Serie A, i pro e i contro.

 
9 Dicembre 2008 Articolo di Roberto Commentucci
Author mug

Una manifestazione in crescita, che quest‘anno ha beneficiato di un‘ottima organizzazione e della copertura televisiva garantita da Supertennis. Ma i dubbi restano: questa serie A serve al tennis italiano?

Con la terza vittoria consecutiva del Capri Sport Academy nel maschile e del CT Viterbo nel femminile, si è conclusa ieri l’edizione 2008 di quella che è probabilmente la più discussa competizione a squadre promossa da una federazione sportiva nel nostro paese. Nonostante l’indubbia riuscita della manifestazione sotto il profilo organizzativo (con la fase finale di Bra ripresa integralmente dalle telecamere di Supertennis) la Serie A continua a sollevare nell’ambiente un dibattito molto acceso. Da un lato, specie tra i dirigenti e i soci dei circoli coinvolti, c’è chi la ritiene una buona occasione per vedere all’opera giocatori di livello e per fare opera di promozione. Dall’altro lato, in molti la ritengono una competizione sostanzialmente inutile, priva di alcun valore tecnico, e anzi controproducente per i nostri tennisti, perché ne disturberebbe la programmazione e la preparazione. Come stanno le cose? In altri termini: così com’è oggi, la Serie A è davvero proficua per la crescita del nostro movimento?

I vincoli normativi e la strategia federale.

Il primo aspetto da cui partire è quello dei vincoli normativi. Non tutti sanno che l’organizzazione e lo svolgimento della Serie A, per la FIT, è un obbligo imposto dal CONI. Il nostro Comitato Olimpico, infatti, obbliga tutte le Federazioni Sportive ad organizzare, annualmente, un campionato fra le società affiliate. Insomma la FIT, anche se volesse, non potrebbe abolire la massima competizione a squadre. La “deve” organizzare.
Il Presidente Federale Angelo Binaghi, alcuni giorni fa, intervenendo al talk show “Tennis Club” in onda su Supertennis, ha parlato della serie A come di un evento che la FIT intende - opportunamente - utilizzare per incentivare i Circoli italiani ad investire sul settore giovanile e sulla costruzione di giovani tennisti. Binaghi si è dichiarato disposto a prendere in esame ogni possibile modifica delle norme e della formula attuale per meglio perseguire tale obiettivo di fondo. La formazione dei giovani agonisti è infatti un punto storicamente dolente, in Italia, per uno sport come il tennis, dove gli incentivi, per i Circoli, a dedicare risorse alla costruzione di atleti in grado di approdare al professionismo sono molto limitati.
Come sappiamo, mentre in altre discipline - in primis gli sport di squadra - le società sportive sono incentivate alla costruzione di giovani agonisti dal possesso del cd. “cartellino” del tesserato, e dalla connessa possibilità di realizzare notevoli guadagni sul trasferimento del giovane atleta ad un’altra società (pensate ad esempio quanto potrebbe chiedere la AS Roma sul mercato per privarsi di Daniele De Rossi, calciatore costruito nel vivaio giallorosso), nel tennis, sport individuale per eccellenza, che si gioca quasi esclusivamente a livello internazionale, su un circuito di eventi gestito dai giocatori stessi, tutto questo manca completamente.
In questo quadro, l’incentivo per i circoli ad investire sui vivai, sulle scuole di agonistica e sui giovani è molto basso, e quindi deve essere stimolato in altri modi.

Nella visione della Federazione, un possibile modo per fornire questo stimolo è l’organizzazione del campionato di Serie A. Un campionato che abbia una certa risonanza mediatica, infatti, porta gli sponsor privati ad investire sui Circoli partecipanti, che possono propagandare un’immagine vincente. A loro volta, i Circoli possono destinare una parte delle risorse così ottenute al sostegno di giovani agonisti che vogliono tentare la via del professionismo, che si impegnano, in cambio, a difendere i colori del Circolo nei campionati a squadre. Ma nei fatti, è veramente così?

L’edizione 2008 e il coinvolgimento dei giovani.

Va riconosciuto che, negli ultimi anni, la Serie A italiana è stata obiettivamente rilanciata, e ha dato il suo contributo nel portare il tennis sulle pagine dei giornali e all’attenzione dei media.
Il campionato è diventato una discreta opportunità di guadagno (e di finanziamento dell’attività internazionale) per i nostri giovani e le nostre seconde linee, nonché una buona occasione, per le nostre promesse in erba, per accumulare esperienza in incontri molto “sentiti” (come sempre avviene nelle competizioni a squadre) e contro avversari di maggiore caratura. La partecipazione dei giocatori stranieri, pur se discutibile, ha fornito ulteriore appeal all’evento. Sul piano organizzativo, dopo qualche incertezza (specie per la fase finale dello scorso anno a Torino, dove ci furono grandi problemi tecnici per la messa in opera del campo nel palasport sabaudo) con l’edizione appena conclusa si è compiuto un autentico salto di qualità, come ha potuto constatare chiunque si sia sintonizzato su Supertennis. Con formule più o meno simili, del resto, analoghi campionati a squadre si disputano anche in Francia, in Germania ed in Spagna.

E tuttavia, le direttive strategiche della Federazione (investire sui giovani) sono state prese sul serio solo da alcuni Circoli, e certo non da quelli che si sono aggiudicati il titolo. Se si vanno a vedere i tabellini degli incontri di questa edizione e la composizione delle squadre, infatti, si scopre che nel maschile sono stati coinvolti pochissimi giovani: Thomas Fabbiano e Stefano Valenti, schierati dal Parioli, oltre a Matteo Trevisan, che ha giocato per Forte dei Marmi. Le cose sono andate un po’ meglio nel femminile, dove lo stesso Parioli ha messo in campo quasi sempre una formazione imbottita di giovanissime (Di Giuseppe, Vaideanu, Caregaro, Burnett, tutte nate fra il ’90 e il ’92), il CT Prato ha dato fiducia e sostegno alle emergenti Dentoni e Besser (classe ‘89) e la finalista Albinea ha investito sul recupero ad alti livelli di due ragazze di talento, ma che non sono ancora riuscite ad emergere (Gabba e Verardi, classe ’87, oltre alla loro coetanea Errani). Francamente, di giovani nel complesso se ne sono visti pochini.

Per il resto, le squadre erano composte da alcuni dei nostri big in fase di preparazione invernale (come Seppi, Pennetta e Schiavone, che hanno giocato pochissimo); azzurri di seconda schiera che hanno potuto intascare preziosi gettoni di presenza (alcuni possono ancora entrare nel circuito che conta, come Marrai e lo stesso Cipolla); irriducibili veterani come i due vecchietti terribili dell’Aniene (Di Mauro, e soprattutto Santopadre, che ieri è riuscito a sconfiggere addirittura Filippo Volandri) o ancora Dado Sanguinetti; tennisti stranieri di buon livello come Philipp Kohlschreiber e Marc Giquel, ma anche di dubbio richiamo mediatico, come Marc Lopez, Joseph Sirianni, Dennis van Scheppingen, Maria Josè Martinez Sanchez.

Insomma, nonostante le buone intenzioni della Federazione, l’indubbio impegno organizzativo, il coinvolgimento di quasi tutti i nostri migliori tennisti e gli sforzi di dirigenti e presidenti di Circolo, la formula della manifestazione continua a presentare molte ombre. In primo luogo circa l’attendibilità tecnica. Se un giocatore 37enne come Vincenzo Santopadre, talentuoso quanto volete, è imbattuto in serie A addirittura da quattro anni, è lecito porsi qualche dubbio sul livello tecnico dei match, che si disputano prevalentemente durante la fase di preparazione invernale, con tutti i rischi di infortunio connessi. Inoltre, non si può non rimarcare come, anche a causa della formula, che prevede per gli uomini ben 4 singolari e due doppi, e che quindi obbliga i club a dotarsi di rose piuttosto vaste, molte delle risorse garantite dagli sponsor finiscano nelle tasche di giocatori stranieri (spesso di dubbio richiamo) anziché nel sostegno dei (pochi) nostri giovani atleti. Infine, va detto che i due club campioni d’Italia (Viterbo e Capri) sono proprio quelli che meno di tutti hanno schierato giocatori giovani, investendo budget ingenti su tennisti affermati (in primis i nostri Volandri, Starace, Pennetta e Schiavone) oltre che su seconde linee non certo di primo pelo (Petrazzuolo per Capri, Zahlavova, Floris, Sulpizio per Viterbo). E così, probabilmente le due immagini più belle delle finali di Bra sono state le lacrime di commozione di Flavia Pennetta durante la sentita commemorazione del povero Federico Luzzi e poi ancora le lacrime, stavolta di gioia, di Giulia Gabba, talento piemontese sfortunato e ancora inespresso, ma dal notevole potenziale, dopo la sorprendente vittoria su Francesca Schiavone.

Conclusioni.

Viene da domandarsi, per concludere, come mai gli stessi sponsor così prodighi nel finanziare il campionato di serie A diventano così restii ad investire sulla formazione e sulla crescita tecnica di giovani azzurri di belle speranze, i cui familiari fanno una gran fatica a reperire il sostegno economico necessario per programmare l‘attività giovanile prima e professionistica poi. Non sarebbe più efficace, per la Federazione, tentare di mettere in piedi un modello di marketing pubblicitario che portasse gli sponsor interessati al tennis a finanziare direttamente i nostri ragazzi promettenti, anziché i circoli?

Una possibile spiegazione è di carattere, diciamo così, sociologico: in Italia, paese dei campanili, l’attaccamento al Gonfalone è molto forte, e riesce a suscitare molto più interesse il destino della “squadra”, nella quale magari si riconosce la cittadina, o la regione, che non quello di un giovane agonista, il più delle volte sconosciuto.

E allora, non resta che guardare con una certa invidia a quanto avviene in Spagna, dove da molti anni si costruiscono piccoli team composti da due-tre agonisti, da un coach e da un preparatore atletico che, finanziati per lo più da sponsor privati, tentano, spesso con successo, la scalata alle classifiche mondiali. E senza bisogno di  utilizzare la serie A, che in quel paese resta un evento marginale, per perseguire obiettivi, pur nobili e sacrosanti, di politica sportiva.

Forse bisognerebbe discuterne con il CONI, e cambiare quella norma che obbliga le federazioni, tutte, all’organizzazione del campionato a squadre. Tanto più che, come la gran parte delle regole che costituiscono il nostro ordinamento sportivo, essa risale alla notte dei tempi. E le regole, in questo mondo, ormai invecchiano in fretta.

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83 Commenti a “Serie A, i pro e i contro.”

  1. Avec Double Cordage scrive:

    Domanda: questa serie A serve al tennis italiano?
    Risposta: No!

    bisognerebbe sicuramente discuterne con il CONI, e cambiare quella norma che obbliga le federazioni, tutte, all’organizzazione del campionato a squadre.

    il modello al quale orientarsi è quello spagnolo, che hai citato opportunamente, Roberto.

    Nel mentre per ridurre il male che la serie A arreca al tennis italiano si dovrebbe limitarla a piccoli team, rigorosamente under 16 con solo un giocatore over 16 e straniero, cosi i nostri professionisti non saranno tentati a giocare la serie A, (al massimo giocano in Francia e Germania) e gli under 16 migliori non giocano solo tra di loro ma possono giocare anche contro un Kohlschreiber o Giquel della situazione, e una volta raggiunti 16 anni iniziano a giocare nei futures e challenger senza aspettare i 18 anni

    il peggior esempio di come un campionato a squadre nazionale possa rovinare un movimento tennistico è il Messico, dove i giocatori guadagnano di più nel campionato nazionale di quanto potrebbero sul circuito ATP, risultato sono 30 anni che non producono più un top 15… come noi del resto

  2. madmax scrive:

    ottima la ricostruzione rob anche se le cose sono andate anche peggio.. ero là..

    cominciamo con il dire che appena entravi nel “palazzetto” questi trasudava provincialismo all’ennesima potenza..

    continuiamo con il dire che c’erano non più 300 spettatori al giorno 200 dei quali addetti ai lavori, famigliari degli atleti, supporters delle squadre e sat del circolo tennis bra

    facendo un passo indietro arrivavi a bra e non c’era nemmeno un manifesto che pubblicizzasse l’evento.. avendo impostato il navigatore ad un certo punto si incontravano dei cartelli bianchi APPOGGIATI O LEGATI con scritto TENNIS che se uno non avesse saputo nulla pensava fosse indicato un circolo…

    per vedere santopadre ocera (che grande richiamo e non parliamo poi che secondo loro la gente al posto di vedere kakà e del piero avrebbe dovuto girare sul canale 224) e ovviamente per seguire la manifestazione si dovevano pagare dai 10 ai 17 euro (al giorno) che per una famiglia possono non essere pochi…ma non solo, le poltroncine e cioè i posti dove si sarebbe dovuto vedere meglio sono state posizionate nelle prime tre file in basso dove non si vedeva assolutamente nulla e perciò si pagavano le poltroncine per appoggiare i cappotti e poi si saliva in ultima fila a seguire i match (tanto non c’era nessuno!!).. signora fit prima di ricevere bisogna dare qualcosa perciò dal prossimo anno a parte le poltroncine (posizionate in alto però mi raccomando) gli altri posti che siano tutti gratuiti!!

    e che questo sarebbe un evento? e sarebbe questo il modo di organizzarlo? le final four dovrebbero essere l’evento di promozione del nostro sport e tra un match e l’altro mettete il saggio di danza?? ma fate pallegiare i ragazzi con i pro e vedrete che il palazzetto non basterebbe a contenere tutta la gente che arriva!!

    conclusione finale…

    come è già stato detto ma come hanno detto anche starace e schiavone intervistati, in questo momento i pro sono in fase di preparazione per la stagione prox non essendo di fatto nella condizione di giocare in questo periodo dell’anno, quindi oltre all’inutilità della manifestazione in se anche la valenza tecnica non esiste…largo agli u 18 cresciuti nei vivai o che almeno si allenino (non che siano tesserati) da un paio d’anni nello stesso circolo con i pro che vengono invitati (anche con un gettone di presenza) per la promozione (se si vuole gli si può far giocare un set a testa come esibizione) e l’obbligo del palleggio con i giovanissimi.. un sacco di soldi risparmiati dai circoli (e si spera investiti nei giovani) e pro spinti a lavorare meglio qualitativamente per aumentare il proprio reddito perchè sinceramente incassare denaro per non vincere un set contro golubev e santopadre è un insulto all’intelligenza della gente!!

