso che non funziona.

    Come fanno i nostri giovani a crescere in classifica e a fare esperienza se devono programmarsi a tozzi e a bocconi, fra una qualificazione da superare e una tirannica gara a squadre da giocare?

    Viene quasi invidia per quell’argentino che ho visto oggi dominare Fioravante: è già 600 del mondo, ha già vinto un future in carriera, non ha un soldo in tasca, ma fa il professionista a tutti gli effetti. Nel suo paese i club non hanno i soldi per le coppe a squadre. Ma almeno i giocatori non hanno né alibi, né fastidi. Si buttano nell’arena, e spesso domano le belve.

    Insomma, io non riesco a capire per quale motivo i giovani spagnoli e i loro coach trovano degli sponsor che consentono loro di tentare la scalata al ranking mondiale mentre i nostri per rimediare due lire e finanziare quel po’ di attività internazionale sono costretti a fare queste autentiche marchette (scusate il termine) nelle gare a squadre, che sono deleterie per il loro sviluppo tecnico. In questo modo, bruciamo decine di talenti. E tra un paio d’anni… via, tutti a giocare gli Open, per la felicità dei circoli organizzatori.

    Altro che scegliere tra Russo e Binaghi.

    Stasera sono molto vicino alle posizioni di andrew, signori miei. Bisogna separare, all’interno della Federazione, l’anima ricreativa, incentrata sui circoli, da quella agonistica. E dare peso politico alla seconda.

  76. anto scrive:

    Hai perfettamente ragione Roberto…..per quanto concerne queste storture della competizione a squadre………fare i primi punti per un giocatore che si avvicina al professionismo è difficilissimo, in quanto all’inizio devi giocare tre-quattro turni di quali e poi se sei bravo e fortunato da riuscire ad entrare nel main draw deve passare almeno il primo turno per guadagnarti il diritto ad avere punti mondiali per la tua classifica…..
    Come non ricordarmi la lunga chiacchierata fatta circa tre anni fà al future di palazzolo con l’argentino Junqueria……..mi ricordo che mi disse una cosa che mi restò in pressa…….aveva dovuto affrontare nei primi turni un italiano seguito dal suo allenatore….e lui lo asfaltò senza problemi…..l’italiano si avvicinò all’argentino e gli disse che aveva perso in quanto il suo coach dovendo giocare all’ora di pranzo, era arrivato a match già iniziato e compromesso a causa di un ritardo delle portate da parte dei camerieri e questo aveva condizionato l’esito dell’incontro……Junqueira mi disse che se non vinceva saltava la cena ed era motivato a mille…..dopo tre anni lo ritroviamo top 70….a Voi le conclusioni…..

  77. andrew scrive:

    IL TENNIS E LO SPRITZ. ANALISI COMPARATIVA SULLA MAGGIORE IMPORTANZA DELLO SPRITZ RISPETTO AL TENNIS IN UN CIRCOLO.

    Il tennis è uno sport (così si dice all’estero) molto impegnativo che richiede passione, forza, coraggio, tecnica, tattica e molte altre cose ancora.

    Lo spritz è una bevanda che varia nelle sue componenti, ma comunque preferito, vive un momento di estrema diffusione e richiesta.

    Entrambi, tennis e spritz, vengono erogati all’interno di un circolo di tennis. Ma quale dei due riveste importanza maggiore?

    Andiamo ad analizzarlo con un esempio:

    Cittadina di 40.000 abitanti. Due circoli. Quote di associazione in euro: 480 in uno e 600 nell’altro (la tassa di trasferimento è 120 euro e in questo caso ha un senso: unico…).

    Vabbè, il circolo da 600 euro è completamente privato. Tenetevi i campi e godeteveli.

    Il circolo da 480 euro invece è privato ma opera su terreno in concessione pubblica. Qui ci si aspetterebbe un occhio di maggiore riguardo rispetto ai cittadini che vorrebbero accedere, frequentare, portare i figli, diffondere il tennis.

    Sorge tuttavia un problema: vi pascolano 10-15 SPRITTZISTI, ossia consumatori di SPRITZ. Questi soggetti pagano l’intera quota di 480 euro per consumare in santa pace i loro SPRITZ.

    Alle ripetute pressioni da parte di molti tennisti per l’abbassamento delle quote tennis o sulla separazione tennis-piscina (il circolo ha 5 campi e 1 piscina), l’ostacolo SPRITZISTI si para davanti inesorabile. Se tu abbassi la quota per i tennisti, gli SPRITZISTI (che sono notoriamente furbissimi) farebbero subito la sola quota tennis, con conseguente perdita di introito del club (non si fa molto affidamento e/o non è visto di buon occhio l’incremento del numero di tennisti).

    Ciò impedisce (nominalmente) l’abbassamento delle quote e la creazione di un ambiente maggiormente frequentato e competitivo.

    CONCLUSIONI:

    Lo SPRITZ in un circolo di tennis ha un impatto maggiore rispetto al TENNIS.

  78. Avec Double Cordage scrive:

    quotando Roberto Commentucci: “Stasera sono molto vicino alle posizioni di andrew, signori miei. Bisogna separare, all’interno della Federazione, l’anima ricreativa, incentrata sui circoli, da quella agonistica. E dare peso politico alla seconda.”
    esattamente, ma dubito che lo si possa fare all’interno di una federazione “dilettantesca” basta sui circoli e su un sistema elettorale con evidente deficit democratico, alla FIT va lasciato il tennis ricreativo “elitario” dei circoli, e le sue strutture attuali non creano problemi all’interno di una federcircoli che sia una vera fercircoli

    invece il tennis agonistico, sia di vertice che “di massa”, la promozione del tennis come sport e l’allargamento della base tra i giovanissimi con tennis a scuola e campi di tennis disegnati sui molti campi pubblici di calcio, volley e basket (inmolte città non c’è nemmeno il bisogno di costruire campi pubblici perchè basta adattare la moltitudine di campi di altri sport che già ci sono)… ecco tutto questo invece va dato in mano ad un sistema professionistico di associazioni sportive dove gli incarichi dirigenziali avvengano in base ad una specie di primarie con massimizzazione della democrazia diretta con elezioni a ritmi adeguati alla velocità dei cambiamenti dell’era moderna (penso ad un elezione ogni tre anni, anche sfruttando internet) e mandati a termine (penso a un massimo di 3 turni, quindi 9 anni) che permettano un ricambio continuo e un regolare flusso di idee nuove

    la “serie A” come è strutturata ora può avere senso solo all’interno di una federcircoli e di un movimento tennistico “zoppo”come lo sono attualmente quello italiano e tedesco

    un campionato a squadre all interno di un movimento moderno invece ha senso solo se riesce a dare fondi ad associazioni sportive dedite a creare e scovare nuovi talenti lavorando su ragazzi dai 10 ai 14 anni preparandoli per giocare nella propria squadra e sfidarsi regolarmente con i migliori giovani europei dai 14 anni ai 16 anni e non oltre, una competizione quindi limitata agli under 16 con al massimo un giocatore ex top 15 ATP, una vecchia gloria straniera quindi capace di dare dei veri consigli agli aspiranti pro

    raggiunti i 17 anni poi o ci si dedica pienamente al professionismo e ai tornei del singolare lasciando da parte le competizioni a squadre oppure ci si concentra sulla scuola e sul mondo del lavoro con lo sport solo come hobby per tenersi in forma

    questa scelta può essere presa a 16 anni prima del compleanno dei 17 anni, quindi dopo i due anni di “serie A”, e non ho dubbi sul fatto che un ipotetica “serie A” giocata con gente come Krajinovic, Tomic, Miccini e i migliori giovani della zona circostante la cittadina dell’associazione sportiva trovi maggiore interesse tra gli appassionati che una competizione giocata con i Giquel e Santopadre… ma di tutto questo avevamo già discusso nell’ambito dell’articolo di Roberto Commentucci http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2469 Serie Ai pro e i contro

    (ammetto di non aver letto tutto, ma penso di aver letto le fasi cruciali della discussione, sono d’accordo con coloro che dicono che non è una questione di cambiare la persona nel ruolo di presidente della federazione ma una questione di cambiamento di programmi, strutturazioni e modi)

  79. wik scrive:

    Bravo Commentucci, l’hai detta proprio giusta.
    E’ una considerazione che personalmente ho sempre fatto, meglio non esista nulla che un pacchiderma che impedisce.