  3. stefano grazia scrive:

    Io la vedo interessante solo per chi la gioca e incassa soprattutto se di incassare durante l’anno non ha molte occasioni. E’ scandaloso? No, e’ il professionismo bellezza!
    D’accordo sul fatto che potrebbe essere utile come fase di preparazione per giochicchiare qualche match senza troppo valore e soprattutto per i giovani che hanno l’occasione di giocare contro i piu’ forti: quindi basterebbe fare squadre con OBBLIGO di schierare SOLO 1 giocatore di serie A e solo 1 giocatore OVER 21.
    Sull’effetto propaganda, non saprei: d’accordo sul provincialismo e sul fatyto che ahime’ il 98% preferisca vedere un allenamento del milan o di qualsiasi squadra di serie A ma al tempo stesso mi immagino che portare il proprio figlio di 10-14 aa a vedere giocare i pro o i quasi pro potrebbe essere comunque utile e divertente. Bisognerebbe pero’, se e’ vero quel che racconta Max e non ho motivo di dubitarne, pubblicizzarlo ed organizzarlo meglio (io ho assistito nei primi anni 90 a quella pagliacciata americanata del Team Tennis (lo giocavano dentro la Bollettieri Academy) ed era sicuramente una buffonata (quando uno faceva un errore marchiano partiva in sottofondo la musica dello squalo e fra gli spalti c’era sempre un sosia di Elvis) ma comunque ho visto giocare Jimmy Arias, Mats Wilander, Tracy Austin, Gomez, quella croata che vinse il RG battendo la Hingis (mi sfugge il nome), ho mancato di un giorno Martina Navratilova…Mi son mangiato i migliori Hamburger della mia vita…Mi son commosso al fatto che prima dell’inizio tutti si alzassero in piedi per sentire l’inno americano …Anche noi, con la mano sul cuore, indipendentyemente da come la pensi sull’america e gli americani … Poi c’erano giochi per i bambini con premi e possibilita’ di palleggiare coi pro…
    Invece qui mi sa che ci credano fin troppo e che per il Circolo sia piu’ importante vincere la serie A con giocatori mercenari acquisiti anche all’estero che potersi vantare di aver cresciuto un Top 20

  4. LorenzoT scrive:

    Buongiorno
    Rispondo innanzitutto a Madmax.
    Di critiche ai campionati italiani se ne possono fare tante, e molte le condivido. Ma, secondo me, prendersela con l’organizzazione di Bra di quest’anno mi sembra davvero ingeneroso.
    Forse era andata meglio negli anni scorsi, un nome a caso Torino 2007, quando le finali erano finite nella notte per l’impossibilità di giocare in contemporanea e - lì sì davvero - davanti a pochi intimi??
    A Bra certo che c’erano i tifosi di Capri e Aniene, ci mancherebbe altro! Meno male, aggiungo: hanno fatto numero. Ma dire che ci fossero 300 persone scarse ogni volta è davvero fuori luogo. Anzi: è semplicemente falso. Di sicuro la domenica e il lunedì le tribune erano piene, e fortunatamente tutti hanno potuto vederle in tv. Bra si è disinteressata all’evento?? Ma come! Ha investito almeno 100 mila euro (euro più, euro meno), era al lavoro da mesi. E’ a pochi chilometri da un casello autostradale. Entrati in città c’erano almeno 3 cartelli che indicavano chiaramente dove fosse il Palazzetto dello sport (persino con l’indicazione Match Ball). Senza contare i cartelli messi per l’occasione.
    A livello orbanizzativo tutto è filato liscio. Comunque, molto molto meglio degli anni precedenti. E se ci fosse stata in finale la squadra di Alba, beh….sarebbe stato quasi impossibile far entrare tutti a vedere il tennis. Ma quali pochi intimi!!
    Anzi, la scelta federale di allestire questo evento in aree che normalmente il grande tennis possono vederlo solo in televisione mi pare una delle più azzeccate.
    Il pubblico era numeroso, competente e pagante! Pagante, sì. Ci si informi quanti biglietti sono stati staccati.
    Più tardi vorrò aggiungere anche un commento tecnico.

  5. fulvio scrive:

    commentucci dice:”allora, non resta che guardare con una certa invidia a quanto avviene in Spagna, dove da molti anni si costruiscono piccoli team composti da due-tre agonisti, da un coach e da un preparatore atletico che, finanziati per lo più da sponsor privati, tentano, spesso con successo, la scalata alle classifiche mondiali. E senza alcun bisogno di organizzare la serie A.”

    vero quello che dici come vero è che in Spagna nel campionato Catalano la squadra vincente sia formata da Grennalores.Beto Martin-Vincente.Lopez-Montanes,quindi una fotocopia della nostra A1.non mi esprimo nel giudicare la nostra sull’utilità della nostra competizione,potrei innemicarmi i giocatori ,anche in casa mia,dico comunque che se a ogni cosa dobbiamo mettere degli step e criticarla a priori,non ne verremo più uori.sono stato a Bra e devo dire che una organizzazione del genere è difficile trovarla nei tornei challenger da 100.000$,quindi un plauso va senzaltro a tutti quelli che si sono prodigati nell’evento.riguardo all’utilizzo dei giovani ,qualche anno fa è stato provato che l’avvento in squadra di un under è risultato negativo in quanto non abbaiamo abbastanza giovani da spalmare su tutti i team partecipanti.insomma ho notato l’affluenza del pubblico e devo dire nonostante tutto tanta gente cosi non la trovi a volte nei tornei atp.Cerchiamo di migliorare la qualità e il modulo cosi da rendere ancora più interessante la manifestazione

    Fulvio, grazie per l’integrazione. Capisco di non essermi espresso chiaramente a proposito della Spagna, modifico la frase. Grazie ancora. (Rob.Comm.)

  6. Supermad scrive:

    Per Stefano Grazia…si chiama Iva Majoli colei che sconfisse la Hingis nella finale del RG 1997.

    Secondo me la soluzione migliore è quella di confermare la serie A (cercando di organizzarla al meglio), imponendo però ai club di tesserare al massimo due top player (mi riferisco ai giocatori con buona classifica ATP/WTA). I tennisti sopra i 32 anni non dovrebbero giocare la A, così come non ci dovrebbero essere stranieri.

    Come detto da molti, bisogna usare la serie A per lanciare i giovani e per prepararli al meglio al mondo ATP/WTA. E’ assurdo schierare squadre con gente come Volandri, Starace e Gicquel (tutti con buona classifica ATP) più ex tennisti come Sanguinetti. Ripeto, max due giocatori “forti” per team, nessun straniero e largo ai ragazzi.

  7. madmax scrive:

    come al solito c’è chi non capisce e chi non vuole farlo il che è ancora peggio…

    e come sempre si pensa solo al proprio orticello difendendo l’organizzazione ed il proprio circolo… cosa tristissima anche perchè certamente la mia non era una critica al circolo di bra ma alla competizione..

    cmq per inciso in due gg che ho girato c’erano solo i cartelli bianchi e si le indicazioni del palasport ma senza che queste fossero associate alle finali nazionali di tennis!! ribadisco questa non è per nulla propaganda e conferma che le final four erano rivolte solo agli appasionati mentre al contrario dovrebbero servire per la divulgazione del tennis in primis..

    dopodichè se non erano 300 i presenti erano 350 ed il pieno l’avranno fatto di barbera forse… (se poi sono andati tutti il lunedì non lo so)

    infiine l’evento è una schifezza non certo in rapporto agli anni passati ma in quanto il paragone deve essere fatto con la finale del campionato italiano di calcio o con quella degli internazionali di tennis a roma, perchè certamente del torneo dell’oratorio è stato organizzato in maniera migliore… (ma già se la confrontiamo con le finali ouatts ho molti dubbi per non parlare poi del challenger di bergamo dov’è mancato solo il palleggio dei bambini con i pro)

    se però questo è il target allora stiamo parlando di cose diverse ed è inutile voler parlare di rilancio del tennis italiano perchè con queste basi il tennis italiano può al massimo essere lanciato dalla finestra…(cosa che sostengo da tempo)

    unica nota positiva della mia (per mia figlia ovviamente è stato il vedere da vicino, parlare e farsi fare l’autografo da pennetta, schiavone, garbin etc) due giorni (e su cui forse il tennis italiano si potrebbe specializzare con ottima possibilità di successo organizzando un calendario tennistico unito a quello eno gastronomico visto che in questo settore l’italia intera è si veramente al top) è stata l’enorme abbuffata di tartufi fatta il sabato sera che uniti ad un buon brut rosè di un produttore locale mi ha particolarmente tirato su il morale!!

  8. stefan scrive:

    chiaro come serva a niente,solo a gettare soldi x ingaggiare uno come volandri

    santopadre lodevole, lotta a 37 anni,ma se è imbattuto da 4 anni e x rimanerlo deve lottare contro ocera(!) inutile spendere parole inutili

    ridateci piuttosto il challenger di milano3,non si pretende l’ATP a milano

  9. Avec Double Cordage scrive:

    @madmax
    ottima l’idea di associare eno-gastronomia e tennis, mi hai fatto venire fame! Provare ad imitare un campionato campanilistico stile calcio invece non ha nessun senso, l’unica cosa sensata e che potrebbe attirare pubblico che comunque difficilmente può essere extra-tennis è quella di far giocare i juniors con alcuni pro stranieri di media classifica.

    i pro ad ogni modo dovrebbero essere solo stranieri e i juniors (tra i 15 e 17 anni) invece solo italiani magari con l’aggiunta di un junior straniero (non si sa mai che si riesce a naturalizzarne uno proveniente dall’est, tipo Golubev)

    un format che potrebbe essere interessante potrebbe essere
    8 singolari più 2 doppi, magari giocando tutti i match con tie break al 4 pari per rendere il tutto interessante da subito, cosa che faciliterebbe lo spettacolo per il pubblico extra-tennis, e comunque giocando su meno punti la competizione tra pro e junior è più accessibile e si sprecano pure meno energie permettendo di giocare anche due partite al giorno,

    prima giornata:
    giocatore ATP straniero A -vs- Junior1 B
    Junior1 A -vs- giocatore ATP straniero B
    Junior2 A -vs- Junior2 B
    Junior1 A -vs- Junior1 B
    giocatore ATP straniero A -vs- giocatore ATP straniero B

    seconda giornata:
    doppio ATP+junior A -vs- doppio ATP+junior B
    esibizione: palleggio pro ATP con bambini
    Junior1 A -vs- Junior2 B
    Junior2 A -vs- Junior1 B
    doppio junior A -vs- doppio junior B

    ovviamente per ogni giocatore che gioca deve essere permesso portare una riserva, anche per il pro ATP straniero, a patto che anche quello è straniero e non un “volandro italico” della situazione

    ogni squadra quindi sarebbe composte da:
    2 pro ATP stranieri (uno è riserva che magari gioca il doppio)
    2 singolaristi junior
    2 doppisti junior
    2 riserve singolaristi junior
    2 riserve doppisti junior

    che poi alcune delle riserve dei junior sono anche i junior con meno di 15 anni che giocheranno l’anno seguente, essendoci un forte e veloce ricambio generazionale

    ogni squadra sarebbe quindi composta da un massimo di 10 giocatori (dei quali solo due costosi, i 2 pro ATP stranieri), mentre il minimo (se non si hanno a disposizione riserve) sono 3 giocatori, ovvero un pro ATP o dilettante straniero che può essere anche il coach della squadra e 2 junior tra i 17 e 15 anni

    potrebbe competere quindi ogni paesino di montagna, e creando dei gironi regionali la cosa potrebbe essere sbrigata senza sprecare troppi costi e con la possibilità di risparmiare la necessità dei pro stranieri stranieri solo per il girone finale e final four che si potrebbe svolgere in una settimana e mezza nell’ambito di un festival eno-gastronomico che attirerebbe sicuramente anche l’attenzione di appassionati stranieri specialmente se anche qualche junior straniero giocasse per una squadra italiana - una specie di mix tra un “orange bowl - esibizione coppa davis” e un “festival di slow food e vino”

  10. Giovanni da Roussillon scrive:

    L’argomento non mi acchiappava troppo prima della lettura di un resoconto del Magnifico Gestore dell’altrettanto magnifico virtual tour. Poi ho cercato di seguire l’evento. Non ho scovato alcun sito ufficiale, né alcuna fonte che desse i risultati più tempestivamente del ritrovo Ubitennis, che, oltretutto per la qualità dei pezzi, sarebbe potuto essere proprio il sito ufficiale, ancorché tardivo nel pubblicare i risultati nel corso dei match e anche un po’ dopo il loro epilogo.
    Il problema pratico di ricerca vissuto da madmax é il medesimo sofferto sulla rete.

    __________
    Un’osservazione a lato. Il provincialismo non dipende quasi mai dai terzi, nemmeno dall’effettivo della popolazione della località in cui un evento ha luogo. Molto di più dal grado di arretratezza di chi osserva l’arretratezza, diffusa nelle metropoli quanto nei rifugi degli alpigiani.

  11. Avec Double Cordage scrive:

    ops! scusate ovviamente con 2 doppi il totale sarebbe di 10 incontri il che, permettendo il pareggio, non avrebbe senso, quindi va eliminato il doppio tra i juniores, lasciando solo 8 singolari e un doppio

    poi è chiaro che non per forza bisogna avere un pro straniero in squadra, si può partecipare anche con una squadra composta da soli 3 juniores

    counque la cosa più inteessante e l’abbinamento ad un evento gastronomico, va finire che la cosa va anche sul TG1… :P beh, non c’è poi tanto da ridere…

  12. stefano scrive:

    a me sembra tanto una manifestazione ottima x i veterani e potrebbe e dovrebbe anke esserlo x i giovani,che contro i veterani possono sicuramente fare esperienza e questa è una opportunità ke hanno x crescere..è invece totalmente inutile,se non dannosa dato il livellamneto tecnico nettamente verso il basso, la presenza dei giocatori in carriera..o meglio,la loro presenza è di richiamo x il pubblico, ma io parlo x i giocatori..non so il ritorno economico ke hanno,magari sarà anke alto e quindi li capirei,ma vedere gente come starace e volandri giocare contro sanguinetti santopadre e di mauro..posso dirlo? mi fa un pò pena..e volandri con santopadre ci ha pure perso! discorso diverso x uno come seppi,ke durante l’anno ha una programmazione ATP e quest’anno anche con buoni risultati, e x il quale quindi questa serie A non può essere più che un contorno di fine stagione

  13. chloe de lissier scrive:

    in questa nuova ma immancabile tabella di avec “pitagorico” cordage si sostituiscano le parole: “singolari” con “bottiglie di vino” e “doppi” con “forme di parmigiano e prosciutti”. vedrete che successo.

  14. madmax scrive:

    Avec il paragone con il calcio era relativo alla gente che dovrebbe seguire l’evento… ed il discorso dei pro deve servire come propaganda perciò è con i bambini di 8/10 max 12 anni che devono giocare e non con quelli di 15/17 che ormai è da mo’ che sanno di che morte moriranno (tennisticamente parlando ovviamente) e questo prima di tutto perchè i bambini sono i soli che potrano un domani eventualmente cambiare il trend e secondo poi perchè non potendo venire da soli automaticamente porteranno i genitori che volenti o nolenti sono gli unici che fanno andare avanti il carrozzone…

    ed anche quando parlavo di provincialismo mi riferivo solamente alla competizione….

  15. LorenzoT scrive:

    MadMax
    Ma qui se uno scrive un’opinione dev’essere per forza tacciato di infiltrato, addetto o dirigente di un circolo che ‘difende il proprio orticello’??
    Non ho nulla a che spartire nè con il circolo di Bra, nè con alcun circolo di tennis, nè tantomeno con la Federazione.
    Essendo stato anch’io a Bra, e avendo visto anch’io la televisione, ho espresso un’opinione. Il giorno di minor afflusso, quello sì con meno gente, è stato il sabato, in una semifinale peraltro riconosciuta da tutti come la meno interessante tecnicamente, anche se poi il campo ha espresso buoni valori.
    In particolare il terzo e quarto giorno, dire che ci fossero 300 persone vuol dire o volerne parlar male a priori, o non saper vedere.
    Eppoi….Se il paragone è fatto con il campionato di calcio, per favore, non prendiamoci in giro.
    Il paragone a livello organizzativo va fatto con tornei di sport collegati, anche in fatto di seguito. E a livello anche solo di media come si può fare un paragone del genere?!
    Si è parlato di diffondere di più questo sport. Bene. Forse qualche cartello in più si poteva anche mettere, per carità. Ma chi non è interessato a un evento, di certo non spende soldi per andare a vederlo (capita persino pubblico scarso per eventi gratuiti….).
    Quelli che sono mancati sono stati i giovani. C’erano ovviamente quelli del circolo di casa.
    Ma quelli di altri circoli della provincia o della regione? Che cos’ha fatto la Federazione (anche nelle sue ramificazioni territoriali) come promozione per portarli al Palatennis di Bra? Dopo tutto c’erano in ogni caso forti giocatori e forti giocatrici dai quali si poteva imparare.
    Era un’occasione più che valida, forse non è stata colta come si poteva.
    —-
    A livello generale, secondo me se viene data libertà di tesseramento, un club ambizioso è logico (può non essere giusto, ma è logico) che cerchi i migliori giocatori, italiani o no, per vincere. In quasi tutti gli sport, se uno vuole vincere, è difficile che investa sui giovani. I giovani sarebbe già importante farli andare a vedere questo tennis.
    Grazie

  16. Fas scrive:

    Io direi che la Serie A è ottima per sprecare soldi che invece potrebbero essere finanziati nella costruzione di campi da tennis indoor oppure nei finanziamenti per i giovani.

  17. anto scrive:

    Dobbiamo essere corretti, un plauso agli organizzatori quest’anno, hanno cercato di fare il meglio possibile. Naturalmente rispetto alla catastrofe dell’anno scorso era impossibile fare peggio. Ho seguito alcuni incontri in tv, e mi auguro che un personaggio come Jacopo Lo Monaco venga ancora utilizzato da super tennis, veramente piacevole la sua tele-cronaca, come molto bravo il maestro che gli ha fatto da spalla. nota negativa, il ritiro di fognini, peccato mi sarebbe piaciuto vederlo al meglio, la sconfitta di Volandri contro santopadre, e la cosa che mi ha sorpreso, il gioco di Goubulev con un rovescio ad una mano strepitoso! Comunque è una formula che serve ai giocatori per strappare qualche gettone di presenza, ma che non da niente di più. Se fosse per me l’abolirei.

  18. madmax scrive:

    lorenzo ma è appunto della fit la colpa!!!

    però è proprio ragionando e credendo che nn ci si possa e debba mai confrontare con altri sport, città o nazioni (tant’è che ho parlato anche di roma e degli internazionali e ne ho parlato visto come si è parlato negli ultimi giorni di queste finali della a 1 e cioè come se fossero un evento eccezionale mentre sono state poco più di una fetecchia) che non si crescerà mai e si resterà dei provinciali….. il punto è che nessuno vuole che questo sport esploda veramente altrimenti troppa gente comincierebbe a sbirciarci dentro e cadrebbero tutti gli altarini…

    i giovani non sono venuti? e appunto il poter giocare con i pro che li avrebbe fatti venire…

    chi non viene non sarebbe venuto ugualmente? ho detto appunto che l’entrata sarebbe dovuta essere gratuita (poltroncine escluse)… ma poi invece di far suonare i figli del portinaio e solo tra un cambio di campo e l’altro si poteva far suonare la sera un complesso come si deve, si sarebbe dovuta stipulare una convenzione con hotel centri benessere e ristoranti della zona per chi acquistava il biglietto di poltroncine (che essendo le uniche a pagamento le si potevano far pagare 25/30 euro invece che 15/17

    per quanto poi riguarda il discorso dei giovani è sufficiente cambiare il regolamento… si vuole fare veramente promozione? benissimo allora che i pro ammessi siano solo i top 10 (o almeno ex top 10 negli ultimi 3 anni tipo haas)!!! vedrai poi che di circoli ambiziosi non ce ne sarebbero più…e questo anche perchè se il posto di un ragazzo promettente viene preso da federer ok ma se viene preso da pedrini ocera o sirianni non ci sto dato che se un ragazzo avesse da imparare da chiunque dei sopra citati allora saremmo messi proprio male

  19. Avec Double Cordage scrive:

    @chloe de lissier
    secondo me il vino e il parmigiano basta aggiungerlo ai tavernelli e le mezze forme che già ci sono, comunque anche sostituire completamente è meglio di lasciare le cose come stanno

    @madmax
    ok, ma io mica voglio dire quello che vuoi dire tu ;) permettimi di dire quello che penso io, no? Ad ogni modo nulla impedisce ai pro di palleggiare con i bambini di 8 - 10 anni, anzi l’ho anche messo come punto nel mio pseudo format virtuale, magari attirerà una buona parte di genitori con figli che giocano, ma questi sono una minoranza degli appassionati di tennis… però se si vuole fare un campionato che sia utile al tennis italiano in vista del tennis che conta (quello del grande slam e finale di coppa davis) allora bisogna che i giovani abbiano una piattaforma che gli introduca al tennis dei futures e challenger che devono iniziare a giocare a 16 anni, come fanno in Spagna da anni (e i risultati sono alla vista di tutti), è quindi inutile fare giocare la serie A a giocatori junior di 18 anni, quelli devono concentrarsi ormai solo sui challenger, il limite d’età deve essere l’anno tra i 16 anni e il 17esimo compleanno, appena compiuti i 17 anni basta, niente più serie A, cosi a 16 anni si ha un anno dove si può giocare sia futures che serie A, e a 16 anni un buon juniores deve poter competere (non dico vincere) con un pro di mezza classifica fuori forma e in periodo di riposo o un over 35 ormai ritiratosi dal circuito, specialmente sulla distanza corta dei 4 game per set

    limitare i pro ai giocatori stranieri non è solo utile per evitare che i nostri (nel caso utopico che la serie A dovesse mai avere un vero successo) inizino a rifugiarsi in essa come è successo in Messico, ma serve anche ad abbassare i costi visto che l’offerta di pro stranieri specialmente dall’est è quantitativamente enormemente superiore e qualitativamente migliore a quella casalinga

    il campionato deve avere poi anche una minima valenza tecnica, e questa è sicuramente superiore facendo giocare i migliori juniores d’Italia e dei paesi limitrofi, che facendo giocare dei mercenari fuori forma

    ma il limite pratico sono i 15 anni, al massimo un 14enne super talentuoso può pensare di competere con dei 16enni ma contro un pro ATP, un under 15 è già improponibile, può quindi solo servire come riserva per rimpiazzare un junior in una partita tra juinores
    un pro per squadra poi ci vuole, anche se scarsino e in ferie, per mettere i juniores a contatto con il mondo professionistico, e comunque un “praus” con il rovescio di Kohlschreiber attira anche qualche appassionato

    @Fas
    quello che dici è la verità, ma è anche vero che visto che la federazione sono i circoli (e i maestri) questa serie A la faranno sempre e comunque, tanto vale quindi trasformarla in un baraccone (anche a suon di lambruschi e mozzarelle) che porti soldi invece di lasciarlo un alto forno brucia talento e denari, che se si riesce a fare uscirne dei soldi dalla serie A, una seppur piccola speranza c’è che vengano investiti in campi pubblici e giovani talenti

    @fulvio
    tu scrivi: “…qualche anno fa è stato provato che l’avvento in squadra di un under è risultato negativo in quanto non abbaiamo abbastanza giovani da spalmare su tutti i team partecipanti…”

    e va beh, è chiaro che non ha senso inserire un giovane in una squadra di 4 pro, deve essere l’opposto, e poi è proprio per il motivo che non ci sono abbastanza giovani di livello che bisogna fare largo ai giovani e vedere di avvicinarne di più al tennis, e farli crescere meglio concentrando più attenzioni su di loro… è proprio questo il problema del tennis italiano che ci sono troppo pochi giovani interessati al tennis e quelli che lo praticano sono figli o di maestri o di imprenditori benestanti, con stimoli conseguentemente scarsi a dannarsi l’anima per guadagnare quello che potrebbero comunque guadagnare lavorando tranquillamente nell’azienda di famiglia …per questo servono campi pubblici e associazioni sportive di solo tennis (anche se scassa, repetita juvant)

  20. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    No.
    Serve ai giocatori, per qualche dollaro in più.