  80. laura scrive:

    io ho incomimciato a tempestare di e-mail il sito del c.o.n.i. come qualcuno ha suggerito qui, perchè intervenga ,nelle varie federazioni e soprattutto nella F.i.t ,in modo da costringerle o più gentilmente invitarle a rendere pubblici i bilanci e a cambiare le regole delle elezioni come avete suggerito ancora qui. fatelo anche voi ,forse(?) qualcosa si smuoverà .Se siamo in tanti a scrivere ed a richiedere trasparenza non potranno ignorarci. Io continuo nella fase1 .qualcuno può suggerirmi la fase2?

  81. madmax scrive:

    francesco aspetta che si cominci un po’ a frugare e vedrai che non solo le cose vere non sono solo la metà ma saranno almeno il doppio…

    e rob ci parlava di cose positive fatte dalla fit…. brava persona appassionato ma ingenuo…

  82. Agatone scrive:

    Ne so nulla di federazione e affini e alcune cose le ho imparate adesso. Be’, mi sembra chiaro che Commentucci ha ragione. E’ così solare quello che dice. E’ così limpido. I ‘circolisti’ e i ‘federali’ mi sembrano tanti tolemaici che si accapigliano su dettagli per mostrare le loro ragioni, lui e altri che la pensano come lui dei copernicani che non hanno bisogno di tanti giochi verbali.

  83. Andros scrive:

    @ commentucci

    sul concetto espresso nell’episodio Fioravante

    Perdonami ma sembra che tu viva fuori dalla realtà.

    Capisco la delusione, che peraltro condivido, ma ricorda che se Fioravante era lì a giocare è perchè il circolo per giocare la serie B gli ha dato i soldini.

    Altrimenti con ogni probabilità non avrebbe neanche disputato il torneo. Non avrebbe avuto i soldi per andare a Roma e restarci diversi giorni. Magari dovendosi pagare anche il maestro/coach.

    Cosa scegli? fare un torneo e risultati e dover saltare quello successivo? oppure non fare neanche il primo torneo?

    Volete capire una volta per tutte che i ragazzi non hanno i soldi e che la gara a squadre, cioè il circolo che raccoglie soldi dallo sponsor, finanzia l’attività del Fioravante di turno?

    Ma come dobbiamo spiegare che NON tutti sono ricchi come Fognini o Lorenzi?

    Qual’è l’alternativa caro Commentucci? dimmela, avremmo risolto molti problemi!

    Te la propongo io: che la Fit identifichi e “negozi” con uno sponsor per conto dei migliori 50 giovani giocatori d’Italia un contributo importante per finanziarne l’attività. Se necessario anche subordinando il finanziamento alla limitazione o annullamento dell’impegno del giocatore nella gara a squadre!

    Possibile che la Fit non sia capace NEANCHE di questo?

  84. giovanni scano scrive:

    Possibile che un uomo scaltro come il presidente federale si sia appropriato degli organi di controllo della fit in maniera tanto sfacciata?
    Nemmeno Berlusconi oserebbe tanto.
    X Commentucci -Sono d’accordo con la tua analisi.

  85. Nicola RF scrive:

    @Ubaldo
    perdonami Ubaldo, ma non sono riuscito a seguire tanto il tuo ragionamento. La conoscenza dei fatti, nella loro minuziosità, è un fattore certamente necessario per un commentatore attento. Ovvio. Però è anche vero che spesso siamo chiamati a dover dare dei giudizi su cose che conosciamo in parte o delle quali conosciamo solo le risultanze.
    Il mio ragionamento è che i risultati dell’operato della nostra federazione e della situazione del nostro tennis sono sotto gli occhi di tutti e ognuno credo possa tranquillamente esprimere un guidizio (qualsiasi esso sia) perchè i fatti su cui ragionare ci sono e sono evidenti. Io spesso ho detto la mia e non ho ricevuto mai replica ai miei ragionamenti. Per carità non ho pretese in merito. Non sono nessuno e nessuno ha l’obbligo di replicarmi. Credo di non avere detto banalità, comunque. La situazione della Davis, i commissariamenti dei CR, gli avvocati con Panatta, gli attacchi a Rino Tommasi, gli aumenti continui delle quote federali, l’incapacità di produrre un risultato che sia uno, l’avanzamento dei lavori a Roma, l’allontanamernto di tecnici rispettabili, l’attivismo della Procura Federale. Il sottoscritto da parere negativo sull’operato di questi signori. Si può tranquillamente dare un giudizio positivo. Dov’è il problema? Non mi pare però che tenga una argomentazione del tipo … non conosco quello che succede a Roma… sinceramente preferisco l’approccio di Tommasi che per ogni fatto dice se è daccordo o meno, perchè, e spiega cosa si dovrebbe fare, secondo lui, in alternativa. Sulla vicenda Davis, attendevo una tua presa di posizione chiara che non c’è stata. Lì i fatti erano evidenti, e un giudizo chiaro sull’operato dei protagonisti si poteva dare. La Fit ha ammesso di aber rischaito di non schierare la squdra! E’ buona gestione questa? E non c’è bisogno di sapere i dettagli: se hai di questi problemi, senza dubbio non dei un buon governate. Sinceramente ho l’impressione che la voglia di dire e far capire che la gestione di questa Federazione è disastrosa, tu caro Ubaldo, ce l’hai: lo fai tutti i giorni ospitando di fatto i commenti di tutti gli oppositori; non puoi o non vuoi esporti tu e ti capisco, anche perchè non fai il capo popolo, ma il giornalista. Bene per giunta.
    @Roberto
    credo che l’intervento del presidente del Capri dia di fatto una grossa mano a Binaghi. La posizione del Presidente Russo può essere magari compresa dal suo punto di vista, ma mi pare che, cambiando obiettivo, non si possa certo sostenere che una riforma di una manifestazione finta come quella non sia necessaria. Io anzi sarei per abolirla! Figuriamoci se regge l’idea che la serie A serve per finanziare l’attività di giovani tennisti emergenti! Mi pare il contrario: si dà la pensione ad atleti di 35 anni…
    Detto questo sostengo che la tua analisi sia giusta, ma ometta degli aspetti. Dire che i circoli sono quel che sono è giusto, ma qua, in Italia, dobbiamo fare una distinzione: ci sono circoli potenti che hanno favori e traggono vantaggi e i circoletti che sono vessati di continuo. Il mondo dei circoli va presentato in una maniera assai meno omogenea di quanto fai tu.

  86. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Molto bene Commentucci.
    Molto bene Andrew, alfiere da tempo in questa battaglia.
    Non rilevo obiezioni di sorta a queste sacrosante prese di posizione.
    Come si può, in Italia, fare qualcosa per qualcosa che non va?
    Me lo chiedo e ve lo chiedo, perchè (per il tennis, così come per tutto il resto) tutto sembra sempre impossibile, anche quando il problema è di evidenza solare per chiunque non sia uno struzzo, o in malafede.