  21. Avec Double Cordage scrive:

    @madmax

    ottime idee queste del tuo ultimo post!

    specialmente quella del limitare i pro a top 10 o ex top ten, equivarrebbe ad eliminare tutti i pro italiani, quindi si potrebbe anche abbassare il limite ai top 20 che da quelli si che i giovani possono imparare qualcosa, molto difficile poi beccare dei top 10 disposti, anche se a giocare con dei giovani

    ovvio mettere un concerto la sera, come è naturale che un gran numero di posti deve essere gratuito, a pagamento invece solo quei posti dove si vede meglio almeno fino a che la cosa non decolli, molto sensato stipulare degli accordi con i vari hotel, a maggior ragione se si riuscisse veramente a creare una sinergia con la gastronomia di qualità che in Italia è una delle poche cose che funziona (per la i servizi low cost o comunque standard già siamo messi abbastanza male)

  22. madmax scrive:

    avec certo non devi pensarla come me però non prendiamoci in giro nel senso che alla fine il problema di fondo è sempre quello del denaro perciò il far giocare la serie a agli u 18 servirebbe (anche alla fit) eccome per il semplice fatto che sarebbe un grande aiuto ai giovani che devono andare in giro per tornei considerato poi che l’età di maturazione cambia da ragazzo a ragazzo e soprattutto a livello machile i 18 anni sono un’età dove una competizione simile non creerebbe grossi problemi.. il limite under 16 potrebbe essere valido per le ragazze ma anche qui si deve considerare la società italiana dove è facile incontrare ancora ragazze di 17/18 anni che possono ancora migliorare e che un contributo economico non lo butterebbero certo via… tutto questo anche perchè se si mettono troppi paletti il rischio è che anche quei pochi ragazzi che ci sono scappino via… io penso che tutte le migliorie che proponiamo devono tutte convergere verso un aiuto ai ragazzi perchè sarebbe inutile far si che anche i ragazzi dei ceti sociali meno abbienti possano avvicinarsi al tennis se poi non vengono messi nelle condizioni di girare il circuito… considera che un eventuale sponsor sarebbe attirato solamente dal fuoriclasse precoce e non certo da quello un po’ meno precoce che con il lavoro potrebbe ambire alla 15/20° posizione del ranking….

  23. madmax scrive:

    e come ci diceva fulvio un buon programma pro va intorno ai 70/80 mila euro l’anno..

    sull’ultimo tennis italiano addirittura il padre di camila giorgi diceva che sua figlia costa sui 200.000 all’anno ed anche se io pensi che esageri fa cmq capire che da qualche parte i soldi devono pure saltare fuori ecco perchè auspicavo che i soldi dati a volandri e schiavone (che o non devono provare più nulla e che cmq hanno già guadagnato) finissero nelle tasche di chi ci sta provando e che ancora non ha guadagnato nulla…

  24. fulvio scrive:

    dmax dice:”per quanto poi riguarda il discorso dei giovani è sufficiente cambiare il regolamento… si vuole fare veramente promozione? benissimo allora che i pro ammessi siano solo i top 10 (o almeno ex top 10 negli ultimi 3 anni tipo haas)!!!
    anche qui sei distante anni luce dalla realtà,forse non sai o dimentichi quanto possa costare solo di ”garanzia” un top 10 ,andrebbe a finire che o il circolo morganizzatore o i circoli partecipanto invece di spendere 100-150.000 euro ne spenderebbero almeno 800-1.000.000 di euro,verificare se dico ….belinate!!!
    ps non conosco ne camilla giorgi nè il padre ,ma ti posso assicurare che quello che ‘’spara” il genitore ” sono BALLE belle e grosse.vorrei che me lo dicesse in faccia che spende quella cifra gli direi di farsi…..visitatare da qualcuno in gamba.quelle spese senza la percentuale del prize money non le ha neanche un top 10!!!fidatevi!!

  25. fulvio scrive:

    ps : una carriera alla Volandri non ti fa vivere di rendita,può sicuramente aiutarti a cercare quialcosa che più ti piaccia e di meno faticoso,ma per vivere di rendita o diventi un top 10 e ci rimani almeno 2 anni o vai a lavorare dopo aver finito la carriera.questo è il tennis,non paragonatelo al calcio ,ma nel tennis guadagna solo chi ….quasi sempre arriva alla seconda settimana degli slam o alle semi o finali di tornei minori

  26. LorenzoT scrive:

    Ribadisco che non ho alcun interesse nè in circoli nè nella Federazione.
    Però capiamoci bene.
    Leggo perlopiù giudizi positivi sulla nuova televisione Supertennis.
    Certo, avere i campionati in diretta tv è stata una bella cosa, anche se non conosci gli ascolti e non so se abbia potuto avere un’audience così interessante.
    Avere una televisione, però, immagino che costi. Come pure ‘ingaggiare’ uno dei migliori, se non il migliore, telecronista di tennis in circolazione (il bravissimo Lo Monaco), allestire ponti per la diretta, ecc.
    La domanda è: chi paga tutto questo? E ancora: come si fa ad ammortizzare i costi? Tutto in carico a chi organizza? un po’ dura, allora, creare un evento con così tante cose collegate, non credete?
    Tralascio le annotazioni sul concerto la sera e sulle convenzioni con alberghi. Ma non vogliamo essere provinciali, eppoi..leggo di aprire i cancelli (poltroncine a parte per i ‘ricconi’ suppongo).
    Mah…Da esperienza credo che gli ingressi gratuiti più che far salire l’interesse lo sminuiscano.
    Offro un bello spettacolo? Giusto farlo pagare, non strapagare: ma pagare sì
    Il punto è. Era un bello spettacolo?
    Mah..I nomi c’erano. Cioè, qualche nome c’era.
    Sappiamo tutti che la stagioe è quella che è, quindi bisogna accontentarsi.
    Personalmente aver visto Starace, Golubev, Pennetta, la giovane Gabba, i grintosissimi albesi, i doppi, è valso il prezzo del biglietto.
    Far giocare i giovani con i campioni sì, una buona cosa. Ma iniziamo a farli venire a vedere il tennis. Non impareranno da Ocera, Pedrini, Sirianni (che peraltro mi sono sembrati buoni come grinta e carica agonistica), ma volete dirmi che vedere dal vivo gente che sa comunque giocare (il match Starace Di Mauro, ad esempio, è stato decisamente intenso) non merita?
    La Federazione, secondo me, doveva ‘risparmiare’ sui giovani, cioè garantire a loro non solo l’ovvio ingresso gratuito o comunque ridottissimo, ma in qualche modo ‘obbligare’ i circoli a farli venire.
    Calcio: i giovani vanno a vedere le partite di campionato (mica giocano con Ronaldinho o anche solo con un atleta del Chievo), imparano e provano a imitarli.
    Volley, basket, rugby, e altro: i giovani vanno a vedere le partite, non giocano con gi atleti.
    Per giocare con gli atleti credo si debbano organizzare eventi esibizione ad hoc.
    A un campionato di tennis A1 prima di tutto i giovani facciamoli venire a guardare

  27. Avec Double Cordage scrive:

    @fulvio
    si ok i top ten per le esibizioni costano (a proposito questo sabato a Sankt Anton in Austria Djokovic gioca un esibizione contro Safin, il biglietto per sabato costa 22 euro, ma c’è anche un torneo esibizione che dure un paio di giorni con SÖDERLING, TIPSAREVIC; KOHLSCHREIBER, NIEMINEN e anche qualche ragazza WTA, info su questo link http://www.tennistrophy.net immagino che Nole oltre ad intascare una vagonata di euri andra anche a farsi una sciata) ma quelli che realisticamente potrebbero stare al gioco sarebbero pochissimi (madmax ha detto anche ex top 10) forse una decina in tutto e anche allargando ai top 20 non sarebbero molti di più, e poi mica si è detto che sarebbe obbligatorio averne uno in squadra

    @madmax
    certo anche under 18 già andrebbe bene rispetto all’andazzo attuale, ma secondo me tanto vale far giocare i 16enni, i nomi sino gli stessi solo due anni prima e gli si toglie la tentazione di farsi coccolare nei circoli invece di farsi le ossa nei futures, insomma se bisogna darci un taglio tanto vale fare un taglio netto con il passato

    e poi a me sembra che la fase critica anche per i vari aspetti finanziari e di sponsor sia proprio quella tra i 13 e 17 anni dopo a 18 anni se non hai già uno sponsor ti tocca comunque l’amaro della vita per andare avanti, insomma secondo me sarebbe un grave errore fare squadre di 18 enni che per il pubblici sarebbero comunque delle mezze “speranze” per non usare altri termini visto che i vari Nishikori e Del Potro a quell età vincono tornei ATP battendo dei top 10 …almeno con i 16enni questo problema di disillusione (esiste questa parloa in italiano ;) …boh) con il pubblico non c’è, non salta certo fuori un Hewitt ogni anno

  28. Avec Double Cordage scrive:

    ah dimenticavo al torneo esibizione di Sankt Anton che ho citato sopra doveva esserci anche Bollelli ma si è ritirato citando un infortunio muscolare

  29. anto scrive:

    I 200000$ di budget per la Giorgi sono veramente una sciocchezza. Ma stiamo scherzando, in cinque anni vuol dire spendere 1000000$……….cosa credete che Goubolev in sei anni a Bra sia costato 1.200.000$, mi vien solo da sorridere………..allora mettiamoci il cuore in pace non avremo mai un top 10

  30. andrew scrive:

    Jesus Christ! Roberto, mi hai cassato una REUTERS…

    andrew… spero che tu riesca a partecipare a questa discussione senza offendere nessuno, come invece avevi fatto (sia pure in modo molto divertente, te ne do atto) nel commento che ho dovuto cancellare (Rob. Comm.)

  31. Roberto Commentucci scrive:

    Posto qui un interessante intervento apparso oggi sul sito tennisteen, scritto dall’utente Gandalf, che credo sia un dirigente o un socio del CT Bassano, che ha preso parte alla serie A:

    Noi facciamo la serie A a scopo promozionale. Far vedere cioe’ ai nostri ragazzi/scuola sat (circa 150 bambini) dei buoni giocatori di livello mondiale giocare al ns circolo. La nostro presidente (piu’ il team manager, ex presidente) da grandissimi appassionati selezionano giocatori giovani di fascia 150/300 al mondo, ripeto Giovani.
    L’anno scorso abbiamo preso Francesco Aldi, quest’anno Marco Crugnola, assieme a Paolino Lorenzi (da un po’ da noi…..) oltre a Fede Torresi ed Andrea Arnaboldi.Piu’ gli stranieri a gettone. E vi ho detto tutto.
    Cosi’ facendo, senza svenarsi, per prendere poi un titolo italiano che alla fine…….non vale un piffero……ci divertiamo,facciamo vedere del buon tennis…e i ragazzini vedono,imparano,s’emozionano e vogliono copiare……..
    Quest’anno,come al solito,abbiamo fatto vedere i sorci verdi un po’ a tutti gli squadroni. Siamo capitati nel girone 100 volte piu’ duro dell’altro, assieme a Capri,Olbia e Sarnico,oltre ad Anzio. E vi ho detto tutto.
    Se eravamo nell’altro gironcino andavano dritti ai play off.
    Ma vi ripeto. Va bene cosi’. Ci siamo divertiti lo stesso.

    Sarà interessante capire cosa ne pensa (educatamente) il nostro andrew.

  32. Avec Double Cordage scrive:

    @LorenzoT
    se non vado errato comunque il torneo challenger di Bergamo l’anno scorso era gratis, nel senso che non si pagava il biglietto, e vi hanno partecipato anche i vari Santoro, Seppi e Bolelli… e non mi risulta che il pubblico abbia snobbato la cosa, anzi…

    insomma dipende da cosa si offre gratis, non è il prezzo del biglietto che da valore ad una manifestazione, credimi in questo ho la mia esperienza

  33. Paolo v. scrive:

    Personalmente penso che lorenzo T abbia sostanzialmente ragione.
    E’ sicuramente positivo che ci sia una tv tutta per il tennis in chiaro, poi si può discutere sul fatto che sia della fit e quindi offra una visione politica unidirezionale, ma chi se ne frega dico io l’importante è sapere che ci stà dando del tennis in un periodo morto e ce ne darà anche in futuro, a proposito l’aver assoldato Lo Monaco mi sembra un ottimo segnale.
    A Bra secondo mè visto dalla tv, c’erano ben più di 400 spettatori e tutto sommato credo che ci fosse più agonismo in queste partite che non nelle esibizioni. Il mio giudizio è positivo, è chiaro che non sono tornei ufficiali ed i giocatori forti sono imballati ma ripeto, meglio queste partite rispetto alle vere e proprie esibizioni.
    In accordo con Commentucci il momente più toccante è stato la domenica mattina con la commemorazione del povero Luzzi questi ragazzi hanno dimostrato di avere un cuore e vedere Flavia pennetta che cercava in tutti i modi di non scoppiare a piangere mentre leggeva col magone la lettera della mamma di federico è stato molto ma molto commovente. Ho pianto anch’io.
    Ho una domanda da fare a chi ne fosse al corrente. Ma quanto rende ai giocatori più forti il partecipare alla serie A?
    Cioè per esempio alla Pennetta o a Starace o Volandri quanto danno?
    E chi li paga? gli sponsor dei loro circoli o i circoli stessi?
    E perchè i circoli più ricchi sono spesso circoli di provincia?
    Grazie.

  34. andrew scrive:

    Roberto…come faccio a non offendere nessuno? Impossibile…

    dai, ci provo…

    Se senza svenarsi, in una cittadina di 40.000 abitanti, significa spendere 150.000 euro ogni anno per la serie A di un circolo con 5 campi. (Notare che la nostra presidentessa, unica, non ha voluto l’anno scorso dichiarare a Tennis Italiano la cifra che spendevano; io l’ho saputo dovendo insistere in assemblea dei soci). Io, e molti altri (evidentemente invidiosi e biliosi per il successo), vediamo questa squadra come il “giocattolino” del gruppo dirigente, che può mettersi giacca e cravatta e sorridere nelle foto di presentazione. Quando vanno in trasferta, io sono solito affermare: “Ecco l’ex-presidente che porta in gita il gruppo dirigente”. Del resto, lui procura gli sponsor e quindi si fa come dice lui.

    Ma, ripeto, non è neppure questo il problema. Se delle persone si divertono così è anche giusto che seguano le loro passioni (c’è chi gioca con i trenini, chi con la playstation)…è giusto che invecchino bene…

    Quello che scoccia è che poi, se chiedi di abbassare le quote di ingresso al circolo o perlomeno quelle dei campi di inverno, non se ne parla neanche. I soldi per quello non si trovano. Pensa che in quel circolo devi iscriverti e pagare anche la piscina, ossia non puoi iscriverti solo al tennis, e sono 500 cucuzze. D’inverno, avevo chiesto prezzi speciali per giocare in orari speciali, ma niente da fare, sennò gli altri soci si lamentano. “Ma io sono disposto a giocare anche senza riscaldamento” dico io. E qui viene il bello: questo non si può fare perché semplicemente non è previsto che un socio possa chiedere di giocare senza riscaldamento. INSOMMA NON DEVI ROMPERE I COCOMERI, ISCRIVITI, GIOCA E TACI, se fai il bravo e ti adegui entri in consiglio (dove appunto si entra per cooptazione, una volta dimostrato che non darai fastidio).

    E intanto fanno scappare ogni anno sempre più gente, tra le altre perché penso che sia esattamente quello che vogliono, un circolo ristretto di persone sempre nuove al quale sventolare davanti il cosidetto “spirito del club”…

    Pensa che quando è balenata l’idea di un palazzetto per il tennis per la serie A a Bassano, la cittadinanza è quasi insorta. 39900 cittadini di Bassano non sanno neanche cosa fanno dentro quelle mura. Non solo i cittadini dovrebbero pagare per costruire un palazzetto per la serie A del circolo MA POI NON POTREBBERO NEPPURE USUFRUIRLO PERCHE’ SE LO GESTISCE IL CIRCOLO, e quindi devi farti socio di tennis e piscina (Ma puoi guardare 3 (tre) partite casalinghe della squadra del cuore, che bello, che bello, che bello!!!).

    Il bello (2) è che operano anche su concessione comunale, ossia il terreno è del comune.

    Il bello (3) è che il presidente del comitato regionale della FIT ci ha lavorato come segretario per 30 anni e adesso lavora come segretario nell’altro circolo, quello ancora più elitario.

    Il bello (4) è che i 200 ragazzini arrivano dritti dritti dall’istituto di suore private a 300 metri dal circolo e la maggior parte di loro sono figli di gente bene (diciamo, benino) che ammorbano l’aria.

    Il bello (5) è che non esce un 3 categoria decente da un decennio.

    Il bello (6) è che hanno vinto il campionato di 3 categoria con i maestri del circolo ma poi si sono ritirati perché costava troppo andare in serie B.

    Il bello (7) è che sono arrivati in serie A, PERDENDO. Poi, grazie al fatto che un paio di squadre erano senza fondi, sono subentrati con il denaro.

    Il bello (8) è che se mi abbassavano la quota (neanche per me, ma perché entrasse un po’ di gente con un po’ più di voglia e meno di boria) o dividevano tra Tennis e Piscina, mi sarebbe stato anche bene e mi sarei ritagliato il mio spazio.

    Sono stato educato?

  35. Nicola scrive:

    Educatissimo e bravo andrew
    Concordo su tutto… 150 mila per cento cinquanta ragazzi della sat?
    Caro Commentucci c’è qualcosa che non quadra? o no?

  36. anto scrive:

    @ Andrew non è la prima volta che sento una storia del genere e credo che non sarà nemmeno l’ultima……………..

  37. madmax scrive:

    a fulvio.. io scrivevo

    “per quanto poi riguarda il discorso dei giovani è sufficiente cambiare il regolamento… si vuole fare veramente promozione? benissimo allora che i pro ammessi siano solo i top 10 (o almeno ex top 10 negli ultimi 3 anni tipo haas)!!! vedrai poi che di circoli ambiziosi non ce ne sarebbero più…e questo anche perchè se il posto di un ragazzo promettente viene preso da federer ok ma se viene preso da pedrini ocera o sirianni non ci sto dato che se un ragazzo avesse da imparare da chiunque dei sopra citati allora saremmo messi proprio male”

    probabilmente non avevi letto l’ultimo pezzo del mio post e come vedi lo so e lo ricordo benissimo quanto costa l’ingaggio di un top ten ma è proprio perchè credo che nessun circolo spenderebbe tutti quei soldi che metterei la regola!!! e semmai ci fosse un pazzo allora tutti di corsa a vedere il top ten di turno…
    per quanto riguarda il volandri della situazione è una questione di sapersi vendere ed ora tra isola dei famosi e cose simili guadagnerà quello che non ha preso sul campo..

    lorenzo… quando gli attori sono delle mezze figure è assolutamente necessario non far pagare il biglietto e proprio il challenger di bergamo dovrebbe insegnare qualcosa…. il tuo errore è considerare attori di rilievo starace e volandri e se ne ha la conferma quando dici che i giovani vanno a vedere il calcio senza giocare con ronaldinho…. il punto è che vanno a vedere ronaldinho e non starace perchè quando giocano federer e nadal (i ronaldinho del tennis) nessuno ci gioca insieme ma a vederli ci va il mondo intero e pagando anche delle cifre pazzesche!!! ma mi sa che la tua esperienza nell’ organizzazione di eventi sia piutosto scarsina…

    inoltre qui nessuno sembra ricordare che supertenis è nata con l’idea di fare promozione… lo dissi prima ancora che partisse e ve lo ripeto ora:
    supertennis soprattutto facendo vedere ocera e santopadre non solo non porterà un utente in più al tennis ma è facile che a qualcuno scappi la voglia… supertennis è solo il fiore all’occhiello del presidentissimo e casualmente può interessare anche ad appassionati interessati ed addetti ai lavori.. state certi che nessuno al mondo guarderà mai ocera al posto di kaka ibra e del piero ma nemmeno al posto della ryders cup, della coppa america o del sei nazioni di rugby..

  38. francesco scrive:

    Ciao Andrew, non entro nel merito se sia giusto o meno spendere quei soldi per finanziare la serie A, sono troppe le informazioni che mancano ad una persona esterna per potere dare un giudizio a riguardo.
    Numero dei soci, costo della quota associativa, sponsorizzazioni, quota o meno di proprieta’, lavori di ristrutturazione del circolo,etc,etc… Dai numeri che hai dato credo pero’ che avere 200 ragazzini per la Sat (da dove essei vengano poco importa) in una cittadina di 40000 abitanti sia un grande risultato.
    Francesco

  39. Godzilla scrive:

    Non è vero che la serie A è inutile. Inguardabile, magari. Ma questo è un altro discorso. Il problema è che l’utilità della Serie A non viene dalle immagini che si sono viste in tivvù, ma dai discorsi, meglio, dalle righe che capita di leggere quando di Serie A si finisce per discutere.
    L’intenzione del Circolo di Bassano, di dedicare la partecipazione alla Serie A ai giovani iscritti… Benissimo!
    La proposta che viene da questo stesso forum, di escogitare un regolamento che obblighi i club ad affiancare i giovani ai giocatori più navigati… Capperi! Questa sarebbe davvero una bella novità.
    E anche l’intervento di @andrew, che rivela il solito spaccato miserevole del nostro sport, e più in generale della nostra italietta. Un’immagine complessiva, quella offerta da andrew, che mi ha riportato a galla le sensazioni che provai osservando in tivvù la sfilata degli azzurri agli ultimi Giochi, quelli di Pechino. Che c’entra? Bè, in qualche modo c’entra, perché in quella sfilata i dirigenti erano non meno del 65 per cento, e tra loro spuntava qua e là qualche faccia di atleta. Sembravano in gita premio, quei dirigenti, belli contenti e gozzoviglianti del bendiddio gratuito che gli era capitato. Poi, se li senti, ti dicono che tutto quel “gratuito” loro se lo sono conquistato, attraverso la passione, il lavoro disinteressato… Sarei disposto a crederci, se la stessa struttura (quella di tutto il nostro sport, intendo) a cui partecipano, e che sfruttano, non si dimostrasse fortemente macchiata di interesse reciproco, di solidarietà a proprio uso e consumo, di piaceri dati e ricevuti, di “do ut des”, intrisa di arrivismo, di nepotismo, di personalismo. Dunque moralmente eccepibile. Lo sport - te lo dicono con i comportamenti - è roba loro.
    Sono da sempre convinto che il problema dello sport italiano siano i dirigenti, ma comprendo bene di far parte di quella che Moretti definirebbe una minoranza che si autocelebra e si appaga di se stessa. Mah… Torniamo alla Serie A. Ho visto qualche colpo di vari match, pochi scambi, lo ammetto. In generale penso di poter dire una cosa: che palle!

  40. LorenzoT scrive:

    Madmax
    Di esperienza organizzativa non ne ho visto che faccio tutt’altro lavoro: che c’entra questo?!.
    Ma osservo, vado agli eventi, giro, sono un appassionato.
    Perdonami, ma secondo te sbagli tu su un concetto di base.
    Posso essere d’accordo che Ocera, Sirianni, ecc. siano solo ‘mezze figure’ a livello tennistico.
    Ma per un paese ‘minore’ dal punto di vista geografico, in questo caso Bra (che non è nemmeno come Bergamo capoluogo di provincia: quindi non è paragonabile nè come città, nè come torneo credo), in altre occasioni si chiameranno in modo diverso, avere per 4 giorni tutti insieme Seppi, Starace, Volandri, Pennetta, Schiavone…credo che sia eccome un evento, se non altro è una cosa che Bra non vede tutti i giorni.
    So anch’io che, Pennetta esclusa (e in parte Seppi) la stagione degli azzurri non è stata così straordinaria.
    Ma rimango dell’idea che per i giovani e non solo per loro, sia comunque quasi d’obbligo andare a vederli.
    A vuoi dirmi che non hanno nulla da imparare??
    Starace non è certo Federer, per cairtà. Ma quanti ragazzini in Italia finora hanno almeno raggiunto le poche cose che ha raggiunto Starace: Pochini …sennò non saremmo così in crisi di risulatti e di talenti.
    Quindi..e non mi rivolgo solo a te, avere ‘troppa puzza sotto il naso’ per non sborsare pochi euro e vedere tali personaggi (che piaccia o no sono i migliori d’Italia), è un’occasione persa in assoluto. E per un giovane una grave occasione persa.
    Sul fatto che la tv Supertennis faccia promozione, staremo a vedere!
    Direi che mostrando una diretta del campionato italiano ha iniziato bene. Mi aspetterò qualcosa di particolare anche in seguito, e anche per gli Internazionali d’Italia: i dietro le quinte spero.
    Mi sembra però logico, o quantomeno realistico, sapere che fare promozione costa. E chre qualcuno deve pagare, se non altro contribuire. Poi si possono discutere i medi, i termini, eccetera.

    Avec Double Courdage
    Bergamo se ha potuto non far pagare, cioè se si è salvato senza incassi, ha fatto bene a non far pagare. E se per altri tornei internazionali accade così, ben fatto! Per carità.
    Non credo si possa dire lo stesso per un campionato italiano di tennis federale, dove gli stessi giocatori prendono ingaggi decisamente buoni mi risulta. Dove la Federazione - vorrei sperare per statuto - non può sobbarcarsi spese troppo esose. Dunque…pagano gli sponsor. Bene. Ma talvolta possono non bastare.

    Paolo v.
    Sì, d’accordo anch’io con te.
    Sempre meglio da vedere, secondo me, salvo rare le eccezioni fra veri fuoriclasse, partite di medio livello e medi nomi, ma con agonismo, che esibizioni troppo spesso ‘insipide’ persino dal punto di vista tecnico

  41. madmax scrive:

    lorenzo forse mi sono spiegato male..

    tu dici che vedere questi giocatori a bra non è cosa di tutti giorni… hai perfettamente ragione, peccato che le finali di a 1 non sono le finali dei campionati provinciali ma sono le finali del campionato italiano, perciò sarebbero da organizzare come tali!!!

    dopodichè figurati se il problema è pagare pochi eruro… io ne avrei pagati volentieri 50 ma per avere qualcosa in cambio…

  42. DIEGO scrive:

    Sono un appassionato di Tennis ed ho visto in TV alcuni incontri maschili ed femminili della fase finale della serie A1,devo dire che li ho trovati di buon livello e mi sono divertito a seguirli anche per l’impegno e l’agonismo col quale i giocatori e le giocatrici hanno affrontato le partite.
    Certo forse si poteva e si potra’ fare meglio a livello organizzativo,soprattutto fare intervenire maggiormente le scuole tennis della regione e fare palleggiare durante le pause tra un incontro e l’altro i ragazzini delle stesse.
    Non credo sia positivo mettere dei vincoli (come alcuni di voi vorrebbero fare) di eta’ tantomeno di classifica ATP o WTA.
    Non sono daccordo sull’obbligo di schierare uno o piu’ under anche perche’ se questa regola che gia’ esisteva e’stata tolta rimetterla mi sembra controsenso,d’altra parte se ci sono under di livello nessuno vieta di impiegarli come succede nel femminile.
    Esiste gia’ un campionato nazionale U16 che pero’non mi sembra abbia grande seguito a parte genitori e parenti.
    Vedere insieme i nostri migliori giocatori e giocatrici in Tv (mi auguro in chiaro) e che la FIT per fare questo non abbia speso uno sproposito sia
    comunque un buon evento che a mio modesto parere va ripetuto.