  87. Francesco Rossi scrive:

    La gestione familiare della Federazione Italiana Tennis, riportata sul sito internet del Capri Sports Academy e stranamente non ripresa da un ottimo cronista come Commentucci, mi ha fatto venire lo stimolo di verificare qualcuna delle informazioni rilasciate dal club campione d’Italia.
    Bene, sto venendo a scoprire da miei informatori che gran parte di quelle notizie e di quelle parentele sono reali.
    Come detto da altri utenti, ci sono gli estremi per il commissariamento della Fit, proposta sulla quale si deve dibattere e se non sarà consentito su questo sito propongo di farlo sul principale forum tennistico italiano, quello di Rino Tommasi (www.mymag.it/forum).
    A mio parere dai circoli privi di potere (quelli non romani, per intenderci) deve partire un movimento che porti alla sfiducia del Presidente ed alla costituzione di una nuova Federazione, libera ed indipendente, che sappia rifondare le scuole tennistiche italiane per costruire le basi per un futuro roseo.
    Ai giornalisti, ai veri giornalisti, quelli che amano la verità, quelli che fanno il bene dei lettori, quelli che si ispirano a Gianni Brera, quelli che non pensano all’accredito agli Internazionali come unica ragione di vita, toccherà fare a Binaghi le domande scomode, quelle che nessuno, tranne Tommasi, pone.

    Caro dottor Commentucci, la storia che lei ha portato alla discussione è molto interessante. E’ l’ennesima dimostrazione che all’estero, dove forse le condizioni economiche meno agiate impongono una maggior spregiudicatezza nell’affrontare la vita e la vita dell’atleta, i tennisti hanno un’ambizione ed una voglia di rischiare maggiore dei nostri. Ma è altresì vero che nessuno costringe nessuno a giocare i campionati a squadre. Chi firma un contratto lo deve onorare. E sappia, sapesse quante persone conosco che accettano di lavorare per istituti meno prestigiosi ma dove guadagnano di più.
    Non possono essere eliminati i campionati tra circoli. Se poi i circoli acquistano le prestazioni di tennisti che sarebbe più utile giocassero tornei internazionali non possiamo farci nulla. Il provincialismo, ripeto, è un costume italiano non solo nel tennis.

    Chiudo dicendo che è mia attenzione segnalare questa discussione su tutti i più importanti siti tennistici italiani ed internazionali, perchè in Italia c’è tanta gente che sa e che non parla perchè altrove si parla poco di Federazione.

  88. Andros scrive:

    @ nicola rf

    Caro Nicola, il motivo per il quale abbiamo rischiato di NON schierare la squadra di Davis risiede nella incapacità del presidente di dialogare.

    Con i ragazzi si parla, con i coach si parla, con Bolelli si doveva parlare prima di convocarlo, con Russo si parla (e non gli si dà dopo anni un appuntamento perchè è stato pressato da un ministro). Solo per afre degli esempi.

    Binaghi è il presidente. Dovrebbe essere un uomo di dialogo, confronto, mediazione.
    Ha invece dimostrato di essere solo capace del “muro contro muro”.

    Ha fatto anche delle cose buone ma i risultati sono insufficienti e NON ha le caratteristiche manageriali per fare il presidente della Fit. Che se ne vada!

    Serie A

    scusa Nicola, anche tu non hai nessuna idea del contributo che possa dare al movimento. La serie A NON è la soluzione della crisi del tennis italiano, sia chiaro. Però AIUTA il movimento. Se hai la pazienza ti rimando all’articolo di BISTI poco più su dei nostri

  89. Roberto Commentucci scrive:

    Caro signor Rossi, no, non ho ripreso quanto segnalato sul sito del Capri Sports Academy. Per vari motivi. Il primo essendo che il sottoscritto, come ben sa chi segue questo sito da un po’ di tempo, non è un giornalista professionista.
    Io sono un appassionato, che per una serie di circostanze, è venuto a trovarsi nella condizione di poter coltivare, scrivendo, la sua passione per il tennis. Ho un mio lavoro, e anche impegnativo. Mi occupo di economia.

    Quindi mi scuserà se non mi sono buttato come un cane da tartufi, un novello sherlock holmes, nell’inchiesta poliziesca che lei avrebbe voluto. Tra l’altro, a parte il dover trovare il tempo per farlo, come avrei potuto? Io non sono mica un investigatore privato. Non avrei saputo neppure da che parte cominciare. Secondo lei mi sarei dovuto mettere a scandagliare gli uffici anagrafici della Repubblica? Mi spiace, non è il mio mestiere. Io scrivo di tennis, scrivo le mie idee sul tennis, non mi presto a fare le inchieste su richiesta.

    Ho preferito usare il mio tempo libero andando al CT Eur, dove si gioca un bel Future, con parecchi giovani azzurri impegnati e un buon campo di partecipazione.

    Vede, a me pare che questo mio articolo, tra l’altro scritto nel tentativo di suggerire una riconciliazione tra le parti, sia diventato, anziché un luogo dove discutere serenamente dei problemi del nostro tennis, il campo di battaglia di una meschina lotta di potere. A me, personalmente, non interessa un gran che se quel che è scritto sul sito del Capri è vero o no.

    Io sono solo un tifoso del nostro tennis. A me interessa una sola cosa: che si arrivi a costruire un assetto tecnico e organizzativo in grado di produrre giocatori di livello internazionale con continuità.

    Non penso proprio che questo assetto possa venire da chi propugna il rafforzamento della serie A e dei campionati a squadre, mi dispiace.

    Ieri al CT Eur ho ascoltato uno sfogo di Vincenzo Bottone, mitico giudice arbitro di lunghissima esperienza. Lamentava il fatto che non sapeva come fare l’order of play di oggi. Su 22 tennisti italiani in tabellone, 18 erano stati impegnati nella serie B, nei posti più disparati, e tutti chiedevano di poter scendere in campo il martedì, per avere il tempo di arrivare a Roma…

    Termometro fedele della situazione attuale in Italia, dove ci siamo costruiti un sistema tennis artificiale, fatto di falsi obiettivi.

    Qui quello che bisogna fare è creare un settore tecnico autonomo, dotato di un budget adeguato, posto sotto le direttive di un Dirigente di fiducia, che risponda direttamente al Presidente, e nel quale convogliare i giocatori più promettenti delle varie fascie di età, togliendoli alla nefasta influenza dei circoli, alle logiche non provinciali, ma di più, parrocchiali dei campionati a squadre, mirando solo al vero obiettivo, l’inserimento nel professionismo, e ispirando a questo obiettivo tutta l’attività, come fanno nelle realtà estere più evolute.

    Il problema è che un Presidente Federale che si azzardasse a fare una riforma di questo tipo sarebbe subito sfiduciato dalla sua base elettorale, (ovvero i circoli stessi). E questo deleghe o non deleghe.

    Non si può evidentemente chiedere ad un uomo di tagliare il ramo su cui è seduto.

    E quindi il difetto, a mio modesto avviso, non sta tanto nelle persone (Galgani, Binaghi, Russo, Ricci Bitti) o chi volete voi, ma nel sistema.

    Andros mi dice che io sono fuori della realtà, e dice che non ci sono alternative ai Circoli per finanziare gli agonisti.

    Mi permetto di dissentire: in Spagna, ad esempio, si trovano sponsor che ormai da anni finanziano l’attività di un buon numero di piccoli team privati, composti da un coach, 2-3 agonisti ed un preparatore atletico. E i giovani spagnoli con ambizioni, i campionati a squadre non sono costretti a farli. Li fanno semmai dopo, quando sono arrivati nel professionismo.

    I Circoli sono delle entità ricreative: non possono controllare, per tramite dei dirigenti dilettanti del Consiglio Federale, da loro eletto, uno sport iperfrofessionistico come il tennis attuale.

    Occorre cambiare la Governance della FIT. Occorre un intervento del CONI.

    Ma a chi interessa tutto questo? Certo, non ai circoli, perfettamente soddisfatti della situazione attuale.

    Vede, signor Rossi, domani mi hanno invitato a partecipare al talk show su Supertennis, dove si parlerà tra l’altro di centri estivi e tennis giovanile.

    Andrò là, con la mia onestà intellettuale, a dire quel che penso. E cioè che sono iniziative che vanno bene per allargare la base degli appassionati, per fidelizzarli al tennis, ma che non è certo coi centri estivi che si costruisce un campione.