  43. gipi scrive:

    Non sono stato a Bra ,ma mi è bastato presenziare alla finale maschile,l’anno scorso,a Torino,per capire che la manifestazione è inutile ed intrisa di provincialismo campanilistico.
    Intanto il pubblico era scarso, inferiore a quello che presenzia,tutti i giorni ,al torneo da 100.000$ dello Sporting,sempre a Torino.Sarà perchè lì l’ingresso è gratuito,ma sarà anche ,e soprattutto,perchè si posson vedere altri giocatori ed altri incontri,certamente di livello superiore.
    Mi chiedo quanti tornei da 100,200,300 mila dollari (questo si che fà promozione) si potrebbero organizzare con i tanti soldi buttati in questa anacronistica manifestazione,che quest’anno,più che mai è sembrata una mezza comparsata di vecchie glorie.Le quali,se torneranno il prossimo anno,ci obbligheranno alla definizione di cimitero degli elefanti.

  44. fulvio scrive:

    con i soldi spesi a bra non organizzi neanche un 25000$ …o forse ci riesci appena!!confrontare poi il bacino di una torino a giugno,con quello di bra a dicembre ,mi sembra davvero troppo.certo che noi italiani siamo forti,se si fa ,si fa male, se non si fa ,non facciamo mai niente.cominciamo a accontentarci .in fondo vedere i nostri migliori tennisti tutti assieme in una competizione ,non succede mai,e sia chiaro che è meglio questa manifestazione che un incontro esibizione dove i giocatori si mettono daccordo prima su chi deve vincere e come deve vincere!!

  45. Paolo v. scrive:

    Parole sante quelle di Fulvio (e anche di Diego). Ma vogliamo capire, e mi rivolgo per esempio a gipi, che il campionato a squadre non si può non fare perchè è imposto dal coni? Si può fare diversamente da come è fatto oggi ma non si può non fare.
    Discorso costi, se fai giocare in ogni squadra solo i ragazzini (magari con una o due vecchie glorie) hai un indubbio vantaggio a livello riduzione costi e puoi inoltre sperare che questi “crescano” in esperienza ma non puoi pretendere di avere lo stesso interesse da parte degli appassionati che ti danno i vari Volandri, Seppi, Starace (anche Bolelli se si riappacificherà speriamo presto) Pennetta Schiavone ecc ecc.
    Qualcuno dice non interessa a nessuno vedere i vari Starace perchè conta solo Federer e Nadal. Io dico invece tutto è relativo, noi oggi non abbiamo Federer e Nadal, abbiamo però dei buoni giocatori e delle ottime giocatrici vediamo di accontentarci per ora…
    Inoltre, per favore, come si fa ad aprezzare maggiormente una esibizione che è una partita senza pathos e senza agonismo anche se la giocassero Federer e Nadal, a partite come quelle dello scorso week end dove l’agonismo c’era. (tommasi direbbe che una esibizione dà lo stesso gusto che dà il baciare la propria sorella). Per non parlare poi delle esibizioni tra vecchie glorie che sono spesso pagliacciate patetiche (mi riferisco ai doppi con i vari Monsour Baarami per esempio).
    Ed infine, da un lato si dice che non c’erano sufficienti spettatori, dall’altro si accusa la fit di aver fatto pagare un biglietto quando i 100.000 dollari non lo fanno pagare. Sono due cose in contraddizione, perchè proprio il fatto di aver avuto gli spalti pieni sia la domenica del femminile che il lunedi del maschile pur con spettatori paganti deve essere visto come un segnale di interesse. Se fosse stato gratis (e personalmente ritengo sarebbe stato meglio) ve ne sarebbero stati ancora di più. Inoltre consideriamo che c’era la copertura televisiva che faceva da deterrente all’andare sul posto.

  46. valerio scrive:

    ANDREW: secondo me la soluzione al tuo ma anche a tantissimi problemi ke ammorbano gli italiani è semplicemente una:L’EMIGRAZIONE!!!!la svizzera,la spagna,la francia non sono poi cosi lontane,sicuramente li non troverai problemi di questo tipo(sportivo) ne di altro tipo(politico ecc ecc ecc)….poi tommasi ancora si chiede xke non esce nessun italiano forte negli ultimi anni,basterebbe guardare le condizioni dei circoli italiani e l’interesse verso i piu giovani(infatti tt i piu forti lasciano l’Italia)..

  47. madmax scrive:

    ragazzi ma fate un po’ come volete e se vi volete accontentare fate pure.. a forza di accontentarsi però il nostro tennis è quello che si è visto a bra in campo e sugli spalti perciò forse sarà meglio non accontentarsi più altrimenti tra un po’ le partite si vedranno solo su sky!!!

  48. andrew scrive:

    Mah…effettivamente NON è esattamente un mio problema…io e mio figlio andiamo tranquillamente nei campi pubblici del circondario (a Bassano ne esiste 1 solo)…il mio camperino è carico di racchette e palline e andiamo dove è libero…

    anzi, per giocare a tennis a buon livello, il circolo è diventato solo un peso. Ormai, se cacci di là due palle in bello stile, sei già un fenomeno regional-nazionale. Ti spremono per bene nelle giovanili come fenomeno acchiappa-gonzi per riempire le SAT e intanto sei già morto dentro come giocatore, bello appagato dalla “considerazione” che un ambiente povero di sportivi ti ha creato intorno, con la tua fama di “grande speranza” che ti precede di molti metri e tu dovrai “volere” colmare quel gap ma sei ormai satollo.

    Troppo pochi i ragazzini che giocano sul serio (leggasi: “che vengono fatti giocare sul serio”), troppo povero di sport l’ambiente del tennis. È meglio restarne fuori, leggere le date dei tornei, arrivare con congruo anticipo, giocare, salutare e tornare alla base esterna (non senza aver mollato una puzzetta dentro il circolo)…

  49. Giovanni da Roussillon scrive:

    Benché non si debba indugiare sugli spalti dopo un match perso o una finale vinta da Andrew, la sua irriverenza mi pare rinfrescante, in tutti i casi diverte. Inoltre i contenuti dei suoi commenti sono spesso seri, senza che al tempo si prenda, lui, troppo sul serio.

  50. andrew scrive:

    …continua…

    perché nel tennis, inutile illudersi, esiste la pressione (anzi, deve esistere).

    Tuttavia, la pressione può essere positiva o negativa. E la pressione dell’ambiente in Italia, grazie alla mentalità di una federazione di circoli, è NEGATIVA.

    Ossia, i circoli (e quindi la federazione), SONO (o si considerano) il tennis tout-court (no hard-court, please). Il giocatore è sempre il giocattolino di un sistema che, finché ti allinei, ti sorride a 32 denti; altrimenti, ti rema contro.

    Il caso Bolelli ne è la perfetta dimostrazione. Anzi, la rimarcazione. O con noi o contro di noi. O paghi l’ingresso nel sistema o non esisti. E questo è già scritto (inscritto) nelle regole dei circoli.

    Forse adesso non sono stato troppo educato…

  51. Andros scrive:

    Credo che il tutto debba essere valutato alla luce degli obiettivi che ci si pone con la serie A.

    Il punto non è certo l’obbligo normativo del Coni che non pone certo limiti di qualità del campionato (cioè, basta farlo..)

    Sulla base delle mie esperienze, ritengo che il Campionato (come dice il dirigente del Bassano, che guarda caso!, conosce bene il sistema..) debba avere degli obiettivi primari e secondari.

    Non dobbiamo pensare solo a Federer, Nadal e tennis di altissimo livello. Il tennis di altissimo livello arriva se c’è una base forte. Ed i Campionati a squadre lavorano bene sulla base.

    Vi propongo gli obiettivi per la serie A:

    Obiettivi primari:
    1) diffusione del tennis di buon livello in periferia e sulla base
    (gli appassionati che pagano le tessere, ore ai circoli, comprano racchette, palle, ecc…e che quindi di fatto finanziano Federazione e movimento in generale). (Ricordate che ci sono moltissimi circoli dove la serie A è seguita da un pubblico molto numeroso composto prevalentemente dai giovani e ragazzini delle scuole tennis; i giorni successivi alla serie A i campi “lavorano” di più!, si crea partecipazione, spirito positivo e di gruppo tra i tifosi, si sta insieme, si gioca, il tutto intorno al tennis. Siete mai stati a Sciacca, ad Anzio o a Bassano? E come ci arriva lì quel livello di tennis se non con la serie A?)
    2) diffusione mediatica
    (il tennis è uno sport individuale ma il rilancio della serie A degli ultimi anni ha fatto solo del bene al tennis in termini di diffusione e popolarità sia media nazionali che locali)

    Obiettivi secondari:
    1) aiuto al guadagno e/o al finanziamento attività dei tennisti
    (e non solo minori visto che tutti i migliori italiani, uomini e donne, partecipano). (Ma come pensate che i giocatori finanzino la loro attività? Conoscete i loro guadagni? Come credete che un giocatore 300 del mondo possa migliorare se non ha i soldi per andare a fare tornei e pagarsi un coach? In questo senso la serie A è per loro fondamentale!)

    Altre considerazioni

    Valore tecnico

    Ci si lamenta del valore tecnico. (non potete sempre pensare a Federer, qui gli obiettivi sono altri!)

    Giocano tutti i migliori italiani ed anche ottimi stranieri! Se si volesse alzare il livello tecnico della serie A, è sufficiente ridurre il numero dei matches e/o ridurre il numero delle squadre (il che, comunque, non cambierebbe il valore tecnico della fase finale ma solo dei gironi). Al momento, giocano tutti i migliori italiani. Ed è giusto il vincolo di un solo straniero.

    Commentucci: se Santopadre batte Volandri non è un problema di valore tecnico. E’ il sale della manifestazione a squadre che ha dinamiche emotive ben diverse dai tornei individuali. Vedi Coppa Davis. E’ proprio quello il bello. Il risultato finale può essere diverso dalla previsione tecnica: bene! Cosa c’è di negativo?

    Under e giovani in generale

    Non ritengo che la serie A debba avere l’obiettivo diretto di finanziare gli Under. Non è e non deve essere la serie A ad avere questo ruolo. Certo può contribuire.
    Se in serie A, caro Roberto, di giovani se ne vedono pochini è perché non sono al livello di poter giocare.
    Secondo me gli strumenti per migliorare il vivaio sono ben altri. Non è questa la sede.
    Arrivo a dirvi che i nostri giovani più forti che hanno già forti finanziamenti dalla Fit (Trevisan, per esempio) non devono proprio giocarla ‘sta serie A. Devono concentrarsi su altro. Sulla preparazione invernale e volare dritti in Sud America o Australia durante l’inverno a fare esperienze vere. Altro che serie A!

    In modo indiretto si può utilizzare la serie A per supportare i giovani incentivando un circolo ad investire su di loro dando un forte contributo (1.000 € a match di singolo minimo) per ogni match giocato da un under 20. Ma, ripeto, non si può dare alla serie A il ruolo di finanziare i giovani.

    Gli sponsor privati dei circoli hanno interesse, per ragioni di mecenatismo o visibilità, a far andare più avanti possibile la squadra. Non a far giocare un giovane.

    Se si introducesse l’obbligo di far giocare un under 20 (o simili) si farebbe il doppio danno: abbassare il livello tecnico della serie A e generare un “mercato” di ingaggi per i ragazzini che non gli farebbe certo bene. Pensateci. Non credete che i circoli ricchi pagherebbero a peso d’oro un giovane e lo distrarrebbero dai suoi veri obiettivi di preparazione e programmazione?

    Perché la Fit non cerca una grande multinazionale che nel medio termine finanzi ed abbia interesse mediatico a comunicare ciò? (solo per dare un esempio, McDonald che sempre più ha un obiettivo di rassicurazione sugli ingredienti e salute, oppure Nestlè, Parmalat che può diventare il paladino del tennis giovanile italiano, o Ferrero…altre ancora)

    Trasparenza

    Intanto la Fit, se vuole continuare a migliorare una serie A già ben rilanciata negli ultimi anni, deve iniziare un’operazione di trasparenza.

    E’ ora di smetterla di fare i sorteggi dei gironi a porte chiuse per continuare a consentire i favoritismi dei soliti noti.
    Inoltre i criteri della compilazione dei gironi devono essere oggettivi, chiari a tutti e pubblicati.