  90. anto scrive:

    E cioè che sono iniziative che vanno bene per allargare la base degli appassionati, per fidelizzarli al tennis, ma che non è certo coi centri estivi che si costruisce un campione………….parole sante Roberto………questi centri servono per dar lavoro ai maestri federali e per racimolare euro per le casse della fit……tra l’laltro so che non sono assolutamente a buon mercato……e se si vuole allargare la base bisogna praticare dei prezzi modici………….

  91. king of swing scrive:

    Andros credimi è la stessa cosa che ho pensato io..leggendo il commento di Commentucci su Fioravante…

    in ogni caso non credo affatto si perdano decine di talenti per queste gare a squadre…semmai può essere uno dei tanti motivi per cui i nostri arrivano un pò più tardi degli argentini…o degli spagnoli…i primi perchè come dice junqueira …se non si vince..non si cena…problema che i nostri di sicuro non hanno…sono più motivati dei nostri ragazzi…

    invece per quanto riguarda gli spagnoli…ed è loro che dovremmo cercare di imitare…il discorso è un pò diverso…

    in Spagna il tennis non è uno sport di serie c come in Italia…qui abbiamo molti più problemi a trovare sponsor per i nostri giovani di conseguenza…cioè abbiamo pure perso alcuni tornei ATP…Binaghi parla sempre di Roma…ma in Spagna hanno solo Madrid??…

    ma rispetto agli spagnoli siamo arretrati in tutto…i circoli hanno le loro colpe certo…però a mio parere il primo responsabile di questa catastrofe è il nostro presidentissimo…perchè in questi anni di presidenza ha fatto molto poco per lo sviluppo del nostro movimento tennistico…e anzi ci racconta la storiella che va tutto bene..

    se ci fosse lo sponsor per i nostri giovani… binaghi dovrebbe solo dire di non convocare i nostri giovani per la serie B…e il problema di commentucci sarebbe risolto…

    i circoli ripeto hanno le loro colpe …però con un presidente federale davvero capace… in questi anni di presidenza …molte cose potevano cambiare…

  92. Nicola RF scrive:

    @ Roberto
    daccordo su tutto quello che dici riguardo agli obiettivi. In Italia viviamo di falsi traguardi e ci poniamo falsi obiettivi. Distinguo un pò sul discorso circoli. Guarda che nei circoli periferici si dice tutti i giorni quello che dici tu. Il guaio sono alcuni circoli grandi (non tutti, ce ne sono alcuni che lavorano bene) che da sempre esprimono di fatto i Cr regionali e il flusso dei voti e deleghe al presidente nazionale. Ti ripeto… il discorso sui circoli è più variegato di come lo presenti te e sono arcisicuro che nei circoli ormai si può cominciare a parlare di cambiamenti che verrebbero recepiti. I tempi sono maturi e il malcontento è tale che davvero qualcosa di buono si potrebbe fare.
    Ammetto che la polemica Capri/Binaghi non me l’aspettavo. Da fuori li credevo combattenti della stessa battaglia volta a fare del nostro sport un qualcosa in cui contasse solo la Davis e le competizioni a squadre. Di sicuro la serie A, B ecc… sono un massacro per il nostro sport. Vedo circoli che spendono soldi per ingaggiare Argentini per fare la serie B!!! 1000 euro dati a gente per portare una squadra dalla D1 alla C. In uno sperpero siffatto, l’anno scorso, abbiamo raggiunto il massimo del minimo in un torneo Under 12 in cui l’iscrizione costava 20 Euro. Penso non si debba essere scienziati per capire che così non si va da nessuna parte!
    Se Binaghi si è mosso per mettere un freno a questo ha fatto bene. Però ciò non cambia il mio giudizio a causa del fatto che non è che se uno fà una cosa giusta ogni dieci sia un buon governante! Anzi. Il peccato originale di Binaghi sta nell’aver annientato tutte le idee a lui avverse, le voci dignitosamente critiche. La procedura seguita, ambiguamente sul filo della democrazia, mi porta a bocciare l’operato della nostra Fit su tutta la linea. Eppoi Roberto un pò di sano realismo: ormai il personaggio ha diviso troppo il movimento e ci sono i nemici che si stanno organizzando… per cui credo ci sia poco da conciliare ormai. Il tuo tentativo è incomiabile, ma credo che purtroppo sia utopico. Peraltro, voglio rimbrottare coloro che pur pensandola come me, spesso usano toni malevolmente irrispettosi: l’onostà intellettuale di un commentatore come te si percepisce ad ogni riga; anzi credo che i veementi, magari hanno qualche motivazione in più, di chissà quale natura!
    Occorre costruire un domani di concializione e sano decisionismo, per cui anche io apprezzo e approvo l’idea di un grande tecnico che faccia un discorso finalmente chiaro con i circoli, ricevendo l’appoggio di quelli validi e moderni (si vince con un solo voto in più): Piatti why not? Guidati da uno che potrebbe almeno aver chiaro che nel nostro sport quello che conta sono gli Slam, non la Davis o la serie A!

  93. Francesco Rossi scrive:

    La seguirò, dottor Commentucci. Sarà ospite della Federazione, sperando che davvero porterà le sue argomentazioni in modo obiettivo senza lasciarsi influenzare dai federati di turno.

    Non chiedo a lei di fare inchieste, ma un blog importante come questo deve trovare una risorsa che, con tempo e motivazione, si dedichi ad appurare se ciò che il signor Krauss ha scritto è vero.

  94. andrew scrive:

    Queridos Circulos, chers circulettes tres bon bon, Dear Clubs…

    Vi faccio un esempio di Associazione Sportiva (cosa che voi non siete neanche lontanamente).

    HOCKEY ROLLER BASSANO:

    Segreteria: Sottoscala di un centro parrocchiale.

    Campo di gioco: Centro parrocchiale + centro comunale.

    Squadre: Serie A con 10 elementi del vivaio su 13. Serie B con soli elementi del vivaio. Serie inferiori fino all’under 10 (dove ogni partita giocano 10-12 bambini e non 1+1 esterno come nelle RIDICOLE GARE A SQUADRE DEL TENNIS).

    Rata mensile u12: 30 euro al mese per 6 ore e 20 partite di campionato.

    Giocatori di Serie A: 3 professionisti e 10 tra studenti che tornano dall’università per allenarsi quasi ogni sera e lavoratori che si allenano dopo il lavoro.

    Dirigenti: ex-giocatori, allenatori, addetti ai lavori.

    DOMANDATEVI COSA SIETE, CARI CIRCOLI. UNA COSA è CERTA: NON SIETE ASSOCIAZIONI SPORTIVE.

  95. andrew scrive:

    30 euro per 6 ore settimanali…

  96. Andros scrive:

    @ Commentucci

    Mi dispiace ma proprio NON sono d’accordo con il tuo (continuo a permettermi il “tu”) ultimo scritto.
    Pur continuando comunque a stimarti ed ad apprezzare la tua passione ed impegno per il tennis.

    Innanzitutto chiarisco una mia affermazione da te male interpretata.

    Roberto, scusa, continuo a dire che sei totalmente fuori dalla realtà. Al momento, confermo, NON esistono alternative al finanziamento dei giocatori se non con le gare a squadre: quindi ai soldi che i circoli raccolgono dagli sponsor e che danno ai giocatori. CONFERMO.

    Scusa, ma relativamente al finanziamento dei giocatori, non ti sei accorto che ho già proposto quasi esattamente quello che tu dici sul modello spagnolo??

    Ho scritto che la Fit (e chi altrimenti!) dovrebbe negoziare con uno sponsor a nome dei primi 50 giocatori d’Italia i soldi per il finanziamento dell’attività internazionale. Anche finanziando i giocatori subordinando il finanziamento stesso a limiti nell’attività a squadre per i circoli a favore dell’attività internazionale se necessario!! (vedi caso Fioravente da te citato).

    Sarebbe anche il modo per svuotare un po’ il troppo potere che hanno i circoli e quindi anche smuovere una Fit che dagli stessi è eletta.

    NON sono assolutamente d’accordo su quanto dici su questo dibattito.

    Ma quale campo di battaglia? ma quale potere? ma di cosa stiamo parlando? Ma veramente pensi che su questo blog si possa determinare una spartizione di potere?

    Sono d’accordo che la Fit vada TOTALMENTE rifondata ma da qualche parte bisogna pur partire!

    Quindi, perdonami ma NON sono neanche d’accordo sul fatto che questo blog NON debba fare un’inchiesta sulla Fit! (cosa ben diversa è CHI di voi la debba fare il che non è una questione che deve riguardare noi del pubblico ma la vostra redazione con Scanagatta in testa, credo..). Ma che giornalismo é?

    Ma come pensiamo di fare dei ragionamenti sul futuro del tennis se, prima, non si evidenziano i problemi, non si fa un’analisi (sei economista e sai bene qual’è il metodo..! forse siamo persino colleghi!), poi una sintesi ed un piano strategico e d’azione con tempi e costi!

    Tutto questo non può che passare, PRIMA!, attraverso la verifica di cosa e come la Fit fa le cose.

    Se, come sembra!, la Fit nomina ed occupa le cariche CONTRO le leggi del Coni (o come si chiamano) NON si può che partire da lì!
    Se la Fit, di fatto, a causa dei suoi presunti comportamenti irregolari, agisce nei modi e con le procedure sbagliate…dobbiamo rimuovere i modi e le persone PRIMA di qualsiasi altro ragionamento. O volgiamo partire con una Fit, di fatto, delegittimata??

    Se la Fit sbaglia, dobbiamo prima rimuovere persone, procedure ed errori. O vogliamo costruire il futuro con persone che hanno sbagliato gravemente?

    E chi credi che possa andrae a verificare tutto questo? Grazie alle voci solitarie del Capri che ha il coraggio di esporsi e di pochi altri che non hanno nulla da perdere.

    CHI se NON i giornalisti?

    Lo sai che la Fit é vendicativa? O anche voi vi tirate indietro (sorry..) proprio perchè temete le vendette della Fit?

    Per esempio, io non posso mettere in chiaro il mio nome ed il mio circolo perchè ho GIA’ SUBITO VENDETTE della Fit.
    Non ho nessun problema personale ma metterei il mio circolo ed i miei giovani a rischio: ancora una volta. Potrò uscire allo scoperto solo quando avrò deciso di dare le dimissioni da dirigente del mio circolo. Capito come funziona con questi vendicativi? Roberto, credimi. E’ così.

    Roberto, torna alla realtà. Abbiamo bisogno anche del tuo contributo.

    Con stima

  97. Andros scrive:

    @ andrew

    in parte hai ragione sul discorso delle associazioni sportive di tennis.

    Perchè è vero che è tacitamente accettato da tutti, Stato, Finanza ed altri organi competenti, che lo sport in Italia funzioni (o NON funzioni) in questo modo.

    Quale modo? fatture gonfiate per consentire i campionati ed i soldi per le attività, Dirigenti dilettanti, allenatori dilettanti (gente che ha tra le mani il futuro NON solo sportivo/agonistico dell’Italia ma le GENERAZIONI future dell’Italia; visto che dirigenti ed allenatori hanno un ruolo fondamentale nella crescita e nell’educazione dei giovani), associazioni di lucro che sono nascoste formalmente da assoc. senza scopo di lucro. Una vera giungla.

    Ed infatti non esiste una VERA politica per lo sport in Italia. A cominciare dalla scuola (quella classica) nella quale si dovrebbe educare di più e meglio allo sport.

    Tutto o quasi è lasciato al caso o ai singoli. Dovendone tollerare, di conseguenza, anche le “schifezze” che tu evidenzi (associazioni che non solo tali, falsi dilettanti, incompetenti che educano i nostri figli ma che non sanno neanche parlare l’italiano…). Per esempio, hai mai visto un controllo fiscale in una palestra? in un circolo di tennis? molte sono associazioni senza scopo di lucro!

    Il primo punto è che che gli alti dirigenti (vedi anche quelli della Fit) siano MANAGER PROFESSIONISTI. E non gente che, vedi Binaghi, siccome è ricca sfondata, non ha un cavolo da fare ed ha un po’ di conoscenza del tennis e di passione si dedica ad uno sport.

    Devi essere fortunato ad avere nel gruppo dirigente appassionati bravi ed onesti (rari, molto rari).

    LO SPORT ITALIANO è PREVALENTEMENTE GESTITO DA DILETTANTI. Sia al centro che in periferia.
    Ben vengano e sfruttiamo la passione e quando c’è la competenza dei volontari e dilettanti ma devono essere diretti da professionisti.

    E’ una classica storia molto italiana

  98. Andros scrive:

    @ Nicola RF

    sulle gare a squadre

    mi scusi ma continua a sottovalutarne l’importanza per la propaganda.

    Le gare a squadre NON sono la soluzione del tennis italiano ma aiutano.

    Si ricordi che gli sponsor locali DANNO soldi per la promozione di una squadra e NON NE DANNO per progetti a medio lungo termine sui giovani. Purtroppo é così. E’ la realtà. Prendiamone atto.

    Quindi, meglio 1.000 € al tennis (anche se per un argentino) che NIENTE soldi al tennis. Giustro? Quei soldi NON arriverebbero al tennis altrimenti. Forse quei 1000 € faranno di una squadra di provincia un catalizzatore per nuovo pubblico, entusiasmo per i ragazzini di quella scuola tennis…Nicola, ci ha mai pensato?

    Certo che le gare a squadre vanno regolamentate in funzione di un progetto più alto. Però non certo con atti dittatoriali e senza ascoltare le parti interessate (circoli e giocatori) come fatto recentemente da Binaghi che ha utilizzato il nuovo regolamento della serie A per la sua battaglia personale col Capri.

    Non certo, come fatto alcuni anni fa’, mozzando i tabelloni nazionali della serie A”,B,C ai quarti di finale senza che sia abbia più un vincitore di categoria. Ma dove si è mai visto? Ma la serie B di calcio non ha un vincitore? come la C? o come gli altri sport? siamo unici. In negativo.

    su PIATTI

    all’inizio in qualche modo la Fit ha cercato di coinvolgerlo.
    Di fatto ,LUI, si è defilato: Perchè? NON le viene il sospetto che tanto per cambiare sia Binaghi che ancora una volta NON sia capace di relazionarsi? NON le viene il sospetto che, con garbo, Piatti si sia defilato perchè NON ha nessuna voglia di lavorare con questa gente?

  99. laura scrive:

    Riferendomi ad altri sport (quasi) individuali come l’atletica.,lo sci, la scherma, mi sono chiesta varie volte come mai questi atleti siano di fatto a carico delle Forze Militari (carabinieri, forestali,ecc) e quindi dallo Stato e invece i tennisti non usufruiscono di tale privilegio.Azzardo un’ipotesi :che la federazione ed i circoli non vogliano perdere l’esclusiva di avere sotto controllo anche il movimento agonistico professionistico e non solo quello dilettantistico-ricreativo?Cosa comporta avere sotto controllo il tennis professionistico?: Avere il potere contrattuale degli atleti che quindi devono sottostare alle regole imposte dai loro datori di lavoro convogliare tutte le sponsorizzazioninelle loro tasche e distribuirle clientelarmente,legare a se mani e piedi i circoli e ai circoli gli atleti costretti a racimoare guadagni nelle competizioni a squadre (dei circoli e della fit

  100. andrew scrive:

    Scusami Andros, ma secondo me ti contraddici…

    Finalmente hai detto chiaro come avviene la raccolta dei finanziamenti. Almeno quello è un dato acquisito.

    Dopo però dici che:

    1 “NON esistono alternative al finanziamento dei giocatori se non con le gare a squadre: quindi ai soldi che i circoli raccolgono dagli sponsor e che danno ai giocatori. CONFERMO”

    2 “Le gare a squadre NON sono la soluzione del tennis italiano ma aiutano.
    Si ricordi che gli sponsor locali DANNO soldi per la promozione di una squadra e NON NE DANNO per progetti a medio lungo termine sui giovani. Purtroppo é così. E’ la realtà. Prendiamone atto.”