    Ancora. La Fit deve sforzarsi di fare dei cambiamenti di regolamento nel rispetto delle regole e del buon senso. Troppe volte, non parlo solo di serie A, ha fatto cambiamenti “in corsa” a campionati già iniziati. Questo non è legalmente concepibile oltre a dimostrare disinteresse e non rispetto per gli investimenti dei circoli.

    Si vocifera nei corridoi della Fit di una seria A maschile a 16 squadre anziché 14 con una formula rinnovata che ritengo molto corretta e migliorativa. Sin qui molto bene.

    Voglio sperare che sia resa operativa dal 2010 e non dal 2009 nel rispetto del regolamento 2008 che sancisce che debbano retrocedere 4 squadre in A2. Vedremo. Speriamo bene.

  52. andrew scrive:

    Buon Natale, Andros…

    se leggevi meglio il post di Commentucci, avresti evitato di accomunare il tuo pensiero a quello che non si sa bene se sia un dirigente o meno del circolo (dal nickname credo di aver capito chi sia e non credo abbia più di 21 anni).

    Comunque, dici delle cose anche sensate ma fondamentalmente si tratta di stabilire chi tra noi stia vivendo in una realtà dissociata…

    Spero di essere io…

  53. Avec Double Cordage scrive:

    Andrew i tue ultimi tre commenti sono delle perle!

    @Andros
    l’unico motivo di esistenza della “serie A” può essere quello di formare tecnicamente i giovani dai 11 ai 14 anni e di finanziare i giovani di 15 e 16 anni, poi quello che dici è verissimo: a 17 anni devono andare per la loro strada, dei ragazzi di 18 o 20 anni non devono essere pagati dei circoli, sarebbe la fine, come è successo in Messico.
    Se questi devono giocare un campionato nazionale per mantenersi a galla lo dovranno giocare all’estero, se uno a 22 anni è ancora li che naviga intorno al numero 500 ATP è meglio che si cerca un altro lavoro prima che sia troppo tardi, non ha senso utilizzare la “serie A” per finanziare questi giocatori, che poi come livello tecnico sono inferiori a degli under 16 ben preparati, magari saranno migliori atleticamente ma se il lavoro giovanile viene fatto come si deve, come lo si fa in un academy, allora non è detto nemmeno che uno “scarsone” di 22 anni sia atleticamente superiore ad un sedicenne, pensiamo a Hewitt, Becker, Chang, Wilander, Nadal, Nishikori …l’unica cosa che può mancare davvero è l’esperienza, ma il livello tecnico in campo non subisce nessun danno
    comunque una “serie A” che serva a qualcosa deve essere giocata secondo un format più simile ad una FA Cup o Coppa Italia del calcio che non un campionato di Lega tipo NBA. Ci vule quindi una partecipazione larghissima, dove anche i team più piccoli possono misurarsi con i team più rinomati, questo sarebbe possibile creando dei gironi all’italiana regionali o provinciali, seguiti da una fase play off ad eliminazione diretta tra i vincitori di questi gironi base, presumibilmente 16 se su base regionale o 32 se la suddivisione è ridotta a comprensori ancora più piccoli, la riterrei una suddivisione migliore, idealmente circa 2 milioni di abitanti, infischiandosene di confini di provincia e regione, l’importante sono le strade ed infrastrutture condivise dalle singole zone che devono avere un potenziale di popolazione equo, una suddivisione del genere permetterebbe una ricerca di talenti capillare e il professionista ATP straniero servirebbe solo per la fase finale.

    Fase finale da tenersi magari a 8 squadre in zone turistiche, una stazione sciistica ad esmpio, come Ortisei dove hanno l’infrastruttura visto che organizzano un torneo ITF, alternandosi tra Sud, Centro, Isole e Nord, mare e monti, sempre in piccole realtà dove un evento del genere avrebbe un impatto non trascurabile, specialmente se abbinato ad un festival gastronomico, come detto attirerebbe anche gente dall’estero

  54. Andros scrive:

    @andrew

    senza ma non capisco cosa vuoi dire

    @avec double courage

    scusa la franchezza, ma mi domando se hai il minimo della conoscenza del meccanismo dei campionati a squadre. Ma che senso ha che una squadra di dilettanti abbia modo di confrontarsi col Capri? (per esempio). La suddivisione che auspichi tu esiste già. Se vuoi giocare col Capri, investi, vinci un campionato, ti promuovono sino ad arrivare in A ed incontrare il circolo rinomato. O pretendi che i terza categoria giochino subito con Starace?

    E, poi, non sono riuscito a capire come vorresti far finanziare i giovani alla serie A.

  55. Avec Double Cordage scrive:

    @Andors
    grazie della franchezza, ma non mi importa assolutamente nulla del meccanismo dei campionati a squadre attuali.

    Con la versione di campionato che propongo io non ci sarebbe nessun Starace a giocarla, se vai a leggere sopra a data

    9 Dicembre 2008 alle 14:25

    ho spiegato molto dettagliatamente come funzionerebbe, ci sarebbero solo juniores di 15 o 16 anni a giocare, e per averli ovviamente i team, associazioni sportive o circoli, dovrebbero tirarli fuori dal proprio vivaio o attirarli dalle zone vicine, in questo modo i team “finanzierebbero” ma più che altro aiuterebbero i giovani a crescere, e per giovani non intendo quelli di 17-18 o 22 anni ma quelli dai 12 ai 16 anni

    a quel età non c’è nessun problema se la squadra di Capri affronta quella di Castel Volturno, Napoli, Salerno, Pompeii, Gaeta o Posillipo nel proprio girone, e nemmeno se nei play off deve giocare contro Caldaro, Montecatini o Milano perché sono tutti ragazzi, al massimo nella final four uno verrà piallato da un Kohlschreiber o Melzer, ma prima dele finai non c’è nemmeno questo problema perché nessun team riuscirebbe ad ingaggiare un pro straniero ex top 20 nel bel mezzo della stagione per giocare delle partitelle con dei juniores, fossero questi anche dei Miccini, Tomic, Boric, Boluda, Quinzi o Krajinovic

    l’unico problema di questa cosa è che i coach potrebbero essere troppo tentati ad insegnare ai ragazzi un gioco troppo attendista e “calcolatore”, basato più sul non fare errori che sul rischiare e tirare vincenti, per alleviare questo potrebbe essere utile giocare i tie-break a 4 game pari, ma il problema rimane comunque presente, e richiede ulteriori provvedimenti… Andrew tu avresti qualche idea?

  56. andrew scrive:

    Andros…

    scrive Commentucci:
    “Posto qui un interessante intervento apparso oggi sul sito tennisteen, scritto dall’utente Gandalf, che credo sia un dirigente o un socio del CT Bassano, che ha preso parte alla serie A:”

    scrive Andros:
    “Sulla base delle mie esperienze, ritengo che il Campionato (come dice il dirigente del Bassano, che guarda caso!, conosce bene il sistema..) debba avere degli obiettivi primari e secondari.”

    Ecco, volevo solo dirti, che non è certo che sia un dirigente né che conosca bene il sistema….

  57. giancarlo scrive:

    Che tristezza! nemmeno una riga su televideo! neanche a pag. 299
    manco la Gazzetta! anni fa davano anche i risultati della Coppa Croce sulla rosea.
    Se pensate che per passare in TV la federazione ha dovuto mettere in piedi una propria televisione!
    Comunque la mia proposta è quella di concentrare tutto in una settimana o due in estate, magari al mare, come per il beach volley, con sponsor, giornali, TV (quella vera)
    Così serve solo a dare soldi alle seconde linee o a ex tennisti in quasi disarmo, come per i tornei Rodeo open

  58. Andros scrive:

    @andrew, grazie della precisazione

    @avec double cordage,
    quello che tu proponi esiste già. Si chiama campionato a squadre under 14, oppure under 16, oppure under 18 (limitato regionale)

  59. Avec Double Cordage scrive:

    @Andors
    non so come fartelo capire, proviamo cosi, la tua cara serie A deve essere sostituita dal campionato a squadre under 16 che già esiste

    il campionato a squadre under 18 e il campionato a squadre champignons d’Italie (ovvero l’attuale serie A) vanno cestinati, aboliti, messi in museo, sparati su marte assiema ai facisti… insommo fai un po’ tu, quella roba e droga, è tossica per il tennis italiano

    @giancarlo
    non so che dirti d’estate ci sono Wimbledon e US Open, e i juniores devono andare a giocare quei tornei quando hanno 15 e 16 anni a 18 anni non serve già più gran che, va bene mettere tutto in una settimana ma per avere seguito è meglio andare sulla neve a dicembre invece che al mare ad agosto

  60. andrew scrive:

    Ciao AVEC…

    io ai campionati a squadre non sono proprio interessato…

    una riforma che farei sarebbe quella di obbligare i comitati regionali a stilare un calendario fitto-fitto di tornei giovanili fine-settimana da Novembre a Marzo nonché quella di obbligare i maestri a portarci i loro atletini, nel maggior numero possibile. Ora come ora, la maggior parte dei tornei under rimane quasi sulla carta, in quanto non si raggiungono gli iscritti. Dipende un po’ tutto dalla buona volontà del comitato, dalla buona volontà del circolo, dalla buona volonta del maestro.

    Poi, se è obbligatorio un campionato a squadre, spazio alla fantasia: misto maschi-femmine con preservativi gratuiti, all’americana, alla francese, per categoria (due 4cat., due 3cat., due 2cat.), per età, per religione… fai un po’ te…

  61. Avec Double Cordage scrive:

    @Andrew
    va beh ho capito, proprio non ti garba sta cosa dell’campionato a squadre, invece a me sembra che con una federazione sensata un campionato a squadre ben fatto limitato a ragazzi di 16 anni sarebbe proprio ideale per promuovere i vivai e quindi il tennis, peccato che ci sono alcuni tasselli mancanti…

  62. Nikolik scrive:

    Il campionato di serie A, alla fin fine, è molto sincero.
    Non sarà un granché come competizione, ma non ha la pretesa di esserlo. Insomma, non vuole ingannare nessuno e non inganna nessuno.
    Nessuno ha mai spacciato il campionato di serie A per ciò che non è.

    Il campionato di serie A non è arrogante, insomma: sa bene quali sono i suoi difetti e i suoi limiti, non è uno spaccone.

    Il campionato di serie A, oltre che sincero, è anche educato e non invadente: si gioca, essenzialmente, in novembre, quando, tradizionalmente, la stagione internazionale è agli sgoccioli.

    Oltre che sincero, educato, non invadente, è molto generoso: mi risulta che i nostri giocatori prendano discreti quattrini, per un impegno da poco, si tratta di una partita alla settimana (e non tutte le settimane), di domenica, quando nei tornei internazionali si giocano, di domenica, solo le finali. Il giocatore può benissimo perdere in semifinale e riuscire a giocare la serie A il giorno dopo. Ma capita di rado, visto che, appunto, si gioca in novembre.
    E, con le spese che hanno, i quattrini che fa guadagnare il campionato di serie A fanno del bene ai nostri giocatori, che non navigano nell’oro, a parte coloro che sono nei primi 50-60 del mondo (quindi, proprio pochi).

    Oltre che sincero, educato, non invadente, molto generoso, il campionato di serie A è anche inoffensivo, alla fin fine non farà del bene, ma non fa male a nessuno: il male del tennis italiano non è certo lui.

    Insomma, se il campionato di serie A fosse una persona, sarebbe una gran brava persona, con un sacco di doti.
    Sarebbe mio amico e gli vorrei bene.

  63. Andros scrive:

    @avec double cordage
    caro, proviamo così: di campionati a squadre di tennis non ne capisci molto. credimi. e non credo sia il caso di insitere. Hai mai fatto personalmente campionati a squadre? ne hai mai organizzati? sai giocare a tennis? in ultimo, IL CAMPIONATO UNDER 16 ESISTE GIA’: come dobbiamo spiegartelo?

    @nikolik
    sono completamente d’accordo con te

  64. Avec Double Cordage scrive:

    caro Andros, che gentile che sei, ho scrtitto già prima due o tre volte, che secondo me l’attuale campionato di serie A andrebbe abolito e sostituito con il campionato under 16 già esistente, aggiungendo alcune modifiche.

    Più chiaro di cosi non so essere, e pure non mi sembra una frase incomprensibile, questa è la mia opinione, si può dire? Poi non sono qui per misurare l’abilità nell’organizzare campionati a squadre, ne altre cose, buon natale.