    Allora è meglio sgombrare il campo da possibili equivoci:

    NON è ASSOLUTAMENTE VERO CHE GLI SPONSOR SIANO UNICAMENTE INTERESSATI ALLA SERIE A. QUESTO è SOLO QUELLO CHE GLI PROPONGONO I DIRIGENTI DI CIRCOLO.

    Come tu dici, gli sponsor, vista la mancanza di visibilità del tennis ANCHE nella serie A di tennis, sono interessati ad altro.

    Mi spieghi cosa impedisce di raccogliere MAGARI cifre inferiori e di destinarle ad abbassare le quote di ingresso ai circoli, le quote delle scuole tennis o l’attività agonistica INVECE che raccogliere cifre MAGARI superiori e di destinarle all’attività di MARC LOPEZ, LORENZI, KUKUSHKIN, BIASELLA, TORRESI e altri grandi della racchetta?

    Tra le altre, si tratta di una promozione negativa del tennis ANCHE PERCHè si promuove l’idea negli atleti che quello sarà il loro sbocco e comunque che il sistema SI ASPETTA (PONE ASPETTATIVE) che gli atleti popolino quel circuito.

    E non è un problema da poco….

  101. Andros scrive:

    @ Laura

    Ottimo punto quello che sollevi. E’ vero che per molti sport è di fatto lo stato atraverso carabinieri, finanza, ecc… a finanziare

    Non conosco bene e provo solo a dedurre.

    Posso provare ad intuire che l’origine è dovuta al fatto che gli altri sono da sempre o quasi sport Olimpici. Il nostro tennis alle olimpiadi è rientrato da poco e quindi le regole dei finanziamenti al tennis italiano che si sono create nel tempo, scritte o tacite, sono anche figlie di questo fatto. Credo…

  102. Andros scrive:

    @ andrew

    non è una contraddizione e ti spiego il perchè.

    Gli sponsor che finanziano le squadre di serie A sono prevalentemente locali. Non possono quindi essere interessati nè al lungo termine nè al settore giovanile (in genere..).

    Quini, quei soldi, o vanno alla squadra locale o NON vanno al tennis. Ma alla squadra locale di basket, volley o altro…cioè manifestazioni locali non sportive…

    Gli sponsor che io dico dovrebbero essere contattati dalla fit per aiutare l’attività internazionale dei giovani italiani dovrebbero essere multinazionali interessate a dare enfasi al loro investimento sui giovani in un’ottica di comunicazione minimo nazionale se non mondiale.

    esempio: BNL Paribas (già nel tennis) può avere nella sua strategia marketing l’obiettivo di comunicare ai suoi consumatori che è proiettata al futuro…quindi sponsorizza il futuro…cioè i giovani.

    esempio concreto simile: Gilette, hai presente la campagna dei giovani di diversi sport? quella con anche Giovinco? ecco, sono solo esempi.

    La Fit dovrebbe contattare e negoziare con multinazionali. Arrivo a dirti che dovrebbe farlo l’ATP o l’ITF per tutti…

    spero di essere rituscito a frmi capire….

  103. Roberto Commentucci scrive:

    Devo dire che questa proposta di Andros mi pare convincente. Ad esempio, si tratterebbe di fare un’operazione tipo quella fatta dalla Federazione Rugby con una nota marca di birra, legando il brand del prodotto ai “valori sportivi” propri del rugby.

    Si potrebbe proporre una cosa del genere, sicuramente, convogliando poi gli introiti sulla crescita dei giovani agonisti.

  104. Francesco Rossi scrive:

    Perchè i talk show di SuperTennis sono sempre così noiosi e poco interessanti?

  105. king of swing scrive:

    Andrew secondo te perchè i circoli preferiscono raccogliere cifre MAGARI superiori e destinarle all’attività di Biasella o Torresi?

  106. andrew scrive:

    @ king of Swing…

    …perché un circolo è essenzialmente, nelle sue basi costitutive, un ritrovo (”sodalizio” il termine più in voga e prediletto dai “sodali”) in cui NON è il tennis agonistico il collante principale.

    L’ha detto, come sempre chiaramente a SuperGulpTennis, per chi vuole sentire, il pres. Binaghi (ma poteva dirlo qualunque altro personaggio della FIT): “(Accento Sardo)…nonn è colpa nostra se i giocattorri hanno scelto l’ATP…noi possiammo sollo occupparci di under e copppa ddavvisss….”

    Ecco, questa è la mentalità che circola nei circoli italiani: competizioni under a squadre e competizioni a squadre, in quanto ritenute le uniche a dare VISIBILITà al circolo (secondo me, a torto).

    Si tratta, in tutto e per tutto, di una DISMISSIONE, di un placido consenso a non impegnarsi nella “costruzione” di giocatori di tennis, intendo veri. La VERA POSTA IN GIOCO è diventata ottenere il controllo del territorio, gestire i campi da tennis da monopolisti in attesa che qualche evento fortunoso o che lo sforzo di altri riempia i campi da tennis.

    Un’attesa che non è nemmeno così eccitata o impellente, in quanto chi conosce il tennis, sa perfettamente che è sufficiente imbattersi in qualche piccolo fenomeno under per farsi un buon nome come circolo e scuola e avere clienti.

    Oppure, si può avere una squadra di serie A o B, anche senza atleti del proprio vivaio, è il prestigio del club e l’affluenza nei campi gestiti da monopolisti risulta assicurata.

    Quindi, torniamo alla domanda: perchè i circoli preferiscono raccogliere cifre MAGARI superiori e destinarle all’attività di Biasella o Torresi?

    Risposta: perché raccogliere 50.000 euro per abbassare le quote di accesso, potenziare l’agonistica o altro, benché di maggior interesse per la diffusione del tennis e la crescita di un movimento sportivo, NON è RITENUTO PRODUTTIVO E ALTRETTANTO PRESTIGIOSO quanto raccoglierne 150.000 per consolidare la gestione in monopolio-duopolio del tennis nella zona.

    Cosa che si replica amplificandosi a livello FIT…

  107. Aleteia scrive:

    pare che le denunce di presunti sprechi del presidente Russo abbiano sortito il loro effetto. Da cinque persone (4 procuratori + 1 segretaria) la comitiva FIT in trasferta a Capri (per interrogare i dirigenti del circolo) si sarebbe ridotta a due (1 procuratore+1 segretaria). Una trasferta per modo di dire dato che sia l’avv.Polimei sia la sig.ra Taglialateala sono napoletani….

  108. luca scrive:

    molto interessante la questione posta da laura…se ci fosse qualcuno in grado di approfondirla ulteriormente…cmq il miglior post è senza dubbio quello che descrive l’elezione del presidente federale. tutto spiegato veramente bene. complimenti a pedrinho

  109. Nicola RF scrive:

    @Andros
    ribadisco le mie perplessità sulla impostazione/gestione delle gare a squadre in Italia. Credo che sia proprio uno sbaglio culturale che commettiamo: ovvero intendere il tennis come uno sport a squadre. Sinceramente nella mia realtà e anche in quelle più grandi attorno a me, mi pare di vedere più costi che ricavi. Per carità, non voglio importi la mia idea, ho letto le tue argomentazioni con attenzioni e le rispetto, ma non mi sono convinto.
    A mio avviso il nostro sport vive principalmente di un solo tipo di competizioni: i tornei individuali, perchè di sport individuale si tratta. Sono aperto anche a valutare attività collettive, quelle attuali… non mi convincono affatto.

  110. laura scrive:

    Non mi ricordo più quando ,forse due o tre anni fa o forse più ,su sky, ho seguito un reportage in 2 0 3 puntate sulle squadre francesi (in particolare 2) durante le partite del campionato a squadre .Mi ricordo in particolare di essermi meravigliata per la presenza di giocatori come
    G asquet, karlovich,GIquel e altri più o meno famosi e aver notato che pur non essendoci che un pubblico di appassionati nel palazzetto sembrava di essere al RG .Il montaggio del reportage seguiva anche il dietro le quinte e quindi gli spogliatoi, la preparazione delle partite, e le squadre impegnate nei momenti di relax coinvolgendo lo spettatore e quindi facendo una grande promozione al tennis.Ho seguito le partite a Bra e sinceramente non c’era alcun pathos , il risultato era già scritto da mo’. Ora mi chiedo se ancora adesso questi gradi giocatori partecipano al campionato a squadre e se in Francia la cosa non disturba la programmazione individuale come mai da noi si fa tanto parlare di questi campionati?Noto anch’io che le forze in campo in Italia non sono equamente distribuite e che la competizione così perde di significato ,se come dice il presidente Russo senza queste competizioni i giocatori di seconda fascia perderebbero parte dei loro introiti per sopravvivere facendo il tennista , mi chiedo cosa fanno tutti gli altri sportivi che non hanno i circoli come datori di lavoro ma solo società sportive.

  111. Andros scrive:

    @ Nicola RF

    grazie per la risposta gentile ed educata, mi dispiace ma non siamo totalmente d’accordo.

    Continuo a sostenere che le gare a squadre e la serie A1 in particolare NON sono la soluzione del tennis italiano ma che hanno una reale utilità per la diffusione e la propaganda.

    Non sono costi ma guadagni. Per partecipare alle gare a squadre i circoli pagano molti soldi d’iscrizione a fronte di quasi nulla da parte dei comitati (l’unica cosa che devono fare è incassare i soldi e definire i calendari che fanno pure male ed in ritardo), raccolgono i soldi dei soci partecipanti sotto forma di tessere agonistiche che, ancora una volta, vanno alla Fit.

    I soldi per pagare i giocatori, quando vengono pagati e cioè nelle categorie superiori tipo A e B principalmente, provengono da sponsor e non sono costi. Sono soldi che, altrimenti, non arriverebbero MAI al tennis.

    TREVISAN

    cambio parzialmente argomento.

    Questo ragazzo ..DOV’E'??? Cosa ci fa con i soldi che gli dà la Fit? ne rende conto di questi soldi? a chi?

    Non si vede e non si sente. Ha giocato due tornei nel 2009: è infortunato? (spero di no!!) si gode i nostri soldi col coach alle Maldive?

    Ragazzi, ha 20 anni ed è 850 del mondo: ma di cosa stiamo parlando? della solita mezza promessa che la Fit é capace solo di finire di imbullire e rovinare? Volete l’elenco di tutti i talenti che la Fit ha solo saputo rovinare?

  112. Mauro Girardi scrive:

    Un salve a tutti ,
    sono un appassionato di tennis nonchè umile giocatore ed attento lettore di riviste , siti ,tv che trattano di tennis . Ma scrivo non in veste tennistica ma in quella di cittadino italiano che osserva da estraneo la vicenda Capri/Fit . Non voglio entrare nel merito tecnico delle questioni Serie A ma esprimere un mio giudizio molto piu generico su una questione che secondo il mio parere riguarda non solo i tennisti italiani ma tutti i cittadini . In un paese che volgia dichiararsi democratico e civile qualsiasi manager chiamato ad operare per una cosa pubblica ( ed il tennis è una cosa pubblica ) ha il dovere sacrosanto di andarsene a casa se non ha portato concreto apporto all oggetto per il quale è stato assunto . Mi meraviglia non avere trovato inserito il nominativo del ns. presidente federale all interno del famosissimo libro di Stella “La Casta ” , non avrebbe certamene sfigurato , al contrario avrebbe fatto una splendida figura ! conosciamo benissimo tutti lo stato e le condizioni del livello del nostro tennis nazionale , gli sperperi , le clientele , le arroganze , i litigi continui etcc …specchio oramai di tante istituzioni ed enti italioti . I ns manager/politici dovrebbero forzatamente rileggersi i testi riguardanti etica e morale …si ma non sulla loro poltrona..ma tra le mura delle loro abitazioni .
    Un grazie a tutti

  113. andrew scrive:

    @ Andros…

    sembra tu voglia far finta di non capire…nessuno dice che la serie A non porti soldi (dei contribuenti italiani peraltro, sotto altra forma) e interesse/promozione (minima e misera) al tennis…

    Io dico che con gli stessi investimenti o inferiori, si può fare molto di più e meglio per allargare la base di agonisti…SEMPRE CHE SIA QUESTO L’INTERESSE…

  114. Andros scrive:

    @ andrew

    spesso il tuo tono proprio non mi piace. devo quindi risponderti con la stessa spocchia.

    Concentrati, sforzati di capire.

    QUEI SOLDI GLI SPONSOR LI DANNO SOLO ALLA SERIE A. NON SONO INTERESSATI A DARLI PER ALTRI MOTIVI.

    QUINDI I SOLDI DEGLI SPONSOR PER LA SERIE A SONO SOLDI CHE ALTRIMENTI NON ARRIVEREBBERO AL TENNIS IN NESSUN’ALTRA FORMA O PER QUALSIASI ALTRO FINANZIAMENTO. TANTOMENO PER I GIOVANI

  115. andrew scrive:

    @ Andros

    sul tono hai ragione…su tutto il resto, secondo me, NO…

    ma se tu stesso hai ammesso che gli sponsor sono interessati principalmente ad ALTRO per i loro soldi (che in questo modo diventano anche i soldi di tutti i contribuenti italiani)…

    Vuol dire che SEI TU STESSO che proponi la serie A come il prodotto da sponsorizzare e non proponi altre cose…

  116. king of swing scrive:

    secondo me ci stiamo girando attorno…

    @Andrew

    se i circoli raccogliessero MAGARI di meno…e dovrebbero fare quello che tu scrivi…cioè abbassare quote di accesso…potenziare l’agonistica…non sarebbe produttivo per loro tutto ciò…è evidente che lo scopo non è quello di finanziare Biasella o Torresi…ma di avere in primis un vantaggio loro da questa situazione…

    se propongono la serie A…c’è un guadagno perchè c’è lo sponsor…se propongono altre cose…farebbero fatica a trovare sponsor e in ogni caso raccoglierebbero molto di meno…e per loro non ci sarebbe guadagno…

    quello che sto cercando di dire…è che per cambiare un pò le cose…ci vorrebbe una Federazione diversa…

    è Binaghi che dovrebbe pensare ai nostri giovani…ad allargare la base degli agonisti…e “sprovincializzare” i nostri circoli…

    Binaghi dal canto suo…ha solo sprecato tempo e denaro con Tirrenia o pagando profutamente un coach straniero come Infantino…per allenare trevisan…che ha già 20 anni…

    se è questa la mentalità che ha Binaghi…guarda è superfluo prendersela troppo con i circoli..che comunque ripeto hanno le loro colpe…senza dubbio…

  117. anto scrive:

    Ho appena letto sul sito del Tc Capri una e-mail indirizzata a Ubi Tennis che è stata censurata dai responsabili del sito. Reputo la cosa grave, in quanto questo sito non dovrebbe censurare nessuno, anzi essendo sempre stato al di sopra delle parti, dovrebbe dare a tutti, sempre, la possibilità di replica, anche se sono cose poco gradite, il dibattito è essenziale, confrontare le opinioni anche se contro il sistema, devono sempre essere pubblicate, in modo di dare a tutti la possibilità di farsi le proprie considerazioni. Mi auguro che non sia stata una cosa voluta.