  65. madmax scrive:

    andros già uno che risponde così vorrei trovamelo davanti dopodichè visti i risultati dei tennisti italiani che voi aiutareste in questa maniera dovreste essere voi a domandarvi se forse c’è qualcosa che non va o che non capite (e sono molte le cose che non capite o che non volete capire)…. se invece volete fare beneficenza c’è parecchia gente che ne ha ben più bisogno mentre ai vari 3/400 del mondo over 30 basterebbe che si mettessero ad insegnare o che aprissero una loro academy…

    la serie a avrebbe come obbiettivo la diffusione mediatica? ma scusa che film hai visto?
    dopodichè aiuterebbe i giocatori che devono crescere… ocera santopadre van schepping….guarda in altezza sono già cresciuti abbastanza ed alla classifica non sono ormai più interessati perciò… e come dici tu i migliori under 20 sono già aiutati a prescindere….

    dici che non sarebbe il metodo corretto per finanziare i giovani? certamente non lo è dando denaro a chi vince i tornei under che equivalgono a 0 non avendo nessuna valenza tecnica di livello internazionale come poi i risultati annualmente dimostrano…mentre il concentrare tutto nella a1 potrebbe non sarebbe male visto che potrebbero venire chiamati anche tutti i migliori under 16 stranieri dando così modo ai ns giovani di confrontarsi con quelli bravi senza viaggiare e senza alcuna spesa che sarebbe a carico dei circoli…e questo anche perchè per chi non se ne fosse ancora accorto il grosso delle spese sono i viaggi e gli hotel perciò per un ragazzo di bari è costoso anche andare a giocare a verona….
    per quanto riguarda la paura che dimentichino le cose importanti, ti ricordo che a 15/16 anni non si devono preparare per nessuno slam, con 5/10/15 mila euro ci fanno la calza e se a quell’età ci fosse un giorno il nadal della situazione non verrebbe certo a giocare la serie a…

  66. Andros scrive:

    @madmax

    la tua ironia non mi piace. E non ho interesse alcuno a rispondere a chi dimostra di non capire nulla di tennis

  67. madmax scrive:

    ma non avevamo alcun dubbio… ed infatti a forza di capire così tanto e solo voi tutti possono vedere dove siamo arrivati… chapeau (e questa non è ironia sono fatti…)

    e dico anche di più…. perfino chi non capisce veramente potrebbe farebbe meglio.. come? facendo l’esatto contrario!!!

    p.s. e cmq allora sono in molti a non capire, nemmeno chi invece è acclarato che capisca…

  68. Avec Double Cordage scrive:

    @madmax
    comunque i migliori a 15 e 16 anni gli slam li giocano ben, certo slam juniores ma assieme ad orange bowl ed eddie herr mi sembra che gli slam juniores sono ancora gli appuntamenti più importanti come test a livello giovanile, anche se a vincere sono spesso i 18 enni, ma non sempre, Tomic e Harrison erano 16enni e già non giocano più i juniores e anche Dimitrov mi sembra aveva 17 anni l’anno scorso quando ha vinto a Wimbledon e gia giocava la coppa davis

    poi magari un Nadal o Boluda sedicenne non verrebbe a giocare la “serie A-nuovo tipo” ma altri pur bravi, provenienti da croazia, svizzera, serbia, paesi africani e est europei si, e magari qualche talento lo naturalizziamo pure

    poi una serie A di questo tipo, concentrata sui sedicenni, secondo me sarebbe l’ideale per far fiorire academies e associazioni sportive di ogni tipo in Italia dove si lavori sui vivai con i ragazzi anche di 10 o 12 anni e anche meno

    potrebbe essere una fabbrica di campioni

  69. madmax scrive:

    ah ed una volta di più avete dimostrato la vostra signorilità…. che personcine a modo, proprio un piacere discutere con voi… chapeau una volta ancora…

  70. Avec Double Cordage scrive:

    @Andros

    Andros scrive:

    12 Dicembre 2008 alle 12:46
    @madmax

    la tua ironia non mi piace. E non ho interesse alcuno a rispondere a chi dimostra di non capire nulla di tennis

    ++++

    Andros ti stai rinchiudendo in un angolo, questo blog è una pubblica piattaforma di discussione, anche accesa e ruvida, dove scambiarisi informazioni e opinioni, anche criticando aspramente le opinioni altrui ma sempre rispettandole, ricordati però che questo non è un asilo nido

  71. fulvio scrive:

    che il blog sia una pubblica piattaforma dove confrontarci va benissimo,ma ora prendersela con andros per quello che giustamente dice è un’altra cosa.avec tu continui a ribadire il tuo concetto ”astrale” ugli u16,pura utopia per me,la competizione sparirebbe dopo 1 anno,eppoi insomma stiamo parlando per come migliora la A1 non i tornei giovanili.hai scritto in 20 post il tuo concetto sugli u16 ,ma ripeto qui stiamo discutendo di a1.sono daccordo su cosa scrive andros e nikolik,dobbiamo ricordare che il campionato si svogle in novembre e dicembre proprio per dar visibilità ai giocatori più forti che abbiamo in italia,che poi siano i più scarsi a livello mondiale è un altra cosa,forse noi ci accontentiamo di poco (io no) e quel poco che passa il convento ci sembra gratifichi il palato di molti

  72. madmax scrive:

    certo avec ma a quell’età non ci si prepara solo per quell’evento perchè quella è un’età dove si pensa ancora a migliorare. oltretutto come le stats che ho riportato in uno dei miei ultimi post su g&f, il fatto di non avere eventualmente il nr 1 del ranking juniores non significa nulla anzi (e si darebbe magari la chances al famoso 11° escluso dai contributi)… a volte poi anche il passare troppo presto pro comporta problemi (vedi donald young) perchè ricordiamoci sempre che il tennis attuale non è più quello di 20/30 anni fa e cmq il punto sarebbe quello di dare la chances a tutti di fare esperienza senza il bisogno e la necessità di spendere soldi (che la fit non da a suffiecienza non essendocene e usando male quelli che ci sono) e questo proprio per dar ragione a binaghi che nel talk shaw su super tennis disse che non avendo molto denaro è necessario ingegnarsi…. purtroppo dimentica che condicio sin equa non è avere cervello cosa che da quello che viene fatto non si evince nella maniera più assoluta…

  73. madmax scrive:

    fulvio tu sai che sono spesso d’accordo con te, il punto però è che che lo stesso binaghi ha detto che servono cambiamenti… ora visto che il problema non è la a1 in se ma il sitema nella sua interezza trovo sbagliato non considerare le cause dello stato delle cose e perciò credo che migliorare l’attuale a1 con gli stessi giocatori non porterebbe nessun giovamento anche perchè le manifestazioni dipendono sempre dagli attori e andando in giro per tornei non ho trovato affatto meno gente che a bra.. oltretutto le presenze alle finali della a1, i vari commenti letti sul blog ed i vari articoli della stampa non fanno assolutamente pensare che quello che passa il convento gratifichi qualcuno… dopodichè è evidente che ognuno ha la sua ricetta ma ho paura che spesso le scelte dipendano dagli interessi personali….

  74. madmax scrive:

    in giro per tornei giovanili…

  75. madmax scrive:

    per inciso tengo a precisare che non penso affatto che una a1 fatta con gli u16 verrebbe più seguita dalla gente e nemmeno che potrebbe dare una maggior visibiltà al tennis però certamente renderebbe un servizio molto migliore di quella attuale… oltretutto vista l’età ci sarebbe anche la possibilità che un ragazzo durante l’anno “esploda” e quiindi potrebbe benissimo accadere di poter ammirare qualche campione vero visto che in quella attuale mai nessun campione (nemmeno italiano se un giorno ce ne fosse uno) la giocherebbe mai…. ma ti immagini tu fabio tra un paio di anni top ten che riccardo lo fa giocare in a 1 al posto di riposarsi e prepararsi per gli australian open? scusa ma io nn ci credo nemmeno se lo vedo!! quindi così com’è impostata questa è una manifestazione destinata ad essere una manifestazione mediocre quindi tanto varrebbe renderla almeno utile…

  76. Avec Double Cordage scrive:

    @fulvio
    non sto mica a “prendermela con Andros” ho solo detto che questa permanente tendenza a non rivolgere più la parola, sbattere le porte, querelare etc. è un vizio che mi appare infantile

    ad ogni modo come la butti li tu sembra quasi che utopia sia una parolaccia, le utopie di oggi contengono parti della realtà di domani

    non ho problemi a ripetere le cose, ma in questo caso mi sembra che il mio punto di vista non si può esprimerlo più dettagliatamente di come l’ho fatto nei post precedenti, poi se a te ti fa schifo che ho scritto 20 post che ne hanno prodotti una sfilza altrui, e preferisci parlare delle epiche sfide di serie A tra santopadre & company, allora buon divertimento a te e ai tuoi partner di discussione

    ti faccio solo una domanda, secondo te gli appassionati preferirebbero vedere dei match tipo Miccini-Krajinovic, Nieminen-Miccini, Quinzi-Boluda, Donati-Napolitano, Hrbaty-Gaio, che (esclusi i pochi top 20 in fine carriera, al massimo uno per team) saranno tutti dei proababilissimi top player 3 anni dopo (se non altro tra i migliori italiani), o preferirebbero vedere giocare dei medioman fuori forma / in pensione?

    @madmax
    si, chiaro quello che intendi, il punto sulla riduzione delle spese di viaggio che hai evidenziato poi mi sembra una cosa non da poco, secondo me questa cosa di una serie A rivoluzionata, pur essendo spiccatamente avantgardisitca meriterebbe un elaborazione all’interno di G&F, o all interno della rubirca ancora inesistente “allargamento base & progetti top10″ che ho più volte proposto da un anno a questa parte

  77. Avec Double Cordage scrive:

    madmax scirve:

    per inciso tengo a precisare che non penso affatto che una a1 fatta con gli u16 verrebbe più seguita dalla gente e nemmeno che potrebbe dare una maggior visibiltà al tennis però certamente renderebbe un servizio molto migliore di quella attuale…

    …quindi così com’è impostata questa è una manifestazione destinata ad essere una manifestazione mediocre quindi tanto varrebbe renderla almeno utile…

    esattamente quello che penso anche io, e sfido chiunque a convincermi del contrario …poi se ci aggiungiamo anche la sagra del cibo e del vino sulla neve, almeno ti fai anche una bella mangiata e ti diverti sulla neve e la sera ti vedi i migliori talenti in giro e se sei un addetto ai lavori e pure come un raduno senza troppo stress essendo a squadre, e ti confronti e scambi informazioni etc.

  78. UGO scrive:

    Avec ma oltre a pontificare e postare nella vita fai altro ?’?

  79. Avec Double Cordage scrive:

    @UGO
    si, è che sono per i cavoli miei, e devo comunque stare davanti al computer e nei tempi morti, che sono parecchi, nell’arco della giornata ho tempo di lanciare un mattone a getto qua e la, e sparare anche qualche cavolata, poi ci sono mesi dove sono più impegnato e il tempo per ste cose non c’è, e questo periodo per vostra fortuna sta arrivando e durerà qualche mese

  80. fulvio scrive:

    max mi chiede;
    ti faccio solo una domanda, secondo te gli appassionati preferirebbero vedere dei match tipo Miccini-Krajinovic, Nieminen-Miccini, Quinzi-Boluda, Donati-Napolitano, Hrbaty-Gaio,
    a parte il derby tutto italiano temo che preferirei vedere un starace -seppi,temo che gli incontri che tu mi hai proposto finirebbero in 20 minuti 60 60 per gli strangers senza avere una valida comparazione sul valore dei nostri

  81. madmax scrive:

    fulvio non sono stato io a farti quella domanda….

    ma a parte questo seppi starace sul veloce finisce ugualmente in 20 minuti (starace è andato al terzo con di mauro che sul veloce gioca peggio di lui ed anche se essendo molto amici non si sarà sicuramente dannato l’anima cmq non ha chiaramente offerto una prestazione di buon livello)..

    dopodichè il punto è che questo tipo di giocatori in questo periodo dell’anno daranno sempre questo livello di performances visto il momento particolare della preparazione… a questo aggiungiamoci poi che seppi starace è un match trito e ritrito che certamente non stimola nessuna fantasia al contrario di quelli proposti da avec (anche se in questo caso l’ha fatto formando le coppie senza pensare all’età spesso molto differente che da under è fondamentale dimostrazione è che quinzi è under 12 e non 16), dove in più al contrario del match da te proposto potrebbe essere giocato da un campione di domani…

  82. stefano grazia scrive:

    Fulvio, quando hai finito con la Serie A e vai su G&F e facci uno studio intropsicologico della personalità di tuo figlio che tutti dicono dolcissimo e gentilissimo fuori dal campo e belva assetata del sangue di arbitri in campo (detto con affetto e ironia, eh!)…E già che ci sei anche di quella di tutti i campioni che hai avuto modo di incrociare…Sono davvero tutti bitches e assholes come dice la Davenport? Oh, ma non qui, vai su G&F,qui saresti Off Topic…(Scusa Roberto se ti frego qualche utente, tanto poi ritornano…)

  83. Andros scrive:

    A testimonianza della assoluta noncuranza degli obiettivi della serie A, dei circoli che investono soldi, e dei giocatori che ne guadagnano (meno grazie alla Fit nel 2009) andate a vedere i link:

    1) http://www.federtennis.it/DettaglioNews.asp?IDNews=40082 (le nuove regole)

    2) http://www.tenniscapri.com/contenuti.php?part=dettnews&id=115 (la risposta delle regole nuove Fit del presidente del Capri, 3 volte campione d’Italia)

    ancora una volta, purtroppo!, la Fit dimostra mancata visione degli obiettivi della serie A, non rispetto dei circoli che investono, non rispetto dei giocatori che non solo non finanzia ma ai quali ha tolto la possibilità di finanziarsi l’attività internazionale

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