  118. Nicola RF scrive:

    @Anto
    sinceramente… Anto penso che il Presiente del Capri sia troppo attivo. Se ha problemi di natura legale o economica si rivolga a qualche bravo professionista del settore. Posso anche capire e presumere che Russo sia la persona più brava del mondo e il più grande amante del tennis degli ultimi anni….. ma capisco anche lo staff del blog che non se la sente di farsi mezzo di propaganda di una della due parti, scegliendo, in maniera editorialmente ineccepibile, di non spostare la bilancia completamente da una delle due parti. L’informazione è corretta se c’è anche la possibilità di dare equilibrio. Detto questo, se mi hai letto, sai quanto da sempre ho criticato la Fit di Binaghi, cui ho rivolto l’accusa peggiore ovvero il rifiuto da parte mia di valutare ogni fatto e azione per la contestazione a priori che rivolgo nella scelta dei metodi (democraticamente boarder line… ) sovente utilizzati! E sopra ho anche criticato Ubaldo perchè nella risposta a mio avviso non era stato molto convincente…. ma un pò politichese. Però davvero, se fossi io a gestire il blog, non avrei consentito neanche io al presidente Russo di egemonizzarlo per la sua polemica… giusta o sbagliata che sia.
    Ciao e thanks!

  119. umberina scrive:

    Serie A e agonistica giovanile: ci sono circoli bravi a raccogliere contributi da sponsor ed altri (molti meno secondo me) che hanno le competenze per far crescere una leva di giovani agonisti (mentre altri ancora non sanno fare nè l’una nè l’altra cosa).
    La serie A dà notorietà al circolo, che si traduce anche in un incremento di allievi alla scuola tennis, in sostanza cioè allarga la base: ciò non implica che poi il circolo sia in grado di gestire questa crescita, trasformandola da quantitativa in qualitativa e producendo buoni giocatori.
    Per queste ragioni è improponibile ipotizzare che un circolo possa “scegliere” se dedicare risorse alla serie A piuttosto che ai giovani, a parte il fatto che per i giovani la risposta degli sponsor è trascurabile.
    Se è questa la realtà italiana, ad ognuno il suo mestiere: i circoli facciano promozione sulla base (la serie A serve a questo), mentre la Federazione, insieme alle poche scuole tennis private all’altezza, si occupino di creare gli agonisti.

  120. pedrinho&luvanor scrive:

    UBS fai bene a non pubblicare scritti calunniosi verso persone ( di solito Binaghi) o federazione peraltro nascosti dietro nick anonimi ( come il mio).
    Inspiegabile, anche perchè è solo fantapolitica la mancata pubblicazione del mio post sui possibili sviluppi in sede di Giustizia Sportiva della questione Capri/Fit.

  121. madmax scrive:

    nicola…

    in linea di principio avresti anche ragione, il punto è che in questo unltimo anno ai dirigenti federali è stato permesso di scrivere ogni cosa (spesso anche insulti), tra cui molte bugie.. forse quindi è arrivato il momento di pareggiare le cose. tra l’altro a differenza (e non mi sembra affatto differenza di poco conto) dei proclami propagandistici fit sembrerebbe che le “scoperte” fatte dal capri tennis siano tutte confermate perciò..

    umberina..

    tutto giusto tranne che la federazione si dovrebbe occupare del creare agonisti: non ne sono assolutamente capaci!!!

  122. Godzilla scrive:

    @NicolaRF
    sinceramente… per sua stessa natura, il blog non è strumento di propaganda, di una delle due parti o di entrambe le parti. Non solo, ovviamente. E’ anche strumento di discussione, di confronto. Se a questo confronto partecipa il protagonista principale di una diatriba, e dieci blogger gli danno torto, definiresti il blog uno strumento di propaganda? Io che ti rispondo, mostrando di non pensarla nel tuo stesso modo, sono uno strumento di propaganda di qualcuno? Di me stesso? Di Russo? E tu che non la pensi come me, che strumento sei? E ancora… definire il blog strumento di propaganda, non significa bollarlo in modo tale da schierarsi naturalmente dalla parte di chi, quel blog, non lo vorrebbe in quel certo modo?
    Sinceramente, NicolaRF, credo che nei blog i pensieri dovrebbero semplicemente scorrere, liberi di farlo. Il blog non è una testata giornalistica, e forse in questo caso, Scanagatta si è comportato con il blog come si sarebbe comportato con la sua testata giornalistica, ammesso che abbia operato censure. Facciamo l’esempio opposto… Se, dato il tema proposto dall’articolo di Commentucci, tutti, e dico tutti-tutti, si fossero schierati dalla parte della federazione, avresti detto che il blog era uno strumento di propaganda? Oppure che su quel particolare tema erano semplicemente tutti convinti che la federazione avesse ragione? E se vi avesse scritto l’addetto stampa dei federales, per ribadire il loro punto di vista, ammesso che già non lo faccia sotto mentite spoglie?
    Personalmente, aver inviato due miei pensieri, e averne visto pubblicato solo uno per pochi secondi, poi ritirato, non mi ha fatto piacere. Fra l’altro, erano innocui e non esponevano il blog, e nemmeno la mia animalesca persona, a qualsiasi possibile querela. E’ rimasto invece incistato nel blog… in attesa di essere approvato… il mio ultimo invito a spiegarmi i motivi di quella decisione, con tanto di mail. Lì giace, come un monito… Mi hanno scritto, però, e li ringrazio di questo. Ma resto convinto che il blog sia uno strumento di libertà, sempra che esprima opinioni, e non contumelie. E questa è l’unica regola che mi sentirei di applicare.
    Ora ci riprovo, inviando a te questo mio punto di vista…
    E torno a firmarmi come sempre…
    GODZILLA, zio di UbiTennis,
    marito di CITA, che è nel consiglio di amministrazione
    della Commenti Commentucci, cugino di KONG, fondatore
    della Fimiani Enterteinment Inc, amante di tredicesimo grado
    della sorella della segretaria della Andros Incazzature & Affini…
    Insomma, uno che - in piena logica federale - su questo Blog
    ha il diritto di scriverci… O no?

  123. taccagno scrive:

    Avete visto, il sito del Capri ha rimosso tutti gli articoli antifederali

  124. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Per arginare i ricorrenti commenti calunniosi di alcuni (non tutti per fortuna), l’impegno per curare la moderazione su questo argomento, ha sottratto tempo, lavoro e attenzione assolutamente sproporzionati a tutte le le altre mille cose che si devono fare e seguire per alimentare un sito come questo. A svolgere la funzione di moderatori sono spesso impegnati anche giovani che non devo essere necessariamente laureati in legge per individuare cosa sia corretto pubblicare e cosa no.
    Io ringrazio tutti quanti sono intervenuti, soprattutto quanti lo hanno fatto in buona fede e non certo per crearci grattacapi legali, ma non posso più dedicare quattro quinti del mio tempo e pagarmi ogni due commenti una consulenza legale, per occuparmi soltanto di questa vicenda sulla quale credo sia stato detto di tutto e di più. Il caso è oggi a conoscenza di tutti, abbiamo fatto quanto era nelle nostre possibilità di fare, nessuno ci obbliga a chiudere la discussione su argomenti che ormai vengono aperti e riaperti sempre dagli stessi interlocutori, ma a questo punto possiamo voltare pagina. Voglio solo aggiungere un’ultima cosa: non ho mai sentito dire che se Bertinotti, D’Alema e Veltroni accettavano un invito da vespa per Porta a Porta avessero cambiato idee politiche o fossero stati imbavagliati. Nè se Fini o La Russa andavano da Santoro. Molti di voi si sono scatenati contro l’incolpevole Commentucci, brava e seria persona come poche, perchè è andato a SuperTennis esattamente come ci sono andati giornalisti di testate di tutti i colori e di tutte le idee, filofederali, antifederali ed agnostici. Contro questo modo di ragionare _ e rispondo qui a chi ci ha dati di servi della Federtennis etc i successivi insulti ed accuse che sono piovute su lui e su chi lo dirige _ non mi resta che incrociare le braccia e chiudere qui i commenti. Anche per evitare speculazioni da tanti anonimi che tirano il sasso ma nascondono la mano. A questo gioco al massacro non ci sto.